Gr. CAMOSCI - Week-End Delta del Po
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Gr. CAMOSCI - Week-End Delta del Po
Gr. CAMOSCI - Week-End Delta del Po 1..3 maggio 2015 DESCRIZIONE: Il Delta del Po è una terra stupenda ancora in buona parte sconosciuta, da percorrere lentamente, scoprendo la dolcezza del paesaggio, l'accoglienza calda e ruvida dei casoni, l'emozione dei ponti di barche, il mistero dei folti canneti, i vasti orizzonti, le attività nelle valli, nelle lagune e negli orti, fino al fascino della foce e degli estremi scanni, lembi di sabbia finissima in continuità con il mare. Venerdì 1 maggio - Partenza da S. Valeria ore 7.00. Arrivo a Rosolina Mare. Ore 14.30 incontro con le guide che ci accompagneranno nelle visite dei tre giorni di permanenza. A seguire visita al Giardino Botanico di Porto Caleri. Il Giardino Botanico di Porto Caleri, sito nella parte meridionale del litorale di Rosolina Mare, interessa una superficie di circa 24 ettari. Realizzato dalla Regione Veneto nel 1990 in un'area in seguito dichiarata Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) ed entrata a far parte del territorio del Parco regionale Veneto del Delta del Po, ha lo scopo di conservare un ambiente naturale unico e di notevole interesse scientifico. La visita agli ambienti del Giardino Botanico litoraneo può essere effettuata grazie a tre diversi sentieri ad andamento circolare e contigui: il percorso “A” di 600 metri dedicato alla zona boschiva, il percorso “B” di 1650 metri dove si osserva l'evoluzione della vegetazione dal litorale alle dune interne e si scoprono fiori rari come il ravastrello, il vilucchio delle sabbie e le orchidee; infine il percorso “C” di 2850 metri, che mostra tutti gli eco-sistemi presenti: dalla pineta, alle sabbie, alla macchia mediterranea per finire alle zone umide e vedere ginepri, rose canine e la salicornia *. Oltre alle bellissime specie vegetali, è possibile effettuare interessanti osservazioni dell'avifauna che popola il Giardino come garzette, aironi, sterne, gabbiani, anatre e falchi di palude. * SALICORNIA SALICORNIA Il genere di appartenenza è quello delle Chenopodiaceae, mentre le due specie più diffuse da noi sono la Salicornia europaea e la Salicornia patula. Si tratta di pianta erbacea annuale, con portamento eretto e dimensioni di solito abbastanza contenute. Il colore è verde glauco, almeno durante il periodo primaverile. Durante l'estate e l'inverno la salicornia assume invece uno scenografico colore rossastro. La parte della pianta che si mangia è rappresentata dai teneri getti, o dalle nuove piantine intere se particolarmente tenere: per questo la raccolta si concentra soprattutto nei mesi che vanno da maggio a giugno. Oltre all'ovvio elevato contenuto di iodio, la salicornia contiene un'importante quantità di vitamina C, tanto che era in uso presso i vichinghi portarla in nave nel corso delle lunghe navigazioni per combattere lo scorbuto. Sabato 2 maggio TORRE ABATE : Torre Abate è sicuramente la struttura idraulica più interessante di tutto il Delta del Po. Fu costruita nel 1569 durante la Grande Bonificazione Estense per favorire il deflusso a mare delle acque provenienti dall’alto Ferrarese. Opera di ingegneria idraulica all’avanguardia per il tempo, era posta sul canale di bonifica in prossimità del suo sbocco a mare. La chiavica era dotata di porte vinciane che, sistemate nelle conche in acqua, si aprivano solo verso il mare permettendo il deflusso con la bassa marea e si chiudevano impedendo il riflusso con l’alta marea. BOSCO DELLA MESOLA La Riserva naturale Bosco della Mesola ha un'estensione di 835,70 ha ed è situato nella provincia di Ferrara e più precisamente nei comuni di Goro, Codigoro e Mesola. L'altitudine va da - 1 m a +3 m s.l.m. È stato istituto nel 1977 ed è tutt'oggi riserva naturale statale. La vegetazione è costituita da tipici arbusti costieri e mediterranei come il leccio e la tamerice ma anche da alberi ad alto fusto come il pino domestico, il salice, il pioppo, la quercia. Tra i mammiferi presenti nel parco si segnalano un consistente nucleo (circa 600) di daini e un centinaio di autoctoni cervi della Mesola (Cervus elaphus), ultimo nucleo degli antichi cervi della pianura padana. Altri mammiferi presenti sono il tasso, la puzzola, il riccio e l'arvicola. È presente una grande varietà di specie di uccelli tra cui il merlo, la capinera, la cinciallegra, l'allocco. Fra i rettili si segnalano la vipera comune, il biacco, la testuggine di Hermann e la testuggine palustre. Abbondanti sono anche gli anfibi, fra cui spicca il recente ritrovamento del pelobate fosco, unica popolazione nota a sud del fiume Po. CASTELLO ESTENSE DI MESOLA: Realizzato tra il 1578 ed il 1583 su volere di Alfonso II d'Este, da Giovan Battista Aleotti su progetto di Marc’Antonio Pasi, detto Il Montagnana, fu utilizzato dagli estensi come dimora durante le battute di caccia nell'attiguo bosco di Mesola. La delizia presenta un impianto architettonico a pianta quadrata con agli angoli quattro torri pentagonali merlate, circondato da edifici porticati. Rimase di proprietà degli Estensi fino al 1771. Seguirono vari passaggi di proprietà fino al 1952 quando passò sotto il controllo dell’Ente Delta Padano ed ora è in proprietà della Provincia di Ferrara. CICLABILE: MESOLA - GORINO (20/22 Km.) E’ l’ultimo tratto della ciclabile di 124 Km. che parte da Bondeno (FE) e giunge sino a Goro, e quindi a Gorino, è attualmente la pista ciclabile più lunga presente in territorio italiano, è parte integrante del ramo n.2 della rete nazionale BicItalia ed è stata inaugurata il 9 settembre 2001. Quel ramo del delta del Po di Goro affascina chiunque abbia la fortuna di attraversarlo. L’aria comincia ad essere quella frizzantina del mare, e qua e là si incontrano i famosi casoni per la caccia e la pesca, tipici della zona. Il simbolo di Goro è il vecchio faro, oggi convertito in Lanterna dall’avanzare della costa che ha spostato a Gorino il porto. Da qui in poi solo il mare. A Mesola fino al X secolo c’era il mare, solo a partire dal XV secolo cominciò ad essere valorizzata dagli estensi che vi costruirono un imponente Castello. IN MOTONAVE: GORINO - PO DI GORO - FARO DI GORO Partendo da Gorino, si navigherà lungo la foce dei rami più meridionali del Delta, in particolare il Po di Goro, sino all’Isola dell’Amore. In questo ambiente in continua evoluzione, la presenza dell’uomo è testimoniata dal faro novecentesco, da manufatti abbandonati come la Lanterna Vecchia o il magazzino del riso, dalle innumerevoli strutture per la pesca, risorsa economica principale dell’area. Durante il percorso saranno costeggiate la Riserva Statale della Sacca di Goro, l’Isola dei Gabbiani e del Bacucco, delicati ecosistemi dove trovano rifugio numerose specie di uccelli acquatici. Gorino è un piccolo abitato di pescatori posto in prossimità della foce del Po di Goro, sull’estremo lembo della provincia di Ferrara. Nato intorno alla seconda metà del 1800 in un territorio paludoso era costituito in origine da un unico complesso, che fungeva da dogana, abitazione degli impiegati e oratorio. Si distinse successivamente come centro abitato, quando un nucleo di pescatori vi si stabilì con le famiglie. La cosiddetta Lanterna Vecchia, ora adibita a osservatorio naturalistico sulla Sacca di Goro, era il faro del XIX secolo, costruito nel 1864 alla foce del Po. Domenica 3 maggio COMACCHIO CON ESCURSIONE NELLA VALLE: Comacchio è, sotto l'aspetto paesaggistico e storico, uno dei centri maggiori del delta del Po. Ha origine circa duemila anni fa, durante la propria storia fu assoggettata al potere dell'Esarcato di Ravenna prima, del Ducato di Ferrara in seguito, per poi tornare a far parte dei territori dello Stato Pontificio. L'etimologia del nome è incerta (greco-latino cumaculum= "piccola onda"; "raggruppamento di dossi" in etrusco). La fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po. Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina. Il simbolo di Comacchio è il complesso architettonico dei Trepponti. Creato nel 1634 dall'architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d'Istria. Tra i numerosi edifici storici di Comacchio si segnalano: i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega) e Santa Maria in Aula Regia (X secolo), la Torre dell'Orologio (risalente al Trecento), la Loggia dei Mercanti o del Grano, la Chiesa dei Caduti o del Suffragio (1644), il vecchio Ospedale San Camillo, e il Loggiato dei Cappuccini, formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo e lungo oltre 400 metri. Il Centro Visite del Parco del Delta del Po organizza escursioni nelle Valli di Comacchio, per mostrare le antiche pratiche di gestione della valle, pesca e marinatura delle anguille e delle acquadelle, e contrasto della pesca di frodo. All'interno della Manifattura dei Marinati sono visibili gli antichi camini, le friggitorie per le acquadelle, i locali e gli attrezzi per il trattamento e lo stoccaggio del pesce. Le Valli di Comacchio si presentano come una valle parallela al mar Adriatico, separate da quest'ultimo da una fascia costiera delimitata a nord da Po di Volano e a sud dal Reno. L’acquadella, o latterino, è un piccolo pesce, diffuso in particolare nel mar Adriatico ma appartenente a un genere che troviamo, con pochissime differenze morfologiche tra una specie e l’altra, in gran parte dei mari del mondo. (Descrizione scientifica: Atherina Boyeri) FINE WEEK-END CON PRANZO TIPICO
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