Sermone di Natale

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Sermone di Natale
Sermone di Natale
Scritto da Cristina Arcidiacono
Natale 2005
Chiesa cristiana evangelica battista
Torino, via Passalacqua 12
Predicazione
introduzione
Care sorelle e cari fratelli, qual e? il nostro posto in questo racconto?
Cerchiamo di immaginare la scena: Luca ce ne da? la possibilita?, il suo racconto e? quasi un
dipinto, e quello che non dice Luca lo abbiamo nella testa dopo anni e anni in cui abbiamo
ascoltato, letto, messo in scena anche questo racconto.
Ma perche? questa domanda? Oggi e? Natale, celebriamo la nascita di Gesu? Cristo, nostro
Signore e Salvatore, che cosa centriamo noi?
Appunto. E' Natale, e nulla puo? essere piu? come prima.
Matteo e Luca, che tra i vangeli, raccontano questo evento, lo fanno in modo alquanto
diverso adoperando anche personaggi diversi: In Matteo possiamo ricordare i re magi,
ricchi e sapienti orientali che portano i loro doni, e la crudelta? di Erode che fa strage dei
primogeniti. Luca ai doni e al sangue lascia il posto alla lode dei pastori e all'annuncio che
porta loro l'angelo. In un racconto quanto nell'altro attorno alla mangiatoia gli uomini
prendono posizione.
Dio si fa uomo nella storia
Gia? l'inizio del racconto di Luca ci dice che la nascita di Gesu? non avviene in un luogo o in
un tempo neutrali, ma Dio sceglie un tempo ed un luogo precisi: Il tempo dell'impero
romano, dell'imperatore divinizzato , che ordina il censimento e luogo, Betlemme, citta? di
Davide.
Dio si fa uomo da una donna
E' importante il racconto della nascita di Gesu?, e? importante ricordarlo oggi, perche? ci cala in una realta? che spesso ignoriamo: cioe? che Gesu? e? nato da donna. Al compimento del
tempo della promessa del Signore, fa eco un compimento tutto umano, quello del tempo
della gravidanza di Maria: “Si compi? per lei il tempo del parto” . E queste poche parole
aprono un mondo fatto di rottura delle acque, sangue, cordone ombelicale, vagiti, lacrime
di dolore e gioia. Non ci sono segni mirabolanti in questo racconto: tutto e? familiare, intimo, umano,
appunto. Dio sceglie un tempo e un luogo precisi per farsi completamente essere umano. Fin
dall'inizio. Nella mangiatoia Dio si fa bambino.
Il segno e? fuori Se non vi sono miracoli o riflettori su questa nascita, la luce splende gia? fuori. Ci sono dei
pastori la? fuori, e? la loro regione, del resto. E' a loro che si manifesta la luce, e? a loro che
l'angelo di Dio parla. 1/3
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Il timore dei pastori e l'annuncio dell'angelo
E davanti a Dio i pastori hanno timore. Che cosa tremenda sta per succedere? Ma l'angelo
li rassicura e da? loro la buona notizia: Non temete, io vi porto la buona notizia, che tutto il
popolo avra?. v. 11.
Il Salvatore, il Cristo, il Signore. E' una grande confessione di fede, e? la nostra confessione
di fede. Ma qual e? il segno? Un bambino in una mangiatoia.
Qui ritorna la domanda. Noi da che parte stiamo? Siamo pronti a riconoscere nel bambino
nella mangiatoia il Salvatore, il Cristo, il Signore? La reazione dei pastori mi riporta ad un altro timore. Racconti di miracoli da parte di Gesu?.
Morte di Gesu?. Davanti alla tomba vuota le donne vengono prese da timore e un angelo del
Signore dira? loro: non temete egli e? risorto. La nascita in una mangiatoia, niente di piu?
umile e piu? umano: la resurrezione, la vittoria sulla morte che appartiene solo a Dio. La
doppia natura di Gesu? Cristo.
Nascendo da donna, in un luogo e in un tempo precisi, nascendo in una mangiatoia, Dio ha
affermato la sua opzione, le sue preferenze. Maria lo sa, lo ha cantato a Dio, il Signore e?
colui che detronizza i potenti e innalza gli umili, che manda a mani vuote i ricchi, che
colma di beni gli affamati. Il Signore e? colui che si manifesta a coloro che sono nei paraggi
per caso, o per dovere, Erode ha paura del bambino. Davanti a questa estrema umanita? di
Dio, la nascita, l'essere bambino, e davanti alla croce, unico altro luogo dell'abbassamento,
i grandi di questo mondo perdono il coraggio. La nascita di Cristo diventa allora segno
dell'amore sovrabbondante di Dio per l'umanita?, ma anche segno del suo giudizio. La
potenza, la giustizia, la pace di Dio si rivelano a partire da un bambino, il cui nome e?
principe della pace. Un bambino che nasce in una mangiatoia perche? non c'era posto
nell'albergo e? un Signore che fin dall'inizio e? dalla parte degli esclusi.
E noi da che parte stiamo? Dalla parte della mangiatoia o da quella di erode, o peggio, da
quella dell'indifferenza? Siamo pronti a deporre davanti a questo bambino, a Dio che si e?
fatto uomo, ogni violenza, ogni sopraffazione, ogni buona reputazione, ogni giudizio a
priori, ogni superbia? Siamo pronti a stare dalla parte degli umili lasciando solo a Dio
l'essere grande? Qui sta il timore dei pastori, qui sta il nostro timore.
Questo e? l'annuncio del Natale: E' Dio stesso, il signore e creatore di ogni cosa che qui
diviene piccolo, che entra nella miseria del mondo, nelle nostre piccolezze, che entra
proprio laddove non vorremmo che entrasse, nelle gelosie e nei rancori, negli odi e nelle
invidie, che entra nell'impotenza di un bambino e vuole incontrarci e dimorare con noi. Questa e? la misericordia di Dio, il suo amore e la sua salvezza. A scapito di ogni nostro
sforzo o tentativo di farci belli ai suoi occhi. E a partire dalla mangiatoia niente puo? essere piu? come prima. E' una decisione
irreversibile quella di Dio: va fino in fondo e non torna indietro. E fin dalla nascita il
compito di chi incontra questa bella notizia e? quello di annunciarla e di lodare e ringraziare
il Signore. Davanti alla mangiatoia il nostro posto, quello dei credenti e? la lode e rendere
gloria, perche? per noi e? nato questo bambino. Non per qualcun altro, per se stesso, per un
qualche principio, per noi. E' questo e? il dono piu? grande e la responsabilita? piu? grande. Dove Dio viene a incontrarci la?,nell'amore e? sancita la pace tra Dio e? gli esseri umani e tra
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le persone tra loro. E questo e? dono, ma anche responsabilita?. 3/3