Il saccheggio di Roma
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Il saccheggio di Roma
Per saperne di più Ricostruire la storia Il saccheggio di Roma Le invasioni barbariche Alla fine del IV secolo le popolazioni germaniche, i barbari, emigrarono in massa nei territori dell’Impero Romano. Il termine “barbaro” derivava da barbaros, la parola con cui gli antichi greci indicavano gli stranieri, cioè coloro che non condividevano la loro cultura o la loro lingua. Ancora oggi ha un significato negativo ed è sinonimo di selvaggio, incivile. I barbari quindi appartenevano ad una cultura diversa e sebbene qualche volta l’occupazione fu pacifica e i barbari si unirono con le popolazioni locali, la maggior parte delle volte i barbari furono protagonisti di vere invasioni, accompagnate da distruzioni e saccheggi. I barbari prendevano di mira soprattutto le città, nelle quali si trovavano accumulate più frequentemente le ricchezze. Gli abitanti venivano derubati e uccisi oppure ridotti in schiavitù. Anche a Roma toccò questa sorte e quando la notizia si sparse nel mondo, gli uomini di quel tempo, che avevano ritenuto Roma una potenza invincibile, capirono che era giunta la fine di un’epoca. Il saccheggio di Roma Il saccheggio di Roma del 24 agosto 410, ad opera dei Goti guidati dal re Alarico, fu un evento epocale e venne visto dal filosofo cristiano Agostino come segno della prossima fine del mondo o della punizione che Dio infliggeva a Roma per essere stata a lungo la capitale del paganesimo, vale a dire delle credenze religiose politeiste. L’assedio era iniziato nel mese di aprile: i Goti avevano bloccato tutte le vie d'accesso, compreso il Tevere, e i rifornimenti dal Porto di Ostia. In breve tempo i Romani furono ridotti alla fame e costretti a cibarsi di gatti, topi, cani; le malattie infettive mietevano vittime. I più poveri erano anche i più sofferenti e affamati. Nella notte del 24 Agosto, qualcuno aprì di nascosto la Porta Salaria e 500.000 Goti entrarono in città. Iniziò così il saccheggio di Roma. Alarico aveva impartito l'ordine di non uccidere la popolazione e di risparmiare i luoghi di culto. Aveva anche messo sotto la sua protezione il papa di allora, Innocenzo I. Ma avvenne ugualmente una strage, anche ad opera degli schiavi messi in libertà che volevano vendicarsi sui loro padroni. Possiamo trovare qualche notizia a proposito del saccheggio nelle lettere che un santo cristiano, San Girolamo, scriveva dalla Palestina all’inizio del 5° secolo: “Voci terrificanti ci giungono dall’Occidente. Roma è assediata: i cittadini pagano con l’oro la vita, ma poi vengono ugualmente uccisi. © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 1 Per saperne di più Orrore! Una città illustre, la capitale dell’Impero Romano è stata distrutta. I profughi romani si rifugiano in ogni paese. Chi avrebbe mai creduto che i paesi dell’Oriente, dell’Egitto e dell’Africa avrebbero visto un giorno i figli della padrona del mondo ridotti in schiavitù? Persone un tempo nobili e ricche costrette a mendicare?” adattato dalle Lettere di S. Girolamo Attività Prova a disegnare una scena del sacco di Roma, ispirandoti alla descrizione che hai letto in questa pagina e alle notizie e immagini che puoi trovare su altri libri © 2006 RCS Libri S.p.A. – Divisione Education 2