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5 Suggerimenti
per Backup e Recovery
Efficaci in Ambienti Virtuali
di
Daniel Lord
Sr. Product Marketing Manager
Quest Software, Inc.
WHITE PAPER
Sommario
Abstract..........................................................................................................................................................................................................................................................................3
Introduzione................................................................................................................................................................................................................................................................3
I 5 suggerimenti........................................................................................................................................................................................................................................................3
Suggerimento n. 1: Ridurre al minimo i dati da proteggere....................................................................................................................................................3
Suggerimento n. 2: Ottimizzare throughput e velocità del backup...................................................................................................................................4
Suggerimento n. 3: Mantenere flessibili le opzioni di ripristino.............................................................................................................................................4
Suggerimento n. 4: Ridurre al minimo i cali di prestazioni.......................................................................................................................................................5
Suggerimento n. 5: La protezione deve adeguarsi alle vostre esigenze e ai vostri SLA.........................................................................................5
Conclusione.................................................................................................................................................................................................................................................................6
L’autore............................................................................................................................................................................................................................................................................7
5 Suggerimenti per Backup e Ripristino Efficaci in Ambienti Virtuali
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Abstract
In questo whitepaper, gli esperti Quest sulla protezione dei dati virtuali offrono cinque suggerimenti che vi consentiranno di
aumentare in maniera significativa l’efficacia del backup e del ripristino in un ambiente virtuale.
Introduzione
La virtualizzazione è una tecnologia che viene sempre di più largamente adottata, in particolare dalle piccole e medie imprese
(PMI) per le quali tempo e denaro rappresentano sempre una priorità. Questa soluzione fornisce significativi risparmi in termini
di tempo, denaro e attività lavorativa in diverse aree tra cui approvvigionamento, amministrazione, distribuzione e operation,
assicurando affidabilità dei sistemi e possibilità di ripristino. La virtualizzazione è in grado di semplificare radicalmente la
gestione dell’intero ambiente e di consentire all’amministratore della piccola e media impresa di “fare di più con meno”. Inoltre,
il disaster recovery viene semplificato in maniera significativa una volta eseguita la virtualizzazione di un’azienda, a condizione
che l’amministratore adotti le tecnologie più nuove ed efficienti progettate per operare con l’infrastruttura virtuale.
Tuttavia, come ogni tecnologia, la virtualizzazione pone alcune problematiche che possono eroderne i benefici in termini
di costi e lasciare l’infrastruttura meno protetta di prima. In questo documento, gli esperti Quest sulla protezione dei dati
offrono cinque suggerimenti per backup e ripristino efficaci che consentano di evitare i problemi che potrebbero impedire
di assicurare la protezione completa dell’infrastruttura e degli asset virtuali. Scoprirete quanto una efficace protezione dei dati
virtuali possa essere semplice e abbordabile e in che modo ottimizzare l’investimento nell’infrastruttura virtualizzata.
I 5 suggerimenti
Suggerimento n. 1: Ridurre al minimo i dati da proteggere
È possibile ridurre la quantità di dati di cui eseguire il backup e allo stesso tempo assicurare il ripristino al 100% utilizzando
tecnologie che consentano di filtrare i dati non modificati ed eliminati.
Sebbene i tool che utilizzano VMware CBT (Change Block Tracking) eliminino il backup di alcuni dati non necessari, il CBT
non impedisce il backup e ripristino dei dati eliminati. Il sistema operativo Windows utilizza lo spazio libero allocato per i
dati (ma non utilizzato) per archiviare i file eliminati che non sono rimossi fino a quando non vengono sovrascritti per fare
spazio ai nuovi dati. Le macchine virtuali che ospitano applicazioni che prevedono la modifica frequente dei dati possono
avere gigabyte di dati eliminati. Questi file sono però considerati come blocchi di dati modificati; gli strumenti di backup
che utilizzano solo il CBT eseguiranno il backup di questi dati eliminati causando tempi prolungati di backup e ripristino e
sovraccarico della rete.
Il nostro suggerimento è scegliere un tool che non esegua il backup dei dati eliminati. In questo modo, è possibile eseguire il
backup con maggiore frequenza e una più elevata granularità. Sarà inoltre possibile realizzare risparmi significativi in termini
di spazio di archiviazione, tempi di backup, larghezza di banda e tempi di ripristino, migliorando gli obiettivi relativi a punto di
ripristino (RPO) e ai tempi di ripristino (RTO).
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Suggerimento n. 2: Ottimizzare throughput e velocità del backup
Molti amministratori di backup gestiscono la protezione dei dati per i sistemi virtuali come se proteggessero sistemi fisici,
rischiando di ridurre seriamente l’efficienza della protezione dati degli asset virtuali. Ad esempio, gli amministratori di frequente
collocano più macchine virtuali su un server sul quale in precedenza era in hosting una sola applicazione fisica. Questa
situazione crea una maggiore contesa di risorse di rete, in particolare quando vengono eseguiti backup e ripristini.
I sistemi virtualizzati sono differenti e richiedono tecniche diverse per assicurare una protezione ottimale. Consigliamo l’utilizzo
di un tool che consenta backup e ripristino simultanei per evitare impasse. Inoltre, consigliamo di utilizzare un tool che fornisca
metodi di backup flessibili (proxy, direct-to-target, LAN-Free) adeguati all’ambiente e che riducano al minimo l’impatto sul
carico di lavoro.
Per aumentare ulteriormente l’efficienza della rete e del sistema, scegliere un tool che elimini la necessità di backup server
mediante l’invio di immagini di backup direttamente allo storage di destinazione. Questo approccio consente di ridurre il
carico di rete eliminando i passaggi intermedi.
Suggerimento n. 3: Mantenere flessibili le opzioni di ripristino
Sebbene forniscano vantaggi specifici, i sistemi basati su agenti non rappresentano sempre le soluzioni più efficienti o
economicamente convenienti per le piccole aziende. Quando si esegue il backup di sistemi virtuali con sistemi basati su
agenti, in genere è necessario il pre-staging delle macchine virtuali per ripristinare un’intera macchina virtuale. Questo
significa che è necessario creare una nuova macchina virtuale mediante un clone o un modello, dimensionare correttamente
la memoria e i dischi e creare il numero appropriato di dischi virtuali. Quando il sistema è pronto, è necessario installare un
agente, eseguire il collegamento al target e ripristinare la macchina virtuale. Un’alternativa al sistema basato su agente è
rappresentata dalle procedure di ripristino senza sistema operativo. Tuttavia, tali soluzioni sono come minimo rischiose da
implementare e può risultare necessario gestire hardware duplicati anche con questa opzione.
Fortunatamente, la virtualizzazione fornisce numerose opzioni di ripristino più semplici e potenti, come utilizzare tool che
consentano di ripristinare una macchina virtuale con un solo click,senza necessità di pre-staging; di ripristinare facilmente a
livello di singolo file e di oggetti delle applicazioni; di impostare il piano di disaster recovery in modo da eseguire il failover
su una macchina virtuale in un server remoto (in sede oppure offsite) con un singolo click di un pulsante e assicurarsi che la
replica sia automaticamente annullata in modo che una volta che il sito sorgente ritorni attivo, sia semplicemente possibile
sincronizzare le modifiche ed eseguire il failback sul sorgente.
E i dispositivi fisici? In quasi tutti gli ambienti virtuali vi sono alcuni server che non è ancora possibile virtualizzare. Va
considerato l’utilizzo di strumenti complementari che operano con il tool di protezione dati virtuale per fornire ai server fisici
una protezione costante, con la quale si può eseguire l’imaging dei sistemi fisici nelle macchine virtuali, che è possono essere
ripristinati su una macchina virtuale o su un server fisico. Questo approccio fornisce la possibilità di eseguire il ripristino dei
sistemi e di riportare velocemente online l’azienda.
E la conservazione a lungo termine basata su nastro? La maggior parte delle aziende ha già investito in software basato su
agenti e sistemi a nastro. Tutto quello di cui si ha bisogno è un agente singolo con visibilità in un repository di archiviazione
per trasferire su nastro gli archivi. È da considerare l’utilizzo di un tool che fornisca l’integrazione sweep-to-tape da utilizzare
con un tool di backup tradizionale; se risulta necessario ripristinare un vecchio archivio, è possibile semplicemente ripristinarlo
nel repository, impostare il manifesto e iniziare a ripristinare a piacere i file o le macchine virtuali.
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Suggerimento n. 4: Ridurre al minimo i cali di prestazioni
Come già detto precedentemente, molti amministratori di backup gestiscono la protezione dati per le macchine virtuali come
se gestissero singoli sistemi fisici separati. Un altro esempio è quando si distribuiscono agenti di backup su ciascuna macchina
virtuale e si eseguono i lavori di backup in finestre di backup definite al fine di evitare di impattare negativamente sulle
prestazioni delle operazioni di business sul sistema. Spesso i backup sono eseguiti durante orari non di punta, di solito durante
la notte.
Questo approccio però ha un impatto significativo sull’host delle macchine virtuali e sulle macchine virtuali stesse. Il sistema
host deve sostenere il carico di elaborazione aggiuntivo e assorbire gli aumenti di latenza a causa della contesa di I/O durante
l’intera finestra di backup, rallentando tutte le macchine virtuali sull’host fino a quando tutti i backup programmati non sono
stati completati. A questo impatto è necessario aggiungere traffico di rete aumentato e tempi di latenza dovuti all’accresciuto
volume di dati trasferiti al backup server.
Il nostro suggerimento è utilizzare una gestione dinamica delle risorse per di liberare risorse non necessarie; quando sono
prelevate solo le risorse necessarie, è possibile condividere risorse scarse o limitate tra i processi. È inoltre possibile ridurre
l’impatto sulle prestazioni semplificando l’infrastruttura di backup con un tool flessibile in grado di adattarsi al layout della
rete (LAN, WAN o rete di storage), trasferendo il carico delle operazioni di protezione dati dalle reti il cui ruolo è critico per le
prestazioni business. Per ottenere ancora maggiori vantaggi, scegliere un tool che fornisca metodi di backup flessibili (proxy,
direct-to-target, LAN-Free).
La riduzione dell’impatto dei backup su rete, server e applicazioni consentirà di risparmiare sui costi dell’hardware e
dell’infrastruttura. Consentirà inoltre di migliorare le prestazioni dell’infrastruttura in modo da ottenere spazio per la crescita
senza la necessità di spendere altro denaro. In altre parole, con gli strumenti giusti, è possibile fare ancora di più con meno.
Suggerimento n. 5: La protezione deve adeguarsi alle vostre esigenze
e ai vostri SLA
Dati e applicazioni differenti prevedono SLA e infrastrutture differenti. La soluzione di protezione dati si deve adattare alle
vostre esigenze, non il contrario. Il tool di protezione dati non deve costringervi a condurre le operazioni di protezione dati
in maniera da interferire con le reti e i sistemi di produzione. Il backup deve essere eseguito solo per quanto necessario ad
assicurare la conformità degli SLA, per ridurre al minimo le attività e il carico sulle reti e i sistemi di produzione.
Pertanto, è opportuno scegliere un tool flessibile che supporti una varietà di reti e metodi da utilizzare per la protezione dati:
LAN, WAN, server-less. Visuggeriamo di scegliere un tool di protezione dati basato su immagini, poiché le immagini assicurano
una elevata portabilità, consentendovi di eseguire il ripristino dove, quando e come necessario per ottenere la massima
efficienza, e con opzioni di licenza flessibili per consentire la migliore personalizzazione in base all’ambiente e a costi più bassi
possibile.
Ma è innanzitutto necessario scegliere un’architettura adeguata agli SLA della vostra azienda. La corretta architettura per il
vostro business dipende dall’hardware e dalla configurazione al momento disponibili; non esiste una soluzione unica per tutti.
Comprendere le opzioni è probabilmente l’aspetto più importante della questione quando si progetta un sistema di disaster
recovery virtualizzato. Non importa quale tool basato su immagini venga utilizzato, è necessario procedere a una corretta
configurazione che includa, tra le altre cose, la scelta del metodo corretto, la comprensione del flusso dei dati e il corretto
posizionamento degli obiettivi.
Scegliere infine un tool che fornisca una varietà di opzioni in merito all’architettura di distribuzione: basata su rete, direct-totarget, iSCSI, fibra e i backup di ESX ed ESXi. In questo modo potrete assicurarvi di configurare il regime di backup in maniera
adeguata all’ambiente.
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Conclusione
Seguire questi cinque suggerimenti consentirà un aumento significativo dell’efficacia del backup e del ripristino nel vostro
ambiente virtuale, ma per implementare queste soluzioni sarà necessario un tool di protezione dati dell’ambiente virtuale
potente e flessibile. Quest vRanger Pro rende semplice, veloce, conveniente e scalabile il backup, il ripristino e la replica delle
macchine virtuali VMware.
Quest vRanger Pro di Quest Software include tutte le funzionalità necessarie per implementare con successo questi cinque
suggerimenti, proteggere i dati e ridurre al minimo le dimensioni dei backup.
vRanger aggiunge Active Block Management (ABM, in attesa di brevetto) che ignora i dati eliminati, a differenza della di
quanto avviene con le API di VMware per CBT (Changed Block Tracking). In ambienti in continua trasformazione, questa
funzionalità riduce la dimensione dei backup eliminando molti gigabyte di backup superfluo. vRanger consente di ridurre i
requisiti di spazio, la larghezza di banda della rete e il tempo di backup e ripristino, senza sacrificare la protezione dei dati.
vRanger ottimizza la velocità e il throughput per le operazioni di backup e di ripristino
• Esegue backup e ripristino simultanei per evitare colli di bottiglia.
• Fornisce metodi di backup flessibili (proxy, direct-to-target, LAN-Free) adeguati all’ambiente e che riducono al minimo
l’impatto sul carico di lavoro.
• Elimina la necessità di backup server, inviando immagini di backup direttamente allo storage di destinazione
vRanger offre una maggiore flessibilità nelle opzioni di ripristino
• Esegue il ripristino con un solo click, senza necessità di pre-staging
• Esegue il ripristino a livello di singolo file oltre che di oggetti di applicazioni
• Esegue il ripristino su una macchina virtuale o su un server fisico
• Fornisce l’integrazione sweep-to-tape che è possibile utilizzare con un tool di backup tradizionale, è sufficiente ripristinarlo
nel repository, importare il manifesto e iniziare il ripristino difile o macchine virtuali
vRanger riduce al minimo i cali di prestazioni
• Utilizza una gestione dinamica delle risorse per di liberare risorse non necessarie; quando sono prelevate solo le risorse
necessarie, è possibile condividere risorse scarse o limitate tra i processi
• Si adatta al layout della rete (LAN, WAN o rete di storage), trasferendo il carico delle operazioni di protezione dati dalle
reti il cui ruolo è critico per le prestazioni business
• Fornisce metodi di backup flessibili (proxy, direct-to-target, LAN-Free)
vRanger consente di eseguire il backup solo quanto necessario per la conformità agli SLA
• Fornisce una varietà di reti e metodi da utilizzare per la protezione dei dati: LAN, WAN, server-less.
• Esegue il ripristino quando, dove e come necessario per ottenere la massima efficienza utilizzando il tool di protezione
dati basata su immagini
• Assicura opzioni di licenza flessibili che si adattano al meglio all’ambiente e ai costi più bassi possibile
• Fornisce una varietà di opzioni per l’architettura di distribuzione: basata su rete, direct-to-target, iSCSI, fibra ed
entrambi i backup ESX ed ESXi
Quest vRanger fornisce funzionalità semplici, veloci, convenienti e scalabili di backup, replica e ripristino, basate su immagini di
VM di VMware ESX e ESXi.
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La famiglia di prodotti Quest® vRanger consente di velocizzare il backup e la replica VMware riducendo significativamente
i requisiti di storage. Scegliete la soluzione più adatta alle vostre esigenze:
• vRanger Standard Edition (SE): backup e ripristino VMware semplice, veloce e abbordabile (fino a 10 CPU)
• vRanger Pro: tutte le funzionalità SE, più la replica VMware per la protezione dati VMware completa in
una singola interfaccia.
I progetti di disaster recovery per vSphere sono semplificati grazie al backup one-pass ESX / ESXi che include capacità di
ripristino granulare su file, oggetti e applicazioni. È possibile migliorare i piani di disaster recovery on-site o in un sito remoto
con l’efficiente replica Vmware e un accesso più semplice durante le attività di protezione dati.
Quest offre inoltre risorse di formazione online gratuite per consentire di prendere decisioni consapevoli per un’impostazione
appropriata. Inoltre esiste un portale di training gratuito che l’utente e il suo staff possono trovare informazioni su tutti i
prodotti Quest, senza costi aggiuntivi per l’azienda.
Nessuno offre strumenti di disaster recovery più efficienti, convenienti e potenti di Quest. Quest Software mette
la semplicità al lavoro.
L’autore
Daniel Lord, senior product marketing manager di Quest Server Virtualization Group, si occupa del posizionamento sul
mercato dei prodotti di protezione dati, tra i quali vRanger. Daniel vanta più di un decennio di esperienza nel settore del
product marketing, gestione dei prodotti e progettazione di sistemi presso aziende quali Oracle, Veritas e Sun MicroSystems,
in cui si è occupato di backup e ripristino, storage e tecnologie di gestione dei sistemi. Daniel ha conseguito un laurea in
ingegneria presso la San Francisco State University e un MBA presso la Santa Clara University.
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AGGIORNATO: Febbraio 2011
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