relazione progetto la scuola va in piscina- 2012 - Braschi

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relazione progetto la scuola va in piscina- 2012 - Braschi
Istituto Istruzione Superiore Statale
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RELAZIONE AL PROGETTO LA SCUOLA VA IN PISCINA
A.S. 2012 / 2013
Titolo del progetto:
La scuola va in piscina
Responsabile Progetto:
Per la segreteria
N°…….
Prof. Raponi Pasquale
Finalità
Con quest’anno siamo alla seconda edizione del Progetto “La Scuola va in Piscina”,
dopo il successo riscontrato nella precedente edizione, ho ritenuto importante riproporre
l’esperienza unica per i ragazzi di svolgere l’attività curriculare di due ore settimanali di
Ed. Fisica anziché nella solita palestra, in un ambiente meno familiare, ma sicuramente
assai stimolante per tutti gli aspetti psico-motori dell’alunno.
La gamma di servizi di utilità sociale offerti da un impianto natatorio, hanno rivestito
un ruolo importante nelle attività didattico-motorie dei ragazzi.
Le caratteristiche della attività in acqua, gli effetti di un'applicazione degli elementi
basali del nuoto ad una disciplina sportiva, sono stati significativi sotto il profilo
disciplinare, sociale, psicologico, oltre che fisiologico.
Si è impedito o comunque rallentato negli allievi il profilarsi di una sindrome
Ipocinetica tipica del momento dello sviluppo, quello cioè relativo all'età della Scuola
Superiore.
E’ questa l’età in cui gli allievi denotano più marcati i segni dell’accrescimento
psico-somatico, spesso se non sostenuto da attività complete come il Nuoto, portano a
consolidare vizi posturali, che si concretizzano in maniera definitiva, negli atteggiamenti
motori futuri,rimuovendo quelle insicurezze, che portano a rifiuto o abbandono del
gruppo, con ripercussione sull'autostima individuale.
I programmi Ministeriali prevedono solo 2 ore settimanali di lezione da dedicare allo
svolgimento dell'attività motoria.
Le caratteristiche dell'età, la nuova socialità, la coabitazione forzata in palestra, di 2
e a volte 3 classi nella stessa ora, spesso accorciano notevolmente il tempo a
disposizione nelle esercitazioni individuali.
La lezione si riduce a volte al solo gioco sportivo dove è forte il distacco tra i più
abili ed i più impacciati, questo fa sì che le valenze dell'educazione fisico-motoria non
vengono sfruttate appieno.
Queste e altre motivazioni mi hanno spinto a reiterare la fruttuosa esperienza
passata con la piscina provinciale attigua all’Istituto.
La preziosa collaborazione, con la società sportiva dilettantistica Sublacensis, che
mi ha affiancato nel progetto, mi ha messo a disposizione durante tutto il corso, istruttori
altamente qualificati e sempre disponibili, incrementando in maniera qualitativa
l’esperienza dei ragazzi.
Il corso ha permesso agli allievi senza esperienza acquatica, di conoscere questo
nuovo elemento, familiarizzare con esso, sviluppando un’acquaticità che è alla base
dell’acquisizione natatoria.
Gli allievi che già avevano conoscenza natatoria, hanno perfezionato il loro stile,
aumentando le proprie capacità velocistiche in acqua, partecipando a gare sia d’Istituto,
che nei giochi sportivi studenteschi.
Il progetto non si è limitato al solo insegnamento del nuoto, si sono fatte lezioni di
aquagym collettive, pallanuoto e corsi di salvamento e tuffi.
Come ogni anno alla fine del corso, si è chiusa l’esperienza in vasca, con le gare
d’Istituto, attraverso la suddivisione degli atleti in 4 squadre, che hanno gareggiato per la
conquista del trofeo scolastico.
Rispetto all’anno passato, dove la partecipazione al progetto, è stata di 4 classi solo
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al triennio del Liceo Scientifico, quest’anno l’adesione si è allargata anche al biennio.
La scelta è ricaduta sempre su 4 classi dello Scientifico, il primo, il secondo, il
quarto e il quinto sez. A. Nella prima edizione del progetto, gli alunni impegnati sono stati
56, nella seconda edizione siamo arrivati a 70.
Il progetto si è articolato per 3 mesi, con 24 lezioni, nel periodo di febbraio-Aprile,
dopodiché si è tornati nella normale attività sportiva curriculare.
L’esperienza nella piscina ha suscitato in molti ragazzi, la voglia di mantenere
anche al di fuori della scuola, il contatto con l’acqua, determinando un feed-back positivo
circa il superamento della Sindrome Ipocinetica.
Obiettivi
Il progetto ha raggiunto tutti gli obbiettivi prefissati in origine quali:
1) Obiettivo Educativo (Educazione all'acqua)
2) Obiettivo Didattico (Educazione attraverso l'acqua)
1) Obiettivo Educativo (Educazione all'acqua)
Sono quelli che riguardano le aree affettiva, emotiva, sociale e cognitiva del
soggetto.
La frequenza di un'attività didattico-motoria determina, per l’alunno la possibilità di
confrontarsi con una serie di nuove esperienze basate su una gamma di rapporti che si
instaurano con regole comportamentali: ambienti, persone e risoluzione dei problemi.
Da tutta questa quantità di "nuove esperienze" (comprese quelle specifiche, cioè le
motorie), il ragazzo riceve degli stimoli che lo obbligano ad arricchire la propria
disponibilità e la propria capacità di risolvere positivamente il rapporto con situazioni,
persone e cose; attraverso questo processo il soggetto si migliora e, quindi, conosce e
sviluppa positivamente la sua affettività e la sua socialità.
All'insegnamento del Nuoto viene riconosciuta una grande utilità, sia per gli aspetti
fisico-motori, che per il significato che esso riveste in relazione alla salvaguardia
personale e all'aiuto ad altri. Il mio progetto, però, oltre a connotarsi per tali valenze
positive, vuole assumere un significato educativo e formativo, in piena sintonia con gli
obiettivi della formazione della Scuola.
L’educazione all’acqua rivolta alla sfera morfologico-funzionale della persona, ha
determinato come obiettivo primario non tanto l'insegnamento rigoroso delle tecniche di
nuoto (lungo processo, irrealizzabile in così poche lezioni), quanto una vera e propria
opera di sensibilizzazione e di adattamento in questo ambiente.
Essa si è concretizzata in un buon ambientamento e nell'acquisizione di semplici
abilità acquatiche come il galleggiare, lo scivolare, lo spostarsi in acqua con tecniche
rudimentali.
In un secondo momento I'attività si è svolta prevalentemente sull'applicazione degli
elementi basali e grezzi del Nuoto, con l’affinamento degli aspetti tecnici dei quattro stili,
oltre l’ apprendimento dei primi rudimenti della pallanuoto e del salvamento.
Attraverso questa esperienza sono state stimolate anche le capacità di
apprendimento e di controllo motorio, quindi tutta la coordinazione psico-motoria.
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2) Obiettivo Didattico (Educazione attraverso l'acqua)
Riferiti in modo più diretto alle componenti motorie, strutturali e funzionali che
sostengono il soggetto quando questi deve sostenere le sollecitazioni derivanti dalla
pratica di un'attività motoria.
L'esperienza acquatica ha racchiuso dei contenuti e quindi degli stimoli del tutto
particolari, proprio per il fatto di costringere l'individuo a ricostruire il proprio “bagaglio
motorio di base" in un elemento nuovo e sconosciuto: I'acqua.
Per questo motivo risulta riduttivo pensare ad un corso di nuoto solo come
procedura di acquisizione e di stabilizzazione delle tecniche delle varie nuotate; lo
sviluppo di un corretto patrimonio tecnico (obiettivo comunque importante), è
l'espressione finale più codificata di un lungo lavoro di adattamento progressivo all'acqua.
L’Educazione attraverso l’acqua ha perseguito invece finalità più generali, rivolte
agli aspetti cognitivi, affettivi e sociali della personalità.
Il superamento della paura dell'acqua, la risoluzione dei problemi motori legati ad un
nuovo ambiente così diverso da quello abituale, la conquista di nuovi equilibri,
I'arricchimento della percezione. Tutti questi stimoli hanno infatti un'influenza
estremamente positiva sulle altre aree della personalità che, dati alla mano, si traduce
anche in più elevato rendimento scolastico.
L'ampliamento della stima di se, della sicurezza. la padronanza del proprio corpo e
dei compiti, rappresentano infatti stabili acquisizioni, ben trasferibili negli altri campi.
La riparametrazione dei sistemi di riferimento, il controllo motorio reso difficile dai
maggiori gradi di libertà articolare, il controllo della respirazione, la conquista di una
situazione particolare, portano ad un obiettivo generale di "gestione di se".
Ritengo pertanto che quest'esperienza, al di là degli effetti visibili ha contribuito ad
un sensibile arricchimento della personalità dei ragazzi.
Contenuti
Metodo e mezzi
Il raggiungimento degli obiettivi dichiarati, è passato attraverso una razionale e
corretta scelta degli esercizi (i mezzi) e della loro organizzazione (metodologie).
I criteri metodologici di base di un'attività didattica rivolta a gruppi di una certa entità
numerica quali sono le realtà scolastiche, sono stati orientati a fornire interventi didattici
omogenei nel rispetto delle caratteristiche soggettive.
Questo significa che il singolo alunno ha trovato una risposta alle proprie esigenze
nell'ambito di un intervento didattico rivolto al gruppo, dove a ciascuno è stato richiesto di
esprimere né più né meno le proprie capacità, nel rispetto dei tempi di maturazione e di
apprendimento personali.
Tale procedura ha richiesto, un attento rispetto di regole di base da parte di tutti, in
coincidenza con tempi e spazi a disposizione (aspetto educativo).
L'organizzazione degli esercizi ha previsto una successione tale per cui si è passati
dai contenuti semplici a quelli più complessi.
Il passaggio da un livello di difficoltà a quello successivo è avvenuto solo dopo che
il primo è stato acquisito e stabilizzato.
La didattica si è articolata passando da mezzi di lavoro svolti in forma globale ad
altri di tipo analitico e viceversa, sfruttando quindi i benefici sia di una che dell'altra
metodologia.
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Gli esercizi sono stati proposti secondo un criterio di multilateralità degli stimoli, per
sollecitare lo sviluppo della maggiore quantità possibile di aspetti della motricità
acquatica; tale procedura a creato un ricco bagaglio di gestualità applicata al mezzo,
che è il presupposto più importante per stare bene in acqua padroneggiando le situazioni
e per apprendere rapidamente ed efficacemente le tecniche natatorie.
Modalità di lavoro
La struttura organizzativa ha previsto una frequenza bisettimanale; la durata è
prevista da 60 minuti.
Sostanzialmente si è diviso il periodo individuato per lo svolgimento in Piscina
dell'attività scolastica in due parti, prevedendo tutta la lezione in acqua, compresa la fase
di avviamento motorio:
1° parte) acquisizione di elementi del nuoto; per chi non sa nuotare esercizi di
ambientamento, di acquaticità, per dare sicurezza nell'elemento e rendere serena e
naturale la permanenza in acqua; per chi è in possesso delle prime acquisizioni l'obiettivo
sarà quello di economizzare e rendere più efficace il gesto tecnico.
2° parte) applicazione degli elementi basali acquisiti nella prima parte in forme ludico
sportive di situazione, ricerca globale di azioni sportive compiute; particolare attenzione è
stata dedicata, in questa seconda parte, agli elementi e tecniche del Nuoto.
Le attività didattiche sono coordinate dall’insegnante di Educazione Fisica (Istruttore
F.I.N.) coadiuvato da istruttori di nuoto di provata esperienza e competenza, in possesso
di brevetto C.O.N.I. - F.l.N.
Strumenti di lavoro
Piscina da 25 mt. Affiliata C.O.N.I. in via di villa Scarpellini – Subiaco, adiacente
l’Istituto.
Si è richiesto un contributo economico di € 3,00 ad alunno, per ogni ingresso, come
da accordi con il Direttore Sportivo della piscina.
Subiaco 10 Giugno 2013
Il Docente
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(Pasquale Raponi)