Sopravvivenze di insegne gentilizie a Valperga

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Sopravvivenze di insegne gentilizie a Valperga
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Sopravvivenze di insegne gentilizie a Valperga
Piero Vacca Cavalotto
-Scena di investituraAffresco del castello di
Valperga
Mentre camminiamo per le strade dei nostri paesi a
volte capita di osservare particolari disegni su
muro o su formelle a rilievo. Il pensiero corre al
significato degli strani simboli o a chi li abbia
realizzati o a chi siano legati come appartenenza e
committenza.
Si tratta delle insegne gentilizie, presenti su molti
edifici storici, all’esterno ed all’interno di essi,
nelle chiese, nelle sperdute cappelle di campagna,
su dipinti, suppellettili e quant’altro.
Tratti, forme, colori, scritte: messaggi per noi da
un tempo lontano nel quale servivano a dare
evidenza ad una famiglia, ai titoli da essa
posseduti, ai fatti della vita dei suoi membri, dai
matrimoni alle battaglie. Sono stati elementi
importanti di una cultura e una tradizione,
ciclicamente rafforzati lungo le generazioni dai
personaggi di spicco della famiglia, pronti a
mettere in evidenza una nuova acquisizione, un
matrimonio importante o un’onorificenza.
Insomma un logo della famiglia, con funzioni
simili a quelli utilizzati oggi per identificare un
gruppo sociale, un ente, anche un prodotto.
Identificazione e pubblicità: non è cambiato nulla!
Senza la pretesa di esaurire l’argomento,
percorreremo il territorio di Valperga alla ricerca
dei pochi segni pervenuti, fornendo ove possibile
qualche dato storico e di famiglia.
Gli studiosi dell’argomento precisano che
all’origine l’insegna era sullo scudo per
l’identificazione in battaglia.
Appartengono a questa fase le insegne
rappresentate nell’affresco trecentesco rinvenuto
anni or sono su un poderoso muro interno del
castello: una scena di omaggio vassallatico, con il
Particolare dell’affresco del castello di Valperga
signore al centro su uno scranno ed ai lati servi,
guerrieri e omaggianti. Su uno scudo una stella
d’argento a otto punte in campo rosso, su un altro
tre puledri d’argento in campo rosso, insegne al
momento non identificate.
Sono invece dei secoli successivi le insegne
dipinte nella chiesa di san Giorgio.
In particolare ne troviamo alcune sui capitelli delle
colonne della terza cappella a destra. L’insegna
principale composta da un “partito” di Valperga1 e
De Menthon fa riferimento al matrimonio tra il
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conte Giorgio di
Reghino
e
la
baronessina
Margherita
De
Menthon, avvenuto a
metà ‘400; l’arma
De Menthon (signori
di Menthon sul lago
d’Annecy) è anche
rappresentata
Valperga-De Menthon
sull’affresco centrale
della cappella in mano a S.Bernardo, santo di
famiglia.
Una seconda insegna riporta un “partito” di
Valperga e Lascaris; pare riferibile ad Amedeo
Valperga,
figlio
del
cancelliere
Giacomo (linea dei
nuovi conti di
Masino) che sposa
a
metà
‘500
Margherita
Lascaris.
Molti
sono stati i legami
Valperga-Lascaris
successivi con i
Lascaris ma in tempi lontani da quelli delle
decorazioni della chiesa.
Altra insegna riporta
un
“partito”
di
Valperga1 e, forse, di
Joinville/De Gingins.
L’Anselmi nella sua
opera sulla chiesa di
san Giorgio2 lo indica
come non identificato;
Valperga-Joinville/De
l’ipotesi attuale si lega
Gingins
alla presenza di un
patronato sull’altre di questa cappella di questo
ramo della famiglia.
Ultima insegna presente nella cappella verso la
navata centrale è quella
dei Valperga1 senza
alleanze (altre insegne
della famiglia sono
presenti in vari punti
della chiesa).
L’Anselmi riferisce poi
di “un’insegna con
nastri e nodi svolazzanti” sulla parete sinistra della
navata centrale con gli stemmi accoppiati di
De Canavise
Valperga1
e
Piossasco a ricordare
il
matrimonio
avvenuto verso il 1450
tra
Francesco
fu
Pietro di Valperga e
Lucia di Piossasco.
Nel corso dei restauri
del 1937-1939 venne
Valperga-Piossasco
rinvenuta una pietra
tombale nel sito del
monumento funebre fatto erigere nella cappella di
san Giovanni dal conte Giovanni Valperga, detto il
minore (1320-1377), consorte di Lucia Pelletta.
Tale pietra3, ora murata in vista nella medesima
cappella, riporta incise, oltre a simbologie
Chiesa di san Giorgio - pietra tombale
alchemiche della vita e della morte tipiche del
mondo medioevale, alcune insegne.
Come afferma l’Anselmi, l’opera è successiva al
1418 per la presenza della staffa che regge
l’insegna dei Valperga (a sinistra, sovrapposta ad
un animale, forse la capra rupestris, parte del
cimiero di questa famiglia); infatti in tale data fu
concessa alla famiglia l’onorificenza relativa, per i
meriti in battaglia di Giorgio Valperga, conte di
Mazzè, al servizio dell’imperatore Sigismondo.
La composizione araldica presente sulla destra
(appesa ad un albero che viene segato alla base da
due individui) pare comprendere le armi delle
seguenti famiglie (da sinistra a destra, dall’alto in
basso):
San Martino -Valperga -Valesa -Luserna (o
Miolans) -Nus –Provana (l’interpretazione è
difficoltosa per l’assenza di colori e per
l’approssimazione dovuta all’incisione su pietra,
oltre che all’usura del tempo).
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Nella medesima cappella di san Giovanni, che fu
di patronato dei Valperga di Masino, è presente
una tela settecentesca di Cristo crocefisso con la
Insegna Valperga – tela altare
di S. Giovanni
Madonna e S. Anna con in alto l’insegna dei
Valperga. Il ricco paliotto in tela dell’altare (oggi
in uso su un altro altare) reca l’insegna adottata dai
Valperga di Masino a
inizio ‘800: stemma
Valperga unito a
Lascaris
e
Del
Carretto, staffe d’oro
con la scritta “fermetoi”, cimiero con il
motto “tutius quo
altius”.
Ai lati dell’altare della
seconda cappella a
destra sono incise, alla
base delle colonne
Insegna Valperga di
Masino su paliotto
tortili in legno le
insegne partite di
Valperga e di Benso; il periodo di realizzazione
dell’altare porta, come ipotizzato dall’Anselmi, al
matrimonio tra il conte Percivalle Morizio
Valperga Civrone e Lucrezia Benso nella prima
metà del ‘600.
Valperga-Benso
Infine su un paliotto funebre figurano, sotto forma
di ricamo, le insegne accoppiate dei Coardi di
Carpeneto e dei Biandrate, quest’ultima
inquartata, al 1º
di Biandrate, al
2°
di
Aldobrandino,
al
3°
di
Valperga, al 4°
di
Roncas,
stemma adottato
dalla famiglia a
inizio ‘700.
Il castello di
Valperga, come
si addice ad una
simile
dimora,
Insegna Coardi-Biandrate su
conserva
paliotto funebre
numerose
insegne, in massima parte realizzate dalla famiglia
nel periodo di maggiore venerazione del passato,
tra sei-settecento.
Sopra la balconata della parte di castello che fu dei
Valperga Civrone, poi degli Scarampi di Villanova
e dei De Seigneux, troviamo la facciata degli
Castello di Valperga-facciata degli stemmi
stemmi. Sono rappresentate famiglie di antica o
più recente alleanza matrimoniale: ChallantGromoMiolansAdornoPiossascoMonferrato- Mocchia –Brizio –Valperga -Cevaforse Coardi- Valesa -Del Carretto.
Nella notevole sala delle feste della stessa ala del
castello, impreziosita dal soffitto a cassettoni e
dalle decorazioni con scene di caccia (già
scenografia per famosi film degli anni ‘60),
troviamo la raffigurazione della fucina di Vulcano
ove si forgia lo stemma dei Valperga.
Antichi e nuovi miti!
Al piano terra un dipinto rappresenta Arduino
d’Ivrea insieme alle insegne dei San Martino, dei
Valperga e dei Castellamonte.
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stemma della famiglia san Martino.
All’esterno della villa neoclassica dei Coardi di
Carpeneto incombe sulla facciata l’insegna in
rilievo della famiglia.
Qua e là stemmi dei Valperga a formelle o in
bronzo, alcuni consunti dal tempo.
Vulcano forgia lo scudo dei Valperga
Passando poi alla parte che dai Valperga di
Masino, attraverso i Biandrate,
pervenne ai
Coardi, sopra il monumentale camino della sala
d’armi (ora adibita a cappella), troviamo dipinte
alcune alleanze matrimoniali che esaltano i
Cavalieri dell’Annunziata (partizioni alla sinistra):
al centro Valperga–Ferrero della Marmora, ai
lati Biandrate–Valperga e Tana–Valperga di
Rivara; in alto Valperga e una famiglia non
Castello di Valperga –sala d’armi, particolare
A Belmonte, sotto l’affresco di Carlo Grosso della
facciata di fine ‘800, troviamo le insegne
accoppiate dei Valperga di Masino e dei Solaro:
Carlo Francesco, marchese di Rondissone e conte
di Masino, sposava ad inizio ‘800 Beatrice
Eufrasia Solaro di
Villanova. Con lui
terminava la linea
dei nuovi conti di
Masino, il titolo
passava al cugino
Cesare
di
Borgomasino. Un
omaggio
alla
stirpe che salvò
Belmonte?
Altre
insegne
presenti
a
Belmonte
sono
quelle dei Coardi
e dei Giriodi sul
manto della Madonna, ora nel museo del santuario,
offerto per l’incoronazione del 1888 da Emanuele
Coardi di Carpeneto e dalla sposa Cristina Giriodi
di Monastero.
Rivarotta, prima sede di cella benedettina, poi di
prepostura, è terra dei Valperga dal sec. XIV; nel
1518 il Papa ne concedeva il patronato ai
Valperga di Masino che avevano restaurato la
identificata (inizio ‘600).
A fianco della sala d’armi il salotto “San Martino”,
con arredi provenienti dall’ala antica del castello,
(ala passata nel ‘700 a questa famiglia per via
femminile dai Valperga di Maglione) che recano
su ogni componente, sedie comprese, il noto
Particolare
salotto
“San
Martino”
Rivarotta –Insegne Valperga di
Masino e Solaro
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chiesa, dedicata a S. Maria Maddalena.
Da fine ‘700 funzionò solo più come cappella per
gli abitanti della frazione, sotto la parrocchia di
Valperga. Sono di questo periodo le insegne
nobiliari dei Valperga di Masino e dei Solaro,
simili a quelle di Belmonte, ricamate su tessuto.
Su una parete della cappella vi è inoltre un dipinto
su tela settecentesco con raffigurato un vescovo
orante ai piedi delle Madonna; si tratta di un
personaggio della famiglia Valperga, in quanto alla
base della stola è riportato lo stemma del casato. Si
tratta quasi certamente di Guido vescovo di Asti in
preghiera alla Vergine di Belmonte.
Nella chiesa com-parrocchiale della SS. Trinità
troviamo la cappella di S. Domenico, detta anche
dei Perini. La celebre famiglia di notai ne ebbe il
patronato dopo aver riedificato la cappella nel
1760 e costruito il tumulo di famiglia. In alto lo
Cappella di “S.Peder” - Insegna famiglia Varello
Vera nobiltà? Non se ne trova riscontro nei vari
consegnamenti. Nobiltà d’animo certamente!
Termina a questo punto il viaggio tra le insegne
nobiliari di Valperga. Non me ne vogliano i puristi
dell’araldica e delle genealogie per le molte lacune
o imprecisioni: suggerimenti o notizie aggiuntive
saranno bene accetti.
Insegna dei Perini
-
stucco del blasone <<D’argento con una pianta di
rose sradicata divisa in tre rami di verde fioriti
caduno di una rosa di rosso, nel cimiero un cane d’argento nascente tenente una penna da
scrivere>>4.
“Con testamento del 2 aprile 1681 l'avv. Gio
Pietro Varello costituiva erede universale nostro
Signore Gesù Cristo e per esso la chiesa di S.
Pietro Apostolo, da esso fatta costruire in
Valperga su fondo proprio ed a sue spese
nell'anno 1666, con la fondazione di tre
cappellanie destinate alla celebrazione di tredici
messe settimanali in perpetuo....”5
Sopra il portale di questa bella cappella campeggia
l’insegna della famiglia Varello, il cui blasone
potrebbe essere così descritto <<partito al primo
d’argento carico di un fiore bianco sradicato
(forse stella alpina), al secondo partito
scaglionato bandato d’argento e di rosso. Motto:
minus gauderis minus doleris>>.
Ringrazio:
- il sig. Federico Bona per le notizie ed i
suggerimenti forniti, utili ad identificare alcune
insegne
- le Rev.de Figlie della Sapienza e la famiglia
Gallo di Rivarotta per il permesso accordato a
fotografare alcuni particolari rispettivamente del
castello e della cappella di S.M. Maddalena in
Rivarotta.
1
Nella chiesa di S. Giorgio molte insegne dei Valperga
figurano oggi come quelle dei De Canavise, non consone
all’epoca; è probabile che il disegno della canapa sia andato
perduto per cadute di colore o maldestri interventi di restauro
del passato.
2
Giorgio Ermanno Anselmi – La chiesa di san Giorgio in
Valperga – SATET 1943
3
In figura è riportato il rilievo a calco eseguito e messo
cortesemente a disposizione da Carla Iacomuzio.
4
Da: “ I consegnamentI d'arme piemontesi” - Enrico Genta,
Gustavo Mola di Nomaglio, Marcello Rebuffo, Angelo
Scordo. Torino, Edizioni Vivant, 2000
5
Da “Note storiche sulla comunità di Valperga” di Teodoro
Boggio -1997