istruzioni per il prelievo di campioni di acque di scarico, rifiuti, terreni

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istruzioni per il prelievo di campioni di acque di scarico, rifiuti, terreni
PROCEDURA OPERATIVA
“ISTRUZIONI OPERATIVE PER IL PRELIEVO DIRETTO DEL
CAMPIONE DA PARTE DEL CLIENTE/UTENTE
Laboratorio c/o Sede di Trento
via Fersina, 23 - Trento
“ISTRUZIONI PER IL PRELIEVO DI
CAMPIONI DI ACQUE DI SCARICO, RIFIUTI,
TERRENI E FANGHI”
POLA-V002-A02
Rev. 13
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1. CONTENITORI PER IL CAMPIONAMENTO
Il volume più opportuno dei contenitori per il campionamento di acque di scarico e di fanghi
viene predisposto in base al tipo e al numero di determinazioni previste per il campione da
sottoporre a prova.
Sulla base delle esperienze maturate ed in relazione ai parametri per gli impianti di
depurazione richiesti nelle Convenzioni attualmente vigenti, si consiglia di attenersi alla
seguente Tabella:
PUNTO DI PRELIEVO
MATRICE/PARAMETRI
VOLUME E TIPO CONTENITORE
Ingresso Impianto
Acque reflue/chim. fisici n. 2 bottiglie da litro in plastica **
Sedimentazione primaria
Acque reflue/chim. fisici n. 2 bottiglie da litro in plastica **
Ossidazione
Fanghi/chim. fisici
Uscita Impianto
Acque reflue/chim. fisici n. 2 bottiglie da litro in plastica **
Scarico in fognatura
n. 2 bottiglie da litro in plastica **
n.2 Vials per l’analisi dei composti organici volatili
Disidratazione meccanica
Fanghi/chim. fisici
n.1 bottiglia da 500 ml in plastica
Digestione
aerobica/anaerobica
Fanghi/chim. fisici
n.1 bottiglia da 500 ml in plastica
Ossidazione (an. biologica)
Fanghi/microfauna
n.1 bottiglia da 100 ml in plastica
Microbiologia ingresso/uscita Acque reflue/microbiol. n.1 bott.a da 500 ml (sterile)
Microbiologia ingresso/uscita Acque reflue/tossicità
n.1 bott.a da 100 ml in vetro scuro
**
Nel caso in cui si effettuino le determinazioni di “Materiali sedimentabili” e
“Sedimentabilità” (volume a 30’) in campo i volumi possono essere dimezzati.
Per i terreni/rifiuti, data la variabilità dei campioni e delle analisi richieste per caratterizzarli,
vanno presi accordi specifici con il personale tecnico del Laboratorio, di norma preferendo
contenitori in vetro con bocca larga da 500 mL e con tappo a vite.
2. ESECUZIONE DEL CAMPIONAMENTO
Esecuzione del campionamento in un impianto di trattamento di acque reflue o da uno
scarico di acque reflue
Durante il campionamento di acque di scarico, è utile rispettare le seguenti condizioni:

Prelevare i campioni da sottoporre a prova in punti degli impianti (stramazzi, tubazioni di
mandata da pompe di sollevamento, tubazioni di ricircolo liquami, canalette di raccolta
acque in uscita da pretrattamenti o trattamenti vari, vasche a labirinto, tubazioni di scarico
finale, ecc.) o degli scarichi, costantemente e omogeneamente alimentati durante le
operazioni di campionamento.
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
Effettuare un campionamento di tipo istantaneo o di tipo medio (proporzionale o non
proporzionale alla portata), con metodo manuale o per mezzo di campionatore
automatico, in relazione alla dinamica temporale dello scarico.

Qualora il tipo di campionamento adottato sia diverso da quello istantaneo, riportarne la
descrizione sulla scheda di prelievo fornita dal Laboratorio nello spazio “note”.
Esecuzione del campionamento di fango da giaciture statiche.
Eseguire il campionamento di fanghi da giaciture statiche secondo le seguenti modalità:

in ogni giacitura statica prelevare almeno cinque aliquote di campione di fango in più punti
sia alla stessa che a profondità diverse;

prelevare le aliquote in punti distanti tra di loro: al centro, e in almeno altri quattro punti
incrociati ed equidistanti tra loro;

riunire le aliquote all'interno di un contenitore idoneo;

omogeneizzare il campione e trasferirlo nel contenitore per il campionamento, in quantità
di circa 1 litro.
Esecuzione del campionamento di terreni e rifiuti.
Il campionamento della matrice terreni e rifiuti viene effettuato secondo le modalità
riportate nel contratto posto in essere e riferendosi alla normativa vigente. In particolare il
campionamento per i rifiuti deve essere effettuato secondo la norma UNI 10802:2013
“Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi. Campionamento manuale e preparazione ed
analisi degli eluati.” mentre quello per i terreni secondo il D.gls 152/06, e se necessario,
integrato dalle indicazioni meglio dettagliate della norma UNI 10802: 2013.
Il campionatore in assenza di particolari indicazioni contenute nel piano di campionamento
utilizza le seguenti istruzioni minime.
1. Definizioni dello stato fisico dei rifiuti
Rifiuti liquidi: si tratta di rifiuti normalmente liquidi a temperatura ambiente e comprendono
liquidi volatili, liquidi viscosi ed emulsioni
Fanghi liquidi: con il termine fanghi si copre un ampio spettro di materiali di diversa natura.
In genere è presente una fase solida non disciolta nella fase liquida e le due fasi sono
difficilmente distinguibili. In ogni caso, la viscosità e la densità di un fango sono tali che
esso costituisce un materiale in grado di fluire liberamente per cui possono essere
campionati con le stesse procedure previste per i rifiuti liquidi.
Fanghi palabili o sostanze pastose: fango che può essere movimentato con una pala o
badile; massa soffice continua (verifica operativa sullo stato fisico del fango secondo
procedura appendice E della norma)
Rifiuti costituiti da polveri e granulati: solidi con pezzatura <di 5mm
Rifiuti costituiti da materiali grossolani: materiali solidi con una pezzatura < di 100 mm
Rifiuti costituiti da materiali in pezzi massivi: materiali che si presentano in pezzi di
dimensione > di 100 mm o sotto forma di una massa continua
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2. Definizione di giacitura: modalità di conservazione fisica, contenimento o deposito del
materiale costituente un lotto.
3. Definizioni di alcuni tipi di campione
Campione di laboratorio: campione o sottocampione inviato al laboratorio o ricevuto dal
laboratorio. (Quando il campione viene in laboratorio ulteriormente preparato
(macinazione, ripartizione, miscelazione) il risultato è il campione di prova.
Campione primario insieme di uno o più incrementi o unità prelevati da un lotto o da una
popolazione (es liquidi omogenei)
Campione geometrico campione di appropriata dimensione e forma prelevato da un lotto
rispetto a precise assi corrispondenti a quelle di supposta variabilità delle caratteristiche
del lotto stesso.
Campione selettivo: campione deliberatamente scelto utilizzando un piano di
campionamento che porta alla selezione di materiali con determinate caratteristiche e/o
solo materiale con altre caratteristiche attinenti.
Informazioni generali per l’esecuzione del campionamento di solidi
Per la sicurezza degli operatori adibiti al campionamento e per prevenire eventuali
contaminazioni dei campioni, si consiglia, durante il campionamento, l’utilizzo di guanti in
lattice o PVC.
Le bottiglie/vasetti a collo largo (pulite ed asciutte) devono essere riempite quasi per
intero, lasciando uno spazio di testa minimo per permettere l’eventuale espansione del
campione (normalmente 5% de volume totale); nel caso di rifiuti biologicamente reattivi,
suscettibili di sviluppare gas, le bottiglie devono essere riempite solo per ¾ della loro
capacità.
Esecuzione del campionamento di terreni , rifiuti e materiali derivanti da strutture
edilizie per la determinazione della presenza di amianto
Per i terreni attenersi alle modalità descritte nei paragrafi precedenti.
Una volta individuate le strutture edilizie su cui intervenire, sarà opportuno, prima di
procedere aI campionamento dei materiali, articolare un finalizzato programma di
ispezione, che si può così riassumere:
1) Ricerca e verifica della documentazione tecnica disponibile sull'edificio, per accertarsi
dei vari tipi di materiali usati nella sua costruzione e per rintracciare, ove possibile,
l'impresa edile appaltatrice.
2) Ispezione diretta dei materiali per identificare quelli friabili e potenzialmente contenenti
fibre di amianto.
3) Verifica dello stato di conservazione dei materiali friabili per fornire una prima
valutazione approssimativa sul potenziale di rilascio di fibre nell'ambiente.
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4) Campionamento dei materiali friabili sospetti e invio presso un centro attrezzato, per la
conferma analitica della presenza e del contenuto di amianto.
5) Mappatura delle zone in cui sono presenti materiali contenenti amianto.
6) Registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede da conservare come
documentazione e da rilasciare anche ai responsabili dell’edificio.
Il personale incaricato dell'ispezione e del campionamento dovrà procedere come segue:
1) Rintracciare prioritariamente i siti di ubicazione di eventuali installazioni di materiali
friabili.
2) Riconoscere approssimativamente il tipo di materiale impiegato e le sue caratteristiche.
3) Stabilire Io stato di integrità dei materiali e valutare le condizioni degli eventuali
rivestimenti sigillanti, o dei mezzi di confinamento.
Valutare la friabilità dei materiali.
5) Adottare le precauzioni previste durante la manipolazione di materiali contenenti
amianto.
6) Mettere in atto i criteri e le procedure di campionamento atti a garantire una sufficiente
rappresentatività dei campioni, evitando l'esposizione dell'operatore e la
contaminazione dell’ambiente.
l materiali da campionare vanno selezionati in modo prioritario fra quelli che presentano:
1 ) Friabilità e cattivo stato di conservazione.
2) Facile accesso o mancanza di rivestimenti e di mezzi di confinamento.
3) Suscettibilità di facile danneggiamento e conseguente possibilità di rilascio di fibre
nell’ambiente.
4) Possibilità di frequenti manomissioni.
5) Frequenti interventi di manutenzione.
ln ogni caso, si dovrà procedere al campionamento evitando interventi che potrebbero
tradursi in una contaminazione degli ambienti circostanti: si dovrà procedere al
campionamento con la massima cautela, avendo cura di far sigillare immediatamente ed
adeguatamente il punto in cui si è effettuato il campionamento, impiegando, ad esempio,
una vernice spray.
Le modalità operative del campionamento possono essere schematicamente riassunte
come segue:
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1) Acquisizione di documentazione fotografica a colori la più rappresentativa possibile deI
materiale da campionare, che ne evidenzia la struttura macroscopica e l'ubicazione
rispetto all’ambiente potenzialmente soggetto a contaminazione.
2) Dotazione di adeguati mezzi personali di protezione, quali maschere contro polveri e
guanti da non più riutilizzare.
3) Impiego di strumenti adeguati che non permettano dispersione di polvere o di fibre
nell’ambiente e che consentano il minimo grado di intervento distruttivo, quali pinze,
tenaglie, piccoli scalpelli, forbici, cesoie, ecc. Evitare, quindi, trapani, frese, scalpelli
grossolani, lime, raspe, frullini e simili. Per i campionamenti in profondità è consigliabile
l’uso di carotatori in acciaio, o, preferibilmente, se disponibili, di carotatori trasparenti in
vetro o acrilico, ambedue a tenuta stagna.
4) Prelievo di una piccola aliquota del materiale, che sia sufficientemente rappresentativo
e che non comporti alterazioni significative dello stato del materiale in sito. I materiali
contenenti amianto possono essere sia omogenei che eterogenei.
Materiali tipicamente omogenei sono i prodotti in amianto-cemento, le pannellature
isolanti per pareti o soffitti, i manufatti tessili. I materiali friabili spruzzati sono in genere
omogenei, ma possono anche essere costituiti da strati di diversa composizione, per cui
occorre prelevare i campioni con l'ausilio del carotatore. Gli isolamenti di tubi e caldaie
sono spesso eterogenei, e quindi necessitano di prelievo tramite carotatura. Per i
materiali omogenei sono per solito sufficienti uno o due campioni rappresentativi. Per i
materiali eterogenei è consigliabile prelevare da due a tre campioni ogni 100 mq. circa,
avendo cura di campionare anche nei punti che appaiono di diversa colorazione
superficiale rispetto al complesso della superficie.
Ulteriori campioni devono essere prelevati laddove siano state effettuate nel tempo
delle riparazioni.
5) lnserimento immediato del campione in una busta di plastica ermeticamente sigillabile.
6) Segnalazione del punto di prelievo sul materiale mediante apposizione di un
contrassegno indicante data, modalità e operatore.
7) Riparare con adeguati sigillanti il punto di prelievo e pulire accuratamente con panni
umidi eventuali residui sottostanti.
8) Compilazione di una scheda di prelievo, con tutte le informazioni necessarie, da
allegare al campione.
9) Trasmissione diretta del campione, della scheda di prelievo e della documentazione
fotografica al Laboratorio incaricato delle analisi.
Esecuzione dei campionamento di acque percolate da discarica
Eseguire il campionamento di acque percolate da discarica secondo le seguenti modalità:

prelevare dalla vasca di raccolta del percolato almeno tre aliquote di acqua a diverse
profondità;

riunire tali aliquote all'interno di un idoneo contenitore e agitare;

travasare il volume di acqua necessario per la prova all'interno dei contenitori per il
campionamento.
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3. CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE DURANTE IL TRASPORTO
Qualora il Metodo di Prova applicato richieda il fissaggio sul campo del campione con
opportuni reagenti (ad esempio: concentrazione di ossigeno disciolto secondo Winkler),
effettuare l'aggiunta degli stessi immediatamente dopo il riempimento del relativo
contenitore. Se questo non è possibile, avvertire l’accettazione del laboratorio al momento
della consegna del campione. Per qualsiasi dubbio contattare il personale del Laboratorio al
n° tel. 0461362288.
Riporre e conservare i campioni da sottoporre a prova, dal momento della raccolta al
momento della consegna in Laboratorio, all'interno di frigoriferi portatili tali da non
modificarne le caratteristiche o invalidare i dati delle prove.
4. IDENTIFICAZIONE DEI CAMPIONI
Acque di scarico
Al momento del prelievo compilare la “Scheda di prelievo” fornita dal laboratorio.
Per ogni campione, riportare:

il punto di prelievo o altro identificativo del campione;

la data e l’ora del prelievo;

eventuali parametri determinati in campo;

la tipologia analitica.
Su ciascun campione riportare, mediante un’etichetta adesiva, il punto di prelievo o altro
identificativo del campione corrispondente a quello riportato sulla scheda di prelievo per
evitare scambi di bottiglie in fase di accettazione.
Le schede di prelievo vanno consegnate al laboratorio assieme ai campioni.
Terreni e rifiuti
Al momento del prelievo compilare per ogni campione il “Verbale di campionamento terreni
rifiuti” parte A, fornito dal laboratorio.
Su ciascun campione riportare, mediante un’etichetta adesiva, il punto di prelievo o altro
identificativo del campione corrispondente a quello riportato sul verbale per evitare scambi di
contenitori in fase di accettazione.
Al momento della consegna in laboratorio dei campioni, i verbali di campionamento vanno
completati con la compilazione della “scheda di accettazione terreni rifiuti”, fornita dal
laboratorio.
Sulla scheda di accettazione, per ogni campione, riportare:

il punto di prelievo o altro identificativo del campione;
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
la data del campionamento;

eventuali parametri determinati in campo;

la tipologia analitica o l’offerta di riferimento.
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Il campione va consegnato in Laboratorio al massimo entro 16 ore dal momento del prelievo,
(cinque ore nel caso di analisi della microfauna), possibilmente entro le ore 15:00 e
trasportato in frigo portatili che garantiscano una T interna < 10°C.