2012 - terraecaritatis
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GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 18 dicembre 2012 Editoriale Colonne di Pace Il 21 novembre un cessate il fuoco ha messo fine a otto giorni di combattimenti tra Gaza e Israele. Ora ciascun campo fa il bilancio dell’operazione “Colonna di Difesa”. Senza troppa sorpresa Israele e Hamas si considerano rafforzati dal conflitto che li ha appena visti opposti. Secondo il parere prevalente il vero vincitore è probabilmente l’Egitto, il cui Presidente Morsi ha negoziato i termini della tregua. Gli Stati Uniti si sono congratulati con il nuovo presidente egiziano e hanno invitato il suo paese a rimanere una “colonna di pace nella regione”. Speriamo che non sia una colonna di sabbia ... Ci sono molte questioni che potrebbero essere dibattute: guerra pulita, guerra giusta, guerra inevitabile? Ci sarebbero molti sentimenti da esprimere: odio, vendetta, perdono? Tutto sommato la vera questione è sapere: da dove verrà la pace? Oggigiorno è più facile per gli specialisti dire da dove non verrà ... La fine della violenza non potrà mai passare per la violenza, qualsiasi cosa se ne dica. Autunno sanguinoso Il Patriarca Fouad Twal ha ricordato che “una guerra non è mai santa”. Egli “condanna totalmente l’opzione della guerra, della violenza e della distruzione che rappresenta una minaccia per la sicurezza e la stabilità della regione”. Lo prova il paesaggio del Medio Oriente, molto teso in questo autunno sanguinoso. Consideriamo: in Siria si contano già più di 40.000 morti in 18 mesi di sollevamenti, il Libano vacilla sotto l’effetto abituale delle crisi vicine, Israele si appresta a votare a gennaio per la lista comune del Likud e dei partiti nazionalisti e religiosi, un’alleanza che condanna in anticipo l’avanzamento della questione palestinese, i Palestinesi sono sempre divisi tra la Cisgiordania, diretta da Fatah e la Striscia di Gaza, nelle mani di Hamas. È in questo quadro molto teso, dove l’impotenza internazionale è più che mai forte in questa regione, che si iscrive la domanda di Mahmoud Nelle ostilità tra Israele e la Striscia di Gaza hanno perso la vita 173 Palestinesi e 6 israeliani, per la maggior parte civili da entrambe le parti Abbas di ottenere per i Palestinesi lo status di Stato non membro all’ONU.... In questo contesto difficile il tema scelto da Benedetto XVI per la 46a Giornata Mondiale della Pace, il 1 gennaio 2013 prossimo, vibra come un appello: “Beati i costruttori di pace”. Il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace di cui il Patriarca è stato nominato membro lo scorso 29 settembre precisa che questo messaggio “incoraggia tutti gli uomini a sentirsi responsabili della costruzione della pace”. Come dimenticare a questo titolo l’enciclica sulla pace nel mondo “Pacem in Terris”, pubblicata 50 anni fa, nell’aprile 1963? Con lucidità Giovanni XXIII identificava “le quattro colonne” essenziali per la pace. Ovvero: la verità, la giustizia, l’amore e la libertà. La verità costituisce il fondamento della pace se ciascuno prende coscienza con onestà che, oltre ai suoi diritti, ci sono anche dei doveri nei confronti degli altri. La giustizia, diceva, edifica la pace se ogni uomo rispetta effettivamente i diritti degli altri e si sforza di osservare pienamente i suoi doveri verso gli altri. L’amore è fermento di pace se le persone considerano i bisogni degli altri come i propri e condividono con gli altri ciò che possiedono. A cominciare dai valori spirituali. Infine la libertà alimenta la pace e le farà portare dei frutti, se nella scelta dei mezzi presi per arrivare alla pace, gli uomini seguono la ragione e con coraggio prendono le responsabilità dei propri atti. Lo si sarà compreso: la pace è molto più dell’assenza della guerra. E la quinta colonna, il perdono Christophe Lafontaine PA G . 2 Dialogo con l’ebraismo: dov’è la Chiesa 50 anni dopo il Concilio? Cosa ne abbiamo fatto del Concilio? Cosa dobbiamo o possiamo ancora fare? La Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha già iniziato a riflettere su questo tema. Il Cardinale Kurt Koch ha pertanto invitato ad un incontro comune a Roma, dal 28 al 30 ottobre, i Consultori (8), i Delegati di qualche Conferenza episcopale (18) e naturalmente i membri della stessa Pontificia Commissione (3). ONU: 100 cristiani palestinesi esortano l’UE ad appoggiare lo Stato di Palestina Martedì 13 Novembre 2012 cento personalità ed associazioni cristiane palestinesi hanno esortato l’Unione Europea ad appoggiare la domanda di elevare, alla fine del mese, la Palestina allo status di Stato osservatore dell’ONU al fine di “promuovere una vera pace”. L’attualità di Gaza fa fremere il dialogo interreligioso sulla pace Per un curioso caso del calendario (politico ed interreligioso) il Consiglio dei Capi religiosi di Israele si è riunito giovedì 15 novembre ad Haifa (all’indomani della prima offensiva israeliana su Gaza) in presenza del Presidente dello Stato di Israele, Shimon Peres, che ha ricordato che i capi religiosi possono favorire la pace se lavorano insieme. Il comunicato finale insiste sull’ “importanza del rispetto dei Luoghi Santi e dei cimiteri di tutte le denominazioni religiose”. I cristiani di Gerusalemme accolgono il Patriarca ortodosso russo Kirill Dal 9 al 14 novembre 2012 ha avuto luogo la prima visita ufficiale del Patriarca ortodosso russo, Kirill di Mosca, in Terra Santa. Si è trattato di una visita inedita, qualificata dal Ministro degli Affari Esteri d’Israele come “una delle più importanti in termini religiosi dopo quella di Papa Benedetto XVI”. Per S.B. Mons. Twal la visita del Primate della Chiesa russa è stata un’occasione per “rafforzare la presenza cristiana a Gerusalemme e in Terra Santa”. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa GAZA “Speriamo che questa pace sia realmente stabile e duratura” La tregua tra Israele e il palestinese Hamas al potere a Gaza è rispettata dalla serata di mercoledì 21 novembre nella Striscia di Gaza. P. Jorge Hernandez ne gioisce insieme ai suoi parrocchiani. Testimonianza del 22 novembre 2012. Con grande gioia - e non potrebbe essere altrimenti - è stata ricevuta la notizia del cessate il fuoco entrato in vigore nella serata di ieri. La popolazione è scesa nelle strade. Immediatamente si sono sentiti i botti della festa. Le visite ai familiari, ai luoghi distrutti, il ritorno alla propria casa, in qualsiasi condizioni essa sia, ecc. sono segno e espressione del desiderio di avere la pace che regna nella gente. Era indispensabile un cessate il fuoco. La situazione era terribile (...) Questa guerra ha suscitato un odio e un grado di violenza veramente difficili da definire.Chi ha perso una persona amata in questi giorni (papà, mamma o figlio) avrà bisogno di molto tempo per rassegnarsi e riprendersi e questo nel migliore dei casi. Poiché non sarebbe sorprendente che decidessero di vendicarsi contro i colpevoli. E’ qui che si evidenzia di più l’assioma “la violenza fa nascere la violenza”. E ciò è senza fine. Lo sappiamo, l’unica soluzione è “il perdono”. Parlare di perdono in queste circostanze potrebbe sembrare strano, ma il perdono cristiano, che presuppone la giustizia, è veramente l’unica soluzione reale a questo conflitto per conseguire una pace autentica e duratura. (…) La stessa gente mi diceva che questa guerra è stata peggiore di quella del 2009: allora ci fu un bombardamento iniziale e poi bombardamenti sporadici accompagnati da spari di armi leggere. In questi giorni, invece, il fragore ininterrotto dei droni, degli F 16, dei carri armati, degli elicotteri Apache, l’inquietante rumore dei differenti tipi di missili lanciati e la comparsa di nuove tecnologie belliche hanno fatto sì che abbiano vissuto una situazione “che mai la avevamo vissuta così”, come essi stessi hanno affermato. La pressione è stata molto maggiore e ciò è veramente devastante. Adesso è l’ora della ricostruzione. Bisogna ritornare alla vita “normale” (…) Il “cessate il fuoco” è stata una tappa obbligatoria. Ciò non vuol dire che esso abbia risolto il conflitto, però almeno permetterà a questa popolazione di ritornare alla sua vita in questo “carcere a cielo aperto” che è la Striscia di Gaza sotto assedio. Speriamo che questa pace sia realmente stabile e duratura. P. Jorge Hernández, Parroco di Gaza - Religioso dell’Istituto del Verbo Incarnato Entrata solenne di S.E. Mons. Lazzarotto al Santo Sepolcro Il nuovo Nunzio Apostolico in Israele e a Cipro e Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina, S.E. Mons. Lazzarotto, ha fatto la sua entrata solenne al Santo Sepolcro lunedì 26 novembre 2012 alla presenza di dignitari civili e religiosi ed anche di numerosi sacerdoti, membri di comunità religiose di Terra Santa e di alcuni fedeli. “Secondo un’antica tradizione - ha ricordato allora il Custode, P. Pierbattista Pizzaballa - , all’inizio del proprio mandato, i responsabili religiosi (e qualche volta anche civili) giungono qui al S. Sepolcro, alla Basilica dell’Anastasis, per ricevere la solenne benedizione e il mandato ufficiale”. Il Nunzio arriva in un periodo di tensioni ed il Patriarca non ha mancato di sottolineare che è al S. Sepolcro che il nuovo Nunzio potrà ricevere “l’energia e la forza per la sua futura missione in una città che fino ai nostri giorni desidera e ricerca la giustizia, la pace e la riconciliazione”. Il Patriarca gli ha poi augurato direttamente “Il Signore risorto sosterrà ciascuno dei Suoi passi lungo il cammino”. Augurando una fruttuosa collaborazione, il Patriarca ha proseguito, rivolgendosi al Nunzio: “Che possiamo avere il coraggio di sognare e di lavorare attivamente per fare di Gerusalemme un luogo di pace ed un’icona di coesistenza e di comprensione! Che possiamo insieme esortare la nostra gente ed i responsabili politici ad assumere la responsabilità di fare delle nostre differenze una diversità riconciliata…”. Il Nunzio ha risposto esprimendo “la propria gioia di essere al servizio della Terra Santa come pellegrino di pace, amico di Dio e amico dei fedeli di Terra Santa”. Christophe Lafontaine a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità inTerra Santa La fattura dell’acqua che minaccia di far chiudere le porte del S. Sepolcro L’agenzia AFP riporta: “I conti in banca del Patriarcato greco ortodosso, incaricato di una parte del S. Sepolcro, il luogo eccelso del cristianesimo, sono stati bloccati da una compagnia israeliana di gestione delle risorse idriche che, secondo il quotidiano israeliano Maariv, reclama una montagna di arretrati”. Un tempo era l’amministrazione cittadina di Gerusalemme ad assicurare il pagamento delle fatture. In seguito al trasferimento della gestione della rete idrica al settore privato, però, i debiti per le fatture dell’acqua si sono accumulati. Maariv afferma che queste misure sono state presa dalla società Hagihon che chiede 9 milioni di shekels (ossia 2,1 milioni di dollari – 1.8 milioni di euro) di arretrati accumulati da anni. La compagnia di gestione della rete idrica ha chiesto ai tribunali amministrativi di bloccare i conti bancari israeliani della Chiesa greco-ortodossa. Il Presidente della Coalizione nazionale cristiana in Terra Santa, Dimitri Diliani, un Palestinese greco-ortodosso, ha dichiarato all’AFP che la questione delle fatture dell’acqua non è l’unico problema. Secondo lui si tratta di un modo per far pressione sulle Chiese e per permettere a Israele di imporre nuove misure riguardanti il più sacro tra i Luoghi Santi della cristianità. Per questo, secondo il Quotidiano Maariv il Patriarcato greco-ortodosso minaccerebbe di chiudere il Santo Sepolcro. Una decisione che non può essere messa in atto senza il sostegno delle Chiese latina e armena di Gerusalemme, corresponsabili del Luogo Santo. Il Ministero del turismo israeliano ha dichiarato che il problema si pone tra la Municipalità di Gerusalemme e la Chiesa, ma che interverrà per una mediazione al fine di risovere rapidamente il problema. Christophe Lafontaine La Commissione per le relazioni con gli Ebrei si incontra a Betlemme La Commissione per le relazioni con gli Ebrei dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) si è riunita a Betlemme il 9 e 10 novembre 2012. La riunione ha avuto inizio venerdì mattina con una conferenza tenuta da S.B. il Patriarca Latino emerito di Gerusalemme, Mons. Michel Sabbah. Sua Beatitudine ha spiegato il contesto locale in cui si è sviluppato il dialogo con il popolo ebraico e le complesse problematiche che devono essere trattate in questo dialogo. Ha proposto un programma pratico per il dialogo a tre livelli: il dialogo con gli Ebrei locali in Israele, la riflessione teologica all’interno della Chiesa Cattolica Universale e l’educazione dei cristiani locali sugli Ebrei e l’ebraismo. Il pomeriggio e la serata di venerdì sono stati consacrati ad un’esperienza di liturgia ebraica. Padre Rafic Nahra ha offerto un’introduzione alla liturgia ebraica, incentrata sulla preghiera del venerdì sera nella sinagoga. Dopo l’introduzione, i membri della commissione si sono diretti verso la Sinagoga Kol HaNeshama a Gerusalemme Ovest per partecipare al servizio del venerdì sera. Sono stati accolti calorosamente dal Rabbino Levi Weiman-Kelman, un partecipante ben noto e attivo nel dialogo con la Chiesa e un attivista impegnato per la pace. La mattina di sabato è stata dedicata a una lunga discussione sui fondamenti costitutivi dell’identità ebraica. La discussione si è incentrata sui rapporti intricati e complessi tra i diversi elementi che compongono l’identità ebraica moderna: la religione, l’esperienza storica, l’etnicità e il nazionalismo moderno. Al termine della sessione, i membri della commissione hanno confermato il loro impegno a proseguire questo lavoro: studiare e favorire una presa di coscienza sull’importanza di questo tema tra i cristiani locali, offrire agli Ordinari Cattolici la propria consulenza sulle relazioni tra ebrei e cristiani nel particolare contesto della Terra Santa. Fonte: Vicariato per i cattolici di lingua ebraica in Israele PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Molteplici iniziative a sostegno di Gaza Di fronte all’intensità dei combattimenti tra Gaza e Israele sono nate numerose forme di sostegno, in Terra Santa e altrove, per aiutare le popolazioni vittime del conflitto. Preghiera A GERUSALEMME – Il gruppo Sabeel ha organizzato il 20 novembre a Gerusalemme una preghiera ecumenica per sostenere le vittime dei recenti avvenimenti a Gaza. La preghiera si è svolta nel convento dei Domenicani di Saint Etienne, in arabo e in inglese. A BEIT JALA – Il 18 novembre, nella chiesa dell’Annunciazione a Beit Jala, S.E. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare a Gerusalemme, ha celebrato una messa per i bambini di Gaza. La celebrazione si è svolta alla presenza del parroco ortodosso, delle autorità civili della città (membri del Consiglio legislativo, del Consiglio municipale…) e di diverse associazioni della città. IN PORTOGALLO – Mercoledì 21 novembre La Luogotenenza dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ha celebrato una messa nella chiesa dell’Encarnação di Lisbona. La messa è stata presieduta da P. Gonçalo Portocarrero de Almada secondo una precisa intenzione: per la pace e per i cristiani di Terra Santa, soprattutto quelli di Gaza. Sostegno finanziario ATS pro Terra Santa segue con apprensione l’evolversi della situazione nella Striscia di Gaza di cui la popolazione locale è la prima vittima. L’associazione francescana sostiene da diversi anni la comunità cristiana di Gaza (circa 2.500 persone) attraverso il progetto “Emergenza Gaza” che si articola in due attività: sostegno alle persone disabili della Striscia di Gaza e sostegno ai cristiani in situazioni di bisogno della Striscia di Gaza. Appello delle organizzazioni umanitarie Il 19 novembre 38 organizzazioni umanitarie e di sviluppo, tra cui Secours catholique et Action contre la Faim, hanno lanciato un appello collettivo molto urgente ai dirigenti mondiali. Amélie de La Hougue Messe in onore della Beata Marie-Alphonsine Domenica 18 e lunedì 19 novembre le comunità religiose di Nazaret e Gerusalemme hanno reso omaggio alla fondatrice delle Suore del Rosario, Suor Marie Alphonsine (1843-1927), beatificata nel 2009. A Nazareth il Vescovo, S.E. Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, ha celebrato la messa con 5 sacerdoti. Oltre ad una dozzina di Suore del Rosario di Nazaret, tra cui la Madre Superiora generale della Congregazione, erano presenti 200 fedeli ed anche un gruppo di 150 pellegrini venuti dall’Italia, che avevano fatto espressamente una sosta per l’occasione. Nella sua omelia, S.E. Mons. Marcuzzo ha ricordato che nemmeno per un istante questa religiosa appassionata non dubitò delle parole della Vergine Maria: “Il rosario è il vostro tesoro...” Il giorno seguente, nella chiesa di Nostra Signora del Rosario di Gerusalemme, S.E. Mons. William Shomali ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, in presenza di alcuni Vescovi e sacerdoti, di religiosi e religiose, tra le quali la Madre Generale, Sr. Hortense, Direttrice della scuola di Beit Hanina e numerose Suore del Rosario. Per animare la cerimonia che segnava anche l’anniversario del battesimo della Beata, è intervenuto il coro “La speranza” di Gerusalemme. Il Vescovo ausiliare di Gerusalemme ha chiesto di offrire la messa per la pace a Gaza, chiedendo l’intercessione della Beata, la cui vita è stata contraddistinta dalla preghiera, dai miracoli compiuti, dall’obbedienza e dalla carità verso i poveri. Laurent Charnin Grande successo per il Congresso della Legio Mariae 620 membri della Legio Mariae, 10 sacerdoti e 20 religiose si sono ritrovati a Betlemme venerdì 9 novembre per il decimo congresso in Terra Santa. Due i temi scelti per questo incontro: l’Eucarestia e il ruolo del Direttore spirituale. Rientro al Seminario Redemptoris Mater con S.E. Mons. Marcuzzo Lunedì 12 novembre 2012 il Vicario patriarcale latino per Israele, S.E. Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo ha inaugurato ufficialmente il nuovo anno accademico al Seminario Redemptoris Mater di Korazim nel corso di una visita pastorale. Egli ha anche tenuto una conferenza e celebrato la messa. Family Club di Nazaret: “Siamo veramente credenti?” ll Family Club della parrocchia latina di Nazaret, presieduto da Ussama Karam e animato da Nabil Totry, è molto attivo e segue un programma annuale regolare e creativo. Nell’ambito di questo programma il 13 novembre S.E. Mons. Marcuzzo è stato invitato al Centro pastorale Mar Anton per tenere ai quasi 200 fedeli presenti una conferenza dal titolo provocatorio: “Siamo veramente credenti? Sai in cosa consiste la fede?” Un tema direttamente suggerito dall’Anno della fede. Commiato da P. Angelo a Tel Aviv Padre Angelo Ison OFM è stato il cappellano ufficiale della comunità filippina negli ultimi dieci anni. Sabato 17 Novembre 2012, si è tenuta una celebrazione nella Cappella della Divina Misericordia a Tel Aviv per salutarlo. Inaugurazione della nuova scuola di Rameh Il 29 novembre 2012 Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme e S. Em. il Cardinale Edwin Frederick O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, hanno benedetto la nuova Scuola del Patriarcato Latino a Rameh. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo Mons. Twal reagisce alla instabilità della regione che tocca da vicino il Patriarcato Latino a Gaza e in Giordania Comunicato: Benedetto XVI ha lanciato, mercoledì 21 novembre, un appello alle ”autorità delle due parti in causa” (Israele e Hamas) esortandole “ad adottare decisioni coraggiose in favore della pace”. A seguito del Santo Padre, il Patriarca Latino, Mons. Fouad Twal condanna totalmente la guerra a Gaza. In secondo luogo, il Patriarca invita i suoi compatrioti giordani alla calma mentre il loro paese è scosso da manifestazioni. Sull’offensiva israeliana a Gaza, che entra nella sua seconda settimana, il Patriarca latino di Gerusalemme esprime la sua più profonda compassione per le vittime dell’operazione «Pilastro di difesa». Mons. Fouad Twal si dice inorridito per i danni colossali di questa guerra che egli giudica catastrofica sul piano umano ed economico. Martedì 20 novembre, il Patriarcato ha potuto raggiungere telefonicamente la parrocchia latina di Gaza al momento dei funerali di un cristiano ortodosso. In quella occasione, ha manifestato tutto il sostegno spirituale e morale che poteva dare a nome della Chiesa Madre. Ha confermato alle comunità religiose in loco e ai parrocchiani il suo arrivo nella Striscia di Gaza per festeggiare insieme il Natale, il 16 Dicembre prossimo. Una visita pastorale fissata ogni anno nello stesso periodo. Il Patriarca afferma con forza che questa guerra non porta assolutamente niente di buono per nessuno. I bombardamenti colpiscono tutti, bambini e genitori. Ognuno si rifugia nei corridoi di una paura senza limiti. Da una parte i palestinesi a Gaza che soffrono gli attacchi aerei sproporzionati di Israele, dall’altra gli israeliani angosciati dai razzi provenienti da Gaza. Alcuni gruppi di pellegrini hanno annullato le loro visite. Incombe già l’ombra oscura della guerra. Eppure, Dio sa quanto i pellegrinaggi contribuiscono alla pace. Sono un segno di solidarietà spirituale, umana ed economica per tutti gli abitanti della Terra Santa. Il Patriarca ricorda che una guerra non è mai santa. Condanna totalmente l’opzione della guerra, della violenza e della distruzione che rappresenta una minaccia per la sicurezza e la stabilità della regione. Per questo invita tutte le persone di buona volontà e tutti coloro che hanno nelle loro mani il destino dei loro popoli ad agire. Le scongiura di pensare agli innocenti. “Bisogna capire” – ricorda – “che la situazione nella Striscia di Gaza equivale ad una prigione a cielo aperto e che per questo motivo gli abitanti disperati sono ben lungi dall’avere una vita normale”. Il Patriarca spera negli sforzi diplomatici della Lega Araba, dell’Egitto e di Israele per raggiungere una tregua, pur riconoscendo che la tregua non è la soluzione migliore. “Ci vuole”, insiste fortemente, “una soluzione giusta e duratura”. E conclude: “Dobbiamo pregare Dio di donare la pace che gli uomini non riescono a ottenere”. La JEC ha festeggiato il suo 25º anniversario ad Amman Venerdì 26 ottobre S.E. Mons. Shomali, Vicario patriarcale per Gerusalemme, ha celebrato la messa giubilare per i 25 anni della JEC (Jeunesse Etudiante Chrétienne), movimento fondato da S.E. Mons. Salim Sayegh, presente alla celebrazione. Shalom di Galilea: il festival ‘Alleluia’ entusiasma i giovani La Comunità cattolica Shalom ha organizzato a Nazaret, il 27 ottobre 2012, un grande festival per i giovani della Galilea nel grande auditorium della scuola delle Suore di San Giuseppe. Obiettivo: festeggiare la Beata Mariam Bawardi la cui festa può essere celebrata il giorno della sua beatificazione (13 novembre). I sacerdoti del Patriarcato Latino concludono il loro ritiro annuale in Giordania Il ritiro annuale dei sacerdoti del Patriarcato Latino, che si è tenuto quest’anno in Giordania, si è concluso l’8 novembre. Sua Beatitudine Fouad Twal ha raccontato ai sacerdoti ciò che ha vissuto durante il recente Sinodo sulla Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cattolica alla presenza del Papa Benedetto XVI. Pubblicato il 4º volume del catechismo in ebraico Il Vicariato di San Giacomo per i cattolici di lingua ebraica ha pubblicato il quarto volume del catechismo per bambini in ebraico. Il volume, intitolato “Imparare a conocere la Messa”, è pensato per i bambini cristiani integrati nella società israeliana ebreofona (provenienti da famiglie ebraiche o da famiglie di migranti). Festa della Moltiplicazione dei pani: un’occasione per chiedere il miracolo della pace ll Patriarca Fouad Twal ha presieduto, sabato 10 novembre 2012, la festa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci a Tabga, sulle sponde del lago di Tiberiade, nel luogo stesso dove avvenne uno dei miracoli più famosi di Gesù. Per il Patriarca questa è stata l’occasione per fare appello alla condivisione, visto il gran numero di rifugiati siriani nella diocesi, ed anche per chiedere al Signore il miracolo della pace. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo Nella Diocesi, a est, la Giordania Il Patriarca afferma di condividere le inquietudini dei giordani e delle loro famiglie per il costo della vita. Condivide anche le preoccupazioni di coloro che sono alla guida del paese in un momento di crisi mondiale e locale, senza dimenticare la responsabilità per la presenza nel paese di centinaia di migliaia di rifugiati siriani. Per il Patriarca, le manifestazioni non sono la soluzione. Durante il suo passaggio in Egitto per l’intronizzazione del patriarca copto Tawadros II, molti hanno condiviso con il Patriarca la pena di vedere l’inquietudine toccare la Giordania, nota per la sua stabilità, dove la logica e il buon senso dei dirigenti e dei responsabili sono spesso riconosciuti. Il Patriarca spera sinceramente che ci saranno “persone sagge che hanno a cuore il bene della Giordania” e “persone benestanti” che, in coscienza e per amore, sono invitate a venire in aiuto delle famiglie povere. Abbiano il coraggio e la generosità di aprire i loro cuori e le loro mani per alleviare la sofferenza dei suoi abitanti. “Portiamo questa regione, i suoi leader e i suoi abitanti nelle nostre preghiere nei suoi luoghi santi”, ha sottolineato il Patriarca. ² ² ² Comunicato : Patriarcato/Santa Sede, una stessa voce per la Palestina La Palestina è divenuta giovedì 29 novembre 2012 Stato Osservatore alle Nazioni Unite. Il Patriarcato Latino ringrazia la Santa Sede per la sua dichiarazione rapida, completa e in favore del voto. La sottoscrive interamente pubblicandola sul suo sito ufficiale. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, inoltre, gioisce per il popolo palestinese. Si congratula con esso per il suo successo diplomatico. Questo passo segna una svolta affinché vengano soddisfatte le legittime aspirazioni dei Palestinesi e rappresenta un incoraggiamento per la pace. Il Patriarcato desidera anche congratularsi con il Presidente Mahmoud Abbas che considera un uomo moderato e un uomo di pace. Nostra Signora di Palestina celebrata in Portogallo Domenica, 28 ottobre 2012, la festa di Nostra Signora, Regina di Palestina, una tra le solennità più importanti dell'Ordine del Santo Sepulcro in tutto il mondo, è stata celebrata anche in Portogallo. La Messa solenne è stata celebrata nella Chiesa dell’Incarnazione, a Lisbona, presieduta dal Cerimoniere ecclesiastico aggiunto, Padre Chev. Miguel de Aguiar,e ha visto la presenza di una sessantina di Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro. La chiesa era piena di fedeli, amici della Terra Santa. Dichiarazione dell’AOCTS in occasione dell’elezione di Tawadros II, papa d’Alessandria L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) ha espresso la sua gioia in un comunicato congiunto che ha fatto seguito alla designazione di Tawadros II, nuovo papa d’Alessandria. “In unione con i cristiani di Egitto preghiamo nella speranza che Vostra Santità, in un contesto dominato dagli islamisti, guidi tutti e serva la nostra più numerosa comunità cristiana in Medio Oriente”. S.B. Mons. Twal all’intronizzazione del nuovo papa copto ortodosso Domenica 18 novembre 2012 nella cattedrale di San Marco al Cairo (Egitto), Tawadros II è stato intronizzato “papa d’Alessandria, Patriarca di tutta l’Africa sulla Sede di San Marco”. Il Patriarca Fouad Twal si è recato alla cerimonia per “congratularsi” e “dare sostegno” al nuovo Patriarca d’Egitto nella sua missione. Dialogo interculturale: molto resta da fare… Un colloquio sulla salvaguardia delle culture si è tenuto dal 1 al 3 novembre a Bochum (Germania). Il Vicario patriarcale per Gerusalemme, S.E. Mons. William Shomali, vi è stato invitato come rappresentante di un paese che ha conosciuto un lungo conflitto e che ha bisogno di riconciliazione. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 Progetti del Patriarcato Latino Risanamento dell’asilo nido e della scuola materna del Patriarcato Latino a Haifa Alla fine di agosto il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha iniziato dei lavori di risanamento in uno dei suoi asili nido e scuole materne di Haifa. Il progetto era urgente perché doveva corrispondere alle misure di sicurezza richieste dal Ministero dell’Educazione, pena la chiusura a breve o lungo termine. La scuola materna e l’asilo nido del Patriarcato accolgono 84 bambini, di un’età tra i 2 e i 5 anni. Sono cristiani o musulmani e tutti vengono da Haifa o dalle sue vicinanze. “I lavori erano urgenti” afferma Mirvat Shuqha, la responsabile del centro. “Ci siamo battuti per mantenere questo centro”. Infatti gli ambienti malsani potevano portare alla sua chiusura e “i bambini si sarebbero molto dispiaciuti di non poter più venire qui”. Sette persone sono impiegate per far funzionare la casa che ha aperto le sue porte 23 anni fa, nel 1989. Il progetto di risanamento è durato un mese, tra la fine di agosto e la fine di settembre e ha permesso di rispondere a numerosi bisogni: – Restaurare l’area gioco della scuola materna, sanare il suolo, dipingere i muri con dei colori vivaci e gai adatti ai bambini piccoli, assicurare la chiusura del luogo al fine di prevenire ogni incidente. – Fare dei lavori all’interno dell’edificio dell’asilo nido, rinnovare la cucina degli impiegati e i bagni, assicurare la sicurezza e la pulizia delle infrastrutture, ridipingere le finestre e i balconi. – Rifare il suolo del cortile davanti all’asilo nido che presentava delle crepe e cambiare il parco giochi esterno. Prima dei lavori Delle scelte di sicurezza innanzitutto I responsabili del progetto di risanamento hanno dovuto fare delle scelte tenendo conto del budget che era stato loro assegnato. Essi hanno voluto concentrarsi, come priorità, sulla sicurezza degli ambienti. Una sicurezza che, grazie ai nuovi lavori, potrà essere assicurata quotidianamente. Per esempio, un nuovo sistema di chiusure è stato messo su tutte le porte affinché nessun bambino rischi di rimanere chiuso in una stanza. Le nuove porte sono tutte dotate di un sistema che permette di evitare che i bambini si chiudano le dita nelle porte. I giochi sono stati ridipinti con una pittura adatta e sana. Anche le barriere sono state rese sicure, così come le finestre. L’attenzione è stata posta anche al benessere dei bambini e del personale. Sono sta- Durante i lavori te rinnovate le prese d’aria del sistema di aria condizionata, come anche il sistema di ventilazione nei bagni. I colori e le pitture ai muri sono stati scelti con cura affinché i bambini possano “vedere qualcosa di bello” attorno a sé. I lavori sono durati quasi un mese e sono terminati alla fine di settembre. Mirvat Shuqha si dichiara “molto felice” di questi cambiamenti perché oramai, grazie ai donatori, i bambini e glli impiegati possono beneficiare di un luogo che, pur restando semplice, è ora sicuro, gradevole e pulito. Amélie de La Hougue Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org : •L’AOCTS si rivolge ai monaci e alle monache di Terra Santa (25 novembre 2012) •GAZA - “Per il bene dei nostri bambini: fermate la guerra e costruite la pace” (21 novembre 2012) •Mons. Sabbah: il riconoscimento della Palestina all’ONU fattore di Pace (20 novembre 2012) •Intervista al Patriarca: “Viviamo nell’imbarazzo di un futuro incerto” (14 novembre 2012) •ONU : 100 cristiani palestinesi esortano l’UE ad appoggiare lo Stato di Palestina (13 novembre 2012) •Mons. Antonio Franco: due mandati al servizio della Chiesa di Terra Santa (9 novembre 2012) •Dichiarazione dell’AOCTS, seguita all’elezione di Tawadros II, papa d’Alessandria (6 novembre 2012) •Intervento di Mons. Michel Sabbah contro il reclutamento dei cristiani arabi nell’esercito israeliano (1 novembre 2012) L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro Pellegrinaggio in Terra Santa del Cardinale O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro S. Em. il Cardinale Frederick O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, si è recato in pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 novembre al 2 dicembre. Attraverso la sua visita, è a tutta l’opera dei Cavalieri del Santo Sepolcro che il Patriarca ha voluto rendere omaggio. Lunedì 26 novembre 2012, ore 17.30 : S. Em. il Card. Frederick O’Brien è stato accolto da S.B. il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, dai suoi Vicari e dal nuovo Nunzio Apostolico in Israele e Cipro, Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina, S.E. Mons. Lazzarotto. Il corteo dei sacerdoti e dei seminaristi ha lentamente risalito la via per dirigersi verso la concattedrale del Patriarcato Latino dove il Credo dell’Anno della fede è stato recitato da un’assemblea numerosa e raccolta. Poi S.B. Mons. Fouad Twal ha simbolicamente consegnato la conchiglia del pellegrino a S. Em. il Cardinal O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che succede in questo incarico al Cardinale Foley. A lui spetta dunque la missione di dare le direttive e di guidare l’Ordine. Suo è anche il compito di assicurare i rapporti dell’Istituzione con la Santa Sede e con le più alte autorità ecclesiastiche e civili internazionali. Martedì 27 novembre 2012, ore 14.30 : Dopo una visita alle comunità religiose (Patriarcato greco ortodosso, Custodia di Terra Santa, Patriarcato armeno) il Gran Maestro dell’Ordine ha fatto la sua entrata solenne al Santo Sepolcro. In quest’occasione il Patriarca Fouad Twal ha voluto ricordare l’estrema importanza dell’evento, insistendo sulla natura indefettibile dei legami che esistono tra il Patriarcato Latino e l’Ordine Equestre: “Cara Eminenza, ha detto nel suo discorso indirizzato al Cardinale, La ringrazio a nome dei fedeli del Patriarcato Latino di essersi preso del tempo per stare con noi, per conoscerci e conoscere i nostri bisogni. È una gioia per noi lavorare con Lei, nel compimento della missione che il Santo Padre Le ha affidato. Siamo particolarmente riconoscenti per l’interesse entusiasta e generoso che Lei e il Gran Magistero, così come numerosi Cavalieri e Dame dell’Ordine in tutto il mondo, avete per la Terra Santa. Accogliamo il vostro sostegno e la vostra solidarietà con gratitudine. Sappiate che noi poniamo la nostra speranza, le nostre aspirazioni e fiducia in voi. Vi assicuriamo le nostre preghiere nel compimento della nostra comune missione”. Di fatto giovedì 29 novembre ha avuto luogo l’inaugurazione ufficiale della nuova scuola del Patriarcato Latino a Rameh (alta Galilea), benedetta da S.Em. il Cardinale Edwin Frederick O’Brien e da S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino. Una scuola la cui costruzione non sarebbe stata possibile senza la generosità dei Cavalieri dell’Ordine del Santo Sepolcro. Le ultime tre giornate della visita ufficiale del Cardinal O’Brien si svolgeranno in Giordania, con una sosta all’Università di Madaba ed un’udienza con Sua Altezza il Re Abdallah: “al fine di far avanzare l’idea del dialogo islamocristiano”, conclude S.B. Mons. Twal. Laurent Charnin Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 17 Novembre 2012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Editoriale La pazienza dell’unità No, non è un caso che la luna quest’anno metterà all’unisono la Pasqua tra cattolici e ortodossi. È il frutto di una decisione dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, tramite un decreto che la Santa Sede deve ancora approvare. Infatti, entro due anni (nel 2015), tutti i cattolici orientali e i latini delle Diocesi di Terra Santa dovrebbero adottare il calendario giuliano (quello degli ortodossi). Nel frattempo, i Vescovi hanno la possibilità di valutare l’esperienza nel 2013. Questo è il caso del Patriarcato Latino. In questa Diocesi, la Giordania, Cipro e la grande maggioranza della Palestina avevano già fatto in precedenza l’esperienza di unificare le date in base al calendario giuliano. Con successo. La novità riguarda così soprattutto le parrocchie del Patriarcato che si trovano in Israele (con poche eccezioni, come i maroniti e alcuni altri che non seguiranno l’esempio inclusa Gerusalemme e la zona di Betlemme a causa dello Status Quo, che regola l’uso dei Luoghi Santi tra le varie comunità cristiane). Questa iniziativa, che sembra buona, non è però senza conseguenze. Spostare la data di Pasqua significa spostare l’inizio della Quaresima, così come pure la festa dell’Ascensione e la Pentecoste, e ogni Domenica di questo tempo liturgico. Che non è cosa da poco per l’organizzazione pratica e pastorale della Diocesi e per l’accoglienza dei gruppi di pellegrini ... Allora finiranno le guerre dei calendari in Terra Santa? Non è così sicuro. Ma per il momento, desidero semplicemente vedervi l’inizio di una buona novella, il germoglio di una paziente unità. Come dice un proverbio africano: “Dopo la pazienza c’è il paradiso”. Allora, gioiamo per un primo concreto segno di ecumenismo. È anche l’occasione per mostrare la fede comune dei cristiani proprio qui, nella terra in cui si è compiuta la salvezza e nel mondo intero. Nelle famiglie miste (cattoliche, ortodosse e protestanti) ciò permetterà, in particolare ai bambini, di celebrare la Pasqua con entrambi i genitori. Per il Patriarcato Latino la Pasqua 2013 sarà festeggiata con gli ortodossi “Piccolo gregge” Da troppo tempo le situazioni di divisione hanno messo a disagio i cristiani e numerosi sono coloro che si sono sentiti colpevoli davanti a Cristo per questa divisione. Tredici anni fa, nella loro quinta lettera pastorale, i Patriarchi cattolici d’Oriente avevano lanciato un appello: “In Oriente, saremo cristiani insieme oppure non lo saremo”. In altre parole: l’ecumenismo deve essere al servizio della presenza cristiana in Medio Oriente. Il contesto di instabilità che prevale in Medio Oriente e la prossimità esplosiva della vicina Siria, fanno sentire il loro peso. L’unità si fa quindi più urgente per i cristiani della regione che insieme costituiscono un “piccolo gregge” (Lc 12,32). Perché la sfida è quella di rendere testimonianza credibile agli occhi dei nostri fratelli che credono in Dio, musulmani ed ebrei. A settembre il Papa in Libano ha ribadito la preoccupazione di lunga data del Vaticano nei confronti dell’ “esodo mortale” dei cristiani da una regione che ha visto nascere il Cristianesimo. La consegna dell’Esortazione Apostolica “Ecclesia in Medio Oriente” promuove ed incoraggia, tra l’altro, la collaborazione delle diverse Chiese presenti nel mondo arabo. La fede in Cristo infatti di per se stessa comporta che è Gesù ad unire “coloro che credono in Lui e che lo amano, donando loro lo Spirito del Padre suo, come pure Maria, sua madre”, ha detto il Papa. Christophe Lafontaine PA G . 2 Il Patriarca nominato Membro del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace Sabato 29 settembre, il Santo Padre ha nominato i nuovi Membri e Consultori del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Sua Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, è uno dei nuovi membri. Il Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” è un dicastero della Curia Romana. Esso mira a far sì che nel mondo siano promosse la giustizia e la pace secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa. Profanazione del Convento francescano sul Monte Sion, l’AOCTS costernata L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha espresso la sua profonda costernazione dopo aver scoperto, nella mattinata del 2 ottobre, l’esistenza di graffiti in lingua ebraica sulla porta d’ingresso del Convento Francescano del Monte Sion a Gerusalemme. Il convento si trova a due passi dal Cenacolo. Ancora una volta i cristiani presi di mira Ancora una volta una chiesa cristiana è stata presa di mira a Gerusalemme, il 9 ottobre. Si tratta della chiesa rumena ortodossa di S. Giorgio, molto vicina al quartiere ebraico ortodosso di Mea Shearim. Degli sconosciuti hanno lanciato pietre, bottiglie e spazzatura, ha detto la polizia israeliana. Condoglianze per la morte del Patriarca armeno ortodosso di Gerusalemme ll Patriarcato Latino di Gerusalemme e gli ordinari di Terra Santa hanno espresso le loro condoglianze agli Armeni ortodossi di Terra Santa per la morte di Sua Beatitudine Torkom II Manougian, primate del Patriarcato armeno di Gerusalemme dal 1990. “Rimarrà nel ricordo di tutti noi come un fratello esemplare per la sua profonda fede e per l’impegno profuso nella ricerca del bene comune per la comunità cristiana in Terra Santa”. 200 000 euro dalla Francia per la Basilica della Natività Il Console Generale di Francia, Frédéric Desagneaux, ed il Consigliere del Presidente dell’Autorità Palestinese per gli Affari cristiani, Ziyad Al Bandak, hanno firmato, mercoledì 17 ottobre, alla Muqatah a Ramallah, una convenzione stipulata tra la Francia e l’Autorità Palestinese per il finanziamento di una somma di 200 000 euro. Questa somma è destinata al restauro di una parte della Basilica della Natività, inserita, dal 2008, nella lista pubblicata dal World Monuments Fund dei siti più a rischio, e dal 29 giugno 2012 in quella del patrimonio dell’umanità dell’Unesco. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa Mons. Twal : pellegrinare in Terra Santa “per ravvivare la nostra fede” “Il pellegrinaggio ai Luoghi Santi e alle ‘pietre vive’ è un mezzo eccellente per ravvivare la nostra fede” ha dichiarato mercoledì 13 ottobre 2012 il Patriarca Latino di Gerusalemme, S.B. Mons. Fouad Twal. Questo intervento è stato tenuto durante i lavori del Sinodo “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. Il Patriarca si è rivolto a Papa Benedetto XVI e ad un’assemblea di 241 Padri sinodali riuniti per la loro nona Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi che si sta svolgendo in Vaticano fino al 28 ottobre. In quest’occasione il Patriarca, che è anche Presidente della Conferenza dei Vescovi Latini delle Regioni Arabe (Celra), ha dichiarato che il pellegrinaggio permette di conoscere meglio “il contesto culturale, storico e geografico in cui sono nati i misteri in cui crediamo”. Ciò vuol dire tutto l’interesse per i pellegrinaggi in questo anno della fede, aperto l’11 ottobre nel contesto della “Nuova evangelizzazione”. Il Patriarca ne è convinto: per essere efficace, il nostro cammino di fede deve ripartire da Gerusalemme, ossia “dalla prima comunità cristiana ancorata sulla persona di Cristo”. In effetti i cristiani di Terra Santa non sono forse allo stesso tempo i discendenti della prima comunità cristiana e dei nostri padri nella fede? Il Patriarca Mons. Twal ha poi sottolineato che i fedeli di Terra Santa hanno “bisogno” della “visita” degli altri cristiani sia a livello materiale che spirituale. Il cammino dei pellegrini sui passi di Cristo è infatti sempre vissuto come un conforto per le comunità locali “minoritarie in mezzo a credenti diversi”, spesso “introverse e paurose”… soprattutto dopo le recenti aggressioni di cui sono Laurent Charnin state vittima. Solidarietà per il rispetto dei Luoghi Santi: S.E. Mons. Shomali ad Al Aqsa In segno di ringraziamento per i numerosi gesti di solidarietà del mondo musulmano seguiti alle recenti profanazioni dei Luoghi Santi cristiani, il Vescovo ausiliare di Gerusalemme, S.E. Mons. Shomali, si è recato ad Al Aqsa per incontrare il Grande Mufti Mohammad Hussein ed il Gran Magistrato Abdel Adhim Salhab. Quest’incontro, altamente simbolico, si è svolto sulla Spianata delle Moschee, terzo luogo santo per i musulmani. S.E. Mons. Shomali, Vicario patriarcale a Gerusalemme, ha espresso la sua riconoscenza al Gran Mufti Mohammad Hussein e al Gran Magistrato Abdel Adhim Salhab per i numerosi segni di solidarietà dei musulmani in seguito alle ultime profanazioni dei Luoghi Santi cristiani (Abbazia di Latroun, il 4 settembre e convento francescano del Monte Sion, il 2 ottobre). Il Vescovo ausiliare ha anche assicurato ai musulmani il sostegno della comunità cristiana per il rispetto dei loro Luoghi Santi alludendo ai coloni che ogni giorno tentano di entrare con la forza nella cinta di Al Aqsa. Infine, più in generale, S.E. Mons. Shomali ha espresso la solidarietà dei cristiani che non approvano ciò che ha ferito i sentimenti dei musulmani come ad esempio il famoso film “L’innocenza dei musulmani”. L’Arcivescovo ortodosso Atallah Hanna era presente a questa visita e così pure due sacerdoti del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Don George Ayoub, Cancelliere, e Don Issa Hijazine. Amélie de la Hougue a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità inTerra Santa L’Esortazione apostolica presentata in Giordania Lunedì 8 ottobre si è tenuto un simposio nella capitale giordana, che ha visto riuniti un gran numero di Vescovi rappresentanti delle diverse Chiese, sacerdoti, monaci, religiose e religiosi e laici musulmani venuti dalle diverse parti del Regno. Si è parlato dell’Esortazione Apostolica per il Medio Oriente. Il simposio si è svolto al Centro culturale Hussein, ad Amman, organizzato dal Centro di studi cattolici e di formazione per i mezzi di comunicazione e dall’Istituto reale per gli studi interreligiosi, in collaborazione con la Caritas-Giordania. Il Ministro degli Affari islamici e dei Luoghi Santi, Abdel Salam El Abadi ha dichiarato che dobbiamo cercare dei programmi comuni che siano utili all’umanità promuovendo una cooperazione per fermare le aggressioni nei confronti dei Luoghi Santi. Il Rev. Don Rifat Bader, Direttore del Centro studi cattolici, ha da parte sua ricordato l’obiettivo del simposio, quello di discutere sul più importante documento riguardante i cristiani dell’Oriente arabo pubblicato dalla Chiesa e dal Vaticano, che dimostra come esso sia considerato come un messaggio indirizzato a tutti gli abitanti della regione affinché possano avanzare nel dialogo interreligioso. Don Bader ha denunciato tutte le azioni antireligiose avvenute nella Città Santa di Gerusalemme. Il Dott. Kamel Abu Jaber, Direttore dell’Istituto reale, ha da parte sua sottolineato come il cristianesimo abbia accolto l’islam e l’abbia difeso; l’islam ha parimenti stimato i cristiani arabi come uno degli elementi più importanti della sua civilizzazione. Il Nunzio apostolico, S.E. Mons. Giorgio Lingua, ha insistito sul fatto che il dialogo interreligioso, come descritto da Papa Benedetto XVI, non è dettato da considerazioni pragmatiche, politiche o sociali, ma proviene da basi teologiche concomitanti con la nostra fede. S.E. Mons. Maroun Lahham, Vescovo latino in Giordania, ha spiegato i principali fondamenti contenuti nel documento pontificio che presenta ciò che è l’interesse particolare in Medio Oriente. Laurent Charnin (con abouna.org) Il 15° libro di Mons. Rafiq Khoury presentato in Galilea Mons. Rafiq Khoury del Patriarcato Latino ha da poco pubblicato il suo 15° libro: “Verso una teologia incarnata nella terra del nostro paese”, presentato a Nazaret il 28 settembre e a Shefaamer il 29 settembre. Questo è il primo di una nuova serie di quattro libri dal titolo comune “Per delle frontiere aperte tra il tempo e l’eternità”, pubblicata dal Centro Al-Liqa’ di Betlemme, 551 pagine. Il libro è il risultato della raccolta di un insieme di 21 conferenze, articoli, interventi, omelie e documenti che Mons. Rafiq ha scritto in questi ultimi trenta anni, in diversi paesi – in Terra Santa, Francia, Italia, Libano e Germania – e nelle più svariate lingue. Tutti hanno, tuttavia, un’idea centrale ed un denominatore comune: la necessità di incarnare la nostra fede, perché sia vera e feconda, nel tempo e nello spazio, nella storia e nella cultura, nella vita e nel contesto di ogni credente e di ogni comunità. A Nazaret il libro è stato presentato dal Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo che ha evidenziato alcuni titoli significativi di questo nuovo volume, spiegando soprattutto le idee di fondo del pensiero e delle attività culturali e pastorali di Mons. Rafiq: “Un grande amore per la Chiesa locale, una forte passione per la cultura del paese, una sincerità e un’autenticità a tutta prova nel pensiero, nell’espressione e nello scrivere. Ogni concetto ed ogni parola di Don Rafiq, ha aggiunto il presentatore, sono profondamente e fortemente sofferti e vissuti nel suo cuore e nella sua esperienza prima di essere scritti. Per questa ragione, i libri di questo autore e pensatore emanano una forza ed una credibilità che affascinano il lettore“. A Shefaamer il presentatore ufficiale è stato il giornalista e professore Ziad Shlewet che conosce Mons. Rafiq e le sue pubblicazioni dal tempo della loro collaborazione al Sinodo Pastorale locale. In entrambe le città lo stesso Mons. Rafiq ha preso la parola per spiegare perché ha scritto così tanto e perché ha ritenuto giusto raccogliere tutti i diversi articoli in un libro: “Per imparare dall’esperienza assolutamente ricca e straordinaria della Chiesa di Terra Santa, per non disperdere il prezioso patrimonio che questa esperienza ci lascia e per aiutare i nostri fedeli nella crescita della loro fede”. Testo di Z. S. PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica San Vincenzo de’ Paoli: una vera festa della carità La festa solenne di San Vincenzo de’ Paoli (1581-1660) è stata motivo di due belle manifestazioni di fede tenutesi giovedì 27 e sabato 29 settembre all’ospedale francese di Nazaret ed all’Hospice Saint Vincent di Gerusalemme. Entrambe le messe hanno visto una grande partecipazione di fedeli. Nella sua omelia di sabato sera Mons. Shomali si è soffermato sulla grande figura di San Vincenzo de’ Paoli: “Numerosi sono nel mondo i sacerdoti, le religiose ed i laici che si ispirano alla sua spiritualità. Infatti, San Vincenzo, loro patrono, è un gigante nel campo della carità.” Questa carità a chi si indirizza, se non ai poveri? Impossibile non ricordare, a questo proposito, le centinaia di migliaia di rifugiati siriani. “Essi soffrono per la fame, la mancanza d’acqua, il caldo, le cattive condizioni di vita, l’abbandono, il fastidio, la di- sperazione, la sabbia nel deserto e tra poco soffriranno a causa del freddo”. Il giovedì, il giorno stesso della festa, è stata celebrata una messa solenne nella chiesa dell’ospedale francese di Nazaret. Il Vescovo, Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale a Nazaret, ha presieduto la messa con un gruppo di sacerdoti di differenti riti. L’assemblea, che ha riunito circa 150 persone, era composta dalle Suore della Carità delle comunità di Nazaret e di Haifa, dai direttori, medici, infermieri ed impiegati dell’ospedale e da molti amici di Nazaret e dei dintorni. Nella sua omelia S.E. Mons. Marcuzzo si è soffermato su tre punti della vita e dell’opera di quel grande uomo del XVII secolo che fu San Vincenzo: la carità, l’evangelizzazione dei poveri e la formazione. Laurent Charnin Tre giorni con San Francesco I primi giorni di ottobre sono stati segnati da tre eventi importanti della Custodia di Terra Santa: il transitus di San Francesco, la festa di San Francesco e l’inizio dell’anno accademico. Oltre ai frati e agli studenti dei seminari, c’è stata un’ampia partecipazione di fedeli e amici a queste tre celebrazioni. La sera del 3 ottobre la chiesa di San Salvatore si è riempita per la celebrazione dei primi vespri della festa di San Francesco, presieduti dal Custode P. Pierbattista Pizzaballa. Una quindicina di frati di tante nazionalità diverse, hanno rinnovato i loro voti temporanei. Il culmine della celebrazione è stato il ricordo del transito del Padre Serafico, letto dall’ambone da un diacono e ascoltato nella chiesa buia illuminata, in quel momento, solamente dalle luce delle candele. La serata è proseguita sulla terrazza della curia, dove gli studenti dei tre seminari – francescani, salesiani e del patriarcato latino di Beit Jala – hanno avuto un momento di convivialità e di scambio, con esibizioni canore e danze. Tra questi, un magnifico e commovente canto a più voci che riprendeva la benedizione a frate Leone. La messa solenne di San Francesco del 4 ottobre è stata presieduta, come vuole la tradizione, da Padre Guy Tardivy,Superiore dei Domenicani. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, il Vescovo ausiliare latino di Gerusalemme, Mons. William Shomali, il Vescovo maronita, Mons. El Hai Moussa, il Vescovo melkita, Mons. Joseph Zreiei e il Vescovo armeno cattolico, Mons. Joseph Kelekian. Non sono mancate alcune rappresentanze governative e consolari di Gerusalemme. Padre Keven, domenicano, nella sua omelia in inglese ha sottolineato la caratteristica principale del santo di Assisi, l’umiltà. Venerdì 5 ottobre c’è stata invece la messa che ha dato inizio all’anno accademico 2012-13. Presieduta dal Custode, Padre Pizzaballa, ha visto la partecipazione di professori e studenti dello SBF (Studium Biblicum Franciscanum), del STJ (Studium Theologicum Jerosolymitanum) e dello STS (Studium Theologicum Salesianum). Article et photo d’Andres Bergamini L’Istituto ecumenico Tantur festeggia il suo giubileo (1972-2012) Per festeggiare i suoi 40 anni (1972-2012), l’Istituto Ecumenico Tantur ha organizzato dal 26 al 27 ottobre 2012 un colloquio, Speranza di Unità: vivere l’ecumenismo oggi. Celebrando i 40 anni di Tantur. Il Carmelo di Haifa festeggia Santa Teresa d’Avila Santa Teresa d’Avila non è così popolare in Terra Santa come, ad esempio, Santa Teresina di Lisieux. Ma alla fonte dell’Ordine di cui è stata riformatrice, ossia sul Monte Carmelo di Haifa, ella gode di una grande stima e di un’alta considerazione. Ogni anno, il 15 ottobre, la sua festa è celebrata solennemente nella chiesa del Monastero carmelitano del Monte Carmelo a Haifa. Festa della Beata Vergine Maria Regina di Palestina: la Terra Santa apre l’Anno della Fede. L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha deciso di aprire ufficialmente l’Anno della Fede in occasione della festa della Beata Vergine Maria Regina di Palestina e Patrona principale del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ossia di tutta la Terra Santa, senza confini territoriali. La messa pontificale verrà celebrata il 28 ottobre 2012 nel Santuario di Deir Rafat alle ore 10.30. Cavalieri di Bretagna e di Normandia: veglia con fiaccolata a Nazaret Sabato 13 ottobre 2012, 52 Cavalieri e Dame pellegrini di Bretagna e di Normandia ed anche di altre regioni, accompagnati da Mons. Raymond Centène (Vescovo di Vannes), dal Presidente Jacques Brochard e da P. Poffet, op, hanno trascorso una serata speciale a Nazaret a conclusione del loro pellegrinaggio in Galilea. Haifa: il Consiglio Pastorale Latino ha preso avvio I Consigli pastorali, diocesano e parrocchiale, sono delle nuove strutture introdotte dalla Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. In Terra Santa questa istituzione è stata promossa soprattutto dal Sinodo Diocesano Pastorale delle Chiese Cattoliche (2000). Malgrado la sua importanza ed anche la sua necessità, l’introduzione di questa istituzione nelle nostre Chiese non è un’impresa facile soprattutto a causa di una certa mentalità culturale. Per questa ragione la creazione di un nuovo Consiglio parrocchiale pastorale è sempre importante.L’ultimo in ordine di tempo è quello di Haifa. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo Intervista a S.E. Mons. Shomali sulla situazione attuale in Medio Oriente e in Terra Santa 1) Mahmoud Abbas si augura che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite “Adotti una risoluzione per considerare lo Stato di Palestina come Stato non membro delle Nazioni Unite”. Per di più, ha chiesto una risoluzione “vincolante” dell’ONU che getti le basi per un accordo di pace con Israele. Che ne pensa? ll riconoscimento di uno Stato di Palestina è già un fatto verificato a livello internazionale. Domandando il riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato non Membro delle Nazioni Unite, Mahmoud Abbas in fondo abbassa il livello della richiesta. Egli chiede di meno rispetto a ciò che è già evidente alla comunità internazionale. Ritengo che Mahmoud Abbas abbia ragione a chiedere una base vincolante per i futuri negoziati. Senza una piattaforma sicura per riavviare i negoziati si perderà molto tempo. Decine di volte nel passato i negoziati sono falliti proprio perché i principi per la negoziazione non erano chiari. 2) Israele chiede una “chiara linea rossa” sulla questione dell’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran. Qual è la sua posizione? Vorrei collegare questo problema al precedente. Mahmoud Abbas chiede una “chiara linea verde”, cioè una chiara linea che separi Israele dalla Palestina visto che esiste un problema di frontiera tra i due paesi. Benjamin Netanyahu dal canto suo chiede una linea rossa per l’Iran. Penso che le due linee siano collegate. Se Israele accettasse di lasciare ai palestinesi ciò che è loro dovuto, cioè il 22% dei Territori – occupati da Israele nel 1967 – chiarendo che la linea di demarcazione tra Israeliani e Palestinesi – la linea verde – è ben definita, la pace in Medio Oriente sarebbe facilitata e l’Iran non avrebbe bisogno di una bomba atomica contro Israele. 3) Nelle parole di benvenuto che il Patriarca melchita Gregorio III Laham ha rivolto al Papa in occasione della sua recente visita in Libano, ha insistito sulla necessità di risolvere il conflitto israelo-palestinese: “Il riconoscimento dello Stato palestinese (…) spianerebbe la strada verso una vera primavera araba”. È anche lei del medesimo avviso? La primavera araba non è legata esclusivamente alla questione palestinese. Ci sono ragioni interne a ciascun paese quali la povertà, la disoccupazione, la corruzione dei governanti … resta comunque vero che il riconoscimento di uno stato per i palestinesi decongestionerebbe le relazioni tra paesi arabi e Israele: cosa davvero augurabile. Ci sarà più tranquillità in Medio Oriente con la pace tra Israeliani e Palestinesi, ma questo non tocca il punto delle rivendicazioni, soprattutto di ordine democratico ed economico, dei popoli arabi nei confronti dei loro capi e dirigenti. 4) Il conflitto in Siria sprofonda drammaticamente. Dal suo punto di vista che dire, che fare? Come accoglie i rifugiati la Diocesi del Patriarcato? Il problema siriano oltrepassa le frontiere della Siria. All’interno della Siria ci sono forze “esterne” che combattono: vengono dall’Iran, dalla Turchia, da paesi del Golfo come il Qatar e l’Arabia saudita. Si tratta di un conflitto dalle dimensioni più ampie. Io penso che si tratti di una guerra fratricida e anche di una guerra assurda dalla quale nessuno guadagna e tutti perdono. Ciò che la Diocesi del Patriarcato può fare è impegnarsi nel settore umanitario. La Caritas Giordania, insieme alle altre associazioni cristiane di aiuto internazionale, è all’opera per aiutare i rifugiati siriani che vivono in situazioni molto difficili: il caldo durante l’estate e il freddo durante l’inverno che sta per arrivare, oltre a problemi igienici terribili. L’aiuto della Caritas e delle altre associazioni non è sufficiente per coprire questi bisogni. Il dramma di questo mezzo milione di rifugiati (che diventeranno 700 000 all’inizio del prossimo anno) è un problema gravissimo che sorpassa le possibilità della nostra diocesi. La cosa migliore è bloccare il conflitto. Diminuiranno le sofferenze. Riunione dei Direttori delle Scuole del Patriarcato Latino in Palestina “Come vivere la propria fede?” è stato il tema della riflessione spirituale proposta ai direttori delle scuole del Patriarcato latino in questo anno della fede. Quindici direttori hanno potuto riflettere e meditare insieme per due giorni, dal 27 al 28 ottobre 2012, su diversi argomenti di fede relativi alla loro funzione, nell’accogliente santuario di Ortas. Ramleh ha festeggiato la Festa di San Francesco Quest’anno la festa di San Francesco d’Assisi si è svolta a Ramleh il 5 ottobre in modo molto solenne, popolare e pastorale. Il parroco della parrocchia latina, P. Abdelmasih Fahim, ofm, ha invitato il Vicario patriarcale, S.E. Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo a celebrare la messa e ad inaugurare le nuove iniziative pastorali. Una decorazione per il coordinatore del Réseau Barnabé Venerdì 12 ottobre 2012 nella chiesa Saint-Leu Saint-Gilles a Parigi, il Generale Bernard Fleuriot, Luogotenente di Francia dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ha insignito della Croce al Merito dell’Ordine Jean-François Canteneur, coordinatore del Réseau Barnabé, associazione destinata ad incoraggiare la cooperazione tra le istituzioni scolastiche cattoliche francesi e le scuole cristiane di Terra Santa. Questa onorificenza ricompensa le persone non appartenenti all’Ordine che si sono distinte per il loro impegno a servizio della Terra Santa. Inizio pastorale per i catechisti di Giordania I catechisti delle parrocchie e delle scuole sono da sempre una forza viva della Chiesa di Terra Santa. Vescovi, parroci e direttori offrono a questa categoria di fedeli impegnati un certo numero di attività specifiche. All’inizio dell’anno ogni regione organizza per loro una giornata con dei programmi spirituali e culturali, detta con il termine biblico giornata dell’ “invio”. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E 5) Che cosa ha portato il viaggio del Papa in Libano, per lei che è Vescovo, per i fedeli di Terra Santa? Quali sono le responsabilità che ne derivano? Penso che non si possa giudicare la visita del Papa dai frutti immediati. È come un albero appena piantato: non produrrà frutti che tra qualche anno. La visita del Papa è stata un evento straordinario. Egli è venuto a mostrare grande solidarietà ai cristiani d’Oriente. È venuto nonostante le previsioni pessimiste a motivo del dramma siriano. Il suo coraggio, la sua determinazione nel venire ci hanno molto edificato. Dal punto di vista dell’incoraggiamento spirituale, abbiamo ricevuto molto da parte di Benedetto XVI. Ora non ci resta che rileggere l’esortazione apostolica che in buona sostanza è una ripetizione più organica del messaggio e delle proposte del Sinodo per il Medio Oriente tenutosi nel 2010. Pertanto, dobbiamo essere coerenti con noi stessi, come vescovi e popolo cristiano. Leggere attentamente questa esortazione ci sarà utile per i prossimi anni, oserei dire per i prossimi 50 anni. L’esortazione mostra chiaramente i principi regolatori dei nostri atteggiamenti cristiani verso noi stessi, verso le altre Chiese cattoliche e non cattoliche, verso il mondo musulmano e il mondo ebraico. L’esortazione affronta inoltre la questione dell’ emigrazione dei cristiani d’Oriente. Vi troviamo dunque delle proposizioni solide e delle soluzioni alla maggior parte dei problemi cui si trovano di fronte i cristiani che vivono in Medio Oriente. 6) In questi ultimi tempi, la comunità cristiana di Terra Santa è stata colpita da azioni anticristiane (Nuovo Testamento stracciato, graffiti a Latroun ecc..). Lei ci vede un rigurgito di tensione e di minaccia? Una legge riguardante il rifiuto della blasfemia sarebbe utile? Leggendo le notizie dal mondo vediamo che le tensioni interreligiose esistono un po’ dovunque: in Africa, in Asia e perfino in Europa. È necessario però notare una differenza di mentalità tra Occidente e Oriente ove le reazioni e le conseguenze non sono confrontabili. Se può essere buona l’idea di approvare leggi che si oppongano alla blasfemia, d’altro canto mi chiedo anche cosa si stia facendo a livello internazionale, a livello dell’ONU. Penso che ci sia bisogno di una legge chiara e precisa che imponga il rispetto delle religioni con sanzioni a carico di chi profana i santuari religiosi degli altri e ne attacca i simboli. Una legge senza sanzioni non è una legge seria. 7) L’Anno della Fede inizia nella diocesi del Patriarcato Latino a fine ottobre. Quali constatazioni fa in termini di pratiche da parte dei fedeli? Quali sono gli impegni della Diocesi per questo anno? C’è il rischio di considerare la fede come l’insieme delle verità religiose che è necessario credere. La fede non è semplicemente un insieme di dogmi. La fede è una luce straordinaria donata dal Signore, grazie alla quale possiamo vedere più profondamente, più lontano, più alto. È una luce, ma anche una forza che ci permette di vivere secondo ciò che vediamo e crediamo. Il rischio delle nostre comunità in Medio Oriente è che la fede sia semplicemente un criterio di identità e identificazione. Si è o cristiani o musulmani o ebrei. La religione è ridotta ad una etichetta sociale. Noi vogliamo uscire da questa definizione di fede per considerarla come una relazione con Dio. Una relazione di fiducia, fondata sul fatto che Dio è potente, che mi ama e può aiutarmi. È questa relazione che Gesù aveva con tutti i malati che ha guarito. Loro lo hanno supplicato e lui, con la sua forza, è stato capace di aiutarli perché li amava. È questa la fede a cui pensiamo. Una fede che ci lega al Signore con legami d’amicizia. 8) Parlare dell’Anno delle fede significa anche parlare del Concilio Vaticano II a 50 anni dalla sua apertura: qual è oggi l’eredità da coltivare e valorizzare in Terra Santa? Noi viviamo mezzo secolo dopo il Concilio Vaticano II. È vero che c’è stato il Concilio ma è anche vero che dopo di esso si sono tenuti dei sinodi convocati per approfondirne l’eredità. Non si possono dimenticare i sinodi, davvero molto importanti, perché ogni sinodo ha approfondito un tema essenziale come ad esempio l’Eucarestia o la Parola di Dio. È dunque necessario considerare il Vaticano II che ha gettato le basi della Chiesa del XXI secolo, ma è altrettanto necessario tenere conto dei sinodi e delle esortazioni post-sinodali ricevute come tesori dagli ultimi papi. 9) Che cosa ne pensa della dinamica della Nuova Evangelizzazione e cosa si attende dal prossimo sinodo? La Nuova Evangelizzazione è stata concepita soprattutto per i paesi occidentali dove la fede tradizionale è in grande crisi. Questi paesi sono diventati post-cristiani; vi si trovava molto anti-cristianesimo, anticlericalismo, oggi invece il problema è l’ateismo, la “scristianizzazione”, l’indifferenza religiosa. Il sinodo vorrebbe risvegliare la coscienza cristiana soprattutto in coloro che l’hanno perduta, in Europa e in America del Nord. Allo stesso tempo questo sinodo potrà servire anche alle Chiese del Medio Oriente dove la fede, come si diceva in precedenza, è compresa soprattutto come un’ etichetta sociale, un fatto sociale. Avvertiamo il bisogno di approfondire la fede dei cristiani del Medio Oriente, come del resto ha chiesto lo stesso sinodo. Faccio un esempio: spesso coloro che frequentano le nostre chiese parrocchiali alla domenica, si trovano ad avere grandi difficoltà a perdonare, eppure si comunicano lo stesso, come se nulla fosse. Una nuova evangelizzazione non si concentra solo sulla fede in sé ma sul modo di vivere la fede. Aiuta a comprendere la fede non come un semplice obbligo ad andare a messa alla domenica, a digiunare o a fare astinenza …ma come qualcosa di profondo, un credere nel perdono. Si tratta di vivere una fede che mi chiede di fare volontariato, di distribuire elemosine, di perdonare. Abbiamo davvero bisogno di questo sinodo per i nostri cristiani. Vedo una relazione molto grande tra l’anno della fede e il sinodo che comincerà tra pochi giorni. Intervista di Christophe Lafontaine a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 Progetti del Patriarcato Latino Bir Zeit: Lavori di rinnovo della Parrocchia dell’Immacolata Concezione Fondata più di 150 anni fa, nel 1859, la parrocchia di Bir Zeit (25 km a nord di Gerusalemme) è una delle prime quattro parrocchie create dopo il ristabilimento del Patriarcato latino nel 1847. Su iniziativa del Patriarcato Latino, stanno terminando i lavori di ristrutturazione della chiesa, che permette ai 2500 cristiani della città di poter gioire prendendo parte a diverse attività parrocchiali. Il Patriarcato Latino è pronto a portare a termine i lavori di rinnovo avviati all’inizio dell’estate: la messa a punto degli edifici secondo la normativa, la ristrutturazione dell’impianto elettrico, l’interramento dei cavi di fronte alla chiesa. Secondo l’opinione del Parroco, il Rev. Don Louis Hazboun, i lavori sono ormai al termine e consentiranno una migliore accoglienza dei parrocchiani. Oggi 2.500 parrocchiani , ma ... Bir Zeit, nome che significa “cisterna, pozzo d'olio d'oliva”, è un paese della Cisgiordania circondato da alberi di ulivo, abitato da circa 4500 persone, in maggioranza cristiani, soprattutto ortodossi. I cattolici latini che frequentano la Parrocchia dell’Immacolata Concezione sono circa 2500. Una cifra “stabile”, secondo il parroco”, che però tende a diminuire a causa della partenza di molti giovani”. Uno dei punti di forza di Birzeit è senza dubbio la scuola patriarcale e l’università, dove studia la stragrande maggioranza dei parrocchiani. Questo potrebbe farci sperare che i giovani, terminata la formazione, possano trovare un lavoro nella zona. In effetti, afferma Don Hazboun, “alla fine degli studi, un certo numero di laureati trova sicuramente lavoro a Ramallah. Altri continuano il mestiere del padre. “Ma molti si ritrovano disoccupati, senza certezze per il futuro e compiono la scelta dolorosa di emigrare”. Di conseguenza, molte donne anziane rimangono sole con le loro figlie”. Una minoranza cattolica in buoni rapporti con i vicini “Intratteniamo buone relazioni ecumeniche”, dice Don Louis, “sia con gli ortodossi sia con gli anglicani.” Queste relazioni si concretizzano in particolari celebrazioni comuni, religiose e nazionali. “Siamo anche in buoni rapporti con i musulmani con i quali condividiamo momenti di riflessione su diversi argomenti che vanno dal “ vivere insieme” alle “elezioni comunali”. Il risveglio del passato per costruire il futuro Questo sacerdote lavora ogni giorno per mantenere un certo dinamismo e vivacità in parrocchia e nella vicina scuola patriarcale: incontri con i Fratelli Cristiani dell’Università, con i chierichetti, con i comitati delle donne, con i membri delle Legio Mariae, con diversi cori, studenti universitari e ... con una moltitudine di attività per rispondere alle molteplici esigenze dei parrocchiani e per evangelizzare i cuori. In questo mese, la parrocchia ha aperto un museo di archeologia nel cuore della casa parrocchiale. “Oltre al nostro museo”, spiega Don Louis, “abbiamo inaugurato anche un’ampia mostra di vecchie fotografie che mostrano la vita parrocchiale di Birzeit dopo il 1942”. Legame evidente tra il presente e il passato, queste fotografie contribuiranno a rafforzare il futuro delle nuove generazioni, ancorandoli alla loro storia parrocchiale e religiosa. “Finché abbiamo fede”, conclude, “abbiamo fiducia nel futuro dei nostri giovani che accompagnamo quotidianamente “. Una bella parola di speranza in un momento in cui la Chiesa di Terra Santa si appresta ad aprire l’Anno della Fede a Deir Rafat, domenica 28 ottobre, Solennità di Nostra Signora Regina di Palestina. Amélie de La Hougue Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org : •Raggiungete il Patriarcato Latino su Facebook… in 7 lingue! •AOCTS : Non esiste alcun accordo tra la Chiesa e le autorità israeliane riguardo al muro di Cremisan (23 ottobre 2012) •Ulivi del Getsemani, pubblicati gli esiti di un’indagine scientifica (22 ottobre 2012) •Precisazione della Segreteria di Stato su Ordini Equestri (17 ottobre 2012) •La raccolta delle olive, tra gioia e dolore (16 ottobre) •Gerusalemme, le vie, i nomi e il contesto … (15 ottobre 2012) •L’arabo alle udienze generali del Papa (10 ottobre 2012) •Lettera Pastorale per l’Anno della Fede preparata dagli Ordinari cattolici di Terra Santa (8 ottobre 2012) •1° bollettino delle Scuole del Patriarcato Latino nei territori Palestinesi (4 ottobre 2012) L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro La Luogotenenza del Portogallo in pellegrinaggio in Terra Santa Il 25 settembre 2012 la Luogotenenza portoghese dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro ha iniziato un pellegrinaggio in Terra Santa passando per Roma, dove ha ricevuto la Benedizione Apostolica di Sua Santità Benedetto XVI nel corso dell’udienza generale del 26 settembre. Il gruppo di 75 pellegrini portoghesi, con a capo il Luogotenente, era composto da cinque sacerdoti e da 41 membri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, accompagnati da familiari e amici. Diversi avvenimenti hanno contraddistinto il pellegrinaggio che si è svolto in un clima di grande spiritualità. - Il 27 settembre la benedizione particolare di un pannello di azulejos portoghesi raffigurante l’Immacolata Concezione, Regina e Patrona del Portogallo, offerto dai Cavalieri e dalle Dame portoghesi al Santuario dell’Annunciazione a Nazaret. - Il 29 settembre la visita alle Suore del Rosario ad Aboud, la cui abitazione è stata ristrutturata grazie al finanziamento della Luogotenenza del Portogallo. Un gruppo di pellegrini ha avuto l’opportunità di intrattenersi con Don Yousef Rizek e con le suore, colme di gioia e di coraggio, che ad Aboud conducono una straordinaria opera di evangelizzazione. - Il 2 e il 3 ottobre, nella Concattedrale e nella Basilica del Santo Sepolcro si sono celebrate rispettivamente le cerimonie della Veglia delle Armi e della Vestizione di 10 nuovi Cavalieri e di 4 Dame portoghesi, presiedute da S.E. Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare per Gerusalemme, che ha tenuto un’omelia che ha commosso tutti i presenti. Dopo la cerimonia e nello stesso luogo santo, S.E. Mons. Shomali ha consegnato le Conchiglie del Pellegrino ai Cavalieri e alle Dame giunti per la prima volta in pellegrinaggio in Terra Santa. Si è provveduto ad una foto ricordo del gruppo, che lo ritrae sulle scale esterne della basilica, insieme al Vescovo ausiliare per Gerusalemme e all’Ambasciatore del Portogallo in Israele. In seguito il corteo dei Cavalieri e delle Dame presenti ha attraversato le strade del suq fino al Patriarcato seguendo lo stesso percorso fatto all’inizio della cerimonia. Al termine della giornata S.E. Mons. Shomali ha offerto una cena al Patriarcato Latino a Sua Eccellenza il Luogotenente e ai membri del consiglio presenti. Al Vescovo è stata offerta un’immagine della Madonna di Fatima, opera dell’antica fabbrica di Vista Alegre, benedetta dal Vescovo di Leiria-Fatima e accompagnata da un suo messaggio. Il 4 ottobre, prima della partenza per il Portogallo, il gruppo ha visitato il Santuario mariano di Deir Rafat (B.M.V. Regina della Palestina) dove è stata celebrata la messa, seguita, dopo il pranzo, da uno scambio molto interessante e commovente con le monache di Betlemme che stanno svolgendo con grande gioia una notevole missione in questo luogo. Il Luogotenente, Gonçalo Figueiredo de Barros Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 16 Ottobre 2012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Editoriale Gerusalemme, la nostra bussola Firmano i loro misfatti con la sigla: “Il prezzo da pagare”.Tracciano graffiti in ebraico sulle porte dei conventi. Insultano Gesù. “Loro” sono degli estremisti israeliani. La polizia sta indagando. Le reazioni della classe civile, religiosa e politica si sono fatte sentire, numerose. Invano. Tali azioni continuano. L’ultimo oltraggio risale al 2 ottobre. Il convento francescano a due passi dal Cenacolo ha trovato il proprio portone imbrattato da insulti anti-cristiani. L’atto, purtroppo, non è isolato. A Gerusalemme, nel mese di febbraio 2012, dopo aver vandalizzato un cimitero cristiano sul monte Sion, alcuni fanatici avevano ricoperto di scritte ingiuriose le mura del monastero ortodosso della Santa Croce. Se la sono presa anche con la chiesa battista di via Narkis, in seguito hanno incendiato, il 4 settembre scorso, la porta del monastero cattolico di Latroun. I Vescovi di Terra Santa hanno ripetutamente chiesto alle autorità israeliane di porre fine a questi “atti odiosi e ostili”. Chiedono un “cambiamento radicale del sistema educativo” perché le scuole insegnino il rispetto. È attraverso l’educazione che si possonoaccompagnare le nuove generazioni, aiutandole a percorrere un cammino di apertura verso gli altri, di dialogo e anche di bellezza! Nella sua esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente (Libano - 14 settembre), il Papa ha sottolineato il gran numero e il lavoro impressionante svolto dalle scuole e dalle università cattoliche in Medio Oriente. Il Santo Padre ha inoltre ricordato che queste istituzioni educative accolgono “alunni o studenti di altre Chiese e di altre religioni. (...) Oltre ad essere inestimabili strumenti di cultura per la formazione dei giovani alla conoscenza, dimostrano in modo evidente il fatto che esiste, in Medio Oriente, la possibilità di vivere nel rispetto e nella collaborazione, attraverso un’educazione alla tolleranza”. Conversione dei cuori Si può dunque sperare che la fine della diffidenza e della non conoscenza dell’altro L’Anno della Fede che si pone nel contesto della Nuova Evangelizzazione deve farci ripartire da Gerusalemme passi per una educazione attenta dello spirito e dell’intelletto. Senza ingenuità, possiamo anche dire che passa attraverso una conversione del cuore. E non è un caso che il Papa si sia riferito all’Anno della Fede, che avrà inizio tra pochi giorni, nel corso del suo viaggio a Beirut. A questo proposito, Benedetto XVI ha confidato di volere che “ogni fedele possa impegnarsi in maniera rinnovata su questa via della conversione del cuore. Lungo tutto l’arco di quest’anno, vi incoraggio dunque vivamente ad approfondire la vostra riflessione sulla fede per renderla più consapevole e per rafforzare la vostra adesione a Cristo Gesù e al suo Vangelo”. Quest’anno della fede che trova avvio nel cinquantesimo anniversario dall’inizio del Concilio Vaticano II, si colloca in in un contesto particolare, quello del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione. Come tutte le chiese, la Chiesa di Gerusalemme è invitata a rinnovare il suo spirito missionario. Ma Gerusalemme è anche la città della salvezza, della morte e della risurrezione di Cristo. Questa città è anche l’erede della prima comunità cristiana, spazio di comunione per la testimonianza. Quindi, noi tutti siamo chiamati a riscoprire la fede e l’entusiasmo della prima comunità cristiana: a ripartire da Gerusalemme per riscoprire la Parola di Dio incarnata su questa terra e per far ritorno alle fonti apostoliche. Gerusalemme, nostra bussola, può condurci a Gesù, la Via. Christophe Lafontaine PA G . 2 Mons. Lazzarotto nominato Nunzio a Cipro Senza sorprese, il 30 agosto 2012 Benedetto XVI ha nominato Mons. Giuseppe Lazzarotto Nunzio Apostolico in Cipro. Questa nomina fa seguito a quella del 18 agosto, quando Mons.Giuseppe Lazzarotto era stato nominato Nunzio Apostolico in Israele e Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina. Il saluto dell’AOCTS a Mons. Sayyah Venerdì 31 agosto 2012, i cristiani di Terra Santa si sono riuniti al Centro Notre-Dame di Gerusalemme per dire arrivederci a Mons. Paul Nabil Sayyah, Arcivescovo maronita di Haifa e Terra Santa. Nominato più di un anno fa Vicario ausiliare dei maroniti, Mons.Sayyah parte per il Libano. Viene sostituito da Mons. Moussa al-Hage. AOCTS : auguri per il Capodanno ebraico Gli Ordinari di Terra Santa augurano ai fratelli e sorelle ebrei che l’anno 5773 sia un nuovo anno benedetto. “È un tempo di pentimento, di rinascita e di rinnovamento e noi uniamo le nostre preghiere alle vostre per questo paese e il nostro mondo. Impegniamoci ancora, in questo nuovo anno, a lavorare ogni giorno con più coraggio e tenacia per la giustizia e la pace, per il perdono e la riconciliazione”. CELRA: i Vescovi latini in riunione plenaria La Conferenza dei Vescovi Latini delle Regioni Arabe (Celra) si è riunita dal 17 al 20 settembre 2012 ad Amman. All’ordine del giorno: l’Instrumentum Laboris sulla Nuova evangelizzazione e l’Esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa Come mai i cristiani sono ancora presi come bersaglio? Comunicato. Martedì 4 settembre 2012 la comunità cristiana si è svegliata scoprendo con orrore di essere, ancora una volta, il bersaglio di forze odiose in seno alla società israeliana. Nelle prime ore del mattino, la porta del monastero trappista di Latroun è stata bruciata e graffiti anticristiani sono stati tracciati sui muri. I monaci di Latroun dedicano la loro vita alla preghiera e al lavoro. Il monastero è visitato ogni settimana da centinaia di ebrei israeliani che vengono accolti dai monaci con carità e calore. Diversi monaci hanno imparato l’ebraico e incoraggiano la comprensione reciproca e la riconciliazione tra ebrei e cristiani, come insegna la Chiesa Cattolica. Sfortunatamente ciò che succede a Latroun non è che l’ultimo di una serie di attacchi contro i cristiani e i loro luoghi di culto. “Che cosa sta succedendo nella società israeliana contemporanea da far sì che i cristiani siano i capri espiatori e i bersagli di questi atti violenti?” È venuta l’ora per le autorità di muoversi per porre fine a questa violenza insensata e assicurare nelle scuole un “insegnamento del rispetto” verso tutti coloro che si riconoscono di questa terra. Il Patriarca rende visita ai trappisti di Latroun Dopo la profanazione dell’abbazia di Latroun, avvenuta martedì 4 settembre, il Patriarca si è recato sul posto per constatare i danni. Mons. Fouad Twal ha voluto soprattutto esprimere ai monaci “la sua amicizia, il suo sostegno e la sua preghiera. “Due gesti ci colpiscono profondamente: uno abominevole – la profanazione della vostra abbazia, l’altro ammirevole – la solidarietà di tutti”, ha esclamato il Patriarca Latino di Gerusalemme davanti ai monaci di Latroun. In effetti, davanti alla costernazione dei trappisti che hanno scoperto la loro abbazia vandalizzata, non cessano d’arrivare segni di solidarietà da tutto il mondo”. Mons. Fouad, appena giunto sul posto, è stato salutato calorosamente da alcuni rabbini riformati che condividono “la pena dei cristiani”. Dopo aver visto con costernazione la porta bruciata e i violenti graffiti sui muri, il Patriarca si è riservato un tempo di preghiera per affidare “questi avvenimenti e la comunità dei monaci che li hanno subiti”. Nel corso di un incontro con l’Abate Dom René Hascoët e con Padre Louis, il Patriarca si è rallegrato alla notizia dell’organizzazione di un concerto per lottare contro il “Tag Mehir” (il prezzo da pagare) – cioè le azioni di rappresaglia, da parte di estremisti, in seguito a decisioni politiche quali lo smantellamento di colonie illegali. Il Patriarca ha accolto con favore l’iniziativa di alcuni studenti dell’Università ebraica giunti all’Abbazia per tentare di cancellare i graffiti e per pulire la cenere. “Dopo le condanne di ieri guardiamo oggi le cose positive”, ha invitato il Patriarca. Christophe Lafontaine Il Patriarca Fouad Twal e Dom René Hascoët, Abate di Latroun a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità inTerra Santa Il Patriarca insignito dell’Ordine della Stella d’Italia Mercoledì 5 settembre 2012, il Patriarca ha ricevuto la decorazione di Cavaliere di Gran Croce della Stella d’Italia. Ha ricevuto l’onorificenza – a nome del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano – dalle mani del Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata. Si tratta del grado più alto dell’ordine. L’Ordine onora tutti coloro che operano in favore della pace, della promozione dei diritti dell’uomo e della difesa della dignità umana. In questo caso, afferma il ministro “il Patriarca Fouad Twal è ed è sempre stato la voce della moderazione, della pace, rifiutando ogni estremismo e ogni forma di violenza.Sua Beatitudine è un faro per i Cristiani”. Nel suo discorso, inoltre, Giulio Terzi di sant’Agata ha sottolineato che si tratta della prima volta che il Presidente della Repubblica assegna questa decorazione: “Il Patriarca è un vero amico dell’Italia e l’Italia è una vera amica che si fa carico dei cristiani di Terra Santa”. Proseguendo, il ministro ha detto: “Ringraziamo il Patriarca Twal che è capace di parlare al cuore della gente e di far loro comprendere che la Chiesa in Terra Santa è una chiesa costituita da persone, da pietre vive e non solamente da antichi monumenti”. La Repubblica Italiana con questa decorazione desidera “trasmettere un messaggio forte ai cristiani di Terra Santa” poiché “è impossibile immaginare questa Terra senza la presenza dei cristiani”. Christophe Lafontaine Nuova Evangelizzazione: un sacerdote del Patriarcato «esperto» a Roma S.E. Mons. Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha nominato,con l’approvazione di Benedetto XVI, 45 “esperti” che parteciperanno al prossimo Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione (Roma 7-28 ottobre). Tra di loro figura anche Mons. Rafiq Khoury del Patriarcato Latino di Gerusalemme, professore al Seminario di Beit Jala, che abbiamo intervistato. 1) Quale sarà il suo ruolo al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione? Il ruolo dell’esperto è ben determinato negli statuti del Sinodo. Il suo ruolo è di seguire i lavori del Sinodo per aiutare i Padri sinodali a redigere delle relazioni sulle discussioni in corso e di aiutare a formulare le proposizioni da consegnare al Santo Padre per l’Esortazione che verrà da lui promulgata alla fine del Sinodo. 2) Quali sono le sue attese nei confronti del Sinodo in quanto sacerdote di Terra Santa e formatore del Seminario di Beit Jala? Mi aspetto che il Sinodo possa suscitare una coscienza viva della necessità della nuova evangelizzazione nelle diverse parti del mondo per un rinnovamento della fede. In quanto sacerdote di Terra Santa desidererei che la questione della nuova evangelizzazione fosse una priorità nel nostro impegno pastorale, secondo i nostri bisogni e la situazione concreta dei nostri cristiani in Terra Santa e in Medio Oriente. In quanto formatore mi auguro che il Sinodo possa essere per noi un incoraggiamento per iniziare una riflessione su questo tema. Una tale riflessione interessa in primo luogo coloro che si preparano al sacerdozio. Mi sembra che si deb- bano preparare i nuovi sacerdoti perché in futuro divengano agenti di questa nuova evangelizzazione nelle diverse parti della nostra diocesi. 3) La formazione dei seminaristi di Beit Jala include la domanda della nuova evangelizzazione? Naturalmente. L’anno scorso il corso di teologia pastorale ha incluso una lunga riflessione su questo tema a partire dalla nostra situazione concreta in Terra Santa e in Medio Oriente. 4) Qual’è il messaggio che la Terra Santa (e la Città Santa di Gerusalemme) può dare a questa nuova evangelizzazione ? Il messaggio della Terra Santa per questa nuova evangelizzazione è molto forte. Non possiamo dimenticare che il messaggio di Gesù ha echeggiato per la prima volta in questa terra benedetta. Si tratta di riscoprire il messaggio di Gesù come BUONA NOVELLA che dona la gioia di essere cristiani. Per quanto riguarda la Città Santa di Gerusalemme non possiamo dimenticare che il cuore del messaggio cristiano è la morte e la resurrezione di Gesù. Ora, è a Gerusalemme che è avvenuto questo mistero. Gerusalemme rivolge un messaggio di speranza, fondato sul mistero pasquale, ai cristiani della Terra Santa, ai cristiani del mondo intero e a tutta l’umanità, malgrado tutte le difficoltà che ci troviamo ad affrontare. Intervista di Amélie de La Hougue PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Settima riunione del Coordinamento per la pastorale dei migranti Il 4 settembre 2012, presso il Patriarcato Latino di Gerusalemme, si è riunita la Commissione di coordinamento dei sacerdoti e degli operatori pastorali impegnati con i lavoratori stranieri e i richiedenti asilo. La riunione è stata animata dal coordinatore della commissione, Padre David Neuhaus, Vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica. La prima parte della riunione è stata dedicata ad alcune informazioni sulla situazione nel periodo estivo: l’espulsione degli Africani, l’arresto di altri, il dramma senza fine del Sinai. I membri del coordinamento hanno parlato anche di alcune attività pastorali come i pellegrinaggi, i campi estivi per i bambini e le celebrazioni. Nella seconda parte della riunione, Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha presentato alcune proposte per una più efficace amministrazione nelle diverse cappellanie, tra l’altro ha dato raccomandazioni precise in materia di trasparenza finanziaria. Nella terza ed ultima parte della riunione, Padre David Neuhaus ha comunicato alcune notizie su temi diversi: visite nei campi di raccolta per i richiedenti asilo, l’educazione dei bambini dei richiedenti asilo nel sistema scolastico, ecc. Gli intervenuti hanno convenuto di ritrovarsi nell’arco di un paio di mesi. Vicariato patriarcale per i cattolici di lingua ebraica Gli Ordinari di Terra Santa riuniti a Betlemme L’11 settembre a Betlemme, presso i Padri di Betharram, si è svolta l’Assemblea plenaria degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS). La riunione, semestrale, si è protratta per due giorni, non senza aver trattato un certo numero di argomenti importanti per l’avvenire della Chiesa Madre. Dopo il saluto di benvenuto del Presidente, il Patriarca Fouad Twal, i membri dell’assemblea hanno fatto il punto sugli ultimi raduni internazionali cui ha partecipato la Terra Santa: Il Congresso mondiale sulla pastorale del turismo (presentato da P. Felet), l’Incontro mondiale delle famiglie di Milano (Mons. Lahham) e il Congresso Eucaristico Internazionale di Dublino (Mons. Shomali). Gli Ordinari hanno poi affrontato uno dei temi decisivi per i prossimi mesi: l’Anno della Fede. Ognuno ha proposto diverse iniziative dopo l’allocuzione di P. David Neuhaus sulla Lettera Pastorale. La riunione è proseguita nel pomeriggio con una presentazione, da parte dei membri della Caritas, delle differenti attività condotte nella diocesi: in Giordania, a Gerusalemme e a Cipro. Il 12 settembre, sono stati studiati due temi importanti: − i problemi giuridici posti dalla Congregazione per la dottrina della fede circa i quali è intervenuto P. Anton Odeh, officiale del Tribunale ecclesiastico di Gerusalemme e Presidente del Tribunale ecclesiastico di Nazaret; − il tema delicato della data della celebrazione della Pasqua secondo il calendario giuliano, trattato da Sua Beatitudine. L’Assemblea plenaria si è conclusa alla fine della mattinata con la messa di apertura dell’anno scolastico cui hanno partecipato gli alunnii delle scuole cristiane. Amélie de La Hougue Ortas in festa per i fiori di santità Domenica, 10 Settembre 2012, i fedeli delle parrocchie di Beit Sahour, Betlemme, Beit Jala e Gerusalemme si sono riuniti presso il santuario di Ortas per pregare la Madonna del’Orto. Mons. Shomali ha ricordato nella sua omelia la figura della Serva di Dio, Suor Maria Crescenzia, suora delle Figlie di Nostra Signora dell’Orto, che sarà beatificata il prossimo 17 novembre. La comunità indiana festeggia la nascita di Maria Numerosi indiani di lingua konkani si sono riuniti, dal 1° all’8 settembre, a JaffaTel Aviv, per una settimana di preghiera e di lode in onore della Vergine Maria. La comunità indiana di Terra Santa conta circa 10000 membri di cui 6000 cattolici. Le Carmelitane in sessione elettiva al Monte delle Beatitudini Le Carmelitane di Terra Santa sono unite in un’associazione che coordina alcuni aspetti della loro vita. Ogni anno l’associazione organizza una sessione generale di formazione ed ogni tre anni una sessione elettiva con la partecipazione di tre monache di ciascun carmelo. Quest’anno la sessione, svoltasi al Monte delle Beatitudini dal 16 al 20 settembre, è stata animata da 15 Carmelitane, ed ha consentito il rinnovo dell’equipe direttiva. A Nazaret due neo-professi dei Missionari della Carità contemplativi Domenica 9 settembre 2012, Nazareth ha festeggiato tre eventi in una sola celebrazione: la Natività della Vergine Maria, la festa della Beata Madre Teresa di Calcutta e la professione solenne dei voti di due neo-professi Missionari della Carità contemplativa, fondati da Madre Teresa, e presenti a Nazaret da tre anni. Il Caritas Baby Hospital festeggia 60 anni Domenica 23 settembre, il Caritas Baby Hospital ha festeggiato il suo 60° anniversario. Cinquant’anni fa quest’ospedale non aveva che 14 letti in due stanze. Da allora l’istituzione pediatrica si è imposta come un solido centro di riferimento nel sistema sanitario palestinese. L’ecumenismo cantato dall’Orto degli Ulivi Sabato 22 settembre, all’imbrunire, dall’Orto degli Ulivi sono risuonati in modo unico, nella Città Santa, i canti delle diverse Chiese di Gerusalemme a cui si ispira la “Sinfonia Eucaristica” di Padre Pierucci, ofm. Secondo le statistiche dell’ospedale, l’anno scorso 33.000 bambini e neonati sono stati sottoposti alle cure ambulatoriali. Gli 82 letti dei diversi servizi accolgono 4.000 bambini per anno. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo La Terra Santa ricorda il Cardinal Martini I funerali del cardinale Carlo Maria Martini sono stati celebrati lunedì 3 settembre, nel Duomo di Milano. Dopo aver dato le dimissioni per raggiunti limiti di età, il Cardinale aveva scelto di vivere a Gerusalemme dal 2002 al 2008, lasciando in Terra Santa il ricordo di una “discrezione esemplare”. Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal, a nome del Patriarcato Latino di Gerusalemme, desidera salutare la memoria del Cardinal Martini, che, visitatore assiduo della Terra Santa, scelse di trascorre qui alcuni anni (fino al 2008) presso il Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. Gerusalemme rappresentava per lui la città delle sue radici spirituali e l’impegno di tutta la sua vita nella speranza del Regno dei Cieli, della Gerusalemme Celeste. Mons. Fouad ricorda che “il Cardinale aveva optato per una presenza discreta, senza ingerenza nelle attività e nella vita della diocesi”. il Patriarca sottolinea “la saggezza del Cardinale” che “nonostante la sua notorietà in tutto il mondo” aveva “evitato di toccare gli aspetti politici della Terra Santa, preferendo consacrare il suo tempo alla preghiera, ai ritiri spirituali e agli studi di esegesi biblica”. A questo riguardo il Patriarca riconosce che “la sua presenza rappresentava una grande ricchezza spirituale per i cristiani di Terra Santa”. “Il nostro modo di ringraziarlo – confida il Patriarca – è ricordarlo nella nostra preghiera. A lui chiediamo di pregare dal Cielo per questa Terra Santa che egli tanto ha amato”. Mons. G.B.Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele, ha preso parte ai funerali, rappresentando il Patriarcato Latino e la Chiesa di Terra Santa. Christophe Lafontaine Pieno successo per il Congresso di Varese: “Gerusalemme tra Terra e Cielo” Il Congresso internazionale “Gerusalemme, una città tra Terra e Cielo” organizzato dalla “Fondazione Ambrosiana Paolo VI” a Villa Cagnola di Gazzada (Varese) si è concluso venerdì 7 settembre 2012 coronando un successo riconosciuto da tutti i partecipanti. Lungo cinque giorni, il congresso ha studiato Gerusalemme sotto tutti i punti di vista, in particolare gli aspetti storici, culturali e pastorali. Il primo giorno, dopo una presentazione generale del prof. Cesare Alzati, del Vescovo ausiliare di Milano per la cultura, Mons. Luigi Stucchi, e del Direttore del Centro don Eros Monti, i professori Dan Bahat, Francesco Fumagalli, Joseph Patrich e Giuseppe Visonà hanno presentato relazioni sulla Gerusalemme Ebraica antica, dal tempo dei Gebusei fino alla prima comunità cristiana, passando per il tema del Tempio, della “Città di Dio” e della “Città per tutti i Popoli”. Il secondo giorno è stato dedicato alla Gerusalemme cristiana: alla Chiesa madre di Gerusalemme, ai santuari costantiniani, ai pellegrinaggi, alle diverse liturgie, al monachesimo e al patriarcato. Il tema è stato svolto da esperti di prim’ordine quali i professori Renata Salvarani, Juliette Day, Pierre Maraval, Christian Hannick e Lorenzo Perrone. Il terzo giorno è stata presentata la Gerusalemme musulmana con la partecipazione di specialisti internazionali come i professori M.G. Stasolla, Yahya Pallavicini, Mansour Baudo, Daniel Galazda e Stefano Parenti. Il quarto giorno, Giorgio Fedalto ha trattato il tema delle Crociate. Poi la Custodia di Terra Santa e lo Statu-quo sono stati presentati da padre Narciso Klimas ofm. Il Patriarcato latino di Gerusalemme è stato presentato dal punto di vista storico e pastorale dal vescovo Giacinto Boulos-Marcuzzo, Vicario ausiliare per Israele. La giornata si è conclusa con una interessante tavola rotonda, animata da Renata Salvarani, Giovanna Parravicini, Luigi Zanza e Simona Merlo, sul tema: “Le Gerusalemme fuori di Gerusalemme” e “L’Oekoumene a Gerusalemme”. Temi più attuali sono stati affrontati l’ultimo giorno, tra cui “Il sionismo laico e religioso a Gerusalemme”, trattato da Bruno Di Porto e “Le condizioni attuali delle comunità cristiane a Gerusalemme”, presentate con competenza dall’archivista e storico Paolo Pieraccini. La conclusione generale è stata affidata a S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, con una conferenza dal tema: “Gerusalemme, patria comune per tutti i cristiani e cuore del mondo”. Del nostro corrispondante in Italia Fraternità musicale tra Ramallah e la Diocesi di Annecy Mentre nello scorso periodo estivo 16 palestinesi di Ramallah sono stati accolti nella diocesi di Annecy (Francia), ora è stata la volta di un gruppo musicale di Anney, di nome Adora, giunto in tourne in Terra Santa. Dal 17 al 30 agosto 2012 questi giovani francesi, accompagnati da P. Chasse, hanno offerto alcuni concerti nelle chiese del Patriarcato, rinsaldando la loro amicizia e la preghiera reciproca. Comunicato: Libia – Provocazioni insensate, rappresaglie scandalose Con un comunicato del 13 settembre, il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha condannato fermamente l’attentato contro il consolato americano a Bengasi (Libia) e parimenti l’insulto all’Islam fatto con un film disonorevole. Il Patriarcato denuncia tutto ciò che ostacola la coesistenza interreligiosa e nutre l’odio. A Brescia, un nuovo Canonico Onorario del Santo Sepolcro Lo scorso 8 settembre il Reverendo don Pier Antonio Bodini della Parrocchia di San Francesco di Paola a Brescia (Italia) è stato insignito della dignità di Canonico Onorario del Santo Sepolcro. La celebrazione è stata presieduta da Sua Beatitudine, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, nella Basilica di Santa Maria delle Grazie (Brescia). S.E. Mons. Lahham: il Mediterraneo come spazio di incontro Dal 9 all’11 settembre 2012, Sarajevo ha accolto l’incontro interreligioso internazionale per la pace al quale ha preso parte anche l’Arcivescovo Mons. Lahham, ausiliare per la Giordania. Il meeting è stato organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio sul tema “Vivere insieme è il futuro. Religioni e culture in dialogo”. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Aboud: una cappella per le Suore del Rosario Grazie agli sforzi del Patriarcato Latino di Gerusalemme ed alle donazioni dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, la comunità delle suore del Rosario di Aboud (vicino a Ramallah) ha beneficiato di una casa ristrutturata con una nuova cappella. Cinque mesi di lavoro sono stati necessari per consentire alle suore di continuare la loro importante missione con i cristiani del luogo. La presenza delle suore del Rosario ad Aboud,villaggio palestinese situato 22 km a nordovest di Ramallah e a 30 km a nord di Gerusalemme, risale al 1911. Da allora, la loro presenza non è mai venuta meno. Oggi, Sr. Nadia e Sr. Eva, rispettivamente palestinese e giordana, tengono la casa. Arrivate qui cinque anni fa seguendo le suore che le avevano precedute, continuano a svolgere un importante ruolo nel paese, sia con la preghiera che con diverse attività. Con la Legio Mariae locale, le suore visitano le famiglie cristiane, con particolare attenzione alle signore anziane. Insegnano anche a scuola, ai bambini e ai giovani. Una missione delicata ed una vera sfida per l’avvenire, visto che gli alunni sono in maggioranza musulmani (70 cristiani per 150 musulmani). Suor Eva non nasconde che il loro numero tende ad aumentare, anche perché le famiglie musulmane hanno in media molti più figli di quelle cristiane. E’ quindi essenziale mantenere legami di fratellanza tra le due comunità ed educare i giovani al rispetto delle due religioni. Lavori necessari Sr. Eva e Sr. Nadia vivono nella casa che la comunità aveva scelto all’arrivo, più di un secolo fa. Costruito nel 1911, prima che le suore vi si stabilissero, l’edificio era servito da canonica e da asilo. Visto che in seguito esso non era stato più ristrutturato, era urgente intervenire. Così il Patriarcato Latino, grazie alle donazioni da parte dei Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, all’inizio di maggio ha iniziato una serie di lavori, completati per la gran parte lo scorso mese. In cinque mesi, il Patriarcato ha provveduto al restauro delle due parti principali della casa, della cucina, dell’ufficio, del soggiorno. Si è potuto anche provvedere al rifacimento dell’impianto elettrico, allo sviluppo di un nuovo spazio all’aperto e al rinnovo di una stanza che sarà adibita a cappella. Il progetto è stato completato a metà agosto, ora ci sono le rifiniture. Si sta provvedendo a far giungere le ultime cose necessarie. Le suore possono ora vivere in un ambiente sano e sicuro. Amélie de La Hougue º a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 I Cavalieri di Castellaneta in visita ai progetti del Patriarcato GERUSALEMME – “E’ bello rivedervi a Gerusalemme, la vostra Chiesa Madre”. Con queste parole il Patriarca Fouad Twal ha salutato il gruppo dei Cavalieri del Santo Sepolcro della Delegazione di Castellaneta (Italia) durante la visita presso il Patriarcato Latino dello scorso 28 agosto. L’amicizia tra la Delegazione di Castellaneta e il Patriarcato risale al 2010, quando il Patriarca si recò in terra di Puglia per le Investiture dei nuovi Cavalieri. Da allora ogni anno la Delegazione compie un pellegrinaggio in Terra Santa con l’obiettivo di incontrare non solo i luoghi santi ma anche le comunità e i progetti del Patriarcato che i Cavalieri stessi sostengono con il loro contributo spirituale e materiale. La Delegazione dei Cavalieri, guidata dal Delegato Gr.Uff. Dott. Michele Recchia e dal Priore di Delegazione S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, Vescovo della Diocesi di Castellaneta, ha fatto tappa in Giordania dove una delle principali visite è stata quella all’Università di Madaba. I Cavalieri hanno potuto rendersi conto della bellezza e della grandezza del progetto della nuova Università e molti di loro si sono presi come impegno quello di far qualcosa per aiutare il Patriarcato in questa grande sfida. Un altro momento molto emozionante del viaggio è stata la Celebrazione Eucaristica presso il Santo Sepolcro, ove i Cavalieri hanno rinnovato le loro promesse. Nella stessa giornata c’è stato l’incontro con il Patriarca a Gerusalemme durante il quale alcuni Cavalieri hanno ricevuto la Conchiglia del Pellegrino. Sua Beatitudine ha ripetuto varie volte ai Cavalieri l’invito a non abbandonare i fratelli cristiani di Terra Santa e a non aver paura di venire a trovarli. La Delegazione è rientrata in Italia il 29 agosto con la consapevolezza che l’impegno profuso ogni anno dal Delegato e dai Cavalieri per organizzare iniziative ed eventi a favore della Terra Santa, costituisce un tempo di grazia che ha dato e continuerà a donare molti frutti! Testi e foto di Don Mario Cornioli Per saperne di più, visitate il sito www.lpj.org : •Sostegno del Cardinal Dolan, Arcivescovo di New-York, ai cristiani di Terra Santa •Comunicato della Conferenza dei Vescovi Latini delle Regioni Arabe e dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa del 17 e del 20 settembre 2012 •Bollettino DIocesano aprile-maggio-giugno 2012 •Benedetto XVI si appella ai cristiani del Medio Oriente per promuovere la pace (17 settembre 2012) •Sintesi dell’Esortazione Apostolica “Ecclesia in Medio Oriente” (15 settembre 2012) •Il Mediterraneo, spazio di incontro, reti di conoscenza e tentativi di convergenza (9-10 settembre) •Gaza: i rapporti tra musulmani e cristiani : il punto di vista cristiano (Mons. Michel Sabbah, Patriarca emerito, 27 agosto 2012) Attualità del Santo Padre La Terra Santa in Libano per accogliere il messaggio del Papa È con grande gioia, ma anche con speranza che la Delegazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme, guidata dal Patriarca, è volata a Beirut giovedi 13 settembre. Il viaggio del Papa “giunto come amico di tutti gli abitanti di tutti i paesi della regione” e la consegna dell’Esortazione apostolica costituiscono per la Chiesa di Terra Santa la celebrazione culmine del Sinodo del Medio Oriente e l’invito ad un nuovo slancio. La delegazione ufficiale del Patriarcato Latino presente in Libano comprendeva nove membri, tra cui quattro vescovi: il Patriarca Fouad Twal, il Patriarca emerito Michel Sabbah, che era stato uno dei collaboratori per la preparazione del Sinodo e per la redazione dell’esortazione da presentare al Papa, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vescovo ausiliare per Israele e l’Arcivescovo Mons. Maroun Lahham, Ausiliare per la Giordania. Li accompagnavano cinque sacerdoti: il Rev. Elias Odeh, Parroco di Reineh, il Rev. Johnny Abu Khalil, Parroco di Nablus-Rafidia, il Rev. Imad Alamat, Parroco di Fuheis, il Rev. Samer Haddad, segretario del Vicario di Amman e il Rev. Rifa’at Bader, Parroco di Jabal Hussein. Alla delegazione si è aggiunto anche un gruppo di 50 fedeli della Giordania. La Chiesa di Gerusalemme, tra Cipro e il Libano La Terra Santa ha desiderato in modo particolare essere presente a questa visita del Santo Padre molto importante per la sua Chiesa. Due anni fa, nel giugno 2010, il Papa era stato a Cipro, nella Diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme dove aveva dato avvio al Sinodo per il Medio Oriente, consegnando ai Vescovi e ai Patriarchi l’Instrumentum laboris, documento in preparazione al Sinodo. Dal 10 al 24 ottobre 2010, per tre settimane, il Patriarca Fouad Twal, insieme ad altri otto Patriarchi della regione per un totale di 185 Padri sinodali, lavorarono instancabilmente affrontando diverse questioni e problematiche relative alla Chiesa in Medio Oriente. E anche in seguito, non hanno smesso di lavorare per continuare questa riflessione, insieme ai sacerdoti e ai fedeli, malgrado le numerose difficoltà. Ciò spiega come l’Esortazione Apostolica fosse così attesa, come programma di lavoro per gli anni a venire e allo stesso tempo come messaggio di incoraggiamento. Ciò è stato sottolineato dal Patriarca Fouad Twal nel discorso di benvenuto al Santo Padre: “Oggi, Santità, Lei torna in Medio Oriente per consegnarci l’Esortazione apostolica, grazie alla quale potremo apprezzare i Suoi consigli e le Sue direttive al fine di essere in questa regione e in tutto il mondo, comunione e testimonianza”. Concretizzazione post-sinodale per il Patriarcato Il Santo Padre ha chiesto gesti concreti per costruire la pace. Da quando è arrivato a Beirut, come introduzione all’Esortazione Apostolica che avrebbe consegnato qualche ora più tardi, il Papa ha portato come esempio i benefici apportati dalle strutture caritative. Ha citato, per quanto riguarda la Terra Santa, l’esempio dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro: “Abbiamo organizzazioni come i Cavalieri del Santo Sepolcro in Terra Santa, ma organizzazioni simili potrebbero aiutare anche sul piano materiale, politico ed umano in questi paesi”. Un desiderio di concretizzazione al quale fa riferimento fin d’ora il Patriarca Fouad Twal che ha confidato ai microfoni della Radio Vaticana: “Siamo felici di ricevere questa Esortazione. Abbiamo già in programma di studiare, comprendere ed applicare questo documento nel corso di incontri e ritiri con i giovani”. Amélie de La Hougue Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] Pa G . 2 Nuovo Testamento strappato da un deputato israeliano, gli Ordinari scioccati GERUSALEMME – 17 luglio 2012 - Un Deputato israeliano ha strappato una copia del Nuovo Testamento, che ha giudicato “spregevole”. Il deputato è uno dei parlamentari che hanno ricevuto per posta una copia del “Libro dei Testamenti” che contiene tra l’altro anche il Nuovo Testamento, da parte della Società Biblica Israeliana. L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) è rimasta scioccata ed ha condannato tale atto irriverente nei confronti dei cristiani e nei confronti della loro fede. Auguri del Patriarca per la fine del Ramadan In un discorso tenuto il 1 agosto al Centro Studi e Comunicazioni di Amman, Sua Beatitudine il Patriarca Latino Fouad Twal ha formulato i migliori auguri personali e quelli di tutto il Patriarcato Latino ai musulmani in occasione dell’ Aïd El Fitr (la fine del mese di Ramadan – 19 agosto 2012). AOCTS: Nuovo Appello degli Ordinari di Terra Santa contro il traffico di esseri umani nel Sinai In un comunicato del 9 agosto, gli Ordinari della Chiesa cattolica di Terra Santa hanno rivolto un rinnovato appello al mondo, profondamente preoccupati per la sorte degli africani richiedenti asilo, che sono stati sequestrati durante il loro passaggio attraverso il Sinai. Il 20 marzo 2012, avevano già fatto eco all’appello del Santo Padre Benedetto XVI, affinché si ponesse fine al dramma di questi rapimenti, torture ed alla tratta di esseri umani, “che sono nostri fratelli e sorelle”. Un momento conviviale riunisce cattolici e musulmani BIR ZEIT – Una cena iftar ramadanica ha visto riuniti, a Bir Zeit, un centinaio tra musulmani e cristiani per un momento conviviale. Questa cena del Ramadan è stata offerta da Don Manawel Musallam (sacerdote latino), nel quadro delle iniziative di colloquio e di dialogo tra cristiani e musulmani in Palestina. Tra gli ospiti noti, ricordiamo il Patriarca emerito Michel Sabbah e il Vescovo William Shomali, Ausiliare del Patriarca Latino e Vicario Patriarcale per Gerusalemme e Palestina. Quaranta giovani alla scoperta della Palestina Dal 6 al 21 luglio una delegazione della Fondazione Cristiana ecumenica per la Terra Santa ha effettuato una visita di due settimane in Palestina. Composta da 41 giovani, comprendeva uomini e donne, cristiani e musulmani, provenienti da 13 Stati americani e da altri 4 paesi – Australia, Canada, Francia, Inghilterra – con una caratteristica in comune: i loro genitori erano tutti originari di Haifa, Gerico, Hebron, Gerusalemme, Giaffa, Birzeit, Gaza, Ramallah, e da altri 20 città e paesi della Palestina storica. n o t i z i a r i o i n F o r M at i V o — G E RU S A L E M M E Att t ie Sit Un n n c an Gerusalemme – Domenica 19 agosto sette adolescenti israeliani sono stati arrestati dalla polizia per avere aggredito – tre giorni prima – tre giovani palestinesi in pieno centro a Gerusalemme. Un linciaggio razzista che, sommato ai recenti avvenimenti occorsi a Betfage, fa temere un rigurgito di violenza. Una delle vittime, Jamal Junali, è stato trasferito in coma all’ospedale Hadassa dove è stato rianimato. I colpevoli sono stati rapidamente rintracciati grazie alle telecamere e interrogati. Saranno probabilmente giudicati e la cosa avrebbe potuto fermarsi così. Però, uno degli aggressori, 17 anni di età, dopo avere riconosciuto i propri gesti, ha precisato di non avere nessun rimorso. La violenza del linciaggio e la battuta di questo ragazzo hanno provocato una viva emozione in Israele. Il Primo ministro Benyamin Netanyahu ha denunciato questo gesto come “contrario ai nostri valori” dal canto suo il Capo dello Stato Shimon Peres ha dichiarato la sua “vergogna” e il suo “disgusto”. Il Jerusalem Post del 23 agosto ha riportato la notizia della visita del presidente della Knesset, Reuven Rivlin, al giovane Jamal Junali. “Sono qui a nome dello Stato di Israele per presentare le sue scuse ed esprimere la sua collera per quanto è successo”. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, si è recato a Betfage nella giornata di mercoledì 22 agosto, insieme al Patriarca, Mons. Fouad Twal, per sostenere gli abitanti cristiani di quel quartiere vittime di alcuni lanci di pietre avvenuti nella serata del 20 agosto. Secondo Mons. Shomali “La pace di domani si misurerà dall’energia che ciascuno metterà oggi nell’educazione dei nostri figli“. Amélie de La Hougue Cccn n o n Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Mons Giuseppe LAZZAROTTO Nuovo Delegato Apostolico in Gerusalemme e Nunzio Apostolico in Israele. Mons. Giuseppe LAZZAROTTO è Arcivescovo titolare di Numana (Italia), ed è stato fino ad ora Nunzio In Australia. Succede a Mons. Antonio Franco che lascia l’incarico per raggiunti limiti canonici d’età (75 anni). Mons. Franco resta confermato nell’incarico Mons.Giuseppe Lazzarotto prende il posto di Responsabile degli Atti di negoziazione di Mons. Antonio Franco tra la Santa Sede e lo Stato di Israele concernenti materie finanziarie e fiscali e le proprietà materiali della Chiesa in Israele. Mons Giuseppe LAZZAROTTO è nato a Carpane, in provincia di Vicenza, il 24 maggio 1942. E’ stato ordinato Sacerdote ed incardinato alla diocesi di Padova (Italia) il 1 aprile 1967. E’ laureato in Diritto Canonico. Nel 1971 ha iniziato il suo servizio diplomatico per la Santa Sede. Ha prestato servizio nelle Nunziature Apostoliche in Zambia, Belgio, Cuba, nella Delegazione Apostolica di Gerusalemme e nella Segreteria di Stato Vaticana presso la Sezione Relazioni con gli Stati. Il 23 luglio 1994 fu nominato Nunzio Apostolico presso il Regno Hascemita di Giordania e la Repubblica dell’Iraq. L’11 novembre del 2000 fu nominato Nunzio Apostolico in Irlanda. Dal 22 dicembre 2007 è stato Nunzio Apostolico in Australia. Mons. Lazzarotto conosce bene, oltre all’italiano, l’inglese, il francese e lo spagnolo. E’ diventato membro dell’Ordine del Santo Sepolcro (Luogotenenza di Irlanda) nel 2006. La redazione a M a r e l a t e r r a s a n ta e Fa r l a a M a r e Pa G . 3 Attualità inTerra Santa NAZARET - Nella città di Maria, la solennità dell’Assunzione conosce tre “momenti forti”: una processione popolare, la celebrazione della Santa Messa, e la danza “mariale” piu comunemente nota come “danza delle spade e del drago”. Punto culminante della festa, la S.Messa è stata celebrata, il 15 agosto, nella Basilica dell’Annunciazione, con la partecipazione di circa 1200 fedeli provenienti da Nazaret, dalla Galilea, e di alcuni pellegrini stranieri. Dopo la Messa, tutti i fedeli si sono ritrovati nel cortile della chiesa latina per partecipare alla danza “Sahjeh”, o danza popolare che si chiama anche “mariale”, visto che viene eseguita in onore della Vergine Maria. Si allude al “drago” in riferimento ad una rappresentazione sacra della lettura dell’Apocalisse. I partecipanti, tutti insieme, grandi e piccoli, uomini e donne, formano un grande cerchio e ruotano a ritmo costante in cadenza regolare al ritmo degli applausi degli spettatori. Al centro due “combattenti”, armati di spade e scudi, si affrontano a duello. Lo ‘zajjal’ recita versi augurali tradizionali o improvvisati ispirati alla lettura della Messa, per impedire che l’enorme drago divori il bambino al momento della sua nascita. Lo “zajjal”, che è il vero leader della danza, interviene alla fine di ogni verso per ‘separare’ i duellanti, invitando i partecipanti a ripetere in coro il suo ritornello. Questa danza, tipica a Nazaret durante questa festa, si è sviluppata grazie a tre o quattro famiglie di Nazaret: Mazzawi–ZaatrahAbboud-Zeitoun. Esse custodiscono gelosamente le vecchie spade Dopo la Messa, tutti i fedeli si riuniscono nel cortile della Chiesa per partecipare alla «Sahjeh», danze popolare “mariale” e i vecchi scudi e si tramandano tradizionalmente, di padre in figlio, questa “danza mariale delle spade e del drago”. Terminata la “danza” nel cortile della Chiesa Latina, gli animatori si trasferiscono presso la Chiesa Melkita e successivamente presso quella Maronita per ripetervi la danza che appartiene al patrimonio folkloristico legato al culto mariano, esclusivo di Nazaret. De notre correspondant de Galilée. Photos de A.K. vvo o GERICO – Da Venerdì 27 a Domenica 29 Luglio 2012, sessanta Avvocati e cinque Giudici del Tribunale Ecclesiastico del Patriarcato Latino di Gerusalemme* si sono ritrovati insieme a Gerico (Palestina) per un convegno di formazione sul matrimonio, organizzato insieme alla Chesa Melchita. Il programma, che prevedeva ogni giorno quattro relazioni seguite da un dibattito, è stato molto ricco. “L’obiettivo - ha spegato Don Emil Salayta, Presidente del Tribunale Ecclesiastico del Patriarcato Latino di Gerusalemme e organizzatore dell’evento, consiste nel fornire una formazione di base ed un aggiornamento sulla teologia del Sacramento del matrimonio, e su quanto dice il Diritto Canonico …” E’ sempre il Presidente a precisare: “Abbiamo avuto una ricca e fruttuosa discussione con Don Faysal Hijazin e con il Dott. Michael Mansur (ndr: psicologo e vice presidente dell’Università di Betlemme) per quanto concerne le discordie coniugali e come trasformarle in modo positivo … ” Il dott. Jamal Khader, i signori M. Issam Abou Nassar, M. Salim Copti, M. Nabil Mushahwar, il professor Sabbah Sabbah e il signor Khadr Habash (Consigliere giuridico del Tribunale ecclesiastico di Gerusalemme e di Nazaret) sono intervenuti, ognuno a partire dal proprio ambito di specializzazione. Tra i numerosi argomenti trattati, meritano di essere citati quelli riguardanti la teologia del matrimonio, il dolo e la frode, i casi di nullità e gli effetti civili del matrimonio religioso. Il Convegno, che si è concluso nella domenica con una S.Messa presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, è stato una occasione per invitare gli avvocati a non considerare il matrimionio unicamente sotto l’aspetto professionale, ma anche dal punto di vista pastorale dell’unione uomo-donna davanti al Signore, oltre che per insistere anche sull’importanza della preparazione dei fidanzati al matrimonio. Laurent Charnin * In Terra Santa, il Tribunale Ecclesiastico svolge il ruolo svolto dal Tribunale civile in Francia. In altre parole, non c’è il matrimonio civile, ma unicamente quello religioso. Pa G . 4 n o t i z i a r i o i n F o r M at i V o — G E RU S A L E M M E Attività pastorali e vita liturgica C Come ogni estate, alcune parrocchie, scuole, così come alcuni movimenti, hanno organizzato dei campi durante le vacanze. Si sa che queste iniziative sono molto efficaci ma anche molto impegnative. Le autorità pubbliche impongono condizioni di sicurezza sempre più draconiane – cosa che, quest’anno, ha causato una sensibile riduzione del numero dei campi. Questo mette ancor più in evidenza il merito delle parrocchie e delle associazioni che affrontano con coraggio questi problemi e organizzano, malgrado tutto, questi preziosi periodi di tempo di formazione estiva. Tra gli altri, presentiamo qui la parrocchia di Shefaamer e gli Scout di Nazareth che si sono segnalati in modo particolare. La parrocchia latina di Shefaamer ha organizzato in luglio un campo estivo, frequentato da 250 bambini, molto vario nei suoi programmi e, a detta dei genitori, molto riuscito. L’iniziativa è stata organizzata accuratamente da Don Bassam Al-Deir, con la preziosa collaborazione del seminarista Salim Haddad. La conclusione del campo è V stata celebrata il 3 agosto con la presenza del Vescovo G.Boulos Marcuzzo e di diverse famiglie stupite dai numerosi programmi presentati dai loro figli. Il Vicario Patriarcale si è calorosamente felicitato e ha ringraziato il parroco, il seminarista, gli animatori e tutti i collaboratori per questa iniziativa che “salva i nostri bambini e i nostri giovani da una vita di dissipazione morale, culturale, spirituale ed educativa quale è spesso il tempo delle vacanze mal utilizzato”. Tra le associazioni, gli Scout della Annunciazione di Nazaret si sono particolarmente distinti. Hanno organizzato il loro campo a Tabgha, dal 20 al 28 luglio, sulla riva del Lago di Tiberiade, nei pressi della casa dei Padri Francescani, sotto la guida esperta del Sig. Joseph Farran. La festa conclusiva si è svolta sulla riva del lago con la presenza di molte famiglie e del vescovo Mons. G.B. Marcuzzo che ha portato loro anche i saluti e la benedizione del Patriarca di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal. Dal nostro corrispondente in Galilee HAIFA – Domenica 19 agosto 2012, S.B. il Patriarca Fouad Twal, accompagnato dal suo Vicario in Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo e dal suo nuovo cancelliere, il Rev.do Don George Ayoub, ha compiuto ad Haifa alcune visite dettate da circostanze particolari. Il Patriarca si è recato in primo luogo da S.E. Elias Shaccour, Arcivescovo melkita di Acri, per augurargli un pronto ristabilimento in seguito ad una caduta. La conversazione tra il Patriarca, i vescovi e alcuni sacerdoti presenti si è rivolta naturalmente su temi pastorali e di attualità, come la notizia della nomina del nuovo Nunzio in Terra Santa, la prossima visita del Papa a Beirut, le relazioni islamo-cristiane nel contesto del Ramadan e la nuova situazione nei paesi arabi. Le Suore della Santa Famiglia di Nazareth si sono istallate da due anni nella loro scuola di Nazareth. Il Patriarca le aveva già incontrate, ma ha voluto visitarle ancora una volta per incoraggiarle nel loro sforzo di adattamento. Le religiose al momento sono quattro e attendono a breve l’arrivo di una quinta suora a completamento della comunità. Esse hanno appena terminato il rifacimento della loro cappella privata e le riparazioni alla cappella della scuola. Il Patriarca, sempre accompagnato da Mons. Marcuzzo e da Don George, ha fatto visita anche alle Suore Francescane CIM presso l’ospedale italiano per alcuni lutti che le hanno colpite in questi ultimi mesi. Nel corso della conversazione la superiora provinciale ha informato il Patriarca di alcuni cambiamenti di religiose occorsi nelle comunità, tra gli altri il trasferimento della casa provinciale da Aida (Betlemme) alla residenza Sant’Antonio di Gerusalemme, ove i lavori di ristrutturazione sono già cominciati. Testo dal nostro corrispondente ad Haifa. Foto di G.A. Seminario sui mezzi moderni di insegnamento della catechesi BEIT JALA – Il 16 e 17 agosto il Centro Catechistico ha organizzato a Beit Jala un seminario formativo per tutti i catechisti di Gerusalemme e del territori palestinesi intitolato “Metodologia e moderni strumenti per la catechesi”. Il workshop ha visto la partecipazione di 50 insegnanti, uomini e donne, di diverse scuole. Assunzione: alcune Suore del Rosario professano i voti GERUSALEMME - Mercoledì 15 Agosto, le Suore del Rosario hanno professato i voti durante la Messa dell’Assunta presieduta dal Patriarca Fouad Twal a Beit Hanina. Tre Suore hanno pronunciato i loro voti perpetui, e cinque i temporanei. Festa di Santa Chiara e chiusura del giubileo degli 800 anni di fondazione delle Clarisse NAZARETH - L’11 agosto, come ogni anno, i fedeli di Nazaret e della Galilea si sono ritrovati presso il Monastero delle Clarisse di Nazaret per celebrare la festa di Santa Chiara. Quest’anno la festività ha assunto uno spessore maggiore perché è coincisa con la chiusura del giubileo per gli 800 anni della fondazione dell’Ordine delle Clarisse. La Messa pontificale di ringraziamento è stata presieduta da Mons. Marcuzzo. GERUSALEMME - Sabato 11 agosto, le Clarisse di Gerusalemme hanno festeggiato con gioia la solennità di Santa Chiara nella cappella del loro monastero. Molti sacerdoti, frati francescani e cappuccini, il Vicario custodiale P. Artemio Vitores, e tante Suore si sono voluti unire alla Liturgia eucaristica, presieduta da Mons. Shomali. Tutte le novità del Seminario Patriarcale Latino di Beit Jala sul nuovo sito internet BEIT JALA - Il Seminario Patriarcale di Beit Jala lancia il suo nuovo sito web: www.latinseminary.org. Troverete tutte le novità del Seminario e di quanti vi operano. Potrete anche accedere alle meditazioni bibliche o inviare intenzioni di preghiera. Chiaro, pratico e completo, il nuovo sito permetterà alle famiglie e agli amici del Seminario di seguirne le diverse attività da casa, durante tutto l’anno. Kaytana 2012 Cinque giorni di campo estivo Quest’anno 72 bambini e adolescenti e 11 assistenti adulti hanno partecipato alla “Kaytana” annuale per i bambini cattolici di lingua ebraica che si è tenuta a Deir Rafat dal 16 al 20 luglio 2012.. a M a r e l a t e r r a s a n ta e Fa r l a a M a r e Pa G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo « h w Libano – Il Papa Benedetto XVI si recherà in Libano i prossimi 14, 15 e 16 settembre 2012. In questa occasione, il Santo Padre consegnerà ai capi delle comunità cristiane l’esortazione apostolica per il Medio Oriente, che segue il sinodo celebrato nel 2010. In preparazione alla visita del Santo Padre – visita che interessa tutti i cristiani – il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha dichiarato ai microfoni della Radio Vaticana: “Attendiamo in modo speciale questa esortazione apostolica post-sinodale, essa sarà il riassunto di tutto ciò che abbiamo augurato durante il nostro sinodo”. Un problema di identità Il Patriarca ha precisato: “Si torna all’idea di appartenenza a questa terra (ndr: la Palestina). Si tratta di un problema di identità, di politica. (…) Sta a noi, pastori, e un poco alla comunità internazionale occuparcene e prendere in considerazione la presenza dei cristiani”. Interrogato da una giornalista, Mons. Fouad Twal non nasconde la sua delusione per ciò che riguarda i contatti interreligiosi: “Non ci sono molti progressi a livello del dialogo con gli ebrei, anche se ci sono persone di buona volontà”. Medesima constatazione circa “la festa di Ramadan che è stata una buona occasione per domandare la pace, la convivialità”, ma che nello stesso tempo non ha impedito la crescita di un certo radicalismo islamico. Ciò che di più preoccupa il Patriarca Latino è senza dubbio la tensione mondiale, protesa verso la Siria, che fa sì che non si parli più della situazione in Palestina e nei territori occupati. “Aspettiamo dal Papa un messaggio di incoraggiamento, ha concluso mons. Twal. “Non si tratta di un viaggio che il Papa intende fare solo per il Libano, ma per tutta questa regione. I sette patriarchi cattolici saranno presenti per ricordare la situazione così come è, anche se non riusciamo a vedere facilmente una fine alla violenza in Medio Oriente”. Laurent Charnin Auu !" #$%$&$ '(u$ )*$" $" #$+$ , (&&$-(,! !" -u( +(--.( /$( , 01$,( Il 23 luglio, il Patriarca Fouad Twal ha espresso al Papa in una lettera la sua gioia e l’assicurazione delle sue preghiere per il successo della sua missione, della visita in Libano che si terrà dal 14 al 16 septembre 2012. Pubblichiamo in questa sede un estratto della lettera: Santità, Abbiamo appreso, con gioia, la notizia della Sua Visita in Libano, dove incontrerà nuovamente i Suoi fedeli per consegnare loro l’Esortazione Apostolica, frutto del Sinodo dei Vescovi delle Chiese del Medio Oriente. La Terra Santa le dà il benvenuto in Libano. A nome del Patriarcato Latino di Gerusalemme, dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa e della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (C.E.L.R.A.), Le esprimiamo sin d’ora la nostra gioia e La accompagniamo con la nostra preghiera prima, durante e dopo la Sua Visita. Santità, ritorna in Medio Oriente per donarci l’Esortazione Apostolica, grazie alla quale noi accoglieremo i Suoi consigli e il Suo insegnamento al fine di essere in questa regione e nel mondo intero, segno di comunione e di testimonianza. La nostra regione vive attualmente in condizioni difficili e avvertiamo il bisogno di ascoltare la Sua voce, il suo messaggio di preghiera e di condivisione con quanti soffrono. Questa terra, dal Sinodo fino ad oggi, si trova a vivere cambiamenti radicali che stanno segnando la vita e le opere in una prospettiva nuova di libertà e di dignità, spesso però accompagnate dall’aumento della violenza. Auspichiamo che la Sua Visita in Libano e le parole che rivolgerà al Medio Oriente e alla Comunità internazionale rafforzino la speranza dei cristiani, il dialogo islamo-cristiano e i valori della giustizia e della pace + Fouad Twal Patriarca Latino di Gerusalemme, Presidente della Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS), Presidente della Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba (CELRA). La Celra si rivolge ai cistiani di Siria La Celra (Conferenza dei Vescovi Latini della Regione Araba) esprime, tramite una lettera indirizzata il 27 Agosto 2012, a Mons. Nazzaro (Vicario Latino ad Aleppo in Siria) e ai cristiani di Siria, tutta la sua vicinanza e “prossimità”. La Celra attende la prossima riunione plenaria ad Amman (Giordania) per ascoltare la testimonianza di Mons. Nazzaro e per firmare un messaggio di pace. Quale verità per Pio XII ? GERUSALEMME - Comunicato: Lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme, da domenica 1 luglio presenta un testo su Pio XII attenuato rispetto al precedente che accusava il pontefice di essere rimasto passivo di fronte alla sorte degli Ebrei durante la Shoah. Questo nuovo testo espone nei particolari il controverso dibattito circa il suo atteggiamento durante la Seconda Guerra Mondiale. La Terra Santa festeggia la Beata Mariam Baouardy Sabato 25 e domenica 26 agosto numerosi fedeli di Terra Santa si sono riuniti per celebrare la festa della “piccola Mariam”, giovane carmelitana palestinese beatificata nel 1983. Sabato sera Mons. Marcuzzo ha celebrato una Messa presso il Carmelo di Nazaret, mentre domenica pomeriggio si è tenuta una celebrazione eucaristica al Carmelo di Betlemme, presieduta da Mons. Lahham, Vescovo ausiliare per la Giordania. Gemellaggio tra la Parrocchia latina di Gerusalemme e la Parrocchia di San Martino GERUSALEMME - Mercoledì 22 agosto 2012, la Parrocchia latina di Gerusalemme ha ospitato un gruppo di pellegrini della Parrocchia di San Martino (della Diocesi di Milano). In occasione della stipulazione di un gemellaggio tra le due parrocchie è stata celebrata una Messa nella Chiesa di San Salvatore. Pa G . 6 n o t i z i a r i o i n F o r M at i V o — G E RU S A L E M M E C a aa RAMALLAH – Dopo molto lavoro, presso i locali della parrocchia della Santa Famiglia di Ramallah, è stato inaugurato, domenica 1 luglio 2012, il nuovo Ristorante “LA CORTE ITALIANA”. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di tante personalità, tra cui il Vescovo Ausiliare di Gerusalemme Mons. Shomali e il Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Sig. Giampaolo Cantini, il Governatore di Ramallah, la Dott. ssa Leila Ghannam, musulmana, il Sindaco di Ramallah, la signora Janette Mikhail, cristiana. Ospiti d’onore gli amici della Confartigianato Imprese con la presenza del Presidente nazionale, Sig. Giorgio Guerrini e del Segretario Generale, Sig. Cesare Fumagalli, oltre ai tre vicepresidenti e ad altri amici. Il progetto ha preso avvio un anno fa quando alcuni locali della parrocchia sono stati adibiti a “Scuola di Cucina Italiana”. L’idea iniziale era di creare un corso di formazione per aiutare i giovani di Ramallah a trovare più facilmente un lavoro. La Confartigianato, grazie al sostegno della ANCOS (Associazione Nazionale Comunità Sportive e Sociali), ha finanziato il progetto e così è stata acquistata una nuova cucina per poter effettuare i corsi di chef. Da cosa nasce cosa e così il parroco di Ramallah ha proposto di sistemare anche un paio di stanze per poter aprire i corsi di a M a r e l a t e r r a s a n ta e Fa r l a a M a r e Pa G . 7 scuola alberghiera da inserire nel piano di studi della scuola latina di Ramallah. A settembre la prima classe ospiterà i primi 15 alunni. Qualche mese fa la Provvidenza, che ha preso ancora il volto degli amici di Confartigianato, ha permesso di fare un ulteriore passo in avanti: una grande sala è stata sistemata e adibita a Ristorante ove si può gustare la buona cucina italiana. Dopo aver tenuto, nel mese di febbraio, il primo corso di cucina italiana, lo chef Paolo Ferri, un giovane italiano, si è reso disponibile per aiutare i giovani di Ramallah ad aprire il Ristorante. Ed ecco che il sogno è divenuto realtà: i tanti amici presenti a Ramallah per l’inaugurazione, hanno potuto assaggiare un menù preparato per l’occasione: dei gustosissimi antipasti seguiti da delle ottime lasagne, da un piatto di pollo ai peperoni e, per concludere, da un delizioso tortino al cioccolato con salsa di vaniglia, il tutto accompagnato da un ottimo Chianti. La nostra speranza è che tanti e tanti amici possano godere delle cose buone cucinate con amore, passione e con “stile italiano” dai giovani di Ramallah. Dal nostro corrispondente di Ramallah Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org : •AuguridelPatriarcaTwalalPapaperilsuoprossimoviaggioinLibano •DichiarazionedellaPresidenzaCCEEsullasituazioneinSiria •ConversioniforzateaGaza?(luglio2012) •IlPatriarcaadAndria(Italia)perlacerimoniadiinvestituradell’Ordineequestre(luglio2012) •Appuntamentoconicristianid’Oriente–Percorsoinautomobile(luglio2012) •Iconografiaperl’Unità(luglio2012) •UominiperDio:ordinazioniinTerraSanta(giugno2012) •Celebrazionedei150annidellaMissioned’OrienteaSanPietroinGallicantu(giugno2012) GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 14 M agg i o 2 012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Durante il periodo estivo il Notiziario informativo non uscirà, né a luglio né ad agosto. Arrivederci al 15 settembre. Buone vacanze! Editoriale Là dove Dio piange Dio piange su tutto il mondo come Gesù pianse su Gerusalemme. Oggi non è più solo su Gerusalemme che il Signore piange, ma sul mondo intero. E con lui piangono i suoi figli. In Italia, Dio piange. La terra continua a tremare in Emilia Romagna e siamo uniti in preghiera con tutta l’Italia, specialmente del Nord, e ai molti cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro là presenti. In Siria, Dio piange. Il massacro di Hula, il 26 maggio, è costato la vita a 108 civili. Benedetto XVI ha espresso il suo dolore e la sua “estrema preoccupazione”. La Santa Sede rinnova “il suo appello alla cessazione di ogni forma di violenza ed esorta le parti interessate e tutta la comunità internazionale a non risparmiare alcuno sforzo per risolvere la crisi attraverso il dialogo e la riconciliazione”. Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha deciso di rivolgere un appello per un’intensa preghiera. “Gli sforzi diplomatici sono falliti. Ci vuole una forza soprannaturale che viene da Dio”. In Terra Santa Dio piange. A Tel Aviv, il 23 maggio, una manifestazione politica mal riuscita si è trasformata in una vera e propria rivolta razziale. Tra i dimostranti, diverse centinaia hanno reclamato l’espulsione degli immigrati clandestini e dei richiedenti asilo, e hanno attaccato negozi e automobilisti africani. Decine di persone sono state arrestate. Stimati in numero di circa 60.000 da parte delle autorità, gli immigrati clandestini provengono principalmente dall’Eritrea e dal Sudan. La situazione confusa e l’insicurezza aumentano tra i migranti. L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha rilasciato una dichiarazione in merito a questi eventi che fanno alzare “un grido di angoscia e di sofferenza in seguito agli episodi di violenza perpetrati nei confronti di chi è arrivato in Israele chiedendo asilo politico in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame e dalla miseria”. Molte vittime di questi attacchi sono cristiani. Riconoscendo il diritto sovrano dello Stato di Israele di attuare politiche e di promulgare leggi che regolino l’afflusso di stranieri sul suo territorio, gli Ordinari ricordano che “queste politiche e queste leggi devono essere formulate in modo responsabile e conforme alle procedure. Inoltre, esse devono rispettare le convenzioni internazionali che proteggono i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, garantire i diritti umani e il rispetto della persona umana, assicurare il rispetto del diritto internazionale”. L’AOCTS ricorda che questa terra è anche la Terra Santa, chiamata ad una speciale vocazione di giustizia, di pace e di ospitalità, nello spirito del nostro comune padre Abramo. “Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo” (Eb 13,2). Non saremo giudicati sulla nostra fede, sulle nostre pratiche e sulle nostre preghiere, ma sull’amore condiviso senza limiti, sull’amore che raggiunge in primo luogo chi ne ha più bisogno, sull’amore che annuncia il Regno, e che, in breve, continua la missione di Gesù, di Colui che chiama lo Spirito Santo il “Consolatore”. Christophe Lafontaine Comunità africana di Terra Santa, Pentecoste 2012 a San Pietro in Gallicantu PA G . 2 Dalle Salesiane la Nuova Evangelizzazione è in cammino Nel pomeriggio di domenica 29 aprile, il Patriarca Fouad Twal ha reso visita alla comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Gerusalemme. Un’occasione, da parte del Patriarca, per incoraggiare il “Progetto Gerusalemme”, un’idea di ritiro biblico che contribuisce alla Nuova Evangelizzazione. Il Patriarca a Gaza per la consegna dei diplomi di conclusione della scuola Come è abitudine alla fine di ogni anno scolastico, il Patriarca Fouad Twal si è recato a Gaza, lunedì 30 aprile, per la cerimonia di conferimento del diploma ai giovani che sono giunti al termine della formazione scolastica ricevuta nella scuola della Santa Famiglia. A St. Etienne una preghiera ecumenica di solidarietà con i prigionieri L’8 maggio 2012 nella basilica “St. Etienne” di Gerusalemme ha avuto luogo una preghiera ecumenica particolare, in segno di solidarietà con i detenuti nelle prigioni israeliane che chiedono il rispetto dei loro diritti. Conferenza al servizio della Vita per i sacerdoti del Patriarcato Martedì 15 Maggio 2012, i sacerdoti del Patriarcato Latino, riuniti insieme a Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal per il consueto ritiro mensile, hanno ascoltato l’intervento della Dr. A. Ligaya Acosta, molto impegnata a difendere la vita, dedicato ad alcune questioni di bioetica. Due cristiani nel nuovo governo palestinese Mercoledì 16 maggio si è insediato un nuovo governo palestinese, diretto dal Primo ministro Salam Fayyad. Vi fanno parte anche due ministri cristiani, Nabil Qassis, Ministro delle Finanze e Rola Ma’aia Bandak, Ministro del Turismo. Il Cardinal Koch visita la Terra Santa Il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, è stato in visita in Terra Santa. Mercoledì 23 maggio il Patriarca Latino, che lo aveva incontrato nel corso della giornata, ha pronunciato in serata un discorso di benvenuto al fine di incoraggiare il Consiglio per l’Unità dei Cristiani a stabilire maggiori contatti con la Chiesa di Terra Santa. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa Quattrocento giovani corrono per la Pace a Cesarea Marittima Il 12 e 13 maggio si è svolta la terza edizione della staffetta mondiale - di 24 ore - per la Pace e la Fraternità, organizzata da Juniors per un Mondo Unito (giovani del Movimento dei Focolari). Centinaia di migliaia di giovani, tra i 13 e i 17 anni, di ogni condizione sociale, di differenti culture, paesi e religioni, hanno corso attraverso il mondo intero. Un “Sono momenti come questi ad infondere speranza” modo attivo per testimoniare il loro impegno per la pace e l’unità. Dopo il 2005 e il 2008, Run4unity ha raggiunto la sua terza edizione toccando questa volta 180 città. In Terra Santa, sono stati quattrocento i giovani che si sono riuniti nel magnifico sito archeologico di Cesarea Marittima. Erano cristiani, musulmani e qualche ebreo, provenienti dai Territori e da diverse città in Israele. Una diversità che centra l’obiettivo dell’evento: collaborare insieme alla costruzione di un mondo unito attraverso la diversità, fonte di ricchezza e non di divisione. La giornata di domenica 13 maggio si è svolta attorno alle corse a staffetta, a giochi collettivi, a sketches, a canti (in inglese, ebraico e arabo) con messaggi di pace e di unità. Tutto era stato organizzato da e per i giovani. Essi sono stati “i veri attori ed esecutori di questo avvenimento” si entusiasma Francesca, membro dei Focolari a Gerusalemme. “Quest’anno, per far passare il messaggio di unità, spiega Francesca, abbiamo lanciato sei punti sintetici, “i sei sì”: sì alla pace, sì al rispetto, sì alla creazione (ecologia), sì alla vita e alla famiglia, sì alla solidarietà, sì ad una economia giusta”. Ogni “sì” è stato illustrato da un simbolo matematico impresso su tutte le magliette dei partecipanti. Amélie de La Hougue Benedizione del nuovo monastero benedettino a Tabgha Nella solennità dell’Ascensione, il 17 maggio 2012, il card. Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia e Presidente del ‘Deutscher Verein vom Heiligen Land’, ha benedetto il nuovo monastero benedettino di Tabgha. Hanno concelebrato, quali rappresentanti del Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, il Patriarca emerito, Mons. Michel Sabbah, e Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele. Erano presenti anche Mons. Antonio Franco, Nunzio Apostolico in Israele, l’Arcivescovo Boutros Mouallem, Mons. Kamal Bathish e l’Abate P. Gregory Collins della Dormizione, e il precedente abate, B. Lindemann e l’Abate del “Monastero degli Scozzesi” di Vienna. La cerimonia si è conclusa con la benedizione all’interno e all’esterno del monastero, in particolare della cappella ove il cardinale ha benedetto anche l’altare. Un momento particolarmente simbolico è stato vissuto da tutti quando l’architetto ha consegnato la maquette del nuovo monastero al Cardinal Meisner, che a sua volta lo ha dato all’Abate P. Collins. P. Elias osb è stato nominato nuovo Priore I benedettini di Tabgha, che dipendi Tabgha dall’Abate Gregory Collins dono dalla Dormizione di Gerusalemme, si stabilirono qui nel 1939 e nel 1952-54 costruirono il loro monastero. Fragile e pericolante, era diventato anche troppo piccolo. Era assolutamente necessario pensare ad un nuovo monastero, più sicuro, spazioso, consono alle esigenze di una vita monastica. La progettazione durò cinque anni e il 27 febbraio 2007 lo stesso Card. Meisner e il Patriarca Sabbah potevano benedire la prima pietra del nuovo monastero. Dal nostro corrispondente in Galilea a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità inTerra Santa Nuovo comitato esecutivo della USRTS di Galilea Le religiose dell’Unione delle Superiore Religiose di Terra Santa (USRTS) di Galilea hanno vissuto due momenti importanti nel mese di maggio: l’incontro conclusivo dell’anno pastorale e l’elezione del nuovo comitato esecutivo per la Galilea. Domenica 13 maggio, le religiose dell’Unione di Galilea si sono incontrate, presso la scuola Don Guanella di Nazaret, per il loro ultimo incontro dell’anno pastorale. Nonostante i sempre numerosi impegni parrocchiali e pastorali di queste domeniche del tempo pasquale, esse erano circa una cinquantina per ascoltare due conferenze sul tema dell’”ascolto della Parola”. Per l’Assemblea generale conclusiva e per la S. Messa è stato invitato Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele. Egli ha invitato le religiose a creare un sito web per l’USRTS e “a sentirsi davvero parte attiva della vita della Chiesa in Terra Santa, impegnate nella bella ed esigente missione della sua vita e della sua storia e pronte ad arricchirla gioiosamente col carisma tipico e complementare della loro fondazione”. Il 16 maggio le superiore delle comunità religiose dell’USRTS della regione di Galilea si sono riunite per eleg- gere le nuove responsabili per il prossimo triennio, come previsto dagli Statuti. Le tre nuove responsabili del Comitato esecutivo in Galilea sono suor Stefania Cantore, di Nazaret, rieletta presidente; suor Karen McConnel, cim, di Cana, nuova segretaria; suor Carla Francesca Andreozzi, psj, di Nazaret, nuova tesoriera. Dal nostro corrispondente di Galilea La Beata Maria di Gesù Crocifisso raduna le sue Carmelitane Mercoledì 2 maggio, il Patriarca ha presieduto a Emmaus la S.Messa inaugurale dell’incontro delle Carmelitane raccolte attorno alla Beata palestinese Maria di Gesù Crocifisso. Al termine della celebrazione, mons. Twal ha tenuto una conferenza sulla Beata carmelitana. Dal 2 fino all’8 maggio, una trentina di religiose dei quattro Carmeli di Terra Santa (Gerusalemme, Betlemme, Nazaret e Haifa) si sono riunite per il loro incontro di formazione. Quest’anno hanno scelto di viverlo attorno alla vita della Beata Mariam Baouardy, conosciuta con il nome di Maria di Gesù Crocifisso. La sessione è cominciata a Emmaus-Nicopolis, luogo che Gesù in persona, nel 1878, aveva indicato a suor Mariam quale Emmaus del Vangelo. Nel corso dell’omelia, il Patriarca ha ricordato come la Beata fosse “figlia di Terra Santa”. “La Terra e le sue colline – ha detto - erano in lei e nelle sue ispirazioni e illuminazioni, ella ha fatto scoprire “tutta la profondità del messaggio spirituale dei Luoghi Santi”. Mons. Twal, sull’esempio di suor Mariam, ha invitato ciascuno a “toccare questi luoghi, a sentirne il profumo, a diventarne profondamente familiari… così da divenire noi stessi un’altra Terra Santa in cui Gesù possa nascere, crescere e agire”. Mons. Twal ha poi tenuto per le suore carmelitane una conferenza dal titolo: “Mariam e il suo Patriarca”. Egli ha descritto le relazioni privilegiate del suo predecessore, il Patriarca Vincenzo Bracco, con la Beata, facendo riferimento alla loro santa amicizia: “il Patriarca era la guida spirituale di Mariam, e Mariam era il sostegno spirituale del Patriarca”. E in conclusione: “in ciascune delle loro vite si trovano vere tracce di santità”. Amélie de La Hougue PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Il Vescovo Shomali visita la Comunità della Kehilla di Gerusalemme Domenica 6 maggio 2012 Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha fatto visita alla comunità cattolica di lingua ebraica di Gerusalemme (kehilla), dove ha celebrato la Messa. In questa stessa occasione si è anche celebrata la festa di san Giacomo, patrono dell’Opera di san Giacomo e del Vicariato di san Giacomo. Il vescovo William era accompagnato dal nuovo cancelliere del Patriarcato Latino, il Rev. Don George Ayoub, originario della Galilea e da Don Issa Hijazeen. I membri della comunità si sono riuniti nella casa dei santi Simeone ed Anna per salutare il Vescovo e alcuni musicisti di talento della kehilla hanno accompagnato la preghiera con belle musiche e canti. Padre David Neuhaus, Vicario patriarcale per le comunità cattoliche ebreofone, ha accolto il Vescovo esprimendo la gioia della comunità di poter pregare insieme nella festa di san Giacomo. La Messa è stata celebrata in arabo ed ebraico. Il Vescovo ha pregato in arabo e l’assemblea ha risposto in arabo, mentre i canti e le letture erano in ebraico. Anche le letture sono state lette in ebraico. Il Vescovo ha iniziato la sua omelia in inglese, cui ha fatto seguito la lettura dell’omelia nella traduzione ebraica da parte di P. David. Il Vescovo ha espresso la propria gioia di poter pregare alla kehilla ed ha sottolineato l’importanza di questa comunità all’interno della Chiesa di Gerusalemme. Ha ricordato le origini della kehilla nella prima Chiesa di Gerusalemme, i cui membri erano ebrei credenti in Gesù e la sua unità, oggi, con la comunità di lingua araba, comunità entrambe impegnate a testimoniare lo stesso Messia, con due lingue diverse all’interno di due società – araba ed ebraica- in Terra Santa. È rimasto colpito in modo particolare dalla musica ed ha proposto una più stretta collaborazione tra le comunità di lingua araba ed ebraica nella composizione dei canti: “Le nostre due lingue sono semitiche e sono così vicine l’una all’altra che possiamo comporre dei canti in entrambe le lingue esprimendo anche in questo modo la nostra unità“. Vicariato per i cattolici di lingua ebraica Il Patriarca a Jifna: “La nostra vita deve essere testimonianza” Venerdì 27 e sabato 28 aprile il Patriarca è stato in visita pastorale nella parrocchia di San Giuseppe di Jifna. Durante la Messa, nel primo pomeriggio, quattordici bambini della parrocchia hanno ricevuto il sacramento della Confermazione e dodici invece la Prima Comunione. Numerosi fedeli ortodossi hanno assisitito alla messa insieme al loro parroco emerito. Per l’occasione, il Patriarca ha ricevuto in dono un’icona del Santo Patrono della parrocchia. Nella sua omelia, il Patriarca ha ribadito che “la Chiesa di Terra Santa è una Chiesa del calvario. Tuttavia – ha aggiunto – noi viviamo anche in una Terra di speranza, la speranza della risurrezione”. “La nostra vita deve essere una testimonianza di vita cristiana qui. Vi incoraggio a rimanere e a non partire”. Christophe Lafontaine I ragazzi della Prima Comunione e della Cresima da Gerusalemme al Giordano Più di 130 ragazzi e ragazze si sono recati, domenica 29 aprile, sulle rive del Giordano e a Gerico. Il viaggio è stato organizzato dalla parrocchia latina di Gerusalemme in preparazione alla celebrazione della Prima Comunione e della Cresima. Domenica del Buon Pastore e nuovo Parroco per Gerico Il 29 aprile 2012 la Parrocchia di Gerico era in festa. La quarta domenica di Pasqua, chiamata anche “Domenica del Buon Pastore”, è infatti festa patronale di questa parrocchia di Palestina. Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha fatto visita alla parrocchia, conferendo la Cresima a cinque ragazzi e amministrando la Prima Comunione a quattro fanciulli. P. Ibrahim Sabbagh ofm, parroco di Gerico, si appresta a partire per Roma (Italia) per un periodo di studi e al suo posto è stato nominato un altro francescano, P. Mario Hadchiti, ofm. “La comunione tra i sacerdoti è indispensabile” Martedì 8 maggio 2012, come avviene ogni mese, i sacerdoti del Patriarcato Latino si sono riuniti a Bir Zeit in presenza di Mons. Shomali, Vescovo ausiliare per Gerusalemme e di Mons. Marcuzzo, Vescovo ausiliare per Israele. In modo particolare essi hanno riflettuto insieme circa le priorità della vita del sacerdote. “La comunione tra i sacerdoti nell’attività pastorale è importante al fine di superare ogni individualismo nelle decisioni”. Cipro festeggia la Madonna di Lujan e la Madonna delle Grazie Martedì 8 maggio gli undici sacerdoti dell’isola si sono riuniti a Pafo (Cipro), per celebrare due tra i titoli attribuiti alla Vergine Maria: la Madonna di Lujan, patrona dell’Istituto del Verbo Incarnato e la Madonna delle Grazie, patrona della parrocchia latina di Larnaca. Lo Spirito Santo soffia a Cipro Sabato 19 maggio, dalle 9.30 alle 14, i cresimandi delle parrocchie cattoliche latine di Cipro si sono riuniti presso il convento di san Giuseppe, a Nicosia, per una giornata di ritiro. Pentecoste: il Patriarca amministra la Cresima a 12 giovani Domenica 27 maggio il Patriarca Fouad Twal ha celebrato la S.Messa di Pentecoste nei pressi del Cenacolo, all’abbazia della Dormizione sul Monte Sion. Egli ha amministrato il Sacramento della Cresima a dodici giovani di differenti nazionalità. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo “A quanti nella Chiesa hanno la responsabilità dell’evangelizzazione del mondo” Sul tema “il turismo che fa la differenza”, il VII Congresso Mondiale di Pastorale del Turismo ha riunito a Cancun, dal 23 al 27 aprile, diversi rappresentanti (sacerdoti, laici, professionisti del turismo) provenienti da 40 paesi diversi. Per il Medio Oriente erano presenti il Patriarca maronita Mons. Bechara Boutros Rai, il Padre Jerzy Kraj, OFM, di Gerusalemme, il diacono Sobhy Makhoul dell’Esarcato Patriarcale Maronita di Gerusalemme, il P. Umberto Barato,OFM di Cipro, e infine P. Pietro Felet, Segretario dell’AOCTS. Tra le numerose conferenze di questo Congresso, riprendiamo quella di Padre Felet, intitolata “La tessera di animatore dei pellegringgi in Terra Santa: legislazione, requisiti e difficoltà”, e dedicata al ruolo della guida spirituale nei pellegrinaggi. Tale tessera viene distribuita tramite l’AOCTS (Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa) e consente ad un sacerdote o ad una persona consacrata di guidare e di animare un pellegrinaggio con permesso legale e valido a tutti gli effetti. Padre Felet ha sottolineato la specificità del pellegrinaggio in Terra Santa che è “un’occasione di catechesi approfondita” e che “permette di scoprire la ricchezza della Chiesa d’Oriente”. Il Segretario Generale dell’AOCTS ha poi elencato le condizioni per ottenere questa tessera di animatore spirituale: possedere le dovute conoscenze bibliche e culturali del paese, essere fornito delle capacità relazionali necessarie per guidare un gruppo, essere a ciò incaricato dal proprio superiore diocesano o religioso, seguire una formazione continua, avere meno di 75 anni, ecc. Ed ha concluso: “Il pellegrino non visita un santuario o una chiesa come si visita un museo. Desidera ascoltare e incontrare Qualcuno con l’aiuto di una buona guida spirituale, umanamente equilibrata, culturalmente valida, preparata biblicamente e motivata spiritualmente”. Amélie de La Hougue La Terra Santa a Milano per l’incontro delle famiglie Dal 30 maggio al 3 giugno, a Milano, ha avuto luogo il 7°Incontro mondiale delle famiglie. Anche la Terra Santa è stata ben rappresentata. La Chiesa locale si è preparata intensamente a questo incontro. Una rappresentanza del nostro “Comitato Interecclesiale della Famiglia” ed una delegazione allargata (16 membri) di Terra Santa, guidata dal Patriarca Fouad Twal e da S.E. Mons. Maroun Lahham, Delegato episcopale per la Pastorale della famiglia, hanno partecipato a questo incontro a Milano. Un manuale preparatorio, con le catechesi redatte dalla Chiesa di Milano, tradotte in arabo in Libano e stampato a cura dell’AOCTS, è stato distribuito in tutte le comunità, istituzioni e parrocchie cattoliche di ogni rito presenti in Terra Santa. La Santa Sede e, in particolar modo, il card. Ennio Antonelli del Pontificio Consiglio per la Famiglia (CPF) ha colto l’occasione dell’incontro di Milano per rilanciare il progetto del “Centro internazionale per la spiritualità della famiglia“ di Nazareth. Questo progetto fu ideato dal card. Alfonso Lopez de Trujilo, annunciato e lanciato da Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro nel 1997, quando una famiglia di Nazaret gli offrì un’“icona della Sacra Famiglia di Nazaret” destinata a diventare l’icona del nuovo Centro. Nel 2000 lo stesso papa Giovanni Paolo II benedisse il modellino del progetto nella Basilica dell’Annunciazione; a sua volta papa Benedetto XVI, nel 2009 al Monte del Precipizio, ha benedetto la prima pietra del Centro. Il progetto non è stato ancora realizzato per motivi di ordine pratico. Attualmente la Santa Sede è determinata e pronta a risolvere le questioni legali, finanziarie e logistiche: il centro sarà situato su un bellissimo terreno che si trova sulla collina occidentale di Nazaret. Il progetto e la sua costruzione sono stati affidati al “Movimento per il MIL ANO 2012 Rinnovamento nello Spirito” il cui presidente è Salvatore Martinez. L’incontro di Milano si è rivelato una buona opportunità per rilanciare il progetto e promuovere la partecipazione e la solidarietà delle famiglie cristiane del mondo intero. Dal nostro corrispondente di Nazaret. I cristiani nel mondo arabo, un anno dopo la “Primavera” araba La Commissione degli Episcopati (cattolici) della Comunità europea (COMECE) e i Gruppi politici del Partito popolare europeo (PPE) e del Partito conservatore e riformista (ECR) del Parlamento europeo, hanno organizzato presso lo stesso Parlamento europeo un convegno, tenutosi il 9 maggio, dedicato alla situazione sempre più precaria e pericolosa in cui versano i cristiani nei paesi arabi. Siria: il Patriarcato Latino rivolge un appello per un’intensa preghiera Papa Benedetto XVI è addolorato e profondamente preoccupato per la recente strage in Siria, che ha fatto altre 108 vittime. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, in linea con il Santo Padre, esprime la sua più viva inquietudine e vuole essere vicino con un’intensa preghiera alla gente della Siria. Un “giusto fra le nazioni” presto beato Si tratta di Odoardo Focherini, un laico italiano già proclamato Giusto fra le nazioni nel 1969. Giovedì 10 maggio 2012 Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio del Servo di Dio, ucciso in odium fidei dal regime nazista in Germania, a Hersbruck, aprendo così la porta alla sua prossima beatificazione. Presso i Domenicani S.Messa in memoria e suffragio del defunto Cardinale Daoud Presso la chiesa di St. Etienne a Gerusalemme è stata celebrata, giovedì 26 aprile, una S.Messa in ricordo di Sua Eminenza il Cardinale Ignace Moussa I Daoud, entrato nella pace del Signore sabato 7 aprile 2012. Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, era stato anche Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali dal 2000 al 2007. Visita del Patriarca all’Arcidiocesi di Crotone Il Patriarca è stato accolto nell’antica Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina (Italia) in occasione della Festa Patronale della Madonna di Capocolonna. L’idea di invitare il Patriarca è nata nel corso di un pellegrinaggio dell’Arcidiocesi di Crotone avvenuto nel novembre scorso. In quell’occasione Mons. Ezio Limina e Don Bernardino Mongelluzzi avevano incontrato la Chiesa madre di Gerusalemme, rimanendone colpiti dalla sofferenza ma anche dalla forza. Ottava Preghiera Straordinaria per la Pace Sabato 2 giugno a Gerusalemme, Mons. Joseph Kelekian, Esarca Patriarcale di Gerusalemme per la Chiesa Armena Cattolica di Gerusalemme, ha invitato a partecipare all’ottava edizione della Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Giaffa - Nazaret e il radicamento dei cristiani Giaffa-Nazaret è una città di 18.000 abitanti situata in Galilea. La presenza di una chiesa in quella località risale al 1680 circa. Essa fu amministrata inizialmente dai francescani e in seguito dal Patriarcato Latino. I cristiani sono molto legati a questo luogo anche perché qui visse la Beata Marie Alphonsine. Oggi il Patriarcato Latino ha esteso il livello di scolarizzazione fino alla fine della scuola superiore per permettere ai giovani di rimanere nel loro paese. Giaffa-Nazaret, una cittadina di 18.000 abitanti, possiede una chiesa già dal 1680, allora appartenente ai francescani. Con il ristabilimento del Patriarcato Latino di Gerusalemme nel 1847, fu quest’ultimo a partecipare nel 1854 alla sua ristrutturazione. Nel 1860, la chiesa di Giaffa divenne ufficialmente una parrocchia sotto la giurisdizione del Patriarcato Latino. Marie-Alphonsine, la preghiera e la gioventù Quali sono le attività della parrocchia? Per il servizio liturgico, posso contare su “una buona equipe”, “Giaffa è rimasta una città anche dopo la guerra del 1948, quando tutti i villaggi circostanti invece sono scomparsi, a motivo del loro abbandono da parte della popolazione” spiega il Rev. Don Elias Tabban, parroco da poco più di due anni. “Nessuno lascia Giaffa”, aggiunge. Ma la gente si trova oggi a dover fare i conti con una forte carenza di terreno destinato a scopi edilizio-abitativo. “Anche per i cimiteri, manca il terreno” deplora Don Elias. “La nostra parrocchia deve essere sostenuta perché è la più antica”, spiega. “I nostri fedeli amano la loro chiesa, come pure la loro parrocchia. Sono molto legati ad esse. Cerchiamo di aiutarli e sentono che ci prendiamo cura di loro”. Il Rev. Tabban spera in particolare di avere i mezzi necessari per aiutare le giovani coppie a costruirsi la casa, permettendo loro di rimanere. Attualmente a Giaffa ci sono circa 6.000 cristiani. La metà di essi è cattolica, l’altra ortodossa, il resto della popolazione – circa 12.000 persone - sono musulmani. Ma “il numero dei cristiani è in aumento”, si esprime il Parroco, “così come pure il numero dei nostri parrocchiani”. Nelle difficoltà, l’attaccamento dei fedeli a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 afferma Don Elias. Inoltre, alcuni gruppi di preghiera si riuniscono regolarmente: i Neocatecumenali, il gruppo del Rosario, ma anche la Legio Mariae, fondata dalla beata Marie Alphonsine, presente in città dal 1870. “Suor Marie-Alphonsine è sempre presente nel cuore dei nostri fedeli”, confida il parroco. In effetti, Giaffa - Nazaret è il luogo del suo primo miracolo – detto dei “pozzi”, avvenuto quando la beata era ancora in vita. Infine, in parrocchia “i bambini e i ragazzi dai 5 ai 18 anni partecipano al movimento della Gioventù Studentesca Cattolica (GSC)”, si rallegra Don Elias, che serve il movimento come cappellano in collaborazione con suor Pia. Studiare a Giaffa per mantenere le proprie radici Per questi giovani, il Patriarcato Latino ha deciso di sviluppare un progetto riguardante la costruzione di una scuola superiore per accogliere gli alunni fino ai 18 anni e non solo fino ai 14 come avviene tutt’ora. Così i giovani di Giaffa potrebbero proseguire e terminare la scuola superiore nel loro paese. “È importante che i nostri ragazzi restino a Giaffa invece di andare a Nazaret”, dice Don Tabban. Infatti, attualmente ci sono circa 1200 alunni originari di Giaffa – Nazaret. Ma solo 350 di essi possono frequentare la scuola a Giaffa, il resto deve andare a Nazaret. “Abbiamo bisogno di una scuola più grande, perché non è bene che si spostino da un paese all’altro”, aggiunge. E conclude che i giovani “devono rimanere nella loro parrocchia, nella loro chiesa, altrimenti la dimenticano”. È la sfida cui si trova di fronte Don Elias Tabban: permettere ai giovani, attraverso questo progetto, di rimanere radicati nella chiesa della loro infanzia. I lavori della nuova scuola sono previsti per quest’estate al fine di accogliere le nuove sezioni a settembre 2012. Daniel Le Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org : •AOCTS: dichiarazione a margine dei fatti accaduti il 23 maggio 2012 •Omelia di Pentecoste del Patriarca (27 maggio 2012) •Attestato archeologico della Betlemme biblica (25 maggio 2012) •Bollettino diocesano: nuova formula (23 maggio 2012) •Conferenza della Provincia di Tolosa sui cristiani di Terra Santa (18 maggio 2012) •L’acqua in Terra Santa, un’emergenza umanitaria (16 maggio 2012) •Il Consolato francese preoccupato di fronte alla situazione dei detenuti palestinesi (11 maggio 2012) •Cristiani nel mondo arabo, dopo la “primavera” (10 maggio 2012) Tribunale eccelsiastico Beata Marie Alphonsine: allo studio un miracolo attribuito alla sua intercessione Mercoledì 2 maggio 2012, il Patriarca Latino di Gerusalemme ha nominato un Tribunale istituito per investigare un secondo presunto miracolo avvenuto per intercessione della Beata Marie Alphonsine. Questa indagine ufficiale è una prima tappa verso la canonizzazione della seconda beata di Terra Santa. L’incontro è iniziato con l’invocazione allo Spirito Santo, cui ha fatto seguito la lettura del Vangelo delle beatitudini. Il Patriarca ha rivolto alcune parole ai presenti, ringraziando il tribunale ecclesiastico e rivolgendosi alla Beata Marie Alphonsine perché interceda per la Terra Santa e per la Congregazione delle Suore del Rosario, di cui ella fu fondatrice. Mons. Fouad Twal ha anche espresso le proprie felicitazioni alla Superiora Generale delle Suore del Rosario, Madre Iness Al-Yacoub. Il Decreto, letto in francese dal Vice-Cancelliere del Patriarcato, padre Marcelo Gallardo, formalizza l’istruttoria riguardo il miracolo da esaminare e la costituzione di un tribunale a tal scopo incaricato. Così, S.E. Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele, è stato nominato giudice delegato; il Rev. Don Emile Salayta, Promotore di Giustizia e il Sig. Khader Habash, Notaio. I membri del tribunale hanno prestato giuramento sul Vangelo. Poi il Patriarca ha consegnato il “Supplex libellus” contenente il dossier riguardante il miracolo da investigare, al Rev. Emile Salayta. Senza il miracolo, non c’è canonizzazione Perché un beato possa essere canonizzato, deve essere riconosciuto un secondo miracolo, verificatosi dopo la beatificazione. Viene aperta una nuova inchiesta diocesana sul presunto miracolo. La documentazione viene inviata a Roma, e dopo l’esame da parte della Congregazione per le Cause dei Santi (sia da un punto di vista scientifico che teologico), è il Papa che deve infine firmare il decreto di riconoscimento del miracolo. Un miracolo è una conferma della presenza del regno di Dio sulla terra (Vaticano II, Cost. Lumen gentium, n. 5). Il suo riconoscimento suppone che il fenomeno prodigioso esaminato sia scientificamente inspiegabile e sia avvenuto in connessione con le preghiere rivolte a Dio per intercessione del Servo o della Serva di Dio. Beata di Terra Santa Marie Alphonsine Danil Ghattas nacque a Gerusalemme il 4 ottobre 1843 e vi morì il 25 marzo 1927. Il 15 ottobre 1994, papa Giovanni Paolo II ne ha riconosciuto le virtù eroiche; nel 1995 ella fu proclamata “Venerabile”. Il 22 novembre 2009 è stata beatificata a Nazaret. “Suo merito – disse il Santo Padre – è di aver fondato una congregazione femminile di donne del luogo con lo scopo dell’insegnamento religioso, per vincere l’analfabetismo ed elevare la condizione della donna nella terra in cui Gesù stesso ne esaltò la dignità. … La beatificazione di questa bella figura di donna è di conforto in special modo per la comunità cattolica di Terra Santa e un invito ad affidarsi, con ferma speranza, alla divina provvidenza e alla materna protezione di Maria. Christophe Lafontaine Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 13 A P R I L E 2 012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Editoriale Quanti muri? Per i dieci anni dalla decisione di costruire la sua “barriera di sicurezza”, Israele ha in programma di innalzare un altro muro sul confine con il Libano. L’inizio dei lavori è imminente. Il muro sarà alto 10 metri e lungo 2 km. Questo ultimo muro seguirà quello che ha cominciato ad essere eretto lungo i 240 km della linea di demarcazione tra i deserti del Sinai e del Negev. Un progetto che dovrebbe essere completato entro la fine del 2012. Una volta che questi due muri saranno completati, Israele si troverà quasi completamente circondato da barriere di filo spinato e di cemento. Solo la frontiera meridionale a sud con la Giordania tra il Mar Morto e il Mar Rosso, rimarrà senza una barriera fisica. Ma in futuro potrebbe essere innalzata anche là. Per la cronaca. Sono passati 10 anni da quando, il 14 aprile 2012, nel pieno della seconda intifada, il governo di Israele decise di costruire una barriera di 700 km destinata a proteggere e difendere i propri cittadini dagli attentati. Oggi, questa barriera di sicurezza (definita, da parte palestinese “muro di separazione”) è ormai parte del paesaggio. Eppure è stato riconosciuto come una violazione del diritto internazionale da parte della Corte Internazionale di Giustizia. Per alcuni, questo muro salva ogni giorno delle vite. Per altri, è il muro della vergogna. Molti muri sono stati costruiti nel corso della storia per proteggere paesi o popoli: a Cipro, in Corea, in Irlanda, in Messico ... e forse il più emblematico, il Muro di Berlino, fu voluto nel 1961 da Krusciov. Così, senza voler semplificare un processo storico estremamente complesso, sembra del tutto naturale pensare nuovamente a Giovanni Paolo II. Colui che è stato beatificato un anno fa, partecipò alla caduta della cortina di ferro. Il suo ruolo non fu, evidentemente, né militare né propriamente politico, ma appartenne piuttosto all’ordine della testimonianza. Fece riferimento ad una norma morale aldilà degli Stati. Nel 2009, il suo successore Benedetto XVI, in pellegrinaggio in Terra Santa, proseguì il suo discorso: “In un mondo in cui le frontiere vengono sempre più aperte – al commercio, ai viaggi, alla mobilità della gente, agli scambi culturali – è tragico vedere che vengono tuttora eretti dei muri”. In effetti, il muro che lacera la Terra Santa ha tagliato le famiglie, ha fatto perdere posti di lavoro, ha ridotto il commercio, ha chiuso ed isolato completamente alcuni paesi e quartieri. Oggi sul muro sono incisi nomi, disegni, graffiti, paure, speranze e anche un’icona. Essa rappresenta la Vergine Maria. Figlia di questa terra. A Lei è stata dedicata una preghiera. Per abbattere, tra gli altri, i muri della paura. Christophe Lafontaine ² ² ² Preghiera a Maria, Regina della pace Madre di Gesù, Maria, ci rivolgiamo a te invocando la pace per questa terra benedetta dalle promesse e dalla fedeltà di Dio, ma lacerata dalla paura e dalla durezza dell’uomo. Ferita dolorosa, questo muro schiaccia la dignità dei tuoi figli e uccide il futuro nel cuore delle donne e degli uomini che posano su di esso lo sguardo: vieni in nostro aiuto, Vergine della speranza! Tu che hai percorso queste strade di Palestina custodendo amorevolmente nel tuo grembo il Figlio dell’Altissimo, consola tra le tue braccia i figli che piangono le vittime dell’ingiustizia e dell’odio. Aurora di salvezza, Maria, donna della Pentecoste, insegnaci ad essere docili alla voce dello Spirito, a credere fermamente che la potenza del perdono è capace di disarmare la vendetta e di sgretolare i cuori di pietra. La fede nel tuo figlio Gesù, Signore della storia, sia la nostra forza. Regina della pace, prega per noi. Icona della Madre della Chiesa, dipinta sul muro di separazione a Betlemme PA G . 2 Concerti della “Route Chantante” La “Route Chantante” è un gruppo di quaranta pellegrini francesi che canta, di chiesa in chiesa, a quattro voci, durante veglie di canto e di preghiera. In Terra Santa, ha organizzato due concerti: giovedi 26 aprile nella Chiesa di Santa Caterina (a Betlemme) e il venerdì 27 aprile nella chiesa di S. Stefano (a Gerusalemme). Amman attiva il suo polo multimediale Mercoledì 25 aprile è stato ufficialmente inaugurato in Giordania il Centro Cattolico di Studi e di Formazione per i Media. L’inaugurazione si è svolta alla presenza del Patriarca Latino di Gerusalemme. Ha preso parte all’evento il Ministro di Stato incaricato dei Media e della Comunicazione per la Giordania. AOCTS: “A tutti i nostri fratelli e sorelle ebrei” Gli Ordinari cattolici di Terra Santa, i Capi delle Chiese cattoliche di Terra Santa, e le rispettive Commissioni per le relazioni con l’ebraismo, hanno rivolto a tutti i loro fratelli e sorelle ebrei, alle loro famiglie e amici, sinceri auguri in occasione della Pesach. In cammino verso Emmaus Lunedi di Pasqua (9 aprile 2012), circa 30 pellegrini si sono messi in cammino da Gerusalemme per raggiungere Emmaus a piedi. Di diverse nazionalità: francese, italiana, indiana, tedesca, spagnola, israeliana, vietnamita e congolese … Al loro arrivo alla meta, il Patriarca Latino di Gerusalemme ha celebrato la Messa. Quindicimila cattolici con le palme nelle mani Un corteo di quindicimila cattolici ha preso parte alla Processione della Domenica delle Palme nel pomeriggio del primo aprile. Da sottolineare che molti cristiani palestinesi dei Territori hanno potuto unirsi alla folla sul Monte degli Ulivi fino alla città vecchia. Una sfilata di fervore, colori, calore umano e di sole. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa La Terra Santa accoglie le reliquie di Giovanni Paolo II Il Cardinale Stanislaw Dziwisz, che fu segretario di Giovanni Paolo II, ha donato alla Terra Santa le reliquie del Papa durante il suo pellegrinaggio ai Luoghi Santi. Il Cardinale era accompagnato da 600 pellegrini di Cracovia ed ha incontrato il Patriarca e il Vicario per Israele a Nazareth, sabato 21 aprile. Questo pellegrinaggio è stato organizzato per festeggiare il primo anniversario della beatificazione di Giovanni Paolo II (avvenuta il 1 maggio 2011). Il 22 Il Cardinalel Dziwisz è stato il più stretto collaboratore di Giovanni Paolo II aprile a Tabga, presso il santuario francescano del Primato di Pietro, è stata celebrata una messa, presieduta dal Cardinale Dziwisz, a conclusione del pellegrinaggio.In questa occasione sono state offerte alla Terra Santa le reliquie di Giovanni Paolo II. Tutti ricordano l’indimenticabile pellegrinaggio del papa Giovanni Paolo II che ancora riecheggia nel paese per il suo profondo significato. ll beato Santo Padre, con uno dei gesti più significativi del suo pontificato, aveva chiesto perdono per i peccati commessi un tempo da alcuni membri della Chiesa cattolica, in modo particolare nei confronti degli ebrei, degli eretici, delle donne e dei popoli indigeni. Nella tappa di Nazareth il Cardinal Stanislaw Dziwisz ha voluto salutare il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, e il suo Vicario episcopale per Israele, Mons. Marcuzzo. E’ stata un’occasione per il prelato di ricambiare la visita di quattro giorni che il Patriarca fece in Polonia nel settembre 2010 in occasione delle “Giornate di Gerusalemme” tenutesi a Miechòw. Questa cittadina, situata a 30 chilometri da Cracovia, è legata a Gerusalemme per la presenza di una chiesa del “Santo Sepolcro”, antico priorato dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Nel corso del colloquio è stata ricordata la situazione della Terra Santa. Per il Patriarca, “la venuta e la presenza del Cardinale in Terra Santa testimonia di per se stessa un messaggio di sostegno”. Di questo è molto riconoscente. Christophe Lafontaine Auguri delle Chiese cristiane al Patriarcato Latino di Gerusalemme A Gerusalemme, martedì 10 aprile i rappresentanti di diverse chiese cristiane sono giunti al Patriarcato Latino per presentare gli auguri di Buona Pasqua al Patriarca Fouad Twal. Sono stati i greco-ortodossi ad aprire questa tradizionale mattinata ecumenica, guidati dal Patriarca Teofilo III. In seguito, alle ore 10.00 anche i rappresentanti di tutte le altre Chiese e comunità ecclesiali hanno formulato, tramite Mons. Dawani, vescovo anglicano di Gerusalemme, i loro migliori auguri di Pasqua a Mons. Fouad Twal, e, attraverso di lui, alla Chiesa latina di Terra Santa. L’ultima visita è stata quella degli Armeni ortodossi. In quest’occasione è stato l’arcivescovo Mons. Nourhan Manoukian, Gran Sagrestano, a presentare gli auguri di buona Pasqua. Egli rappresenta il Patriarca Torkom Manoogian dal gennaio 2012, cioè da quando quest’ultimo è stato ricoverato in ospedale. Gli è stato affidato anche l’incarico di gestire gli affari correnti del Patriarcato armeno. Mons. Manoukian ha approfittato di questo scambio di cortesia per ringraziare il Patriarca Latino “per le sue coraggiose prese di posizione sull’attuale situazione in Terra Santa e nei paesi circostanti“, e per sottolineare la sua apprezzata sensibilità diplomatica. Questi scambi di auguri di Pasqua hanno avuto luogo mentre la maggior parte dei cristiani di Terra Santa (gli ortodossi, ma anche i cattolici latini dei Territori palestinesi e della Giordania) ha festeggiato la Pasqua una settimana più tardi. In occasione della Pasqua ortodossa, i vari rappresentanti delle comunità cristiane di Gerusalemme, tra cui il Patriarca Latino emerito, Mons. Michel Sabbah, sono stati accolti da Sua Beatitudine Teofilo III, Patriarca greco-ortodosso, martedì 17 aprile 2012. Insieme hanno proclamato che Cristo è risorto. L’annuncio della Risurrezione di Gesù, secondo il Messaggio del 15 aprile di Papa Benedetto XVI ai Capi delle Chiese cristiane d’Oriente, “è motivo di speranza per l’umanità intera”, e per tutti i cristiani , specialmente in quelle parti del mondo “dove essi sono vittime della violenza” e dove soffrono ingiustizie. Louis-Marie de Linage et Daniel Le a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità inTerra Santa Migliaia di partecipanti alla processione della Madonna del Carmelo Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, ha presieduto la tradizionale processione che si svolge ogni anno ad Haifa per venerare la Vergine, Nostra Signora del Carmelo, nella giornata di Domenica 22 aprile. Tra i partecipanti Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale latino in Galilea, Mons. Bathish, Vescovo ausiliare emerito, le suore carmelitane, molti responsabil della chiesa, sacerdoti, suore e migliaia di fedeli della regione, provenienti da Gerusalemme e dalla Cisgiordania. La processione si è mossa dalla chiesa parrocchiale di San Giuseppe per raggiungere la chiesa di Sant’ Elia sul monte Carmelo. Gruppi scout provenienti da tutta la regione hanno guidato la processione insieme ad un gruppo di ragazze in costume tradizionale palestinese che portavano una statua della Vergine. La statua della Vergine del Monte Carmelo è stata posta su un piccolo carro tirato dai partecipanti. All’arrivo, nella Chiesa di S. Elia, Sua Beatitudine ha presieduto la preghiera ed ha pronunciato un discorso molto commovente sul ruolo particolare della Vergine nella vita dei cristiani. Ha implorato la sua intercessione per la pace nella regione e nel mondo intero. Uno dei monaci ha spiegato che la processione risale a più di 80 anni fa. Alla fine della prima guerra mondiale, l’armata turca ordinò alle Carmelitane di abbandonare il convento situato sul Monte Carmelo nello spazio di tre ore. Allora trasferirono la statua della Vergine, antica di 300 anni, nella chiesa latina di San Giuseppe nel centro della città. Alla fine della guerra, le suore decisero di svolgere una processione cantata in segno di riconoscenza alla Vergine, per ottenere il loro ritorno al convento e la sua protezione sugli abitanti e sulla città. La statua della Vergine utilizzata per la processione è una copia identica di quella originale custodita in luogo sicuro dentro la Chiesa. Questa copia è stata cesellata da fra Luigi Bongi. Fonte: abouna.org Novità 2012 per l’Annunciazione Nazaret, il luogo del mistero dell’Incarnazione, ha potuto celebrare la solennità dell’Annunciazione nella giornata del 25 marzo, anche se quest’anno cadeva in una delle Domeniche di Quaresima. La celebrazione è stata presieduta da S.B. Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme. Alcune novità hanno caratterizzato i festeggiamenti di quest’anno. L’accoglienza liturgica, ad esempio, ha avuto luogo all’ingresso laterale della Basilica Inferiore, dando l’opportunità al Patriarca di visitare e venerare la Grotta dell’Annunciazione stessa. Questa iniziativa di p. Ricardo Bustos ofm, Superiore della Basilica, di P. Amjad Sabbara ofm, parroco, e di don Pietro Felet, scj, cerimoniere patriarcale, ha incontrato l’apprezzamento di molti, tra gli altri del Vicario patriarcale, che voleva che l’entrata si facesse davanti alla porta principale della Basilica, piuttosto che da quella laterale. Per quanto riguarda il canto liturgico, un’altra sorpresa c’è stata quest’anno per il Patriarca e i fedeli: per la prima volta, è stato impiegato il nuovo organo della Basilica, prima della sua inaugurazione ufficiale, e il ‘coro della Basilica’ si è distinto particolarmente nel canto aiutato quest’anno dal coro del “Magnificat’ di Gerusalemme. Anche i nuovi ornamenti liturgici, casule e piviali, dello stesso stile e dai colori mariani (bianco-celeste), giunti dalla Polonia, hanno abbellito magnificamente la cerimonia. I media cattolici hanno allo stesso modo sperimentato un salto di qualità in occasione della festa dell’Annunciazione. Per la prima volta il FMC, in collaborazione con TV2000, Telepace e Télélumière hanno trasmesso in diretta in mondovisione la Messa Pontificale, con l’aiuto anche di tecnici locali. I fedeli sono stati quest’anno particolarmente numerosi. Naturalmente si potevano vedere i fedeli di Nazaret, ma anche di molte altre parrocchie della Galilea, della stessa Gerusalemme, di Betlemme, Beit Jala, Ramallah, oltre che numerosi pellegrini. Tra i partecipanti si sono distinti gli “Amici del Centro Internazionale Maria di Nazareth”, venuti a festeggiare il primo anniversario dell’apertura del Centro. Inoltre cinque Fratelli di S. Giovanni di Dio (Fatebenefratelli), hanno celebrato il loro giubileo d’argento di professione religiosa, rinnovando per l’occasione durante la messa i loro voti. Due di loro fanno parte della comunità dell’Ospedale italiano di Nazaret (Fr. Franciszek Chmiel, superiore, e Fr. Bonifacy Jaskiewicz) mentre gli altri sono giunti appositamente dalla Polonia per il Giubileo (Fr.Ambrozy Pietrzkiewicz, don Dominik Bednarczyk, P. Bruno Neuman). Corrispondente da Nazareth PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Il Patriarca Fouad incontra le comunità della Galilea Approfittando della sua presenza in Galilea in occasione della festa dell’Annunciazione, il Patriarca Fouad Twal ha fatto alcune visite il 25 marzo, riservandosi la gioia di visitare altre comunità religiose in un’altra occasione. 1 - Visita al Sindaco di Nazaret. Accompagnato dal Vicario Patriarcale per Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, dal Parroco, Don Amjad Sabbara e dal Consiglio Parrocchiale, il Patriarca ha fatto visita, come di tradizione, al Sindaco di Nazaret. È stato così ricevuto dal Sig. Ramez Jarayseh e dal suo Consiglio di Amministrazione. La conversazione, molto cordiale, ha toccato diversi temi: l’accoglienza dei turisti e pellegrini, la vocazione storica di Nazaret, i piani di sviluppo previsti per la città e anche la nuova ‘istituzione accademica Nazaret’ (Università). 2 – Le Religiose di Nazaret. Il Patriarca ha incontrato le Religiose di Nazareth, la cui Superiora, Sr. Stefania Cantore, è anche Presidente dell’Unione delle Religiose della Galilea. Mons. Fouad ha raccomandato loro di lavorare sulla “Nuova Evangelizzazione” e sul prossimo “Anno della Fede”. Il Patriarca ha altresì incontrato Sr. Claude Chérié, suora già anziana, che ha dedicato la sua vita al servizio della Chiesa di Terra Santa, e poi Sr. Margaret Byrne, ex direttrice della scuola di Haifa, che ha accompagnato con successo il passaggio alla nuova gestione, affidata alle Suore della Sacra Famiglia di Nazaret. 3- I Missionari della Carità – ramo contemplativo. Il Patriarca ha fatto visita, sempre assieme a Mons. Marcuzzo, alla comunità di cinque Missionari della Carità – ramo contemplativo, il cui P. Superiore è P. Marie Louis. I missionari qui sono chiamati i Fratelli di Madre Teresa di Calcutta. Nazaret è diventato il luogo della loro preparazione per la professione solenne. Accogliendo il Patriarca con i canti, non hanno omesso di mettergli al collo anche la tradizionale corona di fiori indiana. foto di M.Jadlosz e di H.Karam 4 – Seforis: Suore di S. Anna Il Patriarca ha fatto la sua prima visita alle comunità di Seforis. Le Suore di Sant’Anna, la cui Superiora, Sr. Clementina Santarsiero, è anche la Provinciale, gestiscono un importante centro per bambini provenienti da famiglie in difficoltà (62 persone), musulmani e cristiani, che sono stati loro affidati dall’Assistenza sociale e dai tribunali. Il Centro dovrebbe allargarsi e rinnovarsi grazie agli aiuti finanziari della regione Lombardia. Il Patriarca ha incontrato tutte le religiose, molti insegnanti, psicologi e assistenti sociali (36), ha visitato i locali e ha salutato tutti i bambini, grandi e piccoli, ringraziando ognuno per l’impegno e il lavoro svolto. 5 - Kafr Kanna: Parroco, Suore dell’Immacolata, Suore Francescane CIM Il Patriarca e il Vicario Patriarcale hanno salutato a Kafr Kanna (Cana di Galilea) il Parroco P. Francois-Marie Shamiyeh, OFM, e il suo confratello fra Rafael, ai quali hanno espresso le loro felicitazioni ed i migliori auguri per il progetto di una nuova scuola superiore e per il nuovo centro per pellegrini. Il Parroco ha espresso la propria soddisfazione per questo progetto spiegando le difficoltà incontrate per ottenere i permessi necessari, soprattutto a motivo delle verifiche archeologiche interminabili e costose. Il Patriarca ha anche visitato le Suore Francescane dell’Immacolata che collaborano efficacemente con il Parroco Prima visita pastorale di Mons. Lahham a Mafraq Domenica 22 aprile 2012, la Parrocchia di Mafraq, nella Giordania nord orientale, ha accolto solennemente Mons. Maroun Lahham, Vicario patriarcale latino in Giordania, nel corso della sua prima visita pastorale. nel “Santuario del primo miracolo” e in parrocchia. Mons. Fouad ha poi visitato la comunità delle Suore Francescane CIM che tengono una nota scuola elementare e media e danno un aiuto al Parroco nell’insegnamento del catechismo. La Superiora, Sr. Renée Moussa, forte della sua lunga esperienza come direttrice e come segretaria dell’Ufficio delle scuole cattoliche in Israele, ha esposto a Sua Beatitudine le nuove sfide che si trovano ad incontrare a scuola, e che riguardano più in generale tutte le scuole in Israele. 6 – Eilaboun: visita al Vescovo Mons. B. Mouallem Il Patriarca ha approfittato della sua presenza in Galilea per salutare S.E. Mons. Boutros Mouallem, giunto per un ritiro a Eilaboun. L’Arcivescovo emerito di Akko, nonostante i suoi 84 anni, è ancora molto attivo specie in ambito di conferenze e pubblicazioni. Ha appena scritto un libro in cui ha raccolto diversi articoli e che reca il suggestivo titolo di “Alla luce della ‘Primavera araba’,” con una prefazione del Vescovo di Galilea, Mons. Marcuzzo. S.A.Khadra Il Patriarca Fouad Twal inaugura una Chiesa latina In occasione dell’inaugurazione della Chiesa latina di Rameh, avvenuta sabato 21 aprile, numerose persone del paese e della regione, intervenute in gran numero, hanno accolto Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, nella sua prima visita ufficiale al paese. Uomini a cavallo e giovani l’hanno accompagnato dall’incrocio principale del paese fino all’entrata posta nella parte est. Giubileo delle Religiose di Nazaret a Shefaamer In occasione dei 150 anni di presenza delle Religiose di Nazareth a Shefaamer, le suore, con l’incoraggiamento di Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale latino a Nazaret, hanno organizzato il 21 aprile un ricevimento, per esprimere la loro riconoscenza agli abitanti e alla città per la loro ospitalità. Una grande sorpresa è stata l’arrivo del Patriarca Mons. Fouad Twal, nella sua prima visita ufficiale alla comunità. Domenica della Divina Misericordia Le Suore di Maria, Madre della Misericordia hanno invitato cordialmente tutti i fedeli della Diocesi a celebrare la festa della Divina Misericordia, domenica 15 aprile 2012 nella Concattedrale del Patriarcato Latino di Gerusalemme. L’eucaristia è stata presieduta da Mons. Shomali, Vicario patriarcale di Gerusalemme. A Tel Aviv, la comunità dei migranti Filippini, che ha preso il nome della Divina Misericordia, ha celebrato questa festa sabato 14 aprile 2012. Tutte le generazioni in festa a Taybe Domenica 22 aprile Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha inaugurato i nuovi spazi della casa di riposo di Taybeh dove vivono già 20 persone, tra le quali il Patriarca emerito Michel Sabbah. Mons. Shomali ha anche amministrato il sacramento dell’eucaristia e della confermazione a 40 ragazzi durante la messa domenicale. Primo “campo di Pasqua” per i bambini ebreofoni Dall’11 al 13 aprile, durante le vacanze di Pasqua, i bambini della comunità cattolica di lingua ebraica si sono riuniti per tre giorni a Deir Rafat (Santuario di Nostra Signora di Palestina), nei pressi di Beit Shemesh. Quarantasei membri delle kehillot (le comunità cattoliche di lingua ebraica) – tra cui bambini, giovani e sette accompagnatori adulti – si sono recati al monastero di Deir Rafat. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo “Investire nella comunicazione è una priorità”, afferma Mons. Fouad Twal Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal, nel corso del seminario per le comunicazioni che si è svolto in Libano dal 17 al 20 aprile, ha ricordato nel suo intervento del 20 agosto l’importanza della formazione dei seminaristi, dei sacerdoti e di tutti i fedeli alla comunicazione. Questo aspetto è ancora più cruciale in Terra Santa, che secondo il Patriarca, “assume un ruolo di testimonianza e di esempio ancor più che altrove. Da qui parte l’annuncio della risurrezione al mondo intero. Il mondo si sta volgendo verso la Terra Santa e si aspetta da lei una testimonianza di pace”. E il Patriarca ha aggiunto nel corso della sua conferenza che “la nuova evangelizzazione richiede un ritorno alle radici della fede. Gerusalemme deve avere buona dimestichezza con i nuovi media”. Per l’Arcivescovo Fouad Twal, non serve concentrare l’attenzione sulla Terra Santa, l’importante è piuttosto che il Medio Oriente in generale recuperi il suo “ritardo” accumulato, mentre molte istituzioni si sono rapidamente dedicate ai settori della scuola, della sanità, degli ospedali. “Investire nella comunicazione diventa una priorità”, ha avvertito. Questa misura implica anche un’unione delle forze “all’interno delle nostre diocesi come anche con le nostre diocesi vicine: dovremmo unire le nostre forze di comunicazione”. Senza ignorare la potenzialità dei pellegrinaggi come canali di comunicazione, il Patriarca Latino di Gerusalemme ha sottolineato infatti l’importanza di accogliere bene i pellegrini in Terra Santa, affinché rendano partecipi anche altre persone di questa ricca esperienza una volta ritornati nel proprio paese. Inoltre Mons. Twal insiste sulla buona formazione delle guide ai Luoghi Santi e condivide una certa preoccupazione che “Israele voglia monopolizzare questa attività, data l’importanza della comunicazione”. Per il Patriarca, è chiaro che le Chiese cattoliche orientali hanno bisogno di professionisti formati nell’ambito della comunicazione. In primo luogo sacerdoti e seminaristi. Per Mons. Fouad Twal, si tratta di una urgente “necessità” per non perdere “la generazione presente” e per passare da una “pastorale dell’informazione” ad una “strategia della comunicazione”. È necessario educare i seminaristi ad utilizzare le risorse dei media, a comprenderli ma anche a dare prova di spirito critico circa le enormi quantità di informazioni che circolano. Ma questo non si può senza una formazione dei responsabili ecclesiastici, dei team pastorali, degli educatori e dei catechisti. Per questo, il Patriarca Latino di Gerusalemme ricorda il ruolo delle scuole e delle università e non esita a lanciare il seguente appello: “Si tratta di impegnarsi in un nuovo lavoro teologico, quello della riflessione cristiana sui media”.Da questo deriva “lo sviluppo di programmi che coniughino materie teologiche, filosofiche, ecclesiologiche a complemento di altre come lo studio della letteratura e del cinema, della retorica e di altre materie più specifiche quali lo studio dell’opinione pubblica, della comunicazione audiovisiva o delle relazioni con i media”. Ma tutti questi cambiamenti non devono far perdere di vista il messaggio del Vangelo che rimane lo stesso. Il Patriarca ha concluso sottolineando che “è ben chiaro che la tecnologia dei media è nuova, ma non la Buona Novella”. Christophe Lafontaine Un “Cortile dei Gentili” presto a Gerusalemme? In un’intervista rilasciata a vaticaninsider.it., il Cardinal Ravasi rivela di voler organizzare un primo Cortile dei Gentili a Gerusalemme, “un punto di partenza ideale” per un dialogo tra credenti e non credenti: “Sarei molto felice di organizzare a Gerusalemme un incontro con intellettuali e artisti ebrei, cristiani e musulmani”. “Gli ebrei e i cattolici condividono molti valori comuni”. Entrambi si trovano ad affrontare questa stessa preoccupazione per “l’espansione della secolarizzazione della società. “È un dato di fatto”, precisa il cardinale, “che oggi sapere che Dio esiste o non esiste per molti non ha alcuna importanza”. Santa, “l’ateismo non ‘funziona’ molto… piu’ che ateismo il non credere…”. “Sottolineando l’importanza di una buona preparazione a questo evento per non rischiare che si limiti ad un “incontro accademico,” il Custode ha affermato che un cortile dei Gentili a Gerusalemme “potrebbe essere uno stimolo molto importante di riflessione, di valutazione e di incontro tra noi credenti”. Nato su iniziativa del Papa, il “Cortile dei Gentili” è una struttura della Chiesa cattolica che si impegna per un dialogo con i non credenti. Il nome si riferisce direttamente al Cortile dei Gentili a Gerusalemme, una zona esterna dell’antico Tempio riservata ai pagani. Un bel modo di coÈ ciò che conferma Padre Pizzabella, Custode di Terra Santa, municare per la Chiesa Madre all’alba del prossimo Sinodo per la nuova quando, intervistato su quest’ argomento, ha precisato che in Terra evangelizzazione. Amélie de La Hougue Un ospedale pediatrico dedicato al Santo Padre Papa Benedetto XVI ha festeggiato il suo ottantacinquesimo compleanno il 16 aprile scorso e due giorni più tardi i sette anni di elezione alla Sede di S. Pietro. Mons. Fouad Twal, presente a Roma, e Mons. Luciano Giovannetti, Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, hanno espresso gli auguri al Papa, intrattenendolo anche sul progetto di un ospedale pediatrico a Bet Jala, che porterà il suo nome, Benedetto XVI. Condoglianze del Patriarca per la morte del Cardinale Daoud Sua Eminenza il Cardinale Ignace Moussa I Daoud è entrato nella pace del Signore sabato 7 aprile 2012. Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, era stato anche Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali dal 2000 al 2007. Il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha inviato una lettera di condoglianze al Patriarca Ignace Joseph III Younan, primate attuale della Chiesa Sirocattolica. Un cappuccino per la Terra Santa L’equivalente del costo di un cappuccino da devolvere per la Terra Santa: è l’iniziativa lanciata dall’Arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), Mons. Vincenzo Pelvi, al termine della messa crismale celebrata presso la chiesa del seminario, nella città militare di Cecchignola (Roma). Le somme raccolte nella caserme di tutta Italia saranno destinate al sostegno di scuole, ospedali e per far fronte all’emergenza abitativa che affligge i cristiani locali. Gran Rabbinato d’Israele – Santa Sede riuniti a Roma Si è tenuta a Roma dal 27 al 29 marzo l’undicesima riunione della Commissione bilaterale delle delegazioni del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, sotto la presidenza del Rabbino Shear Yashuv Cohen e del Cardinale Peter Turkson. Il tema trattato è stato “Prospettive religiose a proposito dell’attuale crisi finanziaria: considerazioni per un giusto ordine economico”. I membri della Commissione bilaterale hanno sottolineato la necessità, da parte delle loro comunità, di un impegno volto a sviluppare un ordine economico responsabile, di avviare una collaborazione fra gli Stati, tra istituzioni educative e i mezzi di comunicazione. Il Santo Padre Benedetto XVI in Libano a settembre Benedetto XVI visiterà il Paese dei Cedri dal 14 al 16 settembre 2012. L’occasione è la consegna dell’Esortazione apostolica che segue al Sinodo sul Medio oriente, tenutosi in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema: “La Chiesa cattolica in Medio oriente: “Comunione e testimonianza”. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Giordania: Rusaifeh e la sfida di una presenza cristiana Ad est di Amman, in Giordania, sulla strada che porta a Zarqa, si trova Rusaifeh, paese con popolazione a maggioranza musulmana, rientrante nel Governatorato di Zarqa. Nel 1967 vi fu costruita una chiesa intitolata a Maria, Madre della Chiesa, e poi una scuola. Oggi, senza un proprio parroco, Rusaifeh cerca di preservare la testimonianza cristiana nella regione, in modo particolare attraverso il servizio delle Suore della Carità. Il Governatorato di Zarka, da cui dipende Rusaifeh, conta più di 200.000 abitanti, in gran maggioranza musulmani. Quando nel 1967 fu costruita la Chiesa dedicata a Maria, Madre della Chiesa, c’erano ancora parecchie famiglie cristiane latine. Il loro numero è però in costante diminuzione. Condizioni difficili Nel 1988, anno in cui la scuola parrocchiale fu affidata alle Suore della Carità di Madre Teresa di Calcutta, esse aprirono un centro per bambini disabili. “Oggi, ci sono pochissime famiglie cristiane”, confidano, senza precisare il numero. I cristiani stanno lasciando il paese in numero sempre più elevato. O meglio, “scappano”, specifica il Rev. Bashir Bader, parroco nelle vicinanze, ad Amman, e responsabile del progetto di ristrutturazione della casa e della sala parrocchiale. “Le condizioni sono troppo difficili, soprattutto se pensiamo alle abitazioni”, aggiunge. In effetti, Rusaifeh è conosciuto per il suo campo profughi. E i progetti edilizi si dimostrano insufficienti. A volte ci sono anche rapporti difficili con i vicini musulmani. E in tutto questo, i servizi comunali si rivelano “inefficaci” nel a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 migliorare la realtà e la vita dei cristiani. “Le suore di Madre Teresa soffrono” deplora Don Bader. Testimonianza di Carità Nelle loro difficoltà quotidiane, le suore perseverano nel loro servizio per offrire una testimonianza della Carità di Cristo. Per il sostegno spirituale possono contare da più di otto anni sul Rev. Anthony Fernando, sacerdote originario dello Sri Lanka, che è il loro cappellano. Pur risiedendo nella casa parrocchiale di Rusaifeh, egli si occupa anche della comunità di fedeli dello Sri Lanka presente ad Amman e in altre città. In modo particolare si reca ogni venerdì e sabato nella parrocchia del Rev. Bashir Bader, e cioè nella chiesa dell’Annunciazione presso Jabal Luweibdeh, ad Amman. Una «quasi-parrocchia» Rusaifeh non ha un proprio parroco. Può essere però considerata come una “quasi-parrocchia”, spiega Il Rev. Bashir Bader. In effetti, oltre alle suore di Madre Teresa, che si prodigano fedelmente da più di trent’anni per l’assistenza dei bambini disabili, è molto attivo anche il movimento dei giovani universitari cristiani (GUC). Riunendo i giovani di Rusaifeh e dei paesi vicini attraverso incontri periodici, la GUC infonde dinamismo ad una comunità cristiana che quotidianamente soffre. Per favorire queste attività il Patriarcato Latino di Gerusalemme ha deciso di ristrutturare la casa parrocchiale, ove risiede il sacerdote, e la sala parrocchiale che ospiterà le attività della GUC, gli incontri e le grandi celebrazioni. Questo potrà favorire una testimonianza della presenza cristiana in una regione che ne ha tanto bisogno. L’inizio dei lavori nella casa e nella sala parrocchiale è previsto per il mese di giugno e dovrebbero essere ultimati entro la fine di agosto. Daniel Le Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org : •Nomine alla Congregazione per le Chiese Orientali (21 aprile 2012) •Comunicato finale del Seminario sulla Comunicazione in Medio Oriente (20 aprile 2012) •Conferenza integrale del Patriarca sulla “Formazione alla comunicazione in Seminario e nelle Facoltà di Teologia”(20 aprile 2012) •Messa della Risurrezione al Santo Sepolcro – Reportage fotografico (8 aprile 2012) •Domenica di Pasqua 2012 – Omelia del Patriarca (8 aprile 2012) •Vigilia al Santo Sepolcro – Reportage (7 aprile 2012) •Ufficio della Passione al Santo Sepolcro – Reportage fotografico (6 aprile 2012) •Giovedì Santo 2012 a Gerusalemme – Reportage fotografico (5 aprile 2012) •Giovedì Santo 2012 – Omelia del Patriarca (5 aprile 2012) Intervista Mons. Celli: “Mai tacere la verità sull’uomo” Il seminario sulle comunicazioni sociali per il Medio Oriente si è tenuto dal 17 al 20 aprile in Libano. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ritorna brevemente su questi quattro giorni di incontri. 1. Sono stati raggiunti gli obiettivi del seminario? Lo scopo di questo seminario era promuovere una riflessione tra i vescovi d’Oriente (con qualche sacerdote e laico) sull’importanza di assicurare un impegno concreto e attivo nel campo della comunicazione. Personalmente non ho delle soluzioni da dare se non consigliare che tutto ciò di cui abbiamo discusso e che è necessario, sia applicato, ove possibile, con un vero piano strategico. Questo seminario non è altro che la prima tappa. Secondariamente, credo che da questo seminario risulti la presa di coscienza della necessità che le Chiese lavorino insieme. Qui in Medio Oriente si misura tutta la ricchezza della storia, della vita delle Chiese. È necessario vedere come collaborare. Mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali 2. Quali sono secondo lei le sfide nel campo della comunicazione per le Chiese cattoliche d’Oriente? La prima sfida è comune a tutte le Chiese del mondo: testimoniare il Signore nel contesto proprio di ciascuna. Va sottolineato che la comunicazione è innanzitutto testimonianza. La seconda sfida delle Chiese cattoliche in Oriente è di “non aver paura”. Il Signore non ci ha detto che ci avrebbe reso la vita facile, ci ha detto: “Io sono con voi”. Gesù parlando ai suoi apostoli ha usato più volte il termine “coraggio”. Questo fatto è di profondo significato nella vita della Chiesa in generale e oggigiorno per le Chiese d’Oriente in particolare. La terza sfida è fare di tutto per comprendere il linguaggio delle nuove generazioni. Il loro linguaggio è numerico, digitale ed è capace di sollevare delle rivoluzioni. La quarta sfida che io vedo riguarda la formazione dei seminaristi e dei sacerdoti perché essi comprendano che cosa significano i termini comunicazione e informazione. Infine, quinto punto, è evidente che la situazione del Medio Oriente condiziona parecchio il modo di comunicare. Ma voglio aggiungere che la Chiesa non deve prendere delle decisioni politiche. Ella ha per missione quella di dire la verità sull’uomo. Le Chiese del Medio Oriente hanno il compito di ricordarlo nei loro rispettivi paesi, là dove la libertà è violata, là dove gli uomini e le donne non sono sempre rispettati. 3. In che cosa Roma può aiutare a vincere queste sfide? Direi innanzitutto che questo seminario è stato realizzato grazie alla riflessione comune del Consiglio dei Patriarchi cattolici d’Oriente e del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali. È, questo, un segno concreto di collaborazione. Dal canto nostro siamo sempre disposti a mettere in comune la nostra esperienza. Ma, ci tengo a sottolineare che dopo questo incontro, spetterà alle Chiese locali adottare le iniziative corrispondenti alla realtà socio-politica dei loro paesi. La Chiesa è universale e questa collaborazione oltrepassa le frontiere. Ricordo a questo riguardo che il nostro Consiglio rappresenta il Papa e che promuovere questa dimensione di scambio è uno dei suoi desideri. Tuttavia, credo anche che i Patriarcati avrebbero solo da guadagnare lavorando insieme. Questa immagine di condivisione tra Roma e l’Oriente si deve mostrare proprio nella condivisione tra i differenti Patriarcati. 4. Qual’è, secondo lei, il posto della Terra Santa come strumento di evangelizzazione e di pace? La Terra Santa ha la peculiarità di essere la Chiesa Madre. Là sono le nostre radici. La Terra Santa di fatto attira su di sé tutti gli sguardi. Per questo sono convinto che essa debba rispondere ad una vocazione di testimonianza senza ambiguità. È necessario pensare alle altre Chiese del mondo che hanno bisogno di questo sacro legame con la terra di Gesù. Sì, la Chiesa di Gerusalemme reca in sé l’annuncio della Salvezza e noi non dimentichiamo quei cristiani e quelle comunità che ci vivono facendo sì che la Terra Santa non diventi un museo ma sia una realtà ecclesiale viva fra le Chiese del mondo. Intervista raccolta da Christophe Lafontaine Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 12 M A R Z O 2 012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Editoriale Sinfonia tra la Chiesa Madre e tutti i suoi figli, specie coloro che vengono a visitarla. Immaginate di essere invitati all’ascolto di un concerto all’Opera. Immaginate che vi sia concesso di assistere solo al secondo movimento della terza parte della Sinfonia Pastorale. Che cosa direste? Potreste sentirvi un po’ frustrati, essendo venuti col desiderio di ascoltare l’intera sinfonia. Le nostre tre offerte informative, invece, sono come tre voci diverse con uno stesso messaggio. La partitura è la stessa. Ciascuna la interpreta nel modo a lei consono. E noi e voi insieme siamo chiamati ad essere dei vasi comunicanti. La Parola di Dio è la nostra fonte. E sta a noi cercare la sinfonia. Questa predilezione per il mondo della comunicazione fu ampiamente espressa dal Cardinale Foley, Gran Maestro emerito dell’Ordine del Santo Sepolcro. Fu infatti Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali per ben 13 anni, fino al 2007. Il Cardinale ci ha lasciati nel 2011 ed in sua memoria il Comitato direttivo dell’ICOM (Organizzazione Cattolica Internazionale dei Media) ha istituito un premio internazionale di giornalismo che porta il suo nome. Questo premio intende onorare “tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno lavorato per migliorare le relazioni tra la Chiesa e il mondo, come pure le altre istituzioni che operano in vista del progresso dell’umanità”. Nell’armonia delle note, tripudio di festa al suono di arpe, trombe e violini. Cristo è risorto. È un concerto. Canti colmi di adorazione. Azioni di grazie. Sinfonia trionfante di angeli. È proprio uno di loro ad annunciare la risurrezione alle pie donne. Subito egli affida loro una missione: andare prima di tutto dai discepoli. È un annuncio che anche noi dobbiamo ricevere, come cristiani, nel nostro cuore. Si chiama evangelizzazione. Come ci ricorda la prima lettera di Pietro: “Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15). È con il Concilio Vaticano II, di cui quest’anno ricorre il 50° anniversario di apertura, che la Chiesa cattolica si è incamminata con decisione sulle vie di un’evangelizzazione attraverso i media. L’evangelizzazione viene condotta in uno spazio pubblico, aperto. Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e il Consiglio dei Patriarchi, collaborando insieme, non si sono sbagliati a questo proposito: hanno infatti organizzato in Libano, dal 17 al 20 aprile, un seminario sulla comunicazione in Medio Oriente come strumento di evangelizzazione, di dialogo e di pace. Vi sarà rappresentata, oltre alle altre realtà, anche la Diocesi di Terra Santa. Oggi più che mai, la questione dei media al servizio del Vangelo è una domanda che fa riflettere e su cui si discute spesso. Si tratta di Christophe Lafontaine una sfida che la Chiesa Madre, di vocazione universale, non vuole tralasciare. L’equipe che lavora nel settore dei Media del Patriarcato Latino, che ringrazio per l’impegno profuso, è lieta di annunciare il lancio del suo nuovo sito web www.lpj.org. Esso mira a fornire una migliore e più ordinata informazione sulla Diocesi, in tutto ciò che la riguarda più da vicino e anche spaziando in modo più ampio. Un’altra novità è costituita dal nuovo Bollettino diocesano d’archivio, a scadenza trimestrale, che fa ora riferimento solo ai documenti ufficiali del Patriarcato. Il Notiziario informativo, a scaden- Il Beato Angelico ha dipinto Cristo risorto elevato nella gloria celeste, accolto dal coro degli Angeli (15 ° secolo) za mensile, riguarda invece il legame PA G . 2 Un nuovo direttore per la Schmidt Schule Rüdiger Hocke assumerà la direzione della Schmidt Schule di Gerusalemme a partire dal primo agosto 2012. Egli sostituirà l’attuale direttore, il Dr. Klaus Schmitz. La nomina è pienamente sostenuta dall’Associazione tedesca di Terra Santa (Der Deutsche Vereine vom Heiligen Lande) e dalle suore della Congregazione di Gesù che compongono la struttura centrale della scuola. Ingresso in Quaresima Al Santo Sepolcro, i giorni di sabato 25 e di domenica 26 febbraio hanno segnato l’ingresso nel ritmo delle celebrazioni liturgiche della Quaresima. Ogni sabato infatti il Patriarca - o uno dei suoi ausiliari - entra solennemente nel Santo Sepolcro e presiede la processione. La domenica mattina, presiede l’Eucaristia. Nomina di un nuovo Amministratore Patriarcale Maronita in Terra Santa Mons. George Chihan è stato nominato Amministratore Patriarcale Maronita dell’Arcidiocesi di Haifa e di Terra Santa e dell’Esarcato di Gerusalemme, Palestina e Giordania. Gli Ordinari Cattolici di Terra Santa hanno appreso con soddisfazione la notizia di questa nomina. Concerto della speranza a Ramallah Domenica 4 marzo, presso il Palazzo dei Congressi di Ramallah, circa 200 bambini delle scuole di Ramallah e Bir Zeit hanno offerto, in presenza di Mons. Shomali, un concerto della speranza intitolato “Big Dream 2”. Il Re di Giordania riceve il Patriarca ed il Suo Vicario per la Giordania Domenica 18 marzo, Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania ha ricevuto Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Mons. Maroun Lahham, Vicario patriarcale in Giordania e Mons. Selim Sayegh,Vescovo ausiliare emerito. Il Re ha insistito sull’importanza della promozione del dialogo e dell’intesa islamo-cristiana in Giordania. Alto dignitario all’Università di Betlemme L’Università di Betlemme ha accolto il più alto dignitario dei “Frères delle Scuole Cristiane de La Salle”, Frère Álvaro Rodríguez Echeverría, FSC, Superiore Generale, a cui è stata conferita una laurea honoris causa in riconoscimento della sua dedizione nei confronti dell’Università di Betlemme, del suo personale, dei professori e degli studenti. L’Ambasciatore di Costa Rica, S.E. Rodrigo Carreras, ha assistito alla cerimonia. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa Santa Teresa di Lisieux, storia di un’anima Un anno dopo aver percorso tutta la Terra Santa (da marzo a maggio 2011), la piccola Teresa è ritornata nel nostro paese, interpretata da Eva Hernandez, diplomata al Conservatorio Nazionale Superiore di Arte Drammatica di Parigi, attraverso l’opera “Santa Teresa di Lisieux, storia di un’anima”. Presentata nel mondo intero, ha ricevuto un consenso unanime. La rappresentazione è stata in tournèe in Terra Santa, grazie al contributo efficace di un gruppo di Nazareth - tra cui le carmelitane - dove sei rappresentazioni sono state effettuate con successo. Sola sulla scena, per un’ora intera, Eva interpreta con forza e convinzione la piccola Teresa. Uno spettacolo “vero e sconvolgente” secondo le parole di una carmelitana di Haifa. Alla domanda se il fatto di recitare in Terra Santa sia significativo per lei, Eva ha risposto: “Quando recito, a seconda dei luoghi, avverto un’emozione particolare (se sono prigioni, una Chiesa…). Qui in Terra Santa l’emozione è molto forte. Percepisco che non sono che un semplice tramite e uno strumento a servizio di S. Teresa. Mi sforzo di far rivivere pienamente le sue parole, per poterla interpretare, in questo istante, nel miglior modo possibile. Recitare in Terra Santa è una cosa unica – precisa – è unica perché è la Terra Santa. Sono serena recitando qui. Percepisco una grande benevolenza da parte del pubblico… e ugualmente una grande Eva Hernandez si è diplomata al Conservatorio Nazionale sete, specialmente l’altra sera Superiore di Arte Drammatica di Parigi nella rappresentazione in Galilea. … Credo che qui in Terra Santa posso prendere più pienamente coscienza dell’utilità del mio lavoro: è come una preghiera. Ho coscienza di offrire una grande preghiera”. E poi ha aggiunto: “Ho l’impressione di avere ricevuto un dono e di restituirlo, qui in Terra Santa”. “Teresa è estremamente attuale per il nostro tempo. Ci colpisce per la sua semplicità” ci ha confidato Michel Pascal, scrittore e regista dell’opera. “Scrivendo il testo – precisa – io ed Eva volevamo soprattutto questo, che fosse Teresa a parlare oggi perché – aggiunge – lei riunisce tutto il mondo”. Effettivamente tanto i cristiani quanto i musulmani, ebrei, persone atee e monaci buddisti, sono venuti a vedere la rappresentazione. Amélie de La Hougue Mons. Lahham accolto al Patriarcato Latino di Gerusalemme Lunedì 12 marzo, Mons. Lahham è giunto al Patriarcato Latino di Gerusalemme, accolto dal Patriarca Mons. Fouad Twal e da Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme. Numerosi sacerdoti come pure il personale del Patriarcato Latino erano presenti per dare il benvenuto al nuovo Vicario Patriarcale della Giordania. Mons. Lahham ci ha rilasciato un’intervista in cui ci ha confidato le sue impressioni (si veda www.lpj.org). Tra le altre cose, ci ha confidato di voler “seguire i sacerdoti”: “Vorrei insistere sul sacerdote e sulla sua formazione permanente. Io sono sempre stato parroco e quando non lo ero studiavo e insegnavo teologia pastorale e catechesi. A Tunisi ero come un “parroco”, e così mi chiamavano. Per me la priorità consiste veramente nella formazione dei sacerdoti. Io ho formato molti giovani preti (ndr: essendo stato Rettore del Seminario di Beit Jala) e sono felice vedendo che ¾ dei sacerdoti della Giordania sono miei vecchi allievi. E’ importante andare ad incontrarli, a visitarli, a parlare personalmente con loro”. Insediato in Giordania da qualche settimana, il nuovo Vicario riscopre la pastorale nel suo paese d’origine: “Le parrocchie, gli scouts, la Caritas, i movimenti, hanno assunto una diffusione straordinaria. Ne fanno parte centinaia di giovani, di famiglie, di giovani coppie, si tengono molti incontri … Ogni giorno scopro cose nuove e non mi meraviglio di tutta questa vitalità!” Amélie de La Hougue a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità inTerra Santa Prima riunione del Comitato per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo Nel corso della loro riunione ad Amman, nell’ottobre 2011, gli Ordinari Cattolici di Terra Santa hanno deciso di istituire una Commissione per le relazioni con i membri delle altre religioni in Terra Santa: musulmani, ebrei e drusi. Il Comitato per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo ha tenuto la sua prima riunione. Dopo qualche mese di organizzazione, i sette membri del nuovo Comitato per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, lavorando sotto gli auspici dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, si sono riuniti negli spazi messi a disposizione dall’Arcivescovo Maronita di Haifa, venerdì 24 febbraio 2012. I membri del Comitato, nominati dagli Ordinari, rappresentano la Chiesa cattolica nelle sua diversità: Padre David Nehuaus SJ, Vicario patriarcale per i Cattolici ebreofoni e per gli immigrati in Israele; Padre Yuhanna Bshouty, sacerdote Greco- Cattolico di Jdeideh; Padre Rafic Nahara, del Vicariato ebreofono e della Chiesa Maronita; il diacono Sobhy Makhoul dell’Arcivescovo Maronita; Suor Reem Obeid SJA, rappresentante dell’Unione delle Religiose di Terra Santa; la signora Margaret Karram, del movimento dei Focolari; il signor Wadie Abunassar, consigliere per gli affari pubblici. La prima riunione è stata dedicata a definire il compito di questo Comitato e ad impostare un programma d’azione. I membri hanno pure intrapreso lo studio dei documenti della Chiesa cattolica, l’approfondimento dell’insegnamento della Chiesa Universale in proposito, dei documenti del piano Pastorale del 2000 stabiliti per la Chiesa cattolica in Terra Santa, di quelli del Sinodo del 2010 dedicato alla Chiesa cattolica del Medio Oriente e dei documenti degli Ordinari locali. Vicariato ebreofono L’Assemblea degli Ordinari in Plenaria a Nazaret Dopo Amman nell’ottobre scorso, è nel centro di Abuna Faraj a Nazareth che i membri dell’Assemblea si sono ritrovati il 13 e il 14 marzo. Erano tutti presenti, fatta eccezione per l’arcivescovo armeno, a Roma per il Sinodo della Chiesa armena cattolica. Martedì 13 marzo, dopo l’approvazione del bilancio e un primo giro di interventi, l’attenzione di ognuno si è focalizzata sul tema della Nuova Evangelizzazione. Con un discorso comune, il Patriarca Fouad Twal e il superiore dei Domenicani di Gerusalemme, il Padre Guy Tardivy, hanno contrassegnato le priorità di questa Nuova Evangelizzazione, offrendo delle piste concrete e specifiche alla Chiesa di Terra Santa. I membri hanno anche lavorato riguardo al Consiglio pastorale di ogni vescovo grazie all’ausilio di un documento di Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme. Nel pomeriggio, i partecipanti hanno potuto visitare il Centro Maria di Nazareth, un progetto per il quale il Vicario patriarcale per Israele, Mons. Marcuzzo, si è molto adoperato. Dopo aver guardato lo spettacolo audiovisivo, i capi religiosi hanno condiviso il pranzo con alcune famiglie, intrattenendosi in colloquio con loro. Le stesse famiglie si recheranno a Milano dal 30 maggio al 3 giugno prossimi, per il VII Incontro mondiale delle famiglie a cui parteciperà anche il Santo Padre Benedetto XVI. La giornata di mercoledì 14 è stata contrassegnata da due punti forti: la votazione per il rinnovo delle cariche e la Santa Messa, presieduta dal Patriarca, seguita dall’incontro con un centinaio di alunni di Terra Santa. Durante l’omelia Mons. Chacour ha esortato i giovani a essere “testimoni credibili”, sottolineando che la Chiesa non può fare a meno di loro che sono “l’avvenire del paese”. I membri dell’Assemblea hanno riferito di essere rimasti molto “impressionati” dal “silenzio e attenzione” dei giovani che riempivano tutta la Basilica. Rappresentando 10 scuole, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, gli alunni hanno potuto in seguito incontrare i Vescovi e parlare liberamente con loro. “Un bel momento per gli Ordinari che hanno sempre a cuore nei loro programmi la dimensione pastorale”, riferisce il Padre Pietro Felet, Segretario Generale dell’Assemblea. La prossima Assemblea Plenaria degli Ordinari di Terra Santa si terrà a settembre a Ramallah Amélie de La Hougue PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Nazaret: i catechisti riflettono sulla nuova evangelizzazione Durante la Quaresima molte parrocchie, scuole e istituzioni di Terra Santa organizzano ritiri spirituali. I catechisti delle nostre scuole cattoliche hanno inaugurato questo tempo spirituale con un ritiro organizzato a Nazaret il 25 febbraio dall‘ ”Ufficio delle scuole cattoliche in Israele”, sotto la direzione del Presidente, P. Abdelmasih Fahim, ofm, in unione col Comitato del Catechismo, coordinato da Mons. G.B. Marcuzzo. Hanno partecipato all’incontro cinquantun insegnanti di religione provenienti da tutto Israele. Il ritiro si è mosso attorno al tema molto attuale della nuova evangelizzazione. Dopo l’introduzione del P. Abdelmasih, Mons. Marcuzzo ha iniziato la riflessione con una conferenzadibattito sulla “necessità permanente di rinnovarci e di rinnovare i nostri metodi e strumenti di insegnamento. Questo non si potrà fare se non con un approfondimento della nostra fede, come ha fatto la Chiesa locale nel suo noto Sinodo diocesano e nel suo documento ‘Piano pastorale generale’. Questo approfondimento del resto non sarà possibile se non comporterà un’attenzione permanente all’uomo e al ragazzo, accompagnata da una testimonianza personale coerente, da zelo apostolico, e da un radicamento continuo nella Parola di Dio”. Nella seconda parte della mattinata, il Dr. Shadi Abou Khadra, segretario del vicariato latino, e segretario della Commissione del Catechismo, avvalendosi di un supporto USB, ha presentato ai catechisti un PowerPoint con il programma di alcune lezioni tratte dai manuali di catechismo delle differenti classi, intitolato: “Programma multimediale di catechismo”. Poi i catechisti, accolti da M. Luc Lagabrielle e dalla comunità del Chemin neuf, hanno visitato la parte archeologica, seguendo il “percorso biblico” e attraversando il piccolo ma interessante “giardino biblico”. Il gruppo ha potuto pregare nella “Cappella dell’Unità”. Corrispondente da Nazaret Pastorale dei Migranti: quinto incontro Il 6 marzo 2012, preso il Patriarcato Latino di Gerusalemme, la Commissione per la coordinazione dei sacerdoti e responsabili pastorali impegnati presso i lavoratori stranieri che richiedono asilo, ha proseguito le sue discussioni. Circa venticinque, fra sacerdoti e religiose si sono riuniti per la quinta volta, sotto la direzione del coordinatore della Commissione, il Padre David Neuhaus, Vicario Patriarcale dei cattolici ebreofoni. La riunione ha avuto due invitati speciali: Sara di Amnesty International e Shahar dei Medici per i diritti umani. Queste persone attivamente impegnate sono venute per informare i lavoratori pastorali dei recenti avvenimenti riguardanti la realtà dei lavoratori stranieri e domandanti asilo. Gli argomenti maggiormente discussi sono stati: –lo statuto legale dei richiedenti asilo in Israele e i loro diritti; –le nuove regole in vigore riguardanti i richiedenti asilo del Sud Sudan e della Costa d’Avorio, due popolazioni minacciate di rimpatrio; –i recenti risultati dei procedimenti di domanda di residenza permanente per più di 700 famiglie di lavoratori stranieri; –la riforma della Legge di Cittadinanza, in rapporto alla riunificazione familiare; –gli sviluppi legali riguardanti le persone infiltratesi in Israele e l’istituzione di centri di detenzione supplementari al fine di detenere gli immigrati illegali; –la condizione dei richiedenti asilo africani sequestrati nella penisola del Sinai e la loro sorte all’arrivo in Israele; –i diritti medici della popolazione immigrata. La seconda parte della riunione è stata dedicata principalmente a discutere sulla necessità di trovare dei catechisti (soprattutto ebreofoni), di organizzare classi di catechismo e di fornire ai ragazzi una esperienza comprensibile della Chiesa. E’ in questo contesto che il Padre David Neuhaus ha presentato il terzo volume del catechismo in ebraico, dedicato al calendario cattolico e alle feste. Vicariato ebreofono di S. Giacomo La Parola di Dio per i direttori delle scuole Mons. Shomali si è recato martedì 21 febbraio a Fuheis (nei pressi di Amman) per tenere una conferenza ai direttori delle scuole latine sul tema “La Parola di Dio nella vita di un preside di un istituto scolastico cattolico”. Il tema portante è stato sottolineare l’importanza dell’esempio che può dare un direttore nella vita della sua scuola. Mons. Maroun Lahham visita l’Accademia Giordana di Musica Giovedì 22 marzo Mons. Maroun Lahham, Vicario patriarcale latino per la Giordania, accompagnato da Padre Bashir Bader, economo del vescovo, ha visitato l’Accademia giordana di Musica, sezione dell’Università del Patriarcato. In quella che è stata la sua prima visita ufficiale all’istituto dall’inizio del suo nuovo servizio, egli ha incontrato il Decano dell’Università, il Dr. Iyad Abdel Hafiz Mohammad e i membri del Consiglio d’amministrazione. S. Giuseppe festeggiato in Galilea La festa di S. Giuseppe rimane sempre molto popolare in Galilea dove un buon numero di parrocchie e di istituzioni l’hanno adottato come patrono; è il caso delle parrocchie di Nazareth, Haifa, Shefaamer e Isfiya. La festa è stata celebrata a Shefaamer da S.B. il Patriarca Fouad Twal, e a Nazareth dal Custode. Nelle altre parrocchie le celebrazioni sono state presiedute da Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo. Il Patriarca in visita alla Comunità dell’Emmanuele Per la festa dell’Annunciazione, fissata quest’anno al 26 marzo, Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal si è recato all’Oasis, dai membri della Comunità dell’Emmanuele. Una visita pastorale in cui ha ricordato a tutti che “il cristiano è un uomo dell’annuncio”. Incontro ad Amman per i direttori delle scuole del Patriarcato I direttori delle scuole del Patriarcato Latino, guidati da padre Faysal Hijazin, si sono incontrati ad Amman dal 23 al 25 febbraio 2012 per fare il punto sulla situazione degli istituti scolastici. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo Il Custode esorta Shimon Peres a porre fine agli insulti contro i cristiani Reagendo agli atti vandalici di profanazione a luoghi cristiani verificatisi nelle ultime settimane a Gerusalemme, Padre Pizzaballa, Custode di Terra Santa, si è rivolto al Presidente israeliano M. Shimon Peres. Nella sua lettera, i cui estratti sono stati pubblicati su Haaretz del 27 febbraio, il Custode ha chiesto espressamente al Presidente di intervenire per far cessare il più rapidamente possibile tali atti irriverenti diretti contro i cristiani. “Queste azioni che, da quanto so, non hanno portato a nessun arresto, sono un esempio doloroso di una serie di azioni del genere intraprese di recente senza alcuna difficoltà o impedimento. Come sa, non è mio costume scrivere lettere come questa. Le varie comunità cristiane vivono tranquillamente e pacificamente in Israele, nel rispetto, stima e buoni rapporti sia con gli ebrei sia con i musulmani. Purtroppo nel corso degli ultimi anni abbiamo imparato a ignorare le provocazioni continuando la nostra vita quotidiana. Tuttavia, questa volta sembra sia stato oltrepassato ogni limite e così non possiamo più restare in silenzio. Gli slogan scioccanti scritti sui siti cristiani di preghiera, specialmente a Gerusalemme, feriscono i sentimenti di tutti i cristiani in Israele, indipendentemente dal loro credo, come pure le centinaia di migliaia di pellegrini che visitano Gerusalemme e la Terra Santa, e altri milioni ancora in tutto il mondo... Le sarei riconoscente se utilizzasse tutto il suo potere e la sua influenza con le autorità in modo che questo pericoloso modo di fare sia sradicato e queste azioni fermate, prima che diventino un’abitudine contro i cristiani in Israele”. La redazione Il Patriarca con il CRIHL negli Stati Uniti “Noi non vogliamo sostituire i politici, ma sostenerli”: è con questa frase che S. B. Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, ha riassunto la missione del CRIHL, in visita a Washington dal 26 al 29 febbraio. “Per trovare una giusta soluzione (al conflitto israelo-palestinese, ndr) per il bene dei credenti e di tutti gli abitanti della Terra Santa”, ha aggiunto. Dalla sua creazione nel 2005, infatti, il CRIHL si interessa di numerose tematiche per promuovere la pace. Esempi concreti: la salvaguardia dei Il Consiglio delle Istituzioni Religiose di Terra Santa (CRIHL), Luoghi Santi e il loro libero accesso, la questione di Gerusalemme, considerata come tra cui il Patriarca Fouad Twal, è stato a Washington Città Santa per le tre religioni abramitiche. Durante questi tre giorni, la delegazione ha dal 26 al 29 febbraio 2012 così incontrato il Vice-presidente degli Stati Uniti Joe Biden; i segretari di Stato William Burns e Hillary Clinton, Dennis McDonough, consigliere della sicurezza nazionale e dei membri del Congresso americano. Il Consiglio ha potuto far ascoltare “la voce di coloro che vogliono più pace e giustizia”. E ha potuto esortare a fare dei “passi concreti” in tale direzione. “Dobbiamo avere il coraggio di dire la verità”, ha affermato il Patriarca Fouad Twal. I rappresentanti del CRIHL hanno inoltre invitato l’amministrazione americana a “chiedere l’opinione e ad usufruire delle competenze dei capi religiosi, quando si trovi ad affrontare questioni che siano politiche e religiose ad un tempo”. Il CRIHL ha pure incontrato capi religiosi ebrei, cristiani, musulmani e rappresentanti di altre organizzazioni. Tra queste, l’American Israel Public Affairs Committee (Aipac). Questa entità, che rappresenta gli ebrei americani in politica, è stata “molto in ascolto” del messaggio dei dignitari di Terra Santa, tra cui il Rabbino Capo Yona Metzger. “La lontananza geografica permette loro di prendere distanza dal conflitto e di mantenere una certa obiettività” ha notato con soddisfazione il Patriarca di Gerusalemme. In una situazione “delicata” che richiede pazienza, S. B. Mons. Fouad Twal ha richiamato al valore del “perdono” tra le parti, e ha aggiunto: “La nostra presenza qui insieme (di capi religiosi delle tre religioni monoteiste, NDR) porta già in sé un messaggio: possiamo arrivare alla pace e alla giustizia tra i popoli”. Una pace in Terra Santa che è “necessaria e possibile”, ha concluso un comunicato del CRIHL. Daniel Le, e agenzie Attacco di Tolosa il Patriarca Latino di Gerusalemme ha espresso le proprie condoglianze alle famiglie e ai parenti delle vittime del terribile attacco perpetrato a Tolosa (Francia) nei confronti di una scuola ebraica. Delegazione indiana in Terra Santa Dal 26 febbraio al 1° marzo una delegazione di vescovi e di sacerdoti indiani si è recata in Terra Santa. Obiettivo del soggiorno: costruire delle buone relazioni con lo Stato d’Israele e la comunità cristiana in India; conoscere meglio i pellegrinaggi in Terra Santa e promuoverli. Pace interreligiosa attraverso un pellegrinaggio Dal 3 al 9 marzo il gruppo “Credenti uniti per la Pace” di Beauvais, città del Nord della Francia, che raggruppa musulmani, ebrei e cristiani, ha visitato la Terra Santa per ritrovare le radici della fede. Il Patriarca maronita in visita ai siti cristiani della Giordania Il Patriarca maronita libanese S.B. Mons. Bechara Boutros Al Rahi è arrivato giovedì 8 marzo in Giordania, ove si è fermato tre giorni. Secondo i responsabili della Chiesa maronita, ha visitato i siti cristiani ed ha incontrato la comunità maronita. Condoglianze per la morte di Shenouda III Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, il Patriarca emerito Michel Sabbah, l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, tutti i vescovi, il clero ed i fedeli del Patriarcato Latino hanno espresso le loro più sentite condoglianze alla Chiesa copta di Alessandria per la morte di Sua Santità il Papa Shenouda III. Incontro ecumenico con il Patriarca della Georgia Durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa, il Catholicos – Patriarca della Chiesa ortodossa di Georgia, Sua Santità Elia II di Tbilissi (Ilia II), ha incontrato S.E. Mons. Shomali, che rappresentava per l’occasione i cattolici latini di Terra Santa. Mons. Shomali ha ricordato che la Chiesa cattolica attende sempre un segno da parte degli ortodossi in vista dell’unificazione della data della Pasqua. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Giordania: Nostra Signora del Carmelo, una scuola ed una parrocchia in pieno sviluppo La Parrocchia di Nostra Signora del Carmelo, in Giordania, è stata fondata nel 1950. Situata ad est di Amman, ad Hashimi, riunisce circa 400 famiglie. Una cifra che sta aumentando, come sottolineato dal Parroco, il Rev. Don Adnan Bader. “Qual’è la specificità della Sua parrocchia? “La preghiera”, risponde senza esitazione Don Adnan Bader, parroco di questa comunità dal 2005. “Le persone qui sono povere, ma tutta la parrocchia prega molto. Si appoggia con fiducia all’intercessione della Vergine Maria”. La regione, come del resto i suoi parrocchiani, è piuttosto povera, con un alto tasso di disoccupazione. Ma i fedeli, la maggior parte dei quali proviene da Kerak, più a nord, sono molto uniti alla loro chiesa, in cui trovano un vero sostegno spirituale. “I nostri parrocchiani sono sempre più numerosi”, precisa il parroco. “Si incontrano qui per la preghiera, per il rosario, per alcuni gruppi come la Jec (ndr: Giovani studenti cristiani), e anche per alcune lezioni”. La parrocchia fornisce assistenza finanziaria ai fedeli in caso di bisogno, per finanziare gli studi, gli alloggi ... , “per vivere in modo semplice”, dice Don Adnan. “E se sono malati, portiamo loro le medicine, essendo collegati con la Caritas.” Il parroco di Nostra Signora del Carmelo conosce bene ogni parrocchiano: dagli anziani, a cui porta la comunione a casa, fino ai più giovani che segue da vicino, grazie soprattutto alla scuola fondata più di 65 anni fa e la cui buona fama è risaputa. La scuola patriarcale Pochi anni dopo la creazione della parrocchia, il parroco di allora, Don Boutros Sulieman fondò la scuola patriarcale (nel 1958). Si sviluppò rapidamente grazie al numero dei bambini cristiani in continuo aumento. Quasi trent’anni dopo, nel 1986, è stata costruita una nuova scuola, in modo da soddisfare le esigenze delle famiglie della regione. È stata finanziata grazie alla generosità dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Restaurata dal Patriarcato Latino due anni fa, oggi accoglie 600 studenti, dalla scuola materna fino al liceo. Di questi, metà sono cristiani e gli altri musulmani, “La nostra scuola rende manifeste le buone relazioni che abbiamo con i nostri vicini musulmani” dice Don Bader. “Molti gesti mostrano a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 il rispetto reciproco per la religione dell’altro. “Ad esempio”, chiarisce Don Adnan,”ieri, un Professore dell’ Università presso la quale sto studiando, mi ha chiamato per dirmi che aveva deciso di spostare la data dell’esame, inizialmente prevista per il Sabato Santo, per rispetto per me e la nostra Settimana Santa. Egli infatti è musulmano”. “È una grazia”, spiega il sacerdote, “poter condividere insieme questa ‘ricerca della verità’ nel rispetto reciproco”. E in futuro? Don Adnan Bader si dichiara molto fiducioso per il futuro della sua parrocchia: “Le persone sono sempre più in ricerca, indubbiamente anche a causa di tutti i movimenti e tutto ciò che accade nei nostri paesi in questi giorni. E la missione della Chiesa si sta facendo sempre più chiara, anche tramite Internet e i media. La nostra parrocchia, la nostra religione, attira. Perché qualunque sia la situazione, qualunque sia la religione o la nazionalità delle persone, la Chiesa porta sempre un messaggio di Pace e di Gioia. Per tutti, in ogni momento. È la sua missione e la Pasqua è un tempo particolarmente propizio per proclamare questo messaggio”. Una bella notizia potrà essere annunciata tra breve: a circa sette chilometri di distanza dalla Madonna del Carmelo, la Parrocchia sta concludendo questa settimana l’acquisto di un terreno, sul quale in futuro verrà edificata una chiesa. La fiducia di Don Adnan per l’avvenire della parrocchia è dunque molto concreta. Amélie de La Hougue Per saperne di più, visitate il nostro sito www.lpj.org : •Omelia del Patriarca – Basilica dell’Annunciazione a Nazareth (25 marzo 2012) •Omelia della Santa Messa dell’Annunciazione presso l’Oasi di Tiberiade (26 marzo 2012) •La questione dei Luoghi Santi su Al Jazeera (15 marzo 2012) •Valorizzazione del Patrimonio della Palestina (14 marzo 2012) •Bollettino Diocesano (ottobre-dicembre 2011) •Mons. Lahham accolto al Patriarcato di Gerusalemme (12 marzo 2012) •Lettera circolare in occasione della “Colletta per la Terra Santa” - 2012 •“I cristiani d’Oriente e le Primavere arabe”: risposta di Padre Rif’at Bader al Sig. Alain Juppé (6 marzo 2012) •Conferenza del Patriarca emerito Mons. Michel Sabbah sul tema: “Le sfide della presenza cristiana in Israele oggi” (1 marzo a Nazaret). مجلس رؤساء الكنائس الكاثوليكية אספת ההגמונים הקתוליים של ארץ הקודש في األرض املقدسة THE ASSEMBLY OF CATHOLIC ORDINARIES OF THE HOLY LAND Latins, Melkites, Maronites, Syrians, Armenians, Chaldeans, Custody of the Holy Land THE COMMITTEE FOR THE VISIT OF THE HOLY FATHER Appello degli Ordinari sulla tratta di esseri umani e i richiedenti asilo detenuti in ostaggio nel Sinai L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra santa esprime la sua profonda preoccupazione per la terribile situazione dei richiedenti asilo africani detenuti in ostaggio nel Sinai e chiede la cessazione immediata del traffico di esseri umani. Il 5 dicembre 2010, Sua Santità Papa Benedetto XVI aveva già richiamato l’attenzione della comunità internazionale sulle “vittime di trafficanti e di criminali, come nel caso del dramma degli ostaggi eritrei e di altre nazionalità nel deserto del Sinai”. Da allora, la situazione di queste vittime non fa che peggiorare. Noi Ordinari della Chiesa cattolica in Terra Santa chiediamo insistentemente alle autorità civili egiziane, israeliane e alla comunità internazionale, di intensificare i loro sforzi per lottare contro la tratta di esseri umani al Sinai, contro gli abusi, le umiliazioni, le torture, le violenze, le uccisioni che perdurano. Coloro che fuggono dal loro paese d’origine a causa della guerra e della violenza devono essere protetti dagli abusi criminali di quelli Monastero di Santa Caterina sul monte Sinai che cercano di approfittare di loro. Siamo particolarmente inorriditi nell’apprendere la sorte spaventosa delle donne e dei bambini. Ricordiamo alle autorità civili in Egitto e in Israele i loro obblighi di rispettare le disposizioni e le norme internazionali relative ai diritti umani nel trattamento, la protezione della dignità e dell’integrità fisica e psicologica delle persone compreso il diritto ad una regolare procedura e ad un processo equo per i richiedenti asilo e i migranti. Ci complimentiamo e ringraziamo i militanti nelle Organizzazioni per la tutela dei Diritti umani operanti in Egitto e in Israele, per l’aiuto alle vittime dei trafficanti di esseri umani, e assicuriamo loro il nostro sostegno morale e le nostre preghiere. In comunione con le organizzazioni che cercano di attirare l’attenzione sulla sorte di queste persone con l’intento di aiutarle, l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa –Richiama ad una maggiore presa di coscienza sulla sorte di coloro che sono imprigionati, detenuti, per fini di riscatto, torturati e maltrattati nel Sinai. –Richiama le autorità civili in Egitto e in Israele ad agire in modo deciso contro i trafficanti, chiudendo le loro basi di attività, perseguendo i criminali coinvolti in tali azioni nei due lati della frontiera israelo-egiziana, aiutando le vittime, offrendo loro un rifugio e proteggendo le popolazioni dai trafficanti. –Richiama al sostegno delle organizzazioni e delle persone impegnate nella difesa, nell’assistenza e nell’aiuto delle vittime. Inoltre gli Ordinari Cattolici si impegnano all’assistenza spirituale dei cattolici tra i richiedenti asilo e chiedono alle autorità israeliane di permettere ai cappellani e ai loro assistenti, di potere incontrare i richiedenti asilo imprigionati nelle strutture di confino in Israele, per offrire loro quella consolazione spirituale che desiderano domandare alla Chiesa. “Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, prigioniero e siete venuti a trovarmi” (Mt 25,35-36). Gerusalemme, 20 marzo 2012 Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org P.O.Box 20531, 91204 Jerusalem Tel.: +972 2 628 85 54 E-mail: [email protected] Fax. +972 2 628 85 55 GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 11 F e b b r a i o 2 012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Editoriale “Ho sete” In Terra Santa sta piovendo da due mesi. Una benedizione. Il paese soffriva infatti da anni per la sete, per la mancanza di acqua. Secondo l’Istituto Meteorologico Israeliano, la Terra Santa ha avuto nel mese di gennaio 29 giorni di pioggia. Una tale frequenza di precipitazioni non si registrava dal 1947. E il livello del lago di Tiberiade è aumentato in un mese di ben 55 cm. La pioggia non conosce frontiere, così ne hanno beneficiato anche i Territori Palestinesi ... Di fatto il Medio Oriente sta conoscendo una situazione che possiamo definire di «stress idrico». Vale a dire, uno squilibrio strutturale tra il capitale di acqua a disposizione - limitato e il suo consumo. In questa regione dal clima semi-desertico, la pioggia è assente da aprile a settembre. La questione dell’acqua assume dunque una chiara valenza geopolitica nei rapporti tra Israele, la Cisgiordania e Gaza. Le tensioni prendono origine da una palese disparità nei consumi di acqua da parte delle due comunità che utilizzano le stesse fonti di approvvigionamento idrico. L’assenza di acque faldifere è compensata dall’apporto di acque dal Libano e dalla Siria, che, attraverso le alture del Golan, alimentano il lago di Tiberiade. Di là nasce il fiume Giordano, le cui acque costituiscono l’unica risorsa d’acqua dolce condivisa da Israele, dall’Autorità palestinese e dal Regno di Giordania. Conoscendo le tensioni esistenti tra questi paesi, si può facilmente comprendere come sia alto l’interesse geopolitico di controllo delle acque. Per quanto riguarda il Giordano, il 46% delle sue prestazioni viene beneficiato da Israele, il 25%, dalla Siria, il 23,5% dalla Giordania, il 5% dalla Cisgiordania. L’Autorità palestinese non controlla alcuna risorsa idrica. La scarsità di acqua si impone ai governi della regione, mettendoli faccia a faccia con problemi che possono portare alla messa in discussione della loro integrità territoriale. Il controllo delle acque, e quindi il loro sfruttamento, permette di mantenere una certa pressione nei confronti di eventuali vicini dipendenti. Il 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, l’attenzione sarà posta sull’acqua come risorsa necessaria per nutrire una popolazione mondiale in rapida crescita demografica Nel mese di febbraio, l’intenzione di preghiera generale del Papa è stata la seguente: “Perché tutti i popoli abbiano pieno accesso all’acqua e alle risorse necessarie al sostentamento quotidiano”. L’acqua è un dono, e accedervi è un diritto. Ma l’acqua qui ha un prezzo: l’oro ... blu. E comporta una sfida: la pace. O almeno la cooperazione. Quali speranze? Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10) L’immagine della Samaritana che sarà evocata nella terza Domenica di Quaresima ci ricorda il suo bisogno di venire ad attingere acqua per vivere su questa arida terra. Ma cosa portò Gesù e questa donna a incontrare e soddisfare la loro reciproca sete? Per Gesù fu la sete di «cercare e salvare ciò che era perduto” (Lc 9, 10). Per la samaritana si trattò di una sete fisica. Ma il fatto di venire ad attingere l’acqua divenne occasione di riflessione su una ricerca interiore di amore. In questo incontro al pozzo, emerge il tema della «sete» di Cristo, che culmina nel grido sulla croce: «Ho sete» (Gv 19, 28). Gesù ebbe sete della fede di questa donna, e oggi ha sete della nostra fede. La Quaresima è tempo favorevole per estinguere la nostra sete con Cristo. «Se tu conoscessi il dono di Dio» (Gv 4,10). Christophe Lafontaine Il fiume Giordano nei pressi del sito del Battesimo sta quasi uscendo dagli argini. Si tratta di una fra le l principali fonti d’acqua in Terra Santa. Per dire poco PA G . 2 Le Suore di Nazareth a Shefaamer: celebrazione del giubileo Le Suore di Nazareth a Shefaamer celebrano quest’anno un particolare rendimento di grazie per i 150 anni della loro presenza in questa importante città della Galilea. L’apertura dell’anno giubilare ha avuto luogo venerdì 13 gennaio con una S. Messa presieduta da Mons. Elias Shaccour, Arcivescovo melchita di Acri. Erano presenti Mons. Marcuzzo, Vescovo ausiliare e Vicario patriarcale latino, Mons Sayyah, Arcivescovo maronita, Mons. Mouallem, Arcivescovo emerito. Don Bosco, l’apostolo dei giovani, festeggiato in Terra Santa Domenica 5 febbraio, i Salesiani in Terra Santa hanno festeggiato il loro santo patrono, particolarmente in due città. A Betlemme, il Patriarca ha celebrato la Messa nella casa dei Salesiani. A Nazareth, la Messa è stata presieduta dal Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale per Israele, nella chiesa dei Salesiani di Gesù Adolescente. Un coro italiano impegnato per la pace in Terra Santa L’Associazione Scholae Cantorum (Verona, Italia) in occasione dei 25 anni di attività ha dato avvio al progetto “Fratelli in Cristo: canti per l’amicizia e la pace in Terra Santa”. Dal 14 al 17 febbraio il coro italiano, in pellegrinaggio in Terra Santa, ha offerto tre concerti per la pace. Questa idea è nata in seguito ai contatti avuti con il Seminario di Beit Jala, in cui si formano i sacerdoti del Patriarcato Latino di Gerusalemme Il nuovo Vescovo di Lourdes, da giovane “cooperatore” a Beit Jala Il nuovo Vescovo di Tarbes-Lourdes (Francia), S.E. Mons. Nicolas Brouwet, ha svolto da giovane per due anni servizio civile come “cooperatore” presso il Seminario di Beit Jala (1986-1988). Già titolare di Simmidica e Ausiliare di Nanterre, a Hauts-de-Seine (Francia) dal 2008, inizia ora questo nuovo servizio. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme esprime le sue più vive congratulazioni, assicurando un ricordo nella preghiera dalla Terra Santa. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa Il Patriarca accoglie il suo nuovo Ausiliare ad Amman “Attorno a Lei, Mons. Lahham, vescovi e membri del clero, monaci e religiose, laici, animatori pastorali, numerosi amici, sostenitori e parenti, La acclamano come nuovo Vicario Patriarcale, qui ad Amman in Giordania”. E’ con queste parole che il 24 febbraio il Patriarca, nella sua omelia, ha accolto il nuovo Vescovo ausiliare per la Giordania, durante la Messa solenne nella quale il Nunzio Apostolico di Giordania, Mons. Lingua, ha assistito alla presenza di altre autorità religiose (i Vescovi di Terra Santa, come anche il Custode di Terra Santa). Pure le autorità civili, i rappresentanti del Governo del Regno di Giordania (tra i quali un ministro cristiano) e alcuni consiglieri del Re, si sono recati alla celebrazione. Una decina di Cavalieri e di Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro hanno ugualmente partecipato alla Messa. E gli scout hanno aperto la processione, sventolando le bandiere nella navata. Mons. Lahham giunge in un paese dove vivono 200.000 cristiani (di cui 50.000 cattolici), senza contare i 30.000 iracheni che hanno abbandonato il loro paese o altri migranti per un numero complessivo di circa 100.000 persone. Mons. Lahham ha conosciuto i primi impeti della Primavera araba che sono iniziati proprio nella sua ex Diocesi di Tunisi. Il Patriarca Mons. Lahham nuovo vescovo titolare di Madaba ha del resto sottolineato nella sua e il Patriarca Mons. Fouad Twal omelia di aver apprezzato la “buona visione d’insieme (…), lontana da esagerazioni e da pregiudizi…” che Mons. Maroun Lahham ha adottato riguardo a questi avvenimenti politici che toccano il mondo arabo. E ha proseguito, indirizzandosi al suo nuovo ausiliare: “La Sua missione a Tunisi L’ha arricchita di saggezza, di maturità e di una dimensione universale”. Indirizzando la sua omelia alla nuova missione di Mons. Lahham, Mons. Fouad Twal ha ricordato: “Lei è destinato a tutti, Monsignore: cristiani, musulmani, ricchi e poveri, sani e malati, giovani e vecchi. Sia che si tratti della Giordania e dei suoi abitanti, come pure della Palestina e della sua gente. Le preoccupazioni e le aspirazioni di tutti sono una responsabilità per noi davanti a Dio e davanti alla storia”. Christophe Lafontaine Terzo Congresso dei Commissari di Terra Santa Oltre 100 Commissari di Terra Santa - Ambasciatori della Custodia – si sono riuniti a Gerusalemme dal 30 gennaio al 4 febbraio per il loro Terzo Congresso Internazionale. I rappresentanti dei Francescani di Terra Santa nel mondo, i Commissari, vice-commissari, esperti, collaboratori, traduttori e giornalisti, di 44 paesi diversi, si incontrano ogni sei anni. Il loro obiettivo? “Confrontarsi, condividere e aggiornarsi reciprocamente, secondo le disposizioni degli ordinamenti”, sottolinea la Custodia di Terra Santa. Durante la Messa del 31 gennaio, il Patriarca Latino, Mons. Fouad Twal, ha ringraziato i commissari per il servizio da loro svolto. Nella sua omelia, il Patriarca ha sottolineato l’importanza della missione dei Francescani. “Grazie a voi”, ha detto, “molte persone possono vivere e lavorare in diverse istituzioni (...), la vostra missione non è priva di sacrifici, di umiliazioni e di incomprensioni, ma è una missione indispensabile e necessaria per far vivere e camminare tutto il resto”. Il Patriarca ha concluso pregando “che la loro missione in questa Terra susciti stupore ed uno zelo crescente”. Ha poi aggiunto “Mi auguro che ogni cristiano si senta con noi responsabile e custode di questa Terra e della sua pace”. Quest’anno i Commissari, in presenza del Ministro generale dell’Ordine, Fr. José Rodriguez Carballo, hanno lavorato su tre questioni chiave: l’economia della Custodia nel contesto della crisi mondiale, le strategie della comunicazione e la creazione di un guida operativa di riferimento per i commissari e i pellegrini. Amélie de La Hougue a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e Diocesi : Attualità inTerra Santa Nazaret, incontro interreligioso con l’Arcivescovo di Canterbury L’Arcivescovo di Canterbury, il M. Rev. Rowan Williams, capo della Comunione anglicana, è venuto in pellegrinaggio in Terra Santa. Sabato 28 gennaio 2012, in visita a Nazaret, ha partecipato, come ospite d’onore, ad un incontro interreligioso presso la “Ste Margaret guesthouse”; incontro organizzato dalla parrocchia e dalla diocesi anglicana. Erano presenti un centinaio di ospiti di tutte le comunità religiose. Hanno preso la parola il VeNazareth, 28 gennaio, il Vescovo di Canterbury scovo Suheil Dawani, della Chiedurante un incontro interreligioso sa Anglicana di Terra Santa, lo Sceicco Mouaffaq Tarif, a nome dei drusi, lo Sceicco Fihmi Ahmad, a nome dei musulmani, e l’Arcivescovo Shacour, a nome dei cristiani. Mons. Marcuzzo ha avuto l’opportunità di porgere il discorso di benvenuto all’Arcivescovo di Canterbury, per congratularsi e ringraziarlo per la sua “significativa posizione in favore della giustizia e della pace in Terra Santa e nel Medio Oriente in generale, per la sua visione cristiana su alcune questioni scientifiche come l’evoluzione, per il dialogo ecumenico e interreligioso, e per le sue eccellenti relazioni con la Chiesa cattolica emerse durante la visita del Papa in Inghilterra in occasione della beatificazione di John Henry Newman e a proposito dell’Ordinariato Personale”, creato appositamente per gli anglicani che desiderano diventare cattolici. Nel discorso ufficiale l’Arcivescovo ha parlato di pace, riconciliazione, relazioni interecclesiali e interreligiose, di nuova armonia in Medio Oriente. Si è soffermato in modo particolare sul “messaggio di Nazaret”. “Tutti i credenti, tutti noi siamo invitati a diventare figli di Abramo, a vivere la fede di Abramo e a realizzare la promessa di Abramo. Lo saremo nella misura in cui sapremo imitare Maria di Nazareth nella sua totale disponibilità alla Parola di Dio e nel suo abbandono radicale alla volontà di Dio”, ha aggiunto. Corrispondente da Nazaret La vita consacrata festeggiata dal Nunzio Apostolico In occasione della “Giornata della vita consacrata” e della festa della Presentazione al Tempio, Mons. Franco, Nunzio apostolico in Israele e Delegato apostolico a Gerusalemme e nei Territori Palestinesi, ha presieduto, giovedì 2 febbraio, la messa presso le Suore del Rosario a Gerusalemme. La cappella delle suore del Rosario ha accolto più di 250 religiosi e laici venuti per pregare insieme. La messa è stata Giornata della vita consacrata concelebrata da una ventina di altri dalle Suore del Rosario a Gerusalemme sacerdoti. I canti e le letture si sono alternati in inglese, latino, arabo, francese, ebraico, italiano, spagnolo, riflesso delle varie nazionalità che costituivano l’assemblea. Nella sua omelia, Mons. Franco ha espresso tutta la sua gioia di potere trascorrere un po’ di tempo con i consacrati della Terra Santa. “Giungendo da tutto il mondo”, ha detto “voi costituite, qui a Gerusalemme, una presenza locale, segno della presenza di Dio”. Amélie de La Hougue PA G . 3 Rameh: dimostrazione popolare di protesta contro la violenza Sabato 11 febbraio 2012 si è tenuta a Rameh, in alta Galilea, una grande dimostrazione popolare di protesta contro la violenza. Una manifestazione che ha unito la popolazione locale, religiosamente mista, in seguito a degli episodi di violenza che hanno colpito il paese nelle ultime settimane e che purtroppo hanno raggiunto il culmine con l’omicidio di un giovane druso di 23 anni. Il saluto dei sacerdoti di Giordania a Mons. Sayegh Il Consiglio dei sacerdoti latini in Giordania ha organizzato il 16 febbraio una cerimonia di saluto a Mons. Selim alla conclusione del suo servizio episcopale, in seguito all’accettazione, da parte del Santo Padre, delle sue dimissioni per raggiunti limiti di età. La cerimonia è iniziata con un’ora di adorazione davanti al S.S. Sacramento nella chiesa di Notre-Dame di Nazareth a Sweifieh. Insulti contro i cristiani a Gerusalemme Alcune scritte anti-cristiane sono state scoperte lunedì 20 febbraio, sui muri di una chiesa battista di Gerusalemme-ovest. Si tratta già del secondo episodio del genere avvenuto dall’inizio del mese. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme reagisce fortemente contro questi atti odiosi e ostili ai cristiani. Si auspica una migliore formazione della società in modo che non abbia più a verificarsi alcun tipo di fanatismo. Don Dezzutto: 90 anni di passione per la Bibbia Don Domenico Dezzutto, salesiano di Beit Jemal, grande promotore della diffusione della Bibbia, ha celebrato il suo novantesimo compleanno e i 75 anni di presenza in Terra Santa e in Medio Oriente. Il Vicario patriarcale latino per Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, ha fatto visita a Don Domenico Dezzutto per felicitarsi con lui e trasmettergli gli auguri e la gratitudine del Patriarca, Mons. Fouad Twal, dei Vescovi ausiliari, del clero e della comunità locale. PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Il Patriarca consacra il nuovo altare della Kehilla Domenica 5 febbraio 2012, Sua Beatitudine il Patriarca latino Fouad Twal si è recato per la prima volta, da quando è diventato Patriarca di Gerusalemme, alla Kehilla. Egli aveva visitato questa comunità come Vescovo coadiutore, pochi mesi dopo il suo arrivo in Diocesi, nel 2007. Il Patriarca è stato invitato a celebrare la Messa per la festa della Presentazione di Gesù al Tempio che ha luogo quaranta giorni dopo il Natale. È la festa della casa della Kehilla, la festa dei Santi Simeone e Anna che attendevano il Messia e che lo hanno riconosciuto nel piccolo bambino portato tra le braccia dai suoi genitori. In questa occasione, il Patriarca ha consacrato il nuovo altare della cappella, un magnifico altare in legno realizzato appositamente dai maestri carpentieri, Yona e Stas. L’altare è stato re- alizzato grazie al generoso contributo della famiglia Frick della Svizzera. La cerimonia della dedicazione di un altare è una celebrazione che non avviene di frequente e che comprende l’unzione con l’olio (che è stato benedetto il Giovedi Santo). È una celebrazione simile all’ordinazione di un sacerdote - preghiere preparatorie, le litanie dei santi, l’unzione con l’olio e la vestizione. Il Patriarca ha celebrato il rito della dedicazione dell’altare in francese e la messa in arabo, mentre l’assemblea, numerosa, ha risposto in arabo ed ebraico. Si è potuto rispondere in arabo grazie all’aiuto di una accurata trascrizione in questa lingua. Una ventina di sacerdoti hanno concelebrato, tra cui il Padre David Neuhaus (Vicario patriarcale per la comunità di lingua ebraica) e circa 120 fedeli hanno partecipato alla Il Patriarca ha consacrato il nuovo altare alla Kehilla Messa, più delle sedie a disposizione in cappella. Nella sua omelia, il Patriarca ha parlato anche dei recenti eventi ecclesiali e ha sottolineato il ruolo del Vicariato di S. Giacomo all’interno della pastorale della Chiesa locale. Vicariato del Patriarcato latino per i cattolici di lingua ebraica in Israele La grazia di Gerico per i malati Domenica 5 febbraio, a Gerico, Mons. Shomali ha conferito l’Unzione degli Infermi a 100 persone, durante la celebrazione dell’Eucarestia che egli ha presieduto nella parrocchia del Buon Pastore. Il sacramento degli infermi consiste in una unzione con olio santo. Questo sacramento della Chiesa rappresenta la risposta alla richiesta da Lui fatta agli apostoli: “Guarite i malati” (tra i passi paralleli, cf Mc 16,17-18). A Gerico esso assume una intensità tutta particolare. Perché Gerico è un luogo di guarigione. Ritorna alla memoria la guarigione di Bartimeo, ma anche la conversione di Zaccheo: infatti, entrambi a Gerico incontrano Gesù. Incontro difficile per il mendicante cieco - Bartimeo – escluso dalla folla alle porte della città. Incontro ugualmente molto sofferto per l’esattore di tasse Zaccheo, perché di statura troppo piccola, e nascosto dalla folla. Il loro incontro con Gesù però apre i loro occhi: essi vedono! La conversione di Zaccheo significa anche la guarigione dalla sua cecità spirituale. E’ dunque a Gerico che Mons. Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme, ha conferito il sacramento degli Infermi a circa metà dell’assemblea, costituita in quel giorno da circa 200 persone. Dopo l’Eucarestia, è stato offerto un pranzo Più di mille fedeli per festeggiare le Beatitudini Come è ormai tradizione, ogni ultima Domenica del mese di gennaio, quest’anno il 29 gennaio, la Chiesa di Terra Santa venera il Santuario delle Beatitudini, celebrando la Domenica delle Beatitudini. Il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, ha presieduto la Messa pontificale. Festa della Cattedra di S. Pietro apostolo in loco Domenica 19 febbraio la Chiesa di Terra Santa si è riunita a Tiberiade, presso il Santuario di San Pietro, per celebrare la festa della Cattedra di San Pietro apostolo, anticipata quest’anno dal 22 al 19 febbraio. Mons. D’Ercole (dell’Arcidiocesi di L’Aquila, in Italia) ha celebrato la Messa insieme a Mons. Marcuzzo. Gerusalemme commemora l’Incoronazione di spine Come tradizione a Gerusalemme, una messa per commemorare l’incoronazione di spine di Cristo è stata celebrata il Venerdì dopo il Mercoledì delle Ceneri. Il 24 febbraio Padre David Neuhaus ha presieduto la Santa Messa presso il Convento dell’Ecce Homo. dal parroco della parrocchia, P. Ibrahim Sabbagh. L’organizzazione di questa giornata è stata invece curata dalla comunità dei “Silenziosi Operai della Croce, Mater Misericordiae”, presenti in Terra Santa dal 1977. Tale celebrazione ha avuto luogo una settimana prima della “Giornata del Malato”. Nell’ambito di questa Giornata Mondiale, il sacramento dell’Unzione degli Infermi è stato amministrato durante la Messa domenicale in tutte le parrocchie della Diocesi. La Giornata del Malato viene celebrata ogni anno l’11 febbraio. Christophe Lafontaine San Valentino a Nazaret Nella serata di venerdì 10 febbraio, la Comunità Chemin Neuf ha anticipato la celebrazione della festa di San Valentino, invitando le coppie cristiane di Nazaret ad una cena presso il Centro Internazionale Maria di Nazaret. La comunità, fedele alla sua vocazione di lavorare per l’Unità della Famiglia con la missione di Cana, ha proposto un’occasione di “ristoro” per le coppie presenti. Una ventina di coppie hanno risposto all’invito. Nuovo Comitato Esecutivo dell’Ufficio delle Scuole Cattoliche in Israele Venerdì 10 febbraio i membri del Comitato Direttivo dell’”Ufficio delle Scuole Cattoliche in Israele” (USCI) hanno rinnovato il proprio Comitato Esecutivo. L’elezione si è svolta nella scuola delle Suore Francescane di Kafrkanna, diretta da Suor Renee Moussa, in presenza di Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele. Oltre al Vescovo, che non ha un ruolo attivo in questo Ufficio, era presente l’avvocato ufficiale dello stesso, il Sig. Abu Issam Nassar. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 5 La Diocesi in Medio Oriente e nel Mondo «Vogliamo la pace con tutti e per tutti» esorta il Patriarca Twal La “Dichiarazione di Doha” è un passo verso la riconciliazione palestinese? In ogni caso essa è giunta a tal fine nel quadro delle riunioni intavolate a Doha, tra Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità palestinese e capo di Fatah, e Hamas Khaled Mechaal, leader di Hamas. I due partiti palestinesi intrattengono relazioni piuttosto tese dal 2007 e dal momento della presa della Striscia di Gaza da parte di Hamas. L’accordo di Doha viene a rafforzare un “Accordo di riconciliazione” firmato nel 2011 e che stava ristagnando. L’incontro si è svolto alla presenza dell’emiro del Qatar Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani, impegnato nella riconciliazione inter-palestinese, in seguito all’iniziativa del Re Abdullah di Giordania. Secondo tale accordo il Presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas guiderà un governo di transizione per la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Le due parti hanno concordato di “continuare il processo di ricomposizione dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP)” al fine di integrare Hamas e la Jihad islamica nel seno di questa istanza rappresentante tutti i palestinesi. Questo governo avrà altresì l’incarico di “supervisionare la ricostruzione di Gaza” e di preparare le “elezioni” (inizialmente previste per il 4 Maggio 2012). Per il Patriarca latino di Gerusalemme non costituisce un ostacolo il fatto che tutti i Palestinesi si impegnino ad aiutare Mahmoud Abbas ad attuare questi due progetti. Egli riconosce inoltre nel Presidente Palestinese “un uomo moderato, aperto, pronto a cooperare”. Secondo quanto convenuto nel presente accordo, Mahmoud Abbas ricopre ormai sia il ruolo di Presidente sia quello di Primo Ministro dell’Autorità palestinese, sostituendo l’economista Salam Fayyad, sostenuto dall’Occidente. A questo riguardo il Patriarca Fouad Twal esprime il proprio rincrescimento, tenuto conto del “grande lavoro svolto con successo da Salam Fayyad per preparare con serietà e discrezione le infrastrutture di un futuro Stato di Palestina”. La via della pace Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato la decisione del presidente dell’Autorità nazionale palestinese di firmare un accordo di governo di unione nazionale con Hamas. “Se Abu Mazen (Mahmoud Abbas, ndr) applica ciò che è stato firmato a Doha, sceglie di abbandonare la via della pace per unirsi ad Hamas”, ha dichiarato Netanyahu, in un comunicato trasmesso dal suo ufficio. “O la pace con Hamas o la pace con Israele. Non si possono avere insieme”, ha replicato Netanyahu. “Non è così”, risponde il Patriarca Fouad Twal che si stupisce di “questa reazione”. Per lui “questa riconciliazione effettiva risponde alle aspirazioni dei palestinesi all’unità e bisogna esserne contenti”. E per sottolineare il desiderio di una pace globale, aggiunge: “Vogliamo la pace per tutti, una buona intesa con Israele e l’unione tra i fratelli palestinesi di tutte le correnti di pensiero politico. Del resto, chi non conosce nella propria famiglia punti di vista divergenti o opposti?”, si chiede il Patriarca, che individua un punto di riferimento in una”reciprocità anormale” nei due campi, in cui ci sono “quelli che non vogliono riconoscere lo stato di Israele e altri che non vogliono riconoscere lo stato di Palestina”. Mons. Fouad Twal spera che questa riconciliazione possa contribuire a “mantenere i negoziati, che non sono mai cessati, direttamente o indirettamente. Prova di ciò sono il rilascio del militare Shalit e di oltre 1000 palestinesi. Il dialogo è fatto per persone che non si comprendono. Non c’è nulla da guadagnare a volerlo interrompere. Dobbiamo combattere contro lo spirito di divisione, che non è da assecondare in un cammino che intende perseguire vie di pace”. Christophe Lafontaine Preghiera ecumenica per la Siria venerdì 17 febbraio Venerdì 17 febbraio, alle ore 17, nella Basilica di S. Stefano a Gerusalemme, si è tenuta una preghiera ecumenica per la Siria, organizzata dal movimento Sabeel. Si tratta di un’eco alle parole pronunciate da Benedetto XVI all’Angelus della domenica precedente. Convegno sulla presenza cristiana nel mondo arabo Dal 24 al 28 gennaio si è tenuto un convegno ad Antelias (Libano), organizzato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese, per discutere sulla presenza dei cristiani nel mondo arabo. È intervenuto il Segretario Generale del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, il Padre Boulos Roulhana. Incontro bilaterale tra la Santa Sede e l’OLP Le delegazioni della Santa Sede e dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) si sono incontrate ufficialmente a Ramallah il 28 gennaio, in seguito alla ripresa dei negoziati bilaterali. La ripresa dei colloqui risale al 2010, 10 anni dopo la firma di un Accordo fondamentale. Essi riguardano i diritti della Chiesa cattolica nei Territori Palestinesi, il rispetto della libertà religiosa e di coscienza e l’uguaglianza tra tutti gli abitanti del futuro Stato palestinese. Appello del Custode per la Siria Il Custode di Terra Santa, Padre Pizzaballa, ha diffuso un appello per sostenere concretamente i numerosi cristiani della Siria e le Opere di carità della Custodia. In esso ha dichiarato: “I dispensari medici dei conventi francescani diventano luoghi di rifugio e di accoglienza per tutti, seguendo la tradizione della Custodia, senza alcuna differenza tra le etnie di Alawiti, di Sunniti, di Cristiani o di ribelli e di governativi”. PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Crisi degli alloggi per le famiglie cristiane di Jenin Jenin è un paese situato nella Cisgiordania settentrionale, 100 km a nord di Gerusalemme. Di stragrande maggioranza musulmana, Jenin può contare su una piccola parrocchia latina di 60 famiglie. Il parroco, il Rev.do Don Vito, sacerdote del Patriarcato Latino, ha dato inizio, con la sua parrocchia, ad un progetto di rinnovo e ristrutturazione degli appartamenti, al fine di impedire la partenza dei cristiani. A nord della Cisgiordania, 43 km da Nablus, Jenin si trova accanto al confine israeliano. Questo paese, chiamato inizialmente En Ganim, è circondato da 88 paesi musulmani. Ma nei pressi si trova anche Zababdeh, unica città della regione a essere prevalentemente cristiana. La parrocchia del Santo Redentore, una famiglia di 300 cristiani Don Vito Vacca è già da più di due anni parroco di Jenin e delle località circostanti (Bourqin, Deir Ghazaleh, Jalameh, Kafr Qoud, Sabah el-Kheir e Ya’bad). La sua parrocchia, intitolata al Santo Redentore, è composto da 60 famiglie cristiane, quasi tutti latine. Secondo le parole del Parroco, si tratta di una parrocchia “piccola” e “povera”. Piccola, così i 300 cristiani sono davvero pochi accanto ai 60.000 musulmani della cittadina. E poveri, perché qui, in questa regione agricola, e come in molti altri villaggi in Palestina, il tasso di disoccupazione è molto elevato, raggiungendo in alcuni casi addirittura il 60%. Don Vito veglia su ciascuna delle sue famiglie come il Pastore ha cura delle sue pecore. Infatti, trattandosi di una piccola comunità, conosce tutti i parrocchiani. “Posso seguire personalmente ogni famiglia”, precisa. Attento alle loro esigenze, Don Vito fa ogni sforzo per garantire che “la presenza cristiana a Jenin non scompaia”. Perché in effetti il rischio c’è. Anzi, più che un rischio si tratta di una realtà. Molti cristiani stanno abbandonando il paese, costretti a farlo per motivi economici. Eppure, secondo il parroco del paese, “il numero dei cristiani potrebbe crescere”, se non altro perché le famiglie hanno molti figli. Ma il problema principale è quello relativo alle abitazioni. Le famiglie, non essendo in grado di affrontare finanziariamente le spese di rinnovo delle abitazioni, sono costrette a lasciare i loro appartamenti perché troppo piccoli o insalubri. E così, anche se a malincuore, si trovano costetti a lasciare Jenin. Si tratta di un problema che Don Vito si è preso particolarmente a cuore decidendo di raccogliere fondi per rinnovare gli appartamenti dei suoi parrocchiani. “Attualmente stiamo rinnovando gli spazi abitativi di quattro a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 Lavori di rinnovo dell’appartamento di Iustra Fathie nel suo nuovo appartamento 4 famiglie beneficiano dei lavori di ristrutturazione delle loro abitazioni famiglie”. Tra queste, la famiglia di Iustra. “La sua casa non è pulita e l’acqua entra dappertutto. La parrocchia la aiuta a ristrutturare tutto l’edificio secondo un preventivo di quasi 15 mila shekel”. Per altri invece la ristrutturazione non è sufficiente e si tratta di costruire un nuovo appartamento. È il caso della famiglia di Fathie: “Stiamo costruendo una camera e una cucina accanto alla casa di suo figlio”. Il bilancio è di circa 35.000 shekel, precisa Don Vito, ma aggiunge: “Ci mancano però ancora 15.000 shekel”. In parrocchia un gruppo di signore ha organizzato dei lavori di cucito e quanto viene realizzato viene venduto ai pellegrini. Ognuno partecipa come può per tener viva questa comunità cristiana, minoritaria, ma così preziosa. Ciò che è vitale, secondo Don Vito, è che non se ne vadano. Amélie de La Hougue Per approfondimenti, vi invitiamo a visitare il sito all’indirizzo www.lpj.org : •Discorso di P. Boulos Rouhana sulla presenza dei cristiani e loro testimonianza nel mondo arabo (Libano, fine gennaio 2012) •L’accordo Vaticano-Israele (1 febbraio 2012) •Il Cardinale Timothy M. Dolan, Arcivescovo di New-York, commenta il pellegrinaggio spirituale in Terra Santa (3 febbraio 2012) •Messaggio del Cardinale Turkson per la pace in Terra Santa (27 gennaio 2012) •Lettera di ringraziamento di Mons. O’Brien dopo aver ricevuto notizia dell’elevazione a membro del Collegio Cardinalizio (30 gennaio 2012) •Omelia del Patriarca latino alla Kehilla di Gerusalemme (5 febbraio 2012) •Quaresima 2012: Lettera pastorale del Patriarca •La Siria, un anno dopo: dove sono i cristiani ? L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Mons. O’Brien nuovo Cardinale Sabato 18 febbraio, durante il suo quarto Concistoro Ordinario Pubblico, Papa Benedetto XVI ha creato 22 nuovi cardinali, tra cui anche l’Arcivescovo Edwin O’Brien (Baltimora), Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. La berretta, l’abito rosso e l’anello sono stati consegnati da Papa Benedetto XVI all’ex Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, che diventerà Gran Maestro in seguito alla nomina a Cardinale. Per l’occasione, il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal, Gran Priore dell’Ordine, si è recato a Roma. Tra i nuovi cardinali anche Sua Eccellenza Mons. Fernando Filoni, già Nunzio apostolico in Giordania dal 2001 al 2006 ed attualmente Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Nella sua omelia, il Papa ha sottolineato la profondità della vocazione cardinalizia: “Ai nuovi Cardinali è affidato il servizio dell’amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata, fino all’effusione del sangue, se necessario”. “E’ con questo significato che è infatti da intendere l’imposizione della berretta rossa”, ha aggiunto. Infine il Santo Padre ha invitato tutti i fedeli a pregare per i nuovi Cardinali, perché in ciascuno di essi “possa rispecchiarsi al vivo il nostro unico Pastore e Maestro, il Signore Gesù”. Amélie de La Hougue ✯ ✯ ✯ Mons. Timothy Dolan, Cavaliere in Terra Santa Mons. Timothy M. Dolan, Arcivescovo di New York, creato Cardinale il 18 febbraio, ha visitato la Terra Santa dal 25 gennaio al 3 febbraio 2012. Lunedì 30 gennaio, rivestito del mantello di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Mons. Dolan è entrato solennemente nella Basilica del Santo Sepolcro. Era accompagnato da cinquanta sacerdoti della sua Diocesi. Accolti dai Francescani, da secoli custodi dei Luoghi Santi, hanno potuto raccogliersi in preghiera sulla tomba di Cristo. Poco dopo, S.B. Fouad Twal ha ricevuto la delegazione di New York al Patriarcato Latino di Gerusalemme. “Sono onorato di essere qui (in Terra Santa)”, ha detto l’arcivescovo Dolan rivolgendosi al Patriarca. Perché qui meglio che altrove “ci ricordiamo di appartenere alla Chiesa della Resurrezione”, ha aggiunto. Il Patriarca ha portato i suoi ospiti a conoscenza della situazione della Chiesa in Terra Santa. Si è poi preso tempo per rispondere alle loro domande. Dopo di che, ha decorato l’Arcivescovo Dolan e altri sette membri della delegazione con la Conchiglia di Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L’Ordine, creato nel 1868 da Papa Pio IX, è noto per la sua vocazione a sostegno del Patriarcato Latino di Gerusalemme e a protezione del Santo Sepolcro. Infine Mons. Fouad Twal ha donato all’Arcivescovo di New York un’icona di Maria, Nostra Signora di Palestina, con dedica tratta dal Salmo 121: “Domandate pace per Gerusalemme, sia pace a coloro che ti amano”. Per concludere l’incontro e in risposta a quest’esortazione biblica, il Patriarca ha invitato Mons. Dolan e i sacerdoti presenti a pregare insieme un Padre Nostro. Daniel Le Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected] GERUSALEMME n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e N u m e ro 10 G e nna i o 2 012 Patriarcato Latino di Gerusalemme www.lpj.org P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel : +972 2 628 23 23 Fax : +972 2 627 16 52 Media office: [email protected] STAMPA DEL PATRIARCATO LATINO BEIT JALA — 2012 Editoriale Si può fare a meno dell’unità? Quando ascolto l’Arcivescovo Shrivanian del Patriarcato armeno parlare sulla speranza cristiana, comune a tutti noi cristiani; quando ascolto il Vescovo Younan della Chiesa Luterana ricordare la croce di Cristo come fondamento della nostra unità; quando ascolto Mons. Maroun Lahham, nuovo Vescovo di Giordania, manifestare l’intenzione di vivere “con tutti secondo uno spirito di famiglia e di collaborazione”... ... mi rendo conto che qui in Oriente e specialmente in Terra Santa, l’ecumenismo non è solo una parola. Non è solo una preghiera. È una vera e propria necessità vitale per la presenza dei cristiani in questa regione, in questa sofferente parte del mondo. Il Romanticismo rivoluzionario della primavera araba, un anno dopo, quali incertezze lascia dietro di sé? E per quanto riguarda la situazione politica in Terra Santa? Per i cristiani, l’unità è condivisione delle gioie ma anche delle stesse preoccupazioni legate all’emigrazione, alla disoccupazione, alle difficoltà di accesso alla stessa Gerusalemme, alle tasse, alla libertà di movimento dei cristiani, alla questione dell’ottenimento del visto per religiosi, studenti e volontari, ecc. ... Il dialogo, soprattutto ecumenico - e per questo anche interreligioso – non deve avere come obiettivo solamente uno scambio di opinioni. Dovrebbe essere piuttosto un dialogo di carità. Dovrebbe essere concreto. Si tratta di una realtà già presente. Sul terreno. Avviene nel quotidiano, almeno a livello sociologico, se si può dire così. Realtà miste, comprendenti membri di comunità cattoliche, protestanti e ortodosse, non sono rare. È quanto avviene soprattutto nelle scuole, nelle famiglie miste. Se a livello del dialogo teologico e del diritto canonico ci si trova a volte in situazioni di stallo, i credenti, che spesso ignorano le ragioni che stanno all’origine delle divisioni ecclesiali, si riconoscono prima di tutto cristiani, prima di porsi sul piano confessionale. Operare, agire in modo ecumenico è il modo migliore per mantenere un fronte unito. Tuttavia, i cristiani non dovrebbero vivere solo per se stessi. Vivere come gli eredi di Cristo e degli apostoli è certamente fermento di solidarietà fra le Chiese. Ma se i cristiani vivono qui è anche per altre motivazioni. Ne nominiamo alcune: la loro fede in Gesù Cristo; il loro desiderio di testimoniare un Dio d’amore; l’attaccamento alla propria terra; l’amore per i Luoghi Santi. Da questa comunione dipende l’efficacia della testimonianza cristiana nei confronti di musulmani ed ebrei. Uniti fra di loro, i cristiani possono arricchire le loro società con i valori del Vangelo che sono universali. Il minimo è iniziare mostrando qualche gesto di pace tra i cristiani. Non si tratta di sopprimere le specificità di ogni culto. Al contrario, bisogna accettare il fatto che ci sono delle differenze nel vivere cristiano. La parola di Cristo e degli apostoli mostra chiaramente che la coesistenza, anche pacifica, non è sufficiente. A quando la Pasqua nella stessa data? Christophe Lafontaine Dal 22 al 29 gennaio 2012 si è svolta a Gerusalemme la Settimana per l’Unità dei Cristiani PA G . 2 Concerto ecumenico a Gerusalemme Giovedi 29 dicembre, al Centro Notre Dame di Gerusalemme si è svolto un concerto ecumenico di canti natalizi organizzato dai Figli di Maria. Erano rappresentate le diverse chiese di Gerusalemme. Zoom sull’attualità ecumenica nel 2011 Domenica, 15 gennaio, presso il Monastero dell’Emanuele a Betlemme, si è tenuta una conferenza sull’attività ecumenica nel 2011 . Padre Frans Bouwen, che da dieci anni svolge questo servizio, ha presentato una panoramica dell’ecumenismo mondiale, di quello in Medio Oriente e a Gerusalemme. Ecumenismo in Giordania In occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e su invito del canale televisivo satellitare Noursat della Giordania, le Chiese cristiane di Giordania hanno preparato, il 19 gennaio, un incontro di preghiera presso la chiesa di La Salle a Jebel Hussein (Amman). Insegnamento sul matrimonio e il diritto canonico a Cipro Il 10 gennaio 2012 P. Dobromir Jasztal, OFM, canonista polacco, ha visitato Cipro - uno dei vicariati del Patriarcato Latino – ove ha tenuto una relazione a carattere formativo sul matrimonio e il diritto canonico. Cipro è conosciuta, infatti, proprio per l’elevato numero di matrimoni misti. Don Barbareschi, Giusto tra le Nazioni, visita il Patriarcato Don Barbareschi, sacerdote italiano di 90 anni, riconosciuto Giusto tra le Nazioni per avere salvato centinaia di ebrei nel periodo della seconda guerra mondiale, si è recato in pellegrinaggio in Terra Santa e venerdì 30 dicembre è stato ricevuto dal Vescovo ausiliare di Gerusalemme, Mons. Shomali. n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attualità inTerra Santa Prime reazioni di Mons. Lahham, Vicario patriarcale ad Amman Il 19 gennaio Mons. Maroun Elias Lahham è stato nominato Vicario patriarcale per la Giordania. Fino ad ora Arcivescovo di Tunisi (Tunisia), conserva, a titolo personale, la dignità di arcivescovo. Riceve anche il titolo di Vescovo titolare di Madaba. “Una grazia” secondo quanto espresso dal Patriarca (originario della stessa città) che spiega che questa nomina fa eco all’ “impegno e dedizione di Mons. Lahham che è stato parroco di Madaba dal 1981 al 1988”. Il nuovo Vescovo, figlio di questa terra, confida: “Non ho mai sognato titolo migliore. Madaba è nel mio cuore. Vi Mons. Lahham succede a Mons. Selim Sayegh, che aveva presentato ho trascorso sette dei miei anni migliori”. Alla dole dimissioni per raggiunti limiti di età manda su cosa porre più accento nella sua missione pastorale in qualità di Vescovo ausiliare per la Giordania, il nuovo Vicario risponde affermando di voler “seguire i sacerdoti e mettere in pratica il Sinodo diocesano”, alla preparazione del quale egli stesso aveva collaborato in modo notevole. Prima del suo insediamento ufficiale a fine febbraio, desidera rivolgere ai fedeli della Giordania un particolare pensiero: “Voglio vivere con tutti in spirito di famiglia e di collaborazione”. Il Patriarca latino di Gerusalemme si rallegra di potere lavorare nuovamente con il vescovo Lahham, suo successore a Tunisi nel 2005. Per Mons. Fouad Twal “il periodo vissuto a Tunisi ha permesso al nuovo Vicario di maturare la propria attività pastorale. Se è riuscito a farlo a Tunisi, riuscirà a farlo anche qui come Vicario insieme ai Vescovi e ai sacerdoti del Patriarcato. Mabrouk! Felicitazioni e auguri, a lui e a noi!”. Christophe Lafontaine Settimana per l’Unità dei Cristiani, fiammata finale Le serate di preghiera per l’unità dei cristiani hanno acceso migliaia di scintille dal 21 al 29 gennaio, conclusesi con la fiammata conclusiva della Preghiera Internazionale per la Pace in Terra Santa. Anglicani, armeni, luterani, latini, etiopi, copto-ortodossi, greco-cattolici ... a Gerusalemme ogni comunità ha acceso durante questi otto giorni un luminoso fuoco d’artificio di preghiere per l’unità dei cristiani. Il Vescovo della Chiesa ortodossa etiope ha ricordato nel suo intervento che “Gerusalemme deve essere un esempio” di questa unità, perché “Cristo ha donato la sua vita per tutti” proprio qui, nella Città Santa. A Nazareth, allo stesso tempo, su iniziativa di Mons. Marcuzzo e della Comunità cattolica Chemin Neuf, si è celebrato un incontro di preghiera per l’unità dei cristiani nella cappella dell’Unità del Centro Internazionale Mariano di Nazareth . “To be or not to be?” è stata la domanda posta, il giorno dopo, sabato 28 gennaio, dal Patriarca copto ortodosso nella sua introduzione alla preghiera serale. Sì, “l’unità dei cristiani è per tutti” (...) “ne abbiamo bisogno”. Queste parole sono risuonate nel cuore dei numerosi fedeli che hanno partecipato all’incontro. Per la concomitanza con la veglia per l’unità dei cristiani, tutti gli intervenuti hanno anche preso parte alla settima edizione della Preghiera Straordinaria di tutte le Chiese per la Riconciliazione, l’Unità e la Pace, cominciando da Gerusalemme. L’ultimo fuoco d’artificio di questa settimana ha avuto luogo domenica presso i greco-cattolici. Mons. Giulio Zerey, Vicario patriarcale melchita di Gerusalemme, ha ricordato l’importanza di sapere con umiltà “lavare i piedi gli uni degli altri” per raggiungere l’unità e la pace. Amélie de La Hougue a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 3 Diocesi : Attualità in Terra Santa Il Coordinamento Terra Santa discute sulle abitazioni per i cristiani di Gerusalemme Dall’8 al 12 gennaio 2012, il Coordinamento Terra Santa, composto da vescovi europei e nordamericani, si è riunito, come ogni anno, in segno di solidarietà con la Chiesa Madre. Dopo aver visitato nella giornata di domenica la parrocchia di Gaza, lunedi 9 gennaio la Delegazione di Vescovi è stata accolta a Gerusalemme dal Patriarca Fouad Twal. Al centro delle discussioni, la questione degli alloggi per i cristiani in Terra Santa. Il dottor Sami Al-Yousef, Direttore Regionale della Pontifical Mission, ha ricordato “il problema del muro che separa i palestinesi della Cisgiordania da Gerusalemme”. Questo ha come conseguenza “la loro emigrazione dalla Cisgiordania, la vendita delle loro case, ed allo stesso tempo la crescente domanda di abitazioni a Gerusalemme”. Hanno già visto la luce numerosi progetti abitativi sostenuti dal Patriarcato Latino e dalla Custodia di Terra Santa. Le principali difficoltà però rimangono quelle legate al loro finanziamento. Un’altra difficoltà è costituita dall’ “ottenimento del permesso di costruzione”, aggiunge il Dr. Raffoul Rofa della Società St Yves, “perché è molto costoso e richiede molto tempo”. Di fronte a questa opacità di procedure giuridiche e alla mancanza di pianificazione urbana, i Palestinesi costruiscono in fretta delle abitazioni in località a volte simili alle baraccopoli, con delle conseguenze ben precise: in primo luogo, si trovano inseriti nei registri dell’illegalità, e, seconda cosa, si trovano di fronte al rischio di demolizione delle abitazioni. Molti, infatti,sono gli ordini di demolizione pronunciati per abitazioni a Gerusalemme. Attualmente ci sono quasi 650 richieste di alloggi nella città vecchia di Gerusalemme” precisa Khalil Dughbaj, rappresentante della Custodia di Terra Santa. “Si tratta di uno dei luoghi preferiti dai cristiani per stabilirsi” afferma Mons. William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme, che ricorda, allo stesso tempo, che “è molto difficile ottenere i permessi di costruzione”. La risposta della Chiesa di fronte a questa situazione “non è quella di pretendere di risolvere tutti i problemi dei cristiani a Gerusalemme, ma di fare del suo meglio per aiutarli”. Questi progetti abitativi, come ad esempio quello recente di Beit Safafa, hanno soprattutto, fra gli intenti, quello di arginare l’emigrazione delle giovani coppie cristiane all’estero. “Non si tratta di creare ghetti separati di latini, armeni e ortodossi [...] noi sosteniamo tutta la comunità cristiana”. E, riferendosi al carattere ecumenico di questa iniziativa, il Vescovo aggiunge: “vogliamo integrare, non separare”. Il Patriarca, nel corso di un’intervista rilasciata l’11 gennaio alla Radio Vaticana, ha suggerito ad ogni Diocesi di finanziare un alloggio in Terra Santa. Daniel Le “Abbiamo bisogno di Dio” ha detto Shimon Peres Il presidente israeliano Shimon Peres ha ricevuto giovedi, 29 dicembre, i rappresentanti della comunità cristiana in Israele, in occasione della festa del Natale e del Capodanno. In quest’occasione egli ha ricordato l’importante ruolo dei leader religiosi a favore della fede e della pace. Il presidente Peres ha quindi sottolineato “il bisogno di Dio per avere un comportamento etico e morale e non solo pragmatico”. Considerando il ruolo dell’educazione come essenziale, Shimon Peres ritiene che “la religione ha un impatto sui cuori e sulle anime, ed è così che i credenti possono offrire un cambiamento sostanziale all’umanità”. Secondo lui “la politica divide ma la preghiera unisce”. Nonostante le differenze. Questo tradizionale incontro – in questo periodo dell’anno - ha riunito Incontro tra Shimon Perers, Presidente dello stato di Israele e i leader religiosi cristiani ortodossi e latini nella residenza presidenziale di Beit Hanassi, su iniziativa del Ministero degli Affari interni e religiosi. La parte cattolica era rappresentata da Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal (Patriarca Latino di Gerusalemme), Mons. Shomali (Vescovo ausiliare di Gerusalemme), Mons. Marcuzzo (vicario per Israele), padre David Neuhaus (vicario patriarcale per la comunità di lingua ebraica) e il Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. Erano anche presenti alla riunione, che è durata circa un’ora, Sua Beatitudine Teofilo III (il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme) e Mons. Aris Shirvanian (che rappresentava il Patriarcato armeno di Gerusalemme). Christophe Lafontaine PA G . 4 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Diocesi : Attività pastorali e vita liturgica Pastorale dei migranti Padre David Neuhaus, Vicario patriarcale per i cattolici di lingua ebraica in Israele e coordinatore della Commissione dei sacerdoti e degli operatori pastorali impegnati a servizio dei lavoratori immigrati e richiedenti asilo, ha risposto alle nostre domande. L’intervista, che potete trovare sul nostro sito www.lpj. org, è stata realizzata in vista della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 15 gennaio 2012. Su iniziativa della Chiesa cattolica, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato si celebra ogni terza domenica di gennaio. Per padre David Neuhaus, si tratta di distinguere quattro gruppi di migran- ti: un piccolo numero della popolazione locale palestinese, i migranti in arrivo nello Stato di Israele come ebrei (va notato che questa popolazione rappresenta il 20% della popolazione cristiana nello Stato di Israele), i lavoratori stranieri (circa 200.000) e i richiedenti asilo. Gli ostacoli che si trova ad affrontare la pastorale dei migranti riguardano le località in cui risiedono queste popolazioni, cioè le grandi città israeliane di lingua ebraica. Sono luoghi in cui non vi è una presenza tradizionale della Chiesa. Un’altra difficoltà è causata dalla carenza numerica di sacerdoti e operatori impegnati in questo settore pastorale. La lingua costituisce un altro ostacolo, ma il problema più rilevante, secondo P. Neuhaus, è quello riguardante i bambini, compresi quelli nati qui. Essi imparano, infatti, l’ebraico. Per il 2012, “Il nostro programma prioritario è quello di rafforzare la presenza della Chiesa, specialmente a Tel Aviv. È nostra intenzione incoraggiare ulteriormente la formazione dei bambini, che viene già condotta a tre livelli: tramite la pubblicazione di libri di catechismo in ebraico; tramite i campi estivi e il potenziamento del gruppo dei catechisti”. Christophe Lafontaine Battesimo di Cristo: data e luogo finalmente coincidenti Domenica 8 gennaio abbiamo celebrato la festa del battesimo di Cristo. Il tradizionale pellegrinaggio della comunità cattolica della Terra Santa, organizzato dalla Custodia sul luogo del battesimo presso Qassir El Yehud, si è tenuto lo stesso giorno della festa liturgica del Battesimo di Cristo. Non avveniva da 44 anni. Il sito Qassir El Yehud (in arabo “il palazzo degli ebrei”) situato sulle rive del Giordano di fronte a Gerico, è stato infatti riaperto quest’ estate, dopo 44 anni di chiusura. Riconosciuto fin dai primi secoli della tradizione cristiana come il luogo Nel corso della cerimonia, diversi bambini del battesimo di Cristo, il sito fu chiuso dopo la Guerra dei Sei Giorni, in sono stati battezzati con l’acqua del Giordano quanto diventato zona militare e minata. I pellegrini non potevano nemmeno raggiungere la zona senza un permesso dell’esercito e, in caso positivo, solo in giorni limitati. La riapertura del sito permette ora a tutti di visitare il luogo liberamente, e alla Custodia di fare il suo tradizionale pellegrinaggio nel giorno della festa del Battesimo di Cristo e non più in ottobre come negli anni precedenti. L’ 8 gennaio, centinaia di pellegrini si sono radunati per partecipare all’evento che ha avuto inizio con una processione diretta dal monastero ortodosso fino alle rive del Giordano. Alle 10.00 il Custode, Fr. P. Pizzaballa, ha celebrato la Messa affiancato dal cardinale Coppa, ex nunzio apostolico di Praga, e da decine di altri sacerdoti. Amélie de La Hougue Come i Magi a Betlemme... Venerdì 6 gennaio numerosi pellegrini sono accorsi, come i Magi, alla parrocchia di Betlemme, per pregare il Bambino Gesù. La Messa delle 10.00 è stata presieduta dal Cardinale Coppa e concelebrata da una cinquantina di sacerdoti. Celebrazione di inizio anno nella parrocchia di Haifa Come ogni anno, la parrocchia latina di Haifa ha festeggiato solennemente il 1 gennaio con una Messa presieduta dal Vicario patriarcale latino per Israele, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo. Nello stesso giorno ricorre infatti la solennità di Maria, Madre di Dio, e la Giornata Mondiale per la Pace, istituita nel 1967. 2000 persone ascoltano in preghiera i Santi Innocenti Martedì 27 dicembre al Convention Palace di Betlemme, circa 180 musicisti e cantanti hanno espresso attraverso la musica e la preghiera il grido di dolore dei santi innocenti e della Vergine Maria. Kiko Argüello, fondatore del Cammino Neocatecumenale, ha offerto questo maestoso concerto a 2000 persone. L’Epifania celebrata a Zababdeh Il 6 di gennaio, festa dell’Epifania, Mons. Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme, si è recato a Zababdeh a nome di Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal. E stato calorosamente accolto dal sindaco cittadino e dal parroco, P. Nidal Hanna Qanzou’ah. a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e La diocesi nel Medio Oriente e nel mondo Economia e sistema fiscale: verso un accordo tra Israele e Vaticano? Ogni anno, l’Assemblea plenaria della Commissione bilaterale permanente di lavoro tra la Santa Sede e Israele si riunisce due volte, una a Gerusalemme e l’altra in Vaticano. Questa volta l’incontro ha avuto luogo a Gerusalemme, il 26 gennaio, presso il Ministero degli Affari Esteri d’Israele. L’obiettivo era quello di affrontare le questioni legali e fiscali riguardanti le proprietà e le attività commerciali delle comunità religiose cattoliche in Israele. A questo proposito, il Cenacolo di Gerusalemme (legato ai Francescani), la chiesa e i terreni del Patriarcato latino a Cesarea Marittima, il terreno della Delegazione Apostolica sul Monte Sion, sono stati al centro del colloquio tra la Santa Sede e Israele. L’incontro è stato guidato dal Presidente della Delegazione della Santa Sede, l’Arcivescovo Mons. Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati, e dal Sig. Danny Ayalon, Vice-ministro israeliano degli Affari Esteri, accompagnati dai membri delle loro delegazioni e dagli esperti legali (10-11 per ogni delegazione). Al termine dell’assemblea plenaria di questa settimana,una dichiarazione congiunta afferma che le parti convenute si felicitano per i “progressi sostanziali”. È quanto conferma il Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale latino per Israele e membro della Delegazione della Santa Sede: “Un clima di ottimismo ha caratterizzato gli incontri e si sono registrati alcuni progressi significativi”. In ogni caso, le discussioni tendono – secondo lo stesso Comunicato Stampa – al raggiungimento di un accordo finale. La prossima plenaria è prevista per l’11 giugno prossimo in Vaticano. Christophe Lafontaine PA G . 5 Per approfondimenti, vi invitiamo a visitare il sito all’indirizzo www.lpj.org : •Omelia del Patriarca per la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani (25 gennaio 2012) •Zoom sull’attualità ecumenica nel 2011 , conferenza di P. Bowen (15 gennaio 2012) •Felicitazioni dell’Aocts per la nomina di Mons. Lahham (19 gennaio 2012) Colombe per la Terra Santa Dopo l’Angelus del 29 gennaio 2012, il Papa ha ricordato, nel suo intervento, la Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace in Terra Santa. Ha confidato di essere “in profonda comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terra Santa”. Egli ha invitato i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro ad invocare “il dono della pace per questa terra benedetta da Dio”. Sua Beatitudine il Patriarca Fouad Twal si è detto “profondamente commosso” e ha ringraziato “tutti coloro che portano nel cuore la Terra Santa e pregano per essa e i suoi abitanti”. Papa Benedetto XVI ha anche liberato, al termine dell’Angelus, due colombe, simbolo di pace. Fuori, tra la folla di pellegrini, striscioni gialli e bianchi riprendevano questo comune messaggio: “Vogliamo la pace in Terra Santa”. Il 9 gennaio 2012, in occasione del saluto al corpo diplomatico, Benedetto XVI nel suo discorso aveva già offerto una panoramica sulla situazione politica internazionale. Benedetto XVI non ha tralasciato di menzionare la Terra Santa “dove le tensioni tra palestinesi e israeliani hanno delle ripercussioni sull’equilibrio di tutto il Medio Oriente”. Secondo lui “è necessario che i dirigenti di entrambe le nazioni adottino decisioni coraggiose e lungimiranti in favore della pace.” A questo proposito, ha salutato con piacere l’iniziativa del Regno di Giordania volta a promuovere il rilancio di un dialogo tra le due parti. Il Santo Padre si augura che questo dialogo possa “proseguire al fine di pervenire ad una pace duratura, che garantisca il diritto di entrambi i popoli a vivere in sicurezza in Stati sovrani e all’interno di frontiere sicure e internazionalmente riconosciute”. A questo proposito, Benedetto XVI ha ribadito il suo appello alla responsabilità della comunità internazionale. L’iniziativa giordana ha preso forma in seguito a tre incontri “esplorativi” israelo-palestinesi, tenutisi nei giorni 3, 9 e 15 gennaio ad Amman. I delegati israeliani e palestinesi si sono incontrati nuovamente, ma senza nuovi risultati. Mahmoud Abbas ha detto da parte sua che le richieste rivolte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per ottenere l’adesione all’ONU di uno Stato di Palestina proseguiranno. Christophe Lafontaine Il 29 gennaio il Papa ha invocato “il dono della pace per questa Terra benedetta da Dio” •Intervista al gesuita P. David Neuhaus sulla pastorale dei migranti •Bollettino diocesano di luglio, agosto e settembre 2011 •Comunicato del Coordinamento Terra Santa (12 gennaio 2012) •Statistiche: i cristiani in Israele - Natale 2011 •Vigneti per sostituire le mine •Foto Galleria del Natale a Betlemme PA G . 6 n o t i z i a r i o IN F OR M ATI V O — G E RU S A L E M M E Progetti del Patriarcato Latino Nel 1961, su una delle colline di Amman, a Jabal al Weibdeh, fu costruita la Chiesa latina della Madonna dell’Annunciazione. Cinquanta anni dopo, la parrocchia conta circa 500 famiglie ed è ancora molto attiva. In occasione della ricorrenza giubilare, la Parrocchia ha intrapreso, con la benedizione del Patriarca, un progetto di restauro completo. Ecco l’Intervista con padre Bashir Bader, parroco di questa comunità. Parrocchia della Madonna dell’Annunciazione 1) Quando e perché fu creata la vostra Parrocchia? Il 14 aprile 1961, Sua Beatitudine il Patriarca Alberto Gori benedisse la prima pietra di una nuova chiesa - a Jabal alWeibdeh - una fra le sette splendide colline che circondano Amman - che sarà poi conosciuta come la chiesa della Madonna dell’Annunciazione (in arabo: Al -Bicharah). Accanto alla chiesa fu costruita una canonica diventata in seguito residenza del vescovo ausiliare (vicario patriarcale) per la Giordania. La costruzione di questa chiesa dell’Annunciazione aprì la strada alla creazione di una Parrocchia più grande per la città di Amman. 2) Il numero dei parrocchiani è aumentato in seguito alla creazione della Parrocchia? Fino agli anni Ottanta, la Parrocchia dell’Annunciazione era considerata tra le grandi parrocchie di Amman. Poi però la città di Amman si ingrandì molto, mentre alcune famiglie lasciarono la zona di Jabal Al-Weibdeh per stabilirsi in nuovi quartieri. Comunque la parrocchia continua a comprendere anche attualmente circa 500 famiglie. 3) Quali sono le principali attività parrocchiali? “La mia parrocchia è come tutte le altre parrocchie “, ha detto Bernanos. Così anche nella nostra Parrocchia sono attualmente presenti tutti gli elementi costitutivi ed indispensabili per il suo funzionamento, per il lavoro pastorale: il Consiglio parrocchiale conta 12 membri, sono attivi, già da lungo tempo, un bel gruppo di scout , il coro parrocchiale, poi la Legio Mariae, un Centro della Caritas, diversi gruppi e movimenti giovanili, ecc. ... Una particolare caratteristica della nostra parrocchia, che la distingue da tutte le altre, è il fatto di comprendere al suo interno una parrochia di lingue inglese e una comunità dello Sri Lanka. Presentazione dei lavori a Mons.Fouad Twal a m a r e l a t e r r a s a n ta e fa r l a a m a r e PA G . 7 4) Quali relazioni avete con i vicini non cristiani? Jabal al-Weibdeh è conosciuta come la Collina della Cultura. Molti centri culturali hanno la loro sede nel nostro quartiere, e anche alcune ambasciate. Posso affermare che negli ultimi cinquant’anni le nostre relazioni con i nostri vicini non-cristiani sono sempre state buone e pacifiche. 5) In che cosa consiste precisamente il progetto del Patriarcato concernente la ristrutturazione completa della chiesa? In occasione della ricorrenza giubilare del cinquantenario di fondazione, abbiamo lanciato, dopo aver chiesto il consenso e la benedizione del Patriarca - un ampio progetto di ristrutturazione della chiesa. Esso prevede il restauro richiesto dalla costruzione in stile neo-gotico, il Lavori nella navata della chiesa cambiamento dell’impianto elettrico per poter migliorare l’illuminazione e l’acustica, e l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento centralizzato, dell’aria condizionata, di nuovi pavimenti, vetrate, pitture, ecc ... Si tratta di aggiungere uno spazio attorno alla chiesa con un nuovo ingresso direttamente sulla strada al fine di facilitare l’ingresso delle persone anziane. Permettetemi infine ancora un’importante considerazione: La chiesa parrocchiale dell’Annunciazione è stata costruita grazie alla generosa donazione del signor Wassef Pasha Bisharat (Commendatore dell’Ordine del Santo Sepolcro) ... Il nostro progetto di restauro, cinquant’anni dopo, è sostenuto dalla generosità dei nostri parrocchiani ... le donazioni e le offerte non coprono i costi del progetto ... ma, nonostante la crisi economica che colpisce tutto il mondo, e tutti i problemi, abbiamo una serena fiducia nella Provvidenza che non ha mai abbandonato coloro che credono e sperano. Ed è con gioia ed emozione che ripeto questa frase, seguendo l’andamento dei lavori: “Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria” (Sal 26, 8). Pensieri raccolti da Amélie de La Hougue ¯ ¯ ¯ Il Centro Wasifya a Jabal Weibdeh Centro Wasifya Non lontano dalla parrocchia, il Patriarcato Latino ha intrapreso la ristrutturazione del Centro Wasifya. Utilizzato fino ad oggi come centro amministrativo e di segreteria, ha recentemente chiuso i battenti. Alla fine dei lavori, questo edificio di cinque piani accoglierà varie attività: al piano terra, accanto alla segreteria, sarà aperto un ufficio iscrizioni per l’Università di Madaba. La nuova struttura ospiterà anche un ufficio stampa cattolico e un’antenna televisiva del canale cattolico Noursat. Infine, tale spazio servirà come centro per gli scout cattolici, e anche come sede dell’ufficio generale per la catechesi in Giordania. Daniel Le L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Il Pro-Gran Maestro dell’Ordine vuole sostenere le istituzioni cristiane di Terra-Santa In un’intervista rilasciata a Zenit e pubblicata martedì 24 gennaio 2012, Mons. O’Brien, Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, ha chiarito che suo obiettivo principale sarà quello di incoraggiare i membri dell’Ordine a recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa. Alcuni brani scelti dall’intervista. Come Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, ci può parlare dei conflitti che si svolgono in Terra Santa, e dirci come la Chiesa di Roma può essere presente tra i cristiani che vi abitano? Mia responsabilità è di sostenere le istituzioni cristiane che operano in Terra Santa, soprattutto - ma non esclusivamente - nei loro rapporti con il Patriarca di Gerusalemme. Incoraggiare i membri dell’Ordine ad interessarsi a quello che succede là: la diminuzione dei cristiani, l’impegno profuso in scuole, ospedali, seminari, oltre a quello assunto per sostenere queste istituzioni cristiane e anche le numerose istituzioni cattoliche e le persone che ci vivono. Visto Mons.O’Brien commenta il discorso di Benedetto XVI del 19 che poche persone ci vivono, l’aiuto può venire solo dall’esterno. gennaio, indirizzato ai Vescovi americani in visita “ad limina” Questo sarà il mio principale obiettivo: educare, incoraggiare i membri dell’Ordine ad un maggior coinvolgimento, non solo attraverso donazioni o attraverso la loro partecipazione alle attività dell’ordine, ma anche recandosi personalmente in pellegrinaggio. La priorità viene messa sulla santità personale di ogni membro dell’ordine. Se ci impegneremo in questo - guardando allo spirito dell’Anno della fede -, se lavoreremo per la nuova evangelizzazione con le diverse associazioni e membri del nostro ordine, penso che tutto il resto andrà al suo posto. La nostra attenzione per le istituzioni della Terra Santa e per il Patriarca, e l’aiuto che daremo andranno di pari passo, si seguiranno rapidamente. Facciamo già molto, ma se guardiamo tutta la Chiesa, questa nuova evangelizzazione ci ricorda che non siamo mai là dove dovremmo essere. Ogni giorno c’è sempre di più da fare di quello che possiamo fare e non dovremmo mai fare i conti senza la grazia. E la grazia ci è donata, e penso che ci saranno donate tante grazie in questo Anno della fede. Pensieri raccolti da Ann Schneible (*) Arcivescovo di Baltimora dal 2007 fino allo scorso anno, Mons. O’Brien è stato per dieci anni Arcivescovo dell’Ordinariato Militare degli Stati Uniti. Il 6 gennaio scorso, Benedetto XVI ha annunciato che l’Arcivescovo, 72 anni, sarà creato Cardinale nel Concistoro del 18 febbraio. Abbonarsi Per l’abbonamento (gratuito), scrivere a: [email protected] Per visitare il nostro sito: www.lpj.org Patriarcato Latino di Gerusalemme P.O.B. 14152 Gerusalemme 91141 Tel: + 972 2 628 23 23 Fax: + 972 2 627 16 52 Media office : [email protected]