Il delirio della BIC per signora

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Il delirio della BIC per signora
Il delirio della BIC per signora
Giovedì 30 Agosto 2012 23:00
di Mario Braconi
Ogni giorno dobbiamo confrontarci con le follie di un sistema di produzione e consumo di
massa non solo irresponsabile ma anche imbecille: il bombardamento mediatico è tale che
ormai ci si rassegna a subire passivamente il profluvio senza fine di messaggi che spesso ci
spingono a separarci dal nostro denaro per acquistare oggetti inutili se non dannosi. In questo
contesto è piacevole apprendere che sul sito britannico di Amazon si è realizzato un piccolo
miracolo: un consumatore un po’ più brillante e volenteroso degli altri si è ribellato contro i diktat
del consumo forzato di massa, e ha reagito all’idiozia del marketing con l’arma più tagliente ed
efficace che ci sia, l’ironia.
A raccontarci questa piccola storia di speranza sono il sito femminista Jezebel, seguito a ruota
dal Gawker, blog di newyorkese dedicato al gossip. Succede dunque che BIC, il produttore di
biro, accendini e rasoi, per imperscrutabili ragioni si sia dato alla produzione e quindi al lancio
pubblicitario di una nuova linea di penne a sfera studiate specificamente “per il pubblico
femminile”. Secondo il claim ideato dai geniali pubblicitari al soldo della multinazionale, il nuovo
prodotto è stata “progettato per stare bene tra le mani di una signora”. Per non parlare del tocco
di classe: il fusto della biro è disponibile in colori molto “fru-fru”: rosa o violetto, a scelta.
Come noto, Amazon, come altri siti dedicati alle vendite al dettaglio via click, concede agli utenti
registrati di esprimere commenti sui prodotti esposti nelle sue vetrine virtuali. Non appena la
BIC per signore è stata “esposta” sugli scaffali virtuali di Amazon.co.uk, un utente ha scritto una
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falsa recensione allo scopo di ridicolizzare il prodotto, evidenziando la sua stupidità sessista da
diverse angolazioni.
La ribellione gentile di quel geniale utente ha dato l’avvio ad una piccola sfida di talenti letterari
in vena di ironia. C’è chi ha deciso di impersonare in modo sarcastico l’odioso stereotipo della
femmina sciocca dedita esclusivamente alla cucina e alla casa; e chi invece ha dato voce ad un
maschio oppressore; e chi addirittura ha usato l’improvvisato quanto inatteso “speaker’s corner”
digitale per prendere bonariamente in giro gli eccessi del femminismo militante.
Ad aprire le danze, l’utente contraddistinto dal nickname M Holloway, il quale, sotto l’enfatico
titolo “La mia vita è cambiata!” mette in scena una geniale parodia. Racconta Holloway, in
prima persona, la vicenda umana di una sciampista, “le cui mani sembravano create per
stringere tra le mani la ramazza” con cui spazza il pavimento del parrucchiere dove lavora,
eppure abile assai a realizzare fantastici manicaretti. Incapace, ahimè, la poverina, di comporre
frasi sul suo laptop rosa per più di quattro minuti di seguito...
Questo perché, racconta, gli occhi le danno fastidio: essendo donna, infatti, non riesce a
distinguere se non le sfumature di grigio o nero (velenoso riferimento all’inspiegabile successo
planetario della serie di romanzetti porno-soft britannici che hanno spopolato quest’estate,
“Cento sfumature di grigio”, etc). Per fortuna, continua Holloway, tutto cambia con l’arrivo delle
magnifiche nuove penne BIC, che le consentono finalmente di dedicarsi alla scrittura (quale
originalità) di un romanzo sexy-vampiresco!
Vi sono poi i falsi mariti, preoccupati delle inquietanti metamorfosi subite dalle loro fino ad
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allora miti e sottomesse compagne di vita: tale Drake Tungsten (un nome è che è tutto un
programma, davvero), racconta che, da quando ha imposto alla moglie l’uso le nuove penne
BIC per signora, lei ha interrotto la stesura del suo manifesto femminista e ha ricominciato a
comportarsi come si conviene ad una vera ragazza americana: ovvero, cucina torta di mele e
passa l’aspirapolvere indossando (solo?) graziose scarpette coi tacchi a spillo...
Non poteva mancare il personaggio della femminista arrabbiata, che fa notare come la forma
delle penne continui ad essere ancora palesemente troppo simile ad un fallo: “si tratta del solito
attrezzo patriarcale. Al di là dell’ingannevole colore delicato, si cela un nero inchiostro
maschilista. E’ ora di pretendere una penna a forma di vagina”.
Si potrebbe andare avanti ancora, riassumendo le divertenti finte recensioni che hanno
velocemente popolato lo spazio messo disposizione da Amazon per scopi commerciali... Basti
notare, qui, che le stolide BIC per donne hanno prodotto un piccolo capolavoro di creatività e di
ribellione. Chissà che, questa sì, diventi una moda.
3/3