Marcialonga: si è fatta bella all`Expo 2015

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Marcialonga: si è fatta bella all`Expo 2015
Sport
56 sabato 24 ottobre 2015
l'Adige
La regina della granfondo
ha esaurito le iscrizioni
Stranieri il 65% degli atleti
la maggior parte scandinavi
SCI FONDO
CONGRESSO FIS
«Alle Olimpiadi sempre
ci sarà la discesa libera»
SÖLDEN (AUSTRIA) - «Alle Olimpiadi non molleremo mai sulla
discesa», la regina delle discipline alpine: lo ha detto il presidente Fis, Gian Franco Kasper, a Soelden, in occasione del Forum
Alpinum che precede le prime
gare stagionali di Coppa del
mondo di oggi e domani. Proprio Kasper poco tempo fa aveva lanciato l’allarme: per ragioni di costi alle Olimpiadi si pensa di stralciare alcune discipline più complesse che hanno anche bisogno di spazi adeguati
come la discesa o la 50 km di
fondo.
I suoi timori erano stati rinfocolati dal potente presidente della federazione austriaca Peter
Schroecksnadel che aveva ipotizzato soluzioni alternative e
magari anche più emozionanti
come discese in due manche per
favorire organizzatori olimpici
- vedi Pechino - che altrimenti
non avrebbero a disposizione
montagne adeguate. Le sue proposte verranno esaminate in un
prossimo convegno Fis.
Infortunio a Cook: il canadese Dustin Cook, 26 anni e vicecampione mondiale di supergigante, siè
infortunato in allenamento riportando la rottura di legamenti del ginocchio destro.
Marcialonga:
si è fatta bella
all’Expo 2015
DIECI DIRETTE TV
MARCELLO OBEROSLER
MILANO - La regina delle granfondo,
una fra le gare più amate nel panorama mondiale, il risultato di un’organizzazione ineccepibile che ci sarà nel
2016, l’evento, dell’ultima domenica
di gennaio, il 31, che identifica due valli e una regione: la Marcialonga è ben
più di una semplice «gara di sci».
Coinvolge quasi 8.000 atleti e appassionati e mette in moto una macchina
organizzativa che conta sulla preparazione e sull’entusiasmo di mille volontari, e la sua vocazione internazionale
è testimoniata dalle «ingombranti» presenze straniere: sono circa il 65% i partecipanti provenienti dall’estero, a
grande maggioranza scandinavi. E allora non sorprende che il palcoscenico in cui è andata in scena la presentazione degli eventi Marcialonga 2016
sia stato quello prestigioso e internazionale dell’Expo 2015 di Milano.
«Per noi - ha commentato il presidente Angelo Corradini - è un momento
particolarmente fortunato: le iscrizioni sono andate esaurite in poche ore
anche quest’anno, gli sponsor di lunga data e le istituzioni ci aiutano a mantenere alti i nostri standard. Se mancasse la neve? A differenza di tante gare analoghe, anche di alto profilo, negli ultimi 26 anni la Marcialonga si è
sempre corsa, siamo organizzati e
Sopra la segretaria organizzativa della
Marcialonga, Gloria Trettel, con il
presidente del comitato organizzatore
Angelo Corradini, qui la «Soreghina»
Defrancesco: ieri all’Expo 2015 a
Milano la presentazione della
granfondo di alto livello con la
partecipazione di 8.000 atleti di fondo
pronti per ogni situazione». Nel momento «diretto» dalla giornalista di Rai
Sport Ivana Vaccari è stato anche sottolineato il crescente interesse di media e televisioni estere riguardo alla
«regina delle granfondo»: «Avremo - ha
proseguito Corradini - dieci dirette televisive in tutto il mondo. La Rai come
nelle ultime trentadue edizioni seguirà la gara fin dal mattino presto sul suo
nuovo canale HD, in Norvegia la Marcialonga raggiunge uno share vicino al
70%: e dal vivo l’evento è ancora più
godibile». Perché sarà la passione della gente lungo tutti i 70 chilometri di
tracciato fra Moena e Cavalese, sarà
la bellezza stupefacente delle valli di
Fassa e Fiemme, ma la Marcialonga trasmette davvero emozioni particolari:
«Il calore della gente - ha detto la gran-
de campionessa Gabriella Paruzzi, lei
che la Marcialonga la vinse nel 2004 è incredibile, questa gara ha un fascino tutto suo, è un’atmosfera speciale
che respiri alla partenza e non cala mai
di intensità fino alla linea d’arrivo. E
se devo dirla tutta, paradossalmente
è un peccato che il calendario della
Coppa del Mondo privi la Marcialonga di alcuni fra i più grandi
campioni in circolazione». Parallelamente
all’evento principale, non mancheranno momenti
dedicati ai più
piccoli, alla «me-
moria storica» e ai grandi del passato:
spicca la serata del 21 dicembre, quando alla vigilia della prova di Coppa del
Mondo di sci alpino alla 3Tre di Madonna di Campiglio ci sarà una serata
speciale sulle orme dello sci nel Novecento.
All’interno del padiglione delle Nazio-
ni Unite la «grande famiglia» della Marcialonga oltre a confermare il grande
evento sciistico dell’ultimo weekend
di gennaio (domenica 31) ha presentato anche le nuove edizioni degli eventi «cycling» e «running». Il 12 giugno i
binari innevati si trasformeranno nel
teatro di un’intensa gara di ciclismo:
la decima edizione della «Marcialonga
Cycling Craft» farà parte del prestigioso circuito internazionale del Gran Fondo World Tour, e prevederà due distanze (80 e 135 chilometri, con un sensibile aumento anche del dislivello totale). Per quanto riguarda la corsa, il
4 settembre si punterà a confermare
quanto di buono visto nella recente
gara di fine estate: il percorso di 26 chilometri non è alla portata di tutti ma
assicura spettacolo e incertezza.
I testimonial. Il moenese: «Granfondo da godere anche in bici»
CAMPIONI DI LUSSO
«Zorro» Zorzi e Paruzzi
lanciano gli azzurri
Gabriella Paruzzi, vincitrice nel 2004 alla
Marcialonga, e Cristian Zorzi. staffettista
olimpico a Torino 2006 e due volte
mondiale in coppia, hanno presentato le
possibilità solo al maschile con i giovani
emergenti De Fabiani e Pellegrino
MILANO - Sono due
grandissimi del recente
passato a fare da testimonial
d’eccezione alla nuova serie
di eventi 2016 targati
Marcialonga del 31 gennaio:
Gabriella Paruzzi, vincente
nel 2004 e medaglia di bronzo
a Torino 2006, e Cristian
«Zorro» Zorzi, sprinter di
Moena che in bacheca ha tre
SCI ALPINO
medaglie olimpiche e due
mondiali. «La Marcialonga - ha
commentato Gabriella
Paruzzi, che oggi ha ruoli di
rilievo nella Fisi e nel
subcomitato della Coppa del
Mondo femminile della Fis - è
un evento non facile da
descrivere a parole, per
l’intensità del momento, per
la particolarità del contesto.
Da quando si è deciso di
correre a tecnica classica
(2003) al maschile non ha mai
vinto un atleta italiano: siamo
nel mezzo di un cambio
generazionale, è vero, ma
vogliamo tornare competitivi
ad alti livelli: fra gli uomini
Federico Pellegrino è un
atleta temuto dagli avversari
in tutte le prove di Coppa del
Mondo, e Francesco De
Fabiani lo scorso marzo ha
vinto una gara iridata in
tecnica classica. A livello
femminile la situazione è
meno incoraggiante: non
abbiamo atlete che possano
lottare per il podio oggi, ma in
futuro magari lavorando in un
certo modo...». «Zorro» Zorzi
dei giovani azzurri è una
preziosa figura di riferimento:
«Con gli anni sono cambiato scherza il campione trentino , oggi sono più maturo e
paziente, cerco di dare ai
nostri atleti consigli preziosi.
La bicicletta? È una passione
che ho sempre faticato a
coltivare durante la mia
carriera, ma che adesso
posso praticare più spesso:
mi piacciono le granfondo,
fanno vivere la natura e la
montagna nel modo che mi
piace di più, sono un
bell’ambiente. Quella di
giugno è proprio una bella
gara, ma dura! Le pendenze
del passo Lavazè e le discese
insidiose ti fanno venire
voglia di accontentarsi della
distanza breve...».
(M. Ob.)
Luca De Aliprandini, rientrato
dall’infortunio e apparso già
in buona condizione negli
ultimi allenamenti venostani.
Domani il «Finferlo» sarà al
cancelletto con Andrea
Ballerin, mentre con l’arrivo
dello slalom saranno
nuovamente sulla scena
anche Cristian Deville e
Chiara Costazza.
OGGI SI INIZIA - Oggi intanto
prima gara con le ragazze:
prima manche alle 9:30,
seconda alle 12:45. Su manto
duro, le favorite sembrano
essere la padrona di casa Eva
Maria Brem e Lara Gut, con
Mikaela Shiffrin subito dietro,
ma il terzetto azzurro
Brignone-Bassino-Fanchini
(Nadia) vorrebbe restituire
all’Italia un successo che in
gigante manca da più di sette
anni. A Sölden l’Italia ha
trionfato solo una volta: otto
anni fa grazie a Denise
Karbon.
Oggi la gara rosa con tante assenze, domani tutti contro Hirscher
Sölden, Vonn è la logica favorita
LUCA PERENZONI
SÖLDEN (Austria) - Il dominio
di Hirscher, i tanti dubbi tra le
ragazze prive di Fenninger ed
un’Italia di cacciatori: con il
gigante femminile di oggi si
apre la nuova stagione
invernale, ancora una volta a
Sölden. Stando ai riscontri
avuti ieri, la pista si presenta
in eccellenti condizioni, così
come il meteo previsto per la
giornata odiena, un po’ meno
per domani quando il cielo
tirolese potrebbe presentarsi
per lo più coperto. Pista dura,
compatta, al limite del
ghiacciato: condizioni che
piacciono agli azzurri che si
sono potuti allenare su un
pendio simile in Val Senales,
talmente analogo al
Rettenbach da «chiamare»
anche sua maestà Marcel
Hirscher che mercoledì ha
incrociato le lamine proprio
con Luca De Aliprandini e
compagni. La sensazione di
chi ha visto all’opera il
campionissimo di Anneberg è
uniforme: è già in palla e
vorrebbe far capire sin dalla
gara di domani i propri intenti
di mettere al sicuro la quinta
Coppa del Mondo
consecutiva.
FATTORE HIRSCHER - Mai
nessuno era riuscito a
raccogliere 4 Coppe di fila. Il
salisburghese l’ha fatto in
tutta semplicità e proprio per
questo risulta difficile
disegnare un possibile e
credibile rivale per la corsa al
successo. Tutti gli antagonisti
hanno delle crepe: Svindal
l’età ed un fisico
apparentemente stanco,
Jansrud la discontinuità, il
giovane Kristoffersen
l’inesperienza, Pinturault la
scarsa adattabilità a diverse
nevi e tracciati. Insomma,
l’austriaco sarà ancora
l’uomo da battere, nella
caccia al coppone ma anche
nel gigante di domani, con
Ted Ligety ed Alexis
Pinturault chiamati a dargli
quanto più fastidio possibile.
CHI SENZA ANNA? - In campo
femminile il discorso sarebbe
potuto essere analogo, ma
l’infortunio che ha chiuso la
stagione di Anna Fenninger
ha rivoluzionato tutto. Lo
spazio lasciato vacante dalle
assenze di Fenninger, Maze
(anno sabbatico), Hosp e
Zettel e da una Vonn non
ancora al top permette tanti
diversi scenari. Se Lindsey
starà bene, potrebbe davvero
dominare la scena, ma i tanti
recenti infortuni rafforzano i
dubbi. Se non lei, chi? Spazio
alla giovani, in ordine di
potenziale Mikaela Shiffrin,
Lara Gut, Tina Weirather ma
nel caso di stagione
ingarbugliata, non
sottovalutare l’esperienza
della vecchietta Lizz Görgl,
capace di raccogliere punti
pesanti pressochè ovunque e
senza alcuna pressione sulle
spalle.
ITALIA CACCIATRICE - L’Italia
non presenta pretendenti alla
Coppa del Mondo. Come di
consueto, verrebbe da dire,
visto che la polivalenza vera
fatica a trovare adepti a sud
delle Alpi. Piuttosto il team
azzurro sarà ricco di
cacciatori di tappe. Cacciatori
proprio come il fassano
Stefano Gross (grande
appassionato dell’ars
venatoria), Manfed Mölgg e
Giuliano Razzoli nello slalom,
Domme Paris, Christof
Innerhofer e Matteo Marsaglia
nella velocità o al femminile
Federica Brignone (nella foto),
Nadia ed Elena Fanchini,
Marta Bassino, Irene Curtoni,
ormai roveretana acquisita.
Lo sci trentino oltre che su
Sabo Gross punta forte su