Il terzo corso Viva (sostenibilità del vino)

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Il terzo corso Viva (sostenibilità del vino)
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18-05-2016
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Economia
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Economia
Il terzo corso Viva (sostenibilità del vino) alla
Cattolica di Piacenza
Il progetto V.i.v.a.: ottimizzare le risorse, valorizzare ambiente e territorio, tutela della qualità
Giuseppe Romagnoli
18 maggio 2016 17:17
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sostenibilità in ambito vitivinicolo è fondamentale, perché i produttori di vino
italiani, per competere sui mercati internazionali devono proporre un
prodotto di altissima qualità che rispetti l’ambiente in cui viene prodotto. Con
il progetto V.I.V.A. (Valutazione Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente),
guinto alla sua terza edizione, il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del
Arriva l'accordo sul pomodoro: le
industrie pagheranno 85,20 euro a
tonnellata
Territorio e del Mare - in collaborazione con un pool di università e centri di
ricerca e l’ente di certificazione DNV GL - ha sviluppato indicatori di
misurazione della performance di sostenibilità specifici per il settore, a cui le
aziende possono far riferimento per valutare il proprio impatto ambientale e
socioeconomico e pianificare di conseguenza azioni riduttive e correttive.
Coordinatore di questo progetto è il prof. Ettore Capri ordinario di Chimica
agraria della Cattolica dove dirige il Centro di ricerca per lo sviluppo
sostenibile in agricoltura (Opera). Gli altri docenti sono Valentino Fiamma del
Ministero dell’Ambiente,Chara Corbo (economista), Andrea di Guardo
(ingegnere ambientale), Matteo Monchiero (agronomo)Pieter Ravaglia
(agronomo), Filippo Sessa (si occupa della sostenibilità delle filiere agroalimentari), Elisa Novelli (sostenibilità settore vitivinicolo) e Lucrea Lamastra
(sostenibilità aziendale).
“Il corso- precisa Capri- si svolge a Piacenza dopo le edizioni in Umbria e a
Cremona. Il prossimo si svolgerà in Sicilia. La diversificata specializzazione dei
docenti è emblematica di come il discorso collegato alla sostenibilità coinvolga
numerose specialità: agronomi, chimici, ingegneri, economisti. Ma è un corso
unico, gratuito (finanziato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Cattolica),
settori: università, aziende vitivinicole, enologi, consulenti, manager. Al
termine dei quattro giorni “full immersion”, è prevista una visita ad una
Cantina (l’unica certificata VIVA a Piacenza è quella sociale di Vicobarone) e la
consegna degli attestati. Inutile ribadire quanto oggi una viticoltura sostenibile
sia indispensabile anche per godere delle misure previste dalla nuova Pac”.
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attraverso una valutazione on- line e che coinvolge professionisti di svariati
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riservato a 20 partecipanti che sono stati precedentemente selezionati
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Il vino italiano è uno dei prodotti di qualità ed eccellenza riconosciuti in tutto il
mondo ; il suo pregio nasce da un impegno forte di produttori che sanno
coniugare tradizione ed innovazione e che hanno deciso di affrontare la sfida
della sostenibilità investendo in ricerca e in promozione. Il Ministero
dell’Ambiente con il programma VIVA, interpretando le necessità del mondo
vitivinicolo e incontrando la sensibilità del mercato, offre una piattaforma di
dati e informazioni utili ad affrontare questo processo.
Elaborati sulla base di standard e linee guida internazionali, gli indicatori
tengono conto del fatto che l’industria del vino italiana è molto variegata e che
ogni azienda è condizionata dall’ambiente in cui opera. Gli indicatori sono
quattro e prendono in considerazione gli elementi principali per lo
svolgimento dell’attività vitivinicola e quelli su cui determina un impatto: aria,
acqua, vigneto e territorio. Per ciascun elemento DNV GL e le università hanno
sviluppato un disciplinare tecnico che ne definisce le metodologie di
monitoraggio e rendicontazione, oltre ai sistemi di controllo che le aziende
vitivinicole devono adottare per mantenere livelli qualitativamente accettabili
per ciascun parametro.
Le aziende che rispettano i valori prestabiliti dal disciplinare tecnico per
ciascun parametro potranno, dopo verifica di terza parte, fregiarsi
dell’etichetta V.I.V.A., con importanti risvolti anche per i consumatori.
L’etichetta, posizionata direttamente sulla bottiglia e di facile lettura, darà
conto sia della performance attuale, sia del percorso compiuto dall'azienda nel
tempo. Il consumatore potrà sapere in modo semplice se la bottiglia che si
appresta a stappare è stata prodotta nel rispetto delle logiche della
sostenibilità.
Viticoltura sostenibile significa dunque un approccio su scala globale dei
sistemi di produzione e di trasformazione delle uve, associando
contemporaneamente la perennità economica delle strutture e dei territori,
l’ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigenze di
una viticoltura di precisione, dei rischi legati all’ambiente, alla sicurezza dei
prodotti e alla salute dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti
patrimoniali, storici, culturali, ecologici e paesaggistici.
Punta a pratiche integrate di risparmio energetico (80%); riduzione
dell’impiego di prodotti inquinanti; riduzione dei residui di lavorazione; riciclo
delle acque di lavorazione; miglioramento complessivo della qualita’ della vita;
miglioramento delle prospettive economiche. Altri indicatori per l’azienda:
riduzione dell’inquinamento acustico,olfattivo,visivo; supporto alle attività
sociali locali e calcolo dell’impronta carbonica. Con questi corsi si formano
prestazioni di sostenibilità nel tempo.
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