seguendo le tracce - Centrála cestovního ruchu – Jižní Morava

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seguendo le tracce - Centrála cestovního ruchu – Jižní Morava
Seguendo le tracce
dei personaggi
illustri
Seguendo le tracce
dei personaggi illustri
La regione della Moravia meridionale divenne casa o luogo
di lavoro di una serie di personaggi affermatisi in varie discipline. Artisti e scienziati di spicco, uomini di politica ed altri
personaggi di qualità o fama straordinaria vi risedettero,
lavorarono e vissero momenti quotidiani e festivi: momenti
sia di gioia che di affanno.
È importante che i loro nomi non vengano scordati né dalla
bellissima regione né dalla gente che l’abita ai giorni di oggi. In
quanto abitanti della stessa Moravia meridionale, vogliamo
perciò ricordare qui almeno alcuni personaggi dei quali possiamo essere orgogliosi, ai quali abbiamo eretto monumenti
di riconoscenza, i cui nomi abbiamo dato alle strade, piazze,
università e teatri, i cui libri continuiamo a pubblicare, ai quali
dedichiamo mostre anche oggi e dei quali facciamo tuttora
oggetto di incontri scientifici.
Partiamo allora seguendo le tracce dei nostri corregionali e
antenati, cercando di ravvivare, strada facendo, le storie e le
sorti vissute da quei personaggi ai loro tempi.
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Comenio
Filosofo, pedagogista e teologo di fama mondiale rientra fra
i personaggi più importanti nati nella Moravia meridionale.
Il più piccolo di cinque figli di Martin Komenský e di sua
moglie Anna, nacque il 28 marzo 1592. Dove egli fosse nato
è un interrogativo a cui non sappiamo rispondere in modo
univoco. Alcuni documenti sembrerebbero indicare Uherský
Brod, altri invece indicano come probabile località di nascita
Nivnice. La località di origine che diede il nome alla famiglia
si chiama Komňa.
Ai siti della Moravia meridionale in cui Comenio operò,
va aggiunta anche Strážnice. Fu in questa cittadina che si
trasferì l’orfano dodicenne alla morte dei suoi genitori che
morirono nel 1604, l’uno subito dopo l’altro, a Uherský Brod.
Il piccolo Comenio fu cresciuto da sua zia, Zuzana Nohálová,
e nel 1605 frequentò una scuola gestita dai Fratelli Boemi.
Da lì intraprese il primo viaggio per ottenere un’educazione
di taglio europeo. Ma avendo compiuto gli studi, egli tornò
in Moravia e fu ordinato pastore a Žeravice nella provincia
di Kyjov. Presto però la sua vita divenne precaria nel clima
burrascoso della Guerra dei Trent’anni.
Al suo scoppio, Comenio viveva a Fulnek; sua moglie, Magdalena Vizovská, e i suoi due piccoli figli morirono assai presto.
Comenio trovò riparo a Brandýs nad Orlicí, nel feudo di Carlo il
Vecchio di Žerotín. I suoi giorni vissuti nella patria furono però
sottoposti a un irrefrenabile conto alla rovescia. Nel 1628 egli
lasciò il paese e non ebbe mai più l’occasione di ritornarvi.
Seguendo le tracce di Comenio nella Moravia meridionale
Museo Jan Amos Komenský, Uherský Brod
Museo letterario Jan Amos Komenský, Žeravice
Museo letterario Jan Amos Komenský, Komňa
Mulino Bartkův mlýn, Nivnice
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Elisabetta Richenza
Sotto la lastricazione della navata centrale della Basilica
minore nella Vecchia Brno, sotto la lastra con la lettera “E”
e il segno della corona regale, venne sepolta la regina ceca
Elisabetta Richenza, uno dei personaggi rilevanti della storia
ceca e morava.
Elisabetta nacque il 1 settembre 1288 da Przemysl II, duca
di Polonia, e dalla principessa svedese Luitgarda Richenza,
chiamata in polacco “Ryksa”. In quel periodo ascese al trono
delle terre ceche Venceslao II che aveva allora diciassette
anni. Quando Venceslao II rimase vedovo nel 1297, gli fu
proposta la mano di Elisabetta, principessa polacca dell’età
di nove anni.
Vivere con un uomo di 17 anni più grande non fu per lei
affatto facile, anche perché tre dei cinque figli di Venceslao
avevano quasi la stessa età di lei. Il re Venceslao morì appena
trentaquattrenne, meno di cinque anni dopo il matrimonio.
Sei giorni prima della sua morte, la Richenza che aveva appena diciasette anni, diede alla luce la figlia Anežka (Agnese).
Nel 1305 Venceslao III, figlio di Venceslao II, prese possesso
dell’eredità di suo padre e della corona regale ceca. Ma dopo
un solo anno di regno fu assassinato a Olomouc.
Il potere venne subito conquistato da Rodolfo III d’Asburgo.
L’aristocrazia ceca lo incoronò re a patto che si sposasse con
la ventenne Elisabetta, vedova del re Venceslao, la quale
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doveva trasferire a lui i diritti di eredità relativi alla corona
polacca. Ma meno di nove mesi dopo il matrimonio Elisabetta
divenne vedova un’altra volta: Rodolfo morì durante l’assedio
di Horažďovice nella spedizione contro i nobili cechi che si
rifiutarono di giurargli fedeltà. L’aristocrazia scelse il nuovo
re: Enrico di Carinzia e Tirolo.
Elisabetta Richenza, vedova di due re, fu attirata in Moravia
dalla fatale relazione amorosa con Enrico di Lipá, uomo potentissimo del regno. Quando costui fu nominato Capitano
delle terre morave, lo seguì nel 1320 a Brno.
La regina-vedova Elisabetta Richenza ed Enrico furono amanti per i seguenti dieci anni. A Brno misero su un palazzo che
era più bello della corte di Praga. Elisabetta fondò nel maggio
del 1323 il monastero cistercense Aula Sanctae Mariae presso
la chiesa della Vergine Maria Assunta nella Vecchia Brno. Il
re Giovanni di Lussemburgo, da tempo alleato di Elisabetta,
contribuì con somme notevoli all’edificazione del monastero.
La costruzione del monastero si protrasse per quasi 50 anni
ed Elisabetta non visse abbastanza per vederlo compiuto.
Enrico di Lipá - amante, convivente, amico e protettore di
Elisabetta - morì nel 1329; tre anni più tardi (1332) Elisabetta
si ritirò nel monastero da lei fondato e vi morì dopo sei anni.
Lasciò tutti i suoi beni in eredità al monastero, fra l’altro
anche una collezione di pregiati manoscritti illuminati, tre
dei quali si sono conservati e sono oggi custoditi nel Museo
della provincia di Brno, nel Museo delle lettere morave e nel
Museo regionale moravo. Il monastero passò più tardi nelle
mani degli eremitani di Sant’Agostino. Tra i frati dell’ordine fu
anche Johann Gregor Mendel, fondatore della genetica. Nel
monastero operò anche il compositore Leoš Janáček.
Seguendo le tracce di Elisabetta Richenza nella Moravia meridionale
Abbazia agostiniana con la basilica della Vergine Maria Assunta, Brno
Palazzo dei Signori di Lipá, p.zza náměstí Svobody
Museo della provincia di Brno, Museo delle lettere morave
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Cardinale Franz Seraph
von Dietrichstein
In vari siti della Moravia centrale e meridionale ci si può
imbattere nel nome di questo personaggio importante e
controverso della storia del XVII secolo. Il piccolo Dietrichstein
giunse con i genitori da Madrid a Mikulov all’età di 5 anni. Il
personaggio-chiave della ricattolicizzazione zelante della
Moravia, inclusa quella forzata, curò in maniera esemplare
i feudi della famiglia e fece addirittura coniare le proprie
monete a Kroměříž. A lui si deve anche il carattere pittoresco
della “quinta” tipica di Mikulov, e cioè la costruzione di un
santuario e di una via crucis che conduce sul monte Tanzberk,
l’odierna Collina santa. La costruzione fu eseguita in quanto
dono votivo per aver scampato alla peste del 1622.
Un monumento significativo dei Dietrichstein è costituito
dalla loro tomba di famiglia che chiude oggi il lato orientale
della piazza di Mikulov. Fino alla seconda guerra mondiale,
pure il castello di Mikulov era di proprietà dei Dietrichstein.
Quando vi risiedeva il cardinale Dietrichstein, vescovo di
Olomouc, Mikulov era di fatto la capitale della Moravia.
La gloria del cardinale è rintracciabile anche a Brno. Il luogotenente moravo vi edificò, negli anni 1614-1620, un palazzo
nel primo stile barocco in cui risiede oggi il Museo moravo.
Ai tempi dell‘insurrezione ceca del 1620, il palazzo rappresentativo ospitò Federico di Wittelsbach-Simmern detto il re
invernale, nel 1748 l’imperatrice Maria Teresa e nell’ottobre
1805, prima della battaglia di Austerlitz, anche il generale
russo Kutuzov.
Seguendo le tracce del cardinale Franz Dietrichstein nella Moravia
meridionale
Tomba dei Dietrichstein, Mikulov
Castello di Mikulov
Collina santa di Mikulov
Palazzo Dietrichstein, p.zza Zelný trh,Brno
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Wenzel Anton von Kaunitz
Wenzel Anton von Kaunitz, uomo politico e statista di spicco,
proveniva da un’importante casata nobile morava e divenne
celebre soprattutto come ministro e diplomatico ai servizi
dell’imperatrice Maria Teresa. Condusse complicatissime
trattative diplomatiche e politiche, difendendo la successione
di Maria Teresa contro la Baviera, la Sassonia e la Prussia.
Tornato a Vienna dalla sua ultima missione diplomatica
a Parigi, il conte Kaunitz fu nominato, nel 1753, cancelliere
dell’Impero. Fu autore della politica austriaca estera, orientata
verso la potente Francia.
Wenzel Anton von Kaunitz divenne famoso anche come mecenate e sostenitore dell’arte. Morì il 27 giugno 1794; le sue
spoglie furono deposte nella tomba di famiglia sotto la piccola
chiesa di S. Giovanni Battista in Slavkov u Brna (Austerlitz).
JUDr. Václav, conte di Kaunitz
Fra i rappresentanti più significativi del ramo ceco della casata
Kaunitz rientra anche JUDr. Václav, conte di Kaunitz. Fu uno
degli uomini politici cechi, lottò per condizioni di lavoro più
favorevoli degli operai e per il suffragio universale. Suo cognato fu Antonín Dvořák, eccellente compositore ceco.
Alla morte di suo fratello maggiore Albrecht, Václav conte di
Kaunitz ereditò i feudi di Slavkov e Uherský Brod. In occasione
delle sue seconde nozze, avvenute il 12 maggio 1908, egli
regalò a studenti cechi il palazzo Kaunitz di Brno. I redditi di
questo ampio palazzo furono utilizzati per l’edificazione della
casa dello studente Kaunitz nel quartiere di Žabovřesky.
Seguendo le tracce dei Kaunitz nella Moravia meridionale
Castello e museo, Slavkov u Brna
Chiesa della Resurrezione di Cristo, edificio classicista del 1789, Slavkov u Brna
Tomba di famiglia dei Kaunitz, Slavkov u Brna
Casa dello studente Kaunitz, via Králova 45, Brno
Palazzo Kaunitz (l’odierno rettorato dell’Università Masaryk), p.zza Žerotínovo
náměstí, Brno
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Jobst di Moravia
La carriera di Jobst di Moravia, margravio di Moravia proveniente dalla dinastia dei Lussemburgo e nipote di Carlo IV, indimenticabile re ceco, raggiunse vette assolute: nell’autunno
del 1410 egli divenne re del Sacro Romano Impero. Godette
però del suo titolo solo per un paio di settimane siccome
all’inizio del 1411 lo sorprese la morte. Per colpa di quell’intervento imprevisto del fato, Brno perse l’occasione di cambiare
radicalmente la sua posizione; era infatti probabile che Jobst
avrebbe svolto l’incarico relativo al trono imperiale proprio
dalla metropoli morava. Già all’inizio della sua carriera del
margravio egli fece del castello dello Spielberg di Brno sede
del suo margraviato.
Jobst fu un uomo politico molto abile ed esperto che desiderava ardentemente un potere maggiore e i beni, non esitando
a cambiare parti e opinioni qualora fosse nei suoi interessi.
Dovette condividere la gestione della Moravia con Procopio,
suo fratello minore, il che fu all’origine di guerre protratte nel
tempo che durarono fino alla morte di Procopio, avvenuta
nel 1405.
Tramite Sigismondo di Lussemburgo, suo cugino, ottenne
una parte dell’odierna Slovacchia occidentale con Bratislava.
Jobst divenne anche margravio di Brandeburgo, gestiva pure
il ducato di Lussemburgo e l’amministrazione dell’Alsazia.
Jobst fu un amministratore efficiente; rinnovò la zecca di
Brno e per tutto il periodo del suo regno coniò monete pro-
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prie, inclusa l’emissione speciale dei ducati. Nella stessa Brno,
per mezzo di tasse imposte con ingegno, il margravio aiutò
a migliorare l’aspetto della città (p.e. con la lastricazione),
ed invitò in città il famoso architetto Petr Parléř di Gmünd.
Brno tuttora vive sulle fondamenta poste dai Lussemburgo
moravi (il progetto urbanistico della città, chiese di S. Pietro
e di S. Giacomo, i conventi presso la chiesa di S. Tommaso e
presso la chiesa in Královo Pole, la ristrutturazione dei castelli
dello Spielberg e di Veveří).
Jobst estese velocemente sia i suoi beni sia il potere politico.
Nel 1410 si contese con Sigismondo il trono del re del Sacro
Romano Impero. Vinse nella seconda manche dell’elezione.
Godette però ben poco del suo titolo di re romano, e cioè dal
1 ottobre 1410 al 18 gennaio 1411, giorno della sua morte
nel castello dello Spielberg.
Jobst di Moravia, margravio di Moravia e di Brandeburgo, fu
sepolto il 20 febbraio 1411 nella chiesa di S. Tommaso.
Sulla facciata del Palazzo dei Luogotenenti in piazza Moravské náměstí, Jobst di Moravia venne ritratto in una scultura
idealizzata, creata da Jan Leonard Weber negli anni Quaranta
del XVIII secolo. Una delle vie principali nel centro di Brno
porta il suo nome.
Seguendo le tracce di Jobst di Moravia nella Moravia meridionale
Chiesa di S. Tommaso, Brno
Castello dello Spielberg
Palazzo dei Luogotenenti in p.zza Moravské náměstí
(il fu convento agostiniano), Brno
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Jean-Louis
Raduit de Souches
Uno dei condottieri più valenti della Guerra dei Trent’anni
all’inizio combattè, da protestante, dalla parte degli ugonotti presso La Rochelle, sua città natale. In seguito lasciò
la Francia, arruolandosi nell’esercito svedese. Abbandonò
però l’esercito per disaccordi con i superiori e si schierò con
gli Asburgo austriaci (1642). L’imperatore Ferdinando III lo
nominò capitano della città di Brno nel marzo 1645. Sotto il
suo comando, la guarnigione di Brno che contava solo 1 500
uomini (dei quali solo un terzo erano soldati veri e propri) riuscì
in quel che sembrava impossibile: difese la città contro 28 000
uomini del generale Torstenson (l’assedio durò dal 3 maggio
al 23 agosto 1645). Dopo questo enorme successo, la carriera
di Raduit de Souches fu in rapida ascesa; egli fu nominato
comandante della Moravia e di Brno e gli fu concesso l’acquisto del feudo di Jevišovice nella provincia di Znojmo (1649).
Nella stessa regione egli acquistò pure il castello diroccato di
Boskovštejn (1670) e nel 1679 il castello di Plaveč. Nel 1663
venne insignito del titolo di conte.
Non facendo affidamento solo sui redditi dei suoi beni, come
era d’uso nel suo paese nativo, Raduit intraprese alcune
attività. Negli anni Settanta fece costruire a Jevišovka un
altoforno e tre fucine. Produceva il ferro lavorato e ordigni per
l’esercito. Intendeva far valere il suo istinto d’imprenditore anche a Hluboké Mašůvky. Il sito era conosciuto da tempo per le
sue sorgenti di acque curative; Raduit decise di costruirvi una
stazione termale, facendo erigere una grande osteria e una
nuova chiesa. Per attirare più visitatori, egli regalò alla chiesa
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una rarissima statua della Vergine Maria de Foi. Il conte JeanLouis Raduit de Souches morì nel suo castello di Jevišovice il
12 agosto 1682 all’età di 73 anni. Conformemente alle sue
ultime volontà, le sue spoglie furono deposte nella chiesa di
S. Giacomo in Brno. La lapide è decorata da una statua in
bronzo del comandante inginocchiato. Sulla lapide viene
anche riportato l’elenco delle campagne militari più importanti di Jean-Louis de Souches. La salma di Raduit de Souches
riposa in un feretro di rame nella cripta sotto la chiesa.
Nel castello di Jevišovice possiamo rintracciare un altro
ricordo del comandante famoso, e cioè lo stemma sotto
l’arcata del cortile. Lo stemma a destra apparteneva a Raduit
de Souches, mentre quello a sinistra alla sua prima moglie
Anna Elisabetta. Hluboké Mašůvky è un altro luogo dove
si è conservato lo stemma di Raduit e di sua moglie (quella
seconda di nome Anna Salomè).
A commemorare il trionfo del comandante nella difesa di
Brno è un suo busto, situato a destra della strada d’accesso
principale nel castello dello Spielberg.
Seguendo le tracce di Raduit de Souches nella Moravia meridionale
Chiesa di S. Giacomo, Brno
Palazzo dei Signori di Lipá, Brno
Collina della chiesa dei SS. Pietro e Paolo (Petrov): lo stemma in pietra collocato
sulla parete presso l’ingresso della residenza vescovile e una targa commemorativa in pietra a forma di cartoccio sulla parete della casa n. 6 in Petrov
Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria, Hluboké Mašůvky
Castello e museo, Jevišovice
Castello e museo di Spielberg, Brno
Castello di Boskovštejn
Castello di Plaveč
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Carlo di Liechtenstein
Il luogotenente delle terre ceche dopo la battaglia della
Montagna Bianca (e quindi il secondo uomo più importante
del Paese dopo l’imperatore) fu un personaggio pieno di contraddizioni. Da un lato, il suo nome fu legato all’esecuzione
dei ventisette nobili cechi (avendo egli stesso firmato la loro
condanna) e all’esodo delle élite intellettuali protestanti, tra
cui Comenio; inoltre, egli fu per buona parte un opportunista.
D’altro lato, non possono passare inosservati i suoi successi
nel campo politico, diplomatico ed economico. Fu proprio lui
a promuovere il potere dei Liechtenstein i quali costituivano,
nella loro “età d’oro”, la casata nobile più potente del paese.
Anche dopo la morte del conte Carlo, i membri della casata,
fedeli agli Asburgo, occuparono posizioni di spicco nella
monarchia danubiana e, fra l’altro, intervennero in qualità
di generali nelle guerre con Napoleone. A testimoniare i loro
trionfi è p.e. l’affascinante paesaggio culturale di LedniceValtice. I Liechtenstein stavano trasformando per secoli
i dintorni di entrambi i castelli in un compatto complesso
paesaggistico. Il paesaggio culturale di Lednice-Valtice figura dal 1996 tra i siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
A Vranov u Brna si trova la cripta della casata, regolarmente
visitata dai Liechtenstein, il cui stemma funge dal 1709 anche
da stemma statale del loro principato nelle Alpi. Ancora oggi
i Liechtenstein si limitano però solo alle visite a Vranov: infatti,
il patrimonio della famiglia nelle terre ceche fu confiscato nel
1945 e la casata abbandonò il paese.
Seguendo le tracce dei Liechtenstein nella Moravia meridionale
Paesaggio culturale di Lednice-Valtice
Tomba dei Liechtenstein, Vranov u Brna
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Silvio Pellico
Poeta, drammaturgo, narratore e giornalista italiano (17891854) fu imprigionato nello Spielberg di Brno dal 1822 al
1830. Vi giunse in quanto condannato per le attività nella
compagnia segreta rivoluzionaria patriottica dei carbonari
che miravano alla liberazione dell’Italia dall’egemonia
straniera. Dopo le guerre napoleoniche, l’Italia rimaneva un
paese frantumato in cui l’Austria e la Francia condividevano
il potere. Il destino dell’Italia veniva in pratica deciso dal
principe di Metternich.
Pellico, letterato conosciuto, fu arrestato nell’ottobre 1820 e in
seguito condannato alla pena di morte per aver partecipato
a una cospirazione contro l’Austria. All’ultimo momento, la
pena gli fu commutata da un decreto imperiale in 15 anni di
carcerazione pesante nello Spielberg. I detenuti vi vissero momenti crudeli: avevano le gambe legate da catene, pativano
il freddo e la fame. In base a una grazia imperiale, Pellico fu
rilasciato dopo otto anni di martirio nello Spielberg. Egli descrisse le sue esperienze delle allora carceri austro-ungariche
nel libro Le mie prigioni.
Il soggiorno dei detenuti carbonari nello Spielberg di Brno
viene ricordato dalla targa commemorativa del 1922, affissa
sul muro del castello vicino all’entrata della casamatta, e dal
monumento ai martiri italiani, fatto erigere ai piedi dello
Spielberg dal comitato di Brno della Società Dante Alighieri.
Spielberg è perciò un luogo ricercato di pellegrinaggio dei turisti italiani che visitano Brno. Pellico, il più conosciuto detenuto
carbonaro, diede il nome a una via nella Vecchia Brno.
Seguendo le tracce di Silvio Pellico nella Moravia meridionale
Targa commemorativa, monumento e cella commemorativa di Silvio Pellico Museo della città di Brno nel castello dello Spielberg
Via Pellicova, Brno
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Tomáš Garrigue Masaryk
Le radici di Tomáš Garrigue Masaryk – il più importante
personaggio della storia ceca moderna, il primo presidente
della Cecoslovacchia, filosofo, pedagogo, uomo politico,
studioso, scrittore e giornalista ceco – affondano nel sud
della Moravia.
Masaryk nacque il 7 marzo 1850 a Hodonín. Sua madre Terezie Kropáčková proveniva da una famiglia di madrelingua
tedesca, mentre il padre Jozef Masárik proveniva da una
famiglia slovacca. Il padre di Masaryk lavorava da cocchiere
presso i poderi imperiali nella provincia di Hodonín e la famiglia perciò cambiava spesso dimora. L’infanzia di Tomáš
Masaryk fu quindi legata a Čejkovice, Hodonín, Mutěnice e
Klobouky u Brna, cittadine della regione chiamata Slovácko.
Da ragazzino dell’età di sei anni, egli giunse in Čejkovice
dove visse per sei anni, frequentando la scuola locale. Una
targa commemorativa fu collocata nel 1933 sulla casa in cui
i Masaryk abitarono. L’interno della casa presenta una mostra
stabile dedicata alla vita di Masaryk.
Dopo aver frequentato per due anni la scuola inferiore di
Hustopeče, gestita dagli scolopi, il quindicenne Masaryk passò
al secondo anno del Liceo Tedesco di Brno. Che la scuola di
Hustopeče fosse stata frequentata dal 1861 al 1863 anche da
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Masaryk, viene ricordato dalla targa commemorativa che è
stata affissa sulla facciata dell‘edificio nel 1994. I genitori di
Masaryk furono sepolti nel cimitero di Hustopeče. Suo fratello, Ludvík Masaryk, possedeva negli anni 1880-1889 una
tipografia in Hustopeče e pubblicava il settimanale Auspitzer
Wochenblatt.
Il giovane Masaryk si mantenne agli studi di Brno prevalentemente con le proprie forze. Nell’edificio sontuoso del Liceo
Tedesco di Brno in piazza Komenského náměstí risiede oggi
l’Accademia di musica Janáček. Da studente, Masaryk abitò
in tre case di Brno: dapprima nella casa n. 12 in via Velká Nová
(l´odierna via Lidická), poi nella casa n. 153 in via Nová Veselá
(l´odierna via Česká), mentre durante il suo ultimo anno di
studi in Brno, l’allora dicianoveenne studente Masaryk visse
in subaffitto nella casa n . 28 in via Františka Josefa (l’odierna
via Milady Horákové).
Nel 1869 Masaryk lasciò Brno per Vienna.
Masaryk si inserì nella vita politica e sociale già ai tempi della
monarchia austriaca. Durante la Grande guerra egli organizzò la resistenza antiaustriaca che mirava alla costituzione di
un’indipendente Repubblica Cecoslovacca. Nel 1878 Masaryk
sposò l’americana Charlotte Garrigue. Egli visitò alcune volte
Brno anche in carica come presidente della Cecoslovacchia.
Importante fu la sua visita alla capitale della regione e alla
mostra della cultura contemporanea nell’area fieristica,
avvenuta nel 1928.
Nel suo periodo presidenziale, egli venne frequentemente
accolto in Moravia, soprattutto a Židlochovice. Soggiornò sei
volte nel castello di Židlochovice che divenne sua sede ufficiale
presidenziale in Moravia. Per motivi di età avanzata, Masaryk
diede le dimissioni da Presidente nel 1935.
Seguendo le tracce di Tomáš Garrigue Masaryk nella Moravia meridionale
Museo Masaryk, p.zza Zámecké náměstí, Hodonín
Castello-sede presidenziale, Židlochovice
Iistituto professionale, già scuola inferiore degli scolopi, p.zza Masarykovo
náměstí, Hustopeče
Casa di T. G. Masaryk, Čejkovice
Giardino botanico della Facoltà di Scienze dell’Università Masaryk, Brno
Targa commemorativa, Accademia di musica Janáček (JAMU), p.zza Komenského náměstí 6/04 (vi frequentò il liceo)
Torre Masaryk dell’indipendenza – museo con una torre panoramica, Hořice
Museo e galleria di Hustopeče
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Domicili a Brno:
via Velká Nová n. 12 (nel 1865, l´odierna via Lidická n. 4)
via Neufröhlichergasse n. 153 (l´anno scolastico 1866/1867, l´odierna via
Česká n. 14)
targa commemorativa in via Franz-Josef-Strasse (l´anno scolastico 1868/1869,
l´odierna via Milady Horákové n. 28)
NapoleonE Bonaparte
Durante le sue campagne in Moravia l’imperatore francese
Napoleone I, uno dei comandanti più significativi della
storia mondiale, vi lasciò molte tracce. Non si tratta solo di
monumenti eretti nei luoghi di battaglia, di ricchissima arte
popolare ispirata alla battaglia di Austerlitz o di ricostruzioni
tradizionali delle scene di battaglia, ma anche di una vasta
gamma di cognomi francesi cechizzati. Questi furono introdotti dai soldati che non tornarono con il rinomato comandante in patria e si insediarono in Moravia.
Per quanto riguarda la storia delle guerre napoleoniche, due
campagne furono importanti per la Moravia: la prima del
1805 culminò con la famosa battaglia dei tre imperatori ad
Austerlitz, la seconda del 1809 fece da eco a un’altra battaglia,
vinta dall’esercito francese presso Wagram.
Napoleone arrivò in Moravia nel novembre 1805, inseguendo
l’esercito austriaco e quello russo comandato dal generale
Kutuzov. Dopo aver vinto la battaglia presso Hollabrunn nella
Bassa Austria, Napoleone raggiunse Znojmo dove alloggiò nel
palazzo Ugart in piazza Horní náměstí (nell’odierno albergo
Napoleon). Pochi giorni dopo fu a Brno e soggiornò nel Palazzo dei Luogotenenti. La battaglia vittoriosa del “Grande
esercito” di Napoleone si svolse il 2 dicembre fra Brno e la
cittadina di Austerlitz.
Scoppiata un’altra guerra franco-austriaca, Napoleone
occupò di nuovo la città di Brno nel 1809. Nel parco Lužánky
si svolsero addirittura i grandi festeggiamenti del suo compleanno. Stipulata un’altra pace, Napoleone diede l’ordine
di distruggere una parte delle fortificazioni dello Spielberg.
I bastioni in questione sono stati ormai ricostruiti.
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Volendo percorrere i momenti più importanti dell’antica storia
di guerre nel campo di battaglia di Austerlitz, possiamo magari cominciare con il Monumento alla pace sulla collina di
Prace. È qui, nel pieno centro del campo di battaglia di allora,
che fu decisa la sorte della battaglia. Più di cento anni dopo
la battaglia vi fu eretto, in stile liberty, un monumento-museo
ai caduti nella battaglia, la cui mostra multimediale, allestita
recentemente, offre ai visitatori informazioni e un’insolita
esperienza. Da lì si gode anche una vista perfetta del territorio
della battaglia. In lontananza si può scorgere pure il colle di
Žuráň dal quale Napoleone orchestrava le mosse delle sue
truppe, o il colle di Santon, punto di appoggio per l’artiglieria
francese. Prendendo la vecchia strada imperiale che porta da
Brno a Olomouc, ci sposteremo da Žuráň e Santon alla vecchia
stazione postale di Pozořice, ufficio postale in cui Napoleone
aveva incontrato i suoi marescialli prima della battaglia e
in cui sostava, durante la battaglia, lo stato maggiore del
generale russo Bagration. Nei dintorni della stazione postale
si svolsero combattimenti feroci e la notte dopo la sua vittoria
Napoleone vi trattò con il conte di Liechtenstein, parlamentare austriaco. Possiamo concludere il nostro viaggio per
i luoghi della battaglia nella cittadina di Austerlitz (Slavkov
u Brna) dalla quale la battaglia prese il nome e nel cui castello
monumentale fu firmato l’armistizio finale.
Seguendo le tracce di Napoleone Bonaparte nella Moravia meridionale
Monumento ai caduti nella battaglia e la mostra multimediale “La battaglia dei
tre imperatori. Slavkov/Austerlitz 1805”, Monumento alla pace, Prace
Castello e la presentazione della battaglia, Slavkov u Brna
Vecchia stazione postale presso Pozořice
Diorama della battaglia, Tvarožná
Residenza estiva dei Mitrovský, Brno
Palazzo Ugart in p.zza Horní náměstí (l‘odierno albergo Napoleon), Znojmo
Targa commemorativa, Palazzo dei Luogotenenti, p.zza Moravské náměstí 1/02,
Brno
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Sir Winston Churchill
Il famosissimo politico inglese dalla portata mondiale fu un
ospite frequente della Moravia, almeno parlando del periodo
all’inizio del XX secolo. Su invito del barone Moritz Arnold de
Forest, suo amico, venne tre volte nel castello diroccato di
Veveří. De Forest, proprietario del feudo di Veveří e Rosice,
visse principalmente in Inghilterra, il che spiega anche quel
rapporto stretto con il ministro del commercio dell’impero
britannico di allora. Churchill visitò Veveří prima di tutto
nell’agosto 1906, poi nel settembre 1907 – quando avrebbe
cacciato lepri e fagiani – e alla fine nel settembre 1908 nel suo
viaggio di nozze con la moglie Clementine. Gli sposi fecero
una sosta anche nel castello di Rosice, anch’esso in proprietà
di de Forest. Il soggiorno di Churchill in Veveří viene oggi
ricordato da una targa commemorativa, affissa nel 2005
nel passaggio dietro la porta del castello interno. La targa è
opera di Otmar Oliva.
Seguendo le tracce di Winston Churchill nella Moravia meridionale
Castello di Veveří
Castello di Rosice
18
Karel Absolon
Il professor Karel Absolon rientra fra i rappresentanti più
conosciuti della scienza ceca. Nato in Boskovice, egli lavorò
all’Università Carlo e nel Museo regionale moravo. L’interesse
scientifico iniziale del giovane studioso fu rivolto agli studi
degli insetti cavernicoli. Raccogliendo la fauna cavernicola,
nacque presto in lui la passione per l’esplorazione di caverne
e grotte. Entro il 1908 esaminò e documentò la maggior parte
delle caverne nella parte settentrionale del Carso moravo e
del complesso di grotte a galleria di Rudice. Alcune volte si
calò con gli amici nel Macocha, l’abisso più profondo in territorio ceco, e in molte caverne già conosciute riuscì a scoprire
l’accesso a nuove ampie sale. Grazie a lui l’abisso di Macocha
fu aperto al pubblico. Ancora più importanti furono le sue
ricerche archeologiche relative al paleolitico. Egli reputò l’insediamento dei cacciatori dei mammut presso Dolní Věstonice
come un’estesa “Pompei paleolitica”, e vi diresse le ricerche
archeologiche dal 1924 al 1938. Nel 1925 fu riportata alla
luce la Venere di Věstonice. Dal 1925 al 1930 diresse l’esplorazione dell’insediamento dei cacciatori di renne e di cavalli
nella caverna di Pekárna. Egli presentò al pubblico i reperti
risalenti agli albori della storia umana all’Esposizione della
cultura contemporanea di Brno (1928); fu allora che si fece
avanti con l’idea di porre in essere il padiglione Anthropos che
rimase aperto al pubblico, nella zona fieristica di Brno, fino
al 1945. Dopo la seconda guerra mondiale, il padiglione fu
ricostruito nel parco del quartiere di Pisárky.
Seguendo le tracce di Karel Absolon nella Moravia meridionale
Grotte sul fiume Punkva, Ostrov presso Macocha
Palazzo Dietrichstein, Brno
Padiglione Anthropos, Brno-Pisárky
Circolo sepolcrale di uomini illustri nel Cimitero centrale di Brno
Targa commemorativa, edificio Rezidence, via Hradní, Boskovice
19
Johann Gregor Mendel
Incrociando piante, l’abbate del convento agostiniano nella
Vecchia Brno giunse, 150 anni fa, a scoperte fondamentali
da cui trasse i principi dell’ereditarietà: questi posero le basi
per la genetica. I risultati delle ricerche di Mendel vengono
oggi applicati soprattutto in medicina ed in altre discipline
scientifiche. La casa natale di Johann Mendel, che nacque nel
1822 a Hynčice, si è conservata fino ai nostri tempi e presenta
oggi all’interno un piccolo museo. La mostra documenta la
sua infanzia e le altre tappe della sua vita.
Anche la città di Brno è particolarmente orgogliosa del “suo”
Mendel. Il nome di Mendel ha raggiunto rinomanza mondiale
e la reputazione dello scienziato viene testimoniata dall’interesse da parte dei visitatori che arrivano nella Repubblica
Ceca; di solito desiderano vedere il convento di Brno dove
Mendel lavorò e dove si trova anche un suo museo.
Mendel raggiunse il convento agostiniano di S. Tommaso
nella Vecchia Brno nel 1843 ed accettò il nome di sacerdozio
Gregor. Studiò all’Università di Vienna; dopo aver compiuto
gli studi insegnò da supplente scienze naturali e fisica a Brno,
nella prima scuola inferiore tedesca in via Jánská. Già dal
1854, anno della costruzione di una serra nel giardino del con-
20
vento, Mendel faceva sperimentazioni incrociando le piante
di piselli (Pisum sativum). In base a questi esperimenti che si
protrassero per 10 anni, egli presentò nel 1865, nella seduta
del Circolo delle scienze naturali di Brno, il suo scritto-chiave
Saggio sugli ibridi vegetali. Nel detto lavoro egli formulò le
tre regole che divennero famose come “leggi dell’ereditarietà
di Mendel”.
Mendel fu anche un apicoltore appassionato e rinomato;
nell’areale dell’abbazia si trova tuttora il suo alveare del
1871. Anche la meteorologia suscitò un enorme interesse
di Mendel che dedicò a questa disciplina due terzi dei suoi
scritti. Nell’area dell’abbazia Mendel svolgeva osservazioni
meteorologiche; p.e. fu il primo a dare una descrizione della
tromba d’aria che passò sopra Brno nel 1870.
Nel 1868 Mendel fu eletto abbate dell’abbazia agostiniana
nella Vecchia Brno. Nel 1883 si ammalò gravemente e il 6
gennaio 1884 morì. Fu sepolto nella tomba degli agostiniani
nel Cimitero centrale di Brno. Il requiem, eseguito in chiesa, fu
diretto dal compositore Leoš Janáček.
Seguendo le tracce di Johann Gregor Mendel nella Moravia meridionale
Museo Mendel dell’Università Masaryk, Brno
Mendelianum, Brno
Università Mendel di agronomia e selvicoltura, Brno – busto nell’area dell’università (tra gli edifici A e B)
Abbazia agostiniana con la basilica della Vergine Maria Assunta, Brno
Targa commemorativa, via Jánská 22/1, Brno
Casa n. 42, via Jezuitská, Znojmo
21
Prokop Diviš
Il monumento con il modello del primo parafulmine d’Europa, opera di Bohuslav Fuchs, presso la chiesa parrocchiale
di S. Margherita in Přímětice ricorda Prokop Diviš, eminente
studioso e costruttore moravo (al secolo Václav Divíšek)
che visse negli anni 1698-1765. Dal 1736 faceva il parroco
a Přímětice dove nel suo tempo libero svolgeva sperimentazioni soprattutto con l’elettricità statica. Nel 1754 vi costruì il
primo parafulmine d’Europa, anche se nello stesso periodo
pure Benjamin Franklin, indipendentemente da Prokop Diviš,
giunse alle stesse conclusioni scientifiche. Diviš si dedicò non
solo alla ricerca sull’elettricità statica, ma i suoi metodi diedero
anche origine all’elettroterapia. Un’altra grande passione
del parroco di Přímětice fu la musica. All’epoca, Prokop Diviš
meravigliò tutta l’Europa centrale costruendo un ingegnoso
e originale strumento musicale multiarmonico, chiamato
Denis d’Or. Ci possiamo imbattere in un busto dell’insigne
inventore europeo anche in piazza Divišovo náměstí nel
centro di Znojmo. Ne è autore J. F. Fischer, rinomato scultore
e medaglista, allievo di Otokar Španiel.
Nel 1898 l’Istituto di Cultura ceca di Znojmo affisse una targa
commemorativa di Diviš nella parrocchia di Přímětice. Nel
1906, un modello dell’apparecchio di Diviš fu eretto nel cortile
del castello diroccato di Znojmo dove si conservò per alcuni
decenni. Nel 1936 i membri del Circolo dell’unità nazionale
fecero costruire un monumento con un modello del parafulmine davanti alla parrocchia di Přímětice.
Seguendo le tracce di Prokop Diviš
Monumento a Prokop Diviš, Znojmo-Přímětice
Monumento con il busto, p.zza Divišovo náměstí, Znojmo
Casa di Prokop Diviš e Museo della città di Žamberk
Targa commemorativa sul già Liceo dei gesuiti, p.zza Jezuitské náměstí, Znojmo
22
Jan Evangelista Purkyně
Il più grande naturalista ceco del XIX secolo e il fondatore
della fisiologia sperimentale, trascorse una parte sostanziale della sua gioventù nella Moravia meridionale. J. E.
Purkyně frequentò dapprima la scuola nella cittadina ceca
di Libochovice, suo luogo di nascita ma grazie al suo talento
musicale passò come corista già all’età di 11 anni a Mikulov,
al liceo gestito dall’ordine cattolico degli scolopi. Dopo aver
concluso con successo gli studi liceali, entrò all’età di 17 anni
nell’ordine degli scolopi. Il detto ordine gli offrì una buona
occasione di diventare insegnante e di dedicarsi alla scienza.
Gli scolopi insegnavano la matematica, la filosofia, la fisica
sperimentale, coltivando anche scienze naturali, la musica,
la pittura e lingue straniere. Il liceo degli scolopi di Mikulov fu
la prima scuola del genere che si trovasse a nord delle Alpi.
Dopo aver trascorso il noviziato durato un anno a Stará Voda
presso i confini della Slesia, Purkyně fu mandato in qualità di
insegnante nella scuola di Strážnice. Vi operò dal 1805 al 1806
da chierico con il nome di sacerdozio di Silverius. In suo onore,
il liceo di Strážnice porta oggi il suo nome.
Seguendo le tracce di J. E. Purkyně nella Moravia meridionale
Liceo di Mikulov
Liceo di Strážnice
23
Thomas Alva Edison
La Moravia vanta la testimonianza singolare del leggendario
inventore, imprenditore e pioniere dell’utilizzo della corrente
elettrica. Nel 1882, infatti, Edison mise a punto l’impianto
elettrico del nuovo teatro di Brno. Brno divenne così la
prima città europea con un edificio teatrale completamente
a elettricità.
Quando si stava ideando, prima del 1882, la costruzione del
nuovo teatro, progettato da Fellner e Helmer, due architetti
viennesi, tutti avevano in mente l’incendio recente del Ringtheater viennese, provocato da una lampada a gas. Nella
scelta dell’illuminazione, la corrente elettrica, tuttora non
verificata in maniera sufficiente, ebbe la meglio sul gas,
comunemente usato in quei tempi.
I consiglieri municipali di Brno incaricarono l’azienda parigina
di Edison di installare l’illuminazione elettrica. Questa, per la
mancanza di esperienza, si rivolse direttamente ad Edison,
il quale progettò il prototipo di un cavo sotterraneo per collegare la piccola centrale elettrica a vapore, costruita in via
Vlhká, con il teatro che era distante 350 metri. Le 800 lampadine elettriche furono installate da Francis Jehl, assistente di
Edison. Una lampadina originale è oggi esposta nella vetrina
sotto la scalinata principale del teatro.
Nel 1911, Emil Kolben, ex dipendente di Edison e fondatore
ceco dell’azienda Kolben-Daněk, invitò il famoso inventore
a Praga. Viaggiando da Vienna a bordo della sua automobile,
Edison si fermò il 13 settembre a Brno, esaminò le installazioni
elettriche del teatro e sembra che ne fosse rimasto molto
soddisfatto.
Seguendo le tracce di Thomas Alva Edison nella Moravia meridionale
Teatro Mahen, Brno
Statua (in fase di allestimento) davanti ai grandi magazzini Centrum, Brno
24
Ernst Mach
Ernst Mach fu uno dei personaggi di spicco della scienza
della seconda metà del XIX secolo, soprattutto nel campo
della fisica sperimentale. In suo onore venne chiamata
“mach” quell’unità di misura (il numero di Mach) che è ben
conosciuta a ogni scolaretto curioso che si interessi di aerei
o di astronavi.
Ernst Mach nacque in Chrlice presso Brno, in quel che era
allora il castello arcivescovile (il suo nonno materno vi fu
impiegato in qualità di amministratore dei beni arcivescovili).
Johann, padre di Mach, aveva 22 anni quando da professore
liceale a Praga conobbe la sorella tredicenne di un suo allievo,
Emerich Lanhaus, proveniente dalla cittadina di Chrlice. Egli
aspettò finché Josefa era cresciuta, e dieci anni più tardi la
sposò. Ernst Joseph Wenzel Mach, primogenito dei loro tre
figli, nacque il 18 febbraio 1838. Già due anni dopo la sua
nascita la famiglia si trasferì nella Bassa Austria. Nonostante
questo, il ragazzo frequentò il liceo di Kroměříž, gestito dai
padri scolopi. In seguito compì gli studi universitari di fisica e
matematica a Vienna. Dal 1867 al 1895 fu professore di fisica
all’Università di Praga; in quei 28 anni di attività nelle terre
ceche egli produsse praticamente tutta la sua opera fisica.
Nel 1938 fu affissa sul castello ex arcivescovile di Chrlice, casa
di nascita di Mach, una targa commemorativa di bronzo che
andò perduta negli anni di guerra. Nel 1988 essa fu sostituita
da una nuova targa.
Seguendo le tracce di Ernst Mach nella Moravia meridionale
Targa commemorativa sul castello di Chrlice, Brno-Chrlice
25
Georg Joseph Kamel
Il missionario e botanico gesuita nacque a Brno in una piccola
casa vicino alla Porta ebraica. Essa si ergeva allora nei dintorni
della principale stazione ferroviaria di Brno. Kamel nacque nel
1661 nella famiglia di Andres Kamel, artigiano specializzato
nel taglio di tessuti. All’età di 17 anni, Georg fu ammesso alla
scuola missionaria dei gesuiti di Vienna, dopodiché studiò al
liceo di Brno. Compiuti gli studi, il Kamel ventunnese entrò
nella Compagnia di Gesù, cioè nell’ordine dei gesuiti. Già da
giovane provava interesse per la botanica che sfociò nel suo
impiego nella farmacia del collegio. Il vecchio collegio gesuita
fu demolito nel 1904, eppure non è difficile scoprire dove il
gesuita Kamel è vissuto: la via si chiama tuttora Jezuitská
(cioè “dei gesuiti”) e vi si trova pure la chiesa gesuita della
Vergine Maria. Nel 1578 i gesuiti ottennero la chiesa, già delle
monache agostiniane (dette monache di Erburga), e in 15
anni cominciarono a costruirle accanto un nuovo collegio. Nel
corso del XVII secolo fu eretto, man mano, un vasto complesso
di edifici dei quali si è conservato fino a oggi solo un portale
nell’odierna via Mozartova.
Ordinato prete nel 1682, Kamel operò, fra l’altro, come farmacista e infermiere negli ospedali di Brno, Jindřichův Hradec e
Český Krumlov. Cinque anni più tardi l’ordine lo inviò in qualità
di missionario nelle Filippine colonizzate dalla Spagna. Egli
aperse la prima farmacia nelle Filippine e vi fondò un grande
giardino botanico con erbe medicinali sia europee che locali.
Georg Joseph Camel morì il 2 maggio 1706 a Manila, in seguito ad un’acuta malattia intestinale infiammatoria.
26
L’apporto di Kamel alla botanica e alla scienza come tale
consiste nel suo lavoro sistematico cui si dedicò nell’isola di
Luzonu durante il suo soggiorno missionario nelle Filippine.
Vi raccoglieva e descriveva la flora farmacologicamente
sfruttabile, comunicando le sue conoscenze anche alla Società scientifica londinese. I suoi disegni, apprezzati non solo
per la qualità grafico-artistica, ma anche e soprattutto per
le loro qualità di documento scientifico, batterono all’epoca
tutte le descrizioni specialistiche di allora. Kamel tentò anche
di classificare sistematicamente le piante. Fu merito suo se
i circoli scientifici d’Europa fecero conoscenza con la flora
e la fauna delle Filippine. C’e ben poco da stupirsi che Carlo
Linné, prominente naturalista svedese, avesse dato il nome
di Kamel a una delle piante più belle dell’Estremo Oriente.
Linné chiamò Camellia japonica il cespuglio detto anche
“rosa giapponese”.
Seguendo le tracce di Georg Joseph Kamel nella Moravia meridionale
Chiesa della Vergine Maria Assunta, via Dvořákova, Brno
27
Viktor Kaplan
Nacque il 27 novembre 1876 nella cittadina austriaca di
Mürzzuschlag. Terminati gli studi al Politecnico di Vienna,
dopo un breve apprendistato in una fabbrica di motori esplosivi fu impiegato come ricercatore al Politecnico tedesco
di Brno. Già allora era vivamente interessato alle turbine
idrauliche e allo sfruttamento economico dei corsi d’acqua.
La rivoluzione industriale richiedeva sempre più energia,
perciò insorsero gli sforzi di sfruttare anche i corsi d’acqua con
piccoli dislivelli, non adatti all’uso della turbina Francis che era
diffusa allora. In un piccolo laboratorio per turbine, sistemato
presso il Politecnico tedesco di Brno, Kaplan realizzò man
mano una turbina di tipo completamente nuovo. Abbassando
il numero di pale e restringendo il loro profilo, diminuì all’inizio
le perdite provocate dall’attrito; in seguito costruì delle pale
orientabili che si potevano orientare e adattare alle modificate condizioni di portata mentre la turbina era in esercizio.
Ciò rese possibile uno sfruttamento economico anche dei corsi
d’acqua dalla portata molto variabile.
Dal 1912 al 1914, il professor Kaplan fece brevettare le sue
invenzioni principali (cioè la girante radiale, la versione
orientabile delle palette mobili, la sistemazione dello spazio
28
senza pale tra la girante e il distributore, la creazione delle
palette mobili senza compartimenti).
La Grande Guerra e le controversie relative ai brevetti fecero sì
che le invenzioni di Kaplan fossero sfruttate appena nel 1918,
anno in cui le officine e fonderie di Ignác Storek costruirono
la prima turbina Kaplan per una filanda di Velm in Bassa
Austria. Presto seguì la stipulazione di contratti di licenza
per la costruzione delle turbine Kaplan con una serie di imprese riunite nel Kaplanturbinenkonzern internazionale. Le
nuove turbine Kaplan furono poi installate in molte centrali
idroelettriche, p.e. in Loučná, Rapotín, Kroměříž, Gorizia e
Lilla Edet in Svezia.
L’impegno lavorativo e la lotta protratta per il riconoscimento
delle sue invenzioni sfociarono all’inizio del 1922 in una
malattia nervosa cronica del professor Kaplan.
Nel 1926, il Politecnico di Praga, in segno di apprezzamento
del lavoro di Kaplan, gli conferì il dottorato onorario nelle
scienze tecniche. Nel 1931 il professor Kaplan decise di ritirarsi
dal Politecnico e si trasferì in un piccolo podere di Rochuspoint in Unteracht am Attersee (Austria) dove mise a posto
un’officina e una piccola centrale elettrica. Lì il prof. ing. dott.
Viktor Kaplan morì il 23 agosto 1934, poco dopo essere stato
insignito dal Politecnico di Brno del dottorato onorario nelle
scienze tecniche.
Il Museo tecnico di Brno vanta una vasta eredità documentale
del prof. Viktor Kaplan e dell’ingegnere Jaroslav Slavík, suo
assistente. I 17 cartoni di archivio nascondono gli originali
dei brevetti concessi alle invenzioni del prof. Kaplan nei singoli paesi, ma anche il materiale nato nel corso del lavoro
scientifico di Kaplan e i documenti relativi alle procedure di
brevettaggio.
Seguendo le tracce di Viktor Kaplan nella Moravia meridionale
Targa commemorativa affissa in occasione del 50° anniversario della turbina
Kaplan, Stabilimenti meccanici Šmeral, via Křenová 65c/03, Brno
Museo tecnico, Brno
29
W. A. Mozart
La Moravia meridionale fu fortunata: venne visitata da Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei massimi compositori musicali
di tutti i tempi. Del resto, una delle più recenti attrattive turistiche della città di Brno è costituita da una statua del geniale
compositore che si trova davanti al teatro Reduta in piazza
Zelný trh. La statua, opera di Kurt Gebauer, ricorda il fatto
che l’undicenne Mozart, in quei tempi “bambino miracoloso”,
diede il 30 dicembre 1767, insieme alla sua sorella maggiore
Maria Anna, un concerto proprio nel detto teatro di Brno.
A dire il vero, Mozart capitò in Moravia per caso. I Mozart
dovevano suonare al matrimonio della figlia dell’imperatrice
Maria Teresa. Ma poco prima del matrimonio scoppiò a Vienna un’epidemia di peste alla quale soccombè tragicamente
anche la giovane sposa. Preoccupati del possibile contagio,
i Mozart partirono perciò verso nord per Brno dove viveva il
conte Schrattenbach, fratello del loro mecenate di Salisburgo.
Immediatamente dopo proseguirono per Olomouc dove il piccolo Mozart, malaticcio, si curò per quasi due mesi. Il ragazzo
geniale però non si diede all’ozio: in quel luogo compose una
parte sostanziale della sua sinfonia n.6 in Fa maggiore. Alla
vigilia di Natale i Mozart furono di ritorno a Brno, trattenendovisi questa volta per due settimane. La famiglia prese di
nuovo alloggio nel palazzo del conte Schrattenbach in via
Kobližná. Oggi risiede nel palazzo la Biblioteca Jiří Mahen.
A ricordare il soggiorno della famiglia Mozart esiste una targa
commemorativa posta sull’edificio.
Seguendo le tracce di W. A. Mozart nella Moravia meridionale
Teatro Reduta, p.zza Zelný trh, Brno
Statua di W. A. Mozart, Zelný trh, Brno
Targa commemorativa, palazzo Schrattenbach, via Kobližná n. 4/1, Brno
(nell‘ingresso è posta una “palla” di Mozart)
30
Otakar Coubine
Otakar Coubine nacque il 22 ottobre 1883 nella famiglia di Jan
Kubín, libraio di Boskovice. All’età di 15 anni Otakar Coubine
fu iscritto all’istituto magistrale, ma vivendo già allora per
la pittura, egli strappò ai genitori il permesso di studiare la
scultura a Hořice.
Nel 1900, Otakar Coubine si iscrisse all’Accademia di Praga.
Dopo gli studi, egli guadagnò i primi soldi disegnando la
documentazione nelle spedizioni speleologiche di Karel
Absolon nel Carso moravo. Partito per Francia nel 1912, si
trasferì più tardi in Provenza. Rivelò ai francesi il fascino del
paesaggio di Provenza le cui pitture resero famoso il suo nome
negli anni Venti e Trenta. Nel dopoguerra ricevette la visita in
Provenza anche da Pablo Picasso che sostenne Coubine nel
suo concetto neoclassico di pittura.
Nel 1951 Coubine tornò con la sua seconda moglie in Cecoslovacchia. Di solito passavano l’inverno a Praga e d’estate
soggiornavano a Boskovice, città natale di Coubine, la quale
diede a disposizione al suo cittadino famoso un appartamento nella c.d. residenza presso il castello. Nell’ottobre 1964
i coniugi lasciarono per l’ultima volta la Cecoslovacchia per
la Francia e non fecero più ritorno. Coubine morì a Marsiglia
e fu sepolto nella cittadina di Apt da dove proveniva la sua
seconda moglie Berthe.
Seguendo le tracce di Otakar Coubine nella Moravia meridionale
Monumento con busto nel sito dove stava la sua casa natale, il parco in via
kpt. Jaroše, Boskovice
Targa commemorativa affissa sull’edificio della c.d. Residenza (in cui abitò),
via Hradní, Boskovice
Galleria Otakar Kubín, p.zza Masarykovo náměstí 1/3, Boskovice
31
Alfons Mucha
Il pittore esponente dell’Art Nouveau e il decoratore ceco
di fama mondiale nacque il 24 luglio 1860 a Ivančice nella
famiglia di Ondřej Mucha, attendente giudiziario. Fu messo
al mondo nell’ala posteriore dell’edificio del Tribunale di
Ivančice. Proprio lì è oggi situato il suo museo.
Era uno dei sei figli di Ondřej Mucha. Sin da bambino mostrò
un talento artistico. Nel 1872 cominciò a frequentare il Liceo
Slavo in Brno; dotato non solo di un senso pittorico, ma anche
di quello musicale, ebbe entrate supplementari come vocalista nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo sulla collina di Petrov.
Nel 1877 Alfons Mucha tornò a Ivančice dove il padre gli procurò un posto di segretario giudiziario. L’anno seguente Alfons
tentò invano di essere ammesso agli studi presso l’Accademia
delle Belle Arti di Praga. In quel periodo allestiva rappresentazioni teatrali, disegnava le quinte e i manifesti, progettava
biglietti d’invito. Nell’autunno del 1879 Alfons Mucha partì per
Vienna dove lavorò da disegnatore di scenografie teatrali.
Il Ringtheater, il cliente più importante del suo datore di lavoro, fu distrutto dall’incendio nel 1881 e Mucha, il dipendente
più giovane, fu licenziato. Soggiornò in seguito a Mikulov dove
si manteneva, fra l’altro, eseguendo ritratti. Il talento di Mucha
colpì il conte Khuen-Belasi il quale gli affidò la decorazione
pittorica del castello di Emmahof presso Hrušovany nad
32
Jevišovkou e anche quella del castello diroccato di Gandegg
in Tirolo. Il conte era talmente entusiasta dei lavori di Mucha
da sostenerlo economicamente nei suoi studi all’Accademia
di Monaco e alle accademie Julian e Colarossi di Parigi.
L’anno 1894 segnò la svolta decisiva nella sua vita: più o meno
per caso fu incaricato da Sarah Bernhardt, attrice francese,
a creare un manifesto. Mucha superò l’esame e vinse un
contratto in esclusiva per i sei anni seguenti. Fra l’altro, disegnava per l’attrice gli abiti e le pettinature. Lo stile decorativo,
da lui usato, ricevette addirittura il suo nome. I francesi lo
chiamarano le styl Mucha e lo assunsero a simbolo dell’Art
nouveau. Alfons Mucha divenne artista di fama mondiale
in quanto pittore, grafico, ideatore di manifesti, gioielli ed
oggetti decorativi.
Nel 1904 partì per gli Stati Uniti dove prese parte al movimento patriottico slavo. Allora nacque in lui l’idea di un’Epopea
slava, sua grande opera conclusiva. Cominciò a realizzarla
dopo il suo ritorno in Boemia nel 1910, terminandola nel
1928. L’Epopea slava è costituita da 20 tele monumentali
che rappresentano scene tratte dalla storia del popolo ceco
e dalla storia di altre nazioni slave. Dal 1963, l’Epopea slava è
in mostra nel castello di Moravský Krumlov. Merita una menzione pure il fatto che Mucha disegnò banconote e francobolli
per la Cecoslovacchia indipendente. Alfons Mucha morì il 14
luglio 1939 a Praga.
Seguendo le tracce di Alfons Mucha nella Moravia meridionale
Epopea slava, il castello di Moravský Krumlov
Museo Alfons Mucha, Ivančice
Nel 1935, una traga commemorativa fu collocata sull’edificio dell’odierno
albergo Tanzberg di Mikulov; essa fu distrutta dai nazisti. La nuova targa
commemorativa è opera di Nikos Armutidis.
Liceo slavo, l’odierno liceo in via Kpt. Jaroše, Brno
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Brno
Museo della provincia di Brno, Museo di Ivančice
33
Bohumil Hrabal
Lo scrittore più conosciuto della moderna letteratura cecoslovacca del XX secolo nacque a Brno, nel quartiere di Židenice
(1914). Sulla sua casa natale in via Balbínova fu affissa, nel
2004, una targa commemorativa. Sua madre Marie Kiliánová
era una ragazza-madre, ed egli visse a Židenice i primi tre
anni della sua vita. Al battesimo gli fece da padrino František
Hrabal, commerciante di limonate. Costui divenne, due anni
più tardi, suo padre adottivo. A parte la vita nella periferia
di Brno, il giovane Hrabal conobbe anche un ambiente
completamente diverso, e cioè quello della villa di Obřany
che apparteneva allo zio Bohuslav Kilián il quale amava
circondarsi di rappresentanti dell’élite intellettuale di allora.
L’influenza dello zio Kilián sulla carriera letteraria successiva
di Hrabal fu fondamentale.
Gli Hrabal si trasferirono poi a Polná e in seguito a Nymburk
dove František (presente nei romanzi di Hrabal come Francin)
divenne contabile in una fabbrica di birra. Il giovane Hrabal
tornò però ancora per un po’ a Židenice. Nel settembre 1925
cominciò a frequentare la prima classe del Liceo ceco a Brno
(l’odierno Liceo di Brno in via Kapitána Jaroše). Ma subito nel
primo anno scolastico egli fu bocciato e dovette ripetere la
prima classe, sotto il controllo dei genitori, nel liceo statale di
Nymburk. Da adulto, Bohumil Hrabal non tornò a Brno quasi
mai. Morì a Praga il 3 febbraio 1997 in seguito a una caduta
dalla finestra del quinto piano dell’ospedale Bulovka.
Seguendo le tracce di Bohumil Hrabal nella Moravia meridionale
Targa commemorativa, via Balbínova 47/01
Monumento: via Balbínova 53/01, il parco in fondo alla via
34
Robert Musil
Scrittore austriaco, rinnovatore del romanzo moderno
europeo, trascorse una parte della sua gioventù a Brno.
Quando aveva 11 anni, suo padre Alfred ottenne la cattedra
di professore presso il Politecnico di Brno dove si trasferì con
tutta la sua famiglia. Abitarono in via Jaselská: il loro soggiorno viene ricordato da una targa commemorativa. Musil
vi trascorse più di dieci anni della sua infanzia e giovinezza,
tornando nella casa dei suoi genitori solo alla loro morte, avvenuta nel 1924. Da parte del padre, la famiglia aveva radici
morave: il bisnonno di Robert era proprietario di un piccolo
podere a Rychtářov presso Vyškov. Il giovane Musil frequentò
la scuola inferiore in via Eliščina (l’odierna via Husova) a Brno,
e più tardi anche il già menzionato Politecnico.
Robert Musil viene oggi considerato, nell’ambiente da madrelingua tedesca, uno dei maggiori scrittori e pensatori della
prima metà del Novecento. Il romanzo monumentale L’uomo
senza qualità (trad. it. 1956) rimase incompiuto, eppure il suo
autore riuscì a tracciare in esso una mappa perfetta della
crisi della cultura moderna europea. Robert Musil morì in
condizioni misere nel suo esilio svizzero ai tempi della seconda
guerra mondiale.
Seguendo le tracce di Robert Musil nella Moravia meridionale
Targa commemorativa, via Jaselská 10 (già via Augustiánská), Brno
altri indirizzi di Brno:
via Tivoli 29, l’odierna via Jiráskova 29 (1891-1894),
via Údolní 28 (1894-1897)
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Leoš Janáček
La vita di Leoš Janáček, compositore del XX secolo riconosciuto in tutto il mondo, fu legata a Brno. Janáček viene
apprezzato soprattutto per la melodicità insolita, basata
sulla musica popolare delle regioni morave, soprattutto
di quelle di Slovácko e Lašsko, e sulle c.d. intonazioni delle
parlate. È conosciuto nel mondo soprattutto grazie alle sue
opere liriche, all’opera orchestrale-vocale Messa glagolitica,
alla Sinfonietta, al poema sinfonico Taras Bulba e alle composizioni da camera, specialmente i quartetti per archi. Non
a caso, il teatro lirico di Brno porta il suo nome.
Leoš Janáček, uno dei fenomeni più originali della moderna
musicale ceca e mondiale, nacque il 3 luglio 1854 nella cittadina di Hukvaldy nella Moravia nordorientale. Nel 1865, i suoi
genitori, che non erano benestanti, mandarono il piccolo Leoš
alla fondazione presso il convento agostiniano di Brno. Nel
1869 cominciò a frequentare l’istituto magistrale che risiedeva
nell’edificio dell’odierna Facoltà di architettura in via Poříčí.
Janáček suppliva Pavel Křížkovský nella funzione di direttore
del coro nella basilica di Vecchia Brno, e costui lo raccomandò
agli studi presso la scuola d’organo di Praga. Egli proseguì gli
studi musicali a Lipsia e a Vienna.
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Leoš Janáček sposò Zdeňka Schulzová, sua allieva sedicenne.
I giovani sposi abitarono prima in via Měšťanská (l’odierna via
Křížová) nella Vecchia Brno. Dopo la nascita della figlia Olga,
avvenuta il 15 agosto 1882, abitarono in piazza Klášterní
náměstí (l’odierna piazza Mendlovo náměstí) n. 2. Era lì che
nacquero le prime grandi composizioni di Janáček, lì nacque
e morì Vladimír, figlio di Janáček (1888-1890), lì il compositore
stava portando a termine nel 1903 La sua figliastra mentre
la sua amatissima figlia Olga stava morendo. Janáček visse
i suoi anni compostivi più fertili (1910-1928) nella casa di
giardino presso la scuola d’organo di allora. Oggi vi è collocata l’odierna mostra dedicata all’opera di Janáček. Essa
comprende lo studio originale di Janáček con il pianoforte e
una mostra moderna, collocata in un’altra parte della casa,
che offre informazioni base, sotto forma di testi e immagini,
sulla vita del compositore e ricorda le sue composizioni più
conosciute. Il visitatore può anche ascoltare brani musicali e
guardare documentari.
Leoš Janáček morì il 12 agosto 1928 nell’ospedale di Ostrava
in seguito a una polmonite. Fu sepolto nel Cimitero centrale
di Brno.
Seguendo le tracce di Leoš Janáček nella Moravia meridionale
Museo Leoš Janáček, Brno
Area dell’amministrazione locale e della scuola elementare, Kozlovice
Targa commemorativa, convento nella Vecchia Brno, p.zza Mendlovo náměstí
1/7, Brno (dove Janáček crebbe dal 1865)
Targa commemorativa, Istituto per la formazione degli insegnanti, via Poříčí
5/01, Brno (Janáček vi insegnò dal 1878 al 1904)
Casa natale di Leoš Janáček, Hukvaldy
Monumento a Janáček, Štramberk
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Hugo Haas e Pavel Haas
Hugo Haas, famoso attore e regista ceco, nacque il 18 febbraio
1901 a Brno nella famiglia di Zikmund Haas, commerciante
di calzature. In una Brno fortemente germanizzata, il piccolo
imprenditore ebreo si riteneva ceco ed entrambi i suoi figli,
Pavel e Hugo, frequentarono scuole ceche. Pavel, il maggiore, studiò al Conservatorio composizione musicale presso
Leoš Janáček, mentre Hugo, il minore, voleva diventare un
cantante. Abitavano in via Biskupská vicino alla cattedrale
dei SS. Pietro e Paolo.
Conclusi gli studi al Conservatorio, Hugo fu ingaggiato dal
Teatro nazionale di Brno. Nel 1925 divenne membro della
compagnia stabile del Teatro nazionale di Praga. Ai tempi
della “prima repubblica cecoslovacca” (1918-1938) divenne
celebre soprattutto per i suoi ruoli cinematografici. Nel 1939
fu licenziato dal teatro per motivi razziali e in aprile fuggì con
la moglie Bibi negli Stati Uniti. Hugo Haas si affermò in America non solo come attore hollywoodiano, ma anche come
sceneggiatore, regista e produttore. Morì il 1 dicembre 1968
a Vienna; il vaso con le sue ceneri fu deposto, conformemente
al suo desiderio, accanto a quelle di sua madre nel cimitero
ebraico di Brno.
Suo fratello Pavel, rilevante compositore musicale, rimase
nel protettorato occupato dai tedeschi. Alla fine del 1941 fu
deportato a Terezín e poi da lì ad Auschwitz, dove morì nel
1944 in una camera a gas. Il 29 aprile 1997 fu affissa una
targa commemorativa dei fratelli Haas sull’edificio n. 8 in
via Biskupská dove entrambi gli artisti avevano vissuto con
i loro genitori.
Seguendo le tracce di Hugo e Pavel Haas
Tomba nel cimitero ebraico di Brno
Targa commemorativa, via Biskupská 8, Brno
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Marie
von Ebner-Eschenbach
Maria von Ebner-Eschenbach, grande scrittrice morava
di madrelingua tedesca, nacque il 13 settembre 1830 nel
castello di Zdislavice nella provincia di Kroměříž. Proveniva
dall’antica famiglia morava dei Dubský; all’età di 16 anni
sposò il cugino Moriz von Ebner Eschenbach, fisico e chimico al servizio dell’esercito austriaco. I coniugi passarono gli
anni 1851-1863 a Louka presso Znojmo dove fu trasferita
l’Accademia del genio civile in cui Moriz faceva il professore.
I due si recavano però spesso anche al castello di Lešná presso
Valašské Meziříčí dove Maria andava a trovare sua nipote, e
anche nella sede dei Dubský, il castello di Lysice in cui è allestita oggi una mostra stabile dedicata alla scrittrice, tuttora
particolarmente amata in Austria. La mostra è collocata
in due sale dell’edificio antestante il castello. La prima sala
funge da museo letterario della scrittrice, mentre la mostra
nella seconda sala ricorda il teatro del castello di Lysice dove
avevano luogo rappresentazioni fino al 1902, anno in cui fu
distrutto, insieme con i costumi e le quinte, da un incendio. Il
teatro fu la grande passione di Maria von Ebner-Echenbach
la cui fama è però dovuta piuttosto all’opera narrativa.
Per la sua attività letteraria ella fu insignita nel 1898 dall’imperatore Francesco Giuseppe della Croce onoraria per la
letteratura. Un anno più tardi ricevette il dottorato onorario
dell’Università di Vienna. Maria von Ebner-Eschenbach morì
il 12 marzo 1916 e fu sepolta nella tomba di famiglia dei conti
Dubský nel castello di Zdislavice.
Seguendo le tracce di Maria von Ebner-Eschenbach
Mostra stabile, Lysice
Tomba classicheggiante dei Dubský, Zdislavice presso Zdounky
Convento, Louka presso Znojmo
Castello, Lešná presso Valašské Meziříčí
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Magdalena Kožená
Magdalena Kožená è nata a Brno da un padre matematico
e una madre biologa. Agli inizi ha frequentato una scuola
popolare d’arte e ha cantato nel coro di bambini Kantiléna.
In origine voleva studiare pianoforte al Conservatorio di
Brno, ma il destino ha deciso altrimenti: prima degli esami
d’ammissione si era ferita alle mani durante una lezione di
educazione fisica. Poi ha superato con successo gli esami
nella sezione di canto.
Alla fine ha terminato, nel 1991, gli studi al Conservatorio sia
nella disciplina del canto, sia nella disciplina del pianoforte.
Dal 1991 al 1995 ha poi proseguito gli studi presso l’Accademia di musica di Bratislava. La VI edizione del Concorso
internazionale Mozart, svoltasi nel 1995 in Salisburgo, le ha
portato il primo successo internazionale: ella ha conquistato il
premio per la categoria canto e si è affermata prima vincitrice
assoluta al prestigioso concorso. Il suo successo non ha fatto
clamore nel suo paese d’origine, ma le ha fruttato un ingaggio
presso la Volksoper di Vienna. Da allora la cantante attira
l’attenzione dei maggiori teatri lirici europei e mondiali.
La mezzosoprano di Brno del calibro mondiale ritorna nella
sua città natale tutte le volte che il tempo glielo permette,
per trovare sua madre e gli amici. Vive a Berlino con il marito
Simon Rattle, rinomato direttore d’orchestra inglese, e con
i figli Jonáš e Miloš. Non nasconde la sua predilezione per
autori rinascimentali e barocchi, per la pittura e poesia, e da
tempo promuove all’estero la musica ceca a morava.
Seguendo le tracce di Magdalena Kožená
Conservatorio, Brno
Besední dům (Casa di cultura ceca), Brno
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Milan Kundera
Il romanziere, drammaturgo, poeta, traduttore e saggista ceco
attualmente più conosciuto al mondo è nato in Brno il 1 aprile
1929 nella famiglia di Ludvík Kundera, musicologo ed il primo
rettore dell’Accademia di musica Janáček. Ha frequentato il
liceo in via Kpt. Jaroše a Brno. Dopo l’esame di maturità ha
cominciato a studiare, nel 1948, le lettere e l’estetica presso la
Facoltà di Lettere dell’Università Carlo, ma dopo due semestri è
passato all’Accademia delle arti cinematografiche. Terminati
gli studi, ha cominciato a insegnare all’Accademia la letteratura mondiale: dapprima da assistente, dal 1958 da assistente
specializzato e dal 1964 da professore associato.
Fino all’età di 25 anni si è però dedicato anche agli studi di
musica, composizione e pianoforte. Ha insegnato alla facoltà
cinematografica dell’Accademia fino al 1970, anno in cui è
stato licenziato in quanto “persona politicamente non gradita”. Nel 1975 se ne è andato in Francia. Dopo aver pubblicato
il romanzo Il libro del riso e dell’oblio (1979) in cui il presidente
Gustáv Husák viene designato “il presidente dell’oblio”, gli è
stata tolta la cittadinanza cecoslovacca. È rimasto perciò in
Francia dove ha in seguito ottenuto una nuova cittadinanza.
Ha lavorato all’Università di Rennes e dal 1980 all’École des
Hautes Études a Parigi in qualità di professore ordinario. Evita
diligentemente i mass media, perciò non si sa quasi nulla di lui,
a parte il fatto che vive a Parigi con la moglie Věra, ex annunciatrice televisiva di Brno. Dopo il 1989 ha visitato la sua città
natale, ma in maniera che è tipica di lui: cioè in incognito.
Seguendo le tracce di Milan Kundera nella Moravia settentrionale
Liceo in via Kpt. Jaroše, Brno
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Ludwig Mies van der Rohe
Il rinomato architetto e designer tedesco non è un personaggio che affondi le sue radici nella Moravia meridionale.
Vi lasciò però un’opera che è un gioiello dell’architettura
moderna di portata mondiale. Ovviamente stiamo parlando
della villa Tugendhat in via Černopolní n. 45, iscritta nella lista
del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Mies lavorò sul progetto della famosa villa di Brno dal 1928
al 1930. La casa fu fatta costruire dai coniugi Tugendhat: sia
Fritz che Greta provenivano dalle famiglie di illustri industriali
tessili di origine ebrea che vivevano in Moravia e a Brno.
I Tugendhat desideravano “una casa dalle forme chiare e semplici”. Mies adempì magnificamente a tale compito, essendosi
servito di materiali di lusso e di tecnica moderna. La villa, con
snelli pilastri di sostegno in acciaio, l’aria condizionata, una
parete decorativa in una rara onice e con finestre che partono
dal soffitto per incastrarsi meccanicamente nel pavimento, è
un’opera perfetta dal punto di vista tecnico ed estetico.
La famiglia cominciò ad abitare nella villa nel dicembre 1930.
Potè utilizzarla solo fino al maggio 1938 quando sfuggì ai
nazisti recandosi in Svizzera e poi in Venezuela. Dopo la
guerra, la villa fu adoperata come scuola di danza e centro
di riabilitazione. Dal 1981 al 1985 l’edificio fu riadattato e
ristrutturato ai fini di rappresentanza della città. Dal 1994 la
villa è aperta al pubblico.
Seguendo le tracce di Mies van der Rohe nella Moravia meridionale
Villa Tugendhat, via Černopolní 45, Brno
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Bohuslav Fuchs
Bohuslav Fuchs - architetto eccellente, urbanista, pedagogo e
artista figurativo – fu un eminente rappresentante del razionalismo ceco, della c.d. scuola architettonica di Brno. I suoi edifici di avanguardia contribuirono a trasformare Brno in una
metropoli moderna, e per il loro valore concettuale e artistico
rientrano fra le opere eterne dell’architettura moderna ceca.
Nato a Všechovice pod Hostýnem, egli si stabilì a Brno nel
1923, accettando l‘invito a lavorare nell’Ufficio edile della
città di Brno. Nel 1925, Fuchs assunse l’incarico di direttore
di una sezione dell’Ufficio edile, svolgendolo fino al 1929.
In quel periodo diede vita alle sue opere decisive: il caffè
Zeman, i bagni pubblici a Zábrdovice, la Casa dello studente
Masaryk in via Cihlářská, la Banca morava in piazza náměstí
Svobody (insieme a Arnošt Wiesner), la Casa Eliška Machová
nel vicinato della scuola Vesna, il padiglione della città di
Brno per l’Esposizione della cultura contemporanea, tenutasi
nella zona fieristica di Brno, e soprattutto l’albergo Avion in
via Česká, il progetto-capolavoro confrontabile con la produzione degli architetti mondiali. Verso la fine della “prima
repubblica cecoslovacca” (1918-1938) realizzò anche il palazzo del Comando militare regionale in via Kounicova e quello
dell’Ufficio postale adiacente alla stazione ferroviaria.
Il professor Bohuslav Fuchs fu sepolto nel circolo sepolcrale
di uomini illustri nel Cimitero centrale di Brno. In occasione
della 100a ricorrenza della sua nascita (1995), un monumento
a Fuchs fu eretto nel piccolo parco sull’incrocio delle vie Neumannova e Lipová in Pisárky.
Seguendo le tracce di Bohuslav Fuchs nella Moravia meridionale
Albergo Avion in via Česká, Brno
Caffè Zeman, Brno
Bagni pubblici a Zábrdovice, Brno
Casa dello studente Masaryk in via Cihlářská, Brno
Banca morava in p.zza náměstí Svobody, Brno
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Dušan Samo Jurkovič
Architetto, disegnatore di mobili ed etnografo slovacco fu
un eminente rappresentante dell’architettura in stile Liberty.
Creò uno “stile nazionale” molto particolare che fu notevolmente influenzato dall’architettura popolare. Le radici
dell’inclinazione di Jurkovič a lavorare con forme popolari
vanno cercate nel suo retroterra familiare; suo padre era
un rinomato patriota slovacco, mentre sua madre era una
conoscitrice di arte popolare.
Dopo aver studiato a Vienna ed aver fatto il praticantato
a Martin in Slovacchia e a Vsetín, egli operò dal 1896 da
architetto autonomo a Brno. Da impulso per il suo trasferimento a Brno funse l’invito a progettare gli arredi del collegio
femminile Vesna di Brno.
A Brno progettò e realizzò alcuni edifici. Il più importante
di essi è la propria villa nel quartiere di Žabovřesky, progettata nel 1905 e costruita nel 1906: si tratta di un esempio
unico della sintesi dei principi dell’arte popolare con stimoli
contemporanei provenienti dalla moderna viennese e dai
modelli inglesi.
La villa di Jurkovič rientra fra i monumenti architettonici più
significativi realizzati a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La Galle-
44
ria Morava di Brno è riuscita ad ottenerne la proprietà. Intende
riparare la villa entro la fine del 2010 ed aprirla al pubblico,
dedicandola al personaggio di Dušan Jurkovič e della sua
opera. Gli interessati possono seguire on-line la progressione
dei lavori sul sito internet (http://www.moravska-galerie.cz/
cs/projekty/on-line-rekonstrukce/on-line-rekonstrukce). Insieme con le realizzazioni dei progetti di Jurkovič in Pustevny,
Luhačovice e nel castello di Nové Město nad Metují, la villa
costituisce la spina dorsale della sua opera conservata nella
Repubblica Ceca.
I principi biedermeier dell’architettura modernista viennese
possono venire rintracciati anche nel condominio di Bohumil
Škarda (1908), proprietario della vetreria che fornì i vetri per
il mosaico della villa di Jurkovič.
Seguendo le tracce di Dušan Jurkovič nella Moravia meridionale
Villa Jurkovič, via Jana Nečase 2, Brno (attualmente non aperta al pubblico)
Condominio di B. Škarda (1908), via Dvořákova, Brno
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Adolf Loos
L’architetto rinomato e uno dei propugnatori più clamorosi
della semplicità e funzionalità nell’architettura nacque a Brno
nel 1870 nella famiglia di uno scalpellino e scultore. Il luogo
nell’odierna via Kounicova 6 dove stava la casa natale di Loos,
è contrassegnato dal 1970 da una targa commemorativa.
Oggi vi si trova l’albergo Continental.
Il piccolo Adolf frequentò la scuola elementare a Brno. All’età
di 10 anni cominciò a frequentare la scuola superiore a Brno,
poi a Jihlava. Pare che la sua gioventù fosse determinata da
cambiamenti continui: all’età di 13 anni passò al liceo di Melk
in Austria, all’età di 17 anni studiava già a Liberec, ma l’esame
di maturità lo superò, ormai diciannovenne, di nuovo a Brno,
nella scuola tedesca delle arti applicate.
Classico rappresentante dell’architettura moderna creò molti
progetti e compì realizzazioni nelle terre ceche nel periodo dal
1890 al 1933. Il culmine del suo lavoro equivale alla costruzione a Praga di una casa di famiglia per František Müller; essa
è una prova eccellente del concetto originale di Loos della
strutturazione dello spazio, conosciuto come il “Raumplan”.
In Moravia, le sue realizzazioni più significative sono rappresentate dai lavori per la famiglia Bauer, proprietari di zuccherifici. Nell’area dello zuccherificio a Hrušovany u Brna Loos
realizzò nel 1914 una villa per il direttore della fabbrica e in
seguito anche il nuovo stabilimento principale della fabbrica.
Più tardi lavorò a ristrutturazioni interne del piccolo castello di
Bauer che si trova oggi nell’area della zona fieristica di Brno.
Seguendo le tracce di Adolf Loos nella Moravia meridionale
Modifiche alla casa in via Jirásek a Brno, 1910
Villa e stabilimento nell’area dello zuccherificio a Hrušovany u Brna,
Progetto per la casa di Hermann Konstandt di Olomouc, dopo il 1914 (non realizzato)
Ristrutturazione del castello di Viktor Bauer a Brno (attorno al 1925)
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Editore
Centrála cestovního ruchu – Jižní Morava, z. s. p. o.
(Centrale per il Turismo della Moravia del Sud)
via Radnická 2, 602 00 Brno
www.ccrjm.cz
Testi
Pavel Galík
Grafica
Ladislav Němeček
Traduzione
Karolina Křížová
Referenze iconografiche
Archivio della città di Brno (7, 8, 12, 16, 19, 22, 24, 34)
Abbazia benedettina di Rajhrad (4)
C.E.M.A. – Central European Music Agency (40)
Mendelianum, Museo regionale moravo (20)
Biblioteca regionale morava, Brno (14, 23, 44)
Museo del territorio di Boskovice, Boskovice (31)
Museo J. A. Komenský, Uherský Brod (3)
Museo della città di Brno (10, 13, 25, 38, 42, 43)
Sezione di Storia della musica del Museo reginale moravo, Brno (30, 36)
Museo territoriale, Žďár nad Sázavou (6, foto di Zdeněk Málek)
Museo tecnico, Brno (28)
Museo del territorio di Brno, Ivančice (32)
Profimedia.CZ (18, 35, 41)
Museo di arti applicate, Praga (46)
www.celysvet.cz (26)
Castello di Lysice (39)
Castello di Slavkov (7)
Produzione
Propag servis Brno, s.r.o.
Advertum s.r.o.
Stampa
Tipografia EXPODATA-DIDOT, s.r.o.
Anno di pubblicazione 2009
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