elenco degli elaborati - Geoportale della Lombardia
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ELENCO DEGLI ELABORATI 1 - DOCUMENTO DI PIANO 2 - PIANO DEI SERVIZI 3 - PIANO DELLE REGOLE 4 - ELABORATI GRAFICI QUADRO DI RIFERIMENTO TAV. 1 Inquadramento storico – Catasto Cessato 1858 TAV. 2 Inquadramento territoriale TAV. 3 la pianificazione sovraordinata - PTCP TAV. 4 la pianificazione sovraordinata – ambiti urbanizzati PTCP TAV. 5 I vincoli derivati dalla pianificazione sovraordinata PTCP – PTPR elementi identificativi TAV. 6 vincoli amministrativi QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO TAV. 7.1 infrastrutture: mobilità – ambito territoriale TAV. 7.2 infrastrutture: mobilità – ambito comunale TAV. 8.1 servizi tecnologici: rete fognaria TAV. 8.2 servizi tecnologici: rete acquedotto TAV. 8.3 servizi tecnologici: rete elettrica TAV. 8.4 servizi tecnologici: rete gas TAV. 9 stato d’uso del suolo: ambito montano TAV. 10 stato d’uso del suolo: ambito urbano SCENARIO STRATEGICO DI PIANO TAV. 11.1 territorio montano TAV. 11.2 territorio urbano TAV. 11.3 nuclei di antica formazione: Vergonzano, Durino, Ronco, Crotti e Vignola TAV. 11.4 nuclei di antica formazione: Casarico, Vighinzano, e Tosnacco TAV. 11.5 nuclei di antica formazione: Borgo, Luscisino e Donegano TAV. 11.6 nuclei montani di antica formazione: Monti di Lenno e Monte Liscione TAV. 12 attrezzature al servizio delle funzioni insediate e previste STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 1:10.000 1:10.000 1:5.000 1:5.000 1:5.000 1:10.000 1:2.000 1:5.000 1:5.000 1:5.000 1:5.000 1:5.000 1:2.000 1:5.000 1:2.000 1:500 1:500 1:500 1:500 1:2.000 1 DOCUMENTO DI PIANO QUADRO DI RIFERIMENTO: 1. INQUADRAMENTO STORICO – TAV. 1 2. LO STATO DEMOGRAFICO E IL SISTEMA SOCIOECONOMICO 3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE – TAV. 2 4. INQUADRAMENTO URBANISTICO 5. LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA – TAVV. 3-4-5 6. VINCOLI AMMINISTRATIVI – TAV. 6 QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO: 1. SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE – MOBILITA’ – TAVV. 7.1-7.2 2. LA QUALITA’ AMBIENTALE DEL TERRITORIO URBANO E EXTRAURBANO 3. SISTEMA INSEDIATIVO MONTANO – TAV. 9 4. SISTEMA INSEDIATIVO URBANO – TAV. 10 5. SERVIZI TECNOLOGICI NEL SOTTOSUOLO – TAVV. 8.1-8.2-8.3-8.4 6. LA COMPONENTE GEOLOGICA SCENARIO STRATEGICO DI PIANO: 1. ISTANZE PERVENUTE DALLA CITTADINANZA 2. OBBIETTIVI DI SVILUPPO 2.1. SISTEMA INFRASTRUTTURALE 2.2. IL SISTEMA INSEDIATIVO ALL’INTERNO DELL’AREA URBANIZZATA 2.3. IL SISTEMA DEI SERVIZI 2.4. IL SISTEMA AGRICOLO MONTANO 2.5 IL SISTEMA LACUALE 3. DATI QUANTITATIVI 4. AMBITI DI TRASFORMAZIONE LA SOSTENIBILITA’ INSEDIATIVA IN RELAZIONE AL CONSUMO DEL SUOLO NON URBANIZZATO STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 2 QUADRO DI RIFERIMENTO 1 - INQUADRAMENTO STORICO CATASTO CESSATO 1858 – TAV. 1 CENNI STORICI DEL COMUNE DI MOLTRASIO A pagina 499 del libro “Corografia d’Italia – Gran dizionario storico – geografico – statistico delle città, borghi, villaggi, castelli, fiumi, monti etc. della Penisola” edito dal libraio Capelletti di Cremona nel 1854, Moltrasio veniva così descritto: MOLTRASIO. Villaggio della Lombardia, provincia e distretto II di Como, comune con consiglio, che ha 950 abitanti. Trovasi vicino alla sponda destra del lago di Como, in amenissima posizione, perocchè gli sta di fronte la sontuosa Pliniana, e vi si ammira la villa Passalacqua, una delle più belle villeggiature del Lario, rimarchevole segnatamente pè vasti suoi giardini che scendono a guisa di ampie gradinate a lambire le acque del lago: Un torrente, che interseca il villaggio aggiunge amenità al suo aspetto e lo rende piacevolissimo all’occhio di chi il rimira dal lago. Una comoda strada carrozzabile mena da Moltrasio alla magnifica villa d’Este ed all’amenissima città di Como. Parecchie cave di ardesia per tegole e di sassi marnosi rinvengonsi nel monte Bisbino, presso Moltrasio. Antiche cave vennero convertite in cantine, che si chiamano dal Comaschi Crotti e vi si conserva assai fresco il vino. Moltrasio, per le belle prospettive, per la freschezza e la salubrità dell’aere, per la sua pittoresca valle che forma una bizzarra cascata, viene tenuto come una dè più incantevoli luoghi del Lario. Dista 6 miglia al nord da Como. Il libro “Moltrasio – immagini e documenti”, raccolti e commentati da Gianfranco Lingeri a cura dell’Associazione Pro Moltrasio edito nel 1987 dalla Tipografica Editrice Cesare Nani, consente di capire dalla ampia documentazione fotografica e dai puntuali commenti dell’autore il senso delle trasformazioni avvenute, facilitando così una più consapevole lettura del territorio. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 3 L’impianto originale può essere considerato composto dai seguenti sistemi: Il sistema insediativo costituito dai vecchi nuclei abitati di Vergonzano, Durino, Ronco, Crotti, Vignola, Borgo, Casarico, Vighinzano, Tosnacco, Luscisino e Donegano disposti sul versante orientale parallelamente alla sponda lacuale (quota 200.50 s/m) in posizione sopraelevata sino a quota 280 s/m. Il sistema fronte lago costituito dal complesso delle ville ottocentesche con i rispettivi parchi (Fontanella, Passalacqua, Herker, Savoia etc.) e dalle strutture per la fruizione della sponda lacuale (porto in località Molo, strutture al servizio della navigazione). Il sistema dei servizi costituito dall’attuale palazzo comunale ex sede della scuola elementare sino al 1882, dell’attuale edificio , dell’ufficio postale nell’edificio a fianco dell’ albergo Posta oltre alle strutture religiose comprendenti la Chiesa di S. Agata di origine romanica, la Chiesa parrocchiale di S. Martino, la chiesetta di S. Rocco, le cappelle Lucini Passalacqua. Le strutture relative alle attività economiche quali il complesso delle strutture turisticoricettive (alberghi, locande e crotti), le aree di cave della pietra moltrasina per costruzioni. Il sistema montano relativo alle attività agricole (ulivi e vigneti) nel versante orientale e di allevamento bestiame negli alpeggi nel versante orientale (Monte Liscione e Monti di Lenno) e nel versante occidentale (alpe Grosso e Segre). Sistema infrastrutturale costituito a lago dalla ex Statale Regina, ora S.P. 71 quale connessione con il Borgo e con Tosnacco a supporto della rete di percorsi pedonali di collegamento con tutti i nuclei sparsi sul versante e con gli insediamenti ed i servizi a lago. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 4 2 – LO STATO DEMOGRAFICO E IL SISTEMA SOCIOECONOMICO Il Comune di Moltrasio ha una popolazione residente al 31.12.2010 di 1710 abitanti con un andamento decrescente in atto sin dal 1961 (2201 ab.) così come rappresentato nel diagramma, con una perdita di popolazione nell’ordine del 23%. DINAMICHE DEMOGRAFICHE anno 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 abitanti 2.039 2.201 2.103 1.988 1.916 1.768 1.710 2300 2200 2100 2000 1900 1800 1700 1600 1500 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 abitanti STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 5 L’ulteriore diagramma mette in relazione l’andamento della popolazione del comune di Moltrasio con i contigui comuni disposti lungo la costa lacuale sino ad Argegno che hanno andamenti pressoché omogenei nei medesimi censimenti con leggere variazioni alternativamente in crescita o in diminuzione, con una comune crescita, anche se contenuta, nell’ultimo decennio. 2400 2300 2200 2100 2000 1900 1800 1700 1600 1500 1400 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 moltrasio carate laglio argegno brienno 1951 1961 1951 1971 1961 1981 1971 1991 1981 2001 1991 2010 2001 2010 Moltrasio 2039 2201 2103 1988 1916 1768 1710 Carate 1243 1303 1299 1248 1257 1209 1231 Laglio 969 1007 1017 947 907 889 945 Argegno 804 830 744 708 679 654 692 Brienno 462 491 453 403 423 425 431 6929 8040 7728 7233 6662 7059 Cernobbio 6672 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 6 Mentre il comune che presenta un andamento pressoché omogeneo, sino al censimento del 2001, rispetto al comune di Moltrasio per lo stesso periodo è Cernobbio con una perdita costante di popolazione dal 1971 al 2001 di 1178 abitanti pari al 14.65%, ma risalito nell’ultimo decennio di 397 abitanti a seguito di significativi interventi edilizi quali ad esempio il complesso edilizio Cernobbio 2000. 8100 8000 7900 7800 7700 7600 7500 7400 7300 7200 7100 7000 6900 6800 6700 6600 6500 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 abitanti Pertanto si riscontra che il comune di Moltrasio rimane l’unico comune, nell’ambito della riva occidentale (Como-Argegno) del lago di Como, in continua decrescita. L’analisi dell’andamento dell’attività edilizia nel periodo considerato (dal 1971 al 2010) consente di fornire una prima giustificazione in quanto i dati ci dicono che la particolare morfologia del territorio non ha consentito opportunità di nuove possibili espansioni insediative e incentivazioni per il recupero di una parte degli insediamenti esistenti in quanto non serviti da strade carrabili con riflesso sull’incidenza dei costi di costruzione. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 7 La popolazione residente su 1710 abitanti registra una presenza di 107 stranieri pari al 6.3%. Per classi di età è così suddivisa: - Da 0 a 6 anni : Da 6 a 14 anni: Da 14 a 18 anni: Da 18 a 25 anni: Da 25 a 55 anni: Da 55 a 65 anni: Da 65 in su: 92 ab. 102 ab. 68 ab. 101 ab. 697 ab. 234 ab. 416 ab. pari al 5.38% pari al 5.96% pari al 3.97% pari al 5.91% pari al 40.76% pari al 13.68% pari al 24% Per quanto attiene la condizione di attività della popolazione dai dati anagrafici risulta: - Pensionati Casalinghe Impiegati Imprenditori Commercianti Liberi professionisti Operai Studenti Tintori Sacerdoti Muratori Medici Meccanici Autisti Badanti Camerieri Domestici Commessi Cuochi Custodi Disegnatori Elettricisti Fabbri Falegnami Idraulici Imbianchini Infermieri Insegnanti Magazzinieri Altro Totale 505 262 189 14 23 80 88 141 8 1 15 7 10 10 10 6 18 12 5 5 13 9 7 6 6 2 8 25 8 25 1518 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 8 IL SISTEMA SOCIO – ECONOMICO Le condizioni della attività della popolazione risultante da dati anagrafici riportati nel precedente elenco registrano 1518 residenti a fronte dei 1710 indicati come “popolazione residente”. Ai 1518 citati si devono aggiungere i 92 residenti in età da 0 a 6 anni, complessivamente quindi 1610 unità. La differenza di ben 100 unità dipende dal fatto che la registrazione della condizione di attività è ricavata dall’indicazione contenuta sulla carta d’identità alla voce “Professione” in molti casi non indicata. Il sistema socio economico in loco è riferibile sostanzialmente a: - Attività imprenditoriali nel settore edilizio Attività artigianali limitate attività commerciali significative attività alberghiere e di ristorazione attività professionali Tuttavia la maggior parte degli addetti nelle diverse attività indicate è occupata in aree territoriali diverse dalla locale con prevalenza nel capoluogo ed anche nel vicino Canton Ticino. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 9 3 – INQUADRAMENTO TERRITORIALE – TAV. 2 Il territorio del Comune di Moltrasio ha una superficie territoriale di 886 Ha. Confina con i Comuni di Carate, Schignano, Cernobbio e con il territorio Svizzero (Comune di Breggia) e mediante il lago con i Comuni di Blevio, Torno e Faggeto Lario. E’ situato lungo la costa occidentale del lago di Como. Altimetricamente varia da quota lago mt.199 s/m. a quota di mt.242 s/m. (centro storico), a quota massima di mt. 1253 s/m. (Poncion della Costa). La parte prevalente del territorio è boschiva (Ha 693.00) pari al 78,2%, le aree ad uso agricolo unitamente alle residue aree prative (Ha 127.69) rappresentano il 14,41%. Il territorio antropizzato ha una superficie dal Ha 65.31 pari al 7,37%. Il Comune fa parte della Comunità Montana Lario Intelvese con sede a S:Fedele d’Intelvi. E’ collegato con il capoluogo con la SS 340 e con il sistema autostradale (A9 ComoMilano), bretella Como lago e con l’autostrada Chiasso-Gottardo (Dogana di Brogeda). E’ altresì collegato con l’alto lago dalla statale 340, con la Valtellina dalla SS 36 e con la Svizzera (Canton dei Grigioni) con la SS 38. I trasporti collettivi sono assicurati con le autolinee extraurbane della ASF e con la Navigazione Lago di Como. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 10 4 - INQUADRAMENTO URBANISTICO Il primo strumento urbanistico di cui si è dotato il comune è stato il Programma di Fabbricazione con annesso Regolamento Edilizio, così come è previsto dall’art. 34 della Legge Urbanistica del 17.8.1942, approvato con delibera della Giunta Regionale n° 24800 del 23.5.1975. Il primo significativo strumento urbanistico è stato il Piano Regolatore Generale del 1982 approvato con Delibera Regionale n°23382 del 16.12.1982 redatto in base ai disposti della nuova legge Urbanistica Regionale del 15.3.1975 n°51. Nel 1993 si avviavano le procedure per la redazione della variante generale al PRG, adottata dal Consiglio Comunale il 27.04.2004 e approvata dalla Regione con delibera n°20488 del 07.2005. Nel dispositivo di approvazione si faceva specifico riferimento alle norme tecniche di attuazione del PTPR approvato con DCR n°…….. del…………… immediatamente operative negli ambiti di elevata naturalità al fine di perseguire gli obbiettivi generali di tutela indicati nell’art. 17. Sempre in riferimento al PTPR si precisava che il “territorio di Moltrasio è inserito nella fascia prealpina (paesaggi dei laghi insubrici) dove la tutela va esercitata prioritariamente tramite la difesa ambientale con verifiche di compatibilità per non turbare equilibri locali e sistemici. In tal senso venivano elencate le previsioni valutate in contrasto con quanto evidenziato e le prescrizioni per migliorare, per casi specifici, la localizzazione dei singoli insediamenti. In data 15.10.2009 il Consiglio Comunale con delibera n°28 approvava una variante al Vigente Piano Regolatore ai sensi dell’art. 2 secondo comma lettera c) e lettera i) della Legge Regionale n° 23/97 (accelerazione del procedimento di approvazione degli strumenti urbanistici comunali e disciplina del regolamento edilizio) e ai sensi dell’art. 25 della Legge n° 12 del 11.03.2005. Le varianti consistevano in: - Trasposizione dell’azzonamento su base catastale; Inserimento nel PRUG di specificazioni normative derivanti dalle necessità di superare alcune criticità interpretative e di adeguare il Piano stesso a disposizioni legislative sopravvenute e specificatamente: Art.3,4 e 5 parametri urbanistico-edilizi; Art. 10 spazi di sosta e di parcheggio; Art. 22 zona C1 disciplina nell’ampliamento volumetrico una tantum. La variante di cui sopra veniva approvata con Delibera di Consiglio Comunale n° 28 del 15.10.2009. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 11 5 - LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA - TAV. 3-4-5 5.1 - PTCP – PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con Delibera n° 58/35993 del 2.7.2006, classifica il territorio del Comune nei seguenti ambiti: MNA – ambienti di massima naturalità CAP – aree sorgenti di biodiversità di primo livello AU - aree urbanizzate esistenti e previste dal PRG vigente. Gli ambiti di massima naturalità comprendono le aree di più elevata integrità ambientale del territorio montano. Nella fattispecie riguardano le aree boscate poste a cavaliere del crinale montano con i rispettivi versanti verso il lago e verso il confine Svizzero con quote variabili dai 900 ai 1200 mt. Gli ambiti sorgenti di biodiversità di primo livello comprendono aree di altrettanta ampia estensione caratterizzati “da elevati livelli di biodiversità che fungono da nuclei primari di diffusione delle popolazioni di organismi viventi destinati ad essere tutelati con la massima attenzione”. Nella fattispecie riguardano le aree boschive e prative del territorio situate tra gli ambiti di massima naturalità e le aree urbanizzate. Per quanto riguarda “le aree urbanizzate esistenti e previste dal PRG vigente” in alcune parti non corrispondono all’ambito urbanizzato rappresentato dal PRG vigente. La tavola 4 nella scala 1:5000, che ha come riferimento le AU aree urbanizzate esistenti e previste dal PRG trascrive, con diverso segno grafico, il perimetro dei territori previsti urbanizzati dal vigente PRG, il perimetro AU indicato nella tavola 3 che riporta l’ambito territoriale definito dal PTCP e il perimetro somma delle due perimetrazioni dei rispettivi strumenti urbanistici per complessivi mq. 748491.32 così come specificato nella seguente tabella. LIMITE AMBITI URBANIZZATI 722495.19 P.R.G. P.T.C.P. MOLTRASIO 641820.36 701297.89 MONTE LISCIONE 5306.00 5761.40 304.86 653192.62 7251.60 8243.07 16584.01 17753.06 725133.50 748491.32 MONTI DI LENNO TOTALI STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 12 5.2 - PTR – PIANO TERRITORIALE REGIONALE Il Piano Territoriale Regionale approvato con delibera del 19 gennaio 2010 n° VIII/951 ha gli effetti di Piano Paesaggistico, come previsto all’art. 76 della Legge Regionale 12/2005. A seguito dell’entrata in vigore del PTR, i Comuni, qualora interessati da obbiettivi prioritari di interesse regionale e sovraregionale, sono tenuti a trasmettere alla Regione il PGT adottato. Il Comune di Moltrasio peraltro compare già nell’elenco dei comuni tenuti ad inviare il PGT in Regione, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n°9 del 3 marzo 2010 in riferimento a: Luoghi dell’identità (tavola B) 43 Ville del lago di Como Paesaggi agrari tradizionali (tavola B) 26 Monti del Lario Punti di osservazione del paesaggio Lombardo (tavola B) 14 Paesaggio Insubrico – Bacino Lariano Tracciati guida paesaggistici (tavole B-E) 14 Via dei Monti Lariani – Sentiero Italia Cernobbio - Sorico 15 Antica Strada Regina (pedonale) Como – Chiavenna Strade panoramiche (tavole B-E) 39 S.S. 340 Regina 47 Strada del Monte Bisbino STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 13 6 - VINCOLI AMMINISTRATIVI - TAV. 6 La tavola rappresenta i vincoli attualmente vigenti nel territorio comunale. - In base alla ex Legge 1089 del 1939: Vincolo monumentale della villa Passalacqua e del parco Vincolo monumentale della villa Candida e del parco - Decreti ministeriali 16 Agosto 1967 e Novembre 1985: Vincolo ambientale aree comprese tra la Pizzo-Torriggia (S.S.340) e la costa lacuale - In base alla Legge n° 42 del 21.1.2004 art. 10 e 12 Vincolo monumentale: ♦ Palazzo Municipale ♦ Scuola Elementare ♦ Scuola Materna ♦ Chiesa di S. Agata ♦ Chiesa di S. Martino ♦ Chiesa Regina Pacis ♦ Chiesa di S. Rocco - In base alla Legge 431 del 8.8.1985 Vincolo ambientale: ♦ Zone montane al di sopra di quota 800 mt.s/m ♦ Rispetto dei corsi d’acqua (Pizzallo e affluenti) mt. 150 ♦ Fascia di rispetto delle coste lacuali mt. 300 - In base al RD n° 3267 del 30.12.1923: Vincolo idrogeologico - Vincolo di rispetto cimiteriale ml. 50 - In base al DCM del 04.02.1977: Rispetto depuratore ml. 100 - In base al DGR n° 7 del 12.6.1993 Rispetto punti di captazione idrica: • Sorgente Vesporina: ♦ Vincolo assoluto punto di captazione mt. 10 ♦ Vincolo di rispetto mt. 200 • - Pozzo di via Durini: ♦ Vincolo assoluto punto di captazione mt. 10 ♦ Vincolo di rispetto mt. 80-85 Fasce di rispetto delle linee elettriche: Linee di alta tensione ml. 12.00 Linee di media tensione ml. 4.00 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 14 QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO 1 - SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE – MOBILITA’ – TAVV. 7.1 7.2 Il sistema urbano è caratterizzato, in ordine gerarchico, dalla Strada Statale 340 Regina (Pizzo-Torriggia), dalla Strada Provinciale n°71 ex strada Regina e da strade comunali le cui principali sono la Via Besana, Roma e Colombo alle quali si aggiunge il tessuto minore negli 11 nuclei di antica formazione per la quasi totalità pedonali. La SS 340 risolve l’accesso bidirezionale agli insediamenti posti a monte della stessa; con il medesimo innesto ma collocato nel punto più settentrionale del comune si collega l’intero territorio posto a valle. Le conseguenze portano a mantenere il traffico locale ascendente e discendente verso il capoluogo attraverso la strettoia di Cernobbio, oltre a quello di transito lungo la ex strada Regina verso i comuni di Carate e Laglio. Sussistono ancora, nella parte più elevata del territorio antropizzato diffusi insediamenti residenziali non collegati alla rete stradale con tutte le conseguenti ricadute negative. L’accessibilità al sistema montano dipende da: - - - accessibilità veicolare ai margini con la strada Cernobbio-Bisbino località Monti di Lenno, Garzegallo, Bugone da strade con calibri agrosilvopastorali nella parte più elevata del territorio montano da una diffusa rete sentieristica lungo il versante montano prospettante il lago I servizi pubblici per la mobilità sono esercitati: - dalle linee della ASP Como-Colico dalla linea locale Como-Tosnacco dalle linee della Navigazione Lago di Como STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 15 2 - LA QUALITA’ AMBIENTALE DEL TERRITORIO URBANO ED EXTRA URBANO La tradizione più condivisa accoglie per il nome Moltrasio, la derivazione dal latino Mons Laricum, cioè monte dei larici sintetizzando l’aspetto naturalistico del territorio, di fatto, come area boscata. Aggiunge altrettanto valore la morfologia dei corsi d’acqua principali e secondari, con i solchi profondi sul fianco dei monti, con le cascate di Cam, del Mulino, del Borgo e dell’Arbusell. Gli elementi caratteristici della parte antropizzata (ville e parchi, nuclei di antica formazione etc.) aggiunti ai valori naturalistici ha determinato un complesso di grande valore paesaggistico. Le successive mutazioni sia di tipo infrastrutturale (la variante Pizzo-Torriggia) che di tipo insediativo con l’espansione dei borghi originari (si passa dai 950 abitanti del 1854 ai 1710 del 2010) e la colonizzazione delle aree a lago (la sequenza delle ville padronali), l’utilizzazione di spazi per l’aumento della dotazione di servizi alla persona, hanno sì modificato il paesaggio, ma non alterato, nel suo complesso l’immagine che ancora permane degli elementi indicativi caratterizzanti il paesaggio. Il territorio del comune di Moltrasio, non compreso nell’area edificata, è coperto quasi interamente da boschive, solo per una parte percentuale modestissima, da prati e pascoli; praticamente inesistenti sono i seminativi individuabili nei pochi orti familiari, di superficie superiore ai 100 mq., ancora in essere sulle residue aree terrazzate all’interno (o appena all’esterno) dell’abitato. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 16 3 - SISTEMA INSEDIATIVO MONTANO – TAV. 9 La lettura del sistema insediativo non può prescindere dalla lettura dell’attività agricola sviluppatasi nell’area montana nel tempo come risorsa economica, pari all’attività estrattiva (pietra di Moltrasio) delle cave in località Niasc e Cavirau. Di quest’ultima ne viene rilevata la localizzazione lungo il sentiero e con limiti indicativi. Più sistematica la parte agricola degli allevamenti di bovini da latte che si è sviluppata secondo i canoni tradizionali di tutto il territorio montano del comuni lacuali che ha visto la creazione dei nuclei denominati maggenghi alle quote medie (500800 metri s/m.) e gli alpeggi nelle quote dei crinali (1000-1200 metri s/m). In entrambi i casi costituiti da nuclei montani compatti di mezza costa circondati da radure prative, in qualche caso coltivate e da strutture agricole isolate d’alpe, anch’esse pertinenziate a radure prative per il pascolo. Nello specifico: per l’ambito forestale. I boschi sono di proprietà comunale per poco più di 170 ettari e di proprietà privata per la restante parte. I boschi di proprietà pubblica costituiscono un unico compendio (che occupa la parte nord-occidentale del territorio comunale sino ai confini con la Svizzera, il Comune di Schignano e il Comune di Carate Urio)- ad est del quale, e sino ai margini dell’abitato di Moltrasio si estendono, quasi senza soluzione di continuità, quelli di proprietà privata che circoscrivono poche e modeste aree prative e pascolive purtroppo anch’esse in via di colonizzazione da parte di piante arboree infestanti. Le proprietà private sono caratterizzate da fortissima frammentazione (polverizzazione) e dispersione. Rispetto al sistema di governo, si tratta nella gran parte dei casi, di boschi cedui oggi sostanzialmente privi di gestione forestale attiva che tendono – essendo venuti a mancare da ormai più di 50 anni, fatta salva qualche rara eccezione, i sistematici tagli periodici di ceduazione - a configurarsi sempre più come cedui composti ed in qualche caso come vere e proprie faggete ad alto fusto. Per quanto riguarda le essenze arboree, nelle parti più basse appena a monte dell’abitato, domina il carpino nero che viene sostituito da acero e frassino nella parte alta del versante. Oltre la cresta sono costituiti prevalentemente da faggio. Modesta quantitativamente, ancorché diffusa su tutto il territorio, la presenza del castagno rappresentato tuttavia quasi sempre da alberi singoli e gruppi di alberi che non configurano mai castagneti da frutto veri e propri. Con Delibera del Consiglio Comunale del 25.11.2003 n° 29 (allegato G) i boschi di proprietà comunale, indicati nella stessa delibera, sono stati conferiti al Consorzio Forestale Lario Intelvese. Per le proprietà comunali. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 17 Per quanto riguarda il demanio comunale - che costituisce, a livello di proprietà accorpata (non tenendo conto della modesta selva castanile sopra i Monti di Liscione) la presenza più significativa, anzi unica per estensione, nel territorio moltrasino – tenendo conto delle caratteristiche ecologiche e delle attitudini produttive dei boschi che lo compongono possiamo individuare due aree tipologicamente diverse: fustaia di faggio e ceduo di faggio. La prima, largamente la più estesa e rilevante per importanza economica (circa 106 ettari), è composta quasi esclusivamente da faggio ed è il risultato del naturale “invecchiamento dei precedenti cedui con una notevole componente di piante nate da seme o che hanno subito nel tempo interventi di conservazione”; mentre la seconda, nella quale il faggio è prevalente, sono presenti anche altre specie e copre poco più di 53 ettari. Completano il compendio di proprietà comunale i quasi 18 ettari di prati, pascoli e pascoli cespugliati delle Alpi Grosso e Segrè. Un pascolamento leggero veniva esercitato anche nei boschi in località La Pioda, Capel di Rossa e Mortirol. Dal punto di vista della viabilità, possiamo considerare ben servito solo il 15% della superficie boscata; per migliorare la situazione sono ipotizzabili due nuovi tracciati che partono entrambi dall’unica strada attualmente presente nella proprietà: uno che, partendo dall’Alpe Grosso e mantenendosi alla stessa quota, percorra la zona di Rossa e di La Pioda sino al confine nord della proprietà e l’altro che partendo dalla zona Bedolett attraversi Doss di Mort e Traversa di Quera sino a raggiungere la dorsale centrale del Doss di Spina. Entrambi sono fondamentali per consentire l’esbosco in quasi tutta la proprietà ed il secondo consentirà l’accesso all’Alpe Segrè rendendo possibile l’intervento di recupero della struttura esistente oggi quasi completamente diroccata. Per l’ambito agrario. Come già accennato le superfici a prato e pascolo, anche per il naturale avanzamento del bosco conseguente all’abbandono generalizzato della loro utilizzazione agricolo-zootecnica, sono ormai fortemente ridotte e quelle rimaste sono quasi tutte minacciate dalla colonizzazione spontanea anche ad opera di essenze arbustive e arboree non proprio di qualità. Oltre alle aree di proprietà comunale delle Alpi Grosso e Segrè che, considerata la loro quota altimetrica, sono in realtà più pascoli di monte che alpeggi, si rilevano aree di modesta estensione sparse a macchia di leopardo nelle località: - Colma del Bugone Poncion della Costa Garzegallo Piano Lugarno Monti di Lenno Monti di Liscione STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 18 Solo le aree delle alpi comunali e i pascoli dell’area Bugone e Poncion della Costa sono condotte da imprenditori agricoli, e peraltro sono gli ultimi, un tempo prati sfalciabili e sfalciati, sono oggi utilizzati come pascolo con una gestione comunque non certo razionale. Per tutte le altre aree non esiste alcuna gestione agraria e solo in qualche caso il proprietario provvede allo sfalcio allo scopo di mantenerle pulite e di difenderle dall’avanzare del bosco. Per quanto concerne le imprese agricole Dal SIARL risultano essere 6 le imprese agricole con sede in Moltrasio. In realtà 3 di esse, che vengono indicate “senza terra” non sono attive, un’altra, anch’essa “senza terra” è un’azienda vinicola; la quinta fa capo a un terreno all’interno dell’abitato nel quale sono stati piantati alcuni ulivi e la sesta denuncia un’area di 2400 mq. destinata a vivaio . Nel territorio comunale operano invece due imprese agricole con sede e centro aziendale in altri comuni della provincia di Como. La prima conduce in affitto i terreni di proprietà comunale (alpeggi) descritti prima, che insieme ad altri terreni in comune di Carate Urio e Laglio, costituiscono la base fondiaria di una azienda agricolo-zootecnica, forestale e agrituristica che dovrebbe (siamo ancora nella fase iniziale) integrare l’allevamento, ovicaprino e quello equino per l’escursionismo, con l’attività agrituristica attraverso la realizzazione di un progetto di recupero delle zone prative e pascolive, la ristrutturazione del fabbricati esistenti, il collegamento tra i diversi centri aziendali (Alpe di Urio, Alpe Grosso e Alpe Segrè e Alpe San Bernardo di proprietà dell’imprenditore), l’utilizzo delle produzioni forestali secondo un programma di taglio dei boschi concordato con i Comuni proprietari e con il Consorzio Forestale Lario-Intelvese. E’ un progetto certamente ambizioso e non di facilissima realizzazione, ma è l’unico che ci sia, che è giusto sostenere seguendo tuttavia con attenzione tempi e modi della realizzazione del programma. L’altra impresa, che ha la sua sede in un paese a sud di Como, utilizza terreni pascolivi di sua proprietà, insieme ad altri mappali in comune di Carate, con un allevamento – linea vacca/vitello – di bovine di razza Limousine. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 19 4 - SISTEMA INSEDIATIVO URBANO – TAV. 10 La tavola n°10 avente titolo “STATO D’USO DEL SUOLO” registra la situazione dello stato di fatto attraverso i seguenti indicatori: • Ambiti e nuclei di antica formazione • Ambiti delle ville e loro pertinenze • Ambiti a prevalente destinazione residenziale • Le strutture ricettive alberghiere • Le strutture artigianali e commerciali • Elementi strutturali della costa lacuale • Le dotazioni delle attrezzature al servizio delle funzioni insediative e turistiche AMBITI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE E’ caratterizzato prioritariamente dall’esistenza di ben 11 nuclei di antica formazione descritti già nel catasto Teresiano, disposti e collegati lungo l’allora arteria principale che determinava le reciproche relazioni, ancor oggi rimasti nel loro originario impianto conservando nella maggior parte dei casi, l’altrettanto originaria morfologia. I nuclei nominati con i reciproci toponimi sono: - Vergonzano Durino Ronco Crotti Vignola Borgo Casarico Vighinzano Tosnacco Luscisino Donegano AMBITI DELLE VILLE E LORO PERTINENZE Segue un ben definito ambito territoriale interessato dagli insediamenti delle ville patrizie che costituiscono un altrettanto contesto avente le omogenee caratteristiche dell’edificato e dell’uso a parco o giardino degli spazi pertinenziali, che occupa di fatto tutto il fronte lago del territorio comunale disponendosi a cavaliere della vecchia via strada Regina. AMBITI A DESTINAZIONE RESIDENZIALE Il terzo ambito interstiziale strutturatosi nel tempo rappresenta l’uso del suolo a destinazione residenziale, conseguenza dell’incremento della popolazione residente passata dai 1328 abitanti dell’inizio secolo ai 2201 del 1961 oggi più contenuta nei 1710, in edifici comunque isolati con minimi spazi pertinenziali, preferiti rispetto al riuso e recupero totale degli edifici dei nuclei originari. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 20 Come risulta evidente dall’esame della morfologia, il territorio comunale, non dispone di aree sufficientemente pianeggianti tali da consentire l’insediamento di attività produttive limitando le risorse economiche locali alla strutture dipendenti dal fattore turistico (alberghi, locande etc.), peraltro comune nelle località lacuali. Per le altre attività economiche si registra la loro presenza unicamente al piano terra degli edifici residenziali salvo isolati fenomeni di modesta entità posti nella parte meridionale del territorio. Nel complesso il sistema insediativo interessa l’intera fascia costiera compresa tra il Comune di Cernobbio e il Comune di Carate risalendo il versante fino a quota di mt. 390 circa, dalla quota del lago di mt. 198 s/m. L’esame delle tabelle ISTAT “Dati sommari per Comune” dei diversi censimenti dal 1951 al 2010 relativi alle abitazioni occupate e non occupate dimostrano la costante crescita dalle 700 unità nel 1951 alle 1000 del 2001 con un delta complessivo pari al 42.86%. Anno Abitazioni occupate Abitazioni non occupate totale percentuale 1951 589 111 700 1961 669 153 822 17.43% 1971 694 242 936 13.86% 1981 719 329 1048 11.96% 1991 753 278 1031 -1.60% 2001 765 235 1000 -3.00% 2011 --- --- --- ---- In attesa dei dati del censimento anno 2011 avviato solo recentemente, stupiscono i dati relativi ai censimenti del 1991 e del 2001 che riportano indici in diminuzione pur se nell’ordine del 1.6% e del 3%. Una spiegazione possibile potrebbe essere dipesa da modifiche dei metodi di rilevazione rispetto ai censimenti precedenti. Una possibile giustificazione sulla stagnazione degli incrementi avvenuti negli anni precedenti trova riscontro nei Registri delle pratiche edilizie che descrivono la tipologia degli interventi per la quasi totalità riferita a opere di ristrutturazione di edifici esistenti, in più con recupero dei sottotetti, in qualche caso completati anche con modesti ampliamenti. Le ristrutturazioni hanno riguardato indistintamente gli edifici originari facenti parte dei vecchi nuclei, gli edifici costruiti fra le due guerre e in qualche misura anche alcuni facenti parte dei comprensori delle ville con i rispettivi parchi. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 21 Per quanto riguarda le nuove costruzioni dal 1990 ad oggi gli interventi sono limitati, in attuazione dei precedenti Piani Regolatori del 1982 e del 2009 a : - Edifici del Piano di Edilizia Economica e Popolare di via Colombo (anno 1989) Edifici del Piano di Lottizzazione ex villa Erker (anno 2003) Edificio di via Linera (anno 2006) Demolizione e ricostruzione della villa ex Viganò in via Regina (anno 2011) Nel settore terziario, commerciale gli interventi più significativi hanno riguardato: - La costruzione della nuova farmacia e strutture complementari Gli ampliamenti del Hotel Imperiale (1994 e 2010 in corso di realizzazione) Nel settore dei servizi, sempre nello stesso periodo, si sono realizzate le seguenti opere: - Centro Civico e Biblioteca (2005) Parcheggio PL ex Erker (2006) Parcheggio Scuole – via Rimembranze (2002) Parcheggio via Durini (albergo Imperiale) (1994) Parcheggio via Colombo Parcheggio via Roma (2011) Opere stradali: strada Casarico – Vighinzano Che si aggiungono alle attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generali e le dotazioni a verde esistenti a supporto delle funzioni insediate che rispondono ai requisiti dell’art. 9 della Legge 12/2005. LE DOTAZIONI DELLE ATTREZZATURE AL SERVIZIO DELLE FUNZIONI INSEDIATTIVE E TURISTICHE Sono servizi pubblici e di interesse pubblico o generale i servizi e le attrezzature pubbliche, realizzati tramite iniziativa pubblica diretta e le attrezzature, anche private, di uso pubblico di interesse generale che assicurino lo svolgimento delle attività a cui sono destinati a favore della popolazione residente nel Comune e di quella non residente eventualmente servita. La tav. 10 individua con numerazione progressiva dall’1 al 41 le aree e gli edifici che rispondono alle caratteristiche sopradescritte e la tabella, di seguito allegata, descrive le specifiche destinazioni funzionali e i corrispondenti dati quantitativi per un totale complessivo di mq. 24.345 così distinti: - Edifici ed aree per l’istruzione mq. 3.727 Edifici ed aree per servizi pubblici mq. 3.072 Edifici ed aree per attività ludiche e per giardini mq. 8.628 Aree per parcheggi mq. 5.326 Aree per strutture religiose mq. 3.592 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 22 n. nome Sup.mq 1 Verde 977 2 Riva(proprietà demaniale) 77 3 Riva (prop. demaniale) 63 4 Parcheggio 200 200 5 Parcheggio 152 152 6 Parcheggio 121 121 7 Riva piccola (prop. demaniale) 130 8 Riva grande (prop. demaniale) 186 9 Parcheggio 274 10 Cappella a Casarico 11 Parco pubblico 622 12 Chiesa di S. Agata 647 13 Scuole elementare/materna 14 Parcheggio 15 Municipio/ed. polifunzionale 1546 16 Chiesa di S. Martino 1915 17 Coop./Bocciofila 1216 1216 18 Centro Civico 310 310 19 Circolo vela/giardino pubb. 326 20 Lido(proprietà demaniale) 1081 21 Parcheggio/Cappella S.Rocco 1095 22 Piazzale S. Rocco 1288 23 Parcheggio 582 582 24 Parcheggio 242 242 25 Verde 321 26 Parcheggio 407 27 Belvedere 66 28 Cappella a Croce 29 Parcheggio 665 665 30 Parcheggio 347 347 8 A.R. Istruz. Collett Verde/sport 977 274 8 622 647 3727 3727 180 7 Park 180 1546 1915 326 439 329 327 1288 321 407 66 7 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 23 n. nome 31 Giardino pubblico 32 Sup.mq A.R. Istruz. Collett Verde/sport Park 591 591 Canottieri 1054 1054 33 Campo sportivo 1859 1859 34 Parcheggio 680 680 35 Parcheggio 337 337 36 Chiesa Regina Pacis 576 37 Area verde PAEEP 1195 38 Cimitero 3403 39 Parcheggio via Roma 164 164 40 Parcheggio Farmacia 148 148 41 Parcheggio 500 500 TOTALI 24345 576 1195 3592 3727 3072 8628 5326 N.B. Le aree di proprietà demaniali non sono conteggiabili come standard. Dal punto di vista quantitativo si rileva che allo stato attuale il rapporto tra la superficie complessiva delle aree e delle strutture per servizi e il numero degli abitanti residenti risulta di: mq. 24.345 / ab. 1710 = 14.27 mq/ab. rapporto inferiore rispetto di 18 mq/ab. indicato come minimo nel comma 3 dell’art. 9 (Piano dei Servizi) della Legge 12/2005. Inoltre al comma 2 dello stesso articolo si precisa che il numero degli utenti deve essere calcolato secondo i seguenti criteri: a) Popolazione stabilmente residente (1710 abitanti) b) Popolazione gravitante nel territorio Va messo quindi in conto che certamente dovranno figurare come potenziali utenti quelli legati all’attività turistica (gli occupati nelle strutture turistiche non residenti e la popolazione frequentante le medesime strutture) e i non residenti occupanti le seconde case (ville ed edifici residenziali). Pertanto anche questi ultimi determinano la dotazione aggiuntiva della popolazione e conseguentemente l’incremento quantitativo dei servizi pubblici. Per altro verso, va tenuto conto dei servizi che di fatto sono resi da altro comune attraverso eventuali accordi o convenzioni con altri comuni e quindi riduttivi come STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 24 necessità: si citano, ad esempio, le dotazioni per l’istruzione (scuole medie e superiori). IL PAESAGGIO SPONDALE Nella stessa tav. 10 sono descritti anche gli elementi che costituiscono la trama del paesaggio spondale (aree del demanio lacuale e prima fascia costiera a lago) a partire dalla superficie lacuale definita quale “elemento dominante del paesaggio” a cui si aggiungono le ville con darsena, le darsene e i porti, le sponde, i terrapieni, i giardini pubblici a lago, le spiagge residuali, gli elementi degradati ( 7 darsene, riva grande, il porto comunale) gli elementi interferenti, i pontili privati, i porti pubblici, i porti pubblici della navigazione di linea. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 25 5 - SERVIZI TECNOLOGICI NEL SOTTOSUOLO TAVV. 8.1-8.2-8.3-8.4 RETE FOGNARIA – TAV 8.1 Il comune di Moltrasio è dotato di rete fognaria distribuita su tutto il territorio comunale (copertura d’utenza superiore al 95%) e gli interventi realizzati negli ultimi anni sono stati mirati alla separazione delle acque bianche dalle nere. Le acque nere vengono collettate a quattro stazioni di sollevamento poste lungo la vecchia via Regina e quindi pompate all’impianto di depurazione Comunale. Le quattro stazioni di rilancio sono: - Stazione Moltrasio/Carate Urio: Via Regina al confine fra Moltrasio e Carate; - Stazione di pompaggio Via Bellini; - Stazione di pompaggio San Rocco: piazzale imbarcadero; - Stazione di pompaggio incrocio Via Regina/ Via ai Crotti (Riva Piccola) DEPURATORE l’impianto di depurazione comunale è stato costruito nel 1976 ed insiste su di un’are di circa 400 [m²]; il ricettore ultimo dello scarico è il lago. Il processo depurativo , per le sue caratteristiche dimensionali è in grado di soddisfare alla produzione di reflui corrispondenti ad una popolazione di circa 2000 abitanti equivalenti ed è realizzato con un sistema a fanghi attivi con degradazione aerobica della massa biologica. Al fine di migliorarne il rendimento e di sfruttare al massimo le potenzialità disponibili, rispetto alla soluzione originaria, all’impianto sono stati aggiunti sistemi di pre trattamento (grigliatura e dissabbiatura) ed un trattamento di equalizzazione che da un lato limita le punte di portata addotte all’impianto ed il conseguente dilavamento delle vasche e dall’altro favorisce una migliore omogeneizzazione del carico organico; l’intento è quello di calibrare gli afflussi secondo le effettive capacità depurative, facendo operare l’impianto nelle condizioni massime di regime anche nelle ore notturne, quando le portate “nere” risultano sensibilmente ridotte. Sono operanti i seguenti trattamenti: STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 26 - trattamento di grigliatura con sistema di pulizia automatico; scarico del grigliato in apposito contenitore tramite nastro trasportatore a comando temporizzato; - trattamento di dissabbiatura e di pre areazione al fine di separare dagli afflussi i solidi sedimentabili e di mantenere in sospensione la biomassa necessaria per il trattamento di ossidazione; - trattamento di equalizzazione delle portate e del carico biologico attraverso una vasca volano; - sollevamento e trattamento di ossidazione a fanghi attivi; - trattamento di sedimentazione finale; - trattamento di filtrazione con filtri a sabbia; - trattamento di disinfezione delle portate allo scarico con impiego di impianto di dosaggio ad ipoclorito di sodio - misura automatica con registrazione sia delle portate in uscita dall’impianto e sia di quelle transitanti sulla linea di by pass dell’impianto Non sono presenti i trattamenti di denitrificazione e di defosfatazione. I fanghi in supero vengono stoccati in un ispessitore costituito da una vasca di cemento armato della capacità di circa 35 [m³] posta tra il sedimentatore ed il locale dove sono alloggiate le due soffianti di alimento dell’impianto d’ossidazione. L’impianto di adduzione dell’aria di ossigenazione nella vasca a fanghi attivi, è stato completamente rifatto (anno 2001) al fine di migliorare la distribuzione dell’ossigeno nella massa liquida ed evitare zone atossiche. Negli ultimi anni all’impianto sono state apportate migliorie che hanno interessato l’installazione di sistema che regola modularmene ed in funzione dei livelli presenti nelle vasche d’ingresso, le portate addotte all’impianto (sonda piezoelettrica, convertitore e valvola motorizzata di regolazione installata a valle delle pompe di carico dell’impianto); caratteristiche generali: - tipo di fognatura: in parte mista ed in parte separata - popolazione servita 2'000 - dotazione idrica 220 - coefficiente d’afflusso 0,70 [ab.eq] [l/(ab.*giorno)] STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 27 - BOD5 pro capite 70 [g/(ab*giorno)] - BOD5 totale 140 [kg/giorno] - Capacità idraulica di progetto 400 [m³/giorno] - Capacità organica di progetto 2000 - Portata massima in tempo di pioggia (qp) - Portata nera minima notturna - Portata media annua scaricata [ab.eq] 38.40 [m³/h] 0.00 [m³/h] 262'800 [m³/anno] RETE ACQUEDOTTO – TAV. 8.2 La tav. 8.2 raffigura la rete di captazione e di distribuzione dell’acquedotto comunale costituito da: - Sorgente Vesporina a quota 575 s/m. Pozzo in località Vigna con stazione di pompaggio N. 4 serbatoi in località Vesporina, Taorno, Tosnacco e Casarico. L’alimentazione dell’acquedotto è sostenuta principalmente dalla sorgente Vesporina con l’ausilio in casi di siccità del pozzo in località Vigna. La rete di distribuzione raggiunge tutta l’area urbanizzata. RETE ELETTRICA – TAV 8.3 La tav. 8.3 rappresenta anzitutto la linea di trasporto dell’elettrodotto da 132 kW che attraversa il territorio comunale con un percorso in quota compreso tra 550 e 650 m di altitudine totalmente superiore al territorio urbanizzato, salvo una vicinanza all’abitato dei Monti di Lenno. Sono altresì individuate le linee di media tensione che derivano dalla Torre di sezionamento posta sopra via Ranzato, in parte aeree, in parte interrate collegate alle cabine e o pali di trasformazione. La rete attuale assicura l’alimentazione del territorio urbanizzato compreso la località dei Monti di Lenno e dei Monti di Liscione. Le aree montane sono servite, sempre con linee di media tensione, con cabine e pali di trasformazione rispettivamente in località Colma del Bugone e Alpe Garzegallo. RETE GAS – TAV. 8.4 La cartografia della rete gas rappresentata nell’elaborato grafico è stata fornita dalla ENEL Rete Gas. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 28 La linea principale è a media potenza di distribuzione, parte dalla cabina di trasformazione situata in comune di Cernobbio e percorre la strada Regina, ora provinciale, in comune di Moltrasio proseguendo nei comuni successivi. Dalla stessa derivano le linee di distribuzione, a bassa potenza, per l’intero territorio al servizio di tutti gli insediamenti con gruppi di riduzione distinti per uso civile e uso produttivo-commerciale coprendo l’intero fabbisogno. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 29 6 - LA COMPONENTE GEOLOGICA In merito alla componente Geologica si rimanda allo studio geologico – tecnico di supporto alla pianificazione comunale redatto allo Studio dott. Frati, aggiornato secondo i criteri attuativi del titolo II della Legge Regionale n°12/2005 n°57 (componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano del Governo del Territorio) dal dott. Castiglioni dello Studio Cogeo. Rimangono confermati gli atti relativi al Reticolo Idrografico Minore STER del 14.2.2004 redatto dallo Studio dott. Frati approvato dalla Regione …………….. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 30 SCENARIO STRATEGICO DI PIANO Dall’analisi descrittiva del quadro ricognitivo di riferimento e dal quadro conoscitivo del territorio sin qui affrontato si procede alla descrizione dello scenario strategico di piano. Le analisi delle dinamiche in atto consentono di dare un giudizio sulla gestione delle risorse socio-economiche e territoriali che hanno caratterizzato e che oggi caratterizzano, nello specifico, l’ambito del Comune di Moltrasio. Le eccellenze del contesto edificato sono rappresentate dal comprensorio di ben 23,5 ettari di zone a ville e parchi di origine ottocentesca e dagli 11 nuclei di antica formazione distribuiti lungo le originarie percorrenze della antica via Regina che vale la pena di ricordare: Vergonzano, Durino, Crotti, Ronco, Vignola, Casarico, Borgo, Vighinzano, Tosnacco, Luscisino e Donegano, conservati e mantenuti con interventi di recupero con limitati casi impropri, ancora possibili di ulteriore qualificazione. Relativamente allo stato di fatto, la ricerca di spazi per la dotazione dei servizi comunali (standard) in relazione alla naturale evoluzione delle funzioni amministrative e per le esigenze della popolazione ha portato ad avere in termini quantitativi una dotazione di 14.27 mq. per abitante residente e utente. Fiscalmente la suddivisione degli standard, classificati secondo il decreto ministeriale del 2.4.1968, per una popolazione di 1710 abitanti si configurerebbe nel modo seguente: - Istruzione 1710 x 4.5 mq. Collettivo 1710 x 2 mq. Verde 1710 x 9 mq. Parcheggio 1710 x 2.5 mq. = mq. = mq. = mq. = mq. 7695 a fronte di 3727 mq. 3420 a fronte di 6664 mq. 15390 a fronte di 8628 mq. 4275 a fronte di 5326 mq. Mettendo in evidenza soprattutto l’esiguità della dotazione di spazi per le attività sportive e di svago, e la scarsità strutturale non tanto degli edifici, quanto degli spazi pertinenziali degli edifici scolastici. Al soddisfacimento quantitativo delle attrezzature collettive favorito dalla presenza di aree e strutture religiose, si contrappone la carenza di spazi per parcheggi per il fabbisogno pregresso. Va considerato poi che se alla popolazione residente si aggiunge la altrettanta dotazione per la “popolazione gravitante sul territorio”, così come è indicato nel 2° paragrafo dell’art. 9 della Legge 12/2005, il deficit è destinato ad aumentare. Condivisibile invece risulta lo stato del sistema ambientale oltre che per la qualità dell’area urbanizzata nel suo complesso costituita dai vecchi nuclei, ville e parchi, dalle successive espansioni ove si è attuato un tipo di insediamento diffuso ma volumetricamente contenuto. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 31 Il sistema dell’area montana non interessata da interventi modificativi del paesaggio rurale nel suo complesso (boschivo e agricolo) con i nuclei originari dei maggenghi e degli alpeggi ancora nello stato originario. Le note negative riguardano, come ben evidenziato nel “Quadro conoscitivo del territorio” al capitolo “Dinamiche Demografiche”, il vistoso decremento della popolazione passata dai 2201 abitanti nel 1961 agli attuali 1710 del 31.12.2010, con una perdita in termini percentuali di oltre il 22% spiegata (è un’ipotesi) dall’emigrazione verso le occasioni di lavoro nelle aree a forte espansione produttiva nella parte meridionale della provincia. Come conseguenza, confermate anche dalla lettura delle pratiche edilizie, si sono contenute le pressioni sull’uso del territorio fatti salvi forse le iniziative di tipo turistico diffuse ormai da tempo su tutto il territorio lacuale. Se si considera poi che si è avviata l’attuazione di solo il …….% delle zone di espansione previsto dal vigente PRG, e che, a seguito delle procedure per la formazione del nuovo PGT, su 24 contributi pervenuti da parte della popolazione solo 3 hanno avanzato richiesta per ottenere l’edificazione in aree attualmente inedificabili, lo scenario strategico del piano assume una logica conseguente riassunta schematicamente nei seguenti punti: Per il territorio urbanizzato possono sinteticamente essere così indicate: - - dotazione di aree per servizi in linea con le entità previste dall’art. 9 della Legge 12/2005; tutela del paesaggio urbano attraverso la conferma della salvaguardia degli ambiti di valore paesaggistico e ambientale; conferma degli indici di edificazione delle zone residenziali esistenti al fine di mantenere l’equilibrio con il contesto in presenza di interventi di completamento; la conferma delle aree sottoposte a pianificazione attuativa nel PRG; la riduzione degli indici edificatori per le nuove zone di trasformazione; nessun “consumo di suolo” esterno all’ambito urbanizzato ammesso dall’art. 38 del PTCP per “destinazioni funzionali diverse da quelle destinate a servizi”; Per il territorio montano sono indicati: - le conferme degli insediamenti d’alpe con specifiche destinazioni finalizzate al recupero di attività per la conservazione dei valori del paesaggio agricolo. Per la costa lacuale è indicato: - il riordino distributivo delle funzioni delle aree demaniali con specifiche destinazioni finalizzate anche alla riqualificazione ambientale. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 32 1 – ISTANZE PERVENUTE DALLA CITTADINANZA In base ai disposti dell’art. 13 comma 2 della Legge regionale 12/2005 sono pervenute entro il tempo assegnato (17.10.09) n° 17 contributi e successivamente a tutto il 11.08.2011 ulteriori 7 contributi riguardanti i seguenti argomenti: n° 5 di carattere generale n° 6 richieste di classificazione a destinazione residenziale n° 2 da aree a standard ad aree a verde privato n° 5 di carattere particolare n° 4 ripetute n° 1 non pertinente N° data Prot. Nome descrizione 1 2.10.09 4786 Mario Bianchi Mapp. 769 – da A2 e C1 in C1 2 8.10.09 4874 Romeo Ivano Giuseppe Mapp.1497,5223,5233 e 5238 Barzaghi Umberto/Bruno Mapp.1485, 1563b,1483b,1580 etc. Fisogni Girolamo Mapp. 470 3 4 10.10.09 14.10.09 4956 4994 Da area pertinenziale dell’edificato a edificabile Da 0.3 a 0.4 mq/mc. Da standard a parcheggio privato 5 14.10.09 4997 S. Monica S.r.l. Mapp. 4670 6 16.10.09 5032 Romeo Ivano Giuseppe Mapp.1497,5223,5233 e 5238 Integrazione osservazione n° 2 7 16.10.09 5052 Donegana Andrea Generale-salvaguardia attività commerciali 8 17.10.09 5053 Riella A./Biondi G. Mapp.4269,4273,4271 Da standard a verde privato 9 17.10.09 5054 Riella A./Biondi G. Mapp. 42,4702 Ammissibilità recupero sottotetto con aumento delle altezze 10 17.10.09 5055 Brenna G.Mario Generale 11 17.10.09 5056 Brenna G.Mario Richiesta riapertura dei termini 12 17.10.09 5057 Donegani Adele Recupero ad uso abitativo cascine e pertinenze 13 17.10.09 5058 Riva Walter Mapp. 1468 Cambio di destinazione d’uso 14 17.10.09 5059 Gruppo Minoranza Generale 15 17.10.09 5060 Donegana Alessandro Generale STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 33 16 17.10.09 5062 Gilardoni Luciano Adeguamenti funzionali struttura alberghiera Grand Hotel Imperiale Oltre il termine stabilito sono pervenuti ulteriori 3 contributi. N° data A 26.10.09 B C Prot. Nome descrizione - Riella Recupero sottotetti 03.04.10 - Immobiliare S.Marco Recupero compendio Zocca D’Ass 08.05.10 - Romeo Ivano Giuseppe Integrazione osservazione n.2 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 34 2 – OBBIETTIVI DI SVILUPPO 2.1 – IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE Obbiettivi di piano L’obbiettivo principale riguarda il completamento della rete viaria al servizio dei residui insediamenti residenziali esistenti, serviti ancora unicamente da percorsi pedonali nella maggior parte con significativi gradi di pendenza e percorribili unicamente da mezzi meccanici con il fine anzitutto di consentirne l’accessibilità veicolare delle persone in genere, ma in particolare delle persone anziane, dei mezzi di soccorso e dei mezzi di trasporto per le attività edilizie per le opere di manutenzione e/o ristrutturazione degli edifici. Il tracciato di tale rete non è accompagnato in alcun modo da aggregazione di nuove aree edificabili. Un secondo obbiettivo è quello di mettere in sicurezza l’accessibilità della via Donegana (strada di accesso al cimitero) che interseca la strada Provinciale Regina, in località Liscisino. Un terzo obbiettivo in prospettiva è quello, laddove possibile, di aumentare gli spazi laterali delle sedi stradali locali da destinarsi al parcheggio delle autovetture, di verificare tutte le opportunità per realizzare collaterali percorsi pedonali, alcuni dei quali, a titolo d’esempio già rappresentati sulle tavole di piano. Un obbiettivo di carattere generale, che fa riferimento alla S.S.340, riguarda la soluzione dell’obbligo, per la quasi totalità della popolazione di Moltrasio e di Carate disposta lungo la S.P. Regina, di transitare dal centro storico di Cernobbio nelle due direzioni ascendenti e discendenti. Azioni di piano - Progetto relativo al collegamento viario degli abitati della parte alta del nucleo di Tosnacco da via Colombo sino alla località Carisciano. Creazione dell’innesto della via Donegana dalla S.P. 71 Percorso pedonale localizzato lungo la via Besana della strada di Carei sino alla piazza S. Martino Verifiche di fattibilità, unitamente al Comune di Cernobbio, del collegamento monodirezionale della SS 340 con la S.P. 71 in località Pizzo Verifica di fattibilità (in alternativa) del collegamento bidirezionale della SS 340 con la SP 71 in località Durino STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 35 2.2 – IL SISTEMA INSEDIATIVO ALL’INTERNO DELL’AREA URBANIZZATA Obbiettivi di piano - Completare il recupero in atto dei nuclei di antica formazione attraverso interventi di restauro e/o ristrutturazione con il riuso degli spazi pertinenziali attraverso permessi a costruire convenzionati Confermare le parti del territorio di valore paesaggistico e architettonico dei grandi compendi delle ville con parchi da consolidare attraverso anche il mantenimento e/o la riqualificazione delle aree pertinenziali Confermare consolidando gli insediamenti delle strutture ricettive Ammissione del completamento dei piani attuativi in atto e conferma di alcuni piani attuativi previsti già nel PRG Individuazione ai fini del contenimento dell’uso del suolo di limitati ambiti edificabili contigui e correlati alle aree già urbanizzate attraverso la pianificazione attuativa per definire meglio un assetto ordinato indicando, laddove necessario le dotazioni di spazi ad uso pubblico con destinazioni funzionali predefinite. Azioni di piano - Attuazione dei criteri normativi per gli interventi nei vecchi nuclei e per le parti del territorio di valore paesaggistico ed architettonico Criteri per l’ammissibilità, ove possibile, di riqualificazione e integrazione per questioni operative e/o gestionali ai fini di consolidare l’attività in atto Caratteri degli interventi in relazione alle specifiche localizzazioni di nuovi interventi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 36 2.3 – IL SISTEMA DEI SERVIZI Obbiettivi di piano - - L’obbiettivo primario, dal punto di vista meramente quantitativo è quello anzitutto di rispettare superandolo il valore prescritto di 18 mq. per abitante definito nell’art. 9 della Legge 12/2005, comunque raggiunto così come risulta nel documento “Piano dei Servizi”: 22.1 mq. per abitante Segue l’individuazione di spazi soprattutto destinati alle attività sportive, ricreative e più in generale di svago opportunamente distribuite nel territorio, in quanto risultano particolarmente carenti Ulteriore priorità è costituita dal fabbisogno di spazi per parcheggi disposti prevalentemente lungo la rete stradale e necessari soprattutto per la gestione degli eventuali nuovi interventi Riqualificazione funzionale delle strutture di interesse collettivo Azioni di piano - Soluzioni progettuali per la creazione del nuovo centro sportivo con spazi pertinenziali per attività diverse di interesse generale Realizzazione delle aree a verde per attività di svago per bambini e anziani Atti finalizzati alla creazione del comparto a destinazione di parco naturale lungo il corso della parte superiore del torrente Pizzallo Razionalizzazione distributiva degli spazi per le attività amministrative e di servizio. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 37 2.4 – IL SISTEMA AGRICOLO MONTANO La superficie agricola del Comune di Moltrasio è associabile al sistema agricolo montano in cui si ha una ampia prevalenza di superficie arborata rispetto ai prati e pascoli collegati all’attività zootecnica. L’indagine agronomica e forestale rappresenta il quadro del sistema agricolo ambientale ripreso nei documenti della VAS. Si deve aggiungere che per la parte forestale il Consorzio Forestale Lario Intevese sta predisponendo il Piano di Indirizzo Forestale per l’intero territorio della Comunità Montana Lario Intelvese e nella fattispecie, per il comune di Moltrasio le aree forestali per 186 Ha di proprietà comunali (17.03.2004) sono già passati fino dal 2015 in gestione allo stesso consorzio. Tali aree risultano specificamente contrassegnate sia nella tav. 9 “Stato d’uso del suolo” sistema insediativo montano e nella tav, 11.1 “Il territorio montano scala 1:5000”. La tav. 11.1 descrive e registra con puntualità oltre all’apparato boscato prevalente tutte le componenti significative delle attività agricole un tempo presenti e attive, legate all’attività zootecnica, ormai inesistente, degli alpeggi in località Segre, Alpe Grande, Garzagallo, Grosso, Bugone, Zocca d’Ass e nei più consistenti maggenghi dei Monti di Lenno e di Liscione circondati da aree prative largamente colonizzate dall’espansione dei boschi. La tav. 11.1 registra con puntualità il sistema delle percorrenze, elementi determinanti di connessione degli originari insediamenti. La conseguenza della fine dell’attività zootecnica ha comportato, come già detto, l’abbandono degli alpeggi significatamente degradati, con l’inizio conseguentemente del degrado delle aree boscate. Soltanto i maggenghi, appena soprastanti l’abitato di Moltrasio, non più interessati dall’attività agricola, si sono nella quasi totalità conservati a seguito di interventi di manutenzione per destinazioni residenziali. Obbiettivi di piano L’obbiettivo generale è quello di creare le condizioni per recuperare l’uso delle aree montane attraverso destinazioni e funzioni che possono incidere favorevolmente sul mantenimento della qualità ambientale del territorio. Azioni di piano - - Completamento, attraverso un piano norma, del recupero del comprensorio dell’Alpe Grosso (di proprietà comunale) per destinazioni di interesse generale Recupero attraverso un piano norma dei fabbricati del Segre (di proprietà comunale) completamente degradati con quota di ampliamento con destinazioni diversificate quali il recupero dell’attività zootecnica (alpe caricata) e l’agriturismo. Recupero attraverso un piano norma del complesso dei fabbricati in località Zocca d’Ass (proprietà privata) con quota di ampliamento per funzioni anche ricettive. Recupero per destinazione residenziale e/o ricettivo della caserma della Finanza (edificio degradato) in località Bugone Recupero per destinazione a sosta e ricovero della casermetta (edificio in stato di avanzato degradato) lungo il sentiero confinale (cippi n° I 47 e S 48 A) STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 38 - Riordino in base, alla normativa vigente, della viabilità agrosilvopastorale con l’aumento del calibro stradale per consentire l’uso dei mezzi agricoli per il trasporto del legnatico derivato dagli interventi di manutenzione e riqualificazione delle aree boscate. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 39 2.5 – IL SISTEMA LACUALE Obbiettivi di piano Gli obbiettivi riguardano: - la salvaguardia delle sponde nelle loro connotazioni morfologiche e naturalistiche in relazione ai caratteri culturali e storico-insediativi che definiscono l’entità dell’immagine dei paesi rivieraschi. La conservazione di compendi come ville costiere con relativi parchi e giardini, edifici di servizio (serre, portinerie), darsene e approdi. La preservazione delle coerenze materiche, cromatiche e dimensionali evitando di introdurre elementi dissonanti e salvaguardando i caratteri compositivi. La valorizzazione del sistema della fruizione pubblica del paesaggio lacuale (accessi a lago, percorsi, punti panoramici). Valorizzazione del sistema di trasporto lacuale ponendo attenzione alla realizzazione di nuovi approdi e porti per mezzi privati. Il recupero degli ambiti degradati con interventi di ricomposizione paesaggistica del sistema spondale e del lungolago. Il miglioramento di infrastrutture ricettive per la fruizione alla balneazione. La salvaguardia dello specchio lacuale mediante ricorso al massimo contenimento di opere e manufatti. Azioni di piano - Criteri normativi per favorire gli interventi di riqualificazione del sistema delle darsene, sia quello correlato con l’edificio (villa) residenziale che quello isolato. Criteri normativi dei terrapieni con giardini a destinazione pubblica. Criteri normativi per il recupero delle spiagge residuali per favorire l’accesso al lago con riordino distributivo delle funzioni d’uso legate alle diverse attività lacuali. STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 40 3 – DATI QUANTITATIVI In base agli obbiettivi descritti i dati quantitativi dello sviluppo sono sintetizzati nelle tabelle seguenti che consentono di ricavare la tipologia degli interventi (nuove costruzione- recupero) le rispettive entità volumetriche, gli impegni relativi delle dotazioni degli standard (monetizzazione o cessione), la popolazione insediabile ed il quadro complessivo somma dello stato di fatto e degli obbiettivi del PGT. A- PIANI PREVISTI DAL VIGENTE PRG IN CORSO DI ATTUAZIONE Località approvazione sup P.L. 1 Via Colombo DGC n°18 del 23.04.09 2180 1600 P.L. 2 Via Ranzato DG n°19 del 23.4.2009 3277 2000 P.L. 3 Casarico DG n°5 del 28.9.2011 3457 2160 P.A.E.P.P. Via Colombo DCC n°9 del 18.03.11 3532 4800 P.R. 1 Via Recchi DCC n°4 del 25.02.03 13554 1939 P.R. 2 Via Durini DCC n°19 del 24.06.11 4888 TOTALI volume standard 1195 5921 1271 3444 12499 TOTALE MC. recupero 9365 2542 21864 B- AMBITI DI TRASFORMAZIONE DEL VIGENTE PRG CONFERMATI DAL PGT Località sup volume recupero P.R. 3 Via Colombo P.L. 4 Via Colombo 2056 700 800 970 2570 1600 800 970 TOTALI 2300 TOTALE MC. cessione 3100 C- NUOVI AMBITI DI TRASFORMAZIONE PREVISTI DAL PGT Località sup nuovo recupero P.L. 5 Via Linera 3835 2301 P.L. 6 Via Ranzato 3736 1494 P.R. 4 Via Colombo 1062 450 1700 TOTALI 4245 1700 TOTALE MC. 5945 cessione 596 596 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 41 POPOLAZIONE INSEDIABILE A – PIANI IN CORSO DI ATTUAZIONE MC. 21864 B – PIANI PREVISTI DAL PRG CONFERMATI MC. 3100 C – PIANI PREVISTI DAL PGT MC. 5945 TOTALE MC. 30909 Corrispondente a 206 abitanti ( mc. 30909 : 150 mc/ab.) COMPLESSIVAMENTE POPOLAZIONE a) popolazione attualmente residente b) popolazione gravitante c) popolazione prevista dal PGT ab. 1710 ab. 515 ab. 206 ab. 2431 AREE SERVIZI a) esistenti stato di fatto b) previste dal PGT mq. 24.345 mq. 29.405 mq. 53.750 pari a 22.11 mq/ab(53.750:2.431) STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 42 4 – AMBITI DI TRASFORMAZIONE • PR 3 - VIA COLOMBO / LOCALITA’ TOSNACCO • PR 4 - VIA COLOMBO / LOCALITA’ MULINO • PL 4 - VIA COLOMBO • PL 5 - VIA LINERA • PL 6 – VIA RANZATO STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 43 PR 3 – via Colombo - località Tosnacco DESCRIZIONE DEL COMPARTO Riguarda un ambito previsto in parte edificabile nel vigente PRG, con una edificabilità di 700 mc. ricomprendente le aree contigue di pertinenza dell’edificio residenziale esistente oggetto di ristrutturazione disposte lungo la via Colombo. INDICI URBANISTICI – EDILIZI Superficie Territoriale Volumetria Ammissibile Volume edificio esistente Altezza Massima mq. 2056 mc. 700 mc. 800 ml. 6.50 Piani fuori terra n. 2 DESTINAZIONI FUNZIONALI Principale : residenziale e relativi accessori TIPOLOGIE EDILIZIE Edifici isolati – ville mono-bifamigliari RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ambiti urbanizzati nel PRG MODALITA’ DI INTERVENTO Gli interventi avverranno previa presentazione di Piano di Recupero PRESCRIZIONI AMBIENTALI I nuovi interventi edilizi dovranno essere realizzati in coerenza per forma, struttura, materiali e colori con i caratteri tipologici dei luoghi, evitando di introdurre tipologie, caratteri compositivi ed elementi impropri e/o dissonanti con il contesto paesaggistico di riferimento. Le singole prescrizioni ambientali sono indicate nel Documento VAS e confermate nel Documento di Piano PEREQUAZIONE LOCALIZZATA Cessione gratuita di un’area di mq. 970 avente destinazione a verde attrezzato per attività di svago e parcheggio PRESCRIZIONI VINCOLISTICHE Vincolo paesaggistico art. 1 c Legge 431/95 FATTIBILITA’ GEOLOGICA Classe 3 – fattibilità con consistenti limitazioni STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 44 PR 4 – via Colombo – località Mulino DESCRIZIONE DEL COMPARTO Riguarda un ambito comprendente gli immobili e le pertinenze dell’originario Mulino da cui prende il nome la località, oggetto di recupero oltre una quota volumetrica aggiuntiva di nuova edificazione. INDICI URBANISTICI – EDILIZI Superficie Territoriale Volumetria Ammissibile Volume edificio esistente Altezza Massima mq. 1062 mc. 450 mc. 1700 ml. 6.50 Piani fuori terra n. 2 DESTINAZIONI FUNZIONALI Principale : residenziale e relativi accessori di pertinenza Complementare: spazi per attività artigianali TIPOLOGIE EDILIZIE Edificio isolato per la quota volumetrica RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ambiti urbanizzati nel PRG MODALITA’ DI INTERVENTO Gli interventi avverranno previa presentazione di Piano di Recupero Gli spazi per i parcheggi di competenza sono da realizzarsi a quota strada via Colombo. PRESCRIZIONI AMBIENTALI I nuovi interventi edilizi dovranno essere realizzati in coerenza per forma, struttura, materiali e colori con i caratteri tipologici dei luoghi, evitando di introdurre tipologie, caratteri compositivi ed elementi impropri e/o dissonanti con il contesto paesaggistico di riferimento. Le singole prescrizioni ambientali sono indicate nel Documento VAS e confermate nel Documento di Piano PEREQUAZIONE LOCALIZZATA PRESCRIZIONI VINCOLISTICHE Vincolo paesaggistico art. 1 c Legge 431/95 Vincolo reticolo minore FATTIBILITA’ GEOLOGICA Classe 3 – fattibilità con consistenti limitazioni STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 45 PL 4 – via Colombo DESCRIZIONE DEL COMPARTO Riguarda un comparto posto inferiormente alla via Colombo inserito in un contesto edificato con accesso dalla stessa via Colombo previsto dal vigente PRG confermato dal PGT INDICI URBANISTICI – EDILIZI Superficie Territoriale Indice edificatorio Volume Altezza Massima mq. 2570 0.60 mc/mq mc. 1600 ml. 6.50 Piani fuori terra n. 2 DESTINAZIONI FUNZIONALI Principale : residenziale e relativi accessori Complementare : uffici – studi professionali TIPOLOGIE EDILIZIE Edifici isolati – ville mono-bifamigliari e plurifamiliare massimo 5 unità RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ambiti urbanizzati nel PRG MODALITA’ DI INTERVENTO Gli interventi avverranno previa presentazione di Piano di Lottizzazione. L’altezza massima prevista è riferita alla quota inferiore del terreno. PRESCRIZIONI AMBIENTALI I nuovi interventi edilizi dovranno essere realizzati in coerenza per forma, struttura, materiali e colori con i caratteri tipologici dei luoghi, evitando di introdurre tipologie, caratteri compositivi ed elementi impropri e/o dissonanti con il contesto paesaggistico di riferimento. Le singole prescrizioni ambientali sono indicate nel Documento VAS e confermate nel Documento di Piano PEREQUAZIONE LOCALIZZATA Corrispettivo economico per l’acquisizione di aree e realizzazione di opere per percheggio pubblico corrispondente alla dotazione pertinenziale del Piano Attuativo. PRESCRIZIONI VINCOLISTICHE Vincolo paesaggistico art. 1 c Legge 431/95 Ambito ricompreso in parte nel vincolo paesistico FATTIBILITA’ GEOLOGICA Classe 3 – fattibilità con consistenti limitazioni STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 46 PL 5 – via Linera DESCRIZIONE DEL COMPARTO Riguarda un comparto posto lungo la via Linera immediatamente contiguo agli insediamenti residenziali del nucleo abitativo di Tosnacco, accessibile nella parte sottostante da un nuovo tratto stradale derivato dalla via Roma. INDICI URBANISTICI – EDILIZI Superficie Territoriale Indice di edificabilità Volumetria Altezza Massima mq. 3835 0.60 mc/mq mc. 2300 ml. 6.50 Piani fuori terra n. 2 DESTINAZIONI FUNZIONALI Principale : residenziale e relativi accessori Complementare : uffici – studi professionali TIPOLOGIE EDILIZIE Edifici isolati – ville mono-bifamigliari e plurifamiliare massime 5 unità RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ambiti urbanizzati nel PRG MODALITA’ DI INTERVENTO Gli interventi avverranno previa presentazione di Piano di Lottizzazione PRESCRIZIONI AMBIENTALI I nuovi interventi edilizi dovranno essere realizzati in coerenza per forma, struttura, materiali e colori con i caratteri tipologici dei luoghi, evitando di introdurre tipologie, caratteri compositivi ed elementi impropri e/o dissonanti con il contesto paesaggistico di riferimento. Le singole prescrizioni ambientali sono indicate nel Documento VAS e confermate nel Documento di Piano PEREQUAZIONE LOCALIZZATA Cessione gratuita di un’area di mq. 596 a destinazione a verde attrezzato, cessione di parcheggi pubblici in numero non inferiore a 6 accessibili dal nuovo tratto stradale, realizzazione di percorso pedonale che connetta la nuova strada con l’area attrezzata a verde e la via Linera PRESCRIZIONI VINCOLISTICHE Vincolo paesaggistico art. 1 c Legge 431/95 FATTIBILITA’ GEOLOGICA Classe 3 – fattibilità con consistenti limitazioni STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 47 PL 6 – via Ranzato DESCRIZIONE DEL COMPARTO Riguarda un comparto disposto lungo la via Ranzato con accesso diretto dalla stessa via Ranzato (autorizzazione ANAS già acquisita). INDICI URBANISTICI – EDILIZI Superficie Territoriale Indice edificabilità Volumetrie Altezza Massima mq.3736 0.40 mc/mq mc. 1494 ml. 6.50 Piani fuori terra n. 2 DESTINAZIONI FUNZIONALI Principale : residenziale e relativi accessori TIPOLOGIE EDILIZIE Edifici isolati – ville mono-bifamigliari RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ambiti urbanizzati nel PRG MODALITA’ DI INTERVENTO Gli interventi avverranno previa presentazione di Piano di Lottizzazione Monetizzazione delle aree a standard. Altezza del colmo del tetto degli edifici non deve superare l’inclinata di 15° sul piano orizzontale rispetto alla quota della via Ranzato PRESCRIZIONI AMBIENTALI I nuovi interventi edilizi dovranno essere realizzati in coerenza per forma, struttura, materiali e colori con i caratteri tipologici dei luoghi, evitando di introdurre tipologie, caratteri compositivi ed elementi impropri e/o dissonanti con il contesto paesaggistico di riferimento. Le singole prescrizioni ambientali sono indicate nel Documento VAS e confermate nel Documento di Piano PEREQUAZIONE LOCALIZZATA Monetizzazione delle aree PRESCRIZIONI VINCOLISTICHE Vincolo paesistico DM 16.08.1955 Legge 1497/39 Vincolo paesaggistico art, 1c Legge 431/95 FATTIBILITA’ GEOLOGICA Classe 3 – fattibilità con consistenti limitazioni STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 48 LA SOSTENIBILITA’ INSEDIATIVA IN RELAZIONE AL CONSUMO DEL SUOLO NON URBANIZZATO (art.38 del PTCP) ST - Superficie territoriale mq. 8.860.000 SAE – Superficie ammissibile di espansione SAE = AU x (LAE + IAd) AU – Superficie area urbanizzata complessiva mq. 748491,32 La Tav. n°3 “Ambiti Urbanizzati” riporta la seguente tabella di calcolo: P.R.G. P.T.C.P. MOLTRASIO 641820.36 701297.89 LIMITE AMBITI URBANIZZATI 722495.19 MONTE LISCIONE 5306.00 5761.40 304.86 653192.62 7251.60 8243.07 16584.01 17753.06 725133.50 748491.32 MONTI DI LENNO TOTALI In base al comma 5 dell’art. 38 sono escluse, ai fini del calcolo della SAE, le aree aventi le seguenti destinazioni: a) Parchi urbani non inferiori a 10.000 mq. mq. 71342 b) Strada statale mq. 25362 c) fascia di rispetto cimiteriale mq. 20648 d) mq. 26454 rispetto corsi d’acqua Totale mq. 143806 Superficie area urbanizzata complessiva Esclusioni mq. 748491 mq. 143806 AU – Superficie area urbanizzata mq. 604685 ICS – Indice consumo del suolo (% di AU rispetto a ST) ICS = AU = 604685 = 6.8% ST 8.860.000 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 49 Classe di riferimento: 3. Lario Intelvese classe B da 6 – 9% LAE – Limite ammissibile di espansione 2.7% SAE – Superficie ammissibile di espansione Mq. 604685 x 2.7% = mq. 16326 Oltre eventuale ulteriore 1% per criteri premiali CONSUMO DI SUOLO Si mette in evidenza che le aree di consumo di suolo sono finalizzate a risolvere problemi di: TAV. 11.1 Monti di Lenno 1. Interesse generale – standard a parcheggio P/P 2. Interesse generale – standard a verde V/R mq. mq. 227 873 Monte Liscione 3. Interesse generale – standard a verde V/S mq. 635 TAV. 11.2 4. Interesse generale – standard a verde V/B (parte) mq. 6039 5. Interesse privato – completamento area pertinenziale di aggregati urbani di valore ambientale mq. 955 Le aree a standard destinate esclusivamente a verde non costituiscono consumo di suolo. Pertanto costituiscono consumo di suolo le aree di cui ai punti 1 e 5 per complessivi (mq. 227 + 955 ) mq.1182 < mq. 16.326 STUDIO D’ARCHITETTURA ASSOCIATO – ARCH. SILVANO CAVALLERI – ARCH. ELISABETTA CAVALLERI 50