LA 221° FIERA DI CODOGNO Zootecnia, agricoltura, allevamento e

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LA 221° FIERA DI CODOGNO Zootecnia, agricoltura, allevamento e
Comunicato n. 79, novembre 2011
LA 221° FIERA DI CODOGNO
Zootecnia, agricoltura, allevamento e macchine agricole, mangimistica e tecnologia,
veterinaria, alimentazione e artigianato sono di casa per la 221° volta alla Fiera di
Codogno.
L’evento lodigiano è uno strumento non solo di promozione e di visibilità. Il suo
messaggio è un aspetto fondamentale di marketing, come il mercato - da sempre - è uno
degli ingranaggi di crescita.
La Fiera di Codogno è un supporto di valore per le aziende del nostro Territorio. Le aiuta
a procurarsi visibilità e, nella pratica, a rinforzare le proprie attività. Ma è anche
un’occasione di fondamentale appoggio fornito all’immagine della nostra agricoltura e
della nostra zootecnia che stanno attraversando dal punto di vista strutturale un periodo
non facile, anche se la loro solidità permane sostanzialmente inalterata, come rileva il
rapporto 2011 della Regione sul sistema agro-alimentare lombardo.
Gli espositori di bovini, tori, conigli, razze suine, razze avicole e prodotti agroalimentari,
avranno in posizione di interlocutori esponenti di quel sistema agro-alimentare e della
distribuzione, le cui strategie sono talmente importanti da condizionare, anche dal punto
di vista strutturale, l’economia agricola sul territorio.
Radicamento, specializzazione, prestigio, capacità e qualità di rappresentare
l’innovazione agricola, fanno pertanto dell’ appuntamento un vero e proprio evento, che
avviene quest’anno per la 221° volta. Un bel primato, senza perdersi nel scenografico.
Il suo sviluppo conferma che la Fiera è qualcosa di più di una semplice occasione
espositiva. Manifesta che Codogno è in grado di rappresentare le specificità del settore
primario e di sapersi innervare con contributi e peculiarità suoi propri, in una strategia
di sviluppo del sistema economico regionale.
La caratterizzazione specialistica della Fiera lodigiana gli ha conferito una posizione di
importanza nel panorama delle manifestazioni di settore interregionali, da motivare una
sua giusta e ulteriore esigenza di crescita. Tra sforzi comprensibili, nelle sue ultime
edizioni si è andata accreditando nel quadro fieristico regionale e interregionale,
qualificandosi sia sul piano della comunicazione sia del marketing, sia su quello delle
esperienze di eccellenza, assolvendo egregiamente al compito di “mercato delle relazioni”
e, similmente, a quello dello sviluppo del business.
L’edizione di quest’anno vedrà la parteciperanno circa 500 espositori su un’area di oltre
35.000 mq. L’organizzazione prevede la messa in esposizione della razza bovina Frisona,
delle razze equine e di quelle avicole, la presenza delle macchine agricole e di
attrezzature zootecniche innovative, di padiglioni mercato di prodotti agro-alimentari e
dell’artigianato lodigiano. L’evento tornerà inoltre ad ospitare i suini, il che ha
comportato uno sforzo di diversificazione e logistico. La manifestazione Fieristica è un
programma di sicura attrattività ed è facile prevedere un “ritorno” in termini di
visitatori.
I convegni collegati sul Distretto del latte, la presentazione del libro della Cisl sulla Vita
nei campi e nell’agricoltura, gli eventi del Tiro a segno e quelli di Rievocazione storica, le
gare di giudizio riservate agli studenti degli Istituti tecnici d’Agraria ampliano e marcano i
caratteri di questa manifestazione storica, che costituisce fondamentalmente una
piattaforma in grado di dare visibilità e prestigio alle imprese d’allevamento, agricole, di
produzione e trasformazione dei prodotti della terra.
La 221° Fiera darà inoltre dimostrazione delle le proprie capacità nel veicolare percorsi di
informazione scientifica, ricerca, innovazione e marketing.
Per queste e altre ragioni anche quest’anno la Camera di Commercio di Lodi non ha fatto
mancare il proprio sostegno all’iniziativa, ravvisando l’opportunità di elaborare e
promuovere con gli altri attori un disegno in grado di valorizzarla e potenziarla.
Codogno costituisce un asset importante per le aziende di allevamento e agricole della
provincia, ma anche regionali e interregionali, chiamate in questo momento a superare
sfide complesse, a sviluppare strategie competitive e stringere accordi per dotarsi di
nuovi modelli di presenza sul mercato e realizzare utili sinergie tra pubblico e privato.