Con una popolazione di circa 80 milioni di abitanti, l`Etiopia è il

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Con una popolazione di circa 80 milioni di abitanti, l`Etiopia è il
Superficie
Popolazione
Densità di popolazione
Lingua Ufficiale
Religione
236,000 km2
35.201.000 (stima 2011)
137,1
Inglese e Swahili
41,9 % cattolici,
42,0 % protestanti,
12,1 % musulmani,
4,0 % altro
Unità Monetaria
Uganda shilling (USh)
Forma Istituzionale
Repubblica unitaria
Capitale
Kampala
Presidente della Repubblica
Yoweri Museveni
L’Uganda e’ un paese privo di sbocco al mare, situato nella regione dell’Africa orientale, con una
popolazione di circa 35,2 milioni di abitanti, di cui quasi 2/3 (oltre 20 milioni nel 2010) sotto I 20 anni
di età, quindi tra le più giovani al mondo.
Negli ultimi anni, l’Uganda si e’ rivelata una delle economie a maggior ritmo di crescita dell’intero
continente, avendo registrato oltre venti anni di ininterrotta espansione macroeconomica, cio’ che ha
consentito al reddito pro-capite annuo del paese di passare dai 298 del 2005 ai 393 USD del 2012
(proiezione FMI).
La crescita degli ultimi anni e’ stata sospinta prevalentemente dalla forte espansione del settore dei
servizi, principale volano economico del paese e che rappresenta ormai il 52 % del PIL, grazie al
rapido incremento delle telecomunicazioni, dei servizi finanziari, del commercio e del turismo.
Al contrario, le prestazioni del settore agricolo si sono rivelate deludenti, pur a fronte del fatto che il
settore resta ancora uno dei pilastri dell’economia dell’Uganda: esso infatti impiega circa l’82% dei
16 milioni di occupati che compongono la forza lavoro del paese (rispetto ad un peso dell’agricoltura
sul PIL pari al 22%) e che I prodotti agricoli rimangono il nerbo delle esportazioni del paese (oltre
l’85% nel 2011). Il prodotto agricolo proviene principalmente da attività di scala limitata che utilizzano
semplici e tradizionali metodi di coltivazione e che vengono condotte quasi esclusivamente da
manodopera familiare. Attività principale e’ rappresentata dalla produzione alimentare, seguita
dall’allevamento. Le colture da esportazione (tradizionalmente caffé – principale voce dell’export
ugandese e maggiore fonte di introito di valuta straniera), cotone, te’ e tabacco ma anche – più di
recente – vaniglia, fiori e cacao) rappresentano il 10% della produzione totale del comparto, ancora
debole, sia per la variabilità delle condizioni climatiche sia per uno scarso grado di modernizzazione
del settore.
D’altra parte, l’industria contribuisce al PIL per il 25,4% (con una quota di circa il 7% del PIL legata
all’industria manufatturiera) ma la sua crescita e’ stata condizionata negativamente dal degrado delle
infrastrutture fisiche del paese, in particolare di quelle energetiche.
Il settore manifatturiero e’ costituito prevalentemente da imprese per la lavorazione dei prodotti
alimentari, delle bevande e del tabacco, con produzione quasi esclusivamente concentrata per il
mercato interno, anche se recentemente si e’ registrata una crescita dell’attività di esportazione
verso I paesi limitrofi (Kenia, RDC, Rwanda). Grandi industrie sono presenti nel settore del tabacco,
delle bevande, dei materiali da costruzione e dei prodotti chimici. Le piccole imprese dominano
invece nell’ambito della produzione dello zucchero, dell’attività molitoria, delle officine meccaniche,
della produzione di mobili e di prodotti tessili e dell’abbigliamento. Il settore industriale e’ stato a suo
tempo duramente colpito dai provvedimenti di espulsione degli asiatici, attuati nel 1973 da parte del
dittatore Idi Amin e solo di recente ha mostrato una ripresa, pur sempre vincolata dallo stato critico
delle infrastrutture.
Il potenziale minerario dell’Uganda e’ in larga parte ancora non sfruttato ed il settore rappresenta
meno dell’1% del PIL. Dopo il caffé e i prodotti della pesca, l’oro costituisce la terza voce per
importanza delle esportazioni, anche se si sospetta che buona parte di queste siano costituite da
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Superficie
Popolazione
Densità di popolazione
Lingua Ufficiale
Religione
236,000 km2
35.201.000 (stima 2011)
137,1
Inglese e Swahili
41,9 % cattolici,
42,0 % protestanti,
12,1 % musulmani,
4,0 % altro
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Forma Istituzionale
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Capitale
Kampala
Presidente della Repubblica
Yoweri Museveni
riesportazioni di minerale proveniente dalla RDC. Recentemente sono stati identificati importanti
giacimenti di petrolio nel Lago Alberto e la previsione e’ l’Uganda possa diventare a breve
esportatore netto di greggio e gas.
Il settore delle costruzioni e’ in sviluppo, pur caratterizzato ancora da ridotte capacità di offerta; la
crescita economica, l’afflusso di finanziamenti destinati allo sviluppo infrastrutturale da parte dei
paesi donatori e gli investimenti privati lo hanno comunque reso tra i più dinamici settori
dell’economia.
Il settore dei servizi – come accennato – si e’ rivelato il fulcro della crescita economica degli ultimi
anni, con il grande sviluppo sperimentato dalle imprese commerciali ma ancora di più per la rapida
espansione del settore delle telecomunicazioni e del settore finanziario. Ad esso va aggiunto il forte
sviluppo del settore turistico, che ha reso l’Uganda, con i suoi dieci parchi nazionali e le splendide
risorse floro-faunistiche di cui e’ ricco, una delle mete turistiche internazionali maggiormente ambite.
Nel 2009, l’Uganda ha attutito con tenacia l’impatto della crisi economica internazionale. Pur a fronte
di un moderato rallentamento del ritmo di crescita, l’attività economica si e’ mantenuta molto robusta,
sospinta dal settore industriale e dai servizi, mentre i progetti infrastrutturali, finanziati dai paesi
donatori e dagli investimenti privati, hanno continuato a sostenere l’attività nel settore delle
costruzioni. La siccità che ha colpito la regione, rivelatasi devastante per i paesi vicini, ha tuttavia
stimolato le esportazioni di prodotti alimentari dall’Uganda, compensando la debolezza della
domanda internazionale per le esportazioni tradizionali del paese, come il caffé. La crisi mondiale ha
rallentato il ritmo di crescita dell’economia del paese nel 2011 che, secondo il FMI, si e’ attestata al
6,7%. La previsione e’ che anche per il 2012 e 2013, la crescita si aggiri intorno al 5%. Il
rallentamento e’ controbilanciato da una costante attenzione agli investimenti nella nascente
industria petrolifera del paese e, come sopra sottolineato, nello sviluppo delle infrastrutture
(strade,un importante impianto di raffinazione, gli ulteriori sviluppi della produzione di energia
idroelettrica).
Commercio mondiale
Negli ultimi anni, sia le esportazioni che le importazioni di merci dell’Uganda sono aumentate a tassi
notevoli, le prime grazie al crescente commercio intra-regionale (in particolare con il Sud Sudan, il
Kenia e la RDC), e agli incrementi verificatisi nelle quotazioni internazionali di caffé. D’altra parte, le
importazioni hanno registrato una vivace dinamica, legata alle crescente domanda interna,
sopratutto di beni di investimento. I dati di bilancia mercantile (fob-cif), disponibili dalla banca dati
DOTS del FMI, mostrano, nel 2009, una sensibile riduzione del deficit mercantile, rispetto al 2008,
indotto da una contrazione del 6,9% del valore in USD delle esportazioni e da una parallela riduzione
di circa il 30% delle importazioni. Nel corso del 2010 e 2011, le esportazioni sono costantemente
aumentate ma contemproraneamente le importazioni hanno registrato una dinamica più attiva,
portando ad un nuova crescita del deficit, passato da 1,5 a 2,1 miliardi di USD.
La struttura del commercio mercantile rispecchia la natura economica dell’Uganda, con le
esportazioni dominate dai prodotti agricoli (come già detto, oltre l’85% delle esportazioni del paese
nel 2011), mentre le importazioni sono costituite principalmente da petrolio e beni di investimento.
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Superficie
Popolazione
Densità di popolazione
Lingua Ufficiale
Religione
236,000 km2
35.201.000 (stima 2011)
137,1
Inglese e Swahili
41,9 % cattolici,
42,0 % protestanti,
12,1 % musulmani,
4,0 % altro
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Forma Istituzionale
Repubblica unitaria
Capitale
Kampala
Presidente della Repubblica
Yoweri Museveni
Questo quadro va considerato alla luce del fatto che l’Uganda e’ anche al centro di un vasto volume
di scambi commerciali informali di frontiera - sia via terra (con il Sud Sudan) che con i paesi della
regione dei Grandi Laghi, come Kenia, Rwanda, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo
(RDC, d’ora in poi) - scambi che inevitabilmente sfuggono alle registrazioni delle statistiche ufficiali di
fonte doganale.
Investimenti Diretti Esteri
Negli ultimi anni, l’Uganda ha attratto un consistente flusso di investimenti diretti esteri che collocano
il paese tra i principali beneficiari in Africa sub-sahariana. Nel 2010, secondo il World Investment
Report dell’UNCTAD, i flussi di IDE in entrata in Uganda hanno superato il valore massimo dell’anno
precedente, attestandosi intorno al valore di 848 milioni di USD, terzo recettore dell’area (dopo
Zambia e Kenia). Il principale motore dell’espansione delle attivita’ di internazionalizzazione nel
paese e’ oggi rappresentato dal settore petrolifero, che ha attratto interessi australiani, inglesi, cinesi
e francesi. Consistenti flussi di IDE hanno anche caratterizzato il settore dei servizi, in particolare
quelli finanziari, grazie all’apertura di diverse banche straniere, e quello della trasformazione agroalimentare, con investimenti da parte di imprese provenienti da Egitto, India, Sud Africa e Stati Uniti.
Le statistiche fornite dalla Uganda Investment Authority (http://www.ugandainvest.go.ug/) non
sempre sono coerenti, in quanto si basano esclusivamente sulle dichiarazioni degli investitori alla
presentazione della domanda.
Rapporti economici tra Uganda ed Italia
I flussi di interscambio tra Italia ed Uganda hanno mostrato un andamento alquanto fluttuante negli
ultimi anni. Dopo il picco di deficit raggiunto nel 2009 (-15,7 milioni di Euro) dal nostro paese, nel
2010, il deficit si e’ ridotto a 1,1 milioni di Euro, per un crollo significativo delle esportazioni ugandesi,
a fronte di una sostanziale tenuta del nostro export (intorno ai 39 milioni di Euro). Nel 2011, il saldo e’
nuovamente precipitato a –25,8 milioni di Euro a nostro sfavore, per una ripresa dell’export
ugandese, (passato da quasi 41 a quasi 60 milioni di Euro) a fronte di una moderata flessione del
nostro export.
Nei primi tre mesi del 2012, tale trend (crescita delle esporazion ugandesi a fronte di un calo del
nostro export verso il paese africano), si e’ accentuato, con conseguente aumento del deficit,
passato da meno di mezzo milione di Euro nei primi 3 mesi 2011, a oltre 14 milioni di Euro nello
stesso periodo del 2012. La causa: un incremento di quasi il 100% del valore delle importazioni di
prodotti ugandesi da parte dell’Italia (da 10,5 a 20,5 milioni di Euro), a fronte di una flessione di
valore analogo del nostro export, che quasi si dimezza, da 10,2 a 5,8 milioni di Euro.
L’export italiano verso il paese estafricano si caratterizza per la presenza estesa di prodotti della
meccanica: nel 2011, le voci inerenti il macchinario costituiscono quasi un terzo dei nostri prodotti
acquistati dall’Uganda: 12,3 milioni di Euro su 34. Importante aggregato anche quello dei fertilizzanti
e prodotti chimici per l’agricoltura ed i farmaci (rispettivamente 1,7 ed 1,5 milioni di Euro). Stabili dal
2009 le esportazioni di alimentari (in eccesso al milione di Euro).
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Superficie
Popolazione
Densità di popolazione
Lingua Ufficiale
Religione
236,000 km2
35.201.000 (stima 2011)
137,1
Inglese e Swahili
41,9 % cattolici,
42,0 % protestanti,
12,1 % musulmani,
4,0 % altro
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Uganda shilling (USh)
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Repubblica unitaria
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Kampala
Presidente della Repubblica
Yoweri Museveni
La genesi delle relazioni bilaterali tra Italia e Uganda si fa convenzionalmente risalire alla storica
scalata della cima del Ruwenzori, la catena montuosa al confine con la RDC, da parte del Duca degli
Abruzzi, Luigi di Savoia, nel 1906. Il centenario dell’evento e’ stato celebrato nel 2006, con ampio
risalto mediatico nel paese. Successivamente i principali italiani ad operare nel paese sono stati i
missionari, in particolare i Padri Comboniani, che si sono distinti per i notevoli progetti di
cooperazione allo sviluppo realizzati. Soltanto a partire dall’indipendenza del 1962, Italia e Uganda
hanno avviato rapporti bilaterali ufficiali. Negli anni ’60 e ’70, nel paese si erano insediate numerose
grandi imprese italiane, tra cui la Fiat e l’Agip, anche favorite dalla benevolenza loro accordata dal
dittatore Idi Amin, che aveva invece ordinato l’espulsione degli indiani e degli altri asiatici,
tradizionalmente protagonisti delle principali attività economiche, commerciali e manifatturiere del
paese. L’instabilità politica successiva alla destituzione di Amin, e la guerra civile che ne e’ seguita,
hanno ovviamente comportato l’esodo delle imprese straniere dal paese, con conseguente netto
ridimensionamento della presenza italiana.
Da allora, gli insediamenti di imprese italiane in Uganda sono stati indotti da scelte di breve
periodo, caratterizzati da sporadicità e limitata rilevanza. Attualmente, la principale azienda italiana
presente e’ la Salini Costruttori che si e’ aggiudicata appalti per opere civili importanti, quale un delle
arterie viarie principali della capitale Kampala (il cosiddetto Northern Bypass) ma soprattutto la
realizzazione dell'impianto idroelettrico di Bujagali, contratto del valore di oltre 500 milioni di dollari
che prevede la realizzazione di una diga sul Nilo, a pochi chilometri di distanza dal Lago Vittoria, e di
una centrale per la produzione di energia con una potenza installata di oltre 250 megawatt, da
completare in 44 mesi. Recentemente l’ENI ha mostrato interesse a partecipare a gare per
l’aggiudicazione di licenze di esplorazione petrolifera.
Si cita comunque la presenza di una piccola ma operosa e dinamica comunità di imprenditori italiani
residenti, con attività concentrate prevalentemente nel settore delle costruzioni e dei relativi materiali,
della distribuzione agro-alimentare e del turismo.
Presenza istituzionale Italiana in Uganda:
Ambasciata d'Italia a Kampala
Plot 11, Lourdel Road, Nakasero
P.O.Box 4646 Kampala
Tel: + 256 (0) 414 250.450, 250.442, 341.786
Fax: +256 (0) 414 250.448
E-mail: [email protected]
Ambasciatore: Stefano Antonio Dejak
Ufficio ICE Africa sub-sahariana:
Italian Trade Commission
42 Chester Road
2196 Parkwood, Johannesburg (Sud Africa)
Tel: +27 11 880.8383
Fax: +27 11 880.9040
E-mail: [email protected]
Direttore: Sergio La Verghetta
A cura dell’Ufficio ICE di Johannesburg
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