la scuola in tasca dicembre 12 - Istituto Comprensivo di Verbania

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la scuola in tasca dicembre 12 - Istituto Comprensivo di Verbania
Anno 14 Numero 1
La scuola in tasca
Dicembre 2012
Le classi quinte hanno scelto quattro poesie d’autore. Sono un’occasione
per augurarci Buon Natale e per fare alcune riflessioni personali o in
classe o in famiglia…
Il p r e
berto Saba)
A Gesù bambino (di Um
La notte è scesa
e brilla la cometa
ino.
che ha segnato il camm
Bambino!
Sono davanti a Te, Santo
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
no uguali,
che tutte le creature so
bontà,
che le distingue solo la
,
so
en
tesoro imm
.
dato al povero e al ricco
o,
Gesù, fa' ch'io sia buon
che dolcezza.
che in cuore non abbia
Fa' che il tuo dono
rno
s'accresca in me ogni gio
,
da
fon
e intorno lo dif
nel Tuo nome.
sepe
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Natale
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i color
e azz risplende
ur r o.
È Natale! (di Mad
re Teresa di Calc
utta)
È Natale ogni vo
lta
che sorridi a un
fratello
e gli tendi la man
o.
È Natale ogni vo
lta
che rimani in sile
nzio
per ascoltare l'a
ltro.
È Natale ogni vo
lta
che non accetti
quei principi
che relegano gli
oppressi
ai margini della
società.
È Natale ogni vo
lta
che speri con qu
elli che disperan
o
nella povertà fis
ica e spirituale.
È Natale ogni vo
lta
che riconosci co
n umiltà
i tuoi limiti e la tu
a debolezza.
È Natale ogni vo
lta
che permetti al Si
gn
ore
di rinascere per
donarlo agli altri
.
Sommario
Esperienze in classe
2
A scuola nell’ambiente 41
Dalla redazione
47
Lo zampognaro
(di Gianni Rodari)
Se comandasse lo zampognaro
nde per il viale,
sce
che
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
"Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d'oro e d'argento".
Se comandasse il passero
che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
"Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso".
Se comandasse il pastore
del presepe di cartone
sai che legge farebbe
e?
firmandola col lungo baston
"Voglio che oggi non pianga
o,
nel mondo un solo bambin
o
che abbiano lo stesso sorris
il bianco, il moro, il giallino".
Sapete che cosa vi dico
?
Io che non comando niente
e
cos
Tutte queste belle
accadranno facilmente
se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno.
E’ gradito un libero
contributo per le spese di
stampa
2
A
pochi
mesi
dall’inizio di questa nuova esperienza alla scuola
Primaria i bambini di 1 B la valutano con il loro contagioso entusiasmo e mettono in luce i momenti
che hanno preferito: le esperienze
Esperienze
in
classe
In prima insieme-classi prime-
“magiche” in classe, la festa sportiva, la visita in biblioteca, lo spettacolo teatrale, le castagnate, l’uscita
al parco per salutare l’autunno e
raccogliere foglie ma anche filastrocche, canzoncine, bei racconti
e poi imparare a leggere e scrivere
lettere, i numeri e anche le parole…
Cosa ti è
piaciuto di questi primi
mesi? Ecco qualche commento dei bambini:
•Qui si fanno tante belle
cose e ho imparato che
tutti devono essere amici di tutti (Alessandra)
•Si alza la mano per parlare se no non si capisce niente (Giorgia)
•Inventiamo tante cose
come ad esempio le caricature dei compagni e delle storie buffe
(Alessandra),
•Nella nostra aula ci hanno accolto tanti nuovi amici: innanzitutto i pesciolini che rallegrano le
pareti che sono amici di pesce Felice che avevamo incontrato alla scuola primaria.
•Abbiamo conosciuto poi tanti personaggi simpatici: Mago Teo buono con i
Esperienze in classe
bambini e la sua amica Fata Lisetta con la super
bacchetta magica, gatto Arturo e la strega Dorotea che è un po’ monella e dispettosa. Quando
compaiono la maestra ci fa ascoltare delle bellis-
sime storie… Ma poi a volte arrivano anche due
folletti Bud e Holly che parlano solo in inglese, così
tutti schiacciamo il pulsante
e la maestra, per magia
parla improvvisamente in
inglese.
•Anche la maestra Danila
ha una bellissima bacchetta
magica a forma di fiore ma
funziona solo se diciamo
tutti insieme la parola magica segreta. E’ molto divertente fare inglese
anche
perché
cantiamo, balliamo e anche coloriamo.
•Mi è piaciuto lo
spettacolo perché il cammello
aveva due gobbe
grosse grosse (Manuele).
3
•Quando abbiamo ascoltato la storia Nonna Zucchero ci ha insegnato che quando non si è
amici è brutto, ci si sente tristi. In biblioteca ho trovato u libro bellissimo che mi ha insegnato
a cantare(Alessandra).
•Ho imparato che in fila si sta in silenzio, si alza la mano per parlare, le maestre ci insegnano tante cose.
(Giorgia).
•Mi è piaciuto lo spettacolo perché era bello, c’era la rana verde. Mi è piaciuto di più della materna perché
faceva ridere (Agata).
•A me sono piaciute le maestre sorridenti e la storia di Nonna Zucchero perché mi ha insegnato che
quando si litiga bisogna sforzarsi di fare pace (Gaia Baldo).
Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato
-classi prime-
Tra tutte le esperienze, i bambini pongono la loro
attenzione su una storia raccontata e poi drammatizzata in classe che ha dato loro vari spunti di
riflessione che vorremmo condividere con tutti voi.
E allora ecco a voi “Nonna Zucchero e Nonno
Cioccolato” una storia per parlare di rabbia e dolce perdono… Mettetevi comodi, grandi e piccini e
“gustiamola” fino al fondo!
“C’era una volta una casetta fatta di caramelle. E
chi ci abitava? Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato, che si volevano molto bene. E si scambiavano parole belle e buone, tonde come castagne e
lisce come liquirizia. Ma qualche
volta litigavano. E allora si dicevano parole …. fredde come il
ghiaccio e appuntite come coltelli! Un giorno litigarono così
tanto che Nonna Zucchero uscì
di casa e si mise a piangere.
Pianse solo un pochino, altrimenti le sue guance di zucchero
si sarebbero sciolte. Nonna Zucchero guardò a terra. E vide delle pietre. Con le pietre che trovò, Nonna Zucchero
costruì una casetta di pietre. Nonna Zucchero amava molto la sua casetta di pietre, ma amava
ancor di più Nonno Cioccolato. Un giorno tornò da
lui. «Nonno Cioccolato, apri la porta. Nonno
Cioccolato, non mi lasciare!». Ma Nonno
Cioccolato non la ascoltò. Nonna Zucchero ricominciò a piangere. Ma non troppo, altrimenti le sue guance
di zucchero si sareb-
bero sciolte! Il cielo,
vedendola così triste,
chiamò a raccolta tutte le nuvole perché
piangessero al suo
posto. Cominciò a
piovere. Pioveva tanto forte che la casetta
di caramelle iniziò a
sciogliersi.
Nonno
Cioccolato andò a bussare alla porta della casetta
di Nonna Zucchero. «Nonna Zucchero, apri la porta. Nonna Zucchero, non mi lasciare! » E Nonna Zucchero che
cosa rispose? «Ben ti sta! » Intanto continuava a piovere e la
casetta di caramelle continuava
a piovere e la casetta di caramelle continuava a sciogliersi.
Allora Nonno Cioccolato fece
una cosa che è sempre utile
quando si litiga con qualcuno a
cui si vuole bene. Si avvicinò alla
porta e sussurrò delle parole così morbide e dolci
che Nonna Zucchero aprì la porta della sua casetta di pietre. Nonna Zucchero e Nonno Cioccolato
si riabbracciarono. Erano così contenti che si abbracciarono tutto il giorno. Alla sera Nonno Cioccolato si ritrovò tutto coperto di Zucchero e Nonna
Zucchero tutta coperta di cioccolato!
Cosa mi ha insegnato questa storia?
•A non litigare, perché se no dopo si è tristi e ci si
sente anche un po’ in colpa per averlo fatto piangere (Manuele, Manuel);
•Non va bene litigare con gli amici perché è brutto, dopo non sei più suo
Esperienze in classe
amico (Gaia Bottazzari);
•Quando sei amico di qualcuno e litighi
4
con lui “chiedi
scusa senza
sbuffare”, come ci ha
insegnato la filastrocca
delle regole che abbiamo imparato insieme
(Giulia M);
•Ho capito che quando si
litiga con qualcuno a cui
vuoi bene è molto difficile far pace perché sei
arrabbiato con lui o lei,
anzi sei “nero”, pensi di
aver ragione solo tu, ma
non è vero! E’ meglio far passare un po’ di tempo
per far volare via la rabbia (Alessandro)
•Mi ricordo una volta quando noi due (Sofia e
Gaia) volevamo giocare a “Lupo mangia frutta”
mentre Alessandra a “Strega comanda color”. Io
mi sono arrabbiata e me
ne sono andata via, tutta
nera. Volevo che tutte
giocavamo allo stesso
gioco che avevo scelto.
Alla fine le ho convinte
dicendo “ vado a dirlo
alla maestra!”. In quei
momenti il cuore mi batteva forte (BUM,BUM,
BUM). Noi non volevamo essere richiamate e
perciò abbiamo lasciato vincere Alessandra.
Quando poi abbiamo giocato insieme ci siamo
sentite di nuovo felici e amiche (Alessandra/
Gaia).
•Ieri sera il mio cane ed
io abbiamo litigato perché non si spostava dal
divano dove io volevo
stare, mi dava fastidio.
L’ho sgridato per mandarlo via ma lei era talmente pigra che non
voleva …. Io ho avuto il
posto libero ma dopo
era già pronta la cena!
Insomma avevo litigato
per nulla e mi sentivo
anche in colpa per averlo fatto. Dopo allora le ho
fatto un po’ di coccole per far pace (Anita)
•Quando in classe o in cortile litighiamo abbiamo
capito che possiamo trasformare le parole brutte
e dure in parole lisce, dolci. Quando ci riusciamo
ci sentiamo felici e soddisfatti per esserci riusciti.
Per esempio quando dico
le parolacce la maestra
Esperienze in classe
me le fa trasformare in parole più belle, provo a
dire quello che provo, usando altre parole ….
(Vittorio).
•Le parole fanno più male delle
azioni (Manuele)
•La vera forza non è picchiare
ma sapersi controllare.
•Meglio contare e aspettare un
po’ prima di reagire. Ieri Walid
mi ha dato un calcio. Io volevo
reagire ma mi sono controllato.
•Quando si usano parole brutte, mani e piedi per far male
non è bello: offendi e fai male.
Possiamo invece imparare a
dire quello che pensiamo senza
usare mani e piedi. Per alcuni non è cosi facile
(C….)
•I nonni litigavano ma poi erano da soli. Non è
bello star da soli. Meglio stare insieme, avere
amici (Walid)
•Mi è piaciuta la parte della casa fatta di caramelle e dolci
perché è colorata e buona.
(Camilla).
•Mi è piaciuto quando alla fine
Nonna Zucchero era ricoperto
di cioccolato …..(Gaia B.)
•Mi è piaciuto quando la nonna
stava costruendo la casetta di
pietre per stare da sola. Anch’io
quando litigo con il papà preferisco starmene da solo. Poi facciamo la pace con
un forte abbraccio perché ci vogliamo bene
(Andrèe)
•Mi è piaciuto quando Nonna
Zucchero ha costruito la casetta
di pietre perché era arrabbiata.
Ho capito che non devo litigare.
O far cose che fanno male
(Francesco);
•Mi è piaciuto quando il nonno è
andato dalla nonna a dirle “cose
belle” perché mi piacciono le
cose belle, si sta meglio quando
si sta bene e non quando si litiga (Alessandro).
•Mi è piaciuto quando Nonna
Zucchero era piena di cioccolato
e Nonno Cioccolato era pieno di Zucchero perché non litigavano più ed erano buffi (Greta, Elisa, Lara).
•Mi è piaciuto quando Nonna Zucchero andava a
bussare alla porta della nonna per chiedere scusa (Giulia R.)
•Perché quando si litiga poi si può sempre fare
pace.(Sharon)
5
Indovina chi siamo
Siamo appena arrivati,
dalla Scuola dell’Infanzia ci hanno mandato.
Gli altri bambini ci chiamano primini,
le maestre ci appellano “rospini”.
Con parole nostre ci presentiamo,
poi di corsa ci disegniamo.
Provate voi a indovinare chi siamo,
osservandoci bene quando all’intervallo usciamo.
Annalisa
Io sono Annalisa ho i capelli
lunghi e castani, gli occhi
marroni. Sono tranquilla e
molto brava. Sono alta e magra, mi piacciono molto le
farfalle. A scuola mi piace disegnare e colorare ma anche
italiano e scienze.
Tommaso
Io sono Tommaso e mi piacciono molto le auto da corsa. Ho i
capelli corti e castani e gli occhi
marroni. Sono alto e magro,
amo la natura. A scuola mi piace
studiare e imparare inglese.
Omar
Io sono Omar ho i
capelli corti, neri e
gli occhi neri. Mi
piace giocare, leggere, scrivere, lanciare i miei giochi.
Sono alto e magro
e a scuola sono bravo. Sono
molto bravo a giocare a basket
e a calcio.
Daniele
Io sono Daniele, mi piacciono
le moto e Valentino Rossi. Ho i
capelli corti e marroni, sono
alto e magro. A scuola mi piace lavorare con i
miei compagni, disegnare e giocare a
calcio.
Sara
Io sono Sara, ho i capelli
biondi e gli occhi azzurri.
-classi prime-
Sono magra, alta e un po’ timida.
A scuola mi piace colorare, disegnare e scrivere. Mi piacciono i
cani e i cuoricini.
Andrea
Io sono Andrea e mi piacciono le
moto. Ho i capelli castani e gli
occhi marroni. Sono magro e alto
e un po’ un
disordinato. A
scuola mi piace
scrivere,
colorare e giocare.
Arianna
Io sono Arianna e mi piace
molto andare in piscina. Ho i
capelli bruni e
gli occhi marroni. A scuola
certe volte non
sono tanto brava e mi piace scrivere, fare
l’intervallo .
Marco
Io sono Marco e mi piace guardare “Cars”. Ho i capelli castani e gli
occhi azzurri come il mare. Sono
alto, magro e tranquillo. A scuola
mi piace disegnare, giocare con le
macchinine.
Giulia
Io sono Giulia
e mi piacciono
le Barbie. Ho i capelli biondi e
gli occhi verdi. Sono magra,
alta e tranquilla. A scuola mi
piace lavorare con i compagni, andare fuori in cortile; mi
piacciono molto i pupazzi.
Francesca
Io sono Francesca,
ho i capelli castani e
gli occhi marroni chia-
Esperienze in classe
ro. Mi piacciono
tanto le bambole, aiutare e lavorare con i compagni ed
uscire in cortile a giocare
con loro.
Sono alta e magra. Mi
piace molto la scuola e la
mia materia preferita è
italiano. I miei animali
preferiti sono i cavalli e i
cani.
Elisa
Io sono Elisa ho i capelli
mossi, gli occhi marroni e
sono simpatica. Mi piacciono tanto le bambole,
stare con le mie amiche e
lavorare
Samuele
6
Malak
Io sono Malak ho i capelli
ricci e castani, gli occhi marroni. Mi piace molto Hello
kitty e stare con i miei amici.
Alessia
Mi chiamo Alessia ho i capelli castani e lunghi, i miei
occhi sono marroni. Mi piacciono i pupazzi e le bambole, mi piace tanto la
scuola e lavorare con i
miei compagni.
Gabriele
Io mi chiamo Gabriele
ho i capelli castani corti,
i miei occhi
sono marroni. Mi piace il calcio, colorare, disegnare e stare a scuola.
Eleonora
Io sono Eleonora, ho i capelli castano chiaro, sono lunghi e mi piace
tenere la coda. I miei occhi sono
marroni. Mi piace venire a scuola e
mi piacciono molto i gatti.
Federica
Io sono Federica,
ho i capelli corti
e castani, gli occhi sono marroni. Sono alta e magra, sono
molto tranquilla. Mi piacciono i
cavalli e desidero tanto avere
un cane.
Greta
Io sono Greta, ho i capelli castani e corti.
Esperienze in classe
Io sono
Samuele, sono alto e magro. Ho
gli occhi di colore marrone e i
capelli di colore nero. A scuola
sono molto bravo, la mia materia
preferita è Italiano. Mi piace giocare a calcio, con
le macchinine e le
moto.
Anita
Io sono Anita, ho
gli occhi e i capelli
marroni. Sono alta
e magra. Mi piace
molto la scuola e
la mia materia preferita è inglese. Nel mio tempo libero mi piace giocare con la casa delle bambole. Il mio animale preferito è la mucca.
Filippo
Io sono Filippo, ho i
capelli e gli occhi marroni, sono alto e magro. Mi piace poco la
scuola e la mia materia
preferita è Italiano. Nel
mio tempo libero mi
piace
arrampicarmi sugli alberi, giocare a nascondino con mio fratello e a giocare a basket.
Klaudia
Io sono Klaudia, ho i capelli e gli
occhi marroni, sono alta e magra.
A scuola adoro l’intervallo e la
mia materia preferita è matematica. Finita la scuola mi piace giocare con le Winx.
Stefano
Mi chiamo Stefano, ho i capelli
corti castano chiari e gli occhi
azzurri. Sono alto e magro. A
scuola mi piace l’intervallo e la
mia materia preferita è matematica. Mi piacciono le moto cross
in miniatura.
Rebecca
Io sono Rebecca, ho i capelli
lunghi e castani, i miei occhi sono marroni. Mi piace venire a scuola e
stare insieme ai miei compagni ed alle mie maestre.
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Alessandro
Mi chiamo Alessandro, ho i capelli castani e gli occhi
marroni. Mi piace cucinare; mi piace anche andare
sulla “freccia rossa” perché è molto veloce.
Chiara
Io sono Chiara, ho i capelli castano. I miei occhi sono marroni
ma in estate diventano più chiari. Mi piace fare tante cose, ma soprattutto disegnare e fare i lavoretti. A scuola la mia materia preferita è
l’inglese; mi piace anche fare ginnastica anche se in questi giorni
non la posso fare perché sono stata ammalata.
Che cos’è la felicità
La classe Ia A ha cominciato un percorso interculturale volando per i cieli del mondo e fermandosi,
come prima tappa in Brasile. Abbiamo ascoltato
favole, storie e racconti di vita; abbiamo visto fotografie, disegni e manufatti. Poi ci siamo interrogati
su che cosa serva per essere felici, ma prima abbiamo condiviso le nostre idee sulla felicità.
Che cos’è la felicità?
Filippo: è qualcosa che ci fa ridere. È una cosa
che ti sale dentro e dopo non riesci più a tenerla e
esce.
Gabriele: è una grande emozione che si sente nel
cuore.
Arianna: avere qualche amico che gioca con te.
La felicità è avere cura di un figlio e volergli tanto
bene. Per me è di colore rosso.
-classi prime-
tutti i colori perché a me piacciono tutti i colori.
Marco: è qualcosa che ci fa divertire.
Giulia: è avere gli amici.
Sara: è che coccoli la famiglia. Può essere anche
avere i vestiti.
Tommaso: è la sostanza che viene nel cuore e
arriva dall’amore.
Francesca: è che si può accompagnare una persona a casa se non ha la macchina e restare abbracciati con la mamma.
Annalisa: è coccolare un cagnolino e coccolare
una famiglia.
Daniele: è condividere con gli amici. La felicità è
avere amore e è di colore rosa.
Malak: è avere un fratellino
Alessia: è coccolare un gattino.
Andrea: è giocare con gli amici.
Federica: è una cosa che ti sale nel corpo e dopo
sei sempre più felice. È di colore rosa perché è
come la pelle che la felicità entra sempre dentro.
Klaudia: è che babbo natale ci porta i doni.
Samuele: è qualcosa che ti piace sentire nel cuore. La felicità secondo me è di colore arancione
perché è il mio colore preferito, poi per me la felicità è avere un fratello grande e una sorella.
Alessandro: è che arriva un amico per giocare. È
avere un bambino piccolo vicino.
Anita: è l’amore. Stare vicino ai fratelli.
Elisa: è avere giochi.
Greta: è la famiglia che ti vuole bene. La felicità è
Eleonora: è avere un piccolo gattino.
Rebecca: è volere bene a tutte le persone che ti
stanno accanto.
Omar: io sento la felicità a scuola, la sento col
cuore. È quando arriva un bambino bello che ride.
Stefano: è avere una famiglia, un cane e un gatto.
Chiara: è quando qualcuno ti dice una cosa che ti
piace e tu la fai volentieri. Pensando alla felicità
mi viene in mente il colore bianco.
Esperienze in classe
8
Invito alla lettura
All'inizio di questo anno abbiamo letto in classe un
libro che ci è molto piaciuto: si tratta di “Nonno
Tano” scritto da Roberta Grazzani edizione Piemme.
È una storia molto divertente! Ora vi mostriamo
alcuni episodi e speriamo di farvi venire la voglia
di… leggerla anche voi.
Paolo, Elisa e Sara devono andare dai nonni in
Sicilia perchè quest'estate la mamma e il papà
sono impegnati.
I bambini vanno all'aeroporto con i genitori a prendere l'aereo: viaggeranno da soli con lo stewart.
Dopo qualche ora di volo arrivano all'aeroporto di
Palermo.
Il nonno è venuto a prenderli. DIEGO - ALEX
I bambini riconoscono subito il nonno Tano, è proprio come sulla foto che hanno a casa. Un vero
marinaio con la faccia segnata dal sole e dal vento, due baffi corti e bianchi e tanti riccioli grigi.
Sara chiede : -Nonno sei venuto a prenderci con il
peschereccio?Il nonno ride e risponde:-No Saruzza, ti devo deludere. Sono venuto con la macchina del mio amico
Turi. Io sono un marinaio ed un pescatore, l'auti-
-classi seconde-
sta è Turi. Lui ci porterà a casa. Andiamo, la nonna ci aspetta. - RIANNA - SEBASTIANO
ll nonno, Elisa, Paolo e Sara vanno a casa di Turi
a vedere Olivia, la cagna che da qualche giorno
sta male.
Sara si avvicina ad Olivia, la tocca e le parla. L'animale si riprende, si muove.
Poi la lasciano sola e dopo qualche ora nascono
tre cuccioli.
Tutti sono meravigliati, i bambini sono molto contenti.
Più tardi tornano a casa, la nonna ha preparato la
cena.
Dopo aver mangiato se ne vanno tutti sulla terrazza a guardare il mare. SARA – VALENTINA.
È finalmente una bella giornata senza vento. Nonno Tano e i suoi nipotini prendono la barca e vanno in mare.
Al largo fanno un bel bagno, il nonno gioca a fare
il morto.
Tutti si divertono molto. FRANCESCA – ILARIA
Al ritorno dalla spiaggia i bambini si ricordano di avere un regalo per i nonni.
Il nonno prende la scatola, la apre
e...trova tanti pezzetti di
cartone. Allora
Esperienze in classe
brontola:- Ma cos'è? sono tutti uguali!Paolo spiega: -Guarda bene nonno: unendo i pezzetti si formerà un pesce spada. È un puzzle.Ma il nonno risponde:- Che strano regalo questo
puzzello!- DAVIDE – MATTEO
Rimasti
soli
sulla
spiaggia
Paolo, Elisa
e Sara vogliono provare la canoa.
La fanno scivolare in mare e salgono,
ma appena sono in acqua il vento si alza e le onde li portano sempre più al largo.
I bambini sono molto spaventati e sperano che il
nonno venga presto ad aiutarli.
Ma Sara dice: -Oh, no! Il nonno ha finito la benzina della barca, Turi dovrà andarla a prendere al
paese. Dovremo aspettare tanto.
I bambini ora sono terrorizzati e si chiedono quando mai arriverà il nonno. ARIANNA - ROBERTO
Era stata una
9
grande
giornata
e il nonno voleva finirla
bene,
perciò
disse
alla nonna:-Vai a
prendere il "puzzello", lo montiamo insieme ai
bambini.
Mentre i bambini cercano e sistemano le tesserine
il nonno prende un pezzetto e grida:-Ho trovato
l'occhio! Guardate!
Tutti si avvicinano, è proprio l'occhio del pesce
spada.
Ora
il
nonno è
veramente soddisfatto.
MIRKO WILLIAM
I NOSTRI COMMENTI
Sara, Paolo ed Elisa ora sono persi in mare, non
riescono più a tornare ed hanno paura e sonno.
All'improvviso SPLASC! sentono dei colpi sotto la
canoa. Sono due delfini.
-Vi prego, aiutateci! - dicono i bambini.
I delfini capiscono e cominciano a spingere con il
muso la canoa.
Per fortuna dopo un po' arriva la barca del nonno
con Turi.
Il nonno li solleva dalla canoa e li stringe fra le
braccia. Finalmente sono salvi e possono tornare.
Sara allora dice: - Nonno, salutiamo i delfini, ci
hanno aiutato!
Nonno Tano guarda attentamente gli animali ed
esclama: -Ma sono proprio loro, i miei delfini!!Poi tornano finalmente tutti a casa dalla nonna.
CHRISTIAN - COSMIN
È un libro divertente che tutti possono leggere. Mi
faceva ridere quando Nonno Tano usava parole
strane come “puzzello” invece che puzzle. DIEGO
Mi è piaciuto il racconto del viaggio in aereo dei
bambini. Piacerebbe farlo anche a me. FRANCESCA – ROBERTO
Mi è piaciuto il momento in cui il nonno ha finalmente trovato l'occhio del pescespada e anche
quando usava parole strane come “carusieddi,
puzzello”. SARA
Questa storia racconta di tre bambini che avevano
tantissime avventure; è bellissima e vi consiglio di
leggerla. MIRKO
Mi è piaciuto perchè ci sono tanti personaggi diversi, poi perchè siamo stati insieme ad ascoltare
tutta la storia. ARIANNA
Mi ha fatto ridere sentire che il nonno faceva “il
morto” mentre nuotava nel mare. ALEX
È stato divertente perchè Nonno Tano diceva parole “siciliane” come: carusieddi, puzzello, Saruzza. VALENTINA – DAVIDE – MATEO – WILLIAM
È stato bello leggere una storia in classe. ILARIA
– COSMIN
Mi è piaciuto perchè c'erano dei bambini; è un libro che può piacere a tutti. CHRISTIAN
Esperienze in classe
10
L’inventa fiabe
Bastano pochi elementi per inventare una fiaba:
•
un protagonista
•
un eroe
•
un aiutante
•
un elemento magico
•
un antagonista
Ecco alcune fiabe inventate dagli alunni di terza A
Miriam e il principe
Tanti tanti anni fa, in un paese lontano lontano,viveva una fanciulla molto bella, che si chiamava
Miriam. Questa ragazza era sotto un incantesimo
del mago Andrea: ogni volta che baciava un principe, diventava una gallina. Un giorno Miriam andò nel bosco a raccogliere fragole e lì incontrò un
principe che si chiamava Alessandro: era alto,
giovane e aveva gli occhi azzurri.
Miriam rivelò al principe di essere sotto l'incantesimo del mago Andrea. Allora il giovane le chiese: Cosa posso fare per liberarti dall'incantesimo? Miriam rispose: - Devi prendere una piuma del
falco blu -. Il principe allora si incamminò verso il
nido dove abitava il falco, trovò per terra una sua
piuma, la raccolse
e corse da Miriam.
La ragazza gli disse: - Adesso devi uccidere il mago e portarmi una
boccetta con dentro il suo sangue
–. Alessandro corse alla casa del
mago e appena aprì la porta lo
uccise. Prese una boccetta, la
riempì con il suo sangue e ritornò
da Miriam. Questa aprì la boccetta, bevve il sangue e così si
liberò dall'incantesimo. Alessandro e Miriam si sposarono e
vissero per sempre felici e
contenti.
Elisa
La maledizione del coniglio mannaro
C'era una volta uno scienziato che continuava a
girare per le foreste, sperando di trovare dei conigli. Un giorno ne trovò tantissimi e decise di portarne a casa due.
Arrivato a casa, tirò fuori dal suo garage una stranissima macchina che ipnotizzava i conigli per
costringerli a mangiare molta verdura. Mise in funzione la macchina e ipnoEsperienze in classe tizzò il coniglio, senza ac-
-classi terze-
corgersi che la macchina era programmata su
“CONIGLIO MANNARO”.
La mattina dopo, lo scienziato Ahimed trovò l'intera città distrutta. Guardò la sua macchina e si accorse dell'errore commesso. Non sapendo cosa
fare si rivolse al suo mago che gli diede dell'erba
velenosa che non uccideva il coniglio, ma lo rimpiccioliva e lo svegliava dall'ipnosi. Haimed, allora, fece mangiare l'ortaggio al coniglio che ritornò
normale.
Haimed buttò via la macchina, felice di aver risolto il problema.
Da allora tutti vissero felici
e contenti.
Cristian
Mille colori
C'era una volta una fata di nome Ludmilla Colours, che viveva con sua sorella Violetta.
Ludmilla e Violetta erano le fate dei colori e quando spuntava il sole dopo la pioggia dovevano far
apparire il bellissimo arcobaleno di mille colori.
Un brutto giorno le loro bacchette non funzionarono più e quindi non potevano più far spuntare l'arcobaleno. Chiesero aiuto al loro capo che si chiamava Lillliana Elisans. Questa diede a Ludmilla
una nuova bacchetta, ancora più potente che poteva fare tutto quello che voleva. Le due fate ringraziarono e andarono nella regione dove ormai
pioveva da diversi giorni.
Quando il sole fece capolino tra le nuvole, fecero
ruotare le loro bacchette magiche ed ecco , apparve un meraviglioso arcobaleno.
Camilla
Il cavallo fatato
C'era una volta un cavallo fatato che saltellava.
Un giorno un cavaliere lo scoprì e chiese a suo
papà, il re, se lo poteva catturare. Il re gli rispose
di no perché lo voleva per sé e gli domandò dove
l'aveva visto l'ultima volta. Naturalmente il giovane non glielo disse. Passarono gli anni e il re,
mentre continuava a cercare il cavallo diventò un
mago malvagio.
Il cavaliere nel frattempo aveva catturato il cavallo, e con esso andò alla ricerca del re. Quando lo
incontrò, dopo anni ed anni, tentò di parlare con
lui senza riuscirci. Il re lo costrinse a battersi pensando di riuscire a vincere, ma suo figlio lo sconfisse. Il giovane si allontanò con il suo cavallo fatato in giro per il mondo, ma ad un tratto fu attaccato da una soldatessa del re. Durante la battaglia
il cavallo lanciò sulla ragazza una polvere magica
che la fece ragionare. Questa confessò che era
stata mandata dal mago cattivo e gli chiese scusa. Il principe le chiese il nome e lei rispose di
chiamarsi Elisa. Il principe dichiarò di chiamarsi
Artù e la invitò a
viaggiare con lui.
Da quel giorno
Elisa ed Artù
vissero insieme
e felici.
Alessandro M.
Il mondo delle fate
C'era una volta un paese dove vivevano le fate.
Un giorno una strega cattiva distrusse quel paese.
Dopo un anno arrivò un principe; nel notare che
era distrutto chiese alla regina delle fate cosa era
successo. Questa gli raccontò tutto. Il principe le
promise che avrebbe punito la strega. Tornò al
castello e, con il suo cane si recò dalla donna più
anziana e la pregò di consigliarlo. La signora gli
diede una pozione magica, assicurandolo che chiunque l'avesse bevuta sarebbe venuto. Il principe
allora andò in cerca della strega, la quale appena
lo vide lo ferì. Il cane lo accompagnò dall'anziana
signora che lo medicò. Il principe le chiese un camice da medico, lo indossò e andò di nuovo a ca-
sa della strega. Questa, scambiandolo
per un vero medico, gli raccontò di es11
sere malata, e gli chiese se poteva
darle una medicina. Il principe le diede la pozione
magica e così la strega si addormentò per sempre. Allora il principe ritornò al paese delle fate e
diede loro la notizia che ormai la strega non
poteva più infastidirle.
Insieme ricostruirono il paese e vissero per sempre felici
e contenti.
Matilde
Il principe Tony
C'era una volta un principe di nome Tony che era
arrivato in un villaggio in cui viveva un re che non
trovava più sua figlia Giuli. Il principe gli chiese
Perché non era nel suo castello. Questo rispose
che pensava che qualcuno avesse rapito sua figlia Giulia. Tony allora si offrì di andare a cercarla.
Il re gli disse che avesse avuto bisogno di una
spada, avrebbe potuto prenderla dalla roccia solo
se era coraggioso. Il principe provò a estrarre la
spada dalla roccia e ci riuscì senza fatica; infine
partì. Arrivato vicino a una torretta vide un drago a
sette teste. Tentò di ucciderlo senza riuscirci e
quando non sapeva più cosa fare, si accorse che
sulla spada c'era una scritta”Palla Infuocata”. La
toccò e improvvisamente dalla spada uscì una
palla infuocata che colpì il drago uccidendolo. A
quel punto vide che la principessa era prigioniera nella torre e la liberò. Tornarono insieme al
castello dove
si sposarono
e vissero
felici
e
contenti.
Luca
Il drago d'oro
C'era una volta in una foresta un uovo e nessuno
sapeva che era di drago d'oro. Rimase lì per tanto
tempo finchè un giorno un bambino lo trovò e decise di tenerlo per sé. Un giorno l'uovo si schiuse
e il bimbo vide che dentro c'era un drago d'oro. Il
bambino lo chiamò Dorato.
Passarono gli anni e il bimbo e il drago crebbero
insieme. Il giovane aveva imparato a cavalcarlo e
insieme andavano in giro
per il mondo. Un giorno Esperienze in classe
12
un mago voleva rubare il drago mentre il suo compagno dormiva. Dorato allora si mangiò il
malvagio mago e così potè rimanere per sempre con il suo giovane amico.
Anita
La principessa Clara
C'era una volta una principessa di nome Clara; un mago di nome Rotembrand la teneva sotto un incantesimo malefico: ogni volta
che scoccava la mezzanotte la trasformava in uno
schiaccianoci.
Un principe di nome Filippo seppe di quell'incantesimo
e decise di salvarla.
Quando arrivò nel paese della ragazza, trovò un cane
ad aspettarlo che lo trascinò dietro un cespuglio. Il
principe gli chiese: “Ma tu chi sei?”. “Sono il cane
della principessa. Se vuoi liberarla dall'incantesimo,
dovrai suonarle una ninnananna con questo pianoforte. Lei così si addormenterà e l'incantesimo svanirà” disse il cane. Il principe rispose: “Oh, farò così!” e andò verso la torre, portandosi dietro il pianoforte. Quando arrivò, suonò la ninnananna “Dole
stella” e la principessa si addormentò. Quando lei si
svegliò, il principe le promise che l'avrebbe amata
per sempre. Si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.
Roberta
L’inventa miti
Gli alunni della classi terza A, dopo aver letto numerosi miti, hanno capito, che erano stati inventati
dagli uomini primitivi, per cercare di spiegarsi il
perché di determinati fenomeni.
Allora hanno cercato di inventare nuovi miti per
spiegare alcuni fenomeni naturali che li
incuriosivano o li impaurivano.
Come si scatenò il terremoto
Tanti, tantissimi anni fa, in un paese che
si affacciava sul mare gli uomini si facevano la guerra continuamente. Allora il
loro dio si arrabbiò e chiese agli uomini
di non fare più la guerra, e di trovare un
modo diverso per risolvere i loro problemi. Gli uomini naturalmente non lo ascoltarono e continuarono a fare guerra. Dio
allora si infuriò e scatenò la sua ira. Gli
uomini si spaventarono e si rifugiarono
nelle loro case. Quando Dio si calmò, gli
uomini uscirono dai loro rifugi e ripresero
a battersi. Dio si
Esperienze in classe
-classi terza-
infuriò di nuovo e stavolta scatenò il terremoto,
che distrusse ogni cosa. Da allora gli uomini, ogni
volta che c'è il terremoto dicono che Dio si è arrabbiato con loro
Matilde
Il mito delle lettere e
dell'alfabeto
Molti, ma molti anni fa gli
uomini non sapevano
parlare e facevano solo
versi, siccome il dio Alfus non li capiva decise
di inventare le lettere
dell'alfabeto.
• A - disse- come albero,ape, amico, assassino.
• B – disse – come barca, balena,
bambino.
• C – disse –
come casa, cane, cavolo – e
andò avanti così con tutte le altre lettere
Quando arrivò alle lettere
straniere si fermò e disse: queste devono essere più
difficili – quindi fece
inventò la J, la K la H, la W,
la X e la Y.
Poi disse: - Queste lettere
dovranno avere un ordine
preciso. Quindi li mise in ordine. Poi ci fu un attimo di silenzio... in seguito Alfus divise le vocali dalle consonanti,
Quando si ritenne soddisfatto
insegnò agli uomini l'alfabeto,
le parole, a leggere e quindi
a scrivere. Da quel giorno
l'uomo imparò a leggere e a
scrivere e Dio si ritenne molto soddisfatto.
Giulio
Il mito della tromba d'aria
Tanto tempo fa al centro di un lago
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viveva un pesce enorme, il più grande
di tutti, che si chiamava Hatol.un giorno Hatol litigò con un salmone:- Ehi, piantala!- disse il primo.
- No, piantala tu- rispose il salmone. Allora Hatol
si arrabbiò, ma si arrabbiò molto e girò in tondo
fino a formare un mulinello che si alzò in aria e si
trasformò in una tromba d'aria. Essa tirò giù tutto:
case, tendoni e addirittura portò via un tetto intero.
Da allora, quando vediamo una tromba d'aria pensiamo che Hatol si è arrabbiato di nuovo.
Cristian
Il mito delle stelle
Tanto tempo, ma anche adesso, gli angeli del
tempio, di sera, accendono le stelle, e,se di notte
si svegliano non hanno paura e possono riaddormentarsi tranquilli.
Capitò, una volta che un angelo dimenticò di ac-
cenderle e, per un lungo tempo fu così buio, che
gli altri andavano a sbattere contro i muri e tutti se
la prendevano con lui.
Un giorno quell'angelo andò a
sbattere contro un tempio che
crollò. Tutto quello che c'era
dentro si
frantumò. Gli altri angeli a quel
punto si infuriarono con lui e
decisero di cacciarlo. A quel
punto intervenne Dio che disse:
- Non prendetevela con lui.-. Gli
angeli risposero: -Ma ci ha distrutto il tempio! - Dio allora ribadì: - Sono sicuro che non l'ha
fatto apposta -. Allora gli angeli
lo perdonarono e insieme a Dio
rimisero tutto a posto. Da quel
giorno le stelle ricominciarono a
brillare.
Riccardo
Esperienze in classe
14
Dai miti…
Ciao a tutti,
Quest’anno noi bambini di terza b, abbiamo iniziato a
studiare la storia vera e propria, fin dalle origini
dell’universo. Tutto questo ci ha entusiasmato tanto, e
ci siamo improvvisati uomini antichi e saggi che provano a spiegare l’origine di tante cose, del mondo, delle
stelle, dei giocattoli, dei draghi, del temporale, ecc. Eccone alcuni…
IL MITO DEI FULMINI E DELLE SAETTE
Tutte le volte che le tre figlie del Dio del cielo giocano
insieme fanno un gran baccano. Spostano i mobili di
qua e di là e le cose che stanno sopra ai mobili cadono
tutte a terra. Quando la mamma torna dal lavoro e vede tutto quel disordine spara addosso alle bambine
fulmini ,lampi e saette. Le bambine scappano ridendo e
i fulmini cadono persino sulla terra…..(JENNY)
IL MITO DELLA CREAZIONE
All’inizio di tutto il pianeta Terra era come un grande
uovo di sasso. Al suo interno, però dormiva tranquillo
un gigante da diecimila anni. Un giorno , dopo un forte
temporale, il gigante iniziò a svegliarsi.
Con una ginocchiata ruppe il guscio e formò i mari e gli
oceani, con una gomitata formò i continenti, e con una
testata fece crescere le piante. Uscito dall’uovo con
uno starnuto creò gli animali e con il suo respiro diede
la vita agli uomini…(MATTEO RIVA)
IL MITO DI MATTEO MAGO CREATORE
C’era una volta un dio di nome Matteo, aveva una strana bacchetta” magica” e la usava per creare tutto quello che voleva. Un giorno sentendosi solo costruì un
posto per giocare con qualcuno e lo mchiamò Terra. Ci
mise tante case, alberi, tante montagne, tanti fiori, tanti
animali e tanti fiumi. Finito il lavoro si accorse che non
c’era nessuno per giocare, decise allora di creare degli
amici. Ora era contento, perché aveva creato tutto
quello che gli serviva…(M. GAMBA)
IL MITO DELLA SCOPERTA DELLA TERRA IN UNA
EMOZIONANTE GITA
Prima dell’Era Glaciale in tutto il mondo c’è stata una
grande emozionante gita. Tutti i bambini, i genitori, i
ragazzi e le ragazze erano presenti a questa gita. Man
mano che camminavano, trovarono un grande buco e
si chiesero:- Che cos’è questo enorme buco?- Esso
diventava sempre più grande, era la Terra , il mondo
con tutto il creato…(MAYRA L.)
IL MITO DELLA CREAZIONE DELLE STELLE
All’inizio era tutto buio , poi cadde una stella cometa e
le punte si staccarono. Una punta diventò la Terra, la
seconda volò in aria e diventò il cielo, la terza diede
vita ai fiumi, ai laghi e ai mari , la quarta formò gli alberi, i fiori e tutte le piante,
Esperienze in classe
-classi terze-
l’ultima, cioè la quinta, diede la vita agli uomini e agli
animali. Così si formò il mondo secondo il mio mito….
(PAOLO R. A.)
IL MITO SECONDO GABRIELE
In principio non c’erano gli aerei, ma soltanto un drago
che non poteva volare, dopo grazie ad una persona
sconosciuta il drago è riuscito a volare…soddisfatto di
questo gesto tanto provò che inventò gli aerei, ma non
solo, diede vita ai grattacieli,alle montagne, alle sedie
(nuove, dove sedersi meglio) fino a che il vecchio villaggio in cui viveva diventò più moderno.(DIANA G.)
IL MITO DEL TEMPORALE
In quei giorni e in quelle notti quando c’è un forte temporale, gli angeli in cielo stanno facendo un torneo di
bocce. Le grosse nuvole nere sono le squadre degli
angeli che tirano le bocce sempre più vicine al boccino.
Quando le bocce si toccano scoppia una scintilla e si
sente un gran rumore, ecco che noi dalla Terra vediamo i lampi e sentiamo i tuoni. Quando finalmente le
partite sono finite, gli angeli tornano a casa con le loro
nuvole nere e finalmente torna il cielo sereno o la notte
stellata. (GARONI ALESSANDRO)
IL SECONDO MITO DELLA CREAZIONE
In un tempo molto lontano, si è formata la Terra. Un
giorno arrivarono tante palline di tanti colori. A tutte
queste palline piaceva giocare insieme. Arrivò il giorno
della trasformazione : le palline dello stesso colore si
unirono e crearono il mondo. Le palline marroni diventarono la Terra e i tronchi, quelle verdi l’erba e le chiome, , quelle azzurre il cielo e i fiumi, quelle gialle il sole
e la luna….e così iniziò la vita sulla Terra. Ma… che
colore avranno avuto quelle che diedero origine
all’uomo e agli animali??? (MATTEO MAGNONI)
IL MITO DELL’ARRIVO DELLA TERRA secondo
Pietro
Tanto tempo fa c’era un unicorno di nome Arcobaleno
che si sentiva molto solo, cercava compagnia. Allora
con tutto il potere che aveva lanciò una specie di incantesimo nel cielo. Per sbaglio colpì una stella e questa si trasformò nelle Terra…..ora non era più solo.
(PIETRO MONTANI)
IL MITO DI DESIREE
C’era una volta un grande uovo con dentro una persona che si chiamava Desiree. Dopo l’uovo si è aperto ed
è uscita la gigante. Lei creò gli alberi, le strade, le stelle
e il mondo,ma anche l’amore, le persone, il cielo, il mare e il lago. La gigante ha creato poi, il parco, le nuvole,
i draghi e i dinosauri. Noi persone siamo numerose
come le pulci. (BEIA DESIREE)
IL MITO DEL.. MARE
C’erano una volta degli Dei che giocavano a bocce
sulle nuvole, le bocce rotolarono giù sulla Terra e si
formò una grande voragine. Gli Dei corsero a vedere e
piansero tanto fino a riempire la voragine. Agli Dei
piacque molto quella distesa d’acqua e ognuno volle
aggiungere qualcosa: pesci, coralli, stelle marine,
squali, alghe…, un vero paradiso che chiamarono
“mare”. (ALICE M.)
LA CREAZIONE DEGLI ESSERI UMANI
Una volta ai tempi antichi, c’era un personaggio di nome Kalì. Kalì voleva creare gli umani uguali a lui. Un
giorno provò…prese un po’ di polvere magica e provò,
però venne fuori un cane a tre teste, perché aveva esagerato. Il giorno dopo ci riprovò, prese uno strumento diverso, fece una nuova pozione e la mischiò alla
polvere magica. Mise poi, tutto in una pentola
ma….non funzionò nemmeno questa volta. Infine la
terza volta lavorò bene la polvere magica e spuntò fuori una delle sue specie migliori: gli umani. Kalì era molto soddisfatto e così continuò a fare sempre meglio.
(CRISTIANO I.)
IL MITO SECONDO FRANCESCA
Un giorno la nonna di Francesca le regalò una matita
tutta colorata. Francesca la usò subito per fare un bel
disegno, iniziò a temperarla e uscirono gocce di tutti i
colori, gialle, verdi, azzurre, rosa e così la matita iniziò
a disegnare da sola giochi, bambini, case, gelati,, montagne…. Francesca guardò il foglio sbalordita e
all’improvviso tutto quello che disegnò la matita uscì
dal foglio e Francesca si ritrovò con tanti amici con cui
giocare, gelati da mangiare, e montagne dove fare
un’infinità di pic- nic. Francesca era molto fiera della
sua mitica matita.(RIASSETTO F.)
IL MITO DELL’ARCOBALENO
Tanto tempo fa c’era un cielo tutto grigio. Un giorno
arrivò la pioggia e nel pomeriggio mentre pioveva i colori si misero d’accordo e si unirono per colorare il cielo. Da quel giorno si creò l’arcobaleno e dopo la pioggia il cielo non fu mai più grigio.(EMMA CITTANTE)
IL MITO DELLE DUE “D”
Un giorno venne un drago di nome Carnival che rubava da mangiare e da bere per portare tutto ai suoi simili
per costruire il suo villaggio. Ma, ben presto pensò che
non bastava quel poco cibo che aveva rubato e tornò
al villaggio per chiedere aiuto. Fu così che con il loro
aiuto costruì il villaggio di Comba… Dai draghi ebbero
origine poi, i dinosauri. (KEVIN V.)
UN MITO UN PO’ SPECIALE
C’erano tanto tempo fa, in un paese, dei bambini che
giocavano sempre in un parco. Sopra di loro c’erano
dei nanetti che giocavano a bowling, che però litigavano spesso e provocavano grandi temporali e tempeste,
che impedivano ai bambini di giocare. Un giorno si scatenò un tempo talmente brutto che distrusse tutto il parco e le case e i bambini non sapevano più cosa fare.
Arrivò però una fatina, Lili, che chiese loro cosa era
successo. I bambini le raccontarono tutto e lei disse
che avrebbe sistemato tutto. Così tirò via l’acqua e con
essa fece i fiumi, ricostruì le case e inventò le barche,
infine, disse ai nanetti di non litigare più, perché poi ,i
bambini sarebbero diventati tristi e senza un posto dove giocare… Da quel giorno in poi , quando litigavano,
per non provocare dei disastri, smettevano subito, così
tutti nel paese potevano essere felici….(ILARIA C.)
TRA MITO E LEGGENDA… PERCHÈ LE
GALLINE
Un giorno una volpe pensò :-Se le galline
non volassero me le potrei mangiare sempre -. Allora
la volpe chiese alla Natura che le galline non volassero
più e la Natura fece così. Da quel giorno le galline smisero di volare. (LUCREZIA S.)
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IL MITO DEI GIOCATTOLI
C’era un uomo vecchio e la gente del suo paese era
sempre triste, così lui inventò i giocattoli. La prima volta
non ci riuscì, la seconda volta ci riuscì e inventò la
macchinina. I paesi vicini provarono a fare lo stesso e
tutti erano felici. Il vecchietto andò così avanti a costruirli ma una volta diventato super bravo inventò….una macchina vera….! (LORENZO C.)
IL MITO SECONDO SUSANNA
C’era una volta un villaggio con un bellissimo parcogiochi, dove tutti i bambini si incontravano a giocare e gli
altri a chiacchierare. Diverse generazioni del villaggio
si erano ritrovate qui per svagarsi. Un giorno arrivò alle
orecchie dei bambini una terribile notizia: il Re Marco
voleva costruire una scuderia per i cavalli e le carrozze
sue e della regina. Il re possedeva già un grande castello con tante torri , un giardino e un bosco per la
caccia. Gli abitanti del villaggio scrissero una petizione
per salvare il parco e chiesero udienza al re. Il re li ascoltò , si fece una risata e non cambiò idea. Gli abitanti erano disperati e i bambini piansero e i loro singhiozzi giunsero alle orecchie di Beatrice , la Dea protettrice delle famiglie. Beatrice si arrabbiò talmente tanto che le uscì il fumo dalle orecchie e soffiò così forte
sopra il castello del re da creare una tromba d’aria che
girando così vertiginosamente distrusse il palazzo ,
sradicò gli alberi e fece straripare i fiumi. Le sue lacrime di rabbia si trasformarono in chicchi di grandine che
distrussero i fiori e le foglie. Nel giro di dieci minuti la
furia di Beatrice si era calmata, ma dei possedimenti
del re non era rimasto più nulla. Il re dovette rinunciare
a costruire la scuderia e impiegò tutti i suoi uomini a
ricostruire il castello.Il villaggio festeggiò e costruì una
statua in onore di Beatrice. Ogni anno in quella data si
festeggiava nel parco Beatrice, la loro protettrice. IL
MITO:come si scatenò il primo uragano e perchè porta
un nome di donna…(FARINA SUSANNA )
IL MITO DEI SUONI MISTERIOSI..IN UNA CONCHIGLIA
Il mito riguarda la sirenetta. All’inizio lei era una bambina di nome Bella. Lei andò vicino al fiume, si bagnò e
scoprì di essere una sirenetta e così nuotando andò
dal suo papà che era sott’acqua. La sirenetta ora viveva sott’acqua, ma un giorno arrivò una strega e le rubò
la voce. Il suo papà scoprì quanto era successo e per
aiutarla si scontrò a duello . Naturalmente vinse il papà
che prese la conchiglia dove era contenuta la voce e
ritornò da sua figlia. E’ per questo che dentro le conchiglie sentiamo il suono del mare e altri piccoli rumori e
suoni… (BLEONA HOXHA)
IL MITO DEI COLORI
All’inizio il mondo era tutto grigio. Un giorno , però una
bambina guardò fuori dalla
finestra e disse : -Come vor- Esperienze in classe
rei che fosse tutto luminoso e colorato . –
Poi, un giorno si mise a piovere e quando
smise spuntò l’arcobaleno che colorò tutto
il mondo e da quel momento tutti furono felici in un
mondo colorato. (SAMIRA CAPONE)
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IL MITO DEL FALCO POTENTE/IMPOTENTE
All’inizio non c’era niente a parte un uovo di falco.L’uovo si schiuse e il falco iniziò a volare, ma ben
presto si stancò e decise di creare il mondo per potersi
riposare sugli alberi, mangiare , parlare con qualcuno e
piano piano lo creò. Alla fine della creazione depose
anche un altro uovo e morì dalla stanchezza.
(ALESSANDRO GARAU)
IL MIO MITO
Tanto tempo fa non esisteva la pioggia perché gli abitanti delle nuvole non piangevano mai, , loro andavano
tutti d’accordo.Le cose,però cambiarono e cominciarono a litigare e a piangere disperatamente e così ci fu la
pioggia. (ALESSIO GRIECO)
IL MITO DEI TERREMOTI
Un giorno il signore dei terremoti pianse perché non
riusciva a controllare la sua ira. Quando si arrabbiava
la terra sopra di lui tremava e tutto quello che c’era sopra veniva distrutto. Allora decise di dormire per tanti
anni , per non distruggere più niente, ma ogni tanto si
svegliava per mangiare e …non trovando sempre il
cibo suo preferito andava su tutte le furie di nuovo e
allora…POVERI NOI UN ALTRO TERREMOTO…
(GIANLUCA FESTA).
FINALMENTE ANCHE IL MIO MITO: L’ORIGINE DEL
TEMPORALE
Il temporale si creava con l’acqua e il mostro dei fulmini
che si chiamava Tornadus e per l’abbondante acqua
aveva distrutto la città. Quando litigavano e combattevano creava il temporale. Con l’aria si creavano i tuoni,
con il fuoco si creavano i fulmini e col sudore, la pioggia… (SAMUEL BRASOLA)
...alle leggende
PASSA IL TEMPO… E DAI MITI SIAMO ARRIVATI A
STUDIARE “LA LEGGENDA”, cioè un racconto fantastico che cerca di spiegare i fatti della realtà: il perchè
dei fenomeni naturali, le caratteristiche degli animali,
l’origine di alcuni nomi strani di paesi ecc… e siccome
ci siamo divertiti a lavorare con la fantasia… ecco ALCUNE LEGGENDE “ inventate da noi bambini di 3a B.
PERCHÈ IL SERPENTE STRISCIA?
Tantissimo tempo fa i serpenti avevano cento zampe.
Un serpente chiamato Trottellino diceva un sacco di
bugie, un po’ per vantarsi e un po’ per ingannare. Ma
un giorno Dio andò sulla Terra e gli disse che ad ogni
bugia avrebbe perso una zampa, ma lui non lo ascoltò
e continuò a dire bugie e quindi a perdere zampe. Lui
diceva : - Tanto ne ho ancora novantasei, ….tanto ne
ho ancora settantacinque,… tanto ne ho ancora cinquantadue,…- ; finchè non gli rimasero solamente due
zampe . Nonostante facesse
Esperienze in classe
-classi terze-
fatica a camminare, disse anche l’ultima bugia, ma la
disse così grossa che ne perse due in un colpo. Dio
scese sulla Terra e ricordandogli le bugie raccontate e
l’accordo non rispettato, gli disse che era destinato a
strisciare .Da quel giorno tutti i serpenti strisciano.
(GARONI ALESSANDRO).
PERCHÈ I CANI ABBAIANO /LATRANO?
Un giorno il re dei cani chiamò alla sua corte tutti i cani
del villaggio per decidere chi andava a fare la guerra
contro i gatti. Il re decise di andare lui personalmente a
guidare i cani che si erano offerti per lottare e disse a
suo figlio : -Il regno è nelle tue zampe, figlio mio,io andrò in guerra . - Il figlio rispose : -Ma papà io sono ancora un ragazzino non sono così bravo come te a governare . – Dopo tre giorni il re e gli altri cani partirono.
Quando si trovarono ai confini del regno che divideva il
regno dei cani da quello dei gatti, iniziò la guerra. La
maggior parte dei gatti saltò addosso al re dei cani che
morì. Ma la lotta la vinsero lo stesso i cani, che tornarono tristi perché il re era morto. Quando il figlio del re
seppe la brutta notizia capì che lui doveva governare
sul regno. E così il figlio del re divenne re, ma tanto era
il dispiacere che per tutta la notte non smise mai di latrare. E’ per questo che da quel giorno quando i cani
sentono la mancanza di qualcuno fanno un lungo latrato, un lamento triste e malinconico.( PAOLO RUSSO
ALESI)
PERCHÈ LE FOGLIE SONO VERDI?
Tanto tempo fa le foglie erano tutte bianche, ma un giorno una strega che volava
sulla sua scopa lasciò cadere un incantesimo soffiando
su una foglia. Era una polverina colorata e la foglia diventò verde e con lei poi , diventarono verdi tutte le
altre foglie. E’ così che le foglie sono verdi e danno
anche ossigeno. (MATTEO RIVA)
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PERCHÈ GLI UCCELLI NON HANNO I DENTI?
Tutti gli uccelli della Terra andarono in un posto a spaventare la gente con i loro denti aguzzi e continuarono
a farlo anche in altri luoghi. Tutti quegli uccelli arrivarono poi nell’ultimo luogo, pronti ad intimorire gli abitanti.
Dalla tensione di spaventare la gente tutti quegli uccelli
si scontrarono contro un muro e si spaccarono tutti i
denti. Da quel giorno tutti gli uccelli non ebbero più i
denti. (MATTEO MAGNONI)
PERCHÈ E COME SI FORMÒ IL DESERTO?
Tanto tempo fa il deserto non si chiamava così ed era
un bosco pieno di animali e torrenti. Ma un brutto giorno venne a piovere e scese così tanta acqua che ci fu
un’alluvione che spazzò vai tutti gli alberi e ciò che
c’era intorno. Dopo un po’ di anni si prosciugò tutto e si
vide solo tanta sabbia fine che l’uomo chiamò deserto.
(PIETRO MONTANI)
PERCHÈ I GATTI ODIANO L’ACQUA?
Prima ai gatti gli piaceva l’acqua, quando si sporcavano si andavano subito a lavare. Un giorno un gatto cattivo a cui non gli piaceva l’acqua decise di raccontare
una storia ” falsa” sull’acqua agli altri gatti e disse : Domani vi racconterò una storia di pericolo su qualcosa…-. Il giorno dopo tutti i gatti vennero ad ascoltarlo e
il gatto cattivo raccontò : -L’acqua è pericolosa, è come
un mostro, lo sapete?...lo sapete?...Se vi lavate vi cadranno tutti i peli. – E’ per questo motivo che i gatti odiano l’acqua e per lavarsi si leccano sempre e solo
con la lingua. (HOXHA BLEONA)
PERCHÈ ALCUNI SERPENTI SONO VELENOSI?
Un tempo i serpenti non avevano il veleno, perciò non
erano forti come oggi. In quel luogo chiamato Paradiso
degli animali, non c’era mai stata una guerra e gli ani-
Esperienze in classe
mali non avevano armi per difendersi dai
“nemici “. Una notte dei serpenti fecero
un’imboscata, i serpenti “cattivi” avevano
rubato il veleno, pensando di sconfiggere gli avversari,
ma…fecero un grosso sbaglio a mordere gli avversari
perché erano diventati velenosi pure loro e sconfissero
i serpenti “cattivi “. Da quel giorno in poi i serpenti furono velenosi e sparì anche la malvagità.(SUSANNA FARINA)
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LA LEGGENDA DEI GATTI CONTRO I CANI
C’erano una volta dei cani che spaventavano giorno e
notte i gatti. Un micetto un giorno vide i cani che spaventavano i gatti e si travestì da cane e gli tirava le code e ridacchiava e poi gli tirava anche i sassolini. I cani
si arrabbiarono , si misero a ringhiare e lo picchiarono.
Il povero micetto chiamò un suo vecchio amico compare talpa e gli spiegò tutto. Insieme si travestirono da
poliziotti e spaventarono tutti i cani facendogli girare la
testa e svenire.I gatti fecero festa ed è per questo che
cani e gatti litigano e non vanno d’accordo. (MATTEO
GAMBA)
LA LEGGENDA DELLA COCCINELLA
Tanto tempo fa viveva nel bosco una coccinella di nome Rossina, che però era l’unica che viveva da sola ed
era tutta rossa. Un giorno Rossina mentre stava dormendo una bambina di nome Veronica la vide e disse :
- Oh, vorrei tanto portarla a casa mia, beh, proverò a
portarla anche solo per un giorno .- Dopo Veronica
mentre la guardava ,decise
Esperienze in classe di fargli dei pallini sulle ali
per distinguerla dalle altre ,se mai ci fossero in giro. Ma
da quel momento in poi tutte le coccinelle ebbero i puntini neri sopra le ali….(EMMA CITTANTE)
LA LEGGENDA DELLA MIGRAZIONE
Una volta un uccello aveva un nido sopra un albero,
ogni giorno portava il cibo ai suoi uccellini, ma un uccello un giorno non la voleva fare passare , lei si arrabbiò e lo spinse giù dall’albero Gli uccelli erano preoccupati tra di loro, il maschio era preoccupato per la femmina e la femmina per il maschio. Da quel giorno il maschio curava i piccoli e la femmina doveva sempre andare a prendere il cibo. Ma un bel giorno si stancò perché faceva tanto freddo e il cibo scarseggiava , allora
decise di andarsene con i suoi piccoli. L’uccello maschio ,però non voleva , poi si decise e la lasciò andare
e così volarono felici e contenti, ma successe che un
piccolo cadde e morì, e gli altri tristemente volarono
vicino alla mamma. Si ritrovarono poi in America ,
guardarono in basso e videro di tutto. Cercarono una
tana e la trovarono , ma all’inizio tutti gli alberi erano
occupati e pieni di nidi. E’ per questo che in inverno
tutti gli uccelli migrano verso i paesi caldi, dove c’è cibo
per tutti. (FRANCESCA RIASSETTO)
PERCHÈ GLI MANCANO I DENTI ?
Tanto tempo fa gli uccelli avevano i denti e potevano
mangiare: sassi, tronchi e cemento. Potevano costruire
tante cose, insomma vivevano benissimo. Un brutto
giorno un uccello ebbe fame, ma fuori era brutto tempo
e aspettò delle ore, ma siccome pioveva ininterrottamente ed era sempre buio, alla fine si stufò di aspetta-
re e uscì di casa. Volava così veloce che non riuscì a
girare in tempo e si schiantò contro a un muro e immediatamente gli caddero tutti i denti. Da quel giorno tutti
gli uccelli non ebbero più i denti.(JENNY AQUINO)
PERCHÈ LE FOGLIE
CAMBIANO
COLORE?
Un bel giorno un signore andò in una foresta. Vide che le foglie
erano tutte verdi e si
rattristò , quindi dipinse un
po’ di foglie, e come per magia la foresta divenne più
bella. Colorò tutte le foglie, tranne quelle più grandi che
erano già verdi. Dipinse poi le altre foglie di tre colori :rosso , arancione e marrone. Fu così che ogni anno
quando arrivava quel giorno le foglie improvvisamente
cambiavano colore…(GABRIELE DIANA)
COME GLI UCCELLI HANNO IMPARARO A VOLARE
Un giorno c’era un uccellino che si chiamava Tio che
voleva fare un nido su un albero e pensava, pensava…
Alla fine pensò che per raggiungerlo doveva volare, ma
come poteva fare? “ Magari posso chiedere ai miei amici di aiutarmi “. Gli amici accettarono e dal grande
sasso Tio contò : - Uno! Due! Tre! Via – e al primo volo
non ci riuscì. “Ci riproverò, uno, due e tre, viaaa!- Finalmente pensò che ce l’avesse fatta , ma poi cadde di
nuovo giù e pensò : - E’ impossibile volare…- , ma i
suoi amici lo incoraggiarono e il più saggio suggerì : Vai veloce come il vento e sii leggero come una farfalla…- Lui contò di nuovo : - Uno, due, tre, viaaa!..e finalmente arrivò su quell’albero e costruì il suo nido. I suoi
amici vollero tutti ricopiarlo e in gruppo fecero : Uno ,due, tre, viaaaaaaaaa!.Arrivarono sani e salvi tutti
e da quel giorno senza problemi volarono liberi nel cielo. (KEVIN VENTURA )
COME GLI CREBBERO LE UNGHIE AI GATTI
In un villaggio c’erano dei gatti senza unghie, non pote-
vano cacciare i topi, né mangiare il formaggio, erano tanto tristi. Poi andarono da un
mago Dottore , il mago Tiripò che gli fece
crescere le unghie dandogli una dieta a base di formaggi molli. Le unghie gli crebbero dunque per tutta la
vita.Un giorno Hello , il gattino, e la sua padroncina
Kitty andarono a fare una passeggiata e incontrarono
un gattino disperso. Kitty lo prese in braccio e Hello si
arrabbiò e la graffiò con le sue unghie, Kitty lo sgridò .
Lei aveva chiamato il gattino trovato Arturo.Quando
Arturo diventò grande anche a lui crebbero le unghie,
lunghissimi e affilati artigli, e se ne andava in giro a
graffiare le persone e così lo misero “ nel gattile.” (ALICE MUSSARI)
19
CON LA TESTA FRA LE PIANTE
C’era una volta il re Giraffa e Lui era l’unica giraffa che
esisteva. Un giorno il signor Mosca che era lo scienziato più famoso fece una pozione e la fece vedere al re,
la mosca, però, inciampò e il collo del Signor Giraffa si
cominciò ad allungare sempre di più, e allora, disperato, il signor Mosca fece un altro incantesimo, ma quello
si rivelò ancora sbagliato, faceva riprodurre altre giraffe
e tutte con il collo lungo e il signor Mosca disse : -Sì, la
mia creazione ha funzionato -. E il re rispose : - Altro
che creazione, questa è una meraviglia , fanne subito
degli altri. Poi il re parlò a lungo, parlò e parlò, finchè la
voce non gli uscì più e morì.Le giraffe per sempre vissero con il collo lungo, ma non più il re Giraffa, questo
grazie al signor Mosca. (MAYRA LACORTE)
PERCHÈ L’ANTARTIDE E’ PIENO DI GHIACCIO
Tanto tempo fa un gabbiano era stufo di stare in un
posto caldo e poco abitato, allora volò via.Volando toccò una nuvola sacra. Allora il
re dei Cieli disse al gabbiano Esperienze in classe
di stare attento perché la doveva regalare
a sua moglie la regina Elisabetta. Il gabbiano allora si mise a ridere e il re del cielo
si infuriò e disse : -Tu osi prendermi in giro , allora da
ora in poi vivrai in un luogo gelido.- E , da allora l’ Antartide fu ricoperta praticamente di : ghiaccio, acque e
gelo e il gabbiano visse per sempre tra i ghiacci.
(SAMIRA CAPONE)
20
PERCHÈ IL SOLE È UNA STELLA INFUOCATA
Nella città di Timbutctù c’era solo la luna e quindi gli
abitanti potevano andare solo con le torce, però volevano anche la luce. Così chiesero agli scienziati di formare il sole ,ma essi non avevano tanta energia per
crearlo. Il mese dopo ci riprovarono ma neanche questa volta ci riuscirono. La terza volta scavarono una
buca profondissima e durante la notte dal centro della
Terra salì in cielo una massa infuocata a
forma di stella. Così senza saperlo formarono il sole e la città di Timbutctù
ebbe sia la luna e sia il sole che oltre
a fare luce, riscalda la
Terra. (CRISTIANO INGLIMA)
tenere foglie. Il giorno dopo lui era triste, allora volle
che tutti gli uccelli non avessero più i denti e spinto dalla gelosia disse :-Che tutti gli uccelli non abbiano i denti .- Allora pensò ad un inganno e fece sbattere tutti gli
uccelli contro gli alberi facendo una gara di volo e così
a tutti gli uccelli gli caddero i denti. Ecco perché gli uccelli non hanno i denti e mangiano vegetali e insetti.
(LORENZO CELADA)
LA LEGGENDA INVENTATA: PERCHÈ LA TIGRE
HA LE STRISCE
Tanto tempo fa in una foresta viveva una tigre che si
chiamava re artù ed era tutta bianca. Tutte le altre tigri
le dicevano sempre : - Perché non hai le strisce come
tutti noi? - Lei non seppe rispondere e provò a chiederlo al re della foresta, ma anche lui non seppe risponderle. Un giorno quando tutte le tigri stavano dormendo
andò in un bosco stregato e disse alla strega : -Voglio
avere anch’io le strisce.- , e la strega fece subito un
incantesimo e anche re Artù ebbe le strisce. La tigre
era contenta e andò nella foresta a farsi vedere dalle
sue amiche. Da quel giorno le sue amiche non le fecero più quelle domande e la tigre visse nella foresta felie
e contenta. (GIANLUCA FESTA)
PERCHÈ GLI UCCELLI OGGI NON HANNO I DENTI
Un tempo gli uccelli avevano i denti, però un giorno un
uccello perse un dente e in seguito cominciò a
perderli tutti, finchè la sua bocca non fu
vuota e
senza denti. Allora
l’uccello non potè
mangiare quello
che desiderava,
gli altri uccelli
mangiavano carne e lui soltanto
Esperienze in classe
PERCHÈ LE TIGRI SONO CARNIVORE?
Un giorno una tigre senza genitori cercava cibo perché
aveva tanta fame e sete. In giro non c’era niente da
mangiare, né acqua né bei bocconcini di cibo,l’erba
non sapeva che si mangiasse. Passarono dei giorni e
non ce la fece più, stava per morire quando pensò di
spostarsi fino al centro e così trovò cibo in città, della
carne vicino ad una macelleria. Se la mangiò tutta e
poi trovò anche una fontana e bevve, così si salvò e
non morì più. E’ per questo che la tigre è carnivora e
scoprì per la prima volta a cosa le servivano i denti aguzzi. (ALESSIO GRIECO)
una stella . Era un dente d’oro.Il gufo Adel
disse a suo fratello : -Vai a prendere quel
dente!...- E lui rispose : -Ok! -. Allora il fratello Momo prese tutti gli attrezzi adatti e glielo strappò.
Quando al mattino il corvo si svegliò esclamò : - Dov’è
il mio dente d’oro? – Il gufo allora sentendosi scoperto
disse : -Io mi toglierò il dente,ma allora da oggi in poi
nessun uccello mai più dovrà avere i denti, né d’oro né di nessun altro colore -.
(BEIA DESIREE)
21
PERCHÈ
IL
PAPPAGALLO
PARLA?
C’era
tanto
tempo fa un
pappagallo.
Fu chiamato
da una Dea
Angiuglia che
gli disse: Pappagallo
Angiuglia, vieni qua che ti farò parlare. –Lui sorrise e la
Dea gli fece mangiare una bacca speciale che coltivava in giardino e così Lui incominciò a parlare e gli disse: -Grazie che mi hai fatto parlare, adesso sono libero
mia Dea Angiuglia, mi vuoi sposare? La Dea rispose: Sì , caro ti voglio sposare .Lui divenne un Dio e chiamò
tutti gli animali della città e tutti andarono al matrimonio
e quando arrivarono la Dea comunicò che aspettava
un pappagallino… e da allora
tutti i pappagalli cominciarono a
parlare. (ILARIA CRUZ)
IL DENTISTA PIETRO VENTURA E GLI UCCELLI
All’epoca gli uccelli avevano i denti . Essi entravano
sempre nel giardino del dentista Pietro Ventura e si
cibavano mangiando di tutto. Così un giorno lui li vide e
prima che loro scappassero li prese con sé catturandoli. Il dentista per castigarli gli staccò tutti i denti e così
tutti gli uccelli oggi sono senza denti e per mangiare
devono usare solo il becco. (ALESSANDRO GARAU)
LA LEGGENDA DEL CORVO E DEL GUFO
C’era una volta un corvo, Plea, che viveva vicino al
gufo. Il gufo vedeva sempre dentro la bocca di Plea
una cosa che brillava come
LA LEGGENDA DELLE GIRAFFE
Le giraffe hanno il collo lungo per poter mangiare le
foglie degli alberi alti. Babbi, la giraffa aveva un amico
giraffa erbivoro, loro giocavano a prendersi, dopo litigarono e una scappò e l’altra pianse e subito dopo la andò a cercare, la trovò e fecero pace. Mentre giocavano
a nascondino Babbi rimase incastrata in un ferro e
l’altra giraffa l’ha aiutata tirandola fuori a gran fatica,
per questo gli è venuto fuori il collo lungo a tutte le giraffe, per sempre. (SAMUEL BRASOLA)
LA
LEGGENDA
DEGLI UCCELLI
SENZA DENTI
Un giorno il Dio degli uccelli pensò : -I miei uccelli mi
mordono sempre, cosa posso fare ? –Ci pensò un po’
su e decise di toglierglieli (i denti ) a tutti gli uccelli. Però, il giorno dopo, arrivata l’ora il suo pappagallo gli
disse: “Se ci togli i denti, come faremo a difenderci e a
mangiare?”. A questo il Dio degli uccelli non ci aveva
pensato e allora per tre giorni di fila ci pensò su e ci
ripensò: “E’ vero quello che ha detto il mio pappagallo,
però, ora cosa posso fare?”. Ad un certo punto gli venne un’idea: “E se invento io una loro difesa?” Era
un’idea fantastica, si mise all’opera e dopo qualche ora
ecco gli uccelli con il becco. Il suo pappagallo disse: Ma che cos’è? -Il Dio gli rispose: -E’ il becco, vi servirà
per mangiare e per cantare, ma non per mordere! Il
pappagallo rispose: -È bellissimo! -E vissero felici e
contenti
tutti
insieme.
(STELLA LUCREZIA)
Esperienze in classe
22
La festa dei nonni
Quest’anno in occasione della festa dei nonni ,che
ricorre il 2 ottobre, abbiamo conversato a lungo e
avendo ognuno tante cose da raccontare sui propri nonni abbiamo fatto un testo. Alcuni compagni
erano assenti, alcuni lo hanno letto ai nonni quando sono andati a trovarli, altri avendoli lontani
hanno pensato di leggerlo per telefono , altri ancora non avendoli più li hanno descritti ricordando i momenti belli
trascorsi insieme. Eccone alcuni:
LUCREZIA
Io ho quattro nonni, le due nonne si chiamano
una Alda e l’altra Bruna, mentre i miei due nonni
si chiamano uno Gianni e l’ altro Giancarlo. La
nonna Bruna abita insieme al nonno Giancarlo a
Intra e nonna Alda
abita assieme al nonno
Gianni.
La
nonna Bruna
ha gli occhi
marroni e anche
nonno
Giancarlo invece
mio
nonno Gianni ha gli occhi azzurro chiaro,mia nonna Alda ha i capelli bianchi.Ho anche un altro nonno che però è in cielo. Vi vorrei dire che vi voglio
tanto bene.
ILARIA
I miei nonni sono quattro, ma due non li conosco
perché vivono in Brasile. A Verbania ho due che
si chiamano Roberto e Dauva. Il mio nonno è alto
e un po’ magro, è simpatico e ha i capelli grigi.La
mia nonna è un po’ più bassa e un po’ grassa, ha
i capelli con le meches e gli occhi marrone scuro.
Mio nonno mi aiuta a fare i compiti sempre e
quando ho bisogno di vestiti e di materiali lui me li
compra. Mia nonna fa dei dolci buonissimi e fa
anche dei vestiti bellissimi e pure lei mi aiuta a
fare i compiti. A volte giochiamo a nascondino.
Mio nonno è come un papà perché da quando
sono nata è sempre con me. Ecco perché lo sto
descrivendo. E’ il nonno che ho sempre desiderato. Quando gli faccio i dispetti lui si arrabbia ma
subito poi diventa calmo. E così lui è il nonno più
bravo e più simpatico.
SAMUEL
Io ho una nonna che si chiama Paola e si trova a
Verbania. Ha un carattere
Esperienze in classe
-classi terze-
buono, è magra e ha il naso a punta. Nonna ti devo dire che cucini bene e sei così brava. Io dormo
sempre da lei e gioco sempre con lei e mi diverto
tanto. Io da lei guardo la tele e dopo mangio sempre le lasagne.
PIETRO
Io dalla parte
del papà di nonni ce ne ho due
e dalla parte
della mamma ce
ne ho una. I
miei nonni vivono una a Trobaso e gli altri a
Suna. I miei
nonni si chiamano uno Achille e
una Agnesina,
poi c’è Edi e
Giorgio che non
c’è più. Il mio
nonno Achille mi
piace perché mi
fa arrampicare e
perché mi fa le spade con i legni. Nonno Achille è
alto e magro, ha i capelli riccioli e grigi. E’ severo
molto. Grazie nonno che mi fai tante cose.
ALESSIO
In tutto ho due nonni. I miei nonni si chiamano
Franco e Marisa. Abitano qui a Verbania. Mio
nonno è grande, è alto e anche bravo. Vorrei andare in giro con mio nonno perché mi porta a
mangiare il gelato. Grazie nonno
che ogni giorno mi porti sempre a
scuola.
SAMIRA
Io ho due nonni che si chiamano
Rosa e Francesco e vivono in un
vicoletto a Gravellona. Quando
vado a trovarli vedo sempre degli
uccellini. Mia nonna Rosa ha i
capelli rosso fuoco e gli occhi verdi come l’erba del prato . Mia nonna è dolcissima e mi ha detto che
mi regalerà un uccellino. Io voglio
molto bene ai miei nonni e vorrei
stare con loro per sempre.
ALESSANDRO GARONI
Io ho un nonno e una nonna, si chiamano Cesare e Marilù, Marilù vive a
Pallanza e Cesare vive a Intra.Con
nonno Cesare vado molto in giro, a lui
piace fare molto il giardiniere. Marilù è
un po’ bassa, Ha gli occhi azzurri, ha il naso un
po’ grosso, le piace mangiare: la carne, la pizza ,
il risotto e gli gnocchi. Non le piace mangiare la
focaccia, i ravioli ,la pasta. Le piace molto giocare
con me al parcogiochi. Nonna vorrei stare un po’
di più con te.
SUSANNA
I miei nonni erano quattro perché uno adesso è
morto. Si chiamano Dante, Pina, Amleto e Luciana. Amleto e Luciana vivono sopra casa mia, invece Dante e Pina ad Arona, però Dante adesso
vive in Paradiso,Mio nonno Amleto è alto un metro e settanta, ha i capelli bianchi e di corporatura
è giusto, ha gli occhi castani, è molto simpatico.
Nonno Dante era molto scherzoso con lui giocavo
a briscola; insieme a nonna Luciana gioco a carte
o a palla, con nonna Pina gioco con i giochi da
tavolo. Voi siete i nonni migliori del mondo.
PAOLO
23
Io ho tre nonni in
vita e uno in cielo. Si
chiamano: Lucia, Giovanni, Nicola e la nonna in
cielo Anna.Lucia e Giovanni abitano in Veneto, il
nonno Nicola a Verbania dove abitava la nonna
Anna. La nonna Anna ci regalava i cioccolatini, la
mamma diceva di darcene uno e Lei ce ne dava
di più, ci faceva fare gli gnocchi insieme a lei, ci
invitava a mangiare e ci faceva guardare i cartoni.La nonna Lucia ci fa mangiare tante cicche, il
nonno Giovanni ci cucina la carne e il nonno Nicola ci invita a mangiare. Il nonno Giovanni è cicciotto e mi ha insegnato a giocare a bocce, è basso e
tranquillo. Nonna Anna vorrei rivederti.
MAYRA
Io ho solo due nonni : si chiamano Piera e Francesco. Mio nonno ha i capelli grigio chiaro, è robusto,grida spesso e si dimentica
quasi tutto. Ha gli occhi marroni. Adesso descrivo mia nonna : è gentile , Ha i capelli rossi, è molto nervosa,
anche Lei è robusta e cucina molto bene, fa molti
mestieri. Nonni vi voglio un mondo di bene.
MATTEO RIVA
I miei nonni si chiamano Laura, Oliviero e gli altri
Carla e Luigi. I miei nonni sono quattro,
due vivono vicino la chiesa e gli altri due
abitano vicino a casa mia. La mia nonna
ha i capelli rossicci è abbastanza magra ed
è brava. Nonni e nonne vi vorrei dire che vi
voglio moltissimo bene.
KEVIN
Ho una nonna che si chiama Violi e vive a
Santino, viene sempre con me al parcogiochi . Mia nonnaha i capelli corti, di colore
marroncino, è alta un metro e settanta circa , la voglio tanto bene e vorrei stare tutti i
giorni con lei. Nonna mi ricordo che il nonno mi aveva costruito una cosa,ma non
ricordo più cos’era. Nonna ti voglio tanto
bene e spero che non ti succeda mai niente.
Esperienze in classe
FRANCESCA
I miei nonni sono quattro , si chiamano :Antonia, Bettina, Sergio e
Gino.Antonia e Sergio abitano a Renco,mentre
Bettina e Gino abitano a Pallanza. Mia nonna
Antonia mi fa sempre guardare la tele, mia nonna Bettina mi fa sempre andare a Villa Olimpia
e a comprare il gelato. Nonno Gino è bravo a
cucinare, e nonno Sergio mi porta in moto.Nonna Antonia ha i capelli biondi, gli occhi
marroni, è brava e di corporatura è magra. Mi
piace stare con i miei nonni, sono bravi e mi
fanno fare cose che la mamma non mi fa fare,
per esempio mi fanno stare di più al parco.
24
MATTEO MAGNONI
Ho quattro nonni che abitano : due a Premosello e due a Verbania. Si chiamano Paola ,Mauro
Rosa e Franco. A mio nonno Mauro, gli piace coltivare l’ orto . Ha i capelli marroncini e gli occhi
marroni, che si avvicinano al marroncino, mi piace
giocare con Lei. A mio nonno Franco gli piace lavorare, ha i capelli grigi con gli occhi marroni, mi
piace aiutarlo. A mia nonna Rosa le piace cucinare, Ha i capelli marroncini e gli occhi azzurrini, a
me piace giocare con lei. Nonno Mauro mi piace
giocare con te, ed è bello aiutarti.
Bandiere
Anche quest'anno, il giorno 16
dicembre,
in
Piazza Parri, si
festeggerà il Natale. Gli alunni
della Scuola Primaria di Trobaso,
parteciperanno con canti
natalizi. Inoltre
rappresenteranno, con bandiere
preparate
da
loro, le diverse
nazionalità a cui
appartengono.
Noi, alunni della
classe terza A,
abbiamo riprodotto la bandiera
albanese e, incuriositi dall'aquila a due teste su
campo rosso, abbiamo
Esperienze in classe ricercato il significato di
ALICE
Io ho due nonni che si chiamano Rosangela e
Ferdinando e vivono a Napoli. Mia nonna Rosangela ha i capelli corti e biondi, è molto brava e mi
fa sempre dei regalini. Mi vuole molto bene e anche mio nonno Ferdinando mi vuole bene,ma mi
fa molti scherzetti. Io vorrei che venissero ad abitare qui a Verbania. Io voglio descrivere mia nonna, è molto bella, ha i capelli grigi e lavora in campagna, alleva le pecore.
-classi terze-
questo simbolo
e abbiamo scoperto che....
La
bandiera
dell'Albania
rappresenta un
falco a due teste su campo
rosso. In albanese il falco si
chiama shipe e
le due teste
rappresentano
l'unione di vari
principati. È un
simbolo medievale presente
in altri stati tra
cui
Serbia,
Russia, Montenegro e Grecia. Lo sfondo rosso è stato aggiunto
dopo l'occupazione dell'Albania da parte della
Turchia.
Questa bandiera è stata adottata ufficialmente il 7 aprile 1992 ma le bandiere precedenti, ap25
partenute al Regno dell' Albania e allo Stato Comunista del dopoguerra, erano molto simili. La
prima recava l' elmo di Skanderbeg sopra l'aquila, mentre la seconda aveva una stella rossa
bordata di giallo. L'aquila con due teste, come già detto sopra, è un simbolo ricorrente nel mondo ortodosso anche se l'Albania è l'unico stato ad averla raffigurata anche sulla bandiera. Le due teste sono rivolte
una ad occidente e l'altra ad oriente simboleggiano la doppia natura del potere: temporale e spirituale.
La Repubblica del
Senegal è uno stato
dell’Africa. La sua
capitale è Dakar. Si
parla la lingua franca
e il francese. I primi
abitanti del Senegal
risalgono al periodo
del Paleolitico. Gli abitanti si chiamano senegalesi, tra la popolazione ci sono alcuni
gruppi etnici, di cui i
più numerosi sono i
Wolof. Essi sono di religione musulmana e
una piccola parte cristiana.
Fu occupato e conquistato da francesi, olandesi, inglesi e portoghesi. Solo nel 1960 si rese
uno Stato indipendente.
La bandiera è di tre colori : verde, gialla e rossa con al centro una stella
verde. Le sue origini risalgono alla Federazione
del Mali (un luogo vicino), la cui bandiera era identica ma con la figura umana stilizzata nera al
posto della stella. Questa bandiera venne adottata
ufficialmente dal 1960 (20 /08/1960).La festa nazionale è il4 aprile.
È bagnata dall’ oceano Atlantico. Il clima è tropicale e caldo. Il territorio è pianeggiante con qualche rilievo di origine vulcanica. Ci sono due fiumi
importanti, il Senegal e il Gambia. La flora è povera, a sud si estende la savana e poi la foresta tropicale, a nord il deserto. L’ albero nazionale del
Senegal è il gigantesco BAOBAB. La fauna è molto povera, Si trovano leoni, leopardi, antilopi, iene,
sciacalli, bufali, scimmie , coccodrilli (nei fiumi,
lunghi anche quattro metri ), tartarughe carnivore
e infine il “pesce saltatore”, che vive nelle acque
dei fiumi). Sono spariti del tutto gli elefanti, che un
tempo erano numerosi. Coltivano principalmente
arachidi, olive, cotone, mais e lavorano nelle piccole fabbrichette il pesce, lo zucchero, la birra, i
tessuti le calzature. Si allevano : bovini, caprini,
ovini (pecore ).
Ci sono tante strade e ferrovie nel territorio. E’ in
via di sviluppo il
turismo. Nei ristoranti si trova di
tutto , ma sono
molto costosi, si
mangia dal caviale dell’Africaal cuscus,
al
“chickenyassa”
cioè pollo in umido in salsa.
In Senegal si pratica come sport il
football e la lotta
con i pugni che è
una specie di Sumo giapponese.
Prima
dell’inizio
della lotta,i lottatori si cospargono il
corpo con dei liquidi colorati e
degli amuleti, vengono suonati dei
tamburi, delle donne cantano e il “marabut” li benedice. La lotta consiste nel combattere a mani
nude all’interno di un cerchio molto ampio disegnato sulla sabbia. I combattimenti iniziano a ottobre e terminano a giugno.
Nella nostra classe c’è una compagna le cui origini della mamma sono senegalesi, noi rappresentiamo questo Stato portando la sua bandiera, in
piazza Fabbri a Trobaso, quando,domenica 16
dicembre, andremo a cantare dei canti natalizi.
Per l’occasione ci saranno: musica, divertimento,
mercatini di Natale e… la cioccolata calda.
LE
U
T
ORA
COL
E
IER
D
N
BA
Esperienze in classe
26
Kiriku e la strega Karaba -classi quarteQuesto è il titolo di un cartone animato senegalese. prodotto qualche anno fa ma sempre bello.
Noi lo abbiamo visto in classe per poi “analizzarlo”
cercando di coglierne non solo il linguaggio parlato ma anche quello delle immagini.
Ecco il frutto delle nostre discussioni e osservazioni.
AGGETTIVI QUALIFICATIVI
PER DESCRIVERE I PERSONAGGI PRINCIPALI:
•KIRIKU: basso, agile , coraggioso, altruista, birichino, furbo, geniale, velocissimo, curioso, attento, intelligente, fortunato ,
generoso, testardo, impavido,
saggio, sveglio.
•KARABA: bellissima, egoista,
cattiva, crudele, malvagia, potente, gelosa, invidiosa, avida,
spaventosa, ricca, distruttrice,
odiosa, magica.
•IL SAGGIO DELLA MONTAGNA: anziano, intelligente, buon
consigliere, disponibile, buono,
incoraggiante(o meglio, dà coraggio), sincero e, naturalmente,
saggio.
AMBIENTE:
•villaggio africano fatto di capanne col tetto di paglia, qualche albero , molta terra
arida e scarsità d’acqua.
LINGUAGGI ESPRESSIVI (DIVERSI DALLA PAROLA) USATI NEL FILM: PRINCIPALI ELEMENTI.
•COLORI: giallo, rosso, arancione, marrone, nero, verde, grigio.
•Lontano dalla strega e dopo la
sua trasformazione da
cattiva a buona, i colori
sono forti, vivi, intensi,
mentre nelle sue vicinanze tutto è scuro o
privo di colore.
•MUSICA
Esperienze in classe
•Cambia a seconda delle situazioni e riesce a trasmettere sensazioni di malinconia, preoccupazione, paura, gioia, solennità, suspance. Poiché il
cartone animato è stato prodotto in Senegal, sono presenti diverse canzoni in
francese, lingua ufficiale di quella
zona dell’Africa.
tutto!
COMPORTAMENTI E STATI
D’ANIMO SIGNIFICATIVI DI ALCUNI PERSONAGGI SECONDARI
•BAMBINI DEL VILLAGGIO: prepotenti, ignoranti, inizialmente rifiutano Kiriku e lo prendono giro
perché è molto piccolo; egli finirà
poi per diventare il loro eroe.
•DONNE
DEL
VILLAGGIO:
anch’esse non accettano Kiriku,lo
ritengono un incapace, hanno dei
pregiudizi verso di lui perché è
piccolo e diverso dagli altri bambini. Sono persone molto spaventate, preoccupate, alcune arrabbiate,
altre rassegnate al proprio destino
governato dalla strega.
•FETICCI: strane creature, simili a
robot, risultato di una magia della
strega della quale sono servi e
schiavi, ma che in realtà sono…
be’, non possiamo rivelarvi proprio
Così abbiamo descritto i personaggi principali.
KIRIKU
Kiriku è un bambino che si “ è messo al mondo da
solo” e parla con la mamma quando ancora si trova nel suo grembo . Appena nato vuole subito
combattere la strega Karaba e aiutare il suo
popolo.
Ѐ generoso perché aiuta i bambini del
villaggio, è geniale perché ha
sempre l’idea giusta, è intelligente. Ѐ anche altruista
perché pensa molto agli
altri. Kiriku è agile perché
corre veloce, è coraggioso
perché è andato anche
sottoterra per sbloccare
l’acqua della fonte e salva-
re la sua gente. ,E’ impavido perché non ha
paura di niente!Ѐ anche furbo e birichino ed
è molto testardo: quando si mette in mente una cosa la fa senza dar retta a nessuno ;è molto curioso e vuole sempre
delle risposte alle sue domande.
(Tratto dai testi di Giulia- Federico
V.- Jacopo- Luca A.- Lara- Luca R.Matteo F.-Marco-Flavio-Matteo P.Giorgia)
KARABA
La strega Karaba è bellissima, ma
tanto è bella, così è cattiva e fa paura a tutti.Ѐ alta e magra, ha i capelli
neri, lunghi e “sparati”. I suoi vestiti
sono neri con dei brillantini.
Karaba ha un comportamento
brutto con gli altri.Ѐ malvagia,
ricca e potente: è riuscita a farsi dare dagli abitanti del villaggio tutto il loro oro .Lei sta
sempre nella sua casa, non ha amici e odia tutti.
Vicino a lei non c’è natura e dove passa
muoiono i fiori e le
piante. Intorno a sé
ha degli strani esseri, i
feticci , persone che ha
trasformato e che sono
suoi schiavi. La strega si
comporta male perché degli
uomini malvagi le hanno conficcato nella schiena una spina avvelenata che la fa soffrire ed essere cattiva. Karaba è gelosa degli altri
forse perché loro non
hanno il dolore continuo della spina.
(Tratto dai testi di Ionela- Arianna- MartinaYi- Francesca- Federico A.- Beatrice- )
IL SAGGIO
Il saggio è molto intelligente ed è molto …
saggio!
Il saggio dà consigli a chi è in difficoltà.
Il saggio è molto anziano ed è sempre
disponibile verso gli altri.
Il saggio non è cattivo ma è buono e
gentile e dà coraggio a chi ha paura.
Il saggio è molto sincero ed è anche calmo!
(Gabriele)
Infine ecco un “assaggio” del cartone:
…Kiriku è andato al fiume con la mamma a
prendere l’acqua; vede dei bambini giocare
e li raggiunge ma i bambini non lo vogliono. Dopo un po’ si vede arrivare una piroga bellissima e molto
colorata e i bambini
vogliono entrarci: Kiriku dice loro
27
di non salire, ma essi non gli
danno retta e salgono ugualmente.
Ad un certo punto la piroga inizia ad
andare velocissima e i bambini
non riescono più a scendere;
Kiriku prende un pugnale e lo
ficca nella piroga che affonda,
così i bambini possono mettersi
in salvo. Quando la piroga torna
dalla strega senza bambini,
Karaba è furiosa!
Sulla riva del fiume, i bambini acclamano Kiriku.
Anche la mamma di
uno di loro dice che
Kiriku è saggio e consiglia
a tutti di ascoltare ciò che dice;
egli si affretta a dire che sarebbe saggio tornare al
villaggio.
Passando dalla foresta, trovano un albero che
non avevano mai visto prima : i bambini subito ci
si arrampicano e chiedono a Kiriku di seguirli ma
lui non vuole e qualcuno lo prende in giro dicendo che è troppo piccolo e quindi non ce la fa.
Lui però dice a tutti di scendere ma loro non
lo ascoltano e continuano a stare lì sopra.
Ad un certo punto i rami dell’albero si chiudono e i bambini sono intrappolati ma
Kiriku prende una scure , cerca di tagliare il tronco ma non ce la fa perché è
troppo piccolo. Così dice ai bambini di
muoversi per scuotere l’albero ed infine riesce a liberarli. Quando la strega Karaba vede tornare l’albero tagliato e senza i bambini,è arrabbiatissima con Kiriku!
Tornato al villaggio, Kiriku va da sua mamma e le dice che ha salvato i bambini due
volte e così loro hanno fatto una canzone
dedicata a lui.(Alessandra)
Esperienze in classe
28
Le olive di nonna Carolina
-classi quarte-
Stiamo facendo le olive in salamoia, cioè le olive in acqua salata… eccovi la ricetta che abbiamo
seguito
1) Occorrono olive fresche, colte al massimo da un paio di giorni; qualcuno di noi
le ha assaggiate e le ha trovate imman2) Le olive vanno messe in
giabili, amarissime
un contenitore e vanno tenute coperte di acqua per
40 giorni consecutivi
3) L’acqua va cambiata ogni
giorno. In questi 40 giorni le
olive perdono il gusto amaro
4) Trascorsi i 40 giorni ci si deve procurare un litro di
acqua, 100 grammi di sale, alcuni vasetti con il coperchio e alcune foglie di alloro
5) Si fa scaldare l’acqua
e si fa sciogliere il sale
6) Si mettono nei vasetti le olive e le foglie di alloro
7) Si lascia raffreddare l’acqua e poi
la si versa nei vasetti fino a coprire le
olive. Si chiudono i vasetti.
Esperienze in classe
A questo punto noi
pensavamo di
mangiarci le olive
nel giro di qualche
giorno! Ed invece...
8) ... si lasciano riposare per due mesi,
poi, finalmente, si possono mangiare!
29
Ricerche…
-classi quinte-
ania
b
r
e
V
…su
INTRA
INTRA: il nome deriva da
“Intra (flumenes)” ossia “tra
due fiumi” che sono il San Giovanni e
il San Bernardino. Nel 1927 i comuni di Trobaso e Zoverallo vennero aggregati a Intra, così
come Unchio nel 1929. Nel 1939 i due comuni di
Pallanza e Intra vennero uniti sotto il nome di Verbania. Divenne capoluogo di provincia nel 1992.
Verbania presenta un turismo sviluppato dovuto
alla privilegiata posizione geografica.
BASILICA DI SAN VITTORE
E’ la chiesa principale della città. La sua realizzazione inizia nel primo decennio del XVII con la
costruzione di una Collegiata e termina con la posa della cupola. Rivestita inizialmente da una copertura di piombo e poi da una in rame. Venne
inaugurata nel 1889.
sa del fascio (Palazzo Flaim). Fu costruito su un
terreno donato dal comune di Intra e fu inaugurato
nel 1935.
CHIESA DI SAN REMIGIO
È situata sulla sommità della Castagnola. È stata
proclamata monumento nazionale nel 1908.
L’affresco più antico è quello dell’abside minore
che raffigura Cristo che benedice un uomo.
PALAZZO DUGNANI
E’ un palazzo cinquecentesco e ospita il museo
storico e artistico del Verbano e del Paesaggio.
Qui è presente la “gipsoteca”* dello scultore Troubetzkoy.
*Gipsoteca: luogo dove vengono conservate riproduzioni in gesso, statue in marmo, bronzo e terracotta.
PALAZZO FLAIM
Nel giugno del 1904 iniziò la costruzione della ca-
MAUSOLEO CADORNA
Fu costruito nel periodo fascista per ospitare le
spoglie del generale Cadorna (morto a Pallanza
nel 1928) e per commemorare i combattenti della
prima guerra mondiale. La tumulazione nel Mausoleo di Pallanza del corpo del generale avvenne
il 21 maggio 1932.
L’autore del Mausoleo fu l’architetto Marcello Piacentini.
CASTELLI DI CANNERO
Furono costruiti tra il 1200 e il 1300 ed erano abitati da 5 fratelli della famiglia Mazzardi. I Mazzardi
riuscirono per parecchi anni a conservare il potere, soffocando nel sangue ogni opposizione. Fu
solo con l’avvento al potere del nuovo Duca di
Milano Filippo Maria Visconti che questo regno
del terrore ebbe termine. Le isole poi vennero cedute alla famiglia Borromeo.
MONUMENTO AI 42 MARTIRI
A Fondotoce c’è il “Parco della memoria e della
pace” e la “Casa della Resistenza”.
Il 20 giugno 1944 una processione di 43 persone
sfilò da Intra fino a Fondotoce. Erano partigiani
arrestati durante il rastrellamento in Val Grande e
tra loro c’era anche una
donna. Qui vennero tutti Esperienze in classe
30
fucilati dai tedeschi. La villa Caramora di Intra era la sede del comando tedesco.
VILLA TARANTO
I meravigliosi giardini botanici di Villa Taranto si
trovano sul promontorio della Castagnola. Essi
sono la creazione del capitano scozzese Mc
Eacharn che iniziò a realizzare tali giardini nel
1931.
Nel 1939 il capitano, non avendo eredi diretti,
decise di donare la proprietà allo Stato italiano.
Dal 1996 la villa non è visitabile perché sede
della Prefettura della provincia di Verbania. Il
25 agosto 2012 un violento temporale ha distrutto la maggior parte delle piante pregiate.
storia
la
e
e
n
rigi
…sull’o i olimpionici
ch
dei gio
L'origine
degli antichi Giochi olimpici
si è persa, anche se esistono
molte leggende. Il primo documento scritto che
può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di
una festa con una sola gara: lostadion. Da quel
momento in poi tutti i Giochi divennero sempre più
importanti in tutta la Grecia antica. Successivamente altri sport si aggiunsero alla corsa e il numero di gare crebbe fino a venti, e duravano sette
giorni. Le Olimpiadi avevano anche un'importanza
religiosa, in quanto si svolgevano in onore
di Zeus, re degli dèi.
I vincitori delle gare venivano fatti oggetto di ammirazione e immortalati in poemi e statue, e fregiati di una corona di alloro.
I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo
tra le due celebrazioni divenne noto come Olimpiade; i Greci usavano questa suddivisione per il computo degli anni. Per tutta la durata
dei giochi venivano sospese le ostilità in tutta la
Grecia.
La partecipazione era riservata ai cittadini greci
maschi liberi. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti permetteva solo ai membri
delle classi più facoltose di prendere in considerazione la partecipazione.
A differenza dei Giochi olimpici moderni, solamente uomini che parlavano greco potevano partecipare alle celebrazioni. Si consideravano giochi
"internazionali" poiché i partecipanti provenivano
dalle varie città stato della Grecia, ed anche dalle
colonie.
I Giochi persero gradualmente importanza con
l'aumentare del potere romano in Grecia: all'inizio
furono benvoluti e aperti
Esperienze in classe anche
a Romani, Fenici, Galli e altri popoli sottomessi (Nerone, ad esempio, aprì un enorme edizione
dei giochi a Roma in cui tutti gli
atleti
dell'Impero
Romano poterono partecipare, lui compreso),
ma
quando
il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell'Impero Romano, i Giochi olimpici
vennero visti come una festa "pagana". Nel 393
d.C., l'imperatore Teodosio I, assieme al Vescovo
di Milano Ambrogio, li interruppe. Si pose così fine
a una storia durata oltre mille anni.
Dopo quasi 15 secoli di interruzione, nel
1896 Pierre de Coubertin ristabilì i giochi olimpici modernizzando molte delle loro regole
(potevano partecipare atleti di tutto il mondo, le
olimpiadi si svolgevano in nazioni sempre diverse
e dal 1900 potevano partecipare anche le donne,
per esempio).
Le gare
Le competizioni in cui gli atleti si misuravano erano:
Stadion (gara di corsa)
Diaulos (corsa sulla distanza doppia dello Stadion)
Dolicos (corsa di resistenza)
Pugilato
Lotta
Pancrazio(arte marziale , un misto tra lotta e
pugilato)
Pentathlon (salto in
lungo, tiro del giavellotto, lancio del
disco, corsa, lotta)
Hoplitodromos
(corsa con le armi)
Gare equestri (corse dei
carri e dei cavalli)
tezza di spirito.
31
IL PENTATHLON
I Greci inventarono il Pentathlon che comprendeva cinque esercizi scelti tra i più
duri e i meno faticosi, in modo che le cinque gare potessero eseguirsi facilmente
l’una dopo l’altra. Il pentathlon fu come la sintesi della
ginnastica greca e il trionfo
degli esercizi migliori per lo
sviluppo armonico delle forme, della forza e della sveltezza del corpo umano.
Il reperto storico più significativo al riguardo è il
grande mosaico scoperto nelle Terme di Caracalla e che ora si trova nel Laterano, nel quale si
possono ammirare delle rappresentazioni fedeli
delle cinque gare che costituiscono il pentathlon
o quinquerzio.
PENTATHLON
ALLE OLIMPIADI
Il pentathlon venne introdotto
per la prima volta in Olimpia
nel 708 a.C. E’ noto che nel
pentathlon, ove uno dei concorrenti avesse vinto tre delle
cinque gare, si procedeva a
proclamarlo vincitore senza
perdere ulteriore tempo nello
svolgimento delle altre gare
divenute superflue. Se invece
due atleti vincevano due gare
per ciascuno, gli altri concorrenti erano eliminati e
l’ultima prova,
la lotta, decideva a quali
dei rimasti in
lizza toccasse
la corona.
L’ANTICA AGONISTICA GRECA – LE 5 PROVE
L’educazione ginnico/sportiva dei Greci si basava soprattutto sulla pratica del pentathlon (corsa
– salto – lotta – lancio del disco – lancio del
giavellotto) a cui si aggiunsero poi il pugilato e il
pancrazio.
Veniva prima la corsa, come esercizio base,
diretta a fortificare le gambe.
Il secondo esercizio era il salto, che fu introdotto
nella 18° Olimpiade.
Il terzo esercizio era il lancio del giavellotto, esercizio educativo di vigore e destrezza per i giovani
e di preparazione alla guerra per i soldati.
Il giavellotto era un bastone non molto lungo, fatto
“a punta” all’estremità. Spesso veniva lanciato col
sussidio di una correggia “ad ansa” entro la quale
i lanciatori passavano l’indice e il medio. Veniva
portato dal lanciatore fino al livello dell’orecchio e
poi lanciato con un rapido passo
in avanti, alla maggior distanza
possibile.
Il quarto esercizio era il lancio del
disco, imprimeva sviluppo ai muscoli delle spalle e delle braccia
nonché alla forza della mano. Riuscivano vincitori quelli che lanciavano il disco alla maggior distanza o
altezza.
Il quinto esercizio era la lotta, entrata
probabilmente
nelle gare della 15°
Olimpiade. I suoi
scopi erano il vigore fisico, la destrezza, l’agilità, la pron-
PENTATHLON:
LE
PROVE
Affidandoci
alla
testimonianza delle fonti, l’ordine delle prove nel pentathlon è: corsa, salto, disco, giavellotto, lotta.
Per quanto riguarda l’ordine con cui si succedevano le gare, si premette che non è certo che tale
ordine fosse fisso e che non variasse a seconda
dei tempi e dei luoghi. L’unica cosa che sappiamo
di sicuro è che la lotta era l’ultima gara.
Nessun concorrente avrebbe comunque potuto
ben figurare in un'altra gara dopo parecchie e faticose riprese di lotta. La vecchia ipotesi che fosse
necessaria la vittoria in tutte e cinque le gare, può essere messa da
parte perché la vittoria nel pentathlon sarebbe stata estremamente
difficile in quanto raramente poteva
accadere che un atleta vincesse tutte e
cinque le gare. Il pentathlon cominciava
con la corsa, la distanza era di uno stadio, poteva essere fatta a batterie, se
necessario. La linea di partenza ad Olimpia poteva accogliere venti concorrenti. La gara di salto, lancio del disco e
del giavellotto si eseguivano come ai
giorni nostri: tutti gareggiavano contro tutti.
Le gare di lotta si svolgevano su gironi. Era
ammessa solo la lotta in
piedi ed era necessario
far cadere l’avversario
tre volte per poter vincere. Esperienze in classe
Quest’anno noi di quinta stiamo studiando Londra con i suoi monumenti e le sue tradizioni… Ognuno di noi ha approfondito un argomento con una ricerca e la maestra le ha riunite tutte per scambiarci
ra
d
n
le informazioni. Noi le stiamo studiando in inglese, ma qui ve le riLo
…su
portiamo in italiano… naturalmente. Speriamo che possano interessarvi e,
perchè no, magari esservi utili per una futura gita in questa bellissima città!!!
32
LONDRA...
Capitale e più grande città del Regno Unito e dell’Inghilterra, è situata nella parte meridionale della Gran Bretagna. È
una metropoli multietnica ed è anche la città più popolosa dell’Unione Europea. L’area metropolitana conta quasi 14
milioni di residenti e si estende per svariate decine di chilometri lungo la valle del Tamigi, fino al suo enorme estuario.
Molti degli abitanti, chiamati londinesi (londoners), provengono dall'estero o sono di origine straniera: Londra risulta
così una delle città più cosmopolite del mondo. È la città più visitata al mondo dal turismo internazionale.
Le nostre ricerche... in breve
no delle mura nella zona sud-est sulle rive del Tamigi.
La Torre fu utilizzata come prigione per personaggi di
alto rango e per dissidenti religiosi.
Oggi è affollata di turisti che fanno un giro nel parco o
visitano i “Gioielli della Corona” , i gioielli furono portati
in un’ala della Torre nel 1303 (Jewel House), dopo che
1- PALAZZO REALE “Buckingham Palace”
Buckingham Palace o semplicemente “The Palace” è
la residenza ufficiale del sovrano del Regno Unito (ora
la regina Elisabetta II) ed è il luogo in cui si svolgono
numerose cerimonie ed è anche una notevole attrazione turistica. Si svolge ogni giorno la cerimonia del “
Cambio della Guardia”, una delle maggiori attrazioni
turistiche. Quando la regina è a palazzo viene innalzato sul pennone
il “Royal Standard”, lo stendardo ufficiale
dei sovrani del
Regno Unito,
quando non è
a palazzo viene issata la
“Union Flag”.
La prima regina ad abitare a
Buckingham
Palace fu la
regina Vittoria.
Giorgio
2- TORRE DI LONDRA “Tower of London”
La Torre di Londra "Torre Bianca" (White Tower) è stata fondata nel 1078 da “Guglielmo il Conquistatore” per
proteggere la città stessa
dagli invasori esterni all'inter-
Esperienze in classe
furono rubati dall'Abbazia di Westminster e
recuperati quasi immediatamente. I gioielli
della Corona (corone, scettri, globi, spade,
anelli..) sono costituiti dagli oggetti portati
dal sovrano o indossati durante le cerimonie.
Silvia
3- I PONTI
“London Bridge E Tower Bridge”
Il London Bridge è un ponte sul Tamigi a
Londra, che collega la “City of London”, cioè
la parte più antica della città di Londra, al
borgo londinese di Southwark. Si trova tra il
Cannon Street Railway Bridge e il Tower
Bridge, altri due importanti ponti di Londra.
Il London bridge originale, chiamato ora Old
London Bridge, era uno dei ponti più famosi
del mondo. Fu l'unico ponte sul Tamigi fino al 1729.
Il Tower Bridge è è uno dei principali simbolo di Londra, è un ponte levatoio situato sul fiume Tamigi. Il suo
nome (che significa letteralmente "Ponte della Torre")
deriva dal fatto che collega il distretto di Southwark alla
Torre di Londra.
Il Tower Bridge è un ponte piuttosto recente (1894),
che grazie a moderne tecnologie riesce ad aprirsi entro
90 secondi (un minuto e mezzo) per lasciar passare le
navi fino al ponte adiacente, il London Bridge. Questo
ponte è costituito da due torri che sono collegate in
cima da due passerelle luminose il cui obiettivo principale è quello di aiutare la struttura a resistere alla forte
sollecitazione dovuta al sollevamento del ponte. Ci sono quasi 300 gradini per raggiungere la cima delle torri
anche se vi si può giungere per mezzo di un ascensore.
Alice
4 - TORRE
DELL’OROLOGIO
“Big Ben”
(No Big Beng!)
“Big Ben” è il nome
della campana del
Grande Orologio di
Westminster,
sulla
Clock Tower (Torre
dell'orologio, dedicata a Santo Stefano),
posizionata all'angolo nord-est del Palazzo di Westminster, conosciuto anche come “House of
Parliament”.
A Londra tradizionalmente viene chiamata Big Ben l'intera
torre
dell'orologio,
alta 96.3 metri.
Il nome ufficiale di quest'ultima è però diventato
“Elizabeth Tower” a fine giugno 2012.
Ufficialmente il nome della campana (una delle cinque
dell'orologio) è però “Great Bell”. Non si hanno notizie
certe riguardo all'origine del nome "Big Ben". Una teoria sostiene che il nome derivi da Sir Benjamin Hall, supervisore dei lavori per la ricostruzione del Palazzo di
Westminster.
La campana maggiore, ufficialmente conosciuta come
Great Bell, è la più grande campana della torre e fa
parte del Grande Orologio di Westminster. La campana
è meglio conosciuta con il soprannome di "Big Ben".
Questa campana cominciò a suonare nel mese di luglio 1859.
Il carillon suona ogni
quarto d'ora mentre il Big
Ben rintocca solamente le
ore e il suo suono è sentito in un raggio di circa
due chilometri.
Stefano
5 - RUOTA PANORAMICA “London eye”
“London eye” ("Occhio di
Londra"), o anche con il
nome di “Millenium wheel” (Ruota del Millennio) è
una ruota panoramica costruita nel 1999
ed aperta al pubblico nel Marzo del 2000.
Con i suoi 135 metri, era la più alta del
mondo.
Il London Eye è diventato l’attrazione a pagamento più
popolare nel Regno Unito, con 3.5 milioni di visitatori
all’anno.
Il London Eye si innalza per 135 metri all’estremità ovest dei Jubilee Gardens, sulla riva sud del Tamigi tra il
Ponte di Westminster e lo Hungerford Bridge.
Emanuele
33
6 - IL FIUME TAMIGI “River Thames”
Il Tamigi (Thames) è un fiume dell'Inghilterra meridionale che attraversa Londra e sfocia nel Mare del Nord:
ancorché non sia il maggiore per lunghezza e portata,
è da considerare di gran lunga il primo fiume del Regno Unito per importanza storica ed economica.
La lunghezza del fiume è oggetto di discussioni perché
se è abbastanza chiaro dove inizi non è assolutamente
certo dove finisca; comunque è tra i 272 e i 365 Km.
ciò che lo rende importantissimo è la larghezza dell'estuario ed il fatto che la marea, lo risale ben oltre il centro di Londra, rendendolo navigabile in ogni stagione.
Alessandro
7 - METROPOLITANA “The Underground - The
Tube”
La metropolitana di Londra (London Underground) è la
più antica rete metropolitana del mondo, la più estesa
d'Europa e la seconda per estensione vantando ben
460 km di linea autonoma di cui il 45% costituito da
gallerie sotterranee, superati solamente dai 467/5 km
del recente impianto di Shanghai.
La metropolitana di Londra fu inaugurata il 10 gennaio
1863 e conta 382 stazioni dislocate in tutta
l'area della Grande
Londra.
La metropolitana di
Londra viene comunemente chiamata dai
suoi
abitanti
"Underground" o, più
familiarmente,
"the
tube" (il tubo) per la
forma dei suoi tunnel,
a sezione circolare.
Viola
Esperienze in classe
8 - GUARDIE REALI “Queen’s Guard”
Il palazzo di
“Buchingham
Palace” è stato più volte
oggetto di intrusioni. Come misura di sicurezza,
non esistono mappe dettagliate moderne degli interni, e le sentinelle armate
di fronte al palazzo non
hanno solo scopi cerimoniali, ma anche di proteggerlo da eventuali intrusioni. Il palazzo ha un suo
ufficio di Polizia e i membri
della famiglia reale hanno
delle guardie del corpo. A
circa 275 metri dal palazzo inoltre vi è la caserma delle guardie reali.
Il Cambio della Guardia è un prestigioso e tradizionale
rituale in Inghilterra. L'intera manifestazione si svolge di
fronte al Palazzo reale.
Gli Yeomen Warders (nome completo: Yeomen Warders of Her Majesty's Royal Palace and Fortress the
Tower of London), meglio noti col nomignolo di Beefeaters, sono i guardiani della Torre di Londra. In italiano
significa "Guardie maschie di Sua Maestà del Palazzo
Reale e della fortezza della Torre di Londra".
In origine il loro obiettivo era quello di tenere a bada
ogni eventuale prigioniero rinchiuso all'interno del perimetro della Torre e, soprattutto, di salvaguardare i numerosi e preziosi gioielli della Corona inglese. Attualmente i Beefeaters consistono in una sorta di guida
turistica e fungono da attrazione per il pubblico.
Riccardo
34
9 - TAXI NERI “Black cabs”
I taxi di Londra vantano una lunga storia: le vetture sono nere, e vengono chiamate tradizionalmente black
cabs o Hackney carriages, nome che deriva dal quartiere di Hackney dove già nel 1654 si rese necessaria
un'ordinanza per regolarne il servizio ed il traffico.
Fino ai primi anni del Novecento, i "taxi" consistevano
in carrozze trainate da cavalli. Successivamente vi fu
l'avvento dell'automobile ed i taxi di Londra assunsero
l'aspetto odierno di berline nere: nel 2011, si contavano
circa 22000 black cabs in città.
Ogni tassista deve superare un esame di conoscenza
delle strade e dei luoghi di interesse della capitale britannica chiamato The KnoEsperienze in classe wledge per poter operare
Questi veicoli sono un simbolo talmente tradizionale di
Londra che per il giubileo della regina Elisabetta II vennero colorati d'oro 50 cabs, uno per ogni anno di regno
della monarca.
Matteo V.
10 - MUSEO DELLE CERE “Madame Tussauds”
Il museo delle cere di Londra “Madame Tussauds”
è famosissimo, è uno
dei più famosi musei delle cere
al mondo.
Marie Tussaud era
una donna
di origini
francesi e
aveva imparato l'arte di modellare la
cera fin da
piccola,
creando i primi capolavori. Nel 1802 lascia Parigi per
l'Inghilterra, portando con sé le sue opere, e da questa
collezione nasce l'attuale museo delle cere di Londra.
All'interno del museo inglese, il più celebre, si possono
ammirare le statue dei personaggi che hanno scritto la
storia, dal re Enrico VIII a George W. Bush, passando
per Hitler e la regina Elisabetta II, accanto ai quali si
trovano statue di divi dello spettacolo di ieri e di oggi,
sportivi ed altri ancora.
Inoltre ci sono altre attrazioni spettacolari, come il planetarium, nel quale si può simulare un viaggio nello
spazio, e la camera degli orrori interpretata da veri attori.
I personaggi con più raffigurazioni in cera sono la regina Elisabetta II e le cantanti Lady Gaga e Kylie Minogue.
Lorenzo
11 - CABINA TELEFONICA “Telephone Red Box”
La cabina telefonica inglese
(The) è una cabina telefonica di un telefono pubblico
ed è una vista familiare per
le strade del Regno Unito.
La prima cabina inglese
(KIOS n.1) è del 1920, ma
non era rossa e non piaceva, così nel 1923 fu indetto
un concorso che fu vinto da
Sir Giles Gilbert Scott, il
quale propose di costruire
una cabina in ghisa di colore
rosso, perché più facilmente
individuabili.
Matteo B.
12 - LA GUIDA A SINISTRA “Left Way”
Come ben si sa a Londra e in tutto il Regno Unito si
guida sul lato sinistro della strada, l`opposto di come si
guida in Italia e nella maggior parte del mondo.
Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint
Vincent e Grenadine, Isole Salomone,
Santa Lucia e Tuvalu.
Elisabetta II è anche capo del Commonwealth e governatrice suprema della Chiesa Anglicana, comandante
in capo delle forze armate e signore dell'Isola di Man.
È salita al trono del Regno Unito il 6 febbraio 1952, alla
morte del padre Giorgio VI.
Circa 125 milioni di persone nel mondo sono suoi sudditi.
È sposata con Filippo Mountbatten dal 20 novembre
1947 e ha quattro figli: Carlo (1948), Anna (1950), Andrea (1960), Edoardo(1964). Ha otto nipoti e due pronipoti.
Clasissa
35
In passato quasi tutti camminavano sul lato sinistro
della strada, si era nella posizione migliore per poter
usare la spada. Risultava anche più facile salire a cavallo dalla parte sinistra. Questa pratica fu addirittura
formalizzata intorno il 1300 in un editto papale da Papa
Bonifacio il quale disse a tutti i pellegrini di viaggiare
sul lato sinistro della strada.
Nel 1773 per un improvviso aumento di cavalli sulle
strade il Governo Britannico introdusse "The General
Highway’s Act", un codice stradale in cui si raccomandava di tenere la sinistra.
Verso la fine del `700 i primi camionisti in Francia e in
America cominciarono a trasportare prodotti agricoli in
grandi vagoni tirati da numerosi cavalli. Questi vagoni
non avevano il sedile per l`autista e quest`ultimo si sedeva sull`ultimo cavallo a sinistra , cosi poteva avere il
braccio destro libero per poter frustare i cavalli e ovviamente voleva che chi arrivava in senso opposto gli
passasse sulla sinistra. Nel 1794 fu introdotta una legge a Parigi in cui veniva stabilito di tenere la destra.
La maggior parte dell`Europa incominciò a viaggiare
sulla destra , ovviamente esclusi i paesi che si erano
opposti a quest`ultimo quali appunto il Regno Unito che
continuò a viaggiare sulla sinistra portando le sue regole nelle sue colonie quali India, Africa, Australia e Asia.
Beatrice
13 - LA REGINA ELISABETTA II
“Queen Elizabeth II”
Elisabetta II, nome completo Elizabeth Alexandra Mary
(Londra, 21 aprile 1926), è la regina del Regno Unito.
Figlia di re Giorgio VI e di Elizabeth Bowes-Lyon, e
primogenita dei duchi di York è anche regina di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados, Belize,
Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua
14 - SHERLOCK HOLMES
Sherlock Holmes è il famoso detective inglese, dotato
di grande intuito, raccontato nei romanzi di Sir Arthur
Conan Doyle alla
fine del XIX secolo, protagonista di romanzi
e racconti appartenenti al
genere letterario
del giallo.
Holmes è molto
bravo a risolvere i casi
grazie al suo intuito, alle capacità di deduzione e ad
alcuni modi di fare che lo caratterizzano. Lo scrittore
americano Matt Herron ha estrapolato dai suoi racconti
cinque lezioni che possono aiutarci ad avere successso in tutti gli ambiti:
1. attenzione ai dettagli; 2.alcuni mistari non sono mai
risolti; 3. confrontarsi con un amico; 4. la reputazione ti
precede; 5. Affrontare il problema da punti diversi.
Il modo di dire più tipico attribuito ad Holmes è la frase
«Elementare, Watson!» (Elementary, my dear Watson!), quando egli spiega, con una certa sufficienza,
all'amico medico la soluzione di un caso. In realtà questa celebre frase non è mai stata pronunciata testualmente dal personaggio nelle storie scritte da Doyle. In
realtà i diversi romanzi, rispondendo a una domanda di
Watson, fa semplicemente uso del modo di dire
«Elementare!», riferito a un suo ragionamento, «Ogni
volta che glielo si spiega, qualsiasi problema diventa
per lei elementare»; la frase «Elementare, mio caro
Watson!» ha fatto la sua apparizione in uno dei tanti
film sul grande detective.
Sia il modo di dire, sia la pipa e il cappello, divenuti per
il grande pubblico gli elementi distintivi di Sherlock Holmes, dunque sono in realtà invenzioni a posteriori, in
genere di origine teatrale, riprese poi dal cinema.
Martina
15. AUTOBUS INGLESI “Duble-decker”
Gli autobus a due piani (in inglese double-decker) sono
dei particolari tipi di autobus dove l'abitacolo per i passeggeri è su due livelli.
Tra le nazioni in cui questo tipo di autobus è diffuso,
tradizionalmente vi è la Gran Bretagna, in particolar
modo con il modello Routemaster. Nella capitale, Londra, sarà in funzione un nuo-
Esperienze in classe
36
vo modello di
autobus a
partire dal
2011, con un
nuovo design.
Gli autobus
rappresentano un mezzo
comodo
e
veloce per viaggiare a Londra e permettono al contempo di ammirare splendidi panorami lungo il percorso.
La guida degli autobus del centro di Londra è sufficiente per la maggior parte dei viaggiatori.
Elena
16.PIATTI TIPICI DI LONDRA
Di solito il tipico menù inglese non prevede molta scelta, ma nonostante ciò si possono trovare squisiti piatti
tradizionali; eccone alcuni tra i più conosciuti:
- Full English Breakfast (colazione completa inglese)
– Anche conosciuta come “bacon and eggs” (pancetta
e uova) o “fry-up” (frittura), è qualcosa che nonostante
l’idea erronea generalizzata, si mangia solo in occasioni speciali. La colazione inglese si compone di fette di
bacon,
uova
fritte,
salsicce,
fagioli,
“hash
brown” (patate e briciole di pane fritte insieme con la
forma
di
un
hamburger),
“black
pudding” (sanguinaccio), pomodoro fritto e funghi, il
tutto accompagnato da una fetta di pane tostato, che si
serve al lato del piatto. Insomma, un autentico festival
di calorie, ed è per questo che viene mangiato solo in
determinate ricorrenze.
- Baked / Jacket Potato (patate al forno o giacca di
patate) – Il preferito dai britannici! È una ricetta semplicissima, a base di patate cotte al forno fino a che la
pelle risulti croccante e l’interno morbido e soffice. Terminata la cottura, si divide a metà la patata e si serve
con burro o margarina e una grande varietà di ripieni
come tonno e maionese, formaggio e fagioli, formaggio
e insalata di cavolo.
- Fisch and chips (pesce con patate) Inutile descriverlo, data la sua grande popolarità. È uno dei piatti più
esportati, a base di merluzzo fritto in pastella o impanatura e abbondanti patatine, anch’esse fritte.
- Afternoon tea (Il tè delle 5) E' una tradizione che risale all'800, nata per bloccare i
Esperienze in classe morsi di fame di una duches-
sa. Oggi per gli inglesi è un vero e proprio rito, che tutti
possono sperimentare in uno dei prestigiosi hotel di
Londra, tra minisandwich al salmone, pasticcini al cioccolato e 30 varianti di tè.
Matteo C.
17. OLIMPIADI DI LONDRA 2012 “The Olimpic Games London 2012”
Giochi della XXX Olimpiade si sono svolti a Londra,
Regno Unito, dal 27 luglio al 12 agosto 2012. La capitale britannica è divenuta così la prima città ad aver
ospitato per tre volte un'Olimpiade estiva, dopo
l'edizione del 1908 e quella del 1948.
La cerimonia di apertura si è svolta il 27 luglio. La cerimonia, fortemente centralizzata sulla storia inglese, è
stata diretta dal regista e sceneggiatore vincitore del
Premio Oscar Danny Boyle.
La cerimonia di chiusura si è svolta il 12 agosto. Durante la cerimonia c'è stato il passaggio della bandiera
olimpica da Boris Johnson, sindaco di Londra, a Eduardo Paes, sindaco di Rio de Janeiro, la città che ospiterà i XXXI Giochi olimpici.
Il programma dispone di 26 sport olimpici per un totale
di 39 discipline. Il programma dei Giochi Paralimpici
prevede 20 sport e 21 discipline. Hanno partecipato
circa 204 Nazioni e 10.500 atleti. Sono state assegnate
4700 medaglie.
Melissa
18. UNA STORIA INGLESE “Guy Fawkes”
Guy Fawkes (York, 13 aprile 1570 – Londra, 31 gennaio 1606) è stato un militare, attivista politico e rivoluzionario inglese. Noto anche sotto gli pseudonimi di Guido
Fawkes e John Johnson, Guy Fawkes (talvolta scritto
anche Faukes o Faux) era membro di un gruppo di
cospiratori cattolici inglesi che tentarono di assassinare
con un'esplosione il re Giacomo I d'Inghilterra e tutti i
membri del Parlamento inglese riuniti nella Camera dei
Lord per l'apertura delle sessioni parlamentari dell'anno
1605.
Il 5 novembre 1605 il complotto fu scoperto da Thomas
Knyvet, un soldato del re, e i 36 barili di polvere da
sparo furono disinnescati.
Da allora, ogni 5 novembre, nel Regno Unito e in Nuova Zelanda i bambini vanno in giro per il paese con dei
fantocci, recitando una filastrocca, a chiedere soldi da
dare ai genitori per comprare i fuochi per il falò. La celebrazione è nota con il nome di “Guy Fawkes Night”
ovvero La notte di Guy Fawkes.
Federica
37
Testi buffi
-classi quinte-
LA CLASSE QUINTA B PRESENTA: L’ANGOLO DEL BUONUMORE!!!
Se due risate ti vuoi fare
Con noi ti devi soffermare...
Abbiamo studiato dei testi divertenti
e abbiamo imparato che per far ridere bisogna essere assai intelligenti...
Nella scrittura ci siamo cimentati
e se perfetti non saremo proprio stati...
Siam sicuri che ci vorrete perdonare,
ma far ridere è davvero un grosso affare!!!
Un ippopotamo in piscina
Sono andata in piscina e sotto l’acqua ho visto un
ippopotamo, prima pensavo che fosse una visione ottica, poi mi sono strofinata gli occhi e ho bevuto un bicchiere d’acqua e poi ho guardato e l’ho
rivisto, ho provato a lanciargli un sassolino, ma
l’ha mangiato in un boccone! Era uno strano animale. Era grigio con delle palline rosa sul naso. Mi
tuffai e provai a salire sulla sua testa, ma lui sembrava un bufalo arrabbiato che si muoveva da tutte le parti.
La mamma voleva andare in piscina, ma io la fermai e le dissi: -L’acqua no è molto pulita!- Presi
l’ippopotamo e lo portai in camerino, poi lo portai
dal mio vicino molto noioso e dopo pochi minuti si
sentivano delle urlaaaaaa!!!
Silvia
Un Ippopotamo in piscina
Nelle foreste c'era una grande carestia e molti ippopotami stavano scomparendo.
Un ippopotamo che aveva molta sete decise di
incamminarsi, così camminò per tre giorni. Ad un
certo punto vide strane costruzioni e decise di entrarci.
Entrando tutti urlavano e lui pensò che questa
gente era proprio pazza!
Poi vide in lontananza dell'acqua; saltò il cancello
e si tuffò con sollievo, quasi privo di pensieri; come se si fosse lanciato in una vasca di gelato.
Una volta tuffato si ritrovò davanti un super sedere, poi sentì urlare.
Così le disse: -Senti mo non è che hai qualche
serata libera ceniamo a chiaro di palude?- Poi si
girò e scoprì il viso di un umano.
Viola
Un elefante nel letto
Chi porta un elefante nel letto è fuori di zucca! Ti
butta giù di qua , ti butta giù di là. Una volta mi
sono sentito come una sottiletta perché mi schiac-
ciò. Lo vorrei butta re giù dalla finestra mentre
dorme, ma non posso perché non ci passa ed è
troppo pesante.
Emanuele
Un ippopotamo in piscina
Un giorno andai in piscina per fare il bagno, dopo
due ore sono andato sott'acqua e ho visto un ippopotamo che stava bevendo, prima di bere ha
mangiato patatine poi è entrato subito in acqua,
ma ci ha ripensato ed è uscito subito, quando è
uscito dall'acqua andò sul trampolino e fece un
supertuffo e svuotò tutta la piscina e per un pelo
non mi ha schiacciato.
Matteo V.
Un alieno al supermercato
Un giorno, mentre passeggiavo, vidi uno strano
coso che si avvicinava sempre più veloce e si
schiantò a terra e da lì uscì uno strano essere tutto verde, con tentacoli rossi, occhi blu impassibili
e una strana cinta attorno alla vita e mi disse:
<<Mio nome Jumpingh>> io ero impressionato ma
lui disse: <<Entrare edificio>> ed entrò in un supermercato, in cui c'erano cinque reparti:
Reparto 1: era il reparto della carne e pesce.
"Jumpingh" decise di assaggiare un po’ di carne
non sapendo che cos'era, ma gli sembrava gustosa a guardarla, lui la morse ma era congelata,
rabbrividì e la lanciò dietro e colpì una signora che
cominciò a urlare e scappò via, alcune persone lo
rimproveravano: <<Non si fa! Chi ti ha insegnato
le buone maniere?>> ma lui non capiva e andò al
reparto 2: reparto uova. Lì trovò i pacchetti di uova, per la precisione sei uova a pacchetto, comunque le pestò a più non posso e le usò come scarpe uscendo a striscioni andò nel reperto 3: reparto
surgelati. "Jumpingh" aprì tutti gli scaffali e mise
dentro la mano che si congelò, sarà perchè nel
suo pianeta fa sempre caldo, lui abita a Mercurio,
comunque cominciò a ur-
Esperienze in classe
lare finchè non sbatté e il ghiaccio si
spezzò. Stanco di tutte quelle disavventure "Jumpingh" andò di corsa e
finì contro un commesso che gli disse: <<Vuole
un bollino?>> "Jumpingh" accettò, dopo arrivò alla
cassa e col bollino che aveva ricevuto vinse un
pupazzo e insieme giocarono per sempre e lui
rimase sul nostro pianeta: la Terra.
Riccardo
38
Un ippopotamo in piscina
Un giorno in piscina arrivò l'ippopotamo Yppo. Si
mise in costume e si adagiò sul bordo della piscina, prese un bello slancio e si tuffò. A un tratto si
accorse che era troppo in sovrappeso, allora si
avvicinò il bagnino che cercò di prenderlo, ma affondò anche lui. Allora arrivò l'alto bagnino e affondò anche lui, ma dopo qualche secondo arrivò
un gruppo di bagnini che caddero giù anche loro;
allora arrivò un altro bagnino con il montacarichi e
prese tutto il malloppo di bagnini e così l'ippopotamo disse: -Starò a casa mia per sempre!-.
Alice
Un alieno al supermercato
Salve io mi chiamo Futhuro e sono un extraterreste e stavo andando nel mio pianeta, che si
chiama Predifinit, quando, a un certo punto, vidi
un pianeta stranissimo, era tutto azzurro e un po'
verde e visto che non lo avevo esplorato decisi di
andarlo a vedere.
Atterrai davanti a una cosa colossale, sembrava
una grande casa e decisi di entrare, vidi degli esserini pelati con qualche pelo sulla testa e avevano delle cose colorate addosso e, visto che avevo
bevuto tanto, dovevo fare le mie cose private, decisi di andare in quella cabina.
Entrai ma, prima di entrare, vidi fuori, appeso alla
porta, un cartellino con su un omino con la gonna
e sull'altro cartellino c'era solo un omino e decisi
di entrare in quello che aveva la gonna ma dentro
c'era un essere strano e stava facendo i suoi bisognini e disse: -Aaaaaa! Un alieno nel bagno delle
donne!- Visto che non avevo capito niente feci un
verso e la signora svenne.
Quando sono uscito dal bagno vidi tantissima roba da mangiare, mi incamminai e vidi una cosa
strana, bianca, morbida e liscia e me la misi nel
naso, nelle orecchie e in bocca, ma tutti gli extraterrestri mi continuavano a dire: -Ma che cosa stai
facendo qui orribile mostro con la nostra cartigenica?- e io, come sempre, feci un urlo e la maggior
parte degli extra-terrestri svenne.
Dopo aver tolto la cosa-igienica dal naso, dalle
orecchie e dalla bocca decisi di esplorare meglio
la "casa" colossale.
Entrai dentro un reparto e vidi con gioia immensa
che era pieno di cose dolci! Era il mio paradiso
quel posto! E mi abbuffai, ma ad un certo punto si
sentii un tuono micidiale,
Esperienze in classe
era mia madre, così dissi ciao nella mia lingua e
ritornai sul mio pianeta
Melissa
Un ippopotamo in piscina
Un giorno stavo andando in camerino in piscina.
Aprii la porta del mio camerino e ... piantai un urlo.
C'era un grossissimo sederone, così richiusi la
porta con la chiave e andai a chiamare il proprietario; ma lui sul momento non mi credette, però mi
seguì. Aprimmo la porta, ma non c'era nulla, dopo
tre secondi cadde in testa al proprietario una massa di lardo e ciccia. Era un ippopotamo femmina
con un grosso costume rosa a pois bianchi. L'ippopotamo grugnì qualcosa e si diede alla fuga,
ma chiusi la porta e chiamai l'ambulanza per il
proprietario e la accalappia-ippopotami per l'ippopotamo. Quando la accalappia-ippopotami arrivò,
l'ippopotamo pian piano scomparve e anche tutto
quello attorno scomparve. Era tutto un sogno!
Matteo C.
La donna in Inghilterra
Una signora dell'Inghilterra trascorre delle vacanze in Germania, quando stava camminando vede
una casetta carina e decise che per le prossime
vacanze andrebbe bene. Quando torna in Inghilterra pensa che non aveva visto il wc allora decide di mandare una lettera al pastore a cui aveva
affittato la casa: -Caro pastore che mi ha ospitato
nella sua casa, gli volevo chiedere se mi può comunicare dove si trova il wc. Cari saluti, Carly.Il pastore pensava che fosse una chiesa (wach
cril) allora scrive: -Cara signora il wc si trova 12km
distante dalla casa, si può raggiungere in bici, a
piedi e in auto. Per chi lo frequentasse spesso si
può portare del cibo così può restare tutto il giorno. Ci sono 40 posti a sedere e 120 in piedi, i
bambini si siedono vicino ai genitori, c'è l'aria condizionata per evitare gli odori, all'entrata si dà un
foglio e si ritira all'uscita, chi arriva in ritardo usa
quello del vicino, poi tutto viene raccolto per i poveri. Vengono presi dei fotografi per fare le foto in
pose diverse (particolari). Fuori dal wc ci sono gli
ultrasuoni per far sentire tutto quello che si fa
all'interno.
Spero di aver risposto a quello che mi avete chiesto.
Saluti, il pastore Ohog.
Clarissa
Jeik a scuola
-Ludovica! Ludovica! Ti ho raccontato l'ultima?-, No! Dai raccontamela Mirta, non vedo l'ora di saperla!-, -Allora mettiti comoda e ascolta...
Ieri son andata normalmente a scuola, come tutti i
giorni e quando sono entrata in classe non c'era
nessuno a parte un tizio strambo che guardava la
lavagna con un astuccio strano. Allora andai a
sedermi al mio banco dietro questo tizio strano e
per chiedermi qualcosa non si girò tutto ma girò
solo la testa, e questo mi fece molta impressione.
Così gli chiesi cosa voleva e lui mi rispose: Io;sono;Jeik- io risposi: -Ok Jeik, cosa vuoi sapere?-, - Ah! Allora parli la mia lingua. Bè comunque
volevo sapere di che cosa ci interroga oggi la maestra. Io, un po’ sbalordita, gli risposi: Oggi ci interroga di storia, precisamente sugli antichi Galli.-,
-A grazie!-.Dopo un po’ arrivò la maestra e subito
dopo i saluti cominciò a interrogare Jeik :-Jeik,
dove abitavano gli antichi Galli?-, -Signora maestra gli antichi Galli vivevano in... un vecchio pollaio!!- e la maestra :-Dai, forse questa non la sapevi, ma questa e da sapere. Che cosa mangiavano
gli antichi Fenici?- e Jeik: -Le antiche marmotte!Dopo questa risposta tutti ci mettemmo a ridere,
ma la maestra non fu tanto divertita e incominciò
a fare sul serio e disse: -Allora mi potrai dire, se
sei così intelligente, che cosa è diventato Oliver
Twist quando sono morti tutti i familiari?-, -Orfano!
-, -Adesso basta Jeik ti porto dal preside-, -Col
passeggino chicco si va più veloce-, -Jeik portami
il...- in quel preciso momento si aprì la porta ed
entrò una signora che disse: -Salve signora maestra, sono la madre di Jeik, e sono venuta qui per
prendere il mio topolino!- la maestra rimase di
stucco e un po’ sbalordita continuò la lezione.
Allora Ludovica hai capito la storia?-, -Sì Mirta, ho
capitoche Jeik è un alieno.Martina
Uno scheletro in gita scolastica
Oggi eravamo tutti felici perchè la maestra ci porta
in gita ed eravamo felici anche per un altro motivo, da oggi avremo avuto un nuovo compagno.
"Toc toc" -Avanti!- dicemmo noi, entrò un bambino
vestito da scheletro e la maestra per toglierli la
maschera gli tirò il teschio e questo si staccò, letteralmente!
Lo scheletro rispose: -Mi prenda la mia macchina
fotografica o il mio cappellino ma non mi prenda le
mie ossa!- tutti noi rimanemmo a bocca aperta,
era uno scheletro vero! Ma non era cattivo, anzi
era simpatico.
La maestra gli chiese come si chiamava e lo
scheletro rispose che si chiamava Scheletrino.
In autobus si sedette vicino a me e mi fece vedere
le foto dei suoi parenti, ad un tratto gli chiesi: -Cos' è quel mucchio d'ossa?- -Mio zio Bernie, era
inciampato su un rametto!- mi rispose Scheletrino.
Quando arrivammo ci ritrovammo in una pineta e
Scheletrino urlò: -Ahah! Un ragno! Mi vuole rubare
le ossa! Aiuto!- io dissi:-Tu sei lo scheletro più
strano al mondo!
Una barzelletta sugli scheletri:
- Perche uno scheletro non si butterebbe mai da
un burrone?- Perche non ha fegato!-.
Giorgio
Qui esplode tutto
39
Mi chiamo Tommaso e faccio lo scienziato. Un giorno sono andato ad accompagnare Iridessea al suo posto di lavoro e
anche il mio nuovo; il posto dove lavorava Iride si
chiamava "C.C.P.F.", cioè Centro Creazione
Personaggi Fantastici, era una grande sala, le sue
pareti erano ricopertie da strani aggeggi e un mega schermo, c' era anche un grande tavolo pieno
di foto, formule, calcoli e pigne di fogli su cui erano scritti tutti i possibili cartoni su cui basarsi. Il
comandante mi spiegò cosa dovevo fare, così iniziai a lavorare.
Il secondo giorno di lavoro Iride mi disse: -Tommy
lo sai che oggi realizzeremo il sogno del capo:
stiamo per creare Pikaciù!-, arrivati in laboratorio
erano tutti raccolti sul grande tavolo e fissavano
una macchina, ci sedemmo anche noi mentre il
Capo metteva un disegno in un trasportamolecole e schiacciava un pulsante di attivazione,
dopo due ore dalla macchina uscì un Pickaciù in
carne ed ossa che saltellava dovunque. A questa
vista il Capo saltò di gioia: -Guardate! Un Pickaciù
in carne ed ossa! Che bello!- sua figlia Iride lo fulminò con lo sguardo e lui smise subito tornando
serio e ci ordinò: -Ora inventerete un prodotto che
fa rimanere eternamente giovani- il vicecapo chiese: -E dopo su chi lo proviamo?- il Capo scrutò i
presenti e poi rispose: -Lo proverete su Iridessea
e Tommaso.- .
Sono passati tre secoli da quando ci hanno dato
quella roba, abbiamo creato un sacco di cose
strane ed ora il mondo è popolato da i personaggi
dei cartoni. La nostra rovina fu quando creammo
Zecrom, forse serviva più Energia statica o forse
era troppo potente, in ogni caso quando Zecrom
uscì ci fu una grande esplosione, tutti i Pokèmon
sparirono e il mondo si ribellò contro una bara:
stranamente sulla lapide c'era scritto "Il fondatore
della C.C.P.F.".
Elena
Maestri nei banchi e scolari in cattedra
Un giorno gli scorali si stufarono di essere scolari
e così gli scorali diventarono maestri e i maestri
scolari, così si ebbe una classe formata da due
scolare....e diciotto maestri.
La mattina inizia con la verifica di matematica, ma
dato che gli scolari non erano molto d’accordo tra
loro, diedero diciotto verifiche a ogni maestro. Che
lavoraccio!!Grondanti di sudore i maestri arrivarono all’intervallo, dove fecero la merenda e si
scambiarono i bollini del supermercato. Ripresero
le lezioni di italiano e geografia. Diciotto temi e poi
ogni maestro fu interrogato su tutte le regioni
d’Italia. I nuovi maestri non riuscivano proprio ad
organizzarsi. Le nuove scolare si ribellarono e
scioperando dissero: -A questo punto andiamo
direttamente
Esperienze in classe
40
all’Università!-.
Lorenzo
Una divertente barzelletta
Un pomeriggio, appena uscito da suola, Paolino
invitò Andrea e si sedettero su un muretto e Paolino iniziò a raccontare delle divertentissime barzellette sullo sport: -"OLIMPIADI". Il
presentatore
delle Olimpiadi iniziò a presentare i vincitori di canoa e disse: -Il vincitore delle O O O O O è .... -. E
il suo assistente lo interruppe e gli disse: -Guardi
che siamo alle Olimpiadi-.
Poi iniziò a raccontarne una sul calcio: -Un giorno
Mario Blotelli arriva in spogliatoio con le ciabatte e
l'allenatoregli chiede: -Ma perchè sei in ciabatte?e Mario: -Mister guardi che l'ha detto lei che giocavamo in casa-.
Poi Paolino continuò con quelle sui carabinieri: Un carabiniere ferma un signore e gli dice: -Mi
scusi non può tenere un cane nel bagagliaio- Allora il signore gli rispose: -Guardi che è un pelucheE il carabiniere rispose: -Ah, guardi, non mi interessa la razza.Paolino iniziò a raccontare dei divertentissimi indovinelli e iniziò: –Un nano da giardino deve andare al settimo piano, ma arriva solo al sesto come mai?....Perchè è troppo basso per arrivare al
settimo pulsante!
-Sapete perchè il mar Nero si chiama così?...Perchè è in lutto per il mar morto!Poi continuò con i colmi - Qual è il colmo per un
bambino dispettoso?....Non te lo dico!-Qual è il colmo per una rana?...Non sputare il
rospo!Paolino e Andrea si salutarono e per tutti e due fu
una giornata molto divertente.
Federica
Barzellette
Salve a tutti ragazzi! Sono qui....Emm scusate prima mi dovrei presentare mi chiamo Collina Beatrice, frequento la classe 5 B a Trobaso. Mi descrivo come una bambina simpatica e giocherellona,
per questo oggi sono qui per raccontarvi qualche
barzelletta. Spero molto che vi piacciano!!!
Iniziamo:
- Il bambino chiede al papà: -Papà come fanno a
sapere quanto peso riesce a tenere un ponte?-. Il
papà: -Fanno passare tanti camion finchè il ponte
non cade, poi prendono il camion che è caduto e
lo pesano così si può sapere quanto peso riesce a
tenere un ponte.- Ad un certo punto la moglie esclama: -Amore non dire stupidate se non sai la
soluzione!-.
- Qual'è il colmo per un pizzaiolo? Avere la moglie
che si chiama Margherita!!!!!
- In chiesa:Dalla seconda lettera ai Corinzi.... potevate almeno rispondere alla prima!!
Beatrice.
Esperienze in classe
Un alieno al supermercato
Incredibile! Io ed un alieno abbiamo fatto conoscenza. si chiama Roger e viene da un pianeta
chiamato Verdiana, che si trova in un’altra galassia. Una volta al supermercato pensavo che sarebbe stata una spesa tranquilla, invece sembrava
la terza guerra mondiale, dietro di me sembrava
che fosse passato un carro armato. Era Roger
che si era intrufolato nella macchina ed era entrato nel supermercato. Lo persi di vista, ma bastava
seguire la scia di distruzione. Ad un certo punto lo
vidi giocherellare con frutta, bambole, creme e
bistecche, poi in un secondo non c’era più e lo
ritrovai sul nastro trasportatore che correva come
sul tapirulan. Si vedeva che non era mai stato sulla Terra!!!
Stefano
E… UN COMPLIMENTO SPECIALE PER LA
COMPAGNA CHE HA SCRITTO QUESTO BELLISSIMO TESTO:
Un elefante nel mio letto
Ho trovato un elefante al parco e me lo sono portato a casa. L'ho preso e l’ho messo nello zaino.
Con fatica lo portai a casa e quando entrai la
mamma mi chiese: - Santo cielo Elisa! Quello zaino peserà un quintale, vuoi che te lo porti io di sopra?-, ma io risposi velocemente: - Per l'amor del
pazzo cielo! E' leggerissimo, sta’ pure tranquilla,
lo porto su io!-, la mamma guardò la forma del mio
zaino, storse il naso e chiuse la porta della cucina.
Il primo pericolo era scampato, ma il secondo sarebbe stato difficile toglierlo di mezzo. Entrai in
camera, guardai sul letto e sussurrai: -Ecco! Lo
sapevo, guardala lì che si legge il suo diario immersa nei suoi sogni di scrittrice! - dissi fulminando con lo sguardo Letizia. Letizia è la mia sorella
gemella. Restai un attimo sulla porta, sospirai e mi
avvicinai e le chiesi: -Posso dirti un segreto?- e lei
rispose di sì, così dissi: -Mi sono portata un elefante in camera, mi aiuti a portarlo sul mio letto?
Così Letizia ed io spingemmo lo zaino dentro la
camera mentre l’elefante si dimenava. Lo mettemmo sul mio letto e, visto che doveva aver fame,
mandai mia sorella a prendere delle arachidi,
mentre io tranquillizzavo l’elefante. Letizia tornò
con otto pacchetti di arachidi. Dopo aver mangiato, l’elefante si mise a dormire e noi andammo di
sotto a mangiare.
Dopo aver lavato i piatti con la mamma, andammo
in soggiorno e... un disastro, una catastrofe...in
soggiorno c’era il mio letto con su l’elefantino e si
sentiva un odore nauseante. Mia mamma cacciò
un urlo e svenne, Letizia si fiondò a prendere
l’elefante per portarlo allo zoo e io mi coprii la faccia con una mano e mi dissi: - Elisa sei proprio
una pasticciona!
Elena
41
La festa di inizio anno
Venerdì 5 ottobre nel pomeriggio ci siamo riuniti
tutte le classi e gli insegnanti nel parcogiochi di Trobaso.
All’inizio abbiamo indossato il cartellino con il numero e il colore della squadra. In seguito abbiamo eseguito una serie di giochi: un gioco di equilibrio eseguito con una pallina da ping- pong e un
cucchiaio, il gioco dei passaggi con la palla e il
gioco dei travestimenti, durante il quale dovevamo essere molto svelti, indossare gilet, sciarpa e
guanti; fare il giro inverso dei compagni, svestirci
e dare il cambio ai compagni. Fra tutti i giochi questo è stato il più lungo e il più difficoltoso. Naturalmente “vinceva” la squadra più
svelta.
Noi bambini di terza B abbiamo giocato con
la terza A e con le due classi seconde.
L’ultimo gioco era quello dei fili eseguito da
tutti i bambini della scuola e consisteva nel
raccogliere da terra dei fili colorati e unirli tutti
insieme. Vinceva la classe che riusciva a formare il filo più lungo annodando insieme i
pezzettini. La nostra classe aveva il filo blu.
In questo gioco hanno contribuito anche i
genitori... Come? Spargendo in giro i fili in
tutto il parco. Per finire tutti insieme ci siamo
riuniti sulla collinetta del parco e abbiamo cantato una canzone dal titolo “IKA o DOGBA”.
Una nostra compagna, Emma, per l’occasione
ha portato dei deliziosi pasticcini che abbiamo
mangiato dopo essere rientrati in classe e prima di uscire.
A scuola nell’ambiente...
Nel ricordo della classe terza…
…e della classe quarta
Venerdì 5 ottobre,nel pomeriggio,al parco
c’erano tutti i bambini e tutti gli insegnanti della
scuola di Trobaso per i giochi d’inizio anno.
Quest’iniziativa è stata rimandata molte volte ma, finalmente,il
gran giorno è arrivato. Tutte le classi hanno partecipato a diversi
giochi ma il più entusiasmante è stato quello finale: nel parco
erano stati disseminati dei fili di lana di colore diverso, un colore
per ogni classe, da
cercare e annodare. La classe che
riusciva a formare
il filo più lungo vinceva. E’ stato un
gioco molto originale e divertente
per la riuscita del
quale tutti abbiamo
dovuto collaborare!
A scuola nell’ambiente...
42
Insieme a teatro
-classi seconde-
Noi bambini di seconda, insieme ai
compagni di prima, siamo andati venerdì 9 novembre a vedere uno spettacolo teatrale dal titolo “Olivia Paperina”.
La storia ci è piaciuta tanto e ci ha
divertito. Tornati a scuola abbiamo
parlato fra noi e abbiamo scoperto
che questo racconto ci ha insegnato
che l’amicizia e l’aiuto degli altri ci
fanno crescere. Così abbiamo pensato di raccontarvelo con le nostre
parole e i nostri disegni.
Un giorno da un uovo bianco bianco nasce una
paperina gialla gialla, è Olivia.
Olivia non sa niente del mondo, non sa
neanche il nome delle cose, dice solo
“QUA-QUA”.
Ad un tratto da un
cespuglio
salta fuori un
ranocchio
verde verde,
è Carletto.
-Io sarò tuo
amico e ti farò
conoscere il mondo- dice Carletto.
Carletto si avvicina a Olivia e le
insegna a camminare.
Poi le fa vedere la
palla rossa, il tulipano, il fungo col cappello e infine il “sasso ahi!”.
Così Olivia comincia a conoscere un pezzetto di
mondo.
Ma ecco arrivare ronzando
una piccola ape.
-Chi sei?- chiede Olivia.
-Zzz, zzz, zzz io sono Paolina e ti insegnerò a volare
e ti darò il mio dolce e appiccicoso miele.
A scuola nell’ambiente...
Dopo aver imparato a
volare, Olivia e Carletto
vanno verso il mare.
- Com’è grande!!!- esclama la paperina.
Al mare Olivia incontra
un buffo uccello.
-Io sono Gaetano il gabbiano, facciamo un bel
tuffo nel mare blu?
-Cos’è un tuffo?
-Un tuffo è fare SU e GIU’, SU e GIU’ nell’acqua,
ed è bellissimo!
Olivia si incammina, ma comincia a
43
farsi buio e lei ha paura, improvvisamente vede una piccola cosa luccicante, è una lucciola.
-Vieni con me, io e le mie amiche ti illumineremo
Olivia e Gaetano si tuffano nel mare blu, profondo,
infinito e misterioso e incontrano nell’acqua salata
un granchio rosso, una stella marina e un pesce
martello che suona il tamburo. Quante cose vede
Olivia nel grande mare blu!
la strada.
Così, con la luce delle lucciole, Olivia Paperina
ritrova l’amico Carletto, insieme si addormentano
vicino e sognano cose belle.
Sogni d’oro Olivia, oggi sei
diventata un po’ più grande.
Dopo aver nuotato tanto, la paperina torna sulla
spiaggia e costruisce un castello di conchiglie.
Poco dopo arriva un gambero.
-Come ti chiami?
-Il mio nome è Nino ma tutti mi chiamano Onin
perché faccio tutto al contrario.
-Non trovo più Carletto, mi aiuti a ritrovarlo?
-Certo che ti aiuto, devi solo camminare
all’indietro come faccio io e arriverai da lui.
Abbiamo capito che…
L’amicizia è importante perché gli amici
ci aiutano a crescere.
Tutte le persone che incontriamo ci aiutano a diventare un po’ più grandi.
I bambini della seconda A
A scuola nell’ambiente...
44
Visita alla mostra fotografica
sull’Uganda -classi quarte-
C’erano un sacco di foto e tutti noi eravamo molto
attenti!
Alcuni ragazzi della scuola superiore e la loro insegnante hanno parlato per spiegare le foto ed
erano molto precisi, educati e spiritosi. Sono stata
molto attenta, voglio ritentarci! Martina B.
Un giorno con i miei compagni di classe siamo
andati a vedere una mostra dell’Uganda.
A presentarla c’erano delle ragazze e un maschio
delle scuole superiori.
Noi abbiamo visto molte foto: mi ha colpito una
che rappresenta un bambino ugandese che fa il
bagno nell’acqua sporca, stagnante e ovviamente
fredda.
Un’altra rappresenta un bambino di circa 5 o 6
anni che con alcuni bidoni aspetta in fila per prendere l’acqua.
Nella terza foto un bambino con un agnello in mano e accanto una capra ed io ho pensato che il
bambino portava le bestie invece di andare a
scuola.
Nella penultima si vedeva un altro bambino, questa volta un po’ più grande, che quando ritorna
dalla guerra si costruisce delle armi finte, quindi si
ricorda della guerra.
Infine
nell’ultima
foto si vedevano
le manine di un
bambino
che fra le
m a n i
ha un
A scuola nell’ambiente...
mango pieno di mosche, il bambino se lo mangia
senza problemi invece alcuni o forse tutti quelli
che ci sono in Italia o altri paesi non lo vorrebbero.
Io vorrei riandarci a vedere la mostra anche con
nuove persone. Emanuel B.
In una foto che ho visto c’era un bambino che
mangiava un mango con sopra delle mosche.
Il bambino non poteva buttare il frutto perché era
l’unico che aveva da mangiare.
Negli altri paesi se una mosca va su un frutto la
gente lo butta via, invece in Uganda lo mangiano
lo stesso. Li S.
La mostra delle foto era bella e quei ragazzi che ci
hanno raccontato delle storie mi hanno fatto capire che le persone facevano una brutta vita: andavano in guerra già da piccoli, venivano catturati,
soffrivano la fame.
C’era una foto con una signora che leggeva il giornale dove si raccontava che la stessa persona
per quattro volte era stata eletta solo perché aveva pagato gli elettori.
Era stato molto bello! Enrico C.
Una foto che mi ha colpito rappresentava i bambini che in Uganda vanno in guerra già da piccoli e
quando tornavano non sapevano più qual era la
verità e la guerra. Dei signori prendevano dei
bambini per mandarli in guerra e gli insegnavano
a combattere. Luca
Alla mostra dell’Uganda ho visto molte foto: alcune rappresentavano la povertà, altre dei bambini
fuggiti nelle città per non essere rapiti e portati in
guerra, altre le scuole all’aperto o i bambini che
facevano molta strada per prendere l’acqua.
Mi è piaciuta tantissimo perché era molto interessante. Lorenzo B
Questa mostra mi è
piaciuta perché ho potuto imparare
molto,
poi
ho guardato,
sentito…un sacco di cose belle
ma purtroppo anche brutte.
Andavano in guerra più o meno
alla nostra età e dopo che tornavano dalla guerra non sapevano più cos’era il gioco e
cos’era la guerra.
E poi mi piaceva vedere che i
bambini si divertivano con un
ferro trovato in strada e qualche
legnetto. Li hanno messi insieme ed hanno costruito un gioco: una bicicletta Marco D.
Il 10 ottobre siamo andati a una mostra che parlava dell’ Uganda: l’Uganda è un piccolo staterello
nel centro dell’Africa che ha dovuto soffrire
guerre civili .
Alcuni alunni della scuola superiore ci hanno
fatto da guida alla mostra.
C’erano molte foto che raffiguravano momenti tristi ma una cosa molto strana
è che, anche se questi bambini innocenti hanno sofferto queste inutili guerre, abbiano ritrovato il
sorriso.
Vuol dire solo una cosa: che
questi bambini riescono a
ritrovare l’allegria!
Però questi bambini li dobbiamo aiutare per esempio: non sprechiamo il cibo, abbiamo cura delle
nostre cose…
E poi abbiamo fatto un cruciverba e la parola finale era: SOS Africa .
È veramente SOS Africa. Luca P.
Quel giorno alcuni studenti delle scuole superiori
ci hanno raccontato dei bambini dell’Uganda e ci
hanno fatto vedere una mostra di foto.
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Una raffigurava un bambino con una pistola che,
tornato dalla guerra vera, la confondeva con un
gioco. Stefania
In questa mostra ci hanno spiegato le cose che
succedevano in Uganda aiutandosi con delle
foto. Ci hanno fatto fare dei giochi tipo cruciverba e alcuni bambini lo volevano rifare. Abbiamo
visto la differenza tra noi e i bambini
dell’Uganda mettendoci a confronto con le
foto della mostra. Noi abbiamo alzato la
mano per rispondere e dire le differenze. Manuel C.
Siamo andati a vedere la
mostra dell’Uganda alla sede del municipio di Pallanza.
Dei ragazzi ci hanno spiegato il significato
delle foto per esempio una bambina aveva
in mano un frutto pieno di mosche ma non l’ha
buttato via come facciamo noi.
Questa foto mi ha fatto capire che un frutto per
loro è un bene prezioso. Manuela L.
A me quello che è piaciuto di più è stato vedere in
quali condizioni vivono, i lavori e le malattie.
Sono le condizioni dell’Uganda, questo paese
dell’Africa!
Riccardo D.
La vista è stata molto bella.
Appena arrivati alla mostra ho capito che avrei
imparato tante cose nuove. C’era una stanza dove
c’erano i pannelli con le fotografie della vita in Uganda: alcune mi hanno rattristato, altre mi hanno
fatto sorridere. Vedere i bambini molto più poveri
di noi ma addirittura più felici di noi è molto strano
e commovente. Mi è dispiaciuto tornare a scuola
ma so che mi ricorderò sempre di questa esperienza.
Bianca G.
Utilizzando le foto e i disegni abbiamo creato
alcune presentazioni. Le potete trovare nelle
pagine del sito dedicate ai progetti della nostra
scuola.
A scuola nell’ambiente...
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Visita alla lavanderia
Il giorno 30 /11/2012 siamo andati a visitare LA
LAVANDERIA MILANESE. Ci hanno spiegato come funziona e ci hanno fatto vedere un video con i
vari passaggi .Il papà di Jennifer, ci hanno regalato dei gagget: biro, kit da cucina. In questa Ditta ci
lavorano 40-45 persone, utilizzano il metodo tradizionale e tecnologie R-FID e ci hanno fatto vedere
come funziona: prima di tutto i panni vengono smistati e portati in una macchina che aspira e messi
in sacchi dove trasportano i panni nelle apposite
lavatrici, dopo di che solo le spugne vengono portate con carrelli all’essicatoio. Dopo essere state
stirate da bagnate, vengono piegate, quindi impacchettate ed etichettate. Infine vanno alle baie e
vengono divisi in base alle loro destinazioni per
essere poi trasportati.
Poi ci hanno mostrato il filtro dell’acqua: l’acqua
sporca passa in un tubo, viene scaldata e si elimina lo sporco, e attraverso delle serpentine viene
raffreddata,aggiungono cloro ed eliminano Sali
minerali in modo da rendere l’acqua riutilizzabile.
Lavano 200 quintali di panni al giorno. Lavano tovaglie, lenzuola, federe,eccc.
La lavanderia occupa uno spazio di 3500 m. distribuiscono merce in Piemonte e Lombardia, ad alberghi, case di riposo, ristoranti offrendo un servizio di noleggio. ( Lucrezia-Martina)
A scuola nell’ambiente...
-classi quinte-
Abbiamo visto il filmato delle cose che fanno ogni
giorno, Mentre guardavamo, Alberto ci spiegava
un po’ di cose e che ci lavorano circa 50 persone.
Poi siamo andati a vedere come funziona veramente. Per prima
cosa la divisione
dei panni:per ogni
colore mettevano i
panni bagnati in
una
piattaforma
rotonda, poi dividevano i panni degli
alberghi da quelli
dei ristoranti e delle case di riposo.
(Sharon, Chiara)
Oggi siamo andati alla
Lavanderia Milanese.
Alberto ci ha accolto
negli uffici con un video
che fa vedere come si
lavora nella lavanderia,
poi ci ha mostrato come viene sistemata la
biancheria
sporca.
Successivamente viene scaricata dai sacchi oppure viene trasportata
nella navicella, poi viene lavata. Una volta lavata
la biancheria viene messa nei carrelli e viene introdotta nelle macchine che la stirano, la piegano
e la scaricano su nastri trasportatori.. Viene impacchettata ed etichettata: c’è scritto il nome del
cliente. Secondo le indicazioni dell’etichetta viene
portata nelle baie. Infine messa nei carrelli e caricata sui camion che la porteranno a destinazione.
(Jennifer, Sofia, Martina)
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$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$
entrate
Saldo a maggio
uscite
570,70
205,85
Acquisto risme
88,50
Nuovo saldo 688,05
Dalla redazione
Offerte giornalino n.ro 3 (maggio 2012)
Siamo giunti al quattordicesimo anno di pubblicazione.
Molti di voi ci conoscono già; per i nuovi arrivati riportiamo le motivazioni che sono alla base della pubblicazione di un giornalino della scuola. Due gli scopi principali:
⇒ pubblicizzare lavori ed esperienze degli alunni
⇒ creare comunicazione tra classe e classe ed anche tra scuola e famiglie.
E a proposito di comunicazioni anche quest’anno vogliamo da subito dire grazie a coloro
che hanno organizzato i mercatini (creando manufatti o rendendosi disponibili alla vendita)
e a coloro che hanno realizzato gli addobbi natalizi della scuola, donandoci la sorpresa di
vederla trasformata quando lunedì scorso siamo tornati a scuola!
Torniamo al giornalino: in modo molto semplice e spontaneo le classi, i gruppi, i singoli
bambini, gli insegnanti usano queste pagine per far sentire la loro voce dentro e fuori la
scuola. Ci piacerebbe che anche i genitori e tutti quanti lo desiderano ci facessero
avere loro scritti. Restiamo quindi in attesa!
Il giornalino è anche occasione per raccogliere qualche soldino destinato alla copertura delle spese per la carta e la stampa del giornalino stesso e al mantenimento del laboratorio di
informatica: dai piccoli acquisti alle grosse spese (le cartucce delle stampanti ci costano
una... “fucilata”).
Segnaliamo inoltre che il giornalino è visibile anche nelle pagine del sito dedicate ai progetti
del plesso di Trobaso (www.icverbaniatrobaso.org/le-scuole/primaria-di-trobaso/progetti).
Ultima segnalazione: sempre nel sito sono reperibili altri materiali riguardanti il plesso, in particolare i progetti, l’organigramma e, a breve, il PEOP (Piano Educativo e Organizzativo di Plesso), materiali che in genere venivano pubblicati nel primo numero del giornalino e che quest’anno non abbiamo pubblicato a causa della mancanza di spazio (siamo quasi ad una cinquantina di pagine!)
Buona lettura
SOS
S
O
S
S
O
S
Due segnalazioni: la prima riguarda l’immediato e la seconda è in relazione al nuovo anno scolastico.
1) La sfilata di Carnevale del prossimo febbraio vedrà la partecipazione
di tutte le classi del plesso e questo è certamente un valore aggiunto al
quale si affianca anche l’attività di ricerca che ogni classe sta svolgendo. Rappresenteremo, come risaputo, gli antichi mestieri. Con il presente SOS chiediamo ai familiari che
lo desiderano di partecipare alla sfilata accordandosi con gli insegnanti di classe.
2) La nostra scuola è stata inaugurata il 13 aprile del 1914, dunque nel prossimo anno scolastico
2013/2014 celebrerà i suoi cento anni. Non vogliamo giungere impreparati a questo anniversario; ecco
quindi il secondo SOS: desideriamo fin d’ora raccogliere documentazione fotografia e cartacea, testimonianze dirette o indirette, materiali scolastici significativi, insomma… tutto quanto può servire per ripercorrere questi cento anni. Tutti, grandi e piccoli, siamo invitati a partecipare a tale ricerca. Per maggiori
informazioni o segnalazioni o per consegnare materiali ci si può rivolgere agli insegnanti, in particolare a
Luisa Patti, Luisella Buetto, Maddalena Grieco, Donatella Scaccabarozzi ed Andrea Colombo.
Dalla redazione
SARÀ NATALE SE….
Tutti abbiamo un compito speciale:
ricordare al mondo che è Natale.
Se mettiamo ali al nostro al cuore
saremo angeli che portano amore.
Domenica 16 dicembre
ore 14.30-16.30
piazza Parri
“Bun Natal a
Trubàas”
Vi aspettiamo per farvi
ascoltare i nostri canti
Seguirà la distribuzione di
cioccolata, dolci e vin brulè
con la partecipazione di
Babbo Natale e delle sue
“renne”
(in caso di brutto tempo la manifestazione si terrà presso il salone
parrocchiale)
Sarà Natale se vivi,
sarà Natale se ridi,
sarà Natale se stringi
le mani a chi soffre di più
e sarà, sarà, sarà, sarà
sarà Natale se,
sarà Natale vero
non solo per un'ora:
Natale per un anno intero
sarà Natale se cerchi,
sarà Natale se credi,
sarà Natale se canti
ogni giorno con gli amici tuoi.
giovedì 20 dicembre, ore 15.00
Vi aspettiamo in chiesa parrocchiale: ogni classe eseguirà i propri canti e concluderemo con due esecuzioni da
parte dell’intera scolaresca.
Al termine i genitori sono invitati nelle singole classi per
uno scambio di auguri.
E sarà, sarà, sarà, sarà
sarà Natale se,
sarà Natale vero
non solo per un'ora:
Natale per un anno intero.
Tutti abbiamo un compito speciale:
ricordare al mondo che è Natale.
se mettiamo ali al nostro al cuore
saremo angeli che portano amore.
E sarà, sarà, sarà, sarà
sarà Natale se,
sarà Natale vero
non solo per un'ora:
Natale per un anno intero
Giornalino composto e stampato presso il
laboratorio
di
informatica
della
scuola
“Bachelet” di Verbania Trobaso.
Non ha una pubblicazione a scadenza fissa:
esce... quando può!
Responsabile Andrea
[email protected]
http://www.icverbaniatrobaso.org
Stampato il 12.12.12
In 230 copie
A
i
t
n
e
m
ppunta
E sarà, sarà, sarà, sarà
sarà natale se:
sarà Natale se ami,
sarà Natale se doni
sarà Natale se chiami
qualcuno solo a stare con te
e sarà, sarà, sarà, sarà
sarà Natale se,
sarà Natale vero
non solo per un'ora:
Natale per un anno intero.