La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 253

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La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 253
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Anno XVII - N° 253
cell. 329 4338541 - mail: [email protected]
31 Dicembre 2012
Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita
Le elezioni politiche anticipate del 24 e 25 febbraio impongono alle forze politiche un radicale cambiamento di rotta
Una politica da rifondare
Per riconquistare la fiducia dei cittadini, è necessario ritrovare la moralità perduta, con meno promesse e più fatti concreti.
L
a crisi precipita, il futuro appare sempre più
incerto e la speranza in
un anno migliore rispetto al disastroso 2012, rischia di sconfinare in triste rassegnazione. Troppe le delusioni, le promesse mancate, i cattivi esempi offerti dalla politica (o meglio, dai politici), per
pensare ancora positivo.
Il livello di sfiducia dei cittadini nei confronti del mondo
politico non aveva mai raggiunto prima livelli così bassi, forse neppure negli anni di “Tangentopoli”. I cittadini sono delusi, in molti casi hanno perso
ogni punto di riferimento ed alla vigilia di un importantissimo
appuntamento elettorale, sono
tanto disorientati da far pensare ad una crescente astensione.
La diserzione delle urne è sempre la soluzione peggiore ma
come dare torto a chi minaccia
di non andare a votare, in presenza dei ripetuti scandali, degli sprechi delle risorse pubbliche, delle scelte sbagliate, delle
mancate risposte ai problemi
della collettività?
Una politica che non dà risposte ed anziché risolvere i
problemi addirittura li amplifica, come è avvenuto negli ultimi anni, ha perso il proprio ruolo ed oggi i suoi protagonisti
hanno il dovere di cambiare
rotta, prima che sia troppo tardi.
Per riconquistare la fiducia
dei cittadini, è necessario innanzitutto ritrovare la moralità
perduta, con meno promesse e
più fatti concreti. Non si può
continuare ad imporre tasse su
tasse e non capire che il vero
problema è costituito dalla
mancata crescita e dalla spesa
eccessiva, spesso prodotta per
finalità poco nobili.
Le scelte che saremo chiamati a fare il 24 e 25 febbraio
saranno decisive per il nostro futuro e per quello dei nostri figli.
Giampaolo Cirronis
Fenicotteri rosa a Is Solinas
ALL’INTERNO
Il cardinale Tarcisio Bertone a Portovesme
Finita l’occupazione di Galleria Villamarina
«La città sta morendo, devo chiudere»
Dopo l’ex Ila, Deriu ha rilevato la Cosacem
Emanuele Cani sarà parlamentare del PD
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Il 3° Bersaglieri ricorda i morti in Russia
Verso un gemellaggio Carloforte-Genova
«La terra vista dal cielo è un’altra cosa»
Il Narcao con Trogu sogna l’Eccellenza
Al Carbonia la 50ª Coppa Santa Barbara
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
Il cardinale Tarcisio Bertone ha visitato la Portovesme srl in occasione dell’inaugurazione di due nuove unità produttive
«Il Papa è vicino al Sulcis Iglesiente»
Il messaggio della Chiesa sarda
I
sulla drammatica situazione sociale
«L
Dopo la cerimonia di benvenuto, il cardinale Bertone ha celebrato una Messa davanti ad autorità ed operai di tutto il territorio.
l segretario di Stato del Vaticano,
cardinale Tarcisio Bertone, ha
visitato lo scorso 15 dicembre il
Sulcis Iglesiente martoriato da
una crisi socio-economica senza precedenti, in occasione dell’inaugurazione di due nuove unità produttive
dello stabilimento della Portovesme
srl, azienda del gruppo Glencore che
sta realizzando nuovi investimenti.
«Ho accettato molto volentieri
l’invito a venire oggi in mezzo a voi
- ha detto il cardinale Bertone alle
numerose autorità civili e religiose
presenti nella sala riunioni dello stabilimento sulcitano - per manifestare
la particolare vicinanza del Santo
Padre al mondo del lavoro in questo
momento di crisi economica. E, in
particolare, la sua vicinanza a questo territorio, di cui conosce i problemi. Il periodo natalizio poi ci rende
ancora più attenti alla trepidazione di
tante famiglie.»
«Quello che diamo qui a Portovesme - ha aggiunto il segretario di Stato del Vaticano - è un segno di speranza. Benedire e inaugurare nuovi
impianti produttivi costituisce, infatti,
un passo incoraggiante per la proprietà, per la dirigenza e per tutte le
maestranze. Un segno che vuole essere di buon auspicio per tante realtà lavorative, perché si sappiano trasformare e rinnovare, e possano offrire lavoro a tutti. Lo meritano questo territorio e questa popolazione, che sa essere dignitosa e civile anche nelle crisi
più acute.»
«Il lavoro rimane l’impegno prioritario per l’Italia. Oggi le condizioni
per il lavoro sono particolarmente difficili, e questo rende ancora più importante la formazione professionale dei
giovani, una formazione adeguata, che
permetta loro di compiere le scelte
della vita lavorativa e familiare.
è stata questa l’intuizione di molti Santi educatori, come don Bosco,
don Orione, don Leonardo Murialdo, e altri. Investire sulla formazione
professionale dei giovani significa
investire per il futuro di una regione.
Molti giovani in Sardegna - ha
aggiunto ancora il cardinale Bertone non vedono altra possibilità se non
l’emigrazione, impoverendo ancora
di più questa Regione, che negli ultimi anni ha il più basso tasso di natalità. Occorre creare le condizioni che
favoriscano investimenti produttivi e
sato attraverso le opportune riconversioni e potenzino le ricchezze naturali
e ambientali per unire salvaguardia
del creato ed opportunità economiche.
Esprimo vivo apprezzamento alla
Chiesa diocesana iglesiente, che da
sempre è vicina a questi problemi; e
L’Ad Carlo Lolliri saluta il cardinale Tarcisio Bertone.
Foto di Ignazio Vacca.
Il cardinale Tarcisio Bertone con il vescovo di Iglesias Giovanni Paolo Zedda.
nuove progettazioni.
Questo territorio, ricco di cultura
industriale e di tradizione mineraria,
oggi attende di poter usufruire di nuove possibilità, che valorizzino il pas-
all’intera Chiesa in Sardegna, che continuerà ad alimentare la speranza,
incoraggiando la ricerca e l’impegno sociale, alla luce della Dottrina
sociale della Chiesa.»
a società sarda attraversa un periodo di grave disoccupazione, con risvolti talvolta drammatici. Questo
interpella fortemente, per i suoi effetti umani devastanti, anche la
Chiesa… La disoccupazione coinvolge soprattutto i giovani, che in
questa situazione senza sbocco vengono esposti alla tentazione dello
scoraggiamento e del disimpegno».
È il “grido di dolore” che la Chiesa della Sardegna fece risuonare
dal Santuario di Bonaria il 1° luglio 2001 nel “Concilio Plenario
Sardo”.
Sono trascorsi undici anni e il
dramma è divenuto “tragedia”. E
non solo per la Sardegna. L’Europa nel 2010 proclamò l’Anno Europeo della lotta alla povertà. E la
povertà è andata crescendo. La
“Caritas Italiana” ha lanciato il suo
allarme nell’annuale Rapporto sulla
povertà, mostrando che la voce delle famiglie risuona ogni giorno con
i toni della disperazione. La comunità cristiana, che chiama tutti
alla solidarietà per dare un po’ di
pane agli affamati, non può rimanere nel silenzio. I suoi Pastori desiderano gridare ancora ad alta voce, auspicando che venga accesa
qualche luce di speranza.
La Festa del Natale, cara ai bambini e al nostro popolo, ci invita
ad accogliere il Bambino di Betlemme, che vuol donare agli uomini pane, pace e giustizia. E ad
accogliere i bambini e gli uomini
che soffrono la fame per costruire
sulla terra un mondo più giusto.
La Costituzione Italiana dice
che la Repubblica è «fondata sul
lavoro” e “tutela il lavoro in tutte
le sue forme e applicazioni» (articoli 1 e 35). Ma il lavoro non c’è
e si sta perdendo ogni giorno anche quello che c’è. Il Concilio Vaticano II ha affermato che il lavoro umano «è di valore superiore a
tutti gli altri elementi della vita
economica» ed è compito della
comunità politica «garantire i
mezzi sufficienti per permettere
alla persona e alla famiglia una
vita dignitosa sul piano materiale, sociale, culturale e spirituale»
Il vescovo Giovanni Paolo Zedda.
(Gaudium et spes 67). E invece la
mancanza del lavoro, la sua crescente precarietà e la sua insufficiente sicurezza, stanno generando la perdita della dignità, la fame, lo scoraggiamento.
«La disperazione ha sprigionato la fantasia anche nella scelta delle modalità di manifestare la
protesta e il disagio: sopra i tralicci, sopra le torri, nei pozzi del
carbone…», dice la “Delegazione Regionale per i problemi sociali e del lavoro», istituita nel 2001
dal “Concilio Plenario Sardo”.
La CEI ha evidenziato le gravissime conseguenze della mancanza del lavoro: «Fragilità sociale, futuro spezzato, sperpero antropologico».
Vogliamo ricordare anche la
“Carta di Zuri”, interessante proposta per una nuova “Rinascita della Sardegna”, con la collaborazione degli amministratori, dei cittadini, degli emigrati, dei sindacati,
delle comunità.
I cristiani debbono combattere
insieme a tutti gli uomini di buona volontà perché si affermi l’equità nella solidarietà. La comunità politica deve essere più attenta al mondo dei poveri e costruire
per tutti il “bene comune”. Il Papa Benedetto XVI, nella sua visita
in Sardegna, ci ha affidato il compito di far nascere «una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni
di sviluppo sostenibile».
E noi gli siamo grati perché più
volte ha richiamato l’attenzione
di tutti sulle nostre situazioni di
povertà e in questi giorni si è fatto
ancora una volta vicino attraverso
la visita a Portovesme del suo Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, confermando la vicinanza della Chiesa al Mondo del
lavoro.
Sia per tutti il prossimo Natale
un tempo di speranza, nella preghiera davanti al Presepe e nell’impegno comune di solidarietà.
I Vescovi della Sardegna
Natale 2012 e Anno Nuovo 2013
L’omelia del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato del Vaticano
C
ari Confratelli nell’episcopato e nel sacerdozio, distinte Autorità, illustri Signori, cari fratelli e sorelle!
Siamo convenuti nel luogo insolito di uno stabilimento industriale per
la celebrazione dell’Eucaristia.
Non siamo in una chiesa di pietre, ma in una chiesa altrettanto bella, fatta di persone, di lavoratori con
le loro famiglie, cioè la chiesa vivente di cuori credenti. Ringrazio per il
cortese invito che mi è stato rivolto
di inaugurare oggi i nuovi impianti di
produzione dello zinco. Tale inaugurazione ha una valenza religiosa,
ma al contempo sociale e civile.
Saluto cordialmente tutti i presenti, in particolare i Pastori della Chiesa in questa terra, le Autorità civili e
i responsabili della società Glencore.
Sono lieto di assicurare la vicinanza
spirituale del Santo Padre Benedetto
XVI, che a tutti imparte la Sua Benedizione, in particolare agli operai e
alle loro famiglie.
Le Letture che abbiamo ascoltato
sono quelle della terza domenica di
Avvento. La terza tappa del tempo di
preparazione al Natale assume, nella tradizione liturgica romana, una
connotazione festosa, difatti è detta
la domenica Gaudete, che significa
“gioite”, in ragione della venuta del
Figlio di Dio. Ma che cosa ci dà gioia?
Che cosa realmente ci dà felicità? Il
Signore, che riempie di senso la nostra
vita, o quanto di effimero la vita terrena ci offre? Per rispondere da credenti a queste domande propongo tre
spunti di riflessione, attingendoli dalla Liturgia della Parola ora proclamata: la gioia, la speranza e la carità.
a. Il cristiano è l’uomo della gioia.
Non avrebbe senso un cristiano triste. Il motivo di questa letizia è Cristo stesso, che con la sua venuta ci
ha redenti una volta per sempre. Sia
la prima Lettura, tratta dal Libro di
Sofonia, sia la seconda, desunta dall’ultimo capitolo della Lettera dell’Apostolo Paolo ai Filippesi, ci ricordano questo invito a rallegrarci e a
gioire. «Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste» (Fil 4,4.6). San Giovanni Crisostomo spiega il senso della letizia cristiana con queste parole:
«Che cosa ti manca? Sei divenuto immortale, sei divenuto libero, sei divenuto figlio, sei divenuto giusto, sei
divenuto fratello, sei divenuto coerede, con Cristo regni, con Cristo se
glorificato. Tutto ci è stato donato
[…]: che cosa ti manca?» (PG 62,11).
Se fossimo davvero convinti di
queste parole non saremmo mai tristi - preoccupati sì, ma non tristi - nemmeno in tempo di crisi economica,
come quello che stiamo vivendo. La
radice, infatti, di tale sfiducia è nella
mancanza di orizzonti etici e di ideali
condivisi che in realtà solo la fede è
in grado di donare agli uomini.
Anche il profeta Sofonia invitava il popolo d’Israele a rallegrarsi,
perché nonostante la piccolezza, la
debolezza e la povertà di quel popolo rispetto alle grandi potenze dell’epoca, la certezza che «Re d’Israele è il Signore!» (Sof 3,15) doveva
comunque riempire il cuore di gioia.
La liturgia estende oggi il medesimo
invito a quanti si sentono nella condizione del resto di Israele, poveri e
deboli: gli ammalati, i disoccupati, gli
emarginati, gli immigrati, gli anziani, i poveri e quanti vivono da soli. Non
c’è messaggio più gioioso che ripetere la certezza del profeta: «Il Signore,
tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore
potente. Gioirà per te, ti rinnoverà
con il suo amore, esulterà per te con
grida di gioia» (Sof 3,17).
b. La seconda parola, forse la più
importante oggi per voi, è speranza.
La speranza è una virtù che vive una
decadenza nei periodi di crisi, di passaggio, in cui si riformulano gli orizzonti di valore. Occorre che ogni nuova sintesi che la società può offrire
sia non soltanto nuova, ma più autorevole nella salvaguardia della dignità di ogni persona umana. Non
mancano segni di ripresa e di coraggio. L’inaugurazione di nuove possibilità di lavoro quest’oggi ne è la
prova più evidente. La Chiesa è sempre attenta ai segni dei tempi. Ce lo
ha insegnato il Signore Gesù. La Chiesa è chiamata a discernere e a proporre un cammino di speranza, sia a
livello locale sia universale. Tale itinerario mira a suscitare una maggiore consapevolezza e responsabilità della comunità ecclesiale riguardo ai problemi politici, sociali ed economici di ogni territorio per intravvedere possibili percorsi, promuovendo una cultura economica ed imprenditoriale che renda sempre onore alla dignità dei lavoratori e riallacciando rapporti attraverso il metodo
della collaborazione e del dialogo.
Una società aperta alla speranza
è una società che non è chiusa in se
stessa, nella difesa degli interessi di
pochi, ma che si apre alla prospettiva
del bene comune. Infatti, come insegna la dottrina cattolica, «la persona non può trovare compimento
solo in se stessa, e prescindere dal suo
essere ‘con’ e ‘per’ gli altri» (Compendio della Dottrina Sociale della
Chiesa, 165). Per rianimare la speranza invito tutti i credenti ad un rinnovato senso di responsabilità, soprattutto quando sono impegnati nella sfera sociale e politica. Faccio mie le parole del Servo di Dio Papa Paolo VI:
«Ciascuno esamini se stesso per vedere quello che finora ha fatto e
quello che deve fare. Non basta ricordare i principi, affermare le intenzioni, sottolineare le stridenti ingiustizie e proferire denunce profetiche;
queste parole non avranno un peso
reale se non sono accompagnate in
ciascuno da una presa di coscienza
più viva della propria responsabilità e
da un’azione effettiva» (Enc. Octogesima adveniens, 48).
Il brano del Vangelo di oggi ci presenta la figura di Giovanni Battista
nella sua duplice veste di uomo di Dio
e uomo attento al sociale. Infatti, nel
testo odierno lo vediamo in dialogo
con la gente. Tre categorie di persone pongono al profeta la stessa domanda: «Che cosa dobbiamo fare?»,
interrogativo che compare più volte
nel Vangelo di Luca. Questa domanda è quella iniziale di ogni etica, perché la coscienza morale, prima che
la persona compia un’azione, valuta
la bontà o la malizia della stessa. Le
tre categorie di persone sono la folla, i pubblicani e i soldati. Esse non
sono scelte a caso. La folla incarna la
gente normale che spassionatamente
chiede al Battezzatore come fare per
agire bene, in sintonia con la volontà
di Dio. «Chi ha due tuniche, ne dia a
chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto» (Lc 3,11). La
risposta è un invito a saper condividere con chi è nel bisogno con magnanimità. I pubblicani invece rappresentano la categoria dei benestanti, in
quanto questo gruppo di persone aveva l’appalto delle tasse per conto dei
governanti romani. A questi, che correvano il pericolo di fare del denaro
il criterio ultimo della loro vita, il
Battista risponde: «Non esigete nulla
di più di quanto vi è stato fissato»
(Lc 3,13), cioè non approfittate del
vostro ruolo a discapito di chi non
ha, e quanto avete in più non serva a
dividervi dagli altri, bensì a condi-
viderlo con loro. Il terzo gruppo, infine, sono i soldati, quelli che con le armi
fanno rispettare l’ordine stabilito dai
potenti. Dopo il criterio dato a quanti possono cedere alla logica del denaro, Giovanni ammonisce anche chi
si potrebbe sottomettere al criterio della forza: «Non maltrattate e non estorcete nulla a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe» (Lc 3,14).
Dopo aver offerto ai presenti questi tre criteri morali, Giovanni invita
all’umiltà che è la porta della speranza. Se tutto dipende da noi, che cosa
possiamo infatti sperare? Solo la persona umile sa sperare, concedendo a
Dio di agire nella vita personale e
sociale. L’immergersi nell’acqua attraverso il Battesimo che Giovanni
amministrava lungo il fiume Giordano, era utile proprio a questo scopo:
accettando la propria umanità, il proprio limite, le proprie fragilità, si spalancano le porte a Dio, autore della
speranza, di cui ci fa sempre dono.
c. Infine, sottolineiamo la centralità della carità cristiana in ogni ambito della nostra esistenza. Il tempo
dell’Avvento, che ci prepara al Natale, pone sempre in evidenza la carità, soprattutto come virtù fondamentale per cooperare all’edificazione del
Regno di Dio.
Come si coniuga la carità con il
lavoro e con le esigenze della giustizia? I contenuti espressi dalla dottrina sociale della Chiesa permettono il riconoscimento dei valori, motivano l’azione, distinguono i mezzi
dai fini, prospettano una visione integrale dello sviluppo, promuovono
scelte di giustizia che favoriscano il
vero bene dell’uomo.
Nel contesto pluralistico odierno,
fare riferimento a un patrimonio di
valori crea le condizioni per evitare
errori dalle conseguenze nefaste sui
lavoratori, sullo sviluppo economico
e sulla stessa vita della società.
«La dottrina sociale della Chiesa
- afferma Sua Santità Benedetto XVI
- ha un suo specifico apporto da dare,
che si fonda sulla concezione dell’uomo “ad immagine di Dio” (Gen
1,27), un dato da cui discende l’inviolabile dignità della persona umana, come anche il trascendente valore delle norme morali naturali.
Un’etica economica che prescindesse da questi due pilastri, rischierebbe inevitabilmente di perdere la
propria connotazione e di prestarsi
a strumentalizzazioni» (Enc. Caritas
in veritate, 45).
Oggi è necessaria «una nuova e
approfondita riflessione sul senso dell’economia e dei suoi fini, nonché
una revisione profonda e lungimirante
del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni.
Lo esige, in realtà, lo stato di salute ecologica del pianeta; soprattutto lo richiede la crisi culturale e
morale dell’uomo, i cui sintomi da
tempo sono evidenti in ogni parte del
mondo» (ibid., 32).
Noi cristiani crediamo nella logica della carità, che ci interpella in ogni
ambito della vita, anche in quello del
lavoro, che non è mai solo finalizzato a produrre utile, ma anche a garantire la pace sociale.
Cari fratelli e sorelle, la carità che
si fa concreta solidarietà diventi luce e forza al cammino del mondo: il
futuro della solidarietà nella Regione Sardegna, quindi, sta anche nelle
vostre mani. Nel porgervi sin d’ora
l’augurio di un Santo Natale, vi affido alla materna protezione della Vergine Maria, che ha cooperato con la
sua disponibilità al disegno d’amore
di Dio per l’umanità, affinché possiate collaborare insieme alla volontà
del Signore, e cioè alla pace e alla
prosperità per tutti.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
L’accordo stipulato al Mise per il rilancio dell’attività produttiva ha restituito serenità a centinaia di lavoratori da anni in Cig
Natale più sereno per i lavoratori Eurallumina
Alla vigilia delle vacanze la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge per la partecipazione al rilancio dell’azienda.
D
opo la stipula dell’accordo
al ministero dello Sviluppo economico, la Giunta
regionale, su proposta del
presidente, Ugo Cappellacci, d’intesa con gli assessorati dell’Industria e
della Programmazione, ha approvato
il disegno di legge relativo alla partecipazione del rilancio dell’Eurallumina Spa, tramite l’intervento finanziario della SFIRS.
«Abbiamo mantenuto l’impegno
- ha sottolineato il presidente - di trovare una soluzione alla grave situazione economico-sociale del Sulcis,
un territorio caratterizzato da una recessione che investe un sistema industriale che un tempo rappresentava
un’eccellenza.»
«Con un’assidua e determinata
azione politica - ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Alessandra Zedda - abbiamo affrontato le
principali criticità del polo mineralmetallurgico dando seguito agli accordi stipulati al ministero dello Sviluppo economico per la ripresa produttiva dell’impianto di Portovesme,
attraverso una strategia mirata alla
riduzione dei costi energetici, definita con le amministrazioni locali e
le organizzazioni sindacali.»
Il progetto prevede la costituzione
di una NewCo, i cui soci saranno la
Regione (tramite la SFIRS), ed Eurallumina/Rusal. La nuova società,
ha come obiettivo la realizzazione e
la gestione di una centrale elettrica
“a cogenerazione a carbone” e delle infrastrutture correlate per la produzione di vapore ed energia da fornire allo stabilimento di Portovesme.
Alla vigilia di Natale la Rsu Eurallumina ha diffuso un documento
nel quale è ricostruita la lunga vertenza e si guarda con moderata fiducia
alla ripresa produttiva, che riportiamo integralmente.
«Il 2012, quarto anno di fermata
produttiva, è stato sicuramente l’anno più difficile, soprattutto per l’incertezza riguardante la possibilità di
una futura ripresa lavorativa. Occorre brevemente fare un passo indietro.
è utile non dimenticare le promesse
e gli impegni sempre disattesi, che
hanno caratterizzato questi anni di lotta e di cui si conoscono nomi e responsabilità. Dopo il cambio ai vertici del
Mise, quantomeno da subito, le cose
sono state messe in chiaro. Durante
la prima riunione con la nuova compagine governativa, la Rsu, in rappresentanza di tutte le lavoratrici ed
i lavoratori Eurallumina, chiese
“serietà e chiarezza” nell’affrontare la nostra vertenza e riguardo alla
volontà di risolvere i nostri problemi. Si chiese con forza “sincerità”
nel comunicarci la reale situazione
attuale e futura, caratteristiche che in
questi anni ci sono state negate e che
hanno lasciato noi e le nostre famiglie nell’oblio dell’incertezza. Ci fu
immediatamente risposto e, sintetizzando, le affermazioni di allora del
sottosegretario De Vincenti furono:
«Se si potrà fare qualcosa la faremo.
Se non vi saranno possibilità ve lo diremo. Senza più bugie».
Dichiarazione di serietà da apprezzare, ma davvero poco rassicuranti.
Nel marzo del 2012, allo scadere della Cig e con il “nulla di fatto” riguardo alla possibilità di utilizzare il vapore Enel, il baratro della chiusura definitiva e delle liste di mobilità che
incombevano, erano una reale eventualità che andava materializzandosi. Solo la determinazione dei lavoratori, sostenuti dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni locali,
incalzando la Regione, ha dato nuovo impulso alla vertenza e ha mantenuto aperte le trattative. Questo ha
consentito, con una forte pressione
sul Governo, di svolgere finalmente
trattative dirette con i vertici della Rusal (invocate e richieste per 3 anni
dall’assemblea generale dei lavoratori), sbloccando situazioni annose,
tra le quali i rimborsi dei crediti Iva.
I ritardi nei pagamenti della Cig di
questa estate, hanno fatto percepire a
tutti ed in maniera chiara, quali drammi si vivano in quelle situazioni e cosa accadrebbe se si scivolasse nel
totale carico INPS. Nello stesso tem-
po, si può capire cosa sarebbe accaduto se non ci fosse ancora un rapporto diretto con una proprietà aziendale che garantisce un sostegno integrativo (come successo per altre realtà a noi vicine), al quale nessuno, in
queste condizioni, può rinunciare.
La vertenza Eurallumina ha acquisito, nello scenario tragico della crisi
industriale ed economica italiana, rilevanza prioritaria a livello regionale
e nazionale, con il diretto intervento
delle massime cariche dei vari ministeri che compongono il Governo,
oggi alla conclusione del proprio
mandato, ma che con l’approvazione del decreto sviluppo, garantisce
il rispetto degli atti sottoscritti, anche per chi dovrà succedervi politicamente.
L’accordo sottoscritto il 22 novembre, frutto di una trattativa du-
tivi la vertenza non è assolutamente
conclusa, saremo chiamati ancora a
dare il nostro contributo attraverso la
nostra unica arma, quella della mobilitazione per far mantenere gli impegni ed accelerare eventuali rallentamenti da parte di quelle componenti, che sino al rientro di tutti i lavoratori/trici al loro posto, sono e resteranno controparti. Anche quando le
problematiche dirette dovessero consentire una conduzione non emergenziale, dovremo comunque scongiurare l’appagamento effimero e non
isolarci dal contesto generale. Noi
facciamo parte di un territorio martoriato, dove quasi nessuna famiglia
è esente dalla disoccupazione, dalla
precarietà e in molti casi dalla povertà reale. La situazione italiana, della
Sardegna e del Sulcis Iglesiente, che
continua a perdere migliaia di posti
La lotta dei lavoratori Eurallumina ha conseguito significativi risultati.
rata sei mesi, ha definito nel dettaglio quella che dovrebbe essere la
prospettiva futura che si basa «sull’impegno della RUSAL per la ripresa della produzione».
Questo atto, come ampiamente
comunicato, ha permesso la concessione della Cig straordinaria per crisi
aziendale, che ci permette di uscire dalle sabbie mobili delle deroghe, con la
garanzia sottoscritta dell’integrazione salariale. Il documento consente poi
l’anticipazione della Cig da parte dell’azienda, evita i noti problemi fiscali
(doppio Cud) e regolamenta la partecipazione agli obblighi formativi.
di lavoro con i percettori di ammortizzatori sociali che attendono mesi
per ricevere una modesta e insufficiente assistenza, non possono che
imporci di continuare, come abbiamo
sempre fatto, aldilà dei numeri dei
partecipanti, ad essere attivamente
presenti al fianco di chi vive le nostre
e molto spesso peggiori condizioni
personali e familiari. Subito dopo le
festività di inizio anno, intavoleremo
una verifica in sede aziendale, avendo
richiesto e ricevuto dai reparti, dove
si svolge il mantenimento dell’impianto, i programmi di lavori manutentivi che potrebbero essere svolti
Gli impianti Eurallumina in funzione prima della fermata.
Altro punto che dà seguito al protocollo, è la legge regionale che autorizza il finanziamento, per la quota Sfirs, alla realizzazione della caldaia, disegno di legge approvato dalla Giunta il 21 dicembre, da convertire in atto legislativo entro l’inizio
del nuovo anno. Il 2013 sarà l’anno
decisivo, dove dovranno andare a concretizzarsi tutte le parti presenti nel
documento e ribadiamo, senza mai
averle minimamente omesse, le questioni critiche che ostacolano il percorso, essendo esse determinanti. La
prima e sicuramente più preoccupante, è il problema del sito dove depositare i residui delle lavorazioni sotto sequestro dal 2009, per il quale è
in fase avanzata la procedura per un
possibile dissequestro da parte della
magistratura. Su questo aspetto poco
possiamo incidere (magistratura),
anzi praticamente nulla, se non sollecitare l’azienda ad ottemperare puntualmente a quanto richiesto dall’autorità legale.
L’altro punto sensibile è l’approvvigionamento della bauxite, non essendo ancora concluse le trattative
con i paesi fornitori. Per questi mo-
dai lavoratori di quegli stessi reparti e da quelli espressamente di manutenzione interna, con l’obiettivo, senza creare illusioni di grandi numeri
(anche se di una sola unità!), il numero di coloro che accedono in stabilimento. Le altre scadenze sono la verifica dell’iter del protocollo che è
trimestrale, pertanto le parti si incontreranno alla fine di febbraio, salvo
impedimenti che dovessero insorgere prima di quel periodo, la definizione della domanda di finanziamento ad Invitalia, che dovrà essere
compiuta entro il 30 aprile 2013 (vedi protocollo, voce riduzione costi
energetici) ed il monitoraggio sulla
questione bacino, che rimane, ad oggi, il punto più sensibile.
Come sempre l’informazione sarà puntuale e dettagliata.
A tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Eurallumina e degli appalti,
alle loro famiglie ed in particolare a
coloro che hanno subito i gravi eventi luttuosi che hanno colpito recentemente la nostra comunità e a cui
ci stringiamo con affetto, giungano,
per quanto possibile, gli auguri di
Buone Feste».
Si è conclusa l’occupazione dei lavoratori ex Rockwool
A Monteponi un Natale da murati vivi
S
i è conclusa il 31 dicembre,
dopo la schiarita emersa nei
giorni scorsi, l’occupazione
della Galleria Villamarina di
Monteponi. Dopo una prima fase in
cui alcuni lavoratori si erano incatenati ai cancelli all’interno della
galleria, ne è seguita una decisamente più clamorosa, con gli stessi lavoratori murati vivi all’interno con una
parete in blocchetti.
I lavoratori hanno trascorso l’ultima decade di dicembre, compreso
il Natale, dentro la miniera, per rivendicare la loro ricollocazione nelle due società minerarie controllate
dalla Regione Sardegna, Carbosulcis e Igea, in attuazione dell’accordo stipulato nel 2011. La Giunta regionale, viceversa, si è impegnata alla ricollocazione di tutti i lavoratori
a tempo indeterminato in Ati-Ifras,
la società creata per la realizzazione
del progetto di bonifica e ripristino
ambientale delle aree minerarie dismesse e dopo che in un primo momento questa soluzione è stata respinta dai lavoratori, il 27 dicembre
la situazione ha avuto una svolta
che dovrebbe portare alla definizione dell’accordo e, intanto, ha portato alla liberazione della Galleria Villamarina con l’uscita dei lavoratori
murati al suo interno.
L’assessore regionale dell’Industria, Alessandra Zedda e l’onorevole Giorgio Oppi, ex assessore dell’Ambiente, e già sottoscrittore dell’accordo, hanno annunciato che è
stato anticipato al prossimo 11 gennaio l’incontro tra la Regione Sardegna, la società Ati-Ifras e le organizzazioni sindacali, per verificare la
forma contrattuale da utilizzarsi nel
ricollocamento di tutti i 54 lavora-
tori ex dipendenti Rockwool.
La società impiegherà tutti i lavoratori a tempo indeterminato nel progetto di bonifica e ripristino ambien-
Giorgio Oppi - resta valido. Nella
fase di selezione dei concorsi pubblici, espletati dalle società partecipate dalla Regione, sarà dato un
La prima fase dell’occupazione della galleria Villamarina di Monteponi.
Il 21 dicembre i lavoratori ex Rockwool si sono murati dentro la miniera.
tale delle aree minerarie dismesse.
«L’accordo stipulato l’anno scorso - hanno detto Alessandra Zedda e
adeguato riconoscimento a chi ha titoli ed esperienze specifiche maturate nel settore ex-Emsa.»
Celebrato a Carbonia il funerale della corniceria di Simone Satta
«La città sta morendo, devo chiudere»
«L
a città sta morendo,
sono costretto a
chiudere l’attività».
Simone Satta, giovane artigiano di Carbonia che
gestiva da 12 anni una corniceria
nella centralissima via Gramsci, si
è arreso alla crisi ed alla vigilia di
Natale ha chiuso definitivamente
la sua attività. Un giorno triste per
un giovane che ha creduto a lungo
nel lavoro autonomo ed ora si ritrova senza un presente e, soprattutto,
con un futuro più che mai incerto
davanti a sé, ma anche e, soprattutto, per una città, Carbonia, che paga
pesantemente gli effetti della crisi
socio-economica che avvolge il territorio e che, come nei primi anni
‘60, vede messa in dubbio la sua
stessa sopravvivenza.
Il 30 dicembre il neonato movimento delle partite iva Sulcis
Iglesiente ha organizzato il “funerale” dell’attività artigiana di Simone, con cerimonia in via Gramsci e poi un corteo concluso in piazza Roma, sulle scale del municipio.
Davanti alla corniceria di Simone si sono ritrovati in tanti, tra questi la signora Ines Zaccarelli, 90
anni, commerciante “storica” di
Carbonia che ha auspicato una reazione d’orgoglio della città alla crisi, per restituire speranza alle nuove generazioni e, quindi, garantire
un futuro. Erano presenti anche i
rappresentanti dei lavoratori che si
battono per il salvataggio della realtà industriale di Portovesme, ancora
oggi principale ed insostituibile polmone economico del territorio.
Il dramma di Simone Satta è lo
stesso che vivono centinaia di artigiani e commercianti della città e
dell’intero territorio, alle prese non
solo con le enormi difficoltà determinate dalla crisi ma anche e, soprattutto, con un’eccessiva pressione
fiscale che non tenendo conto minimamente della gravità della situazione, li opprime in maniera non
più sostenibile.
La nascita dell’associazione del
movimento partite iva Sulcis Iglesiente è stata ufficializzata lo scorso 5 dicembre. La rappresentanza
di oltre trenta titolari di partite iva
che compongono il comitato promotore, si propone di contribuire a
a contrastate e sconfiggere l’attuale situazione di crisi.
Tra i promotori vi sono non solo
fondamentale importanza nel territorio - spiega Elio Cancedda, componente del comitato promotore con questa iniziativa intendiamo
preservare la forza occupazionale
che dà lavoro a oltre 21.000 addetti, capi-famiglia che il movimento vuole difendere a tutti i costi.»
Il movimento partite iva Sulcis
Iglesiente giudica con moderata soddisfazione l’intervento del Governo
a sostegno del territorio.
«Guardiamo il piano Sulcis con
particolare attenzione; ci propo-
La corniceria di Simone Satta ha cessato l’attività il 24 dicembre 2012.
artigiani e commercianti, ma anche
figure del mondo professionale, tra
gli altri anche avvocati e commercialisti; tutti uniti dalla consapevolezza che non ci si possa limitare ad
essere critici spettatori di quanto sta
accadendo nel territorio; animati,
dunque, da spirito solidaristico intendono dare il proprio apporto di
esperienze per governare il sistema
delle scelte e far riemergere lo sviluppo.
«Le oltre 9.000 partite iva presenti nel Sulcis Iglesiente, rappresentano una realtà produttiva di
niamo quali interlocutori delle
istituzioni perché siano individuati i registi, ma anche gli attori dello sviluppo, e gli investimenti messi in campo non si dissolvano nei
tempi della burocrazia italiana sostiene Luigi Lai, componente
del comitato promotore -. Ognuno
di noi è profondamente coinvolto
nelle difficoltà del momento; uniti
ricerchiamo la forza per affrontare
con determinazione la crisi, e per
dare speranza alle nuove generazioni».
Giampaolo Cirronis
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4
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
L’assessore all’Ambiente della Provincia di Carbonia Iglesias, Carla Cicilloni, fa il punto sulle questioni ambientali del territorio
La situazione ambientale sta migliorando
Il miglioramento è sensibile sul vettore aria mentre resta ancora grave lo stato di inquinamento dell’acqua e del suolo.
L
e incombenze del settore ambiente della Provincia rispetto al comparto industriale
del territorio, in questi ultimi anni, sono state tante, sia per ciò
che concerne le industrie in attività,
sia per quanto riguarda il pesante pregresso che le produzioni del passato hanno lasciato dal punto di vista
ambientale.
«Tutte le grandi aziende del Sulcis Iglesiente - spiega l’assessore provinciale all’Ambiente, Carla Cicilloni - lavorano in regime di Aia (Autorizzazione integrata ambientale),
che per Eurallumina, Alcoa, Portovesme srl (ora ministeriale), Genna
Luas, Carbosulcis, Ila, Rockwool,
Ecodump e altre minori sono state
rilasciate dalla Provincia. Questo precisa l’assessore - ha significato un
grandissimo lavoro di istruttoria, fatto in collaborazione con l’Arpas, che
ha permesso di fare il punto sulla
situazione esistente e, conseguentemente, di adeguare, rettificare, approfondire e riordinare tutte le autorizzazioni ambientali rilasciate nel
passato da Enti diversi, lavorando in
coerenza con la normativa vigente e
con la richiesta sempre e costante
del raggiungimento delle Bat (Best
Available Technologies - La Bat riguarda tutti gli aspetti del funzionamento di un impianto o di una industria che influenzano l’ambiente).»
Attraverso le numerose e rigide
prescrizioni e i piani di monitoraggio
e controllo, è possibile avere un quadro puntuale della situazione ambientale del Sulcis Iglesiente.
«Mi sembra doveroso chiarire
che - sottolinea Carla Cicilloni -, in
alcuni casi in cui, a causa di specifici accadimenti, si sono supposti rischi diversi da quelli poi realmente
diagnosticati, si sono intraprese nuove e più specifiche azioni.»
È questo il caso della radioattività dei fumi di acciaieria destinati alla Portovesme s.r.l., per il cui controllo è stato stabilito un nuovo protocollo, che prevede la verifica diretta anche da parte degli Enti pubblici tramite controlli da remoto.
«Su questo fronte - fa presente
l’assessore Cicilloni -, la serenità
della Provincia deriva anche dall’esito negativo (cioè non è stata rilevata radioattività) delle indagini
nostro territorio è in gran parte segnato e, quindi, compromesso dalla
attività mineraria prima e da quella industriale poi, stiamo cercando
di dare un contributo tecnico e operativo alla realizzazione delle bonifiche già finanziate. Grande attenzione ed impiego di risorse stiamo
attualmente dedicando ai protocolli
di bonifica che le aziende in dismissione stanno elaborando. Il lavoro
impostato dalla Provincia di Carbonia Iglesias - conclude Carla Cicilloni - ha già portato dei miglioramen-
Il polo industriale visto da Monte Sirai.
intraprese da Noe e Arpas sulla discarica di Genna Luas, che ha riguardato il suolo e circa venti campioni di acqua prelevati dai piezometri, nonché la discarica di Acqua
sa Canna e Sa Piramide ex Eni Risorse. In numerose circostante, è stata cercata e trovata la collaborazione
delle aziende del territorio, ma, là
dove è stata riscontrata reticenza, si
è provveduto all’applicazione di sanzioni e alla segnalazione agli organi
preposti. Poiché riscontriamo che il
ti, in particolare sul vettore aria, la
cui qualità varia in modo veloce a
seconda delle caratteristiche delle
emissioni prodotte, mentre più grave
è lo stato di inquinamento dell’acqua e del suolo, poiché legato alle
produzioni del passato.
Tuttavia, gli Enti di controllo stanno serrando le fila per quanto concerne la messa in sicurezza delle emergenze, adoperandosi affinché vengano rispettate le prescrizioni del ministero dell’Ambiente.»
Nuova importante acquisizione dell’imprenditore sulcitano
Ninetto Deriu ha rilevato la società Cosacem
N
uova importante acquisizione dell’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, alla vigilia di Natale,
nel polo industriale di Portovesme.
Dopo aver rilevato l’ex Ila, oggi
Port.Al., il titolare della Reno srl
(società che opera da quarant’anni
anni nel Sulcis, specializzata nel
campo delle manutenzioni per le
centrali Enel) ha rilevato la Cosacem Costruttori Società Cooperativa arl, azienda specializzata in
montaggi industriali e costruzioni
meccaniche, con assemblaggio di
componenti elettronici, fabbricazione di sistemi di tubazione, montaggio di carpenteria edile in acciaio,
strutture tubolari e tubazioni.
La Cosacem, 54 dipendenti con
elevata professionalità, dispone
delle certificazioni: ISO 9001:2008,
procedimenti e qualifiche di saldatura per tutti gli acciai al carbonio,
inox e legati; qualificazioni in ambito Enel per vari gruppi merceologici, comprese le parti in pressione. Può operare nel campo delle costruzioni in officina, delle centrali
termoelettriche ed idroelettriche e
di tutte le realtà manifatturiere, siderurgiche, chimiche, petrolifere,
eoliche, fotovoltaiche ed impianti
termovalorizzatori. Attraversa da
qualche tempo una fase difficile per
la mancanza di commesse e Ninetto Deriu ha deciso di fare una nuova
scommessa imprenditoriale, rilanciandola in una fase particolarmente delicata per il polo industriale di
Portovesme e per il tessuto socioeconomico del territorio, fortemente depresso.
La realtà imprenditoriale di Ninetto Deriu, in continua espansione,
Ninetto Deriu.
ha già raggiunto dimensioni che
presto potrebbero portarla vicina a
quelle delle tre principali aziende
del polo industriale di Portovesme:
Eurallumina, chiusa da oltre tre anni ed alle prese con un difficile processo che dovrebbe portarla alla ripresa produttiva nell’arco dei prossimi due anni; Alcoa, oggi chiusa
ed in attesa di un acquirente disposto a subentrare alla multinazionale statunitense; e, infine, Portovesme srl, pienamente operativa e reduce dall’avvio di due nuove unità
produttive.
I progetti industriali di Ninetto
Deriu, occupano già 200 dipendenti nella Reno srl, numero che nel
breve periodo dovrebbe più che
raddoppiarsi.
La Por.Al., come ha annunciato l’imprenditore alcuni mesi fa,
dopo l’acquisizione dello stabilimento chiuso dal 2008, procederà
alla riassunzione di gran parte dei
154 lavoratori ex Ila nell’arco di
un anno e mezzo, per il loro impiego nella produzione di manufatti
di alluminio leggeri, nei quali verrà dato ampio spazio a personale
femminile.
Il progetto prevede inoltre la
creazione di una seconda azienda,
la Consul, costruzione nautiche
sulcitane, che realizzerà scafi in
alluminio per maxi yacht (dai 18
metri in sù), sfruttando una banchina dedicata, assegnata provvisoriamente nel porto di Portovesme.
Ninetto Deriu a fine anno si è
concesso alcuni giorni di riposo ma
già dalla prima settimana del nuovo anno tornerà al lavoro per affrontare in particolare i problemi
legati alla nuova acquisizione.
Le schede sono a disposizione presso il servizio ambiente
Carbonia, avviato il censimento dell’amianto
L
’Amministrazione comunale di Carbonia, nel rispetto
delle normative nazionali e
regionali, ha messo a disposizione dei cittadini le schede per il
censimento dell’amianto.
In base all’ordinanza n. 231 del
7 novembre 2012, tutti i proprietari
di immobili con coperture in lastre
di cemento-amianto, tutti i proprietari di beni immobili nei quali siano
presenti materiali o prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile, nonché i titolari o legali rappresentanti d’unità produttive o altro,
devono provvedere ad effettuare il
censimento degli stessi.
Le schede di autonotifica per il
censimento degli edifici e/o suoli
con presenza di materiali contenenti
amianto, vanno presentate alla Asl n.
7 di Carbonia, presso l’Ufficio Spre-
sal, in via Costituente, oppure presso l’Ufficio Ambiente del comune
di Carbonia, piazza Roma n.1.
Le schede per il censimento sono a disposizione presso il servizio
ambiente, 1° piano del palazzo comunale, e sul sito www.comune.car
bonia.ca.it, nella sezione servizi comunali - servizio settore ambiente e
nella sezione ordinanze - Ordinanze
Ambiente.
Nel Sulcis in crisi ci sono giovani che percorrono strade nuove
I giovani che si danno da fare
Continua (2)
Abbiamo spiegato brevemente
nel numero scorso de “La Povincia
del Sulcis Iglesiente” cosa sono oggi gli orti urbani.
Ma affinché tutti possano comprendere appieno il significato pratico dell’iniziativa, occorre sentire direttamente il realizzatore: Cristiano
Floris.
Signor Floris, cosa pensa di aggiungere a quanto già scritto nel numero scorso, a proposito degli aspetti: 1) giuridico-economico, 2) sociale e 3) tecnico-agrario?
«Quanto al punto 1), tutte le iniziative di questo tipo che si rispettino, sono regolate dal punto di vista
legale. Oltre a quelli già citati fuori
Sardegna, anche qui da noi (per esempio Nuoro, Santa Giusta, San Sperate, Cagliari) funzionano così. Ho
fondato, appunto, un’associazione
culturale, per agevolare iniziative simili in tutta la Sardegna.
Per il punto 2). Tante cose man
mano, nascono e si rafforzano nel
tempo. Ad esempio, lei ha citato nella prima parte del suo articolo l’estesa fascia di ulivi lungo tutto il lato di
confine opposto all’ingresso. Ebbene, ho intenzione in tempi brevi di
renderla fruibile e ricavarne un punto di ritrovo ombreggiato da adibire
a uso ricreativo-collettivo (riposo, pausa pranzo e, perché no?, qualche merenda). Parte di questo ampio spazio,
infine, verrà destinato ai bambini.»
Il punto 3). «Questo è l’aspetto più
importante e può avere dell’incredibile per chi lo ignora. Chiamata
“agricoltura sinergica, o coltura permanente”, la tecnica di coltivazione, rivoluzionaria rispetto a quella
tradizionale, consiste nel preparare
il terreno una volta per tutte. Ciò
fatto si passa all’allestimento vero
e proprio, che consiste in:
• impianto di irrigazione a goccia;
• pacciamatura;
• messa a dimora delle piantine;
• raccolto delle verdure con taglio
a raso delle radici (esclusi i tuberi);
• realizzazione dei semenzai e
trapianto delle piantine a suo tempo.
- pacciamatura: facciamo qui ciò
che altrove fa la Natura da sola (ad
esempio nel bosco): la paglia (una
sorta di pacciame se si riferisce al
bosco), cosparsa in uno strato di spessore opportuno, dapprima impedisce la nascita delle erbe infestanti;
in seguito, a contatto con l’umidità
del terreno si decompone e genera
concime organico; infine, conserva
soffice il terreno, tanto da eliminare le successive pratiche agrarie
(zappatura, rastrellatura, ecc.); ultimo ma non meno importante il risparmio idrico, stimato nel 40% rispetto a una coltura tradizionale.
- messa a dimora di piantine: in
gruppi di due o tre, ciascuna di diverso seme ma tra loro compatibili.
è qui che entra la tecnologia specifica: sapere quali sono le piantine
da abbinare tra loro per favorirne
lo sviluppo reciproco. Per scendere
nel pratico e per fare un esempio: se
a me interessa oggi coltivare delle
melanzane, metterò a fianco anche
delle leguminose per azotare il terreno e delle liliacee per allontanare parassiti. Alla fine otterrò melanzane di ottima scelta, fagiolini e
cipolle.»
Mi spiega quale e quanto è il risparmio di tempo?
«è presto detto. Per condurre un
orticello da cinquanta metri quadrati attrezzato di tutto l’occorrente,
sono sufficienti due ore di lavoro alla settimana; non vi sono, infatti,
dalle nostre colture per poi farne
nuove piantine eliminando i costi
d’acquisto. Nel mio terreno, per
esempio, ogni anno raccogliamo bietole semi selvatiche e molto gustose,
piantate da mio padre più di 30 anni fa.
Gli agricoltori devono sentirsi minacciati dalla sua iniziativa?
«Assolutamente no. Anzi il nostro obiettivo è quello di andare in
soccorso delle aziende agricole sarde che sono al tracollo a causa della concorrenza sleale dei prodotti
forestieri (80% del venduto nell’Isola). Uno dei compiti dell’associazione, infatti, è quello di fornire agli
agricoltori quelle cognizioni tecniche, fiscali e burocratiche occorrenti
per accogliere gli orti urbani nelle
proprie aziende. Abbiamo in tal senso delle richieste da parte di alcuni
La preparazione di un orto urbano.
particolari esigenze di lavoro se non
le poche pratiche essenziali (messa
a dimora delle piantine, eliminazione
di qualche eventuale erba indesiderata, raccolta dei prodotti). La qualità del tempo risparmiato è utile sia
ai giovani, sia ai meno giovani; per
questi ultimi può trasformarsi anche in quantità visto che almeno in
teoria ne hanno di più da impiegare durante la giornata.»
E per quanto riguarda i costi?
«Trecento euro l’anno che ciascun
assegnatario deve corrispondere come contributo spese ritengo siano
una cifra congrua per le prestazioni fornite, prova ne sia il successo
dell’iniziativa non solo in Sardegna,
come già detto. A ciò si aggiungano
le spese per sementi, paglia e piantine. Rimaniamo sempre nella disponibilità di chiunque voglia produrre
delle buone verdure veramente biologiche quando occorrono, e a prezzi
contenuti. Mi preme far notare che
ogni pianta ha il suo seme che si replica. Impareremo ad essere completamente autonomi traendo il seme
Comuni del territorio, che cercheremo di soddisfare coinvolgendo quante più aziende agricole possibile, a
tutto vantaggio delle aziende stesse,
dei Comuni che risparmieranno grosse cifre per la loro realizzazione, e
dei consumatori.»
Dal punto di vista didattico, come
intende coinvolgere le scuole?
«Come avrà intuito questo è un
progetto per tutta la collettività e
non si parla esclusivamente di orti
urbani, ma anche di cultura rurale
e agraria, attorno alla quale devono ruotare tutte le attività economiche, i valori della solidarietà, il giusto utilizzo del territorio e la sua tutela. Dovranno, infine, necessariamente essere coinvolti i giovani e i
giovanissimi, con dei laboratori didattici da proporre alle scuole.»
Chi è interessato alla sua iniziativa, come può contattarla?
«Il blog pertinente e questa iniziativa è: coltivaunorto.blogspot.it.
Troverà all’interno tutti i recapiti dell’associazione.»
Fine - Mario Bazzoni
Si è tenuto il 30 novembre scorso il primo di quattro incontri
Carbonia studia: le conferenze di archeologia
H
a preso il via venerdì 30
novembre “Carbonia
Studia”, un ciclo di appuntamenti con l’antropologia, l’archeologia e la storia.
Il primo ciclo di conferenze è
dedicato all’archeologia. Il primo
appuntamento presso il museo Archeologico Villa Sulcis, con ingresso da via Campania. Titolo della conferenza, tenuta da Carlo Lugliè, dell’Università di Cagliari è stato: 11
mila anni fa a Carbonia: nuove scoperte nel riparo di Su Carroppu.
Carlo Lugliè, che da anni dirige
le nuove indagini presso il riparo
sottoroccia di Su Carroppu, ha
esposto le ultime straordinarie novità emerse dagli scavi e dalle analisi dei reperti, fra le quali una datazione ben più antica (9000 a.C.
circa) per i primi uomini che han-no
abitato la grotta e i nuovi dati sulla
frequentazione del sito nel Neolitico Antico (dal 6000 a.C. circa)
Le conferenze del ciclo dedicato all’archeologia, che si terran-
L’assessore Loriana Pitzalis.
no sempre alle ore 17.00, presso il
museo Archeologico Villa Sulcis,
proseguiranno: il 18 gennaio con
Roberto Sirigu e Paolo Bernardini
(gli Dei del bronzo di Monte Sirai
tra Fenici e Nuragici); il 14 febbraio
con Carla Perra e Battista Asuni (la
scoperta dell’officina del vetro al
Nuraghe Sirai e i nuovi materiali per
il Museo); il 14 marzo con Piero
Bartoloni (i Cartaginesi e il tofet:
nuove prospettive).
«Il nuovo progetto Carbonia Studia - spiega l’assessore alla Cultura
Loriana Pitzalis - si propone come
“cantiere” di condivisione del sapere che offre ai cittadini la possibilità di arricchire il proprio patrimonio culturale e le conoscenze
sulla storia e sul vissuto della città
e del territorio. Oggi è più che mai
indispensabile confrontarsi su temi che riguardano la nostra storia
e il nostro presente, perché soltanto recuperando la memoria storica è possibile riconoscersi in un’identità comune e condivisa”.
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Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
5
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Il 15 dicembre Sant’Anna Arresi ha ospitato la prima rassegna di gruppi folk, organizzata dal locale gruppo folcloristico
Una ventata di cultura nell’immobilismo del Sulcis
Diciassette gruppi folk, decine di artigiani e migliaia di visitatori hanno contribuito al successo della rassegna che avrà un futuro.
U
na ventata di cultura nell’immobilismo del Sulcis
Iglesiente. La prima rassegna di gruppi folk, organizzata dal gruppo folcloristico Sant’Anna, ha richiamato migliaia di persone. è l’evento che ha caratterizzato il territorio in questo mese di dicembre di solito avaro di manifestazioni di una certa importanza. Questa
piccola idea ha avuto l’effetto di un sasso gettato nello stagno dell’immobilismo che attanaglia la maggior parte
delle comunità locali.
è stata sufficiente una giornata di
festa per aiutare a riscoprire i valori
antichi, ma sempre attuali, delle tradizioni più genuine del Sulcis Iglesiente. Diciassette gruppi folk; cori polifonici; suonatori di launeddas, fisarmonica, organetto e solittu, hanno composto la magica scenografia di una
sorta di grande sagra popolare. Il tutto
impreziosito dalla presenza di decine
di artigiani, commercianti ed artisti che
hanno trasformato il cuore del paese
in una grande “agorà”, un luogo, cioè,
dove stare insieme, fare dei buoni acquisti, apprendere piccoli e grandi segreti delle lavorazioni artigianali e
ammirare l’estro di tanti artisti noti e
meno noti. Tutto il paese ha collaborato alla riuscita di questa festa che ha
rappresentato una sorta di flashback
di un passato neppure troppo lontano
quando la gioia e l’orgoglio dello stare insieme erano il segno distintivo
dell’identità di una popolazione. Il paese è stato capace di ospitare migliaia di
persone, provenienti da tutto il Sulcis,
hanno apprezzato la calda accoglienza e contraccambiato offrendo il meglio delle proprie tradizioni.
Diciassette gruppi folk significano non meno di 400 persone in costume sardo: il meglio del territorio.
è stata una sorta di gara ad indossare l’abito più bello, quello della festa.
Uomini e donne ne hanno capito l’importanza ed hanno conservato il portamento solenne ed austero ma anche
vivace e spensierato, ma sempre consono al momento dello stare insieme.
Costumi di foggia diversa: alcuni mol-
to ricchi ed impreziositi da tessuti raffinati ed eleganti; altri più modesti,
testimonianza dei momenti di duro lavoro nei campi. Tutti però importanti.
Quando il corteo s’è snodato per le
vie strette del centro storico, lo spettacolo inebriante di colori ha mandato in visibilio non solo i tanti turisti
presenti e gli stessi partecipanti ma
Come mille voci, si sono diffusi nella brezza serale per accompagnare il
lento incedere dei balli campidanesi
o le danze più vivaci e sfrenate di “su
ballu cabillu”.
Dopo il corteo ancora balli in piazza, tutti insieme sino a tarda sera, perché sin quando c’è gioia, voglia di divertirsi e s’intrecciano amicizie, si
Il gruppo folk di Sant’Anna Arresi con il sindaco Paolo Luigi Dessì.
Due suonatori di launeddas.
anche coloro che, pur essendo abituati a queste manifestazioni, non hanno
potuto fare a meno di contemplarne la
esaltante bellezza. Nello stesso istante
i suoni, quasi una preghiera, ricavati
dalle abili mani dei musicisti, dagli
strumenti più diversi. Decine e decine
di melodie, ritmi eterogenei eppure simili per accompagnare canti e balli.
confermano quelle di vecchia data o
nascono nuovi amori, la festa non può
finire. Gli organizzatori hanno saputo
offrire tutto questo ad un Sulcis Iglesiente che ha riscoperto l’orgoglio
della propria identità e di una straordinaria cultura impreziosita da tradizione ed autentico folclore.
Enrico Cambedda
il ginecologo Antonio Scanu, da
due ostetriche, un’infermiera pediatrica, una puericultrice e un assistente sociale che collabora con
i comuni e con il Tribunale dei
minori.
Il consultorio accoglie ogni anno 1.500 pazienti, per un totale di
circa 3.000 prestazioni, per le quali non si paga il ticket e non ci sono liste d’attesa. Sono numerose le
problematiche affrontate: in primis
la contraccezione (7 utenti su 10 si
rivolgono al consultorio per questo
motivo), le problematiche adolescenziali, della famiglia e della
coppia e quelle che riguardano la
sterilità.
Le donne sono assistite in ogni
fase, dalla preparazione al parto all’allattamento, fino alla menopausa. Altre attività riguardano la prevenzione delle infezioni da HPV
(Human Papilloma Virus), di cui
il dottor Scanu è il responsabile
aziendale e per la quale si favorisce la vaccinazione nelle adolescenti; la prevenzione dei tumori,
attuata in collaborazione con il
centro screening, e l’informazione
nelle scuole: ogni anno le seconde
classi degli istituti superiori vengono invitate ad un incontro sull’educazione alla sessualità presso il consultorio.
Ottimi risultati anche per quanto riguarda l’allattamento al seno:
si è registrato un notevole incremento per questa pratica, favorita
dal consultorio, che dal 1 febbraio
ad oggi ha effettuato 470 interventi in sede. L’accesso alla struttura, presso il Palazzo Comit di
via Valverde, è libero e gratuito,
senza necessità di prenotazione,
dal lunedì al venerdì (ore 9.0013.00), e il mercoledì anche dalle
16.00 alle 17.30.
Recuperato dopo tre mesi il moto-peschereccio affondato
“Eliseo” tornerà a solcare il mare sulcitano
S
olcherà nuovamente il mare
intorno all’isola di Sant’Antioco. Porterà nuovamente a
spasso turisti o forse diventerà un ristorante galleggiante. è il
motopesca “Eliseo”, di proprietà di
Alessandro Vadilonga, affondato nello scorso mese di settembre a pochi
metri dal lungomare, riportato a galla dai sommozzatori della ditta “Lavori Subacquei Coral Reef”.
«è stata un’impresa unica e quasi
E
manuele Cani ha vinto le
primarie del Partito Democratico nella Provincia di
Carbonia Iglesias, svoltesi
il 30 dicembre, e sarà parlamentare
nella legislatura che scaturirà dalle
elezioni del 24 e 25 febbraio. Il segretario provinciale, consigliere
provinciale, 44 anni, con 1.582 voti
(34,8%) ha battuto la concorrenza del
senatore uscente Francesco Sanna
che si è fermato a 1.331 voti (29,28%)
e, quindi, non sarà candidato. Più
distanziate sono risultate le due giovani donne candidate, Valentina Cuccu di San Giovanni Suergiu (943
voti - 20,74%) e Sara Marroccu di
Portoscuso (690 voti - 15,18%).
La certezza dell’elezione di Emanuele Cani deriva dal fatto che sulla
base della legge elettorale vigente,
verrà inserito in una delle due liste
(Camera o Senato) in una posizione
tale da avere il risultato garantito.
Cresciuto nel PSI, nella cui lista
è stato eletto consigliere comunale
di Carbonia ancora giovanissimo,
stra e, quindi, Partito Democratico,
ricoprendo incarichi elettivi ed amministrativi al comune di Carbonia
Emanuele Cani.
Francesco Sanna.
Emanuele Cani ha poi proseguito la
sua carriera politica in Federazione
Democratica, Democratici di Sini-
e alla provincia di Carbonia Iglesias.
Nelle primarie di SEL non c’erano candidati del Sulcis Iglesiente.
Una nuova TAC e servizi più efficienti
negli ospedali Santa Barbara e CTO
Meno gravidanze indesiderate nei minori
grazie al lavoro del consultorio di Iglesias
U
Emanuele Cani ha vinto le elezioni primarie,
sarà parlamentare PD del Sulcis Iglesiente
Ultimata una serie di trasferimenti in Servizi e Unità Operative
Negli ultimi sei anni sono stati conseguiti grandi risultati
na riduzione del 60%
per le gravidanze indesiderate nei minori: è il
dato straordinario ottenuto dal 2006 ad oggi dal consultorio familiare di Iglesias. Anche
le interruzioni di gravidanza sono
diminuite del 25% rispetto ai due
anni precedenti, e l’età media delle
consultazioni è salita a 25 anni,
con un range che va dai 15 ai 49
anni. Dati confortanti, quelli emersi in occasione dell’incontro natalizio fra l’équipe del consultorio e
le donne che hanno frequentato il
corso di preparazione al parto, insieme ai loro neonati. In totale 160
donne, delle quali 90 hanno partorito spontaneamente, 40 hanno
fatto ricorso al cesareo e le rimanenti sono ancora in gravidanza.
Il Direttore del distretto di Iglesias, Marco Sulcis, ha ringraziato
lo staff, composto dal responsabile,
Il 30 dicembre si sono svolte le primarie del PD e di SEL
impossibile - spiega Fabio Desogus,
responsabile della società - a causa
dei bassi fondali nei quali era affondato.»
Il motopesca lungo dieci metri e
con una stazza lorda di 60 tonnellate era infatti adagiato a soli 3 metri
di profondità. I sommozzatori della
“Coral Reef” sono riusciti prima a
sistemare dei palloni sotto lo scafo
che poi, gonfiati con aria compressa, lo hanno riportato in linea di gal-
leggiamento. Prima che affondasse
era in disarmo attraccato ad una banchina del lungomare. Fortunatamente per la mancanza di motori, come
accertato dalla capitaneria di porto,
non si sono registrati problemi di inquinamento. Dopo il recupero l’Eliseo è stato trainato nelle banchine
del porticciolo turistico, in attesa di
trasportare nuovamente i turisti nei
mari intorno all’isola di Sant’Antioco.
Tito Siddi
L
a Direzione generale della
Asl 7 ha annunciato la conclusione di un programma
di riorganizzazione e ottimizzazione dei servizi ospedalieri
nella città di Iglesias.
«Una maggiore funzionalità e
un servizio più rapido ed efficiente
- si legge in una nota della Direzione
generale - sarà il risultato dei trasferimenti che sono stati effettuati in
alcuni Servizi e Unità operative dei
Presidi ospedalieri di Iglesias. Gli
interventi, realizzati dopo un’attenta programmazione, porteranno ad
una migliore efficienza delle attività sanitarie e alla messa in funzione di nuovi servizi per i pazienti.»
«Nello specifico - si legge ancora
nella nota - i trasferimenti effettuati
sono i seguenti:
1) La Neuropsichiatria Infantile, prima al F.lli Crobu, ora si trova
al primo piano della palazzina servizi del Santa Barbara. In questo modo non sarà più necessario recarsi al
F.lli Crobu, distante dal centro e privo di collegamenti con i mezzi pubblici, per raggiungere il quale bisogna percorrere una strada buia, con
tutte le conseguenze immaginabili
per le mamme e i piccoli pazienti.
2) La Diabetologia, in seguito ad
un adeguamento strutturale, è stata
trasferita dal piano terra del Santa
Barbara (dove era ospitata in un vecchio locale molto stretto e assolutamente non funzionale) al piano terra della palazzina servizi dello stesso ospedale, ben più accogliente.
3) Il Centro prelievi, ingrandito
con un ampliamento murario, è stato
trasferito nei locali del Santa Barba-
Iglesias - L’ospedale Santa Barbara.
ra lasciati liberi dalla Diabetologia,
nei quali fra pochi giorni saranno
installati i nuovi arredi, in un ambiente più ampio e confortevole.
4) La Chirurgia generale è stata spostata dal terzo piano al primo
piano del Santa Barbara, in modo
da creare un collegamento diretto
con le sale operatorie. Ciò rende i
trasferimenti interni dei pazienti molto più rapidi e agevoli, evitando l’uso degli ascensori. Inoltre, sono state acquistate undici nuove porte per
le stanze di degenza e sono stati allestiti alcuni locali destinati all’uso
ambulatoriale.
5) La Chirurgia pediatrica è stata trasferita dal primo piano del
Santa Barbara al secondo piano del
C.T.O.
6) La Pneumologia è stata trasferita al terzo piano del Santa Barbara in un reparto ben più grande
di quelli precedenti e nel quale verrà a breve attivato il Day hospital
multidisciplinare.»
La Asl 7, infine, proseguirà il rinnovamento negli ospedali di Iglesias il recente e importante acquisto
di una nuova TAC, del costo di oltre
200.000 euro, che sarà installata al
Santa Barbara, e che opererà al servizio del Pronto soccorso e della
Radiologia. In questo modo saranno evitati i faticosi e scomodi trasferimenti dal Santa Barbara al CTO
e viceversa, con un notevole risparmio di tempo e di risorse per l’Azienda, e con un servizio più agevole per i pazienti.
La messa in funzione della macchina, già ordinata, dovrebbe avvenire entro la metà di febbraio 2013.
Gemellaggio tra Avis di Olbia e Centro trasfusionale Asl 7
«Un momento di incontro e di sinergia
che porterà benefici a tutti i donatori»
T
re poltrone ideali per i prelievi: multifunzionali, completamente reclinabili,
complete di braccioli e con
il movimento dello schienale e del
poggia gambe sincronizzato o indipendente. è il dono (del valore di circa seimila euro) che l’Avis di Olbia
ha voluto fare al Centro trasfusionale di Carbonia, come primo gesto
del gemellaggio sancito presso l’ospedale Sirai. A salutare questa intesa erano presenti il direttore generale della Asl 7 Maurizio Calamida,
il direttore del P.O. Sirai Sergio Pili
e il nuovo responsabile del Centro
trasfusionale di Carbonia Angelo
Zuccarelli, anche in qualità di presidente dell’Avis di Olbia. Grande
la rappresentanza da parte dell’associazione donatori di sangue, con
la presenza del direttore sanitario
dell’Avis di Olbia Tempio, Pino Mulas, del vicepresidente dell’Avis regionale Agostino Chiafitella, e della presidente dell’Avis di Carbonia
Iglesias, Irma Concedda, insieme a
tanti volontari.
««è un momento di incontro e di
sinergia che porterà grandi benefici a tutti i donatori», ha commentato il Direttore generale Maurizio Calamida, «al di là dell’aspetto economico, ciò che apprezziamo maggiormente è il gesto. Con l’aiuto di tutti i
medici e gli infermieri e grazie alla
innovazione delle attrezzature stiamo migliorando la funzionalità di
questo servizio. L’arrivo del dr. Zuccarelli, con la sua grande esperienza
e professionalità, darà un importante impulso a questo processo».
Il direttore del P.O. Sirai Sergio
Pili, nel ringraziare per la donazione,
ha voluto sottolineare che «la generosità e la gratitudine sono sentimenti che amano specchiarsi, perciò ricambieremo quest’atto di altruismo.».
«Si tratta di un gemellaggio appropriato - ha commentato il medico del Centro trasfusionale Giovanni
Tocco - perché si tratta di due realtà
che hanno raggiunto faticosamente
una loro autonomia trasfusionale. Ma
non dobbiamo abbassare la guardia,
e collaborare con le associazioni è in
questo settore di vitale importanza.»
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6
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
è stato presentato il 15 dicembre l’ultimo lavoro del maestro Renzo Sanna, sostenuto dalla Provincia di Carbonia Iglesias
Sintesi cronologica di un microcosmo: Portoscuso
La presentazione è stata organizzata dalla Provincia in collaborazione con la Pro Loco e la partecipazione dell’Amministrazione comunale.
I
l maestro Renzo Sanna ha rappresentato tanto negli anni ormai lontani della nostra fanciullezza, accompagnando nella crescita culturale e sociale tante generazioni di
portoscusesi.
Importante il suo costante impegno
politico come amministratore comunale per molti mandati, sempre volto
a promuovere l’istruzione e la cultura
a favore del paese.
Continua a scrivere ricordando
luoghi, avvenimenti, tradizioni e dà
un enorme contributo anche dal punto
di vista linguistico per la conservazione del nostro dialetto.
“Sintesi cronologica di un microcosmo”, grande fatica culturale che
ha richiesto sicuramente tanto tempo
e tanta passione, è un’originale ricerca
che lo rende distinguibile per innumerevoli spunti di illuminante riflessione e vuole, soprattutto, salvaguardare
il passato.
Attraverso la lente dei periodi storici, delle date degli eventi più importanti, con poche ma accurate descrizioni e con uno stile che lo rendono
piacevole, traccia indelebilmente gli
anni che hanno segnato le svolte decisive, che costituiscono importanti e
fondamentali conoscenze culturali in
grado di farci capire quello che siamo e come lo siamo diventati. Senza
un ordine logico e cronologico degli
avvenimenti, è come percorrere una
strada sconosciuta senza prestare attenzione alle indicazioni segnaletiche
che ci danno informazioni sul percorso e, ad ogni bivio o incrocio, si rischia di perdersi. Lo stesso vale per la
storia.
Conoscere le date più importanti
significa invece non perdere il contesto sociale e avere il polso della nostra storia.
Su “Portoscuso ieri e oggi” scrive:
«Se avemmo fisionomia di un popolo,
se possedemmo una nostra cultura,
se fummo gente con valori propri vado indagando».
Renzo ha indagato a lungo con
tanta passione nella nostra storia e nelle nostre tradizioni, dando vita a studi
e scritti importanti, non ultimo questa
importante cronologia dalle origini del
paese ad oggi, evidenziandone storia,
sviluppo ed attività lavorative, mostrando che non è stato estraneo a
cambiamenti, non ultimo quello industriale, iniziato circa 40 anni fa.
Non dimentica nulla e ci racconta di battaglie contro i mori cui non
abbiamo assistito, ci descrive monumenti scomparsi e ci parla di uomini
segno tangibile delle trasformazioni
che il libro ripercorre. Ci presenta anche la genealogia dei primi abitanti,
riuscendo sempre a separare nel raccontare il vero dal verosimile senza
tralasciare la storia culturale sarda e
di Portoscuso e ben documentando
l’importante ruolo sociale e spirituale della Chiesa. Le immancabili note
poetiche, invece, risaltano meglio il
contenuto e rendono la lettura appassionante al di là dei freddi numeri ed
aggregati nominativi.
L’opera è un importante, prezioso
e dinamico vademecum che noi tutti
dovremmo avere, per consegnarla al-
B&B
“Sa domu de Pasqualinu”
Via Giacomo Balla, 27 - Carbonia - 340 3745756
RACCOLTA, TRASPORTO E STOCCAGGIO
DI BATTERIE E PILE ESAUSTE
PROVINCE CA - OR - MC - CI
Dal 1989
al servizio dell’ambiente
La presentazione del libro si è svolta nella Torre spagnola di Portoscuso.
che non abbiamo mai visto, ma che
grazie alla sua bella scrittura possiamo conoscere, come il marchese Salvatore Pes, proprietario del “Su Marchesu” o Pasquale Pastorino, proprietario della tonnara “Su Pranu”.
Ci racconta dell’opificio “Sa fabbrica” che nel passato ha avuto un ruolo nella vita economica della nostra
comunità e che invece oggi suggerisce altre opportunità. Piazze che si
trasformano, fontanelle che scompaiono, “Sa matta manna” abbattuta,
l’asfalto al posto del selciato, e attività
economiche che si spengono, sono il
le nuove generazioni ed alla scuola
tanto amata da Renzo.
Il libro è stato presentato il 15 dicembre nella torre spagnola, alla presenza oltreché dell’autore e dell’editore, Giampaolo Cirronis, del presidente della Provincia, Salvatore Cherchi e dell’assessore provinciale alla
Cultura, Marinella Grosso, che hanno
sostenuto il progetto editoriale, e del
sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, che ha assicurato l’impegno
dell’Amministrazione comunale per
la sua divulgazione nelle scuole.
Ernesto Valdés
I RIFIUTI PERICOLOSI SONO DA SMALTIRE
SOLO CON LE AZIENDE
SPECIALIZZATE E AUTORIZZATE
“Consegnando le batterie o le pile ai raccoglitori non autorizzati,
si commette un reato, perseguibile penalmente”
iniziativeverdisardegna
S.P. n° 86 km 2,700 - 09015 DOMUSNOVAS
[email protected] - www.invesasas.it - tel. 0781 70554 - Fax 0781 729408
Un vecchio terreno minerario dismesso della Sardegna Sud Occidentale, in località “Serra Scirieddus” nelle campagne
del territorio di Carbonia, dove l’uomo, per anni, ha estratto materiali.
Perché non ripristinare quel territorio ferito? Parte così il progetto ECODUMP (di RIVERSO s.r.l.), in quel territorio
sorge una discarica di rifiuti industriali che, una volta completata, consentirà di ripristinare le linee originali
del paesaggio mentre avrà costituito una risposta al problema dello smaltimento dei rifiuti speciali.
Una delle più grandi discariche controllate in Sardegna nasce nel 2001. Una discarica con capacità di oltre 900.000 m3,
dove ogni giorno vengono riversate tonnellate di rifiuti speciali.
La società ECODUMP (di RIVERSO s.r.l.) ha implementato un Sistema di Gestione Ambientale ed è in possesso
della certificazione UNI EN ISO 14001:2004 dall’ottobre del 2004.
Il percolato estratto viene accumulato all’interno di capaci serbatoi e successivamente depurato tramite un impianto
ad osmosi inversa, preceduto in testa dalle seguenti sezioni di trattamento:
• impianto di deferrizzazione e demanganizzazione, per la depurazione di ferro e manganese.
• impianto di filtrazione, in grado di trattenere particelle fino a 2 µm.
• impianto di ultrafiltrazione, capace di trattenere particelle < 1 µm.
Costante e meticoloso è il controllo delle acque di falda dai pozzi spia, della qualità dell’aria e di ogni altro parametro,
per scongiurare ogni pericolo di inquinamento.
20 dipendenti, macchine operatrici, autocarri ed altre tipologie di veicoli speciali per un impegno quotidiano al fine
di diminuire l’inquinamento e rendere più vivibile l’ambiente.
Sede legale e amministrativa: Via Barcellona, 2 - 09124 Cagliari - Tel. 070.684220 - Fax 070.6852986
Impianto Discarica Controllata: località ”Serra Scirieddus” - 09013 Carbonia - Tel. 0781.21368 Fax 0781.21369
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Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
7
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Il 4 dicembre, in occasione della festa di Santa Barbara, è stato inaugurato l’Archivio Storico Minerario di Monteponi
Un patrimonio minerario di immenso valore
Al termine della cerimonia i dirigenti Igea hanno premiato i dipendenti che nel corso del 2012 hanno maturato 35 anni di servizio.
I
l 4 dicembre, al termine della celebrazione per la festa di Santa
Barbara, Igea Spa, in collaborazione con il Parco Geominerario
Storico Ambientale della Sardegna e
la Soprintendenza Archivistica per la
Sardegna, ha inaugurato l’Archivio
Storico Minerario di Monteponi.
Nell’occasione si è svolta anche
la premiazione di due dipendenti che
nel corso del 2012 hanno maturato 35
anni di servizio nell’industria mineraria (Pasqualini e Armosini).
La nascita di un servizio “Archivio storico minerario” consente il
recupero dei documenti da situazioni
di forte degrado, il riordino, la ricostruzione fisica degli archivi minerari
e la prima inventariazione.
Igea SpA, il Comune di Iglesias e
il Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, hanno sottoscritto un Accordo di Programma che affida alla stessa Igea SpA la gestione
delle attività di salvaguardia, tutela e
valorizzazione dell’intero patrimonio
documentale minerario in prospettiva della costituzione di un’apposita
fondazione culturale che vedrà, oltre la partecipazione dei soggetti promotori, anche quella di Regione Sardegna e Ministero per i Beni e le attività culturali.
L’archivio, per la mole di documenti, è la raccolta di documenti di
carattere industriale tra i più importanti in Italia e come archivio minerario è tra i più consistenti in ambito
internazionale.
Custodisce carte, sezioni e piani
minerari, carte e sezioni geologiche,
disegni impianti minerari e metallurgici, disegni di macchinari e attrezzature, progetti e disegni di fabbricati civili, documentazione amministrativa
e dei dipendenti, fotografie, pubblicazioni, libri, studi e tesi, riviste (25.897
tra faldoni e raccoglitori, esclusa la
documentazione depositata presso il
Comune di Guspini e di Villasalto,
sempre di proprietà Igea).
Va aggiunto, inoltre, un numero
di materiali cartacei da riordinare e
quello non ancora ben individuato ma
noto, costituito da 69 schedari, 760
scatole, 464 cassetti, ulteriori 2.582
Alla cerimonia d’inaugurazione
dell’Archivio hanno partecipato, tra
gli altri, il presidente di Igea Spa, Giovanni Battista Zurru; il direttore generale della stessa Igea Spa, Sergio
Bariosco; il commissario straordinario del Parco geominerario, Nino Granara; il commissario straordinario del
comune di Iglesias, Antonello Ghiani; il presidente della Provincia di
Carbonia Iglesias, Tore Cherchi.
L’intervento del presidente di Igea, Giovanni Battista Zurru.
La sala riunioni dell’Archivio Storico Minerario di Monteponi.
rale, Sergio Bariosco - e ci tengo a
sottolineare che l’assessorato regionale dell’Industria ha approvato il
piano degli obiettivi 2012 includente
le schede progetto; a fronte del lavoro programmato seguendo rigorosamente le linee di indirizzo regionali,
si produce valore e, quindi, sulla base dello stato di avanzamento, si fattura.»
Il piano operativo di lavoro approvato dalla Regione Sardegna nel mese di luglio 2012 prevede quattro
Negli ultimi due anni Igea ha compiuto grandi passi avanti sulla strada
della piena funzionalità di società in
house, con contratti più rispondenti ad
un piano degli obiettivi, come emerge chiaramente dai numeri. Il valore
della produzione è cresciuto in misura rilevantissima, passando dai 4,3
milioni del 2010 ai 9,2 milioni del
2011 e ai 16,5 milioni del 2012 (percentualmente rispetto ai costi, si è
passati dal 24,29% del 2010 al 47,42%
del 2011 e al 78,57% del 2012, no-
Giuseppe Casti: «Buone feste, buon 2013»
C
Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.
inoltre, che gli Enti Locali, Comune di Carbonia compreso, vengano
liberati dagli ingombranti vincoli
imposti dal Patto di Stabilità.
Fatta questa premessa, care cittadine e cari cittadini, permettetemi di
rivolgervi i miei più sentiti auguri
di un 2013 “partecipato”.
L’Amministrazione comunale ha
bisogno di voi, del vostro impegno
e della vostra voglia di superare la
crisi. La marcia verso la ripresa economica non ha necessità di finti populismi, di facili ricette preconfezionate e di accuse prive di fondamento. Oggi abbiamo bisogno, tutti, di un forte senso di corresponsabilità e collaborazione, le uniche
“armi sociali” che possono regalarci
un futuro più sereno e stabile.
Auguri a tutti voi
Giuseppe Casti
Iniziativa dell’associazione “Coloriamo il mondo con le nostre voci”
Natale della bontà al Sirai di Carbonia
I
l 7 dicembre scorso, per il settimo anno consecutivo, l’associazione culturale “Coloriamo il mondo con le nostre voci” ha organizzato l’evento “Natale della bontà” presso l’ospedale
Sirai di Carbonia. Addobbare l’ingresso con una veste natalizia creata dalle piccole mani e dal grande
cuore dei bambini è stato il vero
spirito dell’iniziativa. E in quanto
a bontà, non sono stati da meno i
fiorai di Carbonia e San Giovanni
Suergiu che hanno donato diverse
stelle di Natale.
Alla manifestazione hanno preso parte le classi quinte della scuola primaria di San Giovanni Suergiu, la scuola materna di Matzaccara e la scuola primaria di Is Meis.
Alle dieci del mattino i bambini delle classi quinte, si sono presentati
con le loro insegnanti, orgogliosi e
sorridenti, con i fiori e gli addobbi e,
tra la curiosità della gente e del personale, hanno iniziato a darsi da fare. In un angolo hanno addobbato
macroaree di intervento:
• Geo-ingegneria ambientale;
• Interventi di risanamento ambientale;
• Mantenimento concessioni minerarie ed Aree operative;
• Conservazione e valorizzazione
patrimonio immobiliare e documentale.
«Entro il primo trimestre del 2013
avranno inizio i lavori del progetto
documenti cartacei e migliaia di cartografie e disegni.
è in attesa di recupero altro materiale presso la Palazzina Delunay di
Monteponi.
Sono parte integrante di questo
patrimonio archivistico anche 2.500
immagini, una ricca biblioteca mineraria e gli oltre 2.500 modelli in legno, prototipi di pezzi di ricambio
delle macchine ed attrezzature minerarie realizzate nel laboratorio-falegnameria modellisti di Monteponi.
Il breve messaggio di fine anno del sindaco di Carbonia
are concittadine e cari concittadini, un nuovo anno è
alle porte. Un anno, a detta di molti, ancora carico
di nubi e di difficoltà. Non posso
dire, purtroppo, che quello che ci
apprestiamo a vivere sarà un futuro
semplice e privo di complessità, però, da Sindaco, permettetemi un minimo di ottimismo.
La fine del 2012 ha consegnato
alcuni, piccoli, barlumi di speranza.
Penso al Piano Sulcis, firmato lo
scorso 13 novembre, al Protocollo
d’Intesa per l’avvio delle procedure
di riapertura dell’Eurallumina, firmato lo scorso 22 novembre, alla recentissima apertura di due nuovi impianti di produzione presso la Portovesme srl. è ovvio che, per superare la crisi, devono essere compiuti ancora molti passi avanti. Serve,
nostante l’aumento dei numero dei
dipendenti che dal 2011 al 2012 è
passato da 231 a 260, a seguito dell’ingresso degli ex dipendenti della
miniera di Furtei (il costo del personale è passato dagli 11,35 milioni del
2010 agli 11,8 del 2011 e, infine, ai
13,2 del 2012).
«I progressi compiuti sul piano
della gestione sono effettivamente rilevanti - sottolinea il direttore gene-
un albero di Natale con dei cd disegnati e colorati da loro, sulle vetrate hanno appeso origami e sulle
pareti disegni, auguri, angioletti e
sone che incontravano sorrisi e auguri di buone feste.
Alla fine della mattinata, tutti i
bambini erano stanchi ma felici di
di risanamento della Valle Rio San
Giorgio - spiega Sergio Bariosco - per
il quale è previsto un investimento di
43,6 milioni di euro, provenienti prevalentemente da fondi comunitari
del PO FESR 2007/2013. Verranno
movimentati un milione di metri di
cubi di residui minerari, verso un unico sito di raccolta all’interno dello
stesso distretto, con comprensibile risparmio in termini economici e minore impatto ambientale.
Il progetto definitivo revisionato
da Igea nei tempi prefissati è stato
approvato a fine dicembre 2012. I
lavori del primo lotto verranno ultimati in tre anni.
I prossimi modelli sui quali interverremo saranno Montevecchio Levante e Montevecchio Ponente.
Altri progetti inseriti nei programmi 2013 sono quelli relativi al
risanamento ambientale del sito di
Santu Miali, a Furtei, per il quale è
previsto un valore annuo di attività
di 2,5 - 3 milioni di euro, e al sito ex
Seamag, a Sant’Antioco. Per questo
ultimo, oltre agli 1,2 milioni di euro
già disponibili, il 27 dicembre scorso è stato sottoscritto un atto aggiuntivo che mette a disposizione altri 3
milioni di euro, parte dei quali inseriti nel Piano Sulcis, tutti immediatamente disponibili.»
Nell’anno appena iniziato, lo scenario di attività di Igea è destinato a
cambiare radicalmente. Mentre il fatturato è stato fin qui legato al rapporto
Igea-Assessorato regionale dell’Industria, nel 2013 è prevista una strutturazione dello stesso suddivisa quasi equamente tra Igea - Assessorato
alla Difesa dell’ambiente (51,6%) e
Igea - Assessorato dell’Industria
(45,2%).
«In questo modo - conclude Sergio Bariosco - ci avviamo al pareggio tra il valore della produzione e i
costi, nello spirito che dovrebbe sempre animare una società in house
qual’è oggi Igea Spa. Si tratta di un
obiettivo importante, grazie al quale
sarà possibile dare risposte sia sul
piano occupazionale sia su quello del
recupero ambientale dei vecchi siti
minerari dismessi, anche a fini produttivi locali eco-sostenibili.»
Giampaolo Cirronis
La festa di Santa Barbara è stata vissuta con preoccupazione
Grande incertezza sul futuro del territorio
L
a festa di Santa Barbara, patrona dei minatori e dei vigili del fuoco, è stata celebrata anche quest’anno nella miniera della Carbosulcis, a Nuraxi Figus, e nella miniera di Monteponi, a Iglesias, in un clima condizionato pesantemente dalla grave
crisi socio-economica che avvolge
il territorio e dall’incertezza del futuro. A Monteponi, a pochi metri
dalla chiesa, i lavoratori della Rockwool occupavano l’ingresso della
galleria Villamarina per sollecitare
la Giunta regionale a trovare una
soluzione alla loro annosa vertenza.
Sia nella sala mensa della Carbosulcis, sia nella chiesetta di Monteponi, la Messa è stata celebrata dal
vescovo della diocesi di Iglesias,
mons. Giovanni Paolo Zedda. A Nuraxi Figus, con i lavoratori e le loro
famiglie, tra le autorità erano presenti, tra gli altri, l’amministratore unico ed il direttore della Carbosulcis,
Luigi Zucca e Mario Porcu, e il consigliere regionale Pietro Cocco; a
Monteponi, con i lavoratori e le loro
famiglie, il presidente e il direttore
generale di Igea, Bista Zurru e Sergio
Bariosco, e il commissario del Parco Geominerario, Nino Granara.
L’auspicio di tutti è stato che tra un
anno la festa di Santa Barbara possa
svolgersi in un clima diverso, con le
tante vertenze per il lavoro già risolte.
Il vescovo celebra la Santa Messa nella sala mensa della Carbosulcis.
La Santa Messa celebrata nella chiesetta di Monteponi.
Importante accordo tra la Regione e il Parco Geominerario
Azioni per uno sviluppo sostenibile
R
I bambini che hanno partecipato all’iniziativa all’ospedale Sirai di Carbonia.
trenini carichi di regali. Poi si sono
organizzati in gruppi e sono andati
a consegnare le stelle di Natale nei
reparti, dispensando a tutte le per-
aver contribuito, ancora una volta,
a regalare un sorriso a chi, purtroppo,
passerà le feste lontano da casa, in
una condizione di sofferenza.
egione e Parco Geominerario hanno sottoscritto un
protocollo d’intesa per
lo“Sviluppo di tecnologie innovative per interventi di bonifica e di ripristino ambientale, riassetto del territorio e percorsi di
economia sostenibile nelle aree ricadenti nel Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna”.
«Con questa firma si intraprendono una serie di azioni per la restituzione agli usi legittimi dei siti
minerari e industriali contaminati
attraverso interventi necessari di
bonifica, riassetto e riutilizzo del
territorio dei comuni ricadenti nell’ambito del Parco Geominerario ha dichiarato l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa,
che ha sottoscritto l’accordo con il
commissario del Geoparco, Nino
Granara -. è un’occasione di rilancio anche per la crisi occupazionale del territorio che impone il ripensamento di interventi industriali e
iniziative per l’individuazione di
percorsi di sviluppo sostenibile».
«Una sottoscrizione importante
- ha sottolineato da parte sua Nino
Granara - perché si avvia una collaborazione sul campo tra la Regione e il Parco, riconoscendo l’esigenza di affrontare una serie di
problematiche che si sono trascinate per troppo tempo e che oggi,
grazie alla sensibilità dimostrata
sin da subito dalla Regione possono avviarsi a soluzione.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
La Provincia di Carbonia Iglesias ha presentato le sue eccellenze enogastronomiche in due eventi svoltisi all’estero
Il Sulcis Iglesiente si presenta fuori porta
Grazie a questa iniziativa, dalla Bulgaria alla Germania si gustano le tipicità locali accompagnate dal vino Carignano.
N
ell’ultimo mese, la Provincia di Carbonia Iglesias è stata protagonista
di eventi promozionali
in ambito europeo, che hanno permesso di far conoscere le eccellenze dell’enogastronomia locale
sul mercato bulgaro il 20 novembre, nella città di Sofia, e su quello tedesco il 4 dicembre, ad Oberhausen.
«Il settore dell’enogastronomia
è sicuramente il nostro punto di
forza - afferma Marinella Grosso,
assessore provinciale al Turismo,
cultura, eventi e sport - e vogliamo
che i nostri prodotti di eccellenza,
tra cui spiccano il vino doc Carignano del Sulcis, il tonno ed i formaggi, diventino il nostro biglietto
da visita per far conoscere il Sulcis
Iglesiente nel mondo. In quest’ottica - aggiunge l’assessore - è doverosa la collaborazione con l’Associazione Strada del Vino Carignano del Sulcis, che raccoglie, tra i
suoi soci, i migliori produttori e
ristoratori locali.»
L’iniziativa di Sofia è nata da
una collaborazione tra le Province di Carbonia Iglesias e Nuoro, le quali, appoggiandosi all’organizzazione dell’ICE e della
Camera di Commercio italiana,
hanno partecipato alla manifestazione fieristica “Interfood &
Drink”, un’importante iniziativa
finalizzata all’internazionalizzazione delle imprese del mondo
dell’enogastronomia. L’evento è
stato l’occasione ideale per promuovere il territorio, attraverso le
sue produzioni che maggiormente
lo caratterizzano, primo fra tutti il
vino doc Carignano del Sulcis,
ad un pubblico di buyer internazionali.
La stessa finalità ha portato all’organizzazione dell’iniziativa
promozionale ad Oberhausen, comune della Ruhr gemellato da 10
anni con le cittadine capoluogo
della Provincia di Carbonia Iglesias. La sinergia venutasi a creare
negli anni tra le due destinazioni,
ha incoraggiato lo sviluppo di
importanti progetti di collaborazione, per favorire l’incremento
dei flussi turistici e lo scambio di
buone prassi nella gestione del
settore turismo. La Provincia ha
voluto celebrare il decennale del
gemellaggio con una serata promozionale dedicata alle produzioni
d’eccellenza locali, presentandosi ad un pubblico composto da ri-
turistico, i quali hanno scelto di
fare rete, con il fine comune di
promuovere lo sviluppo del turismo nel Sulcis. La Strada del Carignano attraversa il territorio dall’entroterra fino al mare, con itinerari che comprendono visite al-
storatori, caterer, rappresentanti e
distributori di prodotti vitivinicoli, e dalle rappresentanze istituzionali del comune ospitante.
Partner prediletto nell’organizzazione di eventi di carattere
enogastronomico, dal 2009 ad og-
Presentato il 7 dicembre il progetto dell’editore Carlo Delfino
Forza Paris, progetto editoriale integrato
per promuovere il territorio dell’Isola
è
Santadi - Vigneti di Carignano del Sulcis.
Tratalias - La Cattedrale romanica e uno scorcio del borgo medioevale.
stato presentato venerdì 7
dicembre, nella sala conferenze della Provincia, a Carbonia, il progetto Forza Paris dell’editore Carlo Delfino.
Si tratta di 377 monografie tascabili (una per ogni paese della Sardegna, da Abbasanta a Zerfaliu) che,
con un taglio pratico e funzionale,
approfondiscono le informazioni
storiche e geografiche e le integrano
con segnalazioni di interesse turistico, il tutto nato dall’esperienza del
Dizionario Storico-Geografico dei
Comuni della Sardegna,
Le 377 monografie si inseriscono in un più ampio progetto di valorizzazione della cultura e del territorio sardo, che si articola intorno
ad un nuovo portale web.
Guide, portale e applicazioni, formeranno un sistema editoriale integrato, in grado di rispondere alle esigenze di un turismo “evoluto”.
La casa editrice ha deciso di immettere le monografie nel mercato
editoriale, proponendole ai singoli
comuni e alle province, con una formula ogni volta diversa, a seconda
delle esigenze e situazioni specifiche:
ad ogni comune la sua monografia.
Le guide conterranno: la geografia e
la storia, il nome, l’economia, i personaggi, le feste, le ricorrenze, il costume tradizionale, la gastronomia,
piccola antologia, l’itinerario e ancora notizie utili su Pro Loco, ospitalità, arte e artigianato, produzione e
vendita di prodotti alimentari, eventi
culturali, servizi di pubblica utilità,
musei, gallerie, strutture sportive. I
volumi avranno il formato A5 (15x
21 cm), 64 pagine a colori, copertina in brossura stampata a colori e
plastificata. Verranno distribuiti in tutta la Sardegna, nelle librerie (120) e
in tutte le edicole (1.100), oltre ad essere consegnate agli inserzionisti e
nei tre aeroporti sardi ed essere inviate a tutti i comuni e alle biblioteche.
proiettata in ambito nazionale ed internazionale.
L’editore offre a tutti i 377 comuni sardi l’opportunità di avere un portale dedicato a titolo gratuito per un
anno e sta lavorando all’attivazione
di tutte le applicazioni utili al turista,
per renderle disponibili su smartphone, tablet, personal computer.
Sono intervenuti alla presentazione, oltre l’editore, l’assessore al-
La presentazione del progetto editoriale della Carlo Delfino.
Per la prima edizione verranno
stampate 5.000 copie, delle quali
1.000 verranno offerte alle Amministrazioni comunali. Dopo il Dizionario dei comuni e le singole monografie cartacee, il progetto prevede
l’apertura di un portale web, in continuo aggiornamento, per la promozione di ciascuna identità locale,
la Cultura, turismo, eventi e sport
della Provincia di Carbonia Iglesias,
Marinella Grosso, il professor Salvatore Tola, curatore dell’opera e Lorenzo Porcu, responsabile delle relazioni esterne. L’assessore Grosso ha
assunto l’impegno a coinvolgere nel
progetto, con nuove iniziative, tutti
i comuni della Provincia.
è stato accolto il ricorso presentato da Provincia e Comune
Consorzio: il Tar ha bocciato la Regione
Villaperuccio - La necropoli di Montessu.
gi, la Strada del Vino Carignano
del Sulcis (www.stradadelvinoca
rignanodelsulcis.it) ha raccolto,
tra i suoi soci, più di 60 operatori
del territorio, tra ristoratori, produttori, ricettività e siti di interesse
le cantine e alle aziende vitivinicole e agricole, ma anche alle enoteche, ai musei, ai siti di interesse
archeologico e agli antichi borghi
dei Comuni interessati dal disciplinare del Carignano.
C
on sentenza 201201171,
il TAR Sardegna ha pienamente accolto il ricorso contro il commissariamento del Consorzio industriale
provinciale di Portovesme, deliberato dalla Giunta regionale all’inizio dello scorso agosto. La Provincia di Carbonia Iglesias aveva pre-
sentato ricorso e analoga iniziativa
era stata assunta dal Comune di Carbonia. La Regione Sardegna è stata
condannata al pagamento delle spese processuali.
«La sentenza del TAR - ha dichiarato il presidente della Provincia
di Carbonia Iglesias, Salvatore
Cherchi - letteralmente demolisce
la delibera regionale, che, in verità, era una delibera politica al limite dell’abuso. Ora, la legittimità
è stata ripristinata. Non possono
essere, però, cancellati cinque mesi persi e lo spreco di pubblico danaro che, anche se a carico della
Regione, viene pur sempre dalle
tasse dei cittadini.»
Le iscrizioni sono aperte fino a giovedì 10 gennaio 2013
Si è concluso il primo ciclo del progetto finanziato dalla Provincia
L
S
Un corso di coadiutori al controllo
a Provincia di Carbonia
Iglesias ha aperto le iscrizioni al secondo corso per
coadiutori al controllo e
gestione della fauna selvatica, indirizzato, in particolar modo, alle
specie cinghiale, volpe, nutria e
corvidi.
Il corso, che si svolgerà presso
la sede istituzionale di Iglesias, a
partire dal prossimo 22 gennaio,
formerà figure specialistiche di supporto alla Provincia nello svolgimento di attività di gestione faunistica ed è aperto a coloro che risiedono nel territorio provinciale
ed hanno un’età compresa tra i 18
e i 65 anni. Le principali tematiche
affrontate, riguardano l’ecologia e
le modalità di controllo e gestione
di specie faunistiche, spesso coinvolte in fenomeni di danneggiamento alle attività antropiche.
Il numero degli ammessi al corso è pari a 40, dei quali 20 conseguiranno l’idoneità per cinghiale
ed altri ungulati e 20 per predatori e specie invasive (corvidi, volpe, piccoli predatori e nutria).
La scadenza fissata per la presentazione delle richieste di partecipazione è giovedì 10 gennaio
2013 e la graduatoria degli ammessi sarà redatta sulla base dell’ordine
di arrivo delle domande.
L’avviso pubblico e la modulistica necessaria all’iscrizione sono scaricabili dal sito www.provin
cia.carboniaiglesias.it o reperibili
presso gli uffici della Provincia di
Carbonia Iglesias, in via Argentaria 14, a Iglesias.
Per ulteriori informazioni, gli
interessati possono rivolgersi al
dott. Enrico Madeddu - tel. 0781
6726603, fax 0781 6726650, e-mail
servizio.tutelaflorafauna@provin
cia.carboniaiglesias.it.
I primi risultati de “Il sogno di Danilo”
i è concluso con l’assunzione di due giovani neo-specializzati nella Cooperativa San Lorenzo in progetti
di affidamento ai soggetti sottoposti a misure di recupero alternative
al carcere, il primo modulo del progetto “Il sogno di Danilo”, finanziato dalla Provincia di Carbonia
Iglesias, attraverso gli incentivi al
reimpiego previsti dall’art. 29 della L.R. 20/2005, e realizzato da
Ifold e Cooperativa Sociale San
Lorenzo.
L’inserimento in azienda avrà
luogo presso la sede della comunità
San Lorenzo nella località di Terramanna, a Villamassargia.
Il buon andamento verificatosi
nelle azioni progettuali già svolte
(relative al corso di alta formazione in materia giuridica e psicologico-sociale) e gli esiti occupazionali certificabili dal progetto, sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa tenutasi mercoledì
5 dicembre, presso la sala conferenze della Provincia, in via Mazzini, a
Carbonia.
Il corso era finalizzato alla qualificazione della figura professionale di tecnico delle attività di pro-
gettazione, animazione sociale e di
sviluppo delle potenzialità di individui, gruppi e comunità territoriali, con specifiche competenze nell’area degli interventi socio-riabilitativi indirizzati ai soggetti ammessi a misure giudiziarie.
All’incontro con la stampa erano presenti funzionari dell’amministrazione del ministero della Giustizia, dell’assessorato regionale del
Lavoro e dell’assessorato provinciale del Lavoro e della formazione
professionale, ed il presidente della Cooperativa San Lorenzo, Giuseppe Madeddu.
Dal 17 al 19/12 Palazzo Bellavista ha ospitato la seconda Fiera
La Giunta provinciale ha destinato il fondo di riserva di 63.000 euro
D
C
Un aiuto per l’orientamento scolastico
a lunedì 17 a mercoledì 19
dicembre, il Palazzo
Bellavista di Monteponi
ha ospitato la seconda
seconda Fiera dell’Orientamento
scolastico, organizzata dalla Provincia di Carbonia Iglesias.
«L’evento - spiega l’assessore
provinciale alla Pubblica istruzione, Alessandra Pintus - era rivolto
agli studenti delle scuole medie inferiori, un’occasione propizia per
la fase di orientamento alla scelta
dell’istituto superiore.»
L’iniziativa ha visto il coinvolgimento non solo degli studenti, ma
anche dei genitori, che hanno avuto
di documentarsi in merito all’offerta formativa degli Istituti scolastici
superiori, presenti alla Fiera con
appositi stand allestiti per l’occasione.
Un anno fa la Fiera si era tenuta presso l’Auditorium della Grande Miniera di Serbariu, ma diversamente a quanto è avvenuto a Iglesias, aveva coinvolto anche gli studenti di Istituti superiori, le Università, gli Enti di formazione professionale ed i Corpi di polizia.
100 borse di studio a studenti meritevoli
on l’ultima deliberazione
del 31 dicembre, la Giunta
provinciale ha destinato il
fondo di riserva 2012 al
finanziamento di borse di studio per
studenti meritevoli e in condizioni
di reddito familiare insufficiente. Il
fondo di 63mila € consente di finanziare circa 100 borse di studio
di importo variabile in relazione al
reddito, sino ad un massimo di 700
€ per studente. Questa somma si aggiunge ai 93mila € già assegnati.
Con l’applicazione dell’avanzo di
amministrazione saranno assegnate
ulteriori risorse, come chiesto unanimemente dal Consiglio provinciale.
Quest’anno, anche a causa della
situazione sociale, la Provincia ha deciso di intervenire più massicciamen-
te anche in sostituzione dello Stato.
L’assessore all’Istruzione Alessandra Pintus ha dichiarato che si tratta di un’azione concretamente utile
per il diritto allo studio. «Con i fondi
assegnati copriamo circa 250 domande, ma con nuovi fondi del bilancio 2013, contiamo di arrivare a
circa 400 studenti, bilanciando la riduzione degli interventi dello Stato».
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9
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
Solenne cerimonia nella caserma Pisano di Teulada nel settantesimo della battaglia di Natale nella fredda steppa russa
Il 3° Bersaglieri ricorda i morti in Russia
Il comandante, col. Corrado Carlini, ha ricostruito il grande sacrificio di tanti giovani italiani, caduti nella difesa della Patria.
S
ettant’anni fa la tragica battaglia di Natale nella fredda steppa russa. Momenti
di eroismo ma anche di sacrificio estremo per migliaia di soldati italiani, mandati a combattere
in Russia dall’Italia Fascista. Di questi soldati faceva parte anche il 3°
Reggimento Bersaglieri che proprio
in quella battaglia subì le perdite più
dolorose. Oggi gli eredi spirituali di
quegli ufficiali, sottufficiali e soldati sono a Capo Teulada, dove il 3°
è stato ricostituito ed inglobato nella Brigata Sassari.
Per ricordare il tragico evento verificatosi settant’anni fa, il comandante del 3° Bersaglieri, colonnello
Corrado Carlini, ha voluto una cerimonia solenne nella Caserma Pisano di Capo Teulada. Hanno partecipato tantissime autorità civili e militari. è stato lo stesso comandante a
ricordare, attraverso una ricostruzione puntuale di quegli avvenimenti,
il grande sacrificio di tanti giovani
italiani che non vollero venire meno
al giuramento di fedeltà e conservarono intatti, sino all’ultimo respiro,
lo spirito e l’entusiasmo dei fanti
piumati.
La commozione del colonnello
Carlini è la prova che quegli ideali
sono vivi ancora oggi. è seguita una
liturgia religiosa ed al termine c’è
stata la consegna del Labaro della
Associazione Nazionale Bersaglieri Sardegna al presidente regionale
Giancarlo Scarteddu. Il labaro è stato realizzato grazie al contributo del
3° Bersaglieri e di altre istituzioni
nazionali. La cerimonia è proseguita con la deposizione di una corona
di alloro davanti al monumento ai
caduti di tutte le guerre da parte dello stesso colonnello Corrado Carlini e del colonnello Sandro Branca,
comandante del Primo Reggimento
Corazzato.
Al termine della cerimonia, alcuni
rappresentanti del 3° Bersaglieri si
sono esibiti in un breve saggio ginnico e in una gara di corsa campestre.
della giornata ed hanno eseguito
alcuni fra i motivi più noti del ricco
patrimonio musicale delle “Fiamme
La vicenda di una parentela secolare tra Teulada e Arresi
Ricordo di Gianni Albai e Antonello Mulas
è
L’intervento del comandante del 3° Reggimento Bersaglieri, col. Corrado Carlini.
La deposizione della corona d’alloro sul monumento ai Caduti per la Patria.
Due fanfare, composte da ex bersaglieri, formate nell’isola, hanno accompagnato i momenti più solenni
Cremisi”.
Enrico Cambedda
[email protected]
Cantina Santadi
Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012
stato un anno difficile per
Teulada, il 2012, iniziato
con la morte tragica di Antonello Mulas, assessore
alla Cultura della Giunta Albai; anno che si conclude con la scomparsa del sindaco Gianni Albai, a causa di una malattia inesorabile quanto fulminea. I due erano colleghi in
Giunta comunale dal 2005, quando
la lista civica guidata da Gianni Albai vinse le elezioni comunali, riconfermata nel 2010.
Il lavoro dei due amministratori
andrà giudicato a mente fredda, da
alcune settimane a Teulada dominano lo sgomento ed il dolore per
una coincidenza terribile e inspiegabile, per questo possiamo solo
commemorare Antonello Mulas e
Gianni Albai, persone serie e padri
di famiglia dediti al lavoro, tra loro
uniti da vincoli di amicizia fin dall’infanzia.
In loro memoria, e a chiarimento di questa coincidenza devo, però,
chiarire che il loro passato conobbe
altre coincidenze, inquadrabili nella storia di Teulada e di Sant’Anna
Arresi. Non per coincidenza, infatti, i
due ebbero gli stessi nonni ai primi
del 1800: Francesco Albay e Anna
Peddis, lui erede degli Albai arrivati
un secolo prima a Teulada, lei figlia
del notaio Peddis, presidente del Monte Granatico e discendente da famiglia fondatrice del paese. Due dei
loro figli, Salvatore e Luigi, sposarono, secondo le abitudini del tempo, figli di famiglie benestanti: Salvatore sposò Francesca Salis, che portava al marito la proprietà di Ciuffagai/Arresi; rimasto vedovo si risposò con Grazia Frau, figlia di un
proprietario confinante. Da Salvatore discendono gli Albai odierni, fratelli e cugini di Gianni Albai.
Luigia Albai, sorella di Salvatore,
sposò Giuseppino Lay Loy, proprietario a Is Lays di Arresi: un loro nipote, Peppino Lay, ebbe una figlia,
Luigia, che sarebbe stata la nonna
di Antonello Mulas.
Non credo che Gianni Albai e
Antonello Mulas fossero a conoscenza della discendenza dalla coppia Albai/Peddis, ma, già amici, nella conduzione amministrativa rinsaldarono legami che risalivano ai
nonni nuoresi, perché gli Albai erano originari di Baunei e i Lay di
Sedilo.
dopo si insediò, da sindaco, lo stesso
Salvatore Albai.
E siamo ai giorni nostri.
Questa rievocazione del legame
parentale tra Gianni Albai e Antonello Mulas non ha scopi particolari, vuole solo rilevare come, con
percorsi sconosciuti agli uomini,
gli stessi creano, sciolgono e riannodano legami capaci di condurre
a intese più profonde di quanto appaia in superficie. Gli avi di Albai
e Mulas si batterono contro i feudatari e i pirati e, alternandosi al comando paesano, ressero la vita pub-
Gianni Albai.
Antonello Mulas.
I Lay e gli Albai furono sempre tra
i maggiori areus di Teulada e Arresi;
i Lay in particolare, sedettero nel
Consiglio comunale di Teulada fin
dall'istituzione dei Comuni, nel 1771.
Gli Albai, invece, lasciarono le
cariche comunali intorno al 184050, per tornarvi un secolo dopo, nel
1945, quando Salvatore Albai, padre di Gianni, divenne assessore nella
prima Giunta del dopoguerra; le
succedette quella guidata dal sindaco Virgilio Lay, figlio di Peppino e
zio di Antonello Mulas; dieci anni
blica a lungo.
L’ultima coincidenza si deve al
sindaco di Sant’Anna Arresi, il quale,
senza immaginare di onorare una
famiglia che ebbe origini anche di
Arresi, presenzia al funerale insieme
al gonfalone del proprio Comune,
accanto a quello di Teulada, onorando il sindaco, accompagnato all’ultima dimora terrena, in un certo modo riunendo nel cimitero di Teulada,
due parenti e due amici.
Ci mancheranno molto.
Salvatore Loi
Soddisfazione per l’approvazione di alcuni emendamenti
«Il Sulcis unica zona franca urbana»
I
l testo del decreto legge “Crescita” sul quale il
Governo Monti ha posto la questione di fiducia,
ottenendo un faticoso via libera, ha recepito gli
emendamenti presentati dal senatore Francesco
Sanna e sostenuti dal gruppo PD, già approvati dalla
commissione Attività produttive del Senato.
Molto soddisfatto il parlamentare sardo. «Il nuovo articolo 37 del decreto - spiega il senatore Sanna
- prevede che le regioni, anche quelle al di fuori dell’obiettivo convergenza come la Sardegna, possano
riprogrammare risorse europee di concerto con il Governo ed attivare un sistema di fiscalità di vantaggio
in tutte le città che superarono la valutazione del dipartimento Sviluppo tra il 2008 ed il 2009. Quel la-
della provincia di Carbonia Iglesias saranno considerati come una sorta di unica Zona Franca Urbana.
In un perimetro cittadino ben individuato, le imprese
sino a cinquanta dipendenti godranno di un’esenzione
dal pagamento della quota di Imu destinata allo Stato, dalla corresponsione dell’Irap, dal versamento dei
contributi previdenziali, dal pagamento delle imposte sui redditi delle imprese medesime. Le esenzioni
- in un triennio di applicazione della misura - potranno
arrivare ad un massimo per ogni impresa di 200mila
euro.»
«Dopo l’approvazione della Camera - conclude
il senatore Sanna - la disposizione prevede in tempi
rapidi, per la sua applicazione, che il ministero del-
Iglesias.
Carbonia.
voro fu vanificato dalle lotte intestine al Governo Berlusconi, dove prevalse il ministro Tremonti e tutto fu
bloccato».
In Sardegna, rispetto al passato, oltre Cagliari,
Quartu Sant’Elena e Iglesias, città già individuate dal
Cipe nel 2009, potranno attivare la zona franca urbana anche Sassari, Alghero, Olbia, Oristano, Selargius e Carbonia.
«Sperimentalmente e con un regolamento specifico - aggiunge Francesco Sanna - nell’ambito del Piano Sulcis e a valere sulle risorse che il decreto ha incrementato - mediante l’utilizzazione dei fondi che
Alcoa sta restituendo allo Stato - anche tutti i comuni
lo Sviluppo adotti un regolamento che disciplini il
funzionamento in dettaglio del sistema. Personalmente
sosterrò che le modalità attuative siano il più possibile veloci, semplici e automatiche, evitando ogni passaggio burocratico, sportelli e domande e, dunque,
non interferiscano con la vita normale delle piccole
imprese. Mi attendo ora che la Regione, per la parte
che le compete, concordi in tempi rapidi con il Governo la riprogrammazione dei fondi strutturali (magari quelli più a rischio di restituzione all’Europa perché non spesi), in modo da rendere subito operativa
la misura.»
M.P.
LATINIA
Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco
dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna.
Vino mediterraneo, caldo, solare che,
servito a 10°-12° C, esalta il dessert
e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa.
Ha ricevuto il “Premio speciale”
“miglior vino dolce dell’anno” 2002
e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso”
Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
In una situazione di grande difficoltà, nel territorio c’è necessità di decisioni rapide, scosse elettriche di vitalità dirompente
Per cambiare lo sviluppo del Sud Ovest sardo
Quello che è stato è stato, è inutile piangersi addosso, ora occorre reagire e tutta la comunità deve lavorare per proporre il nuovo.
L
eonardo da Vinci scriveva:
«L’acqua che tocchi dei fiumi è l’ultima di quella che
andò e la prima di quella
che viene, cosi è del tempo presente», più semplicemente, senza volare alto con uno degli emblemi del
Rinascimento, ieri, guardando il film
Gli Invincibili (del 1947), ho colto
questa frase: «La fine del presente
è il principio dell’avvenire, noi siamo invincibili perché forti, liberi e
fiduciosi in noi stessi». Morale:
dallo scoramento generale dobbiamo passare ad una celere evoluzione, tutto quello che è stato è acqua
passata, occorre risorgere, risollevarsi e non permettere mai più che
ci buttino a terra, concorrendo tutti
quanti a formulare progetti sostenibili. è l’intera comunità che deve proporre il nuovo, attingendo ad
una serenità interiore per autoconvincersi del cambiamento necessario, in contrapposizione al far credere ai nostri giovani che la salvezza sia andare a lavorare fuori dalla
Sardegna.
A prescindere dalle industrie di
Portovesme, dalla Carbosulcis di
Nuraxi Figus, (ulteriori situazioni
estreme nel territorio) con i loro annosi risvolti occupazionali, ci sono
altri nodi da sciogliere per garantire
avvenire e sviluppo alternativo al
territorio: Porto Pino, Porto di Sant’Antioco, Porto di Punta Trettu, e
Orbai, luogo magnifico, vera elegia
del creato: foreste, monti, sorgenti,
siti archeologici e minerari, vastità
panoramica sulla piana del Cixerri,
un areale idilliaco molto amato dagli abitanti di Villamassargia. Ad
Orbai, tempo fa, sono stati ripristinati vecchi caseggiati minerari: l’idea era di provare con un albergo
montano da 100 posti letto, in una
splendida oasi faunistica, nel bel
mezzo di un eco-sistema stracolmo
d’endemismi botanici.
Gli investimenti pubblici programmati sono stati limitati alle
opere murarie, non agli arredi, per
cui è stato difficile, per la Giunta
comunale villamassargese, imbastire contatti fattivi per gli investimenti di privati, con l’handicap di
circa 7 km di strada bianca. Lo stesso sindaco Franco Porcu, per solle-
sargia, compresa l’ipotesi di attivare
una struttura di formazione professionale per un istituto lombardo. A
mia moglie, l’ultima volta che la portai, venne l’idea di un centro formativo d’alto artigianato artistico: qual-
Il complesso di Orbai appena ultimato.
Uno degli incantevoli sentieri della foresta di Orbai.
citare l’attenzione della Regione,
si è accampato per diversi giorni
vicino all’ex laveria della miniera
d’Orbai.
Diverse opportunità d’utilizzo
sono state esaminate dall’Amministrazione comunale di Villamas-
che anno prima io stesso proposi, a
chi dirigeva l’En.A.P. Sardegna,
una base formativa nazionale ed ipotizzai agganci con la Comunità di
Sant’Egidio (specializzata in tessiture politiche nei paesi arabi) per istituire un seminario di alta scuola di-
plomatica ed una scuola di lingue (arabo, giapponese, russo, cinese, etc.).
Ricordo che alla presentazione dei
lavori di ristrutturazione dell’albergo
avanzai i miei dubbi sulla validità
dell’investimento, nel caso non si
fossero effettuati agganci con il CNR
per una base di studio e analisi dell’atmosfera e del firmamento notturno. Chi gestiva il ristorante il Giardino delle Meraviglie a S’Ortu Mannu, pensò di proporre il complesso
di Orbai alla direzione della Protezione Civile di Roma (in realtà arrivarono alti funzionari in elicottero ma non se ne fece niente).
Consulenti del comune di Villamassargia proposero Orbai quale
compendio faunistico, comprensivo di riserva, per la cacciagione in
ogni periodo dell’anno ed attivare
un flusso venatorio incentivante agli
appassionati d’ogni parte d’Europa. Le necessità contingenti, dovute allo spettro dei molti disoccupati nel Sulcis, non devono ottenebrare le menti di chi ha responsabilità di gestione politica del territorio. Ritengo sia basilare l’aggancio con intelligenze d’altre nazioni
(India compresa). Attingere a nuove visioni di sviluppo, impostate
sull’utilizzo ecologico dell’ambiente montano, sarebbe sicuramente
l’inizio di una svolta economica positiva.
Il Sud Sardegna offre opportunità eccellenti di sviluppo alternativo rispetto alle prassi consolidate
(ed ormai superate) degli ultimi ottant’anni. Accostarsi ad intelligenze di altre nazioni per stimolare e
rinvigorire quelle nostre è una necessità categorica, senza escludere
le intelligenze di tutt’Italia, in particolare a quelle finissime delle italiane. In questi giorni c’è stata la
premiazione di Laura Merotto,
trentacinquenne di Treviso, ingegnere aereo spaziale del Politecnico di Milano, riconosciuta quale migliore italiana innovatrice del 2012,
per il progetto vincitore del Itwiin:
“Nello spazio con la cera” (mix di
propellenti ibridi ecologici per compiere imprese spaziali e voli di aerei
passeggeri trascontinentali).
La cera di comuni candele è utilizzata quale componente impor-
PEAN UNION WOMEN INVENTORS AND INNOVATORS NETWORK). Per inciso la madrina di
Laura Merotto è la vincitrice del premio 2011 Daniela Ducato di Guspini, inventrice d’Edilana e Bioedili-
Le strutture dell’albergo abbandonato.
L’uliveto millenario di S’Ortu Mannu.
tante della combustione ecologica.
Il premio annuale Itwiin è indetto
dalla Associazione Donne Italiane
Innovatrici (sotto l’egida dei ministero della Ricerca e delle pari opportunità), facente parte della rete
internazionale EUWIIN (EURO-
zia Casa Verde CO2.0. è un esempio, occorre traslare ad altre opportunità e far conoscere il Sud Sardegna a nuovi centri avveniristici di
sviluppo sostenibile.
Caterno Cesare Bettini
[email protected]
La legge di stabilità sottrae l’Imu sui capannoni industriali
All’En.A.P. Sardegna un corso per installatore di impianti elettrici
L
A
Alimonda: «Rischiamo il dissesto»
a “legge di stabilità” approvata dalle Camere alla
vigilia di Natale prima del
loro scioglimento, rischia
di provocare il dissesto finanziario
dei quattro Comuni sardi nei quali
sono presenti i più grandi insediamenti industriali: Portoscuso, Sarroch, Porto Torres ed Ottana. Un
emendamento approvato, infatti,
prevede il ritorno ai Comuni del
gettito derivante dall’imposta municipale unica (IMU), escludendo
però i capannoni industriali. Il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, ha lanciato l’allarme, spiegando le conseguenze del provvedimento appena approvato.
«Lo Stato in questo modo - spiega Giorgio Alimonda - si trattiene
l’intero introito dell’IMU, “scippandolo” ai Comuni sui cui terreni
gravano gli insediamenti industriali, con tutti i problemi di deindustrializzazione ed ambientali ben
noti. Oltre il danno, quindi, ora anche la beffa. Se il nuovo Governo che
scaturirà dalle prossime elezioni non
porrà rimedio, al nostro Comune
verranno a mancare due milioni e
mezzo di euro e diventerà impossibile assicurare anche l’ordinaria
amministrazione. Considerato che
Giorgio Alimonda.
il bilancio del comune di Portoscuso è di sette milioni e che ben quattro derivano da IMU e Tarsu, con
due milioni e mezzo in meno andremmo incontro invitabilmente al
dissesto finanziario e come sindaco non mi resterebbe altro da fare
che restituire la fascia tricolore,
perché sarebbe impossibile anche
solo pensare di rivalersi sui cittadini aumentando l’imposizione fiscale per un importo tanto rilevante.»
Il provvedimento è passato in
silenzio, nella fretta per l’approvazione della legge di stabilità, e le
forze politiche non potranno esimersi dal rivederlo, anche se Giorgio
Alimonda è molto preoccupato.
«L’interruzione anticipata della legislatura costituisce un problema - sottolinea il sindaco di
Portoscuso - perché trascorreranno alcuni mesi prima dell’insediamento delle Camere e, quindi, del
nuovo Governo. Abbiamo già iniziato una mobilitazione comune
con gli altri Comuni interessati. è
assurdo pensare che per far quadrare i conti dello Stato, si continui a
tartassare i Comuni, in questo caso fino al loro dissesto completo.»
15 giovani preparano il dopo-crisi
Carbonia si preparano le
nuove professioni per il
“dopo crisi”. La città, infatti, sarà la sede di un corso gratuito che l’En.A.P. Sardegna
ha organizzato per 15 giovani interessati a diventare installatori e manutentori di impianti elettrici.
Il percorso formativo denominato “Installatore Manutentore di
Impianti Elettrici”, nasce dalla necessità di formare personale qualificato, capace di incrementare l’offerta economica con attività nel settore delle installazioni elettriche, per
prepararsi al meglio al dopo crisi.
Alla fine del corso, infatti, si conseguirà la qualifica regionale riconosciuta di I livello, equivalente al II
livello europeo.
Parteciperanno al corso giovani
che hanno assolto il biennio obbligatorio della scuola secondaria superiore e che non intendono continuare il percorso di istruzione, purché nati nell’anno 1995 e nell’anno 1996.
Agli allievi, che saranno impegnati in 1.200 ore di teoria, pratica e stage, verranno forniti di materiale di-
dattico, copertura assicurativa, rimborsi viaggio e indennità di frequenza. Verranno insegnate materie come la lingua inglese, il diritto, l’in-
Il percorso fa parte del progetto
“Nuovi apprendimenti, per la realizzazione di percorsi e progetti sperimentali, per il successo formativo
Il Centro Don Vito Sguotti dell’En.A.P. Sardegna, a Carbonia.
formatica, la sicurezza, il primo soccorso, più tutte le materie legate alla figura professionale.
dei giovani nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione contro la dispersione scolastica”.
Elisa Zurru è il nuovo baby sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi
S
i è insediato lo scorso 18 dicembre il nuovo Consiglio
comunale dei ragazzi, alla
presenza del vicesindaco e
della Giunta, dei componenti della
commissione per le politiche giovanili.
Nella sala polifunzionale di piazza Roma, gremita di ragazzi, insegnanti, genitori, rappresentanti delle
forze dell’ordine e dell’associazionismo cittadino, i quindici ragazzi
eletti nelle diverse scuole della città
si sono presentati ed hanno esposto
il proprio programma.
La nuova Giunta comunale dei
ragazzi è così composta (sindaco e
sei assessori):
Sindaco: Elisa Zurru (Scuola elementare “F. Ciusa”).
Assessorato alla Creatività e tempo libero: Elisa Zurru (Scuola elementare “F. Ciusa”), Ruggero Pillola (Scuola media Cortoghiana),
Evelyn Olivieri, Ilenia Piras, Ruggero Guido Pillola, Nicolò Scandariato,
Diletta Sanna, Antonio Murgia, Edoardo Luche, Gaia Desogus, Lorenzo Deidda,
Alessia Musu, Arianna Orrù, Alice Zurru, Elisa Zurru, Roberta Manca, Aurora Musino.
Nicolò Scandariato (Scuola media
Cortoghiana).
Assessorato allo Sport: Edoardo
Luche (Scuola media “Don Milani”), Antonio Murgia (Scuola elementare “G. Deledda”).
Assessorato all’Ambiente: Evelyn Olivieri (Scuola media “G. Pascoli”), Ilenia Piras (Scuola media
“G. Pascoli”).
Assessorato Arte e cultura: Diletta Sanna (Scuola elementare “G.
Deledda”), Roberta Manca (Scuola
media Bacu Abis), Aurora Musino
(Scuola elementare “F. Ciusa”).
Assessorato alla Scuola: Alessia
Musa (Scuola elementare Cortoghiana), Arianna Orrù (Scuola elementare Cortoghiana), Alice Zurru (Scuola elementare “F. Ciusa”).
Assessorato alla Solidarietà: Lorenzo Deidda (Scuola media “G.
Pascoli”), Gaia Desogus (Scuola
media “Don Milani”).
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
Anche quest’anno l’associazione culturale Progetto Evoluzione ha organizzato la rassegna invernale in ben tre province
La musica Gospel piace e riempie i teatri
Due i gruppi della decima edizione, a Carbonia, Sestu, Selargius, Pabillonis e Carloforte: The Followers of Christ e Joyful Gospel Singers.
F
Il 30 dicembre sono entrati in scena i Joyful Gospel Singers, protagonisti di un unico concerto al Teatro
Mutua di Carloforte, organizzato in
collaborazione con l’associazione
culturale “Botti du shcoggiu”.
«Siamo molto soddisfatti - spiega
Gianni Melis, direttore artistico della
programmazione 2013 già avviata.
«Il settore dello spettacolo in Sardegna merita maggiore attenzione
da parte delle istituzioni - sottolinea
Gianni Melis - e come si è già avuto
modo di sottolineare più volte, non
tanto per l’entità dei finanziamenti,
quanto per la tempistica della loro
Un libro è sempre un regalo gradito
Il gruppo The Followers of Christ nel concerto tenuto al Teatro Centrale di Carbonia.
rassegna - dopo tutte le incertezze della scorsa estate, siamo riusciti a portare a termine il programma del 2012
con buoni risultati, come confermano i numeri delle presenze, sia per la
rassegna estiva sia per quella invernale appena conclusa.»
Gianni Melis guarda avanti, alla
assegnazione. Conoscere con certezza
ed il giusto anticipo su quali risorse
poter contare, per le associazioni significa poter assumere impegni economicamente favorevoli e, quindi, ottenere sensibili risparmi nei bilanci
di spesa.»
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on
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Vi
au
gu
ra
no
13
ine anno all’insegna del Gospel anche per il 2012, con la
rassegna “Gospel explosion”
organizzata dall’associazione culturale “Progetto Evoluzione”.
Nonostante le gravi difficoltà che
hanno prima messo in dubbio e poi,
comunque, condizionato, sia l’attività estiva (“Narcao Blues”) sia quella invernale, pur con una contrazione
del programma, i concerti Gospel hanno allietato e travolto di emozioni e
musica il pubblico di cinque comuni
distribuiti in tre province.
Per la decima edizione della rassegna (nelle prime nove sono stati
oltre 70 i gruppi protagonisti per un
totale di più di 500 tra musicisti e
cantanti ospitati nella varie province
sarde, con decine di migliaia di spettatori, 6.000 nella sola edizione 2011),
il direttore artistico Gianni Melis ha
proposto due gruppi. Il primo, The
Followers of Christ, ha aperto il programma la sera di Natale al teatro
Centrale di Carbonia, riempitosi in
ogni ordine di posti. è stata un’esibizione calda ed appassionata che ha
trascinato all’entusiasmo gli spettatori, giovani e meno giovani.
Lo stesso gruppo si è esibito nei
giorni successivi a Sestu, nei locali
della Pro Loco; a Selargius, nel teatro comunale di piazza Sì e Boi; e,
infine, a Pabillonis il 28 dicembre, al
centro di aggregazione sociale.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
Viaggio in Liguria di una delegazione guidata dalla Pro Loco di Carloforte e dalla parrocchia di San Carlo Borromeo
Verso un gemellaggio tra Carloforte e Genova
La delegazione tabarchina è stata ricevuta dal presidente della municipalità pegliese e dagli amministratori comunali e regionali.
R
invigorire i legami tra Carloforte e Genova, in vista
di un nuovo gemellaggio
nel segno di tradizione, storia, lingua e cultura tabarchina. Tra
novembre e dicembre, una delegazione guidata dalla Pro Loco di Carloforte e dalla parrocchia di San Carlo Borromeo, ha messo piede sulle
antiche sponde della terra ligure, da
cui, nella prima metà del 1500, partirono i primi colonizzatori dell’isola tunisina di Tabarka, per poi trasferirsi, due secoli dopo, nell’isola
di San Pietro, fondando Carloforte.
Il viaggio, si è caratterizzato per un
ricco programma di incontri e manifestazioni tematiche. La delegazione,
con in testa il presidente della Pro
Loco Gianni Repetto, è stata ricevuta dal presidente della municipalità
pegliese Mauro Avvenente, dal sindaco di Genova Marco Doria e dall’assessore alla Cultura Carla Sibilla, oltreché dagli assessori regionali
a Turismo e Bilancio Angelo Berlangieri e Pippo Rossetti.
Dopo gli scambi di rito, sui tavoli istituzionali e non solo, si sono materializzate diverse iniziative a progetti multiculturali, aventi lo scopo di
collegare materialmente la terra ligure d’oltremare con la “madrepatria” genovese. A partire da un gemellaggio con Genova, che andrebbe a completare quello già avvenuto con Pegli, attualmente parte del
grande hinterland che ruota attorno
alla Lanterna. Gli assessorati al Turismo e alla Cultura comunali e regionali, si è detto durante gli incontri,
lavoreranno all’unisono per fare in
modo di garantire la massima apertura e partecipazione alle proposte meritevoli di approvazione e sostegno,
anche economico, affinché possano
concretizzarsi. Si darà nuovo impulso anche al progetto a cui tutte le comunità tabarchine mediterranee puntano, ovvero il prestigioso riconoscimento della “Nazione Tabarchina”
quale patrimonio immateriale del-
mente realizzata in carta. Emozioni
particolari, ha suscitato la visita all’oratorio di Multedo, nei pressi di
Pegli, la cui arciconfraternita più volte ha portato i suoi grandi Cristi in
processione a San Pietro, nell’isola
sulcitana. Nell’antico borgo, sono
state rivisitate le originali corrispondenze epistolari tra multedesi e tabarchini, durante i primi decenni di
vita a Tabarka. Non poteva mancare
Foto di gruppo delle due delegazioni, ligure e tabarchina.
l’Unesco, per cui c’è bisogno del contestuale impegno di tutte le municipalità interessate, Genova compresa.
Grande spazio, è stato dedicato
agli scambi con la Pro Loco di Pegli, guidata dalla presidente Milly
Pastorino, che ha donato alla consorella carolina una miniatura del re
sabaudo Carlo Emanuele III, intera-
l’appuntamento enogastronomico,
con la serata tabarchina al prestigioso ristorante “Manuelina” di Recco, dove lo chef carolino Nicolo Pomata ha deliziato gli ospiti, tra cui
giornalisti ed autorità istituzionali liguri, con un raffinato menù, a base
di tipici piatti e sapori carlofortini.
Simone Repetto
Il 2 dicembre una delegazione tabarchina aveva visitato Pegli
Uniti dalla Madonna dello Schiavo
T
ra le rotte che uniscono Carloforte con Pegli e Genova,
c’è senz’altro quella religiosa. Un legame immateriale,
ma allo stesso tempo tangibile e portentoso, nel segno della Madonna
dello Schiavo, icona ed emblema
della liberazione degli schiavi carolini, in terra tunisina, nel 1800.
L’ulteriore riprova, la si è avuta
nella chiesa dell’Immacolata a Pegli,
la mattina di domenica 2 dicembre,
quando si è tenuta una messa dedicata e particolarmente affollata, alla
cui celebrazione hanno partecipato,
oltre al parroco di San Carlo don
Francesco Pau, anche molti carlofortini residenti nella vasta area ge-
novese. Questo perché i fedeli pegliesi, hanno ben presente la vicenda
legata al culto della Vergine nera,
ed ogni anno, a novembre, la ricordano come si fa a Carloforte. Altra
testimonianza, è la copia del simulacro originale, donato alla comunità
religiosa pegliese da quella carlofortina, nel lontano aprile del 1967.
Durante la celebrazione, di particolare impatto emotivo è stata l’esibizione del coro di Monti Liguri, che,
oltre ad eseguire magistralmente alcuni canti religiosi in genovese, per
la prima volta, dopo aver sentito una
traccia audio registrata, ha cantato
l’inno alla Madonna dello Schiavo.
Il fatto dimostra come, ancora oggi,
attorno ad essa si stringono tutti i
tabarchini sparsi nel mondo. Tra gli
ultimi esempi, quello argentino di
Giampietro Borghero, carlofortino
emigrato a Punta Alta, città a sud di
Buenos Aires.
Nella chiesa della “Virgen Nina”, il mese scorso si è tenuta una
celebrazione con l’esposizione dell’immagine, della preghiera e della
storia legata alla madonnina nera,
diffusa negli ambienti parrocchiali
dai genitori di Borghero (in particolare dalla madre Mariuccia), quando si trasferirono nel paese sudamericano, per cercare lavoro, dopo
il 1950.
S.R.
Il comitato “No antenna” di Villaperuccio
ha rivolto un appello a “Babbo Natale”
C
aro Babbo Natale, ti chiediamo, per questo Natale
2012, di farci trovare sotto
l’albero un bel regalo, un
dono speciale per gli abitanti di Villaperuccio.
Invece dei soliti doni, vorremmo
trovare quella tranquillità che si aveva rientrando in famiglia tra i nostri
cari, serenità che ora ci viene negata dalle ombre minacciose di tante
antenne che potrebbero incombere
sulla nostra comunità.
Caro Babbo Natale noi, come comitato, in prossimità della progettata antenna, non voluta dalla popolazione, piazzeremo un albero simbolico con le luci che rappresentano le
407 firme della petizione e speriamo che le luci riescano ad illuminare coloro che la maggioranza dei
cittadini ha votato per amministrare
la cosa pubblica di Villaperuccio e
anche per tutelarci e difenderci da
questi pericoli.
Fai in modo che la nostra Amministrazione comunale si decida finalmente a promulgare il progetto,
visti anche i 187.000/00 euro di avanzo nel bilancio comunale, per il regolamento del “piano antenne” e con
esso si attivi a chiedere lo spostamento del sito in progetto in via Nenni.
Caro Babbo Natale, per ora questa Amministrazione comunale e
specialmente il signor sindaco non
hanno brillato per solidarietà e sensibilità, neanche in occasione del
furto dello striscione del comitato;
non una parola di disapprovazione
né ufficiosa né ufficiale per un’azione che travalica la civile protesta
come quella da noi sostenuta.
Inoltre sembra o almeno ha dato
dicare alla Vodafone uno o più siti
alternativi.
Caro Babbo Natale, abbiamo visto la trasmissione di Benigni sulla
Costituzione Italiana, definita da
molti la più bella del mondo, dove
spronava la cittadinanza a partecipare alla vita pubblica andando a votare, noi vorremmo continuare ad
Villaperuccio.
l’impressione che il nostro sindaco si
sia rimangiato anche le roboanti dichiarazioni fatte nel Consiglio comunale aperto tenutosi nella scuola
elementare quando disse: «Se necessario sarò con la fascia tricolore assieme ai cittadini per contestarne la
realizzazione», speriamo che non si
arrivi a tanto, basterebbe che il sindaco si decidesse finalmente ad in-
esercitare il diritto-dovere di voto,
ma se non si risolvesse il problema
antenna, saremmo obbligati a riconsegnare i certificati elettorali alla
Prefettura.
Auguri di Buone Feste a tutta la
cittadinanza di Villaperuccio.
Massimo Madeddu
Annarella Stera
Ivo Collu
è stata presentata la campagna di sensibilizzazione “Movirì”
Una nuova mentalità sulla mobilità
e riduzione degli impatti ambientali
S
i è svolta lo scorso 17 dicembre, presso la sala riunioni della Torre Civica di
piazza Roma, la presentazione della campagna di sensibilizzazione Movirì che nei prossimi mesi coinvolgerà la cittadinanza di Carbonia per promuovere e sviluppare
una nuova consapevolezza sulle scelte che tutti possiamo compiere sulla
mobilità e per la riduzione degli impatti ambientali nei nostri comportamenti quotidiani.
Il progetto, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna Assessorato regionale della Difesa
dell’ambiente, attraverso il POFESR
2007-2013, prevede tre diversi livelli tematici di intervento:
- Acquisti verdi, per l’implementazione dei processi interni al
Comune, nell’ottica del Green Public Procurement;
- Chilometri verdi per la promozione dell’offerta di mobilità pubblica e di mobilità intelligente a servizio dei cittadini;
- Carrelli verdi, per la promozione di acquisti consapevoli con
prodotti a km 0 e con imballaggi ridotti.
In riferimento agli acquisti verdi, si svilupperà con l’Amministrazione comunale un piano di elaborazione di criteri per la redazione di
bandi pubblici, con il principale obiettivo di integrare la variabile ambientale in tutte le politiche di settore. Il
percorso terminerà con la redazione di un manuale di buone pratiche
procedurali e con l’organizzazione
di un workshop per amministratori
e tecnici.
Le azioni “Chilometri verdi” e
“Carrelli verdi” si rivolgono, invece, alla cittadinanza ed alle attività
commerciali (vendita al dettaglio e
supermercati) con la creazione di
materiali informativi e momenti di
contatto diretto che, a partire dal mese di dicembre e fino alla primavera
inoltrata, coinvolgeranno la cittadinanza con molteplici modalità: punti
informativi presso i supermercati, serate informative e risciò (mezzo di
trasporto a tre ruote che si muove
grazie all’impiego della forza umana) che attraverseranno la città. Saranno fornite informazioni sulle soluzioni di mobilità “intelligente”,
alternativa al veicolo privato e in sinergia con la rete di trasporto pubblico, con il nuovo Centro Intermodale e con il servizio di bike sharing
che sarà attivato nei prossimi mesi.
Per sviluppare e sostenere un
cambiamento partecipato e diffuso
degli stili di vita, il progetto coinvolge attivamente anche le attività commerciali e i supermercati. Prossimamente, infatti, saranno comunicati,
alla cittadinanza, i nominativi degli
esercenti al dettaglio che, aderendo
al progetto Movirì, offriranno un
piccolo sconto o un’agevolazione a
volgimento attivo delle scuole primarie, che saranno invitate a partecipare a due iniziative: il concorso
“Chilometri verdi” che premierà le
classi i cui ragazzi raggiungeranno
la scuola nel modo più sostenibile,
accumulando così chilometri verdi
di vantaggio sugli altri concorrenti, e
il concorso di arte creativa in cui le
scuole saranno invitate a promuovere, con un’opera d’arte, l’utilizzo dei
mezzi pubblici.
«L’Amministrazione comunale
ha deciso di impegnarsi in modo
attivo - spiega l’assessore ai Servizi
di pubblica utilità Franco Manca in un progetto composito, in cui tutti gli attori (Amministrazione, cittadini, ragazzi delle scuole e attività
L’intervento dell’assessore Franco Manca alla presentazione del progetto.
coloro che si saranno recati a fare la
spesa in bicicletta con il bike sharing oppure con i mezzi pubblici. Il
21 dicembre è iniziato l’allestimento di 16 punti informativi presso i
principali supermercati, dove i cittadini saranno coinvolti in un ecocheck up della loro spesa, per riflettere insieme su come fare una spesa
realmente consapevole. A tutti coloro che parteciperanno al momento informativo sarà anche regalata
una busta in cotone riutilizzabile e
personalizzata con il logo del progetto.
Il ricco carnet di azioni non termina qui ma prevede anche il coin-
commerciali del nostro territorio)
siano direttamente coinvolti per la
riduzione dei rispettivi impatti ambientali: il miglioramento della qualità della vita e la crescita di una
consapevolezza generale sul peso
delle scelte di mobilità e di consumo, sono obiettivi ambiziosi ma di
fondamentale importanza. Ci auguriamo - conclude Franco Manca - che
i cittadini partecipino attivamente
al progetto, che avrà il suo momento conclusivo nel mese di maggio,
con una manifestazione di piazza per
tutta la cittadinanza, ovvero uno spettacolo di eco-teatro ed una grande
biciclettata di chiusura.»
Il sindaco di Villaperuccio replica:
«Il progetto ha avuto l’ok da Arpas e Asl 7»
«I
l sindaco non ha alcun
poter per opporsi ad un
accordo tra privati come quello che ha portato all’individuazione del sito per
l’installazione dell’antenna, il cui
progetto ha ottenuto tutte le autorizzazioni previste dalla legge.»
Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio al secondo mandato, spiega di non aver firmato alcuna autorizzazione, perché non di sua competenza e ricostruisce l’iter che ha
portato all’approvazione del progetto della compagnia telefonica
Vodafone.
«Tre anni fa - spiega il sindaco
di Villaperuccio - la Vodafone presentò richiesta di autorizzazione per
l’installazione di un’antenna sul
tetto del municipio. L’Amministrazione esaminò la richiesta ed espresse parere negativo. A quel punto la
compagnia ha intrapreso un’altra
strada, raggiungendo un accordo
con un privato per l’installazione
dell’antenna in un terreno alla periferia del paese, avviando le procedure autorizzative previste dalla
legge, sulle quali l’Amministrazione
comunale non ha competenza. è
stata presentata telematicamente
richiesta all’ufficio SUAP comunale
che ha convocato apposita conferenza di servizi. Questa ha espresso
parere favorevole, con l’ok di Arpas e Asl 7 e, a fine luglio, è stata
concessa l’autorizzazione all’installazione dell’antenna.»
«Le norme - aggiunge Antonello Pirosu - prevedono che entro
trenta giorni ci si possa opporre al
provvedimento con la presentazione di un ricorso e mi chiedo per-
Il sindaco Antonello Pirosu.
ché nessuno lo abbia fatto, salvo
poi avviare una mobilitazione in
una fase successiva, come è stato
fatto.»
I componenti del comitato sostengono che lei in Consiglio comunale abbia espresso una posizione fortemente contraria all’installazione
dell’antenna in quel sito...
«è vero - conferma Antonello
Pirosu - ci siamo occupati del problema in ben quattro riunioni del
Consiglio comunale. Capisco le
preoccupazioni dei cittadini ed abbiamo cercato un dialogo con la
Vodafone, per verificare la possibilità di individuare un altro sito.
Ci hanno risposto che per situazioni logistiche e costi favorevoli, non
intendono cambiare i loro programmi. Io come sindaco, in presenza di
tutte le autorizzazioni previste dalle leggi vigenti, non ho alcuna possibilità di oppormi, a meno che non
mi si dimostri con dati oggettivi e
certificati che potrebbero esserci
pericoli per la salute dei cittadini ma
nei precedenti verificatisi in molti
comuni, recentemente anche a Santadi, nei contenziosi legali hanno
sempre avuto ragione le compagnie telefoniche.»
Antonello Pirosu conclude con
una nota polemica nei confronti di
coloro che stanno portando avanti
la battaglia contro l’antenna.
«A questo punto - sottolinea il
sindaco di Villaperuccio - il tutto
mi sa tanto di strumentalizzazione
politica. Quando per mesi si chiede ad un amministratore di fare
qualcosa che non è nelle sue competenze, non si può non pensare
che l’opposizione abbia altre finalità.»
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Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
13
La Provincia del Sulcis Iglesiente
A metà dicembre l’astronauta milanese Paolo Nespoli ha tenuto alcune interessantissime conferenze in Sardegna
«La terra vista dal cielo è un’altra cosa»
Il primo incontro si è svolto a Portoscuso, altri due hanno coinvolto studenti universitari e delle scuole superiori a Cagliari.
«D
a piccolo coltivavo
il sogno di fare l’astronauta, sembrava
irrealizzabile ma ci
ho sempre creduto e, a costo di grandi
sacrifici, alla fine sono riuscito a raggiungere il mio grande obiettivo.»
Paolo Nespoli, 55 anni, originario
di Verano Brianza, piccolo comune
di poco meno di 10.000 abitanti della
provincia di Monza e Brianza, professione astronauta, ha scelto Portoscuso per tenere una delle tre conferenze programmate nel Sud Sardegna a metà dicembre, per raccontare
la sua straordinaria esperienza professionale e di vita.
Tutto nacque 29 anni fa, quando
Paolo Nespoli scelse di tentare la grande avventura, trasferendosi negli Stati Uniti, nonostante in apparenza gli
mancassero le caratteristiche basilari
per sperare in una carriera da astronauta: non parlava l’inglese, non era
laureato, aveva un fisico normale.
La sua forza di volontà era però
tanto grande che gli permise di raggiungere la laurea in ingegneria aerospaziale in soli quattro anni.
Il titolo di studio era solo il primo
passo, perché a Nespoli sono state necessarie parecchie prove prima di essere chiamato come “apprendista”
astronauta a Houston.
Venne inserito in una classe di 32
allievi, tra i quali ben 25 americani e
solo 2 italiani. Dopo due anni di addestramento, a causa dell’incidente
dello Shuttle, i programmi subirono
una forte frenata e dovette attendere
quasi dieci anni per ottenere la sua
prima missione.
Paolo Nespoli ha una grande capacità espositiva, riesce a catturare la
attenzione di giovani e meno giovani
e, non a caso, da quando non partecipa
a missioni spaziali, si dedica con straordinaria passione a far conoscere il
mondo che tanto ama.
Spiega che occorrono 8 minuti e
mezzo per percorrere 600 km ed entrare in orbita e che il lavoro dell’astronauta è molto faticoso e spesso
pieno di imprevisti. Chiarisce che è
sbagliato parlare di passeggiate nello
spazio perché con una tuta da 150 kg
addosso, senza forza di gravità, si è
costretti a muoversi con le mani, come le scimmie.
Nel corso della sua esposizione,
Nespoli si è soffermato su vari particolari delle sue missioni e sui due anni di addestramento, nel corso dei
quali ha imparato il russo, per partire a bordo della navicella Soyuz per
al cervello ed alle zone alte. Lo scioglimento dello scheletro avviene con
una velocità dieci volte superiore rispetto ad un malato di osteoporosi sulla terra. I viaggi servono anche alla ricerca scientifica.
La vita nello spazio è scandita da
ritmi di lavoro molto intensi. Dalle
7.30 alle 19.30 terrestri. Con due ore
obbligatorie da dedicare all’attività
La conferenza tenuta nella sala convegni della biblioteca comunale.
Il passaggio della conferenza dedicato allo sbarco sulla luna.
una missione di sei mesi nello spazio,
dopo aver portato un fascio di fiori
sulla tomba di Yuri Gagarin, sulla
Piazza Rossa.
La vita da astronauta ha parecchi
effetti collaterali. Viene schiacciato il
cervello, così come gli occhi. In tre,
una volta rientrati sulla terra, non hanno recuperato la vista. I volti sono rossi, in assenza di gravità i liquidi tendono a salire ed affluisce più sangue
fisica. Una con cyclette o tapis-roulant, esercizi da fare legati per evitare
di battere la testa. Un’ora per il pranzo che spesso salta per vari imprevisti. Si può dormire dalle 22.00 alle
6.00, ma Nespoli dice che lui ne approfittava per scattare tantissime foto.
Forse tra dieci anni un uomo potrà andare su Marte ma per riuscirvi
sarà necessario costruire un progetto
serio, con tanti partner internazionali.
Un progetto del Rotary Club di Carbonia
in favore dei minori e delle fasce deboli
P
er l’anno 2012/2013 il Rotary Club di Carbonia Club ha
attivato un progetto di rilievo sociale con il quale offre alle Amministrazioni comunali
del territorio e a tutte le istituzioni
pubbliche che intendano avvalersene (Istituzioni scolastiche, Provincia, ecc.), a totale titolo gratuito, l’erogazione di prestazioni professionali gratuite da parte dei soci del
Rotary Club di Carbonia in favore
dei minori e delle fasce più deboli
della popolazione.
La convenzione è stata portata a
conoscenza di tutte le Amministra-
Il presidente Roberto Montorzi.
zioni comunali del territorio, accompagnata da un regolamento di
attuazione ed è stata già stipulata
con i comuni di Tratalias e Carbonia.
Come previsto dal regolamento
l’erogazione della prestazione avviene in modo anonimo. Il contatto, con l’attribuzione di un numero
e senza l’indicazione di nominativi, avviene tramite un delegato dell’Istituzione pubblica che comunica la richiesta al delegato del Club,
il quale individua il professionista
disponibile determinando la data,
l’ora ed il luogo dell’incontro.
L’istituto comprensivo “Deledda-Pascoli” ospita una mostra
“Ricordi in bianconero” di Vinicio Porta
I
locali dell’istituto comprensivo “Deledda-Pascoli” di Carbonia ospitano la prima mostra
del progetto “Scuolarte”, “Ricordi in bianconero” di Vinicio Porta. Si tratta di 40 fotografie originali che aiutano a riscoprire il fascino
del bianconero «costruito con diaframmi, tempi di posa e sensibilità
delle pellicole regolati a mano, quando non esisteva ancora Photoshop».
«Attraverso la mostra - spiega il
dirigente scolastico Gabriella Piras
- gli alunni e le famiglie fino al 30
gennaio potranno avvicinarsi e apprezzare l’arte fotografica e con essa ripercorrere momenti di storia e
usi e costumi del territorio.»
«Attraverso queste immagini spiega Vinicio Porta - è possibile
scorgere una fetta del nostro passato
Bambina nel portone, timida o curiosa?
recente, riconoscere i cambiamenti
nella vita quotidiana dei nostri nonni, contribuire con le piccole storie
personali alla grande storia collettiva. Come ci hanno insegnato gli
storici francesi Braudel e Duby.»
Obiettivo puntato su un gruppo creato a Carbonia tre anni fa
I Fratelli Detroit hanno inciso il primo CD
G
ruppo di Carbonia arrivato proprio quest’anno all’esordio discografico, I
Fratelli Detroit sono tra i
gruppi più interessanti dell’intero
panorama isolano. Tra un concerto
e una prova sono riuscito a intercettare Francesco Peddoni, a.k.a. Tony
Detroit, voce e chitarra. Questo è
quello che ci siamo detti.
Raccontaci il tuo approccio con
la musica. Cosa ascoltavi da ragazzo e come i tuoi gusti si sono evoluti
nel corso degli anni.
«Beh, il mio inizio è stato dei più
classici. Sono partito dai Beatles
per arrivare a Frank Zappa con in
mezzo un sacco di anni ‘60 e ‘70 in
genere dal progressive alla musica
nera. Insomma un bel bagaglio di
rock.»
Come e, soprattutto, quando nascono I Fratelli Detroit?
«I Detroit nascono dalle ceneri
di un’altra band carboniese I Milf.
Insieme a Frankie al basso e a Jimmy alla batteria, abbiamo tirato su
nel 2009 questo trio che possiamo
definire Funk and Roll e che basa le
sue radici su una potente miscela delle anime più nere di Detroit.»
Hey Everybody, il vostro disco
d’esordio è un concentrato di rock,
soul e funk. È stato difficile riuscire a far conciliare tutti questi generi tra loro?
«In realtà no, perché sono tutte
cose che avevamo già dentro è bastato farle suonare.»
Vi siete accasati presso un’etichetta del “continente”, la Dedolor
Records. Come siete entrati in contatto con Dedo Lorenzi, vostro produttore/manager?
«Attraverso un amico in comune, Gianfranco Saba, che ci ha fatti
conoscere. Siamo andati nel suo studio e Dedo dopo averci sentito suonare ha deciso di darci fiducia e
produrre il nostro disco. Adesso siamo nel periodo della promozione e
stiamo girando per tutta la Sardegna in attesa di qualche data nell’Italia ferma.»
Viviamo in una regione martoriata dalla disoccupazione e il nostro
Sulcis ha assistito negli ultimi mesi
alla gravissima crisi dell’industria,
settore che negli ultimi quarant’anni ha tenuto a galla centinaia di famiglie, lasciandoci in eredità mostri
d’acciaio e un tasso di mortalità per
tumori tra i più alti d’Italia. Secondo
voi, che siete sostenitori della lotta
operaia, quanta responsabilità hanno i politici regionali, locali e sindacati in questa situazione disperata?
«è naturale che in una situazione del genere ognuno si debba assumere le proprie responsabilità su
quello che è stato. Il sistema si è nutrito del sistema stesso. Portovesme
in realtà non è altro che un gigantesco caso di cannibalismo in cui gli
interessati hanno finito per divorare e divorarsi a vicenda. La colpa
più grande che però si può attribui-
tre rappresenta l’opportunità di
confrontarci con un pubblico diverso e sconosciuto, cosa stimolante e
lungamente cercata. Ovvio poi che
siamo consapevoli che là fuori c’è
un mondo adulto dove si sbaglia da
professionisti ma siamo ben pronti
ad assumerci questa responsabilità.»
Cosa pensi della scena italiana?
«I miei riferimenti sono tutti nella musica del passato.»
I cinque dischi che vi hanno cambiato la vita.
Tony Detroit:
Sgt Pepper’s Lonely Heart Club
Band - The Beatles
Blood Sugar Sex Magic - Red
Hot Chili Peppers
Grand Wazoo - Frank Zappa
I fratelli Detroit.
re a politici, sindacati e ai lavoratori stessi non è l’ingordigia, di per sé
antisociale, ma l’ottusità con la quale
si rivolgono al futuro senza produrre
alternative basate sulla politica e non
sul mero interesse.»
Come gruppo, avete mai pensato di fare i bagagli e andare a tentare la fortuna altrove?
«Beh, la tentazione è forte perché comunque l’isola è una sorta di
riserva indiana ad uso e consumo
dei musicisti. Però a noi piacerebbe
considerare la Sardegna come punto di partenza e di ritorno per quanto in effetti la divisione fisica rappresentata dal mare ci penalizza e
non poco, come si potrà ben capire. Lo sbarco in “Continente” inol-
London Calling - The Clash
Electric Ladyland - The Jimi Hendrix Experience
Jimmy Detroit:
Outlandos D’Amour - The Police
Around The Fur - Deftones
Let It Bleed - The Rolling Stones
Revolver - The Beatles
Legend - Bob Marley
Frankie Detroit:
Blood Sugar Sex Magic - Red Hot
Chili Peppers
Mezzanine - Massive Attack
Rage Against The Machine - Ratm
The Man with the horn - Miles
Davis
Man with a movie camera - Cinematic Orchestra.
Andrea Murgia
Confartigianato Sardegna ha premiato un giovane geometra
Filippo Spanu: «Il futuro dell’artigianato
lo devono scrivere le giovani energie»
L
a strada per uscire dalla crisi passa per i giovani e gli
studenti, attraverso la loro
voglia di formarsi, emergere, istruirsi e di avere un futuro
migliore, soprattutto passa per l’esperienza “scuola/lavoro”.
Per questo, Confartigianato Imprese Sardegna, in collaborazione
col Centro servizi per le imprese,
Azienda speciale della Camera di
commercio di Cagliari e l’Istituto
Tecnico per Geometri “Bacaredda” di Cagliari, ha voluto premiare una “giovane energia”, che durante l’anno ha svolto un breve stage in un’azienda sarda, facendola
partecipare alla consueta “Convention Nazionale Categorie di Confartigianato”, svoltasi a Roma.
Alla presenza di una gremita platea di imprenditori artigiani provenienti da tutta Italia, infatti, Daniele
Cabras, 18enne di Monserrato, prossimo al diploma di geometra al “Bacaredda” di Cagliari, nella Capitale
ha “rappresentato” gli studenti del
centro-sud Italia, confrontando la
propria esperienza di scuola/lavoro
con altri cinque coetanei provenienti da Varese, Faenza, Fano, Bolzano
e Bergamo.
«Prima dello stage in azienda a
luglio - ha detto Daniele Cabras, di
fronte alla platea nazionale di Confartigianato - non avevo idea di come fosse strutturato e organizzato il
lavoro indipendente. Dopo ho capito che occorre avere una preparazione sempre maggiore, tanta costanza, molta passione ma soprattutto idee chiare ed essere determinati nel raggiungere un obiettivo.»
Daniele Cabras.
«Il mio futuro lo vedo in modo
chiaro - ha continuato dal palco voglio diplomarmi, continuare all’Università, fare un’esperienza internazionale come l’Erasmus, e specializzarmi nelle nuove tecnologie
per la bioedilizia e le energie rinnovabili. Perché la continua cre-
scita culturale, la sostenibilità ambientale e l’energia verde rappresentano il nostro futuro e sono le
chiavi per uscire da una situazione
di continua crisi economico-imprenditoriale.»
«Il futuro dell’artigianato e delle piccole imprese, anche nella nostra isola, lo devono scrivere le
“giovani energie” come Daniele ha commentato Filippo Spanu, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna - ecco perché a Roma abbiamo voluto essere rappresentati da chi ha partecipato in modo serio a iniziative di
formazione all’interno del ciclo scolastico.»
«Oggi sono loro che si preparano a diventare gli imprenditori di
domani - continua Spanu - e lo stage e il tirocinio professionale, sono il giusto punto di partenza per
un futuro da titolari d’azienda e
non solo da dipendente.»
«Riteniamo fondamentali questo tipo di esperienze - conclude il
segretario regionale di Confartigianato - e per questo la nostra associazione, attraverso il proprio ente “Scuola & Formazione”, continuerà a sviluppare proposte e progetti di questo genere, nel modo più ampio e completo.»
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
Ha preso il via lo scorso 11 dicembre, al Teatro Centrale di Carbonia, la stagione 2012/2013 organizzata dal Circuito CeDac
Il Carroccio ed un Amleto ambizioso
U
Intrecci mediterranei
Il prossimo appuntamento è previsto il 13 gennaio con “Kramer contro Kramer”, di Avery Corman, regia di Patrick Rossi Gastaldi.
na stanza: è il
luogo
mentale di Amleto, indispensabile e
perfettamente ricreato perché il
Cinzia Crobu.
principe danese
riviva i momenti
più importanti della sua vita. Tutto è
delimitato da tende di iuta trapuntate che divengono rimando alla camera di contenimento, ma in realtà
sono mobili: rosse, come le pareti e
i tendaggi dei palazzi nobili, come
il sangue che immaginiamo scorra
nella tragedia, ma che non vediamo.
Nemmeno una goccia, in una danza macabra che alterna movimenti
ensoriani e fermo immagine - quadri viventi - che servono per far entrare lo spettatore in questo luogo
mentale, farlo sedere sulle assi del
palcoscenico vicino ad un Amleto in
kimono nero, circondato da bianche
figure.
Carnefice, poi vittima in un continuo alternarsi: vi sono squarci, intrusioni, proiezioni di ossessioni e
lo spettatore tende a somatizzare il
tutto, domandandosi continuamente
se ciò che sta vivendo sia empatia o
avversione. La trama è cosa nota e la
Cipriani, insieme al gruppo di attori costituito da Alex Sassatelli, Elsa
Bossi, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti, Giacomo Pecchia, Carlo Gambero e Jonathan Bertolai, distilla il
testo scespiriano con dovizia, non
disperdendone la bellezza. Beato colui che sia riuscito a coglierlo nella
sua interezza, già dalla settima fila
al Teatro Centrale diventava veramente difficile “udire’’ed il pubblico soffre, aguzza l’orecchio, siede
- nervoso - proteso verso la scena.
Peccato. Qualcuno si arrende.
Colpiscono i costumi di Graziano Gregori, parte attiva della performance, guanto fra testo e azione,
come le luci di Angelo Linzalata che
esaltano le notevoli doti interpreta-
Teatro del Carretto, ma riuscito sotto
molti aspetti. Martellanti nella mente restano i suoni di Hubert Westkemper, fortemente simbolici come
simbolico è il teatrino dove Amleto
gioca la sua partita: una scacchiera
in cui muove i fili di burattini fragili che corrispondono a corpi che
sanno con bravura insolita cadere
come sacchi vuoti, accartocciandosi su se stessi.
Una scena dell’Amleto al Centrale di Carbonia.
tive degli attori, su tutti Elsa Bossi
nel duplice ruolo della regina Gertrude, con gonne sollevate verso il
tradimento, e in quello di una straziante Ofelia in camicia di forza,
morta - non per annegamento - ma
soffocata da una coltre di petali
bianchi.
Progetto ambizioso questo del
Foto di Ignazio Vacca.
Brava la Cipriani che lascia allo
spettatore un compito pesante, lo
immobilizza, ancora non conscio di
quella empatia o avversione, fino alla fine. Ed il dramma diventa sogno,
abitato da fantasmi, scheletri e paure, un universo psicologico intriso
di politica e amore familiare. C’è
ancora del marcio in Danimarca e
Il Consiglio d’amministrazione ha deliberato il 27 dicembre
Approvato il bilancio, al Lirico 9 milioni dal Fus
I
l Consiglio di amministrazione
del Lirico cagliaritano, riunitosi il 27 dicembre quasi al completo - a differenza delle ultime
sedute, decisamente più travagliate
- ha approvato il consuntivo del 2012
ed è stato delineata la nuova programmazione. Saranno in calendario sei
opere più un balletto ed il teatro dovrebbe usufruire di un finanziamento
di circa 9 milioni di euro provenienti dal Fondo unico per lo spettacolo.
Non sono ancora stati resi noti i
titoli ma il sindaco Massimo Zedda
ha assicurato che i nomi di richiamo
non mancheranno e che, nonostante
la politica di oculatezza messa in atto da mesi e il preventivo di risparmio di circa due milioni di euro, la
qualità non risentirà di tali accorgimenti. Notizia positiva, questa, che
giunge al termine di una stagione
cruciale (non ultima la nomina del
sovrintendente Marcella Crivellenti
e la necessaria rimodulazione della
programmazione, terminata di recente).
Ricordiamo che la stagione lirica
e di balletto 2012, iniziata il 20 aprile
2012, con l’interessante “Don Quichotte” - comédie héroïque in cinque atti, per la regia di Federico Tiezzi, allestimento del Teatro Lirico Giu-
seppe Verdi di Trieste, eseguito per
la prima volta in Sardegna - è proseguita il 25 maggio con “Le Rossignol”, fiaba musicale in tre atti, musicata da Igor Stravinskij e con
“Gianni Schicchi”, opera in un atto,
musicata da Giacomo Puccini, entrambi per la regia di Thomas Moschopoulos, ed entrambi nuovi curatissimi allestimenti del Teatro Lirico di Cagliari. Il 22 giugno è stata
la volta de “Le nozze di Figaro”
commedia per musica in quattro atti di Wolfgang Amadeus Mozart per
la regia di Marina Bianchi: ancora
un nuovo e lodevole allestimento del
Teatro Lirico di Cagliari. Si è seguitato il 28 settembre con un indimenticabile Nabucco, dramma lirico in
quattro parti, musica Giuseppe Verdi, per la regia Leo Muscato, in coproduzione con l’Ente Concerti
“Marialisa de Carolis” di Sassari.
Il 30 novembre è andato in scena, in
seguito alla rimodulazione della stagione, “Fidelio”, singspiel in due atti, musicato da Ludwig van Beethoven, per la regia di Marco Carniti:
anch’esso nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari che credo abbia permesso, per l’ennesima volta,
al pubblico e alla critica e di riconoscere la competenza delle maestran-
ze, messe alla prova in titoli importanti e di richiamo, nonostante una
condizione lavorativa precaria.
“La bella addormentata”, balletto in un prologo e tre atti dalla
fiaba “La belle au bois dormant”
di Charles Perrault, musica Petr Il’ič
Čajkovskij, eseguita abilmente dal
Balletto del Teatro Nazionale di Praga, dunque, ha chiuso questa stagione difficile ma foriera di successi.
Prosegue la stagione concertistica,
con calendario a sé ed ancora in atto: venerdì 11 gennaio alle 20.30 e
sabato 12 gennaio alle 19.00, l’Orchestra del Teatro Lirico sarà diretta da Sergej Krylov, uno dei più importanti violinisti a livello mondiale, che ritorna a Cagliari nella duplice
veste di solista e direttore.
Il programma musicale, rivolto
interamente al repertorio romantico,
proporrà, nella prima parte, il Concerto in mi minore per violino e orchestra op. 64 di Felix MendelssohnBartholdy e la Sinfonia n. 8 in sì minore “Incompiuta” D. 759 di Franz
Schubert, mentre nella seconda parte della serata verrà eseguita la Terza
Sinfonia in Mi bemolle maggiore
“Eroica” op. 55 di Ludwig van
Beethoven.
C.C.
Iniziativa della banda Vincenzo Bellini e del Gruppo La Cernita
74esimo in musica e teatro per Carbonia
L
a banda musicale Vincenzo
Bellini, premiata il 18 dicembre presso la sala polifunzionale del comune di
Carbonia per essersi distinta fra le
associazioni culturali della città, dal
momento che: «Con la sua attività
è riuscita a trasmettere l’amore per
la musica e a portare alto ovunque
il nome di Carbonia - attraverso le
esibizioni - che sono testimone del
nostro senso di appartenenza», ha
ricambiato il graditissimo riconoscimento regalando alla città uno spettacolo in collaborazione con il Gruppo Teatrale La Cernita, anche esso
premiato - meritatamente - nella medesima occasione. Dal proficuo incontro tra queste realtà - molto attive
nel nostro territorio, ma anche nella
Penisola ed in Europa - è nato «74°
in Musica e Teatro per Carbonia».
Domenica 23 dicembre cinema,
musica bandistica e prosa si sono
messe al servizio della memoria di
una città giunta al suo settantaquattresimo compleanno: le intense immagini del film “La terra dentro”
diretto da Stefano Obino (gentilmente concesse dalla Società Umanitaria)
sono state commentate musicalmente, dai musicisti diretti dalla maestro
Caterina Casula e impreziosite dall’emozionante performance curata
dagli attori del Gruppo Teatrale La
Cernita. I testi sono tratti dallo spettacolo “Il lavoro mobilita”, firmati
- insieme alla regia - da Monica
Porcedda, mentre il coordinamento artistico del progetto è stato affidato a Cinzia Crobu.
La banda ha eseguito, magistralmente, brani della tradizione sarda
ma anche stralci tratti da colonne
sonore, composte da Hans Zimmer,
Nino Rota ed Ennio Morricone.
Tutto esaurito nello spazio dell’ex
lampisteria alla Grande miniera di
Serbariu: una standing ovation e
meritati applausi hanno premiato il
lavoro di queste due importanti
realtà cittadine che si sono unite
dando vita ad uno spettacolo unico,
fortemente voluto e patrocinato
dall’assessorato Cultura, eventi e
sport della Provincia di Carbonia
Iglesias.
Amleto rivive il dramma di uomo
oppresso da pensieri sul senso dell’esistenza: il dubbio, l’essere o non
essere, che tanto spaventa quei fantasmi, simbolo dell’esatto contrario,
la morte certa.
Il prossimo appuntamento con
il circuito CeDac è in programma
il 13 gennaio con “Kramer contro
Kramer”, di Avery Corman, con
Daniele Pecci, Federica Di Martino
e Francesco Borgese, regia di Patrick Rossi Gastaldi; seguiranno il
20 gennaio “Il contrabbasso” di
Patrick Süskind firmato MAB Teatro e Artècrazia: interpretato da Daniele Monachella, che ha curato anche la regia, insieme al musicista
Marco Pintus (al contrabbasso), il
“fulminante monologo contro la
vanità dei primi violini” dell’autore
del celebre “Il profumo” diventa un
dialogo tra voce e note; e il 29 gennaio con “A piedi nudi nel parco”
di Neil Simon, che verrà portato in
scena da Synergie Teatrali: con Stefano Artissunch, Gaia De Laurentiis,
Valeria Ciangottini, Libero Sansavini e con Federico Fioresi, la regia
sarà a cura di Stefano Artissunch.
Il 30 gennaio si terrà, sempre al
Teatro Centrale ma nell’ambito del
circuito danza, “Coppelia” Compagnia Junior Balletto di Toscana,
diretto da Cristina Bozzolini. Il Balletto in un atto, è liberamente ispirato all’omonima creazione del repertorio per nove coppie, mentre
drammaturgia, regia e coreografie,
sono di Fabrizio Monteverde e le
musiche di Leo Délibes.
Cinzia Crobu
Si è conclusa a Sant’Antioco l’8ª edizione
S
i è conclusa con un successo a Sant’Antioco “Passaggi
d’Autore: intrecci mediterranei”, rassegna internazionale di cortometraggi, giunta quest’anno all’ottava edizione, dedicata esclusivamente alle opere di registi dei paesi dell’area mediterranea.
Organizzata dal circolo Immagini di Sant’Antioco con il patrocinio di Provincia, Comune e Parco
Geominerario, si è svolta, con ingresso gratuito, presso la sala consiliare dove si sono tenute le proiezioni. Come nelle passate edizioni,
la rassegna cinematografica antiochense ha rappresentato un’occasione imperdibile per assistere alla
proiezione di cortometraggi provenienti da Marocco, Algeria, Tunisia,
Libano, Turchia, Israele, Palestina,
Grecia, Kosovo, Bosnia Erzegovina, Croazia, Francia, Spagna e Italia,
presente con quattro film, dei quali
due sardi.
“Intrecci mediterranei” rispecchia l’obiettivo della rassegna che
è quello di aprire una finestra con
altre realtà e cioè l’occasione di creare incontri e contatti tra le differenti
tradizioni della grande cultura mediterranea. è stata una delle prime
in Sardegna ad occuparsi di cinema mediterraneo ed ancora oggi è
l’unica dedicata esclusivamente ai
cortometraggi mediterranei. Un modo di fare cinema che permette di
creare eccellenti lavori anche senza
grosse produzioni. Durante il festival si sono potuti ammirare “corti”
che hanno trattato di diverse tematiche legate ai territori ma allo stesso tempo universali: la condizione
femminile, l’infanzia, l’emarginazione sociale e l’immigrazione.
Una sera è stata dedicata interamente al progetto “Water” con la
visione di sette cortometraggi dedicati al tema dell’acqua. Un progetto ideato e coordinato dall’israeliana Yael Perlov, docente del Dipartimento di film e televisione della
Università di Tel Aviv, grazie al quale giovani registi palestinesi e israeliani hanno lavorato insieme in totale libertà alla realizzazione dei loro
cortometraggi.
I film in cartellone, oltre la qualità, rispecchiano anche l’apertura
culturale dei lavori. Film che vogliono manifestare la volontà a confrontarsi con culture e nazionalità diverse. Ogni sera, infatti, era presenti
in sala alcuni registi dei cortometraggi in visione, disponibili a confrontarsi con il pubblico, mettendo
in pratica un dialogo interculturale.
Tito Siddi
Inizia il 5 gennaio la stagione 2013 della compagnia La Cernita
Spazi di frontiera: Teatro Sociale e di Comunità
I
nizierà sabato 5 gennaio la terza stagione di “Spazi di Frontiera: rassegna di Teatro Sociale e di Comunità”, a cura
della compagnia La Cernita, realizzata con il sostegno e il contributo
del comune di Carbonia. La rassegna 2013 è realizzata in collaborazione con lo Sbis (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis), la
libreria Lilith, il Presidio del Libro,
il Circolo Anspi “Don Milani” di
Giba e la Comunità di Via Marconi
di Carbonia.
Nonostante la crisi economica
che attraversa il territorio, per l’edizione 2013 è stato allestito un programma molto ricco, con ingresso
a prezzi economici e alcuni eventi
gratuiti aperti a tutti. Il cartellone si
compone di tre settori: Teatro Sociale, con importanti compagnie isolane; Teatro in corto, con artisti esordienti; Incontri con autori di fama internazionale, Poesia e Musica. Gli
appuntamenti coinvolgeranno diversi spazi della Città: il Teatro Centrale,
il Teatro di Bacu Abis, la Biblioteca
Comunale e il Salone della Comunità di via Marconi.
Il primo appuntamento, sabato
5 gennaio, presso il Teatro Centrale
di piazza Roma, alle ore 21.00, avrà
come protagonista la compagnia Sine
Nomine Theatrum di Serramanna, che
presenterà lo spettacolo “30mila
paperelle in mare”, che ha vinto il
Primo premio “Teatro incorto 2008”,
con Valentino Mannias, Luca Spanu,
Fabio Cabras, Mauro “Bob” Cannas, Francesca Prete, Elisa Meloni.
Testo e regia di Maurizio Tancredi.
Lo spettacolo racconta le vicende
di una flotta di quasi 30mila paperelle di gomma che sta puntando verso le coste dell’Inghilterra. Mancava
poco tempo allo sbarco quando, dopo un viaggio di oltre 27mila km,
durato ben 15 anni e mezzo, la nave
cargo che trasportava questi “Friendly Floatees” perse il suo colorato carico di pennuti di gomma, in pieno
Oceano Pacifico, a causa di una tempesta. La spedizione, appena uscita
da una fabbrica di Hong Kong, era
destinata alla “The First Years Inc.”
di Tacoma, Washington. I tre container, finiti in mare aperto, liberarono 30mila animaletti di plastica e
gomma che di solito fanno compa-
gnia ai bambini durante il bagnetto
e che da allora stanno, invece, vagando per il globo seguendo le correnti marine...
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 6 euro e la biglietteria aprirà il
giorno dello spettacolo alle ore 19,00.
Per informazioni e prenotazioni: 329
3143009, [email protected], http://
www.lacernita.it.
Il calendario dei prossimi eventi
Giovedi 10 gennaio ore 17.30 Biblioteca Comunale di Carbonia.
Le cri de l’aube Antologia poetica di Marc Porcu, ed. Cuec.
Incontro con l’autore Marc Porcu presenta Roberto Serra, coordina
Anna Lai; letture a cura de La Cernita
Teatro. In collaborazione con SBIS,
Libreria Lilith, Presidio del Libro.
Sabato 12 gennaio ore 21.00 -
Poesia in corto, letture a cura de
La Cernita Teatro.
A seguire, ore 19.00
Teatro Sociale, con Sostantivo
Femminile - La Cernita Teatro & Anspi Circolo Don Milani di Giba.
Con Sara Argiolas, Sandra Casula, Anna Maria Guiso, Grazia Loi,
Susanna Mancosu, Maria Rita Matta, Rina Pinna, Simonetta Piras, Francesca Pischedda, Laura Soddu, Milena Usai, Rosa Usai. Testo e regia
di Monica Porcedda.
A seguire, ore 20.00
Teatro in corto, Altro che Walt
Disney di e con Gloria Uccheddu.
Sabato 23 febbraio ore 21.00 Teatro di Bacu Abis
La lezione - Coop. Teatro Olata.
Di Eugène Ionesco, con Franco Siddi, Marta Proietti Orzella, Rita Pau.
Quattro componenti della compagnia teatrale La Cernita.
Teatro Centrale
Il Muto di Gallura - Figli d’Arte
Medas. Di Enrico Costa con Gianluca Medas e Andrea Congia.
Sabato 26 gennaio ore 21.00 (Teatro Centrale/Teatro di Bacu Abis)
Su traballu in sa mena, Filodrammatica Guspinese. Di Salvator Angelo Spano, Francesca Cadeddu, Serafino Leo. Regia di Raimondo Meloni.
Sabato 2 febbraio ore 21.00 - Teatro di Bacu Abis
Just Married - Teatro Tragodia &
Effimero Meraviglioso. Di Virginia
Garau. Con Monica Serra, Carmen
Porcu, Caterina Peddis, Francesca
Cara, Virginia Garau. Regia di Marco Nateri.
Domenica 17 febbraio ore 18.30 Teatro Centrale
Regia di Piero Marcialis.
Sabato 9 marzo ore 21.00 - Teatro di Bacu Abis
Identità negate, Coop. Sirio Teatro Sardegna. Di e con Gisella Vacca; piano e arrangiamenti Nicola
Meloni.
Domenica 18 marzo ore 19.00 Salone della Comunità di Via Marconi
Teatro in corto, “La Gabbia” di
e con Alessandro Congeddu; L’ospite di e con Cinzia Mocci, regia
di Marcella Manconi; Confessioni
di un’anima dannata, di e con Andrea Rosas, commento musicale di
Gianluca Pitzalis.
Loriana Pitzalis
Assessore alla Cultura
del comune di Carbonia
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Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
CANALE 40
IN ONDA IL FUTURO
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Nonostante le ultime sconfitte, una classifica sempre più precaria e la “rivoluzione” sul mercato, i biancoblù non si rassegnano
Carbonia, la salvezza è ancora possibile
Dopo le partenze di Cau, Concas, Faccinetto, Marini, Puggioni, Ciccu e Carboni, la società ha tesserato Sanna, Bodano, Denotti e Carta.
Q
uattro punti nelle ultime
otto giornate (una vittoria sul latte Dolce per 3 a
2 e uno 0 a 0 a Pula, con
ben sei sconfitte); terz’ultimo posto in classifica a dieci punti dalla
quota salvezza; il cambio di allenatore con Fabrizio Caria al posto di
Graziano Mannu e, infine, una vera
e propria rivoluzione sul mercato,
con otto partenze e sei arrivi. I numeri del Carbonia nel campionato di
Eccellenza regionale sono indubbiamente da brividi e consegnano al
nuovo anno una squadra piena di
problemi ma la società e la squadra non si rassegnano alla retrocessione e sperano di riuscire a ripetere l’exploit della passata stagione che vide i biancoblù protagonisti
di un girone di ritorno straordinario
e, alla fine, di una brillantissima
salvezza.
La squadra con la quale Fabrizio
Caria cercherà di costruire il miracolo non è neppure lontana parente
di quella del girone d’andata. Dopo
Fabio Cau, accasatosi già a fine novembre al Sant’Antioco, prima di
Natale hanno lasciato il Carbonia altri sette giocatori: Niccolò Faccinetto (Quartu 2000, Promozione girone A), Simone Marini (Porto Corallo, Eccellenza), Gabriele Concas
(Progetto Sant’Elia, Nazionale dilettanti), Alessandro Ciccu (Siliqua,
Promozione girone A), Mirco Carboni (Pula, Eccellenza), Fabio Puggioni (Castiadas, Eccellenza), Francesco Etzi (Real Porto Pino, Seconda categoria girone B).
La società ha fronteggiato le partenze con sei nuovi inserimenti, puntando su un mix di giocatori esperti e giovani. Il primo ad arrivare è stato il centrocampista Nicola Sanna,
gliari, con esperienze a Gavorrano
e Poggibonsi in C2 e con il Progetto Sant’Elia nel campionato nazionale dilettanti, svincolato; il difensore di fascia sinistra Andrea
Carta, 20 anni, cresciuto nelle giovanili dell’Arezzo ed all’inizio della stagione al Quarrata, nell’Eccellenza toscana; il difensore centrale
Gianluca Denotti, proveniente dal-
Il tecnico Fabrizio Caria.
Nicola Sanna.
38 anni, all’inizio dell’anno alla
Tharros, nel girone D della Seconda categoria, al ritorno a Carbonia
dopo due stagioni. Sono stati poi
tesserati il centrocampista Mattia
Bodano, 22 anni, figlio dell’ex centrocampista del Carbonia Sergio,
cresciuto nelle giovanili del Ca-
la Fulgor Senorbì; e, infine, Matteo
Virdis dal Sant’Antioco e Daniele
Salaris dall’Atletico Cortoghiana.
La prima verifica del nuovo assetto di squadra, dopo la pausa di
fine anno, è prevista il 6 gennaio,
sul campo del San Teodoro.
Giampaolo Cirronis
Narcao, Chicco Trogu per coltivare un sogno
L
’Atletico Narcao è la squadra rivelazione del girone
A del campionato di Promozione regionale. Dopo il
trionfale salto di categoria, la squadra di Augusto Medda ha affrontato la nuova avventura senza proclami, proponendosi di raggiungere la
salvezza senza sofferenze, ma sono
state sufficienti poche giornate per
capire che anche in Promozione non
sarebbero mancate le soddisfazioni.
Al giro di boa di metà campionato l’Atletico Narcao occupava la
quinta posizione ma dopo la vittoria di Gonnesa alla prima di ritorno,
ha scalato un’altra posizione, sistemandosi a quota 30 punti (1,875 a
partita), a 4 punti dal Serramanna di
Giuseppe Mura e 3 da Quartu 2000
e La Palma.
A confermare le ambizioni e i
sogni della squadra e di tutto l’ambiente, letteralmente entusiasta, è
giunto il colpo di mercato messo a
segno dal presidente Tullio Argiolas con il tesseramento di Federico
Trogu, proveniente dal Samassi.
L’ex centravanti di Iglesias e Carbonia ha avuto un avvio di stagione
complicato, condizionato da un infortunio, ma ha indubbiamente qualità enormi per la Promozione regionale e Augusto Medda per l’intero girone di ritorno potrà contare
velazione della stagione, con i 19 goal
realizzati in 16 partite (sui 27 goal
complessivi della squadra), alla straordinaria media di 1,19 a partita, e se
riuscirà a trovare la giusta intesa con
Federico Trogu.
Il tecnico Augusto Medda.
sulla coppia d’attacco più forte del
girone, formata da Samuele Curreli,
capocannoniere del campionato e
dallo stesso Chicco Trogu.
Samuele Curreli è la più bella ri-
il nuovo compagno, l’Atletico Narcao sarà con ogni probabilità grande
protagonista del girone di ritorno, al
pari delle squadre che attualmente
sono più avanti in classifica.
La Provincia del Sulcis Iglesiente
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La squadra di Lai ha vinto il derby disputato il 22 dicembre
è stato un Natale felice solo per la Comer
Sull’esito del match ha inciso l’infortunio di Maikel Cardona.
I
l primo derby stagionale ha
detto Comer, lasciando dietro
sé una lunga scia di polemiche per il modo in cui il risultato è scaturito. Sull’esito della sfida tra la squadra di Giuseppe Lai e
la VBA/Olimpia ha inciso pesantemente l’infortunio occorso al cubano Maikel Cardona, “asso” della squadra sulcitana, protagonista
assoluto della seconda parte del
girone d’andata, uscito di scena alla
fine del primo set (vinto dalla squadra di Mario Basciu). La Comer
ha finito col vincere con il punteggio di 3 a 1 ma il dopo gara è stato
caratterizzato più dalle polemiche
che dalle valutazioni tecniche.
L’auspicio è che la pausa natalizia
sia riuscita a riportare serenità per
consentire alle due squadre di concentrarsi sul campionato che potrebbe dare ad entrambe grandi soddisfazioni.
Con i tre punti del derby, la Comer ha compiuto un grande passo
avanti in classifica, agganciando
al nono posto, a quota 12 punti, la
Meridiana Olbia (sconfitta nell’altro derby prenatalizio 3 a 1 dal
Cagliari Volley) ed il Brugherio,
mentre la VBA/Olimpia, ferma a
15 punti, è settima in compagnia
del Cagliari Volley.
L’obiettivo della Comer è la
salvezza e dopo gli inserimenti
dello schiacciatore Lotito e dell’opposto Carelli, il risultato sembra alla sua portata. Alla ripresa
del campionato, il giorno dell’Epifania, per la terz’ultima giornata del girone d’andata, è attesa da
un altro derby, sul campo della
Meridiana Olbia. Quelli in palio
sono punti pesantissimi in chiave
salvezza.
La VBA/Olimpia, interrotta la
serie positiva seguita all’inserimento di Cardona, impreziosita
dalla strepitosa vittoria per 3 a 1
sulla capolista Cantù, fino a quel
punto imbattuta, riprenderà la sua
corsa affrontando al Pala Giacomo
Cabras di Sant’Antioco la Revivre
Milano, squadra che occupa il quinto posto in classifica con tre punti
in più dei sulcitani.
Contro i lombardi non ci sarà
sicuramente il brasiliano Lucio Antonio Oro che il 29 dicembre ha accettato la rescissione consensuale
del contratto che lo legava alla società lagunare dalla scorsa estate.
Oro era reduce da un infortunio e,
pur avendo già recuperato, non essendo ancora riuscito a recuperare
la condizione fisica ottimale necessaria per rendersi utile alla
squadra, ha deciso di accettare il
“taglio” per consentire alla società di ritornare sul mercato per la
sua sostituzione.
Il grande equilibrio che regna
nel campionato, quando sono state
disputate solo poco più di un terzo delle partite, consente di coltivare ambizioni anche alle squadre
attualmente sistemate a metà classifica, tra le quali c’è quella antiochense.
G.P.C.
Al Carbonia la 50ª Coppa Santa Barbara
U
n goal di Elia Carboni ha
firmato la vittoria del Carbonia nella finalissima
della fase locale della 50ª
edizione della Coppa Santa Barbara-Trofeo Aldo Carboni, disputata
mercoledì 26 dicembre contro la Marco Cullurgioni Giba sul campo Santa
Barbara di via G.M. Angioy. Per la
squadra di Maurizio Finà, impostasi
anche lo scorso anno sia nella fase
locale, sia in quella regionale, si tratta della terza vittoria consecutiva.
Il Carbonia si era qualificato per
la finale superando il Gonnesa nei
quarti e la Monteponi in semifinale;
la Marco Cullurgioni aveva eliminato l’Iglesias 1997 nei quarti (ai rigori) e la Fermassenti in semifinale.
La fase locale, nell’anno del cinquantesimo ha fatto da anteprina a
quella in programma la prossima
primavera che sarà la vera edizione
celebrativa, alla quale la delegazione
provinciale FIGC guidata dal presidente Renato Serra sta lavorando
già da alcuni mesi. Dopo il 40° che,
dopo la scomparsa di Aldo Carboni,
presidente “storico” e tra i fondatori della manifestazione, vide protagoniste principali Juventus e Cagliari, l’edizione del mezzo secolo
avrà respiro internazionale.
Due settimane fa, intanto, nella
mediateca comunale di viale Arsia,
a Carbonia, si sono svolte le premiazioni della 49ª edizione, alla presenza dei massimi dirigenti e tecnici del comitato regionale.
Premio disciplina: Asd Isola di
Sant’Antioco - coppa F.I.G.C. delegazione provinciale.
Miglior giocatore della finale della fase provinciale: Fabrizio Mei (Mineraria Carbonia) - coppa F.I.G.C.
(consegnata in campo) ed omaggio
F.I.G.C. delegazione provinciale.
Miglior giocatore della finale della fase regionale: Samuele Frau (Sanluri) - coppa F.I.G.C. (consegnata in
campo) ed omaggio F.I.G.C. delegazione provinciale.
Giocatore più giovane della fase
provinciale: Davide Massa (Carbonia) - trofeo “Aldo Carboni” ed
omaggio F.I.G.C. delegazione provinciale.
Squadra più giovane della fase
provinciale: Asd Isola di Sant’Antioco - trofeo “Aldo Carboni”.
il patrocinio del comune di Tratalias
e la collaborazione della società Asd
Tratalias calcio.
Migliori giocatori della finalissima: Giovanni Onnis (Carbonia) premio comune di Tratalias (consegnato in campo) ed omaggio F.I.G.C.
La squadra del Carbonia che ha disputato la finalissima.
La squadra della Marco Cullurgioni Giba fermatasi in finale.
Arbitro della finale della fase provinciale: Riccardo Sori - targa
F.I.G.C. delegazione provinciale.
Arbitro della finale della fase regionale: Diego Massa - targa F.I.G.C.
delegazione provinciale.
Coppa Capodanno 2012 (21ª edizione). La fase finale si è svolta con
delegazione provinciale.
Roberto D’Addio (Gonnesa calcio) - premio comune di Tratalias
(consegnato in campo) ed omaggio
F.I.G.C. delegazione provinciale.
Arbitro della finale: Matteo
Frau: targa F.I.G.C. delegazione
provinciale.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XVII • N° 253 • 31 Dicembre 2012
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