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IL PORTICO E IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA DI BOLOGNA
Ogni anno, quando la primavera allunga le giornate, le piante gemmano un nuovo verde, i giardini
della città si ornano del giallo delle forsizie, del lilla del glicine e profumano di rose.
Con il profumo di rose inizia l'attesa della Madonna di San Luca, che ogni anno scende in città dal
Colle della Guardia circa 40 giorni dopo la Santa Pasqua.
Nell'icona la Madonna con il Bambino è raffigurata secondo la classica iconografia orientale di tipo
“odighitria”, come colei che indica la via; è quindi considerata la “Madonna dei viaggiatori”.
Leggende suggestive narrano l'origine del dipinto, che tuttavia è collocabile tra la fine del 1100 e
l'inizio del 1200; appartiene quindi al clima culturale bizantineggiante.
Il dipinto è una tempera su tela di lino, applicata ad una tavola (cm 65×57). La Madonna è
rappresentata a mezzo busto e tiene in braccio il Bambino benedicente; porta una veste di colore
blu-verde e una sottoveste rossa come la tunica del Bambino.
Dal 1625 il dipinto è parzialmente ricoperto da una lastra d'argento finemente cesellata a sbalzo, che
lascia scoperti i volti, realizzata da Jan Jacobs di Bruxelles. Studi recenti con esami radiografici
hanno rivelato l'esistenza di un altro dipinto più antico, sotto l'immagine oggi visibile.
Un episodio miracoloso legato alla Madonna di San Luca risale al 1433: la primavera fu talmente
piovosa da danneggiare gravemente i raccolti e i bolognesi, per scongiurare la carestia, chiesero
aiuto alla Madonna. L'icona, dal Santuario sul Colle della Guardia, fu portata in città: appena
entrata all'interno delle mura, la pioggia cessò. Per tre giorni a Bologna fu festa; la Madonna fu
portata in processione per le vie del Centro, quindi ritornò al Santuario. Da quell'anno, per voto
cittadino, la Madonna ritorna a Bologna, seguendo il lungo portico di San Luca, accompagnata da
una solenne processione di clero e fedeli, passa per le strade del Centro cittadino, viene quindi
ospitata nella cattedrale di S. Pietro.
Il mercoledì precedente la Pentecoste, l'immagine viene portata in processione in San Petronio e dal
sagrato viene impartita una solenne benedizione alla città. In questa circostanza migliaia di persone
si assiepano in Piazza Maggiore, testimoniando la devozione per la Vergine Protettrice, mentre il
cielo si anima del suono delle campane, suono che accompagnerà l'immagine sacra nel lungo
percorso porticato, per ritornare al Santuario nella domenica di Pentecoste.
A Porta Saragozza, con l’Arco Bonaccorsi, ha inizio un lungo portico di pianura, che costeggia via
Saragozza fino all’imponente, scenografico Arco del Meloncello, eretto tra il 1719 e il 1732 su
progetto di Carlo Francesco Dotti, che ha progettato anche il Santuario della Madonna di San Luca.
Al Meloncello, il Portico scavalca Via Saragozza ed inizia così il lungo tratto in salita costituito da
666 archi e 15 cappelle, nelle quali sono raffigurati i Misteri del Rosario.
Nei secoli il culto mariano è aumentato costantemente; i pellegrini, provenienti anche da regioni
molto distanti da Bologna, percorrevano sentieri fangosi, sterrati polverosi, portando con sé
immagini con i Misteri del Rosario, che appendevano agli alberi in segno di devozione.
Nel 1587 il Governo Cittadino, per facilitare il cammino dei fedeli, realizzò un percorso ciottolato
dalla pianura alla sommità del Colle, dove “risiedeva” la Madonna ed in seguito si decise di
costruire un lunghissimo portico, quasi un cordone ombelicale per unire la città al Santuario.
La realizzazione dell’opera andava molto a rilento per mancanza di fondi. Tutti i bolognesi, però,
erano desiderosi di terminare l’importante e prestigiosa opera. Nel 1665 un gruppo di privati creò
un comitato per la raccolta fondi e i cittadini contribuirono, ognuno con le proprie possibilità. Il 17
ottobre 1677 si formò una lunga catena umana per trasportare, con il metodo del “passamano”, i
materiali necessari alla costruzione del portico collinare. Il gesto collettivo fu molto efficace e il
portico fu portato a termine.
Nel 2003 è stato istituito il “Passamano per San Luca”, che si celebra in un sabato di metà ottobre di
ogni anno. E’ il richiamo alla solidarietà, che consente di affrontare e risolvere insieme ostacoli
comuni. I nostri concittadini, alcuni secoli fa, tra il 1674 e il 1715, con forte determinazione, senso
civico, ed una non comune capacità di aggregazione, ci hanno lasciato un portico lungo Km 3,796,
con un dislivello di m 289, formato da 666 arcate; è considerato il più lungo corridoio monumentale
del mondo. Noi lo possiamo percorrere, godendo degli splendidi scorci di paesaggi, salendo, sempre
diversi, raccogliendoci in preghiera, facendo una passeggiata tonificante, seguendo il percorso di
colui che portò l’immagine della Madonna sulla sommità del Colle della Guardia.
La storia del Santuario è legata all'icona della Madonna di San Luca, custodita all'interno.
Secondo la leggenda l’icona della Madonna col Bambino sarebbe di mano dell'apostolo ed
evangelista Luca. Si narra che un pellegrino-eremita greco, di nome Teocle, in pellegrinaggio a
Costantinopoli, abbia ricevuto dai sacerdoti della basilica di Santa Sofia il dipinto, perché lo
portasse sul “Monte della Guardia”. Teocle non sapeva dov'era il monte suddetto. A Roma, fu
informato che un monte con tale nome si trovava nei pressi di Bologna, dove intorno al 1100, due
sorelle di nome Azzolina e Beatrice avevano costruito una chiesetta dedicata a San Luca
Evangelista e vivevano da eremite. Teocle, dopo aver viaggiato per molto tempo su impervi
sentieri, tra i monti, nelle fitte boscaglie, attraversando impetuosi torrenti, giunge a Bologna, dove
viene accolto con incredula festosità dal vescovo e dalle autorità cittadine. Il popolo tutto
accompagna la Madonna in processione fino al Colle della Guardia. E’ maggio e l'aria profuma di
rose, quando Azzolina riceve da Teocle l'immagine della Madonna, che ha scelto di dimorare per
sempre sul Colle della Guardia. Nei secoli la cappella di Azzolina è diventata una chiesa sempre più
importante, sempre più grande.
L’attuale Santuario, eretto grazie ai lasciti testamentari delle famiglie Pallavicini e Pamphili, è un
capolavoro dell’architetto Carlo Francesco Dotti. Sorge su un basamento sottolineato da paraste,
posto al termine di una rampa che conduce sulla sommità del Colle della Guardia, dal quale la
costruzione domina Bologna. La struttura è una ellisse dominata da un vasto tiburio in laterizio, sul
quale si appoggia un tamburo finestrato coperto da una cupola leggermente ribassata e termina, in
alto, con una lanterna. La chiesa è preceduta da un estroso porticato curvilineo. Due scale elicoidali
conducono alla loggia centrale sinuosa, nella quale si apre il portale affiancato dalle statue di San
Marco e di San Luca, e sormontato da una lapide del 1756, che ricorda il cospicuo contributo di
Benedetto XIV alla costruzione.
L’interno, solenne, di forma ellittica, ha cappelle laterali, che ne determinano la pianta a pseudo
croce greca. Lo spazio è dinamico per un gioco di linee sinuose e per una elegante contrapposizione
di pieni e di vuoti. Nelle cappelle sono collocate opere dedicate alla Madonna: “L’Incoronazione
della Vergine” e “La Vergine e i Santi Patroni di Bologna” di Donato Creti; “La Madonna del
Rosario” di Guido Reni. Nella sacrestia è posto un altro capolavoro: “Il Cristo che appare alla
Madre” di Francesco Barbieri, detto il Guercino.
Ad ogni ritorno al Santuario l’immagine della Vergine col Bambino viene collocata alla sommità
del presbiterio rialzato, in una posizione che la rende visibile da ogni punto della Basilica. A
riceverla è il Vicario della Basilica monsignor Arturo Testi, al quale i fedeli guardano come al
custode della preziosa immagine.
Sono molteplici i modi nei quali i bolognesi dimostrano la propria devozione alla sacra immagine.
Ne cito un esempio: più di 10 anni fa, i soci fondatori del Lions Club Bologna San Luca hanno
fortemente desiderato di poter intitolare il proprio Club con una denominazione così importante e
significativa, anche da un punto di vista spirituale. L’impegno di onorare la Basilica della Madonna
di San Luca si realizza non solo con un forte attaccamento devozionale, ma anche con services
sempre più cospicui, che contribuiscono al restauro dei preziosi arredi sacri e, recentemente, al
sistemazione della balaustra davanti alla Basilica, lesionata dal terremoto del 20 maggio 2012,
insieme al L.C. Carducci Castelmaggiore ed alla Associazione F.I.L.D.I.S..
Il Lions Club Bologna San Luca ha un guidoncino molto bello raffigurante il Portico e la Basilica di
San Luca: riproduce un dipinto della signora Giancarla Vecchi, moglie del past-president Marco
Vecchi, cuore pulsante del Club Bologna San Luca.
La Basilica della Madonna di San Luca è visibile da molti chilometri di distanza. Chi si avvicina
alla città di Bologna, anche provenendo da direzioni diverse, coglie con precisione la massa
geometrica della costruzione adagiata sulla sommità del Colle della Guardia, che l'accoglie e la
sorregge come un enorme basamento.
Molti artisti, nei secoli, hanno dipinto questo paesaggio, inserendolo anche in composizioni
complesse. In tempi recenti, i pittori bolognesi Ilario Rossi e Paolo Manaresi, che sono stati i miei
insegnanti all'Accademia di Belle Arti di Bologna, hanno dipinto la Basilica e il Colle, che declina
dolcemente arrotondato verso la pianura.
Anch’io ho interpretato più volte in dipinti e acquaforti la bellezza sintetica di quelle linee, di quello
skyline che ogni bolognese si porta nel cuore.
Elisa Tobia