17.04 - "Il Cavaliere del Sogno" - G. Donizetti

Transcript

17.04 - "Il Cavaliere del Sogno" - G. Donizetti
Forzando alquanto la verità storica, nel film tutto bergamasco (anche se diretto dal
romano Camillo Mastrocinque) Il cavaliere del sogno (1946), imperniato su Gaetano
Donizetti, il sommo musicista veniva fatto apparire un fiancheggiatore dei patrioti
orobici che, riunendosi all'Osteria dei Tre Gobbi, cospiravano contro gli Austriaci.
Insomma: quando la Leggenda è più fascinosa della Storia, filmiamo la Leggenda.
Ermanno Comuzio
IL CIRCOLO CUTURALE G. GREPPI BERGAMO
a seguito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia
offre un omaggio a Bergamo e ai suoi cittadini con il film
(un Gaetano Donizetti patriottico)
Martedì 17 Aprile 2012 ore 15.15
“Sala delle Carte”
Parrocchia delle Grazie
Via Papa Giovanni XXIII, 13 - Bergamo
- INGRESSO LIBERO Il film è stato girato tra Città Alta e Città Bassa nell’estate del 1946
con Amedeo Nazzari, Mariella Lotti, Sergio Tofano e Tito Schipa
Regia Camillo Mastrocinque – Musiche Gaetano Donizetti
--------------------------------------------------------Info: [email protected] – www.cinevideoclubbg.altervista.org
“IL CAVALIERE DEL SOGNO” o "L'inferno degli amanti"
Biografico su Gaetano Donizetti
I principali studiosi di Donizetti si sono sempre preoccupati di
affermare che l'operista bergamasco era completamente estraneo
alla lotta in atto per realizzare l'unità italiana. E' dimostrato che le
sue abitazioni a Parigi funzionavano da caselle postali clandestine
della Giovine Italia e che parte della corrispondenza destinata al
musicista era in realtà da smistare agli affiliati della stessa.
Amedeo Nazzari
Visionando questo godibile film diretto dal regista Camillo Mastrocinque su
Donizetti e sceneggiato da V. N. Novarese, forse l'unica pellicola a lui dedicata,
contribuisce a rilevare che nel caso specifico gli autori di cinema, solitamente
pasticcioni quando sono alle prese con vicende biografiche, sembrano intuire la
verità storica di uno tra i più stimati musicologi.
Il racconto si svolge in flashback: Donizetti (Nazzari) è in fin di vita
a Bergamo (notevoli gli scorci di una bella Bergamo Alta) nel 1848
e l'antica amante (Lotti) si reca al suo capezzale. Si rievoca, sulle
note della Lucia di Lammermoor, il loro primo incontro avvenuto a
Napoli, poi l'idillio amoroso in Svizzera e infine, nel 1842, gli eventi
successivi in una Bergamo scossa da trame patriottiche. Luisa è
una principessa, moglie di un alto ufficiale austriaco (diventerà
Mariella Lotti
ministro dell'interno dell'impero asburgico) e pertanto la loro
relazione amorosa sarà presto stroncata dallo spietato consorte.
Grazie alla sua notorietà Donizetti evita l’arresto di un gruppo di
cospiratori bergamaschi che si erano riuniti in una taverna della
città (I Tre Gobbi in via Broseta), facendoli passare per suoi
conoscenti radunatisi per festeggiare l'amico tornato nella città
natale. Partecipa caldamente alla causa e rischiando la vita, si
attiva, però senza successo, per salvare altri patrioti condannati a Sergio Tofano
morte.
Film patriottico - sentimentale con necessari richiami al classico melodramma
operistico del Donizetti, il film possiede un proprio fascino: le ambientazioni
sono precise, gli eventi storici vengono rispettati, il gioco a incastri della
struttura narrativa in flashback funziona, la fotografia possiede eleganti
chiaroscuri che sottolineano la complessiva e acuta drammaticità del contesto
e infine gli interpreti lavorano in modo convincente. Amedeo
Nazzari è esemplare nel dar vita a un Donizetti ora ironico, ora
tormentato, ora esuberante; notevole anche Mario Ferrari nei
panni del gelido uomo di potere austriaco. Dolce, e nel ruolo, una
giovanissima e in carriera, Mariella Lotti. Un film tutto sommato
interessante girato in Bergamo Alta nell'estate del 1946 e giusta
l'atmosfera che lo pervade, quella propria di un romantico Tito Schipa
melodramma donizettiano.