Classe operaia in paradiso e anche i big si sono
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Classe operaia in paradiso e anche i big si sono
«Classe operaia in paradiso e anche i big si sono messi al servizio della squadra» IL COACH Moretti rivela Nei pressi della sala stampa è tutto uno scartare di uova pasquali e coach Paolo Moretti, adeguandosi al clima festaiolo, esordisce nell'analisi dicendo: «Considerate questa vittoria, anzi - dice Moretti -, la bella vittoria conquistata contro Brindisi, come un regalo che abbiamo voluto fare ai nostri tifosi, ancora una volta straordinari per tutti i quaranta minuti. Tecnicamente invece abbiamo vinto una partita importante in cui i dettagli, e la nostra capacità di restare mentalmente dentro il piano-gara hanno fatto la differenza. Ringrazio tutti i giocatori perché contro l'Enel ho apprezzato un eccellente successo di un retroscena sul migliore in campo squadra, nel quale le "stelle" si sono messe a disposizione con lo spirito di servizio dei giocatori più umili. Tutti insieme, aiutandosi l'un l'altro, abbiamo superato ogni momento di difficoltà, vedi quando nel quarto periodo siamo andati sotto, e interpretato bene la partita nei minuti cruciali». Ferrerò merita l'Oscar come miglior attore non protagonista? «Certamente sì, soprattutto dopo che, questa mattina, ho avuto l'ennesima conferma della grande disponibilità che lo contraddistingue. Prima del match infatti, dopo aver inutilmente tentato di rimettere in piedi Luca Campani, ho avvi- cinato Ferrerò e gli ho spiegato che, contro Brindisi, gli avremmo chiesto di sacrificarsi in difesa contro le guardie, le ali piccoli, le ali grandi e, probabilmente, anche contro i centri. Ferrerò, impassibile, mi ha risposto: "Coach, se c'è bisogno, prendo la scopa e spazzo via la polvere anche vicino alla panchina". Questo è l'atteggiamento che ogni allenatore vorrebbe sempre avere dai suoi giocatori e che io, fortunato, ho avuto in cambio da tutti i miei ragazzi perché sullo stesso piano di Ferrerò metto Cavaliero, davvero presente sui due lati del campo, e anche tutti gli altri, nessuno escluso, che hanno lavorato du- ramente in difesa». Piero Bucchi, coach di Brindisi, lascia Masnago senza i due punti, ma comunque col sorriso sulle labbra: «Abbiamo giocato una buona partita - dice Bucchi -, battendoci alla pari con Varese, squadra in decisa crescita, nonostante i guai in organico che ci stanno limitando. Il nostro problema è che, in questo momento, facciamo molta fatica nel produrre un buon contributo con i ragazzi che escono dalla panchina. La gara contro F Openjobmetis, con soli 9 punti racimolati dai panchinari, è il più classico esempio di ciò che sto dicendo». Massimo Tu reoni