THE CRAZY `50s! - Circolo Cultura e Stampa Bellunese
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THE CRAZY `50s! - Circolo Cultura e Stampa Bellunese
Teatro Inglese THE CRAZY ’50s! di Matthew Wootton con musiche e canzoni degli anni ’50 ICA S U M L Gli anni ’50 Sono gli anni della ripresa, della ricerca e della spensieratezza del dopoguerra. Negli anni ’50 nasce un universo costituito da nuovi protagonisti, da nuove speranze e da gonne voluminose che svolazzano sullo sfondo di ritmate colonne sonore; un tutto che diviene il simbolo di una nuova era. La gioventù ne è il suo principale protagonista e ad essa appartengono i college americani, i balli studenteschi e tutto il fervore che i magnifici anni ’50 hanno da sempre saputo trasmetterci. Un’epoca che non ha ancora smesso di essere celebrata e che continua, imperterrita, a farci sognare. I personaggi Musicisti: Chuck Berry, Jerry Lee Lewis, Elvis Presley, Frank Sinatra; attori: Brigitte Bardot, Marlon Brando, James Dean, Marilyn Monroe; registi: Michelangelo Antonioni, Ingmar Bergman, Robert Bresson, Federico Fellini, Akira Kurosawa, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Billy Wilder; pittori: Jackson Pollock, Jean-Paul Riopelle, Mark Rothko. I nuovi miti La Ferrari, la Vespa, il Maggiolino, le decapottabili americane, i drive-in, la Giulietta, la Fiat Topolino, la Fiat 500 (che ha festeggiato i suoi primi 50 anni il 04/07/2007), la Lambretta, la brillantina, i bluejeans, via Veneto e via Margutta a Roma, il bikini, la permanente, i tacchi a spillo, l’eye-liner, il fard, le pin-up, le collant, il Carosello, la televisione, la pubblicità, la Olivetti, il frigorifero, Johnny B. Good (di Chuck Berry), il Rock’n’Roll, il Rhythm’n’Blues, il Twist, il Boogie-Woogie, On the road (romanzo di Jack Kerouac, 1957), l’action painting. Il cinema ispirato agli anni ’50 Rebel Without a Cause (Nicholas Ray, 1955) - West Side Story (musical di Jerome Robbins,1957) Grease (Randal Kleiser, 1978) - Happy Days (situation comedy di Garry Marshall, 1974/84) - Back to the Future (Robert Zemeckis, 1985) - Stand by Me (Rob Reiner, 1986) - Dead Poets Society (Peter Weir, 1989) - Mona Lisa Smile (Mike Newell, 2003). Note di regia È un omaggio agli Anni ’50, ai suoi miti e alla sua cultura, ma soprattutto è un inno all’innocenza della scuola superiore americana e ai suoi balli di fine anno. Lo spettacolo prende spunto dalle svariate rivisitazioni filmiche e dalle ritmate musiche di culto dell’epoca. Una mise en scène in cui anche i membri del complesso diverranno partecipanti attivi, suonando aggiunte musicali proprie del musical teatrale. Luoghi mitici come la sala da ballo, le strade e il classico ristorante regaleranno corpose atmosfere grazie al susseguirsi parallelo delle diverse azioni dei personaggi sullo sfondo. La scena, semplice e funzionale, formata da scenari minimali, si estenderà su due livelli. Un’aggiunta visiva che vedrà lo spettacolo svilupparsi su diverse aree del palco; essenziale per la forma itinerante dell’opera. I costumi sapranno ricordare i personaggi di celebri film, ma sarà la coreografia il vero collante di questa produzione: il pubblico sarà ispirato allo stesso modo in cui si viene ispirati guardando le star del Rock degli anni ’50, come Bill Haley, Buddy Holly, Jerry Lee Levis e Elvis Presley. Si vedrà rievocato quell’ambiente di festa studentesca allo stesso modo di un romanzo di strada fumoso e confuso, dove tutto può essere ancora possibile. 32