PENSIERI DEL MATTINO - NOVEMBRE 2015 Lunedì 2 Novembre

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PENSIERI DEL MATTINO - NOVEMBRE 2015 Lunedì 2 Novembre
PENSIERI - VERSIONE PER STUDENTI – NOVEMBRE 2015
PENSIERI DEL MATTINO - NOVEMBRE 2015
Lunedì 2 Novembre
« Non lasciare che passi una giornata, anche una sola, senza aver compiuto qualcosa di
costruttivo ».
Principio di vita di Alexandra David-Néel
Che cos'è un lavoro costruttivo? Guy de Larigaudie sosteneva che non c'è differenza tra
pelare patate per amore del buon Dio e costruire cattedrali. Non si trattava di una semplice
battuta di spirito! In questo modo determinava il valore dell'azione non in base alla sua
finalità, ma allo spirito che la anima... Nella vita, l'importante non è tanto fare qualcosa di
grande e di bello, quanto fare ciò che facciamo con grandezza e bellezza...
Martedì 3 Novembre
«È meglio accendere una candela che maledire l'oscurità».
Proverbio cinese
Nel nostro dovere di coscienza abbiamo soltanto due alternative: «lottare per» o «lottare
contro». Così, di fronte a una qualsiasi situazione che ci indigni, possiamo scegliere di
combatterla frontalmente, oppure di creare le condizioni per estrometterla, dando vita a una
situazione alternativa. E l'eterno conflitto dell'ombra e della luce. L'ombra è inevitabilmente
legata alla luce. Il male è inevitabilmente legato al bene. Francesco di Sales sosteneva che la
linea di confine tra bene e male passa attraverso ciascuno di noi! Così, dunque, l'unico modo
per ricacciare l'ombra è quello di alimentare la luce, di propagarla, di estenderla. È così che
essa potrà vincere, a poco a poco, sulle tenebre.
Mercoledì 4 Novembre
« L'entusiasmo per la gratuità, ecco quel che oggi manca di più, enormemente ».
Louis-Ferdinand Céline
Francois Varillon si preoccupava di rendere possibile la gratuità in un mondo asservito
all'utile. «A che serve?» è l'interrogativo tipicamente moderno, che deriva dall'ambiente
materialista al quale ci siamo adattati. Bisognerebbe avere il coraggio sincero di rispondere:
«Non serve a nulla, è soltanto bello!». In una visione utilitaristica, l'amore non serve a nulla;
non più del canto di un usignolo, dell'azzurro del cielo o dei fiori di campo. Tuttavia è proprio
la somma di questi piccoli nulla a costituire la grandezza della nostra esistenza. Ecco l'insegnamento morale più prezioso da trasmettere ai nostri figli perché si possano realizzare
nella vita: coltivare come fiori tutti «i piccoli nulla che costituiscono ogni cosa», tutto ciò che
è incalcolabile e certe volte anche indicibile...
PENSIERI - VERSIONE PER STUDENTI – NOVEMBRE 2015
Giovedì 5 Novembre
« Nel tempo caotico che chiamiamo "presente", nessuno può sapere ciò che è cenere e
ciò che è essenza, ciò che è polvere e ciò che è germoglio».
Jean Guitton
Come conciliare il perituro e l'eterno, il tempo che passa e quello che perdura? È molto
difficile giudicare le dimensioni e le ripercussioni di un evento nel momento in cui esso si
verifica. In realtà ci sono relazioni che trovano le loro radici in piccoli «semi di istanti», che
in un primo momento possono sembrare insignificanti. Invece, momenti che sembrano
promettenti, possono sfumare con il tempo e, di fatto, sparire proprio quando si pensava
potessero avere un avvenire fecondo... E' solo in retrospettiva che possiamo giudicare l'esatta
dimensione di un certo incontro, di un certo evento o di un certo effetto. Così che la sola vera
generosità nei confronti del futuro, come aveva ben detto Camus, consiste nel donare tutto nel
presente. Questo è il modo per fare sì che i piccoli «semi di istanti» abbiano l'occasione, un
giorno, di produrre frutti...
Venerdì 6 Novembre
« Prima di cercare il senso della vita, ama la vita. Se ami la vita diventi vivo».
Fèdor Dostoevskij
Amare è certamente il modo migliore per capire. Tanto è vero che comprendiamo davvero
solo ciò che abbiamo imparato ad amare. Lo stesso avviene per la vita: non dobbiamo cercare
tanto di capirla quanto di amarla. Incondizionatamente. È così che prima o poi troveremo un
senso per ogni cosa e scopriremo che tutte le cose sono collegate fra di loro, le gioie come i
dolori, le fortune come le sventure. Rilke aveva questi propositi, un po' misteriosi e molto
veri: «Sforzatevi di amare i vostri interrogativi per quel che sono. Forse, senza neanche
rendervene conto, un giorno finirete per entrare nelle risposte... ».
Lunedì 9 Novembre
«Agisci in modo che il principio della tua volontà possa essere elevato a legge
universale».
Immanuel Kant
È Victor Hugo che vedeva nella coscienza uno strumento di precisione di estrema
sensibilità. Agire bene è far sì che la vostra azione, se generalizzata, accresca l'unità fra gli
esseri umani. In questa frase è contenuto il principio stesso di senso civico. Quando compite
un'azione interrogatevi: se tutti facessero ciò che faccio io, questo creerebbe unità e armonia
o, al contrario, divisione e disordine? Generalizzate il vostro singolo caso e guardate l'impatto
sull'intera società... Avrete una definizione molto vivida (in conoscenza di causa ed effetto!)
del bene e del male...
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Martedì 10 Novembre
« La serenità è il traguardo più alto che tu possa prefiggere ai tuoi sforzi ».
Suryakanta
La sensazione della giustizia di un'azione si traduce con la pace del cuore che si effonde in
noi. Ciò che realizziamo nella contrarietà, nel dissenso, nell'ostilità, fa sì che, anche se
raggiungiamo lo scopo, arriviamo soltanto a sfiorare l'essenziale. Non dobbiamo accontentarci
di svolgere un'attività, dobbiamo perseguire la gioia del lavoro compiuto con il cuore.
«A che serve andare sulla luna se non siamo capaci di superare l'abisso che ci separa da noi
stessi? Ecco il più importante dei viaggi di esplorazione e, senza di esso, tutti gli altri non
soltanto sono vani, ma sono causa di disastri» (Thomas Merton).
Mercoledì 11 Novembre
«Se ciò che stai per dire non è più bello del silenzio, non dirlo».
Insegnamento sufi
Spesso temiamo il silenzio, che può essere imbarazzante, pesante, fonte di fraintendimenti,
malintesi o false interpretazioni. E naturalmente riempiamo in abbondanza il vuoto con le
nostre parole. Rischiamo così di sciupare il silenzio, che rimane lo spazio prediletto delle
rivelazioni interiori e degli approfondimenti intimi. Maurice Zundel arrivava a dire che «tutto
ciò che è grande e creatore prende forma attraverso il silenzio». Dovremmo familiarizzare con
il linguaggio del silenzio, il linguaggio dell'aldilà delle parole. Non bisogna sciupare il silenzio con parole povere. Perché ben oltre la comunicazione si trova la comunione... Come
affermava san Cipriano: « Dio non ascolta la nostra voce, ma il nostro cuore... ».
Giovedì 12 Novembre
«Soltanto due cose servono alla felicità: credere e amare».
Charles Nodier
Avere fiducia. Suona un po' come una massima, o un segreto di vita. Avere fiducia nel
proprio destino, avere fiducia negli altri, «continuare a crederci» come si usa dire oggi. In
fondo credere non è altro che amare. E amare non è altro che credere. Quando pronunciate
queste parole: «lo ti amo», potreste dire anche «lo credo in te». Non potete amare qualcuno se
non riponete in lui la vostra fiducia. E potete lottare per una causa soltanto se la sposate, se ne
amate la grandezza, l'intento o la rotta. Sì, credere e amare sono i due verbi più attivi della
vita. Sono quelli che, in ogni caso, premono, turbano, ritornano, foggiano, aprono, ampliano
gran parte di ciò che è nell'intimo delle nostre vite.
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Venerdì 13 Novembre
« Niente e nessuno può portarvi la pace, la felicità, la serenità, soltanto voi stessi ».
Ralph Waldo Emerson
Ecco un'idea tragica e magnifica: tutto ciò che può regalarci la pace del cuore transita nel
nostro intimo. Gli eventi favorevoli o carichi di promesse possono certamente contribuirvi,
ma è soprattutto dalle nostre risorse interiori che dobbiamo attingere per raggiungere
l'equilibrio dell'anima, del corpo e dello spirito. Nessuna circostanza, nessun incontro, per
quanto positivo possa essere, è in grado di immergervi in un'estasi duratura se il vostro cuore
è tormentato dall'ansia, dalla tristezza, dalla rassegnazione. È la qualità dello sguardo che
volgiamo alla vita, agli altri, al mondo che possono condurci a scoprire la bellezza di ogni
cosa, anche in circostanze cupe, difficili, rischiose. Tocca a noi comportarci, guidati
dall'azione del cuore, come ardenti costruttori o abili restauratori...
Lunedì 16 Novembre
« Non è del molto sapere che si sazia l'anima, ma del sentire e gustare le cose
nell'interiorità».
Sant'Ignazio
Nessuna verità riuscirà a produrre effetti benefici in voi se questa stessa verità non vi
pervade. Nessuna esperienza può corrispondervi in modo efficace se non la sperimentate
personalmente. Potete anche leggere tutte le opere sulla felicità, divenire dotti su tutti gli
aspetti pertinenti al soggetto, ma niente può garantirvi che sarete felici; è probabile invece che
questo approccio troppo teorico alla felicità rischi di provocare l'effetto contrario, allontanandovi radicalmente da ciò che voi pensavate avesse la maestria e lasciandovi per sempre la
testa piena e il cuore vuoto.
L'essere umano più felice è senza dubbio colui che sente la maggior parte di cose
interiormente e da esse si lascia illuminare, saziare, colmare. Tanto è vero che è l'amore questo slancio che viene dall'interno e che dà senso al mondo intero - a condurre alla
conoscenza autentica.
Martedì 17 Novembre
«Tutto ciò che era non è più; tutto ciò che sarà non è ancora. Non cercate altrove il
segreto dei nostri mali».
Alfred de Musset
Noi siamo degli esseri fatti di nostalgia e di speranza nello stesso tempo. Tra le due, il
presente è combattuto tra queste due forze opposte: ciò che fu e ciò che deve essere. Niente di
più difficile del vivere l'ora e adesso (il famoso hic et nunc degli antichi), perché la nostra
mente è distratta dall' una volta e dal più tardi... Adottiamo questa sana soluzione di André
Save: « Non lasciare mai che i cattivi ricordi e le inquietudini vandalizzino senza tregua il
sottile e ricchissimo istante presente che è la nostra sola terra di pienezza...».
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Mercoledì 18 Novembre
«Il mondo sarebbe migliore se anche voi lo foste».
San Paolo
Tutti apparteniamo a questo tempo, a questa generazione. Che cosa facciamo per migliorare
le cose? ... Certo non possiamo essere ritenuti responsabili di tutti i mali di cui siamo spesso
testimoni impotenti. Ma il nostro modo di essere corregge qualcosa di sbagliato? Il nostro
modo di agire è abbastanza aperto sul mondo da poter sperare di aggiungervi qualcosa di
buono? Perché il mondo sarebbe migliore se anche noi lo fossimo!
Giovedì 19 Novembre
« Un giorno sarai probabilmente sorpreso che le tue ore più meritevoli siano state
quelle in cui credevi di non fare nulla di buono».
Don Augustin Guillerand
E se quelli che noi chiamiamo «tempi morti» fossero proprio quelli che preparano le nostre
risurrezioni? E se quello che noi chiamiamo «tempo perso» fosse simile a quello che fa
maturare il frutto o germogliare il grano in maniera tanto certa quanto invisibile?
Nell'immediato non abbiamo idea delle promesse che gli istanti, a priori banali o
insignificanti, possano portare in sé nel loro lento sviluppo! Rispettiamo i nostri ritmi,
rispettiamo le stagioni morte, in cui nulla sembra accadere, o nulla si manifesta
esplicitamente, e senza le quali non potrebbe scaturire la primavera nel suo radioso splendore!
Venerdì 20 Novembre
« Ritrovare la freschezza dello sguardo, dimenticare ciò che si crede di sapere, comportarsi
di fronte agli esseri umani e alle cose come se li si vedesse per la prima volta ».
André Frossard
Tutti abbiamo in noi un «fanciullo spirituale». Non il fanciullo storico che siamo stati (e
che non siamo più), ma una specie di eterno bambino, che ci abitua alla meraviglia, ci
suggerisce di abbandonarci ai grandi slanci, alle grandi aspirazioni, alle grandi temerarietà.
D'altro canto, perché l'infanzia è un periodo così importante della vita? Perché, nella sua
freschezza, credere e amare costituiscono esercizi naturali tanto quanto respirare o mettere un
piede davanti all'altro camminando. Riportiamo lo spirito dell'infanzia al cuore delle nostre
vite. E le nostre vite palpiteranno con il cuore!
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Lunedì 23 Novembre
«Mantieni viva in te l'attitudine alla fatica facendole fare ogni giorno un po' di
esercizio disinteressato».
William James
Il culto dell'efficienza, che dopo tutto non è biasimevole, non deve allontanarci da quella
nobile gratuità che dona alla nostra vita una dimensione insostituibile. Bisogna avere la giusta
follia di investire del tempo in cose che non rendono nulla. Nel dirigere i nostri sforzi verso
un fine dal quale non trarremo alcun profitto diretto: rendersi disponibili nei confronti degli
altri, aiutare qualcuno a superare una difficoltà personale, impiegare del tempo ad ascoltare, a
interagire, accettare con gioia compiti ingrati e necessari. Impareremo che le sole cose che
contano sono certamente quelle che non si possono contare.
Martedì 24 Novembre
«Lamentarsi è più facile che vincersi. La verità non è mai dalla parte di chi è
scoraggiato e scontento».
Agénor de Gasparin
Noi propendiamo con più facilità alla critica che alla lode e arriviamo a esserne anche un
po' fieri, ritenendo questo atteggiamento un indubitabile sintomo di carattere. Tuttavia lo
scetticismo non va necessariamente d'accordo con la chiaroveggenza, e il pessimismo non
costituisce un criterio definitivo di lucidità. Gli eventi negativi nascono spesso dalle nostre
infelici attitudini. Cerchiamo di scongiurarli opponendo loro quella serenità tranquilla che se
la ride degli ostacoli occasionali e delle impulsività passeggere. Sforziamoci di vincere
innanzitutto i nemici che abitano in noi, prima di pretendere di guerreggiare fuori di noi.
Mercoledì 25 Novembre
«La causa dei nostri scoraggiamenti risiede spesso nella nostra impazienza».
Ernest Naville
Il nostro equilibrio dipende spesso dalla nostra capacità di trovare «la giusta via di mezzo».
La nozione di ritmo e di tempo è particolarmente difficile da controllare perché appare
eminentemente soggettiva e non è facile, sul momento, valutare la quantità di energia
necessaria al compimento di una certa azione. Sono necessarie da parte nostra,
contemporaneamente, le qualità del velocista e quelle del maratoneta. Alcuni risultati si
raggiungono nell'immediatezza, altri nella costanza. La difficoltà della nostra azione è dovuta
al fatto che la fretta legata al mondo moderno ci allontana sempre più da quella virtù tanto
lodata dagli antichi che è la pazienza. Ci fermiamo nel bel mezzo del cammino non perché
siamo incapaci di raggiungere lo scopo, ma per quella mancanza di perseveranza che ci lascia
a metà strada. «Aspettare e sperare», l'ultima frase del Conte di Monte-Cristo di Dumas,
costituisce in tal senso un ottimo consiglio.
PENSIERI - VERSIONE PER STUDENTI – NOVEMBRE 2015
Giovedì 26 Novembre
«Basta un niente per distruggere; servono anni di fatica, di sudore, di pazienza per
creare».
Charles Maurras
Chi pianta un albero sa quanto tempo occorre alla sua crescita: ci vuole tempo, molto
tempo, per far germogliare, crescere o sviluppare. È quindi uno spettacolo penoso vedere
come ogni anno incendi devastino migliaia di ettari di foresta che avrà impiegato numerose
generazioni per formarsi. Tale è il potere dell'uomo: dare la vita o distruggere. E ciò che vale
per l'ordine naturale, vale anche per le relazioni interpersonali; occorrono anni per costruire
una relazione durevole, basta talvolta un solo diverbio per metterne in discussione le
fondamenta.
Venerdì 27 Novembre
«Non fare tu stesso ciò che non ti piace negli altri».
Talete
Ecco il fondamento della morale evangelica: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse
fatto a te, che sfocia nella famosa esortazione: «Ama il tuo prossimo come te stesso»... Kant
ne ha fatto un precetto filosofico che permette di discernere tra il bene e il male: generalizza la
tua attitudine, la tua azione, il tuo comportamento personale e interrogati per sapere se stai
davvero contribuendo al bene, o se piuttosto non stai facendo prosperare il male. Per meritare
il suo nome una verità deve essere propensa per natura a divenire universale. Di conseguenza,
se vogliamo che il mondo migliori un po', cominciamo a migliorare noi stessi.
Lunedì 30 Novembre
«I tre quarti del lavoro che ci spetta è interiore».
Ch. Wagner
L'azione si esprime all'esterno, ma lo slancio che ci conduce proviene dall'interno. Lavorare
su noi stessi costituisce l'operazione più redditizia e più fruttuosa che possiamo intraprendere.
Marco Aurelio richiama la nostra attenzione sui benefici di questo lavoro interiore:
«Acquisisci un metodo per osservare come le cose si cambiano a vicenda; prestaci
continuamente attenzione ed esercitati su questo fronte; poiché solo così sono concepiti i
grandi pensieri».