La visita - Musée départemental
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La visita - Musée départemental
Alcuni oggetti delle collezioni permanenti La visita 1 1 2 4 Scudo votivo Capitello corinzio Altare dei Cigni Età del Rame lung. 25,5 cm. 3° quarto del VI° sec. a.C. lung. 4,1 cm. 26 a.C. – alt. 110 cm. II° sec. – alt. 64 cm. Fine I° sec. a.C. alt. 85 cm. La Preistoria e 10 8 3 7 La città romana e La città l 4 La romanizzazione l 5 La società l La cinta muraria l 8 Gli archi di trionfo 6 L’esercito Nel 46 a.C. Giulio Cesare, in segno di ringraziamento per l’aiuto fornito da Arles durante la sua lotta contro Marsiglia, alleata di Pompei, stabilisce qui i veterani della VI° legione. Arelate («l’insediamento vicino agli stagni») assurge al rango di colonia. L’organizzazione dello spazio urbano prende concretamente l’avvio sotto Augusto: la città si sviluppa così sul modello di Roma. Un plastico della città illustra lo spazio urbano nel IV° secolo. Vi appaiono i progetti urbanistici dell’età augustea (la cinta muraria, gli archi di trionfo, il cardo, il decumano, il foro, il teatro), dell’età flavia (l’anfiteatro), dell’età antonina (il circo, il ponte dei battelli) e dell’età di Costantino (le terme). Il Clipeus Virtutis, lo scudo votivo di Augusto, i ritratti imperiali, le stele dei magistrati, dei sacerdoti e dei soldati testimoniano la profondità e la rapidità con cui la città ha romanizzato il potere locale e l’organizzazione sociale. 9 12 11 Gladiatore in bronzo Bassorilievo degli Amori aurighi (dettaglio) 13 Il teatro e 18 Costruito alla fine del I secolo a.C. sotto l’imperatore Augusto, il teatro di Arles – concepito in modo da accogliere fino a 10.000 spettatori – fa parte del primo piano regolatore della città. L’accesso alle gradinate avveniva tramite scale, gallerie laterali e vomitori. I musici prendevano posto nell’orchestra, separata dalla scena dal sipario e dal meccanismo ad esso relativo. Il muro del pulpito era riccamente decorato con colonne e nicchie contenenti delle statue. Tra gli elementi rinvenuti vi sono l’altare dei cigni, la statua monumentale di Augusto, alcune statue di ballerine e una statua di Venere, oggi conservata al Louvre. All’inizio del Medioevo il teatro venne adibito a cava di pietra. 11 13 20 23 Bottiglia a forma di grappolo d’uva Fauno in bronzo Anfora Fine II°- inizio I° sec. a.C. alt. 96 cm. I° - II° sec. – alt. 18,2 cm. L’economia e Il commercio l 14 L’industria l 15 L’allevamento l 17 Le vie di comunicazione l 18 L’acqua 16 La navigazione Servita da importanti vie di comunicazione terrestri (Via Aurelia, Domiziana, Agrippa), fluviali (Rodano) e marittime (Mar Mediterraneo), la città sorgeva al centro di un fitto sistema di scambi e ridistribuzione di prodotti. Le ceramiche e le anfore provenienti dall’Italia, dall’Africa e dalla Spagna, così come i lingotti di metallo che arrivavano dall’Occidente romano, testimoniano la portata di tali scambi. In Camargue e nella Crau veniva praticato l’allevamento estensivo, come attestano alcune vestigia di ovili 24 qui rinvenuti. Le grandi tenute agricole producevano grano e coltivavano vigne e ulivi. Il mulino ad acqua di Barbegal poteva trattare grandi quantità di grano e produrre fino a 4,5 tonnellate di farina al giorno. L’acqua veniva fatta affluire nello stabilimento di molitura, esattamente come ad Arles, attraverso 22 degli acquedotti che si diramavano in un sistema di tubature di piombo. 21 18 25 Preistoria 23 14 Protostoria Alto Impero 17 5 24 Fibbia di San Cesario VI° sec. – alt. 5 cm. Fine IV° sec. – lung. 220 cm. Gli dèi e gli eroi e I mosaicie Il museo raccoglie un gruppo di mosaici provenienti per lo più dal quartiere di Trinquetaille, sulla riva destra del Rodano, dove erano state erette alcune delle più ricche ville romane. I mosaici qui esposti sono rappresentativi di due tecniche dell’arte del mosaico. L’opus tessellatum, che utilizza dei tasselli (piccoli cubetti di pietra tagliati, di circa 1 cm di lato). Uno di questi mosaici adornava il triclinium (sala da pranzo) di una delle abitazioni. La sua decorazione rappresenta il dio Aione che tiene la ruota dello zodiaco attorniato da nereidi, da animali marini e dalle quattro stagioni. Un corteo dionisiaco accoglie i convitati, mentre il tappeto geometrico attorno alla decorazione indica il posto delle panche. L’opus sectile, rinvenuto in una casa adiacente a quella del dio Aione, è realizzato con lastre di marmo e altre pietre dure tagliate in forme geometriche diverse tra loro (quadrati, rettangoli, losanghe, esagoni ecc.). 26 16 25 6 4 10 2 7 3 9 8 11 19 12 Fine II° sec. lung. 770 cm. – larg. 768 sm. 26 27 Sarcofago della Consegna delle Tavole della Legge (dettaglio) Arles, colonia romana, adotta la religione dell’Impero. La mitologia romana e la varietà dei suoi culti (culto pubblico dei maggiori dèi del pantheon, culto imperiale e culto privato o familiare) sono ben illustrati da altari, stele e sculture di divinità, tra cui quelle di Minerva, di Medea e di un piccolo fauno in bronzo. La diffusione delle religioni orientali a Arles è favorita dal carattere cosmopolita del suo porto. Numerosi i culti qui presenti, come attestano l’altare della dea Cibele (originaria della Frigia) o la rappresentazione di Mitra (originaria della Persia). 25 12 19 Il foro e Il foro di Arles, centro politico, economico e religioso, è costruito intorno al 20 a.C. da Augusto e successivamente ampliato da Tiberio nel I° secolo. Un’ultima parte viene aggiunta durante l’epoca di Costantino, nel IV° secolo. La particolarità di questo foro - situato nel cuore della città, sul pendio della collina - è quella di poggiare su delle fondamenta chiamate criptoportici. Questi basamenti, parzialmente interrati a sud e scoperti a nord, hanno reso possibile la costruzione di una piazza a superficie piana. Attualmente, restano visibili dell’antico foro alcuni elementi architettonici (colonne, capitelli ecc.) e le doppie gallerie dalle finiture accurate. Un portico colonnato circondava la piazza rettangolare che copriva una superficie di circa 3000 m2. Mosaico dell’Aione (dettaglio) 13 27 1 24 Tarda antichità 15 20 I° sec. a.C. alt. 51 cm. 23 13 Il circo e Misura 450 m di lunghezza e 101 m di larghezza ed è in grado di contenere 20.000 spettatori. A causa del terreno paludoso, il circo poggia su 28.000 pali di quercia e di pino la cui analisi in laboratorio ha permesso di determinare l’anno del taglio, vale a dire gli anni 148149 della nostra era, sotto il regno dell’imperatore Antonino. Le corse dei carri si svolgevano su un’ampia pista divisa in due da un 26 muro (la spina) ornato di sculture. Al centro di questa venne collocato all’inizio del IV° l’obelisco che si trova attualmente in “Place de la République”, di fronte al municipio. Fine I° sec. – alt. 19 cm. Alto Impero – alt. 56,5 cm. La Protostoria e Nel 600 a.C. la fondazione di Marsiglia da parte dei Greci di Focea segna un importante punto di svolta per la Provenza. Scambi di tipo commerciale e culturale iniziano ad aver luogo tra i celto-liguri e i nuovi arrivati, come attestano le ceramiche greche a figure rosse e a figure nere rinvenute ad Arles. L’insediamento di alcuni greci nella città indigena, creata all’inizio del VI° secolo a.C., è testimoniato dal ritrovamento di un quartiere composto da strade e abitazioni dal tracciato regolare, rinvenuto sotto il parcheggio des Lices, ex giardino d’inverno, abbandonato poi all’inizio del II secolo a.C. 3 10 Frammento di coppa attica Le testimonianze più antiche del “Pays d’Arles”, sfortunatamente alquanto effimere, risalgono al Paleolitico e provengono dalla piana della Crau. Il primo complesso preistorico di rilievo, portato alla luce nella regione delle Alpilles, risale alla fine dell’epoca neolitica. Si tratta di sepolture megalitiche, chiamate ipogei, composte da gallerie e camere funerarie sotterranee. Gli elementi archeologici qui rinvenuti sono quelli caratteristici della fine del periodo neolitico e dell’inizio dell’Età del Rame (2500-1800 a.C.): punte di freccia in selce, gioielli, ceramiche e utensili in metallo. 2 9 Pugnale di rame 22 L’anfiteatro e La costruzione dell’anfiteatro, alla fine del I° secolo, si inserisce nel progetto di ampliamento della città. L’anfiteatro è costituito da una cinta esterna composta da due piani di arcate e da gradinate che potevano accogliere 20.000 spettatori. Questi venivano protetti dai raggi del sole grazie a un grande telo (velum) teso sulla sommità dell’edificio. I combattimenti dei gladiatori e le cacce ad animali esotici si svolgevano nell’arena, ricoperta di sabbia. A partire dal VIII° secolo l’anfiteatro si trasforma in una vera e propria fortezza, con tanto di torri difensive che conferiscono ancora oggi alle arene di Arles una fisionomia del tutto particolare. 19 La vita quotidiana e L’artigianato l 20 La casa l 21 La salute l Le necropoli di Arles l Gli ornamenti personali Una serie di vetrine ricostruisce l’ambiente domestico dei romani a partire da oggetti d’uso quotidiano rinvenuti durante gli scavi, come chiavi, dadi, astragali, aghi ecc. Due vetrine sono dedicate alle stoviglie, che potevano essere in ceramica (vasi, coppe, ciotole smaltate e decorate ), in argento, in bronzo (pentole, padelle, piatti) o in vetro (bottiglie, bicchieri, boccette ecc.). Una vetrina posta sotto gli auspici di Esculapio, dio della medicina, illustra i problemi di salute dei nostri avi, mentre in un’altra sono esposti alcuni ornamenti che amavano indossare le belle romane. 26 L’arte funeraria La vetrina contenente le urne cinerarie in ceramica, vetro, piombo e pietra illustra il rito della cremazione, la pratica funeraria più diffusa fino al I° secolo. L’inumazione, che inizia a imporsi all’inizio del II° secolo e sostituisce gradualmente la pratica della cremazione, varia a seconda dello status sociale dei defunti: dalla semplice sepoltura sotto terra per i meno abbienti ai sarcofagi in pietra per i più ricchi. Il corridoio costeggiato da sarcofagi, che chiude la visita al museo, evoca la disposizione dei sarcofagi realizzata dai Frati Minimi nel XVIII° secolo nella necropoli degli Alyscamps. In un primo tempo pagana, la necropoli diventa un centro di rilievo della spiritualità cristiana che si raccoglie qui attorno alla tomba del martire Genesio. Questa eccezionale collezione di sarcofagi pagani e cristiani riflette la ricchezza della società arlesiana tra il II° e il V° secolo. Testimonianze ulteriori delle antiche credenze sono i frammenti di sarcofagi, le stele e le iscrizioni funerarie che adornano la parete rossa. 27 22 I riti funerari e La tarda antichità e Alla fine del IV° secolo Arles diventa un importante centro politico e religioso. Il potere amministrativo e politico è trasferito da Treviri ad Arles. Una basilica viene costruita in un primo tempo a ridosso del tratto sudorientale dei bastioni e più tardi (nel V° secolo) nel centro della città. Nel VI° secolo la città cristiana primeggia nella Gallia intera grazie al vescovo Cesario di Arles. La fibbia d’avorio della sua cintura, parte di un più ricco insieme di reliquie, è l’ultimo oggetto esposto. Con la morte del vescovo si conclude il periodo dell’antica Arles, la cui storia vedrà subentrare, nel 536, il regno dei franchi. Benvenuto al Museo di Arles e della Provenza antica Il Museo di Arles e della Provenza antica: l’architettura e le collezioni 3 5 4 7 6 Il Museo di Arles e della Provenza antica è stato inaugurato nel 1995 di fronte ai resti del Circo romano. Dal museo alla città 10 I criptoportici Accesso: rue Balze, dalla cappella dei Gesuiti. Da vedere: le gallerie sotterranee a forma di ferro di cavallo. Tel. : 04 90 49 32 82 Il foro Accesso: place du Forum e museo Arlaten, 29 rue de la République. Da vedere: due colonne e il frammento del frontone nella facciata dell’hotel Nord-Pinus. Una parte dell’esedra nel cortile del museo Arlaten. Museon Arlaten, Tel. : 04 90 93 58 11 3 Accesso: rue du Grand-Couvent, le due chiese sono visibili dall’esterno. Visite: il quartiere dell’Hauture, che a partire dalla tarda antichità ha ospitato un complesso di cappelle, chiese e monasteri. La cappella Saint-Jean-de-Moustiers conserva un abside semicircolare, decorato da colonne scanalate e capitelli corinzi. La chiesa Saint-Blaise è stata rimaneggiata tra il XII° e il XIV° secolo. Il teatro antico Accesso: rue de la Calade. Da vedere: l’orchestra, una parte delle gradinate, due colonne, numerosi elementi architettonici e la torre di Roland. Tél.:04 90 49 36 25 4 Ubicazione dei siti Verso l’ipogeo du Castelet e il mulino di Barbegal L’anfiteatro Accesso: rond-point des Arènes. Da vedere: le gradinate, il podio, i due livelli di arcate e le tre torri medievali. Tel. : 04 90 49 36 86 5 Il circo 6 L’obelisco Accesso: seguire l’itinerario del Museo di Arles e della Provenza antica, Presqu’île-du-Cirque-romain. Da vedere: le vestigia del circo sono in parte interrate, solamente le fondamenta circolari sono ancora visibili. L’obelisco situato al centro della spina si trova dal 1675 in Place de la République. Informazioni pratiche Tariffe dal 01/01/2004, suscettibili di variazioni – Foto: Museo di Arles e della Provenza antica, Servizio Patrimonio della città di Arles. Ideazione: M. Vachin ■ Orari d’apertura dal 1 aprile al 31 ottobre: tutti i giorni dalle 9 alle 19 dal 2 novembre al 31 marzo: tutti i giorni dalle 10 alle 17 Chiusura: 1 gennaio – 1 maggio – 1 novembre – 25 dicembre ■ 7 Tariffe esposizione permanente ■ Visite guidate (Prenotazione obbligatoria) Gruppo fino a 30 persone: 55 €* Gruppo fino a 60 persone: 100 €* 8 Come raggiungere il museo dal centro città 9 Veicoli: direzione «Musée de l’Arles et de la Provence antiques» (parcheggio gratuito) Pedoni: itinerario «Cirque romain – IRPA» (20 min. dalla place du Forum) Musée de l’Arles et de la Provence antiques Presqu’île-du-cirque-romain BP 205 – 13635 Arles cedex Tél. : 04 90 18 88 88 - Fax : 04 90 18 88 93 [email protected] - www.arles-antique.cg13.fr CONSEIL GÉNÉRAL DES BOUCHES-DU-RHÔNE Direction de la Culture BP 22513 - Place de la Joliette 13566 Marseille cedex 2 sur Internet : www.cg13.fr 2 Place du Forum 4 Amphithéâtre 1 Cryptoportiques 6 Obélisque Musée de l’Arles et de la Provence antiques St-Blaise et St-Jean-de-Moustiers 10 9 Tour des Mourgues - 2 500 Gli ipogei di Arles La necropoli degli Alyscampes Les Alyscamps 7 Le terme di Costantino Le mura augustee e la torre des Mourgues Accesso: lungo il boulevard Émile-Combes fino al Boulevard des Lices. Da vedere: la sontuosa cinta muraria di età augustea, rimaneggiata nel Medioevo, è parzialmente visibile dal versante est. Termina nell’angolo sudorientale con la torre dei Mourgues, che prende nome dal monastero di monache di clausura fondato dal vescovo Cesario all’inizio del VI° secolo. 8 Riferimenti cronologici 3 Théâtre antique 5 Cirque romain Accesso: rue Dominique-Maïsto. Da vedere: la grande sala per i bagni caldi con annessa abside, gli ipocausti, i forni sotterranei e le vestigia delle sale per i bagni tiepidi. Tel. : 04 90 49 31 32 Forfait «Visita generale» : 13,50 € / 12 €* Museo di Arles e della Provenza antica, museo Arlaten, museo Réattu, chiostro, anfiteatro, teatro antico, criptoportici, terme di Costantino, Alyscamps. ■ Thermes de Constantin 8 Accesso: avenue des Alyscampes. Da vedere: una delle più belle necropoli cristiane, con un viale costeggiato da sarcofagi che conduce alla chiesa di Saint-Honorat. Tel. : 04 90 49 36 87 Tariffa piena: 5,5 €* - Tariffa ridotta : 4 €* Gratuito per tutti la prima domenica di ogni mese Gratuito per minori di 18 anni Sono stati raccolti in un unico luogo i reperti archeologici rinvenuti sul suolo arlesiano e nei dintorni, testimonianze delle origini antiche della Provenza. Il museo prevede una visita articolata secondo due principi: • Un percorso cronologico che va dalla Preistoria, 2500 a.C. (l’entrata) alla fine dell’Antichità, VI° secolo (l’uscita); • Un percorso tematico che corrisponde alle caratteristiche delle collezioni del museo (la vita quotidiana, il commercio, l’economia, gli ornamenti personali ecc.). Le terrazze del museo offrono una vista panoramica privilegiata sul sito del Circo romano e sulla forma triangolare del museo. 9 10 Nei dintorni di Arles L’ipogeo du Castelet Inizio del VI sec. a.C. - 6 000 Neolitico - 1 800 Età del Rame - 1 200 Età del Bronzo - 700 Età del Ferro - 600 Marsiglia viene fondata dai greci da - 46 Arles colonia romana - 12/10 Costruzione del foro e del teatro 90 Accesso: strada per Fontvieille, 1 km. dopo l’abbazia di Montmajour. Da vedere: ingresso e sala funeraria di epoca neolitica. Fondazione di una colonia greca a Arles PREISTORIA 2 La chiesa Saint-Jean-de-Moustiers e la chiesa Saint Blaise PROTOSTORIA 1 Il progetto architettonico di Henri Ciriani, decisamente moderno, ben si adatta alle funzioni cui deve rispondere un museo archeologico: • Il recupero e la presentazione delle collezioni al pubblico; • La conservazione e il restauro delle stesse grazie alla presenza di un laboratorio d’archeologia e di un laboratorio di conservazione e restauro dei mosaici; • L’accoglienza di diverse tipologie di pubblico (visite, seminari, stage). La pianta triangolare dell’edificio incarna simbolicamente queste tre funzioni. 149/150 Costruzione dell’anfiteatro Costruzione del circo ALTO IMPERO 2 - 58 Cesare parte alla conquista della Gallia - 27 Augusto instaura l’impero 69 Dinastia dei Flavi 98 Dinastia antonina Il mulino ad acqua di Barbegal Accesso: strada per Fontvieille, percorrere la provinciale 17 (D17), poi a destra la provinciale 82 (D82). Da vedere: lo stabilimento di molitura, sito industriale unico in Europa, ancorché incompleto. Orari, tariffe e informazioni Gli orari e le tariffe dei monumenti sono suscettibili di modifiche. Per informazioni, contattare: Office de Tourisme d’Arles Bd des Lices BP 21 - 13633 Arles cedex Tél. : 04 90 18 41 20 Service du Patrimoine Hôtel de Ville BP 196 - 13637 Arles cedex Tél. : 04 90 49 38 20 313 313 Istituzione di una zecca Inizio IV sec. Costruzione delle terme di Costantino 407 536 Trasferimento della Prefettura del pretorio dei Galli La Provenza passa ai franchi TARDA ANTICHITÀ 1 313 Costantino autorizza la religione cristiana 392 Teodosio vieta i culti pagani 476 Caduta dell’Impero romano d’Occidente