TOGLIERE IL VELO DEL SILENZIO SUL CONGO TOGLIERE IL
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TOGLIERE IL VELO DEL SILENZIO SUL CONGO TOGLIERE IL
RETE PACE PER IL CONGO UNIVERSITÀ DI PARMA Dipartimento di Studi Politici e Sociali Corso di Laurea Magistrale in Giornalismo e Cultura editoriale VENERDÌ 26 NOVEMBRE 2010, ORE 10,30-13,00 Aula K4 - Plesso Universitario di via d’Azeglio (entrata da via Kennedy) TOGLIERE IL VELO DEL SILENZIO SUL CONGO I massacri in RDC e il saccheggio delle risorse nel recente Rapporto ONU Programma Saluti del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Roberto Greci Tavola rotonda con Teresina Caffi, Caffi rappresentante delle Rete Pace per il Congo: “Est della RD Congo. Storia di una lunga deriva” Mathilde Muhindo Mwamini, Mwamini già deputato nazionale della RDCongo, Direttrice del Centro Olame a Bukavu (Sud-Kivu, RDC). “Violenze contro le donne e crimini contro l’umanità. Il grido inascoltato di un popolo” Marco Deriu, Deriu Sociologo, Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell’Università di Parma. “Il caso del Congo ovvero l’economia politica delle nuove guerre” Intervento di Emma Bonino Vice-presidente del Senato, già Commissario UE e responsabile dell’Agenzia ECHO durante la guerra del 1996. “Dalle prime denunce all’emergere della verità. Media e istituzioni politiche di fronte al dramma del Congo” Sono invitati gli studenti universitari e delle scuole superiori e tutta la cittadinanza Da poesie di un giovane congolese dell’Est, Pacifique (scritte attorno al 2000-2004) “Nessuno più si nasconda Nessuno più pianga Le donne si mettano i loro abiti Gli uomini battano il tam tam Viva il Congo nuovo” “Guerra, vattene via, Va’ a casa tua, nel deserto da dove sei venuta. Smetti di far scorrere sangue. Per causa tua, il paese è diviso, Per causa tua, è saccheggiato Per causa tua, i nostri villaggi sono incendiati e la miseria s’appesantisce su di essi. Il Congo è diventato un mare di sangue. O paese, dalle dimensioni di continente, sei diventato un oceano dalle dimensioni del sangue. Vattene, guerra, porta disgrazia per il mio popolo”. « Io parlerò, non avrò paura. Avrò fame, ma non più di Gandhi. Sarò in prigione, Ma non più a lungo di Kimbangu. Sarò esiliato, ma non più di Kataliko. Sarò ucciso, ma non così atrocemente come LumumbaE dunque, sii certo, tu non mi farai paura. Ed io parlerò”