Daniele Raffaeli nasce a Roma il 5 aprile 1977

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Daniele Raffaeli nasce a Roma il 5 aprile 1977
Daniele Raffaeli nasce a Roma il 5 aprile 1977. Ffiglio di una casalinga un bancario, cresce come
uno dei suoi tanti coetanei. Nemmeno i genitori immaginano quello che a breve condizionerà la sua
vita.
A dieci anni di età Daniele ha dei nuovi inquilini, tra i quali Barbara e Federica De Bortoli, bambine
già avviate al mestiere di doppiatrici. Fra i tre nasce presto l’amicizia e le piccole lo invitano ad un
loro turno di lavoro.
La cosa lo diverte e Daniele inizia a frequentare gli studi.
Nei primi anni ottanta la presenza di voci così giovani è molto scarsa e inserirsi nel nuovo ambiente
risulta meno difficile di quanto pensi, anche se la timidezza è molto forte.
Entra in sala a inizio turno e se ne sta seduto in silenzio per lungo tempo, finché non è chiamato al
leggio per la sua parte; si sente ancora fuori luogo e la timidezza è tale da farlo passare quasi
inosservato.
Va detto che ritrovarsi per caso in un ambiente dove tutti si conoscono da sempre è un po’
spaesante.
La sua prima interpretazione risale alla serie TV americana “super Vichy”, mentre debutta per il
grande schermo con il doppiaggio del film “l’uomo senza volto come voce di Nick Stahl per la
parte di (Chuck Norstadt)”, grazie all’intervento di Renato Izzo, il quale nota dietro la timidezza in
Daniele della stoffa da professionista.
Da bambino il tempo necessario ad altre attività è tale da permettergli ancora poco e alle elementari
riesce a frequentare le sale di sincronizzazione solo nel pomeriggio.
Il ritmo serrato arriva durante la prima media. Daniele esce da scuola e dopo un pasto fugace in auto
si dedica al microfono, costretto a fare i compiti in studio nei pochi momenti liberi o direttamente la
sera a casa.
Per il ragazzo la timidezza non è tuttavia la sola paura da affrontare. IL mestiere non è dei più
semplici e il fatto di non essere figlio d’arte rende incerto il suo inserimento.
Il doppiaggio, come altri settori del cinema, è severamente selettivo e non lascia facilmente spazio
ad un talento ancora inesplorato e senza apparenti garanzie.
Ad ogni modo la prospettiva di un lavoro elitario a vita non lo interessa e Daniele non nasconde le
volte in cui la poca voglia di doppiare lo riporta ad un’esistenza più comune. Fortunatamente i suoi
si dimostrano una volta di più dei buoni genitori e non fanno alcuna pressione perché il figlio
diventi un prodigio di cui vantarsi, rispettando piuttosto le sue scelte.
“Il doppiaggio lo facevo sempre come volevo io” mi spiega con spontaneità. “Per me non era un
lavoro, ma un bel passatempo. Ho preferito vivere spensieratamente la vita da adolescente invece di
restarmene in sala”.
In questi anni, infatti, Daniele arriva a ridurre drasticamente l’attività. Dopo il liceo mantiene i
contatti con tre delle maggiori società di doppiaggio, incidendo solo di tanto in tanto e preferendo lo
sport e gli amici. Da quel momento doppierà poco e solo quando ne avrà voglia.
“Questo mi ha aiutato molto” mi spiega con praticità. “Frequentare altri ambienti aiuta a cambiare
aria e a portarne di fresca a doppiaggio. Per me è stata una lezione speciale di vita, una buona cosa
anche per meglio interpretare personaggi più comuni e di strada.
Amo veramente questo lavoro. Mi piace portare qualcosa di mio al leggio”.
Finite le scuole fa il militare prestando servizio come vigile del fuoco, esperienza che lo rende più
disinvolto e maturo.
Dopo ciò Daniele viene ricontattato dagli studi per un provino della serie animata “evangelion”. Lo
vince e torna a pieno ritmo nel mondo del doppiaggio.
La cosa lo lascia da prima perplesso. Come può trattarsi di un’occasione tanto importante?
Eppure dal 1997 la serie è doppiata ancora oggi, grazie allo strepitoso successo riscosso.
In “Neon Genesis Evangelion: Deth and Rebirth” e in “Neon Genesis Evangelion: The End Of
Evangelion” la sua voce è quella del personaggio di (Shinji Ikari).
Da quello che Daniele mi racconta, scopro che il merito di essere tornato in pista lo deve in parte ai
sentimenti non prettamente artistici. Questo è infatti il periodo in cui scopre il vero amore.
Con esso e il ritorno a doppiaggio Daniele trova finalmente il percorso della sua vita.
C’è un aspetto del suo modo d’essere che incuriosisce. Si dice che la paura faccia novanta, ma per il
giovane doppiatore la timidezza fa anche di più.
Il successo non molla facilmente la preda e a volte, pur senza volerlo, le complica la vita. In
un’occasione Raffaeli scampa per poco al bagno di folla previsto per la conferenza su “evangelion”
negli studi della Rai. Tuttavia l’opzione telefonica si dimostra impossibile da raggirare. Seguiranno
venti minuti di collegamento in diretta con risposte ai fan.
In un’altra occasione a Roma, sotto ai riflettori di una serata estiva, si ritrova davanti a ben
millecinquecento spettatori. Dopo la proiezione del film “Vai e vivrai”, che lo vede nuovamente
protagonista nell’attore Moshe Abebe nel ruolo di (Schlomo da adolescente), rilascia un’intervista
con la quale riesce a conquistare ancora di più affetto e ammirazione del pubblico.
Fra le sue interpretazioni ricordiamo per il grande schermo “Dragonball Evolution” del 2009 come
voce protagonista di Justin Chatwin nel ruolo di (Goku), in “Fuga da Seattle” per l’attore Jared Leto
nel ruolo di (Jack Hayes).
Per la TV lo troviamo in serie e telefilm come: “Le nuove avventure di Flipper” come voce di
Payton Haas (Mike Blondell, “gossip girl”, come voce di Lachlan Buchanan per “Blue Water High”
nel personaggio di (Charley Prince), in “Il richiamo della forest” per il doppiaggio di Shane Meier
nel ruolo di (Miles Challenger), nella parte di (Forette) in “Alice Nevers: professione giudice” per
l’interpretazione di Richaud Valls, in “Hercules” come voce di Jamie Croft per (Hercules) da
ragazzo.
Per i cartoni animati, ad esempio, lo troviamo in titoli come: “Star Wars – Clone Wars stagione 2”
nella parte di un soldato clone, in “Garfield il supergatto” come voce di (Nermal / Abnermal), “La
sirenetta 2: Ritorno agli abissi” voce di Tritone da giovane, “Lilli il vagabondo: Il cucciolo ribelle”
voce di (Zampa), “Il gatto con gli stivali” la voce di (Ramon), “Inuyasha – The Movie 2: Il castello
al di là dello specchio” come voce del personaggio di (Hojo).
Presta la voce come protagonista anche ai personaggi di (Ben 10) e (Naruto”.
Nel 2010 Raffaeli si presta generosamente al materiale pubblicitario dei miei romanzi fantasy di
Danny Parker, in quel periodo oggetto di un’iniziativa del Comune di Roma. Per tanto riceve una
targa in riconoscimento insieme ai colleghi che lo affiancano nel progetto editoriale.
Nel parlare della propria carriera Daniele ricorda spesso Renato Izzo, dal quale a imparato molto e
che insieme a Barbara e Federica De Bortoli lo ha guidato e sostenuto.
Ora il giovane attore comincia a infondere l’arte del doppiaggio nel piccolo Raffaeli della famiglia,
suo figlio Federico, che, per la più recente interpretazione, troviamo nel film francese “carissima
me” di Sophie Marceau.
“Ha già fatto piccole parti in diversi film” mi spiega Daniele. “Gli darò la stessa opportunità che
sono stato fortunato ad avere io, ma non voglio obbligarlo. Per ora si diverte e vive la cosa come un
gioco. Gli piace ed è bravo, certo, ma deve poter scegliere da sé. Non intendo fargli alcuna
pressione. Col tempo deciderà lui cosa fare da grande”.
Come amico di Daniele mi sento in dovere di rendergli particolarmente omaggio per i risultati che
ha ottenuto, specialmente per un ragazzo da principio estraneo all’ambiente del doppiaggio.
Ritengo che il suo esempio sia di particolare incoraggiamento per ciascuno di noi. Dedizione e
volontà pagano sempre! Daniele è un ottimo acquisto per il doppiaggio, non solo a livello
professionale, ma anche e soprattutto socialmente parlando. Lui è infatti di quelle persone che
tengono sempre alto il morale. Grazie a storie come la sua non possiamo che amare il meraviglioso
mondo del doppiaggio ancora di più, sentendolo molto vicino a noi.