Programma provinciale per la promozione e lo sviluppo degli Uffici

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Programma provinciale per la promozione e lo sviluppo degli Uffici
ASSESSORATO SERVIZI SOCIALI
POLITICHE GIOVANILI, IMMIGRAZIONE,
POLITICHE PER LA CASA
Programma provinciale per la promozione e lo
sviluppo degli Uffici di Piano
Triennio 2005-2007
Ai sensi di:
-
Deliberazione di Consiglio Regionale n. 615 del 16/11/2004
Determinazione regionale del Servizio Pianificazione e Sviluppo dei Servizi Sociali e
Socio-Sanitari n. 18373 del 15/12/2004
Allegato a delibera di G.P. n. 177 del 26/07/2005.
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Indice
1. PREMESSA
2. LE FUNZIONI MINIME DEGLI UFFICI DI PIANO INDICATE
DALLA REGIONE
3. IL CONTESTO LOCALE
4. LE INDICAZIONI DELLA PROVINCIA
4.1 Gli obiettivi per il triennio 2005-2007
4.2 Composizione Ufficio di Piano
4.3 Funzioni dell’Ufficio di Piano
5. I CRITERI D ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE REGIONALI
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1. PREMESSA
Già nella fase sperimentale dei Piani di Zona, le linee guida regionali suggerivano la costituzione di
Uffici di Piano di ambito distrettuale come possibile struttura di supporto al Comitato di Distretto.
Si tratta di organismi deputati alla organizzazione delle attività connesse alla stesura dei Piani di
Zona, ed in particolar modo al raccordo fra il livello politico ed il livello tecnico della
programmazione.
In questa ultima programmazione, la Regione valorizza la funzione degli Uffici di Piano e fornisce
precise indicazioni alle Province affinché detti Uffici si rafforzino e crescano nell’esercizio del
proprio ruolo.
L’interesse regionale per gli Uffici di Piano deriva dalla necessità di disporre di strumenti idonei a
perseguire uno degli obiettivi strutturali della programmazione ritenuto fondamentale: la
costruzione della zona sociale come ambito naturale della pianificazione locale, coincidente
territorialmente con l’ambito del distretto sanitario.
Nella delibera 615/04 si legge:
“la “zona sociale”dovrà acquisire sempre più una sua specificità che la distingua e la caratterizzi
come “sociale”; questo anche per perseguire gli importanti obiettivi per il governo dell’area
dell’integrazione socio-sanitaria che saranno, in particolare, indicati nel prossimo Piano
regionale”.
Al fine di raggiungere una certa omogeneità sul territorio regionale, la Regione promuove
programmi provinciali per gli Uffici di Piano, assegnando alle Province funzioni di coordinamento
e di ripartizione di specifiche risorse stanziate per il loro funzionamento.
2. LE FUNZIONI MINIME DEGLI UFFICI DI PIANO INDICATE DALLA REGIONE
Le funzioni esenziali individuate dalla delibera 615/04 sono le seguenti:
• gestione operativa, a valenza tecnica e organizzativa, del percorso per la elaborazione del
Piano di Zona: segreteria, supporto organizzativo ai lavori dei tavoli, coinvolgimento e
raccordo tra i referenti delle varie aree di intervento e dei diversi soggetti (tra cui anche i
rappresentanti del Terzo Settore) che partecipano al processo, redazione del piano;
• attività istruttoria per l’integrazione delle attività delle differenti aree di intervento e con le
altre politiche di settore;
• coordinamento e supporto nella gestione e attuazione del piano;
• collaborazione al monitoraggio e alla valutazione del Piano e degli impegni assunti dalle
parti.
Più in generale è da attribuirsi all’Ufficio una funzione di raccordo tra gli indirizzi e le priorità
espresse dal Comitato di Distretto e l’apporto tecnico progettuale del tavolo tecnico di Zona.
L’Ufficio di Piano assume inoltre un ruolo fondamentale rispetto alla integrazione socio-sanitaria.
La legge finanziaria regionale (art. 51, L. 27 del 23 dicembre 2004) ha istituito il fondo regionale
per la non autosufficienza1. Il fondo sarà ripartito per distretti ed avrà contabilità separata e
destinazione vincolata nell’ambito del bilancio delle Aziende USL.
Anche in questo caso il ruolo degli Uffici di Piano distrettuali diviene centrale, infatti: “unitamente
alle risorse impegnate dai Comuni, nel settore, in attuazione dei Piani di zona, il fondo distrettuale
per la non autosufficienza finanzia le attività previste dal Piano di zona per l’assistenza ai soggetti
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Il fondo finanzia le prestazioni ed i servizi sociosanitari definiti dal Piano sociale e sanitario di cui all’articolo
27 della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2 forniti dai soggetti pubblici e privati accreditati ai residenti della
Regione in condizioni di non autosufficienza.
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in condizioni di non autosufficienza, secondo gli indirizzi del Piano regionale sociale e sanitario.
L’Ufficio di piano, costituito congiuntamente dai Comuni del distretto e dall’Azienda USL, elabora
annualmente, nell’ambito degli indirizzi del Piano di zona, il piano delle attività per la non
autosufficienza, approvato d’intesa fra il Comitato di Distretto ed il Direttore del Distretto.
L’Ufficio di piano riferisce periodicamente al Direttore del Distretto e al Comitato di Distretto dei
risultati raggiunti e dell’equilibrio del fondo”.
3. IL CONTESTO LOCALE
Nella nostra Provincia entrambe le zone hanno previsto, già dal primo Accordo di programma
siglato in data 24 maggio 2002 la costituzione di Uffici di Piano , con una composizione
differenziata nei due distretti e precisamente:
Composizione Ufficio di Piano Distretto di Rimini:
- Dirigente di Settore dei Servizi Sociali nominato dal comitato di distretto;
- I Responsabili degli Accordi di Programma tematici (anziani, famiglie e minori, disabilità,
esclusione)
- Un rappresentante del Terzo Settore.
Composizione Ufficio di Piano Distretto di Riccione:
- Dirigente di Settore dei Servizi Sociali del Comune Capodistretto
- Coordinatore tecnico
- Un rappresentante dell’Az.USL di Distretto
- I Responsabili degli Accordi di Programma tematici (anziani, famiglie e minori, disabilità,
esclusione)
- Un Rappresentante del Terzo Settore.
L’Ufficio di Piano così definito, recepisce gli indirizzi del Comitato di Distretto dei Sindaci da cui
è controllato, coordina gli Accordi di programma e verifica l’attuazione del piano di Zona, coordina
il Comitato tecnico di Distretto di cui al comma successivo. L’Ufficio di Piano è affiancato da una
Segreteria operativa da istituire.
In entrambi i Distretti l’Ufficio di Piano è collocato inoltre all’interno di un altro organismo
denominato “Comitato tecnico distrettuale”, al quale partecipano i tecnici dei Comuni del Distretto,
un tecnico della Provincia, un tecnico della Az.USL, ed è aperto ai referenti locali delle IPAB e del
Terzo Settore.
Il Comitato tecnico svolge le seguenti funzioni:
• regia operativa del processo di elaborazione del Piano;
• coordinamento operativo dei diversi attori in campo;
• presidio della funzione di realizzazione e attuazione del Piano e delle connesse attività di
monitoraggio e valutazione;
• compiti di istruttoria tecnica e di supporto decisionale al Coordinamento politico di distretto.
Come si può notare, ci troviamo di fronte ad un apparato tecnico piuttosto complesso in cui le
funzioni dell’Ufficio di Piano e del Comitato tecnico talvolta si sovrappongono, e non si
dispiegano con chiarezza i ruoli che ogni attore è chiamato a svolgere nelle varie fasi del processo.
Inoltre la presenza nel Distretto di Riccione di un rappresentante della Az.USL (assente invece
nell’Ufficio di Piano del Comune di Rimini) è una discrasia da superare, considerato che la
organizzazione dei servizi socio-assistenziali ed il sistema delle deleghe alla azienda Sanitaria
Locale è una ed unica su tutto il territorio provinciale.
Nella realtà gli Uffici hanno tardato a costituirsi per mancanza di risorse umane e finanziarie, ed i
compiti di programmazione sociale sono stati svolti in maniera estemporanea dal personale di ruolo
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dei Comuni che aggiungeva i nuovi compiti alle mansioni gia assegnate, e da qualche
collaborazione a contratto a tempo determinato.
Va anche detto che nella fase sperimentale dei piani di Zona – durata tre anni – la percezione della
“zona sociale” era molto sfumata e solo lentamente si è fatta strada nei Comuni, specie nei Comuni
capidistreto, la consapevolezza del loro nuovo ruolo e conseguentemente la necessità di dotarsi di
uffici di Piano stabili, competenti, in grado di supportare il processo un processo di
programmazione i continuo divenire.
4. LE INDICAZIONI DELLA PROVINCIA
4.1 Gli obiettivi per il triennio 2005-2007
Gli obiettivi che la Provincia intende perseguire nel triennio 2005-2007 si possono così sintetizzare:
1.promuovere il consolidamento degli uffici di Piano per assicurare lo svolgimento delle funzioni
minime previste dalla Regione, secondo un modello organizzativo condiviso dai due distretti;
2. monitorare costantemente la attività degli uffici, per valutarne la funzionalità in ordine alla
composizione ed alle attività previste.
Agli Uffici di Piano si richiede di:
•
•
•
•
Individuare una figura di coordinamento, che svolga sia funzioni di segreteria organizzativa
dell’ufficio stesso, sia funzioni di coordinamento vero e proprio dei vari enti coinvolti. Tale
funzione dovrebbe essere ricoperta da una figura professionale con competenze specifiche
nell’ambito della programmazione sociale e socio-sanitaria, possibilmente individuata
nell’ambito del personale delle amministrazioni coinvolte.
Individuare una figura responsabile della gestione dei flussi informativi, sia rispetto ai debiti
informativi con la Provincia (in particolare con l’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali) e
con la Regione, sia rispetto alle eventuali necessità “informative” fra enti (pubblici, privati e
del privato sociale) della zona sociale di riferimento.
Prevedere la formalizzazione di momenti di confronto tecnici fra l’Ufficio di Piano e i
referenti di tutti i Comuni, per facilitare la comunicazione interna ai vari enti per una
maggiore consapevolezza e condivisione del percorso da parte di tutte le amministrazioni
coinvolte.
Sperimentare la gestione del fondo per la non autosufficienza.
4.2 Composizione Ufficio di Piano
Si indica per l’Ufficio di Piano distrettuale la seguente composizione:
- Dirigente di Settore nominato dal Comitato di Distretto ed incaricato dal Sindaco del Comune
referente per il Piano di Zona;
- I Responsabili degli Accordi di Programma dei servizi in rete già definiti (SAA, Servizio
Assistenza Anziani, Salute Mentale, disabilità, Lavoro/Inserimenti lavorativi protetti, Carcere) e
che si andranno a definire;
- Coordinatrice Servizi Sociali dell’AUSL
- Referenti dei Tavoli Tematici.
4.3 Funzioni dell’Ufficio di Piano
L’Ufficio di Piano è lo strumento tecnico di supporto del Comitato di Distretto e svolge le seguenti
funzioni:
1. recepisce gli indirizzi del Comitato di Distretto
2. coordina l’attività di supporto alla programmazione svolta dai Tavoli Tematici;
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3. dà impulso e coordina l’attività di programmazione distrettuale che si concretizza
con la definizione del Piano di Zona
4. svolge attività istruttoria per l’integrazione delle attività delle differenti aree di
intrvento e con le altre politiche di settore
5. coordina e supporta la gestione e l’attuazione del Piano
6. collabora al monitoraggio ed alla valutazione del Piano di Zona e degli impegni
assunti dalle parti
7. coordina gli Accordi di programma
L’Ufficio di Piano si avvale dell’attività del Tavolo Tecnico di Distretto di cui fanno parte (oltre
che i componenti delo stesso ufficio di Piano) i tecnici dei Comuni del Distretto, della Provincia e
dell’Azienda USL.
Il Tavolo tecnico distrettuale è aperto ai referenti locali delle IPAB (future ASP) e del Terzo
Settore.
5. I CRITERI D ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE REGIONALI
Le Province, secondo quanto indicato dalla Delibera regionale, sono tenute a ripartire i fondi tra gli ambiti
zonali sulla base dei seguenti criteri: popolazione, caratteristiche e dimensioni del territorio, condizioni di
particolari criticità.
A tale proposito e in continuità con lo scorso anno, la Provincia di Rimini ha individuato quale criterio di
assegnazione dei fondi la popolazione residente al 31.12.2003.
La proposta di riparto della somma complessiva di € 41.436,23 è la seguente:
Ambito territoriale
Comuni Distretto Nord
Comuni Distretto Sud
Popolazione
31/12/2003
183.105
100.134
residente
al Finanziamento 2004
26.916,43
14.519,80
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