ACLI: una nuova partenza per l`Europa

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ACLI: una nuova partenza per l`Europa
POLITICA EUROPEA
AC L I : u n a nu ov a p a r t e n z a p e r l ’ E u ro p a
Il 25 Marzo 2007 sia una nuova partenza per l’Europa: questo il
sentimento con cui le ACLI hanno accolto il cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma la cui firma rappresentò il momento costitutivo delle Comunità Europee.Affinché il 25 marzo non
si sia celebrata una mera ricorrenza storica è importante rilanciare tre grandi sfide che l’Europa deve assumere: un’equa distribuzione di risorse energetiche, l’invecchiamento demografico
e lo sviluppo di un nuovo partenariato con l’Africa.
a cura del servizio stampa ACLI
L’unica risposta sensata alle prove che la globalizzazione in corso offre alla società civile è proprio
l’Europa. Per questo bisogna ripartire dai punti
saldi che permisero la creazione, nel 1957, della
CEE, madre dell’attuale Unione Europea: pace
come fine, libertà come principio formativo e solidarietà come metodo.
Le ACLI, presenti con le proprie sedi in 9 paesi
membri dell’UE, rinnovano il loro sostegno alla
causa europea e si impegnano a farlo continuando
sulla strada della difesa della dignità della persona
umana, nel rilancio della famiglia, nella salvaguardia del diritto al lavoro, nel rispetto della legalità e
delle istituzioni. Segue il testo della dichiarazione di
Berlino del 25.03.2007.
Riscoprire i principi comuni e rilanciare le
grandi sfide sociali
Noi mettiamo all'opera i nostri ideali comuni in
seno all'Unione europea. L'uomo è al cuore della
nostra azione. La sua dignità è inviolabile. I suoi
diritti inalienabili. Le donne e gli uomini sono
uguali. Noi aspiriamo alla pace e alla libertà, alla
democrazia e allo stato di diritto, al rispetto reciproco e alla responsabilità, alla prosperità e alla
sicurezza, alla tolleranza, alla partecipazione, alla
giustizia e alla solidarietà. Il modo in cui viviamo e
lavoriamo insieme nel quadro dell'Unione europea
è unico nel suo genere, come testimonia la cooperazione democratica degli Stati membri e delle istituzioni europee.
L'Unione europea poggia sull'uguaglianza dei diritti e sulla solidarietà. Così, conciliamo in maniera
equa i differenti interessi degli Stati membri. Noi
proteggiamo l'identità e le tradizioni diverse degli
Stati membri in seno all'Unione europea. Le frontiere aperte e la formidabile diversità delle nostre
lingue, delle nostre culture e delle nostre regioni
sono per noi una fonte di arricchimento reciproco.
Sono numerosi gli obiettivi che non possiamo che
raggiungere insieme e non da soli. I compiti sono
divisi tra l'Unione europea, gli Stati membri e le
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il dialogo 2/07
loro autorità regionali e locali. Noi dobbiamo raccogliere le grandi sfide che non conoscono frontiere nazionali. La nostra risposta è l'Unione europea. Solamente insieme potremo preservare il
nostro ideale europeo di società nell'interesse di
tutti i cittadini dell'Unione europea. Questo
modello europeo concilia la riuscita economica e la
solidarietà sociale. Il mercato unico e l'euro ci rendono forti. Possiamo così gestire, nell'interesse, nel
rispetto dei nostri valori, l'internazionalizzazione
crescente dell'economia e una concorrenza sempre
più viva sui mercati internazionali.
L'Europa è ricca di conoscenza e di saperi dei suoi
cittadini; questa è la chiave della crescita, dell'occupazione e della coesione sociale. Noi lotteremo
insieme contro il terrorismo, la criminalità organizzata e l'immigrazione illegale, difendendo le
libertà e i diritti dei cittadini, compresi quelli di
coloro che li minacciano. Il razzismo e la xenofobia non devono mai più avere una possibilità di
imporsi. Noi ci mobiliteremo affinché i conflitti
nel mondo si regolino in maniera pacifica e affinché gli uomini non siano vittime della guerra, del
terrorismo o della violenza. L'Unione europea
vuole incoraggiare la libertà e lo sviluppo nel
mondo. Vogliamo contrastare la povertà, la fame e
la malattia e continuare a giocare un ruolo principale in questo campo. Abbiamo la ferma intenzione di progredire insieme nel campo della politica
energetica e della protezione del clima e contribuire a lottare contro la minaccia del cambiamento
climatico nel pianeta. L'Unione europea continuerà a nutrirsi allo stesso tempo della sua apertura e
della volontà dei suoi Stati membri di approfondire il suo sviluppo interno. Essa continuerà a promuovere la democrazia, la stabilità e la prosperità
al di là delle sue frontiere. Grazie all'unificazione
europea il sogno delle generazioni precedenti è
divenuto realtà. La nostra storia ci impone di preservare questa possibilità per le generazioni future.
Per questo dobbiamo adattare sempre la costruzione politica dell'Europa alle nuove realtà. È per
questa ragione che oggi, cinquanta anni dopo la
firma dei trattati di Roma, noi condividiamo l'obiettivo di rinnovare le fondamenta dell'Unione
europea da qui alle elezioni del Parlamento europeo del 2009.
Perché noi lo sappiamo bene, l'Europa è il nostro
futuro.