La torzella napoletana, piatto della tradizione contadina.

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La torzella napoletana, piatto della tradizione contadina.
La
torzella
piatto
della
contadina.
napoletana,
tradizione
Secondo il meteo questo è il periodo più freddo dell’anno e un
piatto caldo è ciò che ognuno cerca per riscaldarsi nelle
fredde sere passate in casa. Prepararlo non è molto
difficile:basta entrare in un supermercato e, crisi
permettendo, scegliere i prodotti che più ci piacciano per
cucinarli in tutta tranquillità.
Molti però hanno dimenticato che non sempre è stato così
facile soddisfare il proprio appetito, fatto noto soprattutto
a chi proviene da una famiglia dal retaggio contadino. In
inverno, all’interno delle famiglie contadine, infatti, ci si
accontentava di ciò che l’orto offriva in questo periodo.
Di certo non si poteva contare sulla varietà e abbondanza
tipica dei raccolti estivi e autunnali, ma i prodotti che la
natura portava sulle tavole erano gustosi e nutrienti,
perfettamente adatti ad affrontare l’irrigidimento climatico.
Uno dei prodotti un tempo maggiormente diffusi sulle tavole
contadine era il cavolo, ricco di vitamina C, acido folico,
fibre, potassio, alcune sostanze particolari con effetto
antitiroideo, e protettivo contro i tumori intestinali. Il
cavolo è un alimento molto saziante e povero di grassi, quindi
molto utile in un’alimentazione ipocalorica, inoltre apporta
fibre ricche di cellulosa, utili al corretto funzionamento
dell’intestino. Il nome scientifico del cavolo è “Brassica
Oleracea” e fa parte della famiglia delle Crucifere. Le
varietà coltivate sono numerosissime e di forme differenti tra
loro: cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo rapa,
broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo nero, e molte altre.
Nel territorio della regione Campania, soprattutto nella zona
dell’Acerrano-Nolano, esiste una particolare varietà di
cavolo, la cosiddetta “torzella”, una delle più antiche che si
siano sviluppate nel bacino del Mediterraneo, come dimostra
anche l’altro nome con cui è conosciuta “cavolo greco”, cui si
accompagna anche il dialettale “torza riccia”. Presenta foglie
carnose ricce, di colore verde scuro, ed è molto e resistente
al freddo. I germogli vengono raccolti per essere consumati
sia allo stato fresco che cucinati nelle appetitose ministre
tipiche della cucina tradizionale napoletana, come la minestra
maritata. La “torzella” è ottima anche in estate, gustata dopo
una breve cottura, con il pomodoro San Marzano, ma viene anche
utilizzata crudo in insalate o per guarnire pietanze in
combinazione con frutti di mare.
Simone Ottaiano
[email protected]