`PREVENZIONE CLINICA DEL BAMBINO
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`PREVENZIONE CLINICA DEL BAMBINO
PATOLOGIE OCULARI • LA VISTA E L’APPRENDIMENTO DEL BAMBINO Leggere, scrivere, seguire le lezioni alla lavagna, sono tutte operazioni che coinvolgono la vista del bambino. Se un problema c’è, va individuato in tempo, così si eviteranno eventuali difficoltà d’apprendimento e la loro interferenza con i risultati scolastici. L’apprendimento a scuola è facilitato se entrambi gli occhi funzionano al meglio. Non vederci o vederci male rallenta molto l’attenzione dello studente. La visione è la modalità sensoriale che fornisce la maggior quantità di stimoli al cervello e che, nel bambino, svolge un ruolo primario nel suo sviluppo senso-motorio, nella sua relazione con l’ambiente e nella sua crescita sociale e culturale. • L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE DELLA VISTA Nonostante questo, purtroppo, l’attenzione per la salute degli occhi è ancora scarsa. Chi vede male, studia meno. Ma come si fa a stabilire se è questione di voglia o c’è qualcosa sotto? Prima di tutto bisogna valutare la familiarità con i disturbi visivi: se un genitore soffre di miopia, ipermetropia e astigmatismo è probabile che anche i figli ne soffrano. L’unico modo per accertarlo è sottoporre i propri figli a controlli mirati: visite regolari dall’oculista permettono di evidenziare problemi comuni e molto diffusi come miopia, ipermetropia, astigmatismo e anche strabismo o altri disturbi più gravi come la cataratta congenita. ALLERGIE RESPIRATORIE: Test e Diagnosi L’allergia rappresenta una delle più importanti patologie croniche: le ultime stime relative alla popolazione italiana parlano di una prevalenza del 30% e il fenomeno tende a crescere ancora. Alcuni dati importanti giungono da studi epidemiologici sulla popolazione infantile dove la rinite allergica è in crescita con una media del 10% e, in particolare, l’asma con valori che superano il 10% in alcuni centri urbani. Le Associazioni scientifiche a livello mondiale concordano sul fatto che l’unica vera arma per contrastare l’allergia sia la prevenzione e, di conseguenza, la diagnosi precoce per evitare che l’allergia si manifesti con una sintomatologia grave e problemi ricorrenti. La primavera, per l’appunto, costituisce un appuntamento molto fastidioso per gli allergici, in quanto, si manifestano le più classiche e note allergie respiratorie: sternuti, prurito nasale, tosse e talvolta anche asma e, frequentemente, congiuntivite. Queste allergie insorgono quando i pollini di alcune erbe (Graminacee e, in alcune zone del Sud, la Parietaria, della famiglia delle Urticacee) o di alcuni alberi (Olivo, Betulla, ecc.) vengono emessi in atmosfera onde garantire la riproduzione ed il perpetuarsi della specie vegetale. Questi pollini, una volta depositatisi sulle congiuntive o sulle mucose nasali o bronchiali delle persone, liberano molto rapidamente il loro contenuto proteico e, se il soggetto è allergico, si innescano le reazioni citate in precedenza. Il di POLIAMBULATORIO (Autorizzazione all’esercizio n. 2009/102212 del 09 marzo 2009) Direzione Sanitaria: dr. Luciano Scaggiante PROROGATA FINO AL 31/03/2013 OTTOBRE - DICEMBRE 2012 PREVENZIONE CLINICA DEL BAMBINO Prove Allergiche euro 50,00 Per aderire alla Campagna “PREVENZIONE CLINICA DEL BAMBINO”, chiama subito Bissuola MEDICA e comunica all’atto della prenotazione il seguente Codice: PRCL2013 Orario di apertura: dal Lunedì al Venerdì h. 8.30 - 12.30 h. 14.30 - 20.00 Via Enrico Caviglia n. 1-3 Visita Oculistica euro 50,00 UNA PARTICOLARE ATTENZIONE PER LA SALUTE DEI BAMBINI Visite Specialistiche ad euro 50,00 (laterale di via Bissuola, di fronte all’Istituto Berna) 30173 Mestre - Venezia Tel. 041.615759 Sito: www.bissuolamedica.it E-mail: [email protected] Tel.: 041.615759 PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE I problemi muscoloscheletrici del bambino in crescita sono diversi da quelli di un adulto, così come lo è la risposta ai traumi, alle infezioni e alle deformità. A volte, quello che appare in prima battuta come un’anomalia è invece una semplice variazione del processo di crescita e si risolve spontaneamente con il tempo, così come molte condizioni sono uniche dell’infanzia e non si possono verificare nella vita adulta. Il compito del medico, specialista in ortopedia o fisiatria, è di diagnosticare e curare i problemi muscoloscheletrici dei bambini, quali per esempio le anomalie degli arti o della colonna vertebrale osservati alla nascita o più tardi (piede torto del neonato, scoliosi, dismetrie degli arti, e così via), le anomalie della deambulazione, i traumi ossei, le infezioni ecc. • LA SCOLIOSI La scoliosi è una alterazione morfologica della colonna vertebrale sui 3 piani dello spazio che si evidenzia con una curvatura laterale anomala: per alcuni pazienti affetti da questa problematica è necessaria una terapia, mentre per altre, in cui la curvatura è minore, è necessaria soltanto una visita medica periodica di controllo. Su 1.000 bambini, da tre a cinque sviluppano una scoliosi abbastanza seria da richiedere un trattamento con ginnastica correttiva e/o corsetto. La scoliosi idiopatica degli adolescenti (provocata cioè da cause sconosciute) è il tipo più frequente e si verifica dopo i 10 anni e si rileva che le ragazze sono maggiormente a rischio. La patologia può essere ereditaria, quindi se un bambino ha un genitore, un fratello o una sorella affetto da scoliosi idiopatica dovrebbe farsi controllare regolarmente dal medico di famiglia o da uno specialista in ortopedia o fisiatria. Questa forma può anche verificarsi nei bambini di età inferiore ai 10 anni, ma è sicuramente molto più rara: CAUSE • PIEDE PIATTO In una percentuale variabile dall’80 all’85 per cento la causa è sconosciuta: in questo caso si parla di scoliosi idiopatica. Prima di diagnosticare questa forma, il medico cerca altre possibili cause, come una lesione o cause genetiche. Le cause della curvatura si dividono in non strutturali e strutturali. Scoliosi non strutturale (funzionale). La spina dorsale è strutturalmente normale, ma presenta una curvatura temporanea che si modifica nel tempo. Questa tipologia è causata da condizioni esterne al rachide: come la differenza nella lunghezza delle gambe, spasmi muscolari o malattie di natura infiammatoria come il colon irritabile. La cura prevede la correzione del problema primario. Scoliosi strutturale. Si tratta di una curvatura definitiva su cui i medici intervengono in maniera diversa a seconda del paziente: a volte fa parte di un’altra sindrome o malattia, come ad esempio la sindrome di Marfan, una malattia ereditaria del tessuto connettivo. In altri casi invece è una malattia autonoma. La scoliosi strutturale può essere idiopatica oppure causata da: malattie neuromuscolari, malformazioni neonatali, lesioni, disturbi metabolici, malattie del tessuto connettivo o da disturbi reumatici. Il piede piatto è la causa più frequente di visita ortopedica o fisiatrica pediatrica, le visite riguardanti il P.P. sono stimate intorno al 40%. Nonostante la maggior parte dei casi sia benigna e scompaia con l’età è importante non sottovalutare il problema poiché è possibile riscontrare patologie più gravi ed evolutive (fusione tarsale, astragalo verticale, piede piatto doloroso, scafoide bipartito). Tutti i bambini nei primi anni di vita presentano un piede piatto con il retropiede valgo. Questo è dovuto a un’immaturità del sistema muscolo-scheletrico che non si è ancora adattato all’appoggio. Questo tipo di piede piatto viene definito piede piatto lasso infantile fisiologico e di norma ha una correzione spontanea con la crescita entro gli 8-9 anni e non necessita quindi di alcun trattamento. Il piede piatto evolutivo, invece, consiste in un cedimento dell’arco interno e di un alterato rapporto fra le varie ossa del piede, in particolare vi è uno scivolamento dell’astragalo sul calcagno. Questo tipo di piede piatto viene diagnosticato, oltre che con una visita, con delle radiografie in carico. Fino all’età di 9/10 anni può essere tentata una terapia con plantari. Se dopo questa età vi è una evoluzione in peggioramento riconosciuta attraverso successive visite e radiografie e presenza di sintomatologia dolorosa, vi è la possibilità della correzione chirurgica che viene effettuata di norma tra gli 8 e i 13 anni. • GINOCCHIO VALGO E GINOCCHIO VARO Nei bambini le deformità angolari degli arti inferiori costituiscono un’importante preoccupazione per i genitori sebbene la loro evoluzione è quasi sempre benigna. Le patologie angolari vengono chiamate ginocchio varo e ginocchio valgo: nel ginocchio varo le gambe hanno l’aspetto di due parentesi e le ginocchia non si toccano, viceversa nel ginocchio valgo, detto comunemente “ginocchio a x”, le ginocchia si toccano e i piedi sono lontani l’uno dall’altro. Nei primi anni di vita vi è un passaggio graduale dal ginocchio varo al ginocchio valgo; l’ortopedico o il fisiatra deve quindi escludere condizioni patologiche come tibia vara infantile, rachitismo, e così via, e valutare che l’attuale allineamento degli arti inferiori del bambino sia fisiologico per l’età. Il bambino nasce con il ginocchio varo, si allinea circa all’età di 20 mesi e in seguito sviluppa un ginocchio valgo che è molto più evidente tra i due-tre anni. Solamente in casi rari e patologici occorre individuare la malattia di base, e intervenire con presidi ortopedici o eventuale correzione chirurgica. • La scoliosi idiopatica infantile a insorgenza precoce si verifica nei bambini di età inferiore ai tre anni. • La scoliosi idiopatica giovanile si verifica nei bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Visita Ortopedica o Fisiatrica euro 50,00 Approvazione Ordine dei Medici di Venezia - Consiglio del 19.09.2012 • PIEDE VARO Il metatarso varo, o addotto: le ossa al centro del piede curvano verso il corpo. CAUSE: Il metatarso varo si crede possa verificarsi a causa della malposizione del bambino all’interno del grembo materno. Questa è una malattia relativamente comune che colpisce circa un neonato ogni 1.000-2.000. SINTOMI: La parte anteriore del piede è piegata verso l’interno. La parte posteriore del piede e le caviglie sono normali. Con un piede torto, che è una deformità diversa, il piede sarà rivolto verso il basso e la caviglia girata verso l’interno.