I CAPOSTIPITI DELLA RAZZA

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I CAPOSTIPITI DELLA RAZZA
I CAPOSTIPITI DELLA RAZZA BOXER
Tratto da "IL BOXER" di Mario Confalonieri - ed. PAN 1947
... il boxer comparve ufficialmente per la prima volta sul ring delle esposizioni nel
1895, a Monaco di Baviera. Gli organizzatori aprirono allora una « classe di saggio per
boxer» e vi fu iscritto un solo soggetto, che rispondeva al nome di Flocki, il quale,
ebbe l'onore di avere il numero uno del Libro Origini del Boxer Club di Monaco,
Come dimostra una fotografia di Flocki, che riproduciamo, si tratta di un esemplare tigrato, molto scuro,
con l'anteriore e quasi tutta la testa bianchi. Guardandolo oggi, ci appare difettoso soprattutto nel
posteriore, privo della maschera, ma con una testa tipica.
Nel 1896, anno di fondazione del primo Boxer Club, fu organizzata una mostra speciale, a cui
parteciparono 50 soggetti, abbastanza omogenei.
Due soli cadevano eccessivamente nel tipo bulldog e avevano perfino un orribile naso fesso.
Quattro di questi boxer del 1896 dovevano a vere un influsso decisivo sulla razza.
Tutti gli altri hanno avuto una parte secondaria e i loro discendenti sono scomparsi o sono stati assorbiti
dalla corrente di sangue principale.
Nella tavola illustrata «I capostipiti del boxer» abbiamo raffigurato i soggetti che diedero inizio alla razza,
Al n. 1 troviamo il Bullenbeisser quale si presentava verso il 1870.
Al n. 2 sono i bulldog inglesi Crib, e Rosa appartenenti al signor H. Brown (1860).
Come si vede in quell’epoca il bulldog era ben diverso da quello che attualmente troviamo sui ring delle
esposizioni inglesi e continentali.
Al n. 3 abbiamo il primo campione boxer: Camp. Blanka von Angertor che ebbe il numero 4 nel Libro
Origini e che era figlia di un Bulldog e di un Bullenbeisser. Blanka, unita a un boxer, ebbe il merito di
mettere al mondo Meta von der Passage 30, che è la vera madre di tutti i boxer attuali. Piccola di taglia,
insellata dalle frequenti maternità, con la mandibola insufficiente, trasmise tuttavia alla sua
numerosissima figliolanza il tipo della razza.
Al n. 4 della nostra tavola è rappresentata Meta e ai n. 5 e 6 due suoi figli, rispettivamente Hugo von
Pfalzgau 85 e Camp. Gigerl 113. Il primo (nonostante il suo posteriore mediocre e il suo corpo poco
distinto) ha dato gran vigore al miglioramento del boxer fulvo, Il secondo, anch'esso sostanzioso, ma
poco elegante, è un capostipite dei tigrati. Entrambi erano figli di Flocki, che fu spesso unito a Meta.
Hugo, tra i molti figli, uno ne ebbe gloriosissimo: Camp. Kurt von Pfalzgau 481 (il n. 7 della nostra
tavola). Con lui il boxer prende le caratteristiche volute: la testa tende alle proporzioni esatte, il corpo
diventa elegante, il posteriore migliora.
L'altro celebre prodotto di Flocki e Meta, Camp. Gigerl fu il padre di Camp. Rigo von Argentor 299,
rappresentato al n. 8 della tavola. Rigo, la cui testa era inferiore a quella di Kurt, aveva però un corpo
molto raccolto e a lui si deve la forma quadrata del boxer odierno.
Ma il balzo innanzi della razza fino alla perfezione dei campioni del nostro tempo, fu data da un figlio di
Kurt: l'indimenticabile Camp. Rolf von Vogelsberg 1183 (n. 9 della tavola).
Tigrato, dal corpo bellissimo e dalla testa tipica (a cui si poteva chiedere soltanto un po' più di mandibola)
egli fu un razzatore eccezionale, che trasmise i migliori caratteri del boxer alla sua progenitura.
Il principale storico della razza, F. v. M. Stockmann, ha scritto di lui: « La sua nascita dette impulso al
tigrato, che pareva allora soppiantato dal fulvo.
Rolf fu uno dei migliori boxer della sua epoca. Aveva un'altezza di 59 centimetri. La testa, le spalle, le
zampe, il posteriore, la posa erano meravigliosi. Il sangue di Rolf dette un nuova direzione alla razza e
ancor oggi i suoi discendenti sono marcati dalla sua tipica macchia bianca alla nuca e al muso».
Di questo cane gli storici francesi del boxer, C. Ruff e J. Batot, hanno scritto: «Se mai un boxer ha avuto
la pronunciatissima potenza individuale di trasmettere la propria individualità, e soprattutto le proprie
qualità predominanti, questo fu Roll von Vogelsberg. In ciò gli possono essere paragonati soltanto il suo
avo Hugo von Pfalzgau e suo figlio Rolf von Vogelsberg ».
Mentre Rolf trionfava tra i tigrati, aveva quale unico rivale il fulvo Camp. Milo Von Eigelstein 1921 (n. 11
della tavola), dall'ottimo corpo, ma dal muso un po’ appuntito e dal labbro insufficiente, difetti che
trasmetteva alla sua numerosa e gloriosa progenitura, come lo vediamo nella fotografia di suo figlio
Sieger Tasso 'Von der Spree 4450 (n. 12 della tavola).
Da Rolf von Vogelsberg doveva nascere, durante la prima guerra mondiale, il campionissimo del
dopoguerra: Camo. Rolf Walhall 3091 (n. 10) un tigrato che sorpassò ogni competitore.
Marcato dal segno bianco paterno sul muso e sulla nuca, il corpo di questo soggetto eccezionale era
magnifico. La sua incollatura e la sua distinzione, unite alla forza e alla sostanza, non avevano uguali.
Le sue qualità di riproduttore, anche ad un'età molto avanzata, compensarono l'allevamento tedesco dalla
perdita dei suoi fratelli esportati in paesi lontani.
Quasi tutti i campioni odierni, discendono da Rolf Walhall. A lui si deve miglioramento della razza, dopo la
fine della prima guerra mondiale, a lui si deve soprattutto l’aumento della taglia.
Per completare la nostra tavola «I capostipiti del boxer» abbiamo riprodotto anche il glorioso antenato
Flocki (n. 13).
«I capostipiti del boxer»
n.
1
BULLENBEISSER
n.
2
Bulldog inglesi CRIB e ROSA
n.
3
CAMP. BLANKA VON ANGERTOR
n.
4
META VON DE PASSAGE
n.
5
HUGO VON PFALZGAU
n.
6
CAMP.GIGERL
n.
7
KURT VON PFALZGAU
n.
8
RIGO VON ANGERTOR
n.
9
CAMP. ROLF VON VOGELSBERG
n. 10
CAMP. ROLF WALHALL
n. 11
CAMP. MILO VON EIGELSTEIN
n. 12
n. 13
FLOCKI
TASSO VON DER SPREE