Fiji: magia dei mari del Sud
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Fiji: magia dei mari del Sud
Fiji: magia dei mari del Sud di Paolo Correr C Atmosfere incantate di isole lontane dove vive un popolo che sembra aver raggiunto una perfetta simbiosi con la natura ’era una volta un magnifico popolo di marinai che viveva lontano lontano…. Questo poteva essere l’incipit di una favola d’altri tempi. Esso può essere però ben adattato ai tempi nostri e nelle prossime righe cercherò di spiegare il perché. Ricominciamo. Esiste un magnifico popolo di marinai che pur vivendo lontano da noi è sicuramente raggiungibile: sono i figiani. La storia di questo popolo geograficamente ubicato ai confini fra la Melanesia e la Polinesia è già di per se una saga della storia della navigazione, ma procediamo con ordine. Il viaggio per recarsi a Fiji è sicuramente lungo e non esistono voli diretti. Ci sono però una gamma di possibilità che variano a seconda del tempo a disposizione di chi viaggia. C’è chi vuole andare subito lì e allora sceglierà uno dei voli offerti da varie compagnie che limitano al massimo la sosta negli aeroporti intermedi, per raggiungere il mitico arcipelago con un viaggio di una trentina di ore tutto compreso; oppure chi, avendo più tempo, preferisce approfittare dell’occasione per fermarsi strada facendo e visitare anche qualcuna delle mete, già esse lontane, che si presentano lungo il viaggio. Opportunamente pianificato, un viaggio di questo genere è meno stancante di quanto si pensi e non più costoso di una vacanza fatta utilizzando nei nostri mari una barca a motore (carburante, ormeggi, ristoranti che in stagione sono cari arrabbiati, ecc. ecc.). E’ molto importante scegliere bene il periodo dell’anno e fare un po’ di “shopping”, utilizzando internet, fra le offerte delle varie compagnie aeree. Personalmente, preferisco raggiungere d’inverno le mete tropicali ma in questo caso, oltre al fatto che chi sceglie può essere condizionato dal proprio lavoro che magari lo costringe obbligatoriamente al mese di agosto, va tenuto conto anche della stagione dei tifoni che periodicamente transitano da queste parti e che, nella migliore delle ipotesi, ci rovinerebbero la vacanza. La guida Lonely Planet specifica che fermo restando che la meta è eccellente anche d’inverno, il periodo migliore per raggiungerla è forse “da maggio a ottobre, quando le temperature sono più fresche, piove meno ed è inferiore anche il tasso di umidità; in quest’epoca, inoltre, è più raro il rischio di cicloni tropicali”. Non avendo a diposizione tantissimo tempo, ho scelto di arrivare nell’arcipelago volando da Roma ad Abu Dhabi, da Abu Dhabi a Melbourne ed infine da Melbourne a Fiji, atterrando all’aeroporto internazionale di Nadi, sull’isola luglio-agosto 2016 33 di Viti Levu, ove si trova anche la capitale Suva. Dall’aeroporto ci siamo trasferiti al Sofitel di Port Denarau per una giusta giornata di sosta che ha permesso un parziale recupero del fuso; ricordiamo, infatti, che laggiù l’orologio va spostato di 11 ore, ovvero quando a Roma è mezzogiorno lì sono le 23. Inoltre, anche se l’isola maggiore non presenta le stesse caratteristiche bellezze naturali estreme delle isole minori, tuttavia si può considerare che da essa si può partire per alcune delle escursioni più interessanti. Inoltre, strutture quali il Sofitel o l’Outrigger, situato a circa un’ora e mezza da Port Denarau, sulla costa sud occidentale dell’isola, meglio si prestano, rispetto ad altre strutture ubicate in isole più piccole, ad una vacanza per famiglie con bambini. Entrambi i complessi sono infatti particolarmente attrezzati allo scopo, consentendo quindi anche ai genitori di “ricaricare le batterie”. Alle attività per i bambini vengono infatti affiancate quelle per adulti, con intrattenimenti di vario genere e centri benessere di prim’ordine, per il massimo rilassamento. Ma tornando a Port Denarau, esso costituisce il punto di partenza per memorabili spedizioni organizzate di pesca d’altura e di immersione e come tale merita un’attenzione a parte. Ma sicuramente, per avere un’esperienza figiana veramente completa, non possiamo non recarci a visitare le isole minori che si trovano a poche ore di navigazione da Viti Levu: le Mamanuca e le Yasawa. Per farlo, una delle soluzioni migliori è rappresentata dalla piccola nave Fiji Princess dell’organizzazione Blue Lagoon (www.bluelagooncruises.com): e di una vera principessa si può parlare. L’unità che misura 55 metri di lunghezza per 15 di larghezza ed ha un pescaggio di 4,5 metri, è un catamarano molto marino che stazza 1.258 tonnellate. Esso può ospitare sino ad un massimo di 68 passeggeri in 34 cabine di diversi formati. L’equipaggio, 28 membri, merita un discorso a parte. Qualche riga sopra abbiamo parlato di un popolo di marinai; ecco, proprio guardando con occhio allenato al modo in cui l’equipaggio della Fiji Princess si è comportato in ogni circostanza è nata questa convinzione. Dal comandante agli altri ufficiali, sino all’ultimo dei marinai e degli steward, il comportamento è sempre stato impeccabilmente professionale: che si trattasse di dirigere con precisione l’im- 34 luglio-agosto 2016 Le navi da crociera si affacciano frequentemente nelle acque dell'arcipelago; in apertura, la bandiera della Marina Mercantile di Fiji barcazione tra i reef che circondavano le isole e che costituirono l’incubo dei primi europei che si trovarono a navigare da queste parti, come di traghettare gli ospiti a bordo sulle varie isolette, mediante le imbarcazioni di servizio, come pure di prendere una boa in presenza di un venticello fresco… tutti, ripeto tutti, hanno dato sempre prova della massima professionalità e dimestichezza con il proprio lavoro. Il “bonus” inatteso, però, è stato rappresentato dallo spirito con cui questo lavoro veniva fatto: non credo di avere mai incontrato un popolo più felice! E non si trattava di un atteggiamento; perfino il cuoco, che stava curando un caratteristico barbeque sulla spiaggia, preparando i carboni necessari nel caldo che è lecito attendersi ai tropici, lo faceva con il sorriso sulle labbra, canticchiando e danzando mentre evoluiva attorno alle braci con splendidi pesci appena pescati. Queste e tante altre situazioni che adesso sarebbe troppo lungo riportare, si sono stampate fra i miei ricordi più belli di un viaggio che già di per se si presentava come “il Gli ospiti sbarcano dal Fiji Princess, salutati con calore tutto figiano dal personale di bordo luglio-agosto 2016 35 La plancia ipertecnologica del Fiji Princess viaggio della vita”. Le brevi crociere del Fiji Princess si possono sviluppare per 3, 4 o 7 giorni. Chi opta per quest’ultima soluzione parte da Port Denarau e ivi ritorna. Gli altri, a seconda di quando si trovano ad imbarcare o sbarcare, possono dovere raggiungere la piccola nave mediante imbarcazioni veloci che li vengono a prelevare o a depositare a Port Denarau, per poi spostarsi dove in quel momento si trova l’unità principale. L’atmosfera a cui ho già fatto cenno permea la vita di bordo ed è una piacevole sorpresa accorgersi di come tutti ci salutino con entusiasmo a tutte le ore del giorno con il tipico “Bula!” che vuol dire salve ma è anche una sorta di “che la salute sia con te!” profondamente sentito. Esistono anche le canzoni “Bula” che si cominciano ad udire sin dall’arrivo in aeroporto ed echeggiano poi in alcuni numeri folcloristici a cui si può avere la fortuna di assistere durante qualche escursione presso i villaggi che si trovano su alcune delle piccole isole che la nave ci permette di raggiungere. Alcuni di essi, notiamo, portano ancora le cicatrici dell’ultimo tifone, di livello 5, che ha colpito la località tra febbraio e marzo scorsi, ma non ha piegato né la dignità né voglia di reagire né la felicità di vivere dei locali. Navigando fra queste isole, diamo fondo, via via, in varie località; la prima è l’isola di Monuriki e, all’improvviso, ci accorgiamo di essere in un film… sì, perché riconosciamo in maniera inequivocabile il set di “Cast away” mirabilmente interpretato da Tom Hanks. L’isola è piccola e c’è solo quella spiaggia, tutt’ora incontaminata e fare il bagno lì con il tramonto che incombe è un’esperienza unica. Non è possibile descrivere tutte le isolette che si incontrano ma per dare un’idea della crociera, è il caso di ricordarne almeno le tappe: il mattino dopo, snorkeling in mezzo al mare, Monuriki, l'isola dove si è girato il film “Cast away” di Robert Zemeckis interpretato da Tom Hanks 36 luglio-agosto 2016 sul reef Mouva, per poi proseguire verso nord e andare alla fonda nelle ridossatissima baia di Soso. Qui, oltre allo snorkeling che faremo anche nella vicina baia di Cuvu, si presenterà l’opportunità di visitare un villaggio. Poiché il tempo si è guastato, si decide di tornare poi a Port Denarau per prelevare i nuovi ospiti, anziché farci raggiungere qui. Da Port Denarau si dirige quindi per andare alla fonda tra Waya e Wayasewa dove si fa un po’ di snorkeling. Ci si trasferisce quindi in uno dei posti più belli del mondo, quello che ha dato il nome alla compagnia a cui appartiene l’imbarcazione: la laguna blu! Situata in un passaggio ridossato tra le isole di Matacawa e di Nanuya è un posto che lascia senza fiato. Qui sono presenti tutti gli elementi che possono alimentare il tipico sogno dell’isola tropicale: il mare in tutte le sfumature di blu e di turchese, la spiaggia bianca con le palme che si piegano sulla riva e a cui si può ormeggiare la barca con un cavo alla lunga, paesaggi subacquei indimenticabili, la pace diffusa e la tranquillità di un ridosso sicuro per la piccola nave. Ma per concludere una vacanza speciale non abbiamo ancora finito, e il giorno dopo ci spostiamo a Sawa-i-Lau, ove, scesi a terra, a pochi passi dalla riva, possiamo calarci a fare il bagno in una grotta ricolma di acqua dolce, stranamente fresca per quei climi. L’atmosfera è a dir poco surreale. Su 330 isole, solo 106 sono abitate e più o meno tutte rispondono alla descrizione che di esse ci ha fatto Mark Twain nel suo “Seguendo l’equatore”: “ Ieri siamo passati vicino a un’isola con le tipiche caratteristiche delle Fiji: una larga fascia di bianca sabbia corallina attorno all’isola; bordata da una graziosa frangia di palme inclinate e capanne indigene annidate tra i cespugli; quindi un’altura foderata di vegetazione tropicale; e sullo sfondo ruvide e pittoresche montagne.”Vediamo quindi che le nostre impressioni sono state condivise da ben più autorevoli penne sin da molto tempo fa. Le isole rappresentano la parte emersa di imponenti scogliere coralline e come sott’acqua è presente un trionfo di vita, così sulle terre emerse, ove 126 specie di uccelli nidificano mentre 3.000 specie vegetali, delle quali circa un terzo endemiche, sottolineano con la loro Le barche sono sempre presenti nella cultura figiana. Questo dipinto sovrasta la porta della chiesa del villaggio di Soso, nelle isole Yasawaa Un mercatino spontaneo offre i prodotti dell'artigianato locale a Soso luglio-agosto 2016 37 presenza la ricchezza botanica determinata dalla coesistenza di abbondanti precipitazioni e suoli vulcanici molto fertili. I figiani sono gli eredi di popoli la cui origine più remota si pensa essere in Indonesia. La loro struttura sociale si basa su di un’aristocrazia trasmessa di padre in figlio che si giovava di elaborate cerimonie di cui ancora esistono tracce. Non c’è più traccia invece, per fortuna, dei riti sanguinari ( sacrifici umani, antropofagia…) che hanno caratterizzato il passato di queste popolazioni sino all’inizio del XIX° secolo, qui come in buona parte della Polinesia (Ricordiamo come il comandante Bligh, quello del Bounty, per intenderci, battezzasse queste isole “Le isole dei cannibali”). Le isole Fiji risultano un paradiso per lo snorkeling 38 luglio-agosto 2016 È difficile capacitarsi di come vicende tanto truculente quali quelle attraversate da questo popolo siano state capaci di produrre, come risultato, un gruppo etnico così sereno. Le Fiji sono indipendenti dal 1970 e il loro piccolo esercito ha acquistato notorietà per essere stato, ed essere, presente in molte missioni internazionali di pace. Attualmente, la prima voce dell’economia è rappresentata dal turismo, che si basa su di un’efficiente rete alberghiera e in tutti i servizi che da essa sono derivati. La cucina tradizionale è analoga a quella di altre destinazioni della Polinesia e si basa soprattutto sul taro, sulla manioca e sulle patate dolci che vengono variamente abbinate al pesce e alla carne. Meritano di essere provati i piatti prediletti dai locali di stufati in latte di cocco o fritti. A bordo del Fiji Princess, come altrove, i piatti locali si alternano con quelli internazionali e della tradizione indiana. L’unico guaio, se così può essere definito, è costituito dall’adozione, a bordo, dei cinque pasti all’inglese; il guaio è che volendo, ognuno di essi può rappresentare un vero e proprio banchetto, non uno spuntino! Si rischia che anche facendo grandi nuotate, al ritorno dal viaggio la bilancia si senta un po’ offesa per i nuovi dati che le tocca registrare. Per quanto attiene lo shopping, da consigliare alcuni prodotti dell’artigianato locale e per i collezionisti, alcune bellissime conchiglie (assicurarsi però che non siano specie protette perché quelle non possono né essere esportate, né essere fatte entrare in Italia). Pur esistendo A beneficio dei turisti si prepara una variante locale di barbecue un’attiva industria tessile, bisogna stare attenti perché molti degli oggetti di questo genere sono importati dall’Australia o da altri Paesi. Molto buoni tutta una serie di prodotti di bellezza i cui componenti di base e i cui profumi sono quelli naturali che si trovano sulle isole. Per l’accesso a Fiji basta un passaporto in corso di validità, con scadenza non anteriore ai sei mesi. L’inglese è la lingua ufficiale ed è parlata e compresa praticamente dappertutto. Nelle isole Fiji si possono coltivare tutte le attività collegate al mare: la navigazione, la vela, la pesca più o meno d’altura (è mettendo in acqua una piuma da una barca che ci portava a terra dalla nave che in pochi minuti abbiamo catturato un piccolo tonno!), l’immersione. Ma in un posto del genere, ritengo che l’attività principale debba consistere nel godersi le bellezze naturali in perfetto rilassamento. Non è difficile, posso assicurarlo. Anche senza metterci molta buona volontà, basterà seguire le indicazioni quotidiane del personale della nave che ogni giorno ci porterà a fare dello snorkeling in posti diversi, alternando quest’attività con il semplice stare sdraiati su spiagge dorate fra un’immersione e l’altra. I più sportivi potranno anche interrompere i propri ozi con un po’ di kayak o di pagaia dalla tavola per sentirsi meno in colpa mentre si divora uno di quegli ottimi pesci appena pescati dai marinai della nave. Molti italiani scelgono Fiji per il loro viaggio di nozze e visitando l’arcipelago non c’è da biasimarli. Quello che è certo è che la destinazione è quanto mai valida e interessante anche per chi non è più un novello sposino! Canzoni Bula offerte ai clienti di un negozio di artigianato locale Preparazione della Kava, la tradizionale bevanda fijiana Moderne sculture ripercorrono i sentieri di un inquietante artigianato millenario all’interno dell’Outrigger Resort luglio-agosto 2016 39