H - CSA - parte tecnica - BIONDO

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H - CSA - parte tecnica - BIONDO
Capitolato Speciale di Appalto – Parte Tecnica
CAPITOLATO TECNICO
“A” - GENERALITA’
L'esecuzione dei lavori deve avvenire a regola d'arte secondo quanto richiesto dal presente Capitolato e dai
documenti costituenti il progetto.
La forma e le dimensioni delle opere risultano dagli schemi progettuali, e dalle descrizioni dell'elenco prezzi,
salvo quanto può essere precisato dalla Direzione Lavori in corso d'opera, per l'esatta interpretazione del
progetto e dei dettagli costruttivi.
Per tutte le opere è fatto obbligo all'Appaltatore di rilevare e controllare, a propria cura e spese, la
corrispondenza in loco delle dimensioni delle opere esposte in progetto o richieste dalla Direzione Lavori.
L'Appaltatore riconosce che l'eventuale insufficienza di dati, di elementi descrittivi e di istruzioni nei
documenti contrattuali, così come inesattezze, indeterminazioni o discordanze di elementi grafici imputabili
alla Committente od al progettista, non possono in alcun modo giustificare difetti, anomalie e arbitrarietà
di esecuzione o richieste di maggiori compensi da parte dell'Appaltatore, essendo preciso dovere di
quest'ultimo segnalare tempestivamente alla Direzione Lavori eventuali deficienze, divergenze, ostacoli, o
chiedere chiarimenti, restando l'Appaltatore in caso contrario unico responsabile della perfetta esecuzione
delle opere. Nessuna eccezione può in seguito essere sollevata dall'Appaltatore per propria errata
interpretazione del progetto o per insufficiente presa di conoscenza delle condizioni locali.
L'Appaltatore ha pure l'obbligo di apportare alle opere, nel corso di esecuzione, tutte quelle modifiche di
modesta entità ed in particolare spostamenti di apparecchi e di reti che potessero essere richieste dalla
Direzione Lavori o che si rendessero necessarie per l'esecuzione dei lavori, senza trame pretese per ulteriori
compensi rispetto al prezzo pattuito. L'Appaltatore ha facoltà di sviluppare i lavori nel modo che ritiene più
conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purché tale procedura, a giudizio
della Committente e della D.L., non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi
della Committente stessa.
“B” - INTERVENTI PREVISTI E MODALITA’ ESECUTIVE
•
INTERVENTO 1: Consolidamento perimetro sottotetto
Durante la riparazione di piccole lesioni visibili al livello del solaio di sottotetto, al di sotto dell’intonaco
lesionato furono riscontrate importanti dislocazioni murarie, determinate da locali “martellamenti” delle
travi di copertura e da una assai scarsa qualità della malta. Anche la “cornice prefabbricata” presente sulla
sommità muraria presentava in alcuni punti segni di rotazione verso l’esterno, indotta sia dalle “spinte”
dell’orditura minuta che dalla stessa geometria della cornice (con baricentro prossimo al lembo esterno
della muratura).
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In fase di ripristino urgente furono riparati i danni localmente presenti e posti in opera alcuni primi ritegni
“anti-ribaltamento” della cornice prefabbricata. In questa sede si prevede di mitigare le vulnerabilità
evidenziate (già localmente attivate dal sisma) su tutte le murature perimetrali sommitali. A tale scopo, si
prevede: (i) il consolidamento con rete e betoncino della parte sommitale della muratura (una fascia di
circa 70-80 cm tra solaio di sottotetto e copertura); (ii) il fissaggio delle travi di copertura alla muratura (con
piastre metalliche ancorate al betoncino); (iii) la posa in opera di ritegni “anti-ribaltamento” che fissano la
cornice prefabbricata al sottostante “betoncino armato”.
Al fine di evitare ulteriori danni alla muratura, causati dal martellamento dell’orditura principale, le travi
(capriate e cantonali) in appoggio al muro perimetrale vengono ammorsate alla muratura come da
dettaglio costruttivo.
L’intervento prevede, lungo tutto il perimetro:
-
esecuzione di foro ∅ 20 per una lunghezza pari a 60 cm, 1,5 m.
pulizia con compressore/aspirapolvere e lavaggio
inserimento di barra ∅ 16 (l=100 cm), piegata sotto la r.e.s per parte emergente
saturazione del foro ∅ 20 con malta colabile da inghisaggio (cementizia)
posa in opere di piatto 50x4 sagomato (precedentemente verniciato) e barre ∅ 6 presaldate al piatto in
officina, interasse 50 cm
posa in opera di rete elettrosaldata, sulle due facce, previa rimozione intonaco e lavaggio delle pareti
esecuzione di fori nella muratura e inserimento di barre ∅ 6 di ancoraggio (10 collegamenti/mq)
inghisate con malta tixotropica
applicazione a spruzzo o a pressione previa bagnatura delle superfici dello strato di betoncino, trattato a
frattazzo per ottenere una superficie regolare
rasatura della superficie esterna e successiva tinteggiatura con idropittura lavabile
e in corrispondenza degli appoggi delle travi e delle capriate di copertura:
- esecuzione di parte di intervento 1.1 (posa in opera della rete metallica e connessioni)
- posa in opera di elementi metallici sulle due facce della trave, saldati tra loro con angolo variabile e
verniciati a smalto
- collegamento dei piatti metallici alla trave principale mediante 4+4 viti mordenti (∅ 6) in acciaio zincato
- inserimento di 1+1 barra metallica ∅ 16 in foro (∅ 20) praticato nella muratura, risvoltata sulla parete
esterna per una lunghezza minima di 40 cm e saldata all'elemento metallico.
- completamento intervento 1.1 (applicazione betoncino)
•
INTERVENTO 2: Ripristino delle continuità murarie.
Come anticipato, una delle principali forme di vulnerabilità riscontrate nell’edificio è rappresentata dalla
presenza di numerose (quasi sistematiche) interruzioni della continuità muraria ad opera di cavedi, nicchie,
tracce per impianti, vecchie canne fumarie, etc. In molti casi, all’interno di tali “vuoti” sono presenti anche
elementi contenenti amianto.
Della sistematicità e della estensione di tali problematiche si è avuto modo di avere riscontro visivo diretto
durante i lavori di “ripristino urgente”, sulle pareti interessate da rimozioni di intonaco per la riparazione di
lesioni. L’attività scolastica in corso e la notevole estensione del problema, non hanno consentito di
effettuare, in questa sede, saggi che permettessero di rilevare l’esatta e puntuale situazione “sottoDott. Ing. Fabio Ferrini
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intonaco” per tutte le murature; si è potuto solo stimare con “rilevazioni non invasive” (termoriprese e
“battitura” delle pareti) la locale presenza di discontinuità nella struttura muraria portante (come restituita
nelle tavole di “localizzazione degli interventi”).
In sede di lavori, saranno rimossi gli intonaci nelle zone “con anomalie” e sarà ripristinata la continuità
muraria, in generale, con operazioni di cuci-scuci (previa eliminazione e smaltimento degli elementi di
tamponamento inefficaci, delle tubazioni, etc.). L’esatta estensione del “cuci-scuci”, così come eventuali
diversi interventi localmente più appropriati, potranno essere definiti dopo la rimozione degli intonaci; in
questa sede si stima (anche sulla base di quanto emerso durante i lavori di “ripristino urgente”) che circa il
50% delle superfici murarie su cui sono state riscontrate anomalie di superficie debba essere ripristinata
anche in profondità con operazioni di cuci-scuci; nei rimanenti casi, le anomalie si ipotizzano limitate alla
cortina superficiale, limitando l’intervento al rinzaffo e ripristino degli intonaci.
L’intervento prevede:
-
spicconatura e scrostamento di intonaco e spazzolatura delle superfici
rimozione di elementi strutturali e cernita del materiale di recupero da riutilizzare
rimozione di canne fumarie, tubazioni, etc presenti nei cavedi e relativo appropriato smaltimento
pulizia e lavaggio delle parti messe a nudo
ripristino della continuità muraria previa formazione di necessari ammorsamenti con materiale idoneo
ed omogeneo al preesistente
- rifacimento intonaco e tinteggiatura
•
INTERVENTO 3: Ammorsamento corpi aggiunti al fabbricato principale.
Come si può osservare dagli elaborati di rilievo strutturale, diverse porzioni di fabbricato sono state
aggiunte al corpo principale “storico” in epoca successiva al primo impianto. Saggi locali nelle zone di
confine (oltre ad alcune lesioni riparate durante i lavori di “ripristino urgente”) hanno permesso di
riscontrare la totale assenza di ammorsamenti tra le murature dei nuovi corpi con quelle originarie.
L’intervento si propone di mitigare gli effetti di tale discontinuità, realizzando un “incatenamento locale”
con “fiocchi” in fibra tra murature ortogonali e fascette in FRCM sui due paramenti per “distribuire” la
sollecitazione dei fiocchi. Nei (pochi) casi di murature poste nello stesso piano (non ortogonali), ci si limiterà
alla realizzazione delle sole fascette in FRCM.
I saggi effettuati per la determinazione della tipologia di muratura evidenziato la presenza di corpi aggiunti,
costituiti da pareti in mattone mattone doppio UNI ), non ammorsati al corpo di fabbrica principale (le cui
pareti sono in mattone pieno).
L’intervento prevede:
- preparazione della superficie con rimozione intonaco e parti inconsistenti della muratura, smussatura
degli spigoli, realizzazione di 3 fori verticali (lungo i giunti di malta, distanziati circa 20 cm l'uno
dall'altro), pulizia e lavaggio delle superfici ed eliminazione delle polveri e parti incoerenti prodotte con
la perforazione all'interno del foro mediante getti di aria compressa.
- regolarizzazione della superficie con apposita malta strutturale a base di calce (attesa di 48 ore)
- stesura di uno strato di malta a base di leganti idraulici e successiva posa in opera di un tessuto di
armatura in fibra di carbonio.
- posa in opera di un secondo strato di tessuto (con le stesse modalita') a ridosso dei fori su una superficie
pari a 50x50 cm.
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- inserimento di fiocchi in fibra di vetro (precedentemente sfioccati ad una estremita' per una lunghezza
di almeno 20 cm), sfiocchettatura dell'altra estremita' del fiocco (per una lunghezza di 20 cm) e
inghisaggio del foro e delle sfiocchettature come da dettaglio.
- rifacimento intonaco mediante rasatura con le malte previste per gli intonaci
I materiali da impiegarsi nelle diverse fasi devono essere compatibili tra loro secondo le specifiche fornite
dal produttore scelte dalla ditta appaltatrice ed approvati dalla D.L.
•
INTERVENTO 4: Collegamento tra membrature lignee di copertura.
I collegamenti tra le orditure lignee di copertura, ove mancanti, sono stati già realizzati nel corso dei lavori
di “ripristino urgente” (ove compatibile con i tempi di intervento e le risorse disponibili, oltre che con le
condizioni di accessibilità dei nodi da consolidare).
In questa sede si prevede il completamento di tale intervento, estendendolo ai nodi allora difficilmente
accessibili ed a quelli particolarmente complessi (con tre o più orditure localmente sovrapposte).
Per i nodi semplici si prevede:
- collegamento delle orditure secondarie mediante piatti preforati e verniciati a smalto e 4+4 viti
mordenti
- bloccaggio orditure secondarie/primarie con elementi lignei avvitati alla trave secondaria
e per i nodi complessi:
- travi collegate a due a due mediante una bandella preforata (50x3), una barra ∅12 di confinamento,
tesatura e serraggio.
- i collegamenti saranno da realizzarsi secondo le indicazioni che verranno fornite dalla d.l. in corso
d'opera in base alla geometria, alla disposizione delle travi e alla localizzazione del nodo.
•
INTERVENTO 5: Controllo e consolidamento pendinature controsoffitti e intradosso solai
(sfondellamenti).
A completamento degli interventi in progetto, si prevede un sistematico controllo delle pendinature dei
controsoffitti (previa rimozione dei pannelli di chiusura che saranno successivamente ricollocati in opera) e
dello stato dei sottostanti intonaci e intradosso solai, al fine di verificare eventuali incipienti problemi di
“sfondellamento”.
Eventuali pendinature inefficaci (lente o rotte) saranno integrate o sostituite. Eventuali porzioni di intonaco
non ben aderenti al supporto e/o su supporto instabile saranno rimosse e ricostruite; nel caso di incipienti
problemi di “sfondellamento”, saranno rimosse le cartelle di laterizio instabili e posta in opera una rete
porta-intonaco fissata ai travetti in latero-cemento.
In questa sede, non è evidentemente possibile una esatta localizzazione di questi interventi (eccetto lo
smontaggio dei pannelli per la verifica delle superfici nascoste che sarà sistematicamente estesa a tutte le
superfici); viene quindi forfettariamente stimata una lavorazione che sarà meglio definita in corso d’opera e
gestita economicamente nell’ambito delle modeste varianti gestibili dalla D.L. e/o delle somme a
disposizione dell’Amministrazione per imprevisti. Si prevede, tuttavia, che eventuali problemi di
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sfondellamento siano limitati ai solai delle zone terminali “nord” e “nord-est”, essendo stati gli altri
ricostruiti in tempi recenti.
L’intervento prevede:
- controllo delle pendinature di controsoffitto e dell’intradosso dei solai.
- sostituzione/integrazione delle pendinature non efficaci secondo le indicazioni della d.l..
- in presenza di eventuali intonaci de-coesi e/o cartelle di laterizio in condizioni precarie (possibili
“sfondellamenti”), rimozione delle parti instabili e rifacimento dell’intonaco
“C” - PRESCRIZIONI SULLE SINGOLE LAVORAZIONI
1. MATERIALI IN GENERE
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con
materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle
località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione dei
Lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate. Nel caso di prodotti industriali la
rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e
comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
Per quanto riguarda i materiali per uso strutturale vale inoltre quanto segue.
Tutti i materiali e i manufatti saranno sottoposti alle prove prescritte dalla legislazione vigente presso uno
dei laboratori autorizzati, al fine di ottenere la massima garanzia sulla stabilità delle opere.
L’esito favorevole delle prove non esonererà l’appaltatore da ogni responsabilità nel caso che, nonostante i
risultati ottenuti, non si raggiungano nelle opere finite i prescritti requisiti.
I materiali aventi le caratteristiche appresso specificate garantiscono la sicurezza e la durabilità dell’opera,
come previsto dalla norma tecnica vigente (DM 14.01.2008 paragrafo 11)
2. DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
Prima dell’inizio dei lavori di demolizione è obbligatorio procedere alla verifica delle condizioni di
conservazione e stabilità delle strutture da demolire. La successione dei lavori deve essere indicata in un
apposito programma firmato dall’appaltatore e dalla direzione lavori e deve essere a disposizione degli
ispettori di lavoro. Durante le demolizioni e le rimozioni l'Appaltatore dovrà provvedere alle puntellature
eventualmente necessarie per sostenere le parti che devono permanere e dovrà procedere in modo da non
deteriorare i materiali risultanti, i quali devono potersi ancora impiegare nei limiti concordati con la
direzione dei lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante. Tutti i materiali
riutilizzabili, a giudizio insindacabile della direzione dei lavori, devono essere opportunamente puliti,
custoditi, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito, usando cautele per non danneggiarli, sia nella
pulizia sia nel trasporto sia nell’assestamento, e per evitarne la dispersione.
Nei prezzi dei lavori sono compresi:
- gli oneri relativi agli accorgimenti per non danneggiare le opere e manufatti limitrofi, a non
arrecare disturbi o molestie ed a bagnare i materiali di risulta per non sollevare polveri;
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-
le puntellature eventualmente necessarie per sostenere le parti che devono permanere;
le movimentazioni orizzontali o verticali del materiale di risulta (scarriolamenti, calo in basso,
trasporti);
l’avvicinamento al luogo di deposito provvisorio e il successivo trasporto e scarico a rifiuto, nonché
le spese per lo smaltimento, per i materiali non riutilizzabili;
lo stoccaggio e la custodia per il successivo rimontaggio, per i materiali per i quali è previsto il
reimpiego (quali, ad esempio, i pannelli del controsoffitto, canali di gronda, tegole, impianti, etc.);
2.1. Rimozione di canali di gronda, pluviali e bandinelle
Localizzazione: ove necessario per l’esecuzione degli interventi strutturali previsti e relative finiture.
Modalità di misurazione: incluse nei costi per smontaggio e rimontaggio impianti.
Le lattonerie dovranno essere rimosse con cautela essendo previsto il loro riutilizzo. E’ compreso lo
stoccaggio e la custodia dei materiali da reimpiegarsi.
3. INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO SU MURATURA CON BETONCINO ARMATO
Localizzazione: muratura perimetrale di sottotetto.
Modalità di misurazione: misura effettiva a metro quadrato di muratura trattata. Si intende compreso il
trattamento sulle due facce. Si dedurranno le aperture pari o superiori a 1,00 m², nel qual caso vengono
conteggiati i risvolti sulle spallette e sull'architrave, se effettivamente eseguiti.
La valutazione delle armature, le reti elettrosaldate di diametro minimo e maglia come da progetto,
poste su entrambe le facce della muratura e i collegamenti delle reti costituiti da tondini d’acciaio (in
ragione di 6 collegamenti a m2) viene inclusa nella voce del betoncino.
La valutazione delle connessioni aggiuntive stimate 4 collegamenti a m2 viene effettuata al metro
lineare.
I materiali da impiegarsi avranno le seguenti caratteristiche:
MALTA PER BETONCINO
Malta specifica per betoncini fibrorinforzati tixotropici, a ritiro compensato, formulato, secondo quanto
stabilito dal regolamento CEE 880/92 sul requisito ecologico. Malta per per sistemi di rinforzo statico su
murature d’epoca in pietra, mattoni, assicurando compatibilità e monoliticità su qualsiasi struttura in
muratura, soggetta a sollecitazioni dinamiche e statiche, sottomurazioni volte, pilastri, solai cordonate,
solette.
Valori caratteristici:
Es >10.000 MPa(28gg)
Ed >912.560 Mpa(28gg)
c = 14,7 MPa a 28 gioni
fc > 18 Mpa
fct > 4,8 Mpa
Modulo elastico statico (UNI EN 6556)
Modulo elastico dinamico (UNI EN 12504-4)
Grado di coesività
resistenza a compressione (UNI EN 1015/11)
resistenza a flessione (UNI EN 1015/11)
Normativa di riferimento:
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UNI EN 459-1:2010
UNI EN 480-5:2006
“Calci da costruzione-Parte1: Definizioni, specifiche e criteri di conformità”
“Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione-Metodi di provaParte5: Determinazione dell'assorbimento capillare”
ACCIAIO DA CEMENTO ARMATO , RETE ELETTROSALDATA B450C
Valori caratteristici:
ftk = 540 MPa
fyk = 450 MPa
E = 200000 MPa
γs = 1.15
fyd = 391 MPa
Normativa di riferimento:
UNI EN ISO 15630-2:2010
UNI EN 10080:2005
UNI EN ISO 15630-1:2010
tensione caratteristica di rottura
tensione caratteristica di snervamento
modulo di elasticità normale
coefficiente parziale di sicurezza
resistenza di calcolo dell’acciaio
“Acciaio per calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso Metodi di prova - Parte 2: Reti saldate”
“Acciaio d'armatura per calcestruzzo - Acciaio d'armatura saldabile –
Generalità”
“Acciaio per calcestruzzo armato e calcestruzzo armato precompresso Metodi di prova - Parte 1: Barre, rotoli e fili per calcestruzzo armato”
4. OPERE METALLICHE ED INGHISAGGI
4.1. Carpenteria metallica, bulloni e dadi
Localizzazione: varie (vedere elaborati grafici)
Modalità di misurazione: peso riferito all’elemento finito in opera
E’ prevista la posa in opera di carpenteria metallica sotto forma di piastre, profili correnti, catene,
bulloneria e dadi.
I profili correnti sui muri longitudinali e trasversali saranno spinottati alla muratura con le modalità
successivamente descritte.
I profili sono forniti in opera bullonati o saldati, come indicato sugli elaborati grafici.
Tutti i metalli dovranno essere lavorati con regolarita' di forme e di dimensioni, nei limiti delle
tolleranze consentite ed in accordo con le prescrizioni della normativa specifica.
Tutte le lavorazioni, quali tagli, piegatura, foratura, trattamento antiuggine, avverranno, di norma, in
officina.
Per le lavorazioni da effettuare necessariamente in cantiere, valgono le seguenti prescrizioni.
I tagli potranno essere eseguiti meccanicamente o ad ossigeno, nel caso di irregolarita' queste verranno
rifinite con la smerigliatrice.
Le superfici, o parti di esse, destinate a trasmettere sollecitazioni di qualunque genere, dovranno
combaciare perfettamente.
I fori per i chiodi e bulloni saranno eseguiti con il trapano, avranno diametro inferiore di almeno 3 mm.
a quello definitivo e saranno successivamente rifiniti con l'alesatore; salvo diverse prescrizioni non e'
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consentito l'uso della fiamma ossidrica per le operazioni di bucatura
Tutte le opere in carpenteria metallica saranno trattate con una mano di minio o di vernice antiruggine.
Le opere in carpenteria da porre in opera in ambienti interni ed esterni saranno trattate contro la
corrosione almeno mediante verniciatura nel rispetto delle norme UNI vigenti in materia, con le
colorazioni indicate dalla D.L., anche sulla base di eventuali prescrizioni degli Organi di tutela.
La verniciatura dei manufatti metallici sarà a basso contenuto di tossicita'. I prodotti avranno come
componenti le resine sintetiche o naturali, pigmenti aggiuntivi, eventuali additivi; le caratteristiche
dovranno essere quelle previste dalle norme vigenti e dovranno, inoltre, garantire la durabilita', la
stabilita' dei colori e la resistenza agli agenti atmosferici.
I materiali da impiegarsi avranno le seguenti caratteristiche:
ACCIAIO DA CARPENTERIA
Tipo S275J2
Valori caratteristici:
ftk = 430 MPa
fyk = 275 MPa
E = 210000 MPa
G = 80769 MPa
ν = 0.3
3
ρ = 7850 kg/m
-6
-1
α = 12x10 per °C
Normativa di riferimento:
UNI EN 10025:2005
UNI EN ISO 377:1999
UNI ISO/TR 12735-2:2009
UNI EN ISO 6892-1:2009
tensione caratteristica di rottura (sp≤40 mm)
tensione caratteristica di snervamento (sp≤40 mm)
modulo di elasticità normale
modulo di elasticità trasversale
coefficiente di Poisson
densità
coefficiente di espansione termica lineare
“Prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali”
“Acciaio e prodotti di acciaio - Prelievo e preparazione dei saggi e delle provette per prove
meccaniche.”
“Prove meccaniche dei materiali metallici. Simboli, denominazioni e definizioni.”
”Materiali metallici - Prova di trazione - Parte 1: Metodo di prova a
temperatura ambiente.”
BULLONI E DADI
Vite cl. 8.8
Dado cl. 8
Valori caratteristici:
tensione di rottura
ftb = 800 MPa
fyb = 649 MPa
tensione di snervamento
Coppie di serraggio secondo D.M. 14/01/2008.
I bulloni devono essere montati con una rosetta sotto la testa della vite ed una rosetta sotto il dado.
I bulloni dovranno essere contrassegnati con le indicazioni del produttore e la classe di resistenza.
I bulloni disposti verticalmente avranno la testa della vite rivolta verso l’alto ed il dado verso il basso.
Normativa di riferimento:
UNI EN ISO 4016:2011
UNI EN ISO 4034:2013
UNI EN ISO 898-1:2009
UNI EN ISO 898-2:2012
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“Viti a testa esagonale con gambo parzialmente filettato – Categoria C” (geometria)
“Dadi esagonali normali (tipo 1) - Categoria C”.
“Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento di acciaio - Parte 1: Viti e viti
prigioniere con classi di
resistenza specificate -Filettature a passo grosso e a passo fine”
“Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento di acciaio al carbonio e acciaio
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UNI EN 14399-1:2005
UNI EN 15048-1:2007
UNI EN 10083-2:2006
legato - Parte 2: Dadi con classi di resistenza specificate - Filettatura a passo grosso e
filettatura a passo fine”
“Bulloneria strutturale ad alta resistenza a
serraggio controllato”
“Bulloneria strutturale non a serraggio controllato - Parte 1: Requisiti
generali”
“Acciai da bonifica - Parte 2: Condizioni tecniche di fornitura per acciai
non legati” (Rosette e Piastrine)
4.2. Barre filettate ed inghisaggi
Localizzazione: come da elaborati grafici
Modalità di misurazione: n. fissaggi
I profili metallici previsti in progetto sono resi solidali alla muratura mediante una serie di fissaggi da
realizzarsi mediante una perforazione, la posa di una barra metallica, e la saturazione del foro con
materiale specifico. Di seguito si prescrivono i materiai e le modalità operative da impiegarsi per i
diversi tipi di fissaggio. Per la posizione, dimensioni delle barre e dei fori si faccia riferimento agli
elaborati grafici.
• La spinottatura ad asse verticale (tipicamente quella prevista nell’intervento 1) sarà realizzata con
barre filettate zincate e malta colabile.
• I fissaggi orizzontali (per la maggior parte passanti), saranno realizzati con barre filettate e malta da
inghisaggio tixotropica. Sulle murature perimetrali i fori devono essere praticati nei giunti di malta,
dall’esterno verso l’interno; il necessario gioco sarà realizzato allargando il foro nella parte interna
Sarà utilizzata malta per la riparazione di strutture in muratura con applicazione manuale, a spruzzo, o
per colaggio fornitura e posa in opera di malta da muratura di calce pozzolanica priva di cemento,
premiscelata, in polvere, tixotropica.
I materiali saranno caratterizzati da:
•
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•
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•
•
•
Marcatura CE (UNI EN 998-2)
Adesione al supporto: > 0,6 MPa, EN 1015/12 (trazione diretta), > 0,8 MPa, UNI EN 1052/3 (taglio)
Coefficiente di diffusione del vapore: µ < 35, EN 1745
Sali idrosolubili (malta idrata): 80 µS·cm-1, NorMaL 13/83; SO4=< 0,1% ; Ca++ <1,3% ; Na+ < 0,05% ; K+ < 0,05% , NorMaL
26-87 .
Assorbimento capillare: 0,2 Kg⋅m-2⋅min-0,5, EN 1015/18
Resistenza a compressione: 18 MPa, EN 1015/11
Reazione al fuoco: EUROCLASSE A1 secondo EN 13501/1;
Dopo l’esecuzione del foro nella lunghezza e diametro prescritti occorre pulire accuratamente il foro
utilizzando l’idoneo scovolino o l’apposita pompetta. Introdurre la barra con un movimento rotatorio,
in modo da permettere una regolare distribuzione e adesione della malta. Rispettare i tempi di
indurimento previsti dai dati di installazione prima di eseguire il fissaggio.
N.B. qualsiasi opera metallica a contatto con malte a base di calce dovrà essere zincata
La zincatura nelle parti esposte o dove indicato sara' eseguita, a carico dell'Appaltatore, per
immersione in bagno di zinco fuso e dovra' essere realizzata solo in stabilimento.
5. CHIODI E VITI
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I chiodi e le viti avranno le seguenti caratteristiche:
ACCIAIO AL CARBONIO (ZINCATE A CALDO)
Valori caratteristici:
ftb = 800 MPa
fyb = 649 MPa
Normativa di riferimento:
UNI EN ISO 4016:2011
UNI EN ISO 898-1:2009
UNI EN ISO 898-2:2012
tensione di rottura
tensione di snervamento
“Viti a testa esagonale con gambo parzialmente filettato - Categoria C” (geometria)
“Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento di acciaio - Parte 1: Viti e viti
prigioniere con classi di resistenza specificate - Filettature a passo grosso e a passo fine”
“Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento di acciaio al carbonio e acciaio
legato - Parte 2: Dadi con classi di resistenza specificate - Filettatura a passo grosso e
filettatura a passo fine”
6. AMMORSAMENTO DEI CORPI AGGIUNTI AL FABBRICATO PRINCIPALE
Le lavorazioni riguardano tutte le zone di confine tra il fabbricato principale e i corpi aggiunti.
Localizzazione: in corrispondenza dei giunti (come da elaborati grafici)
Modalità di misurazione: n. di collegamenti per i fiocchi; superficie della muratura trattata per tessuti in
FRCM e finiture
Connessione dei paramenti murari mediante utilizzo di Sistema di connessione strutturale FRCM con fibre
unidirezionali in carbonio e matrice inorganica stabilizzata per l’ancoraggio dei sistemi di rinforzo e sistema
di rinforzo strutturale FRCM con rete bidirezionale in carbonio e matrice inorganica stabilizzata per il
rinforzo delle costruzioni in muratura.
La lavorazione segue il procedimento sopra specificato, compreso ogni onere, fornitura e modalità
esecutiva per dare il lavoro finito a regola d'arte.
Gli elementi impiegati avranno le seguenti caratteristiche:
RINFORZO STRUTTURALE FRCM
Rete bidirezionale in carbonio e matrice inorganica stabilizzata
Valori caratteristici della fibra:
fcu = 4800 MPa
E = 240 GPa
Γ = 1,8 g/cm2
Δ = 1,8%
carico di rottura a trazione
Modulo elastico
Densità della fibra
Allungamento a rottura
Valori caratteristici della rete:
Γ = 168 g/m2
peso di fibra di carbonio nella rete
S = 0,047 mm
spessore per il calcolo della sezione di carbonio a 0° e 90°
SISTEMA DI CONNESSIONE STRUTTURALE FRCM
Fibra unidirezionali di carbonio per la realizzazione dell’ancoraggio fra le strutture esistenti e i sistemi di
rinforzo strutturale in carbonio di tipo FRCM
Valori caratteristici della fibra:
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fcu = 4800 MPa
E = 230 GPa
Γ = 1,8 g/cm2
Δ = 1,8%
carico di rottura a trazione
Modulo elastico
Densità della fibra
Allungamento a rottura
Valori caratteristici della matrice inorganica:
Resistenza media a compressione
fmc = 40 Mpa
fmf = 3 Mpa
Resistenza media a flessione
Es = 18500 MPa
Modulo elastico secante (UNI EN 13412) 18.500 MPa
Normativa di riferimento:
UNI EN 13395-1
“
UNI EN 196-1
“Metodi di prova dei cementi - Parte 1: Determinazione delle resistenze
meccaniche”
“Metodi di prova per malte per opere murarie - Parte 11: Determinazione
della resistenza a flessione e a compressione della malta indurita”
“Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte
1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco”
UNI EN 1015-11:2007
UNI EN 13501-1
7. RIPARAZIONE DELLE MURATURE
Le lavorazioni relative a questo intervento saranno definite in dettaglio in corso d’opera, a valle di
diffusi saggi, battiture di intonaci e ispezioni a luoghi pienamente accessibili. Le lavorazioni potranno
riguardare le architravi, il cornicione in muratura, i martelli murari che risulteranno scarsamente
ammorsati, la muratura in genere che presenterà lesioni, discontinuità, anomalie, inclusioni di varia
natura ed anomalie.
7.1. Cuci scuci
Localizzazione: pareti portanti
Modalità di misurazione: volume della zona di intervento
Rifacimento di porzioni murarie a scuci cuci per ripristino di lesioni o sostituzione di parti di paramenti
murari degradati. Provvedere alla la rimozione della parte di muratura localmente degradata e/o
lesionata, rimuovendo anche la malta di allettamento originaria e tutto quanto possa compromettere
le successive lavorazioni, avendo cura di utilizzare mezzi esclusivamente manuali. Lavaggio del
paramento murario con utilizzo di acqua spruzzata a bassa pressione. Ricostruzione dei conci murari
precedentemente rimossi, provvedendo alla sostituzione degli stessi (quando è possibile) utilizzando
mattoni pieni e allettati con una malta compatta, ad altissima igroscopicità e traspirabilità di pura calce
idraulica naturale FL A5 (NHL 3.5, inerti di sabbia silicea e calcare dolomitico in curva granulometrica 0 –
1.5 mm); dovrà essere garantito un ridotto contenuto di cloruri (≤ 0,004% Cl); la malta naturale dovrà
soddisfare anche i requisiti della Norma EN 998/2 - G / M 10, resistenza a taglio iniziale ≥ 0,2 N/mm2,
aderenza al supporto ≥ 0,5 N/mm2, assorbimento idrico capillare ≈ 0,7 kg/(m2 · min0,5), reazione al
fuoco classe A1. Posare in opera la malta con cazzuola a formare il letto di posa; alloggiare quindi
l’elemento costruttivo imprimendo leggeri movimenti rotatori fino all’ottenimento del giusto
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allineamento e posizionamento in quota; asportare la malta in eccesso sul fronte della muratura. I
mattoni dovranno essere ammorsati, da entrambi i lati, alla vecchia muratura, vecchia, lo spazio per
l’inserimento forzato di appositi cunei; l’operazione viene eseguita partendo del basso e procedendo
verso l’alto. Per contenere gli effetti delle deformazioni di riassetto è opportuno seguire particolari
accorgimenti nella ricostruzione a “scuci e cuci”, che saranno adottati di volta in volta in base alla realtà
di cantiere e del fabbricato oggetto di consolidamento. Sono compresi: il materiale occorrente; il carico,
il trasporto e lo scarico a rifiuto del materiale di risulta, fino a qualsiasi distanza; la stuccatura e pulitura
dei giunti. È inoltre compreso quanto altro occorre per dare il lavoro finito
Gli elementi in laterizio impiegati avranno le seguenti caratteristiche:
MATTONE PIENO
dim. 5,5x12x25 cm
tipo UNI, marcatura CE
Valori caratteristici:
F<15%
percentuale di foratura
fbm> 20 Mpa
resistenza media a compressione
resistenza caratteristica a compressione
fbk= fbm(1-1,64δ)
E = 1000fbk
modulo di elasticità secante
G = 0,4E
modulo di elasticità tangenziale secante
I laterizi vengono uniti da giunti di malta tipo M12 di circa 10 mm, eventualmente armati, i giunti verticali devono essere
riempiti con malta.
Normativa di riferimento:
UNI EN 771-1:2011
UNI EN 772:2011
UNI EN 998-2:2010
UNI EN 1015-11:2007
UNI EN 1052:2001
“Specifica per elementi per muratura - Parte 1: Elementi di
laterizio per muratura”
“Metodi di prova per elementi per muratura”
“Specifiche per malte per opere murarie - Parte 2: Malte da muratura”
“Metodi di prova per malte per opere murarie - Parte 11: Determinazione della resistenza a
flessione e a compressione della malta indurita”
“Metodo di prova per muratura”
Per garantire durabilità è necessario che i componenti la miscela non contengano sostanze organiche o
grassi o terrose o argillose. Le calci aeree e le pozzolane devono possedere le caratteristiche tecniche
ed i requisiti previsti dalle vigenti norme.
7.2. Ristilatura e rinzaffo
Localizzazione: pareti portanti
Modalità di misurazione: superficie effettivamente eseguita
La prima operazione sara' quella di analisi ed individuazione dei vari componenti delle malte e delle
murature da trattare per passare poi alla preparazione di malte compatibili da porre in opera. Prima
dell'applicazione degli impasti cosi' preparati si dovranno rimuovere tutte le parti in via di distacco o
asportabili con facilita' delle stilature preesistenti.
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Oltre alla rimozione delle parti mobili ed incoerenti, utilizzando anche scalpelli e utensili di questo tipo,
le superfici da trattare dovranno essere pulite meccanicamente o con acqua deionizzata La scarnitura
profonda dei giunti murari dovrà essere eseguita con mezzi manuali utilizzando esclusivamente
raschietti o attrezzature similari; il lavaggio del paramento murario avverrà con utilizzo di acqua
spruzzata a bassa pressione. Il fondo deve essere pulito e consistente, privo di parti friabili, di polvere e
muffe. I muri d’epoca devono essere puliti accuratamente da residui
Bagnare sempre i supporti prima di effettuare la stuccatura. La ristilatura profonda dei giunti sarà
effettuata con una malta compatta ad altissima igroscopicità e traspirabilità di pura calce idraulica
naturale NHL 3.5, pozzolana naturale extrafine e inerti di sabbia silicea e calcare dolomitico in curva
granulometrica 0 – 1.4 mm – dovrà essere garantito un ridotto contenuto di cloruri (≤ 0,002% Cl); la
malta naturale dovrà soddisfare anche i requisiti della Norma EN 998/2 - G / M 5, resistenza a taglio
iniziale ≥ 0,2 N/mm2, aderenza al supporto ≥ 0,5 N/mm2, assorbimento idrico capillare ≈ 0,4 kg/(m2·
min0,5), reazione al fuoco classe A1. Stendere una prima mano di malta nelle fughe, opportunamente
preparate e inumidite, mediante cazzuola, spatola o macchina effettuando un’energica pressione per
garantire l’adesione. È compreso il carico, trasporto e scarico, fino a qualsiasi distanza, del materiale di
risulta; mano d’opera e attrezzature speciali necessarie. È inoltre compreso quanto altro occorre per
dare il lavoro finito.
7.3. Intonaci
Localizzazione: pareti
Modalità di misurazione: superficie effettiva di applicazione.
La malta per intonaco dovrà avere caratteristiche di compatibilità con i materiali e le malte antiche a
base di calce; dovrà inoltre avere caratteristiche elastiche e di porosità prossime a queste ultime.
E’ prescritto l’utilizzo di intonaco naturale certificato, eco-compatibile, di pura calce naturale NHL 3.5 a
norma EN 459-1, per intonacature altamente traspiranti (tipo Bio Calce Intonaco o similari)
ESECUZIONE DI NUOVI INTONACI
I nuovi intonaci, eseguiti su pareti in muratura, saranno preceduti dalle operazioni di scrostatura e di
verifica/ ripristino dei giunti ed il riempimento di cavità.
Il rinzaffo deve essere applicato previa pulizia del supporto dopo una completa ed accurata bagnatura.
L’acqua libera in eccesso deve essere lasciata evaporare in modo che la muratura sia satura ma la
superficie asciutta.
La malta deve essere impastata con acqua in betoniera e messa in opera entro un’ora dalla
preparazione.
Lo strato di rinzaffo deve avere uno spessore i mm 5 e non deve essere lisciato a frattazzo;
L’intonaco deve essere impastato con acqua in betoniera e deve risultare perfettamente amalgamato.
L’applicazione deve essere eseguita a cazzuola entro due ore dall’applicazione dello strato di rinzaffo e
deve avere uno spessore non inferiore a 2 cm.
Per evitare problemi di ritiro eseguire l’operazione quando la parete non è direttamente esposta ad
insolazione o al vento.
La finitura dello strato sarà leggera a frattazzo.
L’esecuzione deve essere sospesa in caso di temperature inferiore a +5°C e superiore a +35°C
Quando la Direzione dei lavori ritenesse di variare proporzioni o tipo di materiale, l'Appaltatore sarà
obbligato ad uniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in
base alle nuove proporzioni previste. I residui d'impasto che non avessero, per qualsiasi ragione,
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immediato impiego dovranno essere gettati a rifiuto.
INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO DEGLI INTONACI E RIPRESE
Le condizioni piu' comuni di deterioramento dell'intonaco sono quelle legate al distacco dal supporto
murario che puo' avvenire per una serie di motivi (condizioni atmosferiche, esecuzioni delle malte,
vetustà) che dovranno essere accertati prima di procedere ai lavori di ripristino.
Nel caso in cui sia possibile procedere con la rimozione totale delle parti distaccate, queste dovranno
essere rimosse estendendo questa operazione fino alle zone circostanti saldamente ancorate ed in
condizioni tali da poter garantire, nel tempo, la loro adesione al supporto.
Le operazioni di pulizia che dovranno, comunque, precedere gli interventi in tutti e due i casi saranno
eseguite con pennelli asciutti, cannule di aspirazione e bagnatura delle parti esposte prima di eseguire i
lavori sopra indicati.
I lavori di ripristino o manutenzione nel caso di intonaci correnti, in cui e' possibile rimuovere le parti
distaccate, saranno eseguiti con la formazione di malte, il piu' possibili omogenee a quelle preesistenti,
che verranno poste in opera anche con l'applicazione di una serie di strati in relazione allo spessore da
raggiungere ed avendo cura di non realizzare strati superiori ai 4-5 mm. ca. di spessore per
applicazione.
Stuccature
Qualora il ripristino degli intonaci prevedesse degli interventi di stuccatura si procedera' con analisi
delle cause che hanno generato i microdistacchi o le fessurazioni su cui si deve intervenire verificando
la consistenza superficiale dei fenomeni (che diversamente richiederebbero interventi di natura
strutturale)
8. FINITURE
8.1. CONTROLLO E CONSOLIDAMENTO PENDINATURE CONTROSOFFITTI E INTRADOSSO SOLAI
(SFONDELLAMENTI).
Localizzazione: tutti i locali
Modalità di misurazione: a corpo
Saranno smontati i pannelli di controsoffitto per verificare che i pendini siano in tensione, che i tasselli
siano ben fissati e che il supporto sia stabile ed efficace. Sarà verificata l’eventuale presenza di problemi
di incipiente sfondellamento, sia mediante attento esame visivo (anche sotto i controsoffitti) che
mediane sistematica “battitura” delle superfici intradossali dei solai.
8.2. TINTEGGIATURA
Localizzazione: pareti
Modalità di misurazione: Le tinteggiature di pareti, soffitti, volte, ecc., si misurano secondo le superfici
effettive, senza però tener conto delle superfici laterali, di risalti, lesene o simili, che abbiano sporgenze
non superiori a cm 5.
Per i muri di spessore superiore a cm 15, le superfici tinteggiate si valutano «vuoto per pieno» a
compenso delle riquadrature dei vani che non vengono computate a parte; si detraggono tuttavia
i vuoti aventi superfici superiori a mq 4 cadauno, computando a parte le relative riquadrature.
Per muri fino allo spessore di 15 cm. si detraggono invece i vuoti di qualsiasi dimensione, computando a
parte le relative riquadrature.
Le operazioni di tinteggiatura o verniciatura dovranno essere precedute da un'accurata preparazione
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delle superfici interessate (raschiature, scrostature, stuccature, levigature etc.) con sistemi idonei ad
assicurare la perfetta riuscita del lavoro.
In particolare sulle superfici murali già intonacate e tinteggiate occorre, in aggiunta, procedere
all’applicazione a pennello del liquido fissativo ed attendere il tempo di essiccazione previsto dal
produttore.
Si procederà quindi all’esecuzione di una rasatura al fine di uniformare le superfici interessate da tracce
ed irregolarità superficiali.
Nelle opere di tinteggiatura eseguite su intonaco, oltre alle verifiche della consistenza del supporto ed
alle successive fasi di preparazione, si dovra' attendere un adeguato periodo, fissato dalla direzione
lavori, di stagionatura degli intonaci; trascorso questo periodo si procedera' all'applicazione di una
mano di imprimitura (eseguita con prodotti speciali) od una mano di fondo piu' diluita alla quale
seguiranno altre due mani di vernice del colore e caratteristiche fissate.
La tinteggiatura di pareti e soffitti potrà avere finitura di tipo liscio o a buccia d'arancio a coprire
interamente le superfici trattate, data a pennello o a rullo previa rasatura e stuccatura ed eventuale
imprimitura.
La tinteggiatura avverrà con pittura lavabile di resine acriliche (idropitture); sono compresi il tiro e il
calo dei materiali ed ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a regola d'arte.
8.3. RICOLLOCAMENTO DI CANALI DI GRONDA E PLUVIALI
La lavorazione riguarda il ricollocamento in opera di pluviali, calate, gronde precedentemente smontati,
di qualsiasi sviluppo e materiale, compresi il sollevamento dei materiali, il fissaggio alle murature, le
saldature, il ferro di sostegno ed ancoraggio, le opere murarie necessarie e quant'altro occorre per dare
il lavoro finito a perfetta regola d'arte.
9. IMPIANTI
Tutti gli impianti interferenti nelle lavorazioni saranno rimossi, puliti (ove necessario) e custoditi con
cautela per il successivo rimontaggio. Deve essere garantito il ripristino della funzionalità e delle
prestazioni antecedenti l’intervento, pertanto le parti eventualmente danneggiate saranno sostituite.
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