FUNZIONI OSPEDALIERE DI 1°, 2° E 3° LIVELLO
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FUNZIONI OSPEDALIERE DI 1°, 2° E 3° LIVELLO
IL FUTURO NASCE DALLA PARTECIPAZIONE Scenari evolutivi ed evidenze prospettiche a conclusione del percorso di democrazia partecipata “OIRM-SANT’ANNA SONO CASA MIA” (Torino, 22 Settembre 2010) FUNZIONI OSPEDALIERE DI 1°°, 2°° E 3°° LIVELLO Raffaella Gonella Pur essendo un polo ospedaliero di 3° livello, attualmente OIRM-Sant’Anna svolge anche funzioni di 1° e 2° livello. Ritenete valida questa impostazione? LA FASE DI ASCOLTO ACCORPAMENTO FUNZIONI: un presidio che svolge funzioni di 1°, 2° e 3° livello Condizioni - maggiori risorse - rete: sviluppo (orari di apertura) e integrazione (passaggi efficaci) con il territorio al fine di decongestionare l’accesso Vantaggi - migliore qualità delle cure - formazione più completa degli operatori - migliore distribuzione di risorse ACCORPAMENTO FUNZIONI condizioni RISORSE “Potenziare le risorse umane e tecnologiche per far fronte alla grande affluenza” “Date le difficoltà attuali di gestire solo le specialistiche (3° livello), si ritiene valido un ospedale “integrato”, con potenziamento delle attuali specialistiche, attualmente non ci sono le risorse e la formazione per fare solo specialistica” “Dovremmo occuparci dei tre livelli trovando linee guida condivise e tagliando ciò che è inutile (ad es., esami superflui, la “medicina difensiva”)” “Mantenere il Pronto Soccorso è considerato una necessità ma porta un enorme carico di lavoro che andrebbe affrontato con una disponibilità maggiore di risorse: la possibilità di smaltire la domanda oppure ri-inviare al territorio ma dopo un’accoglienza e una diagnosi accurata” ACCORPAMENTO FUNZIONI condizioni RETE “Molte donne vengono qui a partorire perché vogliono la peridurale, ma se questa venisse fatta anche in altri ospedali … magari si rivolgerebbero da un’altra parte” “Investire sulla pediatria ambulatoriale, per esempio, allargare l’orario di apertura dell’ambulatorio (come stanno facendo con i MMG)” FILTRI “È difficile fornire solo un 3° livello, poiché mancano i filtri territoriali adeguatamente formati” “C’è necessità di una corretta informazione circa l’uso dei servizi sanitari, così da orientare la domanda di servizi a bassa soglia verso i centri territoriali delle Asl e dei presidi polispecialistici territoriali” “Occorre scoraggiare l’afflusso improprio, o meglio, ri-orientare l’utenza verso altri servizi più appropriati e vicini per il problema di salute presentato, in modo da poter utilizzare in maniera più appropriata le risorse disponibili” ACCORPAMENTO FUNZIONI aspetti favorevoli QUALITA’ DI DIAGNOSI E CURA: “Il mantenimento esclusivo dell’alta specialità potrebbe far perdere la capacità di distinguere tra fisiologia e patologia” “All’interno di un grosso polo non è possibile trattare solo i casi ad alta complessità: se c’è un DEA, una selezione a priori dei casi complessi non è pensabile” “È difficile scindere i tre livelli, mantenerli insieme è funzionale all’acquisizione di esperienza: attraverso l’osservazione, la diagnosi e la cura di patologie diffuse si può meglio intervenire sulle patologie rare” “È impossibile separare i livelli, perché sono “vasi comunicanti” e i pazienti passano facilmente dall’uno all’altro. Inoltre alcune patologie di 1° livello hanno migliori esiti se trattate in un centro di 3° livello” “Il modello superspecialistico potrebbe migliorare l’efficienza, ma comporta il rischio di perdere la visione d’insieme del paziente e la parte di umanizzazione” ACCORPAMENTO FUNZIONI aspetti favorevoli PUNTO DI RIFERIMENTO “Le famiglie hanno bisogno di un punto di riferimento per il bambino (dall’ernia, al febbrone, alla situazione oncologica). L’OIRM dovrebbe rispondere a tutte le patologie infantili, anche quelle gravi e croniche, nonché le terminali” “Questo è un punto di riferimento per la popolazione e non è semplice pensare di cambiare le abitudini e la fiducia che hanno nel presidio e nei suoi professionisti” FORMAZIONE “Dal punto di vista didattico è importante che lo specializzando possa vedere di tutto” “Tenere insieme i tre livelli porta a una migliore e più completa formazione, per l'infermiere più cresce l'aspetto tecnico e più diminuisce l'aspetto relazionale” SEPARAZIONE FUNZIONI: un presidio di 3° livello Condizioni - riorganizzazione del territorio - sviluppo di una rete Vantaggi - razionalizzazione delle risorse - investimento sulle eccellenze UN PRESIDIO DI 3° LIVELLO condizioni RIORGANIZZAZIONE TERRITORIO “L'OIRM-Sant’Anna deve rimanere un polo di 3° livello (compresi i DEA) previa adeguata organizzazione di presidi territoriali di 1° e 2° livello e maggior coinvolgimento di medici di base, pediatri di libera scelta e ginecologi del territorio” “Un ospedale che fa il 3° livello è obbligato ad avere ambulatori di screening. Noi ne abbiamo tre settimanali. Io vedrei un ambulatorio di medicina di transizione dove si inquadra il paziente e gli si dice dove verrà seguito. In una prima fase ci sposteremo negli altri ospedali per trasferire competenze, poi una fase di autonomia e di collaborazione più semplice, ad esempio con scambio di immagini via rete. Per la chirurgia sarà più difficile perché acquisire competenze richiede molto tempo e per anni sarà indispensabile che il cardiologo pediatrico e il cardiochirurgo si spostino negli ospedali minori” “Il nostro dovrebbe essere un ospedale di 3° livello: non dobbiamo offrire servizi a tutta la popolazione, ma solo a chi ha bisogni specifici. Il nostro ospedale deve investire di più nell’alta tecnologia ed essere meno importante per la gestione della patologia comune” “Il fisiologico può essere tutelato negli ambienti decentrati: per l’ostetricia è importante garantire la situazione più naturale possibile … In un ospedale piccolo è possibile raggiungere il 90% degli allattati al seno” UN PRESIDIO DI 3° LIVELLO condizioni RETE “Se voglio fare funzionare il terzo livello devo creare collegamenti con tutte le pediatrie del Piemonte e con i pediatri di famiglia e stabilire chi fa il I e il II livello. Ad es. per l’oncoematologia noi siamo un centro di riferimento regionale. Sono state identificate sul territorio delle unità satellite dove il bambino, dopo aver iniziato la terapia da noi, può andare a fare una parte di trattamento più vicino a casa. Bisogna far crescere la cultura dell’oncologia pediatrica nelle altre pediatrie” “L’ospedale di riferimento si relazionerebbe con gli altri presidi (di I livello) attraverso le teleconsulenze: nel futuro saranno sempre di più le patologie croniche per le quali bisognerebbe rimandare il paziente al territorio” “Un sistema a rete con passaggio bidirezionale: le realtà territoriali devono sapere che c’è un ospedale di riferimento ma anche l’opposto, quando la fase acuta è terminata, i pazienti lungodegenti o con patologie croniche non devono essere ricoverati qui” UN PRESIDIO DI 3° LIVELLO considerazioni favorevoli RISORSE “Ad oggi, alla luce delle risorse disponibili, il doversi occupare anche delle funzioni di 1° livello non fa che complicare la gestione di “situazioni più gravi”: la separazione dei tre livelli consentirebbe un utilizzo più appropriato delle risorse” “C’è una notevole dispersione economica nel mantenere le prestazioni per tutti i livelli di complessità” “La gestione del solo 3° livello permetterebbe una riduzione delle liste d’attesa nei due presidi” SVILUPPO ECCELLENZA – PUNTO DI RIFERIMENTO “Punto di riferimento regionale per patologie rare, complesse e che richiedono l’utilizzo di alte tecnologie” “Il polo materno-infantile si occuperebbe di più di ricerca, di sviluppo di pratiche, di studi di eccellenza e di supporto alla formazione specialistica dei professionisti dell’area specifica” LE OPINIONI DELL’UTENZA/1 “ri Ospedali del Sarebbe auspicabile rafforzare i reparti di ostetricia degli alt così da consentire di partorire anche altrove ,territorio” VA % Totalmente d’accordo 61 39,4 D’accordo 69 44,5 In disaccordo 16 10,3 Totalmente in disaccordo 9 5,8 155 100, 0 Totale LE OPINIONI DELL’UTENZA/2 “co di Il Sant’Anna dovrebbe caratterizzarsi solo come Ospedale ostetri nmentre le funzioni ginecologiche dovrebbero essere distribuite i ,eccellenza tutti gli altri ospedali del territorio” V.A. % Totalmente d’accordo 28 17,9 D’accordo 53 34,0 In disaccordo 49 31,4 Totalmente in disaccordo 26 16,7 Totale 156 100,0 LA FASE DELLA DELIBERAZIONE ESITI DELLA FASE DI DELIBERAZIONE Accorpamento delle funzioni di 1, 2 e 3 livello (modello attuale) Separazione funzioni di 1, 2 e 3 livello e redistribuzione delle funzioni ordinarie sul territorio “Pur essendo un polo ospedaliero di 3° livello, attualmente OIRM-Sant’Anna svolge anche funzioni di di 1° e di 2° livello. Ritenete valida questa impostazione?” Nell’ipotesi di un Presidio Ospedaliero di 3° livello, quali potrebbero essere le misure atte a scoraggiare la domanda di servizi riconducibili al 1° e 2° livello di prestazioni sanitarie? POTENZIARE IL TERRITORIO - Accrescere le competenze di Pronto Soccorso dei Poliambulatori territoriali - Riorganizzazione dei servizi territoriali (ad es. ampliare gli orari di accesso) - Potenziamento delle risorse territoriali per il 1° livello e potenziamento degli ospedali periferici per la gestione del 2° livello RETE - Organizzazione di una rete di collegamento fra i tre livelli - Maggiore collaborazione tra servizi territoriali e ospedale FILTRO - Accesso ai DEA filtrato dai medici di base e dai presidi territoriali - Opportunità ai pediatri di base di ruotare presso il DEA dell’OIRM - Codici bianchi: abolizione o introduzione ticket RE-INDIRIZZO DELLA DOMANDA - Campagne di comunicazione, informazione adeguata dei servizi sul territorio - Educazione alla popolazione Progetto di democrazia partecipativa “OIRM – Sant’Anna sono casa mia” Grazie per l’attenzione