Biscottoni rustici gluten free ai lamponi, e una

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Biscottoni rustici gluten free ai lamponi, e una
Biscottoni rustici gluten
free
ai
lamponi,
e
una
lettura
per
il
fine
settimana….
Questo post mi fa venire fame solo a scriverlo….
…ebbene si, la nefasta sentenza è arrivata proprio ieri sera:
ormai quel momento veniva rimandato da molto, troppo tempo.
Però alla fine non c’è stato scampo…son dovuta salire.
Sulla bilancia.
E si, lo ammetto. Mi ha preso un colpo al cuore.
Stavo svenendo.
Non potevo credere ai miei occhi…
Ottimo, non giungo a conclusioni, tanto avete capito
perfettamente quello che volevo dire: da lunedì dieta.
Ma seria, questa volta.
Non come quelle che ho iniziato innumerevoli volte e che
puntualmente sono finite nel dimenticatoio.
Il mio problema però è che amo troppo mangiare!
Non sono una che esagera nelle quantità, neppure spilucca
esageratamente…è che non so per quale strana ragione, assimila
in una maniera incredibile. Da sempre, intendiamoci…ma ora che
inesorabile si avvicina l’età della menopausa (eh, già…son
vecchietta io, nè?!) la cosa ha raggiunto livelli paurosi; i
rotoli si accumulano inesorabili tutti intorno al girovita,
che mi fanno sembrare un rotondissimo neonato panciuto, dentro
a un salvagente: ho reso l’idea?!
Vabbè…
Si da il caso però, che in casa mia alberghino, oltre a me
ridotta in questo stato, un marito in linea che più in linea
non si può (mannaggia a lui) il quale, quando ha fame, di
problemi proprio non se ne fa…e un’adolescente rotondetta ma
giustamente affamata, come è normale che sia a quindici anni
dopo una giornata passata sui libri.
Bene, quindi a questo punto…cosa preparare per dolce?!
Ah, direte voi, il dolce se sei a dieta non devi prepararlo!
…ed avete ragione, ma come si fa?!
Loro non c’entrano nulla con i miei rotoli, cavolina…
E così, la povera Simo, ecco che si mette all’opera, cercando
di trovare la giusta soluzione per accontentare un pò tutti…
Creando un biscotto leggero ma goloso al punto giusto, bello
da vedersi ma non troppo calorico in modo da non creare troppi
sensi di colpa…si, agli altri, non a me.
Che non ne assaggerò neppure uno.
…uhm…magari uno si, dai, per vedere com’è venuto.
Intanto le mie amiche celiache Antonella, Elisa (figlia di
Ivana), Stefania e tutte le altre (la lista è
lunghissima!!!)sono belle che accontentate
teglia per biscotti Le Creuset
Ingredienti (Ricetta presa da Sale e pepe di dicembre, ma da
me leggermente modificata) per una teglia
125 g farina di riso
1 uovo grande sbattuto
60 g zucchero semolato
55 g burro a temperatura ambiente
poco meno di mezzo cucchiaino da caffè di lievito vanigliato
per dolci
1 cucchiaio colmo di gocce di cioccolato bianco
una tazzina da caffè piena di lamponi freschi
un pizzico di sale
Per prima cosa accendere il forno e portarlo a 180°.
Impastare in un’impastatrice o a mano in una ciotola (io nel
Ka con il gancio a foglia) il burro con lo zucchero, unire
metà dell’uovo sbattuto e poi la farina di riso miscelata col
lievito e col pizzico di sale.
Io ho ottenuto un impasto molto morbido, dovuto alla farina di
riso…unire con molta delicatezza i lamponi (alcuni si
spappoleranno un po’, ma non fa nulla) e le gocce di
cioccolato, mescolando con una spatola.
Con un cucchiaio fare dei mucchietti di impasto e porli in
ogni cavità dello stampo leggermente imburrato ( potete anche
metterli su una teglia ricoperta di carta forno…in cottura poi
si allargheranno, i miei sono rimasti in forma proprio perchè
nello stampo!).
Infornare per 13-15 minuti in modalità ventilata, si devono
dorare appena ed avere qualche piccola crepa in superficie.
Spegnere il forno , lasciarli raffreddare e voilà, eccoli
pronti!
Un gioco da ragazzi, no?!
Che ne dite…non sono bellissimi e golosi?!
Peccato poterli vedere solo in foto, sob…
Vabbè, comunque vi terrò aggiornati sui miei progressi
alimentari….ehm, diciamo così.
Nel frattempo, prima di augurarvi un sereno fine settimana,
permettetemi di raccontarvi dell’ultimo libro che ho letto
durante le feste.
Un libro che mi è piaciuto tantissimo, e che, forse come mi
accade pochissime volte, ho acquistato dopo aver visto il film
da cui è stato tratto.
Una sera infatti, durante le feste, io e mio marito eravamo
soli in casa, in quanto nostra figlia era ad una festa di
compleanno, e davano su Sky per l’appunto questo film,
Philomena; avendo pienamente potere dello scettro chiamato
telecomando, ne abbiamo approfittato per vedere qualcosa che
non fossero serie a puntate, telefilm, reality, musica e
quant’altro…
Lo ammetto, non è un film leggero e fa alquanto riflettere
(mio marito infatti non so come lo abbia potuto vedere sino
alla fine, ma chissene…) ma a me è piaciuto tantissimo, in
alcuni momenti mi ha anche commosso, e così ho deciso che mi
sarei presa il libro quanto prima.
Detto fatto, dopo qualche giorno, a seguito di una capatina in
libreria, il volume era già fra le mie mani…
Ecco la breve trama presa dal sito Piemme
Quando Martin Sixsmith, noto giornalista in cerca di nuova
occupazione,
accetta di incontrare quella donna sconosciuta, non ha molte
aspettative. Ma poi, la donna lo invita a indagare sul segreto
che, dopo
un riserbo di quasi cinquant’anni, la madre Philomena le ha
svelato, e
il suo istinto da giornalista non sa tirarsi indietro.
Philomena è poco più che una ragazzina quando rimane incinta.
È giovane e
ingenua, senza cognizione dei fatti della vita e la società
irlandese
del 1952 la considera ormai una “donna perduta”. Rinchiusa in
un
convento, poco dopo darà alla luce Anthony. Per tre anni si
occupa di
lui tra quelle mura, fino a quando le suore non glielo portano
via per
darlo in adozione, dietro compenso, a una facoltosa famiglia
americana,
come accadeva in quegli anni a migliaia di altri figli del
peccato.
Non c’è stato giorno da allora in cui Philomena non abbia
pensato al suo
bambino, senza mai abbandonare il sogno di ritrovarlo, e
cercando in
segreto di rintracciarlo. E senza immaginare che, dall’altra
parte
dell’oceano, anche suo figlio la stava cercando.
Nella sua ricerca, Martin porterà alla luce segreti, ipocrisie
e soprusi
occultati per anni e annoderà le fila di due anime separate
alla
nascita e spinte l’una verso l’altra da una sete d’amore
inesauribile.
Molto bello, intenso, in realtà un pò diverso dal film dove in
primo piano c’è la storia di Philomena alla ricerca del figlio
aiutata da Martin…qui invece viene dato più spazio a tutta la
storia del figlio Anthony- Michael, dalla nascita, al
trasferimento negli Stati Uniti, sino alla sua morte avvenuta
nel 1995, per Aids.
Io l’ho letto in tre giorni, (anche se lo ammetto, certi
capitoli erano meno leggeri di altri) e lo consiglio
vivamente, è davvero imperdibile.
Così adesso vi saluto…
..vi auguro di trascorrere un sereno fine settimana, magari a
leggere questo bel libro (o a guardarvi il film, perchè
no!)sgranocchiando un buon biscottino.
Che volere di più?!
Un abbraccio, alla prossima