La morte dell`ex presidente di CCPL Aldo Piccinini/3
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La morte dell`ex presidente di CCPL Aldo Piccinini/3
Diffusione 15.995 Lettori 140.000 press LIC“IE O W 1 0/2004 Alle 11 a Coviolo il funerale, la camera ardente allestita al cimitero visitata da centinaia di esponenti della sinistra ~ Oggi l’addio al cooperatore Piccinini ~u ~ o b i t u di ~ oomvieto s in omggio ~~ ~ r n di Tiziano Soresina La sinistra e il mondo della cooperazione reggiana piangono la morte di Aldo Picchini, stroncato a 65 anni da un infarto sabat0 mattina ad Orvieto dove si trovava per un convegno. Attorno ai familiari si sono stretti davvero in tanti alla camera ardente, allestita da ieri mattina nel cimiteDi provenienza socialista prima passato al Psiup poi, approdò successivamente al Partito comunista e nel 1983 f u eletto nel comitato federale del Pci della nostra provinCia. a suo impegno politico ricorda la figlia Silvia, che ieri ha stretto mille mani nella camera ardente a Coviolo non è mai stato scisso dali’impegno professionale. Sapeva didogare, geloso custode della sua autonomia, della sua costante propensione verso il nuovo». E che Piccinini avesse lasciato un segno con il suo impegno politico e di cooperato- r o di Coviolo in attesa dei funerali che si terranno oggi alle 11. «Era un uomo che amava le sfide e sapeva anticiparle per risolvere i problemi)). Un ritratto univoco uscito dai commenti commossi di chi ha conosciuto Piccinini nelle vesti di combattiva guida del Ccpl e politico scomodo. re di primo piano lo si intuisce dal fatto che il segretario nazionale diessino Piero Fassino sia stato uno dei primi ad occorrere a Orvieto, facendo visita alla salma nell’obitorio dell’ospedale umbro, quando la tragedia si era consumata da poche ore. Si erano conosciuti tanti anni prima, quando Fassino era segretario di partito a Torino. «Come dirigente cooperativo è già stato detto molto dal nostro partito - dice Vincenzo Bertolini, ex segretario provinciale del Pci - cioè che era stato un grande stratega, innovatore negli anni Ottanta della cooperazione e non solo, creativo. Ma non è stato detto quanto ha dovuto combattere per sostenere le sue idee miranti a legare socialità cooperativa e iniziativa privata, rischio di impresa e sicurezza dei soci e dei lavoratori. tradizione e modernità». Un riformista che è stato colto da un infarto fulminante mentre si trovava a Orvieto per partecipare a un convegno dell’associazione «Libertà egualen. «I membri di “Libertà eguale” - prosegue Bertolini, non nascondendo nelle sue parole un filo di amarezza - sono orgogliosi di averlo avuto nelle loro fila e in quelle dei Ds. Era un riformista,migliorista e morandiano. In questo mondo vige una regola paradossale: la forza di una persona è spesso la causa delle sue sfortune. Piccinini ebbe quella di essere troppo ingombrante. Ma per tuttiè sempre stato uno dei dirigenti migliori della cooperazione e non solo. Amava la politica in modo calmo e, al tempo stesso, sanguigno. Era uno di quelli - conclude Bertolini - che sapeva abbandonare un posto di comando &I silenzio perché non riusciva a sentirsi insostituibile. Non si sentiva un Giulio Cesare, ma ebbe ugualmente l’avventura di rendersi conto di quanti Bruto è popolato in genere questo mondo...». Piccinini lasciò la presidenza del Ccpl nel 1992 e dopo aver guidato per dieci anni un impero cooperativoera andato in pensione, continuando però a mettere a frutto la sua professionalità, anche al di fuori delle coop (una società autostradale, un’altra del gruppo Fiat). Ma rimaneva sempreun uomo di sinistra, con una vita a mille all‘ora.