7 MODI PER... ...iniziare la lezione in maniera creativa 1
Transcript
7 MODI PER... ...iniziare la lezione in maniera creativa 1
7 MODI PER... ...iniziare la lezione in maniera creativa 1) ACROSTICO: Far fare ai ragazzi l’acrostico dell’argomento della spiegazione che si sta per intraprendere. Se per esempio l’argomento è Napoleone, chiedere ai ragazzi di scrivere delle parole che vengono loro in mente quando pensano al grande condottiero e le cui iniziali formino il nome Napoleone. Far leggere agli alunni in maniera casuale alcune delle loro parole e far nascere la spiegazione dal dibattito che ne consegue. 2) COS’E’?: Portare in classe un oggetto o un’immagine (stampata o proiettata) che sia relazionato all’argomento del giorno. Si deve trattare di qualcosa di pertinente, ma non in maniera lampante di modo che l’effetto generato sia di curiosità. L’immagine può anche rappresentare un dettaglio di qualcosa e quindi si può spingere i ragazzi a indovinare di cosa si tratta. 3) CHIUDI GLI OCCHI: invitare gli alunni a chiudere gli occhi e immaginare qualcosa relativo all’oggetto della spiegazione (per esempio quale poteva essere il paesaggio in una certa epoca storica, com’è la vegetazione in una certa area geografica, che forma e che colore avrebbe una equazione di secondo grado se esistesse materialmente). 4) MI RITORNI IN MENTE: chiedere agli alunni che cosa fa venire loro in mente il titolo della lezione del giorno e lasciare che facciano associazioni libere. Per esempio cosa vi viene in mente se pensate alla parola “romanticismo” o “entropia” o “paradigma”? Raccogliere le loro risposte riportandole alla lavagna. Infine partire dalle loro idee (anche e soprattutto le più strampalate) per arrivare al nucleo della spiegazione. In questo modo gli alunni percepiranno che la spiegazione parte dal loro mondo, da qualcosa prodotto e pensato da loro stessi. 5) MUSICA MAESTRO: riprendendo a spiegare un argomento già introdotto nelle lezioni precedenti invitare i ragazzi a trovare insieme una canzone che andrebbe bene come colonna sonora dell’argomento in questione, supportando la loro scelta con accurate motivazioni rispetto al testo, al ritmo, al genere musicale. 6) LA FRASE MISTERIOSA: giocare, sul modello de “l’impiccato” ad indovinare una frase. La frase in oggetto dovrà essere un aforisma o un titolo d’impatto per la lezione in programma. Possibile variante può essere quella di creare un REBUS. 7) LA METAFORA: raccontare una metafora o un aneddoto che possa essere legato all’argomento. ...mantenere alta l’attenzione e passare il messaggio in maniera efficace 1) ANCORAGGI SPAZIALI: creare degli ancoraggi nello spazio vuol dire far sì che ogni volta che l’insegnante si reca in un determinato punto dell’aula o assume una determinata postura, gli alunni sappiano già in maniera inconscia quale tipo di attività sta per essere svolta. La creazione degli ancoraggi spaziali avviene attraverso la ripetizione sistematica ed inequivocabile di certe azioni/comportamenti. Sarà quindi sufficiente utilizzare costantemente e senza eccezioni una certa porzione d’aula per le spiegazioni, usare una certa postura (per es. sedendosi o appoggiandosi alla cattedra) per i momenti di dibattito, disporre i banchi in un modo specifico per le prove in classe, rimproverare gli alunni da un determinato punto dell’aula. 2) 3) 4) 5) 6) In questo modo per esempio dopo aver rimproverato la classe, si ritorna nel luogo della spiegazione e si riprende la lezione inmaniera serena, lasciando la negatività del rimprovero nel luogo da cui questo è provenuto, come se il docente avesse tanti “io” legati ai diversi spazi. Oppure può essere sufficiente andare nel luogo del dibattito per indurre inconsciamente i ragazzi alla partecipazione. Tutti questi effetti inconsci cominceranno a manifestarsi dopo che gli ancoraggi siano stati utilizzati in maniera sistematica ed incontrovertibile per almeno un paio di settimane (ovviamente il tempo in settimane risulta più lungo se le ore settimanali di docenza non sono molte). È molto importante non generare confusione, pertanto si consiglia di focalizzarsi su pochi ancoraggi (al massimo 4) che siano facilmente riconoscibili (quindi non simili fra loro, bensì ben individuabili) e applicarsi metodicamente nel loro utilizzo. LA MELODIA DELLA VOCE: le variazioni della voce sono ciò che rende una narrazione interessante. La lezione deve essere ricca di punteggiatura: le pause dei punti, dei puntini di sospensione, dei punti e virgola, i crescendo dei punti esclamativi, le porte aperte dei punti interrogativi e il tono più sommesso delle frasi incidentali. La parola chiave è la variazione, congiunta e coniugata con l’effetto sorpresa: una pausa inaspettata, un abbassamento repentino del volume, un interrogativo aperto o retorico sono strumenti preziosi per recuperare l’attenzione perduta. Soprattutto utilizzare l’abbassamento del tono, piuttosto che il suo innalzamento, permette di rientrare a casa conla gola meno stanca dopo una giornata di lavoro. SPIEGAMI CHE TI SPIEGO: prima di iniziare la spiegazione annunciare agli alunni che di tanto in tanto il docente si fermerà e che loro a coppie devono spiegarsi reciprocamente ciò che hanno compreso della lezione fino a quel punto. Per risparmiare tempo si può fare anche che i membri della coppia spieghino gli argomenti in maniera alternata (alla prima pausa A spiega a B e alla seconda pausa viceversa), piuttosto che farli spiegare ad entrambi ogni volta. In questo modo i ragazzi saranno portati a prestare attenzione perchè poi devono ripetere la lezione al compagno e allo stesso tempo si evita la circostanza inibente in cui un solo alunno ripete i concetti a tutti i compagni di classe. L’esercizio si può svolgere anche in piccoli sottogruppi (3 massimo 4 alunni), ma in questo caso aumenta il rischio di distrazioni nella fase di spiegazione reciproca, quindi sta al docente valutare la maturità e la vivacità dei propri alunni prima di proporre un esercizio in sottogruppi. LEGAMI A UN LOGO: all’inizio della spiegazione si avvisano gli alunni che dovranno alla fine realizzare un logo che sintetizzi l’essenza dell’argomento spiegato. Oppure potrebbero realizzare un disegno che ne rappresenti schematicamente i punti chiave. In questa maniera i ragazzi presteranno maggiore attenzione per trarre gli spunti per i loro elaborati. LO SLOGAN: sulla falsa riga dell’attivazione precedente si può chiedere agli alunni di realizzare lo slogan promozionale di un determinato argomento, come se dovessero lanciarlo sul mercato e renderlo appetibile per tutti gli studenti. Tale attivazione può essere lanciata all’inizio di una serie di spiegazioni su un argomento complesso e articolato che necessiterà di più lezioni per essere spiegato, in modo da creare un filo conduttore che porterà ad un momento di sintesi. Inoltre è un’attivazione che incita i ragazzi a focalizzarsi sugli aspetti accattivanti della lezione, perchè sono quelli su cui dovranno fare leva per “vendere” quell’argomento. PROVA D’ATTORE: a conclusione del ciclo di spiegazioni su un argomento corposo, si invitano i ragazzi a preparare una piccola rappresentazione teatrale dell’argomento. I ragazzi saranno ovviamente stati preavvisati in modo da incitarli a prestare attenzione al fine di “mettere in scena” la lezione. 7) LA MAPPA: durante la lezione creare dei momenti in cui si effettua il sunto degli argomenti fin lì trattati attraverso l’utilizzo delle mappe mentali. In questo modo si stimolano i ragazzi a creare un percorso concettuale che parta da un titolo ed arrivi ad una spiegazione, utilizzando la libera associazione di idee. CONSIGLIO: utilizzare i gessi colorati o i colori della LIM per le mappe.