Novità giugno - Comune di Cerano

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Novità giugno - Comune di Cerano
Novità giugno
È il 1981, Ciccio lavora a Foggia in un negozio di dischi e vuole fare il deejey. Tonio è un genio dell'elettronica,
intrappolato nell'officina del padre. Giovanni, bello come Alain Delon, è l'ala destra dell'Aquilana calcio, la grande
promessa del calcio italiano. Teresa, la sua fidanzata, ha deciso, partirà, finirà gli studi e diventerà un medico. E poi
Lorenzo, il prete che ama Jimi Hendrix, e irrompe in paese all'alba su una vecchia citroen. Tre ragazzi, una ragazza e
un prete. Un luogo inghiottito nella valle, dove tutto sembra immobile e i segreti germogliano sotto i sassi. Un giorno
Ciccio ha un'idea: fare una radio, dare una scossa a quella vita fatta di niente. In un paese dove il mondo arriva in
ritardo, la musica si lancerà nell'etere per scorticare il silenzio. E la voce di Lupo Solitario, il mitico dj, si materializzerà
in una notte di tregenda.
È di nuovo luglio e per Camilla e le sue amiche di sempre è il momento di fare un po' di provviste, preparare le valigie
e, finalmente, spiegare le vele. Perché l'amicizia, a volte, è come una traversata in barca quando l'aria è frizzante e il
mare liscio come l'olio. Poco importa se, delle otto amiche, l'unica che ne capisce di vela è Camilla, appassionata di
nodi e virate, mentre le altre non sono che "veliste immaginarie", convinte che la barca sia una specie di salotto col
mare attorno. Per loro, da vent'anni a questa parte, non c'è scusa che tenga - né marito, né lavoro, né gatti, cani o
figli quando si tratta di mollare gli ormeggi e lasciare Genova e le solite cose per una meritata vacanza a zonzo per il
mar Mediterraneo. Una pausa che ha il sapore della giovinezza, della libertà e della riscoperta di se stesse. Tra approdi
eroici e incontri inaspettati, risate sotto le stelle e barattoli di funghetti sott'olio, passando per dotte dissertazioni su
uomini, amori e altri guai, le "ragazze" aggiungono così un'altra estate alla loro amicizia, lasciandosi andare al rollio
della barca e al ritmo dei loro cuori. Perché solo in alto mare c'è abbastanza silenzio per sentirli battere. Lieve e pieno
di ironia, il primo romanzo di Ambra Gaudenzi è un inno alle donne, alla loro voglia di vita e di avventure, e al potere
inarrestabile dell'amicizia vera. Quella che resiste a tutte le burrasche.
Cos'hanno in comune la regina Maria Antonietta, Vandana Shiva, Peter Sellers, Fabrizio De André, Virginia Woolf e
George Harrison? La risposta è nel libro che avete tra le mani: il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile
come un gelsomino rampicante, con amori letterari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita
giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena Dandini ci conduce in una passeggiata
sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, con un libro dedicato "a chi voleva cambiare il mondo e
invece dopo un po' si è accorto che è stato il mondo a cambiargli i connotati". Viaggiando tra parchi incantati e vivai
sconosciuti, imbarcandoci sulle navi di cacciatori di piante d'altri tempi, sbirciando gli amori romantici per un raffinato
musicista o per un carico di concime, scopriamo insieme con lei che non è mai troppo tardi per mettere dei fiori nei
nostri cannoni e bombardare almeno il perimetro del balconcino di casa. Perché, come recita un antico proverbio
cinese, chi pianta un giardino semina la felicità.
Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura
di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma
Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto
con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo
modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la
crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza
delle passioni e del talento.
Marcello Vinciguerra è un imprenditore agricolo di successo. La sua azienda, ereditata dal padre, è tra le più importanti
d'Italia. Ha una bella moglie, Ludovica, donna sofisticata e complessa, proprietaria di un negozio di arredamento e
amante del lusso e del design, abita in una bella casa, conduce una vita - almeno in apparenza - piena di sicurezze.
Una sera, però, un servizio televisivo dedicato a un potente boss della camorra fa riaffiorare alla sua memoria un
ricordo dell'infanzia. E con il ricordo il dubbio. Chi era davvero suo padre? Quale ombra si nasconde nel passato della
sua famiglia? L'inquieto affollarsi di queste domande spinge Marcello a una ricerca ossessiva della verità, che in un
susseguirsi di avvenimenti e colpi di scena lo porterà a scontrarsi con un mondo inafferrabile e ambiguo, in cui tutti
possono essere onesti o collusi, corrotti o corruttori. Una storia esemplare sui limiti della conoscenza, sulla difficoltà di
separare il bene dal male.
“Storia della mia gente" racconta dell'illusione perduta del benessere diffuso in Italia. Di come sia potuto accadere che
i successi della nostra vitalissima piccola industria di provincia, pur capitanata da personaggi incolti e ruspanti sempre
sbeffeggiati dal miglior cinema e dalla miglior letteratura, appaiano oggi poco più di un ricordo lontano. Oggi che, sullo
sfondo di una decadenza economica forse ormai inevitabile, ai posti di comando si agitano mezze figure d'economisti
ispirate solo dall'arroganza intellettuale e politici tremebondi di ogni schieramento, poco più che aspiranti stregoni alle
prese con l'immane tornado della globalizzazione. Edoardo Nesi torna con un libro avvincente e appassionato, a metà
tra il romanzo e il saggio, l'autobiografia e il trattato economico, e ci racconta, dal centro dell'uragano globale, la sua
Prato invasa dai cinesi, cosa si prova a diventare parte della prima generazione di italiani che, da secoli, si ritroveranno
a essere più poveri dei propri genitori.
Il cielo muta di colore. Ogni mattina macchie viola e rossastre solcano le nubi delle montagne Occidentali, alimentando
timori e affanni nei sopravvissuti. Trascorsi tre anni dalla Sciagura, nel piccolo borgo di Piedimulo, una comunità di
contadini vive nascosta, protetta dai grandi massi di una frana. Oltre il villaggio c'è il ruscello e oltre ancora ci sono i
lupi. Scampata dalla metropoli in fiamme, Nina ha dodici anni. Persi madre e padre durante gli anni della ferocia, ora
vive con i nonni a Piedimulo. Ma la ragazzina riconosce i segnali nel cielo e sa che un oscuro nemico sta bussando di
nuovo alle porte. Affiancata da personaggi leggendari, Nina sarà costretta a crescere in fretta, affrontando un
appassionante percorso nei miti ancestrali della natura, alla disperata ricerca di una nuova fondazione umana. torna
Alessandro Bertante con una storia di terra e ghiaccio, magia e spirito, che regola i conti con la modernità
rinnovandone l'immaginario apocalittico.
È notte, su un'autostrada svizzera. Una macchina procede a velocità sostenuta, diretta a Marsiglia. A bord o un uomo,
Pietro Leone, funzionario dell'Onu a Ginevra. Accanto a lui dorme il figlio Pietro, una console stretta tra le mani, i jeans
a vita bassissima come ogni adolescente che si rispetti. I due sono in fuga, da non si sa bene cosa. La sola cosa che
Pietro sa è che da giorni qualcuno sta tenendo sotto controllo i movimenti suoi e della sua famiglia e che la moglie
Emilia, ricercatore al Cern, è scomparsa da casa da qualche giorno. La donna stava lavorando, con un gruppo di fisici
spagnoli, a un rivoluzionario calorimetro per decifrare le energie di fotoni ed elettroni...
Camelia vive con la madre a Leeds, una città in cui "l'inverno è cominciato da così tanto tempo che nessuno è
abbastanza vecchio da aver visto cosa c'era prima", in una casa assediata dalla multa. Traduce manuali di istruzioni
per lavatrici, mentre la madre fotografa ossessivamente buchi di ogni tipo. Entrambe segnate da un trauma,
comunicano con un alfabeto fatto di sguardi. Un giorno però Camelia incontra Wen, un ragazzo cinese che comincia a
insegnarle la sua lingua: gli ideogrammi. Assegnando nuovi significati alle cose, apriranno un varco di bellezza e
mistero nella vita buia di Camelia. Ma Wen nasconde un segreto, assieme a uno strano fratello che dietro una porta
deturpa vestiti...
Le prime vittime sono due donne. Ritrovate con ventiquattro ferite identiche in bocca. Morte soffocate nel loro sangue,
dopo una agonia atroce. Omicidi studiati, efferati, che seguono un rituale. La polizia criminale di Oslo sa di avere un
solo uomo che può risolvere il caso. Harry Hole, alcolista, uomo rude e solitario, inviso a molti. Ma Hole si è rintanato a
Hong Kong, tra le fumerie d'oppio, per lavare via i ricordi. Sa fin troppo bene che, per risolvere l'ultimo caso, ha messo
in pericolo di vita l'unica donna che ha mai davvero amato. E solo quando lo informano che il padre è moribondo in
ospedale, Harry Hole decide di tornare a Oslo. Tra le vittime non c'è in apparenza alcun legame, ma Hole subito ne
trova uno. Tutte quante hanno trascorso una notte in un isolato rifugio di montagna. E qualcuno, qualcuno capace di
un odio lucido e selvaggio, adesso sta braccando gli ospiti di quella notte, uno per uno...
"Da qualche parte ho letto che la muta è la fase più delicata della vita di un insetto, il momento in cui è maggiormente
esposto ai predatori e alle cadute". Bianca guarda accadere le cose, le osserva nei dettagli, come un'entomologa
ragazzina. Solo che il mondo è troppo grande, mobile e complicato, scappa continuamente da tutte le parti.
Soprattutto la sua famiglia. Un padre sempre circondato da donne-mantidi. Una madre operosa con gli occhi di Jane
Birkin, posati ormai solo sui figli. Un fratello adolescente che la sua forza se l'è tatuata come monito sul braccio. Ma lo
sguardo di Bianca è implacabile, perché la felicità della sua famiglia è solo una superficie luccicante. Per questo la
rabbia che le si è infilata dentro, quella specie di scheggia tra le pieghe più morbide, Bianca vorrebbe spingerla su,
arrotolarla sulla lingua e sprigionarla come un veleno. Se "crescere è abbandonare" - così dice sua madre -, allora
forse occorre imparare a fidarsi di nuovo, con quel misto di adrenalina e timore che si prova quando ci si tuffa da uno
strapiombo.
Sono passati due anni da quando Mason "Mace" Perry, agente della polizia di Washington, ha perso il distintivo e con
esso anche la libertà. Accusata di aver partecipato a, una serie di rapine, e dopo aver pagato con la prigione, ha visto
la sua carriera andare: a rotoli. Sostenuta fino a oggi da una ferrea volontà di riscatto e dalla determinazione di
tornare a essere un poliziotto, Mace vuole a tutti i costi scoprire chi l'ha incastrata. Quando sua sorella Beth, capo della
polizia di Washington, si trova alle prese con una serie di scottanti omicidi, Mace intravede l'opportunità di una rapida
riabilitazione. Trovare i colpevoli potrebbe farle riacquistare il suo lavoro e la sua dignità, anche se muoversi con le
limitazioni imposte dalla libertà vigilata è un'impresa difficile, e non sempre essere la sorella del capo rappresenta un
vantaggio. Le cose sembrano girare per il verso giusto quando Mace incontra Roy Kingman, giovane avvocato di uno
studio prestigioso, che ha scoperto il cadavere di una collega brutalmente assassinata. Con l'aiuto di Beth, i due si
lanciano in un'indagine dai molti rischi che porterà alla luce complotti e intrighi capaci di mettere a repentaglio la
sicurezza nazionale, dove il nemico è insospettabile, pericoloso e soprattutto difficile da smascherare. Perché spesso
l'apparenza inganna ma, purtroppo, la verità può essere molto pericolosa.
A Tia e Mike Baye non manca nulla per essere sereni e felici: hanno una bella casa, un buon lavoro e due figli, Adam e
Jill, rispettivamente di sedici e undici anni. In famiglia tutto procede per il meglio finché un evento tragico e
inaspettato - il suicidio del miglior amico di Adam, Spencer Hill - non fa crollare all'istante le loro certezze. In seguito
alla morte del ragazzo, Tia e Mike si rendono conto che il figlio è diventato sempre più chiuso, taciturno e distante. La
preoccupazione per lui li spinge a mettere da parte i propri principi sulla fiducia e il diritto alla privacy e a far install are
sul computer di Adam un sofisticato software, capace di spiarne passo passo il traffico su Internet. L'arrivo di un
messaggio inquietante da parte di un mittente ignoto conferma le loro paure: Adam sta davvero nascondendo
qualcosa... All'improvviso, la tranquillità di Livingston, la cittadina del New Jersey in cui abitano, si rivela solo una
facciata: la madre di Spencer fa una scoperta sconvolgente riguardo alla notte in cui è morto suo figlio, il cadavere di
una sconosciuta brutalmente uccisa è rinvenuto non molto lontano e altri segreti vengono progressivamente a galla,
scuotendo nel profondo una comunità solo in apparenza solida e quieta. Sarà ancora una volta l'investigatore capo
Loren Muse, con il sostegno del procuratore Paul Copeland, a sbrogliare la matassa di una vicenda sempre più intricata
e sconcertante.
Chiara Beria di Argentine, con uno sguardo che coglie i dettagli rivelatori e restituisce lo spessore umano dei
personaggi, ci accompagna in un percorso il cui filo rosso è la voglia di contribuire al vero tessuto produttivo e creativo
del paese, di reinventare la società, la cultura e l'economia: un affresco di un'Italia che non ci aspettavamo, attraverso
la testimonianza dei suoi veri protagonisti. Dal supercompetitivo industriale Nerio Alessandri a Susanna Camusso, la
prima donna alla guida della Cgil, da Sabino Ventura, l'ex manager del made in Italy che in tempi di crisi ha scoperto il
business delle riparazioni dei vestiti, a Guendalina Litta Modignani, l'aristocratica signora ricercata in tutta Europa per
organizzare matrimoni e feste incantate, fino a Maurizio Torricelli, il chirurgo che opera neonati di meno di un chilo. E
ancora. Profili di giovani come Rodrigo Morganti, erede di una dinastia imprenditoriale, che ha trovato la sua strada
vestendo i panni di clown e regala un sorriso ai bambini ricoverati in ospedale e di favolosi grandi vecchi come Guido
Calabresi, professore emerito alla Yale Law School, fuggito dall'Italia ai tempi del fascismo con la famiglia. Figure con
responsabilità istituzionali, medici, artisti, artigiani e imprenditori eccellenti; giovani e meno giovani che non si
rassegnano alla banalità, alla fatica del cambiamento, che riescono a portare avanti, tra mille difficoltà, progetti
innovativi in campo economico, scientifico, culturale.
I Bruni – Callisto, la Clerice, i loro figli, sette maschi e due femmine, e il loro regno: la cascina nella pianura emiliana, i
campi coltivati con fatica perché diano frutto per il notaio che ne è proprietario, e la grande stalla, albergo per ogni
pellegrino e luogo in cui ci si riunisce per celebrare il rito della veglia nelle lunghe notti d’inverno, quando Cleto, l’aedo,
narra le sue storie meravigliose, retaggio di una tradizione millenaria. Come quella della capra d’oro, idolo demoniaco
la
cui
apparizione
nel
buio
è
presagio
di
orribili
sciagure...
Questo mondo antico, fatto di valori elementari ma fortissimi, di leggende ancestrali, magie, scongiuri, di fatica
immensa ma anche di certezze come il cibo, la casa, la solidarietà, non può sottrarsi al corso della storia: tutti e sette i
maschi dei Bruni partiranno per la Prima guerra, e la famiglia dovrà affrontare i lutti, il nuovo regime con la sua
violenza, il secondo terribile conflitto mondiale e ancora la guerra civile, con le distruzioni, le umiliazioni, le paure e i
cambiamenti che portano con sé. Ma anche, ogni volta, con la straordinaria capacità di rimboccarsi le maniche, di
affidarsi
al
volgere
delle
stagioni
e
guardare
avanti
con
rinnovata
fiducia.
Floti, Gaetano, Armando, gli altri fratelli, le donne coraggiose e piene di vita che gli sono compagne: attraverso i loro
gesti quotidiani, la loro intelligenza viva come può esserlo solo quella nata da animi generosi e da una istintiva
conoscenza della natura, attraverso i loro occhi i lettori di queste pagine compiranno un viaggio straordinario che va
dall’aia di casa Bruni fino alle pietraie del Carso e al corso del Piave e del Tagliamento, dall’Africa alla Russia, dal 1914
al 1949 e oltre, da una famiglia unita intorno al focolare alla diaspora del dopoguerra, dall’ordine immutabile della vita
contadina alla complessità di un mondo nuovo, nel quale ciascuno fa parte per se stesso e i diritti dei più deboli non
sono più garantiti dalla solidarietà istintiva. Dal tempo in cui l’Otel Bruni dava riparo e ascolto a ogni viandante nella
notte,
al
vento
nuovo
che
soffia
nella
campagna
ormai
disertata
dall’uomo...
Attingendo a memorie vive, scandagliate con la meticolosità dello storico e il fervore dell’artista, Valerio Massimo
Manfredi si misura in queste pagine con una materia incandescente: la storia del nostro Novecento, i cui se gni sono
ancora incisi nella nostra pelle e nei nostri gesti. Il passo epico, incalzante, che è la cifra distintiva di tutta la
letteratura di Manfredi si trasfigura, in Otel Bruni, nel respiro profondo, dolente ma non meno grandioso di una saga:
la storia vicinissima e senza tempo di uomini e donne semplici ma destinati a rimanere impressi nella nostra memoria,
la rievocazione piena di poesia di un mondo perduto dove l’amore, il coraggio, la speranza erano i valori di una
umanità che credeva ancora in se stessa.
Quando Antonina si trasferisce a Leningrado per lavorare in fabbrica è ancora piuttosto giovane e ingenua: ben presto,
infatti, finisce nei guai, rimanendo incinta di un ragazzo che l'abbandona. Lo Stato sovietico la soccorre assegnandole
una stanza in un appartamento comunitario dove vivono già tre anziane donne, affettuose e pronte ad aiutarla dopo la
nascita di Susanna. Ariadna, Glikerija e Evdokija si rivelano poi indispensabili quando Antonina si rende conto che la
figlia non parla e, per paura di vedersela rinchiudere in un istituto, decide di crescere in casa la piccola. Le "nonne" si
fanno allora carico dell'educazione della bimba, che impara a comunicare con loro attraverso il disegno, e le parlano
delle loro vite, raccontandole l'Unione Sovietica della loro giovinezza, scene di vita nei Gulag, la storia dell'assedio di
Leningrado e dei soprusi bolscevichi. Un romanzo ricco, pieno di valori, di ideali e di coraggio. Il ritratto di un gruppo di
donne forti e autentiche, che hanno affrontato e superato prove durissime sostenute solo dalla loro dignità. Ma è anche
una riflessione profonda e a tratti perfino commovente sul passato, sulla memoria, sulla Storia, il romanzo che ci fa
capire come siano state le donne queste donne, le vere, silenziose, intense protagoniste della storia russa del secolo
scorso.
La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da
casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di
giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i
sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi credente non è. Con la
consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare
facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non crede nti, nella
stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.
Quando il padre l'aveva affidata alle suore francescane del convento di St. Rose, vicino a New York, Evangeline aveva
soltanto dodici anni. In quella pace operosa, la bambina è diventata donna e ha poi scelto di prendere i voti. Adesso si
occupa della biblioteca del convento, che ospita un'eccezionale collezione d'immagini angeliche. Ma, proprio in quel
luogo apparentemente, Evangeline scopre alcune lettere, spedite negli anni '40 dall'ereditiera Abigail Rockefeller a una
suora del St. Rose: in esse vengono citati una misteriosa spedizione nella Gola del Diavolo, in Bulgaria, e il
ritrovamento di un cadavere perfettamente conservato. Il cadavere di un angelo. Per Evangeline, quelle lettere so no il
primo tassello di una storia che affonda le sue radici nella notte dei tempi: la storia degli angeli che hanno tradito Dio e
della malvagità che è scesa sulla Terra con un battito d'ali: la storia dei Nefilim, le creature generate dall'unione tra gli
angeli ribelli e i mortali; la storia degli angelologi, un gruppo di studiosi che, da generazioni, si tramandano il segreto
dell'esistenza dei Nefilim e combattono contro di loro. E, soprattutto, la storia di uno strumento musicale di origine
divina e dai poteri straordinari, uno strumento andato perduto e che ora Evangeline ha il compito di recuperare, prima
che lo facciano i Nefilim. Perché il destino dell'umanità è nelle sue mani.
In un deposito qualcuno ha messo una bomba. Sembra una storia di pizzo non pagato ma il magazzino era vuoto da
tempo; e dunque? L’interesse di Montalbano & C. si concentra allora sugli abitanti della casa a fianco, un condominio
abitato, tra l’altro, da alcuni pregiudicati: Carlo Nicotra, che gestisce lo spaccio di droga per conto dei potenti Sinagra,
e
Stefano
Tallarita,
attualmente
in
carcere,
al
servizio
proprio
di
Nicotra.
A duecento metri dalla casa di Marinella c’è un altro villino, quasi uguale a quello di Montalbano. Per anni è stato vuoto
ma ora sono andati ad abitarci i Lombardo. Lui, Adriano, è rappresentante di computer e perciò viaggia per tutta la
Sicilia; la moglie Liliana, una bella torinese di 35 anni, lavora in un negozio di Montelusa. Una mattina la signora
Lombardo rimane in panne e niente di più naturale per il vicino di casa Salvo Montalbano darle un passaggio. Quello
dell’auto sembra un semplice guasto, ma il meccanico nota che il motore è stato manomesso.
Come sempre nei romanzi di Camilleri si incrociano due storie apparentemente distanti che però finiscono fatalmente
per intersecarsi. E il legame tra le due vicende è il giovane Arturo Tallarita che fa il commesso proprio nello stesso
negozio
in
cui
lavora
Liliana.
La vicinanza tra le due case a Marinella, la avvenenza di Liliana, la vicenda un po’ oscura dell’automobile manomessa,
la presenza di una misteriosa Volvo nella trazzera: tutto concorre a fare drizzare le antenne a Montalbano che per di
più è molto attratto da Liliana che sembra fare proprio di tutto per imbastire una storia con il commissario.
In tutte queste vicende che vediamo scorrere apparentemente senza un delitto, senza un conflitto, c’è qualcosa che
non funziona, una nota discordante. Come in un gioco di specchi qualcuno vuole confondere Montalbano: la bomba
davanti al deposito, le lettere anonime che indirizzano verso piste improbabili, un proiettile nella carrozzeria della
macchina dello stesso commissario. Molto prima che si abbia sentore di un delitto, tutto sembra scorrere nel più
normale dei modi: la vita al commissariato, il gioco del corteggiamento, le cene sulla verandina; è proprio in questa
apparente normalità che sentiamo la tensione insinuarsi con una forza mai vista nei romanzi di Montalbano.
Nel diciottesimo romanzo della serie troviamo un Pasquano messo a dura prova ma più disponibile che mai, un
Ragonese infido armato di tutta la sua potenza mediatica, un Catarella emozionato ma pronto a gettarsi nel fuoco per
il suo commissario. Livia fa capolino ma solo al telefono, è forse per questo che Adelina la fa da padrona.
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e
lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto
nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della
città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni
più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria
non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra.
Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le
ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in
mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la
felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo
cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere
tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi
cura delle sue radici invisibili.
Durante l'estate del 1937 Simone Sauvelle, rimasta all'improvviso vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e
Dorian, e si trasferisce in un piccolo paese sulla costa per sfuggire agli ingenti debiti accumulati dal marito. Trova
lavoro come governante per il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann in una gigantesca magione chiamata
Cravenmoore, dove l'uomo vive con la moglie malata. Tutto sembra andare per il meglio. Lazarus si dimostra un uomo
gradevole, tratta con riguardo Simone e i figli, a cui mostra gli strani esseri meccanici che ha creato - e che sembrano
avere vita propria - mentre Irene si innamora di Ismael, il cugino di Hannah, la cuoca della casa. Ma eventi macabri e
strane apparizioni sconvolgono l'armonia di Cravenmoore: Hannah, viene trovata morta e una misteriosa ombra si
impossessa della tenuta. Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare
l'oscuro segreto che avvolge la fabbrica dei giocattoli, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più
emozionante delle avventure in un mondo labirintico di luci e ombre.
Nora se ne è andata da quindici anni e Matteo, ogni giorno da allora, chiede a se stesso quale sia la strada da
percorrere. Un viaggio intriso di amore e dolore, di ricordi che riaffiorano dal passato, di luoghi in cui la natura
amplifica con la sua bellezza e la sua forza i pensieri e le domande del protagonista. Vivendo ormai da anni immerso
nella natura che circonda la sua casa in mezzo ai boschi, Matteo si confronta con la propria coscienza sul filo dei ricordi
di un passato che riaffiora e si alterna al presente delineando i protagonisti, passati e presenti, della sua vita. "Perché,
quando succede qualcosa di irreparabile, non si fa che pensare a quello che si poteva evitare?" Cercando la risposta a
infinite domande, Matteo racconta la sua storia forte e dolorosa, poetica e profonda: una storia d'amore così intensa
da obbligare il lettore a confrontarsi con il racconto di una vita che, alla fine, non riguarderà più soltanto il protagonista
ma tutti coloro che la leggeranno. "Per sempre" è la storia di un amore. Che permane e resiste e che è, soprattutto, un
amore impossibile.
In una tranquilla città del Veneto Giorgio Pellegrini gestisce un vivace locale alla moda: giocattolo perfetto con cui
siglare accordi sottobanco con politici corrotti, giri clandestini di prostituzione d'alto bordo, traffici illegali e appalti
truccati. Ed è a causa di un investimento immobiliare mal gestito che si ritrova con due milioni di euro in meno. Il suo
avvocato Sante Brianese, ora onorevole, lo convince che si è trattato di sfortuna. Eppure qualcosa non torna.
Nonostante abbia annegato in un pozzo di soldi il suo istinto criminale, Giorgio è e rimane un predatore: l'odore di
truffa lo sente da lontano. E infatti, non appena batte la pista del tradimento, le ricerche lo catapultano all'inferno. Fra
pestaggi, ricatti, triangoli erotici, omicidi, Pellegrini scatena una guerra. E mentre gli equilibri criminali si rompono,
precipitandolo in una girandola impazzita di doppi e tripli giochi, sarà costretto a ricorrere al suo genio criminale per
tentare di arrivare vivo alla fine della corsa. Un romanzo adrenalinico e crudele, dalle sequenze narrative sghembe e
inquietanti, con lampi di puro fascino che imprimono alla storia una luce velenosa. Ritmi sincopati e atmosfere dark
completano una danza macabra destinata a colpire il cuore dei lettori.
Torna la terribile e precocissima detective undicenne Flavia de Luce, con la sua passione pericolosa per la chimica e
per la soluzione di omicidi misteriosi. Siamo sempre nella magica atmosfera della campagna inglese degli anni
Cinquanta, e questa volta Flavia si ritrova alle prese con ben due morti, separate nel tempo ma collegate nel più
inverosimile dei modi. Proprio quando la nostra eroina pensava che la sua carriera di investigatrice fosse finita,
l'adorato burattinaio Rupert Porson ha uno sfortunato e fatale appuntamento con la corrente elettrica attraverso le
corde che reggono le sue marionette di legno. Ma chi può aver voluto una cosa del genere e perché? La vicenda è
talmente curiosa che Flavia lascia perdere i suoi esperimenti chimici e i suoi progetti vendicativi contro le sorelle
maggiori Ophelia e Daphne e, inforcata la fidata bicicletta Gladys, parte dall'antica magione di famiglia decisa a
risolvere questi misteri mortali. La pazza che vive a Gibbet Wood sa più di quanto non dica? E che ruolo hanno nella
faccenda uno strano pilota tedesco ossessionato dalle sorelle Bronté, una zia zitella acidissima, per non parlare di una
scatola di cioccolatini avvelenati? Ma la figura più enigmatica si rivela Nialla, l'affascinante e bizzarra assistente di
Porson. Tutto sembra rinviare a un legame con una morte sospetta, avvenuta anni prima, e a un caso che la polizia
locale non riesce a risolvere.
Gli animali sono davvero stufi! Non ne possono più di vedere gli uomini fare le guerre e rovinare il mondo, senza
preoccuparsi del futuro dei bambini. Così decidono di prendere in mano la situazione e organizzano una grande
conferenza. Accorrono tutte, ma proprio tutte le specie del pianeta: le malefatte degli uomini hanno le ore contate!
Perché il governo italiano vuole privatizzare l'acqua? Perché se al ristorante ordiniamo una caraffa d'acqua i camerieri
ci guardano storto? Perché compriamo bottiglie d'acqua minerale anche quando l'acqua è buonissima? È giusto che
grandi società facciano profitti vendendo acqua a chi ha sete? Queste sono solo alcune delle domande che Simone,
tredici anni, deve affrontare quando si trova a tavola con l'Avvocato Artemio Banchetti, personificazione dell'uomo di
successo. Con questa storia, che non si ferma all'acqua, uno dei protagonisti della battaglia referendaria per l'acqua
pubblica spiega in modo chiaro e accessibile ai più giovani (ma anche ai più grandi) che cosa sono i beni comuni e
perché è giusto dedicarsi alla loro difesa.
Trovare un uomo addormentato nel parco, cospargerlo di benzina e dargli fuoco sembra un modo eccitante di
concludere la serata a un gruppo di giovani teppisti; ma c'è un altro ragazzo, Luca, che non fa parte del branco e ha
assistito con orrore alla scena, senza osare intervenire. Il senso di colpa non gli dà tregua: va a trovare l'uomo in
ospedale e scopre che è un cingalese di nome Rajiva, e vende rose agli angoli delle strade; ora che è immobilizzato a
letto, in gravi condizioni, la sua famiglia è condannata a patire la fame. Luca prende una decisione coraggiosa: andrà
lui a vendere le rose al posto di Rajiva, travestito da immigrato. È l'inizio di una spiazzante avventura che lo costringe
ad abbandonare le sue abitudini di ragazzo di buona famiglia per vedere il mondo dall'altra parte, quella degli ultimi,
degli esclusi, sperimentando sulla propria pelle umiliazioni, intolleranza e razzismo. A poco a poco, mentre la sua
amicizia con Rajiva si approfondisce, Luca impara a sentire quel vincolo di solidarietà e appartenenza reciproca che
lega tra loro tutti gli esseri e al quale diamo il nome di "compassione". Età di lettura: da 13 anni.
Ecco un testo adatto ai bambini e mirato ad insegnargli a difendersi dagli abusi: seguendo le avventure di Mimì
Fiore di Cactus i piccoli imparano a riconoscere una situazione che presenta una potenziale minaccia e a comprendere
come meglio agire per difendersi.