da qui - Writer`s Dream
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DOSSIER 0111 – WRITER’S DREAM A C U R A D I R A N D O L I N D A antefatto “CaCAMe” Signore e signori, siamo qui riuniti per fare un po‟ di chiarezza sulla questione che sta sconvolgendo il web. La lettura è sconsigliata ai cardiopatici, alle persone facilmente impressionabili, alle donne incinta e ai bambini. Sì, sto ironizzando. Sono lievemente inc….ta perché, per l‟ennesima volta, si cerca di far credere che io e il Writer‟s Dream scriviamo “lucciole” anziché “lanterne”. No, a noi le lucciole non interessano. Grazie. Dunque, cos‟è successo? È successo che la casa editrice Zerounoundici ha pubblicato svariati comunicati stampa pieni zeppi di assurdità e fesserie attribuite a noi. Dato che a me non piace parlare a vanvera ma parlo solo ed esclusivamente quando ho tutti i dati sottomano, contestandoli punto per punto, non farò come ha fatto la Zerounoundici, lanciando generiche accuse sostenute da un generico “boh”, ma fornirò dati, link e soprattutto fatti. Zerounoundici ha lanciato una campagna contro l‟abuso mediatico incentrata unicamente su di noi. Potete ammirare la raffinatissima opera sulla homepage del loro sito, a destra. La cosina bianca con il bambino sul water, la scritta “CaCAMe” che rimanda, lo confermano, alla cacca, e pure i bacherozzi, giusto a sottolineare che la campagna si riferisce a degli escrementi. Ce lo conferma la stessa Zerounoundici, immagino nella persona di Stefania Lovati: Il cacàme, inteso proprio come cacca - di per sé innocuo se circoscritto nei giusti ambienti e trattato in modo adeguato - diventa pericoloso per la salute - in quanto anti igienico - e fastidioso per chiunque abbia un naso - in quanto puzza terribilmente - nel momento in cui se ne abusi con l'accumulo o si proceda con lo "smaltimento" incontrollato. E quale termine migliore potremmo usare per indicare l'accumulo e lo spargimento di feccia di cui da un po' di tempo alcuni siti e giornali stanno abusando? Ringraziamo per il complimento e proseguiamo. primo atto: “Rando Band” Zerounoundici ha pubblicato un comunicato intitolato “Il caso Rando/WD” che esordisce così: Qualunque testimonianza, commento, segnalazione e quant'altro da parte dei nostri autori ci sarà utilissimo e vi invitiamo quindi, anche nel vostro stesso interesse, a partecipare attivamente NON al forum della Rando (sul quale verreste immediatamente attaccati e "percossi" virtualmente), ma sul nostro forum, che è stato attivato appositamente per raccogliere le vostre gradite opinioni e testimonianze. Vi invito a leggervi la discussione relativa a Zerounoundici per individuare qualsivoglia tipo di virtuale percossa. Comunichiamo che la Zerounoundici, in data 9/6/2010, ha sporto querela nei confronti de "Il Giornale" a causa dell'articolo pubblicato da quest'ultimo in data 16/3/2010 (vedi note e link a fine comunicato), nel quale la casa editrice veniva citata, assieme ad altre, e bollata come STRIZZAESORDIENTI, al pari di quelle case editrici che chiedono agli autori contributi da migliaia di euro per pubblicare. Nell'articolo viene citata anche la FONTE delle notizie riportate, e cioè il forum Writer's Dream di Linda Rando, che da anni intraprende una vera e propria guerra contro gli editori a pagamento. E quindi? No, seriamente: e quindi? Se io scrivo “è una bella giornata” e qualcuno sulla sua rivista scrive “Tizia ha detto che oggi piove!” sono affari suoi. Sapete quel discorso sulla responsabilità personale e compagnia bella? Ecco. Me ne lavo bellamente le mani se qualcuno, leggendo “a” interpreta “c”. Detta in soldoni: non sono responsabile né civilmente, né penalmente, né moralmente di quanto scrivono gli altri attingendo dal mio sito. Né in questo né in altri universi. L'ideale della Rando non è sbagliato, infatti non lo si sta contestando; quello che è assolutamente lecito e doveroso contestare è il MODO con cui la signora Rando ha deciso di infierire sulle sue vittime (fra le quali tra l'altro ha compreso anche editori che nulla hanno a che fare con i metodi commerciali imputati alla categoria sopra citata), sparando raffiche di menzogne reperite dai collaboratori del forum da "alcuni conoscenti", che a loro volta le hanno reperite da altri non meglio identificati "conoscenti" e così via (confermato pubblicamente sul WD, il forum della Rando) e che sono state pubblicate sul WD senza i dovuti preventivi controlli, nonostante la Rando affermi in più occasioni che la fondatezza delle notizie pubblicate sul suo forum viene prima accertata dai responsabili dello stesso, lei compresa. Posto che, un paio di paragrafi più avanti, Zerounoundici dice che gli editori a pagamento non fanno niente di male e non c‟è motivo per cui prendersela con loro… vittime? Agnelli sacrificali? Editori attaccati che non hanno niente a che fare con gli editori a pagamento? L‟obiettivo del Writer‟s Dream è quello di fare informazione. Ogni casa editrice viene contattata personalmente prima di essere catalogata come Free, A pagamento, Doppio binario, anche quando si hanno testimonianze di autori o di persone che hanno ricevuto proposte da un editore. Se le testimonianze diventano troppo numerose e contraddicono la dichiarazione dell‟editore quest‟ultima non viene più ritenuta valida. Nel caso della Zerounoundici, il cui post dedicato è lungo ben dieci pagine, gli utenti intervenuti sono tutti autori o persone che hanno ricevuto una proposta di pubblicazione dalla Zerounoundici. Le informazioni sono di primissima mano, altro che passate da Tizio, Caio e Sempronio. La Zerounoundici, che non ha alcun interesse nel provare la veridicità di notizie riguardanti altri editori, ma contesta esclusivamente la discussione che la vede protagonista, nonché "inquisita", e che ha dato il via a una catena di eventi economicamente e moralmente dannosi per la propria attività e quella dei propri autori, fra cui appunto la pubblicazione dell'articolo apparso su Il Giornale (quotidiano a DIFFUSIONE NAZIONALE!), nonché ad altri casi, sempre meno isolati, che vedono crescere in Internet forum, siti e blog contro l'editoria a pagamento e nei quali la Zerounoundici viene accusata, assieme ad altri editori, di "Bullismo Editoriale" solo per essersi avvalsa del sacrosanto diritto di intervenire sul WD per fare chiarezza su alcune informazioni non corrispondenti al vero in esso pubblicate e per chiedere spiegazioni in merito all'episodio de "Il Giornale", avendo questo riportato chiaramente come fonte delle notizie prop rio il WD e la sua curatrice, Linda Rando per l'appunto. Non solo, ma su questo sito/mirror (che si chiama Studio83 e che è inequivocabilmente legato al WD) è esplicitamente VIETATA la partecipazione alle iniziative alle case editrici elencate marchiate come "Bulli editoriali", ma anche agli AUTORI CHE HANNO PUBBLICATO CON ESSE! Questa discriminazione, oltre che essere ingiustificata nei confronti di Zerounoundici, è assolutamente antidemocratica, ma si suppone che sia anche illegale (appureremo). Primo: Zerounoundici, sopra, ha contestato tutta l‟attività di Writer‟s Dream nei confronti di tutti gli editori a pagamento. Vi è un‟evidente contraddizione con quanto dichiarato nella prima riga di questo paragrafo. Secondo: Stefania Lovati si è presentata sul nostro forum con un messaggio alquanto aggressivo che promette azioni legali; le nostre risposte sono tutte pacate, fino a quando i toni non vengono alzati dalla signora Lovati stessa. I messaggi li trovate tutti al link sopraindicato. Nessuno ha cacciato Stefania Lovati, nessuno l‟ha trattata in malo modo: si è discusso animatamente, ma senza insulti. Non da parte nostra, almeno, perché a un certo punto la signora Lovati se n‟è uscita con questo messaggio: E soprattutto LEI CHI E' o CHI SI CREDE DI ESSERE per permettersi di venire a chiedere SPIEGAZIONI A NOI!!!! Forse lo ha già dimenticato, ma SONO IO che le sto chiedendo spiegazioni per quanto accaduto per causa sua e questi suoi tentativi di defilarsi tutt'altro che elgantemente da quello che è il problema reale mi commuovono, visto che evidentemente non ha ancora capito quanto grave sia la SUA situazione! Non sono io che devo rispondere di qualcosa a lei, ma E' LEI CHE DEVE RISPONDERE A ME DI QUANTO ACCADUTO! Ma qui davvero stiamo rasentando la FOLLIA, oltre che avere abbondantemente superato L'ILLECITO! Sto diventando pazza e non ho diritto di chiedere informazioni a chicchessia. Ne prendo atto e passo oltre. Terzo: Studio83 non è legato in alcun modo, se non per un legame di stima che lega le due redazioni, a Writer‟s Dream. Quali siano queste inequivocabili prove che testimoniano il profondo legame tra WD e Studio83 non è dato sapere. Quarto: non è illegale né antidemocratico decidere di chi e di cosa parlare nei propri spazi. Studio83 è liberissimo di precludere totalmente le sue recensioni ad autori della Zerounoundici: lo può fare in piena legalità. Sarebbe antidemocratico stabilire cosa può e cosa non può fare una persona a casa propria, quando è nei limiti della legge; ma questo la signora Lovati non l‟ha preso in considerazione. ma siamo in grado di sostenere che certe informazioni apparse sul forum della Rando e riguardanti la Zerounoundici sono vere e proprie calunnie, prive di fondamento e motivate probabilmente da una strana e inspiegabile forma di antipatia che la signora Rando e la sua banda hanno nei confronti della nostra casa editrice. Non possiamo che supporre che la causa scatenante sia stata il rifiuto della pubblicazione da parte della Zerounoundici di una o più opere inviate in valutazione da Rando o chi per essa alla casa editrice, tant'è che spesso (troppo spesso) siamo bersagliati dalle e-mail ingiuriose di certi autori "respinti", contenenti vere e proprie minacce mediatiche, espressioni del tipo "non capite niente... avete perso un'occasione d'oro... parlerò male di voi... vi farò cattiva pubblicità..." e quant'altro, atteggiamento che denota profonda frustrazione (e passi...), assoluta mancanza di razionalità, eccessiva presunzione e, consentiteci, assoluta e irrimediabile idiozia. Combinazione, è lo stesso atteggiamento che si può denotare nelle discussioni della Rando Band, e questo ci dà adito a pensare... A parte il fatto che la calunnia è un reato che si configura (quanto meno) qualora un soggetto presenti una querela, anche in forma anonima, incolpi di un reato una persona che sappia essere innocente o simuli delle prove/indizi di reato a carico della persona, a me della Zerounoundici „non me ne può fregar di meno‟. Capisco che sia una verità sconvolgente che cambierà l‟universo ma è così: io non nutro interessi di alcun genere nei confronti di questa casa editrice!!! Mi conforta invece vedere che Zerounoundici non sappia proprio che pesci pigliare per cercare di gettar fango su di me e sul WD: a parte che con un bel controllino possiamo verificare che Zerounoundici non ha mai ricevuto nulla di mio né a mio nome – e sicuramente non ho fatto inviare roba mia a nome di altri –, va da è che io non ho mai spedito nulla a nessuna casa editrice. Non ho mai portato a termine un solo romanzo che sia uno, sono ferma a racconti che non superano le tre pagine. E, per dirla tutta, non me ne frega neanche niente di pubblicare. Lo so, è un‟altra verità sconvolgente. Infine: Rando Band? Siamo in un film e nessuno mi ha avvisato? A nulla è servito l'intervento della titolare della Zerounoundicisul forum della Rando (intervento che ne ha causato la marchiatura "bullo editoriale" da parte del sito Studio83) nel tentativo di chiarire le numerosissime notizie non corrispondenti a verità presenti in esso e per chiedere le dovute spiegazioni sull'increscioso episodio de "Il Giornale": nonostante la Zerounoundici abbia agito nel suo pieno diritto, non solo le sono state negate le dovute spiegazioni (la Rando ha sostenuto pubblicamente di essere estranea alla faccenda, nonostante Il Giornale ne riportasse nome e cognome e indirizzo del suo forum - da notare che quest'ultima nulla ha fatto nei confronti de Il Giornale per smentire la fonte, cosa che ci si sarebbe aspettata se fosse vero ciò che afferma), ma ha avuto inizio un attacco di natura inquisitoria nei confronti di della casa editrice e della sua titolare. La discussione, che Zerounoundici ha omesso, è stata linkata sopra. Chiunque è in grado di leggere e giudicare da sé quale oscuro atto inquisitorio è stato portato avanti da WD e dai nostri utenti. Secondo: la Rando ha spiegato più e più volte alla signora Lovati, in pubblico e in privato, che Antonio Armano, il giornalista autore dell‟articolo su Il Giornale, ha copiato varie frasi prese da miei interventi pubblici e divisi tra loro. Per l‟ultima volta: io non sono responsabile di quanto scrivono gli altri. (parlando degli autori che sono intervenuti in seguito a favore di Zerounoundici) Ebbene, tutti gli autori di questi interventi sono stati attaccati pesantemente e MOLTO sgarbatamente, cosa che ne ha provocato il volontario allontanamento dal forum (e come dar loro torto?) e il conseguente proliferare di una sola fazione al suo interno: i seguaci della Rando, cioè quelli che condividono integralmente la sua opinione (altrimenti GUAI!!) e i suoi metodi illegali di diffusione delle proprie porcherie. E qui cito Tanja Sartori, autrice di Zerounoundici che ha pubblicato sul suo blog un articolo sulla questione. Riporto le sue parole: “Ho riletto tutta la discussione e non ho visto nessun autore “attaccato pesantemente” e che si è “allontanato” dal forum per questo. Molti di loro ad esempio sono intervenuti solo per commentare in quel post e non hanno mai frequentato il forum assiduamente. Io stessa sono intervenuta più volte nella discussione, io stessa ho cercato di fare chiarezza e suggerire che forse la casa editrice sarebbe stata da considerare più un doppio binario che un vero EAP, ma nessuno mi ha mai attaccato o criticato e ho sempre visto risposte pacate e ragionate e se qualcuno ha alzato i toni è stato per esprimere la propria posizione nei riguardi di certe pratiche editoriali che non erano di suo gradimento.” abbiamo saputo che sono circolate alcune e-amil private destinate ad aziende con le quali la Zerounoundici ha preso o sta prendendo accordi per nuove iniziative finalizzate alla promozione dei libri da essa pubblicati, e-mail dal contenuto a dir poco sconcertante, nelle quali si cerca di dissuadere dette aziende dallo stringere qualunque tipo di accordo con alcune case editrici, tra le quali viene espressamente citata Zerounoundici, perché sono case editrici a pagamento e quindi inaffidabili. Fortunatamente, alcune di queste aziende hanno avuto modo di appurare la trasparenza, la serietà e, contrariamente a quanto sostenuto nelle suddette e-mail, l'affidabilità della Zerounoundici, motivo per cui hanno ritenuto doveroso segnalarci l'accaduto, fornendo naturalmente anche le PROVE! Prove che sono francamente assai curiosa di vedere, perché non ho mai spedito mail ad aziende varie ed eventuali cercando di dissuaderle di stringere accordi con la Zerounoundici. A parte che la cosa non è illegale né gravissima come Zerounoundici l‟ha dipinta, in quanto non c‟è alcun reato perché esporre la propria opinione a un‟azienda non è punibile per legge (lo sarebbe se ci fossero minacce o ricatti e via dicendo)… cosa diavolo può fregarmene a me di chi sceglie Zerounoundici per promuovere i suoi libri? Il materiale da raccogliere contro la Rando e il WD, oltre che contro altri siti a essi collegati, è tantissimo (al momento, circa 300 pagine) e altrettanto sarà il tempo necessario per raccoglierlo e organizzarlo, ma ci stiamo muovendo per agire nei confronti dei responsabili nel pieno rispetto dei nostri diritti e nel pieno rispetto della legalità, al contrario di Rando & Co che, come è assolutamente evidente, ormai da tempo hanno oltrepassato questo confine, finendo per agire nella piena e inequivocabile illegalità, nonostante i penosi tentativi di convincimento del contrario, presenti un po' ovunque nei siti collegati alla Rando. Trecento pagine, qualcuno ha detto che nemmeno la sentenza del lodo Mondadori è così corposa; siamo tutti curiosissimi di vedere questo scottante materiale che ci inchioderebbe come criminali. Notiamo che dal “appureremo se è illegale quello che fanno” Zerounoundici è passata a definire che lavoriamo in “inequivocabile illegalità”; talmente inequivocabile che non c‟è nemmeno un link, nemmeno una citazione di supporto. Ma questo caso non fa parte di una campagna contro l‟abuso mediatico? E come lo si contrasta, l‟abuso mediatico, muovendo vaghe accuse non supportate da alcuna prova? intermezzo: “Terroristi del web” Il secondo comunicato la Zerounoundici l‟ha piazzato su questo sito, che ritrae un tizio con un passamontagna. Qualche visitatore mi ha detto che se l‟effetto voluto è quello di far scattare un‟associazione di idee con dei terroristi/criminali del web l‟effetto è ben riuscito. Zerounoundici si sta muovendo legalmente contro i responsabili di alcuni siti, blog e forum che da tempo agiscono in modo calunnioso e diffamatorio nei confronti di quest'ultima con la pubblicazione di informazioni distorte e spesso non veritiere, che fungono da fonte per altri siti, forum, blog, testate giornalistiche, che riportano tali informazioni senza la dovuta cautela e senza i necessari accertamenti sull'attendibilità sia della fonte, sia delle informazioni stesse. Penso siate stanchi di leggerlo, ma perché io dovrei rispondere per quanto scrive un‟altra persona? Zerounoundici sottolinea a ogni comunicato che io sono responsabile di quanto scrive chi visita il mio sito. Per l‟ennesima volta: no. La Zerounoundici non contesta la lotta che i responsabili di tali siti stanno intraprendendo nei confronti di una certa categoria di editori, anche se in questi siti la tendenza è quella di PROCESSARE la suddetta categoria, attribuendole addirittura reati di estorsione e truffa, mentre le attività di questi editori, che piaccia o no, si svolgono comunque nel rispetto della legge, cosa non altrettanto vera per i siti in questione. La tendenza a sparare accuse senza portare il benché minimo accenno di prova e senza nemmeno una frase citata è preoccupante. Specialmente perché tale tendenza arriva da una persona che ha indetto una campagna contro l’abuso mediatico. In questo modo si è venuto a creare un movimento di rivolta (e di dubbia legalità) composto da persone incompetenti, disinformate, maleducate, antidemocratiche e, probabilmente, affette da qualche strana e particolare forma di frustrazione (perché solo una qualche forma di frustrazione potrebbe giustificare l'accanimento con cui vengono fatti alcuni attacchi nei confronti di editori e utenti), che a causa del loro comportamento hanno impedito il corretto scambio di opinioni che avrebbe consentito al sito di agire entro i termini consentiti dalla legge, comportamento che ha fatto in modo che alcuni di questi siti possano ora essere paragonabili più a un tribunale inquisitorio piuttosto che a fonte di informazioni di pubblica utilità, come invece dovrebbero essere. Nello stesso comunicato si richiedono a gran voce rispetto ed educazione, ma nel medesimo testo si definisce la controparte quale “incompetente, disinformata, maleducata, antidemocratica e frustrata”. Mentre l‟elenco di insulti a nostro carico è espressamente stilato e chiaramente visibile da tutti, Zerounoundici non mostra da nessuna parte le mancanze e la nostra maleducazione che tanto sbandiera in questi comunicati. atto secondo: “Evasori fiscali” Al lungo elenco di crimini contro l‟umanità stilato dalla Zerounoundici si aggiunge quello di evasione fiscale. Quest‟altro comunicato che andrò a commentare non ha un link: lo trovate nel riquadro dedicato a CaCAMe nella home di Zerounoundici, cliccando su “Il caso WD/Rando”. La signora Rando non si limita quindi a divulgare la sua antipatia verso gli editori a pagamento, che precisiamo essere aziende che, comunque la si pensi a riguardo, lavorano nel pieno rispetto delle normative LEGALI e FISCALI in vigore, ma li cita apertamente in alcuni dei numerosi articoli e interviste dei quali la Rando è protagonista, come estorsori e truffatori. Ecco, non per essere maleducata ma io mi starei stufando di questo bailamme di accuse senza uno straccio di prova. Una roba qualsiasi: un link, una citazione… considerato che tutte le mie interviste e tutti i miei articoli sono online non dovrebbe essere così difficile. C‟è persino una registrazione di un mio intervento a Radio 24 dove Castelvecchi concordava con me sull‟editoria a pagamento! Io voglio una prova di quanto si dice. Io so perfettamente di non aver MAI dato dell‟estorsore o del truffatore a qualsivoglia editore a pagamento. Non esiste l‟estorsione, nell‟editoria a pagamento: c‟è la firma di un contratto. Che ci siano invece delle truffe è fuor di dubbio, ma in quale campo non ci sono dei truffatori? La cosa peggiore è che grazie alla Rando e ai suoi degni compari, alcuni siti/forum/blog hanno proibito l'accesso anche agli autori che hanno pubblicato con queste case editrici, marchiate di "bullismo editoriale" solo per essere intervenute, nella maggior parte dei casi mantenendo toni educati e rispettosi, nelle discussioni aperte sul forum della Rando, il Writers Dream, per far valere il proprio diritto di replica, malamente negato dalla signora con toni e modi più consoni a un oste piuttosto che all'amministratore di un sito culturale e di pubblico interesse, come lei vorrebbe far credere che sia. E poi ditemi da che parte sta il bullismo. Il diritto di replica, sul WD, non è mai stato negato a nessuno. A NESSUNO. Persino gli editori più scatenati, nel vecchio forum, non sono mai stati allontanati. Toni educati e rispettosi? Ovvero frecciatine velenose e insinuazioni velate? I miei modi e i miei toni sono sempre stati bruschi, con chicchessia, ma non sono mai scesa a certi livelli insultando o lanciando frecciatine o scacciando editori o autori pubblicati a pagamento. Il marchio “bullismo editoriale” è di Studio83, non di Writer‟s Dream. Nessun autore ha il passaggio bloccato su WD, chiunque può intervenire. E sfido chicchessia a dimostrare il contrario. Non commento le successive righe, dove si parla del non rispettato (secondo loro) diritto di cronaca a causa di interventi troppo accessi. Mi limito a rinviare alla lettura dell‟ordinanza del giudice Ferrigno in merito alla causa Ettore Bianciardi/Il Filo, dove nel blog di Bianciardi diverse persone definivano “coglioni” gli autori che pubblicavano con Il Filo e utilizzavano toni alterati. Sulla veridicità dei contenuti di Writer‟s Dream già mi sono espressa, le testimonianze sono dirette e prima di classificare un editore viene contattato personalmente. In alcuni post sono stati riportati con un copia/incolla, in parte o integralmente, documenti RISERVATI, non di pubblico dominio. Forse la signora Rando non sa che la responsabilità per questo genere di illecito è proprio dell'amministratore o del responsabile del sito, che è OBBLIGATO a moderare il comportamento degli iscritti per evitare ogni tipo di illecito, appunto. E questo lo è, un illecito! Illegale secondo quale legge, di preciso? Perché il mio avvocato mi conferma or ora che è legale riportare stralci di contratti in pubblico. E non esiste alcuna legge che vieti di pubblicare la propria corrispondenza, cosa che gli autori hanno fatto da soli o incaricando noi di farlo. Sì, proprio lei: Linda Rando! Non solo: questa pseudo-agenzia non ha né una sede, né un recapito telefonico, né un codice fiscale, né un numero di partita iva... non c'è bisogno di proseguire, avete già capito tutto. Ovvio, se fosse un'azienda regolarmente iscritta, non potrebbe proporre certi servizi a prezzi così bassi (e NON GRATUITI, come invece sostiene nell'altra pagina). Ma a loro che importa? Fanno tutto in nero, alla faccia di chi lavora seriamente e paga le tasse! Almeno lavorassero a offerta, il che potrebbe in un certo senso offrire una copertuna, ma no, HANNO ANCHE LE TARIFFE ESPOSTE! "La legge? E che cos'è? Vale per gli altri, non per noi". E' forse questo ciò di cui sono convinti Rando & Co, gli stessi personaggi che hanno classificato come truffatori gli appartenenti a una categoria che invece opera nella piena legalità, per quanto loro possano odiarla, e che di contro hanno agito e continuano ad agire nell'illegalità più evidente? Parlare senza essere informati è dannoso. Molto dannoso. È dannoso per l‟informazione, che alla Zerounoundici sembrerebbe stare tanto a cuore, visto che hanno indetto questa campagna contro l‟abuso mediatico. Peccato che tutti i comunicati relativi a questo caso siano abusi mediatici… prima di aprire la Torre di Carta abbiamo consultato non uno, ma ben due commercialisti: entrambi hanno confermato che al di sotto dei 5000 € di introiti annui non c‟è bisogno né obbligo di aprire una partita iva. Entrambi ci hanno consigliato di monitorare la crescita dei guadagni e, ove mai dovessero crescere nei prossimi mesi, di aprire la partita iva, abbracciando un differente regime fiscale. Al momento non c‟è alcun abuso fiscale. Resta il fatto che posso chiedere quanto mi pare per i servizi che svolgo, non sono limitata da nessuna legge in merito né mi risulta che le agenzie letterarie siano soggette a tariffe calmierate. atto terzo: “Le reazioni degli autori” Christian Antonini: “condivido... e sono un loro autore, pensa” (sulla nota di FB che spiega la falsità di quanto detto da Zerounoundici su Torre di Carta) Tanja Sartori: Il caso Zerounoundici vs Writer’s Dream Antonio Manfuso: La Zerounoundici [...] E' un raro e magnifico esempio da seguire, non da includere - senza alcuna logica, se non quella della rabbia e della frustrazione - nella triste maggioranza dell'editoria italiana. Diego DV: “Ritengo sia ora di finirla con questa gente che spara a zero su tutto, creando così ancora più problemi alla piccola editoria ed ai nuovi autori, che già sono sommersi dai problemi del nostro schifoso mercato editoriale.” Zerounoundici Edizioni: “I vostri commenti e le vostre esperienze sono essenziali, perché, anche se di prove inconfutabili contro la Rando Band nel ho raccolte a bizzeffe, più ne avremo, meglio sarà!” Diego DV: “La cosa assurda è il post nel sito Studio83, in cui ammettono tranquillamente di arrecar danno agli autori delle case citate, ci sarebbe da fare causa per questo danno che arrecheranno anche a noi autori..... allucinante !!” Bramoki: “Sono stupita da questo accanimento di WD verso la Zerounoundici: capisco la loro lotta contro gli editori a pagamento e la condivido, ma qui si tratta di tutt'altra situazione. Mi dispiace che WD non se ne renda conto.” Andrea Jagher: “Mi sbaglierò ma, dalla mia ottima esperienza con l' Associazione e la pessima con altri, tutti questi attacchi sembrano fatti per screditare chi toglie lavoro a chi invece vuol veramente sfruttare strozzinando gli scrittori per ora sconosciuti lasciandoli tali ma con molti soldi in meno.” Zerounoundici Edizioni: “Infatti Andrea, questo è quello che si vocifera: qualcuno ha ipotizzato che dietro a questi "Don Chisciotte" ci sia qualcuno che li manovra e che ha il suo bel tornaconto in questa faccenda.” Andrea Jagher: “Sì, le Vanna Euro editoriali” Barbara Risoli: “Togliere alle grandi case editrici l’esclusiva di una pubblicazione a pagamento non è cosa da poco a livello macroeconomico. Togliere clienti alle case editrici a pagamento non è cosa da poco a livello microeconomico. L’equazione viene da sè, la signorina Rando è una testa di legno che prenderà le legnate… ma lo capirà a cose fatte e forse si consolerà passando da martire.” Tutti i commenti sono qui. epilogo: “La disinformazione fa male” Ecco allora i risultati della disinformazione condotta dalla Zerounoundici in questa sua campagna: nessuna prova, tante accuse supportate solo dalla stesse parole della casa editrice, ma tante persone – i loro autori – che ci credono. Perché la propria casa editrice ha una certa credibilità presso gli autori che c‟hanno pubblicato, ed è normale. Solo che ci ritroviamo con persone che, sentendo una sola campana che parla senza mostrare un minimo di quanto dice, danno automaticamente ragione alla prima campana e si ritrovano a contribuire alla disinformazione; capisco che la 0111 voglia tenere gli assi nelle maniche per il processo, ma dato che è tutto online e che non cancellerò niente nemmeno sotto tortura, avrebbe potuto essere pubblicato almeno un link munito di un qualche contenuto. Il fatto che la Zerounoundici censuri sul suo forum interventi che smentiscono quanto dice ma che sono perfettamente regolari e hanno un tono pacatissimo, inoltre, è inspiegabile. Ora, seriamente: ma c‟è ancora qualcuno che crede che dietro di me ci sia un complotto insurrezionalista? Mi spiace deludervi, ci sono solo io. Credetemi, se ci fosse qualcun altro dietro di me non sarei qui. Non amo incassare parolacce e insulti per conto degli altri, già mi secca subirle per conto mio. In definitiva, dopo aver postato tante pagine, la domanda che sorge è una soltanto: ma le prove?