L`Inter va su Torres (con l`aiuto di Mou) Riecco El
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L`Inter va su Torres (con l`aiuto di Mou) Riecco El
www.gazzetta.it venerdì 11 aprile 2014 1,30 € REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO ITALIA anno 118 - Numero numero 86 Anno NERAZZURRI CONTINUA LA RICERCA DELL’ATTACCANTE ROSSONERI GLI INFORTUNI SONO ALLE SPALLE L’Inter va su Torres (con l’aiuto di Mou) Riecco El Shaarawy Esame Inzaghi per lui Dzeko è sempre la prima scelta, ma vuole restare in Premier. Thohir studia alternative Stephan può rientrare col Milan Primavera Lavoro, amici e tv per uscire dal tunnel 3 Fernando Torres, 30 anni, spagnolo ANSA DALLA VITE, DI CHIARA, TAIDELLI PAG 13 3 Stephan El Shaarawy, 21 anni, di Savona PEGASO BOCCI A PAGINA 15 AVANTI! I BIANCONERI BATTONO 2-1 I FRANCESI E CONTINUANO LA CORSA IN EUROPA LEAGUE LE STORIE PIRLO LIONE D’EUROPA Da Pisa alle stelle Così Simeone ha fatto la storia Ancora una punizione magistrale di Andrea, migliore in campo. E quando arriva il pari, ci pensa Marchisio a scacciare la paura. Juve in semifinale: non accadeva dalla Champions 2003 La Supercoppa, il primato nella Liga, lo scherzo al Barça. Diego è un grande direttore: i tifosi dell’Atletico lo adorano 3 Diego Simeone, 43 anni LP ARCHETTI, CLARI, CONDO’ ALLE PAGINE 8-9 Messi è già in cura Risollevare il Barça per brillare in Brasile E’ la fine di un’era per la squadra, non per il suo campione, che stanco per non essersi mai fermato, si ricarica per la gloria a Rio BRAMARDO, FROSIO, GARLANDO, GRAZIANO, OLIVERO, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 6 OGGI I SORTEGGI Ma nel ranking il Portogallo ci ha superato LICARI A PAGINA 7 COMMENTO DI SCHIANCHI A PAG 19 3 Lionel Messi, 26 anni ANSA DE CALO’ A PAGINA 11 VERSO IL MONDIALE TEST IL 14 E 15 APRILE Prandelli vara la lista dei 40 Rossi e Cassano in ansia FONTANA, VERNAZZA A PAGINA 16 IL ROMPIPALLONE DI GENE GNOCCHI w 40 4 1 1> Mou: «Ho ricevuto tante telefonate di complimenti, ma quella che mi ha fatto più piacere è stata quella del vice del mio vice: Papa Francesco. IL CASO ROMEO DI VERONA MOTOGP OGGI LE PROVE AD AUSTIN DOPING LANCE INTERROGATO SU SPORTWEEK «Arbitri, vado via per dare a tutti diritto di parola» Vale gioca d’anticipo «Ho deciso, continuo» FALSAPERLA ALLE PAGINE 22-23 Parla Armstrong «Bruyneel e Ferrari sapevano» L’ALTRA VITA DI RAIKKONEN OLTRE LA F.1 CENITI A PAGINA 17 3 Valentino Rossi, MARABINI A PAGINA 24 Domani a 1,80 con la Gazzetta 9 771120 506000 35 anni, nove volte campione del mondo 3 Andrea Romeo, 43 anni, ex arbitro di A 3 Lance Armstrong, 42 anni 2 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 EUROPA LEAGUE RITORNO QUARTI 4 la Moviola DI A.FR. I NUMERI Bonucci di mano Ma pure a Tevez manca un rigore 2 I gol in Europa League per Pirlo; il centrocampista bianconero è alla sesta rete stagionale, tutte su punizione (le altre 4 in campionato) La squadra arbitrale di Undiano Mallenco si riprende dopo venti minuti iniziali tremendi, nei quali non vede due rigori e aggiunge un errore sul gol del Lione. Con ordine: al 13’ del primo tempo Malbranque calcia violentemente da fuori area, sulla traiettoria il pallone finisce sulla mano di Bonucci che in area devia nettamente il pallone. Mano larga, rigore da dare. Come è da dare un minuto dopo nell’altra area un penalty su Tevez, che penetra centralmente: Koné lo tocca ginocchio su ginocchio, fallo netto non visto da Undiano Mallenco. Errore poi sul gol di Briand, che è in posizione regolare sul cross di Mvuemba: ma il calcio d’angolo da cui nasce l’1-1 non c’era, perché Tolisso cross su Asamoah quando il pallone aveva già oltrepassato la linea di fondo. Lo stesso guardalinee Cabanero Martinez però vede bene nel secondo tempo il fuorigioco di Tevez: l’argentino mette in rete di testa su assist di Pirlo, arretrando però da una posizione di partenza oltre i difensori del Lione, quindi giusto annullare il gol. 43 I gol di Pirlo su punizione in carriera: 25 in campionato, 4 in Champions League, 2 in Europa League, 8 in Nazionale e4 con l’Under 21 482 Le gare di Buffon con la Juventus. Il portiere raggiunge così Bettega al 4° posto tra i fedelissimi bianconeri di tutti i tempi. Restano davanti Del Piero con 705 gare, Scirea con 552 e Furino con 528 11 Gli anni trascorsi dall’ultima semifinale europea della Juventus: nel 2002-03 arrivò fino alla finale di Champions League dove finì sconfitta dal Milan. In Uefa l’ultima semifinale risale al 1994-95 (bianconeri poi k.o. in finale contro il Parma) Eccoti, Juv La punizione di Andrea Pirlo, 34 anni, che sblocca la partita dopo 4’ ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO TORINO Due gol italiani (Pirlo, Marchisio) riportano l’Italia in una semifinale europea, esperienza che la Juve non viveva da 11 anni. I bianconeri hanno meritato, ma hanno sofferto più di quanto la differenza di valori e il risultato dell’andata potessero giustificare. E non solo per «colpa» del vantaggiolampo che ha dato l’illusione di una pratica chiusa. Più in generale, la sensazione è che ancora una volta la Juve non abbia dedicato alla coppa i suoi pensieri migliori, risucchiati dall’ossessione del terzo scudetto consecutivo da trascinare a riva. Va in semifinale in Europa: non accadeva da 11 anni Punizione-gol di Pirlo, il Lione replica con Briand. Decide Marchisio I bianconeri non arrivavano così in alto dalla Champions 2002-03 sentabile e sull’acciaccato Vidal, risparmiando gli abili e arruolati per Udine. E invece questa Europa League è importantissima. Chi ha vinto le ultime edizioni (Atletico Madrid, Chelsea) oggi è in semifinale di Champions. Il bersaglio piccolo allena a vincere quello grande. Questa Juve tirannica in Italia e spesso timida oltre confine, ha bisogno come il pane di autostima internazionale per preparare l’assalto alla Champions che sogna la proprietà. Avreb- Aperitivo di Champions Alla vigilia c’è stata una gara a ripetere che la priorità è il campionato e il messaggio è passato sotto la pelle della squadra, arrivando al cuore e al cervello. Anche a quello di Conte che ha puntato su un Vucinic impre- be dovuto aggredire con altro entusiasmo la competizione, anche perché la finale si giocherà a Torino. Ma comunque in semifinale ci è arrivata ed è un grande risultato. Più di quanto la stessa Juve riesca a credere. Conte, perché? Quando Andrea Pirlo ha sistemato la palla a terra né troppo vicino né troppo lontano dalla porta, se lo saranno chiesti in tanti: «Come fa a sbagliare da lì?». Infatti. Raramente nella storia del calcio un giocatore ha suggerito questa idea di inesorabilità con delle semplici punizioni. Non rigori. Ma il vantaggio all’alba del match ha ammaliato la Signora come un canto di sirene. Già sicura della qualificazione, la Juve si è spenta di brutto. Anche per colpa di Conte che ha puntato sui cavalli zoppi: Vidal e Vucinic. Il cileno aveva avvertito problemi anche nella rifinitura della vigilia, eppure è stato preferito a Pogba. Il montenegrino, dopo una manciata di secondi, aveva già l’affanno e il passo di un reduce dalla maratona di New York. Molle e indolente, si è beccato i rimproveri di Stadium e compagni. Quando verso la mezz’ora Llorente si alza per scaldarsi, il popolo lo osanna come un atteso liberatore. Bob a 2 Di fatto la Juve del primo tempo, più che una squadra, è un tandem, un bob a 2: giocano solo Tevez e Pirlo. E Caceres, toh. L’Apache, oltre a essersi procurato la punizione del vantaggio e un rigore l’analisi L’asse Bonucci-Asamoah produce 210 tocchi Ma sono mancate le sponde per il gioco corto ALEX FROSIO LA MOSSA TATTICA Dopo le difficoltà tattiche di giovedì scorso, con la marcatura a uomo di Malbranque su Pirlo replicata ieri sera, era lecito aspettarsi qualche variazione sul tema da parte della Juventus, per non lasciare di nuovo a Bonucci la completa responsabilità dell’avvio dell’azione. Nell’avvio bianconero, in effetti, le soluzioni sembravano funzionare. Uno dei due attaccanti attaccava la profondità mentre l’altro si abbassava per dare la sponda a Bonucci e appoggiare a Pirlo, tagliando fuori la marcatura di Malbranque e permettendo al regista di sprigionare la sua sapienza tattica nella ricerca dello spazio o nel passaggio corto per gli inserimenti. L’alternativa era l’appoggio laterale di Bonucci per Asamoah, che restava basso, al quale si proponeva di solito Tevez, con Marchi- VUCINIC TEVEZ MALBRANQUE ASAMOAH MARCHISIO PIRLO Movimento VIDAL ISLA BONUCCI Passaggio GDS sio, Vidal, Vucinic e Isla ad attaccare lo spazio. Tutto (abbastanza) bene nel primo quarto d’ora, poi la Juve, forse spaventata dal pareggio del Lione, è tornata sul copione da cui così poco aveva ricavato in Francia: lancio lungo di Bonucci (ben 21 in tutta la partita), utile di rado. Il vice-Pirlo di serata è comunque stato, anche ieri sera, il bianconero con più tocchi (129) e più passaggi (104 positivi su 116). Questo perché Marchisio e Vidal hanno partecipato poco alla manovra, e perché è precipitato l’apporto di Vucinic in costruzione, quando invece la Juve ne aveva bisogno per accorciare la squadra: appena 13 passaggi giusti su 24 nei 60 minuti in cui il montenegrino è rimasto in campo, con una sola sponda (3 invece quelle di Tevez) e 18 palloni persi. Errori A questo si aggiunga la precisione sotto media dei centrocampisti. Pirlo ha aumenta- 4 IL NUMERO 21 i lanci di Bonucci, che come all’andata è stato il regista «di riserva» della Juve per la marcatura di Malbranque su Pirlo, limitato a 59 passaggi (di cui 11 sbagliati) to la propria quota passaggi (all’andata erano stati 34), arrivando a 48 positivi ma anche 11 negativi. Per lui anche 12 palloni recuperati e soprattutto il merito enorme di aver sbloccato la partita. Ed è perdonato anche Marchisio, l’addetto all’inserimento e autore del gol vittoria: 43 passaggi positivi su 52. Claudio è stato «aiutato» dall’avere vicino Asamoah, punto di riferimento fisso. Partita solida per il ghanese, secondo per numero di tocchi (81) e due volte al tiro, anche se ha perso 16 palloni. Meno bene l’altra catena, formata dai cileni Vidal e Isla. Arturo si è un po’ ripreso dopo un primo tempo da 22 passaggi okay su 27 (16/1 il saldo dei 30’ nella ripresa), mentre Isla è stato un fantasma: 6 passaggi sbagliati, 2 cross entrambi sbagliati, solo una volta ha fatto il movimento giusto andando nello spazio ma senza poi riuscire a servire Vucinic in area. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 ve! JUVENTUS LIONE 2 1 JUVENTUS (3-5-2) LIONE (4-3-1-2) 1 Buffon; 4 Caceres, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 33 Isla, 23 Vidal (dal 31’ s.t. 6 Pogba), 21 Pirlo, 8 Marchisio, 22 Asamoah; 9 Vucinic (dal 15’ s.t. 14 Llorente), 10 Tevez (dal 32’ s.t. 12 Giovinco). PANCHINA 30 Storari, 5 Ogbonna, 26 Lichtsteiner, 18 Osvaldo. ALLENATORE Conte. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Bonucci per gioco scorretto, Marchisio per c.n.r. 16 Lopes; 55 Tolisso, 4 Koné, 23 Umtiti, 3 Bedimo; 12 Ferri, 21 Gonalons, 28 Mvuemba; 17 Malbranque (dal 31’ s.t. 20 Danic); 10 Lacazette (dal 26’ s.t. 18 Gomis), 19 Briand (dal 25’ s.t. 26 Njie). PANCHINA 1 Vercoutre, 2 Zeffane, 5 Bisevac, 31 Fekir. ALLENATORE Garde. CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Umtiti, Gonalons per gioco scorretto. MARCATORI Pirlo (J) al 4‘, Briand (L) al 18’ p.t.; Marchisio (J) al 23’ s.t. ARBITRO Undiano Mallenco (Spa). NOTE paganti 35.297, incasso di 1.517.415 euro; abbonati 3.521, quota di 292.039 euro. In fuorigioco 5-1. Angoli 2-3. Recuperi: 1’ p.t.; 2’ s.t. POSSESSO PALLA LIONE 43,7% TIRI IN PORTA JUVENTUS 563 LIONE 431 TIRI FUORI II IIII IIIII JUVENTUS 2 LIONE 4 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-1 GOL! 4’ Punizione a giro di Pirlo dal limite. GOL! 18’ Cross sul secondo palo, Briand incrocia di testa in rete. 30’ Gonalons dalla distanza sui pugni di Buffon. III JUVENTUS 5 LIONE 3 SECONDO TEMPO 2-1 22’ Buffon devia in angolo la punizione di Mvuemba. GOL! 23’ Tiro di Marchisio deviato da Umtiti che spiazza il portiere. 42’ Giovinco entra in area e calcia alto. 22 12 8 19 21 1 4 21 16 23 28 3 33 BARICENTRO BASSO 48,8 metri non visto (fallo di Koné), ha sfiorato il gol al primo assalto e trasmesso la solita scossa agonistica. Pirlo ci ha messo il gol e tanta interdizione. Come a Lione, troppa latitanza da parte di interni (Marchisio, Vidal) ed esterni (Isla, Asamoah). È stata questa Juve dimessa a chiamare avanti un Lione che sembrava più timoroso della figuraccia che voglioso di imprese. Infatti Garde lo ha ridisegnato identico all’andata, con Malbranque appiccicato a Pirlo, nella speranza di ripetere la buona prova di controllo. Il gol gli è cascato in braccio quasi per caso al 18’. Palla buttata in mezzo dalla trequarti dopo azione d’angolo. Marchisio, invece di seguire la parabola, studia la faccia di Briand con curiosità da oculista. Il francese incrocia di testa e la palla ballonzola oltre i guanti di Buffon. Un gol balordo che la concentrazione feroce della vera Juve non avrebbe mai concesso. Perfino la sorte le volta le spalle: non c’era il corner fatale. 55 17 19 10 9 10 23 4 3 I personaggi GLI UOMINI-QUALIFICAZIONE Pirlo e Marchisio pennellate azzurre: «Obiettivo centrato» PASSAGGI EFFETTUATI JUVENTUS 56,3% 3 LA GAZZETTA DELLO SPORT BARICENTRO BASSO 50,3 metri LA SITUAZIONE OGGI IL SORTEGGIO QUARTI DI FINALE And Rit And Rit 0 1 0 2 3 0 0 5 Basilea (Svi) Valencia (Spa) Lione (Fra) JUVENTUS 0 1 1 2 1 0 1 4 Porto (Por) Siviglia (Spa) Oggi a Nyon (Svizzera) SEMIFINALI giovedì 24 aprile e giovedì 1° maggio FINALE mercoledì 14 maggio, Torino, Juventus Stadium ore 20.45 Sospiro Marchisio L’ingresso del liberatore Llorente è una scossa: subito un corner, subito la palla in rete. Ma Tevez è in fuorigioco. Il Lione resta nella cesta, aspettando che gli caschi in grembo un altro dono. Bloccato, lascia attaccare quasi solo Briand e Lacazette, due inquietanti goccioline di mercurio che non stanno mai ferme. È proprio Lacazette a strappare la punizione che manda il cuore nella gola dello Stadium: Buffon salva sul bolide di Mvuemba. Non ha DAL NOSTRO INVIATO MIRKO GRAZIANO TORINO C’è la firma del Genio sulla storica semifinale della Juventus, prima squadra italiana a entrare fra le magnifiche quattro della giovane Europa League. Andrea Pirlo l’ha pennellata un’altra volta: di fino, a saltare la barriera, alla Mario Corso per intenderci. Suo il gol d’apertura, sesto centro stagionale su punizione, nessuno come il fuoriclasse bresciano in Europa: Yaya Touré del Manchester City segue a una lunghezza. Da professionista, nazionali comprese, è la rete numero 43 su calcio di punizione. Con squadre di club ne ha buttate dentro 31: Brescia 2, Reggina 3, Milan 14 e Juventus 12. L’anno scorso erano stati sette i gol su punizione, comprendendo però anche l’Italia (due), e allora i sei centri di questo 2013-2014 costituiscono il record personale appunto a livello di club in una singola stagione (pure con il Milan 5 reti nel 2005-2006). Portafortuna In bianconero, è poi l’undicesi- AZ Alkmaar (Ola) Benfica (Por) SORTEGGIO SEMIFINALI Il primo va a segno con la solita prodezza su punizione, il secondo è aiutato dalla fortuna, ma dimostra di essere in continua crescita. E il c.t. Prandelli ora può esultare... senso tanta sofferenza con tanta differenza di valori. Ma il cuore dello Stadium si rasserena un minuto dopo quando una deviazione fortuita di Umtiti sporca in rete il tiro di Marchisio (23’). Garde supera Conte nella notte delle scelte misteriose e toglie le due punte: i migliori. Finisce in gloria per la Juve che allunga il collo e, oltre al muro della semifinale, intravede una finale in pantofole, nel suo salotto buono. © RIPRODUZIONE RISERVATA ma rete consecutiva su punizione, l’ultima gol su azione risale all’aprile 2012, Juve-Roma 4-0: Andrea si fece parare un rigore, ma la mise dentro sulla respinta del portiere. E quando Pirlo segna, la Juve vince praticamente sempre: 14 reti da quando è a Torino, tredici vittorie e un solo pareggio, a Parma (1-1) nello scorso campionato. «E’ un periodo fortunato dice Pirlo -, speriamo continui così. La punizione sopra alla barriera è un classico per me, la faccio fin da bambino». Vento azzurro E in un certo senso ieri sera ha goduto pure il nostro commissario tecnico, Cesare Prandelli, perché la parola fine sul discorso qualificazione l’ha messa un altro pezzo da novanta del centrocampo azzurro, Claudio Marchisio. Sia chiaro, non un tiro indimenticabile, anzi piuttosto fortunoso, ma comunque un bel segnale da parte di un uomo chiave sia per la Juve sia per l’Italia, anzi in un certo senso l’unico vero polmone in chiave Nazionale. E il Principino, gara dopo gara, sta ritrovando la condizione migliore, giusto in tempo per un finale di stagione che può assumere contorni esaltanti per i campioni d’Italia. «Non era facile raggiungere le semifinali, questo è un grande traguardo - dice Marchisio Claudio Marchisio, 28 anni, fa festa dopo il gol AP al termine della partita -. Siamo partiti subito bene, ma poi è arrivato il pareggio e quindi un attimo di pausa da parte nostra. Il mio gol? E’ stato fortunoso, ma ciò che conta è che ora siamo più vicini alla finale in casa nostra, allo Juve Stadium. Portiamo avanti tutti i nostri obiettivi, puntiamo alla doppietta scudettocoppa. A questo punto si va in fondo ovunque». Digiuno Tevez Non si è invece ancora sbloccato Carlitos Tevez, devastante in Italia, ma a secco da cinque anni nelle competizioni europee. «L’importante è che si vinca, conta la squadra - continua Marchisio -. E anche se non segna, Tevez è un grandissimo campione, lo dimostra in ogni circostanza, a prescindere dai gol. La nostra squadra è cresciuta soprattutto grazie a lui». Pure Beppe Marotta, amministratore delegato bianconero, è entusiasta dell’Apache, «uno che meriterebbe ampiamente la vetrina del campionato mondiale. Però poi c’è Sabella, che è il commissario tecnico argentino e fa le sue valutazioni. Ora, non voglio credere che il condizionamento sia relativo a situazioni non calcistiche, che eventualmente non conosco...». E oggi a Buenos Aires è il giorno della marcia dei tifosi sotto la sede della Federcalcio argentina per convincere i vertici a cambiare idea su Carlitos... © RIPRODUZIONE RISERVATA LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 CORRI E LIBERA LA MENTE BETTER YOUR BEST LA NUOVA GEL-CUMULUS 15 Ideale per il tuo allenamento, offre un eccezionale livello di ammortizzazione e comfort grazie all’ASICS GEL e all’intersuola in Solyte che migliora l’esperienza autentica della corsa. 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Nel momento più buio prende per mano la squadra, la rassicura, si assume la responsabilità dei palloni più difficili nonostante abbia addosso quella sanguisuga di Malbranque . Senza Pirlo la Juve non sarebbe uscita dal tunnel in cui sull’1-1 si era cacciata. 6,5 6 5,5 Buffon Caceres Bonucci La palla di Briand è malefica, piena di giri: difficile disinnescarla. Poi le belle parate sul tiro di Gonalons e sulla punizione di Mvuemba. Come all’andata, ci mette un po’ a prendere le misure a Briand e Lacazette. Quando capisce come fare, i due smettono di infastidire e Caceres lievita come il pane. Regista aggiunto come in Francia e troppi ciak da rifare, e due o tre gravi errori in avvio di azione. A differenza dell’andata niente gol, così è dura assolverlo. PARATE 3 RINVII 6 PRESE ALTE 1 PASSAGGI OK 42/45 LANCI 4 CONTRASTI OK 2/2 PASSAGGI OK 104/116 LANCI 21 CONTRASTI OK 1/1 6 6 5,5 5,5 6 Chiellini Isla Vidal Marchisio Il più affidabile dei tre dietro. Il «Chiello» è poco bello a vedersi, ma non conosce alti e bassi o interruzioni. Rendimento costante, rischio assente. Gli mancano i giusti tempi di inserimento: vado o non vado? E vai, ché la corsa non ti manca, ma lui non va. L’autoisolamento di Isla. A scartamento ridotto e col freno a mano tirato, causa problemi fisici. Vidal in tono minore, seminascosto. Era il caso di farlo giocare? Resta a guardare la palla che plana e Briand che la colpisce per il gol dell’1-1: disattenzione fatale. Lava la macchia di sugo col fortunoso tiro del 2-1. Per un tempo non attacca lo spazio e si fa attaccare da Tolisso, manca giusto che si attacchi al tram. Nella ripresa si scuote, percuote e riscuote. PASSAGGI OK 48/53 LANCI 4 CONTRASTI OK 2/3 TIRI 0 PASSAGGI OK 24/30 RECUPERI 0 TIRI 0 PASSAGGI OK 38/44 RECUPERI 7 TIRI 1 PASSAGGI OK 43/52 RECUPERI 8 TIRI 2 PASSAGGI OK 47/56 RECUPERI 3 TIRI 1 PASSAGGI OK 48/59 RECUPERI 12 Asamoah 6 l’allenatore Conte s.v. 4,5 6,5 6 s.v. Vucinic Tevez Llorente Pogba Benino per 10’, poi non ne imbrocca mezza e si muove con irritante indolenza come Osvaldo all’andata. Se non sta bene perché gioca? L’eurogol della liberazione non arriva, ma si procura la punizione dell’10, gli negano un rigore e gli annullano una bella rete. Tevez c‘è. Tutta un’altra storia, con Llorente per Vucinic. L’attacco acquista peso specifico, la squadra trova un interlocutore, il pilone portante. Al posto di Vidal, quando la Juve si è già rimessa sulla retta via. Per fortuna non c’è bisogno che estragga qualche coniglio dal cilindro. Un quarto d’ora, recupero compreso: tanto gli basta per avere un’occasione, che però sciupa. Così niente voto. TIRI 0 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 1 TIRI 1 DRIBBLING OK 1/2 SPONDE 3 TIRI 0 DRIBBLING OK 0/0 SPONDE 0 TIRI 0 PASSAGGI OK 6/7 RECUPERI 3 TIRI 1 DRIBBLING OK 1/1 SPONDE 0 Giovinco Qualificazione libera tutti e fa sì che l’allenatore porti a casa la sufficienza. Su certe scelte ci sarebbe da discutere. Si spera che in semifinale Conte lasci fuori gli azzoppati e schieri la miglior Juve possibile. 4 LIONE 6 IL NUMERO 6 anni fa (edizione 2007-08) la precedente squadra italiana nelle semifinali di Coppa Uefa/Europa League con la Fiorentina battuta poi dal Glasgow Rangers ai rigori. La Juve è la prima squadra italiana nelle semifinali di Europa League da quando la competizione ha assunto questa denominazione GONALONS C’È BRIAND BRAVO E FORTUNATO Giovani e fisicamente forti, in difetto di esperienza: in estrema sintesi il Lione oggi. Aver tenuto in apprensione la Juve è titolo di merito. Non si può che crescere. LOPES 6 Trafitto dalla solita perla di Pirlo e da quello che una volta sarebbe stato autogol. Per il resto nessuna parata eclatante, il che non depone a favore della Juve. TOLISSO 6,5 Debordante per forza e per corsa, inchioda Asamoah nella sua metà campo. Se impara a difendere con giusti tempi e a crossare con misura, diventa un bel terzino. KONÈ 6 È giovane e ha bisogno di accumulare partite, ma fatti i conti ci si accorge che la difesa del Lione alla Juve non ha concesso granché. Un po’ di merito ce l’ha anche Koné. UMTITI 6 Miracoloso su un tiro cross di Asamoah, quando nega il gol dell’euro-liberazione di Tevez. Sfortunato sul tiro di Marchisio, la deviazione è sua. BEDIMO 6 Difficile valutarlo perché bisogna tenere conto del suo dirimpettaio: contro l’Isla di ieri poteva combinare di più. FERRI 6 Al servizio del timoniere Gonalons. Lui è l’uomo degli equilibri e degli equilibrismi sul centro-sinistra. GONALONS 6 A Lione non ci aveva convinto per niente. Qui si è capito che ha senso geometrico e 6,5 h Lacazette il migliore Contrordine compagni, Lacazette non è una mezza calzetta. Rapido e tecnico, per un po’ semina guai e costringe Bonucci &C. a prenderlo sul serio (Gomis 5,5). TIRI 1 DRIBBLING OK 2/5 SPONDE 6 potenza di tiro. E’ compassato, però: Napoli pensaci bene. MVUEMBA 6 Gonalons medita, Ferri e Mvuemba ramazzano: in mezzo il Lione funziona così. Mvuemba però più di Ferri sa attaccare lo spazio. MALBRANQUE 5,5 E niente, anche allo Stadium il trequartista Malbranque si è travestito da mediano e si è incollato a Pirlo. Contenti lui e il suo allenatore, contenti tutti, però che tristezza. La prima volta che un francese vi dà del catenacciaro siete autorizzati a rinfacciargli lo strano caso del signor Malbranque avvinto a Pirlo come l’edera (Danic s.v.). BRIAND 6,5 U po’ come Tolisso: non gli manca la forza, deve affinare il tocco e non affidarsi soltanto all’istinto. I mezzi però ci sono. Sul gol è bravo e fortunato, chissà se voleva proprio piazzarla lì e in quel modo (Nijè 5,5). ALL. GARDE 5,5 Tutto bene o quasi per un’ora: non è da tutti spaventare la Juve a casa sua. Sgomento verso la mezz’ora della ripresa, quando toglie i due attaccanti titolari, fin lì tra i migliori: ma perché? GLI ARBITRI MALLENCO 4 All’appello mancano due rigori (uno per parte, il «mani» di Bonucci e il fallo su Tevez), e il gol del Lione nasce da un angolo che non c’era. Mallenco sbilenco. Martinez 6-Jimenez 6; Vitienes 5-Fernandez 5 LE ALTRE PARTITE DOPO AVER PERSO 3-0 ALL’ANDATA Impresa Valencia: 5 gol al Basilea! Benfica e Siviglia ok Le altre tre partite di ritorno dei quarti di Europa League. Benfica-Az Alkmaar I portoghesi, forti dell’1-0 di una settimana fa, non si accontentano, non si i limitano a controllare la partita e nel primo tempo sfiorano il vantaggio in due occasioni con l’attaccante paraguaiano Cardozo, poi passano con il brasiliano Rodrigo. Che al 26’della ripresa blinda la qualificazione col 2-0: gran cross di Salvio dalla destra, la difesa dorme e Rodrigo non ha problemi a mettere dentro da pochi passi. Siviglia-Porto La partita si mette subito bene per gli spagnoli che al 5’ passano con il centrocampista svizzero Rakitic su rigore concesso dall’arbitro Rocchi. Raddoppio di Vitolo al 26’ su azione di contropiede, poi chiude i conti l’attaccante colombiano Bacca. Nel secondo tempo viene espulso Luis Castro, tecnico del Porto, per proteste dopo un episodio dubbio in area, tre minuti dopo Quaresma prende la traversa. Il Siviglia resta in 10 per l’espulsione di Coke per doppia ammonizione, ma il Porto non riesce più a raddrizzare la partita. C’è tempo anche per il 4-0 di Gameiro (per lui quinto gol in Europa League) e lo splendido 4-1 di Quaresma da fuori area. Valencia-Basilea Pazzesco a Valencia: gli spagnoli rimontano il 3-0 dell’andata e passano ai supplementari. Una rimonta del genere non si era mai vista in Europa League. Il valencia gioca una partita d’attacco e viene premiato. Alla fine del primo tempo gli spagnoli sbloccano il risultato con uno spettacolare gol di Alcacer. E la partita si riapre. Edu Vargas prima si mangia un gol incredibile, facendosi parare il colpo di testa. Angolo da sinistra e stavolta l’ex Napoli non sbaglia firmando il 2-0 ancora di testa. Vargas ancora protagonista, quando colpisce un palo clamoroso. Poi il Valencia sfiora il 3-0 (traversa di Alcacer). Che poi segna il 3-0 con un gran tiro da fuori e un delizioso assist di Vargas. Rimonta completata. Il Valencia si ributta sotto. Un vero assedio: a tre minuti dalla fine dei tempi regolamentari, Parejo si mangia un gol solo davanti a Sommer, poi Alcacer non riesce a ribattere in rete. Col 3-0 si va ai supplementari: il solito Parejo, uno dei migliori, impegna Sommer, in serata di grazie, che si salva col piede. Il Basilea resta in nove: espulsi Diaz (rosso diretto) e Sauro per doppia ammonizione. E al minuto 112 l’incredibile mpresa del Valencia si completa col terzo gol di Alcacer e il 5-0 di Bernatz con la difesa del Basilea allo sbando. © RIPRODUZIONE RISERVATA CON BALOCCO, LA PASQUA È DA CAMPIONI. Per chi ama lo sport, Balocco si fa in due! 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Poi, a dicembre, la neve di Istanbul e la stranissima eliminazione dalla Champions. E infine una serie di episodi che possono far sperare in un cammino trionfante: il gol annullato al Trabzonspor all’andata, il raddoppio di Pogba nel recupero della stessa partita, la punizione di Pirlo a Firenze, la rete di Bonucci nel finale a Lione, la deviazione di Umtiti sul tiro di Marchisio ieri. Per vincere le coppe bisogna giocare bene e correre. Ma poi serve anche la fortuna al momento giusto. E serve meritarsela questa fortuna: provando a vincere, convincendosi che l’Europa League è un trofeo importante (e non una perdita di tempo) e può cambiare anche il futuro della Juve nella prossima Champions. I gufi antijuventini Conte si gode la qualificazione alla semifinale che rende ancora più bella la stagione bianconera: «Passiamo il turno meritatamente contro un Lione forte. Rappresentiamo l’Italia e speriamo che gli italiani siano contenti anche se sappiamo che da noi ci sono due categorie: gli juventini e gli antijuventini. E agli antijuventini non interessa il ranking: sperano solo che la Juve venga eliminata. Non puoi chiedere a un interista di tifare Juve, così come non puoi chiedere a uno juventino di tifare Inter. Dei gufi ci cibiamo». La prestazione contro il Lione non è stata di certo scintillante: «Non è che se ti chiami Juve 23’ S.T. Marchisio raddoppia con la deviazione Passata la metà della ripresa è il tiro di Marchisio, con la deviazione di Umtiti, a riportare la Juve in vantaggio LAPRESSE La dedica di Conte «Ci gufano, ma noi andiamo avanti...» «Rappresentiamo l’Italia, ma agli anti-juventini il ranking non interessa». C’è Vidal da valutare IL TECNICO FRANCESE Garde, zero scuse «Impresa sfiorata Loro troppo cinici» TORINO Il Lione è rimasto in partita più di quanto forse non immaginasse alla vigilia, ancor più dopo la sassata a freddo su punizione di Pirlo. «Quel gol non ci voleva, e su calcio piazzato» - il commento del tecnico del Lione, Remi Garde. «Siamo stati bravi a riprendere in mano la partita con il gol di Briand e scaldare la mani a Buffon. In un paio di occasioni il loro portiere ha salvato il risultato, di più non potevamo fare, ce la siamo giocata. Peccato per l’autogol che ci ha condannati, abbiamo sfiorato l’impresa contro una squadra cinica con giocatori dotati di grandi individualità». Ha protestato per un fallo di mano di Bonucci in area. «C’era ma l’arbitro non ha visto». In tribuna, spettatore interessato al match, Didier Deschamps, ex allenatore della Juve e c.t. della nazionale francese. Sotto osservazione in chiave nazionale Gonalons e Lacazette; per Pogba invece c’è stato solo l’ultimo quarto d’ora. f.bra. © RIPRODUZIONE RISERVATA vinci in automatico – afferma Conte –. Non è tutto facile. C’è un percorso da seguire, noi l’abbiamo iniziato l’anno scorso. Adesso, dopo undici anni, la Juve è in semifinale di una coppa europea. Comunque il Lione ha fatto una gara molto difensiva e non era facile giocare bene». Le scelte e i tifosi Ieri Conte ha sinceramente sorpreso con due scelte che il campo ha bocciato. Mirko Vucinic ha giocato malissimo e soprattutto ha interpretato negativamente la gara come dimostrano i rimproveri di alcuni suoi compagni. Arturo Vidal, invece, non sta bene: soffre al ginocchio destro, durante l’ultimo allenamento per sua stessa ammissione non riusciva a calciare, contro il Lione ha fat- to il possibile ma il possibile ieri era poco. Il cileno è uscito zoppicante e le sue condizioni andranno valutate oggi. Il tecnico spiega così le sue scelte: «Vidal aveva saltato per squalifica l’andata con il Lione e la partita con il Livorno. Nonostante il dolore al ginocchio poteva scendere in campo ed è stato bravo. Vucinic è in crescendo, ha fatto quello che gli ho chiesto». A spanne, non gli è piaciuto. Così come probabilmente non gli è piaciuto il silenzio dello Stadium in certi momenti: «I tifosi non devono dimenticare da dove arriviamo: tre anni fa eravamo esclusi da tutte le coppe. Devono aiutarci nei momenti di difficoltà e per tutti i novanta minuti». Anche perché il destino chiama la Juve. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN COLLEGAMENTO CON LA LEGA DALLE 11 Ecco Del Piero per «Save the Dream» Oggi alle 11 in via Rosellini a Milano sarà presentato il progetto «Save the Dream» patrocinato da Icss (International Centre for Sport Security), la Lega di A e in partnership con il Comitato olimpico del Qatar. Nel prossimo weekend sui campi di A verranno esposti striscioni e diffusi messaggi per sostenere lo sport etico. Sarà collegato Ale Del Piero, ambasciatore Icss; a Milano ci saranno il presidente di Lega A Maurizio Beretta, Mohammed Hanzab, presidente Icss, e Giusy Versace, campionessa paralimpica. i gol nelle coppe europee per Marchisio: i precedenti due nella passata edizione della Champions League; in totale è la rete ufficiale numero 31 in bianconero 20 vittorie e 3 pareggi il ruolino stagionale dei bianconeri in casa; imbattuti allo Stadium con 16 vittorie in campionato, 2 in Europa League (più un pari), una in Champions (più due pareggi) e una in Coppa Italia. Partite in cui la Juve ha sempre realizzato almeno un gol S Antonio Conte, 44 anni, guida la Juventus dal 2011 BOZZANI MOGGI IN TRIBUNA L’ex d.g. allo Juventus Stadium In tribuna ad assistere alla partita c’era anche Luciano Moggi, ex direttore generale del club bianconero LAPRESSE IL DOPO GARA «Sull’1-1 i mugugni dei tifosi ci hanno tolto lucidità» Chiellini un po’ deluso. Marotta: «L’Europa League una priorità» FRANCESCO BRAMARDO TORINO Tutto gioca a favore, anche la cabala visto che la Juve approda alle semifinali un anno dopo l’ultima sconfitta allo Stadium, proprio il 10 aprile contro il Bayern Monaco. Da allora lo stadio della Juve è rimasto inviolato, 16 vittorie in campionato nel corso della stagione, una vittoria e due pareggi in Champions, due vittorie e il pari contro la Fiorentina in Europa League. Nonostante il gol subito, difesa bunker in Europa League con 2 gol al passivo in 6 partite. Chiellini è tra gli stakanovisti. «C’è grande soddisfazione, qualificazione meritata anche se nella seconda metà del primo tempo abbiamo perso un po’ di lucidità. Ci siamo fatti trasportare dagli umori del pubblico, dopo il vantaggio sembrava fosse tutto facile, dopo l’1-1 i mugugni dei tifosi ci hanno tolto lucidità e tranquillità forzando le giocate e rischiando. Il Lione ha giocato due partite alla morte, ci hanno marcato a uomo per 120’ lasciando liberi solo Bonucci e Buffon». Chi desidero come avversario in semifinale? «Va bene chiunque, non ho preferenze, basta tornare qui nel nostro stadio per giocarci la finale». «Non è facile giocare ogni tre-quattro giorni – aggiunge Asamoah – dopo il gol di Pirlo abbiamo abbassato un po’ i ritmi ma abbiamo rischiato solo su un calcio d’angolo». Resta stregata la porta in Europa per Carlos Tevez, un gol annullato contro il Lione per fuorigioco: non segna in Europa dall’aprile 2009, quando era al Manchester United. Obbligatorio vincere Per Beppe Marotta, l’a.d. della Juventus, campionato ed Europa League rivestono la stessa importanza, anzi. «Vogliamo vincere entrambe le competizioni, è un imperativo obbligatorio. Sono entrambe priorità, la Juventus deve sempre cercare di ottenere il massimo. L’Europa League non è di grandissima importanza come la Champions, ma è una competizione che dobbiamo onorare nel migliore dei modi, soprattutto con la finale in casa nostra. In campionato è un testa a testa con la Roma, vogliamo vincere tutto». © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7 COPPE EUROPEE VERSO LE SEMIFINALI Ranking Uefa, ahi! Il Portogallo è 4° Retrocede l’Italia Da luglio saremo quinti, ma la Juve può ribaltare la classifica se fa più del Benfica in EuroLeague Domina la Spagna Sempre la Francia alle nostre spalle RANKING 2015 1° Spagna 77,356 2° Inghilterra 66,677 3° Germania 63,558 4° Portogallo 51,466 5° ITALIA 51,344 6° Francia 41,5 7° Russia 40,832 8° Ucraina 35,166 Questa è la classifica del prossimo quinquennio di coppe, con la quale comincerà la stagione 2014-15: naturalmente sarà definitiva solo alla fine della stagione. Più preliminari Le conse- guenze eventuali della retrocessione? In Champions non cambia niente: tutte le nazioni dal 4° al 6° posto qualificano 3 squadre. In Europa League, invece, qualcosa succederà: dal 2015-16 infatti, con il nuovo ciclo triennale, le prime 4 nazioni del ranking qualificheranno 2 club, e non più uno, direttamente alla fase a gruppi. Risparmiare un preliminare significa prepararsi meglio d’estate. la situazione RANKING 2014 1° Spagna 95,284 2° Inghilterra 84,605 3° Germania 81,641 4° ITALIA 66,772 5° Portogallo 61,466 6° Francia 56,5 7° Russia 46,998 8° Olanda 44,312 Questa classifica, da aggiornare fino alla finale di Champions League, ultimo atto stagionale, assegna i posti per la stagione 2015-16. Germania nel mirino, per recuperare il podio (e 4 squadre in Champions), adesso siamo coinvolti in una battaglia di retroguardia con i portoghesi per non scivolare ancora nel ranking. Il problema è che a luglio le italiane scarteranno il coefficiente del 2009-10, stagione in cui hanno accumulato 5,4 punti in più delle portoghesi: anche così si spiega il sorpasso. Ma non solo. Il Portogallo ha fatto meno punti di noi nelle ultime due stagioni, è vero, ma dal 2011 ha portato 3 squadre in finale (l’Italia non ci riesce dal 1999 con il Parma). L’ultima Coppa Uefa (ora Europa League) della Juve risale al 1993 DFP FABIO LICARI Niente da fare: i quarti di quest’Europa League sono quelli del sorpasso nel ranking Uefa. Il Portogallo ora è quarto, l’Italia retrocede al quinto posto. Doppia avvertenza però. Intanto sarà sorpasso dal 2015, cioè dalla classifica con la quale a luglio comincerà la prossima stagione: avremo insomma un anno per recuperare. E poi la Juve potrebbe ribaltare la situazione da subito, tra la semifinale e la finale, facendo meglio del Benfica e riportandoci al quarto posto. In ogni caso l’allarme non può essere ignorato. Più preliminari Se fino a un paio d’anni fa si parlava di Super Spagna Il 5° posto è il peggio per l’Italia dal 1984. Ci sono stati momenti più difficili, nel 1982 addirittura 12°, ma nella seconda metà degli anni 80 — quando il campionato italiano era quello più bello del mondo — era cominciata la risalita. Dal 1986 al 1999 (tranne il 1990) il primato che sembrava inattaccabile, poi la caduta fino al 5° posto. Domina la Spagna e non c’è da sorprendersi: 4 squadre nelle semifinali di Champions ed Europa League, cioé il 50% di tutte le coppe. Coppe europee o coppe del Rey? © RIPRODUZIONE RISERVATA CHAMPIONS LEAGUE EUROPA LEAGUE BAYERN REAL MADRID CHELSEA ATLETICO MADRID JUVENTUS BENFICA SIVIGLIA VALENCIA Sorteggio semifinali Oggi a Nyon alle 12 su Gazzetta.it Tv: Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD, Premium Calcio Semifinali 22-23 e 29-30 aprile Sorteggio semifinali Oggi a Nyon alle 13 su Gazzetta.it Tv: Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD, Premium Calcio Semifinali 24 aprile e 1° maggio FINALE 24 maggio (Lisbona) FINALE 14 maggio (Torino) GDS GDS I SORTEGGI OGGI A NYON ANCHE LA CHAMPIONS Benfica, Siviglia, Valencia Tutte finali per i bianconeri (f.li.) Arrivano le spagnole, uffa. Se per il Siviglia ribaltare lo 0-1 di Oporto era una missione alla portata, per il Valencia lo 0-3 di Basilea sembrava un muro invalicabile. E invece è successo il contrario: Siviglia-Porto 4-1, Valencia-Basilea 5-0. Avanti quindi due spagnole, il Benfica (troppo facile con l’Alkmaar) e la Juve che non era in una semifinale di coppa dal 2003. Non è facile, per i bianconeri, scegliere il rivale nel sorteggio di oggi. Le spagnole sono sembrate impressionanti in casa, ma in campionato viaggiano lontane dalla vetta. Il Benfica è quasi campione e, l’anno scorso, ha perso la finale di Euroleague contro il Chelsea. Forse il Valencia è un gradino sotto Siviglia e Benfica, questione di centesimi in caso. Sembrano tutte finali, vincerà la più forte ma la Juve ha un vantaggio: giocare la finale in casa dove, nel 2013-14, non ha mai perso. Champions Impossibile non considerare favorito il Bayern: campione l’anno scorso, finalista sconfitto ai rigori nel 2012, meno in affanno di Real Madrid e Chelsea nei quarti. Ma mai come quest’anno il pronostico è tutto tranne che blindato. L’Atletico Madrid è quello più affamato e, con il suo gioco aggressivo, utilitaristico ma offensivo può creare guai a tutti. Il Real ha più soluzioni disponibili e un certo Ronaldo che sogna un altro Pallone d’oro, ma soffre in difesa. Il Chelsea ha Mourinho che, in alcuni casi, vale Messi. Chelsea-Real sarebbe Mou contro un passato che l’ha rinnegato (amichevolmente ricambiato): mille motivi lasciano pensare che sarebbero due sfide caldissime. Bayern-Atletico sarebbe un remake anticipato delle finali (fu necessaria la ripetizione) del 1974: Simeone partiva sfavorito già contro il Barça... © RIPRODUZIONE RISERVATA Offerta valida per immatricolazioni fino al 30/04/2014 per Kuga Plus 2WD 1.6 EcoBoost 150CV. 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ANCHE SABATO E DOMENICA 8 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 MONDO Lo Special SimeOne Quel predestinato che non smette mai di alzare l’asticella Dall’intuito di Anconetani a Pisa fino all’Atletico il Cholo ha un solo mantra: vincere migliorandosi PAOLO CONDO’ Ovunque nel mondo è sempre stato facile incontrare Diego Simeone, non si è mai fermato e non si è mai nascosto, come se percorso e destino gli fossero noti fin dal primo passo. Il Cholo: vuol dire meticcio, e con una certa dose di sangue indio nelle vene. Qualche frammento del suo lungo cammino, attraverso incroci e ricordi. Pescia, Toscana In quegli anni il Pisa andava in ritiro a Pescia, in un albergo con un bel giardino, e un mattino del settembre 1990 la voce stridula di Romeo Anconetani arrivava fino al parcheggio. Ce l’aveva con Mario Been, mezza punta olandese dotata di piedi ma non di carattere - almeno non abbastanza per far contento Romeo, o in alternativa per mandarlo al diavolo - e le urla che rimbombavano nella hall, grottesche («Ti taglio i capelli a zero») più che minacciose, introducevano a un clima speciale. Il Pisa aveva vinto le prime due partite di campionato, che guidava ora a braccetto con Inter e Milan. Diego Simeone era un ventenne di Buenos Aires arrivato con 40 minuti di preavviso, perché tanto gli aveva lasciato il suo agente per decidere. «Ero solo nel suo ufficio - ha da poco raccontato a Jot Down, rivista culturale spagnola -, mio padre era lontano, quella volta non esistevano i cellulari. Guardai i ritratti dei giocatori di successo appesi alle pareti, pensai che era quella la vita che desideravo, e risposi di sì. Alla sera mi misi a spulciare un almanacco con le rose dei giocatori di tutto il mondo, volevo sapere chi avrei incontrato al Pisa. Trovai un Larsen e pensai a ElkjaerLarsen, l’attaccante fortissimo del Verona. Tre giorni dopo scoprii che si trattava di un altro Larsen». Torniamo adesso nell’albergo di Pescia, dove Anconetani - figura spregiudicata, ma di sicura competenza calcistica - sta indicando proprio il ragazzo con i tratti dell’indio nel volto. «Been, guarda lui se vuoi diventare forte. Perché lui ha un bel paio di...». Simeone vorrebbe essere da un’altra parte, non gli piace il ruolo del modello in un contesto di critica a un compagno. Infatti si alza e se ne va, lasciando Romeo interdetto. Più tardi parliamo con Anconetani: «Se lei mi chiede quale sia il limite del Pisa dopo le prime due vittorie, le dico che il Verona vinse uno scudetto inatteso partendo proprio così. Se invece vuole sapere quali ta- 16 trofei alzati Il Cholo in carriera ha vinto 16 titoli, 11 da calciatore e 5 da allenatore lenti abbiamo in rosa per sostenere certe ambizioni, le dico che questo Simeone diventerà qualcuno». Una giusta su due, Romeo. Lima, Perù Il primo agosto 1993 l’Argentina gioca una partita molto delicata a Lima. Le qualificazioni al Mondiale dell’anno seguente non stanno andando granché bene, il ritorno di Maradona (che sta ingrassando come un otre) non è ancora nemmeno un progetto, e almeno in casa sua il Perù si annuncia minaccio- so. La Seleccion infine vince 1-0, grandi parate di Goycoechea e gol decisivo di Batistuta. Siccome il volo di rientro per Buenos Aires attende in pista, l’addetto stampa spalanca ai giornalisti la porta dello spogliatoio, «Muovetevi, non c’è tempo». Tutti in fila all’armadietto di Bati, irrinunciabile anche perché la Fiorentina è finita in serie B, e occorre che il suo grande centravanti ribadisca ufficialmente che non l’abbandonerà. Nella calca, al vicino di panca manca l’aria, ma non se ne lamenta. Ride, felice per la vittoria. «Si ricorda di me - gli occhi brillano come bollicine di champagne -? Sono Simeone, adesso gioco nel Siviglia ma vedrà che un giorno tornerò in Italia. Io adoro l’Italia». L’addetto stampa guarda l’orologio fremente. «Presto, presto!». San Siro, Milano «Nell’Inter ho giocato con Ronaldo - ha raccontato ancora a Jot Down -. Ricordo che nel tunnel degli spogliatoi, luogo in cui tutti i nervosismi si incontrano, lui faceva battute. La cosa non mi entusiasmava. O meglio: invidiavo ma non condividevo il fatto che lui andasse in campo per divertirsi. Nel tunnel come nella vita, Ronaldo era un tipo rilassato, tranquillo, scherzava di continuo. Non è il mio modo di intendere il calcio. Io mi concentravo pensando solo alla partita, e sono così ancora adesso». Erano gli anni fra il 1997 e il 1999. Nordelta, Buenos Aires Un’enclave residenziale, lussuosa come un emirato, nella periferia nord della capitale argentina. Guardie armate e sbarra abbassata sulla strada che introduce al comprenso- SEMPRE PIU’ SU I TEDESCHI SOMMERSI DI PREMI E D’ENTUSIASMO Febbre Bayern: 300 mila richieste per la semifinale DAL NOSTRO INVIATO PIEFRANCESCO ARCHETTI MONACO DI BAVIERA Il vantaggio più tangibile del Bayern sulle altre tre semifinaliste è l’assenza di competizione in campionato. Le due madrilene si stanno giocando la Liga e il Real, che pur riposerà nel weekend pasquale, ha comunque mercoledì la finale di Coppa del Re contro il Barcellona. Il Chelsea è nel traffico in vetta alla Premier, secondo a 2 punti dal Liverpool cui farà visita il 27 aprile, tra le due eurosemifinali. Guardiola invece si permette di far infuriare i colleghi in Bundesliga proponendo un turnover indecente che gli procura accuse di falsare la competizione, ma non recede di un passo. Domani c’è il Borussia Dortmund, lo scontro per i titoli (nazionali ed europei) delle passate annate, ma Pep ha fatto sapere che «conta soltanto la semifinale di Coppa Pep Guardiola, 43 anni, alla sua prima stagione al Bayern EPA di Germania», mercoledì contro il Kaiserslautern. Sesto in seconda divisione. 300 mila richieste «Siamo campioni di Germania ma il bello sta per arrivare», ha detto Guardiola. E dall’esultanza a fine gara contro il Manchester United, salti e abbracci più calorosi di quelli visti nella sera dello scudetto, si è capito come Pep tenga di più al giudizio del mondo che al successo interno. Anche la gente non si stanca mai delle vittorie dei rossi. Ieri al club sono arrivate quasi 300 mila richieste di biglietti per la semifinale. Il canale pubblico Zdf, che ha trasmesso il 3-1 agli inglesi, ha battuto i record stagionali: 10,42 milioni di spettatori, 33,8% di share. L’eliminazione del Borussia Dortmund poi porterà nelle casse bavaresi più soldi dal pool tv. Finora, fra premi e tv, già 60 milioni, superando i 55,05 del 2013. Non soltanto per quest’altra montagna di soldi, Uli Hoeness ha baciato la moglie Susi in pubblico, allo stadio. Un inedito, ma il patriarca è in attesa di entrare in prigione per la condanna per frode fiscale. Passando il turno, i giocatori gli hanno regalato forse un’altra notte di Champions dal vivo. Oggi il sorteggio: «Saranno gli altri ad avere paura di noi», ha detto Rummenigge. © RIPRODUZIONE RISERVATA Taccuino INGHILTERRA BRASILE YOUTH LEAGUE Invasione di campo: Mourinho multato Sotto inchiesta la fondazione di Dinho Da oggi le Final Four Ci sono Real e Barça Mourinho multato di diecimila euro: durante la partita in casa con l’Aston Villa (il Chelsea perse 1-0) entrò in campo dopo l’espulsione di Ramires per protestare con l’arbitro Foy. Al termine della gara, Mou chiese alla commissione arbitrale di non mandarlo più a dirigere i Blues. Guai per l’Instituto Ronaldinho Gaúcho, la fondazione benefica dell’attaccante: la Corte dei Conti brasiliana l’ha messa sotto inchiesta per distrazione di fondi pubblici, riscontrando un’appropriazione indebita di 500mila euro in alcuni progetti col comune di porto Alegre. Oggi allo Stadio Colovray di Nyon cominciano le Final Four della Youth League, la Champions Under 19. Alle 13 la prima semifinale tra il Real Madrid e il Benfica, alle 16.30 si affronteranno Schalke 04 e Barcellona. Lunedì alle 16.30 la finale tra le due vincitrici. VENERDÌ 11 APRILE 2014 la prodezza individuale risolutiva è rarissima. Un’ottima scuola. Guardi come ho sviluppato questo gioco di triangoli...». Punta il telecomando verso la parete, un pannello si solleva liberando un maxischermo che scivola fino a noi su una rotaia, silenzioso. Diego Simeone, 43 anni, ha allenato Racing, Estudiantes, River Plate, San Lorenzo, Catania e dal 2011 l’Atletico AP rio. Ehm, siamo attesi. «Verifico al telefono, aspetti qui». La conferma arriva, la guardia consegna al tassista una mappa con le indicazioni per la villa giusta. Simeone ci riceve nel cortile di un enorme - fantastico - cubo di vetro, al cui interno è contenuta l’abitazione. Mille metri quadrati. È il 2007, alla seconda esperienza da tecnico ha guidato l’outsider Estudiantes al successo nel torneo di Apertura. «Potrei trasferirmi all’Atletico Madrid anche domani, il presidente mi telefona ogni giorno, quel club è la mia casa come l’Inter e come la Lazio. Ma non è ancora il momento, devo imparare il mestiere, e devo farlo qui, in Argentina, perché l’emigrazione giovane ha svuotato il nostro campionato dalla tecnica. E così un allenatore deve inventarsi qualcosa di tattico per vincere, perché Montecarlo, Monaco Negli occhi di Simeone ci sono le stesse bollicine di quella volta in Perù. Ha appena vinto la Supercoppa Europea 2012, il suo Atletico ne ha infilate quattro al Chelsea e Radamel Falcao si sta portando a casa il pallone grazie a una mirabolante tripletta. «Sono fatti così i campioni - ripete come un mantra il Cholo - più alzi l’asticella più loro, dopo averla superata, reclamano un centimetro in più. Falcao è perfetto per me perché migliora, e migliora, e migliora... Questo è il futbol, questa è la vita!». Vicente Calderon, Madrid 9 marzo, l’altro ieri. Vestito nero fashion da capo a piedi, Simeone segue lo sviluppo della gara col Barcellona come potrebbe fare un direttore d’orchestra. Parla ai suoi uomini, certo, li dirige a destra e a sinistra, li richiama, li sguinzaglia, li asseconda, li riprende, li rincuora, li scatena. Ma la gestualità da scapigliato Von Karajan è rivolta soprattutto al popolo del «Vicente Calderon», un coro talmente abituato alla sconfitta nei secoli dei secoli da essere ora plastilina nelle mani di un manipolatore così formidabile. La partita è una sinfonia per cuori caldi. Il Cholo muove l’immaginaria bacchetta, i settori dello stadio si alzano e abbassano come note musicali sul pentagramma. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cholo story LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 IL CASO IL PORTIERE COLCHONERO È DEI BLUES: SCHIERARLO COSTA 3 MILIONI A GARA Ma c’è la clausola Courtois Se becca il Chelsea sta fuori VALERIO CLARI ValerioClari 1990-91 Il Pisa prende Diego Simeone, 20 anni, dal Velez: in due anni gioca 62 partite con 6 gol, poi passa al Siviglia 1997-98 Moratti riporta il Cholo in Italia: con l’Inter di Ronaldo vince la Coppa Uefa, e nei quarti segna il gol decisivo allo Strasburgo 2006 Il primo successo da allenatore: alla guida dell’Estudiantes, Diego Simeone trionfa nel campionato di Apertura Anche stavolta, potrebbe esserci lo zampino di Mou. Il Calderon si stava svuotando, quando il presidente dei Colchoneros Cerezo confermava: «Sì, per far giocare Courtois col Chelsea dovremmo pagare una cifra che non possiamo permetterci». Un allarme, nella festa dell’Atletico: se dovesse beccare al sorteggio i Blues, il portiere belga con ogni probabilità non scenderà in campo. Non un’assenza da nulla: se l’Atletico ha la miglior difesa della Champions (5 gol incassati in 9 gare) una fetta di merito è anche di Courtois. Clausola Non potrà giocare per una clausola, stipulata all’ultimo rinnovo del prestito in estate. In Inghilterra non è così insolita, la chiamano «clausola della paura». Prevede che per far giocare il portierino contro l’ex club, i madrileni debbano pagare 3 milioni di penale a gara. La Uefa proibisce clausole che blocchino l’impiego del giocatore, ma non può dire nulla su penali legate alle presenze. Precedenti così non ce ne sono. Anzi, uno contrario: 2003-04, il Real presta Morientes al Monaco e se lo ritrova contro agli ottavi di Champions. Il Moro segna 2 gol, Real eliminato, dirigenza blanca attaccata per non aver pensato Thibaut Courtois, 21 anni, in prestito dai Blues all’Atletico per il 3° anno di fila A.I. clic E LA SORELLA DIFENDE NELLA PALLAVOLO... La sorella di Thibaut Courtois, Valérie, è il libero del Belgio di pallavolo, bronzo all’Europeo. Valérie, classe 1990, si è aggiudicata anche il premio di miglior libero del torneo. In casa Courtois, il calciatore Thibaut è l’eccezione: infatti Valérie non è l’unica pallavolista, anche il padre e la madre sono stati giocatori di volley a una precauzione del genere. Non ci aveva pensato nemmeno il Chelsea, prima: nei primi 2 anni di prestito la clausola non c’era, e il belga ha giocato la Supercoppa europea 2012 (vinta). In estate è stata inserita: farina del sacco di Mou? Il portoghese stima molto il ragazzo. Assicura di volerlo a Londra a giugno. C’è però il problema Cech, che ha 10 anni di più ma non ha voglia di abdicare. Se il titolare starà a guardare, Simeone dovrà virare su Aranzubia, 34 anni, una presenza in nazionale un decennio fa. Quest’anno due gare: in Champions ha parato un rigore al Porto, in Liga s’è fatto espellere con l’Almeria e l’Atletico ha perso 2-0. Il problema si potrebbe proporre anche se le due squadre si ritrovassero in finale: in gara secca basterebbero 3 milioni. Con la possibilità di incassarne 10 di premi: si può fare uno sforzo… © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 11 CHAMPIONS LA DELUSIONE 7 il Film Dal pasticcio delle tasse fino al mal di pancia: tutti i guai di Leo 4 Rinnovi in 7 anni per Leo Dal 2005 in poi la star del Barça ha ritoccato 7 volte il suo contratto. E ora tratta un nuovo accordo, che potrebbe farne il più pagato al mondo I NUMERI 16 IL FISCO Accusato di frode In estate le accuse di frode fiscale portano Messi in udienza GLI INFORTUNI Un 2013 di cristallo I guai muscolari hanno costretto Messi a stare fuori tanto: 4 k.o. in 9 mesi LO STOMACO La vecchia debolezza di Leo Un conato di vomito in ArgentinaRomania: gli era già successo 5 volte... 6,4 MAL E L’ELIMINAZIONE Fuori ai quarti di Champions Dopo l’1-1 dell’andata, il Barcellona ha perso al Calderon ed è uscito dalla Champions contro l’Atletico. E all’ultima di campionato c’è la sesta sfida dell’anno tra i due club A.I. Dentro la crisi dell’asso del Barça Ha giocato troppo, non è più invulnerabile. E sa che il Mondiale può renderlo eterno ALESSANDRO DE CALO’ A un certo punto, nella bolgia del Calderon, sembrava che Leo Messi fosse diventato un handicap per i compagni del Barça. Paradossale, vero? Non la solita risorsa, il marziano capace di decidere qualunque partita, ma – piuttosto – un buco nero piantato nella metà campo dell’Atletico. Se hai Messi nella tua squadra, come fai a non dargli il pallone? Ti calamita, non puoi resistere. Eppure, l’altra sera dargli la palla voleva dire perderla. Incredibile, ma in fondo a quel buco nero, c’era un brivido tendente al nulla. Ti dici che è solo un’impressione: impietosa, esagerata, ma un’impressione. Poi guardi un po’ di numeri e ce n’è uno che inchioda tutti. Contro l’Atletico, Leo Messi ha percorso meno di 7 chilometri, la metà di Koke, quello del gol-partita, e solo un chilometro e mezzo in più del suo amico Pinto che non è mica attaccante o centrocampista, ma di professione fa il portiere. Capito? C’è qualcosa di non detto, qualcosa che ci sfugge. Cosa sta succedendo, davvero, a Leo Messi? Buffo mistero Il Cholo Simeone è un mago degli schemi difensivi, sappiamo. Tant’è vero che nei 5 match di questa stagione, Messi non ha mai fatto gol all’Atletico. Ma una cosa è non segnare, altra è sparire inghiottito in un vortice di normalità e impotenza. Anche Ancelotti conosce due o tre segreti sui meccanismi difensivi, eppure al Bernabeu contro il Real, la Pulce ha firmato i 3 gol del successo blaugrana che tengono in pista il Barça nella corsa a tre per il titolo della Liga. Non è passata una vita, parliamo di due settimane fa. Il mondo si era genuflesso al ritorno del messia del pallone. Il cerchio di un anno maledetto sembrava chiuso. Cos’è successo, di nuovo? S Lionel Messi, 26 anni e 38 gol fin qui in stagione: 25 in campionato, 5 in Coppa del Re e 8 in Champions percezione che Messi sia sceso in campo con «il sentimento di non esserci del tutto» per dirla col grande Julio Cortàzar. Forse, banalmente, ha captato qualche piccolo segnale dai suoi muscoli di cristallo e – istintivamente – ha deciso di fermarsi qualche passo prima del burrone. L’ALTRA STAR NEI GUAI Ronaldo è k.o. Niente coppa del Re e prima semifinale ACTION IMAGES Pep e il Tata Gli anni maledetti sono stati quelli che hanno preceduto l’avvento di Pep Guardiola sulla panchina blaugrana. Tra il marzo 2006 e lo stesso mese del 2008, Messi aveva dovuto fermarsi ai box diversi mesi per tre strappi muscolari e la frattura a un metatarso. Guardiola l’aveva miracolosamente liberato da tutti i mali, consegnando la Pulce all’Olimpo del calcio in un lungo splendore senza ombre (i 4 Palloni d’oro di fila dicono qualcosa). In cinque anni Messi ha giocato 326 partite, per 4 stagioni non si è mai fermato. Ogni match al top, sempre quel colore, quel sapore, come un inimitabile vino francese. Sembrava eterno. Persa la sensazione di invulnerabilità – con l’infortunio dell’aprile 2012 contro il Psg e l’anno orribile che è se- Muscoli di seta L’allenatore del Barça, Tata Martino, dopo il match con l’Atletico assicura di non aver chiesto a Messi di spremersi in tutte le giocate. Forse anche di questo hanno parlato durante un asado molto argentino, con Mascherano e Pinto, pochi giorni prima della Champions, mentre a Rosario si giocava il derby tra Newell’s e Central. Non abbiamo certezze, non ci sono riscontri, ma resta la i mesi che Messi non fa gol all’Atletico Madrid: l’ultima volta fu il 16 dicembre 2012, quando rifilò una doppietta ai Colchoneros. In questa stagione 5 sfide a digiuno Brutte notizie per il Real Madrid: Cristiano Ronaldo deve fermarsi per circa 15 giorni . «Lesione al bicipite femorale della gamba sinistra», dicono gli esami di ieri, confermando le previsioni negative della vigilia. Il Pallone d’oro (nella foto in panchina a Dortmund REUTERS) salterà la gara di campionato di domani con l’Almeria, la finale di Coppa del Re contro il Barcellona e con ogni probabilità la semifinale d’andata di Champions League. Carlo Ancelotti spera di recuperarlo almeno per il ritorno. I chilometri che Leo ha percorso durante la sfida con l’Atletico. Soltanto 1 e mezzo in più del suo compagno Pinto, che però gioca in porta 0 I tiri in porta di Messi nella sfida con l’Atletico. Un evento più unico che raro guito – ha smarrito anche questo alone: eterno non lo è più. Contratto e Brasile L’inchiesta aperta e chiusa sull’evasione fiscale, le voci di insistenti corteggiamenti da Parigi e Manchester fronte City, il Pallone d’oro restituito a Cristiano Ronaldo, l’arrivo di Neymar al Camp Nou, le mille certezze che si sbriciolano nel pianeta blaugrana – dalle dimissioni del presidente Rosell, all’annunciato addio di Puyol – i misteriosi conati di vomito e il contratto da rinnovare in un clima da «finis Austriae», non aiutano Messi a uscire in scioltezza dalla lunga convalescenza. Dopo essere rientrato a gennaio, con il botto di una doppietta nella Liga, Leo aveva raccontato quanto gli aveva fatto bene staccare e curarsi in Argentina. Adesso, nella sua nuova normalità Messi deve cercare di tenere su questo Barça nella finale di Coppa del Re e nello sprint in Liga. Può anche farcela. Poi – per quanto fragile – dovrà aggredire l’ultima ossessione: giocare il Mondiale in Brasile, tornare a casa con la Coppa. Maradona quando l’ha vinto, in Messico, aveva più o meno la sua età. Rien ne va plus. 18 Le palle perse dal fenomeno argentino in questo ritorno dei quarti contro la squadra di Simeone. Quasi un record (negativo) per lui © RIPRODUZIONE RISERVATA MAGIC CHAMPIONS la lista aggiornata dopo i quarti di finale PORTIERI Gir. Squadra Cod. Nome Costo Punti A A B B C C D D E E F F G G H H 21 1 16 6 1 22 27 1 21 1 1 17 1 19 1 19 (MUTD) (MUTD) (RMAD) (RMAD) (PSG) (PSG) (BAY) (BAY) (CHE) (CHE) (BORD) (BORD) (ATL) (ATL) (BAR) (BAR) 111 122 108 112 113 138 128 140 109 137 120 148 104 110 131 145 DE GEA LINDEGAARD CASILLAS DIEGO LOPEZ DOUCHEZ SIRIGU NEUER STARKE CECH SCHWARZER LANGERACK WEIDENFELLER ARANZUBIA COURTOIS PINTO VALDES 2,5 5 4 5 7 10 7 5,5 - DIFENSORI Gir. Squadra Cod. Nome Costo Punti A A A A A A A 2 6 12 10 11 8 7 (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) 230 265 266 270 301 363 382 BUTTNER EVANS EVRA FERDINAND JONES RAFAEL SMALLING 8,5 5,5 6 A B B B B B B B B C C C C C C C C D D D D D D D E E E E E E E F (MUTD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (BORD) 400 213 236 241 325 346 358 375 397 206 234 259 298 326 332 390 395 203 223 244 248 311 364 394 215 233 242 250 295 389 414 262 VIDIC ARBELOA CARVAJAL COENTRAO MARCELO NACHO PEPE SERGIO RAMOS VARANE ALEX CAMARA DIGNE JALLET MARQUINHOS MAXWELL THIAGO SILVA VAN DER WIEL ALABA BOATENG CONTENTO DANTE LAHM RAFINHA VAN BUYTEN AZPILICUETA CAHILL COLE DAVID LUIZ IVANOVIC TERRY KALAS DURM 11 9 5 6 11 1 10 13 8 8 4 4 4 18 8 14 8 19 10 4 12 23 8 4 8 11 8 11 17 11 2 5 4,5 4,5 5 4,5 4,5 6,5 5,5 4,5 6 6 6 6,5 6,5 5,5 6,5 6,5 7,5 6 6 6 F F F F F F F G G G G G G H H H H H H H H (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) 290 356 360 374 386 408 413 205 273 281 293 303 339 202 216 246 302 328 342 359 362 HUMMELS PAPASTATHOPOULOS PISZCZEK SCHMELZER SUBOTIC SARR FRIEDRICH ALDERWEIRELD FILIPE GODIN INSUA JUANFRAN MIRANDA ADRIANO BARTRA DANI ALVES JORDI ALBA MASCHERANO MONTOYA PIQUE PUYOL 9 7 7 8 6 2 5 6 12 14 4 9 17 6 4 17 11 11 3 16 4 6,5 6 6,5 7 7,5 7 7 5 4,5 5 4,5 - CENTROCAMPISTI Gir. Squadra Cod. Nome Costo Punti A A A A A A 9 5 12 10 8 8 (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) 526 535 564 575 611 641 CARRICK CLEVERLEY FELLAINI GIGGS KAGAWA NANI 5,5 6 - A A A A B B B B B B B B C C C C C C C C D D D D D D D D D E E (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (PSG) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (BAY) (CHE) (CHE) 706 721 734 735 511 527 547 598 604 615 637 715 624 631 632 651 663 701 708 745 580 620 629 639 671 673 685 688 700 589 621 VALENCIA YOUNG FLETCHER JANUZAJ BALE CASEMIRO DI MARIA ILLARRAMENDI ISCO KHEDIRA MODRIC XABI ALONSO LUCAS MATUIDI MENEZ PASTORE RABIOT THIAGO MOTTA VERRATTI CABAYE GOTZE KROOS MARTINEZ MULLER RIBERY ROBBEN SCHWEINSTEIGER SHAQIRI THIAGO HAZARD LAMPARD 14 8 6 10 38 7 20 9 29 6 18 10 15 12 8 16 4 14 9 14 23 19 8 30 33 33 20 5 9 26 21 7 6 5,5 5 2 4 5,5 5,5 5 5,5 5,5 5,5 7 4,5 6,5 5,5 6,5 10 7,5 11,5 6 5 E E E E E E F F F F F F F F G G G G G G G G G H H H H H H H H (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (CHE) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (ATL) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) 634 646 666 684 707 712 514 584 587 591 614 670 679 741 507 573 617 668 674 696 702 742 743 501 524 550 561 602 687 692 717 MIKEL OSCAR RAMIRES SCHURRLE VAN GINKEL WILLIAN BENDER GROSSKREUTZ GUNDOGAN HOFMANN KEHL REUS SAHIN JOJIC ARDA TURAN GABI KOKE RAUL GARCIA RODRIGUEZ SUAREZ TIAGO DIEGO RIBAS SOSA AFELLAY BUSQUETS DOS SANTOS FABREGAS INIESTA SERGI ROBERTO SONG XAVI 6 20 14 15 4 22 5 12 7 4 7 28 10 4 19 16 17 19 8 6 6 15 9 3 13 3 17 21 4 4 21 5,5 10 6 6,5 13,5 6,5 8 9,5 7 6,5 7,5 6,5 4,5 4,5 5,5 5 ATTACCANTI Gir. Sq. Cod. Nome Costo Punti A A A A B B B B C C C D D E E E F F F F G G G H H H H H H 843 891 911 919 816 851 873 890 826 849 859 864 884 810 835 910 808 860 872 897 803 829 915 827 870 876 882 894 908 12 33 36 18 32 9 10 59 34 43 24 32 9 18 33 30 17 41 23 8 17 29 21 4 44 35 17 16 9 (MUTD) (MUTD) (MUTD) (MUTD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (RMAD) (PSG) (PSG) (PSG) (BAY) (BAY) (CHE) (CHE) (CHE) (BORD) (BORD) (BORD) (BORD) (ATL) (ATL) (ATL) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) (BAR) HERNANDEZ ROONEY VAN PERSIE WELBECK BENZEMA JESE' MORATA RONALDO CAVANI IBRAHIMOVIC LAVEZZI MANDZUKIC PIZARRO BA ETO'O TORRES AUBAMEYANG LEWANDOWSKI MKHITARYAN SCHIEBER ADRIAN DIEGO COSTA VILLA CUENCA MESSI NEYMAR PEDRO SANCHEZ TELLO 5 5 5,5 5 4,5 6,5 9,5 10 5,5 7 5 8 7,5 4 6,5 5 6 - 12 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 SERIE A 4 Roma deluxe Champions in vista Caccia a Martinez Garcia può blindare il 2° posto: dagli Usa in arrivo soldi freschi, più nuove regole. E grandi rinforzi ANDREA PUGLIESE ROMA Manovre e regole da Champions. In casa Roma, scaramanzia a parte, è già cominciato il countdown per il ritorno nell’Europa che conta, quella dove i giallorossi mancano dal 2010-11 (eliminati agli ottavi dallo Shakhtar, l’anno dopo toccò allo Slovan Bratislava farli fuori, stavolta in Europa League). Dovesse battere domani l’Atalanta, la squadra di Garcia avrebbe blindato il secondo posto: anche in caso di percorso netto del Napoli, in virtù dello scontro diretto le basterebbero 2 soli punti nelle ultime 5 gare. La società A Trigoria (ieri c’era Daniele Baldini, il vice di Spalletti) si sta già lavorando in grande, come dimostra anche il recente ingresso della Starwood Capital in As Roma SPV, I NUMERI Garcia. La Roma dovrà capire se vorrà privarsi o meno di uno dei suoi gioielli (su Pjanic e Benatia ci sono gli occhi di mezza Europa, l’infortunio ha tolto di mezzo per un po’ Strootman), per poi vedere come rinforzarsi. Ieri sera Garcia ha buttato un occhio sulla Juve, anche per monitorare Alexandre Lacazette, sgusciante attaccante esterno del Lione. Nel caso in cui Ljajic venga ceduto, potrebbe essere l’uomo giusto per rinforzare il reparto degli esterni. Sempre in Francia, poi, piace Lucas Digne, esterno basso del Psg, già a Lille con Rudi. Per il centrocampo, resta calda la pista-Parolo, mentre davanti può arrivare un grande centravanti, considerando l’età di Totti (oggi provino decisivo per l’Atalanta) e la mancanza di esperienza di Destro. I nomi? Jackson Martinez (il problema è la valutazione del Porto, circa 30 milioni per trattare) e Romelu Lukaku, il belga del Chelsea (in prestito all’Everton) che piace a Garcia («Con quella squadra, il Belgio al Mondiale è da semifinale», ha detto nei giorni scorsi). Infine Koke, il «killer» del Barcellona e sogno proibito del d.s. Sabatini. Il problema anche qui è il costo del cartellino: 25 milioni il prezzo di partenza dell’Atletico. Le regole Sempre in vista della Champions, Garcia sta varando un decalogo più ferreo di quello attuale. Sul mercato («I Sul mercato si guarda a Martinez, Lacazette, Digne, Parolo, Lukaku ed il sogno Koke Il tecnico francese «isolerà» sempre di più la squadra. E le trasferte si allungheranno Jackson Martinez, 27 anni attaccante colombiano del Porto REUTERS LLC, la «cassaforte» con cui Pallotta guida la Roma. A rappresentare il fondo americano (leader nel settore immobiliare, gestisce asset per 33 miliardi di euro) sarà un uomo di fiducia dell’a.d. Barry Sternlicht, uno che dovrà avere il gradimento di Pallotta. Con il ritorno in Champions, la Roma tra i bonus per l’accesso alla fase a gironi e gli eventuali risultati, incassi da stadio (a proposito, entro il primo maggio il Comune aspetta il progetto definitivo per Tor di Valle) e market pool dovrebbe portare a casa almeno 35-40 milioni di euro, una cifra capace di dare ossigeno al bilancio. Che, alla fine di questa stagione, dovrebbe chiudersi con un rosso di 25-30 milioni di euro (continua il trend positivo, si è passati dal -58 di due anni fa al -40 della scorsa stagione, ulteriormente abbassato ora di circa un 25 per cento). L’obiettivo, proprio grazie a quel tesoretto-Champions, è quello adesso di avvicinarsi alla linea di pareggio (ma molto dipenderà anche dalle plus/minusvalenze di mercato). Intanto la Roma sarà ad Orlando in Florida dal 22 al 25 maggio (il 23 amichevole con la squadra di casa). Il mercato E proprio il mercato sarà il primo pilastro del ritorno in Champions dalla finestra principale. «La rosa cambierà, perché tutte le rose cambiano ogni anno», ha detto giocatori devono essere anche grandi uomini, così è più facile raggiungere risultati»), e sui comportamenti: vuole isolare la squadra più di ora (il ritiro in albergo pre-gara sarà istituzionalizzato, ridotti al minimo a Trigoria i contatti squadra-dipendenti, con questi che non possono andare al bar quando c’è la squadra). E poi un occhio alle trasferte: quando saranno lunghe, la Roma potrà partire anche due giorni prima o restare a dormire direttamente sul luogo della partita, senza rientrare subito dopo il match. Del resto, il rientro nell’Europa che conta va programmato con anticipo. Perché la Roma ci torna, ma vuole anche restarci... Il tecnico Rudi Garcia, 50 ANSA 40 I milioni di euro che la Roma può incassare per il ritorno diretto in Champions League: 8,6 milioni per l’accesso alla fase a gironi, 20-25 milioni dal market pool, 7-8 milioni da incassi, a cui aggiungere i bonus per i risultati: 500 mila euro per il pareggio, un milione per la vittoria. In caso di avanzamento, la cifra cresce -30 I milioni di euro del «rosso» con cui si chiuderà il bilancio 2013-14 della Roma. La stima iniziale era di un -25, possibile che la cifra cresca. È un dato comunque positivo, visto che il 2011-12 fu chiuso con un -58 e il 2012-13 con un -40 PREZIOSO ANCHE PER LA COPPA Il Napoli cambia: è l’ora di Mertens Il più in forma è lui L’attaccante belga è stato il primo acquisto di Benitez, ma è sempre finito in panca MIMMO MALFITANO NAPOLI È lì, tranquillo, ed aspetta i suoi momenti, quei pochi che Rafa Benitez gli concede nel corso delle partite. Nelle gerarchie dell’allenatore, lui è soltanto al quarto posto, dietro a Callejon, Hamsik e Insigne, il trio avanzato che agisce alle spalle di Gonzalo Higuain, il terminale offensivo del Napoli. Eppure, nelle ultime partite, Dries Mertens ha dimostrato di essere il giocatore più in forma, colui in grado di assicurare una maggiore vivacità al gioco. Nonostante tutto, finora è sempre finito in panchina, Benitez gli preferisce Insigne, più idoneo a ricoprire anche la fase difensiva. Una scelta discutibile, in ogni modo: l’interrogativo ricorrente nell’ambiente è proprio legato al mancato impiego dell’attaccante belga. È proprio necessario lasciarlo fuori considerata la scarsa forma evidenziata negli ultimi tempi da Insigne e Callejon in questo periodo? Intanto, mentre l’allenatore riflette sulle varie opportunità tecniche a sua disposizione, il Napoli ha detto addio alle ambizioni di secondo posto dopo la sconfitta nella partita contro il Parma. Rendimento continuo La prima stagione italiana di Mertens (27 anni), tuttavia, è da considerarsi positiva. Fin qui ha sommato quarantuno presenze stagionali e otto gol, di cui sette in campionato e uno in coppa Italia. Ma, probabilmente, si sarebbe aspettato una maggiore considerazione dal tecnico spagnolo, soprattutto in questo periodo in cui si sente forte. Lui è stato il primo acquisto dell’era Benitez, voluto fortemente da Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, che ne aveva apprezzato le qualità nelle due sfide di Europa League che il Napoli disputò contro il Psv Eindhoven nella passata stagione. Con Mertens sarebbe potuto arrivare anche Strootman, ma la Roma è stata più lesta nel concludere l’operazione con la società olandese. Prezioso Adesso, a sei giornate dal termine del campionato, il suo apporto potrebbe ritornare molto utile all’allenatore anche se c’è ben poco da difendere o, eventualmente, da rincorrere. Il Napoli è ben piantato al terzo posto e dovrà disputare i preliminari di Champions. Ma prima di ogni cosa, c’è la finale di Coppa Italia da disputare il 3 maggio contro la Fiorentina, l’ultimo obbiettivo possibile dopo l’immeritata eliminazione dalla Champions League, quella meritata dall’Europa League ed il mancato sorpasso sulla Roma per il secondo posto in campionato. E a stagione quasi conclusa, anche per Dries Mertens la Coppa Italia resta l’ultima opportunità per meglio qualificare la sua prima avventura italiana. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA UDINESE L’ATTACCANTE MIGLIORA, DOMIZZI RECUPERA TORINO CENTROCAMPO CONTATO CON IL GENOA FIORENTINA E BORJA VALERO: «STO BENE QUI» Di Natale calcia già in porta e contro la Juventus ci sarà Grave infortunio a Farnerud Legamento k.o.: out per 5 mesi Rossi e Gomez migliorano La finale di Coppa è più vicina L’obiettivo era la Juve. Totò Di Natale è vicino alla meta. Il numero 10 dell’Udinese, dopo la distrazione al ginocchio destro, non è ancora rientrato in gruppo, ma ha già ripreso a calciare in porta e ieri ha dato parecchio lavoro a Scuffet, Brkic e Kelava. Insomma, l’attaccante dovrebbe essere in campo nel posticipo con la Juventus. La squadra di Guidolin vuol chiudere in bellezza la stagione e Totò vuole incrementare il suo bottino raggiungendo Alessandro Del Piero nella classifica dei migliori marcatori della serie A. In questo caso Muriel, che non ha sfruttato al meglio l’opportunità avuta domenica a Firenze, tornerebbe in panchina. Buone TORINO infortunio per Alexander Farnerud. Stagione finita per il centrocampista del Torino, e compromesso l’inizio della prossima. Durante l’allenamento pomeridiano alla Sisport sembrava avesse accusato una semplice distorsione al ginocchio, invece lo svedese ha subito la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Nelle prossime ore verrà sottoposto ad intervento chirurgico, potrà recuperare non prima di 5 mesi. Sfortunata la stagione dell’ex Young Boys, 30 anni il 1° maggio, infortunato pochi minuti dopo il gol all’Inter dopo una partenza bruciante. Con El Kaddouri «spinto» in panchina, Farnerud ha Il conto alla rovescia è iniziato. E piovono le conferme. Rossi e Gomez, salvo sorprese, il 3 maggio ci saranno per la finale di Coppa Italia contro il Napoli. «A tre mesi all’infortunio – dice il responsabile sanitario della Fiorentina Paolo Manetti il percorso riabilitativo di Rossi sta giungendo al termine. Da due settimane Giuseppe lavora sul campo con carichi massimali. Rientrerà in gruppo gradualmente evitando i contrasti. L’obiettivo è il 3 maggio, ascolteremo le risposte del ginocchio: siamo ottimisti». Mario Gomez sta meglio di Pepito. Ancora Manetti: «Per qualche giorno farà del lavoro specifico. La settimana Totò Di Natale, 37 anni ANSA notizie arrivano pure dal reparto difensivo: Maurizio Domizzi ieri ha rimesso le scarpette. Il pestone all’alluce rimediato a Catania gli dà ancora qualche problema, ma Domizzi lunedì vuole esserci. Non ci sarà più, invece, il preparatore atletico Claudio Bordon. Il suo contratto è stato risolto dalla società. Francesco Velluzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Alexander Farnerud, 29 LAPRESSE giocato 15 gare da titolare con 4 gol, l’ultimo domenica al Catania. Ora il centrocampo è in piena emergenza in vista del Genoa. Oltre a Darmian, squalificato, verrà a mancare anche Kuritc, alle prese con un ematoma alla coscia, assenze che si aggiungono a Pasquale e Masiello. f.bra. © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuseppe Rossi, 27 anni AP prossima lavorerà sul campo. L’obiettivo è rientrare prima della finale di Coppa per mettere minuti nelle gambe». «Speriamo di vederli in campo presto – dice Borja Valero — sto bene qui, se la società vorrà sarà una cosa semplice». Il rinnovo fino al 2017 (opzione per il 2018) verrà presto annunciato. g.s. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 SERIE A A L’Inter vira su Torres PUNTE IN BALLO S Alvaro Morata 21 anni, punta del Real Madrid: per cederlo, i Blancos vogliono inserire una clausola di riacquisto Fernando Torres in maglia Chelsea contro l’Arsenal AP Intoppi per Dzeko Così Thohir ripensa al Niño in prestito Il bosniaco è il preferito, ma vuole restare in Premier Per lo spagnolo contatti avviati: Mou può intercedere MATTEO DALLA VITE FILIPPO DI CHIARA MILANO la scheda Edin Dzeko è il preferito. Alvaro Morata è un «pallino» da diversi mesi, e l’inseguimento al giovane-Real continua e s’intensificherà in base alle decisioni che coinvolgeranno Mauro Icardi. Intavolato tutto questo, ecco quella che sussurrano come possibile svolta nei piani offensivi dell’Inter: per il gigante del Manchester City la strada sarebbe diventata piena di ostacoli (ma non ancora impossibile, sia chiaro), e così il club nerazzurro avrebbe virato su Fernando Torres, centravanti del Chelsea che starebbe scalando posizioni su posizioni nella lista per il bomber nerazzurro che verrà. FERNANDO TORRES 30 ANNI ATTACCANTE Londra insegna... La «quattro giorni» di Erick Thohir e Marco Fassone a Londra è ovviamente da leggere come viaggio istituzionale, come occasione per definire gli aspetti finanziari e il nuovo ingresso Fernando Josè Torres Sanz è nato a Fuenlabrada il 20 marzo 1984. Soprannominato El Niño per i tratti somatici e la precocità (ha esordito nella Liga a 18 anni e a 19 era il capitano dell’Atletico Madrid), ha iniziato nei Colchoneros nel 2000. Nel 2007 è passato al Liverpool per poco meno di 35 milioni di euro e nel gennaio 2011 è arrivato al Chelsea, che lo ha pagato la cifra record di 58,5 milioni. IN NAZIONALE Con la Spagna ha debuttato il 6 settembre 2003 in amichevole contro il Portogallo e ha collezionato 106 presenze, segnando 36 gol e vincendo un Mondiale, nel 2010, e due Europei, nel 2008 e 2012. societario (Bolingbroke), ma anche come aggiornamento professionale per il mercato che verrà. E allora non è azzardato pensare che la presenza dei vertici dell’Inter a Stamford Bridge e nella capitale londinese possano aver portato a una intensificazione dei pensieri sia su Obi Mikel (in lizza assieme a Nilton, in pole, e Javi Garcia del City che potrebbe accettare il prestito) ma anche su Torres, che nei giorni scorsi ha dichiarato «voglio restare» e che potrebbe essere attratto pure da un ritorno in Spagna. Il Chelsea, però, potrebbe convincerlo a non perdere un altro anno scegliendo l’Inter in prestito secco rispettando il contratto valido fino al 2016. In tutto questo è ovvio che sarebbe ancor più importante l’approdo alla prossima Europa League. Il blocco e l’impennata La verità definitiva sul bomber iberico verrà snocciolata a fine anno, ma pare che le difficoltà per arrivare a Dzeko abbiano rimesso El Nino dentro al pensatoio nerazzurro. E allo- S Edin Dzeko Il 28enne attaccante bosniaco del Manchester City sarebbe il primo della lista nerazzurra, ma rischia di avere costi inaccessibili EPA ra, succede questo: mentre da una parte l’aggancio al bosniaco pare momentaneamente difficile anche perché il giocatore preferirebbe restare in Premier (su di lui c’è pure il Tottenham), ecco che contemporaneamente ci sarebbe proprio un’apertura per il parcheggio di Torres che con Mourinho gode giusto di qualche apparizione. I contatti sarebbero stati avviati sia col giocatore e sia con il Chelsea, senza poi dimenticare l’eventuale opera di convincimento che potrebbe fare Mou stesso. Icardi e Morata Torres che scala posizioni dunque, Dzeko che resta il preferito e Alvaro Morata che non è da scartare. Perché? Per il semplice fatto che per Icardi potrebbe arrivare un’offerta irrinunciabile. «Se l’Inter mi manda via io vado - ha detto il numero 9 interista a “Il Giornale” - ma io voglio restare qui». L’interesse dell’Atletico Madrid (su tutti) è acclarato da diversi giorni, quello dell’Inter per Morata (per il quale il Real Madrid si ritaglierebbe una clausola di riacquisto) pure. Decideranno i club, ma nell’ambiente di mercato c’è anche chi ipotizza che l’uscita di un giovane bomber (Icardi, sul quale comunque l’Inter crede fortemente, Thohir per primo) potrebbe essere compensata da un altro baby promettente (Morata, appunto). Il tutto tenendo conto di plusvalenze e tesoretto. Da non ignorare la voce su Kevin Mendez, uruguaiano, punta classe ‘96 del Penarol; mentre trova zero riscontri la voce proveniente dall’Inghilterra legata a un interessamento interista per Emmanuel Adebayor (30 anni, Tottenham e il solito ingaggio da paura). S Mauro Icardi 21 anni, è costato all’Inter 12,5 milioni: l’Atletico Madrid è interessato al bomber che fino ad oggi ha segnato 6 gol (una doppietta) © RIPRODUZIONE RISERVATA Kovacic prova con i titolari, Jonathan non recupera LUCA TAIDELLI @LucaTaidelli MILANO A Genova dovrebbe davvero toccare a Mateo Kovacic. Ieri Walter Mazzarri ha fatto le prime prove tattiche in vista della sfida di domenica con la Samp. Carte (e pettorine) mi- schiate, con tre partitelle da 15’ ciascuna, ma qualche indicazione è emersa comunque. È stata riproposta la difesa che ha finito la gara contro il Bologna, con Rolando dirottato a sinistra per l’infortunato Juan Jesus («Per me Mateo è il nuovo Iniesta», ha detto il brasiliano), Samuel centrale e Ranocchia a destra. Alti e bassi in trasferta In mezzo al campo, al fianco di Cambiasso ed Hernanes, c’era appunto Kovacic. Il croato non gioca dal 1’ dal 2 febbraio, giorno della sfida contro la Juve, in quella che era la quinta sconfitta di fila dei nerazzurri in trasferta (compresa quella di Udine in Coppa), ma che rimane anche l’ultima, visto che poi sono arrivati i pareggi di Roma e Livorno e le vittorie di Firenze e Verona. Le alternative al 19enne ex Dinamo Zagabria sono Alvarez e Guarin. Jon out, ma vede azzurro Confermati in attacco Palacio e Icardi, sugli esterni scelte ob- Mateo Kovacic, 19 anni, croato, all’Inter dal gennaio 2013 FORTE Samuel c’è: «Giocherò un altro anno» In Argentina? MILANO Walter Samuel (in ballottaggio, ma in vantaggio su Campagnaro, per la titolarità contro la Samp) ha confessato la sua voglia di essere highlander, un Immortale. «Il mio pensiero – dice il centrale argentino a ESPN sport – è quello di continuare a giocare per un altro anno. Quando sono stato messo in campo mi sono sentito molto bene quindi...». Non un dramma Quindi i tifosi dell’Inter si chiedono se Samuel (in scadenza di contratto a giugno) sarà ancora nerazzurro, ipotesi al momento molto remota. «Per ora ne ho parlato solo con la mia famiglia – aggiunge –, anche per rispetto verso la società: a fine anno l’Inter mi dirà quello che pensa e io dirò la mia. Può darsi che vada via, ma non sarebbe un dramma. Ciò che so è S Fernando Torres Il 30enne attaccante ha poco spazio nel Chelsea di José Mourinho. Per questo motivo potrebbe andare via in prestito EPA VERSO LA SFIDA CON LA SAMP PIÙ SAMUEL CHE CAMPAGNARO NELLA DIFESA CON RANOCCHIA E ROLANDO. OK PER D’AMBROSIO A DESTRA Il 19enne croato non gioca dall’inizio dal 2 febbraio IL MURO NON MOLLA bligate, con Nagatomo a sinistra e D’Ambrosio a destra per Jonathan, che anche ieri ha lavorato a parte e a Marassi non ci sarà, malgrado abbia lasciato aperta una speranza. «Sto meglio – ha detto il brasiliano –, ma non so se recupero per Genova. Derby col Milan per l’Europa? Prima ci sono tre gare fondamentali contro Sampdoria, Parma e Napoli. Il Mondiale con l’Italia? Finché c’è una possibilità, perché non dovrei crederci?». © RIPRODUZIONE RISERVATA Walter Samuel, 36 anni, gioca nell’Inter dal 2005 LAPRESSE che voglio continuare a giocare un altro anno da qualche parte, se non sarà all’Inter». In Europa Dopo l’addio al calcio (e rescissione con l’Inter) di Cristian Chivu e il ritorno possibilissimo di Diego Milito al Racing (il presidente del club argentino Victor Blanco insiste: «Vogliamo Diego e anche suo padre ha detto che vuole tornare da noi»), siamo ai possibilissimi saluti di un altro eroe del Triplete. «Ho ancora passione e voglia di giocare: ora puntiamo l’Europa, come Thohir vuole. Contatti con altri club non ne ho avuti». Il resto arriverà. m.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA Samp-Inter in quota Nerazzurri avanti 2,25 Da una parte la Sampdoria, in cerca dell’«1» dopo due giornate a vuoto, dall’altra l’Inter, a caccia di una vittoria che manca dallo scorso 15 marzo. I precedenti al Ferraris sono favorevoli ai nerazzurri (dal 1999 solo due sconfitte) e anche per stavolta il «2» è favorito a 2,25 da bwin.it. La scossa blucerchiata è bancata a 3,10, il segno «X» pagherebbe 3,25. La Sampdoria ha messo insieme 10 Under su 16 gare disputate in casa e un altro esito basso è favorito a 1,75, mentre l’Over è a 1,95. Consulta tutte le quote su www.bwin.it 14 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 FAMIGLIE NEL PALLONE identiKit & CARRIERA v l’intervista/1 SIMONE INZAGHI Nato il 05/04/1976 a Piacenza Italia Da giocatore to per il grande salto? SIMONE INZAGHI «Noi fratelli-scudetto La mia Lazio lotterà con il Milan di Pippo» Dopo 3 mesi ha vinto la Coppa Italia Primavera, primo trofeo con i ragazzi biancocelesti: «Alleno un gruppo eccezionale: Crecco è duttile come Lulic, Tounkara ha grandi potenzialità» Carpi 1994-95 9 presenze, 0 gol Novara 1995-96 23 presenze, 4 gol DAL NOSTRO INVIATO STEFANO CIERI FORMELLO (Roma) Lumezzane 1996-97 23 presenze, 6 gol Brescello 1997-98 21 presenze, 10 gol Piacenza 1998-99 30 presenze, 15 gol Lazio 1999-2005 109 presenze, 27 gol Sampdoria Genn. 2005 5 presenze, 0 gol Lazio 2005-07 12 presenze, 0 gol Atalanta 2007-08 19 presenze, 0 gol Lazio 2008-10 12 presenze, 1 gol Da allenatore Lazio Allievi Regionali 2010-11 Lazio Allievi Nazionali 2011-14 Lazio Primavera Gennaio 2014 C’è chi insegue un trionfo per tutta la vita e chi con i trofei ha un feeling speciale, quasi naturale. Simone Inzaghi fa parte di questa seconda categoria. Da giocatore ha vinto tutto e subito con la Lazio di Cragnotti. Ed ha fatto in tempo pure a vincere le prime due coppe dell’era Lotito. Un predestinato. Che ora conferma queste credenziali anche da allenatore. Perché tre mesi dopo essersi accomodato sulla panchina della Lazio Primavera eccolo sollevare al cielo il primo trofeo importante da tecnico: la Coppa Italia conquistata mercoledì a Firenze. «A dire il vero non è il primo successo da allenatore, c’è anche il campionato regionale Allievi vinto nel 2001. Come palmares vale meno, ma è una vittoria cui sono molto legato, anche perché molti di quei ragazzi erano con me a Firenze. Mancava solo il povero Fersini, questo successo lo dedichiamo a lui, non lo dimenticheremo mai». sono il frutto del tuo lavoro». A giudicare dalla doppia finale con la Fiorentina il lavoro è stato fatto bene. «Il merito è dei ragazzi, non lo dico come frase fatta, ma perché è la realtà. Hanno interpretato le due finali in modo perfetto. E’ un gruppo eccezionale, ci possiamo togliere altre soddisfazioni». « « Come inizio non c’è male. La Coppa Italia è arrivata al termine di una striscia di 12 vittorie e 3 pareggi tra campionato e coppa. In panchina ci siamo sfidati solo una volta, nel torneo di Arco, e ho vinto io... I miei genitori si dividerebbero: mamma tiferebbe per Filippo e papà per me SIMONE INZAGHI TECNICO LAZIO PRIMAVERA «Sì, effettivamente questi ragazzi stanno andando oltre le aspettative. La Coppa è nostra e in campionato abbiamo già virtualmente acquisito la qualificazione alla final eight». Un bel gruppo pieno di ottime individualità. Chi è già pron- Simone Inzaghi, 38 anni, dopo il trionfo in Coppa Italia LAPRESSE «Qualcuno l’ha già fatto. Mi riferisco a Keita, che ormai fa parte della prima squadra, ma anche a Crecco e Minala che hanno già debuttato in A. Ma pure tutti gli altri sono pronti per calcare il palcoscenico più importante. Lo penso io, ma lo pensa anche Reja tant’è vero che molti li ha portati in panchina». Si parla tanto di Tounkara, il «gemello» di Keita. Percorrerà la stessa strada? «Ha grandi potenzialità. Poi starà a lui meritarsi la prima squadra. Posso solo dire che con Keita la coesistenza è possibile. Tounkara è una prima punta, anche se può fare pure la seconda, mentre Keita è un attaccante esterno». A S Tounkara Mamadou 18 anni, senegalese nato in Spagna, ha passaporto iberico: è attaccante A proposito di goleador, ha trasformato Crecco da centrocampista in attaccante. «Abbiamo fatto di necessità virtù: mancava Tounkara, così ho avanzato Crecco. Lui è un po’ come Lulic: sulla fascia piò giocare indifferentemente alto o basso. Ma se devo parlare dei singoli, allora li devo citare tutti. Come per esempio Lombardi che ha sbloccato il risultato mercoledì». A seguire il suo primo trionfo da allenatore c’era suo fratello Pippo, che due mesi fa si è aggiudicato il Viareggio. Insomma, questi Inzaghi non la vogliono smettere di far parlare di loro? «Pippo sta facendo un grandissimo lavoro col Milan, io ci sto provando con la Lazio. Mercoledì abbiamo festeggiato insieme dopo la gara. C’erano anche i nostri genitori, ovviamente. E poi mio figlio e la mia fidanzata». Quadretto perfetto. Ma se a giugno vi ritrovate a contendervi lo scudetto Primavera S Luca Crecco 18 anni, attaccante, ha esordito in A il 15 aprile 2013 in LazioJuventus 0-2 S Cristiano Lombardi 18 anni, attaccante, gioca nella Lazio dal 2011-12. Nella scorsa stagione ha vinto lo scudetto Primavera Il 36enne Alessandro è a quota 4 reti: «Ho sempre segnato, sarà “colpa” di mio fratello L’Europa League? Meritiamo di qualificarci» In Primavera quest’anno dominano gli Inzaghi: a Simone è andata la Coppa Italia, a Filippo il Viareggio. Il maggiore dei due a febbraio ha vinto il trofeo con il Milan, battendo in finale l’Anderlecht 3-1 PEGASO come la mettiamo? «Beh, una finale Lazio-Milan sarebbe il massimo. Anche perché da allenatori io e Pippo ci siamo sfidati una sola volta (con le formazioni Allievi nel torneo Arco di Trento, ndr) ed ho vinto io...». «Bella domanda. Credo che alla fine mia madre si prenderebbe Pippo, mentre mio padre starebbe dalla mia parte». Per entrambi il calcio giovanile è il trampolino di lancio per quello dei grandi? «Parlo per me. Alla Primavera sono appena arrivato e per adesso mi interessa solo questa esperienza. Poi in futuro si vedrà». A proposito di calcio dei grandi. La Lazio ce la fa per l’Europa League? «Io sono convinto di sì. Da quando è arrivato Reja la squadra viaggia a un ritmo che le consentirà alla fine di arrivare tra le prime sei». L’anno prossimo i gol laziali parleranno serbo. Conosce Djordjevic? «L’adrenalina è la stessa, ma il sapore della vittoria completamente diverso. Quando giochi sei più giovane, la vivi più intensamente, ma anche con maggiore spensieratezza. Da allenatore le vittorie le soffri e le apprezzi di più perché L’altro Lucarelli difensore e goleador «Ho lo stesso fiuto di Cristiano...» Un 2014 alla grande: a febbraio Pippo primo al Viareggio Ma i suoi genitori per chi tiferebbero? Tante vittorie da giocatore, ora un trionfo prestigioso da allenatore. Stesse gioie o dalla panchina è diverso? l’intervista/2 IL CAPITANO DEL PARMA tecnici vincenti OSSERVATI SPECIALI «Poco, l’ho visto solo qualche volta in tv. Ma ho chies to n ot i z i e a Mihajlovic (suo compagno nella Lazio di Cragnotti, ndr). Mi ha detto che la Lazio ha fatto un grande acquisto. Mi fido di lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO ANDREA TOSI COLLECCHIO (Parma) Dopo la serie d’oro dei 17 risultati utili e la crisetta primaverile costata tre k.o., il Parma è tornato a volare col successo sul Napoli. La squadra ha ritrovato tenuta difensiva seguendo l’esempio del veterano Alessandro Lucarelli (nella foto Forte), il più anziano per anagrafe (36 anni) e militanza (sesta stagione) dello spogliatoio. Lucarelli è virtuoso anche in attacco con 4 reti, un bottino che lo qualifica come terzo difensore più prolifico della A dietro al romanista Benatia e all’interista Nagatomo, entrambi a quota 5. Per tutti questa è la migliore stagione del centrale livornese. «Sono d’accordo ma è doveroso sottolineare che i miei meriti sono amplificati dai risultati — argomenta Lucarelli —. Dopo avere girato tanto, ho trovato a Parma la mia dimensione giocando con continuità. Alla mia età devo navigare a vista, ho un altro anno di contratto, ma in questo club potrò spostare avanti il mio orizzonte di calciatore». Quest’anno è diventato anche bomber... Merito della simbiosi con la città? «I gol li ho sempre fatti, quest’anno ho eguagliato il mio record. Mio fratello Cristiano, col quale ho giocato qui in B, mi ha trasmesso il suo fiuto. È vero che a Parma è tutto perfetto: club, squadra, ambiente. Io e la mia famiglia siamo completamente integrati tanto che ho comprato casa e fissa- to la mia residenza. Peccato che manchi il mare, ma posso rimediare: 9 mesi a Parma e 3 a Livorno». Oggi il Parma ha 4 potenziali nazionali: Mirante, Paletta, Parolo e Cassano. Tra questi chi la impressiona di più? «Aggiungo Cassani che a mio parere merita l’azzurro come gli altri. Paletta è il compagno che ha fatto più progressi: quando arrivò era irruento, ora sa leggere le situazioni in campo prima di intervenire». Da capitano come vede la sua squadra? «Vedo una squadra che tutti gli anni è migliorata e oggi ha elevato il suo obiettivo all’Europa senza che fosse previ- sto. Una squadra solida, esperta e di qualità, guidata ottimamente da Donadoni». Dicono: Donadoni bravo e sottovalutato. Lei che dice? «Sicuramente bravo. Sottovalutato? Forse perché predilige lavorare in silenzio e quindi non fa audience. Molti suoi colleghi si vendono meglio. Il nostro allenatore non ha bisogno di vendersi a parole, i risultati parlano per lui». Domenica vi attende il derby a Bologna. Partita dura? «Il Bologna si gioca la salvezza, sarà difficile ma noi non possiamo fare sconti. Sarebbe da pazzi a sei giornate dalla fine mollare proprio adesso che il traguardo europeo si avvicina. Perciò andiamo al Dall’Ara per ottenere il massimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 15 SERIE A 4 il Film I NUMERI 1 Gol a Eindhoven e super partenza Poi soltanto guai e tanta infermeria 20-8-2013 Una prima col botto El Shaarawy va a segno contro il Psv nel playoff di Champions EPA 11-12-2013 Il k.o. contro l’Ajax Stephan, sconsolato, lascia il campo infortunato durante Milan-Ajax AP 22-12-2013 Sofferenza in tribuna Stephan assiste al derby accanto a Barbara Berlusconi e Montolivo ANSA 28-12-2013 Sorriso post operatorio Stephan sorride in clinica dopo l’intervento al piede sinistro ANSA El Shaarawy, è Primavera: da domenica può ripartire Ha una chance di giocare con il giovane Milan di Inzaghi per chiudere un anno orribile. Stephan così si è ricostruito soffrendo davanti alla tv ALESSANDRA BOCCI MILANO Se qualcosa può andar peggio, lo farà. E’ una di quelle fastidiose massime che Stephan el Shaarawy ha imparato a far sue. Nella stagione passata, dopo una prima parte fatata era rientrato nella regola di un ventenne, e questo già aveva provocato problemi al Milan e polemiche intorno a lui e al suo effettivo grado di maturazione. Comunque, la stagione scorsa era finita in panchina (contro il Siena e non solo) però al terzo posto, e con la convocazione di Prandelli per la Confederations Cup in tasca. Sembrava tutto più o meno normale, i logici alti e bassi di un ragazzino catapultato al posto d’onore di una squadra titolata. Sembrava. Gol L’annata 2013-2014 è stata ben peggiore: neppure una mezza stagione da celebrare, niente negli ultimi mesi. Alla voce «partite da ricordare» restano quella di Eindhoven che ha trascinato il Milan verso la Champions League. El Shaarawy aveva ritrovato il gol in una amichevole disgraziata contro il Manchester City: 5-0 per gli inglesi dopo mezzora, poi pisolino collettivo del City, reazione orgogliosa e doppietta di El Shaarawy, infine un sopportabile 5-3 per chiudere la serata. Già da questo si poteva capire che non sarebbe stata una grandissima annata, ma in quel giorno di mezza estate in Ba- viera El Shaarawy, pur seccato per la sconfitta, si poteva consolare con il gol ritrovato dopo cinque mesi. Senza sapere che il peggio doveva venire. Risveglio E il peggio si è materializzato nel primo infortunio contro l’Ajax, poi nella frattura al piede trattato con terapia conservativa, quindi operato a fine 2013. Quel che resta della stagione di El Shaarawy sono sette presenze e la speranza di giocarsi qualcosa adesso, per cancellare chiacchiere e un mistero che si risolve tutto in una cicatrice sul piede sinistro. Ieri El Shaarawy si è allenato un po’ con i suoi compagni, più tardi con la Primavera, ha pure segnato CONCERTO A MILANO Il Faraone e Balo insieme sul palco con Emis Killa Balo ed El Shaarawy all’Alcatraz El Shaarawy e Balotelli insieme al concerto milanese di Emis Killa, all’Alcatraz. I due rossoneri sono saliti sul palco, per la gioia dei tantissimi fan © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli stop nella stagione attuale: uno per problemi muscolari (lesione al bicipite femorale) e due per i guai al piede sinistro (prima c’è stata la microfrattura al metatarso, quindi l’infiammazione nello stesso punto Stephan El Shaarawy, 21 anni, in un momento dell’allenamento di ieri con la Primavera di Pippo Inzaghi, svolto interamente in gruppo BUZZI Con il Catania torna Balotelli La trequarti non cambia 38 Le partite saltate fino a questo momento, fra campionato e coppe, a causa degli infortuni 3 un gol in partitella finito subito sui siti milanofili. Una volta i gol di Stephan che venivano celebrati erano altri, ma ora bisogna procedere a piccoli passi e Stephan è già contento così, dopo aver visto i compagni da vicino per due giorni di seguito e aver fatto ieri tutto il lavoro con la Primavera, dove in fondo c’è gente poco più giovane di lui. Ha bruciato le tappe, deve ritrovare una velocità normale. Attesa Questi mesi sono passati con il sostegno dei genitori, del fratello Manuel e degli amici Manuel e Aurel, quelli della scuola media. Sono passati senza perdersi una partita, agitandosi sul divano e prendendolo a pugni quando le cose al Milan precipitavano. Sono passati con l’idea che prima o poi il dolore sarebbe svanito. I momenti peggiori sono stati quelli dopo l’intervento chirurgico del professor Van Dijk. Operato da un medico col nome da pittore (con grafia un po’ diversa), El Shaarawy spera di tornare presto al colore del gol. L’azzurro della nazionale è sbiadito, resta la speranza di rodarsi con la Primavera e magari essere convocato contro il Livorno. Sarà la vigilia di Pasqua, eppure sarebbe inappropriato parlare di fine calvario: El Shaarawy è troppo a posto per paragonarsi a chi ha sofferto l’indicibile. «Ha perso una stagione, ma è forte. Non si abbatte mai e tornerà come prima». Parola di fratello. Il gol realizzato in questa stagione da El Shaarawy, contro il Psv a Eindhoven, nell’andata del playoff di Champions. In tutto Stephan è stato in campo 324 minuti, per un totale di 7 presenze LE PROVE DI SEEDORF Mario Balotelli, 23 anni, lotta con Cristian Zapata, 27 BUZZI MILANO Giornata di prove ed esercitazioni tattiche ieri a Milanello. A parte Pazzini, Kakà e Robinho, che hanno svolto un lavoro personalizzato in palestra come da programma, tutti gli altri hanno lavorato in funzione della sfida col Catania di domenica sera. Una sfida che il Milan non può permettersi di sottovalutare, sia perché le squadre che lottano per non retrocedere sono sempre poco raccomandabili, sia perché per provare a raggiungere il sesto posto i rossoneri non possono permettersi passi falsi. Conferme Rispetto alla squadra che ha vinto a Genova, non dovrebbe cambiare molto. Senz’altro si rivedrà dal primo minuto Balotelli, che a Marassi è partito dalla panchina dopo alcuni giorni alle prese con l’influenza, e che ieri ha sostenuto un allenamento molto intenso. Dietro di lui, molto difficilmente Seedorf cambierà il trio di trequartisti che nelle ultime settimane ha dato prova di forza e affidabilità. Si va quindi verso una conferma per l’inesauribile Taarabt, Kakà e Honda, carico dopo il primo gol nel campionato italiano. In mediana ancora una volta scelte obbligate: dentro De Jong (servono la massima attenzione e la miglior strategia, perché è diffidato) e Montolivo, mentre Muntari dovrebbe tornare disponibile per il Livorno, sabato 19. Per Essien (e De Sciglio) la faccenda si prospetta invece un po’ più lunga. In difesa Abate e Bonera si giocano una maglia in fascia. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 NAZIONALE clic la lista Sono 42 i giocatori a vedere azzurro fino a metà maggio Ecco i possibili convocati per i test di Coverciano in programma il 14 e il 15 aprile: non ci sono Destro per squalifica (codice etico) e Maggio per infortunio, e quelli che giocano all’estero saranno «testati» più avanti. Cesare Prandelli esaminerà 35 calciatori, ma noi in questa lista abbiamo allargato il campo e individuato 42 candidati. Il 13 maggio bisognerà comunicare alla Fifa il pre elenco e il 3 giugno la definitiva lista dei 23 che andranno al Mondiale in Brasile. PORTIERI Buffon, Sirigu, Perin, Mirante DIFENSORI Barzagli, Bonucci, Chiellini, Paletta, Abate, De Sciglio, Astori, Ranocchia, Criscito, Ogbonna, Antonelli, Pasqual, De Silvestri, Motta CENTROCAMPISTI Pirlo, Marchisio, De Rossi, Montolivo, Candreva, Verratti, Thiago Motta, Parolo, Diamanti, Giaccherini, Aquilani, Poli, Florenzi, Bonaventura ATTACCANTI Balotelli, Osvaldo, Gilardino, Cerci, Immobile, Cassano, Rossi, Insigne, Borini, Gabbiadini KAKA’ ESCLUSO DALL’ALBUM PANINI FUORI PURE MAICON (m.cal.) La Panini, le sue convocazioni, le ha fatte a febbraio, scegliendo i 17 azzurri per l’album del Mondiale presentato ieri a Roma. C’è Giuseppe Rossi; oltre a Cassano. Mancano le punte emergenti. Nel Brasile non ci sono il milanista Kakà e il romanista Maicon, nell’Argentina non c’è Tevez, ma non è una novità. Ottanta pagine, 640 figurine (40 olografici) per la dodicesima edizione dell’album (la prima fu per Messico ‘70). All’interno, le 32 partecipanti e una pagina dedicata ai numeri da record: dall’imbattibilità di Zenga (517’) ai minuti giocati da Maldini nelle fasi finali: 2217. Lunedì a Coverciano test per 35, ma mancheranno «gli stranieri». Maggio in bilico, c’è anche Immobile Giuseppe Rossi al Mondiale, Cassano no. La Panini ha già fatto le sue convocazioni: sull’album delle figurine di Brasile 2014 c’è Pepito, ma non FantAntonio. In realtà è più probabile che accada il contrario, che Cesare Prandelli porti in Sudamerica l’attaccante del Parma e lasci a casa l’«americano» della Fiorentina, reduce da grave infortunio. Tutti e due saranno convocati oggi per i test atletici e medici in programma lunedì e martedì a Coverciano. La Panini ha escluso pure Osvaldo, Immobile e Destro: scelte azzardate, specie per quanto riguarda gli ultimi due. Scaglioni Il c.t. chiamerà 3035 giocatori, ma gli esami fisico-medici — in situazioni al li- mite, che replicheranno il clima brasiliano di giugno — si svolgeranno a scaglioni. Gli «stranieri», gli azzurrabili che giocano all’estero, da Thiago Motta a Diamanti passando per Sirigu, Verratti e gli altri, li effettueranno in un secondo momento. Gli juventini, impegnati lunedì sera in UdineseJuve, si presenteranno a Firenze martedì mattina. Scuffet è stato convocato in Under 19 per una amichevole, la cosa non significa che il ragazzo sia fuori dai giochi per il Mondiale. In lista per i test quindi potrebbe entrare un altro portiere, magari Mirante. Mattia Destro resterà a casa per codice etico: è sotto squalifica per il colpo proibito ad Astori in Cagliari-Roma. Prandelli però non è così masochista da pensare di escluderlo dalla corsa per il Mondiale. Destro, con Immobile, è l’attaccante giovane che meglio si è compor- tato in campionato: i test li svolgerà più avanti e salvo cataclismi il 5 giugno salirà sull’aereo per Rio de Janeiro. Ieri a Catanzaro per il premio Ceravolo, Prandelli ha commentato con amarezza le polemiche: «Una volta i dirigenti di club punivano i giocatori se facevano gesti violenti o scorretti, oggi li giustificano. I dirigenti sono infastiditi e questo significa che il codice etico funziona. Non vieteremo l’uso dei social network, ma servirà buon senso. Ho deciso di restare c.t. perché la federazione mi ha dimostrato tutta la sua fiducia». C’è poi il caso Maggio, fermo da tempo per un pneumotorace. In questo momento l’esterno del Napoli non ha neppure l’idoneità all’attività sportiva, dovrà recuperarla con una visita nei prossimi giorni. Prandelli però non si è dimenticato di lui, lo lascerà fuori da questo giro e lo A CANNAVARO RE D’ARABIA S Vince l’Al Ahli e Cannavaro come secondo tecnico trionfa nel suo 1° campionato a Dubai col 2-1 in rimonta sull’Al Wasl. La conquista del titolo nell’Arabian Gulf League è aritmetica: l’Al Shabab è a -15 a 3 turni dalla fine. chiamerà al prossimo. Il 13 maggio bisognerà consegnare alla Fifa la lista dei 30 e il 3 giugno il definitivo elenco dei 23, con la possibilità di sostituire eventuali infortunati. Esami decisivi I giocatori faranno bene a non sottovalutare l’importanza di queste valutazioni medico-atletiche. Prandelli è stato chiaro: in Brasile, questo il succo del suo pensiero, si giocherà in condizioni estreme, con picchi pazzeschi di caldo e umidità specie nelle partite a Nordest, ragion per cui saranno scelti i giocatori con i migliori valori, eccezion fatta per alcuni punti fermi tipo Buffon, Barzagli, Chiellini, Pirlo, De Rossi e Balotelli. «Se mancassero Buffon e Pirlo sarei messo male come Lippi in Sudafrica», ha spiegato Prandelli. E poi: «Balotelli in Nazionale si è comportato bene e può migliorare. Tanti attaccanti si sono distinti, ma posso portarne soltanto cinque. Ho parlato di Berardi con Di Francesco, che però mi ha suggerito di aspettarne la maturazione visto che il ragazzo soffre lo stress». Il fattore climatico è il motivo per cui il c.t. alla fine ha tagliato i «grandi vecchi» Toni, Totti e Di Natale. L’Italia avrà un unico «over 35», il capitano Buffon. I test si svolgeranno a porte chiuse e la sessione si concluderà martedì pomeriggio con una conferenza stampa del c.t. e la presentazione di «Un amore così grande 2014», canzone dei Negramaro che farà da colonna sonora ufficiale agli azzurri nella spedizione brasiliana. IL REGISTA TEDESCO A FORTE RISCHIO S Strootman Centrocampista dell’Olanda e della Roma. Ha già detto addio al Mondiale. a marzo: si è infortunato al ginocchio sinistro contro il Napoli Ilkay Gundogan, 23 anni AFP Gundogan resta k.o. Un altro che salta il Brasile GIULIO DI FEO @fantedipicche Cesare Prandelli, 56 anni,è alla guida della Nazionale italiana dall’agosto del 2010 LAPRESSE Gli esami di Prandelli Da Rossi a Cassano ecco chi è sulla corda SEBASTIANO VERNAZZA GazzaVernazza A S Walcott Esterno offensivo dell’Inghilterra. In Brasile non andrà.. A gennaio si è rotto il crociato. La sua stagione è finita da un pezzo S Falcao Attaccante delle Colombia e del Monaco. Col suo club si è rotto il crociato del ginocchio sinistro. A gennaio 6 mesi di stop, è dura S Khedira Centrocampista della Germania. Si è rotto il crociato a novembre proprio contro l’Italia. Sei mesi fuori. Il suo Mondiale è a forte rischio © RIPRODUZIONE RISERVATA Ilkay Gundogan non andrà in Brasile, per colpa del Paraguay. Da quando s’è fatto male alla schiena il 14 agosto scorso in amichevole contro l’albirroja, il playmaker del Borussia Dortmund e della Germania non ha più visto il campo. E ieri Jurgen Klopp ha chiuso la porta alla speranza: «La sua guarigione non è completata, ci vuole ancora tempo. Non possiamo fare affidamento su di lui per tutto il resto di questa stagione». Con il c.t. tedesco Löw che ha detto più volte che vuole ai Mondiali solo giocatori al 100% della forma e il persistere dell’infiammazione al nervo, il forfait è servito. E non è il solo per i tedeschi, che dovranno rinunciare anche a Khedira, che a novembre s’è rotto il crociato del ginocchio destro, e Badstuber. Altre star fuori Non sono i soli pezzi che la Coppa del Mondo ha già perso. La maggior parte è in attacco, dove ai ritmi di gioco intensi e ai calendari intasati si aggiungono anche le botte prese: il Belgio non avrà il suo centravanti Benteke, l’Inghilterra perde il velocissimo Walcott e un buon rincalzo come Rodriguez (speranze invece Wilshere), mentre tentano recuperi difficili Falcao (Colombia) e Rossi (Italia). Altrove: Spagna senza Valdes in porta e con buone speranze per Thiago Alcantara in mezzo (anche Jesé è out, nel caso Del Bosque ci pensasse), Olanda senza Strootman a centrocampo, Australia senza Williams e Kruse, al Cile mancherà Suazo, la Costarica (nel girone dell’Italia come gli inglesi) ha poche speranze per l’ala Oviedo. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INCONTRO UNA GIORNATA CON L’ATTACCANTE DEL VERONA TRA LO SPONSOR TECNICO E GLI STUDENTI DI CASTELFRANCO VENETO Toni non molla: «Ho i numeri per provarci» L’esperta punta: «Se si candida chi segna meno di me, lo faccio anch’io. Ho fatto bene a giocare ancora» MATTEO FONTANA Scarpini propiziatori per prenotare il volo per il Brasile: «Spero di farci subito qualche gol», dice Luca Toni, in visita alla Lotto, suo storico sponsor tecnico, per celebrare un legame decennale con l’azienda di Trevignano. Le nuove calzature prodotte per l’occasione ri- portano il suo nome e cognome. Il colore è l’azzurro, sopra hanno una banda tricolore. Lui ripete un mantra: «Se si candida chi ha segnato meno di me, lo faccio anch’io». Messaggio inviato alla casella di posta di Cesare Prandelli. Numeri e scuola I numeri stanno con Toni: 16 reti, finora col Verona. Il trono dei cannonieri del campionato da inseguire, con Tevez e Immobile a 18: «Visto che sono così vicini, perché non provarci?», sorride. Quando, nella sua giornata in provincia di Treviso, si trasferisce al liceo Giorgione, a Castelfranco Veneto, per incontrare 300 studenti insieme al direttore generale dell’Hellas, Giovanni Gardini, spiega: «Se sarò chiamato per il mondiale, bene. Altrimenti, nessun problema: andrò in vacanza con la mia famiglia». Fiorentina Domenica, intanto, la sfida alla Fiorentina. Che, per Toni, è sempre un’emozione: «Chiaro che sarà una gara speciale, affronto una parte importante del mio passato. Con i Della Valle i rapporti sono molto buoni. Mi avevano proposto, l’anno scorso, un ruolo dietro alla scrivania, ma io mi sentivo ancora giocatore e ho continuato. Credo di aver fatto bene, no?». Niente giacca e cravatta, Luca Toni, 36 anni, con gli studenti di Castelfranco Veneto FOTOEXPRESS non ancora, per Luca. Che si immerge nel bagno di folla dei ragazzi che lo riempiono di domande, su un tappeto di palloncini gialloblù: «Campioni non si nasce, si diventa. Qualsiasi obiettivo vi poniate, non smettete mai di crederci». E poi: “Di momenti difficili ne ho passati tanti anch’io, ma li ho superati con i valori che mi ha trasmesso la famiglia. Con cui, tra l’altro, rifletterò su che cosa fare a fine stagione. Ma su questa decisione non inciderà la partecipazione o meno al mondiale». L’appuntamento di Castelfranco si chiude con un impianto stereo che lancia a tutto volume il tormentone del comico tedesco Matze Knop, dedicato a Luca Toni ai tempi del Bayern Monaco. Titolo? «Numero Uno». © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 17 IL CASO In Juve-Genoa ero per il rigore, ma è stato giusto che la scelta l’abbia presa Guida MANI GRANQVIST JUVENTUS-GENOA « I giudici di porta un flop? Al contrario, sono utilissimi. E parlo per esperienza ANDREA ROMEO SUGLI ARBITRI D’AREA « d Facciamo come nel rugby: arbitro con telecamera per far capire cosa vediamo Nicchi REPLICA « SULLA TECNOLOGIA LA PROPOSTA Oh Romeo... «Arbitri penalizzati dal divieto di parola E io lascio l’Aia» L’ex fischietto di A: «Bisogna spiegare le nostre scelte. Per Nicchi era il momento sbagliato...» FRANCESCO CENITI «Le mie dimissioni? Atto d’amore verso la categoria: ho arbitrato in A fino a giugno e mi sento ancora uno del gruppo. Non permetterci di parlare è un errore. I tempi sono cambiati: dovremmo spiegare sempre le nostre scelte. La chiami pure “operazione simpatia”: adesso siamo sempre sotto attacco e spesso in modo strumentale». La scelta di Andrea Romeo (sezione di Verona, vietate le solite battute...) ha fatto rumore in un mondo ovattato come quello arbitrale. Lasciare l’Aia dopo 28 anni non è cosa usuale specie per un motivo apparentemente futile: l’autorizzazione negata dal presidente Marcello Nicchi a partecipare a una trasmissione tv. In realtà la decisione è ponderata e svela un malessere più profondo. L’ex fischietto ci tiene a spiegarlo per evitare equivoci. Romeo, qualche maligno sostiene: «E’ andato via perché ha un contratto in tasca». «Non è così. I fatti sono questi: mi ha invitato Bonan a Sky per parlare in modo pacato delle dif- ficoltà degli arbitri. Ho pensato: “Bella occasione per spazzare via un po’ di stereotipi”. Ero sicuro di avere l’autorizzazione. Nicchi mi fa: “Andrea, non è il momento”. La verità è che non è mai il momento giusto, mentre in altri Paesi è un fatto normale. Il presidente forse pensa di proteggerci, ma siamo sempre più isolati. E diventiamo facili bersagli». Lei in tv c’è andato. «Prima mi sono dimesso. Conosco le regole: ero nei quadri tecnici della Serie D. Non ho dormito una notte, ma poi sono stato bene. Ho ricevuto tante telefonate dei colleghi in attività: sono con me. Sa perché?». Ci dica. «Non permetterci di parlare è un grave errore. Una cosa fuori dai tempi: per i tifosi siamo quelli da insultare, sbagliamo in malafede. La nostra voce non si sente mai: chi vuole ricamarci sopra ha vita facile. Dovremmo uscire da questa logica, non dico di parlare alla fine della partita, ma dopo un paio di giorni. Spiegare il nostro punto di vista, far capire i nostri sacrifici, aprire le porte di Coverciano, far vedere le nostre ansie. E scusandoci per gli errori commessi invece di fare spallucce. Il silenzio è controproducente. Anche perché chi parla di noi in tv spesso usa toni sprezzanti». Allude per caso alle moviole gestite da ex arbitri? «Le confido che non mi dispiacerebbe un ruolo da opinionista, ma una cosa è certa: lo farei in modo costruttivo. Frasi tipo “Incredibile questo errore” serve solo a far polemica, ma la gente è stufa. Io vado al bar, i tifosi vogliono sapere cose concrete». Proviamoci: i giudici di porta sono un flop? «Al contrario, utilissimi. E parlo per esperienza: servono in tante circostanze, poi l’ultima decisione spetta all’arbitro centrale come è accaduto a Guida in Juventus-Genoa...». Lei aveva giudicato da rigore il mani di Granqvist... «Sì, l’ho urlato nell’auricolare. Ma Guida ha avuto una impressione diversa. Stop, decide l’arbitro centrale. Giusto così, senza nessun scandalo. Come in Sassuolo-Roma, forse è stata lunga la procedura, ma alla fine è stata S Andrea Romeo è nato a Casale Monferrato il 23 settembre 1970, ma la carriera arbitrale l’ha svolta nella sezione di Verona. E’ stato promosso nella Can di A e B nel 2003. L’esordio in A è arrivato nel maggio 2005 in Messina-Livorno 1-1. In tutto ha diretto 96 partite del massimo campionato. E’ stato dismesso nel giugno 2013 per aver raggiunto il limite massimo di stagioni (10) nella Can A A destra: Marcello Nicchi, 61 anni, presidente dell’Aia presa la decisione giusta». E la moviola in campo? «Sono innovativo, ma la tecnologia non risolve nulla. Anzi, alimenta i contrasti: ci sono episodi dove si avranno sempre visioni diverse, tipo Granqvist. La moviola può servire sul gol non gol. Stop. Semmai userei le telecamere in un altro modo. Come? Addosso agli arbitri, già accade nel rugby. Farei vedere a tutti che cosa vediamo. Perché magari siamo a tre metri da un episodio, ma abbiamo la prospettiva falsata. Bisogna essere sempre più trasparenti e invece continuiamo ad arroccarci». Se Nicchi la chiamasse per un chiarimento? «Il presidente aveva promesso di restituire la parola agli arbitri. Forse ha cambiato idea, lo ritengo un errore e siccome sono abituato ad assumermi le mie responsabilità ho deciso di dimettermi». Il presidente Marcello Nicchi sentito dalla Gazzetta ha così risposto sulle dimissioni di Romeo: «Gli avevo detto di aspettare qualche settimana prima di andare in tv, mica anni. Ha fatto la sua scelta, la rispetto. Conosce le regole, sa la stima che ho delle sue capacità. Gli faccio i migliori auguri: lo preferivo ad allenare i giovani arbitri, ma se da opinionista parlerà di noi in modo costruttivo è un fatto positivo» ALLA CAMERA La Lega Nord «Il calcio è delle famiglie e dei tifosi» ALESSANDRO CATAPANO ROMA Contro il calcio dei «presidenti-padroni», contro «i falsi in bilancio e le organizzazioni malavitose», contro la «criminalizzazione dei tifosi», perfino contro gli «atleti sudamericani» e i «giocatori bulgari, cossovari (sic!) o serbi», insomma contro questa invasione di «calciatori stranieri, inseriti anche nei vivai giovanili», che fanno «crescere in maniera preoccupante la rabbia dei tifosi che si sentono minacciati anche nella continuità familiare della fede calcistica». «Provocazione» Sta scritto proprio così nella proposta di legge ispirata dall’associazione «Salviamo il calcio» e presentata alla Camera dai leghisti Angelo Attaguile — siciliano di Grammichele, ex presidente del Catania, ex Mpa — e dal capogruppo Giancarlo Giorgetti — cugino del banchiere Massimo Ponzellini, ex portiere del Varese — che in pochi giorni è stata sottoscritta da 42 colleghi di tutti i partiti (tranne il Movimento 5 stelle), «ma — promettono — alla fine i firmatari saranno molti di più». «Sarà una rivoluzione», giurano, al momento, però, si tratta solo di una «provocazione — ammette Giorgetti —, magari pure un po’ bizzarra. Ma in fondo anche quando cominciammo a parlare di steward negli stadi ci presero per matti». Stavolta gli onorevoli propongono di modificare l’articolo 10 della legge 91 del 1981, che disciplina la proprietà e l’organizzazione delle società sportive professionistiche. «Fissiamo un tetto massimo del 30% delle quote azionarie di un singolo soggetto e prevediamo un organo consultivo, formato da tifosi (da un minimo di 100 ad un massimo di 1000) eletti tra gli abbonati, che controlli i bilanci», queste le proposte essenziali. «I nostri modelli sono il tedesco e lo spagnolo, guardiamo con invidia all’azionariato popolare. In Italia i tifosi non hanno alcuna voce in capitolo, non è più tollerabile. Noi vogliamo restituire il calcio alle famiglie italiane». Astenersi «cossovari». © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 SERIE A 33 ª GAZZOLA ANTEI ARIAUDO 24 5 6 BIONDINI 16 P 2 2 6 9 6 8 10 14 14 11 11 13 13 16 14 19 15 19 20 20 RETI F S 69 22 65 18 59 33 51 34 51 35 52 41 42 40 37 41 47 52 47 41 49 44 40 45 35 41 35 44 30 44 26 47 26 50 34 60 31 61 24 57 CHAMPIONS PRELIMINARI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONE BERARDI 25 ZAZA 10 SANSONE 17 10 IBRAIMI 9 SAU 23 IBARBO 5 CONTI (1-2) (0-2) (1-0) (1-2) (0-1) (2-2) (3-3) (3-3) (2-0) (1-2) 21 DESSENA 13 15 8 14 AVELAR ASTORI ROSSETTINI PISANO Abete: «Solo Roma per Euro 2020 Lotito non decade» Roma unica candidata per Euro 2020. E Lotito non decade. Alla fine del Consiglio federale, il presidente Abete, ha confermato le parole del numero 1 del Coni Malagò sulla scelta della Capitale:«Al di là che Milano deve fare alcuni lavori, l’auspicio è che possa avere la finale di Champions nel 2016». Sul caso Lotito ha aggiunto: «Non esistono le condizioni di decadenza dalle cariche». Per lo statuto del Coni la decadenza c’è in caso di condanne superiori a un anno e per Lotito la pena non sarà superiore. Infine, il 30 aprile si avranno le norme per l’iscrizione ai campionati: per la A si potrà giocare soltanto in stadi con almeno 16 mila posti. TOLOI 2 NAINGGOLAN 44 CASTAN 5 LJAJIC 8 BASTOS 20 TADDEI 11 ANTONSSON NATALI 5 14 ESTIGARRIBIA BONAVENTURA 8 21 10 20 MIGLIACCIO CIGARINI 33 2 28 29 BRIVIO YEPES STENDARDO BENALOUANE CHERUBIN 21 MORLEO PEREZ 15 3 24 19 PAZIENZA CHRISTODOULOPOULOS KONE 33 99 CRISTALDO 7 BIABIANY 11 AMAURI 23 SCHELOTTO 5 GARGANO 32 MARCHIONNI 30 ACQUAH 3 6 29 2 MOLINARO LUCARELLI PALETTA CASSANI 47 CONSIGLI (4-2-3-1) (4-3-3) DOMENICA Ore 15 ARB. Banti (4-2) 1 BARDI GARICS 8 GERVINHO 27 91 DE LUCA 19 DENIS DOMENICA Ore 15 ARB. Damato (0-3) 1 CURCI ROMAGNOLI 46 DE ROSSI 16 25 AVRAMOV 25 REINA VALENTINI EMERSON CASTELLINI 33 23 7 MESBAH CECCHERINI BIAGIANTI 17 27 11 24 19 GRECO BENASSI PAULINHO 9 20 EMEGHARA 43 PALOSCHI 10 OBINNA 23 GUARENTE 33 RUBIN 56 HETEMAJ 27 L. RIGONI 12 CESAR 83 MIRANTE 11 GUANA 3 DAINELLI 21 FREY HENRIQUE FERNANDEZ ALBIOL GHOULAM 4 21 33 31 INLER JORGINHO 88 8 CALLEJON 7 HAMSIK 17 INSIGNE 24 9 HIGUAIN 14 KEITA 6 MAURI 87 CANDREVA 19 LULIC 24 LEDESMA 23 ONAZI 26 RADU 27 CANA 20 BIAVA 25 AGAZZI 29 KONKO 1 BERISHA PANCHINA 1 Lobont, 28 Skorupski, 33 Jedvaj, 3 Dodò, 35 Torosidis, 94 F. Ricci, 95 Mazzitelli, 96 Di Mariano, 10 Totti. ALLENATORE Garcia. BALL. RomagnoliTorosidis-Dodò 60-25-15%, Ljajic-Totti 70-30%. SQUAL. Pjanic (1), Florenzi (1), Destro (4). DIFF. Nainggolan, Romagnoli. INDISP. Balzaretti (50 giorni), Strootman (180 giorni), Benatia (20 giorni). PANCHINA 32 Stojanovic, 6 Sørensen, 22 Mantovani, 75 Crespo, 35 Cech, 11 Friberg, 13 Laxalt, 20 Ibson, 10 Moscardelli, 9 Bianchi, 12 Acquafresca, 88 Paponi. ALLENATORE Ballardini. BALLOTTAGGI Perez-Friberg 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cherubin, Christodoulopoulos. INDISP. Della Rocca (stagione finita), Krhin (3 g.). PANCHINA 22 Anania, 37 Aldegani, 29 Borja, 14 Mosquera, 3 Gemiti, 41 Duncan, 2 Piccini, 85 Coda, 26 Siligardi, 21 Belfodil, 77 Rinaudo. ALL. Di Carlo. BALL. Emeghara-Belfodil 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Luci, Paulinho, Bardi, Emerson, Greco, Biagianti, Emeghara e Castellini. INDISP. Luci (stagione finita), Mbaye (3 settimane). PANCHINA 80 Doblas, 16 Mesto, 5 Britos, 2 Reveillere, 85 Behrami, 20 Dzemaili, 22 Radosevic, 14 Mertens, 19 Pandev, 91 Zapata. ALL. Benitez. BALLOTTAGGI Insigne-Mertens 6040%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Pandev, Dzemaili, Maggio, Mertens. INDISPONIBILI Rafael (stagione finita), Maggio (7 giorni). PANCHINA 1 Silvestri, 24 Perico, 29 Murru, 34 Del Fabro, 4 Tabanelli, 7 Cossu, 51 Pinilla. ALL. Pulga. BALLOTTAGGI Avelar-Murru 60-40%; Ibraimi–Cossu 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Avramov, Conti, Ibarbo. INDISPONIBILI Nené (7 giorni), Ekdal (40 giorni), Vecino (7 g.), Adryan (15 g.). PANCHINA 37 Sportiello, 78 Frezzolini, 3 Lucchini, 93 Nica, 6 Bellini, 77 Raimondi, 5 Giorgi, 18 Baselli, 17 Carmona, 90 Kone, 7 Livaja, 9 Bentancourt. ALL. Colantuono. BALL. Migliaccio-Baselli 70-30%, De Luca-Raimondi 65-35%. SQUAL. Del Grosso (1). DIFF. Denis, Consigli, Carmona, Yepes. INDISP. Moralez, Cazzola, Brienza, Scaloni. PANCHINA 91 Bajza, 1 Pavarini, 35 Rossini, 19 Felipe, 18 Gobbi, 8 Galloppa, 24 Munari, 26 Mauri, 20 Obi, 22 Jankovic, 17 Palladino, 9 Cerri. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI GarganoMunari 55-45%, Gargano-Obi 55-45%. SQUALIFICATI Parolo (1). DIFFIDATI Pozzi. INDISPONIBILI Cassano, Pozzi, Vergara (da valutare). PANCHINA 1 Puggioni, 18 Squizzi, 2 Bernardini, 17 Sardo, 5 Canini, 93 Dramè, 8 Radovanovic, 9 Bentivoglio, 7 Lazarevic, 31 Pellissier, 39 Stoian, 77 Thereau. ALL. Corini. BALLOTTAGGI Obinna-Thereau 55-45%, GuarenteRadovanovic 51-49%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bentivoglio e Frey. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 95 Strakosha, 55 Guerrieri, 2 Ciani, 85 Novaretti, 39 Cavanda, 17 Pereirinha, 58 Minala, 21 Kakuta, 7 F. Anderson, 34 Perea, 46 Postiga. ALL. Reja. BALL. Mauri-Postiga 60-40 %. SQUAL. Biglia (1). DIFF. Cavanda, Cana, Onazi, Perea, Radu. INDISP. Dias (7 gg), Ederson (stag.finita), Gonzalez (20 gg), Klose (30 gg), Marchetti (7 gg). 1 2.35 1 1.33 1 3.20 1 2.35 1 1.60 X 3.10 2 3.10 X 4.50 SAMPDORIA (4-2-3-1) TORINO INTER (3-5-2) GENOA DOMENICA Ore 15 ARB. Valeri (1-1) 1 DE SILVESTRI MUSTAFI FORNASIER REGINI 29 8 44 19 RENAN 5 EDER 23 KRSTICIC 10 SORIANO 21 8 PALACIO DOMENICA Ore 15 ARB. Peruzzo (3-4) 1 PADELLI BOVO 5 GLIK 25 MORETTI 24 MAKSIMOVIC 19 4 VIVES 20 VESOVIC 29 BASHA 7 EL KADDOURI CERCI 11 18 FETFATZIDIS 91 69 15 21 MARCHESE BERTOLACCI STURARO MOTTA 35 ROLANDO 8 BURDISSO 83 HANDANOVIC 4 DE MAIO ROMULO 2 DONADEL 30 TONI 9 3 ANTONINI 1 PERIN 21 AMBROSINI HALLFREDSSON 10 GOMEZ 21 ABATE 20 KAKA’ 22 2 15 23 40 PASQUAL G.RODRIGUEZ SAVIC TOMOVIC NETO 27 BARRIENTOS TAARABT 23 5 ROLIN LODI 10 (3-5-1-1) (3-5-2) LUNEDI Ore 20.45 ARB. Rizzoli (0-1) HEURTAUX DANILO 72 5 13 IZCO 3 14 SPOLLI BELLUSCI 1 FRISON BUBNJIC 6 BASTA ALLAN WIDMER 27 3 8 20 37 PEREYRA YEBDA FERNANDES 32 10 TEVEZ 9 BERGESSIO RINAUDO 18 15 8 PLASIL MONZON 2 5.50 22 SCUFFET MEXES RAMI CONSTANT 5 13 21 DE JONG MONTOLIVO 34 18 HONDA 10 X 3.75 (4-2-3-1) UDINESE (3-5-2) JUVENTUS 45 BALOTELLI 20 BORJA VALERO 7 10 PIZARRO AQUILANI 1 2 3.25 32 ABBIATI 32 MATRI 11 CUADRADO X 3.00 DOMENICA Ore 20.45 ARB. De Marco (3-1) RAFAEL CACCIATORE MORAS MAIETTA AGOSTINI 29 18 22 33 ITURBE 15 IMMOBILE 9 13 11 ANTONELLI GILARDINO 23 RANOCCHIA 2 2.35 30 CAMBIASSO D’AMBROSIO NAGATOMO 33 55 19 10 88 KOVACIC HERNANES 25 SAMUEL X 3.00 DOMENICA Ore 15 ARB. Mariani (1-1) 7 MAXI LOPEZ 9 ICARDI 2 10.00 (3-5-2) VERONA (4-3-3) MILAN (3-4-3) FIORENTINA (4-3-1-2) CATANIA DA COSTA PALOMBO 17 CONSIGLIO FEDERALE MAICON 13 (3-5-2) NAPOLI (4-3-1-2) LAZIO PANCHINA 1 Pomini, 99 Polito, 33 Mendes, 86 Ziegler, 87 Rosi, 45 Chibsah, 9 Floccari, 14 Masucci, 70 Farias, 83 Floro Flores, 96 Sanabria. ALL. Di Francesco. BALL. Ariaudo-Mendes 5545%. SQUAL. Cannavaro (1). DIFF. Biondini, Manfredini, Pegolo, Longhi, Marrone, Magnanelli, Missiroli, Ariaudo. INDIS. Acerbi, Brighi e Manfredini (da valutare), Alexe (6 set.), Terranova e Marrone (2 set.), Pucino e Bianco (1 mese) PROSSIMO TURNO Sabato 19 aprile, ore 15 ATALANTA-VERONA CATANIA-SAMPDORIA CHIEVO-SASSUOLO GENOA-CAGLIARI LAZIO-TORINO MILAN-LIVORNO PARMA-INTER UDINESE-NAPOLI JUVENTUS-BOLOGNA ore 18.30 FIORENTINA-ROMA ore 21 LONGHI 3 (3-5-1-1) LIVORNO (4-3-3) CHIEVO DOMENICA Ore 12.30 ARB. Doveri (1-1) 26 DE SANCTIS MAGNANELLI MISSIROLI 4 7 16 ERIKSSON (4-3-3) BOLOGNA (4-4-2) PARMA DOMANI Ore 20.45 ARB. Guida (1-1) 79 PEGOLO CLASSIFICA SQUADRE PUNTI G JUVENTUS 84 32 ROMA 76 32 NAPOLI 64 32 FIORENTINA 55 32 INTER 50 32 PARMA 50 32 LAZIO 48 32 ATALANTA 46 32 VERONA 46 32 TORINO 45 32 MILAN 45 32 SAMPDORIA 41 32 GENOA 39 32 UDINESE 38 32 CAGLIARI 32 32 CHIEVO 27 32 BOLOGNA 27 32 LIVORNO 25 32 SASSUOLO 24 32 CATANIA 20 32 (4-3-3) ROMA (4-3-3) ATALANTA DOMANI Ore 18 ARB. Russo (2-2) GIORNATA PARTITE V N 27 3 23 7 19 7 16 7 12 14 13 11 13 9 14 4 14 4 12 9 12 9 11 8 10 9 11 5 7 11 7 6 5 12 6 7 6 6 4 8 SASSUOLO CAGLIARI 10 DI NATALE 14 LLORENTE POGBA VIDAL 22 6 21 23 26 ASAMOAH PIRLO LICHTSTEINER 5 OGBONNA 19 BONUCCI 4 CACERES 11 BUFFON PANCHINA 30 Fiorillo, 4 Salamon, 3 Costa, 6 Rodrgiuez, 14 Obiang, 22 Bjarnason, 77 Sestu, 15 Wszolek, 12 Sansone, 9 Okaka. ALL. Sakic (Mihajlovic squalificato). BALLOTTAGGI Maxi Lopez-Okaka 60-40%. SQUAL. Mihajlovic (1). DIFF. Gastaldello, Sestu, Wszolek, Soriano, Obiang, Okaka. INDISP. Berardi (5 g.), Gabbiadini (5 g.). PANCHINA 23 L. Gomis, 32 Berni, 2 Rodriguez, 34 Barreca, 14 Gazzi, 77 Tachtsidis, 49 Aramu, 31 Gyasi, 10 Barreto, 69 Meggiorini. ALL. Ventura. BALL. nessuno. SQUAL. Darmian (1), Gillet (16/08/2014). DIFF. Cerci, Kurtic, Padelli e Tachtsidis. INDISP. Larrondo (5 giorni), Kurtic (10 giorni), Farnerud (6 mesi), Masiello (30 g.), Pasquale (30 g.). PANCHINA 12 Nicolas, 23 Gonzalez, 3 Albertazzi, 25 Marques, 5 Donati, 26 Sala, 14 Cirigliano, 11 Jankovic, 6 Martinho, 7 Marquinho, 8 Cacia, 19 Rabusic. ALLENATORE Mandorlini. BALLOTTAGGI Gomez-Marquinho 6040%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Maietta, Sala, Iturbe. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 25 Bonera, 81 Zaccardo, 17 Zapata, 28 Emanuelson, 24 Cristante, 16 Poli, 8 Saponara, 14 Birsa, 7 Robinho, 11 Pazzini. ALL. Seedorf. BALL. AbateBonera 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Abbiati, Bonera, De Jong. INDISP. Petagna (da valut.), De Sciglio ed Essien (15), El Shaarawy (10), Muntari (7). PANCHINA 1 Brkic, 30 Kelava, 11 Domizzi, 19 Douglas, 14 Mlinar, 34 Gabriel Silva, 4 Naldo, 66 Pinzi, 17 Nico Lopez, 18 Jadson, 94 Zielinski, 70 Maicosuel, 9 Muriel. ALL. Guidolin. BALLOTTAGGI BastaGabriel Silva 70-30%. SQUALIFICATI Badu (1). DIFFIDATI Lazzari, Gabriel Silva, Muriel. INDISPONIBILI nessuno. PANCHINA 21 Carrizo, 12 Castellazzi, 6 Andreolli, 14 Campagnaro, 4 Zanetti, 13 Guarin, 16 Mudingayi, 17 Kuzmanovic, 21 Taider, 11 Alvarez, 20 Botta, 22 Milito. ALL. Mazzarri.BAL.Samuel-Campagnaro 60-40%. SQUAL. nessuno. DIF. Alvarez, Cambiasso, Jonathan, Juan Jesus, Nagatomo, Palacio, Ranocchia, Rolando, Taider. INDISP. Jonathan (5 g.), Juan Jesus (stagione finita). PANCHINA 53 Bizzarri, 32 Donnarumma, 90 Portanova, 5 Gamberini, 79 Cabral, 14 Cofie, 29 De Ceglie, 26 Centurion, 77 Konate, 16 Calaiò. ALL. Gasperini. BALLOTTAGGI Fetfatzidis-Konate 60-40%. SQUALIFICATI Sculli (1). DIFFIDATI Antonelli, Konate. INDISP. Kucka (10 giorni), Vrsaljko (10 g.), Matuzalem (15 g.) PANCHINA 25 Rosati, 12 Lupatelli, 3 Diakitè, 4 Roncaglia, 5 Compper, 8 Bakic, 88 Anderson, 14 Mati Fernandez, 17 Joaquin, 27 Wolski, 30 Matos 72 Ilicic. ALL. Montella. BALL. Matri–Matos 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Compper, Pasqual, Aquilani, Matos, Matri, Ambrosini. INDISPONIBILI Hegazi (3 giorni), Vargas (3 g.), Rossi (3 sett.), M.Gomez (2 sett.), Rebic (30 giorni). PANCHINA 21 Andujar, 35 Ficara, 6 Legrottaglie, 22 Alvarez, 24 Gyomber, 33 Capuano, 23 Boateng, 11 Leto, 19 Castro, 26 Keko, 32 Petkovic. ALL. Pellegrino. BALL. Barrientos-Castro 7030%, Frison-Andujar 70-30%. SQUAL. Peruzzi (1). DIFFIDATI Castro, Bellusci, Biraghi, Rolin, Legrottaglie, Keko, Leto. INDISP. Almiron (da definire). PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 3 Chiellini, 13 Peluso, 33 Isla, 20 Padoin, 8 Marchisio, 9 Vucinic, 12 Giovinco, 18 Osvaldo, 27 Quagliarella. ALLENATORE Conte. BALLOTTAGGI nessuno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Lichtsteiner, Bonucci, Llorente. INDISPONIBILI Barzagli (7 giorni), Pepe (da valutare). 1 3.00 1 1.80 1 3.10 1 1.35 1 5.50 X 3.20 2 2.35 X 3.35 2 4.65 X 3.25 2 2.30 X 4.75 2 8.50 X 3.75 2 1.60 VENERDÌ 11 APRILE 2014 ilGolf rima di tutto il colore. Al Masters ce n’è uno solo: il verde. Domina tutto ed è P di una tonalità che è impossibile confondere. Chi vince il Masters ha diritto a indossare la giacca verde e misteriosamente quel verde sembra lo stesso dei fairways e dei green, degli alberi e di tutto il resto. Una simbiosi perfetta. E forse non casuale. All’Augusta National tutto è speciale e non inimitabile. Il Masters è uno dei 4 majors, ma è l’unico che non si scomoda mai per cambiare sede. Si gioca lì dove lo volle Bobby Jones e da lì non si muoverà nei secoli a venire. Si accede sì per meriti (i primi 50 del mondo), ma per tutti gli altri i criteri sono open, l’Analisi pri, no? Tuttavia, gettare uno sguardo oltre il nostro giardino e dare un’occhiata al colore dell’erba del vicino aiuta a capire qual è il nostro stato e che cosa dobbiamo fare per migliorarlo. Nello specifico: il calcio italiano, a livello di club, è stato raggiunto da quello portoghese (decimale più, decimale meno, questo è ciò che dice il ranking Uefa). E il commento, noi che ci sentiamo un popolo di santi, poeti, navigatori e... pure allenatori, è inevitabile: come siamo caduti in basso! Ma che succede? Mentre inseguiamo disperatamente il modello-Spagna (leader in Europa), veniamo agganciati in classifica dai portoghesi, che a noi non dovrebbero nemmeno allacciare le scarpette? Sì, questa è la realtà. E, andando oltre, bisognerebbe anche che ci togliessimo quel fastidioso senso di superiorità che da sempre ci portiamo dietro quando si parla di pallone. Perché alla lunga, come insegna il Barcellona appena eliminato dalla Champions League, di presunta sapienza ci si Cristiano Ronaldo, 29 anni, asso del Real Madrid ACTION nel senso che i soci del circolo più esclusivo del mondo fanno un po’ quello che gli pare. E invitano chi vogliono. All’Augusta National non bisogna saper giocare a golf, bisogna essere dei fenomeni (6 volte Jack Nicklaus, 4 Arnold Palmer e Tiger Woods, 3 Gary Player, Sam Snead, Jimmy Demaret, Nick Faldo, Phil Mickelson). E se non sei un fenomeno, in quei quattro giorni di gara devi essere baciato dalla grazia per dominare un campo meraviglioso e perfido, dove non conta tanto arrivare in green, ma rimanerci. Dove anche i più grandi hanno rimediato figuracce altrove intollerabili. Il Masters è innovazione lenta e tradizione inossidabile. Non a caso la Geor- laPuntura CRISTIANO RONALDO, MOU E LA TATTICA COSÌ IL PORTOGALLO CI HA RAGGIUNTO uardare in casa altrui non è certamente un G esercizio di buona educazione: si dice sempre che bisogna imparare a farsi i fatti pro- può anche ammalare gravemente. Il Portogallo, tanto per guardare in casa altrui appunto, non è l’ultimo Paese nel mondo del calcio. Da Eusebio a Cristiano Ronaldo, giusto per citare gli esempi più famosi, ha regalato ai pallonari di tutto il pianeta campioni di cui innamorarsi. Negli anni Sessanta la risposta europea a Pelè si chiamava Eusebio, mica Rivera o Mazzola (con tutto il rispetto), e i dirigenti dei nostri club (Inter e Juve in particolare) fecero di tutto per acquistarlo: ciò significa che anche in Portogallo nascono fenomeni e, di conseguenza, anche il Portogallo può essere alla nostra altezza. C’è di più: da dove viene uno dei migliori allenatori del momento, quel José Mourinho eroe del triplete nerazzurro che da almeno dieci anni siede sulle più importanti panchine d’Europa? Da Setubal, Portogallo. Segno che anche da quelle parti, tra un piatto di «bacalhau com natas» e un bicchiere di vino Madeira, hanno studiato strategia, tecnica e tattica calcistica. A tacitare i detrattori del Portogallo pallonaro basterebbe citare un nome: quello di Cristiano Ronaldo. E’ il miglior giocatore del mondo, incanta, corre, tira, dribbla e segna valanghe di gol. In Italia c’è un tipo simile? No. E allora, zitti. E poi si potrebbero elencare le generazioni di Rui Costa, Paulo Sousa, Joao Pinto, Figo, e prima ancora Paulo Futre. Tutta gente che è entrata nella classifica del Pallone d’oro, mica meteore. Hanno vinto poco, i club portoghesi (e la Nazionale soprattutto), questo è vero, ma ciò dipende da una loro congenita fragilità, nel senso che ai grandi campioni non hanno mai saputo affiancare un gruppo forte in grado di supportarli. Ora il vento sembra cambiato: all’insegnamento della tecnica (di cui sono maestri) hanno unito quello della tattica. E l’impressione è che, se a guidare il Portogallo nella spedizione al Mondiale, ci fosse Mourinho probabilmente anche i superfavoriti Spagna e Brasile avrebbero meno certezze. © RIPRODUZIONE RISERVATA f Se Berlusconi sarà obbligato a occuparsi di anziani e persone con problemi potrà candidarsi per la panchina dell’Inter. laVignetta DI LORENZO CASTELLANI TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO FABIO CANNAVARO Viceallenatore Al Ahli Dopo 3 anni di duro lavoro siamo Campioni. Congratulazioni ai ragazzi dell’Ahli @fabiocannavaro ROMA viteParallele GLI INZAGHI DAL CAMPO ALLA PANCHINA SIMONE VUOLE LA RIVINCITA SU PIPPO L a nuova vita parallela. O, se volete, la rivincita in famiglia. La seconda puntata calcistica dei fratelli Inzaghi promette bene. Non senza qualche stupore. Filippo e Simone mossero i primi passi verso le porte avversarie nel Piacenza. Una specie di staffetta: Simone, più giovane di 3 anni, ci arrivò quando Filippo passò in prima squadra. Dicevano gli esperti che Simone fosse più bravo tecnicamente di Filippo. In effetti aveva più colpi nel repertorio. Ma regalava un calcio di classe e pigrizia. Era un talento intermittente, a volte persino distratto. Filippo invece, si sa, era la determinazione pura. Possedeva il talento del rapace. Inzaghino ha raccolto meno di quello che avrebbe potuto, Inzagone forse di più. Nell’area piccola era un fenomeno assoluto. Tutt’altro appetito, in campo e anche fuori. Simone s’è legato presto. Lui ha scorazzato, con parecchia discrezione trattandosi di un calciatore, ad alti livelli. Adesso, il destino regala loro una vita parallela con partenza gemella. In panchina, guarda tu. Non proprio il futuro post campo che si poteva immaginare per gli Inzaghi. Uno troppo focoso e autoriferito, nel senso calcistico eh. L’altro forse troppo timido. Comunque poco «tattici». Invece l’alba della nuova carriera smentisce il pregiudizio. Hanno iniziato tutte e due nelle squadre dove hanno giocato e vinto di più: Milan e Lazio. En- trambi dagli Allievi. Si sono sfidati una volta, al torneo di Arco: ha vinto Simone 2-0. Ora guidano le Primavera, che è l’anticamera per l’eventuale salto di qualità dei non predestinati (quelli che dal campo alla panchina senza passare dalla gavetta). Filippo ha condotto il Milan a vincere il torneo di Viareggio battendo il quotato Anderlecht. Simone con la Lazio ha appena alzato la coppa Italia. Da buoni ex goleador prediligono il 43-3. Filippo si agita parecchio, urla e guida la squadra. E dicono sia abbastanza maniacale, Chissà perché non ci sorprende. Prima della finale del Viareggio, fece vedere alla squadra la sconfitta in finale dell’anno prima con l’Anderlecht. «Sono l’uomo delle rivincite» disse poi citando Liverpool e Boca Juniors, quando se le prese da calciatore. Anche Simone in panca è un grande motivatore, smentendo il suo passato di campo. Si agita un po’ meno, forse perché ha in mano, per stare alla F.1, una Mercedes mentre Inzaghi ha «solo» una Ferrari. Ma Simone dice: «Sono certo che ci sfideremo nei final eight per lo scudetto. Spero il più tardi possibile. Perché Lazio, Milan e Fiorentina sono le favorite». Sono già pronti per sfidarsi anche su panchine maggiorenni? Beh, voci recenti davano Filippo al Sassuolo. Lotito pensava a Simone per la Salernitana e a un certo punto persino per la Lazio. Se non ora, presto. E chissà che stavolta non sia Simone l’uomo della rivincita. twitter @fabiowhites © RIPRODUZIONE RISERVATA gia è stato l’ultimo Stato americano ad arrendersi alla caduta dello schiavismo. Tiger è stato il primo giocatore di colore a indossare la giacca verde e solo due anni fa sono state ammesse le prime socie di sesso femminile. Una di queste è Condoleezza Rice, ex segretario di Stato americano. Non una donna qualunque, certo, ma da qualche parte bisogna pur cominciare . Il Masters è questo e mille altre storie. Impresa titanica riuscire a vederlo dal vivo, biglietti introvabili. Per avere un’idea, però, basta accendere la tv. Quel verde seduce e può conquistare anche gli scettici. E’ cominciato ieri, si chiude domenica. In campo anche Francesco Molinari e Matteo Manassero. Hai visto mai? © RIPRODUZIONE RISERVATA Marca la differenza di ROBERTO PELUCCHI Twitter ufficiale dei giallorossi di FABIO BIANCHI 19 IL MASTERS È UNICO: ECCO PERCHÉ di STEFANO CAZZETTA di ANDREA SCHIANCHI LA GAZZETTA DELLO SPORT #RomaTiAmo - La Mostra: la sagoma di @GervinhOfficial di fronte a quella di @officialcafu, che sfida sulla fascia! @OfficialASRoma VALENTINO ROSSI Fenomeno della Yamaha MotoGP Questo weekend vado a fare un giro in Texas con Lei @ValeYellow46 WANDA NARA Modella e compagna di Icardi Ho avuto freddo e mi hai coperta, sono caduta e mi hai sollevata. Hai dato senso alla mia vita. Grazie a te @MauroIcardi sono felice @wanditanara di SANTIAGO SEGUROLA Adjunto al director di «Marca» quotidiano sportivo spagnolo Il caso Courtois e quella clausola che va rivista hibaut Courtois, 21 anni, è l’ultimo e gigantesco muro T del formidabile sistema difensivo dell’Atletico di Madrid. Lo sanno tutti in Spagna, e ora lo sanno anche in Europa, dove la squadra di Diego Simeone ha raggiunto le semifinali della Champions. Con i suoi quasi due metri d’altezza, e con una tranquillità insolita per l’età, Courtois sembra un giovanissimo De Gaulle. È arrivato a Madrid nell’estate del 2011, dal Genk, dove aveva conseguito una precoce notorietà. Tuttavia, nessuno si aspettava un tale rendimento e una tale crescita, e ancor meno in una squadra come l’Atletico di Madrid, colpita negli ultimi anni da una sorta di maledizione biblica: i suoi portieri, o fallivano, o si infortunavano gravemente. Courtois è diventato l’idolo indiscusso dell’Atletico, e molti tifosi lo considerano già il miglior portiere della storia del club. Gli sono bastate tre stagioni. Con Courtois a difesa della porta, l’Atletico sta vivendo un’imprevista età dell’oro. Ha vinto l’Europa League (2012), la Copa del Rey (2013), la Supercoppa Europea (2012), e ora sta disputando un anno a dir poco magico: primo nella Liga e semifinalista di Champions, risultati che non otteneva dal 1974. In quell’anno disputò, perdendola, la finale contro il Bayern di Monaco. Per qualsiasi tifoso dell’Atletico, Courtois è sacro, tanto quanto lo stemma del club. Ma c’è un problema: gioca nell’Atletico ma non è di proprietà dell’Atletico. Nel 2010 ha firmato un contratto di cinque anni con il Chelsea. Al club inglese è costato sei milioni di euro, una cifra che oggi sembra ridicola. Il Chelsea ha preferito dare in prestito Courtois piuttosto che lasciarlo crescere all’ombra di Cech. Ora all’orizzonte si prospetta un grave conflitto d’interessi. Se l’Atletico affronterà il Chelsea in semifinale o in finale, non avrà a disposizione il suo portiere. Lo vieta una clausola del contratto. Un’alternativa ci sarebbe: l’Atletico potrebbe schierarlo, ma dovrebbe sborsare una grossa somma di denaro, ben tre milioni di euro a partita. È ovvio che senza Courtois le possibilità di raggiungere la finale o di vincere la Champions diminuiscono notevolmente. Anche se può sembrare sorprendente, l’Atletico non pare disposto a pagare la clausola. Dietro a tale scelta ci sarebbero le trattative in corso per pro- Thibaut Courtois è alto 1.98 AFP lungare di un anno il prestito del portiere belga. Sarebbe il quarto anno tra le fila dell’Atletico, il penultimo del contratto che lo lega al Chelsea. L’Atletico crede che l’assenza del portiere nell’eventuale sfida con gli inglesi migliorerebbe in sede di trattative la posizione del club. Il caso Courtois evidenzia una situazione chiaramente anomala, in cui si scontrano da una parte l’ideale di una competizione pulita, dall’altra gli interessi che ruotano attorno al calcio. È sconcertante che un giocatore, e in questo caso parliamo di un gran giocatore, non possa disputare le semifinali o la finale della Champions per una clausola che gli impedisce di esercitare la propria professione. Una situazione interpretabile come un’evidente adulterazione della competizione. È forse il momento giusto per ridiscutere e forse cambiare una vecchia prassi, assai comune almeno in Spagna, dove le grandi squadre cedono in prestito molti giocatori, sottoscrivendo un contratto che li vincola a non giocare contro la squadra proprietaria del cartellino. Una settimana fa il giovane Oliver Torres, attualmente al Villarreal, non ha potuto scendere in campo contro l’Atletico, club che ne detiene il cartellino. Tale particolare condizione contrattuale è nota come clausola della paura. Non sempre si applicava nel passato, e anche oggi non mancano le eccezioni. Nel 2004, Morientes, attaccante del Real Madrid ceduto in prestito al Monaco, ha contribuito con una doppietta a eliminare la squadra spagnola nei quarti di finale della Champions. Due settimane fa, Sahin, giocatore di proprietà del Real Madrid, ha difeso al Bernabéu i colori del Borussia Dortmund. Questa formula che concede la massima libertà sarebbe la più conveniente per la competizione ma non è la più comune. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 SERIE B L’ANTICIPO DELLA 34a GIORNATA Cesena, grande occasione per la A Se vince scavalca e mette paura all’Empoli, ma lo Spezia non può permettersi altre sconfitte BURIOLI-MAGI Momento cruciale del campionato. Un terzo incomodo sta per insidiare la coppia Palermo-Empoli che dal 16 novembre monopolizza le prime due posizioni. Se stasera il Cesena batte lo Spezia è secondo da solo. La cosa non smuove più di tanto il Palermo, solida capolista che ormai conta i giorni che la dividono dalla A. Semmai è l’Empoli a preoccuparsi, perché il momento non è dei migliori: sconfitta per 3-0 a Bari domenica, solo 14 punti nel ritorno avendo battuto solo le ultime tre della classifica, e domani l’arrivo della Ternana. L’anticipo La partita di stasera quindi è molto attesa per il Cesena. Ma non solo. Di fronte c’è lo Spezia, una delle favorite per la promozione che però non sta trovando la continuità necessaria per competere: solo 3 vittorie nel girone di ritorno. La squadra di Mangia a oggi è fuori dai playoff, con un ritardo di tre punti. Le tante assenze e una partita difficile come questa non aiutano in un momento in cui non si dovrebbe più perdere terreno. Un k.o. stasera sarebbe letale. ficati: nessuno. Diffidati: Cascione, De Feudis e Volta. Qui Spezia Con tre squalifi- Bisoli: «Loro sono fortissimi, però siamo in corsa». Anche Mangia ha tanti assenti ma... Qui Cesena Per la prima volta Bisoli potrebbe confermare la formazione della partita precedente. Il condizionale è d’obbligo a causa delle precarie condizioni di D’Alessandro (fermo da mercoledì per lombalgia) e Gagliardini. Rispetto ad una settimana fa Bisoli ri- Pierpaolo Bisoli, 47 anni LAPRESSE Devis Mangia, 39 anni LAPRESSE trova De Feudis, che dovrebbe partire dalla panchina, ma gli assenti per infortunio restano 8 perché in infermeria è finito Bangoura. Intravvedono la fine del tunnel Capelli, Cascione e Renzetti, che potrebbero rientrare giovedì a Cittadella. Sulla partita con lo Spezia, ieri Bisoli ha detto: «Affrontiamo una squadra fortissima, costruita per andare in A. Però ora su quell’autobus ci siamo anche noi. A Cesena la gente è carica, l’aria frizzante. Il nostro stadio è uno spot per la serie B: spero che tutta Cesena ci sia una grande mano». Squali- cati, l’infortunio di Datkovic e con Bellomo non al meglio (influenza), Ebagua potrebbe essere l’unica punta sempre che Mangia non metta un trequartista e Giannetti. «Dovremo mettere maggiore intensità per tutta la gara – dice il tecnico - perché nelle ultime occasioni ci è capitato di interpretare male certe fasi, in particolare del primo tempo. Comunque imputo i nostri errori all’eccessiva voglia di fare. Tante assenze? Non importa, sarà l’occasione per altri di mettersi in evidenza». Intanto, ed è la seconda volta in pochi giorni, ignoti hanno rubato le scarpe da calcio dei giocatori al Picco. Squalificati: Schiattarella, Seymour, Ferrari. Diffidati: Appelt, Catellani, Scozzarella, Sammarco. © RIPRODUZIONE RISERVATA Così domani (ore 15) TUTTO ESAURITO PER IL DERBY TRAPANI-PALERMO: ATTESI 7.200 SPETTATORI CROTONE CARPI EMPOLI TERNANA LATINA NOVARA Rastelli, tutta la rosa è ok Confermato il tridente Drago ritrova Suagher De Giorgio per Bidaoui? In mediana ritorna Croce Verdi più di Pucciarelli E’ favorito Milani in difesa Ristovski oppure Alhassan AVELLINO Imbarazzo delle scelte per Rastelli visto che ha l’intera rosa a disposizione fatta eccezione del solo Decarli. Tanti quindi i dubbi per il tecnico e le scelte da fare a partire dal modulo: probabile lo schieramento con il tridente offensivo con Ciano alle spalle del tandem Castaldo-Galabinov. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Arini, Ciano, Fabbro, Zappacosta, Millesi. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Seculin; Zappacosta, Izzo, Fabbro, Pisacane; D’Angelo, Arini, Angiulli; Ciano; Castaldo, Galabinov. All. Rastelli. CROTONE Ancora k.o. il difensore Ligi che salterà anche questa gara interna. Torna invece titolare Suagher dopo la squalifica. Drago aspetta notizie da Bidaoui che ha subìto una botta e la sua presenza è in forte dubbio: nel caso in cui non dovesse farcela è comunque pronto a sostituirlo De Giorgio. SQUALIFICATI Suagher. DIFFIDATI Bernardeschi, Dezi, Gomis, Pettinari, Ligi, Matute. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Gomis; Del Prete, Suagher, Cremonesi, Mazzotta; Matute, Crisetig, Dezi; Bernardeschi, Pettinari, De Giorgio. All. Drago. EMPOLI Croce rientra dopo il colpo della strega. Mchedlidze ha ripreso a correre e dopo la frattura al piede ne avrà ancora due settimane. Out Castiglia (ginocchio) e Pratali (costole incrinate). In formazione forse Pucciarelli potrebbe tornare titolare al posto di Verdi, ma per il trequartista si prospetta il solito ballottaggio. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Laurini, Castiglia, Pucciarelli, Rugani. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Bassi; Laurini, Tonelli, Rugani, Hysaj; Moro, Valdifiori, Croce; Verdi; Tavano, Maccarone. All. Sarri. LATINA E’ ballottaggio per una maglia da titolare tra Milani e Bruscagin per la sostituzione dello squalificato Brosco. In forse Ristovski, tornato soltanto ieri ad allenarsi in gruppo così come Alhassan, rimasto a riposo precauzionale: c’è cauto ottimismo, però, sulla presenza di entrambi. SQUALIFICATI Brosco. DIFFIDATI Alhassan, Jonathas, Morrone, Viviani. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Iacobucci; Milani, Cottafava, Esposito; Ristovski, Crimi, Viviani, Bruno, Alhassan; Jonathas, Paolucci. All. Breda. Caracciolo l’unico dubbio Valotti pronto a sostituirlo Ardemagni va in panchina Sgrigna fa l’unica punta? Tesser ridisegna la difesa Masi, Fazio e Ferronetti ok In porta è l’ora di Montipò Idea Faragò nel tridente BRESCIA Allenamento a porte chiuse. Iaconi conferma l’assetto delle ultime uscite con il dubbio legato a Caracciolo, dolorante agli adduttori: il tecnico dovrà decidere se impiegarlo subito o a gara iniziata come sabato (in tal caso spazio a Valotti). Ai box Cragno e Sodinha. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Grossi, Kukoc, Olivera, Zambelli. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Arcari; Paci, Budel, Di Cesare; Zambelli, Finazzi, Olivera, Grossi, Ntow; Corvia, Caracciolo. All. Iaconi. CARPI Ardemagni in dubbio, fermo anche ieri (problemi alla coscia) forse va solo in panchina. Pillon pensa a Sgrigna unica punta. Fuori Lollo, Mbakogu e Poli, in dubbio Sperotto, in gruppo ma ancora indietro Inglese (fra i convocati dopo 3 mesi). Per il derby col Modena di giovedì 17 già si va verso il tutto esaurito. SQUALIFICATI Letizia. DIFFIDATI Lollo, Sgrigna. PROBABILE FORMAZIONE (4-1-4-1) Colombi; Pasciuti, Pesoli, Romagnoli, Gagliolo; Porcari; Concas, Bianco, Memushaj, Di Gaudio; Sgrigna. All. Pillon. TERNANA Tre novità su quattro in difesa rispetto all’ultima partita. Rientrano dalla squalifica Masi e Fazio, mentre Ferronetti è guarito. Ballottaggio tra Ceravolo e Litteri in avanti. Out Lauro: il difensore, da ulteriori accertamenti effettuati, risulta aver riportato una infrazione dello scafoide tarsale del piede destro. SQUALIFICATI Farkas. DIFFIDATI Lauro, Falletti. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-1-2) Brignoli; Rispoli, Masi, Ferronetti, Fazio; Gavazzi, Viola, Zito; Maiello; Antenucci, Ceravolo. All. Tesser. NOVARA Ancora emergenza per Aglietti: rientra Perticone, non Lazzari e Pesce (forse va in panchina) che è proprio di Latina. Può avanzare Faragò nel tridente, verso la conferma a centrocampo di Rigoni. Out anche Kosicky, al suo posto Montipò (fresco di nuovo contratto). SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Faragò, Kosicky, Ludi, Marianini, Perticone, Vicari. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Montipò; Crescenzi, Perticone, Vicari, Lambrughi; Marianini, Radakovic, Rigoni; Faragò, Sansovini, Manconi. All. Aglietti. ARBITRO Candussio di Cervignano (2-0) ARBITRO Pasqua di Tivoli ARBITRO La Penna di Roma ARBITRO Borriello di Mantova MODENA JUVE STABIA PESCARA CITTADELLA SIENA LANCIANO TRAPANI PALERMO VARESE BARI Babacar, un riposo mirato Zoboli in forse, Gozzi c’è Capuano ritorna titolare? Dubbio Sforzini-Maniero In difesa forse Dellafiore Rosina, influenza guarita Caccetta è ancora fermo Due alternative a Iunco Sottili fa felici i bambini Rea, multa e beneficenza MODENA Da verificare le condizioni di Zoboli: in alternativa è pronto Marzorati. Dovrebbe invece rientrare Gozzi, fermato dall’influenza sabato a Lanciano. Su Babacar (riposo precauzionale) si decide nelle prossime ore. Nessun dubbio a centrocampo con i confermati Molina, Bianchi, Salifu e Rizzo. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bianchi, Cionek, Garofalo, Gozzi, Manfrin, Mazzarani, Stanco. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Pinsoglio; Gozzi, Cionek, Marzorati, Garofalo; Molina, Bianchi, Salifu, Rizzo; Granoche, Babacar. All. Novellino. PESCARA Allenamento a porte chiuse, con video e tattica in campo. Salviato è tornato col gruppo, fermo Balzano, terapie per Belardi, Fornito, Rossi e Schiavi, lavoro a parte per Samassa: tutti assenti domani. Cosmi deciderà se rilanciare Capuano titolare. Salviato e Ragusa esterni, dubbio Sforzini-Maniero in attacco. SQUALIFICATI Mascara. DIFFIDATI Bocchetti, Cutolo, Maniero, Schiavi. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Pelizzoli; Zauri, Bocchetti, Capuano; Salviato, Zuparic, Brugman, Bovo, Ragusa; Caprari, Sforzini. All. Cosmi. SIENA Dovrebbe rientrare Dellafiore in difesa (Ceccarelli l’alternativa), in mediana ballottaggio Pulzetti-Vergassola, con il primo forse dirottato sulla sinistra. Rientra anche Rosina dopo l’influenza. Conferma per il 3-4-3. Ieri seduta mattutina a Colle val d’Elsa, oggi la rifinitura. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Dellafiore, Feddal, Giacomazzi, D’Agostino, Milos, Schiavone, Rosina, Morero. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3) Lamanna; Belmonte, Giacomazzi, Dellafiore; Angelo, Valiani, Pulzetti, Spinazzola; Rosina, Rosseti, Fabbrini. All. Beretta. TRAPANI Tutto esaurito per lo storico derby con il Palermo: tra abbonati e paganti ci saranno 7.200 spettatori. Permane l’indisponibilità di Caccetta, ancora alle prese con l’infortunio al ginocchio. Abate e Gambino i candidati per la sostituzione dello squalificato Iunco. Ancora in forse Terlizzi e Ciaramitaro: Martinelli e Feola i possibili sostituti. SQUALIFICATI Iunco. DIFFIDATI Martinelli, Rizzato. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Nordi; Ferri, Pagliarulo, Martinelli, Rizzato; Basso, Pirrone, Feola, Nizzetto; Abate, Mancosu. All. Boscaglia. VARESE Sottili ha fatto giocare 30’ contro i bambini della scuola calcio per ricordare Martino Colombo, morto per le esalazioni di una stufa. Squalificati Laverone e Rea (parte della multa andrà in beneficenza). Infortunato Grillo, rientra Trevisan, Corti è stato provato terzino sinistro. Neto in dubbio, sono out Cristiano e Falcone. SQUALIFICATI Laverone, Rea. DIFFIDATI Damonte, Oduamadi, Tremolada. PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) Bressan; Fiamozzi, Ely, Corti, Trevisan; Di Roberto, Zecchin, Blasi, Oduamadi; Pavoletti, Forte. All. Sottili. In porta si scalda Di Stasio Braglia lancia i giovani Anche Pugliese sta a casa In porta ancora Pierobon Baroni ripensa al 3-5-2 C’è Vastola per Buchel? Ai tifosi solo 404 biglietti Vazquez e Lafferty pronti Torna Romizi dopo lo stop Defendi rileva Nadarevic JUVE STABIA Emergenza portieri: Viotti infortunato, Benassi in dubbio, potrebbe debuttare Di Stasio. Titolari anche due Primavera, il cui utilizzo è stato reclamato a gran voce dal presidente Manniello: il centrocampista Cardore (oppure D’Ancora) e l’attaccante Elefante. SQUALIFICATI Mezavilla. DIFFIDATI Di Carmine, Doukara, Liviero Sowe, Suciu, Vitale. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3) Di Stasio; Romeo, Lanzaro, Contini; Zampano, Caserta, Cardore, Vitale; Falco, Doukara, Elefante. All. Braglia. CITTADELLA Sono 20 i convocati da Foscarini per Pescara. Ancora fermo il portiere Di Gennaro, tra i pali resta Pierobon. Restano a casa pure De Leidi, Donnarumma e Pecorini per problemi muscolari, Pugliese per una leggera distorsione alla caviglia. Abbondanza in attacco, dove rientra Perez dalla squalifica. SQUALIFICATI Paolucci. DIFFIDATI Coly. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Pierobon; Colombo, Scaglia, Pellizzer, Alborno; Rigoni, Busellato, Lora; Surraco, Djuric, Coralli. All. Foscarini. LANCIANO Baroni cambia modulo e rafforza il centrocampo. In avanti non è escluso l’inserimento di Falcinelli, mentre in difesa potrebbe avere un turno di riposo Troest. A centrocampo Vastola reclama un posto tra i titolari e potrebbe giocarsi la maglia con Buchel. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Piccolo, Comi, Buchel, Turchi, Gatto, Thiam, Troest. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Sepe; Aquilanti, Ferrario, Amenta: Di Cecco, Casarini, Minotti, Buchel, Mammarella; Thiam, Comi. All. Baroni. PALERMO Munoz out per 15 giorni: lesione al bicipite femorale della coscia sinistra. E’ tornato ad allenarsi Hernandez che ha smaltito i postumi della frattura alla mano: Iachini deciderà se aggregarlo per il derby, ma in attacco c’è la coppia Vazquez-Lafferty. Da valutare Maresca. Solo 404 biglietti per i tifosi a Trapani. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Lazaar, Ujkani. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) Sorrentino; Vitiello, Terzi, Andelkovic; Pisano, Bolzoni, Maresca, Barreto, Lazaar; Vazquez, Lafferty. All. Iachini. BARI A centrocampo torna Romizi, ma è confermato Fossati. Resta a casa l’ex Nadarevic, acciaccato: al suo posto sulla sinistra del tridente offensivo agirà Defendi. Fuori causa anche Chiosa e Delvecchio. Già venduti 4.000 biglietti per Bari–Latina, in meno di un giorno. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Sabelli, Beltrame, Guarna, Galano. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Guarna; Sabelli, Ceppitelli, Polenta, Calderoni; Sciaudone, Romizi, Fossati; Galano, Joao Silva, Defendi. All. Alberti-Zavettieri. ARBITRO Aureliano di Bologna ARBITRO Saia di Palermo ARBITRO Pairetto di Nichelino ARBITRO Cervellera di Taranto ARBITRO Maresca di Napoli SQUADRE PALERMO EMPOLI CESENA (-1) CROTONE LATINA TRAPANI SIENA (-8) AVELLINO LANCIANO MODENA PESCARA SPEZIA BARI (-3) BRESCIA VARESE CARPI TERNANA NOVARA CITTADELLA PADOVA REGGINA JUVE STABIA PARTITE RETI PUNTI G V N P F S 66 53 52 51 51 49 48 48 48 45 45 45 43 43 43 43 41 36 32 31 27 16 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 33 19 14 13 14 13 12 14 12 13 11 12 11 12 10 11 12 9 8 7 7 6 2 9 11 14 9 12 13 14 12 9 12 9 12 10 13 10 7 14 12 11 10 9 10 5 8 6 10 8 8 5 9 11 10 12 10 11 10 12 14 10 13 15 16 18 21 50 42 38 46 31 45 48 35 32 46 43 35 36 42 44 37 43 31 30 33 31 29 23 27 25 40 27 39 33 34 34 32 41 40 36 43 47 42 41 42 41 49 54 57 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSE PROSSIMO TURNO Giovedì 17, ore 20.30 BARI-LATINA BRESCIA-PADOVA CARPI-MODENA CITTADELLA-CESENA CROTONE-VARESE (ore 18) JUVE STABIA-AVELLINO LANCIANO-EMPOLI NOVARA-TRAPANI PALERMO-REGGINA SPEZIA-SIENA TERNANA-PESCARA (1-1) (1-0) (2-1) (1-1) (0-1) (0-3) CESENA SPEZIA CESENA (3-5-2) 36 COSER 6 CAMPORESE 14 VOLTA 27 CONSOLINI 7 D’ALESSANDRO 40 BERLINGHERI 24 GAGLIARDINI 10 COPPOLA 17 DEFREL 19 SUCCI 39 MARILUNGO All. BISOLI PANCHINA 1 Rossini, 3 Galassi, 18 Ingegneri, 4 Valzania, 5 Alhassan, 8 De Feudis, 9 Rodriguez, 16 Garritano, 32 Moncini. SPEZIA (4-5-1) 1 LEALI 25 BALDANZEDDU 4 LISUZZO 11 MAGNUSSON 3 MIGLIORE 8 SCOZZARELLA 34 GENTSOGLOU 10 BELLOMO 15 CULINA 9 GIANNETTI 21 EBAGUA All. MANGIA PANCHINA 22 Valentini, 6 Ashong, 16 Ceccaroni, 7 Sammarco, 28 Bastoni, 29 Appelt, 13 Ciurria, 24 Catellani, 31 Orsic. ARBITRO Merchiori di Ferrara GUARDALINEE Avellano-Colella PREZZI da 15 a 38 euro TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD e Premium Calcio MODENA VERSO I PLAYOFF AVELLINO BRESCIA CLASSIFICA COSÌ IN CAMPO ORE 20.30 (2-2) (1-2) Novellino c’è Quella svolta con il 4-4-2 PAOLO REGGIANINI MODENA E’ stato da sempre il suo marchio di fabbrica. E appena l’ha rispolverato, il Modena è stato travolto da una ventata di vitalità. E da squadra invischiata nella lotta per evitare i playout, ora strizza l’occhio a un posto nei playoff. Convinto soprattutto dai risultati che non arrivavano, Walter Novellino a fine 2013 ha deciso di riproporre quel 4-4-2 che tanto gli aveva dato in carriera, spedendo in soffitto un 3-5-2 (o spesso 5-3-2) che non andava. In appena tre giorni, dalla sconfitta casalinga con il Pescara del 26 dicembre, all’ultima di andata (1-1) a Cesena, c’è stata la svolta. Chiuso l’anno solare con 4 pari in 9 gare, il Modena ha cambiato passo dopo il giro di boa ed è secondo solo al Palermo capolista. Protagonisti Numeri importanti da Cesena a oggi: 6 successi, 5 pareggi e 1 sola sconfitta (a Trapan). Con un bilancio in fatto di gol segnati e subiti di tutto rispetto: 22 e 8. Con la vittoria di Lanciano, il Modena è stato quasi costretto a gettare la maschera. C’è un portiere in vena come Pinsoglio, un attaccante come Babacar (16 reti), due esterni come Molina e Rizzo che rappresentano il valore aggiunto. Resta solo un dubbio: se avesse cambiato prima, dove sarebbe oggi il Modena? © RIPRODUZIONE RISERVATA IL POSTICIPO Padova-Reggina domenica (12.30) Il programma della 34a giornata sarà completato domenica (inizio ore 12.30) dal posticipo tra il Padova e la Reggina, una sfida tra due squadre in zona retrocessione che non possono più fallire. Arbitra Pinzani di Empoli. VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21 PRIMA DIVISIONE IL PERSONAGGIO Indiani torna a Perugia Da allenatore mancato a ostacolo promozione E’ stato due volte in Umbria senza mai iniziare il campionato Col Pontedera cerca lo sgambetto: «Voglio punti, non elogi» MASSIMILIANO ANCONA «Le migliori idee mi vengono correndo». E così, calzando quasi ogni giorno le scarpe da jogging («Così scarico le tensioni e trovo le soluzioni»), Paolo Indiani da Certaldo (Firenze), 59 anni, ha forgiato un Pontedera giovane. E chissà che proprio correndo non abbia trovato il modo per fermare il Perugia al Curi, dove domenica tornerà. Da avversario. «Già, le mie esperienze nella società umbra sono state entrambe brevi. Nell’estate 2005 con Gaucci, ma il club fallì di lì a poco. E poi all’inizio della gestione Covarelli (arrestato a fine marzo, ndr) nel luglio 2008, ma non andavo d’accordo con lui e dopo un paio di gare di Coppa ritenni giusto andar via. Quindi ho il rimpianto di non essere mai riuscito a lavorare in una piazza così grande e prestigiosa». Nessuna rivincita? «E perché? Il mio Pontedera giocherà come sa. Il Perugia è stato costruito per vincere il campionato. Punta giustamente alla B. Mentre la sfida col Frosinone potrebbe eliminare dalla corsa alla promozione diretta il Lecce, se perdesse. All’andata, Camplone ci fece i complimen- la scheda PAOLO INDIANI 59 ANNI ALLENATORE Paolo Indiani (nella foto Dapress) è nato a Certaldo (Firenze) il 20 luglio 1954. È sposato e ha quattro figli. Ha iniziato al Certaldo ed è stato promosso in Serie D, poi ha allenato Impruneta, Rondinella (promossa in C2), Sangimignano, Poggibonsi (promosso in C2), Grosseto, Massese (doppio salto dalla D alla C1), Foligno, Pisa, Lucchese, Sangiovannese, Crotone e Pistoiese. AL PONTEDERA Indiani è per la seconda stagione al Pontedera: la stagione scorsa ha vinto i playoff di Seconda ti dopo essersi preso i tre punti (0-1, ndr). Speriamo di non concedere il bis. Vorrei i punti, non gli elogi». Obiettivo Anche perché il suo giovane Pontedera («Direi giovanissimo, l’età media della squadra è di poco superiore ai 6 promozioni in carriera Quattro tra Eccellenza e D, 2 in C2 (o Seconda divisione) con Massese e Pontedera 21 anni. Solo la Paganese è più baby…») insegue i playoff: «Ci servono tre punti per avere la certezza di fare gli spareggi, anche perché dobbiamo ancora riposare». In realtà basterà che il Pontedera, dopo il match di Perugia, resti a più sei sul Grosseto — che ha una gara in più, domenica giocherà a Viareggio ma è in svantaggio negli scontri diretti (5-2 e 2-2) — per brindare a un traguardo storico. E per di più ottenuto al ritorno del club in 1a Divisione dopo 20 anni: «Sarebbe un’altra promozione — dice ancora Indiani — è un risultato impensabile per una squadra che nella scorsa stagione si sarebbe dovuta salvare e invece ha vinto. E che solo due stagioni fa era in D». Certo, se poi il Pontedera escludesse il Grosseto dai playoff, Indiani si prenderebbe una piccola rivincita nei confronti del patron maremmano Camilli: «Mi ha esonerato a Grosseto nel 2002-03 a quattro turni dalla fine. Eravamo quarti... E a Pisa, allora in D, nell’autunno 2009. Il primo esonero era senza motivo...». Poi torna sui beceri cori dei tifosi del Barletta verso il capitano della loro squadra, Di Bella, urlati proprio a Pontedera: «Forse il calcio italiano dovrebbe fermarsi. Fare una riflessione profonda, sincera, dura. Avanti così non si può andare». Che coppia E per finire si coccola la coppia d’attacco composta da Arrighini e Grassi, 14 gol a testa in questo torneo, dopo i 37 (15 più 22) della scorsa stagione: «Sono la mia fortuna. Grassi lo conoscevo già dalla Lucchese. Arrighini è una rivelazione. E pensare che quando sono arrivato qui era l’esterno di riserva…». (ha collaborato Stefano Lemmi) © RIPRODUZIONE RISERVATA LA SITUAZIONE Entella: il derby potrebbe regalare la promozione in B Questa la situazione nei due gironi di Prima divisione: GIRONE A Così dopo 27 giornate: Entella p. 54; Pro Vercelli 48; Cremonese 44; Vicenza (-4) e Alto Adige 43; Savona 40; Como 39; Venezia e AlbinoLeffe (-1) 38; F. Salò 35; Reggiana 31; Carrarese 30; Lumezzane 28; Pro Patria (-1) 26; San Marino 20; Pavia 19. Domenica (15): AlbinoLeffeCarrarese (3-1); ComoLumezzane (1-0); CremoneseVicenza (0-0); Pro PatriaFeralpi Salò (1-1); Pro VercelliAlto Adige (0-0); ReggianaPavia (1-0); S. Marino-Venezia (1-2); Savona-Entella (0-1). GIRONE B Così dopo 31 giornate: Frosinone e Perugia p. 59; Lecce* 58; L’Aquila 49; Catanzaro 48; Pisa* e Pontedera* 46; Salernitana 45; Benevento 44; Grosseto 40; Prato e Gubbio 36; Viareggio 27; Ascoli (-4) 24; Barletta 21; Paganese 16; Nocerina (-2, esclusa) 12. (* deve riposare). Così domenica (ore 15): AscoliBenevento (0-2); BarlettaCatanzaro (1-1); LecceFrosinone (1-3); PaganeseGubbio (0-2); PerugiaPontedera (1-0); PratoSalernitana (2-0); ViareggioGrosseto (1-2); riposano Pisa e L’Aquila (avrà il 3-0 a tavolino). SECONDA DIVISIONE Monza, via il d.s. Andrissi MONZA Ottenuta la certezza di restare in Lega Pro, il Monza ha esonerato il d.s. Gianluca Andrissi. Il nuovo d.g. sarà Mauro Ulizio (ex Bellaria) con il d.t. Alfredo Pasini (Brescia). i premi Scaccabarozzi top L’aggancio di Vita tra i giovani bomber Ecco la situazione nei premi Cestani e Laudano, istituiti da Lega Pro e La Gazzetta dello Sport per il miglior giovane (nato dal 1993 in poi) scelto in base alle medie voto della Gazzetta, e per il miglior marcatore giovane, ossia quello che segnerà più gol, sempre tra quelli nati dal 1993 in poi. PREMIO CESTANI Jacopo Scaccabarozzi (1994, Renate, 2.090’) media voto 6,5; Lazzari (1993, Spal, 2.080’) 6,46; Marsura (1994, Feralpi Salò, 1.920’) 6,4; Vita (1993, Monza, 2.288’) e Fabris (1993, Feralpi Salò, 1.934’) 6,38; Frediani (1994, L’Aquila, 1.990’) 6,27; Provedel (1993, Pisa, 2.160’) e Palma (1994, Como, 2.008’) 6,22; Anacoura (1994, Cuneo, 2.610’) 6,21; Sensi (1995, San Marino, 1.971’) 6,2; Bacci (1995, Tuttocuoio, 2.790’) 6,18; Lagomarsini (1993, Messina, 2.648’) e Melgrati (1994, Como, 2.340’) 6,17; Serraiocco (1993, Teramo, 2.547’) e De Biasi (1994, Pro Patria, 1.348’) 6,16. PREMIO LAUDANO Tommy Maistrello (1993, Bassano, 1.249’) e Alessio Vita (1993, Monza, 2.288’) 9 reti; Marsura (1994, Feralpi Salò, 1.920’) 8; Valoti (1993, AlbinoLeffe, 845’) 7; De Respinis (1993, Mantova, 1.216’) e Lanini (1994, Prato, 1.405’) 6; De Silvestro (1993, Reggiana, 1.586’), Scaccabarozzi (1994, Renate, 2.090’) e Valagussa (1993, Monza, 2.524’) 5; Margiotta (1993, Venezia, 787’), Grandi (1993, Bellaria, 904’), Moreo (1993, Entella, 1.217’), Rosafio (1994, Viareggio, 1.218’), Canotto (1994, Sorrento, 1.230’), Galuppini (1993, Lumezzane, 1.471’) e Frediani (1994, L’Aquila, 1.990’) 4. 22 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 MOTOMONDIALE GP DELLE AMERICHE 4 LA GARA ALLE 21 Domenica negli Usa sulla pista texana di Austin (5.513 m) si corre il GP delle Americhe S Orari e tv Questo il programma (orari italiani) di prove e gara, trasmesse in diretta da Sky Sport MotoGP (canale 208). Oggi Alle 16 e alle 20.10 libere Moto3, alle 16.55 e alle 21.05 libere MotoGP, alle 17.55 e alle 22.05 libere Moto2. Domani Alle 16 libere Moto3, alle 16.55 e 20.30 libere MotoGP, alle 17.55 libere Moto2, alle 19.35 qualifiche Moto3, alle 21 qualifiche MotoGP, alle 22.05 qualifiche Moto2. Sintesi dalle 23.45 su Cielo (canale 26 dig. terrestre, 126 Sky) Domenica Alle 15.40 warm up. Alle 18 gara Moto3 (18 giri 99,2 km); alle 19.20 la Moto2 (19-104,7), alle 21 la MotoGP (21-115,8). Differita su Cielo dalle 23. S Internet Su gazzetta.it aggiornamenti in tempo reale di prove e gare S Classifiche MotoGP 1. Marquez 25 2. Rossi 20 3. Pedrosa 16 Moto2 1. Rabat 25 Moto3: 1. Miller 25 DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO FALSAPERLA AUSTIN (Texas) La prova del 9 (volte campione del mondo). Valentino Rossi e Austin vuole essere tutto un altro film rispetto allo scorso anno. «La gara più brutta e difficile. Ero stato qui per i test, ma non sono mai riuscito a trovare la soluzione giusta per l’assetto. Anche Crutchlow (con la Yamaha satellite; n.d.r.) che non era stato qui, dopo 10 giri era più veloce di me. E alla fine ho chiuso sesto. Però adesso sembra tutta un’altra storia». Confronto Lo deve essere, anche se lo sguardo è già rivolto al futuro. In pista e fuori. Perché le sei gare che aveva ipotizzato come boa per capire cosa voglia fare della sua futura vita motociclistica sono già dimenticate. «Avevo parlato di sei gare semplicemente perché verso giugno è il momento in cui si fanno i giochi. Ma sì, è sicuro che voglio continuare». Colin Edwards che si ritira, al suo fianco («il più grande amico che ho nel paddock») gli dà lo spunto: «Io ho 35 anni, lui si ferma a 40. Ho tempo». Fedeltà E per la destinazio- ne, le idee sono chiare. «La priorità assoluta è rimanere con la Yamaha. Non abbiamo ancora cominciato a parlare, ma sembra che ai giapponesi questa mia idea piaccia». Non c’è la tentazione di qualche nuova Casa che arriva, tanto per non fare nomi la Suzuki del suo amico ed ex manager Davide Brivio. «No grazie, ho già dato. Sbagliare (con la Ducati, ovviamente; n.d.r.) è umano, perseverare…». Assente Questa pratica texa- na, comunque, presenta qualche incognita. Per la Yamaha in generale. L’antipasto non è stato dei migliori. Perché, come Valentino era andato alla vigilia in Brasile, così Jorge Lorenzo è reduce da un giro in Bolivia, Colombia e Messico concluso con una coincidenza per- Valentino Rossi, 35 anni, e Kevin Schwantz, 49, studiano la pista di Austin MILAGRO Una fase del duello tra Rossi e Marquez nel GP del Qatar CIAMILLO E CASTORIA Vale continua «Già deciso, resto Spero con Yamaha» Rossi: «Edwards smette ma ha 40 anni, io solo 35... Andare in Suzuki? Sbagliare è umano, perseverare...» « L’anno scorso fu la gara peggiore ora è diverso e se faccio bene pure in Argentina... ROSSI SUL GP IN TEXAS NEL 2013 ARRIVÒ SOLO 6o sa a Cancun e il ripiegamento su Houston, da cui nella notte ha guidato (circa 3 ore) fino ad Austin. Così esausto da rinunciare alla conferenza stampa. Cambi La Yamaha è tutta da verificare. L’anno scorso la M1 era stata messa in crisi dalle due grandi accelerazioni dalla prima marcia che immettono sui rettilinei e dalle staccate profonde in fondo agli stessi. Il primo punto potrebbe essere stato risolto dal cambio veloce (seamless) che ha migliorato lo spunto, il secondo pare eliminato, almeno per Vale. Prova «Questa – assicura il pesarese – non è la gara decisiva per me, ma sicuramente molto importante. Perché se qui e nella prossima in Argenti- na, nuova per tutti, andrò bene, poi si arriva su una raffica di circuiti europei che mi piacciono molto. Sono ottimista non tanto per la gara in Qatar, ma perché sono andato forte su tutte le piste dove abbiamo girato. L’anno scorso Jorge era arrivato a 3” dai due Hrc, che erano andati molto forte, soprattutto Marc, che interpreta molto bene questa pista. L’obiettivo è stare con loro e vedere se si arriva sul podio». Calma La strategia Yamaha punta sui piccoli passi. «Sappiamo che le prime prove – dice il responsabile del team Mario Meregalli – saranno molto difficili, perché la pista è sporca. Ma come in Qatar non dobbiamo toccare la moto. Magari soffriremo, ma dobbiamo resistere. Poi il secondo giorno faremo i conti». © RIPRODUZIONE RISERVATA LA CRITICA L’IRIDATO, CHE QUI UN ANNO FA CENTRÒ PRIMA POLE E PRIMA VITTORIA IRIDATA, ATTACCA LA SCELTA DEI GIAPPONESI Marquez: «Bridgestone, perché le gomme del 2013?» AUSTIN La sua immagine vibra al suono della musica su tutti i bar che animano la notte della 6a strada ad Austin: «l’emozione della guida a 65 gradi», recita lo slogan di questa gara che Marc Marquez «deve» vincere. Ma il ragazzo si schernisce, si prende un grande ap- « Spero di non dover usare antidolorifici. Se arrivo secondo, non è un disastro MARC MARQUEZ IRIDATO 2013 plauso quando si alza in piedi per salutare l’addio di Colin Edwards («questo è il mio ultimo GP di casa») ricordando che «quando Colin ha debuttato nel Mondiale (Superbike; n.d.r.) io avevo 2 anni…». Marc è la grande stella di questa gara (l’anno scorso centrò prima pole e prima vittoria iridata), ma è ancora in fase di recupero, anche se non ha più il tutore alla gamba destra, ed è per questo che è prudente: «Innanzitutto spero di non dover prendere gli antidolorifici come in Qatar, mi avevano dato un po’ fastidio. E poi non vincere non sarebbe un disastro. Un secondo posto andrebbe bene lo stesso». Meno che la Bridgestone abbia portato a sorpresa le gomme 2013, come chiesto da Jorge Lorenzo. «Non è un gran guaio ma abbiamo corso con le 2014 in Qatar e si sono dimostrate più veloci e costanti. Perché cambiare? Solo perché qualcuno (non nomina il suo connazionale; n.d.r.) ha alzato la voce? La Bridgestone decida in fretta quale strada dobbiamo prendere quest’anno». f.f © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 SUPERBIKE GP SPAGNA LA GAZZETTA DELLO SPORT 23 AUTO PARTE IL WTCC 4 Dai rally alla pista OGGI LE LIBERE S Domenica ad Aragon (5.344 m) si corre il GP di Spagna, seconda prova del Mondiale Superbike Loeb comincia una nuova vita L’alsaziano guiderà una Citroën col numero nove: ovvero lo stesso numero dei Mondiali conquistati S Marco Melandri, 31 anni, un Mondiale vinto in 250 ALEX PHOTO Moto GRingo DI RINGO Sceriffo Vale devi arrestare il cowboy Marc Voglia Melandri «Aprilia missile qui può partire la mia rincorsa» PAOLO GOZZI ALCANIZ (Spagna) Solito week end da litigio familiare. L’unico organizzatore assoluto è riuscito a mettere MotoGP e SBK nella stessa domenica… Un genio! Dalle 10.30 fino alle 21 dovremo inventarci scuse incredibili e cercare televisori ovunque per vedere i nostri beniamini. Ad Austin mi auguro un’altra battaglia pirotecnica fra il giovane cowboy Marquez e il vecchio sceriffo Vale46. Il ruolo degli indiani lo lascerei a Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso e altri rimasti in ombra a Doha. Il ruolo del generale Custer lo lascio a quello che ha deciso di far gareggiare 4 categorie diverse nella MotoGP. Cari miei, se Valentino e Lorenzo non attaccano come si deve Marquez, dobbiamo aspettarci un campionato stile F.1. Ma almeno in MotoGP il rombo si sente! Ciao e buone scuse, Ringo twitter @virginringo [email protected] Ascolta Virgin Moto Race su Virgin Radio il venerdì e il lunedì alle 15.50 Torna la Superbike e Marco Melandri riparte dal secondo posto in Australia. Intanto, con la stessa Aprilia, il compagno Sylvain Guintoli ha già vinto e adesso guida il Mondiale. «La lunga sosta mi ha pesato, avrei voluto riscattarmi subito — esordisce Melandri —. Sono terzo in campionato (a 13 punti da Guintoli; n.d.r.) ma io sono felice solo quando vinco, ho fatto troppi secondi posti nella mia carriera». Perché Phillip Island ha lasciato tanto rammarico? «Non ho guidato come avrei potuto. L’Aprilia utilizza strategie elettroniche particolari, devo fare chilometri conoscerla meglio. Ma serve anche che le strategie si adattino di più al mio stile». L’Aprilia RSV4 ha vinto due Mondiali con Max Biaggi oltre a tre Costruttori. Pensava fosse più facile? «Per certe cose sì. Il potenziale è altissimo, ma per portarla al limite devi averla guidata per molto tempo». Sylvain Guintoli ha vinto il primo round. Può essere un « A Phillip Island non ho corso bene. Peccato aver atteso sino ad ora la rivincita MARCO MELANDRI 31 ANNI PILOTA APRILIA problema? «Phillip Island è la sua pista magica. Ma lui è molto veloce, regolare. Lotterà per il podio sempre». Silvano Galbusera era suo tecnico di fiducia in Yamaha e Bmw, ma adesso è con Valentino Rossi. Le manca? «Tre anni divertenti, ci trovavamo bene anche come carattere. In Aprilia ho trovato gente validissima, ma per fare gruppo servirà tempo». Aragon ha un bel rettilineo. «La Rsv4 è molto potente e io sono il più leggero e aerodinamico di tutti. Sul dritto saremo al top». Quindi domenica non ce n’è per nessuno. «L’Australia è stato l’antipasto, il vero campionato parte qui. Vincere? Sono qui per questo». © RIPRODUZIONE RISERVATA PROGETTO CAPELLI PRESENTATO IERI A ROMA NELLA GIORNATA DELL’EMOFILIA Soccorsi più efficaci col braccialetto di Ivan TIZIANA BOTTAZZO ROMA Ivan Capelli, 50 anni, 93 GP in F.1 La tecnologia della F. 1 a beneficio di tutti. Un braccialetto che racchiude una chiavetta Ubs con tutti i dati personali. In caso di incidente, il primo soccorso avrà a disposizione immediatamente la storia clinica dell’infortunato e potrà disporre le cure appropriate. Sarà sufficiente appoggiare il braccialetto ad uno smartphone dove sarà inserita la app Sa.Me.Da. L.I.F.E. Un progetto di Ivan Capelli, ex pilota di F.1 e da 15 anni commentatore Rai, che ora ha messo a disposizione il braccialetto alla Federazione delle Associazioni Emofilici impegnata a Roma nella 10° giornata Mondiale dell’Emofilia. Il sistema è già adottato da 200 piloti impegnati in 5 campionati italiani Csai e da 250 piloti Federmoto e ora si sono dichiarati interessate anche Federmotonautica, Federsci e Federciclismo. Il costo per i tesserati è di 50 euro l’anno. I centri emofilia individueranno una serie di pazienti sui quali sperimentare il «progetto Capelli». Programma Oggi Ore 11.45-12.30 e 15.30-16.15 libere Domani Ore 9.45-10.30 12.30-13 libere Ore 15-15.15 Qualifica 1 15.25-15.40 Qualifica 2 Domenica Ore 8.40-8.55 warm up 10.30 gara1 (17 giri per 90,848 km) 13.10 gara2 (17 giri) S In Tv Gare in diretta su Italia1 e Europosport. Italia2 trasmette anche l’europeo Stock600 (domani alle 17.50) la Supersport (domenica alle 11.40) e la Stock1000 World Cup (domenica alle 14.15). S Sul sito Cronache e interviste anche su gazzetta.it S Classifiche Piloti 1. Guintoli Fra-Aprilia punti 41 2. Baz Fra-Kwasaki 31 3. Melandri Ita-Aprilia 28 4. Giugliano Ita-Ducati 26 5. Laverty Irl-Suzuki 25 6. Sykes GB-Kawasaki 25 S Marche 1. Aprilia p. 45 2. Kawasaki 31 3. Suzuki 28 4. Ducati 26 5. Honda 21 6. Bmw 6 7. Mv Agusta 3 darsele di santa ragione perché se Sébastien paga lo scotto dell’esordio, lo scorso anno si è fatto le ossa in pista nel Mondiale GT. A cercare di impensierirli saranno le Honda Civic guidate da Gabriele Tarquini e Tiago Monteiro: a discapito dei suoi 52 anni, l’abruzzese è ancora veloce, come ha confermato l’anno scorso vincendo in Slovacchia e in California. Nelle vesti di terzo incomodo ci sono invece le Chevrolet Cruze del rientrante Gianni Morbidelli e dei due Tom, Coronel e Chilton, fratello maggiore di Max (Marussia F1). Sebastien Loeb, 40 anni e 9 Mondiali GIOVANNI CORTINOVIS Dalla strada alla pista, questo fine settimana a Marrakech (Marocco) Sébastien Loeb è atteso dalla prova del nove. Nove come i Mondiali vinti nei rally e come il numero che si è scelto per l’esordio nel Wtcc: un’occasione unica per il campionato del mondo turismo che grazie alla popolarità dell’alsaziano può fare un ulteriore salto di qualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Novità Per provarci sono stati rivoluzionati i regolamenti, a vantaggio della potenza e dell’estetica: rispetto all’anno passato, le auto hanno una sessantina di cavalli in più (ora siamo a 380), sono più leggere di 50 chili, montano gomme da 18 pollici e un alettone corsaiolo, oltre a disporre del fondo piatto. All’insegna dello spettacolo è anche la nuova formula per le qualifiche con la suddivisione in tre parti e l’accesso alla Q3 solo dei 5 piloti più rapidi. Vetture Dopo quattro anni di dominio Chevrolet, la debuttante Citroën è pronta a rilevarne lo scettro. Forte di nove mesi di preparazione (un altro 9 per Loeb) e 10 mila km in pista, la C-Elysée è considerata l’auto da battere. Un obiettivo improcrastinabile quando hai come piloti il 4 volte iridato Yvan Muller (3 titoli con Chevrolet, 1 con Seat) e il già citato Loeb. Due alsaziani pronti a InEdicola Il Mondiale Turismo 2014 scatta domenica a Marrakech (Marocco) S Programma Domani ore 15 qualifiche Domenica gara1 alle 17 e gara-2 alle 18. Diretta su Eurosport S Calendario 13/4 Marocco 20/4 Francia 4/5 Ungheria 11/5 Slovacchia 25/5 Austria 8/6 Russia 22/6 Belgio 3/8 Argentina 14/11 Usa 12/10 Cina 26/10 Giappone 16/11 Macao Ospite speciale Prodi, lezione alla Ferrari sull’economia mondiale I manager Ferrari a lezione da Romano Prodi ieri a Maranello: tema gli scenari dell’economia mondiale. L’ex presidente del Consiglio era stato introdotto da Montezemolo che ha ricordato come il Cavallino si impegni «a tenere aperte costantemente le finestre sul mondo». Taccuino MONDIALE CROSS COUNTRY AD ABU DHABI Goncalves re con la Honda Vincendo la 5atappa Qsar Al Sarab-Yas Marina Circuit, il portoghese Pablo Goncalves (Honda) ha iniziato al meglio la difesa del titolo, conquistando l’Abu Dhabi Desert Challenge, prima prova del Mondiale cross country. Alle sue spalle per soli 20” Marc Coma (Ktm), quindi l’altra Honda di Joan Barreda, vincitore di 3 speciali. Per la Ktm è la prima sconfitta dopo 12 anni. S Dati clinici Il braccialetto contiene una chiave Ubs con la storia clinica. Utilissima in caso di primo soccorso Mappamondo Pur restando invariato il numero delle gare, 12 con doppie sfide da 60 km su ogni pista, sono cambiate due sedi di gara: all’uscita di Monza e del Portogallo, fanno da contraltare il debutto del Paul Ricard (Francia) e il ritorno di Spa (Belgio), le sole con il Salzburgring nell’Europa Occidentale. Per il resto, fedele al concetto di Mondiale, ci sono tappe in Nord e Sud America, in Europa dell’est, in Africa e in Asia. Manca l’Italia ed è un peccato. 4 DOMANI QUALIFICA DOMENICA GARE GT Raikkonen si svela domani su SW © RIPRODUZIONE RISERVATA Su SW in edicola domani Kimi Raikkonen ci racconta tutto di sé. Dai giorni della scuola («la odiavo»), al ritorno in Ferrari («è una bella storia»), dall’amore per i bambini alla politica. Un Kimi insolito anche nelle foto, lontano dalle piste. Sfida a Monza tra Supercar Le Gt con omologazione Gt3 si trovano nel fine settimana a Monza per la prima gara del campionato Blackpain. In pista 40 auto tra Aston Martin, Audi, Bentley, Bmw, Chevy, Ferrari, Lamborghini, McLaren, Mercedes e Porsche. Oggi test dalle 14.45, domani libere dalle 9, pre qualifiche dalle 12.10 e qualifiche alle 17.20. La gara, domenica dalle 14.45, sarà di 3 ore con partenza lanciata e cambio pilota ai box. In pista anche le Gallardo del trofeo Lamborghini e le Formula Renault. Oggi ingresso gratis, domani 10 euro per tribune e paddock; domenica 14. Auto e moto sempre gratis. 24 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 CICLISMO IL VIA IL 9 MAGGIO DA BELFAST L’ATTRICE FIORENTINA CONSEGNERÀ IL TROFEO SENZA FINE ALLA MAGLIA ROSA ni, in cui canta le due canzoni del musical Grease; Francesco Patierno l’ha scelta per «Il mattino ha l’oro in bocca»; Spike Lee le ha affidato il ruolo di Fabiola, una delle vittime della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema nel film Miracolo a Sant’Anna. Nel 2008 «Un altro pianeta» di Stefano Tummolini, poi è una delle protagoniste di «Maschi contro femmine» del 2010 e di «Femmine contro maschi» del 2011, entrambi per la regia di Fausto Brizzi, in cui interpreta Marta, una ragazza omosessuale. Partecipa al film «C’è chi dice no», per la regia di Giambattista Avellino e all’opera prima «Cacao», per la regia di Luca Rea. Nel 2011 ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi, come attrice rivelazione dell’anno, assegnatole dal sindacato giornalisti cinematografici, nell’ambito del 68º Festival Internazionale del cinema di Venezia. Lo scorso anno in teatro è stata protagonista dello spettacolo «Ti ho sposato per allegria» di Natalia Ginzburg con la regia di Piero Maccarinelli. Francini madrina del Giro «Ricordo ancora Fignon» È Chiara Francini la madrina del Giro d’Italia 2014. L’attrice fiorentina, 34 anni, racconta di avere un grande legame con la bicicletta. «Sono molto felice e onorata di essere stata scelta per questo ruolo — dice —. Quando avevo 10 anni, nel 1989, il Giro si concluse proprio a Firenze, la mia città. Ricordo ancora quando in Piazzale Michelangelo venne premiato Laurent Fignon… Mai avrei potuto immaginare che, un giorno, io stessa avrei consegnato il Trofeo Senza Fine al vincitore della maglia rosa. Non vedo l’ora di entrare nella grande carovana e di immergermi nel calore dei tifosi che credo toccherà il suo apice in occasione della grande festa di Trieste, il 1° giu- gno». Poi un altro ricordo: «Il ciclismo ha sempre fatto parte della mia vita fin dall’infanzia. Mio nonno non aveva la patente e la usava tutti in giorni per muoversi. Ora adoro la bicicletta che, abitando in centro a Roma, uso molto spesso per spostarmi: è un mezzo che ti dà un senso di libertà difficile da avere altrimenti in città». Nello spettacolo Chiara Francini in televisione conduce il programma comico «Colorado» con Diego Abatantuono. «Un’esperienza magnifica e il grande successo del programma è dovuto al grande feeling che c’è tra me e Diego», racconta. Al cinema è stata Giustina in «Una moglie bellissima» di Leonardo Pieraccio- Armstrong canta «Bruyneel e Ferrari sapevano tutto» Lance per la prima volta accusa il suo mentore e il medico: «Hanno partecipato al mio doping» PAOLO MARABINI Non l’aveva mai fatto. Lance Armstrong non aveva mai spifferato nomi. O, per lo meno, ciò non era ufficialmente noto. Ma il quotidiano statunitense USA Today ieri ha rivelato che il 12 novembre scorso il texano ha cantato. Ha fornito cioè i nomi e i ruoli delle persone — in testa il suo mentore Johan Bruyneel e il dottor Mito, alias Michele Ferrari — che erano a conoscenza delle sue pratiche dopanti o che sono state direttamente coinvolte nelle stesse. Querela Non poteva fare altrimenti: costretto a rispondere alle domande sotto giuramento nella querela presentata dalla compagnia di assicurazione Acceptance Insurance, che reclamava il risarcimento di 3 milioni di dollari versati ad Armstrong per le sue vittorie al Tour de France tra il 1999 e il 2001, il Cowboy ha dovuto andare oltre rispetto alla sua parziale confessione tv nel salotto di Oprah Winfrey, dove nel gennaio 2013 si era dato in pasto a tutto il mondo raccontando della sua straordinaria carriera dopata. le prestazioni di Lance Armstrong» si legge nei verbali di audizione. Piccolo particolare: Bruyneel ha sempre negato il suo coinvolgimento nelle operazioni di doping del suo pupillo, vincitore sotto la sua regia di 7 Tour, dal 1999 al 2004, poi spazzati via da ogni bacheca. Dottor Mito Armstrong, che per questa vicenda sta perdendo un oceano di dollari, ha altresì tirato in ballo il dottor Michele Ferrari, quello che lui ha sempre considerato un mito, così come gli altri medici Pedro Celaya e Luis Garcia Del Moral, oltre a Pepe Marti, preparatore ai tempi dell’Us Postal. Ha precisato che, in genere, era lui medesimo a somministrarsi le sostanze dopanti, ma che spesso erano curate in prima persona dal dottor Ferrari e dagli altri. Ha inoltre fatto i nomi della massaggiatrice Emma O’Reilly (sua grande accusatrice), del meccanico Julien de Vriese e del «corriere» Philippe Marie, noto con il soprannome di Motoman: erano incaricati di fargli avere il doping durante le corse. Finale pulito Lance ha dichia- Tour 2003: Lance Armstrong con il suo mentore Johan Bruyneel BETTINI In una deposizione giurata il texano ha fatto anche altri nomi. E ha ammesso: «Epo già dal 1995. Ma nel 2009 e 2010 ero pulito» Accordo Soltanto in questi giorni i verbali del procedimento, archiviato a novembre presso un tribunale federale con un «accordo amichevole» tra le parti (di cui non sono però noti i particolari), sono stati resi pubblici. Armstrong ha dovuto rispondere a 16 domande. E, per non incappare in ulteriori guai, ha risposto senza remore. «Johan Bruyneel ha partecipato in prima persona al programma doping destinato a migliorare QUARTA TAPPA CUNEGO TERZO IN CLASSIFICA Baschi, la spunta Poels Ma Valverde soffia 2 secondi a Contador C’erano tutti i presupposti per vedere un po’ di scintille nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi, con cinque gran premi della montagna e la salita finale verso il traguardo di Arrate in grado di accendere le polveri. C’era insomma il terreno per dare ad Alejandro Valverde e alla sua Movistar la possibilità di attaccare Alberto Contador, leader della corsa con 14” sul murciano. Ma alla fine la montagna ha partorito Chiara Francini, 34 anni, con la maglia rosa un topolino. Invece di correre in difesa, è stato proprio Contador a menare la danza negli ultimi 3 chilometri di ascesa, per far passare la voglia a tutti di provarci. Quattro attacchi ravvicinati, con Valverde comunque sempre pronto alla risposta, al pari degli altri uomini di classifica. Alla fine, però, mentre l’olandese Wouter Poels (Omega Pharma) riusciva a evitare di farsi riprendere in testa e andava a centrare il primo successo rato di aver usato Epo e altre sostanze già a partire dal 1995, quindi prima del tumore ai testicoli, ma ha negato di essersi dopato dopo il rientro, nel 2009 e 2010. Ha precisato inoltre che in genere pagava il doping di tasca propria, ma non ha saputo dire in maniera inequivocabile se e quali altre persone avessero contribuito finanziariamente al programma. Ha però ammesso che Thomas Weisel, referente finanziario dell’Us Postal, era al corrente del programma doping in seno al team, anche se il finanziere ha fortemente respinto ogni accusa. Difficile ora che la vicenda si fermi qui. Le prime tessere del domino hanno cominciato la loro corsa. E chissà quando la finiranno. © RIPRODUZIONE RISERVATA ARETINI SFORTUNATI 2014, Valverde si districava meglio di tutti nelle curve in leggera discesa verso il traguardo e, a 1” dal vincitore, si metteva alle spalle Samuel Sanchez e rifilava 2” di distacco a Contador (10°, subito dietro a Cunego che ora è 3° in classifica a 36” da Alberto, come Evans, Peraud e Trofimov). Così oggi, nella Eibar-Xemein (160,2 km, con una seconda parte un po’ insidiosa), Valverde ripartirà con 12” da recuperare. Contador, per la verità, teme di più la crono conclusiva di domani (25,9 km da Markina a Xemein). «Avrei preferito avere più vantaggio, perché Valverde in una crono del genere è favorito — ha detto Contador —: dipenderà tutto da me». © RIPRODUZIONE RISERVATA Nocentini caduto: scapola rotta Anche Bennati k.o. «Per la caduta che ho fatto, è andata bene». Rinaldo Nocentini commenta così il volo in discesa durante la tappa di ieri al Giro dei Paesi Baschi. Gli esami hanno accertato la frattura della scapola sinistra. Oggi il rientro in Italia e, nei tempi più rapidi possibili, l’intervento chirurgico a Pisa. Prima di riprendere sui rulli ci vorranno almeno due settimane. Sfortunato anche l’altro aretino Daniele Bennati, che non correrà domenica la Roubaix. Il corridore della Tinkoff soffre per una microfrattura al radio, rimediata nella caduta al Fiandre. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 FU ORO OLIMPICO AVEVA 90 ANNI OGGI IL FUNERALE Addio a Terruzzi Era il Coppi delle Sei Giorni S Ferdinando Terruzzi era nato il 17 febbraio 1924 a Sesto San Giovanni (Milano). Cominciò a correre e a vincere in pista da giovane: suo il titolo italiano allievi della velocità nel 1942, poi quattro volte sul podio nella stessa specialità tra i dilettanti e bronzo tra i pro’ nel 1949. S Olimpionico a Londra ‘48 Il massimo successo della sua carriera è l’oro olimpico ai Giochi di Londra ‘48, quando vinse nel tandem in coppia con Renato Perona. Passato pro’ l’anno dopo, si specializzò nelle Sei Giorni: ne disputò 149, conquistandone ben 25, con compagni diversi (tra cui anche Jacques Anquetil): da Milano a Parigi, da New York a Parigi, per 15 anni fu uno dei grandi interpreti di una specialità allora molto seguita. Nando Terruzzi, in primo piano, a Munster nel 1954 Mercoledì scorso, alle 22, nella sua casa di Sarteano (Siena), è morto Nando Terruzzi. Il 17 febbraio aveva compiuto 90 anni. Oggi alle 15, dalla Misericordia di Sarteano, il funerale. MARCO PASTONESI La vita gli ha voluto un gran bene. Era l’ottobre 1949, e lui doveva prendere un aereo da Parigi a New York, dove avrebbe corso, con Severino Rigoni, la prima Sei Giorni della sua carriera. Ma siccome il sindaco di New York, Fiorello La Guardia, voleva anche gli italiani al banchetto ufficiale, lui anticipò il volo. E così si salvò. Perché il Lockheed Constellation dell’Air France su cui sarebbe dovuto salire - e su cui salì il pugile francese Marcel Cerdan, atteso per un match contro Jack La Motta, il «Toro scatenato» -, a New York non ci arrivò mai. Ferdinando (ma Ferdinando era troppo lungo per uno che avrebbe fatto, della velocità, la sua specialità: meglio Nando) Terruzzi veniva da Sesto San Giovanni, periferia industriale di Milano. Suo padre aveva lavorato al circo – la sua specialità era il giro della morte in moto – e poi teneva un noleggio bici. Sommando circo e bici, Nando costruì vita e fortuna. Perché dopo aver esordito a quattro anni e quattro mesi (nella borraccia, ricordava, custodiva marsala all’uovo), dopo aver conquistato un oro olimpico a Londra 1948 nel tandem con Renato Perona, sarebbe diventato il Fausto Coppi delle Sei Giorni. Erano caroselli lunghi sei giorni e soprattutto sei notti, roba da artisti e attori, ma anche da tori e cammelli. Ne avrebbe disputate 149, con 25 primi posti, 32 secondi posti e 19 terzi posti. Ma volendo, ma potendo, ma dovendo, ne avrebbe conquistate di più. Solo che le Sei Giorni erano spettacolo, teatro e già cinema, scommesse e cabaret, e sempre arte. Nando era quello che «poteva pedalare sui bordi di una vasca da bagno», come spiegava Coppi, tanto sapeva cogliere le traiettorie e pattinare sulle paraboliche. Nando era quello che si prendeva cura proprio di Coppi, salvandolo dagli sprint, proteggendolo dalle codate, guidandolo nelle mischie. Nando era quello che rappresentava l’Italia al Madison Squadre Garden, che ci faceva da ambasciatore a Berlino e da missionario a Buenos Aires, da protagonista a Parigi e da mattatore a Melbourne. Nando era quello che per la gioia dei fotografi e la delizia del pubblico, sapeva spingere con una gamba sì e l’altra appoggiata al manubrio leggendo il giornale, e frenare con la punta del naso sul copertone della ruota anteriore. Nando era acrobata, istrione, gentiluomo, sacerdote. Nando era il numero 1. Senza neanche più i suoi racconti, quell’antico mondo si dissolve. © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 25 BASKET L’INTERVISTA A Trinchieri, c’è l’Italia in finale «L’Europa sta sbocciando» I COACH E LE COPPE S Matteo Boniciolli è l’ultimo tecnico italiano ad aver vinto in Europa, l’Eurochallenge del 2009, terza coppa per importanza, con la Virtus Bologna Con Kazan sfiderà Valencia per conquistare l’Eurocup: «Qualcosa sta succedendo ma da noi mancano idee» 4 I NUMERI 37-3 bilancio vinte-perse del Kazan di Trinchieri: 20-2 in Eurocup, 17-1 nella lega Vtb formata dalle squadre russe e da quelle dell’Est Europa 64.4 Punti subiti in Europa dal Kazan, miglior difesa di tutte le 56 squadre d’Eurocup 4 Stagioni in serie A di Trinchieri, tutte a Cantù: ha vinto la Supercoppa 2012 e fatto 4 finali tutte contro Siena. LUCA CHIABOTTI L’ha definita una settimana di «ansietà, nervi e depressione». Poi, il Kazan di Andrea Trinchieri ha ribaltato il -11 dell’andata e conquistato la finale di Eurocup: «Un successo dei giocatori, non dell’allenatore. Spesso l’avversario più difficile è se stessi» ha detto dopo la partita. Nata sotto gli auspici di una splendida giornata di sole, pur a -3 gradi, nella capitale della Repubblica del Tatarstan, 800 km a Est di Mosca, dove il coach che con Cantù aveva lanciato l’assalto più concreto all’impero della grande Siena, s’è spostato quest’anno. Il primo traguardo è raggiunto, la finale con Valencia: «Tra le due migliori squadre — dice Trinchieri—, scontro da Eurolega visto che gli spagnoli, nella Acb, sono secondi solo a Madrid. Del resto, l’Eurolega è il nostro obbiettivo, non l’opportunità che deriva dal vincere l’Eurocup». Quanto l’ha aiutata la sua origine e cultura poliglotta? «Molto, comprendere il russo fa interagire con la gente perché pochi parlano inglese. Siamo una squadra multietnica, un gruppo nuovo, che ha trovato un’idea comune di gioco sforzandosi di capire le necessità di persone che sono a 10, 15 mila chilometri da casa. « Cosa vedo dalla Russia? Milano positiva ma per battere Miami le ha portato via LeBron... E’ duro lavorare all’estero». Il basket è uguale ovunque? «Ho avuto più talento a disposizione e ho cercato di lasciarlo più libero con un filo conduttore che è la miglior difesa dell’Eurocup e una squadra che ama passarsi la palla». La scorsa settimana sono stati resi noti i budget delle squadre russe, cifre da noi impensabili, Milano a parte. «Lo stesso giocatore, nello stesso momento della sua carriera, in Russia costa tre volte più che in Italia. Il budget dipende anche dalla richiesta di una dedizione assoluta al lavoro perché in Russia il tempo libero lo passi in viaggio e i momenti personali sono qualche ora ogni tanto. Il clima non aiuta. Gli ingaggi sono proporzionali anche ai sacrifici e alla sofferenza richieste». S Andrea Trinchieri, 45 anni, alla prima stagione all’Unics Kazan AFP molti sono apparati statali: il Lokomotiv è delle ferrovie russe, la mia squadra è dello Stato del Tatarstan. E’ tutto diverso». Come ha visto l’Italia dalla terra dei Tartari? «Di positivo c’è che Milano ha fatto una grande stagione di Eurolega e ha messo le cose a posto dopo anni di grandi investimenti. Il rovescio è che c’è riuscita svuotando la grande avversaria, come se Oklahoma City, per battere finalmente Miami, prendesse LeBron e sportivamente non è comprensibile. Sassari ha fatto un’eccellente stagione di Eurocup, coppa snobbata dagli italiani ma fondamentale perché ti dà la possibilità di attirare giocatori migliori, Cantù è sempre Cantù e poi c’è il miracolo assoluto di Marco Crespi a Siena. Ma la situazione generale non è buona». Annegate nei dollari... «In Russia tutto è proporzionato alla grandezza del Paese e alle difficoltà che ne derivano. In più non ci sono i proprietari come li intendiamo noi, Problema principale? «In Europa sta sbocciando qualcosa: vengo da una serie con la Stella Rossa dove a Belgrado c’erano 24 mila spetta- tori, ne ha hanno fatti 17 mila nel weekend in Belgio, Milano sta viaggiando a 10 mila e passa a partita. Ma in Italia, se è lasciato da solo, è un prato che non può venir su bene. E’ il momento dell’idee che non possono essere solo la nuova Supercoppa a 4 già fatta in Spagna». «Come dico da ottobre, penso che entro un mese verrà annunciata la decisione». La Grecia ha pagato la wild card per il Mondiale noi no. Chi ha ragione? «Sarò pilatesco, ci sono vantaggi in una decisone o nell’altra. Da una parte, il Mondiale è il Mondiale che partendo con una wild card ha meno pressione, dall’altra fare le qualificazioni permette di far riposare giocatori che da troppi anni passano l’estate in Nazionale e costruire qualcosa per il futuro. Certo il girone con sole tre squadre capitato all’Italia non aiuta: i tornei triangolari li facevamo a Villapizzone» Ha vinto 4 scudetti tra Taranto e Schio «Qui le partite non si vedono: in Francia è diverso» FRANCESCO VELLUZZI E’ una polizza scudetto. Ha vinto 4 campionati su 5 in Italia. Tre a Taranto, uno a Schio. Ma l’altra sera un brivido l’ha provato. Perché Elodie Godin, stella francese del Famila Schio, le ha prese a Lucca in gara-1 di semifinale. E oggi Schio dovrà invertire subito la rotta se non vuole clamorosamente farsi scucire dalla maglia un tricolore che non può proprio sfuggire. Godin che è successo a Lucca? «Loro in casa giocano bene, sono tanto aggressive e noi abbiamo sofferto la loro pressione. Giocano in 6, con un pubblico rumoroso». Segno che il movimento non è così sconquassato. «Guardi. A Orvieto nei quarti mi è venuta una tristezza incredibile. Abbiamo giocato davanti a 100 persone. Ma a Lucca, Umbertide, Ragusa e, naturalmente Schio, la passione c’è. Oggi il nostro impianto sarà pieno. Il pubblico è carico come tutta la squadra». Lei è francese, la sua Nazionale vince, nel suo Paese il movimento ha un seguito diverso: Differenze? «In Italia si gioca più a volley, entrato di prepotenza nelle scuole, da noi c’è il basket. Un ruolo importante l’ha avuto la Nazionale che vince. E’ fondamentale che le ragazzine vedano il basket in tv e qui le nostre partite non si vedono. L’Euro- «Purtroppo Taranto non c’è più. Un peccato perché aveva un pubblico caldo. E stavo da dio. A Schio piove sempre, e si parla poco, sembra un po’ la mia Francia. Ma sto bene. Ho trovato una persona come Chicca Macchi che non è solo un fenomeno sul campo. Ti aiuta in tutto. Se hai bisogno c’è. E’ vera. Chicca e Ress sono state fondamentali». Lei ha vinto 4 scudetti. Chi la prende ha il titolo garantito... «Gioco sempre per vincere. Dopo l’eliminazione in Eurolega mi sono chiusa in casa per due giorni. E ora capirete quanto voglia eliminare Lucca». Poi tornerà in Nazionale? Elodie Godin, 28 anni, ha vinto con la nazionale francese l’argento olimpico a Londra e l’oro europeo 2009 lega, che è a un livello alto, sarebbe un ottimo veicolo. In Francia con i successi della Nazionale è arrivato l’interesse della tv. Qui Schio è un esempio positivo, lavora bene con le bimbe, ma forse è un fenomeno isolato. Il campionato italiano fa un po’ fatica». S Ettore Messina è l’unico coach italiano ad aver vinto l’Eurolega, massima competizione continentale, l’ultima delle 4 conquistate nel 2008 col Cska © RIPRODUZIONE RISERVATA Come si trova lei a Schio? Come è stato il passaggio dal Sud (Taranto) al Nord Est? «Ho detto stop per la schiena, ho chiuso con l’Olimpiade. A Schio ho un altro anno di contratto. Poi tornerò a Bordeaux dove ho comprato casa e la mia vita cambierà. Forse riprenderò a studiare. Allenare? Non fa per me». © RIPRODUZIONE RISERVATA EUROLEGA Milano a Malaga Maccabi ko col Cska Oggi l’EA7 Milano gioca a Malaga (20.45, FoxSports 2) nell’ultima giornata ormai ininfluente di Eurolega. Milano è seconda e l’Unicaja è eliminata: l’unica nota di interesse è il rientro di Keith Langford (assente Alessandro Gentile). Ieri il derby greco ha assegnato all’Olympiacos il terzo posto del girone E mentre Cska ha battuto in volata il Maccabi (avversario nei quarti di Milano). Così, nel girone F, il primo e il quarto posto, ultimo disponibile per i playoff, si decideranno oggi: se il Real vince a Kaunas è primo, se il Galatasaray batte il Partizan sarà qualificato a spese del Lokomotiv Kuban, pur in parità di punti in classifica. GIRONE E Fenerbahce-Efes 8465, Barcellona-Vitoria 86-97 (Navarro 25; Nocioni 37), OlympiacosPanathinaikos 68-65 (Dunston, Sloukas 12; Mavrokefalidis 17). Oggi: Malaga-Milano. Classifica: Barcellona* 12 vinte-2 persa; Milano* 10-3; Olympiacos* 8-6; Panathinaikos* 7-7; Fenerbahce 6-8; Unicaja 5-8; Vitoria 5-9; Efes 2-12. GIRONE F Lokomotiv-Bayern 8475 (Brown 18; Djedovic16), Maccabi-Cska 76-81 (Rice 15; Jackson 18). Oggi: Zalgiris-Real Madrid, Galatasaray-Partizan. Classifica: Cska* 12-2; Real Madrid* 11-2; Maccabi* 8-6; Lokomotiv 7-7; Galatasaray 6-7; Bayern 5-9; Partizan 4-9; Zalgiris 1-12. *già qualificate ai quarti. ALL STAR GAME Non è stato ancora annunciato il divorzio con la Grecia. DONNE IL PERSONAGGIO DELLE SEMIFINALI SCUDETTO Godin, la polizza per vincere «Nazionale e tv per crescere» Sergio Scariolo sempre nel 2009, è l’ultimo nostro coach ad aver disputato una finale delle coppe maggiori, l’Eurocup: col Khimki ha perso col Lietuvos rytas Taccuino 4 OGGI GARA-2 S Schio e Ragusa 0-1 Dopo le sorprese di gara-1 (giocate sul campo delle sfavorite) vinte da Umbertide e Lucca, stasera alle 20.30 gara2 : Famila Schio-Gesam Gas Lucca e Passalacqua Ragusa-Acqua e Sapone Umbertide. Si gioca al meglio delle 5 partite FINAL FOUR Oggi a Ekaterinburg si giocano le Final Four di Eurolega: EkaterinburgGalatasaray, FenerbahceBourges Arrivato Della Valle Verso l’esaurito Alla nazionale in raduno ad Ancona, e che ha ricevuto la visita di Giovanni Malagò, s’è aggregato anche Amedeo Della Valle in una squadra giovanissima con 6 reduci dalle ultime due medaglie della Under 20 azzurra. Ancona sta dando una grande risposta al Beko All Star Game di domenica tra Italia e stranieri: sono rimasti mille biglietti disponibili che si possono acquistare anche online su ticketone.it. SANZIONI (canf) Nel riportare la notizia relativa alla Comtec e alla richiesta di Montegranaro di posticipare di un mese la data del controllo, abbiamo scritto che le eventuali sanzioni riscontrate al 16 aprile verrebbero scontate in questo campionato: è errato, si «portano» invece sul prossimo torneo. stars& stripes LEBRON NE FA 37 RIECCO DATOME 9 PUNTI IN 12’ LeBron James segna 37 punti ma Miami perde a Memphis e Indiana la sorpassa in testa all’Est. Si rivede Gigi Datome: 9 punti e 4 rimbalzi in 12’ nella sconfitta di Detroit a Cleveland Risultati: Cleveland-Detroit 122-100 (Waiters 22; Jerebki, Jennings 17); Orlando-Brooklyn 115-111 (Afflalo 25; J.Johnson 31); Toronto-Philadelphia 125114 (Lowry 29; Sims 22); Washington-Charlotte 88-94 t.s. (Gortat 27: A.Jefferson 20); Atlanta-Boston 105-97 (Teague 19; Bradley 24); MemphisMiami 107-102 (Conley 26; james 37); Milwaukee-Indiana 102-104 (Knight 25; Scola 24); Minnesota-Chicago 87-102 (Love 17; Augustin 21); New Orleans-Phoenix 88-94 (Whitey 17; G.Green 21); DenverHouston 123-116 (Foye 30; Lin 18); Portland-Sacramento 10099 (Aldriidge 22; Cousins 30); LA Clippers-Oklahoma City 101107 (Griffin 30; Westbrook 30). 26 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 ATLETICA DOPING A Powell, 18 mesi di stop «Ci sono prove chiare» I CASI MAGGIORI Lo sprinter giamaicano squalificato fino al 20 dicembre per la positività a uno stimolante: «Ingiustizia, mi rivolgo al Tas» ANDREA BUONGIOVANNI «La nostra è stata una decisione unanime, figlia di prove molte evidenti: il signor Asafa Powell è stato negligente e quindi è colpevole»: parole di Lennox Gayle, referente del panel della commissione antidoping giamaicana – composto da tre membri – che ieri ha emesso l’attesa sentenza sul caso doping dell’ex primatista del mondo dei 100, positivo a uno stimolante (l’oxilofrone) il 21 giugno scorso ai campionati nazionali di Kingston. Lo stop I diciotto mesi di squalifica non sorprendono: sono gli stessi comminati martedì a Sherone Simpson, la tre volte medagliata olimpica la cui vicenda – anche nelle circostanze – è identica a quella di Powell. Ma fanno comunque rumore: perché vanno a punire uno degli sprinter più grandi di sempre o almeno del nuovo Millennio, nonostante l’ingombrante presenza di Usain Bolt. Asafa, due volte recordman dei 100 (con 9”77 nel 2005 e con 9”74 nel 2008), individualmente non ha mai vinto né un titolo olimpico né iridato, ma per nove stagioni consecutive, dal 2004 al 2012, sulla distan- za è rimasto sotto i 10”00. La striscia si sarebbe allungata a dieci, ma il 9”88 corso appunto agli Trials verrà cancellato. Powell potrà tornare a gareggiare il 20 dicembre. Quindi, in realtà, escludendo le indoor, nella primavera 2015, quando avrà 32 anni e mezzo. Insomma: rivederlo ai vertici, dopo MEZZOFONDO AZZURRO Haidane positivo Chiesti sette mesi La Procura Antidoping ha chiesto 7 mesi di squalifica (dal 23 febbraio) per la positività a uno stimolante del mezzofondista Abdellah Haidane agli Assoluti indoor di Ancona dove vinse 1500 e 3000. IN RUSSIA (si.g.) Yevgeniya Pecherina, 25enne discobola russa (65.77 nel 2011) è stata squalificata 10 anni per doping: alla seconda infrazione (2 anni di stop nel 2011), potrà tornare il 3 luglio 2023. Sospesa, in attesa delle controanalisi, la 24enne marciatrice Irina Yumanova, argento ai Mondiali allievi 2007, dopo i campionati invernali di Adler del 22 marzo (3a in 1h28’44”). almeno 22 mesi di stop, non sarà facile. Il ricorso «Grazie per il supporto che mi avete offerto in questi mesi: ha significato molto per me» ha scritto su Twitter l’ex allievo di Stephen Francis, rivolgendosi ai propri tifosi, poco dopo l’ufficializzazione della sospensione. Poi, tramite il proprio addetto stampa, ha diramato un comunicato nel quale ha spiegato che reputa la sentenza «iniqua e chiaramente ingiusta» e che i suoi legali faranno ricorso al Tas. Powell, come la Simpson, che a sua volta si rivolgerà al Tribunale di Losanna, attribuisce le responsabilità dell’accaduto al fisioterapista canadese Christopher Xuereb che, ai tempi dei fatti, era da poco entrato a far parte dell’Mvp, lo storico gruppo di allenamento di entrambi. Sarebbe stato lui a fornire ai due, rappresentati dal manager statunitense Paul Doyle, diversi integratori tra i quali l’Epiphany D1 che avrebbe portato alla positività. «Ma prima di assumere la sostanza incriminata – ribadisce Asafa – ho fatto tutti i controlli necessari, arrivando a escludere che contenesse stimolanti vietati. La mattina della gara, proprio perché pensavo avessi nulla da temere, ne S Ben Johnson Oro olimpico nei 100 a Seul 1988 assunsi quattro pillole. Piuttosto Xuereb, nel tempo, ci ha fatto prendere altri otto prodotti e spero che il Tas riconosca la mia buona fede». Bolt solidale Il velocista, da sempre molto legato all’Italia e a Lignano Sabbiadoro in particolare, da anni base estiva del gruppo (è lì che nel luglio scorso fu raggiunto dalla notizia della positività, con tanto di irruzione dei Nas nella stanza di albergo di Xuereb), nella testimonianza difensiva di gennaio convinse però ben poco. Ammise scarsa conoscenza delle regole antidoping e disse che al controllo dei Trials non dichiarò di aver assunto integratori. «E’ la prima volta in dodici anni e dopo 150 test che ho problemi di questo genere – commenta ora Powell, ieri non presente all’audizione e rappresentato dall’avvocato Kwame Gordon – e vengo punito così duramente per l’assunzione di uno stimolante. Questo genere di infrazioni, di solito, comporta sanzioni decisamente inferiori». Bolt, pur appartenendo a un altra corrente, gli ha subito dimostrato solidarietà, postando una foto che ritrae un loro cambio nella 4x100 d’oro ai Giochi di Pechino 2008. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Marion Jones Sei mesi in galera per il caso Balco S Tyson Gay Tre ori ai Mondiali di Osaka 2007 QUANTI SPRINTER S Asafa Powell, 31 anni, personale di 9”72 nei 100 AP Tra gli altri Montgomery, Kenteris, Chambers, Gatlin, la Thanou e la Pintusevich VENERDÌ 11 APRILE 2014 NUOTO PRIMAVERILI A RICCIONE LA GAZZETTA DELLO SPORT 27 RUGBY Eurocoppe, via libera All’Italia stessi soldi delle celtiche Federica Pellegrini, 25 anni, dopo 400 sl e 200 dorso oggi sarà impegnata nei 200 stile libero DEEPBLUEMEDIA SIMONE BATTAGGIA Le firme erano attese da due anni. Sono nove, sono state apposte ieri a Londra e disegnano, per almeno otto anni, il futuro del rugby europeo di club. Nascono le nuove coppe, è nata una nuova società che le gestirà, cambiano gli equilibri politici continentali. Con più peso per le grandi leghe, quelle di Francia e Inghilterra, e concessioni pesanti da Scozia, Irlanda, Galles e Italia. Delusione DAL NOSTRO INVIATO STEFANO ARCOBELLI RICCIONE E così il record italiano dei 200 dorso sta quasi diventando stregato per Federica Pellegrini, che ad agosto comincerà gli Europei da questa specialità e per nessuna ragione al mondo intende (forse fino a Rio) abbandonare. Questione di piglio. Un anno fa solo per due centesimi il primato di Alessia Filippi (2’08”03) rimase immacolato. Questa volta Fede si è fermata a 2’09”27, non dissimile dal 2’09”56 di un mese fa a Milano, dice che i presupposti per prendersi il nuovo limite dovevano darle indicazioni internazionali, e questo forse — come dice il suo angelo custode Matteo Giunta — l’ha un po’ mentalmente condizionata, insieme alla corsa verso i blocchi causata dal cambio di programma per esigenze di diretta tv: gara anticipata per rinviare le premiazioni a fine programma. Contrattempo «Mentre mettevamo il costume ci hanno detto di andare subito sul blocco, non si fa così, sembra fatto Stecca Pellegrini Accusa l’anticipo voluto dalla tv Si ferma a 2’09”27 nei 200 dorso: «Cambio di orario all’ultimo, non mi sono preparata» apposta, c’è sempre qualcosa di strano quando ci sono di mezzo io» dirà alla fine Fede, che si morde la lingua pur di non fare polemiche in questo momento. Non come giustificazione per una prestazione non realizzata secondo i suoi sempre notevoli standard (perché non servono certi alibi per giustificare certi tempi), ma certo l’approccio alla gara non è stato dei più sereni. Aggiunge Giunta: «E’ vero, la prestazione attesa è un’altra cosa e questa è stata abbastanza anomala per come ho visto allenare Fede anche nei test a Verona. Non si fa così: ogni atleta ha i suoi modi di avvicinarsi alla gara, il riscaldamento, il costume, la camera di chiamata. No, non voglio fare cattivi pensieri, ma spero sia l’ultima volta. Poi, sì, ci aspettavamo un tempo migliore, Fede non è riuscita a scaricare tutti i suoi cavalli in acqua e già in batteria aveva avvertito sensazioni strane». Allenamenti Fede voleva, al di là del record, lanciare un messaggio internazionale anche in questa specialità perché non intende «abbandonare questa gara, anzi voglio continuare a divertirmi nel dorso». E dunque ci riproverà. Il suo dorso è apparso meno «scolastico» di quello espresso un anno fa, se le andature fossero state più veloci avrebbero con- sentito a Fede di passare nelle quattro vasche poco sopra del record vigente (31”14-31”8, 1’03”54-1’03”42, 1’36”181’35”46) senza considerare che ai tempi del record di Pescara nel 2009, la Filippi nuotava col body. «Non avevo le gambe giuste già nel riscaldamento — commenterà Fede — nello stile libero sto bene, e nell’ultimo periodo mi sono dedicata più a questo, come s’è visto nei 400. Non c’entra la stanchezza: ai tricolori io gareggio molto (infatti in staffetta 4x200 con l’Aniene ha prodotto 1’57”25, ndr). Forse questa priorità ha inciso e qualche volta le cose non riescono bene, può succedere. Ma a Berlino farò questa gara anche se lo stile libero è il mio punto fermo. Tre medaglie agli Europei? A qualcosa bisogna rinunciare, ma il punto lo faremo dopo Riccione». Il libro Dopo Riccione uscirà anche il nuovo libro scritto a quattro mani con Matteo Giunta, tra lezioni tecniche e vita quotidiana in piscina. Dice Federica: «C’è poco privato rispetto al precedente». RICCIONE La Pirozzi non scherza: saranno pure le unghie-fantasia, ma Stefania non è più la nuotatrice che ai Mondiali di Shanghai si aggirava a bordo vasca stranita, capitata lì quasi per caso. Adesso la beneventana infila prestazioni maiuscole, mondiali: è già terza nelle liste dei 400 misti. In un anno s’è migliorata di 3”, un’enormità per un’italiana, e adesso vale 4’36”75, con vista record (la solita Filippi minacciata: 4’34”34). Un 1’02” a delfino, 1’01” a dorso, 1’20” a rana, un 31”82-31”26 di chiusura a stile libero in beata solitudine fanno di questa campana con mamma slovena una delle facce azzurre da portare sul podio europeo. E pazienza se ha dovuto declinare l’opportunità di trasferirsi a Verona: «Non mi sentivo pronta, né all’altezza per allenarmi con Fede». E adesso, a Ostia, è felice di far parte di un gruppo variegato «nel quale c’è lo spirito giusto. Abbiamo tutti gli stessi obiettivi e i problemi quotidiani da affrontare, compresi i fine settimana a casa o a Roma». Dorsisti E a Roma ha costruito in tre anni la svolta Christopher Ciccarese al quale è mancata solo la gemma del record italiano dei 200 dorso (di Lestingi, 1’56”91 con body), sfiorato in 1’57”21, secondo crono di sempre in Italia, necessario per battere il primatista juniores Luca Mencarini (1’57”72, che per soli 2/100 è peggiore del crono con cui Merisi nuotava nel 1996). «Prima della gara Damiano mi aveva detto: tiralo giù quel record. Come si dice a Roma volevo portare chiappa a casa, ma ho sentito la gara. Alla fine l’importante è averla vinta. Sì, ero qualificato, ma pure nervoso». Non ditelo a Ilaria Bianchi, che sta vivendo come un incubo quel muro del 58” che non riesce più a infrangere dal quinto posto di Londra 2012. La campionessa mondiale in Christopher Ciccarese, 22 anni, a 30/100 dal primato italiano LAPRESSE la situazione RISULTATI (3a g., 50 m). Finali. Uomini. 400 sl: 1. Detti. 3’48”02; 2. Paltrinieri 3’48”41 (p.); 3. Pizzetti 3’49”38; 4. Maestri 3’51”19; (fin. B: D’Arrigo 3’49”48). 200 dorso: 1. Ciccarese 1’57”21 (56”91, 2° t. ital.alltime); 2. Mencarini 1’57”72 (rec.ital. jrs, prec. 1’57”92 Dubai 2013); 3. Aversa 1’59”12; 4. Turrini 1’59”18; 5. Laugeni 2’00”84. 50 farf.: 1. Codia 23”85; 2. Dotto 24”06 (p.); 3. Facchinelli 24”11; 4. Rivolta 24”30; 7. Scozzoli 24”37 (p.). 4x100 sl: 1. Fiamme Oro 3’17”89 (Leonardi 49”59, Pizzamiglio 49”26, Febbraro 50”67, Orsi 48”37); 2. Team Lombardia 3’18”46 (Magnini 48”99); 3. Aniene 3’19”47 (2a f. Belotti 48”81). Donne. 200 dorso: 1. Pellegrini 2’09”27 (31”14, 1’03”54, 1’36”18); 2. Zofkova 2’10”93; 3. Esposito 2’11”81. 100 farf.: 1. Bianchi 58”27 (27”22); 2. Di Pietro 58”70 (27”27); 3. Di Liddo 59”07; 4. Tarzia 1’00”15 (b. 59”85). 400 mx: 1. Pirozzi 4’36”75 (p.,1’02”18, 2’13”21, 3’33”67, 3° t. mondiale 2014); 2. Trombetti 4’43”82 (p.); 3. Negri 4’47”58 (p.); 4. Polieri 4’49”57; 5. Meschiari 4’49”88 (p.). 4x200 sl: 1. Aniene 8’03”98 ( Ceracchi 2’03”20, De Ascentis 2’02”97, Ponselè 2’00”56, Pellegrini 1’57”25); 2. Fiamme Oro 8’04”54 (Carli 2’00”12, 4a f. Pirozzi 1’59”96); 3. Esercito 8’12”13. OGGI (Batterie ore 10, finali dalle 17, diretta Rai Sport 2): 200 sl D, 200 mx U, 50 dorso D, 50 sl U, 50 rana D, 1500 sl U, 4x100 mx D e U. Si riduce il numero di italiane nei due tornei principali: solo una sicura in Heineken ALFREDO GAVAZZI PRESIDENTE FIR © RIPRODUZIONE RISERVATA LE ALTRE GARE NEI 400 SL DETTI BEFFA PALTRINIERI ALLO SPRINT Pirozzi vola nei 400 misti: 4’36”75 Ciccarese rivelazione nei 200 dorso Gli stessi soldi «Siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti». Il presidente della Fir Alfredo Gavazzi, che nelle ultime settimane aveva puntato i piedi, può esultare: ha ottenuto una suddivisione paritaria dei proventi tra i quattro soci di Celtic. Saranno 5 milioni di sterline a testa, non 5,1 per Scozia, Irlanda e Galles e 4,7 per l’Italia come inizialmente previsto. Su un orizzonte più vasto, però, il rugby azzurro perde peso. Nella nuova coppa — l’European Champions Cup, a 20 squadre ma con formula simile all’attuale Heineken — ci sarà un solo posto garantito. vasca corta voleva avvicinarsi a Sjostrom e Ottesen, ma deve rimandare al Settecolli i piani. «Nelle braccia lo sento il grande tempo, ma non so se non viene per questione di testa, di passaggio, o di verve». In Italia si sente troppo sola, anche se adesso questa ritrovata Di Pietro l’ha impegnata. Vorrebbe fare più gare, cambiare qualcosa, «sono sempre a cavallo tra i 57 e 58” ma non riesco a tirar più fuori il grande tempo». Sembra essersi fermata alla finale mondiale di Bacellona, s’è pure tatuata la lezione per sentirsi diversa «ma ormai sto vivendo tutto come un incubo. Sono un’agonista, perciò soffro quando non riesco a raggiungere l’obiettivo per cui ho lavorato. In allenamento tutto mi viene così facile. Mi sento fluida, leggera, eppure il grande tempo è solo rinviato: so bene che posso tornare sul podio agli Europei». Altri Gabriele Detti si prende di forza i 400 sl sul miglior Paltrinieri prima dei 1500 di stasera, Piero Codia resta lontano dal suo record ma vince in carrozza nei 50 farfalla ancora con Scozzoli l’intruso... s.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrà alla migliore piazzata in Celtic, che qualificherà sette squadre (6 per Top 14 e 6 per Premiership, più la vincente di un playoff: tra le settime dei due tornei nella prima stagione, tra queste due e la 8a e la 9a di Celtic dalla seconda in poi), garantendo però un pass a ogni nazione. Per qualificarne due occorrerà piazzarsi tra le primissime. La seconda squadra — ora le Zebre — andrà in Challenge con le altre 17 non qualificate delle tre grandi leghe e altre due squadre pescate da una terza coppa. Su questa restano dubbi: sarà a settembre, vedrà al via tra 8 e 12 squadre in rappresentanza dell’Italia e dei Paesi emergenti che però non sono ancora definiti. La Fir punta a portare le quattro semifinaliste di Eccellenza. Se tutto dovesse andar bene, l’Italia sarebbe rappresentata in Europa da 4 squadre e non più da sei. Giusto, visti i risultati dei nostri club nelle coppe. Ma resta un passo indietro. © RIPRODUZIONE RISERVATA CELTIC (e.sp.)Inizia il penultimo turno di Celtic. Buone nuove in casa Treviso, domani in casa coi Dragons (ore 19). Niente di rotto per Pavanello (ginocchio e caviglia destra) e Fuser (caviglia sinistra) dopo gli infortuni patiti a Glasgow. Il capitano potrebbe anche essere inserito nei 23. Oggi: Ospreys-Leinster; Ulster-Connacht; Edimburgo-Cardiff. Domani: MunsterGlasgow; Treviso-Dragons (ore 19); Scarlets-Zebre. Classifica: Leinster 68; Munster 63; Ulster 60; Glasgow* 56; Ospreys 52; Scarlets 41; Edimburgo*, Connacht 34; Dragons 31; Cardiff 28; Treviso 24; Zebre 20 (*una in meno). 28 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 PALLAVOLO VERSO GARA-3 DI SEMIFINALE GOLF IL MASTERS Atanasijevic: «Perugia l’orgoglio della gente» Il bomber migliore del campionato: «Non mi aspettavo che andasse così bene, ma a Piacenza possiamo fare di più...» attenzione». VALERIA BENEDETTI E’ giovane, di bell’aspetto, con la faccia da bravo ragazzo, studia per diventare avvocato ed è fidanzato con Sara, che in Serbia è una cantante famosa. Quando è in campo, “tira giù lavatrici” (secondo il gergo pallavolistico) a danno degli avversari. Come se non bastasse a fine partita lo vedi passare una buona mezz’ora a firmare autografi e farsi fare foto letteralmente immerso tra i tifosi. Identikit di una star. Aleksandar Atanasijevic ha tutte le carte in regola per diventare un idolo del campionato. Intanto è sicuramente l’idolo dei tifosi di Perugia, tornati in massa a popolare il PalaEvangelisti, richiamati da una squadra guerriera e da una semifinale scudetto che li riporta indietro di una decina di anni. E “Magnum” (è il soprannome che gli ha dato il presidente Sirci, ne ha uno per ogni giocatore) è il suo leader. Prima vittoria con Piacenza. Che effetto fa? «Siamo felici perché non è stata una partita perfetta, anzi abbiamo fatto tanti errori, e nonostante questo l’abbiamo vinta davanti a un palazzetto pieno. Abbiamo dimostrato di potercela giocare. A Piacenza dovremo essere al 101% . È considerato l’erede di Miljkovic. Il numero 14 l’ha scelto per lui? «In parte sì. È un grande: è un onore essere paragonato a lui». «Molto meglio di quel che pensassi. Ho scelto l’Italia perché devi giocare al massimo ogni gara e così si cresce. Qui se ti rilassi troppo perdi anche con l’ultima in classifica». Il 2014 è anche l’anno del Mondiale proprio in Polonia. La Serbia, Bronzo europeo dove arriverà. Il presidente di Perugia Sirci consegna il Trofeo Gazzetta ad Atanasijevic ZANI «Il nostro obiettivo è entrare tra le prime 5, anche se sarà difficilissimo». stato il pubblico perugino. «Ne sono fiero. La gente vede che c’è una bella atmosfera e che siamo una squadra senza star ma che combatte. Anche per questo sono felice di tornare a giocare gara -4 qui» DOMANI GARA-3 Trauma Kovar (m.g.) Trauma distorsivo al ginocchio sinistro. Il responso degli esami effettuati da Kovar, infortunatosi a Modena. In base agli accertamenti si escludono lesioni. L’atleta, che ieri ha compiuto 25 anni, continua a essere monitorato, si teme uno stop di 10 giorni. Domani sabato, gara-3 PiacenzaPerugia con la serie 1-1. Dimostra sempre grande disponibilità per i tifosi. Anche per questo è popolare. «Non molto tempo fa facevo anche io così: chiedevo autografi e foto. So cosa si prova e non mi pesa fermarmi qualche minuto in più. Lo spettacolo che mettiamo in scena è per loro, è giusto mostrare un po’ di Ci sono state molte voci sul suo futuro intanto... «Sì ho letto: Giappone, Russia, Macerata. Perugia rimane la mia prima scelta. Appena finita la stagione ne parleremo. Ora mi devo concentrare. Intervista finita, sei già pronto per i saluti e lui ti blocca: «Ci tengo a ringraziare tutti i giornalisti che mi hanno votato per il Trofeo Gazzetta. È un grande premio. Hanno realizzato uno dei miei sogni». È anche educato, cosa volete di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA PLAYOFF FEMMINILI: QUARTI GARA-1 Piacenza facile travolge Urbino Un minimo di equilibrio esiste solo nella parte iniziale del primo set, poi diventa tutto scontato. Come era prevedibile; dalla sfida fra la regina Piacenza e l’ultima delle classificate ai playoff, con il pass agguantato solo all’ultima giornata, a rigor di logica non ci si poteva attendere un incontro tirato. E infatti al PalaBanca decide tutto la Rebecchi Nordmeccanica: sceglie quando rifiatare, il momento in cui partire al trotto e quando iniziare a galoppare. D’altronde Urbino è quasi sempre in difficoltà in attacco, con la sola Santini positiva nel primo set, mentre Ferretti può divertirsi su ogni pallone. Bosetti è la più prolifica nella prima frazione, Meijners nella seconda in cui Piacenza recupera anche una Van Hecke rimasta inchiodata sui blocchi. La differenza si vede nel terzo set, quando dopo tre ace consecutivi di Meijners il tabellone segna 14-2 con Urbino che non sa più cosa inventarsi. Micoli cerca risposte con Escobar per Kostic, ma è più che altro un tentativo di interrompere il ritmo delle padrone di casa. L’ultima emozione è l’ingresso del giovane libero Poggi per un solo scambio, ma dopo 68 minuti è già ora di pensare a gara-2. HA DETTO S Sulla Rice Era seduta a tavola vicino a me e mi sono dovuto alzare in piedi per fare un discorso: pare che sia piaciuto. Di golf ne sa moltissimo AD AUGUSTA Manassero a -1 «Ho sbagliato solo un drive» L’azzurro bene dopo il 1° giro «C’è da essere soddisfatti» Per lei è il primo anno di Italia dopo due in Polonia. Come si è trovato? La Sir Safety ha riconqui- MATTEO MARCHETTI PIACENZA d PIACENZA URBINO Novara in rimonta Modena al tappeto 3 0 NOVARA MODENA 3 1 (25-18, 25-13, 25-9) (19-25, 25-21, 25-21, 25-21) REBECCHI NORDMECCANICA PIACENZA: Leggeri 9, Van Hecke 11, Meijners 16, De Kruijf 11, Ferretti 1, Bosetti 14; Sansonna (L), Bramborova 1, Valeriano, Poggi (L). Ne: Manzano, Caracuta e Vindevoghel. All. Caprara IGOR GORGONZOLA NOVARA: Kim, Lombardo 9, Milos 7, Murphy 19, Rosso 24, Casillo 3; Paris (L), Mollers 4, Alberti, Manfredini, Tokarska 6. N.e.: Vanzurova. All.: Pedullà. ROBUR TIBONI URBINO: Leggs 2, Kostic 4, Negrini 10, Thibeault 3, Brcic 2, Santini 8; Carocci (L), Escobar 3, Giombetti, Zecchin. Ne: Casoli e Guidi. All. Micoli LIU JO MODENA: Perinelli 6, Ruseva 11, Fabris 11, Piccinini 17, Heyrman 6, Rondon 5; Petrachi (L), Paggi, Maruotti, Russeaux 2, Prandi, Andjelic. All.: Chiappafreddo. ARBITRI: Prati e Padoan ARBITRI: Gelati, Goitre. NOTE Spettatori 2400, incasso 13000. Durata set: 25’, 22’, 21’; totale 68’. Rebecchi Nordmeccanica: battute sbagliate 3, vincenti 6, muri 7, seconda linea 5, errori 8. Robur Tiboni Urbino: battute sbagliate 5, vincenti 0, muri 4, seconda linea 2, errori 18. NOTE: Spettatori 2000. Durata set.: 24’, 28’, 29’, 27’. totale: 108’. Igor Gorgonzola Novara: battute sbagliate 14, vincenti 2, muri 12, errori 25; Liu Jo Modena battute sbagliate 9 vincenti 0, muri 5, errori 19. SARA’ GIA’ MATCH BALL Domani Busto e Conegliano Domani di nuovo in campo i playoff donne, con due gare-2 dei quarti di finale, in cui Busto Arsizio e Conegliano hanno già il match ball per chiudere le serie e andare in semifinale. Domani sera, ore 20.30: Pomì Casalmaggiore-Imoco Conegliano (serie 0-1); Unendo Yamamay Busto ArsizioFoppapedretti Bergamo (serie 10, dir.Rai Sport 1). VALZER ALLENATORI Entra nel vivo il mercato, soprattutto quello degli allenatori: Andrea Gardini pare destinato a Ravenna (un ritorno, dopo 22 anni). Perugia, che deve sostituire Boban Kovac, nuovo c.t. dell’Iran, cerca Lollo Bernardi. Con l’operazione di trasferimento di Cuneo a Torino continua l’avvicinamento di Stoytchev, e Piazza va verso Trento. ANDREA CRIPPA NOVARA Impiega un set e mezzo per prendere confidenza con il clima dei play off, la matricola Novara, e Modena si illude dopo aver vinto (25-19) il primo set con autorità, trascinata da Fabris e Piccinini ma soprattutto da una spettacolare Rondon, incredibile in difesa. La squadra di Chiappafreddo, che sembra aver indovinato la mossa giusta rinunciando a Russeaux per dare più equilibrio alla squadra con Perinelli, comanda anche in avvio di secondo set (5-8, 9-12). La Igor infila il nono errore al servizio e sul 9-12 Pedullà cambia. Dalla panchina entrano la palleggiatrice Moellers e la centrale Tokarska, e Novara trova la chiave per accendere il suo motore. Sorpasso sul 1716 e allungo sino al 25-21. Nel terzo set Novara trova anche il servizio e la ricezione di Modena cala in modo verticale: 12-9, 18-13, prima del 25-21 firmato da Murphy e Milos. Nel quarto set è solo la Igor in campo, con la spia della riserva che sembra essersi accesa in casa Liu Jo: Rosso (24 punti con 4 muri punto) e Murphy non sbagliano più nulla e Novara vola sul 22-14, prima di chiudere ancora a 21. © RIPRODUZIONE RISERVATA S Su Woods Manca dal punto di vista dello spettacolo, perché lui è spesso lo show. Non credo se ci fosse stato, sarebbe stato il favorito assoluto. S Il lutto Ho voluto ricordare l’amica giornalista Maria Pia Gennaro mettendo un segno di lutto sul mio cappellino Matteo Manassero, 20 anni, 4 successi European AP DAL NOSTRO INVIATO MASSIMO LOPES PEGNA AUGUSTA (Usa) Ha il passo del calciatore, Matteo Manassero: è un complimento. «Asciutto e con i muscoli al punto giusto», come ti spiega orgoglioso il suo preparatore atletico, il monzese Massimo Messina. E, lungo i fairway del primo giro, aggiunge: «Rispetto a un anno fa è cambiato tanto, basta vederlo: ci abbiamo dato sotto in palestra». Perché ormai, il successo nel golf si realizza anche con la quantità di pesi che sollevi. Alberto Binaghi, suo allenatore e della Nazionale, si sta occupando del resto: negli ultimi mesi, dello swing. Spiega: «Stiamo lavorando per migliorare l’angolo di attacco. Insomma, alziamo la traiettoria della palla e allunghiamo il colpo. Fondamentale, da quando hanno aumentato i metri del percorso qui ad Augusta». Felice Il lavoro paga e il ragazzino che nel 2010 qui diventò il più giovane a partecipare e passare il taglio (16 anni 11 mesi e 22 giorni) parte molto bene: -1 (71), con quattro birdie (due alla 2 e alla 3) e tre bogey. Raggiante dice: «Oggi ho disputato un buon round di golf, nonostante la fiducia nel gioco fosse un po’ calata dopo il taglio a Houston. Però sono lezioni che servono, perché hai la possibilità di lavorare sugli errori. Per esempio, ho “draivato” molto bene e dei tre bogeys totali avrei potuto evitarne almeno due. Il putt alla 14 era abbastanza vicino e lo potevo mettere». Si rimprovera certi dettagli con un sorriso, ma omette di esaltare il colpo di giornata che gli riesce alla 9: un putt alla Tiger, che imbuca in discesa da una decina di metri. «Altissima difficoltà», commenta felice suo papà Roberto, che lo segue insieme alla mamma Francesca, al presidente federale Franco Chimenti e il segretario Stefano Manca. E’ il birdie numero due e per qualche minuto l’azzurro si affaccia nelle parti nobili del tabellone, dove, poi, in cima si isseranno a turno i suoi compagni di passeggiata, lo spagnolo Miguel Jimenez e l’americano Bill Haas. E’ il suo terzo Masters (36° al debutto nel 2010, tagliato l’anno scorso) e su un primo giro così avrebbe messo la firma: «Ho sbagliato poco, un solo drive: ad Augusta c’è da essere soddisfatti. Ma nei prossimi giorni il campo s’indurirà e allora bisognerà rimboccarsi le maniche». © RIPRODUZIONE RISERVATA laCuriosità Stadler: padre e figlio in campo Al Masters, mai prima di ieri padre e figlio avevano giocato nella stessa edizione. Ecco a voi, gli Stadler: Craig, 60 anni (a destra), è il papà, che ad Augusta ha vinto nel 1982 e partecipato 37 volte. Kevin, 24 ha debuttato ad Augusta con 70 (-2), battendo papà (82 +10) EPA VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 29 IL CASO LA CRISI INTERNAZIONALE Idea Bubka: quattro eroi per l’Ucraina Il mito dell’asta in pista con Borzov, Vitali Klitschko e Shevchenko: «Lo sport deve unire il Paese» 4 GIANNI MERLO ANTALYA (Turchia) I DUBBI DEL CIO S I ritardi di Rio 2016 Bach resta ottimista Il mondo dello sport si è riunito ad Antalya per discutere dei suoi problemi e delle future iniziative a SportAccord. Dopo le riunioni dell’Esecutivo del Cio, il presidente Bach ha ammesso le serie criticità verso Rio 2016, ma non ha parlato di cartellino giallo e di studio di un piano B. Sarà solo più pressante il suo emissario a Rio, Gilbert Felli. Se le federazioni internazionali avevano messo il croce la delegazione brasiliana. Bach preferisce essere moderatamente ottimista Sergei Bubka, 50 anni, è presidente del comitato olimpico ucraino. In 20 anni nell’asta per Urss e Ucraina ha firmato 35 record del mondo. Il suo 6.15 è stato superato per la prima volta il 15 febbraio dal francese Lavillenie (6.16) EPA Le vicende dell’Ucraina sono tragiche e questo malessere è affiorato anche ad Antalya, dove il mondo dello sport si è dato appuntamento per SportAccord. Molti hanno studiato incuriositi il linguaggio del corpo di Sergei Bubka, ex zar delle aste, presidente del comitato olimpico ucraino, membro dell’Esecutivo del Cio e vicepresidente della federazione atletica mondiale. Si era candidato nel settembre scorso per la presidenza del Cio, ma aveva raccolta una miseria di voti: 8. Adesso che si trova immerso nel dramma politico Bubka vede per la prima volta quattro campioni che potrebbero avere un ruolo importante nella vita del loro Paese: lui, Vitali Klitschko, Andriy Shevchenko, Valeri Borzov. Però l’ex saltatore con l’asta si trova fra l’incudine e il martello, perché è nativo di Donetsk, la città dell’est, filorussa e ha collaborato col deposto governo. Qui ad Antalya ha cercato di nascondere il suo dramma personale, perché rischia di perdere tutto quello che gli è più caro nello sport. Quando gli abbiamo chiesto come va, ha risposto «bene», ma il suo sguardo era velato dalla commozione, ha cercato un pallido sorriso, ma quel «bene» era pure pallido, scialbo. Dove vive adesso? «A Kiev, come sempre, e non ho problemi. Non ho mai fatto parte di alcun partito. La mia vita è sempre stata dedicata allo sport e alla pace. Quello che sta succedendo è terribile. Mi fa male al cuore. Spero che non peggiori. Quello che vedo in televisione è agghiacciante. Io amo la mia terra». LE ORIGINI DAGLI ANGOLI DEL PAESE POLONIA Borzov Sambir La sua carica di presidente del Comitato olimpico ucraino è in bilico? «No, ho parlato con l’attuale Primo Ministro e mi ha detto che la nostra collaborazione continua. Anche durante i Giochi di Sochi la squadra ha continuato le gare. Gli atleti hanno capito che lo sport deve aiutare ad unire». ROMANIA È davvero tranquillo? «Sì, ho la coscienza a posto e adesso l’importante è non fare perdere a molti atleti la possibilità di avere una vita migliore. Io mi preoccupo per loro, non parlo di politica». Lo conosciamo da molti anni, ma non l’avevamo mai visto così teso, emotivamente provato. Bubka è l’unico dell’Est dell’Ucraina. Degli altri tre «occidentali» finora il più impegnato è stato Vitali Klitschko (ex campione mondiale dei massimi di pugilato insieme al fratello Wladimir), uno dei leader della protesta in piazza Maidan, che continua ad avere un Dvirkivseyna KIEV Shevchenko Luhansk UCRAINA MOLDAVIA Bubka Vitali Klitschko Donetsk Belovodskoye KIRGHIZISTAN nato cresciuto Mar Nero RCS Ha parlato con Klitschko? «Siamo amici, ma non ci vediamo da qualche tempo» RUSSIA BIELORUSSIA LA CANDIDATURA Giochi invernali Lviv incontra il Cio per il 2022 Il comitato che ha proposto Lviv come sede dei Giochi invernali 2022 incontrerà «il prima possibile» il Cio per capire se la candidatura della città ucraina sia sostenibile, vista l’attuale situazione politica. Intanto nel 2015 Bubka dovrà affrontare Sebastian Coe per la presidenza Iaaf. Ieri il Lord ha di fatto ufficializzato la propria candidatura: «Perché non dovrei volere quel ruolo?» ha detto. ruolo di primissimo piano nel rinnovamento. Prima aveva accarezzato l’idea di candidarsi alla presidenza del Paese, successivamente ha scelto di entrare nella squadra di Petro Poroshenko, uomo pro-Nato. Andriy Shevchenko si è lanciato il politica nel 2012, ma il suo partito, Ucraina-Avanti!, non è entrato in Parlamento. Però quest’anno ha sostenuto la liberazione di Yulia Tymoshenko e quindi nelle prossime elezioni potrebbe avere più fortuna. Stanno risalendo anche le quotazioni di Valery Borzov, grande sprinter degli anni 70 originario dell’Ucraina occidentale, quella più vicina alla Polonia. Lui e Bubka non sono mai stati amici. © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE ISCRIZIONI SPECIALE L’EVENTO Parco del Valentino: restano 2000 posti Sul sito thecolorrun.it sono aperte solo le iscrizioni per la tappa di Torino. Gli iscritti sono già 5500, si punta agli 8000. Trieste è sold out a 5650 partecipanti, ma si sta cercando un luogo più capiente per farci stare altre 2000 persone. A breve apriranno le iscrizioni per Roma (Foro Italico?), entro maggio quelle per Marina di Pietrasanta e Rimini, dove si punta ai 5000 partecipanti, a giugno apre Milano. L’iscrizione costa 3 per i partecipanti da 0 a 8 anni e 11,99 dai 9 ai 13. Adulti: i primi 1000 a iscriversi individualmente in ogni tappa pagano 17,99 , gli altri 22,99; come team (almeno 4 persone), i primi 1000 pagano 14,99, gli altri 19,99. 4 Color run: go! LE DATE I LUOGHI S Queste le date del «Color Tour 2014». Aggiornamenti sul sito thecolorrun.it 10 maggio Torino Parco del Valentino 24 maggio Trieste Luogo ancora da fissare Giugno Roma Data e luogo ancora da fissare Colore colore e colore, rosa rosa e rosa: un flash della Color run 2013 a Milano Marittima, in alto la folla di San Siro e la home del sito della corsa LAPRESSE Torna la corsa più ...allegra del mondo Sei tappe per divertirsi: il via a Torino il 10 maggio chiusura a Milano il 6 settembre. Attesi in 50mila SIMONE BATTAGGIA MILANO Il format è stato importato nel 2013 dagli Stati Uniti e, come ha ricordato ieri il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, all’inizio dava l’impressione di «un’americanata» poco adatta al pubblico italiano. È bastato un anno per capire quanto l’idea potesse attecchire. «Color Run» è esplosa nell’estate 2013 e si ripresenta quest’anno con un programma raddoppiato e l’obbiettivo, ambizioso ma raggiungibile, di passare da 20.000 a 50.000 iscritti. Ieri in Gazzetta il vicedirettore Gianni Valenti, Fabio Napoli del marketing, Paolo Bellino dg Rcs Sport e Andrea Trabuio di eventi Rcs Sport BOZZANI nare magari a un tutù, a una parrucca o al più strano paio di occhiali che ci si riesca a procurare. Ci si riscalda a suon di musica e poi si parte scaglionati, a ondate di 300-400 persone. Lungo il percorso, a ogni chilometro, si passa in mezzo a un gruppo di strani personaggi Ondate di colore L’idea è sem- plice: si corre — o si passeggia — per cinque chilometri, senza ambizioni di tempo o di classifica. L’aspetto agonistico non esiste. Alla partenza si riceve una maglietta bianca, da abbi- con un flacone di polvere colorante in mano, intenzionati a «sporcare» più gente possibile. Sono i membri delle Onlus locali, che gestiscono queste «forche caudine» e, in cambio del servizio, chiedono ai partecipanti qualche donazione per finanziare le loro attività. Al- 9fcc\kk`ef [\ccX e\m\ M8CC< ;Ê8FJK8 8EK8>EF; 9ILJJFE :<IM@E@8 :?8DGFCL: :?8DGF:?<I :F>E< :FLID8P<LI >I<JJFE<P C8 KI@E@KÞ >I<JJFE<P JK%A<8E C8 K?L@C< G@C8 KFI>EFE G@<DFEK< 8C8>E8 M8CJ<J@8 98I;FE<::?@8 9@<CDFEK< C@DFE< CLI@J@8 DFE;FC<Ê JB@ GFEK<:?@8E8C< J8E ;FD<E@:F ;@ M8IQF J% >@8:FDF ;@ IF9LI<EK eg&eg eg&eg ,'&)0, +'&(,' eg&eg eg&eg +,&(.' (''&)'' eg&eg +'&)(' /'&(,' eg&eg eg&+ eg&+ )'&)' ('&(' eg&. eg&+ )'&)' ((&(( eg&+ *)&*/ (*&(, eg&- eg eg ()' )eg eg *) ** eg (*/ ,0 eg eg&eg eg&/ (''&),' '&(,' (*'&*'' +'&-' ,'&+'' eg&eg eg&)'&).' /&/ '&),' *&(/ KI<EK@EF 8C98 $ :@8DG8: 8CG< :<ID@J 8E;8CF $ =% G8>8E<CC8 2 agosto Rimini Luogo ancora da fissare 6 settembre Milano Zona stadio di San Siro Effetto passaparola Le tappe previste sono sei, tutte di sabato. Per le prime due, a Torino il 10 maggio e a Trieste il 24, si sono già iscritte più di 5500 persone, nonostante l’evento non sia stato ancora pubblicizzato. Per quella di chiusura, il 6 settembre in zona San Siro a Milano, si punta a passare dagli 11.000 del 2013 a quota 15.000. A Roma la data non è stata ancora fissata (sarà comunque a giugno), ma si è alla caccia di un luogo abbastanza ampio da contenere tutte le persone che si vogliono iscrivere. Effetto del passaparola scatenato dai partecipanti dell’anno scorso. Che ora sono pronti a una nuova battaglia di colori, senza alcuna preoccupazione di arrivare primi o ultimi. Valentina appende per una volta i pattini e si prenota per Milano MILANO Valentina Marchei è un monumento alla passione e alla determinazione per il proprio sport. Quella di Sochi è stata la sua prima Olimpiade, conquistata a 27 anni dopo un cammino lunghissimo, segnato da cadute e delusioni, come l’estromissione a Vancouver 2010. Ha conquistato un 11° posto nell’individuale e un quarto posto nella gara a squadre del pattinaggio di figura, frutto di anni di applicazione e sudore. Se Carolina Kostner è il talento, Valentina Marchei è la forza di volontà. Figlia di Marco, maratoneta azzurro ai Giochi di Mosca e di Los Angeles, Valentina ha la corsa nel sangue. Ma sa benissimo quanto sia importante, nello sport, il fattore divertimento. «Tanti genitori mi scrivono parlando dei “sacrifici” da imporre ai loro figli per farli emergere, ma un bambino di 7-8 anni, davanti ai “sacrifici”, si spaventa. La Color Run mi sembra un bel modo per avvicinarsi all’attività sportiva». Strappata all’atletica L’anno scorso il padre Marco partecipò alla tappa Color Run di Marina di Pietrasanta. Quest’anno ci proverà anche Valentina: vive e si allena tra la sua Milano e Detroit, ma almeno in un’occasione vuole provarci. «Punto alla tappa di Milano — spiega —, anche se già quella di Torino mi invoglia. Cinque chilometri sono giusti per una pattinatrice come me, di più sarebbero troppi. Mio padre dice che sono un talento strappato all’atletica, ma il fatto è che è geloso». Valentina parla con ironia: il ruolo avuto dai genitori nella sua formazione sportiva è stato fondamentale. «La mia passione è cresciuta in modo autonomo — spiega —, i miei non erano i classici genitori del pattinaggio. Ciò a cui mio padre teneva era che non sprecassi la mia passione, il mio talento. Da piccola facevo pattinaggio di velocità su rotelle in estate, a San Benedetto del Tronto, e ginnastica durante l’inverno. Quando la mia allenatrice se ne andò, provai il pattinaggio su ghiaccio e quando vidi che non avevo bisogno di appoggiarmi alla balaustra, capii che mi piaceva. Eravamo due bambine con lo stesso nome, l’istruttore ci chiamava “Valentina uno” e “Valentina due”. Io volevo essere Valentina uno». L’orgoglio forgia la passione, la passione forgia lo spirito di sacrificio, lo spirito di sacrificio porta i più determinati alle Olimpiadi. Ma per capire che muoversi è bello, i bambini possono iniziare anche con una Color Run si.ba. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ;Xk` e\m\ [` '&(,' (''&)'' (''&(/' (/'&*+' (,'&*'' (*'&)'' (),&)/, (,'&+'' eg&eg -'&,,' eg&eg (*'&)'' ,'&(/' /'&)'' .0 (' 0' (' *' 26 luglio Marina di Pietrasanta Luogo ancora da fissare La Marchei c’è «Per cinque km posso farcela» nnn%jb``e]f%`k Jgfejfi\[ Yp CFD98I;@8 8GI@:8 9F99@F M8CKFIK8 9FID@F :?@<J8$M8CD8C<E:F :FC<I< =FGGFCF $ :8IFE8 C@M@>EF D8;<J@DF DFEK<:8DG@FE< GFEK< ;@ C<>EF D8E@M8 JB@ '&)'' *&+ 0 J8E J@DFE< ,'&('' )*&)* ('' J8EK8 :8K<I@E8 )''&)/' /&/ - K<DL (,&(, *&/ ))&)0 ,&, -&. l’arrivo, invece di una medaglia, si riceve un sacchetto di colore per completare l’opera. Si fatica poco, si socializza molto e alla fine si balla nella festa di chiusura, con gli ultimi «color blast» a spruzzare quintali di giallo, rosso, verde e blu, casomai alcuni avessero ancora le t-shirt immacolate. In America, i partecipanti «seriali» le collezionano. «Sono ore di evasione pura — racconta Fabio Napoli, responsabile marketing della Gazzetta —. E i bambini diventano matti. Bisogna assolutamente tenerli lontani dai flaconi del colore...». L’OSPITE ILLUSTRE ('&(/ ('&(' ()&(+ 0&0 -&0 0&(' *(&*( ()&() eg&(( )/&*' eg&/ .&. ('&(' +&+ eg :8DG@K<CCF&D8QQ@E )*, +* ), ). )' ((, -' eg 0, eg (, *, (' :8E8Q<@ $ 9<CM<;<I< =FC>8I@8 =FC>8I@;8 $ D8I@CC<M8 >?@8::@8@F GI<J<E8 C8M8IFE<$I@M<KK8 D8;FEE8 ;@ :8DG@>C@F DF<E8 $ 8CG< CLJ@8 DFEK< 9FE;FE< G8DG<8>F$GI<;8QQF$F9% G8E8IFKK8 )'') KFE8C< G8JJF IFCC< J% G<CC<>I@EF$=8C:8;< G<AF G@EQFCF GFQQ8$8CF:?$9L==8LI< J% D8IK@EF ;@ :8JKIFQQ8 M@>F$G<I8$:@8DG<;@< eg 8CKF 8;@>< )* 8CG< ;@ J@LJ@ (* 8CK8 98;@8 8CK8 GLJK<I@8 9<CG@8EF :8I<QQ8 :FIEF ;<C I<EFE =LE@M@< JG<@B9F;<E >@KJ:?9<I> $ D8I8EQ8 BC8LJ9<I> C8;LIEJ D<I8EF )''' F9<I<>><E GC8E $ M8C G8JJ@I@8 GC8E ;< :FIFE<J GCFJ< $ 9I<JJ8EFE< I8:@E<J J8E M@>@C@F JFC;8 KI8=F@ M8C ;LCK@DF M8C >8I;<E8 M8C J<E8C<J M8CC<CLE>8 eg&eg eg&)* eg N8KC<J eg&eg eg&eg eg&eg +'&)(' ,,'&-'' eg&eg (-'&)-, eg&eg *'&(,' )'&).' eg&eg -'&,,' (0'&+)' eg&eg eg&eg eg&eg eg&eg (+'&)/' eg&eg eg&(' eg&(* eg&)) )*&)*&+ eg&(, (.&)' eg&/ (&, (-&(/ eg&+ )/&*' -&eg&(0 eg&. eg&(* eg&/ +&)* eg&. eg eg eg ,. * eg +( eg , *. eg 0, (, eg eg eg eg (* eg eg&eg eg&,* eg *'&(+' *'&/' eg&eg eg&eg ,&(+' ,&('' ,'&)'' eg&eg eg&eg )'&).' 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Il campione paralimpico ha ripetuto di essersi svegliato e di essere andato a prendere i ventilatori in balcone e di non essersi accorto che la fidanzata era andata in bagno perché nella stanza era «molto scuro». «Non eri neanche a due metri di distanza e non hai visto e sentito niente?» - ha chiesto Nel a Pistorius con tono incredulo. «Ero impegnato a prendere i ventilatori, davo la schiena al letto ed era buio pesto. Non so quando si sia alzata» - ha risposto Blade Runner. Commentando alcune foto della sua camera, Pistorius, ha, poi, portato avanti la teoria secondo cui, alcuni oggetti, TENNIS A KATOWICE: PERDE 6-4 6-3 sarebbero stati spostati nelle ore successive all’omicidio. «Chi è stato a muovere le cose? Forse la polizia? Si tratta di una cospirazione?» - ha domandato Nel sarcasticamente a Pistorius. «Non lo so, ma alcuni oggetti sono stati mossi» ha replicato il campione. «Tutto era come è stato trovato» ha incalzato il p.m. «tutto come quando avete litigato e lei è scappata dalla stanza gridando per poi chiudersi in bagno». Reeva aveva paura? L’ennesima stoccata di Nel, il cui obiettivo è mostrare al giudice che Reeva è stata uccisa intenzionalmente da Pistorius dopo una discussione. Per questo motivo, il pubblico ministero, si è soffermato a lungo sul messaggio inviato da Reeva a Blade Runner in cui era scritto «a volte mi fai paura». «Perché avrebbe dovuto avere paura?» - ha chiesto Nel a Pistorius. «Di essere ferita dalle mie reazioni dato che provava sentimenti nei miei confronti. Non la trattavo male, Reeva non sarebbe mai stata con me se si fosse sentita trattata male. Non ho mai urlato contro di lei» - ha replicato. Poi il p.m. ha iniziato a calcare la mano sulla passione per le armi di Pistorius, interrogandolo sull’episodio in cui, il 27enne sudafricano, esplose un colpo sotto il tavolo IPPICA TROTTO (m.c.) Riflettori puntati sullo storico derby tra Nettuno 2 e Nettuno nel secondo turno di Ibl. La «città del baseball» che durante l’inverno ha corso il rischio di perdere la massima serie ha addirittura raddoppiato, grazie al ripescaggio dei giovani del presidente Della Millia al posto del Mastiff. Il manager Trinci si affida al cubano Gonzalez e a Pizziconi per fermare i più esperti cugini (che hanno inserito nel roster Florian) e per dare un seguito alla vittoria di Parma. Oggi (2° turno, ore 20.30) - Girone A: Bologna-Padova; Godo-San Marino. Girone B: Nettuno2-Nettuno; Parma-Rimini. Domani (ore 20.30): a campi invertiti. BOXE SARRITZU-YANCHI PER L’EUROPEO MOSCA Oscar Pistorius, 27 anni, ha ucciso la fidanzata il 14 febbraio 2013 ANSA di un ristorante di Johannesburg. «Ho sparato, ma non ho premuto il grilletto. Mentre stavo controllando se c’era la sicura è partito il colpo» - ha spiegato Pistorius. «Menti. Esperti hanno dimostrato che quell’arma non spara se il grilletto non viene premuto. Non ti prendi mai le responsabilità» - lo ha accusato Nel. «Sei un egocentrico, interessato solo a te stesso» lo ha attaccato ancora il p.m. «perché hai chiesto scusa alla famiglia di Reeva in aula e non in forma privata? Per farti vedere agli occhi del mondo? Ti senti meglio adesso?». «Non ho mai avuto la possibilità di parlargli HOCKEY GHIACCIO privatamente» - ha risposto quasi in lacrime Blade Runner - «non penso mi volessero vedere». Quasi una risposta indiretta a June Steenkamp, la madre di Reeva, che, in un’intervista al Daily Mirror, ha detto «deve vedermi in tribunale, deve sentire i miei occhi che lo inchiodano». «Non so se dice la verità, ma la mia presenza lo innervosisce» ha proseguito la madre della modella sudafricana «non mi interessa se prende 25 anni o lo lasciano libero, rivoglio indietro mia figlia, ma questo non può accadere. Non cerco vendetta, voglio la verità». © RIPRODUZIONE RISERVATA RITMICA FINALE EBEL, GARA-4 (r.g.) Presentata al Dixieland Caffè di Milano la sfida europea mosca tra Sarritzu (24-6-5) e Yanchi (Bie. 22-3-2) e il rientro di Giacobbe Fragomeni (31-4-2), designato sfidante al titolo continentale massimi leggeri. La riunione (OPI2000) si terrà al Centro Molinello di Mazzo di Rho (Mi) il 26 aprile e comprende altri tre incontri con Sinacore, Paraschiveanu e Moruzzi, pugili molto promettenti. Diretta dalle 22.30 su Raisport 1, dei due match principali. RINVIO (r.g.) L’organizzatore Frank Warren ha ottenuto dal’Ebu, il rinvio della sfida europea medi tra Billy Saunders (19) ed Emy Blandamura (22), titolo vacante, al 26 luglio a Manchester (Ing), imperniata sull’europeo massimi tra gli inglesi Dereck Chisora (20-4) e Tyson Fury (22). ZAMORA RINVIATO (r.g.) Rinviata dal 18 al 25 aprile, sempre a Solofra (Av), la difesa di Brunet Zamora (25-1-2), campione Ue leggeri, contro il polacco Gyorgy Mizsei (18-9), per esigenze tv. TORNEI AZZURRI (i.m.) L’Italia élite partecipa con sei pugili al 33° torneo Gee Bee di Helsinki (Fin) da oggi a domenica: 56 Di Savino, 60 Vangeli, 64 Morello, 75 Munno, 81 Fiori, +91 Rossano. Domani a Villerupt (Fra) terza sfida Italia-Francia. Azzurri: 49 Cappai, 52 D’Andrea, 56 Bagatin, 60 Cosenza, 64 Caserio, 69 Di Russo, 75 Perugino, 81 Scardina, 91 Soggia, +91 Vianello. CANOTTAGGIO IL D’ALOJA A PIEDILUCO (g.l.g.) Con le prime eliminatorie nel pomeriggio, inizia il 28° memorial Paolo d’Aloja. In acqua sul lago di Piediluco equipaggi di 30 Paesi. Tra le barche più attese il doppio pesi leggeri femminile campione del Mondo 2013, Elisabetta Sancassani e Laura Milani e il doppio senior, bronzo ai Mondiali 2013, reduce dalla prima prova di Coppa del Mondo di Sydney dove è stato terzo alle spalle dei lituani Mascinskas-Ritter, a loro volta in gara. Ci saranno nuove formazioni pesi leggeri, con il ritorno di Marcello Miani e quelle senior con il quattro di coppia, l’otto e, parzialmente, del quattro senza. Resta invariato il due senza azzurro di Matteo Castaldo e Marco Di Costanzo. Oggi. Ore 15.30: qualificazioni. Domani. Ore 8.30-12.30: finali (diretta RaiSport 1, ore 8.55-11). Ore 15.30: qualificazioni. Domenica. Ore 8.40-12.30: finali (diretta RaiSport 1, ore 9-11). HOCKEY GHIACCIO Sprazzi Schiavone Il driver francese In 7200 al Palaonda ma non basta Jean Michel Bazire per il match-point per la Radwanska a 5000 vittorie n. 2 del Bolzano Sprazzi di vera Schiavone, dopo un lungo periodo buio. Nel 2° turno di Katowice (Pol, 170.000, cem. indoor), la regina del Roland Garros 2010, oggi n° 48 del mondo, a 33 anni, si merita applausi della m. 3 e beniamina di casa, Agnieszka Radwanska e dal pubblico per la partita tutta offensiva, e una fuga sul 4-2 iniziale. Che la favorita ha cancellato, cambiando ritmo. Oggi quarti con Camila Giorgi (n. 69)Peer (Isr, 90), inedito. Secondo turno: A. Radwanska (Pol) b. SCHIAVONE 6-4 6-3; Cornet (Fra) b. Kucova (Slk) 6-3 4-6 6-3; Rybarikova (Slk) b. Soler (Spa) 6-2 6-0; Meusburger (Aut) b. Lucic (Cro) 6-2 6-3; primo t.: Lucic b. Jaksic (Ser) 6-3 6-4. PER TERRAIOLI A Casablanca (Mar, 426.000, terra), 2° turno: Garcia-Lopez (Spa) b. Berlocq (Arg) 6-2 7-5; Carballes (Spa) b. Sousa (Por) 6-7(7) 7-6(5) 6-2; Kuznetsov (Rus) b. Vesely (Cec) 6-2 3-1, rit.; Paire (Fra) b. Montanes (Spa) 6-4 5-7 6-4; Carreno (Spa) b. Nedovyesov (Kaz) 3-6 6-1 7-6(3). COLPO BROWN Primo successo di Dustin Brown (Ger, n. 101 del mondo) contro un top ten, Isner (Usa, 9): c’è riuscito per 6-4 6-7(7) 7-6(4) a Houston (Usa, 400.000). Ieri sulla pista provinciale di Le Mans il 43enne top driver francese di trotto Jean Michel Bazire (foto), uno dei migliori a livello mondiale, con due vittorie ha tagliato e superato il significativo traguardo delle 5.000 vittorie in carriera (vincite in premi dei suoi cavalli vicine ai 125 milioni), la prima delle quali conquistata nel 1984. Malgrado frequenti problemi di salute (nel 2012 un ematoma cerebrale) Bazire non si è mai arreso e continua ad aggiungere tasselli alla sua straordinaria carriera. Nel meeting parigino da poco concluso, ha sfiorato la terza vittoria con Up and Quick (fulminato da Maharajah) nell’Amérique già conquistato nel 1999 (Moni Maker) e nel 2004 (Kesako Phedo). Bazire ha vinto 66 gruppi 1, e tra i più importanti ci sono anche quelli ottenuti in sulky all’italiano Exploit Caf: Lotteria nel 2007, France e ed Elitlopp nel 2008. I 5.000 traguardi in carriera sono comunque lontani dai numeri accumulati dai grandi divoratori di traguardo. Il primatista mondiale è il tedesco Heinz Wewering che ha superato le 17.000 vittorie, mentre oltre quota 16.000 è il primatista nordamericano Dave Palone. Secondo match-point Bolzano e questa volta in casa, di fronte ai 7200 spettatori indemoniati di un Palaonda nuovamente esaurito. Primo ingaggio alle 19.30: e l’entusiasmo sarà alle stelle. Anche se tra i tifosi e la società, negli ultimi giorni, c’è stata polemica: i prezzi dei biglietti per gara-4 sono saliti alle stelle. I biancorossi (nella foto Marco Insam), dopo il k.o. di martedì a Salisburgo (7-2), con quattro gol subiti in tre minuti e mezzo della seconda metà dell’ultimo periodo, conducono 2-1 la serie di finale al meglio delle 5. «Eravamo un po’ stanchi e il nostro power-play ha funzionato male» sostiene Kim Strömberg, attaccante della prima linea. Il Bolzano, dovesse fallire nuovamente, avrebbe un’altra opportunità domenica in Austria, con gara-5. Ma è chiaro che la grande occasione è oggi. In sette stagioni di apertura a formazioni di altri Paesi europei, il titolo è andato comunque solo a club austriaci e ben quattro volte proprio al Salisburgo, uno squadrone. Per questo l’impresa resta difficilissima. Ricordando, tra l’altro, che i Red Bulls, già nei quarti contro il Dornbirn, si sono trovati sotto 2-0 e poi si sono imposti 4-2... Tutto (o quasi) in sessanta minuti. SCHERMA STORICO DERBY A NETTUNO DA OGGI A DOMENICA Farfalle a Pesaro per la Coppa senza la Russia (cam.ca.) Per il sesto anno consecutivo l’Adriatic Arena di Pesaro ospita da oggi a domenica l’unica tappa italiana della Coppa del Mondo di ritmica. In pedana le Farfalle azzurre Camilla Bini, Sofia Lodi, Marta Pagnini, (nella foto) Camilla Patriarca, Andreea Stefanescu, Valeria Schiavi oltre alle individualiste Veronica Bertolini e Alessia Russo. «Ora non c’è la Russia - spiega la c.t. Emanuela Maccarani —e il primo scoglio sarà la Bielorussia. Potranno darci del filo da torcere anche Giappone, Israele e Ucraina». La squadra gareggia sul programma olimpico (10 clavette, 3 palle e 2 nastri). All’evento è prevista anche la partecipazione del presidente del Coni Malagò. In tv: oggi dir. Rai Sport 2 dalle ore 18:45. ITALDONNE OK (m.l.) Continua il percorso netto dell’Italia nel girone A del Mondiale donne di Seconda Divisione ad Asiago (Vi). Ieri le azzurre hanno battuto 5-0 la Nuova Zelanda. Oggi riposo. Classifica: Italia 12; Gran Bretagna 9; Polonia 7; Sud Corea 4; Australia 3; Nuova Zelanda 1. RECORD DETROIT I Detroit Red Wings si sono qualificati per la 23a stagione consecutiva ai playoff Nhl, allungando così la serie più lunga di tutti gli sport professionistici nordamericani relativa alle squadre ammesse alla post-season. HOCKEY PISTA FOLLONICA CONDANNATA (m.nan.) Due punti di penalizzazione e 2000 euro di multa al Follonica per il mancato adempimento degli obblighi derivanti dal lodo arbitrale del 3 luglio con l’ora c.t. e allenatore del Cgc Viareggio, Massimo Mariotti. In classifica il Follonica (ricorso alla Caf) scende a 39 punti, ma resta al 6° posto. MONDIALI GIOVANI Curatoli show Sciabola: primo oro a squadre Impresa storica per la sciabola azzurra under 20 ai Mondiali di Plovdiv (Bul): Luca Curatoli, Leonardo Affede, Francesco D’Armiento e Francesco Bonsanto hanno battuto in finale la Russia e regalato il 1° titolo mondiale della specialità all’Italia. Curatoli, già oro individuale, ha rimontato da 38-40 a 45-41 nell’ultimo assalto. Bronzo per le fiorettiste: Mancini, Palumbo, Cipressa e Biagiotti, battute dagli Usa in semifinale, hanno piegato la Cina 45-32 per il 3° posto. HAGINO RECORD (al.f.) Kosuke Hagino abbassa il primato asiatico dei 400 misti a 4’07”88 (1° t. 2014) ai campionati giapponesi di Tokyo. Uomini: 100 sl Shioura 48”69; 100 ra Koseki 1’00”07. Donne: 100 ra Watanabe 1’06”96. BELMONTE BIS (pe.m.) Nella 1a giornata degli open spagnoli a Palma di Maiorca doppietta di Mireia Belmonte (800 sl e 200 fa). Uomini. 200 fa Peralta 1’58”13. Donne: 800 sl-200 fa: Belmonte, 8’25”83-2’06”33; 100 ra: Vall 1’06”81 (r. n.). SFIDE VELOCI (al.f.) A Eindhoven (Ola) Sjoestroem batte Kromowidjojo nei 50 sl: 24”15 contro 24”35 (2° e 3° t. 2014). Uomini: 100 sl Verschuren 48”94; 50 fa Govorov (Ucr) 23”17 (3° t. 2014). Donne: 100 fa Sjoestroem (Sve) 57”01; 200 mx Heemskerk 2’10”21 (r.n.). CHE LE CLOS (al.f.) Ai Trials sudafricani di Durban, Le Clos vince 200 sl (1’48”43), 200 dorso (1’57”93) e 200 farfalla (1’54”56, 1° t. 2014). Roland Schoeman domina i 50 farfalla (23”11; s. 23”07, 1° t. 2014). OLIMPIADI PAKISTAN RISCHIA Il Cio dà un ultimatum al comitato olimpico pakistano: se entro luglio non metterà fine alle ingerenze politiche nel proprio operato, sarò sospeso e i propri atleti esclusi dalle rassegne a cinque cerchi. PALLAMANO ANTICIPO (an.gal.) Nell’anticipo del 5° turno dei playoff di A maschile, MeranoPressano 19-21. Girone A. Classifica: Pressano 18; Bolzano 16; Trieste 8; Merano 3. PALLANUOTO FINALI EUROLEGA DONNE CON ORIZZONTE E IMPERIA A Sabadell, in Spagna, scattano le Final Four di Eurolega donne con due squadre italiane. Oggi, con diretta su RaiSport 1, Sabadell-Orizzonte alle 19.30 e Vouliagmeni (Gre)-Mediterranea Imperia alle 21. Domani le finali. EURO CUP Nella finale di ritorno, i croati della Mladost battono 9-5 il Volgograd, ma il trofeo va ai russi che in gara-1 avevano vinto 11-5. PESI IPPICA IERI 15-8-3-7-11 8ª corsa - m 2060: 1 Osasco di Ruggi (R. Vecchione) 1.14.1; 2 Oregon Mik; 3 Papalione Cam; 4 Loreto de Santana; 5 Orpheus du Lac; Tot.: 1,51; 1,29, 5,82, 4,24 (38,11). Quinté: 8.126,13. Quarté: 1.960,64. Tris: 330,77. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Back Hunting (6), Alagos (5), Mister Vellucci (4), Ici la Cote (2), Golden Park (9) e Lettera (3). SI CORRE ANCHE Trotto: Padova (15.05) e Foggia (14.55). NUOTO AGNEL VOLA: 1’45”63 NEI 200 SL AI TRIALS FRANCESI (al.f.) Yannick Agnel domina i 200 sl ai Trials francesi di Chartres: 1’45”63. A Florent Manaudou lo sprint in 21”70. Uomini: 50 sl F. Manaudou 21”70; 50 do Lacourt 24”37 (1° t. 2014), Stravius 24”80; 200 sl Agnel 1’45”63. Donne: 100 sl Muffat 54”08, Bonnet 54”62; 800 sl Balmy 8’29”18; 100 ra Bonnet 1’09”25, Polit 1’09”25; 100 fa Muffat 58”54. OGGI BUTTIGLIERI Oggi, agli Europei di Tel Aviv, Roberta Buttiglieri (+75 kg, gruppo B) è l’ultima azzurra in gara. Ieri. Donne. 75 kg: 1. Valentin (Spa) 268 (121+147); 2. Karpunenko (Rus) 264 (121+143); 3. Mizdal (Pol) 230 (101+129). Oggi: 94 kg uomini (diretta Eurosport ore 18.30). TIRO A VOLO FOSSA A TUCSON Scattata ieri la Coppa del Mondo, con la fossa donne. Dopo la prima serie Deborah Gelisio a 23, Silvana Stanco a 21 e Federica Caporuscio a 18. Al comando con 24 Carole Cormenier (Fra) e Wu Cuicui (Cina). Nella notte le altre serie e la finale. Sempre ieri prima serie anche per gli uomini, con Valerio Grazioni tra i 5 «perfetti» a 25, Daniele Resca a 23 e Simone Prosperi a 21. VELA ROMAX2 (r.ra.) Con la vittoria di TWT di Marco Rodolfi conclusa ieri la 20a Roma X 2 regata d’altura di 530 miglia, Riva di Traiano-Lipari e ritorno. Nella categoria Roma x tutti si è imposta Cippa Lippa di Camucci, nella Roma X 1 Phantomas di Potestà. 32 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 LETTERE DITE LA VOSTRA Porto Franco INDIRIZZO Via Solferino, 28 20121 Milano Fax 02.62.82.79.17 Email: [email protected] A CURA DI FRANCO ARTURI Twitter: @arturifra Mou e la lezione dell’Atletico www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE esperta referenziata impiegata ufficio commerciale customer care with problem solving ordini offerte inglese francese windows mac offresi 331.12.23.422 ABILE impiegata tecnico-commerciale offresi part-time. 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Provate a paragonare la durezza con cui ha affrontato i catalani con le declinanti e rassegnate morbidità dei milanisti di qualche settimana fa. E piantiamola di raccontarci le favole. ATTICO nuovo adiacenze Risorgimento. Soggiorno-cottura, bicamere, biservizi, balcone. Termoautonomo. CE: B - IPE: 50,71 kWh/mqa. 02.88.08.31 cod. T03 www.filcasaimmobili.it BILOCALE nuovissimo Losanna. 195.000 euro. CE: B - IPE: 33,26 kWh/ mqa. 02.88.08.31 cod. B28 www.filcasaimmobili.it SOCIETÀ d'investimento internazionale acquista direttamente appartamenti e stabili in Milano. 02.46.27.03 TATA italiana, referenziata, esperienza ventennale neonati e bimbi, disponibile full-time, serale e notturno Milano/provincia. 333.98.33.381 ASSISTENTE anziani pulizie domestiche referenziata cerca lavoro in Milano e provincia massima serietà. Tel: 388.47.05.302 PARCO DELLE BASILICHE - ultimo piano trilocale elegantemente arredato. Terrazzo panoramico. Posto Auto. CE: G - IPE: 288,6 kWh/mqa. 02.88.08.31 cod. 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Provenzano Adriano. Tel: 02.40.44.143 Togliamo lo sport dalla scuola Sulla Gazzetta dell’altro giorno si parlava di potenziare la presenza dello sport nella scuola italiana e di far rientrare i fondi per la realizzazione di palestre e impianti sportivi nelle opere previste dal governo Renzi per l’edilizia scolastica. Purtroppo dalla mia esperienza personale penso che anche una tale soluzione non avrebbe alcun esito positivo, ma rischi di spreco di soldi. Sono un dirigente di una società di atletica leggera di Livorno e padre di due figlie che frequentano le scuole cittadine. Quest’anno a Livorno non sono stati organizzati i Giochi Sportivi Studenteschi per mancanza di fondi, salvo scoprire poi che questi fondi sono quelli necessari a coprire le spese per gli straordinari e le trasferte dei professori di educazione motoria. Con la mia società da oltre vent’anni organizziamo una manifestazione promozionale riservata alle scuole medie inferiori cittadine e quest’anno per ottenere una partecipazione significativa alla nostra manifestazione l’abbiamo organizzata in orario mattutino in modo che non fosse necessario pagare straordinari ai professori incaricati di seguire i ragazzi. In linea con quanto pensava l’attuale presidente del Consiglio, la mia proposta rivoluzionaria sarebbe quella di levare del tutto l’educazione fisica A CQUISTIAMO brillanti, gioielli firmati, orologi marche prestigiose, monete, argenteria. Il Cordusio 02.86.46.37.85 PUNTO D'ORO compriamo contanti, supervalutazione gioielli antichi, moderni, orologi, oro, diamanti. Sabotino 14 Milano. 02.58.30.40.26 VENDESI terreno destinazione edilizia sanitaria Italia cittá Lodi centro storico 16 km sud Milano.18.000 mq, 54.000 mc frazionabile. [email protected] 335.23.06.03 Acquistiamo BANCHE e multinazionali ricercano immobili in affitto o vendita a Milano. 02.67.17.05.43 SOCIETÀ Dopo la vittoria più che sofferta e abbastanza fortunosa a Genova del Milan, oggi tutti ad entusiasmarsi per «6 giornate» di Derby (tra cui quello vero) milanese alla conquista di un posticino in Europa, nella speranza di raddrizzare una stagione fallimentare e di impostare un futuro decoroso/decente. Ma qualcuno ha fatto i conti con l’«oste», ovvero con le altre 5 squadre in lizza che, tra parentesi, giocano pure meglio di entrambe le più blasonate contendenti, senza scomodare la Viola che è 5 punti? to, mentre Honda mi pare atleticamente fuori target per il nostro campionato, nonostante i discreti mezzi tecnici. • AUTOMOBILI LIGURIA 59.000 euro, 100 mt mare ultime suite arredate pronta consegna spiaggia vicina piscina beauty farm a chi acquista e paga entro 30 gg. Notaio gratis. CE: C - IPE: 84 kWh/mqa. 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VM18 MCI Una nuova vetrina: prima di tutto… prima di tutti! p sti. 348. 08.28.35 0 Temporary Shop Saldi Eventi Outlet Locali Ristoranti Viaggi Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: Bayern, parole di Guardiola, ha giocato male un’ora prima di sfondare; il Real ha rischiato di brutto; il Chelsea è passato per un pelo. Abbiamo l’abitudine di costruire grandi teorie su partite secche: poco più che chiacchiere in libertà. Il calcio diventa tendenza e verità se si può osservare attraverso molti episodi agonistici: da questo punto di vista il Barcellona conferma la sua lenta discesa fra gli umani, dopo aver caratterizzato una lunga epoca e scritto pagine di storia evolutiva di questo sport. Inutile dare la caccia ai fantasmi di Messi: è tutto il collettivo che si sta nobilmente spegnendo per motivi di consunzione fisiologica. La controverità che fa male al nostro calcio è la parabola dell’Atletico Madrid, una società Corsi Mostre Michele Lenzi Mourinho è come una hit sempreverde: prima o poi ti trovi a canticchiarla, a qualunque età. La melodia è un classico: è un fenomeno, non lo reggo. Di certo è un gran furbacchione, un agonista vero e molto for tunato, merito, quest’ultimo, che lui stesso si ascriverebbe senza vergogna. Il gioco delle sue squadre non è mai stato memorabile. E anche lui è soggetto al fato. L’ultimo turno di Champions ha messo in risalto soprattutto la casualità di molti risultati: il Credo che alla base della piccola rinascita del Milan non ci siano segreti particolari. Come spesso accade è bastato il semplice ritorno al buon senso. Seedorf è l’esempio più lampante. La squadra era “spremuta” non per colpa di Allegri, ma perché costretta in un 4-2-3-1 improvvisato e dispendioso e per il quale non ci sono gli interpreti adatti. Tornati al 4-4-2 e all’antico ma sano “primo non prenderle” si son fatti passi avanti. Stefano Vannucchi (Lucca) Spettacoli Il superamento del turno da parte del Chelsea ha amplificato i meriti di Mourinho da parte dei giornalisti: «grande rimonta»,«Supermotivatore», «Il migliore di tutti tempi» e così via. Si però... C’è sempre un però. Non sono anti-Mourinho ma i distinguo bisogna farli. Nei 3 anni di militanza al Real Madrid, Mourinho è stato eleminato dalla Champions con una sconfitta in casa dal Barcellona; poi ha perso ai rigori col Bayern (sempre al Bernabeu) e lo scorso anno è stato bastonato a Dortmund con un 4 a 1 che andava anche stretto ai tedeschi. Be’, credo che questi risultati siano anche il frutto delle sue scelte tattiche. Hai una squadra fortissima, ti può andare male un anno, non tre consecutivi. Milan, a che punto sei? per promuovere tutto ciò che ti rende Speciale! [email protected] TEMPO GRAN RARY SHOP DI OFFER TE Milano Affari! Dal 9 luglio abbiglia al 10 settembre mento uom abiti, jean o / donn a prezzi seria e accessor a scontatis i Vieni a trovarci simi! . in via Fran Tel. 02.11.12 ico, 6 .27.36 RISTORA NT dalla scuola e destinare i fondi per il pagamento degli stipendi dei professori da «rottamare» alle società sportive presenti sul territorio dove potrebbero trovare impiego gli insegnanti che avessero voglia di lavorare e di impegnarsi con i ragazzi. D’altra parte ormai da tempo la formazione delle nuove leve in ogni disciplina è delegata alle società sportive presenti sul territorio che con sempre maggiori difficoltà portano avanti l’attività sportiva dilettantistica giovanile. La mia proposta è volutamente provocatoria, ma a mio parere non è poi del tutto campata in aria. Attualmente l’attività sportiva nella scuola rasenta lo zero ed una scossa va in qualche modo data. Lucio Sangiacomo (Livorno) Capisco la carica provocatoria, ma la via giusta non è certo quella di privatizzare del tutto lo sport e di riconoscere la nostra inadeguatezza educativa una volta per sempre. Un secolo di ritardo, l’assenza della parola sport dalla Costituzione (vi figura fra le altre in quelle di Portogallo, Grecia, Russia, Ungheria, Croazia, Turchia, Spagna....), l’arretratezza specifica del mondo degli intellettuali e della politica non possono costituire condanne all’ergastolo culturale dello sport pubblico. Vietato arrendersi in questo campo: la salute, pubblica ed individuale, è un bene primario ed è strettamente legata all’educazione motoria ed alla pratica sportiva. Si deve tagliare qui e là per ripartire? Qualche decina di miliardi all’anno si ricaverebbero certamente dalla sanità se lo stile della nostra vita fosse maggiormente rivolto al moto. Nonostante le numerose sconfitte, caro amico, la lotta deve continuare. Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata obbligatoria: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0: € 4,00; n. 1: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42. Rubriche in abbinata facoltativa: n. 4: Corriere della Sera € 4,42; Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00. n. 16: Corriere della Sera € 1,67; Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08. n. 22: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67. n. 23: Corriere della Sera € 4,08; Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 5,00. RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Rubrica 4 “Avvisi Legali”: 1 modulo: € 400 2 moduli: € 800 Rubriche Compravendite immobiliari Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica espresso in kWh/mqa o kWh/mca a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. VENERDÌ 11 APRILE 2014 33 SEGUITECI SU ALTRI MONDI @AltriMondiGazza Il fatto del giorno A CURA DI GIORGIO [email protected] LA GAZZETTA DELLO SPORT _mistero senza fine DELL'ARTI Se il dna del killer di Yara è noto perché il delitto resta irrisolto? Anche l’ultimo test conferma: «L’assassino è il figlio illegittimo di un uomo morto nel ‘99». Ma è molto difficile stabilirne l’identità Yara Gambirasio compirebbe 17 anni il prossimo 21 maggio e non si sa ancora chi l’abbia ammazzata. Si conosce però, con certezza assoluta, il profilo genetico dell’assassino: la conferma di una lunga, molto complessa ricerca, è arrivata ieri: il profilo all’esame degli investigatori è quello dell’assassino al 99,99999987 per cento. In questo tipo di analisi il cento per cento non esiste, è per questo che il 99,99 deve essere definito come «certezza assoluta». 1 Come è possibile che si conosca il profilo genetico dell’assassino, ma non si sappia chi è? I nostri profili genetici non sono elencati in nessun albo. L’essere umano che possiede questo profilo non è mai stato schedato da nessuno, prima d’ora. Conoscere il profilo genetico — cioè il profilo genetico ricavato da certe macchioline di sangue annacquato che furono trovate sugli slip e sui leggings di Yara e che è stato confrontato col profilo genetico di un uomo morto nel 1999 — non significa ancora conoscere il nome e il cognome del possessore di quel profilo. Esiste ancora una certa probabilità che di quest’uomo non si sappia mai più nulla, oltre a questo. Siamo a Brembate Sopra, in provincia di Bergamo. La bambina si chiama Yara Gambirasio. Ha 13 anni. È il 26 novembre del 2010, un venerdì. Le sei e mezza del pomeriggio. Buio. La palestra stava a 700 metri da casa. Per tornare dai suoi sarebbero bastati dieci minuti. E invece... Uscì e scomparve. Mistero fittissimo, perché dai quaderni e dai racconti delle amiche risulta una bimba senza grilli per il capo, niente Twitter, unico pensiero la ginnastica ritmica. L’apparecchio S Il giallo Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate (Bg) uccisa il 26 novembre del 2010 per i denti fu ritrovato sul cadavere. L’appello della mamma e del papà cominciava così: «Noi siamo una famiglia semplice...». La cercano per settimane, nei cantieri lì vicino, mettono in mezzo un marocchino equivocando su una sua telefonata, alla fine un patito di aeromodellismo ne trova il corpo in un campo di via Bedeschi a Chignolo d’Isola, a dieci chilometri da Brembate, vicino a una discoteca. Era il 26 febbraio 2011. 3 E a questo punto comincia la storia del dna. Trattativa verso l’epilogo Alitalia: incontro fra Etihad e Renzi Pericolo esuberi Furioso l’M5S: «Aiutano la mafia» Ddl sul voto di scambio Il fotomontaggio sul blog di Grillo È bufera al Senato La capolista all’Europee L’esame slitta a martedì Grillo all’attacco: Bagarre ieri al Senato dopo il saluto romano del senatore del Gal, Vincenzo D’Anna, che schernisce i grillini ANSA S 26 novembre 2010 Scomparsa Uscendo dalla palestra per andare a casa, Yara scompare: ultima traccia alle ore 18.47 15 giugno 2011 La pista dna Dopo mesi di ricerche, gli investigatori isolano il dna dell’assassino sugli slip di Yara notizie Tascabili Dopo anni di «gestazione», quattro «letture» tra Camera e Senato, il Parlamento non riesce a dare l’ok al provvedimento che ridisegna il reato di voto di scambio tra politici e mafiosi. Nonostante la «ghigliottina» annunciata in mattina dal vicepresidente di Palazzo Madama, Roberto Calderoli, l’esame degli emendamenti e del testo, fissato per ieri, è slittato a martedì per la protesta dei senatori M5S contrari al ddl nella nuova versione licenziata dalla Camera il 3 aprile. Una protesta che rallenta i lavori e che scatena insulti, saluti romani e accuse bipartisan di «fascismo». Con tanto di tweet di Grillo che chiede a Renzi: «Stai con la mafia o con chi la combatte?». Il Pd ha, invece, respinto ogni accusa, ricordando, che sono stati i pm a definire la norma «perfetta». LE TAPPE DEL CASO 26 febbraio 2011 Il cadavere Il corpo di Yara viene trovato in un campo di Chignolo d’Isola, a 10 km circa da Brembate 2 Quante cose da chiedere! Che cos’è un profilo genetico. E come si sia arrivati a capire che questo profilo ha a che fare con quello di un uomo morto nel 1999. E anche di Yara, alla fine, bisogna ricordare qualcosa, anche se abbiamo a mente che era una ragazzina giovane giovane, appassionata di ginnastica, andata in palestra per portare lo stereo a un’amica e poi scomparsa fino al ritrovamento del corpo, dilaniato dalle bestie e dalle intemperie, ma non violentato sessualmente... Caso impressionantissimo. 4 «Renzi-Gabibbo con quattro veline» La campagna elettorale per le Europee è ufficialmente cominciata. A suonare il gong Beppe Grillo, che ha attaccato il Pd per la scelta delle donne capolista in ogni circoscrizione: «Sono usate a fini di marketing secondo la migliore tradizione berlusconiana: quattro veline e Renzie a fare il Gabibbo», lo sberleffo del comico con fotomontaggio sul suo blog. La reazione delle 5 candidate “dem” non si è fatta attendere. «Grillo offende le donne a fini di marketing elettorale», le parole di Alessia Mosca, numero 1 del Nord-Ovest. E Matteo Renzi, convinto anche dai sondaggi favorevoli, ha ribadito che il M5S «ha paura» e per alzare i consensi «pensa solo ad attaccare i democratici». Ma sulle scelte del premier nelle liste, montano i malumori degli esclusi: ufficializzato, ad esempio, il ritiro dei sindaci di Bari e Lampedusa, Michele Emiliano e Giusy Nicolini. Il dossier Alitalia arriva sul tavolo del premier Matteo Renzi, che ieri ha incontrato l’ad di Etihad, James Hogan, insieme al sottosegretario Graziano Delrio. La trattativa prevede che la compagnia di Abu Dhabi investa 300 milioni di euro ma ristrutturi il debito di 900 milioni e tagli il costo del lavoro. Alitalia attende da giorni la lettera di intenti da Etihad. Preoccupati i sindacati: gli esuberi potrebbero infatti arrivare a 3100 unità. Prima di un convegno Papa Francesco incontra quattro ex prostitute Prima di parlare ai partecipanti a una Conferenza internazionale sulla tratta degli esseri umani, Papa Francesco ha incontrato ieri a Roma quattro ex prostitute, giovani straniere che vivono in Italia sotto protezione. Il Pontefice si è intrattenuto con loro, incoraggiandole a superare i traumi. La tratta degli esseri umani «si contrasta con la legge e con gli operatori umanitari», ha poi detto Bergoglio in un intervento. Sì. Il dna è il software che ci portiamo dentro, un filamento che si trova in ogni cellula e stabilisce come siamo fatti. Non ne esistono due uguali. Nei delitti ormai si va sempre a caccia di tracce genetiche, e forse si esagera, ma stavolta che altro si sarebbe potuto fare? Nessuno sapeva niente, nessuno aveva visto niente. Gli inquirenti, che hanno in mano un profilo genetico ricavato dalle macchioline di sangue, decidono un test di massa e analizzano 18 mila profili di gente che vive da quelle parti, ma non solo. Sembra davvero la ricerca dell’ago nel pagliaio. Ma qualcosa salta fuori. Il pro- 18 settembre 2012 Il bollo Si estrae da una marca da bollo il dna di Giuseppe Guerinoni: il killer è suo figlio illegittimo la crisi in Crimea Putin minaccia l’Ucraina: «A rischio forniture di gas» Alta tensione in Crimea. La Russia è pronta a scatenare la guerra del gas, tagliando le forniture a Kiev e facendo pagare all’Europa il prezzo dello scontro con gli Usa. Vladimir Putin (nella foto Afp) ha coinvolto Bruxelles nel mancato pagamento dei 2,2 miliardi di dollari che Kiev deve a Mosca. Washington condanna la strategia russa di utilizzare l’energia come «coercizione», dicendo di sostenere l’Ucraina. LA NAVE DISTRUGGERÀ LE ARMI CHIMICHE SIRIANE Cape Ray, in Italia a fine aprile Tutto pronto a bordo della Cape Ray, la nave americana che distruggerà l’arsenale chimico siriano. La nave è ormeggiata nella base di Rota, nel sudovest della Spagna, ma è pronta a salpare per Gioia Tauro, in Calabria, dove imbarcherà il carico di veleni, non appena arriverà dalla Siria. «Se i siriani completeranno il trasferimento il 27 aprile come hanno detto, saremo in Italia in 2-3 giorni e pronti per le operazioni in 10 giorni», dicono i tecnici Usa. filo genetico di un ragazzo che frequentava la discoteca di Chignolo qualche somiglianza con quello delle macchioline ce l’ha. Si segue la traccia e si arriva a due suoi zii, il cui profilo risulta ancora più somigliante. Nessuno dei tre è l’assassino, ma si intravede qualcosa. L’uomo delle macchioline di sangue viene battezzato «Ignoto 1». Il padre di «Ignoto 1» potrebbe/dovrebbe essere lo stesso dei due zii del ragazzo. 4 Di questo padre, però, qualcosa si sapeva. Si chiamava Giuseppe Guerinoni. Faceva l’autista a Gorno (Bergamo). L’assassino di Yara è un suo figlio illegittimo. La famiglia Guerinoni ha a lungo gridato l’impossibilità di questa ricostruzione, perché Guerinoni, a detta di tutti, aveva una vita irreprensibile. E però c’è un altro autista, suo collega, che ha guidato per anni autobus su e giù per la Val Seriana e che ha reso questa testimonianza: «Guerinoni mi confidò di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, da una donna della Valle con cui aveva avuto una relazione». È una donna di queste zone? «Sì. Guerinoni mi disse del fattaccio. Aveva messo nei guai una ragazza con cui aveva una relazione». L’anno? «Sarà stato il 1962 o il 1963. Lei non era sposata. Non so che fine abbia fatto la donna. Il figlio oggi dovrebbe avere una cinquantina d’anni. A Giuseppe non avevo chiesto più nulla. Secondo me, lei è ancora viva, era più giovane di noi». 5 Allora si tratta di trovare la madre. Dovrebbe avere una settantina d’anni. I genetisti hanno analizzato 500 profili di donne che potrebbero essere la madre. Finora senza risultato. Polemiche a Grosseto Matrimonio gay La procura contro l’atto del tribunale La procura di Grosseto impugnerà la decisione con cui il tribunale ha ordinato al Comune della città toscana di trascrivere nel registro di stato civile il matrimonio celebrato a New York fra due uomini. «La Cassazione dice che non si può fare», spiega la procura. Era già arrivato l’attacco dei vescovi: «Il matrimonio è tra uomo e donna». Ma a Milano l’Arcigay chiede al Comune di riconoscere i matrimoni di coppie gay contratti all’estero. A Mantova: aveva 34 anni Padre «malato» di videopoker si brucia vivo Sarebbero state le conseguenze della mania per il videopoker a spingere un 34enne di Gonzaga (Mantova) a uccidersi dandosi fuoco ieri mattina dentro la sua auto, nella zona industriale del paese. L’uomo, sposato e con due figli di 9 e 5 anni, avrebbe trascorso la notte proprio in auto, con il primogenito, che ha portato a scuola prima di uccidersi. In Italia, secondo Libera, ci sono 2 milioni di giocatori a rischio dipendenza. 34 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 PROVENZANO A MILANO ALTRI MONDI Rivoluzione carceri, 250 boss trasferiti I principali capi di Cosa Nostra, tra cui Totò Riina, Leoluca Bagarella e i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano sono stati trasferiti dalle carceri in cui erano detenuti al 41 bis da alcuni anni. Tra questi anche Bernardo Provenzano (nella foto) mandato da Parma a Milano e poi ricoverato in ospedale. In totale sono stati spostati 250 mafiosi. Una «rivoluzione» rimasta top secret. Imponenti le misure di sicurezze. «Silvio ai servizi sociali» Sì della Procura alla difesa Accolta la richiesta di Berlusconi: via libera all’assistenza agli anziani per la condanna Mediaset. La decisione arriverà entro 15 giorni FILIPPO CONTICELLO filippocont Siano anziani o disabili, presto in mezzo a loro potrebbe esserci un ex primo ministro impegnato in un «programma riparatorio». Perché adesso l’affidamento in prova ai servizi sociali è assai probabile per Silvio Berlusconi. Ieri, dopo circa un’ora e mezza di udienza al Tribunale di Sorveglianza di Milano, un’enormità in casi analoghi, s’è pronunciato il sostituto procuratore generale, Antonio Lamanna: ha dato parere favorevole alla richiesta per l’ex Cavaliere, a cui tocca scontare la pena residua di un anno (tre sono stati cancellati dall’indulto) dopo la condanna per frode fiscale al processo Mediaset. L’ultima parola spetta proprio al Tribunale di Sorveglianza (il parere della procura è obbligatorio e non vincolante), ma serve altra pazienza: la decisione finale verrà resa nota con un comunicato stampa e depositata «da un minimo di 5 giorni a un massimo di 15 giorni». Sul ring delle Europee Lunga la giornata per Berlusconi, vissuta con ansia pure da parte della politica italiana, che lega il futuro prossimo della nazione al verdetto dei giudici. Eppure, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ci ha tenuto a dire che l’esito «non influenzerà il cammino delle riforme». Da parte sua, il premier si è limitato a un flash salomonico: «La giustizia deve fare il suo corso», ha commentato Renzi. In area Forza Italia, leggera soddisfazione per il parere favorevole sui servizi sociali, anche se Brunetta ha paragonato il leader a Aung San Suu Kyi. E Maria Stella Gelmini ha ribadito un vecchio refrain: «Al di là della sentenza, è una giornata gioco online E il Guardian lo «veste» in attesa del verdetto La ressa di fotografi ieri davanti al tribunale di Milano per la sentenza ANSA Il governo convinto che la scelta dei giudici non influenzerà le riforme e oggi arriva la Merkel infausta per la democrazia — ha dichiarato –. Negare il diritto di voto e di rappresentanza a Silvio Berlusconi significa ferire la storia di milioni di italiani che da tempo credono in lui». E ai pochi fedelissimi riusciti a parlargli al termine dell’udienza, l’ex Cavaliere ha affidato parole sibilline: «Cosa volete che vi dica? Sono e rimarrò un innocente condannato ingiustamente». Ad Arcore l’aria è, comunque, meno cupa di un tempo perché s’allontana dalla mente di tutto il centrodestra l’incubo dei domiciliari, o peggio, del carcere. E, cosa non da poco, coi servizi sociali si vedrebbe pure estinguere la pena accessoria dei due anni di interdizione dai pubblici uffici. In ogni caso, pare che Lamanna abbia dato l’ok con le modalità del progetto di ripa- Il risparmiatore DI FRANCESCO CARLÀ* Quattro facili regole per fare investimenti E non... scommesse Qualche giorno fa sono entrato da un Una bomba alla banca di Grecia nel giorno del ritorno ai mercati All’alba di ieri, nel giorno in cui la Grecia è tornata sui mercati internazionali dopo 4 anni (ma la disoccupazione è al 31%), un’autobomba ha colpito la Banca Centrale di Atene (foto Afp): nessuna vittima. Si indaga sulla sinistra. E oggi, ad Atene, arriva la cancelliera tedesca Merkel. tabaccaio e ho notato uno schermo televisivo dove scorrevano numeri animati. Così ho scoperto che in molte tabaccherie italiane si pratica una specie di bingo continuo, una tombola senza tregua, in formato digitale. Ho chiesto: «Posso sapere quali sono le probabilità di vincere?». Una domanda che è sembrata molto strana ai clienti e al tabaccaio. Probabilità? E a cosa servono le probabilità quando c’è già la speranza? Ed è proprio questa la differenza tra chi investe e chi scommette. In qualsiasi forma: bingo, calcio, cavalli, slot machine, trading, forex, option... Chi investe conosce bene le «Scegli una sentenza»: l’inglese «The Guardian» ha ironizzato sull’ex Cav. Un gioco sul sito permette di «vestirlo» in vari modi per la sentenza. razione presentato nei giorni scorsi dall’Ufficio esecuzione penale esterna. Tradotto: assistenza agli anziani, anche disabili, in una struttura dell’hinterland milanese, non molto lontano da Arcore, per mezza giornata una volta alla settimana. L’attività è, quindi, diversa da quella messa nero su bianco dall’ex Cav in una memoria depositata: lui si era proposto come «motivatore» in un «centro terapeutico ospedalizzato» ancora da costruire nel Milanese per disabili mentali e fisici con lo scopo di aiutarli a sviluppare «nuovi stimoli». Un «piano riparatorio» caldeggiato ancora ieri dal plotone di difensori piombati in tribunale perché consentirebbe a Berlusconi di stare sempre sul ring. Non candidabile, ma comunque sul ring delle Europee. LE INDAGINI A ROMA Baby squillo, per otto chiesto rinvio a giudizio La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone per lo sfruttamento delle due ragazzine fatte prostituire in A un appartamento ai Parioli. I reati contestati, a seconda delle posizioni,sono sfruttamento della prostituzione, cessione di droga, estorsione, detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile. L’udienza del gup sarà fissata subito dopo Pasqua, il 23 o il 24 aprile. CORRUZIONE INCHIESTA SULLA SANITÀ MASTELLA E LA MOGLIE A PROCESSO S L’accusa: «Nell’Udeur gestione clientelare» Un partito bollato come associazione per delinquere, «impegnato nella spartizione clientelare». È la definizione dell’Udeur da parte dagli inquirenti della procura di Napoli che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per Clemente Mastella (nella foto), il leader del partito del Campanile nonché componente del comitato di presidenza di Forza Italia. Con lui la moglie Sandra Lonardo e altri 15 imputati, esponenti campani dell’Udeur. Il processo comincerà il 18 giugno © RIPRODUZIONE RISERVATA probabilità e sa che sono decisamente a suo favore, nel tempo. Chi scommette, spera. E perde. Perde perché le probabilità sono contro di lui. Quindi più scommette e più perde. Per più tempo scommette, più soldi perde. Di sicuro e su qualsiasi cosa scommetta. Insomma: lasciate perdere le scommesse e imparate a investire. Il grande magnate americano Warren Buffett dice: «Imparare a investire è semplice, ma non è facile». Che cosa vuole dire? Vuole dire che se qualcuno non te lo spiega per bene, senza conflitti d’interesse, con le parole e gli esempi giusti, non lo capisci. Eppure le regole sono semplici e sono quelle della finanza democratica: 1 Impara a curare i tuoi risparmi da solo; 2 Investi esclusivamente in quello che capisci e conosci; 3 Non credere ai profitti rapidi; 4 Calcola i futuri profitti (realistici) del bene in cui investi. Il fatto che il prezzo di un bene sia cresciuto non garantisce affatto che continuerà a crescere in futuro. Inutile che vi ricordi quello che scrivevo qui a proposito di oro e case. *Presidente www.finanzaworld.it [email protected] nulla. Sigilli dei pm alla villa di Arzachena, in provincia di Olbia Bufera Formigoni I giudici bloccano beni per 49 milioni Sequestrata la villa in Sardegna e i conti bancari. L’ex governatore si difende: «Ma se sono in rosso » Il «prezzo» della corruzione portata alla luce dalle inchieste milanesi su San Raffaele e Fondazione Maugeri e contestata all’ex governatore lombardo Roberto Formigoni (nella foto, Ansa), al suo amico Alberto Perego e ad altre persone, tra cui i presunti intermediari Pierangelo Daccò e Antonio Simone, sarebbe di circa 49 milioni di euro. E beni per tale cifra sono stati sequestrati, ieri, dalla procura di Milano che accusa il senatore Ncd di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e appropriazione indebita. Confiscati una villa in Sardegna, ad Arzachena, conti correnti, proprietà immobiliari a Lecco e Sanremo ed anche automobili. L’unico conto risparmiato è quello in cui percepisce l’indennità parlamentare mensile. La replica Dal canto suo, Formigoni ha diffuso una nota in cui nega di avere nella propria disponibilità contanti e beni per il valore di 49 milioni. «Tranquillizzo tutti, non ho mai posseduto nemmeno la centesima parte di 49 milioni di euro», ha scritto. L’ex presidente lombardo ha quindi elencato i suoi averi che ammonterebbero a due conti corrente, su uno dei quali figurerebbe «un attivo di 18 euro e 20 centesimi», mentre sull’altro «un passivo di 75 mila euro. È sconcertante la violenza usata nei miei confronti» — ha aggiunto. La cifra a cui si è arrivati, si legge nel provvedimento è «pari alle somme complessivamente trasferite, successivamente al 12 aprile 2006, dalle casse della Fondazione Maugeri alle società di Daccò e Simone e destinate alla remunerazione di questi ultimi e di Formigoni». Già nei mesi scorsi erano stati eseguiti sequestri per un valore di 53 milioni a carico del faccendiere Pierangelo Daccò, dell’ex assessore Antonio Simone e dell’ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri, Costantino Passerino. dan.va. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA CRISI DISOCCUPAZIONE ALL’11,9% La Bce: «Pronti a misure speciali sull’inflazione Lavoro, migliorano i dati» «Primi segni di miglioramento» sul mercato del lavoro nell’Eurozona: li segnala la Bce nel suo bollettino mensile, rilevando che il tasso di disoccupazione, stabilizzato all’11,9%, «cela una flessione nel numero di senza lavoro» che suggerisce come «il tasso di disoccupazione abbia superato il suo punto di massimo». La Bce prevede anche «un periodo prolungato di bassa inflazione seguito poi da un graduale andamento al rialzo» verso livelli più vicini al 2%: nel frattempo «i redditi reali beneficiano di un andamento moderato dei prezzi». L’istituto guidato da Mario Draghi conferma di voler combattere una prolungata bassa inflazione ricorrendo «anche a strumenti non convenzionali». Misure straordinarie per mantenere un «elevato» grado di accomodamento monetario, con tassi sui livelli attuali, o inferiori. Il bollettino Bce rallenta le Borse europee: Milano chiude con una perdita dell’1,33% a 21.429 punti. VENERDÌ 11 APRILE 2014 DOPO L’INCIDENTE IN SCOOTER ALTRI MONDI Riappare Fiorello: e «twitta» un cuore Fiorello (nella foto) non aggiornava il suo vivacissimo account Twitter dal 3 marzo scorso, il giorno dell’incidente in scooter che lo ha costretto al ricovero in ospedale a Roma. Ieri pomeriggio, però, lo showman ha ripreso a «cinguettare», pubblicando semplicemente un cuoricino. E scatenando, da parte dei fan, una valanga di retweet, con messaggi di «bentornato», commenti e cuoricini. Coraggiosa Würth «I disabili e l’amore: un libro anti-ipocriti» L’attrice scrive il secondo romanzo, «L’accarezzatrice» «Sarò anche nel film, per battere la paura e la vergogna» ELISABETTA ESPOSITO È una tra le più belle attrici italiane... «Perché non mi ha visto adesso! Sa che cosa mi è successo martedì? Sono stata investita: naso rotto e punti in bocca. Però non mi lamento, poteva finire molto peggio». Allora ricominciamo. Giorgia Würth, 32 anni, attrice e scrittrice, è il tipo di donna che passa come un rullo compressore sulla vita e, soprattutto, sull’ipocrisia e i tabù del mondo. Ha le idee chiare e te le urla in faccia, anche quando sono scomode. Recitando (Fausto Brizzi l’ha portata spesso sul grande schermo, per esempio in Com’è bello far l’amore e in tv è stata Cicciolina nella fiction Moana e l’ambigua Tessa ne Le Tre Rose di Eva) non può però dire tutto quello che pensa. Quindi scrive. Dal primo aprile in libreria è arrivato L’accarezzatrice (Mondadori, 252 pagine, 16 euro), il suo — impegnato e impegnativo — secondo romanzo. «Questa è la vera passione della mia vita, scrivo da sempre, appunti, diari, blog. Ho fatto anche la giornalista (è laureata in Scienze della Comunicazione, ndr). Scrivo e capisco meglio me stessa, così evito di andare dall’analista! Poi sono arrivati i romanzi. Il primo, Tutta da rifare (premio « Afrodite e premio Falerno Primo Romanzo 2010), è la storia di un’autodistruzione a colpi di chirurgia estetica. E ora c’è L’accarezzatrice, frutto di quattro anni di lavoro per raccontare una figura delicata e affa- Io dico che tutti noi abbiamo una carrozzina, in alcuni è solo più visibile» S Nata in tv Giorgia Würth, genovese, 32 anni: ha esordito come conduttrice tv su Disney Channel nel 1998 SECONDA EDIZIONE PER LUI Sky: Mika confermato giudice di «X Factor» Il cantante britannico di origine libanese Mika è stato confermato tra i giudici del talent canoro «X Factor» e quindi scinante come quella dell’assistente sessuale per disabili. Parlo sempre di corpi nei miei libri, lo farò anche nel prossimo». Torniamo all’assistente sessuale. Se ne sa pochissimo. «Siamo il Paese delle barriere: qui regnano i bigotti e gli ipocriti. A partire dai politici che predicano unione familiare e vanno con le minorenni. C’è paura e vergogna, ma sentite bene cosa succede senza assistente sessuale: le madri sono costrette a masturbare i propri figli e i disabili negli istituti accettano di subire abusi. Fa male eh? Ma da noi non c’è altro rimedio. In molti Paesi d’Europa l’assistente sessuale è importante, da noi viene assimilata alla prostituta». Questo libro diventerà un film e lei sarà la protagonista. «È vero, sarà diretto da Roberta Torre e gireremo il prossimo anno. Gioia, il mio personaggio, è simile a me, per il suo modo di pensare e il percorso che fa. Nel libro trova l’amore per un disabile. Io dico sempre che tutti noi abbiamo una carrozzina, in alcuni è solo più visibile». Meglio scrivere o recitare? «Scrivere, soprattutto ora che nel cinema è diventato tutto più difficile. I soldi non ci sono, lavorano in pochi e sono sempre gli stessi. C’è scarso coraggio e alla fine le cose vengono male. Io non mi diverto più. Quindi non chiedetemi che cosa voglia fare nella vita, non ne ho a n c o r a idea...». GIORGIA WÜRTH ATTRICE E SCRITTRICE A «THE WOLF» E I SOLDI SPORCHI S Inchiesta sul budget del film con DiCaprio Che beffa: «The Wolf of Wall Street», il film con Leonardo DiCaprio (nella foto) sul re dei truffatori, sarebbe stato finanziato con denaro di provenienza illecita. L’«Hollywood Reporter» riferisce di una causa in corso a Los Angeles che coinvolge i produttori del film, tra cui Riza Aziz, figlioccio del primo ministro della Malesia Najib Razak. Dall’inchiesta emergerebbe che i loro fondi sarebbero frutto di corruzione e furto © RIPRODUZIONE RISERVATA Torna Mondo Marcio: «Il mio rap con Mina vi stupirà» «Volevo sperimentare, ero annoiato e quello che vedevo nella musica non mi dava nessuno stimolo». E così il rapper Mondo Marcio, un po’ per sfida, un po’ per incoscienza, un anno fa mentre stava lavorando al nuovo album, ha deciso di inviare a Mina un campionamento rivisitato proprio della sua Un bacio è troppo poco. E lei poco dopo lo ha richiamato: «Ciao sono la Mina, mi è piaciuto il tuo brano, sei bravo». Questo è stato il primo tassello di Nella bocca della tigre (Universal), lavoro dell’artista milanese in uscita martedì. Raccontare una storia, utilizzando come tessere le canzoni meno conosciute di un mito. «Sono cresciuto con la sua musica, lei è stata una rivoluzionaria, un’icona che ha anticipato Madonna e Lady Gaga», dice Mondo Marcio (al secolo Gian Marco Marcello). E la benedizione giano, che lottano e riescono ad arrivare. Io ne sono un esempio», prosegue il 27enne. Scegliere Nella bocca della tigre come titolo vuol dire anche rivendicare una scelta rischiosa per cercare di rivitalizzare il genere. «Il rap non è per soli ragazzini. In Italia si sta diffondendo una concezione sminuente. Mentre non è così. La sua è una storia diversa nata negli Stati Uniti. Il rap è la voce di chi non ha la voce». del disco è arrivata tramite il figlio di Mina, Massimiliano Pani: «Ha scelto tra centinaia di canzoni. Non ha preso per forza i successi, facendo l’operazione furba ma ha preso dei pezzi che gli permettevano di costruire un racconto». Il rischio L’album non è però solo un omaggio alla “tigre di Cremona”. «Rimane un disco hip hop che ha un messaggio positivo. Vuole parlare degli “hustler”, quelli che si arran- Il rapper milanese Mondo Marcio 35 tornerà anche nella nuova edizione. Mika è stato la grande rivelazione dell’ultima stagione, per il suo italiano «creativo» e divertente, per la sua ironia graffiante e per l’attenzione alla nostra musica. Il casting per la nuova edizione del talent show di Sky Uno è cominciato a marzo. qui Salone C DI FILIPPO CONTICELLO NUOVO ALBUM L’ARTISTA MILANESE PUBBLICA «NELLA BOCCA DELLA TIGRE». HA LAVORATO SUI BRANI DELLA CANTANTE IN VERSIONE HIP HOP DANIELE VAIRA LA GAZZETTA DELLO SPORT © RIPRODUZIONE RISERVATA Si beve coi tappi di sughero E anche il cibo diventa design Nel caleidoscopio del Salone di Milano tappa obbligata di una visita arguta è l’evento Missoni Wonderland di via Solferino: la maison di moda di allea con la Richard Ginori, storica manifattura di porcellane. Così sorprende, ma piace, quella fantasia a zigzag sulle tazzine da caffè. Èil «food design», bellezza. Provare per credere in un evento nei locali della Scuola Alcuni pezzi nati dalla collaborazione di Missoni e della Richard Ginori d’Alta Cucina: stasera dalle 18 in viale Col di Lana ecco le realizzazioni di designer sul tema della tavola. In più, showcooking dei docenti. Assai creativi pure loro. Per non perdersi (e risparmiare) esiste la guida «Foodream - Arte e food accessibile per il Salone del Mobile 2014» di Fabrizio Sclavi. Selezione di locali milanesi ad uso e consumo del pubblico: sapori buoni e nessuna spesa pazza. E chi stasera passa in zona Tortona, si munisca del necessario: nel «sugheritivo» dello spazio di Conlegno, portando un tappo, riceve in omaggio un calice di vino. 36 LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 37 GAZZALOOK TENNIS Robredo outsider Può dar fastidio ai fuoriclasse nel Principato È nato a Hostalric (Spagna) il 1° maggio 1982. È alto 180 cm e pesa 75 kg. la scheda 12 TITOLI ATP Gioca il rovescio ad una sola mano, gesto di rara bellezza che lo accomuna a Federer, Gasquet e Haas. Tra il 2001 e il 2013 vince 12 titoli Atp; nel 2006 raggiunge la 5a posizione del ranking e vince il Masters 1000 di Amburgo. TOMMY ROBREDO 31 ANNI TENNISTA SPAGNOLO Parte domani il Master 1000 e lo spagnolo è tra le possibili sorprese sulla terra rossa: sogna la semifinale in uno Slam e di tornare nei top 10 Montecarlo LUCA MARIANANTONI Se dovessimo individuare il prototipo dell’outsider di lusso, pronto a inventare tranelli per sovvertire le gerarchie che da un decennio regolano la stagione europea sul rosso, questa scelta ricadrebbe su Tommy Robredo, cocktail perfetto di resistenza fisica, solidità mentale e completezza tennistica. Lo spagnolo, 32 anni il 1° maggio, fa parte della generazione di ferro che ha convissuto tutta la carriera con la categoria dei fenomeni, migliorandosi anno dopo anno. È lui una delle possibili sorprese del Master 1000 di Montecarlo che si apre domani nel Principato. Primi passi Il nome di Robredo compare negli annuari del tennis quando da under 16 conquista l’Orange Bowl e nel 2000 è finalista in singolare e doppio al Roland Garros junior. Il 29 luglio 2001 conquista a Sopot il primo titolo Atp. Seguono 3 stagioni di consolidamento, chiuse tra i primi 20 del mondo; poi nel 2006 l’esplosione con la vittoria del Masters 1000 di Amburgo e, il 28 agosto, la 5a posizione del ranking mondiale. È nei top 10 anche nel 2007, e continua a vincere fino al febbraio 2011 quando a Santiago del Cile conquista il 10° torneo della carriera. Discesa e risalita Il resto dell’anno è un calvario per un problema alla coscia sinistra. Il lungo stop lo fa scivolare nei bassifondi della classifica. Si attende solo l’annuncio del ritiro. E invece, a 30 anni comincia la sua nuova vita tennistica, costruita su una volontà e una determinazione incredibile. Torna alle gare nella seconda settimana del Roland Garros 2012, a 2300 km di distanza da Parigi: la scelta ricade sul challenger di Caltanissetta che affronta da numero 470 del mondo. Vince a mani basse, poi quando inizia Wimbledon, Tommy è in gara all’Harbour Club nel challenger di Milano: trema in semifinale con il navigato Hanescu, poi strapazza in finale l’argentino Alund. Fa nuovamente capolino tra i primi 200 e per battezzare la completa rinascita chiede una wild card al torneo di Bastad già vinto nel 2006 e 2008. In Svezia passa 2 turni facili, poi nei quarti si moda scontra con l’amico David Ferrer; Tommy dà fondo a tutto, vince un gran secondo set, poi l’asfissiante ritmo imposto dal connazionale lo travolge 6-0. A fine anno le finali nei challenger di Genova e Siviglia gli fanno respirare di nuovo gli effluvi dei primi 100 del mondo. La svolta A inizio 2013 la svolta: a Casablanca vince l’11° titolo battendo in finale Kevin Anderson. Al Roland Garros non lo ferma nessuno e approda per la 5a volta in carriera ai quarti di finale: batte Sijslin, annulla 4 matchpoint a Monfils e poi supera Almagro, prima di arrendersi a David Ferrer. A Umago arriva il 12° titolo, offerto in dono da un Fognini senza più energie. La via che lo riporta tra i primi 20 del mondo passa dall’Us Open. Ha il pronostico chiuso da Federer che lo ha battuto 10 volte su 10, ma stavolta tutto fila. Robredo vince in 3 set e piomba nei quarti dove si arrende a Nadal. Il resto è storia recente: Tommy sogna ad occhi aperti, la semifinale in uno slam e il brivido dei top 10. La prima fermata è proprio Montecarlo. SERGIO TACCHINI è sponsor del Monte-Carlo Rolex master. Tommy Robredo, 31 anni veste Sergio Tacchini: qui indossa un completo da gioco con maglia rossa e maniche nere, collo bianco e logo, e pantaloncino bianco con profili azzurri © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 3 7 8 2 1 4 9 11 6 16 13 14 12 15 10 17 1 Fred Perry Felpa in piquet di cotone blue tinto in capo €124 2 Rolex Orologio Oyster Perpetual Datejust in acciaio e oro giallo 18Ct €9.550 3 Façonnable Blouson della collezione sponsor del torneo di Montecarlo €325 4-5-6 Le coq sportif Completo di Richard Gasquet: polo (€69), shorts (€55) e calze (€15) 7 Dunlop Confezione da quattro palline da tennis €10 8 Head Racchetta YouTek Graphene Speed ultra leggera usata da Novak Djokovic €239 9 Lotto Scarpa Raptor Ultra usata da David Ferrer con suola dinamica e dalla forma concava €130 10 Yonex Borsone porta racchette €70 11 Timberland Eyewear Occhiali da sole resistente agli impatti €99 12-13 adidas Sport Performance Completo di Fabio Fognini: t-shirt (€55), bermuda (€50) 14 Nike Bandana usata da Rafael Nadal €15 15 Corona Extra Birra sponsor dell’Atp World Tour 2014 16 Happiness per Gazzetta Maglia ispirata al tennis €45 17 Gazzetta dello Sport Occhiali con uv protection €20 A CURA DI FABRIZIO SCLAVI [email protected] LA GAZZETTA DELLO SPORT VENERDÌ 11 APRILE 2014 ilVino iBiscotti di LUCA GARDINI Campione del mondo dei sommelier 2010 LE MARCHESINE BLANC DE NOIR GARANZIA DI FRANCIACORTA La Franciacorta del vino è una Terra Promessa. In quel territorio tra Brescia e il Lago d’Iseo ci sono una serie di aziende che fanno uno straordinario lavoro per offrirci bottiglie di qualità. Tra queste Le Marchesine, la cantina di Giovanni Batta che produce questo Blanc de Noir (pinot nero in purezza). Di colore giallo oro brillante al naso risulta fragrante e cremoso con richiami di ananas e vaniglia. Al palato ha bollicine croccanti e dense con richiami di nocciola tostata. Bella e ampia la persistenza. TANTE MANDORLE PER I CANTUCCINI FRANCIACORTA LE MARCHESINE, Blanc de Noir, dell’azienda Le Marchesine di Giovanni Batta. UVE: Pinot Nero in purezza; PREZZO: circa 28 euro. Il Voto 94/100 rapporto qualità prezzo Vantaggioso ***** Si abbina alla grande con: Scampi, carciofi e pomodori canditi Degustare ascoltando: Katy Perry: «Unconditionally» ilTema DI LUCA MARCHINI LA BIANCA MODENESE FROLLATA DUE MESI UNA CARNE SUPERBA Marzia fa pizze-gourmet, Romina ha l’orto urbano, Nadia rinfresca la tradizione Cinque anni dopo il terremoto tre storie di cuoche coraggiose e di talento L’Aquila sembra una città fantasma. Il silenzio è interrotto solo dal rumore dei cantieri aperti, dai commenti dei pochi turisti che vengono a vedere cosa è rimasto della città distrutta dal terremoto cinque anni fa, dai passi degli abitanti che attraversano il centro desolato. Questa città però ha una gran voglia di ripartire. Il terremoto del 6 aprile 2009 è diventato uno spartiacque, a L’Aquila c’è un prima e un dopo, come raccontano tre donne aquilane che si occupano di cibo: Marzia Buzzanca, sommelier-pizzaiola-gourmet, Romina Muzi, cuoca della Locanda Aquilana Da Lincosta, e Nadia Moscardi, chef del ristorante Elodia. Sono ripartite da zero, lottano contro la burocrazia e malgrado lo sconforto e la paura vanno avanti. Percorsi di Gusto Marzia aveva aperto questo ristorantepizzeria da poco quando ci fu il terremoto. Il locale - grazie a putrelle del ‘700 – è restato in piedi ma ha dovuto lavorare per tre anni con la bombola del gas. Si è opposta a chi le bloccava l’accesso al ristorante, ha creato eventi, ha cercato nuovi produttori e valorizzato quelli del territorio. Oggi il suo locale è curato ed accogliente, la cucina è piccolina ma sforna ottime e raffinate pizze gourmet (i segreti glieli ha svelati Simone Padoan, grande pizzaiolo di San Bonifacio) battezzati con i nomi delle vie dell’Aquila - e 1 3 4 IL FUORI SALONE S 2 1. Marzia Buzzanca ha una pizzeria-gourmet; 2. Nadia Moscardi un relais fuori L’Aquila; 3. Romina Muzi in una città ancora ferita piatti ricercati, come lo spaghetto con colatura di alici di Cetara, pan grattato e prezzemolo. Locanda Aquilana Da Lincosta La Muzi è figlia d’arte: suo padre era un cuoco, romano. Da lui ha appreso i trucchi del mestiere, le ricette di famiglia, la passione per la gastronomia. La sua cucina è di tradizione aquilana - gli spaghetti alla chitarra con lo zafferano - con spunti romani – il carciofo alla romana – che si ritrova in un perfetto e gustoso mix come l’agnello panato. Prova a migliorare la tradizione, seguendo i nuovi gusti, ma sempre con un occhio alle materie prime, locali o al suo orto urbano sul terrazzo. Non esiste un menù, lo racconta lei. Da aprile 2009 a luglio 2012 il ristorante è stato chiuso. Finché Romina ha deciso di prendere in mano la situazione. E’ andata in Comune per fare mettere a posto le strade, ha chiamato idraulici, falegnami, carpentieri, muratori. Il suo motto è: «Se sei bravo puoi vivere ovunque». Ha trovato il sostegno della gente. Elodia Nadia Moscardi ha un bellissimo ristorante e relais, Elodia, a circa 10 km da L’Aquila, immerso nel verde del Parco Nazionale del Gran Sasso. In questo caso la maestra è stata la madre Elodia, ristoratrice per 40 anni. Oggi fa la nonna e ogni tanto entra in cucina per sbirciare cosa fanno i figli: Nadia e Wilma in cucina, Antonel- pagina a cura di PIER BERGONZI E DANIELE MICCIONE lo in sala come sommelier. Dopo la laurea in Economia e Commercio, Nadia ritrova la cucina. Si perfeziona, frequenta corsi, fa stage, impara nuove tecniche. Quando prende in mano il ristorante ha le idee chiare: una cucina tradizionale dell’Abruzzo di montagna e i piatti della memoria interpretati in chiave moderna. Nadia è una vera esteta del piatto, della presentazione, del tocco finale. Il terremoto ha colpito duramente e personalmente la famiglia - non solo perché ha distrutto la loro casa, oggi ricostruita – ma ha anche dato loro nuova energia, ha fatto ritrovare il piacere delle piccole cose, della solidarietà, l’entusiasmo per ripartire. «Cucinare è come amare - dice Nadia - o ci abbandoniamo completamente o rinunciamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Francesco Velluzzi www.masinibiscotti.it Sostiene loChef LE DONNE DELL’AQUILA RIPARTONO DAL CIBO BUONO TANIA MAURI I cantuccini Masini li fanno dal 1929 a Lastra a Signa, a due passi da Firenze. Rispettando le regole della tradizione. Il segreto sta nella mandorla. Più ne metti e più sono buoni. La ricetta è classica: uova, farina, zucchero, burro e miele per creare l’impasto, poi si aggiungono le mandorle. E si cuoce in forno a 200 gradi. Ottimi col vin santo, ma pure con cappuccino e gelato. A 4 euro (250 grammi) MILANO Panino Gourmet Fuori Salone è anche grande cibo. In Piazza Affari c’è il Gourmet Mobile con panini d’autore come il Total Spring di Giancarlo Morelli S Super Spaghetti San Pellegrino organizza nel SuperStudio Più di via Tortona uno show cooking sugli spaghetti. Si alternano grandi chef: da Bottura a Oldani. S C’è Slow Food Slow Food e la Miele offrono un viaggio attraverso varie esperienze di cucina: da quella eco di Lisa Casali a quella salutista di Marco Bianchi Luca Marchini, 43 anni, è lo chef dell’Erba del Re di Modena, una stella Michelin. I suoi piatti sono all’incrocio tra territorio, tradizione e tecniche di cucina più avanzate. -----------------------------------------------------La bianca modenese è una razza bovina tipica di Appennino e Bassa dove i contadini l’allevavano come animale da lavoro. L’avvento dei trattori l’ha portata alle soglie dell’estinzione. Ha il mantello candido e una carne di ottima qualità. Dieci anni fa è partito un progetto di salvaguardia che ha fatto aumentare i capi. La storia è bella e racconta il territorio ma il mio interesse è cresciuto quando ho scoperto che spingendo sulla frollatura si ottenevano dei cambiamenti organolettici straordinari. Certo il prodotto di base dev’essere eccezionale, come quello di Daniele Borghi, allevatore di San Vito. Per esempio l’entrecote che uso nel mio ristorante per la classica tartare (carne tagliata al coltello, olio, capperi e una punta di senape) “matura” 50-60 giorni. Il consiglio 38 Il filetto di bianca modenese, frollato un mese, è strepitoso. Ecco come lo preparo. Sciolgo il grasso di pulizia e lo uso per nappare la carne. Poi lo metto sottovuoto e gli faccio raggiungere i 40° in modo che il cuore diventi tiepido mentre il grasso ammorbidisce la superficie. A quel punto lo rosolo, lo spennello di miele, lo rosolo ancora per caramellarlo e lo completo con un po’ di burro di acciughe. Ci abbino una crema di cavolfiore cotto nel latte, qualche goccia di centrifugato fatto con le foglioline tenere che sono un po’ tanniche e la stracciatella pugliese. Un suggerimento generale per i vostri piatti a casa: non cuocete mai la carne appena tolta dal frigo. Vi porta a rovinarla esagerando con la temperatura. VENERDÌ 11 APRILE 2014 LA GAZZETTA DELLO SPORT 39 ALTRI MONDI Oroscopo 21/3 - 20/4 21/4 - 20/5 21/5 - 21/6 22/6 - 22/7 23/7 - 23/8 24/8 - 22/9 LE PAGELLE Ariete 6- Toro 7,5 Gemelli 5,5 Cancro 7 Leone 7 Vergine 8 DI ANTONIO CAPITANI Fare i maestrini non giova. Né alla vostra immagine né al conseguimento dei buoni risultati. L’umore è grigio, as the sudombelic. Luna OK per lavoro, sport, amore, organizzazione delle vacanze. C’è qualche ansia finanziaria, ma temporanea. Creatività muy suina. Luna inadatta a chiedere, varare, fare gli splendidi. Forse è meglio aspettare, senza sfigopessimismi. Intermittenze sudombelicali. Siete fra le poche autoritas attuali dello zodiaco. Per questo oggi lavoro, colloqui, trattative riescono bene. E avete idee suine curiose. La vostra economia sembra lanciare segnali confortanti, alla faccia della crisi. Risultati solidi nel lavoro, esuberanti gli ormoni. Qualunque cosa facciate, il successo c’è. Le iniziative partono col piede giusto, la serenità giunge. Fornicazioni multiple. 23/9 - 22/10 23/10 - 22/11 23/11 - 21/12 22/12 - 20/1 21/1 - 19/2 20/2 - 20/3 Bilancia 5,5 Scorpione 7+ Sagittario 5,5 Capricorno 7- Acquario 5,5 Pesci 6,5 Siete a rischio cadute. Nel pessimismo. Da non potervi sollevarvi manco col paranco. Evitate. Economia colitica, ormone ineducabile. Clienti, amici e sponsor sono utili, fiuto ed esperienza vi fanno vincere nello sport e nel lavoro. Temperatura sudombelicale bassa. Il lavoro stanca: non abbattetevi, ignorate i fallocefali, concentratevi. L’amor retrocede in B, il suino inside you è in alta classifica. L’umore è ottimo. E voi potete volare (non solo con la fantasia) verso successi taumaturgici. Fornicazione scrausa, viaggi e sport OK. Giungono forse news non eccelse dal fronte economico/fiscale. Lavoro e sport con poco sprint, ormone furioso, ma inascoltato. Lavoro e sport vanno bene, il senso dell’opportunità si affina. Ma l’umor è una fetecchia e suinamente siete sbrigativi. No buono. DANILO D’AMBROSIO Gazzetta.it +5-<< +1-<< *3*4- .$' ,.*7 &$. %: ,*.3 *3*, '$$(&$ %: ,*.3 + %: 6,. &$* 6.*/,*.3 &$* +0-<< 5<-4< +-4< +5-4< +-<< *63" !6 6.*/,*.3 *3*5- .$' ,.*7 &$. %: ,*.3 *3*, +0-<< - %: ,*.3 5 5+-<< 5<-4< *3*,- *( ,.*7 &$. %: ,*.3 *3*, .$ %: ,*.3 + %: &$* + &$* 55-<< *3*5 *( ,.*7 &$. %: ,*.3 *3*, 5<-4< +-4< +-4< $!6 +- *9 ,*.3/ ) %! 6*'$($- & 7$7 /.& 6.*/,*.3 @\i` 8 :LI8 ;@ 8C>?<IF - )' 8E:FE8 , )' d`e dXo 8FJK8 / 98I@ (( (. 9FCF>E8 . )( . 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Bonacossa © 2014 AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri 8eZfiX Zfii\ek` `ejkXY`c` [X Efi[ Zfe ifm\jZ` \ k\dgfiXc`# jg\Z`\ e\cc\ fi\ gfd\i`[`Xe\# jlc :\ekif$Jl[ 8gg\ee`ef \ cfZXcd\ek\ jlcc\ `jfc\ dX^^`fi`% 8[[\ejXd\ek` Zfe cfZXc` ifm\jZ` XeZ_\ jl :\ekif$<jk 8cg`# d\^c`f Xckifm\% 9Xi` , (* / (. 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Lo segue Carlo Ancelotti incalzato dal Cholo, Diego Simeone, ultimo (ma non proprio...) Pep Guardiola. Una classifica che può cambiare con i vostri voti 8eZfeX )) =`i\eq\ Dfckf ]fik` :Xcd` Volley, il meglio dei playoff da non perdere (( )' (( (. :fg\ikf D8I@ K\dgf g` jfc\^^`Xkf Xc dXkk`ef2 j` `ek\ej`]`ZX cX elmfcfj`k~ Xc gfd\i`^^`f jfgiXkklkkf jlcc\ Xi\\ Xgg\ee`e`Z_\ Z\ekif$d\i`[`feXc` Zfe g`f^^\ \ k\dgfiXc` [`]]lj`2 hlXcZ_\ ifm\jZ`f XeZ_\ jl <jk 8cg` \ jlf Fm\jk G`\dfek\# j\dgi\ jfc\ Xckifm\% VIDEO Tecnici Champions Lo special Mou è il più votato 9fcf^eX (' )' =fik` K\dgfiXc` $(%( 6, SONDAGGIO (( (. 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