Programma Triennale 2008-2010 INGV

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Programma Triennale 2008-2010 INGV
Direttore Responsabile:
Enzo Boschi
Coordinamento Editoriale:
Gianluca Valensise e Ufficio Relazioni Scientifiche Interne
Redazione Testi:
Massimo Crescimbene, Giuseppe Di Capua
Aggiornamento Dati:
Gabriella Canofari, Antonella Cianchi, Giuseppe Di Capua
Redazione Bibliografia:
Anna Grazia Chiodetti, Gabriele Ferrara
Progetto Grafico:
Laboratorio Grafica e Immagini - INGV Roma
Progetto Editoriale ed Impaginazione:
Francesca Di Stefano, Rossella Celi - Centro Editoriale Nazionale - INGV Roma
© 2008 INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Via di Vigna Murata, 605 - 00143 Roma
Tel. 06/518601 Fax 06/5041181
http://www.ingv.it
Indice
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Guida alla lettura del documento
VII
Premessa
IX
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale 2008-2010
XI
I. L’attuale assetto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
II. Processo costitutivo dell'INGV e principali eventi organizzativi
III. Gli organi dell’INGV
IV. Gli obiettivi dell’INGV per il triennio 2008 - 2010
V. La realtà operativa dell’INGV: Strutture e sedi geografiche
VI. La realtà operativa dell’INGV: Temi Trasversali Coordinati (TTC)
VII. Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili
1. Rapporti con il MIUR
2. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile
3. Rapporti con altre istituzioni nazionali
4. Rapporti con istituzioni extra-nazionali
VIII. Risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività
1. Dotazione organica vigente
2. Situazione del personale in servizio al 16 novembre 2007
3. Costo del personale per tipologia al 16 novembre 2007
4. Programmazione triennale del fabbisogno di personale
IX. Fabbisogno Finanziario
X. Metodologie adottate per la valutazione delle attività di ricerca
XIII
XIV
XVI
XVIII
XXVI
XXX
XXXI
XXXII
XXXII
XXXIII
XXXIV
XXXVI
XXXVI
XXXVI
XXXVIII
XXXIX
XLI
XLIII
Obiettivi da conseguire nel triennio 2008 - 2010
Introduzione
Tabelle di sintesi
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Introduzione
Schede per Obiettivo Specifico
1
3
5
35
37
39
Pubblicazioni 2007
1. Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
2. Articoli in stampa su riviste JCR (al dicembre 2007)
3. Articoli pubblicati nel 2007 su riviste non-JCR e altre pubblicazioni
119
121
130
133
Parere del Comitato di Consulenza Scientifica
143
Guida alla lettura del documento
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Guida alla lettura del documento
Il Piano Triennale 2008-2010 dell’INGV si presenta decisamente rinnovato tanto nella forma che nella sostanza. Esso
recepisce meglio che in passato le direttive del MUR (le più recenti contenute nella circolare MUR del 18 gennaio 2007
prot. 41), a partire dal carattere triennale della programmazione. La programmazione delle attività dell’INGV per il
triennio 2004-2006 era stata affrontata mediante tre documenti (volumi IV, VI, VIII e X della collana “Monografie
Istituzionali INGV”, reperibili in rete all’indirizzo http://www.ingv.it/l-ingv/rapporti-mur), ognuno dei quali si concentrava
sulle attività previste per l’anno successivo pur offrendo una sintesi delle attività previste per l’intero triennio. La struttura
di tali tre documenti era molto simile, con la sola differenza rappresentata dal fatto che i Piani Triennali 2004-2006 e
2007-2009 (volumi IV e X) contenevano anche un’ampia sezione descrittiva delle attività previste corredata da ampia
iconografia a colori. I due Piani Triennali intermedi contenuti nei volumi VI e VIII si limitavano invece a sintetizzare le
novità intercorse nella struttura della rete scientifica dell’INGV e a segnalare in forma tabellare le risorse assegnate ad
ognuno degli obiettivi scientifici perseguiti. Questa scelta era scaturita dalla consapevolezza che le linee generali
dell’attività dell’ente non variano molto da un anno all’altro, mentre ogni anno si registrano certamente modifiche nella
struttura dei suoi organi, variazioni di peso relativo delle diverse strutture rispetto agli obiettivi perseguiti e modifiche
nella struttura dei finanziamenti, tali da rendere comunque necessaria una messa a punto con periodicità annuale. Il
successivo Piano Triennale 2007-2009, che ha dato l’avvio a un nuovo triennio di attività, ha riproposto l’impianto
completo del Piano Triennale 2004-2006, presentando le attività svolte dall’INGV mediante un’ampia sezione corredata
di testi e immagini significative. Particolare attenzione è stata dedicata alla stesura della bibliografia, che in un ente
dinamico come l’INGV cresce in ragione di diverse centinaia di pubblicazioni all’anno.
Il piano 2008-2010 qui presentato mette a fuoco le attività previste per il 2008, seconda annualità del triennio di
riferimento (2007-2009). E’ quindi un documento “leggero”, anche se come vedremo caratterizzato da diverse novità che
ne aumentano il contenuto informativo e ne migliorano la fruibilità.
Ciò premesso, il documento qui presentato si articola come segue:
1) una estesa sezione di Presentazione e Inquadramento che descrive i fatti salienti della vita operativa e normativa
dell’ente, con particolare riguardo alla strutturazione delle attività scientifiche e di sorveglianza in Obiettivi Generali e
Obiettivi Specifici;
2) una serie di tabelle che sviluppano sinteticamente i raccordi tra attività, progetti e strutture dell’ente nei diversi settori
disciplinari, con proiezioni di impegni in mesi/persona per il 2008;
3) una descrizione sintetica dello stato delle attività relativa al 2007, accompagnata da liste di prodotti bibliografici
completati nel 2007 e relativi ad ogni specifica attività;
4) una bibliografia dei principali lavori scientifici pubblicati nel 2007, somma dei prodotti già elencati a margine delle
diverse attività.
Come già si era visto nei diversi Piani Triennali elaborati a partire dal 2003, le attività dell’INGV vengono descritte
mediante una griglia a tre livelli gerarchici: gli Obiettivi Generali, gli Obiettivi Specifici, e i Progetti o Convenzioni.
Gli Obiettivi Generali rappresentano i temi portanti dell’attività dell’ente e coincidono con gli Obiettivi Generali
nell’accezione comunemente usata dal MUR. Al raggiungimento di questi grandi obiettivi concorrono tutte le strutture
scientifiche, tecniche e amministrative dell’ente. ll Piano Triennale 2008-2010 conferma i cinque Obiettivi Generali già
identificati a partire dal 2004.
A loro volta gli Obiettivi Specifici rendono conto della ricchezza e diversità delle attività e degli ambiti disciplinari che
caratterizzano l’INGV e coincidono con gli Obiettivi Specifici nell’accezione comunemente usata dal MUR. Al
raggiungimento concreto di questi obiettivi concorrono di volta in volta una o più delle strutture dell’INGV, spesso in
regime di scambio e collaborazione con strutture esterne all’ente. Il Piano Triennale 2008-2010 individua 40 di tali
Obiettivi Specifici (numero invariato rispetto all’anno precedente).
I Progetti e le Convenzioni esprimono la ricchezza culturale e la capacità dell’ente nell’ottenere, grazie alle proprie
capacità e specificità e sovente in regime competitivo, i finanziamenti necessari a svolgere attività scientifiche e
tecnologiche, non solo a scala nazionale ma anche a scala europea e globale. I Progetti in senso stretto vengono
generalmente svolti secondo il meccanismo del cofinanziamento e vedono la partecipazione di numerose strutture
dell’ente a fianco di partner istituzionali italiani o di corrispondenti scientifici italiani e stranieri. Le Convenzioni riguardano
spesso la fornitura di servizi di elevato valore scientifico e tecnologico ad amministrazioni pubbliche, società private,
industrie attive nel settore energetico, secondo un meccanismo che associa al soddisfacimento della richiesta del
committente una estensione dei compiti istituzionali dell’INGV (ad esempio, l’installazione di nuovi strumenti di
rilevazione o l’indagine della pericolosità sismica a scala locale). Alcune di essere rivestono un carattere di consulenza
poiché riguardano la fornitura di elaborazioni o pareri di elevato valore scientifico e tecnologico a grandi committenti
istituzionali, e sono caratterizzate da una particolare riservatezza o delicatezza dei temi trattati (ad esempio, previsioni di
radiopropagazione, indagini a favore delle autorità giudiziarie, indagini sul rispetto di trattati internazionali).
Tra le novità di questo Piano Triennale segnaliamo:
•
•
•
una nuova struttura di presentazione dei Progetti e delle Convenzioni, che si appoggia su una nuova banca dati
informatizzata sviluppata nel 2007 nel quadro di una generale informatizzazione dell’Amministrazione Centrale;
una nuova e più razionale struttura di presentazione dell’impegno in mesi/persona per le varie attività;
un più accurato sistema di catalogazione della bibliografia, che si avvale di un nuovo procedimento di raccolta
tramite la banca dati informatizzata Earth-Prints.
VII
Premessa
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Premessa
Si può considerare ormai a regime il nuovo schema di pianificazione delle attività di ricerca che l’INGV ha introdotto nel
2004. Lo schema opera secondo grandi temi ordinati gerarchicamente (Obiettivi Generali e Specifici) piuttosto che
seguendo la ripartizione delle strutture dell’ente sul territorio. Questo nuovo schema ha finora dato una risposta
soddisfacente sia in termini di aggregazione tra le forze rappresentative delle diverse Sezioni e ottimizzazione delle loro
potenzialità, sia in termini di ampliamento del dibattito scientifico interno all’ente. L’istituzione dei Temi Trasversali
Coordinati (TTC), avvenuta tra il 2004 e il 2005, ha ulteriormente favorito questo processo, che è risultato utile per il
rafforzamento e l’estensione del campo d’azione dell’INGV nei temi in cui i risultati scientifici possono concorrere allo
sviluppo e alla sicurezza del Paese. Vanno visti in questo senso sia il coinvolgimento dell’INGV nel settore del rischio
sismico, sia il suo impegno per lo sviluppo e l’omogeneizzazione di sistemi di sorveglianza sempre più evoluti e capillari.
Lo sviluppo dei sistemi di sorveglianza continua ad essere un asse portante dell’attività dell’INGV. I Temi Trasversali
Coordinati relativi a tali attività sono guardati con particolare attenzione da parte dei loro responsabili e dei Direttori delle
sezioni dell’INGV, che insieme stanno effettuando uno sforzo per estendere il coordinamento su scala pienamente
nazionale. Uno degli obiettivi immediati dei TTC legati alla sorveglianza è il raggiungimento di una omogeneizzazione dei
sistemi di osservazione (in termini di strumentazione) e delle tecnologie informatiche per l’acquisizione dei dati su scala
nazionale, allargando il ventaglio degli osservabili a sempre nuovi parametri (ad esempio gravimetrici, elettromagnetici,
geochimici). Questo sforzo consentirà la fruizione del dato in real-time, con lo stesso formato ed in tutte le sedi dell’ente;
un obiettivo non ancora raggiunto ma per il quale esistono già importanti esperienze-pilota. Ci si augura che tale sviluppo
da un lato migliori l’applicazione delle ricerche svolte dall’INGV per finalità di Protezione Civile, dall’altro che esso generi
nuova ricerca e nuovi metodi per l’interpretazione dei fenomeni sismici e vulcanici, ampliando la visione dei ricercatori e
favorendo la cooperazione internazionale.
Alcuni importanti progetti di ricerca, vere e proprie reti di collegamento tra settori diversi e quindi di sviluppo culturale
dell’Istituto, sono visti attraverso il nuovo concetto di Laboratorio, già introdotto nelle precedenti edizioni del Piano
Triennale. Si ricorda che per “Laboratorio” si intende una rete di attività sperimentali, basate sia sui dati raccolti dagli
strumenti di monitoraggio sia su attività di raccolta di dati nuovi o complementari, nei diversi settori di attività, includendo
anche le osservazioni dirette, proprie della geologia di terreno. In tali attività, che rappresentano la struttura avanzata di
collegamento tra la sorveglianza e la ricerca di base, l’Istituto pone le sue massime aspettative.
Negli ultimi due anni l’interdisciplinarietà delle ricerche svolte dall’INGV si è estesa anche a temi disciplinari non
tradizionalmente presenti nell’ambito degli istituti che hanno concorso alla sua nascita, tra il 1999 e il 2000. Un caso
particolarmente significativo è la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della “Mappa di Pericolosità Sismica di Riferimento
per il territorio nazionale”, che con l’Ordinanza 3519 del 28 aprile 2006 è diventata il riferimento unico per l’individuazione
delle zone sismiche e l’aggiornamento degli elenchi dei comuni inseriti in ciascuna zona. Attraverso la Mappa l’INGV ha
creato un nuovo raccordo tra le attività di ricerca in senso stretto e le loro possibili e immediate applicazioni a beneficio
della società civile.
Un ulteriore, recente ed eclatante caso di estensione delle attività dell’INGV riguarda il monitoraggio e la ricerca sui
fenomeni che hanno luogo nella Terra fluida, e segnatamente sui fenomeni climatici. Il Piano Triennale qui presentato
ribadisce che tale estensione riveste un significato strategico importante soprattutto nell’epoca attuale, in cui si sta
diffondendo la consapevolezza del fatto che il nostro pianeta sta attraversando una fase di rapida mutazione del clima e
che la conoscenza scientifica interdisciplinare dell’ambiente gioca un ruolo fondamentale per la pianificazione della vita
nel futuro prossimo. Per meglio promuovere queste nuove attività l’INGV ha avviato numerose iniziative, ristrutturando la
sua rete scientifica, modificando la sua presenza sul territorio e proponendosi come leader nell’ambito del neonato
Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), un consorzio tra enti di ricerca nazionali con sede a
Lecce.
Sempre negli ultimi tre anni hanno ricevuto un rinnovato impulso le ricerche in Antartide, sia nelle tipiche attività di
osservatorio e di indagine strutturale, sia in quelle inquadrabili nel cambiamento planetario globale. L’Antartide è infatti
considerata la zona del pianeta dove più rapidamente che altrove emergono tali cambiamenti. Le ricerche che l’INGV vi
sta svolgendo si pongono ai più elevati livelli dell’eccellenza scientifica internazionale e, in sinergia con le attività svolte
presso il CMCC (vedi punto precedente), conferiscono all’ente e all’Italia notevole visibilità in un ambito disciplinare di
particolare quanto drammatica attualità.
IX
Presentazione e Inquadramento
del Piano Triennale
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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I. L’attuale assetto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Il 2008 è ormai l’ottavo anno di attività dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), istituito con d.l.
29.9.1999 n. 381. La nuova struttura si può ormai considerare operante a pieno regime, anche se può apparire come
una realtà scientifica relativamente nuova nel panorama nazionale degli enti di ricerca. In realtà nasce ereditando una
ricca storia di contesti pre-esistenti nel panorama scientifico nazionale.
Intorno alla metà degli anni trenta del secolo scorso Guglielmo Marconi, allora presidente del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR), propose la creazione di un istituto che promuovesse ed eseguisse, coordinandoli, studi e ricerche sui
fenomeni fisici della Terra e sulle loro applicazioni pratiche. La comunità scientifica dell’epoca e lo stesso governo
ritenevano infatti che l’approfondimento di una giovane disciplina come la geofisica avrebbe potuto avere importanti
ricadute in numerosi settori determinanti per lo sviluppo nazionale. La disposizione presidenziale firmata dallo stesso
Marconi il 13 novembre 1936 dava vita all’Istituto Nazionale di Geofisica (ING) dotandolo di quattro geofisici e quattro
tecnici e di un ambizioso programma scientifico. Tra le attività scientifiche previste primeggiava la sismologia, ma si
intendeva approfondire anche altri settori della fisica terrestre come la fisica ionosferica, l’elettricità atmosferica e
terrestre, le radiazioni naturali e l’ottica atmosferica, il geomagnetismo.
Incaricato con disposizione di legge di assolvere il servizio geofisico nazionale, l’Istituto allestì la prima rete geofisica
nazionale. Per oltre mezzo secolo, dalla sua fondazione al 1999, l’Istituto Nazionale di Geofisica si è impegnato con ogni
mezzo, talvolta non senza difficoltà, per ottemperare agli incarichi istituzionali stabiliti per statuto a seguito
dell’acquisizione dell’autonomia giuridica (d.l.l. 1.3.1945 n. 82), dotandosi delle risorse umane e tecnologiche necessarie
a farne un riferimento nella comunità scientifica e in quella civile per lo studio e la prevenzione delle calamità naturali.
Non vanno dimenticati, tra gli altri, gli originali contributi dati alla sismologia teorica, che ricevettero riconoscimenti
internazionali, e l’impegno nella sorveglianza magnetica e ionosferica nazionale svolti nei primi decenni di attività. Un
percorso virtuoso, anche se con risorse umane e finanziarie sempre esigue, culminato con la costituzione della Rete
Sismica Nazionale Centralizzata, nata dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 per garantire un servizio di sorveglianza
sismica su tutto il territorio italiano.
Il citato d.l. 29.9.1999 n. 381 ha aperto una nuova pagina nella storia della Geofisica e delle Scienze della Terra in Italia.
Con questo decreto è stato costituito l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nel quale sono confluiti l’exING, l’Osservatorio Vesuviano (OV) e alcuni istituti affini per vocazione scientifica, già parte del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, quali l’Istituto Internazionale di Vulcanologia di Catania (IIV), l’Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo (IGF)
e l’Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico di Milano (IRRS).
L’Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo – la sua fondazione risale addirittura al
1846 - aveva operato nella sorveglianza dei vulcani campani, non senza intuibili difficoltà. Non va dimenticato a questo
proposito lo sforzo fatto dall’Osservatorio Vesuviano in occasione del bradisisma flegreo del 1983-84, che vedeva questa
istituzione in prima linea nel fornire la propria competenza alle istituzioni pubbliche impegnate nella tutela della
popolazione e del territorio. L’Istituto Internazionale di Vulcanologia del CNR aveva dato un importante contributo al
monitoraggio dell’Etna, favorendo lo scambio con ricercatori stranieri ed attivando un primo nucleo di sorveglianza
geofisica e vulcanologica. L’Istituto di Geochimica dei Fluidi di Palermo va ricordato tra l’altro per aver iniziato la raccolta
dati in tempo reale sui vulcani italiani, e particolarmente su quelli delle Isole Eolie, creando il primo nucleo della moderna
sorveglianza geochimica. Infine l’IRRS di Milano, attivo nel settore del rischio sismico, aveva dato positivi esempi di
collaborazione tra mondo della ricerca e istituzioni pubbliche per la fruizione e per l’applicazione a scopo normativo delle
proprie competenze.
Il nuovo ente ha così notevolmente accresciuto le competenze scientifiche che caratterizzavano gli enti confluiti,
competenze che oggi spaziano dalla sismologia alla vulcanologia, dalla geochimica all’aeronomia, dalle scienze
ambientali alla climatologia e all’oceanografia. L’ampiezza degli interessi e la presenza di 452 tra ricercatori e tecnologi,
di ruolo e assunti con contratto a termine, fanno dell’INGV il maggiore raggruppamento di ricerca geofisica a livello
europeo. Le potenzialità di ricerca sono notevolmente accresciute dalla presenza di 133 giovani dottorandi, assegnisti e
borsisti, nonché dalla collaborazione di 37 docenti e ricercatori universitari configurati come incaricati di ricerca dalle
sezioni dell’INGV.
XIII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
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II. Processo costitutivo dell'INGV e principali eventi organizzativi
Nella prima metà del 2002 si sono concluse le fasi che hanno portato alla costituzione dell’INGV. Gli atti normativi che
hanno accompagnato questo processo sono elencati nello schema seguente:
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Con decreto legislativo 29/9/1999 n. 381, è stato costituito l'INGV.
Con DPCM 17/3/2000 è stato nominato il Presidente dell'INGV.
Il 20/12/2000 il comitato per la redazione dei regolamenti di organizzazione e funzionamento, di amministrazione,
contabilità e finanza dell'INGV, nominato con decreto del ministro dell'Università e Ricerca Scientifica e Tecnologica il
24 luglio dello stesso anno, ha approvato definitivamente i regolamenti citati.
Il 10/1/2001 alla presenza del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, il comitato si è
insediato in qualità di Consiglio Direttivo dell'ente e l'INGV è stato ufficialmente costituito.
Il 18/1/2001 è stato nominato il Direttore Generale (Decr. Pres. n. 3/01) e sono state costituite le strutture nelle quali
si articola l'ente (Delibera C. D. n. 1/01).
Il 16/2/2001 sono stati nominati i Direttori delle strutture in cui si articola l’INGV (Delibera C. D. n. 3/01).
Il 23/5/2001 è stato nominato il Comitato di Consulenza Scientifica (Delibera C. D. n. 19/01).
Il 23/5/2001 è stato nominato il Collegio di Valutazione e Controllo Strategico (Delibera C. D. n. 33/01).
Il 7/11/2001 è stato approvato il Regolamento del personale, poi riformulato il 22/05/2002 sulla base delle
osservazione del MUR (Delibera C.D. n. 4.1.2.02).
Il 6/3/2002 sono stati costituiti i Collegi di Struttura nell'ambito dei Gruppi Nazionali (GNV e GNDT) precedentemente
afferenti al CNR (Delibera C.D. n. 4.2.1.02).
Il 28/3/2002 è stata riorganizzata la sezione di Catania e nominato il nuovo direttore (Decr. Pres. n. 40/02).
Nel quadriennio successivo la nuova struttura si è consolidata e i suoi principali meccanismi di funzionamento hanno
cominciato ad andare a regime. In questa fase si sono però rese opportune modifiche anche importanti nella
strutturazione dell’INGV. Infatti, durante il 2005, per favorire una migliore organizzazione delle attività di ricerca, sono
state costituite le due nuove sezioni di Bologna e Pisa (Delibera C.D. n. 4.1.2.05 del 12 luglio 2005), precedentemente
sedi distaccate dell'ente (si veda anche il Capitolo V di questa sezione).
Nel corso del 2004 sono scaduti i mandati del Presidente, del Direttore Generale e del Consiglio Direttivo (si veda anche
il Capitolo III di questa sezione):
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Il Presidente è stato confermato con DPCM 7/5/2004.
Il Direttore Generale è stato confermato con Decr. Pres. n. 353 del12 luglio 2005.
Il Consiglio Direttivo è stato rinnovato il 26 maggio 2005 con Decr. MUR Prot. 1135/Ric.
Il 18 novembre 2007 dopo lunga malattia è deceduto il Dott. Cesidio Lippa. Il 29 novembre 2007 (Decr. Pres 514) è stato
nominato Direttore Generale il Dott. Tullio Pepe, già Direttore Amministrativo dell’INGV. Essendo rimasto vacante
l’incarico di Direttore Amministrativo, nel provvisorio si è convenuto che la Amministrazione Centrale risponda
direttamente al Direttore Generale.
Istituzione dei Temi Trasversali coordinati
Tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, per rispondere ad una necessità di rafforzare i legami tra strutture diverse
dell'INGV, era stata avviata una fase definita come riorganizzazione della rete scientifica. Tale fase è stata attuata
attraverso i seguenti passaggi (si veda anche il Capitolo VI di questa sezione):
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Il 30 settembre 2004 è stata avviata una prima fase di riorganizzazione, con istituzione di 7 Temi Trasversali
Coordinati (TTC) e avvio di una verifica di fattibilità per ulteriori 15 (Decr. Pres. n. 326).
Il 31 gennaio 2005 sono stati avviati 8 TTC tra quelli già sottoposti a verifica (Decr. Pres. n. 34).
Il 27 ottobre 2005 è stato fissato in 19 il numero dei TTC operativi durante il 2006. Per alcuni sono stati modificati i
temi di attività e la struttura di coordinamento (Decr. Pres. n. 627).
Il 30 ottobre 2006 la rete scientifica INGV è stata aggiornata, con modifiche nella struttura e nel numero degli
Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 18 (Decr. Pres. n. 354).
Il 5 novembre 2007 la rete scientifica INGV è stata nuovamente aggiornata, con piccole modifiche nella struttura e
nel numero degli Obiettivi Specifici e dei TTC, fissati rispettivamente in 40 e 19 (Decr. Pres. n. 486).
Istituzione dell’Ufficio Relazioni Scientifiche Interne (URSI)
Per favorire uno scambio più immediato e proficuo tra la direzione dell’ente e le sue strutture, il 17 ottobre 2005 con
Decr. Pres. n. 557 è stato istituito l'Ufficio Relazioni Scientifiche Interne, che svolge le seguenti funzioni:
•
raccordo tra la Presidenza e le Sezioni ai fini della elaborazione e presentazione dei documenti di programmazione
e di rendicontazione delle attività scientifiche istituzionali dell'ente;
•
riferimento organizzativo stabile per le attività dei Temi Trasversali Coordinati (TTC);
•
raccordo tra la Presidenza e gli organi di valutazione.
XIV
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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Il decreto 223 del 28 giugno 2007 ha lievemente modificato la composizione dell'URSI, che oggi risulta così costituito:
- Dott. Edoardo Del Pezzo, Geofisico ordinario della Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano,
- Dott. Fabio Florindo, Primo ricercatore della Sezione di Roma 2,
- Dott. Massimo Pompilio, Primo ricercatore della Sezione di Pisa,
- Dott. Gianluca Valensise, Dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1.
Lo stesso decreto ha stabilito che l’URSI si avvale anche della collaborazione del Dott. Pasquale De Santis per il
coordinamento delle attività di negoziazione, gestione e rendicontazione di progetti di ricerca nazionali, e della Dott.ssa
Rosalba Di Maro per le attività di negoziazione di progetti comunitari e inernazionali. Il Dott. Valensise svolge anche la
funzione di "Portavoce" dell'Ufficio. La Sig.ra Antonella Cianchi assicura all'Ufficio il necessario supporto operativo.
Istituzione del Centro di Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali
Il 25 settembre 2006 è stato istituito il Centro di Servizi Scientifici, Tecnici e Culturali, una struttura dell’Amministrazione
Centrale che ha come scopo l’ottimizzazione di tali servizi e la valorizzazione delle competenze esistenti presso tutte le
Sezioni dell’ente (Decr. Pres. n. 286).
Altri eventi organizzativi
Nel corso del 2006, infine, per effetto delle misure di contenimento della spesa pubblica di cui alla legge c.d. "Bersani",
con decorrenza 1/1/07 e per un triennio si è provveduto a riconfigurare il Comitato di Consulenza Scientifica,
riducendone il numero dei componenti da 6 a 4, e ad accorpare il Comitato Interno di Valutazione Scientifica e il Collegio
di Valutazione e di Controllo Strategico in un unico organismo formato da 4 componenti (Delib. CD n. 4.1.4.06 del
20/12/'06). Si veda il Capitolo III di questa sezione per la struttura di dettaglio dei nuovi organi.
XV
Piano Triennale di Attività 2008-2010
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III. Gli organi dell’INGV
Alla data del 1 dicembre 2007 l’organigramma dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si compone come
segue:
Organi di Indirizzo
Presidente
Prof. Enzo Boschi
Consiglio Direttivo
Prof. Gian Michele Calvi, Ordinario di Tecnica delle costruzioni dell'Università degli Studi di Pavia, rappresentante MUR;
Prof. Claudio Eva, Ordinario di Fisica terrestre dell'Università degli Studi di Genova, rappresentante della Presidenza del
Consiglio dei Ministri;
Prof. Michele Dragoni, Ordinario di Fisica terrestre dell'Università degli Studi di Bologna, rappresentante MUR;
Dott. Raffaele Pignone, responsabile Ufficio geologico, sismico e dei suoli della Regione Emilia Romagna,
rappresentante della Conferenza Stato-Regioni.
Organi Consultivi
Comitato di Consulenza Scientifica
Prof. Enzo Boschi, Presidente dell'INGV;
Prof.ssa Lucia Civetta, Ordinario di Geofisica presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II";
Dott. Paolo Papale, Dirigente di ricerca dell'INGV - Sezione di Pisa;
Prof. Peter Suhadolc, Associato di Sismologia presso l'Università degli Studi di Trieste;
Prof. Aldo Zollo, Ordinario di Sismologia presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II".
Organi della Gestione
Direttore generale
Dott. Tullio Pepe
Collegio di Istituto
Prof. Enzo Boschi, presidente;
Dott. Tullio Pepe, direttore generale;
Dott. Alessandro Bonaccorso, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Catania;
Dott. Fabrizio Galadini, primo ricercatore, direttore della sezione di Milano;
Dott. Sergio Gurrieri, primo ricercatore, direttore della sezione di Palermo;
Dott. Marcello Martini, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Napoli – Osservatorio Vesuviano;
Dott. Antonio Meloni, dirigente di ricerca, direttore dalla sezione Roma 2;
Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Bologna;
Dott. Augusto Neri, dirigente di ricerca, direttore della sezione di Pisa;
Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca, direttore della sezione Roma 1;
Dott. Giulo Selvaggi, dirigente di ricerca, direttore del Centro Nazionale Terremoti - Roma.
Organi di Controllo
Collegio dei Revisori di Conti
Dott. Dante Piazza, dirigente del ministero dell’Economia e Finanze, designato dallo stesso ministero, con funzioni di
presidente;
Dott.ssa Ida Mercuri, dirigente del MUR, designata dal MUR, membro effettivo;
Dott. Antonio Valeo, dirigente del MUR, designato del MUR, membro effettivo;
Dott. Luciano Criscuoli, direttore generale del MUR, designato dall’INGV, membro effettivo;
Dott. Sergio Pasquantonio, consulente aziendale, designato dall’INGV, membro effettivo;
Dott.ssa Giulietta Iorio, funzionario del MUR, membro supplente del Dott. Criscuoli e del Dott. Pasquantonio.
Rag. Alberto Paesano, direttore amministrativo contabile del ministero dell’Economia e delle Finanze, designato dallo
stesso ministero, membro supplente del Dott. Piazza;
Sig.ra Maria Testa, funzionario del Dip. per l’Università e la ricerca scientifica e tecnlogica (A.F.A.M.), membro supplente
del Dott. A. Valeo e del Dott. I. Mercuri.
Collegio unico di valutazione scientifica e controllo strategico
Prof. Franco Barberi, Ordinario di Vulcanologia presso l'Università degli Studi di Roma Tre;
XVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Prof. Adam M. Dziewonski, Harvard University - Department Earth & Planetary Sciences;
Ing. Mauro Massulli, Dirigente del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR);
Prof. Steve R. J. Sparks, University of Bristol - Department of Earth Sciences.
Il Collegio ha nominato il Prof. Dziewonski nel ruolo di Coordinatore.
XVII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
IV. Gli obiettivi dell’INGV per il triennio 2008 - 2010
Vengono riassunti in questa sezione gli Obiettivi Generali e gli Obiettivi Specifici dell'INGV per il prossimo triennio. Per
ogni Obiettivo Generale e Obiettivo Specifico viene fornita anche una descrizione sintetica. Lo schema, contenuto nel
Decr. Pres. N. 486 del 5 novembre 2007 ("Aggiornamento della rete scientifica dell'INGV"), ricalca quello già utilizzato a
partire dal 2004, con modifiche e aggiunte non sostanziali scaturite nel corso degli incontri periodici del Collegio d'Istituto
e dell’Ufficio Relazioni Scientifiche Interne (URSI). Rispetto al Piano Triennale precedente i cinque Obiettivi Generali
sono rimasti del tutto invariati mentre alcuni Obiettivi Specifici sono stati leggermente modificati, anche se il loro numero
totale resta immutato (40). Gli interventi effettuati sulla griglia degli Obiettivi Specifici rispetto al Piano Triennale 20072009 riflettono l’evoluzione organizzativa di alcune settori dell’INGV rispetto alla precedente pianificazione, e si possono
riassumere come segue:
•
•
•
•
•
•
•
l’Obiettivo Specifico 1.7 “Aeronomia” ha cambiato denominazione in “Osservazioni di alta e media atmosfera”;
l’Obiettivo Specifico 2.5 “Laboratorio per la rete sismica sottomarina” ha cambiato denominazione in “Laboratorio per
lo sviluppo di sistemi di rilevamento sottomarini”;
l’Obiettivo Specifico 3.8 “Geofisica ambientale” ha cambiato denominazione in “Geofisica per l’ambiente”;
l’Obiettivo Specifico 4.2 “Scenari e mappe di pericolosità sismica e danno” ha cambiato denominazione in “Scenari e
mappe di pericolosità sismica” ed è stato trasformato in Tema Trasversale Coordinato (vedi successivo Capitolo VI) ;
l’Obiettivo Specifico 4.4 “Scenari di rischio ambientale” ha cambiato denominazione in “Scenari e mitigazione del
rischio ambientale”;
le attività dell’Obiettivo Specifico 5.5 “Consulenze e attività in favore di istituzioni nazionali” sono confluite in questo
piano triennale nell’Obiettivo Specifico 5.6 ora denominato “Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività
nell’ambito di trattati internazionali”;
è stato istituito un nuovo Obiettivo Specifico 5.5 denominato “Attività di sala operativa”.
Gli Obiettivi Specifici a cui è affiancata la dicitura "TTC" sono stati identificati come Temi Trasversali Coordinati, una
forma organizzativa dell'ente che esiste ormai dal 2004 e a cui è dedicato il Capitolo VI di questa sezione di
Presentazione e Inquadramento. Si noti che a ogni Obiettivo Specifico sono assegnati dei coordinatori nel caso di
Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati, ovvero dei referenti per gli Obiettivi Specifici
non trasversalizzati. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attività molto diversificate,
sono stati di norma coinvolti due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale dei contenuti
della scheda (il nome di tale referente è evidenziato con una sottolineatura). A partire dal Piano Triennale 2007-2009 ad
ogni Obiettivo Generale sono stati preposti due "referenti globali", che hanno il compito di omogeneizzare i testi prodotti
dai responsabili di OS, eventualmente integrandoli o proponendo modifiche.
Segue lo schema di dettaglio degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici identificati per il trienno 2008-2010.
Obiettivo Generale 1 - Sviluppo dei sistemi di osservazione
Referenti globali: Alessandro Amato e Angelo De Santis
L'INGV esplica le sue attività istituzionali di ricerca principalmente nei settori della geofisica, vulcanologia e geochimica. L'INGV
svolge un ruolo di consulenza a vantaggio della Protezione Civile nella sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale e si
avvale di numerose reti di osservazione e misura, alcune delle quali multidisciplinari. Lo sviluppo delle metodologie di sorveglianza,
sia della sismicità del territorio nazionale che dell'attività delle aree vulcaniche, è quindi parte fondamentale del Piano Triennale. La
modernizzazione e lo sviluppo di tutte le reti - sismiche, geodetiche, geochimiche, geomagnetiche, ionosferiche e atmosferiche - è
condizione necessaria per un intervento strutturale ed efficace nei temi del monitoraggio geofisico e ambientale. Lo studio e il
monitoraggio dell'attività sismica, vulcanica e ambientale del territorio nazionale hanno raggiunto oggi risultati di notevole interesse
scientifico, in ultima analisi migliorando il servizio funzionale alla mitigazione dei rischi naturali. Data l'enorme velocità del progresso
tecnologico attuale, le reti esistenti possono e devono essere modernizzate sempre più rapidamente con l'utilizzo di strumenti più
sensibili e con una diffusione delle informazioni in tempo reale per una completa condivisione da parte di tutti i ricercatori. Queste
premesse portano alla formulazione di una proposta di installazione, sull'intero territorio nazionale, di una nuova rete integrata che
faccia uso della tecnologia più moderna per quanto riguarda sensori, elettronica di controllo, trasmissione, memorizzazione e
gestione dati.
OS
Tema dell'OS
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
1.1.
TTC
Monitoraggio sismico
del territorio nazionale
Marco Cattaneo
(CNT)
1.2.
TTC
Sorveglianza
geochimica delle aree
vulcaniche attive
Rocco Favara
(PA)
XVIII
Breve descrizione dell'Obiettivo Specifico
La sorveglianza sismologica è uno dei temi primari
dell'attività dell'INGV. Con questo TTC si realizza il
coordinamento di tutti gli sviluppi che queste attività
avranno nel prossimo triennio, tra cui la rete sismica
nazionale, la rete sismica mediterranea e tutte le relative
sale di sorveglianza.
Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura
dei parametri geochimici legati alle fenomenologie pre-,
sin- e post-eruttive. Cura l'installazione delle reti di
sorveglianza e l'integrazione dei dati nelle sale di
monitoraggio per i vulcani attivi italiani. Armonizza inoltre il
monitoraggio per tutti i vulcani italiani.
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
1.3.
TTC
Sorveglianza geodetica
delle aree vulcaniche
attive
Giuseppe Puglisi
(CT)
1.4.
TTC
Sorveglianza
sismologica delle aree
vulcaniche attive
Francesca Bianco
(NA-OV)
1.5.
TTC
Sorveglianza
dell'attività eruttiva dei
vulcani
Sonia Calvari
(CT)
1.6.
Osservazioni di
geomagnetismo
Antonio Meloni
(RM2)
Paolo Palangio
(RM2)
1.7.
Osservazioni di alta e
media atmosfera
Bruno Zolesi
(RM2)
Cesidio Bianchi
(RM2)
1.8.
Osservazioni di
geofisica ambientale
Laura Beranzoli
(RM2)
Cesidio Bianchi
(RM2)
1.9.
TTC
Rete GPS nazionale
Giulio Selvaggi
(CNT)
1.10.
TTC
Telerilevamento
Fabrizia Buongiorno
(CNT)
Il TTC cura l'omogeneizzazione e lo sviluppo organico
delle reti GPS, tiltmetriche, EDM e di livellazione esistenti
sui vulcani italiani, armonizzando la qualità del
monitoraggio. Promuove inoltre lo sviluppo e la
razionalizzazione del controllo dei vulcani tramite
interferometria satellitare.
Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti
sui vulcani italiani siano armonizzate e portate allo
standard della RSN (predominanza di stazioni digitali a tre
componenti a larga banda). Inoltre coordina gli interventi
(mediante stazioni mobili) e le analisi da effettuare da
parte delle diverse sezioni dell'INGV in caso di
riattivazione delle dinamiche eruttive.
Questo TTC coordina le attività di monitoraggio e ricerca
applicata alla definizione dello stato dei sistemi vulcanici
attivi, basandosi su dati raccolti da reti e tecniche
multiparametriche di monitoraggio vulcanologico e da
campagne periodiche di misure dirette eseguite sui vulcani
attivi, nonché su dati analitici prodotti dai laboratori chimici
e fisici. Il TTC coordina l'analisi dei dati raccolti in
occasione di eventi eruttivi.
All'interno di questo OS vengono curate la gestione della
strumentazione di registrazione delle variazioni del campo
magnetico, l'effettuazione delle misure assolute e la
preparazione e validazione dei risultati, per gli osservatori
geomagnetici di L'Aquila, Castello Tesino (TN),
Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zuccchelli (SMZ) in
Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni
per la ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica
italiana.
All'interno di questo OS viene curata la gestione degli
osservatori ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e
Stazione Mario Zucchelli (SMZ) in Antartide, che utilizzano
sistemi radar in alta frequenza (HF) realizzati dall'INGV o
ionosonde commerciali. Viene curata inoltre la
sperimentazione del monitoraggio delle scintillazioni
ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard)
e SMZ (Antartide).
Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per
cartografia magnetica ad alta risoluzione spaziale con
rilevamento sia da terra sia da elicottero, anche in campo
archeologico. Cura inoltre il rilevamento di parametri
elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori
multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per
acquisizione di dati geofisici e oceanografici integrati.
Questo TTC coordina lo sviluppo di una rete permanente
di stazioni GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze
relative alla cinematica e tettonica attiva della penisola.
Armonizza le diverse iniziative in corso nelle sezioni
dell'INGV, sia dal punto di vista della configurazione e
tecnologia delle rete stessa che dal punto di vista delle
tecniche di analisi e della costituzione di una banca dati
unificata.
Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e
prossimale rappresentano da alcuni decenni insostituibili
strumenti per lo studio e la sorveglianza di aree
sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC promuove
l'interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano
tecniche simili in aree geografiche e per scopi scientifici
anche molto diversi.
XIX
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Obiettivo Generale 2 - Attività sperimentali e Laboratori
Referenti globali: Salvatore Inguaggiato e Leonardo Sagnotti
L'osservazione e la comprensione dei fenomeni legati alla dinamica della Terra necessitano di dati registrati in continuo da reti di
sensori distribuiti sul territorio ma anche di misure ed esperimenti condotti in laboratorio. Negli ultimi anni l'INGV ha investito in
maniera significativa nell'innovazione tecnologica, nell'acquisto e messa in funzione di apparecchiature all'avanguardia, nella
sperimentazione e nella messa a punto di metodi analitici e sperimentali innovativi ed in tutte quelle attività che migliorano la qualità
e la quantità delle misure, riducono i tempi di acquisizione e di calcolo, facilitano la fruibilità dei dati per tutta la comunità scientifica.
Tutte queste attività sono state organizzate nell'ente sotto forma di laboratori. Il laboratorio quindi non è solo un luogo fisico dove
sono localizzati gli apparati e dove si svolgono le attività analitiche e sperimentali, ma è anche un struttura dinamica dove le
necessità della ricerche vengono recepite e armonizzate e dove si producono sviluppi tecnologici e metodologici. Lo sviluppo e la
gestione di questi laboratori e delle attività sperimentali associate costituiscono il secondo Obiettivo Generale dell'INGV per il
triennio. Apre la lista d'insieme il Laboratorio per le reti informatiche e il calcolo avanzato, una tipica infrastruttura nazionale che
affianca aspetti di ricerca avanzata a una costante attenzione ai miglioramenti tecnologici per le attività di routine di tutto l'INGV. Si
prosegue con i tre laboratori nei quali vengono condotte misure sulle proprietà delle rocce e dei fluidi e vengono riprodotte le
condizioni di pressione e temperatura tipiche dell'interno delle terra: il laboratorio di paleomagnetismo, arricchito da una pluriennale
esperienza, la rete dei laboratori di chimica e fisica delle rocce, e i laboratori di geochimica dei fluidi, che rappresentano il supporto
analitico e sperimentale alle attività di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Contribuiscono all'Obiettivo
Generale 2 anche il laboratorio che sviluppa sistemi osservativi multidisciplinari in ambienti estremi come quello marino, ed il
laboratorio che sviluppa e coordina le attività di osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive da
un punto di vista geodinamico.
OS
2.1
TTC
Tema dell'OS
Laboratorio per le reti
informatiche, GRID e
calcolo avanzato
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
Lucio Badiali
(CNT)
Fabrizio Meroni
(MI)
2.2.
Laboratorio di
paleomagnetismo
Leonardo Sagnotti
(RM2)
2.3.
TTC
Laboratori di chimica e
fisica delle rocce
Massimo Pompilio
(PI)
2.4.
TTC
Laboratori di
geochimica dei fluidi
2.5
Laboratorio per lo
sviluppo di sistemi di
rilevamento sottomarini
2.6.
TTC
Laboratorio di
gravimetria,
magnetismo ed
elettromagnetismo in
aree attive
XX
Salvatore Inguaggiato
(PA)
Giuseppe D'Anna
(CNT)
Ciro Del Negro
(CT)
Breve descrizione dell'Obiettivo Specifico
Il monitoraggio dell'attività sismica e vulcanica richiede un
forte sviluppo di sistemi di calcolo veloce e/o in tempo
reale. Questo TTC ha come obiettivo il completamento
della rete di linee di connessione numerica e trasmissione
satellitare per l'acquisizione dei dati sismologici in aree
sismogenetiche e vulcaniche. Tale rete permetterà
l'interconnessione tra le sezioni INGV, che potranno
condividere le risorse di osservazione e calcolo e gli
strumenti informatici che verranno sviluppati.
Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il
campionamento di rocce e altri materiali sia naturali che
sintetici e per la misura e l'analisi delle loro proprietà
magnetiche. Le misure svolte hanno applicazioni in
numerosi campi delle Scienze della Terra, dalla
geodinamica alla climatologia all'inquinamento ambientale.
I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche
metodologiche,
producono
sviluppi
tecnologici
e
forniscono il supporto analitico e sperimentale alle attività
di monitoraggio ed alle ricerche geofisiche e
vulcanologiche. Le misure e gli esperimenti sono utilizzati
per la formulazione di modelli fisico-matematici e per la
descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei
processi magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla
definizione dello stato di attività dei vulcani, degli scenari
eruttivi ed alla valutazione della pericolosità.
Il compito primario di questo TTC è l'armonizzazione
dell'attività dei quattro poli tecnologici attivi nel settore
della geochimica dei fluidi all'interno dell'INGV, con lo
specifico obiettivo di razionalizzare l'acquisizione di nuova
strumentazione e il funzionamento dei laboratori stessi.
I
sistemi
osservativi
multidisciplinari
sottomarini
completano la rete geofisica di monitoraggio del territorio.
In questo OS vengono sviluppati i prototipi e la tecnologia
per l’adattamento all’ambiente marino di sensori realizzati
per osservazioni in terra. Al laboratorio, che ha sede
presso l'Osservatorio di Gibilmanna, è affidata la gestione
della rete sismica sottomarina di pronto intervento nonché
lo studio e la realizzazione dei prototipi per l’espansione a
mare della rete sismica terrestre.
Questo TTC nasce per coordinare le attività di
osservazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed
elettromagnetici in aree attive. Le relative tecniche di
osservazione e analisi, di grande rilevanza e largamente
applicate anche in altri ambiti internazionali, vengono
messe in atto in maniera coordinata alla scala nazionale
dell'INGV grazie a questo TTC.
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Obiettivo Generale 3 - Studiare e capire il sistema Terra
Referenti globali: Andrea Morelli e Paolo Papale
Uno degli scopi fondamentali della ricerca in geofisica e vulcanologia è rappresentato dalla comprensione dei processi in atto
all'interno della Terra i cui effetti si ripercuotono sull'uomo e sull'ambiente. Solo attraverso lo studio della struttura e della complessa
dinamica profonda del pianeta possiamo infatti migliorare la nostra conoscenza sui processi che generano i vulcani, i terremoti, le
variazioni del campo magnetico, le oscillazioni del livello marino e tutti gli altri fenomeni naturali su grande scala. La ricerca teorica
permette inoltre di migliorare l'accuratezza di tutti i codici di calcolo e dei modelli di riferimento. L'INGV è inserito a pieno titolo
nell'avanguardia delle ricerche geofisiche e vulcanologiche fondamentali, al pari delle altre principali istituzioni europee, ed ha fornito
importanti contributi all'avanzamento dello stato delle conoscenze in diversi campi. Oltre a fornire gli elementi per perfezionare le
nostre conoscenze dell'interno della Terra, la geofisica e la vulcanologia hanno tra i propri obiettivi ultimi anche quello della
mitigazione del rischio associato ai terremoti e alle eruzioni vulcaniche. Per un'efficace opera di mitigazione del rischio sono
indispensabili conoscenze che vanno dalla ricostruzione di processi geodinamici recenti, alla conoscenza della struttura della crosta
terrestre, alla ricostruzione della storia dei vulcani attivi e dei loro sistemi di alimentazione, allo studio delle caratteristiche dello
scuotimento durante forti terremoti, alla risposta dell'ambiente antropico, alla storia sismica dei secoli passati. Una valutazione
accurata del rischio sismico e vulcanico deve essere infatti il frutto di un processo di raccolta ed elaborazione di informazioni
provenienti da ambiti disciplinari molto diversi. Tale valutazione rappresenta uno strumento indispensabile per gli organi della
Protezione Civile ai fini della predisposizione dei piani per la gestione delle emergenze e per la definizione delle priorità per gli
interventi di prevenzione sul territorio. L'esistenza all'interno dell'INGV di competenze estese e multidisciplinari offre la grande
opportunità di poter considerare in un quadro unitario lo studio dei fluidi geofisici, dalla dinamica delle interazioni tra atmosfera e
oceani, al complesso sistema di fenomeni che hanno sede nella media ed alta atmosfera le cui variazioni, causate dalla interazione
Sole-Terra, mostrano anche una componente antropica. Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, rimangono ancora
molte incertezze e molti problemi da risolvere nel comportamento fondamentale di questi fluidi. La comprensione di tale
comportamento assume una grande importanza nell'aumentare l'attendibilità delle stime dei cambiamenti climatici che ci attendono,
le cui conseguenze rappresentano oggi una grande questione non solo nazionale ma planetaria. I processi fondamentali che
regolano la dinamica dei fluidi geofisici sono alla base di una serie di indagini in campi che hanno acquisito una grande rilevanza
politica e sociale. Basti pensare che il vasto ambito degli studi sui cambiamenti climatici, sugli effetti dei componenti inquinanti
nell'atmosfera e sulla previsione di fenomeni di natura elettromagnetica nel cosiddetto spazio circumterrestre, e le loro possibili
conseguenze sull'uomo e sul suo ambiente, sono basati sulle simulazioni numeriche dei gusci fluidi del pianeta (atmosfera e
oceano) e sulla osservazione dei parametri chimico-fisici del sistema Sole-Terra.
OS
3.1.
Tema dell'OS
Fisica dei terremoti
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
Edoardo Del Pezzo
(NA-OV)
Rita Di Giovambattista
(CNT)
Stephan Nielsen
(RM1)
3.2.
Tettonica attiva
Nicola D'Agostino
(RM1)
Paola Montone
(RM1)
Franco Italiano
(PA)
3.3.
Geodinamica e
struttura dell'interno
della Terra
Claudio Chiarabba
(CNT)
Carlo Giunchi
(RM1)
Stefania Danesi
(BO)
3.4.
Geomagnetismo
Paola De Michelis
(RM2)
Breve descrizione dell'Obiettivo Specifico
L'OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le
applicazioni riguardano la meccanica della sorgente
sismica in tutti i suoi aspetti spaziali, geometrici e dinamici
includendo la caratterizzazione del tensore momento dei
sismi vulcanici (vulcano-tettonici, tremore e terremoti a
bassa frequenza). L'OS si occupa inoltre dell'analisi
statistica della sismicità, della quantificazione dell'energia,
dello studio delle interazioni tra faglie, dello studio del
campo d'onda (arrays). La ricerca include la propagazione
in strutture eterogenee (scattering elastico), con attenzione
alle variazioni temporali dei parametri di propagazione
associate a variazioni del campo di sforzo (velocità,
attenuazione "splitting" delle onde di taglio).
Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le
ricerche finalizzate a comprendere e quantificare la
tettonica attiva. Include ricerche sulla deformazione
crostale da dati di geodesia spaziale, dati di stress-in-situ,
osservazioni sulle caratteristiche dei fluidi crostali e
osservazioni dirette di terreno. Attraverso queste ricerche,
le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione
della deformazione crostale fornisce dati di ingresso
essenziali per le analisi di pericolosità sismica.
Questo OS affronta lo studio delle proprietà e della
dinamica dell'interno terrestre attraverso la modellazione
numerica e l'analisi della propagazione di onde sismiche e
delle caratteristiche reologiche. Le ricerche, che
coinvolgono numerosi settori disciplinari, vengono svolte a
scala globale, continentale, regionale e locale, potendo
così esplorare aspetti diversi e progressivamente più
dettagliati della struttura terrestre.
Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi
connessi con l'origine ed evoluzione del campo magnetico
su diverse scale spazio-temporali. I temi portanti sono
indirizzati a risolvere i fondamentali quesiti sulla dinamica
che nel nucleo fluido genera il campo e sullo studio delle
anomalie magnetiche, che consentono di indagare le
strutture crostali e la loro evoluzione.
XXI
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
3.5.
Geologia e storia dei
sistemi vulcanici
Mauro Coltelli
(CT)
Giovanni Orsi
(NA-OV)
3.6.
Fisica del vulcanismo
Paolo Papale
(PI)
3.7.
Dinamica del clima e
dell'oceano
Antonio Navarra
(BO)
3.8.
Geofisica per
l'ambiente
3.9.
Fisica della
magnetosfera,
ionosfera e
meteorologia spaziale
3.10
Sismologia storica e
archeosismologia
XXII
Cesidio Bianchi
(RM2)
Leonardo Sagnotti
(RM2)
Giorgiana De Franceschi
(RM2)
Paola De Michelis (RM2)
Paola Albini
(MI)
Fabrizio Galadini (MI)
La raccolta dei dati sull'attività storica dei vulcani italiani è
un campo di interesse sia per l'applicazione alla
vulnerabilità che per la definizione di particolari
comportamenti eruttivi caratteristici di ogni vulcano.
Questo OS cura lo sviluppo di approfondimenti su questi
aspetti per tutti i vulcani italiani e la preparazione di
banche dati.
La comprensione della fisica dei processi eruttivi
presuppone lo sviluppo di modelli dinamici basati su
equazioni fondamentali e la loro verifica sperimentale.
Questo OS affronta la fisica del vulcanismo studiando gli
equilibri liquido-solido-gas nei magmi, i sistemi idrotermali,
la termodinamica dei magmi, le proprietà dei condotti di
risalita nonché la dinamica della dispersione e ricaduta
della cenere vulcanica, delle colate laviche, dei flussi
piroclastici e dei collassi delle colonne vulcaniche.
Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera
ed oceano, consentendo di affrontare i temi della
variabilità dinamica del clima a scale annuali ed
interannuali. Si tratta di un tema oggi dominante nelle
applicazioni
della
climatologia
alla
conoscenza
dell'evoluzione del clima, così come tale evoluzione viene
percepita sia nell'ambito scientifico che a livello di opinione
pubblica.
Lo studio del cambiamento climatico globale non può
prescindere da una accurata conoscenza del clima in
epoche passate, un tema affrontato dall'INGV con indagini
glaciologiche e magnetiche in particolare in Antartide. Lo
studio dell'inquinamento, la detezione di fusti tossici e la
riqualificazione delle aree inquinate vengono affrontate in
questo OS con tecniche di indagine geofisiche integrate.
Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella
migliore comprensione delle relazioni Sole-Terra. Le
ricerche sono finalizzate sia ad una migliore conoscenza
dell'ambiente elettromagnetico terrestre, sia a valutare le
conseguenze economico-sociali che possono derivare da
forti perturbazioni magneto-ionosferiche nell'ambito del
cosiddetto "space weather".
Le ricerche svolte in questo OS mirano ad approfondire le
conoscenze sulla distribuzione spazio-temporale e sugli
effetti che i terremoti del passato hanno avuto sul territorio.
Gli elementi innovativi e peculiari di questo OS risiedono
nella forte componente multidisciplinare che ne
caratterizza tutte le attività, sviluppate attraverso l'apporto
specifico di competenze in campo storico, archeologico,
geologico e sismologico.
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
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Obiettivo Generale 4 - Comprendere e affrontare i rischi naturali
Referenti globali: Gianni Macedonio e Antonio Rovelli
Questa sezione delle attività dell'INGV si configura proprio come una vera e propria "cinghia di trasmissione" tra la ricerca a carattere
fondamentale da un lato e la società civile dall'altro. Pur rappresentando manifestazioni normali della vita del pianeta, numerosi
fenomeni naturali possono avere un impatto fortemente negativo sulle attività umane. Le ricerche in campo geofisico e vulcanologico
hanno da sempre nella mitigazione dei rischi naturali la loro motivazione più ovvia; si può affermare con certezza che almeno due
terzi dei ricercatori dell'INGV svolgono studi che in modo più o meno indiretto puntano alla comprensione dei fenomeni naturali e alla
mitigazione dei loro effetti. Tuttavia, l'esperienza degli ultimi decenni mostra chiaramente che a questi ricercatori non si chiede più
solo una elencazione delle aree a rischio o degli scenari di danno attesi, anche perché i fenomeni naturali dannosi spesso operano
su scale temporali infinitamente più lunghe di quelle che sono caratteristiche della vita umana; tanto lunghe che anche le situazioni di
maggior rischio possono quindi risultare irrilevanti per le generazioni dell'epoca in cui viviamo e per i loro figli e nipoti. A questi
ricercatori si chiedono piuttosto valutazioni che aiutino amministratori e decision-makers a valutare con serenità, ma sulla scorta di
solide valutazioni scientifiche, il rischio corso dalla popolazione, dalle loro abitazioni e dal complesso delle infrastrutture. Si tratta
spesso di valutazioni a carattere probabilistico, che esprimono cioè la probabilità che si verifichi un dato fenomeno entro un
determinato lasso di tempo coinvolgendo una determinata superficie geografica. Se una sottovalutazione del rischio può portare a
conseguenza tragiche, una sua sopravvalutazione comporta sicuramente dei costi e dei disagi per la società nel suo insieme. Ne
sono un esempio evidente le valutazioni di pericolosità sismica o vulcanica che, soprattutto in un paese come l'Italia, devono aiutare
a far convivere la popolazione con terremoti e vulcani - seppure con le necessarie precauzioni - piuttosto che limitarsi a terrorizzarla.
L'accuratezza delle stime di pericolosità e delle stime di rischio che ne conseguono, tuttavia, si basa in larga misura sulla sempre
migliore comprensione dei fenomeni potenzialmente dannosi, sulle loro cause, sulla loro dinamica, sulle caratteristiche del loro
impatto.
OS
Tema dell'OS
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
4.1.
Metodologie
sismologiche per
l'ingegneria sismica
Giovanni Iannaccone
(NA-OV)
Antonio Rovelli
(RM1)
Gaetano Zonno
(MI)
4.2.
TTC
Scenari e mappe di
pericolosità sismica
Luca Malagnini
(RM1)
Carlo Meletti
(MI)
4.3.
TTC
Scenari di pericolosità
vulcanica
Giovanni Macedonio
(NA-OV)
4.4.
Scenari e mitigazione
del rischio ambientale
Marco Marchetti
(RM2)
Fedora Quattrocchi
(RM1)
4.5.
Degassamento
naturale
Giovanni Chiodini
(NA-OV)
Breve descrizione dell'Obiettivo Specifico
Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente
riferibili al settore internazionalmente conosciuto come
"engineering seismology". In particolare cura gli aspetti di
interesse specifico per l'ingegneria sismica, quali ad
esempio le relazioni di attenuazione di parametri
strumentali del moto del suolo e le metodologie di
valutazione della risposta locale.
In questo TTC vengono sviluppati gli aspetti applicativi
delle
metodologie
trattate
nell'OS
"Metodologie
sismologiche per l'ingegneria sismica", e in particolare
tutte le applicazioni di valutazione della pericolosità
sismica a casi concreti, sia a scala di scenario che a scala
regionale/nazionale. Ricadono in questo TTC le attività di
consulenza per la valutazione della pericolosità sismica a
favore di diversi soggetti istituzionali, come pure quelle
relative alla generazione di mappe di scuotimento in tempo
quasi-reale.
La stima della pericolosità vulcanica si basa
sull'integrazione di conoscenze osservative e sperimentali
con modelli fisico-matematici che descrivono la dinamica
dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi pericolosi. Obiettivo
del presente TTC è la definizione di scenari di pericolosità
vulcanica per fornire stime quantitative dell'evoluzione
spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei
vulcani attivi italiani. Ricadono in questo OS attività di
consulenza relativa ai vulcani attivi italiani a favore di
diversi soggetti istituzionali.
Lo sviluppo delle attività in campo ambientale ha portato
l'INGV a impegnarsi anche nel complesso campo dei rischi
provenienti da fattori ambientali. Ricadono in questo OS
temi di grande rilevanza sociale come la detezione di
inquinanti di varia natura nel sottosuolo e nelle acque e gli
studi-pilota sul tema del sequestro e dello stoccaggio
geologico della CO2.
Questo OS coordina le numerose ricerche condotte presso
l'INGV sui diversi aspetti del degassamento naturale, con
particolare riferimento a CO 2, CH 4, Rn. L'OS promuove lo
sviluppo di tecniche di sorveglianza remota dell'attività
vulcanica e di modelli del degassamento di CO2 d'origine
profonda, un fenomeno che può comportare rischi per la
popolazione. L'OS cura inoltre i rapporti con le discipline
limitrofe nei settori vulcanologico e sismologico.
XXIII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Obiettivo Generale 5 - L'impegno verso le istituzioni e verso la Società
Referenti globali: Massimiliano Stucchi e Bruno Zolesi
L'INGV è profondamente impegnato nel cercare di rendere sempre più intenso e fruttuoso il rapporto tra i suoi programmi di ricerca e
le necessità della società e del sistema economico. Al centro di questo sistema di rapporti si pone il pilastro della collaborazione con
la Protezione Civile, alla quale viene fornito un supporto scientifico essenziale per le sue attività, ma analoga attenzione viene rivolta
alla diffusione al grande pubblico, alla formazione ad alto livello, universitaria ed post-universitaria, alla protezione e mantenimento
del patrimonio storico e bibliografico dell'INGV e alla consulenza scientifica per le altre pubbliche amministrazioni. Questo Obiettivo
Generale prevede lo sviluppo delle banche dati, intese non più come semplici depositi di dati, ma come organizzazioni di sapere e
conoscenza che permettono agli attori all'esterno dell'INGV di accedere ai prodotti e al know-how dell'INGV e quindi di sfruttarne
pienamente le capacità. I prossimi anni vedranno le banche dati transitare verso una forma sempre più multimediale, dotarsi di
potenti strumenti di navigazione e renderne più facile l'accesso e la comprensione. Oltre alle banche dati ricadono in questo
Obiettivo Generale le attività per il continuo miglioramento del sistema web, che include informazioni sugli eventi sismici e vulcanici e
sulla loro evoluzione, l'accesso alla letteratura scientifica, e l'accesso a vari livelli di complessità a informazioni sui fenomeni geofisici.
In questo Obiettivo Generale ricadono anche le attività di divulgazione, le attività a carattere espositivo e museale e quelle delle
diverse biblioteche dell'INGV, nonché la sua produzione editoriale.
OS
Tema dell'OS
Referente/i
(o coordinatore/i se TTC)
Raffaele Azzaro
(CT)
Massimiliano Stucchi
(MI)
5.1.
TTC
Banche dati e metodi
macrosismici
5.2.
TTC
Banche dati di
sismologia strumentale
5.3.
Banche dati di
geomagnetismo,
aeronomia, clima e
ambiente
Giorgiana De Franceschi
(RM2)
Silvio Gualdi
(BO)
5.4.
TTC
Sistema informativo
territoriale
Fawzi Doumaz
(CNT)
Maria Teresa Pareschi
(PI)
Giuseppe Vilardo
(NA-OV)
5.5
Attività di Sala
Operativa
5.6.
Consulenze in favore di
istituzioni nazionali e
attività nell'ambito di
trattati internazionali
XXIV
Lucia Luzi
(MI)
Francesco Mele
(CNT)
Alberto Basili
(CNT)
Massimo Chiappini
(RM2)
Bruno Zolesi
(RM2)
Breve descrizione dell'Obiettivo Specifico
Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel
settore della archiviazione e disseminazione dei dati
storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei
terremoti. Opera inoltre per promuovere e migliorare
l'integrazione con le altre attività che l'INGV svolge nel
settore delle banche dati.
Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le
iniziative di archiviazione e disseminazione dei dati
sismologici strumentali acquisiti dall'INGV e di assicurare
la piena integrazione con le altre attività che l'INGV svolge
nel settore delle banche dati, sia a scala nazionale che a
scala europea e globale.
Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri
dell'alta atmosfera e di misure effettuate presso gli osservatori
geomagnetici, anche per l'approntamento di informazioni sullo
"space weather", di dati della rete magnetica, di dati
riguardanti la glaciologia, la climatologia, l'oceanografia
operativa e altre attività ambientali. L'OS cura la gestione di
banche dati che permettano un'efficace diffusione dei dati
verso il mondo della ricerca, le istituzioni e la società.
Questo TTC risponde alla necessità di censire e
armonizzare il notevole patrimonio di dati e iniziative in
corso presso l'INGV nel settore delle banche dati
territoriali. Attraverso la realizzazione di sistemi di
immagazzinamento, diffusione e rappresentazione dei dati
e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC
garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle
decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei
diversi campi d'azione dell'INGV.
Questo OS rende ragione e quantifica l'attività del
numeroso personale INGV che presta regolarmente
attività di sorveglianza nelle diverse Sale Operative
dell'ente. Esso si propone inoltre di rappresentare una
sede permanente per il confronto e l'armonizzazione delle
procedure utilizzate nella prassi quotidiana delle Sale
Operative, promuovendo un maggior scambio di
informazioni tra le sale stesse
Questo OS raggruppa attività di consulenza scientifica e
tecnologica a favore di ministeri ed altre istituzioni, tra cui
spicca il Ministero della Difesa, che beneficia di servizi nel
settore geomagnetico e della radiopropagazione. Rilievi
geomagnetici
sono
alla
base
di
consulenze
sull'inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi sui
gas serra, l'INGV svolge consulenze a favore di ENI.
Inoltre da diversi anni l'INGV fornisce consulenze
scientifico-tecnologiche a favore del Ministero Affari Esteri
(MAE), sia nell'ambito di trattati come il Comprehensive
Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), sia nel quadro di rapporti
bilaterali con paesi evoluti e in via di sviluppo. L'INGV
svolge inoltre attività di supporto scientifico nel quadro di
iniziative dell'ONU e dell'UNESCO.
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Anna Grazia Chiodetti
(AC)
Andrea Tertulliani
(RM1)
5.7.
TTC
Biblioteche ed editoria
5.8.
TTC
Formazione e
informazione
Romano Camassi
(BO)
Concetta Nostro
(CNT)
Sistema web
Flora Giudicepietro
(NA-OV)
Daniela Pantosti
(RM1)
Giuliana Rubbia
(MI)
5.9.
TTC
Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per
lo scambio di informazioni e documentazione scientifica
che una moderna biblioteca distribuita può fornire,
rendendo di fatto il sistema bibliotecario INGV un servizio
nazionale e internazionale d'eccellenza nei settori di
competenza. Inoltre cura tutta l'editoria dell'INGV, con la
sola eccezione degli Annals of Geophysics.
Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i
nuovi progetti in corso di avvio in questo ambito. Inoltre
coordina i meccanismi di divulgazione delle attività
dell'INGV, comprese quelle on-line. Gestisce le attività
svolte a favore delle scuole e, in sinergia con il TTC
"Biblioteche ed editoria", la partecipazione a mostre e
congressi in cui l'INGV è presente con un proprio spazio
espositivo.
Il sistema di comunicazione costituito dai siti Internet
rappresenta oggi un elemento fondamentale della vita di
una struttura di ricerca aperta ed efficiente. Questo TTC
punta a garantire la migliore organizzazione e sviluppo del
sito
INGV
anche
in
considerazione
del
suo
importantissimo ruolo in occasione delle emergenze
sismiche e vulcaniche.
XXV
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
V. La realtà operativa dell’INGV: Strutture e sedi geografiche
L’Istituto risulta ormai stabilmente articolato nelle seguenti Strutture:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Amministrazione Centrale
Sezione di Bologna
Sezione di Catania
Sezione di Milano
Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano
Sezione di Palermo
Sezione di Pisa
Sezione di Roma 1
Sezione di Roma 2
Centro Nazionale Terremoti
Oltre che presso le sedi delle Strutture, le attività si svolgono anche presso le sedi distaccate di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Ancona
Arezzo
Ercolano (NA)
Gibilmanna (PA)
Grottaminarda (AV)
L'Aquila
Lipari (ME)
Messina
Napoli - Via Coroglio
Nicolosi (CT)
Portovenere (SP)
Rocca di Papa (RM)
Roma - Via Nizza
Roma - Viale Pinturicchio
Stromboli (ME)
Vulcano (ME)
A queste sedi vanno aggiunti piccoli presìdi presenti in numerose altre località e finalizzati ad ospitare o gestire
strumentazione geofisica. Infine, alcune unità di personale prestano servizio in regime di comando presso la Presidenza
XXVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
del Consiglio dei Ministri, il Dipartimento della Protezione Civile, il MUR, la Regione Marche, l'ASI, l'OGS e le Università
di Bologna, Genova, Siena e "Federico II" di Napoli.
Di seguito si riassume la composizione interna delle Strutture e la consistenza del personale per ognuna di esse. Si noti
che per “Personale dipendente” si intende il personale di ruolo o assunto con contratto a termine, mentre con la voce
“Altro personale” si fa riferimento a dipendenti comandati, assegnisti, borsisti, incaricati di ricerca.
AMMINISTRAZIONE CENTRALE
Direttore ad interim: Dott. Tullio Pepe, dirigente di II fascia, con funzioni di Direttore amministrativo (art. 23, comma 2,
del Regolamento di organizzazione e funzionamento).
Uffici:
Ufficio I - Affari generali e ordinamento
Ufficio II - Affari del personale
Ufficio III - Trattamento giuridico ed economico del personale
Ufficio IV - Emolumenti e adempimenti del sostituto d’imposta
Ufficio V - Gestione della spesa e scritture patrimoniali
Ufficio VI - Bilancio e scritture contabili
Ufficio VII – Convenzioni e contratti attivi
Ufficio VIII - Servizi generali
Servizi:
CED
Ufficio tecnico e SPP
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 85 unità (inclusi 3 comandati presso altra amministrazione e un dipendente in
congedo temporaneo)
Altro personale (al 16/11/’07): n. 4 unità
CENTRO SERVIZI SCIENTIFICI, TECNICI E CULTURALI (a decorrere dal 1/11/’06)
Responsabile: Dott. Gianluca Valensise, dirigente di ricerca
Laboratori e Servizi:
Laboratorio di Didattica e Divulgazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Concetta Nostro)
Servizio Ufficio stampa, documentazione e relazioni esterne (Resp. Dott.ssa Sonia Topazio)
Servizio Biblioteca e Documentazione Scientifica (Resp. Dott.ssa Anna Grazia Chiodetti)
Laboratorio di Grafica e Immagini (Resp. sig.ra Daniela Riposati)
Servizio Redazione Centro Editoria Nazionale (Resp. Sig.ra Francesca Di Stefano)
Servizio di segreteria di Presidenza (Resp. sig. Piergiorgio De Simone)
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 26 unità (incluse nel personale dipendente dell’Amministrazione Centrale)
Nota: il Centro Servizi cura, inoltre, la Segreteria dei Progetti di Ricerca finanziati dal Dipartimento della Protezione
Civile con il coordinamento del Responsabile del Centro
SEZIONE DI ROMA 1 - “SISMOLOGIA E TETTONOFISICA”
Direttore: Dott. Antonio Piersanti, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Geodinamica (Resp. Dott. Carlo Giunchi)
UF Tettonica attiva (Resp. Dott.ssa Daniela Pantosti)
UF Geochimica dei fluidi, stoccaggio geologico e geotermia (Resp. Dott.ssa Fedora Quattrocchi)
UF Sismologia (Resp. Dott.ssa Claudia Piromallo)
UF Effetti dei terremoti e pericolosità sismica (Resp. Dott. Antonio Rovelli)
UF Laboratori (Resp. Dott. Piergiorgio Scarlato)
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 111 unità (incluso un comandato presso altra amministrazione)
Altro personale (al 16/11/’07): n. 31 unità
XXVII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
CENTRO NAZIONALE TERREMOTI
Direttore: Dott. Giulio Selvaggi, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Laboratorio di Sismologia (Resp. Dott. Alberto Delladio)
UF Analisi Dati per la Sismologia (Resp. Dott. Salvatore Mazza)
UF Laboratorio di Telerilevamento (Resp. Dott.ssa Maria Fabrizia Buongiono)
UF Sismologia, Sismotettonica e Geodinamica (Resp. Dott.ssa Lucia Margheriti)
UF SISMOS (Resp. Dott. Graziano Ferrari, sezione di Bologna)
UF Servizi Informatici e Reti (Resp. Dott. Lucio Badiali)
UF Analisi Dati per la Geodesia (Resp. Dott. Roberto Devoti)
UF Osservatorio di Grottaminarda (Resp. Dott. Gianpaolo Cecere)
UF Osservatorio di Gibilmanna (Resp. Giuseppe D’Anna)
Gruppi di lavoro:
Rulli digitali
Mappe Web CNT
Sistema di acquisizione
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 155 unità (inclusi 3 comandati presso altra amministrazione)
Altro personale (al 16/11/’07): n. 20 unità
SEZIONE DI BOLOGNA
Direttore: Dott. Andrea Morelli, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Sismologia e geodinamica (Resp. Dott.ssa Silvia Pondrelli)
UF Pericolosità sismica e vulcanica (Resp. Dott. Romano Camassi)
UP Oceanografia Operativa (Resp. Andrea Morelli)
Personale dipendente (al 1/12/’07): n. 53 unità* (inclusi 7 comandati presso Centro Euro-Mediterraneo per i
Cambiamenti Climatici)
Altro personale (al 16/11/’07): n. 15 unità
* include 5 vincitori di concorso nazionale assunti il 1 dicembre 2007
SEZIONE DI CATANIA
Direttore: Dott. Alessandro Bonaccorso, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Sismologia (Resp. Dott. Domenico Patanè)
UF Vulcanologia e geochimica (Resp. Dott. Sonia Calvari)
UF Deformazioni, geodesia e geofisica (Resp. Dott. Giuseppe Puglisi)
UF Sala operativa (Resp. Ing. Danilo Reitano)
UF Gravimetria e Magnetismo (Resp. Dott. Ciro Del Negro)
UP Nubi Vulcaniche (Resp. Dott. Mauro Coltelli)
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 104 unità
Altro personale (al 16/11/’07): n. 17 unità
SEZIONE DI ROMA 2 – “GEOMAGNETISMO, AERONOMIA E GEOFISICA AMBIENTALE”
Direttore: Dott. Antonio Meloni , dirigente di ricerca.
Unità funzionali:
UF Geomagnetismo (Resp. Dott.ssa Paola De Michelis)
UF Fisica dell’alta atmosfera (Resp. Dott. Bruno Zolesi)
UF Laboratorio di paleomagnetismo (Resp. Dott. Leonardo Sagnotti)
UF Laboratorio di geofisica ambientale (Resp. Dott. Cesidio Bianchi)
UF Ricerche interdisciplinari geomarine – RIDGE (Resp. Dott. Paolo Favali)
UF Osservatorio geofisico dell’Aquila (Resp. Dott. Paolo Palangio)
UP. Misure e Metodi per la Geofisica dell’Ambiente (Resp. Dott. Massimo Chiappini)
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 87 unità
Altro personale (al 16/11/’07): n. 23 unità
XXVIII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
SEZIONE DI MILANO – PAVIA “SISMOLOGIA APPLICATA ALL’INGEGNERIA”
Direttore: Dott. Fabrizio Galadini, primo ricercatore
Unità funzionali:
UF 1 Infrastruttura (Resp. Mariano Maistrello)
UF 2 Pericolosità sismica e sismologia storica (Resp. Dott. Massimiliano Stucchi)
UF 3 Scenari sismici e acquisizione dati strumentali (Resp. Dott.ssa Lucia Luzi)
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 31 unità
Altro personale (al 16/11/’07): n. 5 unità
SEZIONE DI NAPOLI - “OSSERVATORIO VESUVIANO”
Direttore: Dott. Marcello Martini, dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Centro di Monitoraggio (Resp. Dott.ssa Flora Giudicepietro)
UF Geochimica dei Fluidi (Resp. Dott. Giovanni Chiodini)
UF Geodesia (Resp. Dott. Marcello Martini - ad interim)
UF Sismologia e Sismotettonica (Resp. Dott.ssa Francesca Bianco)
UF Vulcanologia e Petrologia (Resp. Prof. Giovanni Orsi)
UF Servizio Amministrativo (Resp. Dott. Giuseppe Patrizi, con funzioni di Direttore Amministrativo)
Unità di progetto:
UP Centro di Ingegneria Sismica e Sismologia Applicata - CISSA (Resp. Dott. Giovanni Iannaccone)
UP Dinamica dei Sistemi Vulcanici - DSV (Resp. Dott. Giuseppe De Natale)
UP Modellistica dei Processi Vulcanici ed Ambientali - MPVA (Resp. Dott. Giovanni Macedonio)
Servizi:
Servizi Tecnici e Scientifici Comuni (Resp. Dott. Marcello Martini, quale Direttore della Sezione )
Personale dipendente (al 16/11/’07): n. 123 unità
Altro personale (al 16/11/’07): n. 19 unità
SEZIONE DI PISA
Direttore: Dott. Augusto Neri, Dirigente di ricerca
Unità funzionali:
UF Vulcanologia e magmatologia (Resp. Dott. Massimo Pompilio)
UF Modellistica fisico-matematica dei processi vulcanici (Resp. Dott. Paolo Papale)
UF Geomorfologia e tettonica (Resp. Dott.ssa Maria Teresa Pareschi)
Personale dipendente (al 16/10/’07): n. 20 unità
Altro personale (al 16/11/’07): n. 7 unità
SEZIONE DI PALERMO
Direttore: Dott. Sergio Gurrieri, Primo ricercatore
Unità funzionali:
UF Sorveglianza Geochimica delle Aree Vulcaniche (Resp. Dott. Giorgio Capasso)
UF Laboratori Geochimici e Tecnologici (Resp. Dott. Salvatore Inguaggiato)
Unità di Progetto:
UP Potenziamento Reti Geofisiche e Ambientali Sottomarine (Pegaso) (Resp. Dott. Francesco Italiano)
UP Potenziamento delle Reti di Monitoraggio Geochimico nelle Aree Vulcaniche e Sismiche della Sicilia
(Resp. Dott. Rocco Favara)
Servizi Amministrativi della Sezione di Palermo (Resp. Dott.ssa Maria Corvo)
Personale dipendente (al 16/10/’06): n. 57 unità
Altro personale (al 16/10/’07): n. 35 unità
XXIX
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
VI. La realtà operativa dell’INGV: Temi Trasversali Coordinati (TTC)
Dal 2004 i Temi Trasversali Coordinati (TTC) fanno organicamente parte della vita dell’INGV e della programmazione
delle sue attività. I passaggi salienti che hanno portato alla ideazione e sviluppo dei TTC sono riassunti nella sezione di
Presentazione e Inquadramento dei Piani Triennali 2005-2007 e 2006-2008. Pertanto in questa sede ci si limiterà a
riferire sull’evoluzione più recente di queste strutture.
Nell’anno 2006 era prevista una completa ridefinizione della struttura del Piano Triennale come naturale chiusura del
ciclo 2004-2006, secondo triennio di vita dell’INGV. In questo ambito sarebbe quindi dovuta partire anche una verifica ed
eventuale revisione dei TTC e dei relativi Obiettivi Specifici. Questo processo è stato in realtà solo avviato; importanti
scadenze istituzionali e ragioni organizzative hanno infatti consigliato di rinviare il completamento del piano di riassetto.
Ciò nonostante, alcuni importanti interventi sull’organizzazione dei TTC sono stati comunque attuati con il Piano
Triennale 2007-2009 e 2008-2010. Le modifiche intercorse hanno portato il numero dei TTC dagli originari 23 identificati
nel 2004 ai 19 odierni. Nel corso del 2007 i componenti dell’Ufficio Relazioni Scientifiche Interne (URSI) hanno incontrato
i coordinatori di alcuni TTC per verificare lo stato di attuazione delle rispettive attività e per discutere di specifici problemi
organizzativi. Gli incontri hanno messo a fuoco difficoltà che alcuni TTC hanno a svolgere la propria attività su base
realmente nazionale, e hanno sottolineato la necessità di una interazione costante tra le diverse strutture in cui l’INGV è
articolato. Tutti i coordinatori sono stati comunque confermati nel loro ruolo e incoraggiati a proseguire nel loro lavoro.
Avendo come riferimento lo schema dei TTC riportato nel Piano Triennale 2007-2009, le modifiche effettuate sono le
seguenti:
l’Obiettivo Specifico 4.2 “Scenari e mappe di pericolosità sismica e danno” ha cambiato denominazione in “Scenari e
mappe di pericolosità sismica” ed è stato trasformato in Tema Trasversale Coordinato;
in considerazione della delicatezza del tema e della necessità di coinvolgere competenze sempre più diversificate,
la Dott.ssa Flora Giudicepietro è stata chiamata a dare supporto al coordinamento dell’Obiettivo Specifico-TTC 5.9
“Sistema web”.
•
•
La lista completa dei TTC operativi nel triennio 2008-2010 è riportata nella lista che segue:
OS/TTC
1.1
1.2
Tema dell’OS/TTC
Sezione/i di
riferimento
CNT
PA
Marco Cattaneo (CNT)
Rocco Favara (PA)
CT
Giuseppe Puglisi (CT)
4.2
Monitoraggio sismico del territorio nazionale
Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche
attive
Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche
attive
Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche
attive
Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani
Rete GPS nazionale
Telerilevamento
Laboratorio per le reti informatiche, GRID e
calcolo avanzato
Laboratori di chimica e fisica delle rocce
Laboratori di geochimica dei fluidi
Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive
Scenari e mappe di pericolosità sismica
4.3
5.1
Scenari di pericolosità vulcanica
Banche dati e metodi macrosismici
NA-OV
CT, MI
5.2
Banche dati di sismologia strumentale
CNT, MI
5.4
Sistema informativo territoriale
5.7
Biblioteche ed editoria
AC, RM1
5.8
Formazione e informazione
BO, CNT
5.9
Sistema web
1.3
1.4
1.5
1.9
1.10
2.1
2.3
2.4
2.6
XXX
Coordinatore/i
NA-OV
Francesca Bianco (NA-OV)
CT
CNT
CNT
CNT, MI
Sonia Calvari (CT)
Giulio Selvaggi (CNT)
Fabrizia Buongiorno (CNT)
Lucio Badiali (CNT)
Fabrizio Meroni (MI)
Massimo Pompilio (PI)
Salvatore Inguaggiato (PA)
Ciro Del Negro (CT)
PI
PA
CT
MI, RM1
CNT, NA-OV,
PI
MI, NA-OV,
RM1
Luca Malagnini (RM1)
Carlo Meletti (MI)
Giovanni Macedonio (NA-OV)
Raffaele Azzaro (CT)
Massimiliano Stucchi (MI)
Lucia Luzi (MI)
Francesco Mele (CNT)
Fawzi Doumaz (CNT)
Maria Teresa Pareschi (PI)
Giuseppe Vilardo (NA)
Anna Grazia Chiodetti (AC)
Andrea Tertulliani (RM1)
Romano Camassi (BO)
Concetta Nostro (AC)
Flora Giudicepietro (NA-OV)
Daniela Pantosti (RM1)
Giuliana Rubbia (MI)
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
VII. Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili
L'esercizio finanziario 2008 costituisce la prima annualità del Piano triennale di attività 2008-2010; gli obiettivi
programmatici generali dell'attività 2008 sono quelli stabiliti nel Piano Triennale 2004 – 2006, e cioè quelli riassumibili nei
seguenti cinque temi:
1.
2.
3.
4.
5.
Sviluppo dei Sistemi di Osservazione
Attività Sperimentali e Laboratori
Studiare e Capire il Sistema Terra
Comprendere e Affrontare i Rischi Naturali
L'impegno verso le Istituzioni e la Società
L'INGV riceve supporto finanziario per le sue attività secondo due canali principali si stretta collaborazione. Il primo
include le grandi strutture nazionali ed europee che hanno il compito di indirizzare e coordinare gli interventi sulla ricerca
scientifica. Il capofila di questo gruppo di enti è ovviamente il MUR, che è anche il ministero vigilante dell'INGV. Il
secondo riguarda le strutture che svolgono attività nella valutazione e protezione dai rischi naturali, il cui capofila è il
Dipartimento della Protezione Civile nazionale.
Come si evince dal Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008, deliberato dal CD nella sua seduta del
18/12/2007, le risorse finanziarie ordinarie in linea di massima disponibili per l'esercizio finanziario 2008 dovrebbero
ammontare a € 60.504.535,00 così ripartiti:
•
•
•
•
dal MUR (ripartizione del c.d. "Fondone"): € 43.615.793,00,
dal MUR (contributo ex legge c.d. "Colfiorito"): € 1.291.142,00,
dal MUR (contributi a regime per i maggiori oneri derivanti dalle stabilizzazioni ex art. 1, comma 519 e 520, legge
finanziaria 2007 autorizzate con DPCM del 16/11/'07): € 597.600,00,
dal Dipartimento della Protezione Civile (II annualità della Convenzione 2007 - 2009 - quota ordinaria): €
15.000.000,00.
Le risorse ordinarie non garantiscono la totale copertura delle spese c.d. incomprimibili quantificate in € 60.837.535,00,
di cui € 54.505.498,00 per spese di funzionamento fisse e centralizzate (Organi, Personale, Spese di gestione, Esigenze
dell'Amministrazione centrale e Accantonamenti obbligatori) ed € 6.332.037,00 per il fabbisogno ordinario delle Sezioni
nelle quali si articola l'Ente.
Il deficit, pari a € 333.000,00, viene ripianato tramite l'intero utilizzo dell'avanzo di amministrazione presunto al termine
dell'esercizio in corso di corrispondente importo.
Rispetto alle previsioni definitive per l'esercizio finanziario 2007, le uscite ordinarie passano da € 61.691.302,59 a €
60.837.535,00, con un decremento di € 853.767,59 che corrisponde quasi esattamente alla riduzione del contributo
ordinario MUR (- € 890.118,22).
Alle risorse ordinarie vanno aggiunti i seguenti fondi finalizzati:
la somma di € 6.500.000,00 dal Dipartimento della Protezione: II annualità della Convenzione 2007 - 2009; quota
finalizzata alle attività di cui agli allegati b) e c) della Convenzione, tramite la quale si procederà a finanziare gli
investimenti tecnologici e le attività per l'ottimizzazione di tutte le reti di monitoraggio (€ 1.500.000,00) e le attività di
ricerca di più stretto interesse per gli Organi di Protezione civile (€ 5.000.000,00),
per un totale di € 6.500.000,00 di entrate proprie.
Complessivamente, dunque, il totale generale delle entrate (e delle uscite) al netto delle partite di giro di €
67.004.535,00. In realtà, il volume del bilancio 2008 risulterà sensibilmente maggiore, in quanto in sede di previsioni
iniziali si è ritenuto di non esporre le altre entrate per contratti attivi, in attesa di conoscere la tempistica e l'esatto
ammontare dei notevoli accertamenti che l'Istituto continuerà a realizzare anche nel 2008 in relazione a numerosi
contratti e convenzioni di ricerca con enti di ricerca, enti pubblici e Unione Europea; lo stesso criterio è stato seguito per i
corrispondenti capitoli di spesa, in modo da non alterare l'equilibrio contabile: nel corso dell'esercizio 2008 si provvederà,
tramite variazione di Bilancio, a definire esattamente le predette poste contabili in entrata e in uscita. Lo stesso tipo di
semplificazione è stato adottato nel prevedere pari a zero l'avanzo di amministrazione a destinazione vincolata: si è
ipotizzato, cioè, che tutti i fondi finalizzati risultino impegnati entro il prossimo 31/12/'07.
In altri termini, l'incidenza dei fondi finalizzati alla attività oggetto di contratti e convenzioni di ricerca (c.d. entrate
proprie) sul volume di bilancio è destinata ad aumentare sensibilmente nel corso dell'esercizio, quando si
concretizzeranno le entrate, delle quali inizialmente risulta difficile prevedere la misura e la tempistica, relative a iniziative
già in corso, quali:
•
•
•
•
•
contratti di ricerca con il CNR;
contratti di ricerca con l'ASI;
programmi di ricerca finanziati ovvero coofinanziati dal MUR (vari progetti speciali tra i quali il progetto "PROSIS",
vari FISR tra i quali il progetto "CMCC", vari FIRB tra i quali i progetti "Rischi naturali" e "Airplane";
PNRA, finanziato dal MUR per il tramite del Consorzio ad hoc;
accordi di programma con il Ministero dell'Ambiente;
XXXI
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
•
•
•
•
•
•
convenzioni con il Ministero della Difesa;
cooperazioni scientifiche con il Ministero degli Esteri;
convenzioni con Regioni ed Enti locali;
convenzioni con Università nazionali, comunitarie e straniere;
contratti di ricerca UE;
vari servizi scientifici a terzi.
Le risorse finanziarie sopra indicate verranno "calate" nella realtà operativa dell'INGV, che viene illustrata nella sezione
“Obiettivi da conseguire nel Triennio 2008 – 2010” di questo Piano Triennale, nella quale viene anche fornito l’elenco
dettagliato dei Progetti e delle Convenzioni attive. I sottocapitoli che seguono forniscono ulteriori dettagli sui meccanismi
di finanziamento dell'INGV e sui rapporti con i principali enti sovventori.
1. Rapporti con il MUR
La collaborazione con il MUR avviene nel quadro dei compiti di indirizzo, sostegno, valorizzazione e valutazione della
ricerca che il Ministero esplica a livello nazionale e internazionale. L'INGV partecipa attivamente alle diverse iniziative in
corso con una forte presenza in programmi nazionali ed internazionali di ricerca. La ricerca dell'INGV è finanziata
attraverso tutti gli strumenti di finanziamento approntati nel corso degli anni, come il FIRB (Fondo per gli Investimenti
della Ricerca di Base), il PON (Programma Operativo Nazionale per la ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta
formazione, che si inserisce nella strategia del Piano di Sviluppo del Mezzogiorno), la Legge 488/92, con cui è stato
finanziato l'importante "Progetto Irpinia" (PRO.S.IS. Programma Sperimentale per la Sismologia e l'ingegneria sismica).
Tra i programmi di maggior respiro finanziati dal MUR si devono certamente ricordare i progetti FIRB “Sviluppo Nuove
Tecnologie per la Protezione e Difesa del Territorio dai Rischi Naturali” (2005-2008) e “Airplane - Piattaforma di ricerca
multidisciplinare su terremoti e vulcani” (2007-2009). Entrambe queste iniziative si caratterizzano per un ampio respiro
internazionale e per un cospicuo sforzo sperimentale, e coinvolgono numerose strutture dell’ente e importanti partner del
mondo accademico.
Un finanziamento di particolare prestigio è quello concesso al PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide),
nell'ambito del quale l'INGV ha un ruolo centrale e partecipa anche al Consorzio per l'attuazione del Programma
scientifico.
I progetti e le attività di ricerca da conseguire con il contributo finanziario del MUR sono riassunti nelle tabelle riassuntive
a corredo della sezione “Obiettivi da conseguire nel Triennio 2008 – 2010” di questo Piano Triennale.
2. Rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile
Con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) vengono affrontati, in un sistema sinergico, gli aspetti tecnico-scientifici
relativi ai rischi sismico, vulcanico e da maremoto. Il territorio italiano si estende infatti su un'area che come noto è
caratterizzata dalla presenza di aree fortemente sismiche e da aree vulcaniche attive, uniche nella realtà europea. I
rapporti con il Dipartimento della Protezione Civile sono attualmente regolati dall'allegato tecnico alla Convenzione DPC
INGV 2007 - 2009 stipulata in data 14/3/'07. I finanziamenti concessi dal Dipartimento all'INGV sono dettagliati nell'art. 5
di tale Convenzione, e sono raggruppati in tre categorie:
•
Mantenimento delle attività di monitoraggio e sorveglianza (art. 5.2a). Si tratta di un importante finanziamento che
alimenta l'oggetto principale della Convenzione, ovvero la sorveglianza sismica e vulcanica del territorio lungo tutto
l'arco delle 24 ore.
•
Sviluppo e innovazione tecnologica delle reti di monitoraggio e ottimizzazione di tutte le attività di monitoraggio (art.
5.2b). Questa porzione del finanziamento ha come obiettivo il progressivo amplimento delle reti e la
modernizzazione della strumentazione utilizzata nella sorveglianza, nonché la razionalizzazione e l’ottimizzazione
della strumentazione esistente.
•
Studi e ricerche su tematiche finalizzate alle attività di monitoraggio sismico e vulcanico e su zone di particolare
interesse sismologico e vulcanologico, specificatamente individuate (art. 5.2c). D'intesa con il Dipartimento, l'INGV
ha organizzato tale attività in dieci progetti, la cui gestione è affidata a due ricercatori per progetto (tranne che per il
progetto vulcanologico, di seguito denominato con la sigla V2, che prevede due coordinatori interni). Con Decreto
del Presidente datato 5/12/’07 la Dott.ssa Daniela Pantosti, dirigente di ricerca della Sezione di Roma 1, ed il Dott.
Paolo Papale, dirigente di ricerca della sezione di Pisa, sono stati nominati Coordinatori Generali, rispettivamente
dei progetti sismologici e dei progetti vulcanologici.
Segue l'elenco completo dei progetti attivati sotto quest’ultima voce di finanziamento.
Progetti sismologici
•
XXXII
S1 - Determinazione del potenziale sismogenetico in Italia per il calcolo della pericolosità sismica
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
•
•
•
•
S2 - Realizzazione di un modello dinamico sperimentale di valutazione della pericolosità sismica a scala
nazionale
S3 - Valutazione rapida dei parametri e degli effetti dei forti terremoti in Italia e nel Mediterraneo
S4 - Banca dati accelerometrici
S5 - Test sites per il monitoraggio multidisciplinare di dettaglio
Progetti vulcanologici
•
•
•
•
•
V1 - UNREST - Realizzazione di un metodo integrato per la definizione delle fasi di unrest ai Campi Flegrei
V2 - PAROXYSM - Definizione dei precursori attesi per eventi maggiori, parossismi e attività effusiva al vulcano
Stromboli
V3 - LAVA - Realizzazione della mappa di pericolosità da colate di lava all’Etna, e messa a punto di un metodo
di aggiornamento dinamico
V4 - FLANK - Pericolosità connessa alla dinamica di fianco all’Etna
V5 - SPEED - Progetti scientifici previsti dalla Convenzione tra il DPC e la Regione Campania stipulata il
21.07.2006
Altri progetti
•
Edurisk – Percorsi educativi sui rischi sismico e vulcanico
Alla predisposizione e conduzione di ciascuno dei suddetti progetti sono nominati due ricercatori, uno appartenente
all'INGV, l'altro appartenente ad altra istituzione, secondo lo schema seguente:
progetto S1:
progetto S2:
progetto S3:
progetto S4:
progetto S5:
Dott. Salvatore Barba (INGV) - Prof. Carlo Doglioni (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
Dott. Warner Marzocchi (INGV) - Prof. Ezio Faccioli (Politecnico di Milano)
Dott. Alberto Michelini (INGV) - Dott. Antonio Emolo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)
Dott.ssa Francesca Pacor (INGV) - Prof. Roberto Paolucci (Politecnico di Milano)
Dott.ssa Lucia Margheriti (INGV) – Prof. Aldo Zollo (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)
progetto V1:
progetto V2:
Dott. Edoardo Del Pezzo (INGV) - Prof.ssa Lucia Civetta (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)
Dott.ssa Antonella Bertagnini (INGV), Dott.ssa Sonia Calvari (INGV) - Prof. Alessandro Aiuppa,
(Università degli Studi di Palermo)
Dott. Ciro Del Negro (INGV) - Prof. Stefano Gresta (Università degli Studi di Catania)
Dott. Giuseppe Puglisi (INGV) - Dott. Valerio Acocella (Università degli Studi di Roma Tre)
Dott. Giovanni Macedonio (INGV) - Prof. Franco Barberi (Università degli Studi di Roma Tre)
progetto V3:
progetto V4:
progetto V5:
Edurisk: Dott. Romano Camassi (INGV) - Dott.ssa Laura Peruzza (INOGS)
Il Prof. Franco Barberi è il coordinatore generale del progetto SPEED e in questa veste è stato identificato quale
coordinatore esterno per il progetto V5.
Ampia documentazione su questa importante iniziativa congiunta dell'INGV e del Dipartimento della Protezione Civile
può essere reperita a partire dalla pagina Internet http://www.ingv.it/. Si noti tuttavia che questi progetti non sono elencati
nella tabelle della sezione “Obiettivi da conseguire nel Triennio 2008 – 2010”, in quanto le modalità e le date esatte del
loro avvio risultano ancora sconosciute all’epoca di compilazione di questo Piano Triennale.
3. Rapporti con altre istituzioni nazionali
L'INGV offre da molti anni servizi tecnico-scientifici di fondamentale importanza per la sicurezza delle popolazioni e del
patrimonio esposti a tali rischi naturali, in piena intesa con la Protezione Civile nazionale, regionale e locale e con diversi
altri enti e aziende che operano sul territorio, come ad esempio l'ENI, l'APAT, le ARPA regionali. Tra i temi di grande
rilevanza sociale affrontati dall'INGV va ricordato quello dell'inquinamento, con la sua specifica variante del
seppellimento abusivo di materiali pericolosi. In questo ambito l'INGV è attivo da anni in valida sinergia con la
Magistratura e con gli organi di Polizia, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e Guardia di Finanza.
Sempre nel quadro dei rischi naturali, recentemente l'INGV ha aggiunto alle attività più strettamente classificabili come
sorveglianza una funzione di riferimento scientifico di alto livello, offrendo la propria collaborazione al Governo per
l'elaborazione della nuova normativa sismica nazionale.
Le collaborazioni sono molto attive anche con il Ministero dell'Ambiente, con il quale l'INGV negli anni ha siglato diversi
accordi di programma in settori scientifici anche molto diversi tra loro. In particolare, l'INGV svolge da anni, sotto l'egida
di questo Ministero, attività nell'ambito della convenzione internazionale sui cambiamenti climatici, mentre è di più
recente avvio un accordo per studi sul processo di sequestrazione di anidride carbonica nel sottosuolo. Si segnalano
anche importanti accordi con il Ministero della Difesa per la fornitura di mappe aggiornate dei parametri ionosferici utili
alla gestione immediata delle radio frequenze in onda corta.
Un ruolo istituzionale di primo attore viene svolto dall'INGV nel servizio di consulenza tecnico-scientifica per il Ministero
degli Affari Esteri (MAE), in particolare nell'ambito della realizzazione del Centro Dati Nazionale che il Ministero ha
creato per assolvere ai suoi impegni nel trattato per la proibizione totale delle esplosioni nucleari (CTBTO).
XXXIII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Vanno infine ricordate le numerose collaborazioni in essere con l'ASI, l'ENI, l'INAF, il CNR, le Università e gli altri Enti di
ricerca, nonché con diverse altre strutture, anche di governo regionale e locale, che vengono avviate sia per iniziativa di
singoli gruppi di ricercatori, sia nell'ambito di convenzioni di ricerca e programmi-quadro.
4. Rapporti con istituzioni extra-nazionali
Oltre a essere ben posizionato nell'area internazionale per la qualità della ricerca svolta e la leadership oggettiva
riconosciutagli in alcuni ambiti disciplinari, l'INGV trae da questo ambito importanti fonti di finanziamento. La Comunità
Europea concede finanziamenti a diversi settori trainanti dell'ente (sismologia, vulcanologia, clima e ambiente)
nell'ambito di grandi programmi pluriennali come il VI Framework Programme dalla Comunità Europea, COST, ECONTENT. Alcuni programmi di grande respiro internazionale vengono supportati da prestigiose istituzioni come la
National Science Foundation, l'ONU e l'UNESCO. Per il 2008 diverse strutture dell’INGV stanno sottomettendo progetti
nell’ambito delle chiamate del VII Framework Programme dalla Comunità Europea, avviato nel corso del 2007.
Le tabelle che seguono dettagliano il coinvolgimento dell’INGV in progetti della Comunità Europea e in attività svolte in
forza di accordi bilaterali tra il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero della Ricerca e i loro corrispondenti stranieri.
Progetti della Comunità Europea
Nazionalità ente attuatore
Acronimo
NORVEGIA
DYNAMITE
DANIMARCA
ECOOP
GRAN BRETAGNA
ENSEMBLES
FRANCIA
EUROCEANS
ITALIA (INGV)
KM3NET
FRANCIA
MERSEA-IP
FRANCIA
MOMARNET
ITALIA
NEAREST
OLANDA
NERIES
SVEZIA
NOVAC
FRANCIA
PREVIEW
ITALIA (INGV)
SAFER
GRAN BRETAGNA
SCOUT-03
FRANCIA
SEADATANET
ITALIA (INGV)
SP3D
GERMANIA
SPICE
ITALIA
TRIGS
IRLANDA
VOLUME
ITALIA
WEIRD
NORVEGIA
DYNAMITE
XXXIV
Titolo
Understanding the Dynamics of the
Coupled Climate System
European costal-shelf sea operational
observing and forecasting system
Ensembles-based predictions of climate
changes and their Impacts
EURopean network of excellence for
OCean Ecosystems ANalysis Scientific
Caratterizzazione geofisica e
ambientale del sito NEMO (INFN)
Marine Environment and Security for
the European Area - Integrated Project
MOnitoring deep sea floor hydrothermal
environments on the Mid Atlantic Ridge
Integrated observation from near shore
sources of Tsunami: Towards an early
warning system
Network of Research Infrastructures for
European Seismology
Network for Observation of Volcanic
and Atmospheric Change
PREVention Information and Early
Warning pre-operational services to
support the management of risk
Seismic eArly warning For EuRope
Stratosphere - Climate Links with
emphasis on the Upper Troposphere
and Lower Stratosphere
A pan-european infrastructure for ocean
and marine data management
Short and long-term seismic
deformations in volcanic areas
Seismic wave Propagation and Imaging
in Complex mEdia
Triggering of Instabilities in Materials
and Geosystems
VOLcanoes Understanding subsurface
mass moveMEnt
WiMax Extension to Isolated Research
Data networks
Understanding the Dynamics of the
Coupled Climate System
Durata
01/03/2005 – 29/02/2008
01/02/2007 - 01/02/2010
09/01/2004 - 31/08/2009
01/01/2005 - 31/12/2008
01/02/2006 - 31/01/2009
04/01/2004 - 31/03/2008
01/09/2004 - 31/08/2008
01/10/2006 - 30/09/2010
01/06/2006 - 31/05/2009
01/10/2005 - 30/09/2009
04/01/2005 - 31/12/2008
04/07/2006 - 02/01/2009
05/01/2004 - 30/04/2009
04/01/2006 - 31/03/2011
01/07/2005 - 30/06/2008
01/01/2004 – 31/12/2007
01/01/2007 - 31/12/2009
01/10/2005 - 30/09/2008
01/06/2006 - 01/06/2008
01/03/2005 – 29/02/2008
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
ITALIA (INGV)
CIRCE
ITALIA (INGV)
DATEC
GRECIA
SESAME BO
FRANCIA
MIAVITA
Climate change and impact research:
mediterranean environment
Inversion of seismic and gravity data to
infer the density and thermal structure
under the european continent
SESAME - Southern european seas:
assessing and modelling ecosystem
changes
Mitigate and assess risk from volcanic
impact in terrain and human activities
01/04/2007 - 30/03/2011
01/03/2007 - 28/02/2008
01/11/2006 - 31/10/2010
11/02/2008 - 11/02/2011
Accordi bilaterali tra INGV e le corrispondenti istituzioni estere per attività di ricerca e tecnologica
Nazione
Tipo di programma
Durata
Documentazione
Albania
Scientifico e tecnologico
2008-2010
www.esteri.it/mae/doc/PE_ALBANIA_2008_2010.doc
Algeria
Scientifico e tecnologico
2006-2009
www.esteri.it/MAE/doc/4_28_67_81_91_89_Algeria.pdf
Cina
Scientifico e tecnologico
2006-2008
www.esteri.it/MAE/doc/4_28_67_81_91_89_91.pdf
Rep. Slovacca
Scientifico e tecnologico
2004-2007
www.esteri.it/MAE/doc/4_28_67_81_97_131_79.pdf
Slovenia
Stati Uniti
Scientifico e tecnologico
Scientifico e tecnologico
2006-2009
2005-2007
www.esteri.it/MAE/doc/4_28_67_81_91_89_124.pdf
www.esteri.it/MAE/doc/4_28_67_81_91_89_127.pd
Ungheria
Scientifico e tecnologico
2008-2010
www.esteri.it/MAE/doc/PE-ST-UNGHERIA-2008-2010.rtf
XXXV
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
VIII. Risorse umane necessarie per la realizzazione delle attività
1. Dotazione organica vigente
La dotazione organica attuale dell'INGV (Tabella 1), come rideterminata a seguito dell'applicazione dell'art. 1, comma 93,
della legge finanziaria 2005, è di n. 584 posti di ruolo (a tempo indeterminato), così ripartiti per profili professionali e livelli
retributivi :
Tabella 1 – Dotazione organica attuale
Profilo
Dotazione organica
Dirigente Amministrativo
3
Parziale Dirigenti
Dirigente di Ricerca
Primo Ricercatore
Ricercatore
Parziale Ricercatori
Dirigente Tecnologo
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
CTER
Parziale Tecnici specializzati
Funzionario Amministrativo
Collaboratore Amministrativo
Operatore Amministrativo
Ausiliario Amministrativo
Parziale Amministrativi
Operatori tecnici
Ausiliari tecnici
Personale OV da equiparare
Parziale altro personale
Totale posti di ruolo
3
43
73
117
233
9
23
42
74
143
143
4
19
4
3
30
43
5
53
101
584
2. Situazione del personale di ruolo in servizio al 16 novembre 2007
Come dettagliato in Tabella 2, alla data del 16/11/2007 risultano in servizio n. 519 dipendenti con contratto a tempo
indeterminato (di ruolo). Restano disponibili, dunque, n. 65 posti. Di tali n. 65 posti organici vacanti, n. 5 stanno per
essere coperti. Risultano, pertanto, effettivamente vacanti solo n. 60 posti.
Tabella 2 – Consistenza del personale di ruolo al 16 novembre 2007
Dotazione
organica
Personale in
servizio
Vincitori in
sospeso
Vacanze
organiche
Dirigente
Parziale Dirigenti
Dirigente di Ricerca
Primo Ricercatore
Ricercatore
Parziale Ricercatori
Dirigente Tecnologo
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
CTER
Parziale Tecnici specializzati
Funzionario Amministrativo
Collaboratore Amministrativo
Operatore Amministrativo
Ausiliario Amministrativo
Parziale Amministrativi
Operatore Tecnico
Ausiliario Tecnico
Personale OV da equiparare
Parziale altro personale
3
3
43
73
117
233
9
23
42
74
143
143
4
19
4
3
30
43
5
53
101
3
3
41
65
92
198
9
24
42
75
137
137
4
13
4
2
23
31
4
48
83
2
2
1
1
2
2
-
8
25
33
-1
-1
-2
4
4
6
1
7
12
1
5
18
Totale personale di ruolo
584
519
5
60
Profilo
XXXVI
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Per quanto concerne il personale con contratto a tempo determinato (non di ruolo), il contingente a disposizione è di n.
58 contratti attivabili ai sensi dell'art. 36 L. n. 70/'75 e successive integrazioni e modificazioni (oneri a carico dei fondi
istituzionali - 10% della dotazione organica).
Allo stato attuale sono attivi n. 53 contratti; risultano, dunque, scoperti n. 5 contratti.
Ai contrattisti ex art. 36 vanno aggiunti, allo stato attuale:
- n. 28 dipendenti con contratto a tempo determinato per contratti "ereditati" dall'INGV all'atto della sua costituzione in
quanto stipulati dai soggetti confluiti nel nuovo ente per gli effetti del Decreto legislativo n. 381/'99 (oneri a carico dei
fondi istituzionali);
- n. 221 dipendenti con contratto a tempo determinato ex art. 23 DPR n. 171/'91 (oneri a carico di fondi "esterni").
Complessivamente, sono in servizio (alla data del 16/11/2007):
- 519 dipendenti con contratto a tempo indeterminato (di cui 48 amministrati direttamente dalla Sezione di Napoli Osservatorio vesuviano), su una dotazione organica di complessivi n. 584 posti;
- 302 dipendenti con contratto a tempo determinato (di cui 81 con oneri a carico del Bilancio dell'ente e 221 con oneri
a carico di fondi esterni), per un totale di 821 unità di personale dipendente.
Nell'ambito di tale consistenza organica generale, i dirigenti sono 3 (tutti di II fascia), i ricercatori sono 315 (dei quali 41 di
I livello, 69 di II livello e 205 di III livello - nel computo sono ricompresi i 20 ricercatori del ruolo a esaurimento ex D.Lgs.
n. 381/'99 in servizio presso la Sezione di Napoli), i tecnologi sono 134 (dei quali 9 di I livello, 26 di II livello e 99 di III
livello), i tecnici specializzati (CTER) sono 210, mentre le restanti 159 unità di personale rivestono profili amministrativi o
di supporto o (in 48 casi, tutti presso la Sezione di Napoli) qualifiche proprie del Comparto Università (e sono in attesa di
equiparazione ai profili EPR).
Al personale dipendente si aggiungono, infine, 37 incaricati di ricerca, 65 titolari di borse di studio, 44 titolari di assegni di
ricerca, 14 dottorandi, 10 titolari di contratti di collaborazione UE, 4 unità di personale dipendente da altre
amministrazioni in regime di comando presso l'INGV, oltre a 2 portieri di stabili, per un totale di 997 unità di personale
complessivamente coinvolte nelle attività dell'ente e ripartite tra le sezioni nelle quali l'INGV si articola come segue:
Tabella 3 – Situazione globale personale di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007).
Profilo
AC
MI
BO
PI
Totale
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
Dirigente
Dirigente Università
Parziale Dirigenti
Dirigente di Ricerca
Geofisico Ordinario
Primo Ricercatore
Geofisico Associato
Ricercatore
Ricercatore Geofisico
Parziale Ricercatori
Dirigente Tecnologo
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
CTER IV
CTER V
CTER VI
Parziale Tecnici
Funzionario IV
Funzionario V
Collaboratore Amministrativo V
Collaboratore Amministrativo VI
Collaboratore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VIII
Operatore Amministrativo IX
Ausiliare Amministrativo IX
Parziale Amministrativi
Operatore Tecnico VI
Operatore Tecnico VII
Operatore Tecnico VIII
Ausiliario Tecnico VIII
Ausiliario Tecnico IX
Personale OV da equiparare
Parziale altro personale
2
2
1
1
4
4
4
7
17
28
1
2
2
3
2
1
2
13
2
5
4
2
1
14
6
10
12
28
4
7
5
16
13
6
30
49
1
1
2
6
1
9
8
15
19
42
1
5
7
13
4
5
2
11
1
1
2
2
7
9
11
27
3
4
1
8
6
1
7
14
1
1
2
3
1
6
1
1
5
2
8
3
17
35
1
2
11
14
4
4
1
46
47
4
10
10
24
1
6
7
5
4
9
18
1
1
3
5
3
3
1
3
5
9
1
3
4
1
2
2
5
1
1
1
1
1
5
5
11
3
1
4
1
1
2
1
1
1
1
5
1
1
9
16
1
5
6
5
5
-
3
3
1
7
3
3
-
2
1
3
41
2
64
1
75
17
200
9
24
43
76
34
26
79
139
2
2
2
4
7
1
2
1
2
23
2
14
15
3
1
48
83
Totale
62
103
69
56
101
57
20
19
27
10
524
XXXVII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Tabella 4 – Situazione globale personale non di ruolo ripartito per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007).
Profilo
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
Primo Ricercatore
Ricercatore
Parziale Ricercatori
Primo Tecnologo
Tecnologo
Parziale Tecnologi
CTER IV
CTER VI
Parziale Tecnici
Funzionario Amministrativo V
Collaboratore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo VII
Operatore Amministrativo IX
Parziale Amministrativi
Operatore Tecnico VI
Operatore Tecnico VIII
Parziale altro personale
3
3
4
4
2
5
1
8
1
7
8
2
24
26
3
3
1
17
18
1
1
4
4
1
26
27
5
5
7
7
1
1
2
1
1
16
16
1
6
7
5
5
3
3
6
6
4
4
7
7
3
3
1
1
19
19
9
9
1
14
15
2
2
2
2
4
4
1
10
11
10
10
8
8
4
4
5
5
3
3
2
2
1
1
1
1
9
9
10
10
4
4
2
2
1
1
1
4
5
4
4
1
1
-
4
113
117
2
57
59
2
71
73
2
24
1
1
28
1
24
25
Totale
23
52
42
31
21
47
37
12
26
10
302
Tabella 5 – Consistenza globale personale in servizio e non, per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007).
Condizione
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
In servizio
Comandati presso altre
amministrazioni /
congedo temporaneo
81
152
110
87
123
104
57
31
46
20
811
3/1
3
1
-
-
-
-
-
7
-
15
85
155
111
87
123
104
57
31
53
20
826
Totale
Tabella 6 – Altro personale non appartenente alle categorie precedenti, per sezioni (aggiornato al 16 novembre 2007).
Tipologia
AC
CNT
RM1
RM2
NA-OV
CT
PA
MI
BO
PI
Totale
Portieri
Assegnisti
Borsisti
Dottorandi
Co.Co.Co.
Incaricati di Ricerca
Personale comandato c/o INGV
1
2
1
7
8
2
3
6
12
2
1
10
-
8
6
1
2
6
-
4
7
2
6
-
5
10
1
1
-
8
13
3
2
9
-
1
4
-
1
4
3
5
1
1
-
1
2
4
-
2
44
65
14
10
37
4
Totale
4
20
31
23
19
17
35
5
15
7
176
3. Costo del personale per tipologia al 16 novembre 2007
I costi del personale in servizio sono stati previsti, come si evince dal Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
2008, nel modo che segue:
Tabella 7 – Costo del personale in servizio (in Euro).
Costi personale in servizio 2008
Personale a tempo indeterminato
(n. 450 unità + n. 69 unità = n. 519 unità al 16/11/2007)
Emolumenti fissi
Emolumenti accessori
Oneri riflessi
Oneri indiretti (mensa e formazione)
Totale personale a tempo indeterminato
XXXVIII
17.486.104
3.179.150
7.268.000
919.665
28.852.919
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
Personale a tempo determinato
(n. 53 unità + n. 27 unità = n. 80 unità al 16/11/2007)
Emolumenti fissi
Emolumenti accessori
Oneri riflessi
Oneri indiretti (mensa e formazione)
Totale personale a tempo determinato
Totale parziale
(tempo indeterminato + determinato)
2.026.537
450.000
850.000
150.000
3.476.537
32.329.456
Maggiori oneri 2008
Per rinnovi ex lege, stabilizzazioni e
assunzioni autorizzate
(oneri omnicomprensivi a regime)
Varie
Accantonamenti 2008 per rinnovo
contrattuale
(oneri omnicomprensivi a regime)
Totale maggiori oneri 2008
2.600.600
116.000
2.350.000
5.066.600
Totale generale
37.396.056
4. Programmazione del fabbisogno organico
Nel corso del 2008 l’INGV procederà alle seguenti operazioni:
•
Stabilizzazione di n. 13 unità di personale autorizzata con DPCM 16/11/'07 e così suddistinte:
n. 4 primi ricercatori (II livello),
n. 7 ricercatori (III livello),
n. 1 tecnologo (III livello),
n. 1 CTER (VI livello).
•
Assunzione di n. 11 vincitori di concorso (assunzioni non autorizzate in deroga al divieto di assunzione con DPR ma
possibili a valere sui fondi ordinari corrispondenti al 60% del turnover 2006 - 2007), così suddistinte:
n. 3 primi ricercatori (II livello),
n. 4 ricercatori (III livello),
n. 2 tecnologi (III livello),
n. 1 funzionario (V livello),
n. 1 CTER (VI livello - scorrimento graduatoria ancora valida).
•
Assunzione di n. 1 unità di personale ex legge n. 68 (categorie protette) a valere sui predetti fondi ordinari
corrispondenti al 60% del turnover 2006 - 2007; in particolare:
n. 1 Operatore amministrativo (IX livello).
•
Ulteriore stabilizzazione di n. 8 unità di personale a valere sui fondi ordinari corrispondenti al 40% del turnover 2006
- 2007), così suddistinte:
n. 1 CTER (VI livello),
n. 3 collaboratori amministrativi (VII livello),
n. 4 operatori tecnici (VIII livello).
•
Stabilizzazione di ulteriori n. 8 unità di personale recentemente autorizzate e finanziate ex art. 1, comma 519, legge
finanziaria 2007, così suddistinte:
n. 4 ricercatori (III livello),
n. 1 CTER (VI livello),
n. 1 collaboratore amministrativo (VII livello),
n. 2 operatore tecnico (VIII livello).
•
Assunzione di n. 4 unità di personale ex art. 1, comma 519, legge finanziaria 2007 (reclutamento ricercatori per gli
EPR vigilati dal MUR); in particolare:
n. 4 ricercatori (III livello).
XXXIX
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Come si evince dalla tabella che segue, dopo le predette operazioni resterebbero vacanti n. 14 posti.
Dotazione organica
Personale in servizio
Vincitori in sospeso/
scorrimenti/ L. N. 68
(60% turnover)
Stabilizzazioni
ex comma 520
Ulteriori
Stabilizzazioni
(40% turnover)
Stabilizzazioni
ex comma 519
Assunzioni
ex comma 561
Vacanze organiche
Rimodulazione
Tabella 8 – Sintesi della consistenza del personale alla luce delle stabilizzazioni previste dalla recente normativa.
Dirigente
3
3
-
-
-
-
-
-
-
Parz. Dirigenti
3
3
-
-
-
-
-
-
-
Dirigente di Ricerca
43
43
-
-
-
-
-
-
-
Profilo
Primo Ricercatore
73
65
3
4
-
-
-
1
-1
Ricercatore
117
92
4
7
-
-
4
10
-4
Parz. Ricercatori
233
200
7
11
-
-
4
11
-
Dirigente Tecnologo
9
9
-
-
-
-
-
-
-
Primo Tecnologo
23
24
-
-
-
-
-
-1
1
Tecnologo
42
43
2
1
-
-
-
-4
4
Parz. Tecnologi
74
76
2
1
-
-
-
-5
-
CTER
Parz. Tecnici
specializzati
Funzionario
Amministrativo
Collaboratore
Amministrativo
Operatore
Amministrativo
Ausiliario
Amministrativo
143
139
1
1
1
-
1
1
1
143
139
1
1
1
-
1
1
-
4
4
1
-
-
-
-
-1
1
19
14
-
-
3
2
-
-
-
4
3
-
-
-
1
-
-
-
3
2
1
-
-
-
-
-
-
Parz. Amministrativi
30
23
2
-
3
3
-
-1
-
Operatore Tecnico
43
33
-
-
4
6
-
-
-
Ausiliario tecnico
Personale OV da
equiparare
5
2
-
-
-
-
-
3
*
53
48
-
-
-
-
-
5
*
Parz. altro personale
101
83
-
-
4
6
-
8
-
Totale posti di ruolo
584
524
12
13
8
9
4
14
-
* qualifiche a esaurimento: i relativi posti andranno comunque ridistribuiti tra i profili.
Tabella 9 – Costo del personale da assumere o in attesa di essere immesso in ruolo (in Euro).
Livello
2008
2009
2010
Totale
Primo Ricercatore
Ricercatore
Tecnologo
II
III
III
7
15
3
-
-
7
15
3
Costo
unitario
54.700
42.800
42.800
Funzionario Amm.
CTER
V
VI
1
3
-
-
1
3
Collaboratore Amm.
Operatore tecnico
Operatore Amm.
VII
VIII
IX
5
10
2
-
-
-
11
46
11
Profilo
Vari
Totale
XL
-
Costo 2008
Costo nel Triennio
382.900
642.200
128.400
1.148.700
1.926.600
385.200
40.400
36.400
40.400
109.200
121.200
327.600
5
10
2
32.900
30.400
28.800
164.500
304.000
57.600
493.500
912.000
172.800
-
14
40.000
-
1.120.000
-
60
-
1.829.200
6.607.600
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
IX. Fabbisogno Finanziario
Come si è già accennato nel capitolo “Obiettivi programmatici generali e risorse finanziarie disponibili”, sono da
prevedere per l'esercizio finanziario 2008 spese c.d. “incomprimibili” (gestione ordinaria centralizzata - spese fisse di
funzionamento - e gestione ordinaria decentrata - funzionamento delle sezioni) per complessivi € 60.837.535,00,
secondo la seguente ripartizione:
Tabella 10 – Sintesi delle uscite ordinarie (in Euro).
Uscite ordinarie centralizzate 2008
Spese personale
Spese Organi e Direttore Generale
Spese fisse centralizzate
Esigenze di Amministrazione Centrale
Operazioni immobiliari
Accantonamenti obbligatori
Totale uscite ordinarie centralizzate
Rettifica spese decentrate di personale e funzionamento
Totale uscite ordinarie centralizzate 2007
36.246.056
664.881
9.537.000
4.716.500
1.532.000
2.606.896
55.303.333
797.835
54.505.498
Uscite ordinarie decentrate 2008
Sezioni
Napoli – Osservatorio Vesuviano
Milano
Palermo
Catania
Roma 1
Roma 2
Centro Nazionale Terremoti
Bologna
Pisa
Totale uscite ordinarie decentrate
1.373.687
252.567
601.144
1.030.850
938.980
494.592
1.171.647
280.133
188.437
6.332.037
Totale uscite ordinarie 2008
60.837.535
In ciascuna sezione il budget disponibile verrà a sua volta ripartito sulla base dei progetti esecutivi annuali sezionali
in tre grandi aggregati di spesa:
•
•
•
spese correnti (incluse spese per missioni, corsi di aggiornamento, studi e ricerche, organizzazione di convegni,
contributi per pubblicazione articoli scientifici);
spese per il mantenimento del livello tecnologico esistente;
spese per l'innalzamento del livello tecnologico esistente.
Le spese dell’Amministrazione Centrale riguarderanno sostanzialmente attività di supporto a tutte le strutture dell'ente
(adempimenti ex D.L. n. 626/'94 e indumenti di lavoro, gestione autoparco sede centrale, adempimenti doganali, attività
divulgative e museali, abbonamento a riviste anche on line, biblioteca e acquisto di mezzi speciali per le attività
nell'ambito del servizio di sorveglianza sismica e vulcanica). Tuttavia, va tenuto presente che le spese di personale sono
state quantificate sulla base della attuale consistenza organica. Se l'evoluzione normativa consentirà all'Istituto, come
programmato, di saturare la pianta organica attuale entro il termine del triennio di riferimento, sarà necessario prevedere
un fabbisogno finanziario ordinario incrementato delle poste di cui alla Tabella 10.
Alla luce di quanto sopra è possibile rideterminare l'andamento della spesa per il personale e, di conseguenza, il
fabbisogno finanziario generale secondo il prospetto di Tabella 11, che tiene conto dell'aumento fisiologico (2% delle
spese ordinarie al netto di quelle per il personale) delle spese per acquisto di beni e servizi dovuto al processo inflattivo
in corso.
XLI
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Tabella 11 – Andamento atteso dell’aumento della spesa per il personale nel prossimo triennio (in Euro).
Anno
Maggiori oneri
per il personale
Maggiori oneri
funzionamento
Spese ordinarie
consolidate
Fabbisogno
totale
2008
1.829.200
-
60.837.535
62.666.735
2009
2.389.200
491.830
60.837.535
63.718.565
2010
2.389.200
501.666
60.837.535
63.728.501
XLII
Presentazione e Inquadramento del Piano Triennale
___________________________________________________________________________________________________________
X. Metodologie adottate per la valutazione delle attività di ricerca
La valutazione della attività dell’INGV presenta aspetti di particolare complessità. Infatti, in virtù della sua stessa natura
di ente di ricerca e allo stesso tempo fornitore di servizi, l’INGV svolge un’attività estremamente diversificata e
difficilmente riconducibile ai parametri di produttività scientifica normalmente utilizzati nel mondo della ricerca. L’INGV
svolge, infatti, come suo compito istituzionale primario un’intensa attività di monitoraggio e prevenzione di diversi
fenomeni naturali potenzialmente avversi. Tale attività si affianca a numerose attività di ricerca e sperimentazione di
punta, in molti casi stimolandole e motivandole. L’attività di monitoraggio e prevenzione, che si svolge in piena sintonia
con gli organi di Protezione Civile nazionali e regionali, ha ricevuto forte impulso proprio nel 2004 con la revisione e la
sostanziale rivalutazione della Convenzione tra INGV e Dipartimento della Protezione Civile. In aggiunta, dal 2001, anno
di avvio del nuovo INGV, la sorveglianza riguarda non solo l’attività sismica ma anche l’attività dei vulcani e numerosi
rischi ambientali, a cui nel 2004 si è aggiunto il “gas-hazard” (rischi dovuti a massicce emissioni spontanee di anidride
carbonica). L’INGV sta inoltre partecipando a recenti iniziative a scala internazionale per il monitoraggio e lo early
warning dei maremoti.
Sia le attività di ricerca che quelle di sorveglianza trovano uno sbocco verso le Istituzioni e la Società attraverso i
numerosi programmi di disseminazione delle informazioni predisposti dall’ente. Tra il 2004 e il 2005 sono giunte a
maturazione diverse iniziative editoriali finalizzate esplicitamente alla divulgazione, e l’INGV ha rafforzato la propria
presenza nei principali meeting scientifici e nelle iniziative di divulgazione coordinate dal MUR. Una menzione a parte
merita il sito internet dell’INGV, inaugurato nell’autunno del 2007 dopo una lunga fase di profonda e meditata
ristrutturazione. Il nuovo sito web, che è stato trasformato in portale, è stato pensato per venire sempre meglio incontro
all’evoluzione della domanda di sapere da parte di ricercatori, rappresentanti delle istituzioni, professionisti e semplici
cittadini.
Ciò premesso, si ricorda che l’ordinamento dell’INGV prevede comunque un complesso sistema di controllo e di valutazione di tutte le attività istituzionali. In particolare, il regolamento che ha accompagnato l’avvio dell’INGV prevedeva
quattro organi di controllo, che sono stati insediati nel 2001 e hanno operato regolarmente fino al 2006 (si vedano in proposito i volumi precedenti di questa collana delle Monografie Istituzionali). Nell’autunno del 2006 l’applicazione di una
serie di misure di contenimento della spesa pubblica di cui alla legge c.d. “Bersani” (si veda il Capitolo II di questa
Introduzione) ha portato ad una riorganizzazione e razionalizzazione degli organi di controllo, che si sono ridotti nel
numero totale (da 4 a 3) e nel numero dei componenti. Il nuovo assetto prevede (si veda il Capitolo III per la
composizione di dettaglio di tali organi):
•
•
•
il Collegio dei Revisori dei Conti (invariato);
il Comitato di Consulenza Scientifica (modificato nella composizione con efficacia 1/1/’07);
il Collegio Unico di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico (derivante dall’accorpamento del Comitato Interno
di Valutazione e del Servizio di Valutazione e Controllo Strategico con efficacia 1/1/’07).
Gli organi di controllo dell’INGV svolgono i propri compiti con regolarità. I risultati della loro attività, sotto forma di rapporti
e verbali, vengono divulgati all’interno dell’INGV. Di tale attività sono tenuti costantemente informati gli Organi vigilanti,
presso i quali sono depositati tutti i rapporti e verbali delle riunioni dei Comitati sopra citati, secondo le procedure
previste dalle norme in vigore. In particolare:
•
•
per quanto riguarda la valutazione dell’attività di ricerca, il 16 e 17 luglio 2007 si è svolta la riunione di insediamento
del Collegio Unico di Valutazione Scientifica e Controllo Strategico, che ha esaminato i Rapporti di attività per il
2005 e il 2006;
per quanto riguarda l’attività del Comitato di Consulenza Scientifica, in data 24/4/2007 è stato trasmesso al
Presidente dell’INGV il Verbale 02/2007 relativo al parere di detto Comitato sul documento “Rapporto sull’Attività
Scientifica 2006” predisposto dall’ente nei primi mesi del 2007.
Infine, si ricorda che nel 2004 l’INGV ha aderito al nuovo sistema per la valutazione scientifica delle università e degli
enti di ricerca introdotto dal MUR nel maggio 2003 con la presentazione delle Linee Guida per la Valutazione della
Ricerca. Seguendo tali linee, nel corso del 2004 l’INGV ha selezionato circa 150 “prodotti di ricerca” relativi al triennio
2001-2003 e suddivisi secondo le diverse tipologie identificate dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca
(CIVR). Le valutazioni finali espresse dal CIVR sono tate rese pubbliche il 26 gennaio 2006 (i relativi materiali sono
disponibili presso il sito web del CIVR: http://www.civr.it/). L’INGV è stato valutato all’interno dell’Area 04 – Scienze della
Terra, nella categoria “Mega-strutture” a cui appartiene insieme al CNR. La valutazione ha avuto due aspetti principali:
•
•
un rating numerico basato su diversi parametri derivati dai 150 “prodotti di ricerca” menzionati in precedenza (pari a
0,82 per l’INGV, che si è così collocato al primo posto). Oltre l’87% dei prodotti si è qualificato nella fasce di merito
“Eccellente” e “Buono”, un risultato sorprendentemente buono anche rispetto alle maggiori strutture di ricerca nazionali;
una valutazione complessiva contenuta nel “Commento alla Relazione di autovalutazione presentata dall’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)” (Allegato 1.10 alla Relazione Generale).
Si riportano qui di seguito i “punti di forza” e i “punti di debolezza” evidenziati nelle conclusioni di quest’ultima relazione.
Nel prendere atto del giudizio del CIVR si consideri però che la valutazione ha riguardato il triennio 2001-2003, un
XLIII
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
periodo durante il quale l’INGV ha progressivamente posto le proprie basi di operatività.
Punti di forza:
•
buon livello di qualità della produzione scientifica,
•
buon grado di internazionalizzazione dei programmi di ricerca,
•
discreta capacità di attrarre risorse esterne.
Punti di debolezza:
•
scarsa interazione con il mondo produttivo,
•
insufficiente impegno nell’attività di formazione,
•
integrazione non ottimale fra le varie sezioni dell’Istituto.
XLIV
Obiettivi da conseguire
nel Triennio 2008 - 2010
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2008 - 2010
___________________________________________________________________________________________________________
Introduzione
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è uno dei centri di ricerca più grandi del mondo nei settori della Geofisica,
Geochimica e Vulcanologia. Il suo obiettivo principale è l’aumento della conoscenza dei fenomeni naturali che
costituiscono, nel loro insieme, la dinamica del nostro pianeta. Ovviamente, proprio in funzione di questo obiettivo,
l’Istituto è fortemente e naturalmente coinvolto in tutte le attività che presuppongono un utilizzo immediato e pratico delle
conoscenze via via acquisite. Per questo motivo convivono quindi all’interno dell’INGV, complementandosi a vicenda, sia
progetti scientifici di ampio raggio volti al miglioramento delle conoscenze ed allo sviluppo della scienza, che potremmo
definire di ricerca pura, sia progetti più applicativi volti all’utilizzo immediato dei dati che vengono acquisiti per risolvere
specifici problemi di carattere ambientale e industriale, che ci sembra lecito definire di ricerca applicata. Le risorse
materiali ed umane coinvolte nello sviluppare in modo parallelo ed armonico queste due anime non sono
necessariamente equipartite perché spesso, per valorizzare ed applicare i risultati della ricerca, è necessario uno sforzo
organizzativo e tecnologico molto elevato. Per tutte queste ragioni già dalla fine del 2003 le attività dell’Istituto sono state
riorganizzate secondo cinque Obiettivi Generali, ciascuno dei quali viene perseguito attraverso un rapporto variabile tra
ricerca pura e ricerca applicata (si veda anche il capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo
Piano Triennale). Ad esempio gli Obiettivi Generali 1, 4 e 5 sono fortemente caratterizzati da un elevato contenuto di
ricerca immediatamente fruibile e quindi fortemente applicata, mentre al contrario l’Obiettivo Generale 3 ha una forte
caratterizzazione di ricerca non immediatamente fruibile e quindi non applicata. L’Obiettivo Generale 2, all’interno del
quale vengono sviluppati i laboratori e le tecniche di analisi, ha invece una funzione di raccordo tra questi due mondi.
All’interno degli Obiettivi Generali il diverso rapporto tra ricerca puraericerca applicataèanalogamente riscontrabile nella
individuazione di Obiettivi Specifici, alcuni dei quali sono stati identificati come Temi Trasversali Coordinati (TTC) proprio
a sottolineare la loro importanza come temi sviluppati alla scala di tutto l’ente, in contrapposizione con le ricerche di
carattere teorico che vengono svolte da piccoli gruppi di punta (si veda in proposito il capitolo VI della sezione di
Presentazione e Inquadramento di questo Piano Triennale). In altre parole, gli Obiettivi Specifici identificati come TTC
hanno maggiore valenza nell’orientamento dei risultati alla fruibilità da parte del mondo civile e produttivo, mentre gli altri
Obiettivi Specifici non trasversali all’ente hanno un orientamento che punta al conseguimento di avanzamenti scientifici
significativi in settori disciplinari molto specialistici, in aperta competizione con le altre realtà della ricerca internazionale e talora anche con altri gruppi dello stesso INGV – sia per quanto attiene ai risultati che per l’accesso ai finanziamenti.
Èaltresì ovvio che gli uni non sono separabili dagli altri, perché non ci può essere sviluppo tecnologico e applicativo
senza avanzamento scientifico, e che le risorse spese per gli uni hanno ovvie ricadute sugli altri. Queste ed altre
caratteristiche e particolarità dell’INGV comportano che le normali procedure di valutazione degli Istituti di ricerca, basate
essenzialmente sulla stima della produzione scientifica in termini di numero e valore delle pubblicazioni per ricercatore,
non siano facilmente applicabili allo schema organizzativo che l’Istituto si è dato a partire dal 2004 e fino al presente
Piano Triennale. Questo in primo luogo perché l’INGV effettua il monitoraggio sismologico, vulcanologico, geofisico e
geochimico del territorio nazionale; un territorio che include, come è ben noto, diversi vulcani attivi e numerose zone
sismicamente attive. La valenza scientifica di questa attività, che dettagliato dalle tabelle che seguono è indirizzata
mediante diversi Temi Trasversali Coordinati, risiede essenzialmente nella produzione continua di dati osservativi, che
diventano successivamente oggetto di analisi da parte di tutta la comunità scientifica, INGV e extra-INGV. Ma
l’importanza di questa attività in termini sociali non è sicuramente rapportabile al numero di pubblicazioni prodotte, né
può essere mai adeguatamente rappresentata da esse. Due esempi eclatanti di questa particolarità dell’INGV sono
rappresentati dalla sorveglianza geofisica del territorioedalle consulenze di alto profilo ad organi governativi e a
pubbliche amministrazioni.Per quanto riguarda la sorveglianza basterà ricordare le diverse turnazioni h24 svolte dal
personale scientifico, che in numerose sezioni dell’INGV forniscono alla Protezione Civile preziose informazioni in tempo
reale sui processi geodinamici in atto in Italia e nei mari e territori circostanti. Le informazioni sono basate sulla
strumentazione più avanzata e su analisi svolte con le migliori metodologie attualmente disponibili, con un notevole
impegno finanziario e umano quantificabile in oltre la metà di tutte le risorse materiali dell’INGV e in quasi il 40% di quelle
umane. Per quanto riguarda poi le consulenzeagli organi governativi e alle pubbliche amministrazioni, si può ricordare il
fondamentale ruolo che l’INGV svolge ormai da molti anni nel campo della protezione dei cittadini dal rischio sismico, dal
rischio vulcanico e da quello ambientale. Questo ruolo viene svolto attraverso pareri in merito alle azioni sociali da
intraprendere nelle emergenze – si pensi ad esempio al possibile impatto delle eruzioni dell’Etna sul traffico aereo nonché attraverso la produzione di elaborati da utilizzare come base per le formulazioni legislative – tra i quali spicca la
Mappa di Pericolosità sismica completata nel quadro dell’Ordinanza PCM 3519 del 28 aprile 2006 relativa alla “Mappa di
Pericolosità Sismica di Riferimento per il Territorio Nazionale”. Complessivamente queste attività impegnano oltre il 30%
delle risorse umane dell’INGV.
3
Tabelle di sintesi
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2008 - 2010
___________________________________________________________________________________________________________
Tabelle riepilogative degli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici
Le tabelle che seguono riassumono tutti gli Obiettivi Generali e gli Obiettivi Specifici presentati nel Piano Triennale 20082010. Lo schema adottato è quello già utilizzato per tutti i Piani Triennali a partire da quello relativo al triennio 2004-2006.
Le tabelle offrono inoltre il dettaglio di come le diverse attività sono raggruppate nei Temi Trasversali Coordinati (TTC,
descritti in dettaglio nel Capitolo VI della sezione Presentazione e Inquadramento di questo volume) e dei Progetti e
Convenzioni a finanziamento esclusivamente o prevalentemente esterno che contribuiscono a ogni obiettivo. Segue una
breve descrizione delle diverse voci che compongono le tabelle.
Tanto gli Obiettivi Generali quanto gli Obiettivi Specifici sono descritti seguendo la stessa numerazione utilizzata altrove
in questo documento. Si noti che tale numerazione ha subito leggere modifiche rispetto a quella utilizzata per il Piano
Triennale 2007-2009. Queste modifiche sono dovute in parte alla necessità di integrare al meglio nel Piano stesso i nuovi
Temi Trasversali Coordinati, e in parte alla istituzione di nuove attività, in genere a seguito della crescita di settori
disciplinari e di attività già esistenti. Le modifiche sono sintetizzate nella colonna “Note” delle Tabelle stesse.
Si noti che le stime esposte includono esclusivamente i mesi/persona impegnati su attività strettamente istituzionali,
ovvero condotte solo con finanziamenti ordinari come il cosiddetto “Fondone” concesso dal MUR e il finanziamento
concesso dal Dipartimento della Protezione Civile sotto la voce “Attività di Monitoraggio e Sorveglianza”. La natura e
composizione di tali fondi è dettagliata nel Capitolo VII della sezione di Presentazione e Inquadramento di questo
volume. L’impegno in mesi/persona relativo a Progetti e Convenzioni è invece presentato in dettaglio in una successiva
tabella.
In fondo alle tabelle riepilogative dei cinque Obiettivi Generali è stata introdotta una tabella che riassume l’impegno delle
diverse sezioni in attività di amministrazione e supporto alla ricerca. Segue uno schema riassuntivo dell’impegno delle
diverse sezioni dell’INGV sui diversi Obiettivi Generali e su Progetti e Convenzioni, espresso in mesi/persona. Si noti che
le tabelle sono aggiornate al quadro del personale disponbile alla data del 16 novembre 2006. Data l'elevata dinamica
che caratterizza l'INGV, le tabelle rappresentano un elemento di previsione che sarà necessariamente soggetto ad
aggiornamenti nel corso dell'anno.
Segue una descrizione dettagliata dei diversi campi in cui si articolano le Tabelle.
Identificativo numerico e denominazione dell’Obiettivo Specifico. Si tratta di un codice numerico di due cifre e di
una denominazione che identificano univocamente la specifica attività in tutti i documenti di programmazione, indirizzo e
rendicontazione dell’INGV. L’eventuale specifica “TTC” indica se il corrispondente Obiettivo Specifico è considerato uno
dei Temi Trasversali Coordinati (TTC) varati dall’INGV nel 2004 e successivamente aggiornati periodicamente (si veda il
Capitolo VI della sezione Presentazione e Inquadramento di questo volume per ulteriori dettagli).
Sezioni INGV coinvolte. Molti dei temi trattati sono caratterizzati da una forte interdisciplinarietà e trasversalità rispetto
alle competenze presenti nell’INGV. Per questa ragione, in quasi tutte le attività previste sono coinvolte più sezioni
dell’INGV. Analogamente, quasi tutte le sezioni sono coinvolte in attività svolte a scala nazionale, come ad esempio il
monitoraggio dei terremoti e lo studio della pericolosità sismica. In queste colonne è riportato sezione per sezione il
totale di mesi/persona allocato per ogni specifica attività, sulla base di 12 mesi per anno/persona. L’impegno si riferisce
al primo anno del triennio considerato (2008). Si consideri che nel calcolo totale dei mesi/persona sono stati considerati
solo i ricercatori, i tecnologi e il personale tecnico direttamente coinvolto nelle attività descritte. Resta quindi escluso da
questo computo il personale che svolge attività amministrative in senso stretto, il cui impegno è riassunto sezione per
sezione in una tabella riepilogativa posta in fondo alle tabelle relative ai cinque Obiettivi Generali. Sezioni: AC,
Amministrazione Centrale; BO, Bologna; CNT, Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI, Milano; NA, NapoliOsservatorio Vesuviano; PA, Palermo; PI, Pisa; RM1, Roma 1; RM2, Roma 2.
Totale mesi/persona (totale). Totale dell’impegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Obiettivo Specifico per
il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2008).
Note. Il campo riassume le modifiche - di numerazione, nomenclatura o struttura delle tabelle – intervenute rispetto al
Piano Triennale 2007-2009.
Progetti. Elenco dei Progetti o Convenzioni che forniscono risorse finanziarie e materiali per il completamento delle
attività descritte sotto ogni Obiettivo Specifico, e che di conseguenza afferiscono a quell’Obiettivo Specifico anche dal
punto di vista culturale e organizzativo. La numerazione di Progetti e Convenzioni segue quella adottata nella relativa
banca-dati implementata presso l’Amministrazione Centrale dell’INGV e accessibile via web (ma solo dall’interno della
struttura). Si noti che i progetti sono suddivisi in Unità di Ricerca, identificate come unità organizzative e operative
elementari. Progetti e Convenzioni sono descritti in maggior dettaglio in una successiva tabella.
Breve descrizione. Descrizione dell’Obiettivo Specifico desunta dal Decreto n. 486 del 05/11/07 “Aggiornamento della
rete scientifica” (http://www.ingv.it/l-ingv/os-1/os). Per ulteriori dettagli si veda il Capitolo VI della sezione Presentazione e
Inquadramento di questo volume.
7
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1.3. Sorveglianza geodetica delle aree
vulcaniche attive (TTC)
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree
vulcaniche attive (TTC)
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei
vulcani (TTC)
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
1.7. Osservazioni di alta e media
atmosfera
0,0
0,0
6,0
0,0
0,0
9,0
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree
vulcaniche attive (TTC)
AC
0,0
BO
1.1. Monitoraggio sismico del territorio
nazionale (TTC)
Obiettivo Specifico
CNT
0,0
0,0
0,0
2,0
4,0
1,0
537,0
CT
0,0
0,0
109,5
125,5
124,0
32,0
101,5
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
35,0
0,0
0,0
75,0
81,0
130,0
11,0
34,0
NA-OV
Obiettivo Generale 1: Sviluppo dei sistemi di osservazione
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
196,0
0,0
PI
0,0
0,0
3,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
13,0
0,0
0,0
2,5
0,0
19,0
19,0
RM2
65,0
93,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3,0
Totale
m/p
78,0
93,0
187,5
211,0
264,0
259,0
738,5
Note
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
Il TTC coordina lo sviluppo di reti permanenti per la misura dei
parametri geochimici legati alle fenomenologie pre-, sin- e posteruttive. Cura l'installazione delle reti di sorveglianza e
l'integrazione dei dati nelle sale di monitoraggio per i vulcani attivi
italiani. Armonizza inoltre il monitoraggio per tutti i vulcani italiani.
[28]
[37]
[312]
[356]
Questo TTC coordina le attività di monitoraggio e ricerca applicata
alla definizione dello stato dei sistemi vulcanici attivi, basandosi su
dati raccolti da reti e tecniche multiparametriche di monitoraggio
vulcanologico e da campagne periodiche di misure dirette eseguite
sui vulcani attivi, nonché su dati analitici prodotti dai laboratori
chimici e fisici. Il TTC coordina l'analisi dei dati raccolti in occasione
di eventi eruttivi.
[28]
[37]
[312]
[329]
[334]
[323] UR10
[350] UR10
[85] UR10
[85] UR20
[85] UR30
[85] UR40
[85] UR50
[213] UR10
[280] UR10
All'interno di questo OS viene curata la gestione degli osservatori
ionosferici di Roma, Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zucchelli
(SMZ) in Antartide, che utilizzano sistemi radar in alta frequenza
(HF) realizzati dall'INGV o ionosonde commerciali. Viene curata
inoltre la sperimentazione del monitoraggio delle scintillazioni
ionosferiche in regioni polari presso Ny-Alesund (Svalbard) e SMZ
(Antartide).
All'interno di questo OS vengono curate la gestione della
strumentazione di registrazione delle variazioni del campo
magnetico, l'effettuazione delle misure assolute e la preparazione e
validazione dei risultati, per gli osservatori geomagnetici di L'Aquila,
Castello Tesino (TN), Gibilmanna (PA) e Stazione Mario Zuccchelli
(SMZ) in Antartide. Ricadono in questo OS anche le osservazioni per
la ripetizione presso i caposaldi della rete magnetica italiana.
Questo TTC garantisce che le reti di monitoraggio esistenti sui
vulcani italiani siano armonizzate e portate allo standard della RSN
(predominanza di stazioni digitali a tre componenti a larga banda).
Inoltre coordina gli interventi (mediante stazioni mobili) e le analisi
da effettuare da parte delle diverse sezioni dell'INGV in caso di
riattivazione delle dinamiche eruttive.
[28] UR2
[36] UR10
[194] UR10
[244] UR1
[307] UR10
[335] UR10
[335] UR20
[335] UR30
UR6
UR1
UR10
UR10
UR10
Il TTC cura l'omogeneizzazione e lo sviluppo organico delle reti GPS,
tiltmetriche, EDM e di livellazione esistenti sui vulcani italiani,
armonizzando la qualità del monitoraggio. Promuove inoltre lo
sviluppo e la razionalizzazione del controllo dei vulcani tramite
interferometria satellitare.
[28] UR2
[357] UR10
UR7
UR1
UR20
UR10
La sorveglianza sismologica è uno dei temi primari dell'attività
dell'INGV. Con questo TTC si realizza il coordinamento di tutti gli
sviluppi che queste attività avranno nel prossimo triennio, tra cui la
rete sismica nazionale, la rete sismica mediterranea e tutte le
relative sale di sorveglianza.
Breve descrizione
[28] UR1
[244] UR1
[268] UR2
[280] UR1
[280] UR3
[312] UR10
[351] UR1
Progetti
9,0
0,0
0,0
1.9. Rete GPS nazionale (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
34,0
10,0
0,0
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
0,0
0,0
AC
Totale Obiettivo Generale 1
BO
Obiettivo Specifico
(continua Obiettivo Generale 1)
CNT
751,0
46,0
161,0
0,0
CT
548,5
28,0
28,0
0,0
MI
35,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
359,0
13,0
15,0
0,0
PA
202,0
6,0
0,0
0,0
PI
4,0
1,0
0,0
0,0
RM1
74,5
18,0
3,0
0,0
RM2
293,0
0,0
0,0
132,0
Totale
m/p
2301,0
121,0
217,0
132,0
Note
OS invariato
OS invariato
OS invariato
[28]
[37]
[39]
[39]
[329]
[347]
[357]
UR9
UR1
UR2
UR1
UR10
UR10
UR10
[28] UR4
[28] UR3
[28] UR8
[35] UR2
[35] UR10
[68] UR1
[115] UR10
[172] UR1
[172] UR2
[214] UR10
[274] UR1
[352] UR1
[353] UR10
[355] UR10
Progetti
Le tecnologie di Telerilevamento aereo, satellitare e prossimale
rappresentano da alcuni decenni insostituibili strumenti per lo studio e
la sorveglianza di aree sismogenetiche e zone vulcaniche. Questo TTC
promuove l'interazione tra ricercatori e tecnologi che utilizzano
tecniche simili in aree geografiche e per scopi scientifici anche molto
diversi.
Questo TTC coordina lo sviluppo di una rete permanente di stazioni
GPS finalizzata ad aumentare le conoscenze relative alla cinematica e
tettonica attiva della penisola. Armonizza le diverse iniziative in corso
nelle sezioni dell'INGV, sia dal punto di vista della configurazione e
tecnologia delle rete stessa che dal punto di vista delle tecniche di
analisi e della costituzione di una banca dati unificata.
Questo OS cura l'esecuzione di indagini sistematiche per cartografia
magnetica ad alta risoluzione spaziale con rilevamento sia da terra sia
da elicottero, anche in campo archeologico. Cura inoltre il rilevamento
di parametri elettromagnetici di interesse ambientale e gli osservatori
multiparametrici derivati da progetti EC e successivi per acquisizione
di dati geofisici e oceanografici integrati.
Breve descrizione
0,0
0,0
0,0
2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi
(TTC)
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi
di rilevamento sottomarini
2.6.Laboratorio di gravimetria,
magnetismo ed elettromagnetismo in
aree attive (TTC)
0,0
0,0
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle
rocce (TTC)
Totale Obiettivo Generale 2
0,0
0,0
2.2. Laboratorio di paleomagnetismo
3,0
0,0
0,0
0,0
2,0
1,0
AC
0,0
BO
2.1. Laboratorio per le reti informatiche,
GRID e calcolo avanzato (TTC)
Obiettivo Specifico
CNT
94,0
0,0
30,0
0,0
0,0
0,0
64,0
CT
99,5
64,5
0,0
0,0
19,0
0,0
16,0
MI
19,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
19,0
90,0
29,0
4,0
11,0
29,0
0,0
17,0
NA-OV
Obiettivo Generale 2: Attività sperimentali e Laboratori
PA
140,0
0,0
0,0
129,0
5,0
0,0
6,0
PI
14,0
0,0
0,0
0,0
11,0
0,0
3,0
RM1
65,0
0,0
0,0
6,0
34,0
0,0
25,0
RM2
82,0
39,0
0,0
0,0
0,0
41,0
2,0
Totale
m/p
606,5
132,5
34,0
146,0
100,0
41,0
153,0
[172]
[172]
[268]
[268]
OS invariato
Ex-2.5
"Laboratorio
per la rete
sismica
sottomarina"
OS invariato
Questo TTC nasce per coordinare le attività di osservazione dei
segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici in aree attive. Le
relative tecniche di osservazione e analisi, di grande rilevanza e
largamente applicate anche in altri ambiti internazionali, vengono
messe in atto in maniera coordinata alla scala nazionale dell'INGV
grazie a questo TTC.
[31] UR1
[99] UR10
[141] UR1
[269] UR1
[270] UR1
[280] UR10
[312] UR30
[339] UR10
[353] UR10
Il compito primario di questo TTC è l'armonizzazione dell'attività dei
quattro poli tecnologici attivi nel settore della geochimica dei fluidi
all'interno dell'INGV, con lo specifico obiettivo di razionalizzare
l'acquisizione di nuova strumentazione e il funzionamento dei
laboratori stessi.
[28] UR10
[280] UR6
[338] UR10
OS invariato
I sistemi osservativi multidisciplinari sottomarini completano la rete
geofisica di monitoraggio del territorio. In questo OS vengono
sviluppati prototipi (uno è attualmente in funzione in Sicilia
Orientale) e viene sviluppata la tecnologia per l'adattamento
all'ambiente marino di sensori realizzati per osservazioni in terra.
Vengono inoltre sviluppate iniziative per estendere a mare le reti di
monitoraggio permanente.
I laboratori di chimica e fisica delle rocce svolgono ricerche
metodologiche, producono sviluppi tecnologici e forniscono il
supporto analitico e sperimentale alle attività di monitoraggio ed
alle ricerche geofisiche e vulcanologiche. Le misure e gli esperimenti
sono utilizzati per la formulazione di modelli fisico-matematici e per
la descrizione quantitativa dei processi sismogenetici e dei processi
magmatici. I dati raccolti contribuiscono alla definizione dello stato
di attività dei vulcani, degli scenari eruttivi ed alla valutazione della
pericolosità.
OS invariato
UR1
UR2
UR5
UR8
Il laboratorio sviluppa strumentazione e tecnologie per il
campionamento di rocce e altri materiali sia naturali che sintetici e
per la misura e l'analisi delle loro proprietà magnetiche. Le misure
svolte hanno applicazioni in numerosi campi delle Scienze della
Terra, dalla geodinamica alla climatologia all'inquinamento
ambientale.
OS invariato
[28] UR11
[266] UR1
[338] UR10
Breve descrizione
[311] UR10
Note
Il monitoraggio dell'attività sismica e vulcanica richiede un forte
sviluppo di sistemi di calcolo veloce e/o in tempo reale. Questo TTC
ha come obiettivo il completamento della rete di linee di
connessione numerica e trasmissione satellitare per l'acquisizione
dei dati sismologici in aree sismogenetiche e vulcaniche. Tale rete
permetterà l'interconnessione tra le sezioni INGV, che potranno
condividere le risorse di osservazione e calcolo e gli strumenti
informatici che verranno sviluppati.
Progetti
2,0
12,0
21,0
0,0
AC
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3.1. Fisica dei terremoti
3.2. Tettonica attiva
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno
della Terra
3.4. Geomagnetismo
3.5. Geologia e storia dei sistemi
vulcanici
25,0
BO
Obiettivo Specifico
CNT
0,0
0,0
46,0
48,0
23,0
CT
27,0
0,0
0,0
22,0
20,0
MI
0,0
0,0
13,0
4,0
0,0
86,0
0,0
21,0
29,0
23,0
NA-OV
Obiettivo Generale 3: Studiare e capire il sistema Terra
PA
0,0
0,0
0,0
21,0
0,0
PI
12,0
0,0
0,0
2,0
0,0
RM1
4,0
0,0
73,0
123,5
84,5
RM2
0,0
30,0
9,0
4,0
7,0
Totale
m/p
154,0
30,0
183,0
265,5
159,5
Note
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
Le ricerche svolte in questo OS affrontano i problemi connessi con
l'origine ed evoluzione del campo magnetico su diverse scale spaziotemporali. I temi portanti sono indirizzati a risolvere i fondamentali
quesiti sulla dinamica che nel nucleo fluido genera il campo e sullo
studio delle anomalie magnetiche, che consentono di indagare le
strutture crostali e la loro evoluzione.
[28] UR12
[28] UR13
[36] UR10
[85] UR10
[85] UR20
[85] UR30
[85] UR40
[85] UR50
[94] UR1
[213] UR10
[268] UR7
[315] UR10
[339] UR20
[85] UR10
[85] UR20
[85] UR30
[85] UR40
[85] UR50
[213] UR10
La raccolta dei dati sull'attività storica dei vulcani italiani è un
campo di interesse sia per l'applicazione alla vulnerabilità che per la
definizione di particolari comportamenti eruttivi caratteristici di ogni
vulcano. Questo OS cura lo sviluppo di approfondimenti su questi
aspetti per tutti i vulcani italiani e la preparazione di banche dati.
Questo OS affronta lo studio delle proprietà e della dinamica
dell'interno terrestre attraverso la modellazione numerica e l'analisi
della propagazione di onde sismiche e delle caratteristiche
reologiche. Le ricerche, che coinvolgono numerosi settori
disciplinari, vengono svolte a scala globale, continentale, regionale
e locale, potendo così esplorare aspetti diversi e progressivamente
più dettagliati della struttura terrestre.
[28] UR12
[28] UR14
[94] UR1
[187] UR1
[191] UR1
[191] UR2
[274] UR1
[318] UR10
[339] UR10
[339] UR20
[280] UR4
[338] UR10
Questo OS fortemente pluridisciplinare promuove tutte le ricerche
finalizzate a comprendere e quantificare la tettonica attiva. Include
ricerche sulla deformazione crostale da dati di geodesia spaziale,
dati di stress-in-situ, osservazioni sulle caratteristiche dei fluidi
crostali e osservazioni dirette di terreno. Attraverso queste ricerche,
le osservazioni paleosismologiche e la quantificazione della
deformazione crostale fornisce dati di ingresso essenziali per le
analisi di pericolosità sismica.
[38] UR10
[38] UR20
[275] UR10
[279] UR1
[280] UR6
[318] UR10
[340] UR10
Breve descrizione
L'OS ha come tema centrale il processo sismogenetico. Le
applicazioni riguardano la meccanica della sorgente sismica in tutti i
suoi aspetti spaziali, geometrici e dinamici includendo la
caratterizzazione del tensore momento dei sismi vulcanici (Vulcanotettonici, tremore e terremoti a bassa frequenza). L'OS si occupa
inoltre dell'analisi statistica della sismicità, della quantificazione
dell'energia, dello studio delle interazioni tra faglie, dello studio del
campo d'onda (arrays). La ricerca include la propagazione in
strutture eterogenee (scattering elastico), con attenzione alle
variazioni temporali dei parametri di propagazione associate a
variazioni del campo di sforzo (velocità, attenuazione "splitting"
delle onde di taglio).
Progetti
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.8. Geofisica per l'ambiente
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera
e meteorologia spaziale
3.10. Sismologia storica e
archeosismologia
0,0
16,0
0,0
3.6. Fisica del vulcanismo
Totale Obiettivo Generale 3
10,0
AC
131,0
45,0
0,0
BO
Obiettivo Specifico
(continua Obiettivo Generale 3)
CNT
233,0
116,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
110,0
0,0
0,0
0,0
0,0
41,0
MI
29,5
12,5
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
269,0
8,0
0,0
0,0
0,0
102,0
PA
21,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
33,0
0,0
0,0
0,0
0,0
19,0
RM1
305,5
8,5
0,0
1,5
1,5
9,0
RM2
157,5
12,0
45,5
41,0
0,0
9,0
Totale
m/p
1289,5
202,0
45,5
42,5
17,5
190,0
Note
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
Lo studio del cambiamento climatico globale non può prescindere da
una accurata conoscenza del clima in epoche passate, un tema
affrontato dall'INGV con indagini glaciologiche e magnetiche in
particolare in Antartide. Lo studio dell'inquinamento, la detezione di
fusti tossici e la riqualificazione delle aree inquinate vengono
affrontate in questo OS con tecniche di indagine geofisiche
integrate.
Questo OS affronta tutti quei temi che rientrano nella migliore
comprensione delle relazioni Sole-Terra. Le ricerche sono finalizzate
sia ad una migliore conoscenza dell'ambiente elettromagnetico
terrestre, sia a valutare le conseguenze economico-sociali che
possono derivare da forti perturbazioni magneto-ionosferiche
nell'ambito del cosiddetto "space weather".
[68] UR1
[227] UR1
[266] UR1
[280] UR9
[337] UR10
[338] UR10
[350] UR10
[69]
[69]
[323]
[350]
Le ricerche svolte in questo OS mirano ad approfondire le
conoscenze sulla distribuzione spazio-temporale e sugli effetti che i
terremoti del passato hanno avuto sul territorio. Gli elementi
innovativi e peculiari di questo OS risiedono nella forte componente
multidisciplinare che ne caratterizza tutte le attività, sviluppate
attraverso l'apporto specifico di competenze in campo storico,
archeologico, geologico e sismologico.
Questo OS affronta lo studio delle interazioni fra atmosfera ed
oceano, consentendo di affrontare i temi della variabilità dinamica
del clima a scale annuali ed interannuali. Si tratta di un tema oggi
dominante nelle applicazioni della climatologia alla conoscenza
dell'evoluzione del clima, così come tale evoluzione viene percepita
sia nell'ambito scientifico che a livello di opinione pubblica.
[54] UR1
[56] UR1
[58] UR1
[59] UR1
[60] UR1
[61] UR1
[63] UR1
[252] UR1
[313] UR10
[316] UR10
[317] UR10
[320] UR10
[346] UR10
UR1
UR2
UR10
UR10
La comprensione della fisica dei processi eruttivi presuppone lo
sviluppo di modelli dinamici basati su equazioni fondamentali e la
loro verifica sperimentale. Questo OS affronta la fisica del
vulcanismo studiando gli equilibri liquido-solido-gas nei magmi, i
sistemi idrotermali, la termodinamica dei magmi, le proprietà dei
condotti di risalita nonché la dinamica della dispersione e ricaduta
della cenere vulcanica, delle colate laviche, dei flussi piroclastici e
dei collassi delle colonne vulcaniche.
Breve descrizione
[28] UR13
[28] UR15
[38] UR10
[38] UR20
[280] UR4
Progetti
0,0
4.5. Degassamento naturale
3,0
0,0
0,0
4.4. Scenari e mitigazione del rischio
ambientale
Totale Obiettivo Generale 4
23,0
0,0
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica
(TTC)
63,0
31,0
9,0
0,0
0,0
4.2. Scenari e mappe di pericolosità
sismica (TTC)
AC
3,0
BO
4.1. Metodologie sismologiche per
l'ingegneria sismica
Obiettivo Specifico
CNT
4,0
2,0
0,0
0,0
2,0
0,0
CT
28,5
4,0
0,0
15,5
4,5
4,5
MI
103,0
0,0
0,0
0,0
79,0
24,0
NA-OV
120,0
38,0
0,0
53,0
12,0
17,0
27,0
18,0
0,0
9,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
PI
18,0
0,0
0,0
18,0
Obiettivo Generale 4: Comprendere e affrontare i rischi naturali
RM1
222,0
17,0
4,0
9,0
44,0
148,0
RM2
10,0
4,0
0,0
0,0
6,0
0,0
Totale
m/p
598,5
83,0
27,0
135,5
156,5
196,5
La stima della pericolosità vulcanica si basa sull'integrazione di
conoscenze osservative e sperimentali con modelli fisico-matematici
che descrivono la dinamica dei processi pre-, sin-, e post-eruttivi
pericolosi. Obiettivo del presente TTC è la definizione di scenari di
pericolosità vulcanica per fornire stime quantitative dell'evoluzione
spazio-temporale dei principali fenomeni pericolosi nei vulcani attivi
italiani. Ricadono in questo OS attività di consulenza relativa ai
vulcani attivi italiani a favore di diversi soggetti istituzionali.
Lo sviluppo delle attività in campo ambientale ha portato l'INGV a
impegnarsi anche nel complesso campo dei rischi provenienti da
fattori ambientali. Ricadono in questo OS temi di grande rilevanza
sociale come la detezione di inquinanti di varia natura nel
sottosuolo e nelle acque e gli studi-pilota sul tema del sequestro e
dello stoccaggio geologico della CO2.
Questo OS coordina le numerose ricerche condotte presso l'INGV
sui diversi aspetti del degassamento naturale, con particolare
riferimento a CO2, CH4, Rn. L'OS promuove lo sviluppo di tecniche
di sorveglianza remota dell'attività vulcanica e di modelli del
degassamento di CO2 d'origine profonda, un fenomeno che può
comportare rischi per la popolazione. L'OS cura inoltre i rapporti con
le discipline limitrofe nei settori vulcanologico e sismologico.
[28] UR6
[194] UR10
[280] UR4
[307] UR10
[335] UR10
[335] UR20
[335] UR30
[356] UR10
[65] UR1
[87] UR1
[88] UR10
[89] UR10
[95] UR1
[255] UR1
[308] UR10
[309] UR10
[313] UR10
[314] UR10
[317] UR10
[324] UR10
[341] UR10
[342] UR10
[347] UR10
[20] UR1
[95] UR1
[141] UR1
[255] UR1
[355] UR20
OS invariato
Ex-4.4 "Scenari
di rischio
ambientale"
OS invariato
In questo TTC vengono sviluppati gli aspetti applicativi delle
metodologie trattate nell'OS "Metodologie sismologiche per
l'ingegneria sismica", e in particolare tutte le applicazioni di
valutazione della pericolosità sismica a casi concreti, sia a scala di
scenario che a scala regionale/nazionale. Ricadono in questo TTC le
attività di consulenza per la valutazione della pericolosità sismica a
favore di diversi soggetti istituzionali, come pure quelle relative alla
generazione di mappe di scuotimento in tempo quasi-reale.
[28] UR1
[280] UR5
[280] UR2
[326] UR10
Ex-4.2 "Scenari
e mappe di
pericolosità
sismica e
danno": TTC di
nuova
istituzione
Questo OS sviluppa gli aspetti metodologici globalmente riferibili al
settore internazionalmente conosciuto come "engineering
seismology". In particolare cura gli aspetti di interesse specifico per
l'ingegneria sismica, quali ad esempio le relazioni di attenuazione di
parametri strumentali del moto del suolo e le metodologie di
valutazione della risposta locale.
Breve descrizione
OS invariato
Note
[206] UR1
[206] UR20
[268] UR1
[326] UR10
Progetti
3,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
5.3. Banche dati di geomagnetismo,
aeronomia, clima e ambiente
5.4. Sistema informativo territoriale
(TTC)
5.5 Attività di Sala Operativa
5.6. Consulenze in favore di istituzioni
nazionali e attività nell'ambito di trattati
internazionali
0,0
8,5
19,0
0,0
21,0
5.2. Banche dati di sismologia
strumentale (TTC)
AC
0,0
BO
5.1. Banche dati e metodi macrosismici
(TTC)
Obiettivo Specifico
CNT
0,0
185,0
10,0
2,0
90,0
64,0
CT
0,0
106,0
0,0
0,0
38,0
8,0
MI
0,0
3,5
0,0
0,0
35,0
22,0
NA-OV
0,0
74,0
26,0
0,0
17,0
12,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
8,0
0,0
0,0
0,0
12,5
44,5
7,0
0,0
2,0
76,0
RM1
Obiettivo Generale 5: L'impegno verso le istituzioni e verso la Società
RM2
102,0
3,0
0,0
20,0
0,0
0,0
Totale
m/p
114,5
416,0
54,0
30,5
201,0
203,0
Note
Questo TTC risponde alla necessità di censire e armonizzare il
notevole patrimonio di dati e iniziative in corso presso l'INGV nel
settore delle banche dati territoriali. Attraverso la realizzazione di
sistemi di immagazzinamento, diffusione e rappresentazione dei
dati e attraverso il loro continuo aggiornamento, questo TTC
garantisce un contributo irrinunciabile a supporto delle decisioni in
materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi
d'azione dell'INGV.
[90] UR1
[320] UR10
[346] UR10
[39] UR1
[39] UR2
[280] UR4
Ex-5.6
"Consulenze
nell'ambito di
trattati
internazionali"
Questo OS armonizza la raccolta sistematica di parametri dell'alta
atmosfera e di misure effettuate presso gli osservatori
geomagnetici, anche per l'approntamento di informazioni sullo
"space weather", di dati della rete magnetica, di dati riguardanti la
glaciologia, la climatologia, l'oceanografia operativa e altre attività
ambientali. L'OS cura la gestione di banche dati che permettano
un'efficace diffusione dei dati verso il mondo della ricerca, le
istituzioni e la società.
Questo OS raggruppa attività di consulenza scientifica e tecnologica
a favore di ministeri ed altre istituzioni, tra cui spicca il Ministero
della Difesa, che beneficia di servizi nel settore geomagnetico e
della radiopropagazione. Rilievi geomagnetici sono alla base di
consulenze sull'inquinamento ambientale. Nel quadro degli studi sui
gas serra, l'INGV svolge consulenze a favore di ENI. Inoltre da
diversi anni l'INGV fornisce consulenze scientifico-tecnologiche a
favore del Ministero Affari Esteri (MAE), sia nell'ambito di trattati
come il Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), sia nel
quadro di rapporti bilaterali con paesi evoluti e in via di sviluppo.
L'INGV svolge inoltre attività di supporto scientifico nel quadro di
iniziative dell'ONU e dell'UNESCO.
Questo TTC ha il compito di armonizzare e potenziare le iniziative di
archiviazione e disseminazione dei dati sismologici strumentali
acquisiti dall'INGV e di assicurare la piena integrazione con le altre
attività che l'INGV svolge nel settore delle banche dati, sia a scala
nazionale che a scala europea e globale.
[268] UR3
[268] UR4
[275] UR20
[280] UR5
Questo OS rende ragione e quantifica l'attività del numeroso
personale INGV che presta regolarmente attività di sorveglianza
nelle diverse Sale Operative dell'ente. Esso si propone inoltre di
rappresentare una sede permanente per il confronto e
l'armonizzazione delle procedure utilizzate nella prassi quotidiana
delle Sale Operative, promuovendo un maggior scambio di
informazioni tra le sale stesse
Questo TTC garantisce la miglior armonizzazione nel settore della
archiviazione e disseminazione dei dati storico/macrosismici e dei
cataloghi parametrici dei terremoti. Opera inoltre per promuovere e
migliorare l'integrazione con le altre attività che l'INGV svolge nel
settore delle banche dati.
[268] UR6
[280] UR5
[280] UR2
Breve descrizione
Ex-5.5
"Consulenze e
attività in
favore di
istituzioni
nazionali"
OS invariato
OS invariato
OS invariato
OS invariato
Progetti
104,0
1541,5
18,0
9,0
153,0
5,5
26,5
17,0
191,0
PI
0,0
2,0
2,0
12,0
PI
PA
10,0
5,0
2,0
17,0
NA-OV
45,0
40,0
9,0
223,0
MI
1,0
7,0
10,5
79,0
CT
6,0
15,5
9,5
183,0
CNT
2,0
35,0
19,0
407,0
BO
0,0
24,0
6,0
81,5
AC
90,0
85,0
20,0
5.7. Biblioteche ed editoria (TTC)
5.8. Formazione e informazione (TTC)
5.9. Sistema web (TTC)
Totale Obiettivo Generale 5 195,0
BO
62,5
14,0
76,5
AC
378,0
393,0
771,0
a.1. Servizi Amministrativi e Segreterie
a.2. Uffici Tecnici e Servizi Generali
Totale Servizi Amministrativi
CNT
73,0
0,0
73,0
CT
103,0
19,0
84,0
MI
39,0
13,5
25,5
NA-OV
339,0
112,0
227,0
77,0
15,0
62,0
PA
20,0
4,0
16,0
Servizi amministrativi e di supporto al monitoraggio e alla ricerca
64,0
4,0
36,0
0,0
1598,5
574,5
1.024,0
OS invariato
258,0
1,0
RM1
RM1
36,0
OS invariato
160,5
RM2
RM2
60,0
OS invariato
Totale
m/p
Totale
m/p
Obiettivo Specifico
Note
(continua Obiettivo Generale 5)
Progetti
Il sistema di comunicazione costituito dai siti Internet rappresenta
oggi un elemento fondamentale della vita di una struttura di ricerca
aperta ed efficiente. Questo TTC punta a garantire la migliore
organizzazione e sviluppo del sito INGV anche in considerazione del
suo importantissimo ruolo in occasione delle emergenze sismiche e
vulcaniche.
Questo TTC cura le strutture museali esistenti e sviluppa i nuovi
progetti in corso di avvio in questo ambito. Inoltre coordina i
meccanismi di divulgazione delle attività dell'INGV, comprese quelle
on-line. Gestisce le attività svolte a favore delle scuole e, in sinergia
con il TTC "Biblioteche ed editoria", la partecipazione a mostre e
congressi in cui l'INGV è presente con un proprio spazio espositivo.
Questo TTC cura tutti gli aspetti organizzativi e pratici per lo scambio
di informazioni e documentazione scientifica che una moderna
biblioteca distribuita può fornire, rendendo di fatto il sistema
bibliotecario INGV un servizio nazionale e internazionale d'eccellenza
nei settori di competenza. Inoltre cura tutta l'editoria dell'INGV, con la
sola eccezione degli Annals of Geophysics.
Breve descrizione
0,0
0,0
0,0
3,0
195,0
771,0
969,0
3,0
972,0
81
Totale Obiettivo Generale 2
Totale Obiettivo Generale 3
Totale Obiettivo Generale 4
Totale Obiettivo Generale 5
Totale Servizi Amministrativi
Totale attività istituzionali
Totale progetti e convenzioni
Totale Generale INGV
Corrispondente a unità di personale
a tempo pieno
AC
Totale Obiettivo Generale 1
Dati riassuntivi
BO
CNT
73,0
407,0
4,0
233,0
94,0
751,0
CT
103,0
183,0
28,5
110,0
99,5
548,5
MI
39,0
79,0
103,0
29,5
19,0
35,0
NA-OV
339,0
223,0
120,0
269,0
90,0
359,0
77,0
17,0
27,0
21,0
140,0
202,0
PA
262,0
175,5
67,5
76,0
200,0
46
152
104
31
123
57
552,0 1824,0 1248,0 372,0 1476,0 684,0
163,0
389,0 1562,0 1072,5 304,5 1400,0 484,0
76,5
81,5
63,0
131,0
3,0
34,0
PI
RM1
398,0
922,0
64,0
191,0
222,0
305,5
65,0
74,5
312,5
731,5
36,0
153,0
10,0
157,5
82,0
293,0
RM2
20
110
87
240,0 1320,0 1044,0
139,0
101,0
20,0
12,0
18,0
33,0
14,0
4,0
811
9732,0
1796,5
7935,5
1598,5
1541,5
598,5
1289,5
606,5
2301,0
Totale
m/p
Obiettivi da conseguire nel Triennio 2008 - 2010
___________________________________________________________________________________________________________
Tabella riepilogativa dei Progetti e delle Convenzioni
La tabella che segue riassume tutti I Progetti e le Convenzioni censiti come attivi per il 2008 (o parte di esso) nella
banca-dati implementata presso l’Amministrazione Centrale dell’INGV. Tale banca-dati è accessibile e modificabile via
web (ma solo dall’interno dell’INGV) e rappresenta un moderno strumento di gestione operativo dall’inizio del 2007. Tale
strumento consente di visualizzare istante per istante le attività INGV che sono supportate da fondi non istituzionali
(esterni) e di valutarne il corrispondente flusso finanziario e impegno di risorse umane. Si noti che tutti i Progetti e le
Convenzioni sono presentati suddivisi in Unità di Ricerca, identificate come unità organizzative e operative elementari.
La numerazione segue quella assegnata nella banca-dati. Si noti anche che le tabelle sono aggiornate al quadro di
Progetti e Convenzioni disponbile alla data del 1 gennaio 2008. Data l'elevata dinamica che caratterizza l'INGV, la tabella
cristallizza una situazione che è inevitabilmente destinata ad evolvere già dai primi mesi dell’anno. Il quadro aggiornato
dello stato dei Progetti e Convenzioni quindi è solo quello disponibile nella relativa banca-dati, a cui il lettore è invitato a
fare riferimento.
Segue una descrizione dettagliata dei diversi campi in cui si articola la tabella.
Identificativo numerico e denominazione del Progetto o Convenzione. Si tratta di un codice numerico di due-tre
cifre posto tra parentesi quadre, di un ulteriore codice numerico e di un acronimo o nome breve che identificano
univocamente una delle Unità di Ricerca – o l’unica Unità di Ricerca - di un Progetto o una Convenzione. A queste
informazioni segue il nome per esteso del Progetto o della Convenzione e quindi il nome del Ricercatore o Tecnologo
che funge da responsabile per esso.
Ente sovventore. Viene indicato per esteso o con un acronimo il soggetto giuridico, pubblico o privato, che fornisce le
risorse finanziarie per il dato Progetto o Convenzione. Nel caso di attività a carico del Ministero dell’Università e della
Ricerca viene specificato anche il tipo di fondo o strumento di finanziamento utilizzato (ad esempio FIRB, PON, etc.).
Acronimi:
ASI
BGS
CNRS
DPC
EC
EEA
ENEL
ENI
ESA
FEA
IGM
IILA
ILP
INAF
INTAS
MAF
MATT
MEF
MUR
PNRA
= Agenzia Spaziale Italiana
= British Geological Survey (Regno Unito)
= Centre National de la Recherche Scientifique (Francia)
= Dipartimento della Protezione Civile Nazionale
= Comunità Europea
= European Environment Agency
= Ente Nazionale Energia Elettrica S.p.A.
= Ente Nazionale Idrocarburi
= European Space Agency
= Federal Environment Agenc, Comunità Europea
= Independent Gas Management S.R.L. (Italia)
= Istituto Italo-Latino-Americano
= International Lithosphere Program
= Istituto Nazionale di Astrofisica
= International Association for the promotion of co-operation with scientists from the
New Independent States of the former Soviet Union
= Ministero dell’Agricoltura e Foreste
= Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
= Ministero dell’Economia e delle Finanze
= Ministero dell’Università e della Ricerca
= Consorzio per l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide,
finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca
Obiettivo Specifico di riferimento. Identifica uno o più Obiettivi Specifici a cui il Progetto o Convenzione apporta
risorse finanziarie e umane. Il legame viene stabilito sulla base di affinità culturali e disciplinari per i progetti a carettere
più strettamente scientifico, o sulla base di criteri operativi e organizzativi per quelli di natura eminentemente tecnologica
e applicativa.
Sezioni INGV coinvolte. Così come avviene per gli Obiettivi Specifici, molti dei Progetti e delle Convenzioni sono
caratterizzati da interdisciplinarietà e trasversalità rispetto alle competenze presenti nelle diverse sedi e sezioni
dell’INGV. Per questa ragione, molti Progetti e Convenzioni coinvogono più sezioni dell’INGV. In queste colonne è
riportato sezione per sezione il totale di mesi/persona allocato per la specifica voce, sulla base di 12 mesi per
anno/persona. L’impegno si riferisce al primo anno del triennio considerato (2008). Si consideri che il totale dei
mesi/persona allocati su un dato Progetto o Convenzione normalmente riflette la somma dell’impegno di personale di
ruolo dell’INGV e di personale assunto con contratto art. 23 a valere sui fondi stessi. Sezioni: AC, Amministrazione
Centrale; BO, Bologna; CNT, Centro Nazionale Terremoti; CT, Catania; MI, Milano; NA, Napoli-Osservatorio Vesuviano;
PA, Palermo; PI, Pisa; RM1, Roma 1; RM2, Roma 2.
Totale mesi/persona (totale). Totale dell’impegno delle singole strutture INGV coinvolte nel dato Progetto o
Convenzione per il primo anno del triennio considerato in questo Piano Triennale (2008).
19
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
[28] FUMO - UR2 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: M. Martini)
[28] FUMO - UR3 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: B. Zolesi)
[28] FUMO - UR4 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: G. Selvaggi)
[28] FUMO - UR6 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: M. Coltelli)
[28] FUMO - UR7 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: F. Quattrocchi)
[28] FUMO - UR8 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: M. Chiappini)
[28] FUMO - UR9 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: S. Salvi)
BGS
Ente sovventore
[28] FUMO - UR1 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e difesa
del territorio dai rischi naturali. - resp.: E. Boschi)
[20] WEYBURN 2 - UR1 (Provision of services on soil gas study,
Weyburn, Canada, 2005 - Contract 2K03F137C1-AS2 - resp.: F.
Quattrocchi)
Progetto/Convenzione
1.10. Telerilevamento
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
1.9. Rete GPS nazionale
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
1.3. Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
4.5. Degassamento naturale
Obiettivo specifico di riferimento
Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni e relativo impegno in mesi/persona
AC
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
BO
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
7,0
22,0
0,0
CNT
40,0
0,0
0,0
14,0
24,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
30,0
12,0
0,0
4,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
45,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
27,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
28,5
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
90,0
0,0
0,0
0,0
18,0
0,0
12,0
0,0
40,0
90,0
28,5
71,0
37,0
18,0
56,0
34,0
0,0
Totale
MUR-FIRB
MUR-FIRB
ARPA Umbria
[28] FUMO - UR14 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e
difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: G. Valensise)
[28] FUMO - UR15 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e
difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: G. Macedonio)
[31] SENSORI RADON - UR1 (Manutenzione sensori radon - ARPA
UMBRIA - resp.: G. Galli)
PNRA
MUR-FIRB
[28] FUMO - UR13 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e
difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: A. Piersanti)
[35] PNRA 2004/11.2 - UR10 (Sviluppo di velivolo non abitato (UAV)
per prospezione geofisica - resp.: G. Di Stefano)
MUR-FIRB
[28] FUMO - UR12 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e
difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: P. Montone)
PNRA
MUR-FIRB
[28] FUMO - UR11 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e
difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: L. Sagnotti)
[35] PNRA 2004/11.2 - UR20 (Sviluppo di velivolo non abitato (UAV)
per prospezione geofisica - resp.: J. Nicolosi)
MUR-FIRB
Ente sovventore
[28] FUMO - UR10 (Sviluppo nuove tecnologie per la protezione e
difesa del territorio dai rischi naturali. - resp.: P. Scarlato)
Progetto/Convenzione
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3.2. Tettonica attiva
4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica
5.4 Sistema informativo territoriale (TTC)
3.6. Fisica del vulcanismo
0,0
0,0
0,0
0,0
AC
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.6. Fisica del vulcanismo
3.2. Tettonica attiva
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
2.2. Laboratorio di paleomagnetismo
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
6,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
29,0
3,0
0,0
0,0
0,0
RM1
10,0
0,0
3,0
0,0
22,5
38,5
29,0
34,0
53,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
13,0
32,0
0,0
10,0
0,0
3,0
6,0
51,5
42,5
42,0
66,0
53,0
Totale
EC
[58] MERSEA-IP - UR1 (Marine Environment and Security for the
European Area - Integrated Project - resp.: N. Pinardi)
EC
[39] PREVIEW - UR1 (PREVention Information and Early Warning preoperational services to support the management of risk - resp.: M.F.
Buongiorno)
EC
EC
[39] PREVIEW - UR2 (PREVention Information and Early Warning preoperational services to support the management of risk - resp.: G.
Puglisi)
[56] CIRCLE - UR1 (Climate Impact Research Coordination for a Larger
Europe - resp.: S. Castellari)
EC
[38] VOLUME - UR20 (VOLcanoes Understanding subsurface mass
moveMEnt - resp.: G. Saccorotti)
MATT
EC
[38] VOLUME - UR10 (VOLcanoes Understanding subsurface mass
moveMEnt - resp.: D. Patanè)
[54] SOCEUM - UR1 (Studio di fattibilità per l'Organizzazione del Centro
EUro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici - resp.: S. Castellari)
EC
PNRA
[36] PNRA 2003/2.1 - UR10 (Studio di fattibilità per la realizzazione di
una rete sismica permanente in Antartide - resp.: A. Caserta)
[37] NOVAC - UR1 (Network for Observation of Volcanic and
Atmospheric Change - resp.: M.R. Burton)
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
1.10. Telerilevamento (TTC)
5.4. Sistema informativo territoriale (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
5.4. Sistema informativo territoriale (TTC)
3.1. Fisica dei terremoti
3.6. Fisica del vulcanismo
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
3.1. Fisica dei terremoti
3.6. Fisica del vulcanismo
0,0
AC
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
5,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
10,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
2,0
0,0
21,5
1,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
2,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
5,5
0,0
0,0
10,0
2,0
2,0
21,5
1,0
0,0
Totale
EC
EC
Provincia di
La Spezia
[61] SCOUT-03 - UR1 (Stratosphere - Climate Links with emphasis on
the Upper Troposphere and Lower Stratosphere - resp.: E. Manzini)
[63] ENSEMBLES - UR1 (Based Predictions of Climate Changes and
their Impacts - resp.: A. Navarra)
[65] MENFOR 2006 (Meteo-tide Newtonian Forecasting - Studio sulla
dinamica lenta delle acque portuali per la sicurezza della navigazione
d'approccio - resp.: O. Faggioni)
INAF
INAF
PNRA
[69] CVS - UR1 (Centro per lo Studio della Variabilità del Sole - resp.:
A. Meloni)
[69] CVS - UR2 (Centro per lo Studio della Variabilità del Sole - resp.:
C. Bianchi)
[85] PNRA 2004/2.5 - UR10 (Osservatori permanenti per il
Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: A. Morelli)
EC
EC
[60] DYNAMITE - UR1 (Understanding the Dynamics of the Coupled
Climate System - resp.: S. Masina)
[68] MOMARNET - UR1 (MOnitoring deep sea floor hydrothermal
environments on the Mid Atlantic Ridge. A Marie Curie Research
Training NETwork - resp.: P. Favali)
EC
Ente sovventore
[59] EUROCEANS - UR1 (EURopean network of excellence for OCean
Ecosystems ANalysis Scientific - resp.: N. Pinardi)
Progetto/Convenzione
0,0
0,0
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
AC
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia
spaziale
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia
spaziale
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
3.8. Geofisica per l'ambiente
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
3,0
0,0
0,0
0,0
0,0
12,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
1,0
1,0
4,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3,0
0,0
1,0
1,0
4,0
12,0
0,0
0,0
0,0
Totale
PNRA
PNRA
PNRA
PNRA
ESA
ESA
MATT
EC
PNRA
[85] PNRA 2004/2.5 - UR30 (Osservatori permanenti per il
Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: A. Delladio)
[85] PNRA 2004/2.5 - UR40 (Osservatori permanenti per il
Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: L. Cafarella)
[85] PNRA 2004/2.5 - UR50 (Osservatori permanenti per il
Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: D. Di Mauro)
[87] MARCOAST - UR1 (MARine and COASTal Services - Scaling up
Consolidated Earthwatch GMES Services - resp.: N. Pinardi)
[88] BOSS4GMES - UR10 (Building Operational Sustainable Services for
GMES - resp.: N. Pinardi)
[89] DESTINY - UR10 (Design of an Integrated East China Sea Coasts
and River Basin Management System - Part I - resp.: N. Pinardi)
[90] SEADATANET - UR1 (A Pan-European Infrastructure for Ocean and
Marine Data Management - resp.: N. Pinardi)
[94] GEODESIA E OSSERVATORI DEL PNRA - UR1 (Coordinamento
settore Geodesia e osservatori del Programma Nazionale di Ricerche in
Antartide (PNRA) - resp.: A. Morelli)
Ente sovventore
[85] PNRA 2004/2.5 - UR20 (Osservatori permanenti per il
Geomagnetismo e la Sismologia - resp.: S. Danesi)
Progetto/Convenzione
0,0
0,0
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
3.2. Tettonica attiva
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e
ambiente
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0,0
AC
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
2,0
8,5
0,0
3,5
0,0
0,0
0,0
0,0
5,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
2,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,5
0,0
4,0
0,0
4,0
8,5
0,0
3,5
0,0
1,5
0,0
5,0
5,0
Totale
Regione Piemonte
[99] REGIONE PIEMONTE-NIZZA MONFERRATO - UR10 (Regione
Piemonte-Nizza Monferrato - resp.: F. Quattrocchi)
ILP
EC
EC
[187] ILP - De Martini - UR1 ("Global and regional parameters of
paleoseismology; implications for fault scaling and future earthquake
hazard." - resp.: D. Pantosti)
[191] TRANSFER - UR1 (Tsunami Risk And Strategies For the European
Region - resp.: D. Pantosti)
[191] TRANSFER - UR2 (Tsunami Risk And Strategies For the European
Region - resp.: A. Piatanesi)
3.2. Tettonica attiva
3.2. Tettonica attiva
3.2. Tettonica attiva
0,0
0,0
0,0
0,0
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
Regione Siciliana 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento
EC
sottomarini
[172] PEGASO - UR2 (Potenziamento di reti geofisiche e ambientali
sottomarine - resp.: R. Favara)
0,0
0,0
2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi (TTC)
4.5. Degassamento naturale
0,0
0,0
0,0
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
Regione Siciliana 2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento
EC
sottomarini
Comune di Ciampino
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
2.4. Laboratori di geochimica dei fluidi (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Degassamento naturale
Obiettivo specifico di riferimento
AC
[172] PEGASO - UR1 (Potenziamento di reti geofisiche e ambientali
sottomarine - resp.: P. Favali)
[141] CIAMPINO - UR1 (Monitoraggio dei livelli di 222Rn e CO2 nelle
falde acquifere e nei suoli della città di Ciampino. - resp.: L. Pizzino)
EC
Carbosulcis S.p.A.
[95] CARBOSULCIS - UR1 (Attività analitiche di laboratorio su campioni
di carbone Sulcis nell'ambito del Progetto ECBM Sulcis - resp.: F.
Quattrocchi)
[115] KM3NET - UR10 (KM3NET - caratterizzazione geofisica e
ambientale del sito NEMO (INFN) - resp.: P. Favali)
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
9,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
33,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
17,0
2,0
0,0
0,0
0,0
0,0
7,5
5,0
RM2
0,0
1,0
0,0
0,0
12,0
0,0
15,0
0,0
0,0
0,0
27,0
2,0
33,0
12,0
0,0
15,0
7,5
5,0
Totale
DPC
PNRA
PNRA
[206] DPC RELUIS - UR20 (Effetti di amplificazione topografica
osservati sul patrimonio monumentale - resp.: G. Di Capua)
[213] PNRA - UR10 (Geomagnetismo e sismologia di osservatorio
presso le basi scientifiche italiane (2002/2.5) - resp.: A. Morelli)
[214] PNRA 2002/11.8 - UR10 (Uso di pathfinders per lo studio di
anomalie magnetiche continentali - resp.: G. Romeo)
[255] RIVARA MODENA - UR1 (Studio sul background di degassamento
naturale del sito di stoccaggio gas naturale di Rivera Modena - resp.: F.
Quattrocchi)
[252] CONS. IMAGES - UR1 (Consorzio internazionale IMAGES - The
International Marine Past Global Change Study - resp.: F. Florindo)
[244] WEIRD - UR1 (WiMax Extension to Isolated Research Data
networks - resp.: M. Castellano)
0,0
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
IGM S.R.L.
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.5. Degassamento naturale
0,0
0,0
0,0
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
0,0
0,0
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
3.4. Geomagnetismo
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
3,0
0,0
0,0
AC
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
Obiettivo specifico di riferimento
Consorzio IMAGES 3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
EC
MUR, MAF, MATT
MEF
DPC
[206] DPC RELUIS - UR1 (Monitoraggio e early warning di strutture e
infrastrutture strategiche - resp.: G. Iannaccone)
[227] VECTOR - UR1 (VulnErabilità delle Coste degli ecosistemi marini
italiani ai cambiamenti climaTici e loro ruolO nei cicli del caRbonio
mediterraneo - resp.: A. Navarra)
EC
Ente sovventore
[194] SP3D - UR10 (Short and long-term seismic deformations in
volcanic areas - resp.: A. Piersanti) - Fondo borsa di studio "Marie
Curie"
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
2,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
2,0
0,0
0,0
0,0
16,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
2,0
1,0
2,0
0,0
16,0
0,0
3,0
1,0
0,0
Totale
EC
EC
EC
EC
EC
EC
EC
EC
[268] NERIES - UR2 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: S. Mazza)
[268] NERIES - UR3 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: S. Mazza)
[268] NERIES - UR5 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: G. D'Anna)
[268] NERIES - UR4 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: A. Michelini)
[268] NERIES - UR6 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: M. Stucchi)
[268] NERIES - UR7 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: A. Morelli)
[268] NERIES - UR8 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: P. Favali)
Università del
Molise
Ente sovventore
[268] NERIES - UR1 (Network of Research Infrastructures for European
Seismology - resp.: M. Cocco)
[266] CONV. DISTAT MOLISE - UR1 (Convenzione per l'esecuzione di
studi stratigrafici e biostratigrafici dei depositi mesozoici-terziari
affioranti nel Foglio Geologico Campobasso n. 406 - resp.: B. Zolesi)
Progetto/Convenzione
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento
sottomarini
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC)
2.5. Laboratorio per lo sviluppo di sistemi di rilevamento
sottomarini
5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC)
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
2.2. Laboratorio di paleomagnetismo
3.8. Geofisica per l'ambiente
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
AC
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
BO
0,0
15,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
2,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
12,0
9,0
12,0
12,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
33,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
13,0
0,0
RM2
4,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3,0
4,0
15,0
33,0
12,0
9,0
12,0
12,0
15,0
3,0
Totale
MUR-FIRB
EC
[279] TRIGS - UR1 (Triggering of Instabilities in Materials and
Geosystems - resp.: P. Tosi)
[280] AIRPLANE - UR2 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: M. Stucchi)
EC
[275] SAFER - UR20 (Seismic eArly warning For EuRope - resp.: A.
Michelini)
MUR-FIRB
EC
[275] SAFER - UR10 (Seismic eArly warning For EuRope - resp.: M.
Cocco)
[280] AIRPLANE - UR1 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: E. Boschi)
EC
[274] NEAREST - UR1 (Integrated observation from near shore sources
of Tsunami: Towards an early warning system - resp.: P. Favali)
MUR-FIRB
ENI
[270] ON-SHORE - UR1 (Acquisizione ed elaborazione di rilievi
gravimetrici-gradiometrici - resp.: C. Carmisciano)
[280] AIRPLANE - UR5 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: G. Valensise)
ENI
Ente sovventore
[269] OFF-SHORE - UR1 (Acquisizione e Elaborazione di rilievi
gravimetrici-gradiometrici Off-Shore - resp.: C. Carmisciano)
Progetto/Convenzione
4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC)
5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
0,0
0,0
0,0
4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC)
5.1. Banche dati e metodi macrosismici (TTC)
5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC)
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
AC
3.1. Fisica dei terremoti
5.2. Banche dati di sismologia strumentale (TTC)
3.1. Fisica dei terremoti
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
3.2. Tettonica attiva
2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
16,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
26,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
12,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
20,0
21,0
0,0
2,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
19,0
11,0
4,0
26,0
12,0
20,0
21,0
16,0
3,0
19,0
11,0
4,0
Totale
MUR-FIRB
MUR-FIRB
MUR-FIRB
EC
[280] AIRPLANE - UR6 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: M. Cocco)
[280] AIRPLANE - UR10 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: B. Zolesi)
[280] AIRPLANE - UR9 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: M. Chiappini)
[307] SP3D - UR10 (Short and Long-Term Seismic Deformations in
Volcanic Areas - resp.: A. Piersanti)
0,0
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
ENEL S.p.A.
MUR-PON
[309] ENEL - ALTO LAZIO - UR10 (Studio fattibilità stoccaggio geologico
CO2 Alto Lazio - resp.: F. Quattrocchi)
[311] PON - COMETA - UR10 (Progetto per l'implementazione e
sviluppo di una e-infrastruttura per la Sicilia basata sul paradigma della
Grid (PI2S2) - resp.: A. Bonaccorso)
2.1. Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo
avanzato (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
3.8. Geofisica per l'ambiente
0,0
0,0
3.5. Geologia e storia dei sistemi vulcanici
3.6 Fisica del vulcanismo
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
5.4 Sistemi informativi territoriali (TTC)
3.1. Fisica dei terremoti
2.3. Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC)
0,0
AC
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
Obiettivo specifico di riferimento
CESI Ricerca S.p.A. 4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
MUR-FIRB
[280] AIRPLANE - UR4 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: A. Neri)
[308] CESI - UR10 (Individuazione dei serbatoi geologici idonei al
confinamento dell'anidride carbonica prodotta dagli impianti di
generazione elettrica - resp.: F. Quattrocchi)
MUR-FIRB
Ente sovventore
[280] AIRPLANE - UR3 (Piattaforma di ricerca multidisciplinare su
terremoti e vulcani - resp.: A. Amato)
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
2,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
22,0
CT
6,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
57,0
0,0
RM1
0,0
10,0
10,0
0,0
0,0
0,0
31,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
2,0
13,0
0,0
0,0
0,0
6,5
12,0
10,0
0,0
2,0
13,0
31,0
57,0
22,0
Totale
DPC - Regione
Siciliana
DPC - Regione
Siciliana
EC
EC
EC
[312] PQ SORV. SICILIA - UR30 (Programma Quadro per l'attuazione
del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia
- resp.: B. Zolesi)
[312] PQ SORV. SICILIA - UR10 (Programma Quadro per l'attuazione
del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia
- resp.: A. Bonaccorso)
[313] ECOOP - UR10 (European Costal-Shelf Sea Operational Observing
and Forecasting System - resp.: N. Pinardi)
[314] CIRCE - UR10 (Climate Change and Impact Research:
Mediterranean Environment - resp.: A. Navarra)
[315] DATEC - UR10 (Inversion of Seismic and Gravity Data to Infer
the Density and Thermal Structure under the European Continent resp.: A. Morelli)
EEA
CNRS
[317] ETCWATER - UR10 (European Topic Centre on WATER. - resp.: N.
Pinardi)
[318] SEISCOPE - UR10 (Application à des donnèes acquises dans la
vallèe de l'Agri (Apenninus du sud) - resp.: M. Cocco)
Telespazio S.p.A.
DPC - Regione
Siciliana
[312] PQ SORV. SICILIA - UR20 (Programma Quadro per l'attuazione
del programma triennale della sorveglianza sismica e vulcanica in Sicilia
- resp.: R. Favara)
[316] PRIMI - UR10 (Progetto Pilota Inquinamento Marino da
Idrocarburi - resp.: N. Pinardi)
Ente sovventore
Progetto/Convenzione
3.1. Fisica dei terremoti
3.2. Tettonica attiva
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano 4.4. Scenari e
mitigazione del rischio ambientale
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC)
2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
AC
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
BO
0,0
8,5
0,0
2,0
14,0
15,5
0,0
0,0
0,0
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
12,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
69,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
167,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
4,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
7,0
0,0
4,0
8,5
0,0
2,0
14,0
15,5
69,0
7,0
179,0
Totale
EC
[324] SESAME - UR10 (Southern European Seas: Assessing and
Modelling Ecosystem Changes - resp.: M. Vichi)
0,0
0,0
Regione Campania 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
1.4. Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
Regione Campania (TTC)
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
[335] SPEED - UR30 (Scenari di pericolosità per la Prevenzione del
Rischio dei vulcani della Campania - resp.: M. Martini)
0,0
0,0
[335] SPEED - UR20 (Scenari di pericolosità per la Prevenzione del
Rischio dei vulcani della Campania - resp.: M.T. Pareschi)
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC)
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Regione Campania 4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
PNRA
[334] PNRA 2004/2.1 - UR10 (Osservatorio Geofisico e Vulcanologico
del Monte Melbourne - resp.: A. Bonaccorso)
1.5. Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani (TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
4.2. Scenari e mappe di pericolosità sismica (TTC)
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia
spaziale
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e
ambiente
Obiettivo specifico di riferimento
AC
[335] SPEED - UR10 (Scenari di pericolosità per la Prevenzione del
Rischio dei vulcani della Campania - resp.: A. Neri)
ASI
[329] ASI SRV - UR10 (Progetto Pilota Sistema Rischio Vulcanico resp.: M.F. Buongiorno)
MUR-FIRB
IILA
[323] COLLABORAZIONE ITALIA -ARGENTINA - UR10 (Accordo di
Cooperazione Scientifica tra l'INGV e l'Università Regionale di Tucuman,
Centro Astronomico del Leoncito (CASLEO) e l'Università di La Plata Argentina - resp.: B. Zolesi)
[326] ANKARA - UR10 (Valutazione e Riduzione del Rischio Sismico di
Grandi Opere Infrastrutturali - resp.: M. Cocco)
ENI
Ente sovventore
[320] Dati oceanografici - ENI - UR10 (Fornitura dati oceanografici
previsionali - resp.: N. Pinardi)
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
0,0
1,0
0,0
0,0
0,0
12,0
0,0
13,5
CNT
0,0
0,0
0,0
0,0
36,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
11,5
15,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
11,0
11,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
0,0
2,0
0,0
6,0
0,0
0,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
11,0
12,0
13,5
51,0
6,0
12,0
0,0
13,5
Totale
MEF
MEF
INTAS
[339] SISMICITÀ APPENNINO LUCANO - UR10 (Studio della sismicità e
della struttura crostale nell'area dell'appennino meridionale compresa
tra Basilicata, Campania e Puglia - resp.: M. Chiappini)
[339] SISMICITÀ APPENNINO LUCANO - UR20 (Studio della sismicità e
della struttura crostale nell'area dell'appennino meridionale compresa
tra Basilicata, Campania e Puglia - resp.: G.B. Cimini)
[340] INTAS - UR10 (Triggering and synchronization of seismic/acoustic
events by weak external forcing as a sign of approaching the critical
point - resp.: V. De Rubeis)
[347] SIGRIS - UR10 (Sistema di osservazione spaziale per la gestione
del rischio sismico - resp.: S. Salvi)
[346] EMSA - UR10 (Fornitura di dati oceanografici da utilizzare
nell'ambito del progetto EMSA - resp.: N. Pinardi)
[342] CONVENZIONE PRIOLO - UR10 (Studio sismico dell'area
industriale (scheda I1-2/C) - Piano di disinquinamento per il
risanamento del territorio della provincia di Siracusa - resp.: C. Meletti)
ASI
Telespazio S.p.A.
Prefettura di
Siracusa
SEI S.p.A.
PNRA
[338] ANDRILL - UR10 (ANtarctic DRILLing - Rapporti Temporali tra
Attività Vulcanica e Sedimentazione nell'Area McMurdo Sound - Ross
Ice Shelf : Implicazioni Tettoniche e Paleoclimatiche - resp.: M.
Pompilio)
[341] SEI - SALINE IONICHE - UR10 (Studio di fattibilità per lo
stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni del polo energetico di Saline
Ioniche (RC) - resp.: F. Quattrocchi)
PNRA
Ente sovventore
[337] PNRA 2005/12.1 - UR10 (Esplorazione e caratterizzazione dei
laghi subglaciali antartici nella regione di Dome C - resp.: A.E.
Zirizzotti)
Progetto/Convenzione
Laboratorio di paleomagnetismo
Laboratori di chimica e fisica delle rocce (TTC)
Geologia e storia dei sistemi vulcanici
Geofisica per l'ambiente
0,0
0,0
3.7. Dinamica del clima e dell'oceano
5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e
ambiente
1.10. Telerilevamento
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
AC
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
3.1. Fisica dei terremoti
3.2. Tettonica attiva
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
3.2. Tettonica attiva
2.2.
2.3.
3.5.
3.8.
3.8. Geofisica per l'ambiente
Obiettivo specifico di riferimento
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
BO
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CNT
29,0
0,0
0,0
0,0
0,0
4,0
0,0
0,0
0,0
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
3,0
0,0
MI
0,0
0,0
8,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
NA-OV
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
RM1
0,0
0,0
0,0
3,0
3,0
0,0
0,0
2,0
0,0
RM2
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,0
22,0
29,0
0,0
8,5
3,0
3,0
4,0
1,0
6,0
22,0
Totale
ENI
MUR-FIRB
MUR-FIRB
DPC
EC
[355] FIRB Geotermia Roma - UR10 (Sviluppo e applicazione di
impianti alimentati da risorse geotermiche per il riscaldamento e il
condizionamento di ambienti nella città di Roma - resp.: M. Chiappini)
[355] FIRB Geotermia Roma - UR20 (Sviluppo e applicazione di
impianti alimentati da risorse geotermiche per il riscaldamento e il
condizionamento di ambienti nella città di Roma - resp.: M.L.
Carapezza)
[356] DPC-STROMBOLI EMERGENZA 2007 - UR10 (DPC-Stromboli.
Emergenza vulcanica del 27 febbraio 2007. Potenziamento del
monitoraggio geochimico. - resp.: M.L. Carapezza)
[357] MIAVITA - UR10 (Mitigate and assess risk from volcanic impact in
terrain and human activities - resp.: M.F. Buongiorno)
Totale mesi/persona
1.1. Monitoraggio sismico del territorio nazionale (TTC)
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
3.8. Geofisica per l'ambiente
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia
spaziale
Obiettivo specifico di riferimento
1.3. Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
1.10. Telerilevamento (TTC)
1.2. Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
(TTC)
4.3. Scenari di pericolosità vulcanica (TTC)
4.5. Degassamento naturale
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
2.6.Laboratorio di gravimetria, magnetismo ed
elettromagnetismo in aree attive (TTC)
Regione Campania 1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
MUR-PON
PNRA
Ente sovventore
[353] AUV - UR10 (Esecuzione dei servizi di supporto tecnico/scientifico
ed operativo per l'individuazione del materiale geofisico, l'assistenza
tecnica e scientifica per l'implementazione e l'installazione del sistema
a bordo di un vettore AUV (Autonomus Underwater Veichle) - resp.: C.
Carmisciano)
[352] VIBROSAIS/AMRA - UR1 (Analisi del monitoraggio del rischio
ambientale - Laboratorio mobile di prospezioni sismiche - resp.: P.P.
Bruno)
[351] STSS-500 - UR1 (Studio delle proprietà del fondo marino
dall'analisi di segnali acustici ad alta frequenza - resp.: G. Iannaccone)
[350] PNRA 2006/2.01 - UR10 (Osservazioni in alta atmosfera e
climatologia - resp.: G. De Franceschi)
Progetto/Convenzione
(continua Tabella riepilogativa Progetti e Convenzioni)
AC
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
BO
3,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
CNT
CT
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
MI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
7,0
0,0
NA-OV
163,0 262,0 175,5 67,5
7,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
PA
PI
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
RM1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
4,0
0,0
0,0
17,0
RM2
7,0
0,0
0,0
0,0
4,0
1,0
7,0
17,0
76,0 200,0 ### 398,0 312,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Totale
Stato di Attuazione delle Attività
relativamente al 2007
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Introduzione
Questa sezione del Piano Triennale contiene un breve resoconto sullo stato di attuazione delle ricerche programmate
per il 2007. Le attività vengono presentate con riferimento agli Obiettivi Specifici identificati in questo documento per il
triennio 2007-2009 (si veda il Capitolo IV della sezione di Presentazione e Inquadramento). Si ricorda che fino al 2003
tanto la programmazione annuale delle attività svolte dall'INGV, quanto la loro rendicontazione, avevano come unico
riferimento le Strutture dell'ente. Con il Piano Triennale 2004-2006 l'INGV ha riorganizzato le proprie attività secondo una
nuova griglia di obiettivi da conseguire con il concorso di varie strutture. A partire dal Piano Triennale 2005-2007 quindi
questa sezione è stata stabilmente organizzata con riferimento agli Obiettivi Generali e Obiettivi Specifici che hanno
formato l'ossatura delle attività svolte a partire dal 2004.
L’ampia sezione che segue si sviluppa mediante schede sintetiche, una per ognuno dei 40 Obiettivi Specifici previsti per
il triennio 2007-2009, che contengono:
•
•
una descrizione dello stato di attuazione delle attività per il dato Obiettivo Specifico
un lista di pubblicazioni 2007 maturate nell’ambito del dato Obiettivo Specifico o comunque ricondicibili ad esso,
sottoinsieme della bibliografia generale riportata nella Sezione “Pubblicazioni 2007” fornita alla fine del presente
documento. Si noti che ogni pubblicazione può afferire a più di un Obiettivo Specifico e che la numerazione dei
singoli articoli è la stessa usata nella lista completa.
È opportuno ricordare che la nuova griglia delle attività, presentata in dettaglio nella sezione "Obiettivi da Conseguire nel
Triennio 2008-2010" (sezione precedente di questo volume), differisce leggermente da quella proposta nel precedente
Piano Triennale (2007-2009). Tali differenze sono motivate dalla necessità di rendere la griglia degli Obiettivi Specifici
sempre più razionale e aderente alle reali attività e prospettive dell’INGV.
Ogni scheda è stata curata da uno o più ricercatori o tecnologi, che hanno agito in qualità di coordinatori nel caso di
Obiettivi Specifici a suo tempo identificati come Temi Trasversali Coordinati, ovvero come referenti nel caso di Obiettivi
Specifici non trasversalizzati. In quest'ultimo caso, per garantire completezza di rappresentazione ad attività molto
diversificate, sono stati di norma coinvolti due o anche tre referenti, uno dei quali identificato come responsabile globale
dei contenuti della scheda (il nome di tale referente è evidenziato con una sottolineatura).
37
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.1. TTC - Monitoraggio sismico del territorio nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Marco Cattaneo (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Il monitoraggio sismico del territorio nazionale rimane una delle più alte priorità per l’INGV. Nel 2007 è proseguita l’azione
di rinnovamento ed ammodernamento dell’intera rete di monitoraggio e delle procedure di analisi dati e diffusione
dell’informazione. In particolare, la Rete Sismica Nazionale Centralizzata ha proseguito la fase di sviluppo in una tipologia
di trasmissione mista, parte via satellite e parte via linee telefoniche terrestri dedicate, usufruendo del fondamentale
contributo del progetto Cesis per l’Italia Meridionale. Per la parte satellitare, la rete consta a fine 2007 di 93 stazioni. In
Sicilia Orientale 8 di queste sono gestite dalla Sezione di Catania, unitamente a quelle ubicate nelle aree di vulcanismo
attivo (21 stazioni all’Etna e 7 alle Isole Eolie), con scelte tecnologiche e vettori trasmissivi analoghi a quelle della rete
nazionale. Nell’ambito del progetto quadro Sicilia sono gia state avviate tutte le procedure (ristrutturazione delle
infrastrutture e acquisizione delle nuove strumentazioni) necessarie al rinnovamento tecnologico di parte delle vecchie
stazioni in Sicilia orientale e all’installazione di alcune stazioni in Sicilia centro-occidentale e nelle isole minori di
Pantelleria e Salina. Su oltre 60 stazioni si è aggiunta l’installazione di un sensore accelerometrico, con trasmissione dati
a richiesta, che si aggiungono alle 18 stazioni della rete accelerometrica gestita dalla sezione di Milano in Italia
Settentrionale. Per la gestione della parte di rete a trasmissione satellitare, sono stati ulteriormente potenziati gli hubs di
acquisizione di Roma, Catania e Grottaminarda, portandoli a gestire complessivamente 14 canali satellitari; tutti i canali
satellitari sono ridondati, ossia gestiti sia da un hub primario che da un hub di backup; sono stati potenziati e testati i
meccanismi di interscambio dati tra i vari hubs, in modo da garantire la completezza del flusso dati nelle varie sedi anche
in caso di guasti degli apparati di ricezione o di operazioni di manutenzione straordinaria. Nel 2007 è proseguita la
migrazione di una parte del flusso dati su un differente provider satellitare (HellasSat), e si è iniziato l’utilizzo di una
differente tecnologia satellitare (SatLink), in modo da garantire sempre maggior ridondanza e flessibilità al sistema. Per le
reti a trasmissione terrestre, sono stati mantenuti i collegamenti tramite la rete RUPA (Rete Unificata per la Pubblica
Amministrazione); la prevista migrazione dei collegamenti delle stazioni remote a nuovo provider nell’ambito dei Servizi
Pubblici di Connettività (SPC) non si è infatti rivelata realizzabile al momento, mentre questi nuovi servizi sono in fase di
installazione per i collegamenti tra i centri di monitoraggio. 60 stazioni risultano quindi al momento collegate con la
tecnologia RUPA. A queste, vanno aggiunte altre 35 stazioni collegate con varie tecnologie di trasmissione digitale, e
circa 40 stazioni della tradizionale rete a trasmissione analogica ancora funzionanti. Vanno inoltre ricordate stazioni
sismiche gestite dall’INGV su base convenzionata regionale (Regioni Marche e Molise), su progetti di collaborazione
(Abruzzo, Umbria, Toscana) o su progetti specifici (Valtiberina, Lombardia, Veneto, Sicilia e Calabria), che contribuiscono
ad un monitoraggio più di dettaglio della sismicità su aree campione. Su alcune di queste reti si sono iniziati a
sperimentare nuovi sistemi di trasmissione radio, che verranno ulteriormente sviluppati nei prossimi anni e che in
prospettiva consentiranno una più agevole integrazione di tali reti nel monitoraggio nazionale. Dal punto di vista della
sensoristica, il nuovo standard della rete nazionale prevede sensori broad-band o a banda allargata: a fine 2007 oltre 160
stazioni centralizzate in tempo reale sono dotate di sensori broad-band o very-broad-band, e circa 30 di sensori a banda
allargata, rendendo la frazione a corto periodo nettamente minoritaria. Partecipano inoltre al monitoraggio anche alcune
stazioni estere, sia gestite direttamente dall’Istituto tramite il progetto MedNet che partecipanti a meccanismi di scambio
dati stabiliti su chiave europea.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
19. Barani, S., Ferretti, G., Massa, M., Spallarossa, D.. The waveform similarity approach to identify dependent events in
instrumental seismic catalogues. Geophys. J. Int., 168, 100-108. RAS. 10.1111/j.1365-246X.2006.03207.x
28. Béthoux, N., Sue, C., Paul, A., Virieux, J., Fréchet, J., Thouvenot, F., Cattaneo, M. (2007). Local tomography and focal
mechanisms in the south-western Alps: Comparison of methods and tectonic implications. Tectonophysics, 432, 1-19.
Elsevier. 10.1016/j.tecto.2006.10.004
60. Castello, B., Olivieri, M., Selvaggi, G. (2007). Local and duration magnitude determination for the Italian Earthquake
Catalog, 1981-2002. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97(2007), 1B, 128-139. The Seismological Society of America.
10.1785/0120050258
71. Cucci, L., Tertulliani, A. (2007). Variation of human perceptiveness of earthquakes during seismic sequences. J. Seismol.,
11, 205–219. Springer Science. 10.1007/s10950-007-9048-0
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
277. Marzorati, S., Bindi, D. (2007). Characteristics of Ambient Noise Cross-Correlations in Northern Italy within the 0.1- to
0.6-Hz Frequency Range. Bull. Seismol. Soc. Amer.
4.3 Altre pubblicazioni
315. Augliera, P., D'Alema, E., Marzorati, S., Massa, M., De Gori, P., Marchetti, A., Cimini, G., Colasanti, G., Chiarabba,
G.Vallocchia, M. (2007). D12: Data set Garda 2004
39
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
338. Carapezza, M.L., Grassa, F., Valenza, M. (2007). Il ruolo dei fluidi nei processi sismogenetici: variazioni geochimiche in
sorgenti d'acqua di Umbria e Marche nella crisi sismica del 1997-98. Dall'emergenza alla ricostruzione, 83-96. Regione
Umbria - Quattroemme srl, Perugia. 978-88-89398-28-9
341. Castagnozzi, A. (2007). Protezione contro shock elettrici derivanti da contatti diretti ed indiretti sotto tensione sulle
stazioni di acquisizione dati geofisici
357. D'Alema, E. (2007). Stazioni accelerometriche con Reftek-130/modem GSM: note tecniche sui softwares in ambiente
Linux per la Rete Accelerometrica dell'Italia Settentrionale. Rapporti tecnici INGV, 37, 1-24
411. Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete
telematica della sede di Grottaminarda dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
426. Mazza, S., Mandiello, A.G., Olivieri, M., Casale, P., Scognamiglio, L., Quintiliani, M., Pietrangeli, D., Pinzi, S., Perfetti,
M., Bucci, A., Tozzi, M. (2007). MedNet status report. EERWEM EC project, EMSC-CSEM NewsLetter
471. Pintore, S., Salvaterra, L. (2007). Il progetto TN-1, 40
477. Quintiliani, M. (2007). libnmxp e nmxptool: software Open-Source per trasmissioni dati sismici Nanometrics. 51
479. Roselli, P., Piccinini, D., Braun, T., Piana Agostinetti, N., Ibs-von Seht, M. (2007). Spatial and temporal seismicity
clustering in Central-Northern Apennines: fluids and seismicity. GNGTS
40
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.2. TTC - Sorveglianza geochimica delle aree vulcaniche attive
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Rocco Favara (PA)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, CT, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Le attività svolte dalle sezioni afferenti al TTC 1.2 hanno seguito quanto previsto dallo scorso triennale per l’anno 2007. Le
attività sono state finalizzate all’ottimizzazione della copertura areale delle reti, curando anche il miglioramento
tecnologico delle stazioni, delle strumentazioni impiegate e dei sistemi di trasmissione dati. Ciò è valso sia per il
monitoraggio discreto che per le misure continue effettuate tramite strumentazioni automatiche dislocate sul territorio.
Nelle aree monitorate sono stati effettuati campionamenti per la misura di parametri chimico-fisici, della composizione
chimica ed isotopica dei fluidi rilasciati. Per l’Etna sono state controllate le acque di falda e le emissioni gassose (PA), il
flusso di CO2 dai suoli (PA), i rapporti fra gas acidi nel plume vulcanico C/S, S/Cl (PA,CT), il flusso di SO2, la
concentrazione di SO2, HCl, HF (CT) e le misure di radon e thoron dai suoli (CT). Per lo Stromboli, sono stati effettuati
rilievi delle acque di falda, dei gas disciolti, dei gas fumarolici e del plume, delle emissioni di CO2 dal suolo (PA), del flusso
di SO2 e concentrazione di SO2, HCl e HF (CT). Sull’Isola di Vulcano sono state esaminate le acque di falda, i fluidi
fumarolici e il flusso diffuso di CO2 dal suolo (PA). Per il Vesuvio vengono controllate le fumarole nell’area craterica (NA), i
flussi di CO2 e temperatura al suolo (NA) e delle falde (NA, PA). Nell’area Flegrea vengono monitorate le fumarole
nell’area craterica (NA, PA), i flussi di CO2 e temperatura al suolo (NA). Vengono effettuati campionamenti discreti nelle
seguenti aree: Colli Albani (RM1), Panarea e Pantelleria (PA), Ischia (NA, PA), fumarole sottomarine nel golfo di Pozzuoli
(NA). Tutti i campionamenti discreti hanno frequenze di campionamento calibrate sul livello di criticità del singolo apparato
e possono andare dal trimestrale al settimanale. Per quanto riguarda le reti di monitoraggio continuo le attività hanno
consentito di tenere in efficienza le reti esistenti, innovarle tecnologicamente e ampliarle. Per l’Etna sono operative: la rete
flussi di CO2 (PA), la stazione per la misura del rapporto C/S in area craterica (PA), il monitoraggio del di radon (RM1,
CT), la rete UV scanner per la misura dei flussi di SO2 (CT) e la rete per il controllo delle falde (PA). Per lo Stromboli sono
presenti: la rete flussi CO2 e rapporto C/S (PA), la rete UV-Scanner (CT) e la rete per il controllo delle falde (PA). Per
Vulcano sono operanti: la rete per la misura del flusso di CO 2 (PA), la rete per il controllo delle falde (PA), stazioni per la
misura del flusso di calore rilasciato dal suolo (PA). Sul Vesuvio sono presenti una stazione per la misura del flusso di
CO2 in area craterica (NA), stazioni infrarosso termico per la misura della temperatura del suolo (NA). Nell’area Flegrea
sono presenti una stazione per la misura del flusso di CO2 in area craterica (NA), stazioni infrarosso termico per la misura
della temperatura del suolo e una stazione per il controllo delle falde (NA). Nell’area dei Colli Albani sono presenti stazioni
per la misura dei flussi di CO2 e stazioni per la misura di parametri chimico fisici delle acque del lago Albano (RM1).
Durante l’attività effusiva (27 Febb. - 2 Apr.) di Stromboli è stata assicurata una costante presenza sull’isola di molte unità
di personale che hanno permesso frequenze di campionamento discreto anche giornaliere. Tutto ciò a supporto del COA
(Centro Operativo Avanzato) della Protezione Civile. Le attività da sviluppare nel triennio saranno volte allo studio dei
fluidi naturali presenti nelle aree vulcaniche per migliorare i modelli geochimici di riferimento da utilizzare per le valutazioni
di pericolosità dei vulcani controllati. Il primo obbiettivo da conseguire è il mantenimento e l’ottimizzazione delle attività
esistenti, e questo vale sia per il discreto che per il continuo. Riguardo al primo caso, le frequenze di intervento saranno
adeguate al livello di criticità dell’area. Queste indagini avranno l’obiettivo di determinare le variazioni composizionali delle
fasi fluide circolanti nei sistemi vulcanici monitorati (composizione chimica ed isotopica di acquiferi, di emissioni gassose
di bassa ed alta temperatura e variazioni dei flussi diffusi di CO2 dai suoli) da cui ricavare utili informazioni sullo stato di
attività e quindi pericolosità vulcanica e sui trasferimenti di massa ed energia verso la superficie. Nel corso del triennio, le
reti per il monitoraggio continuo avranno uno sviluppo condizionato dalle risorse economiche a disposizione. Per quanto
riguarda la Sicilia, le reti subiranno un notevole ampliamento sia nel numero dei siti sia nel numero dei parametri
monitorati per la presenza di un progetto specifico che riguarda l’ampliamento delle reti geochimiche nelle aree vulcaniche
della regione (si tratta di un accordo quadro con la Regione Sicilia e DPC). PA e CT installeranno sui vulcani siciliani circa
80 stazioni per il controllo di acque, gas e plume.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
3. Aiuppa, A., Bagnato, E., Witt, M.L.I., Mather, T.A., Parello, F., Pyle, D.M., Martin, R.S. (2007). Real-time simultaneous
detection of volcanic Hg and SO2 at La Fossa Crater Vulcano (Aeolian Islands, Sicily). Geophys. Res. Lett., 34, L21307.
10.1029/2007GL030762
4. Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Gurrieri, S., Madonia, P., Parello, F. (2007). Hydrologic and geochemical survey of the lake
“Specchio di Venere” (Pantelleria island, Southern Italy). Environ. Geol., 53, 4, 903-913. 10.1007/s00254-007-0702-1
5. Aiuppa, A., Franco, A., von Glasow, R., Allen, A.G., D'Alessandro, W., Mather, T.A., Pyle, D.M., Valenza, M. (2007). The
tropospheric processing of acidic gases and hydrogen sulphide in volcanic gas plumes as inferred from field and model
investigations. Atmos. Chem. Phys., 7, 1441-1450. Copernicus
13. Aubert, M., Diliberto, I.S., Finizola, A., Chébli, Y. (2007). Double origin of hydrothermal convective flux variations in the
Fossa of Vulcano (Italy). Bull. Volcanol., on line first. Springer. 10.1007/s00445-007-0165-y
18. Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Calabrese, S., D'Alessandro, W., Mather, T.A., McGonigle, A.J.S., Pyle, D.M.,
Wängberg, I. (2007). Degassing of gaseous (elemental and reactive) and particulate mercury from Mount Etna volcano
(Southern Italy). Atmos. Environ., 41, 35, 7377-7388. Elsevier. 10.1016/j.atmosenv.2007.05.060
41
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
25. Bellomo, S., Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Parello, F. (2007). Environmental impact of magmatic fluorine emission in the
Mt. Etna area. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 1/2, 87-101. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.013
46. Burton, M., Allard, P., Murè, F., La Spina, A. (2007). Magmatic Gas Composition Reveals the Source Depth of SlugDriven Strombolian Explosive Activity. Science, 317, 227-230. AAAS. 10.1126/science.1141900
49. Caliro, S., Chiodini, G., Moretti, R., Avino, R., Granieri, D., Russo, M., Fiebig, J. (2007). The origin of the fumaroles of La
Solfatara (Campi Flegrei, South Italy). Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 3040-3055. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.007
50. Camarda, M., De Gregorio, S., Favara, R., Gurrieri, S. (2007). Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO2 under
an advective-diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim.
Cosmochim. Acta, 71, 12, 3016–3027. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.002
77. De Gregorio, S., Madonia, P., Gurrieri, S., Giudice, G., Inguaggiato, S. (2007). Contemporary total dissolved gas pressure
and soil temperature anomalies recorded at Stromboli volcano (Italy). Geophys. Res. Lett., 34, L08301. American
Geophysical Union. 10.1029/2007GL029578
81. De Rosa, M., Gagliardi, G., Rocco, A, Somma, R., De Natale, P, De Natale, G. (2007). Continuous in situ measurements
of volcanic gases with a diode-laser-based spectrometer: CO2 and H2O concentration and soil degassing at Vulcano
(Aeolian islands: Italy). Geochem. Trans., 8, 5, on line only. 10.1186/1467-4866-8-5
167. Paonita, A., Martelli, M. (2007). A new view of the He-Ar-CO2 degassing at mid-ocean ridges: Homogeneous
composition of magmas from the upper mantle. Geochim. Cosmochim. Acta, 71(2007), , 1747–1763. Elsevier.
10.1016/j.gca.2006.12.019
172. Paternoster, M., Liotta, M., Favara, R. (2007). Stable isotope ratios in meteoric recharge and groundwater at Mt. Vulture
volcano, southern Italy. J. Hydrol., 348 (2008), 87-97. Elsevier. 10.1016/j.jhydrol.2007.09.038
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
241. Caliro, S., Chiodini, G., Minopoli, C., Signorini, A, Avino, R., Granieri, D. (2007). Geochemical and biochemical evidence
of lake overturn and fish-kill at Lake Averno, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res.
244. Carapezza, M.L., Lelli, M., Tarchini, L. (2007). Geochemistry of the Albano and Nemi crater lakes in the volcanic district
of Alban Hills (Rome, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res.
249. Chiodini, G., Baldini, A., Barberi, F., Carapezza, M.L., Cardellini, C., Frondini, F., Granieri, D., Ranaldi, M. (2007).
Carbon Dioxide degassing at Latera caldera (Italy): evidence of geothermal reservoir and evaluation of its potential
energy. J. Geophys. Res. 10.1029/2006JB00489
250. Chiodini, G., Vilardo, G., Augusti, V., Granieri, D., Caliro, S., Minopoli, C., Terranova, C. (2007). Thermal Monitoring of
Hydrothermal Activity by Permanent Infrared Automatic Stations. Results Obtained at Solfatara di Pozzuoli, Campi Flegrei
(Italy). J. Geophys. Res. 10.1029/2007JB005140
254. Costa, A., Chiodini, G., Granieri, D., Folch, A., Hankin, R.K.S., Caliro, S., Avino, R., Cardellini, C. (2007). A shallow layer
model for heavy gas dispersion from natural sources: application and hazard assessment at Caldara di Manziana, Italy.
Geochem. Geophys. Geosyst.
297. Tassi, F., Capaccioni, B., Caramanna, G., Cinti, D., Montegrossi, G., Pizzino, L., Quattrocchi, F., Vaselli, O. (2007). LowpH waters discharging from submarine vents at Panarea Island (Aeolian Islands, southern Italy) after the 2002 gas blast:
origin of hydrothermal fluids and implications for volcanic surveillance. Appl. Geochem.
4.3 Altre pubblicazioni
421. Mancini, C., Galli, G., Mattiacci Delle Salette, M., Diotallevi, R. (2007). Misura della concentrazione di radon nell’acqua
potabile di Roma. Acqua & Aria, 1, 32-36. BE-MA
476. Quattrocchi, F., Procesi, M., Sciarra, A., Cinti, D., Galli, G., Pizzino, L. (2007). Study of degassing processes in active
da
and quiescent volcanic areas. Proceedings 2 Convenction Cubana de Ciencias de la Terra., 20-23 Marzo, 2007,
Havana, Cuba, pg. 61
488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in
Global Tectonics Newsletter, 43, 60-68. NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group
517. Vilardo, G., Chiodini, G., Augusti, V., Granieri, D., Caliro, S,, Minopoli, C., Terranova, C. (2007). The permanent thermal
infrared network for the monitoring of hydrothermal activity at the Solfatara and Vesuvius volcanoes
42
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.3. TTC - Sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giuseppe Puglisi (CT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, BO, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nel 2007, la sorveglianza geodetica delle aree vulcaniche attive, oltre la normale manutenzione e rilevamento dei sistemi
osservativi (106 stazioni permanenti e quasi 2000 capisaldi), ha avuto un ruolo fondamentale nel monitoraggio degli
eventi vulcanici avvenuti durante l’anno (eruzioni allo Stromboli ed all’Etna, bradisismo ai C. Flegrei). Importanti le sinergie
con i TTC 1.9 e 1.10, alcuni progetti INGV-DPC, FIRB ed il PNA. Di seguito si riportano i risultati più significativi
raggruppati secondo i punti del PTA 2007-2009.
Sistemi geodetici satellitari
Si è proceduto al potenziamento delle Reti Permanenti sia in numero di stazioni sia in infrastrutture di trasmissione,
gestione ed elaborazione dati. NA ha realizzato 1 nuova stazione permanente ai C. Flegrei e ripristinato 2 stazioni al
Vesuvio e Ischia, potenziando anche il sistema di trasferimento dei dati. CT ha istallato 2 nuove stazioni all’Etna e 3 a
Vulcano; ha inoltre aggiornato l’HW alle stazioni di Pantelleria ed alle rimanenti 3 di Vulcano. È stato potenziato il sistema
di trasmissione delle aree di Lipari-Vulcano e del versante NE dell’Etna, realizzando 3 nuovi ponti radio Wi-Fi,
consentendo l’acquisizione ad 1 Hz e l’elaborazione in real-time su quasi tutte le aree vulcaniche siciliane. Infine CT ha
aggiornato e potenziato i sistemi HW e SW di calcolo delle sessioni giornaliere. Sono state condotte numerose campagne
di misure GPS. Ai C. Albani, il CNT ha condotto 3 campagne, mentre al Vesuvio BO ha misurato una rete di appoggio
fotogrammetrico su punti di controllo naturali, già rilevati il 2005 e negli anni ‘40 e ‘70. Alle Eolie CT ha misurato le reti
Lipari-Vulcano e Vulcano-Nord ed il CNT ha condotto misure a Panarea. All’Etna, CT ha condotto un rilevamento parziale
di 36 capisaldi a gennaio ed ha misurato l’intera rete di circa 100 capisaldi a giugno; a luglio e ottobre è stato misurato il
profilo nord-sud in coincidenza con misure di microgravità.
Sistemi geodetici terrestri
A Stromboli, CT ha ripristinato tra aprile e luglio il sistema di monitoraggio THEODOROS danneggiato a febbraio
dall’eruzione, installando 9 nuovi capisaldi sul delta lavico alla base della Sciara del Fuoco e 2 nell’area sommitale. A
giugno-luglio si è proceduto al potenziamento e riconfigurazione del sistema di riferimento di THEODOROS, abbassando
drasticamente il rumore nelle misure. È stata anche incrementata la frequenza di misura dei punti all’interno della Sciara
(1 ciclo/10 minuti). CT ha condotto in settembre-ottobre una campagna EDM sulla rete Etna SO.
Sistemi di misura diretta della deformazione
CT ha sperimentato in laboratorio e sul terreno sensori clinometrici di nuova generazione (AGI-Lily), installabili a grande
profondità e capaci di elevate frequenze di acquisizione. Nel sito di test, realizzato presso il CUAD a Catania, è stato
installato un AGI-Lily per prove di acquisizione e trasferimento dati con frequenza a 1 Hz. È stata progettata e realizzata
una nuova stazione, interfacciabile con i nuovi sensori, dotata di sistemi di trasmissione avanzati, con bassi assorbimenti
e ridotti livelli di rumore; questa è stata installata nel sito di Labronzo a Stromboli. Sull’Etna sono stati installati un
clinometro AGI-Lily a profondità di 10 metri (alto versante Est) e, per la prima volta su un vulcano italiano, un sensore a 30
metri di profondità (basso versante Sud). Infine CT ha potenziato i sistemi di visualizzazione e gestione delle reti. NA ha
avviato a novembre la ristrutturazione del sito clinometico di Tre Case (Vesuvio). NA ha installato 2 nuove stazioni
mareometriche nei Porti di Forìo (Ischia) e Agropoli.
Interferometria SAR
Grazie anche a progetti esterni (EC-PREVIEW, ASI-SRV e ESA-GlobVolcano) CNT, CT e NA hanno svolto un’intensa
attività di analisi delle immagini SAR sulle aree dei C. Albani, Vesuvio, Ischia, C. Flegrei ed Etna. In quest’ultime due aree
l’analisi è stata di supporto al monitoraggio dei fenomeni in atto ed in particolare degli eventi eruttivi dell’inverno 2006-07
all’Etna e delle fasi finali dell’episodio di sollevamento 2005-07 dei C. Flegrei.
DEM e DEM differenziali
BO ha prodotto modelli ad alta precisione del cratere del Vesuvio mediante tecniche di rilevamento aeree e terrestri. Dal
confronto tra due rilievi laser scanner sono state misurate variazioni di massa sulle pareti dovute a crolli. CNT ha
realizzato DEM ad altissima risoluzione sul Lago di Albano e Panarea integrando dati aereofotogrammetrici, laser a
scansione e batimetrici.
Analisi dei dati
La modellazione dei dati GPS e clinometrici delle reti di Stromboli ha permesso di determinare la sorgente associata alla
deflazione prodotta dall’eruzione di febbraio-aprile. L’analisi di tutti i dati geodetici dell’area flegrea ha migliorato la
definizione delle caratteristiche geometriche delle sorgenti dei fenomeni di mini-uplift e subsidenza che hanno interessato
la caldera flegrea negli ultimi anni. CNT e NA hanno analizzato i dati acquisiti sui C. Albani.
43
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
36. Bonforte, A., Carbone, D., Greco, F., Palano, M. (2007). Intrusive mechanism of the 2002 NE-rift eruption at Mt Etna
(Italy) modelled using GPS and gravity data. Geophys. J. Int., 169, 339–347. Blackwell Publishing. 10.1111/j.1365246X.2006.03249.x
37. Bonforte, A., Gambino, S., Guglielmino, F., Obrizzo, F., Palano, M., Puglisi, G. (2007). Ground deformation modeling of
flank dynamics prior to the 2002 eruption of Mt. Etna. Bull. Volcanol., 69, 757-768. Springer. 10.1007/s00445-006-0106-1
39. Bottiglieri, M., Falanga, M., Tammaro, U., Obrizzo, F., De Martino, P., Godano, C., Pingue, F. (2007). Independent
component analysis as a tool for ground deformation analysis. Geophys. J. Int., 168, 1305-1310. Blackwell.
10.1111/j.1365-246X.2006.03264.x
44. Bruno, V., Aloisi, M., Bonforte, A., Immè, G., Puglisi, G. (2007). Atmospheric anomalies over Mt.Etna using GPS signal
delays and tomography of radio wave velocities. Ann. Geophys., 50, 2, 267-282. Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia
104. Gambino, S., Campisi, O., Falzone, G., Ferro, A., Guglielmino, F., Laudani, G., Saraceno, B. (2007). Tilt measurements
at Vulcano Island. Ann. Geophys., 50, 2, 233-247. Editrice Compositori
143. Mattia, M., Bonaccorso, A., Guglielmino, F. (2007). Ground deformations in the Island of Pantelleria (Italy): Insights into
the dynamic of the current intereruptive period. J. Geophys. Res., 112(2007), B11406. American Geophysical Union.
10.1029/2006JB004781
199. Sepe, V., Atzori, S., Ventura, G. (2007). Subsidence due to crack closure and depressurization of hydrothermal systems:
a case study from Mt. Epomeo (Ischia Island, Italy). Terra Nova, 19, 127-132. Blackwell. 10.1111/j.13653121.2006.00727.x
217. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Ground
deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, eastern California, mapped by satellite radar interferometry. Int. J.
Earth Sci., 29 (2008), 2, 439–441. Taylor & Francis. 10.1080/01431160701264201
218. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Surface
deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, California investigated with the SBAS-InSAR approach. Remote
Sens. Environ., 108, 277–289. Elsevier. 10.1016/j.rse.2006.11.015
221. Troise, C., De Natale, G., Pingue, F., Obrizzo, F., De Martino, P., Tammaro, U., Boschi, E. (2007). Renewed ground
uplift at Campi Flegrei caldera (Italy): New insight on magmatic processes and forecast. Geophys. Res. Lett., 34, L03301.
AGU. 10.1029/2006GL028545
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
290. Ricco, C., Aquino, I., Borgstrom, S., Del Gaudio, C. (2007). The study of tilt change recorded from July to October 2006
at the Phlegrean Fields (Naples, Italy). Ann. Geophys.
292. Riguzzi, F., Baiocchi, V., Fabiani, U., Mazzoni, A., Pietrantonio, G. (2007). Integrated DTM of the Albano and Nemi
craters (central Italy) permit morphological updates. Geomorphology
4.3 Altre pubblicazioni
312. Anzidei, M. (2007). Integrazione di dati fotogrammetrici, LIDAR e batimetrici nell'Arcipelago delle isole Eolie. Bolletino
SIFET, 1, 13-26. SIFET
317. Baiocchi, V., Anzidei, M., Esposito, A., Fabiani, U., Pietrantonio, G., Riguzzi, F. (2007). Integér bathymétrie et lidar.
Geomatique, 55, 32-35. CiMax
366. De Martino, P., Tammaro, U., Brandi, G., D'Alessandro, A., Dolce, M., Esposito, T., Malaspina, S., Obrizzo, F., Pingue,
a
F.Serio, C. (2007). Area vulcanica napoletana: 10 anni di osservazioni GPS. Atti 11 Conferenza Nazionale ASITA
395. Godano, C., Pingue, F., Bottiglieri, M., Falanga, M., Tammaro, U., De Martino, P., Obrizzo, F. (2007). Analisi delle
a
componenti indipendenti (ICA) nello studio delle deformazioni del suolo in aree vulcaniche. Atti 11 Conferenza Nazionale
ASITA
488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in
Global Tectonics Newsletter, 43, 60-68. NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group
505. Tammaro, U., Di Sena, F., Capuano, F., Obrizzo, F., La Rocca, A., Pinto, P., Russo, A., De Martino, P. (2007).
Deformazioni del suolo mediante analisi dei dati mareografici nell'area vulcanica napoletana nel periodo 1999-2006. Atti
a
11 Conferenza Nazionale ASITA
44
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.4. TTC - Sorveglianza sismologica delle aree vulcaniche attive
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Francesca Bianco (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Il CNT di Roma, Catania (CT) e Napoli (NA) hanno gestito e sviluppato le reti sismiche preposte alla sorveglianza delle
aree vulcaniche attive italiane, nonché le diverse attività correlate allo scopo. In questo ultimo anno si è accentuata la
tendenza a realizzare reti multiparametriche, con parte degli apparati equipaggiati con GPS, velocimetro, accelerometro,
sensore infrasonico ed anche stazione meteo; in accordo con tale filosofia hanno operato NA e CT, sia per le reti
centralizzate, che per quelle mobili. Inoltre, una generale integrazione degli apparati mobili con quelli centralizzati, ha
consentito di ottenere importanti informazioni sullo stato dinamico dei vulcani monitorati. Gli accadimenti legati alla ripresa
dell’attività eruttiva all’Etna e a Stromboli, ma anche l’attenzione sulla rinnovata fase dinamica ai Campi Flegrei hanno,
naturalmente, inciso sulle attività svolte nell’ambito di questo TTC durante il 2007. In particolare, la sezione di CT ha
gestito l’emergenza eruttiva all’Etna (incrementando la rete con l’installazione di 4 stazioni mobili nell’area sommitale) ed
ha partecipato a quella relativa allo Stromboli, coordinata dalla sezione di Napoli. Su quest’ultimo vulcano NA ha
effettuato interventi di miglioramento delle installazioni strumentali, potenziato le trasmissioni a banda larga, ha reso
operativo il dilatometro collocato in località S.Vincenzo, e installato un sensore infrasonico. CT ha potenziato il
monitoraggio nell’area Etnea-Eoliana installando nuove stazioni Nanometrics satellitari a larga banda (40s), 5 alle Eolie e
3 all’Etna, di cui 2 equipaggiate anche con sensore accelerometrico (Kinemetrics- Episensor); è stato incrementato il
numero di stazioni infrasoniche nell’area sommitale dell’Etna portandolo a 4. Sono state aggiunte 2 stazioni a larga banda
(20s) al mini-array sismico in area craterica a Vulcano. Infine, per meglio investigare le possibili influenze meteo-marine
sui sistemi magmatici superficiali si sta procedendo ad equipaggiare le stazioni sommitali dell’Etna con stazioni meteo, 2
delle quali già operative. NA, nell’area flegrea, ha aggiunto un nuovo acquisitore digitale (sensore infrasonico+sensore
sismico) e nell’area della Solfatara ha installato cinque array sismici circolari, temporanei e mobili, con lo scopo di
determinare la struttura del campo d’onda associato al tremore e quantificare la sensibilità di detezione degli apparati.
CNT ha effettuato la ricerca di siti nell’area dei Colli Albani, (basandosi anche sui risultati del progetto DPC ”Colli Albani”),
per l'installazione di 3 nuove stazioni in una area di non facile accesso strumentale. Riguardo alla trasmissione dei dati,
NA ha esteso l’infrastruttura a banda larga (5 GHz) tra Vesuvio (array permanente) e centro di monitoraggio, incrementato
i collegamenti a banda larga a Stromboli, testato con successo i nuovi sistemi a banda larga WIMAX sugli apparati mobili
(EU, progetto WEIRD), ed è in via di sviluppo un sistema telematico di condivisione dei sistemi in tempo reale con il
Centro Funzionale di Protezione Civile (Regione Campania, progetto Speed). Riguardo ai sistemi di analisi dati, NA ha
sviluppato nuovi sistemi per il riconoscimento automatico dei segnali basati su Mappe auto-organizzanti (SOM), una
interfaccia di interrogazione del database dei risultati delle analisi in tempo reale dell’array Vesuvio e metodi per l’analisi
automatica delle frequenze complesse degli eventi LP; CT ha invece effettuato lo sviluppo di sistemi basati su banche dati
per le analisi multiparametriche, nonché curato lo sviluppo di sistemi di analisi per il monitoraggio in tempo reale delle
sorgenti sismiche. Quanto sinora descritto ha consentito, tra l’altro:
i)
di realizzare una accurata definizione delle caratteristiche delle sorgenti sismiche (VT, LP, VLP e tremore) in particolare
per Etna, Campi Flegrei e Stromboli;
ii) di individuare variazioni temporali dei principali segnali sismo-vulcanici prima dell’eruzione dello Stromboli 2007;
iii) di sviluppare sistemi avanzati per l’analisi (automatica e non) dei segnali delle reti e degli arrays sismici per il
monitoraggio vulcanico.
Questo TTC svolge anche attività di monitoraggio all’estero sui vulcani Marapi (Indonesia, progetto COVIN) e Niyragongo
(Repubblica Democratica del Congo), nell’ambito di progetti di cooperazione internazionale. Sul Marapi NA e CNT hanno
installato 2 stazioni broadband ed identificato siti per 5 stazioni e per ponti ripetitori; è in corso l’analisi dei dati acquisiti.
Per il Nyragongo, l'attività di monitoraggio (CNT) è proseguita (la rete consiste di 7 stazioni telemetrate all'Osservatorio
Vulcanologico di Goma, OVG) effettuando analisi dei dati pregressi. Per i nuovi sistemi di acquisizione, sono in fase di
produzione le prime 30 schede di acquisizione del sistema GILDA (Geophysical Instrument Low power Data Acquisition)
progettato e realizzato dalla sezione di Napoli (INGV – DPC/V4 2005-2006).
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
86. Di Lieto, B., Saccorotti, G., Zuccarello, L., La Rocca, M., Scarpa, R. (2007). Continuous tracking of volcanic tremor at
Mount Etna, Italy. Geophys. J. Int., 169, 2, 699-705. Blackwell Synergy. 10.1111/j.1365-246X.2007.03316.x
132. Lokmer, I., Bean, C.J., Saccorotti, G., Patanè, D. (2007). Moment-tensor inversion of LP events recorded on Etna in
2004 using constraints obtained from wave simulation tests. Geophys. Res. Lett., 34, , L22316. American Geophysical
Union. 10.1029/2007GL031902
187. Saccorotti, G., Lokmer, I., Bean, C. J., Di Grazia, G., Patanè, D. (2007). Analysis of sustained long-period activity at Etna
Volcano, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, 3/4 , 340-354. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2006.10.008
188. Saccorotti, G., Petrosino, S., Bianco, F., Castellano, M., Galluzzo, D., La Rocca, M., Del Pezzo, E., Zaccarelli, L.,
Cusano, P. (2007). Seismicity associated with the 2004-2006 renewed ground uplift at Campi Flegrei Caldera, Italy. Phys.
45
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Earth Planet. Inter., 165, 1 e 2, 14-24. Elsevier. 10.1016/j.pepi.2007.07.006
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
321. Battaglia, J., Dello Iacono, D., Zollo, A., Virieux, J. (2007). Combining active and passive data for velocity reconstruction.
INGV- DPC/V4 Project V4
328. Borriello, G., Buonocunto, C., Capello, M., Scarpato, G. (2007). Gestione dei siti delle reti di monitoraggio tramite GPS:
l'esempio della rete sismica permanente dell'INGV-OV. Rapporti Tecnici INGV.
337. Capello, M., Castellano, M., Ricciolino, P. (2007). Commercial digital audio recorders: a new life for portable Lennartz
PCM 5800 seismic stations. ORFEUS Newsletter, 7, 2, 1-7. Orfeus
342. Castellano, M., Bianco, F., Augusti, V., Castrucci, M., Bestetti, A., Angori, E., Martufi, G., Landi, G. (2007). Using WiMAX
technology to improve volcano monitoring: the WEIRD System. 26° Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica
della Terra Solida. Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale
343. Castellano, M., Buonocunto, C., Capello, M., Ricciolino, P. (2007). Stazioni sismiche obsolete: il recupero del Sistema
Lennartz PCM 5800. Quaderni di Geofisica, 48, 1-17. INGV
362. D'Auria, L., Martini, M., Esposito, A., Ricciolino, P., Giudicepietro, F. (2007). A uni ed 3D velocity model for the
Neapolitan volcanic areas
363. De Lorenzo, S., Zollo, A., Trabace, M., Vassallo, M. (2007). QP and QS of Campi Flegrei from the inversion of Rayleigh
waves recorded during the SERAPIS project. INGV- DPC/V4 Project V4
369. Del Pezzo, E., Bianco, F., Saccorotti, G., La Rocca, M., Galluzzo, D., Nisii, V., Petrosino, S., Cusano, P., Zaccarelli, L.,
Damiano, N., Tramelli, A., De Astis, G., Breton, M., Orozco-Rojas, J., Navarro, C., Ibanez, J., Ocana, E., Garcia, A., .
(2007). Seismic survey of Colima Volcano (Mexico) November 2005 - May 2006. Open File Report n. 7,
377. Esposito, A., Esposito, A.M., Giudicepietro, F., Marinaro, M., Scarpetta, S. (2007). Models for Identifying Structures in
th
the Data: A Performance Comparison. 11 Int. Conference on Knowledge-Based and Intelligent Information &
Engineering Systems (KES2007). Springer-Verlag
394. Giudicepietro, F., Esposito, A., D'Auria, L., Martini, M., Scarpetta, S. (2007). Automatic analysis of seismic data by using
neural networks: applications to Italian volcanoes. INGV- DPC/V4 Project
399. Guardato, S., Iannaccone, G. (2007). RS-485 interface for external use of the GPS receiver of the Kinemetrics®
dataloggers. INGV- DPC/V4 Project V4
403. Iannaccone, G., Guardato, S., Vassallo, M., Beranzoli, L. (2007). CUMAS (Cabled Underwater Module for Acquisition of
Seismological data): a new seafloor module for geohazard monitoring of the Campi Flegrei volcanic area. INGV-DPC/V4
Project V4
407. La Rocca, M., Galluzzo, D., Castellano, M., Saccorotti, G., Bianco, F., Del Pezzo, E. (2007). Vulcani dell'area napoletana
e Stromboli - La Rete Mobile. Monografie Istituzionali INGV
419. Maercklin, N., Zollo, A. (2007). Analysis of PS-to-PP amplitude ratios for seismic reflector characterisation: method and
application. INGV- DPC/V4 PROJECT V4: TASK 2
447. Orazi, M., Peluso, R., Caputo, A., Capello, M., Buonocunto, C., Martini, M. (2007). A multiparametric low power digitizer:
project and results. INGV-DPC V4 Project
465. Petrosino, S., Cusano, P., Del Pezzo, E., Castellano, M., Bianco, F. (2007). Vulcani dell'area napoletana e Stromboli - Il
Laboratorio di Analisi Avanzate (LAV). Monografie Istituzionali INGV
488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in
Global Tectonics Newsletter, 43, 60-68. NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group
491. Scarpato, G., De Cesare, W., Orazi, M., Peluso, R., Caputo, A., Martini, M., Giudicepietro, F. (2007). Sistemi di
trasmissione WiFi per il monitoraggio sismico del Vesuvio
500. Stabile, T.A., De Matteis, R., Zollo, A. (2007). Development of a multi-phase dynamic ray-tracing code. INGV- DPC/V4
Project V4
513. Vassallo, M., Zollo, A., Dello Iacono, D., Maercklin, N., Virieux, J. (2007). Converted phase identification and retrieval of
Vp/Vs ratios from move-out reflection analysis: application to the Campi Flegrei caldera. INGV- DPC/V4 Project V4
514. Vassallo, M., Zollo, Z. (2007). Depth and morphology of reflectors from the 2-D non-linear inversion of arrival-time and
waveform semblance data: method and applications to synthetic data. INGV- DPC/V4 Project V4
521. Zaccarelli, L., Bianco, F. (2007). A shear wave analysis system for semi-automatic measurements of shear wave
splitting above volcanic earthquakes: descriptions and applications.
46
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.5. TTC - Sorveglianza dell'attività eruttiva dei vulcani
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Sonia Calvari (CT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, CT, NA-OV, PA, PI, CNT
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Le eruzioni laterali di Stromboli ed Etna hanno coinvolto molte sezioni dell’Ente e consolidato l’integrazione dei sistemi di
monitoraggio vulcanologico. Alla raccolta di dati vulcanologici si sono aggiunti i rilievi geologici, le indagini strutturali e
geomorfologiche, e quelle geochimico-isotopiche sui prodotti eruttati. La campionatura dei prodotti eruttati allo Stromboli e
la loro caratterizzazione è stata eseguita da varie sezioni dell’Ente, così come l’analisi delle immagini da satellite per il
calcolo del tasso di effusione. Durante l’attività effusiva sono stati effettuati sopralluoghi nelle aree crateriche e sui campi
lavici, controlli termici da terra e da elicottero, mappature dei prodotti eruttati, campionamenti e analisi fisiche e chimiche,
e aggiornamenti cartografici. Il monitoraggio petrologico a Stromboli ha riguardato la caratterizzazione petrografica,
mineralogica, geochimica ed isotopica delle lave emesse durante l’eruzione di febbraio-aprile ed ha confermato che i
caratteri dei prodotti emessi sono confrontabili con quelli dell'eruzione 2002-2003, mentre i vetri della pasta di fondo dei
prodotti esplosivi emessi prima e dopo l'eruzione hanno evidenziato che essi hanno le caratteristiche del materiale
eruttato durante la normale attività stromboliana. All'Etna sono stati studiati gli eventi parossistici del cratere di SE (CSE),
e le composizioni dei vetri della pasta di fondo hanno mostrato che il magma più primitivo è stato emesso solo durante il
primo di questi eventi, innescato dall’arrivo di nuovo magma nel sistema di alimentazione del CSE. Le indagini morfostrutturali all'Etna ed allo Stromboli hanno portato a delineare la geometria dei dicchi che hanno alimentato le colate ed il
loro ruolo nella generazione dei campi di stress agenti nell’edificio vulcanico. Le reti di telecamere termiche, all'infrarosso
e visibili sui principali vulcani attivi (Etna, Vesuvio, Stromboli, Campi Flegrei, Vulcano) sono state ulteriormente potenziate
e migliorate. All’Etna è stato messo a punto un sistema di allarme per i turnisti H24 della sala operativa di Catania basato
sul superamento di una soglia di temperatura registrata dalla telecamera termica di Nicolosi, che ha fatto rilevare anche
episodi di attività eruttiva modesta. Nel corso dell’anno è continuata la sperimentazione del monitoraggio dei suoli caldi
della Solfatara di Pozzuoli e del cratere del Vesuvio attraverso le telecamere IR fisse. I risultati sono in via di
pubblicazione, ed evidenziano anche come alcune aree della Solfatara siano state interessate da importanti anomalie
termiche che hanno seguito di poco le crisi sismiche del 2005 e del 2006. Dal 2007 le aree dei Campi Flegrei, Vesuvio e
Ischia vengono monitorate con telecamera termica portatile da terra e da elicottero; è stata ottenuta la prima mappatura
termica di queste aree, che rappresenterà un riferimento per eventuali anomalie future. Queste indagini serviranno: per
testare e perfezionare la metodologia di misura e garantire risultati riproducibili nel tempo e nello spazio; per confrontare
le temperature misurate da elicottero con quelle rilevate a terra dallo stesso strumento, dalla telecamera termica fissa, da
termocoppie, e da rilievi termici satellitari; e per individuare zone termicamente anomale non precedentemente segnalate.
Il monitoraggio delle nubi di cenere prodotte dall’Etna ha prodotto informazioni tempestive utilizzate dalla Protezione Civile
Nazionale per decidere se, come e quando chiudere gli aeroporti di Catania e Reggio Calabria. In mancanza di visibilità
per la copertura di nuvole sulla sommità del vulcano, la dispersione della nube di cenere è stata rilevata da immagini
satellitari AVHRR e meteosat. Sulla base di queste informazioni ed utilizzando i modelli di dispersione sia in atmosfera
che al suolo sviluppati da varie sezioni dell’Ente, sono state prodotte mappe continuamente aggiornate delle aree
potenzialmente interessate da piogge di cenere. Studi petrologici su eruzioni esplosive passate hanno dimostrato che già
3900 anni fa erano presenti all’Etna magmi con anomalie geochimiche tipiche della subduzione che si osservano dal
1971. Per quanto riguarda l’interpretazione di eventi esplosivi mediante immagini termiche, sono stati eseguiti per la prima
volta esperimenti in collaborazione tra INGV e Università di Bari per la simulazione di eventi esplosivi sia caldi che freddi
con formazione di colonne eruttive collassanti e galleggianti. I risultati sono in corso di analisi, e saranno di supporto alla
interpretazione dei processi naturali analizzati con le stesse apparecchiature. Tutte le informazioni sull’attività eruttiva
sono state inoltrate alla Protezione Civile Nazionale e distribuite a mezzo di comunicati stampa, interviste, e rapporti di
dettaglio pubblicati sulla pagina web dell’istituto. Nel solo 2007 sono stati pubblicati circa 300 tra rapporti di dettaglio,
comunicati e pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
65. Coltelli, M., Proietti, C., Branca, S., Marsella, M., Andronico, D., Lodato, L. (2007). Analysis of the 2001 lava flow eruption
of Mt. Etna from three-dimensional mapping. J. Geophys. Res., 112, F02029. AGU. 10.1029/2006JF000598
109. Giaccio, B., Sposato, A., Gaeta, M., Marra, F., Palladino, D.M., Taddeucci, J., Barbieri, M., Messina, P., Rolfo, M.F.
(2007). Mid-distal occurrences of the Albano Maar pyroclastic deposits and their relevance for reassessing the eruptive
scenarios of the most recent activity at the Colli Albani Volcanic District, Central Italy. Quat. Int., 171–172, 160–178.
Elsevier. 10.1016/j.quaint.2006.10.013
118. Harris, A.J.L., Dehn, J., Calvari, S. (2007). Lava effusion rate definition and measurement: a review. Bull. Volcanol., 70,
1, 1-22. Springer. 10.1007/s00445-007-0120-y
173. Patrick, M.R., Harris, A.J.L., Ripepe, M., Dehn, J., Rothery, D.A., Calvari, S. (2007). Strombolian explosive styles and
source conditions: insights from thermal (FLIR) video. Bull. Volcanol., 69, 7, 769-784. Springer. 10.1007/s00445-0060107-0
47
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
488. Scalera, G. (2007). South American Pacific margin as key target for geosciences and general culture. New Concepts in
Global Tectonics Newsletter, 43, 60-68. NCGT group - New Concepts in Global Tectonics group
504. Taddeucci, J., Scarlato, P., Andronico, D., Cristaldi, A., Buettner, R., Zimanowski, B., Kueppers, U. (2007). Advances in
the Study of Volcanic Ash. EOS, Tran., 88, 24, 253-260. American Geophysical Union
506. Tedesco, D., Badiali, L., Boschi, E., Papale, P., Tassi, F., Vaselli, O., Kaserka, C., Durieux, J., De Natale, A., Amato, A.,
Cattaneo, M., Ciraba, H., Chirico, G., Delladio, A., Demartin, M., Favalli, G., Franceschi, D., Lauciani, V., Mavonca, G.,
Monachesi, G. (2007). Cooperation on Congo Volcanic and Environmental Risks. EOS, Tran., 88, 16, 177-188. AGU.
10.1029/2007EO160001
48
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.6. Osservazioni di geomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Antonio Meloni (RM2), Paolo Palangio (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Osservatori L’Aquila
Proseguite le attività di routine secondo modalità consolidate: gestione strumentazione automatica, effettuazione misure
assolute del campo magnetico e preparazione dei dati nello standard internazionale. Proseguite le attività in
INTERMAGNET con invio giornaliero dei dati vettoriali del campo ai centri mondiali. Nel marzo a causa di notevoli danni
prodotti da fulmini, per un breve periodo, c’è stata un’interruzione di alcuni servizi in tempo reale. Inoltre proseguono le
attività :
a)
b)
c)
d)
della stazione di misura micropulsazioni;
del sistema di misura Doppler differenziale;
della stazione Geoelettrica-Magnetotellurica;
della stazione Radiometrica ULF-ELF-VLF del progetto MEM.
Stampato l’annuario con i risultati magnetici per il 2006.
Castello Tesino (TN)
Osservatorio non presidiato: a novembre sono partiti i lavori per l’installazione di una nuova casetta (prefabbricato) per lo
spostamento della strumentazione variometrica da tempo sottoposta a disturbi artificiali. Per due anni partirà il simultaneo
funzionamento dei due punti osservativi nel vecchio sito e nel nuovo. Garantite per gran parte del 2007 le attività di
routine secondo modalità consolidate e il collegamento internet.
Mario Zucchelli station (già Baia Terra Nova), Antartide
Difficoltà di finanziamento del PNRA permetteranno solo a fine 2007 un’ispezione all’Osservatorio magnetico. Verrà
comunque controllato il sistema di acquisizione automatica del campo magnetico presso la base antartica, con
effettuazione di misure assolute il mese di gennaio 2008. Stampati due volumi di annuari relativamente a gruppi di due
anni per volta 2002/03-2003/04 e 2004/05-2005/06. Garantito il servizio Internet.
Concordia, Antartide
L’osservatorio magnetico presso la stazione italo-francese di Concordia, operato congiuntamente con l’EOST francese, è
rimasto regolarmente in funzione per l’estate e anche per il suo terzo inverno australe.
Rete Magnetica Nazionale
Nell’ambito delle misurazioni previste per la fase intermedia fra i quinquenni interi, sono iniziate e verranno riportate al
2007.5, le misurazioni sulla rete magnetica italiana dei capisaldi (110 punti di misura e altri in nazioni limitrofe). Sul
Bollettino di Geofisica e scienze affini sono state stampate le carte al 2005.0 per tutti gli elementi del campo con una
descrizione di tutto il lavoro e il dettaglio dei modelli aggiornati di campo. Nell’ambito del supporto alla navigazione aerea
si sono anche effettuate misure su piazzole aeroportuali sia in Italia che a Malta.
Attività sperimentali Nuovo Osservatorio di Duronia (CB)
Dal 6 novembre è operativo il nuovo osservatorio Geomagnetico del Molise, sono stati installati 6 sistemi di misura:
magnetometro Overhauser, flux-gate triassiale, search-coil triassiale (0.001 Hz–25 Hz), magnetometro a induzione a tre
assi (25 Hz–100 kHz), impianto biassiale di misura dei potenziali tellurici (0.001 Hz–25 Hz) e stazione meteo. Dal mese di
giugno 2008 verranno eseguite regolarmente le misure assolute del campo magnetico terrestre.
Lampedusa
Stazione magnetica non presidiata. Nel 2007 è proseguita la fase sperimentale che inizia a garantire un funzionamento
quasi regolare della strumentazione variometrica, mentre in certe ore della giornata sono presenti ancora forti disturbi
sulla strumentazione Overhauser per il campo totale.
Gibilmanna (PA) e altre stazioni
Stazione magnetica. Il personale in loco ha effettuato il controllo e lo scarico dei dati magnetici del vecchio sistema
automatico ivi installato. Nell’ambito di studi sismomagnetici (con serie storica che risale al 1989) è stata curata la
gestione di 4 stazioni magnetometriche in Italia centrale con misurazione del campo totale. Altre 2 stazioni variometriche a
tre componenti vengono invece gestite presso l’Etna (con la Sezione di Catania). Queste osservazioni sono inquadrate
nel monitoraggio elettromagnetico dell’attività sismica o vulcanica. Dettagli al TTC 2.6. È proseguita la produzione e i test
sui magnetometri per le alte frequenze (0.001 Hz–25 Hz e 1 Hz–100 kHz) interamente progettati e industrializzati a
L’Aquila. Diverse attività sperimentali e di misurazione si sono svolte presso la sede di Portovenere. Qui, in particolare, si
è provveduto al collaudo, taratura e verifica di apparati magneto-gradiometrici dell’Istituto Idrografico della Marina, nonché
49
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
alla manutenzione e aggiornamento di strumentazione magnetica e gravimetrica e sviluppo di software per la loro
gestione. Presso la Tenuta Presidenziale di Castel Porziano (Roma) è stata installata temporaneamente una stazione per
il monitoraggio del rumore elettromagnetico ambientale nei periodi superiori o uguali a 1 s. Nel corso del 2007 molte delle
attività qui riportate sono state presentate in workshop e/o convegni dedicati agli osservatori ed alle reti magnetiche.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
47. Cafarella, L., Di Mauro, D., Lepidi, S., Meloni, A., Pietrolungo, M., Santarelli, L., Schott, J.J. (2007). Daily variation at
Concordia station (Antarctica) and its dependence on IMF conditions. Ann. Geophys, 25, 2045–2051. Copernicus
80. De Ritis, R., Ventura, G., Chiappini, M. (2007). Aeromagnetic anomalies reveal hidden tectonic and volcanic structures in
the central sector of the Aeolian Islands, Southern Tyrrhenian Sea, Italy. J. Geophys. Res., 112, B10105. AGU.
10.1029/2006JB004639
88. Di Mauro, D., Lepidi, S., Di Persio, M., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Update on monitoring of magnetic and
electromagnetic tectonic signals in Central Italy. Ann. Geophys., 50, 1, 51-60. Editrice Compositori
129. Lepidi, S., Cafarella, L., Santarelli, L. (2007). Low frequency geomagnetic field fluctuations at cap and low latitude during
October 29-31, 2003. Ann. Geophys., 50, 2, 249-257. Editrice Compositori
141. Masci, F., Palangio, P., Di Persio, M., Di Lorenzo, C. (2007). The development of the INGV tectonomagnetic network in
the frame of the MEM Project. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, 473-478. Copernicus Publications
163. Palangio, P., Di Lorenzo, C., Masci, F., Di Persio, M. (2007). The study of the electromagnetic anomalies linked with the
Earth's crustal activity in the frequency band (0.001Hz - 100kHz). Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, 507-511. Copernicus
Publications
191. Santarelli, L., Cafarella, L., Lepidi, S., Di Mauro, D., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Fourteen years of geomagnetic daily
variation at Mario Zucchelli Station (Antarctica). Ann. Geophys., 50, 2, 225-232. Editrice Compositori
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
331. Cafarella, L., De Lauretis, M., Di Mauro, D., Francia, P., Lepidi, S., Meloni, A., Palangio, P., Villante, U. (2007). ULF
Geomagnetic Pulsations at High Latitudes: the Italian contribution. Publications of the Institute of Geophysics Polish
Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), 360-365. Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences
332. Cafarella, L., Di Mauro, D., Lepidi, S., Magno, L., Meloni, A., Palangio, P., Santarelli, L., Zirizzotti, A. (2007). Terra Nova
Bay, Antarctica, Geomagnetic observatory, magnetic observations results, 2001-2002, 2002-2003
367. De Santis, A., Di Mauro, D., Cafarella, L., Palangio, P., Beranzoli, L., Favali, P., Vitale, S. (2007). Extending Magnetic
Observations to Seafloor: the case of Geostar and Orion missions in the Adriatic and Tyrrhenian Seas. Publications of the
Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), 122-144. Institute of Geophysics
Polish Academy of Science
375. Dominici, G., Meloni, A., Miconi, M., Pierozzi, M., Sperti, M. (2007). Italian Magnetic Network and Geomagnetic Field
Maps of Italy at year 2005.0. Bollettino di Geodesia e Scienze Affini, LXVI, 1, 25-47. Istituto Geografico Militare
435. Meloni, A., Cafarella, L., De Michelis, P., De Santis, A., Di Mauro, D., Dominici, G., Lepidi, S., Palangio, P., Tozzi, R.,
Zirizzotti, A. (2007). Systematic Magnetic Observations in Italy. Publications of the Institute of Geophysics Polish
Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), 209-216. Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences
50
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.7. Osservazioni di alta e media atmosfera
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Bruno Zolesi (RM2), Cesidio Bianchi (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nell’ambito di questo obiettivo specifico proseguono le osservazioni di alta e media atmosfera tramite sistemi attivi (radar
HF) e passivi (ricevitori). I rilevamenti eseguiti hanno riguardato la misura di grandezze fisiche dell’alta atmosfera, sia
nella componente neutra, sia nella componente ionizzata, in particolare le concentrazioni di elettroni e le rispettive altezze
virtuali. I rilevamenti di questi parametri sono stati eseguiti presso gli osservatori dell’Istituto di Roma e Gibilmanna (PA).
Sono proseguiti anche i sondaggi ionosferici obliqui tra le stazioni riceventi di Roma e Chania (GR) e quella trasmittente di
Inskip (UK) con un campionamento di 15 min. Come negli anni precedenti, le grandezze ionosferiche osservate sono
state interpretate automaticamente con un controllo dei valori eseguito con dati interpretati da un operatore. È stato
completato lo sviluppo di un modello adattivo di profilo verticale di densità elettronica, con l’implementazione del relativo
software. Tale modello viene applicato agli ionogrammi, che sono una registrazione del tempo impiegato dall’impulso
radio a percorrere il tragitto trasmettitore-ionosfera-ricevitore, in funzione della frequenza. Il software, basandosi sugli
ionogrammi acquisiti, è in grado di adattare i parametri del modello fornendo l’andamento della densità elettronica in
funzione dell’altezza. Nell’ambito della collaborazione Italo-Argentina promossa dall’Istituto Italo Latino Americano (IILA),
è stata installata una ionosonda AIS-INGV presso l’Università Tecnologica Nazionale di San Miguel di Tucumàn,
Argentina. Tale sito di sondaggio è particolarmente interessante per gli studi di fisica ionosferica poiché esso si trova in
piena anomalia equatoriale. Con l’occasione è stato installato un software di interpretazione automatica opportunamente
adattato per le nuove grandezze: quale la girofrequenza del plasma equatoriale e la conseguente separazione in
frequenza dei due modi di propagazione. Sono già stati analizzati i primi risultati della campagna di misura che hanno
evidenziato una buona affidabilità del dato registrato. La ionosonda si è dimostrata in grado di evidenziare stratificazioni
addizionali quali lo strato F1.5 e di monitorare con una accertata affidabilità le fenomenologie della ionosfera locale
inclusa la grande variabilità giornaliera. Relativamente alle osservazioni riometriche a 30 MHz, si sono studiati
principalmente due eventi di assorbimento (PCA) registrati presso la base italiana in Antartide che sono stati correlati con
l’attività magnetica e le sorgenti solari. Tali eventi sono relativi a due periodi settembre 2005 e dicembre 2006, durante i
quali si erano registrati forti emissioni coronali e in un periodo di minimo di attività solare con la sorgente nel Sole nel
settore Est. Per ciò che concerne i rilevamenti dei costituenti neutri minoritari (ozono, acido nitrico e monossido di
carbonio) in stratosfera e mesosfera, essi sono continuati principalmente con l’impiego di uno ricevitore eterodina in grado
di rivelare gli spettri rotazionali dei composti. Tali rilevamenti hanno permesso di studiare processi chimici e dinamici della
media-alta atmosfera anche in relazione alla riduzione stagionale di ozono polare. Nel corso del 2007 sono continuate le
osservazioni sperimentali presso la Stazione Mario Zucchelli in Antartide (74.69S, 164.62E) e presso la stazione
“Dirigibile Italia” a Ny Alesund (Svalbard, 78.9N, 11.9E). In particolare presso l’osservatorio antartico si sono effettuati i
sondaggi ionosferici verticali di routine, la misura del rumore cosmico (campionamento al minuto) a 30MHz e 38.2MHz, e
le osservazioni delle scintillazioni ionosferiche e del contenuto elettronico totale (TEC). In Artide, oltre ai due ricevitori
GISTM (GPS Scintillation and TEC Monitor) operanti dal 2003, è stato installato un terzo ricevitore per le osservazioni di
TEC e scintillazioni ionosferiche a circa 10 Km da Longyearbean (Svalbard, 78N 16E), presso l’infrastruttura SOUSY
(SOUnding SYstem), gestita dall’Università di Tromso. I dati, in tempo-reale per l’Artide, sono disponibili al sito
www.eswua.ingv.it e al sito http://eskimo.ingv.it . Le osservazioni sperimentali a latitudini polari forniscono una importante
base per lo studio delle interazioni sole-magnetosfera-ionosfera e danno un contributo essenziale allo sviluppo di
tecniche, modelli e previsioni adattabili alle esigenze dello Space Weather planetario. Per quanto concerne il progetto
MIRTO (Mediterranean Ionospheric Real Time TOmography) è continuato lo sviluppo della rete di monitoraggio che
attualmente comprende le stazioni ionosferiche di Roma, Atene (GR) e El Arenosillo (ES), e le stazioni GPS della rete
RING http://ring.gm.ingv.it e la stazione GPS installata presso l’Università Tecnologica di Chania.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
176. Pezzopane, M., Scotto, C. (2007). Automatic scaling of critical frequency foF2 and MUF(3000)F2: a comparison
between Autoscala and ARTIST 4.5 on Rome data. Radio Sci., 42, RS4003. AGU. 10.1029/2006RS003581
198. Scotto, C., Pezzopane, M. (2007). A method for automatic scaling of sporadic E layers. Radio Sci., 42, RS2012. AGU.
10.1029/2006RS003461
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
287. Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M. A., Ezquer, R.G. (2007). The new
ionospheric station of Tucumán: first results. Ann. Geophys., 50, 3, 491-500
293. Romano, V., Pau, S., Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Zolesi, B., De Franceschi, G., Locatelli, S. (2007). The electronic
Space Weather upper atmosphere (eSWua) project at INGV: advancements and state of the art. Ann. Geophys.
4.3 Altre pubblicazioni
322. Belehaki, A., Cander, L.R., Zolesi, B., Bremer, J., Juren, C., Stanislawska, I., Dialetis, D., Hatzopoulos, M. (2007). The
DIAS Project: Monitoring and Forecasting the Ionosphere Over Europe. Space Weather Quarterly, 1, 10-13. AGU
51
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
460. Perrone, L., Parisi, M., Meloni, A., Damasso, M., Galliani, M. (2007). Study on solar sources and polar cap absorption
events recorded in Antarctica. Adv. Space Res.
466. Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M.A., Ezquer, R.G. (2007). The new
ionospheric station of San Miguel de Tucumán. INAG-68 Web Bulletin 2007, 68, 1-9. INAG - Ionosonde Network Advisory
Group
478. Romano, V., Pezzopane, M., Pau, S., Zuccheretti, E. (2007). Electronic Space Weather upper atmosphere (eSWua)
project
52
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.8. Osservazioni di geofisica ambientale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Laura Beranzoli (RM2), Cesidio Bianchi (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Sono continuate le attività connesse ai sistemi e osservatori sottomarini multiparametrici nell’ambito dei progetti già
finanziati:
-
-
-
-
Definizione dei requisiti funzionali e operativi di sensori e di sottosistemi marini per applicazioni specifiche, e assistenza
alla progettazione e integrazione; in particolare sono stati realizzati: un nuovo modulo (MEDUSA), anche integrabile in
osservatori dell’INGV, per misure di concentrazioni di gas e uno spettrometro nucleare, adattabile a MEDUSA, per
caratterizzare il sito di Capo Passero candidato ad ospitare un telescopio marino per neutrini (EC KM3NET); un prototipo
di tsunameter sviluppato in collaborazione con CNR-ISMAR (EC NEAREST).
Revisione dell’allestimento di osservatori multiparametrici e avvio di esperimenti per scopi di tsunami warning (EC
NEAREST e TRANSFER); in particolare l’osservatorio GEOSTAR è operativo nel Golfo di Cadice dall’agosto ’07 mentre
sono state pianificate le operazioni di recupero dell’osservatorio NEMO-SN1 per manutenzione e integrazione di nuova
strumentazione.
Potenziamento delle infrastrutture di supporto agli osservatori e estensione in mare delle reti esistenti di monitoraggio
(PEGASO/POR, V4/11 Pro. Civ.); in particolare in PEGASO (collab. INFN), sono state assegnate le commesse per
l’acquisizione di un veicolo di tipo ROV e lo sviluppo di un Deep Sea Shuttle da utilizzare nelle operazioni di
deposizione/recupero/manutenzione. Nel progetto V4/11 è stata ultimata la realizzazione di un modulo marino per una
prossima deposizione nel Golfo di Pozzuoli entro il ’08 a integrazione della rete di monitoraggio vulcanico. Sono stati
pubblicati i risultati di un esperimento marino di trasmissione acustica di dati nell’area che ha fornito le caratteristiche del
canale acustico, utili per una futura rete marina.
Studio delle variazioni temporali di fenomeni geofisici e delle relazioni tra essi in aree di interesse: Ionio (EC NERIES, EC
TRANSFER PEGASO), Mare di Weddel Antartide (MABEL/PNRA), Golfo di Cadice (EC NEAREST). Un nuovo progetto,
ESONET Network of Excellence, è iniziato nel 2007 (coordinamento francese e INGV Core Partner), con lo scopo di
omogeneizzare la comunità dei ricercatori e tecnologi che lavorano con e su gli osservatori sottomarini attraverso lo
svolgimento di esperimenti in comune opportunamente selezionati; l’INGV, secondo il progetto esecutivo, ha predisposto
la procedura di selezione degli esperimenti. Con incarico dal MUR all’INGV, quale unico ente italiano con l’esperienza
riconosciuta, è stata presentata una proposta di progetto (EC EMSO-Preparatory Phase) a coordinamento INGV per la
costituzione di un organismo europeo incaricato della realizzazione dell’infrastruttura “European Multidisciplinary Seafloor
Observatories”. La proposta è stata accettata e si è proceduto alla elaborazione del progetto esecutivo. Per il progetto
TSUNET (FIRB-MUR) è in corso di installazione sulle coste siciliane una rete di 20 stazioni mareografiche in trasmissione
dati real-time, in associazione ad accelerometri strong-motion, per il monitoraggio del livello marino a scopo di tsunami
warning in aree sismiche tsunamigeniche. Alcune stazioni acquisiranno anche parametri meteorologici (es. press.
atmosferica). Relativamente alle collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina, è stato eseguito un monitoraggio
ambientale nel Golfo dell’Asinara al fine di evidenziare la presenza di anomalie magnetiche generate da targets ricercati. I
rilievi magnetometrici sono stati eseguiti con la nave Aretusa della Marina Militare Italiana nel periodo giugno-agosto 2007
e sono stati acquisiti oltre 1.5 milioni di dati su 5.000 km di linee magnetiche.
Rilevamento elettromagnetico
È stato sviluppato un software che genera un tensore 6x6 dai dati e caratterizza completamente il campo per una
completa analisi dei fenomeni elettromagnetici. È stato installato un nuovo osservatorio a Duronia (CB) e verificata
l’affidabilità della strumentazione di rilevamento. In questo nuovo osservatorio, parte delle futura rete interferometrica,
trovano posto i tre radiometri e i magnetometri sviluppati per il monitoraggio completo dei campi. Nel periodo di riferimento
sono continuate le prospezioni di geofisica ambientale allo scopo d’individuare la presenza di rifiuti interrati e sorgenti
inquinanti nel territorio. Tali indagini sono state di supporto alle Istituzioni preposte alla difesa dell’ambiente. Le indagini di
campi di geopotenziale, condotte dal Laboratorio di Aerogeofisica in aree vulcaniche attive, hanno permesso la
definizione della struttura crostale con risoluzione verticale nell'area vulcanica, particolarmente significativa,
dell'arcipelago delle Eolie. Sono stati condotti rilievi aerei multiparametrici mirati alla mitigazione del rischio ambientale in
Calabria. Sono stati acquisiti dati di spettrometria gamma per una caratterizzazione radiometrica del territorio.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
29. Bianchi, C., Meloni, A. (2007). Natural and man-made terrestrial electromagnetic noise:an outlook. Ann. Geophys., 50, 3,
457-467
137. Maramai, A., Graziani, L., Tinti, S. (2007). Investigation on tsunami effects in the central Adriatic Sea during the last
century - a contributio. Nat. Hazards Earth Syst. Sci., 7, 15-19. Copernicus Gesellschaft GMBH
153. Muscari, G., Di Sarra, A., de Zafra, R.L., Lucci, F., Baordo, F., Angelini, F., Fiocco, G. (2007). Middle atmospheric O3,
CO, N2O, HNO3, and temperature profiles during the warm Arctic winter 2001-2002. J. Geophys. Res., 112, D14304.
AGU. 10.1029/2006JD007849
53
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
206. Stabile, T.A., Zollo, A., Vassallo, M., Iannaccone, G. (2007). Underwater acoustic channel properties in the Gulf of
Naples and their effects on digital data transmission. Ann. Geophys., 50, 3, 411-426
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
-
54
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
1.9. TTC - Rete GPS nazionale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giulio Selvaggi (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nel corso del 2007 il TTC “Rete GPS Nazionale” ha incentrato il suo interesse sul consolidamento strutturale della rete
nelle sue diverse componenti (installazione, manutenzione, acquisizione e controllo di qualità dei dati) ed al
coordinamento di una nuova fase di sviluppo incentrata sul potenziamento dei centri di analisi. La veloce realizzazione
dell’impalcatura di quella che a oggi è l’unica Rete Geodetica a carattere nazionale, culminata nel 2006 con il
raggiungimento del numero di 108 stazioni in funzione rispetto alle 90 previste nel triennale precedente, ha infatti creato
attesi ed inevitabili problemi legati alla gestione di una tale massa di dati nel percorso che va dalla acquisizione presso i
rispettivi centri locali di riferimento, all’archiviazione in un database unico, alla verifica della loro qualità e della correttezza
delle informazioni allegate. Questo aspetto, già curato nel corso del 2006, è stato migliorato ed il database operativo
presso l’Osservatorio di Grottaminarda gestisce senza particolari problemi il flusso di dati in entrata ed in uscita e
l’aggiornamento dei relativi metadati. Per quanto riguarda i dati in uscita si sottolinea che dal novembre 2006 (data di
apertura all’esterno dei dati della rete) essi sono disponibili sul server dell’Osservatorio di Grottaminarda alla comunità
scientifica mentre è ormai da un paio di anni che tutti i dati acquisiti sono a disposizione di tutti i ricercatori dell’INGV.
Inoltre è stato creato un sistema di back-up dei dati, ridondati presso il CNT e presso l’Osservatorio di Grottaminarda. Nel
corso del 2007, in totale sono state installate 12 nuove stazioni, che hanno portato a 120 il numero totale di stazioni RING
operative. Di queste 35 sono disponibili alla comunità scientifica sul sito web (http://ring.gm.ingv.it) dell’Osservatorio di
Grottaminarda tramite accesso anonimo, le altre lo diventeranno dopo un periodo di latenza variabile tra 1 e 3 anni,
necessario per garantire l’affidabilità delle soluzioni fornite. Sono stati potenziati i centri di analisi dell’INGV che sono 5,
presso le sezioni di BO, Roma (2), NA-OV e CT. Il centro di analisi dati di CT è stato completato ed integrato con tre nuovi
server dove, in forma virtualizzata, girano in contemporanea 8 istanze del software di elaborazione GAMIT/GLOBK. In
questo modo il centro analisi dati del cluster di competenza della Sezione di CT è pronto per avviare l’elaborazione delle
soluzioni giornaliere. A Roma è stato installato il software di analisi (Gypsy) su una macchina clusterizzata che riduce
notevolmente i tempi di calcolo anche grazie all’uso di nuovo software di recente realizzazione. Il secondo centro di analisi
di Roma è in via di potenziamento con il recente acquisto di alcuni computer dedicati. Analogamente a BO si sta
pianificando una semplificazione della struttura di calcolo dedicata all’analisi dei dati geodetici. Un punto importante è la
fase di integrazione delle reti esistenti. Infatti in Italia operano diverse decine di stazioni gestite da privati, Università, Enti
pubblici etc. che rappresentano un patrimonio importante. Nel corso del 2007 sono state finalizzate tre importanti iniziative
che nel complesso hanno portato a circa 250 il numero complessivo delle stazioni che attualmente sono a disposizione
dei ricercatori INGV. Le tre iniziative riguardano la stipula di una convenzione con la Leica Geosystems che fornisce
giornalmente all’Istituto i dati di circa 65 stazioni, l’accordo con AssoGeo, associazione dei geometri che gestisce una
ventina di stazioni in Emilia Romagna, e la convenzione con la Regione Puglia che ha recentemente installato una rete di
12 stazioni e della quale l’INGV è stata incaricata del relativo collaudo. Per quanto riguarda lo sviluppo dell’infrastruttura di
Rete, è da sottolineare l’avvio delle attività previste dal Programma triennale di estensione e potenziamento dei sistemi di
monitoraggio vulcanico e sismico della Sicilia (finanziato dalla Regione Sicilia). In questo Programma è prevista
l’installazione di 28 nuove stazioni GPS permanenti da parte della Sezione di CT. Tutte quelle non ubicate in aree
vulcaniche faranno parte della RING (22). Nel corso del 2007 sono stati già ispezionati 14 nuovi siti (alcuni dei quali sono
coincidenti con siti della Rete Sismica INGV) che saranno ristrutturati nei primi mesi del 2008. L’attività di ricerca si è
focalizzata sull’analisi dei dati delle stazioni RING che cominciano ad avere accumulato almeno 3 anni di dati. Sono in
corso le prima analisi e le relative pubblicazioni dove vengono evidenziati i campi di velocità a scala sia nazionale, sia
locale (Sicilia, Irpinia, Umbria). La piena espressione del potenziale scientifico indotto dalla RING è dunque atteso per il
biennio 2008-2009.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
114. Giuliani, R., Anzidei, M., Bonci, L., Calcaterra, S., D'Agostino, N., Mattone, M., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Selvaggi, G.
(2007). Co-seismic displacements associated to the Molise (Southern Italy). Tectonophysics, 432, 21-35. Elsevier.
10.1016/j.tecto.2006.11.005
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
350. Cecere, G. (2007). La piattaforma tecnologica di gestione dati e informazioni della Rete Integrata Nazionale GPS
(RING). Rapporti Tecnici INGV
359. D'Ambrosio, C. (2007). Variante costruttiva applicata a monumentazioni, del tipo "Short-Drill-Braced", per stazioni GPS
permanenti. Rapporti Tecnici INGV, 46, 1-18
411. Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete
telematica della sede di Grottaminarda dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
55
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
1.10. TTC - Telerilevamento
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Fabrizia Buongiorno (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
In accordo al piano 2007-2009 le attività di telerilevamento hanno riguardato i settori di seguito descritti.
Settore vulcanologico
Proseguono le attività di ricerca e sviluppo sui progetti: ASI-SRV, EC-PREVIEW, FIRB-B5, ESA-GlobVolcano.
−
−
Analisi dei dati satellitari e la diffusione dei risultati con tecnologie WEB-GIS
Continua lo studio delle immagini dei satelliti NOAA e METEOSAT acquisiti in “real time” dall’INGV. Queste attività si sono
dimostrate molto utili per il monitoraggio dell’attività di Etna e Stromboli nel 2007; le informazioni sono spedite
automaticamente su un sito ad accesso riservate per il DPC. Le ricerche hanno riguardato la geocodifica delle immagini
MSG e lo sviluppo di procedure per la separazione tra nubi di ceneri e meteorologiche con dati AVHRR. È stato attivato
un sistema automatico (AVHotRR) per la stima del tasso effusivo (ER). Test di laboratorio sono stati eseguiti per ottenere
informazioni sull’emissività spettrale al variare della temperatura ed ottimizzare gli algoritmi per il calcolo dell’ER. La rete
di UV scanners su Etna è stata ulteriormente consolidata e migliorata nelle sue prestazioni. È prevista l’integrazione con
le stazioni del progetto NOVAC che aumenterà l’accuratezza di misura. La rete video/termica fissa di telecamere di
rilevamento è stata mantenuta e potenziata con nuove installazioni su Etna ed Eolie. Si prevede di realizzare stazioni
mobili ed una variante al sistema New Saraterm che permetterà l’allerta alla Sala Operativa.
Utilizzo di misure Lidar per l’analisi tessiturale e spettrale dei campi lavici.
È stata condotta una campagna sull’Etna per la comparazione di diverse misure (FieldSpec e Konica Minolta L3D). È
stata realizzata una connessione in fibra ottica tra CNR-IREA e INGV-OV per l’analisi del dato SAR in “near real time”
attraverso la visualizzazione di mappe della velocità di deformazione relative al Distretto Vulcanico Napoletano.
Settore Sismologico
In ambito FIRB-B8 miglioramento e sviluppo di algoritmi per l’analisi e la modellazione dei dati DInSAR per la misura della
deformazione pre-co-post sismica, applicazioni per il terremoto di Atene (1999). Generate e pubblicate su WEB nuove
mappe di velocità del suolo. Iniziato il progetto ASI-SIGRIS per dimostrare l’importanza dei dati satellitari nella gestione
del rischio sismico. Continua lo sviluppo di metodologie basate su reti neurali e interferometria SAR per l’inversione di
parametri di sorgente sismica. Sviluppo di modelli della deformazione intersismica con test su diverse aree. Introduzione
di modelli 2D agli elementi finiti per realizzare per ogni singola area un mezzo multistrato introducendo la reologia della
struttura crostale, i possibili scollamenti tra gli strati e l’attrito lungo le principali strutture geologiche. Analizzate
deformazioni gravitative innescate dal terremoto di Colfiorito. Completata analisi delle deformazioni su diverse aree
italiane mediante serie SAR (1992-2000). Studio della subsidenza urbana di Roma con dati SAR. Prodotto un modello
geotecnico di confronto per dare spiegazione della subsidenza misurata. Ricerche sulle subsidenze osservate in valli
alluvionali del reticolo del Tevere, utilizzando la tecnica IPTA. Sviluppata procedura analisi dati ottici basata sullo studio di
parametri tessiturali per la stima di danni a singoli edifici causati da eventi sismici di rilievo, sono state anche utilizzate reti
neurali artificiali e algoritmi unsupervised. In ambito PREVIEW sono state applicate procedure di analisi del
danneggiamento con soli dati satellitari (SAR+Ottico). Test sulla città di Adapazari (Turchia) per il confronto con dati a
terra.
Settore Tecnologico
Completata la costruzione del sistema UAV INGV-RAVEN, contributo ENAC-ENAV per la certificazione del sistema,
iniziata la selezione per la strumentazione di bordo. Sviluppo strumentale di glacio-radar, studiati due strumenti che
lavorano a 150MHz e a 300MHz, per investigare sul bedrock e layering dei ghiacciai antartici, ma con diversa risoluzione
e penetrazione. Sviluppo di telemetria general-purpose basata su Iridium, per palloni stratosferici. Continua lo sviluppo di
piccoli payload stratosferici (circa 10kg che includono: alimentazione solare, gps, zavorra, telemetria satellitare, strumenti
scientifici). Progetti Boomerang ed Olimpo: costruzione di sensori solari per l'orientamento angolare ed acquisizione dati.
Acquisito un nuovo spettrometro FTIR a basso consumo e peso, che non richiede l’utilizzo di azoto liquido per
installazione permanente a Stromboli.
Settore Ambientale
È stato completato lo studio per l’analisi termica e spettrale degli incendi con dati iperspettrali. Sono proseguite le attività
per la formalizzazione di un accordo con la GdF per l’utilizzo dei dati telerilevati, ulteriori contatti sono stati avviati con
Carabinieri e Capitanerie di Porto. Presentato ad ASI un progetto per l’analisi dei fenomeni costieri che comprendono
anche il rischio tsunami e l’inquinamento da idrocarburi.
56
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
152. Moro, M., Saroli, M., Salvi, S., Stramondo, S., Doumaz, F. (2007). The relationship between seismic deformation and
deep seated gravitational movements during the 1997 Umbria-Marche (Central Italy) earthquakes. Geomorphology, 89,
297-307. Elsevier. 10.1016/j.geomorph.2006.12.013
205. Spinetti, C., Buongiorno, M.F. (2007). Volcanic aerosol optical characteristics of Mt. Etna tropospheric. J. Atmos. Sol. Terr. Phys., 69, 981-994. Elsevier. 10.1016/j.jastp.2007.03.014
209. Stramondo, S., Saroli, M., Tolomei, C., Moro, M., Doumaz, F., Pesci, A., Loddo, F., Baldi, P., Boschi, E. (2007). Surface
movements in Bologna (Po Plain-Italy) detected by multitemporal DInSAR. Remote Sens. Environ., 110, 3, 304-316.
Elsevier. 10.1016/j.rse.2007.02.023
224. Ventura, G., Vilardo, G. (2007). Emplacement mechanism of gravity flows inferred from high resolution Lidar data: the
1944 Somma-Vesuvius lava flow (Italy). Geomorphology. Elsevier. 10.1016/j.geomorph.2007.06.005
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
284. Palano, M., Puglisi, G., Gresta, S. (2007). Ground deformation patterns at Mt. Etna from 1993 to 2000 from joint use of
InSAR and GPS techniques. J. Volcanol. Geotherm. Res., 1-22. 10.1016/j.jvolgeores.2007.08.014
298. Teza, G., Pesci, A. (2007). grid_strain and grid_strain3: software packages for strain. Comput. Geosci.
299. Teza, G., Pesci, A., Genevois, R. (2007). Characterization of landslide ground surface kinematics from terrestrial laser
scanning and strain field computation. Geomorphology. 10.1016/j.geomorph.2007.09.003
4.3 Altre pubblicazioni
347. Casu, F., Solaro, G., Pepe, S., Lundgren, P., Manzo, M., Pepe, A., Berardino, P., Sansosti, E., Lanari, R. (2007). Fifteen
years of ERS and ENVISAT Dinsar observations at Mt. Etna (Italy) by using the SBAS approach. Workshop
Internazionale "Fringe 2007" c/o l'ESA (European Space Agency)
th
355. Coppa, U., Guarnieri, A., Pirotti, F., Vettore, A. (2007). A backpack MMS application. Proc. M.M.T. 07 The 5
Int.Symposium on Mobile Mapping Technology
441. Musacchio, M., Amici, S., Teggi, S., Pompilio, L, Sgavetti, M., Buongiorno, F. (2007). Una nuova procedura per le
correzioni atmosferiche: applicazione sulla Solfatara di Pozzuoli. Rivista Italiana di Telerilevamento, 39, 77-86
456. Palano, M., Puglisi, G., Gresta, S. (2007). Ground deformation at Mt. Etna: a joint interpretation of GPS and InSAR data
from 1993 to 2000. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 2, 81-98
501. Stramondo, S., Pierdicca, N., Chini, M., Bignami, C. (2007). SAR and optical remote sensing for urban damage detection
and mapping: case studies. Urban 2007
57
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
2.1. TTC - Laboratorio per le reti informatiche, GRID e calcolo
avanzato
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Lucio Badiali (CNT), Fabrizio Meroni (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
I principali risultati 2007 vengono descritti suddividendoli tra i vari indirizzi operativi.
Linee Trasmissione Dati
Il tema principale affrontato dal TTC in questo settore riguarda l’urgente problema degli elevati costi fissi delle linee di
trasmissione dati acquisite dall’istituto presso il GARR. Per questo è stato preso in considerazione come opzione
aggiuntiva SPC (Sistema di Connettività Pubblica) come fornitore di connettività erede della precedente RUPA (Rete
Unitaria della Pubblica Amministrazione) utilizzata per la trasmissione dei dati per la sorveglianza. In primo luogo è stato
deciso di sperimentare le proposte di SPC perché tale organismo risulta essere conveniente per sua costruzione (è un
progetto nato all’interno del Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione CNIPA) per venire incontro
alle esigenze di contenimento della spesa nelle PPAA, in secondo luogo perché, da qualunque ente si dovesse acquistare
banda trasmissiva, si ricadrebbe sui fornitori finali di connettività (come ad es. Fastweb, Telecom, Wind, BT-Albacom).
Inoltre, al suo interno SPC prevede altre reti ad alta sicurezza tra cui la rete interdominio (QXN) per lo scambio privilegiato
tra le PPAA (tra cui la Protezione Civile anch’essa su SPC) e la infranet di SPC. Da notare poi che il servizio di SPC è
garantito 24H e con livelli di affidabilità ben contrattualizzati. Questo non accade ora con il GARR, persona giuridica
privata, che non provvede un servizio di assistenza fuori orario di lavoro. Limite troppo forte in caso di supporto alle attività
di monitoraggio. Il GARR non ha connettività propria, in quanto essa viene affittata dai gestori proprietari come Telecom e
Fastweb, per poi rivenderne i servizi. L’evidente elevato costo delle linee GARR è una conseguenza di tali premesse. Il
problema principale è quello di verificare il livello di operatività di SPC sul lungo periodo. Presso la sede di Roma sono
iniziati i test di connettività sulla rete SPC e si conta di migrare entro il primo semestre del prossimo anno. La
sperimentazione di SPC a Roma è stata condotta in quanto presso la sede centrale sono presenti diversi fornitori di
connettività senza il rischio che la sede rimanga isolata dalla rete. Se la sperimentazione andasse a buon fine, SPC
potrebbe essere un’alternativa per abbattere i costi in modo significativo nelle sedi ove tale soluzione non comporti
limitazioni rispetto alla soluzione attuale con GARR. Tale strategia potrebbe permettere un contenimento di spesa per
l'intero ente a condizione di mantenere i livelli attuali di funzionalità e servizi offerti (compreso l’attuale disponibilità di
indirizzamento IP).
Reti e Domini
Agli inizi del 2007 è stato messo in linea presso la sezione di Milano e successivamente reso accessibile a tutte le sezioni
l’instradamento dei flussi di backup dai server delle varie sezioni verso il server secondario per i servizi DNS e MX. Sono
stati compiuti con successo dei test di shut-down delle macchine principali di alcune sezioni; è stato controllato il corretto
accodamento delle richieste ai servizi di nameserver e mailserver locali. In occasione di lavori di manutenzione o fault di
linea effettuati su alcuni siti periferici è stato verificato il positivo funzionamento dei servizi DNS e MX secondari attivati
rispettivamente agli indirizzi nsingv.mi.ingv.it e mx2.mi.ingv.it. Ciò ha reso possibile la continuità del funzionamento di tali
servizi anche in mancanza della connessione ai servizi principali o periferici di sezione. La macchina installata presso la
sezione di Milano è stata dimensionata per poter rispondere senza sovraccarichi alle query NS e fornire un servizio di
backup per il MaileXchange per circa una settimana per l’intero istituto.
Videoconferenza
Nel 2007 è stato concluso il test sul sistema prescelto al termine dell’indagine comparativa condotta sul finire dell’anno
precedente che ha portato ad individuare la migliore soluzione. Sono stati condotti test multisede (con 4 siti
contemporanei, MI-RM-PI-NA) che hanno permesso di far apprezzare le caratteristiche e funzionalità dell’architettura
prescelta. Data la consistenza dell’investimento richiesto per l’acquisizione delle apparecchiature è stato necessario indire
una procedura con gara pubblica, in fase di verifica e pubblicazione, per cui è stato redatto un capitolato tecnico
dettagliato. Nel seguito si riportano le principali caratteristiche del sistema di videoconferenza in fase di acquisizione. Tale
sistema prevede una soluzione modulare con totale integrazione di qualsiasi apparato di videcomunicazione aderente agli
standard H323. La topologia è “centralizzata a stella”, con una MCU (Multipoint Conference Unit) ed opzionalmente un
gateway ISDN (H320). Tra le caratteristiche è incluso il continuous presence con la possibilità di configurare i diversi
layout grafici split-screen e di modificarli on the fly. Altra funzionalità è il modulo registrazioni e streaming di una o più
conferenze in formato nativo.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
-
58
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
411. Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete
telematica della sede di Grottaminarda dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
477. Quintiliani, M. (2007). libnmxp e nmxptool: software Open-Source per trasmissioni dati sismici Nanometrics. Rapporti
Tecnici INGV, n. 51.
491. Scarpato, G., De Cesare, W., Orazi, M., Peluso, R., Caputo, A., Martini, M., Giudicepietro, F. (2007). Sistemi di
trasmissione WiFi per il monitoraggio sismico del Vesuvio
59
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
2.2. Laboratorio di paleomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Leonardo Sagnotti (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nel corso del 2007 il laboratorio di paleomagnetismo, dopo il rinnovamento nella struttura e nella strumentazione installata
effettuato nel corso del 2006, è tornato a pieno regime operativo ed è stato costantemente impegnato su temi di ricerca
ad ampio spettro nell’ambito delle varie discipline geofisiche e delle Scienze della Terra in generale.
Per le applicazioni alla ricostruzione dell’evoluzione geodinamica della penisola italiana, sono stati studiati il
paleomagnetismo e l’anisotropia magnetica dei sedimenti del Bacino Terziario Piemontese e del Bacino Plio-Pleistocenico
di Crotone. Le rotazioni tettoniche evidenziate nel primo caso hanno apportato nuovi e fondamentali vincoli per la
ricostruzione degli eventi geodinamici collegati alla rotazione del blocco Sardo-Corso, mentre i dati prodotti nel secondo
caso stanno contribuendo ad una migliore definizione dell’evoluzione geodinamica collegata alla deriva verso SE del
blocco Calabro-Peloritano. Entrambi i processi sono collegati all’evoluzione del processo di subduzione del margine
occidentale di Adria. Sono state inoltre avviate ricerche applicate alla ricostruzione geodinamica dell’arco delle Ande
meridionali, nella regione della Terra del Fuoco.
Per quanto riguarda gli studi di magnetostratigrafia, sono state analizzate successioni sedimentarie dell’Appennino, delle
Alpi e della Penisola Iberica e dei margini peri-Antartici. Queste ricerche hanno condotto al riconoscimento delle
configurazioni di dettaglio del carattere del campo magnetico terrestre nel corso di eventi geomagnetici peculiari del
Giurassico, per il Mesozoico. Per quanto riguarda il Cenozoico, le ricerche svolte hanno contribuito alla definizione di una
stratigrafia integrata ad alta risoluzione per il Paleogene e per l’Oligocene, al raffinamento della datazione degli eventi
legati alla crisi di salinità del Messiniano, ed allo sviluppo di una cronologia di dettaglio per la ricostruzione della storia
climatica dell’Antartide.
Per quanto concerne la ricostruzione delle paleovariazioni del campo magnetico terrestre, sono state effettuate ricerche di
stratigrafia magnetica integrata su una successione sedimentaria del tardo Pleistocene prelevata nel canale di Sardegna.
Per quanto riguarda l’applicazione del paleomagnetismo alla valutazione dei rischi vulcanici, sono proseguite le ricerche
volte alla definizione di una cronologia originale e ad alta risoluzione dei prodotti vulcanici di Stromboli.
Infine, per quanto riguarda le proprietà magnetiche fondamentali di minerali e rocce, è stata redatta una sintesi delle
proprietà magnetiche dei solfuri di ferro (greigite e pirrotina), sono proseguite le ricerche sulle proprietà magnetiche del
particolato atmosferico, sul presunto cratere meteoritico del Sirente e gli analoghi laghetti appenninici, nonché si è
partecipato alla caratterizzazione delle proprietà magnetiche delle meteoriti condritiche non ordinarie e delle acondriti.
Il laboratorio di paleomagnetismo ha inoltre continuato a svolgere un ruolo di struttura scientifica di riferimento del settore,
ospitando nel corso del 2007 diversi ricercatori e studenti provenienti da diverse università italiane, europee ed extraeuropee, per lo svolgimento di misure per le loro ricerche o per la loro tesi di laurea. Il laboratorio ospita inoltre un
dottorando in Geofisica, che svolge una tesi relativa all’applicazione del paleomagnetismo alla ricostruzione
dell’evoluzione geodinamica degli orogeni arcuati.
Sono state effettuate inoltre varie missioni di campionamento sul terreno, in Italia, in Spagna ed in Sud America. Il
laboratorio è stato inoltre impegnato nello studio di campioni prelevati nell’ambito di un progetto internazionale di
perforazione nell’area del mare di Ross in Antartide (ANDRILL). La guida scientifica della stagione di perforazione
ANDRILL del 2007 è stata, in particolare, curata da uno dei ricercatori afferenti al nostro laboratorio. Le attività svolte in
laboratorio sono fondamentali per ogni ricerca sul paleomagnetismo e sul magnetismo delle rocce e forniscono le basi
sperimentali per i diversi temi di ricerca attivi nel laboratorio. Le ricerche dedicate a temi specifici di magnetismo
ambientale vengono esposte separatamente nell’OS 3.8 “Geofisica ambientale”.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
1. Acton, G., Yin, Q.Z., Verosuv, K.L., Jovane, L., Roth, A., Jacobsen, B., Denton, S.E. (2007). Micromagnetic coercivity
distributions and interactions in chondrules with implications for paleointensities of the early solar system. J. Geophys.
Res., 112, B03S90. American Geophysical Union. 10.1029/2006JB004655
22. Barker, P.F., Filippelli, G.M., Florindo, F., Martin, E.E., Howard, D.S. (2007). Onset and role of the Antarctic Circumpolar
Current. Deep-Sea Res. Part II, 54, 2388-2398. Elsevier. 10.1016/j.dsr2.2007.07.028
27. Bernaola, G., Baceta, J.I., Orue-Etxebarria, X., Alegret, L., Martín-Rubio, M., Arostegui, J., Dinarès-Turell, J. (2007).
Evidences of an abrupt environmental disruption during the Mid Paleocene Biotic Event (Zumaia section, W Pyrenees).
Geol. Soc. Am. Bull., 119, 7 e 8, 785-795. 10.1130/B26132.1
90. Dinarès-Turell, J., Baceta, J.I., Bernaola, G., Orue-Etxebarria, X., Pujalte, V. (2007). Closing the Mid- Paleocene gap:
toward a complete astronomically tuned Paleocene Epoch and Selandian and Thanetian GSSPs at Zumaia (Basque
Basin, W Pyrenees). Earth Planet. Sci. Lett., 262, 450-467. Elsevier. 10.1016/j.epsl.2007.08.008
99. Florindo, F., Karner, D.B., Marra, F. (2007). Radioisotopic age constraints for Glacial Terminations IX and VII from
aggradational sections of the Tiber River delta in Rome, Italy. Earth Planet. Sci. Lett., 256, 61-80. Elsevier.
10.1016/j.epsl.2007.01.014
124. Jovane, L., Florindo, F., Dinarès-Turell, J., Sprovieri, M., Acton, G., Coccioni, R., Dall'Antonia, B. (2007). Eocene60
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Oligocene paleoceanographic changes in the stratotype section, Massignano, Italy: Clues from rock magnetism and
stable isotopes. J. Geophys. Res., 112, B11101. American Geophysical Union. 10.1029/2007JB004963
125. Jovane, L., Florindo, F., Dinarès-Turell, J., Sprovieri, M., Marsili, A., Coccioni, R., Roberts, A., Monechi, S. (2007). The
middle Eocene climatic optimum (MECO) event in the Contessa Highway section, Umbrian Apennines, Italy. Geol. Soc.
Am. Bull., 119, 413-427. Geological Society of America. 10.1130/B25917.1
155. Naish, T., Powell, R., Rich, L., Florindo, F., ANDRILL-MIS Science Team (2007). Examining Antarctica. Geotimes, 30-33
161. Oms, O., Dinarès-Turell, J., Vicens, S., Estrada, R., Vila, B., Galobart, À., Bravo, A.M. (2007). Integrated stratigraphy
from the Vallcebre Basin (southeastern Pyrenees, Spain): new insights on the continental Cretaceous-Tertiary transition in
southwest Europe. Paleogeogr. Paleoclimatol. Paleoecol., 255, 35-47. Elsevier. 10.1016/j.palaeo.2007.02.039
174. Payros, A., Bernaola, G., Orue-Etxebarria, X., Dinarès-Turell, J., Tosquella, J., Apellaniz, E. (2007). Reassessment of
the Early-Middle Eocene boundary: biomagnetocronology from the Gorrondatxe section (Basque country, Western
Pyrenees). Lethaia, 40, 183-195. 10.1111/j.1502-3931.2007.00016.x
185. Roberts, A.P., Bakrania, A., Florindo, F., Rowan, C.J., Fielding, C.R., Powell, R.D. (2007). High-resolution evidence for
dynamic transitional geomagnetic field behaviour from a Miocene reversal, McMurdo Sound, Ross Sea, Antarctica. Earth
Planets Space, 59, 815-824. Terra Pub.
190. Sánchez-Almazo, I.M., Braga, J.C., Dinarès-Turell, J., Martín, J.M., Spiro, B. (2007). Palaeoceanographic controls on
reef deposition: the Messinian Cariatiz reef (Sorbas Basin, Almería, SE Spain). Sedimentology, 54, 637–660. Blackwell
Publishing. 10.1111/j.1365-3091.2006.00853.x
225. Venuti, A., Florindo, F., Michel, E., Hall, I. (2007). Magnetic proxy for the Deep (Pacific) Western Boundary Current
variability across the Mid-Pleistocene climate transition. Earth Planet. Sci. Lett., 259, 107-118. Elsevier.
10.1016.j.epsl.2007.04.032
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
264. Forsberg, C.F., Florindo, F., Grützner, J., Venuti, A., Solheim, A. (2007). Sedimentation and aspects of glacial dynamics
from physical properties, mineralogy and magnetic properties at ODP Sites 1166 and 1167, Prydz Bay, Antarctica.
Paleogeogr. Paleoclimatol. Paleoecol.
268. Jovane, L., Florindo, F., Acton, G., Verosub, K.L. (2007). Geomagnetic Field Behavior at High Latitudes from a
Paleomagnetic Record from Eltanin Core 27-21 in the Ross Sea Sector, Antarctica. Earth Planet. Sci. Lett., 25
4.3 Altre pubblicazioni
305. Agirrezabala, L.M., Dinarès-Turell, J. (2007). Paleomagnetic and paleocurrent preliminary data from the Mid-Cretaceous
black flysh group, Western Pyrenees: Tectonic implications. Geogaceta, 41, 3-6
386. Florindo, F., Taviani, M. (2007). Il futuro del pianeta nei ghiacci dell'Antartide. Darwin, 52-57
484. Sagnotti, L. (2007). Iron Sulfides. Encyclopedia of Geomagnetism and Paleomagnetism, 454-459. Springer. 978-1-40203992-8
498. Soria, J. M., Caracuel, J.E., Corbi, H., Dinarès-Turell, J., Lancis, C., Tent-Manclús, J.E., Yébenes, A. (2007).
Estratigrafía y biomagnetoestratigrafía del Messiniense en la sección del Garruchal (Cuenca del Bajo Segura).
Implicaciones para la crisis de salinidad del Mediterráneo. Geogaceta, 41, 215-218
507. Tent-Manclús, J.E., Lancis, C., Soria, J. M., Dinarès-Turell, J., Estévez, A., Caracuel, J.A., Yébenes, A. (2007). Primeros
datos bioestratigráficos de los grupos evaporíticos de la Cuenca de Fortuna (Cordillera Bética). Geogaceta, 41, 231-234
515. Venuti, A., Florindo, F., Caburlotto, A. (2007). Environmental magnetic records of mid-late Pleistocene drift sedimentary
th
sequences from the Antarctic Peninsula, Pacific margin. 10 ISAES
516. Venuti, A., Florindo, F., Caburlotto, A. (2007). Environmental magnetic records of Mid-Late Pleistocene drift sedimentary
sequences from the Antarctic Peninsula, Pacific Margin. ISAES, USGS
61
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
2.3. TTC - Laboratori di chimica e fisica delle rocce
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Massimo Pompilio (PI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Sono proseguite le attività di sviluppo tecnologico, di messa a punto di metodi analitici e sperimentali e di supporto al
monitoraggio dei vulcani, alle ricerche di geofisica, di petrologia, di geochimica dei magmi e di vulcanologia fisica. A
Catania è stato condotto uno studio metodologico al Camsizer per ottimizzare la scelta dei parametri strumentali per le
misure granulometriche e dei fattori di forma di tefra. Sono stata messe a punto tecniche di separazione dei minerali per
densità e tecniche di preparazione dei campioni per analisi XRF. Il personale ha anche frequentato corsi di
approfondimento e aggiornamento sull’utilizzo del Camsizer e del XRF. Sono state svolte indagini di mercato per
l’acquisto dello spettrometro XRF. Il laboratorio ha ospitato studenti delle Università di Catania, Cagliari e Trieste. È stata
svolto (anche in collaborazione con le altre sezioni) il monitoraggio petrologico dei prodotti dell’eruzione di Stromboli del
febbraio-aprile e l’attività esplosiva che ha preceduto e seguito questo evento. All’Etna sono stati studiati i prodotti degli
eventi parossistici del cratere di SE. Le ricerche, svolte principalmente nell’ambito dei progetti INGV-DPC, si sono
focalizzate essenzialmente sulla dinamica, attuale e passata, dei magmi presenti nei sistemi di alimentazione dell’Etna e
Stromboli e sulle implicazioni sulle fenomenologie eruttive. Nei laboratori di Napoli si è ottimizzato il funzionamento:
i) dello spettrometro di massa, attraverso l’acquisto di un computer e di un software dedicato;
ii) del laboratorio di chimica fine, tramite l’acquisto di nuove piastre riscaldanti, la sostituzione di componenti del sistema di
purificazione acqua e la messa a regime del distillatore a infrarosso per acidi.
I laboratori hanno anche ospitato ricercatori e studenti di università italiane e straniere e dell’ente. Sono proseguite le
analisi di rocce, minerali e inclusioni silicatiche di vulcani italiani e del Rift Etiopico e sono state eseguite analisi isotopiche
nell’ambito del programma di monitoraggio petrologico. Sono state anche effettuate analisi isotopiche su vulcaniti
provenienti da una carota prelevata nella Piana Campana e su prodotti di esperimenti di petrologia sperimentale. A
Palermo si sono protratti gli studi relativi alle inclusioni fluide presenti nei prodotti dell’Etna del periodo 2001-2004,
estendendo l’investigazione alle diverse tipologie di prodotti coinvolti. Gli studi hanno rilevato importanti differenze della
fase volatile inclusa nei prodotti delle varie eruzioni e peculiari relazioni della composizione chimico ed isotopica di tale
fase con quella dei gas rilasciati in aree periferiche del vulcano. In collaborazione con l’ISTO-Orleans, è stata definita la
solubilità di Ne ed Ar in magmi etnei anidri in condizioni termobariche rilevanti per il sistema di alimentazione del vulcano,
mentre è ancora in fase di studio teorico-sperimentale l’effetto di H2O e CO2 su tali solubilità. Lo studio mira alla
formulazione di un modello predittivo applicabile ad ogni tipologia di magma. A Pisa sono state condotte ricerche
petrologiche e geochimiche concernenti le sorgenti e l’evoluzione pre e sin-eruttiva dei magmi italiani, il ruolo dei volatili
nella risalita, mescolamento e cristallizzazione dei magmi e le dinamiche eruttive. Sono state anche studiate per scopi
paleoclimatici e paleoambientali le vulcaniti provenienti dal pozzo ANDRILL-MIS. A Roma è divenuto operativo a tutti gli
effetti il settore microanalitico. La microsonda elettronica ed il FE-SEM sono stati resi accessibili ai ricercatori dell’ente
attraverso una opportuna calendarizzazione nell’ambito di progetti inerenti lo studio della meccanica dei terremoti,
l’ambiente, la paleontologia, la mineralogia e la petrologia, le proprietà chimiche e fisiche di magmi e rocce, il
monitoraggio dei vulcani italiani e lo studio dei depositi dei maremoti. È stato anche messo a punto un progetto di
massima per la realizzazione di un “rotary shear apparatus”, sono stati completati gli studi sperimentali sui processi di
assimilazione carbonatica nei magmi dei Colli Albani e sono iniziate ricerche analoghe su magmi del vulcano Merapi in
collaborazione con il Trinity College di Dublino. Sono state eseguite misure della permeabilità e delle caratteristiche
geomeccaniche delle carote del pozzo dei Colli Albani per lo studio dei processi di degassamento. È stato anche
effettuato uno studio sperimentale sulla crescita di cristalli nei basalti etnei in condizioni anidre e idrate ad alta e bassa
pressione. La propagazione dello stress lungo piani di faglia è stata studiata attraverso esperimenti con materiali analoghi
utilizzando una telecamera ad alta velocità. Attraverso tecniche sperimentali consolidate è stata determinata l’equazione (f
di T e H2O) della viscosità del magma eruttato durante il parossisma del 5 aprile 2003 a Stromboli. È stato infine
organizzato un workshop ad Erice e sono stati ospitati ricercatori stranieri.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
9. Alletti, M., Baker, D., Freda, C. (2007). Halogen diffusion in a basaltic melt. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 3570-3580.
Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.018
12. Armienti, P., Francalanci, L., Landi, P. (2007). Textural effects of steady state behaviour of the Stromboli feeding system.
J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, 86-98. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2006.05.004
14. Aulinas, M., Civetta, L., Di Vito, M., Orsi, G. (2007). The “Pomici di Mercato” Plinian eruption of Somma-Vesuvius: magma
chamber processes and eruption dynamics. Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag. 10.1007/s00445-007-0172-z
24. Becker, K., Shapiro, S., Stanchits, S., Dresen, G., Vinciguerra, S. (2007). Stress induced elastic anisotropy of the Etnean
basalt: Theoretical and laboratory examination. Geophys. Res. Lett., 34, L11307. American Geophysical Union.
10.1029/2007GL030013
26. Benson, P.M., Thompson, B.D., Meredith, P.G., Vinciguerra, S., Young, R.P. (2007). Imaging slow failure in triaxially
62
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
deformed Etna basalt using 3D acoustic-emission location and X-ray computed tomography. Geophys. Res. Lett., 34,
L03303. American Geophysical Union. 10.1029/2006GL028721
45. Burlini, L., Vinciguerra, S., Di Toro, G., De Natale, G., Burg, J.P. (2007). Seismicity preceding volcanic eruptions: new
experimental insight. Geology, 35, 2, 183-186. Geological Society of America. 10.1130/G23195A
59. Caruso, F., Pluchino, A., Latora, V., Vinciguerra, S., Rapisarda, A. (2007). Analysis of self-organised criticality in the
Olami-Feder-Christensen model and in real earthquakes. Phys. Rev. E., 75, On line only. American Physical Society.
10.1103/PhysRevE.75.055101
67. Corsaro, R.A., Miraglia, L., Pompilio, M. (2007). Petrologic evidence of a complex plumbing system feeding the JulyAugust 2001 eruption of Mt. Etna, Sicily, Italy. Bull. Volcanol., 69, 4, 401-421. Springer-Verlag. 10.1007/s00445-0060083-4
83. Del Gaudio, P., Behrens, H., Deubener, J. (2007). Viscosity and glass transition temperature of hydrous float glass. J.
Non-Cryst. Solids, 353, 3, 223-236. Elsevier. 10.1016/j.jnoncrysol.2006.11.009
89. Di Renzo, V., Di Vito, M.A., Arienzo, I., Carandente, A., Civetta, L., D'Antonio, M., Giordano, F., Orsi, G., Tonarini, S.
(2007). Magmatic History of Somma-Vesuvius on the Basis of New Geochemical and Isotopic Data from a Deep Borehole
(Camaldoli dellaTorre). J. Petrol., 48, 4, 753-784. 10.1093/petrology/egl081
101. Freda, C., Gaeta, M., Misiti, V., Mollo, S., Dolfi, D., Scarlato, P. (2007). Magma-carbonate interaction: an experimental
study on ultrapotassic rocks. Lithos, On line first. Elsevier. 10.1016/j.lithos.2007.08.008
126. Kamenetsky, V.S., Pompilio, M., Métrich, N., Sobolev, A.V., Kuzmin, D.V., Thomas, R. (2007). Arrival of extremely
volatile-rich high-Mg magmas changes explosivity of Mount Etna. Geology, 35, 3, 255-258. Geological Society of
America. 10.1130/G23163A.1
162. Pabst, S., Wörner, G., Civetta, L., Tesoro, R. (2007). Magma chamber evolution prior to the Campanian Ignimbrite and
Neapolitan Yellow Tuff eruptions (Campi Flegrei, Italy). Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag. 10.1007/s00445007-0180-z
168. Pappalardo, L., Ottolini, L., Mastrolorenzo, G. (2007). The Campanian Ignimbrite (southern Italy) geochemical zoning:
insight on the generation of a super-eruption from catastrophic differentiation and fast withdrawal. Contrib. Mineral. Petrol.,
On line First. Springer. 10.1007/s00410-007-0270-0
186. Rotolo, S.G., La Felice, S., Mangalaviti, A., Landi, P. (2007). Geology and petrochemistry of the recent (<25 ka) silicic
volcanism at Pantelleria Island. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, 191-208. Società Geologica Italiana
194. Savov, I.P., Ryan, J.G., D'Antonio, M., Fryer, P. (2007). Shallow slab fluid release across and along the Mariana arcbasin system: Insights from geochemistry of serpentinized peridotites from the Mariana fore arc. J. Geophys. Res., 112,
B09205. American Geophysical Union. 10.1029/2006JB004749, 2007
196. Scheibner, B., Worner, G., Civetta, L., Stosch, H.-G., Simon, K., Kronz, A. (2007). Rare earth element fractionation in
magmatic Ca-rich garnets. Contrib. Mineral. Petrol., 154, 55-74. Springer. 10.1007/s00410-006-0179-z
210. Sulpizio, R., Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M.A., La Volpe, L., Mele, D., Zanchetta, G., Sadori, L. (2007).
Discriminating the-long distance dispersal of fine ash from sustained columns or near ground ash clouds: the example of
the Pomici di Avellino eruption (Somma-Vesuvius, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., On line First. Elsevier.
10.1016/j.jvolgeores.2007.11.012
226. Vetere, F., Behrens, H., Misiti, V., Ventura, G., Holtz, F., De Rosa, R., Deubener, J. (2007). The viscosity of shoshonitic
melts (Vulcanello Peninsula, Aeolian Islands, Italy): insight on the magma ascent in dikes. Chem. Geol., 245, 1 e 2, 89102. Elsevier. 10.1016/j.chemgeo.2007.08.002
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
251. Cioni, R., D'Oriano, C., Bertagnini, A. (2007). Fingerprinting ash deposits by their physical and textural features. J.
Volcanol. Geotherm. Res.
257. Di Vito, M. A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., D'Orazio, M. (2007). The late Pleistocene pyroclastic deposits of the
Campanian Plain: new insights into the The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights
into the explosive activity of Neapolitan volcanoes. J. Volcanol. Geotherm. Res. 10.1016/j.jvolgeores.2007.11.019
4.3 Altre pubblicazioni
304. AA.VV. (2007). Euroconference on Rock Physics and Geomechanics on thermo-hydro-mechanical processes in rocks.
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
361. D'Antonio, M., Tonarini, S., Arienzo, I., Civetta., L., Di Renzo, V. (2007). Components and processes in the magma
genesis of the Phlegrean Volcanic District, southern Italy. Geological Society of America Special Paper, 418, 203-220.
10.1130/2007.2418(10)
380. Faccenna, C., Funiciello, F., Civetta, L., D'Antonio, M., Moroni, M., Piromallo, C. (2007). Slab disruption, mantle
circulation, and the opening of the Tyrrhenian basins. Geological Society of America Special Paper, 418, 153-169.
10.1130/2007.2418(08)
473. Pompilio, M., Dunbar, N., Gebhardt, A.C., Helling, D., Kuhn, G., Kyle, P., McKay, R., Talarico, F., Tulaczyk, S., Vogel,
S., Wilch, T., ANDRIL-MIS Science Team (2007). Petrology and Geochemistry of the AND-1B Core, ANDRILL McMurdo
Ice Shelf Project, Antarctica. Terra Antartica, 14, 2. Terra Antartica Publication
481. Russo, M. (2007). Elenco de “I minerali del Somma-Vesuvio” (aggiornato al gennaio 2007)
482. Russo, M. (2007). Programma per la gestione della collezione DB AMI 2007. Micro, 13-16
483. Russo, M., Punzo, I., Blass, G., Ciriotti, M.E. (2007). Zircolonite, albite ed epidoto: nuova e poco note specie del
Somma-Vesuvio. Micro, 1, 43-48
63
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
2.4. TTC - Laboratori di geochimica dei fluidi
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Salvatore Inguaggiato (PA)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
La TTC laboratori di geochimica dei fluidi ha promosso attività di sviluppo di nuove metodologie analitiche e installazione
e messa a punto di nuove strumentazioni. Durante il 2007 sono stati supportati i progetti di sorveglianza geochimica delle
aree vulcaniche attive italiane effettuando analisi chimiche ed isotopiche in funzione dello stato di attività vulcanica di ogni
apparato studiato. L’eruzione di Stromboli iniziata nel Febbraio 2007 ha determinato un notevole impegno del personale
scientifico dei laboratori geochimici (PA) che è stato coinvolto nella gestione dell’emergenza (Febbraio-Ottobre 2007). I
laboratori geochimici hanno inoltre collaborato a diversi progetti di ricerca DPC-INGV che prevedono sia una supporto
analitico che un supporto nello sviluppo di nuove metodologie analitiche e strumentali. La sezione di Palermo è stata
quella principalmente coinvolta nell’espletamento delle misure analitiche in relazione alla sorveglianza geochimica
discreta delle aree vulcaniche ed ha supportato le altre sezioni INGV (NA, RM1, RM2) per le determinazioni isotopiche di
He, Carbonio, Deuterio ed Ossigeno e gas disciolti. Nel corso del 2007 è stata definitivamente messa a punto una nuova
metodologia analitica, inizialmente avviata grazie al progetto INGV-DPC V3, per la determinazione della composizione
isotopica dell’azoto in campioni di gas, con particolare riferimento ai fluidi fumarolici (PA). Inoltre, è stato varato un
progetto per la determinazione della composizione isotopica del carbonio della CO2 e degli idrocarburi gassosi (C1→C5).
Sono stati utilizzati prototipi DOAS per la misura della composizione chimica e dei flussi relativi in aree vulcaniche
siciliane in collaborazione con le Università di Heidelberg e Chalmers. Infine il laboratorio di geochimica di Palermo è stato
coinvolto didatticamente con il suo personale ed analiticamente con le sue strumentazioni al “Master di II livello” in
Metodologie di spettrometria di massa e Applicazioni realizzato dall’Università degli Studi di Palermo. Nel 2007 il
laboratorio chimico-isotopico di NA-OV ha prodotto analisi chimiche ed isotopiche complete per quanto concerne i gas ed
i condensati fumarolici, i gas disciolti e le acque di falda, supportando i programmi di sorveglianza geochimica dei Vulcani
Campani ed i progetti di ricerca INGV-DPC V5 “Degassamento naturale” e V3_2 “Campi Flegrei”. Per quanto riguarda il
miglioramento delle routine analitiche e dei parametri determinati, è stato implementato il sistema di Cromatografia ionica
ICS3000, in precedenza collaudato presso il laboratorio (NA-OV), nelle determinazioni in via liquida con particolare
riferimento alle analisi su campioni a base di idrossido. Inoltre, per quanto riguarda lo sviluppo di nuove tecniche
analitiche nel 2007 è stata messa migliorata la routine analitica per la determinazione delle abbondanze isotopiche
relative dell'azoto in campioni di gas fumarolici e gas disciolti, implementandola anche con la determinazione simultanea
dell’isotopo 36 dell’Ar. La tecnica sviluppata presso il laboratorio chimico-isotopico (NA-OV), prevede l'accoppiamento di
uno spettrometro di massa (Finnigan Delta plusXP continuous flow mass spectrometer, MS) con un sistema
gascromatografico (Agilent Technologies 6890N, GC. Una procedura di “jump” è invece utilizzata per lo MS, per
permettere la determinazione simultanea dell’36Ar e del δ15N. Intercalibrazioni con altri laboratori sia dell’ente (INGV-PA)
che esterni saranno effettuate per la validazione dei dati ottenuti.
La sezione di RM1 ha promosso e sviluppato diversi progetti inerenti lo stoccaggio geologico della CO2 e si è occupata di
studi di caratterizzazione geochimica degli acquiferi profondi e superficiali in collaborazione con università e centri di
ricerca italiani ad stranieri. Inoltre, sono stati supportati progetti di ricerca su sistemi vulcanici quiescenti ed attivi (Etna,
Colli Albani, Telesino, Piemonte, Grecia, etc.); sono state studiate aree di stoccaggio geologico di CH4 (Rivara) in
collaborazione con centri di ricerca USA e inglesi e sono state studiate in dettaglio diverse Diffuse Degassing Structures.
Presso RM1 è stato sviluppato un dispositivo di desorbimento del gas in place (GIP) da carbone per studi ECBM. Inoltre,
sono state supportate metodologie per l'analisi on-line dei gas (Quadrupole-MS) durante scavo di pozzi profondi e durante
monitoraggi on-line di Diffuse Degassing Structures e per la misura dei flussi di gas adnormi (SAP = Sistema ad Alta
Portata).
I laboratori di geochimica hanno inoltre sostenuto e sviluppato diversi progetti di ricerca di base con varie università
straniere: USGS Menlo Park (USA), Centre of Volcanology and Geological Risk Assessment, University of the AzoresPortugal, GPI Goethe Universität, Institute of Geological and Nuclear Sciences, NZ, Università autonoma del Messico,
Università di Hannover Università di Heidelberg, Università di Chalmers, University of Edimburg,
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
49. Caliro, S., Chiodini, G., Moretti, R., Avino, R., Granieri, D., Russo, M., Fiebig, J. (2007). The origin of the fumaroles of La
Solfatara (Campi Flegrei, South Italy). Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 3040-3055. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.007
50. Camarda, M., De Gregorio, S., Favara, R., Gurrieri, S. (2007). Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO2 under
an advective–diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim.
Cosmochim. Acta, 71, 12, 3016-3027. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.002
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
241. Caliro, S., Chiodini, G., Minopoli, C., Signorini, A, Avino, R., Granieri, D. (2007). Geochemical and biochemical evidence
of lake overturn and fish-kill at Lake Averno, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res.
249. Chiodini, G., Baldini, A., Barberi, F., Carapezza, M.L., Cardellini, C., Frondini, F., Granieri, D., Ranaldi, M. (2007).
64
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Carbon Dioxide degassing at Latera caldera (Italy): evidence of geothermal reservoir and evaluation of its potential
energy. J. Geophys. Res. 10.1029/2006JB004896
254. Costa, A., Chiodini, G., Granieri, D., Folch, A., Hankin, R.K.S., Caliro, S., Avino, R., Cardellini, C. (2007). A shallow layer
model for heavy gas dispersion from natural sources: application and hazard assessment at Caldara di Manziana, Italy.
Geochem. Geophys. Geosyst.
259. Federico, C., Pizzino, L., Cinti, D., De Gregorio, S., Favara, R., Galli, G., Giudice, G., Gurrieri, S., Quattrocchi,
F.Voltattorni, N. (2007). Inverse and forward modelling of groundwater circulation in a seismically active area (Monferrato,
Piedmont, NW Italy): insights into stress-induced variations in water chemistry. Chem. Geol., On line First.
10.1016/j.chemgeo.2007.10.007
4.3 Altre pubblicazioni
303. AA.VV. (2007). Googas: catalogo on line delle principali emissioni gassose del territorio italiano
336. Cantucci, B. (2007). Geochemical modelling of water-rock interaction. Plinius, 33
358. D'Alessandro, W., Brusca, L., Kyriakopoulos, K., Margaritopoulos, M., Michas, G., Papadakis, G. (2007). Fluid
geochemistry investigations on the volcanic system of Methana. Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, 712722. Geological Society of Greece
409. Liotta, M. (2007). Isotopic composition of meteoric water in Sicily
492. Sciarra, A., Galli, G., Mecozzi, S., Voltattorni, N., Quattrocchi, F. (2007). Relazione di intervento INGV-Sezione Roma 1 Laboratorio Geochimica dei Fluidi per la misura del degassamento delle carote di carbone campionate al Pozzo Pietra 1
di Ribolla. INGV Internal Confidenzial Report, Convention INGV - IES S.r.l. N. (Prot. INGV N. 0002782 del 19-07-2006),
11 pp.
493. Siracusa, F., Quattrocchi, F. (2007). Misure di flusso di Geo-gas (CO2, etc.) con il “Sistema SAP” con polle gassose a
flusso macroscopico”. I casi della Val Comino e Palidoro. Rapporti Tecnici INGV, 45, 1-24. INGV
65
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
2.5. Laboratorio
sottomarini
per lo
sviluppo di sistemi di rilevamento
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giuseppe D'Anna (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nel corso del 2007, presso l’OBS Lab di Gibilmanna del Centro Nazionale Terremoti, così come previsto nel Piano
Triennale 2007-2009, è stata completata la realizzazione di sette OBS per il monitoraggio sismico sottomarino, dotati di
sensore sismico a larga banda (Nanometrics Trillium 120p) installato su base autolivellante e di sensore differenziale di
pressione (Cox-Webb DPG), con capacità operativa fino a 1 anno dalla loro deposizione. Di questi sette strumenti, nel
mese di maggio tre sono stati deposti nello Ionio meridionale nell’ambito del progetto NERIES (NA6) a profondità
comprese tra i 3.500 ed i 4.200 metri. Due di questi saranno recuperati entro gennaio 2008, non appena le condizioni
meteo-marine lo consentiranno. Il terzo, deposto nell’area prevista dal task NA6 del progetto NERIES, sarà sostituito
entro aprile 2008 con l’obiettivo di continuare il monitoraggio dell’area sino al 2010, così come previsto dal progetto.
Nell’ambito di questa campagna, avvenuta grazie alla collaborazione dell’Istituto Idrografico della Marina Militare che ha
messo a disposizione del personale INGV la nave “Ammiraglio Magnaghi”, è stato testato per la prima volta il sistema di
tracking satellitare per il recupero in emergenza dello strumento in caso di sgancio involontario della zavorra. Nell’ambito
dello stesso progetto l’INGV ha inoltre provveduto, in collaborazione con l’AWI (Alfred Wegener Institute), alla
installazione di un ulteriore OBS, facente parte del loro parco strumentale, nel Mar di Sardegna, tra la costa occidentale
della stessa Sardegna e le Isole Baleari, a circa 90 miglia dalla costa e ad una profondità di 2.700 metri. Nel mese di
gennaio 2008 cinque OBS saranno deposti nell’area delle isole Eolie e a sud dello Stretto di Messina, a completamento
della rete di monitoraggio installata a terra per l’esperimento di sismica passiva realizzato in occasione del centenario del
terremoto di Messina. In collaborazione con il Laboratorio di Sismologia del CNT e con il concorso di una ditta esterna è
stata completata la realizzazione del prototipo di un acquisitore digitale a basso consumo basato su processore ARM. La
realizzazione di questo acquisitore dotato di PC industriale, di cui sono già in fase di test sei unità, fa parte del progetto di
un nuovo modello di OBS redatto nel corso del 2007. A partire dal prossimo mese di gennaio verranno avviati i lavori per
la realizzazione del prototipo. Tra le caratteristiche innovative del nuovo strumento è stata prevista la possibilità di
trasferire, via link acustico, dalla stazione di fondo mare alla nave in supporto all’operazione, brevi porzioni di segnale
sismico e da DPG, in occasione di interventi della rete mobile sottomarina, che andranno ad integrare i dati registrati dalla
rete sismica installata sulla terraferma. Questa integrazione darà un contributo determinante ad una migliore
localizzazione ipocentrale in quelle aree sismiche prospicienti le coste italiane che presentano, per la conformazione
propria della linea di costa, un elevato angolo di gap e, di conseguenza, consentirà di valutare con più accuratezza le
strutture e i volumi sismogenetici interessati. Altro obiettivo di questo nuovo progetto, legato all’operatività dello stesso, è
quello di ridurre le dimensioni dello strumento di almeno il 40%, pur mantenendo invariata la capacità operativa riguardo
alla durata dell’esperimento, legata principalmente alla capacità dei pacchi batteria ed ai consumi della strumentazione.
Per raggiungere questo obiettivo saranno utilizzati moduli, appositamente disegnati, in schiuma sintattica, per operazioni
sino a 6.000 metri di profondità. Nella seconda metà del 2007 è stata inoltre avviata la progettazione di un OBS da
prospezione per esperimenti di sismica attiva. La strumentazione sarà interamente alloggiata in una sfera di vetro da 13
pollici e comprenderà una terna di geofoni da 4.5 Hz, 1 idrofono e il nuovo digitalizzatore INGV, oltre al pacco batterie. Un
aspetto che renderà questo strumento particolarmente interessante è costituito dalla semplificazione della sua gestione.
Infatti, non sarà più necessario aprire la sfera per il recupero dei dati e la sostituzione delle batterie. Le due operazioni
potranno essere effettuate dall’esterno tramite la porta di comunicazione prevista nel sistema di acquisizione e tramite
l’utilizzo di batterie al Litio ricaricabili. Queste caratteristiche permetteranno di utilizzare l’OBS da prospezione in
campagne ove si susseguono linee di prospezione anche distanti tra loro, consentendo il suo recupero, lo scarico dati, la
ricarica delle batterie ed il successivo riposizionamento in tempi brevi (dell’ordine di alcune ore), in funzione della
profondità di deposizione.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
14. Aulinas, M., Civetta, L., Di Vito, M., Orsi, G. (2007). The “Pomici di Mercato” Plinian eruption of Somma-Vesuvius: magma
chamber processes and eruption dynamics. Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag. 10.1007/s00445-007-0172-z
201. Sgroi, T., Beranzoli, L., Di Grazia, G., Ursino, A., Favali, P. (2007). New observations of local seismicity by the SN-1
seafloor observatory in the Ionian Sea, off-shore Eastern Sicily (Italy). Geophys. J. Int., 169, 2, 490-501. Blackwell
Publishing. 10.1111/j.1365-246X.2007.03348.x
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
66
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
2.6. TTC - Laboratorio di
elettromagnetismo in aree attive
gravimetria,
magnetismo
ed
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Ciro Del Negro (CT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Modificazioni del campo di stress o dello stato termodinamico possono indurre variazioni di densità, magnetizzazione e
resistività elettrica nelle rocce. Queste variazioni generano un’ampia varietà di segnali che possono apparire anche prima
di eventi sismici ed eruttivi. In questo ambito l’INGV conduce diverse attività coordinate dal TTC 2.6 al fine di fornire
risultati osservativi e scientifici di aiuto alla comprensione dei complessi fenomeni sismici e vulcanici. La sezione di RM2
misura in continuo il campo magnetico totale nelle 4 stazioni in Abruzzo e Molise per lo studio di possibili effetti tettonomagnetici. Nell'osservatorio di L’Aquila è in funzione la stazione di riferimento. Sono operativi anche una stazione di linee
telluriche per la rilevazione in continuo delle componenti elettriche orizzontali e, nel quadro del progetto MEM, un sistema
di rivelazione del fondo elettromagnetico in una banda molto ampia. In Molise è stata attivata la stazione automatica di
Duronia prevista come secondo punto osservativo del progetto MEM. Un magnetometro vettoriale è stato installato
all’interno della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano per monitorare il segnale magnetico di fondo dell’area intorno a
Roma e per definire eventuali strutture verticali di conducibilità elettrica dell’area. Prosegue in Marocco la raccolta di dati
geomagnetici nell'ambito di uno studio GDS nella catena dell'Atlante meridionale. La campagna, mirata alla
caratterizzazione elettromagnetica di una zona tettonica attiva, ha richiesto l'installazione temporanea di magnetometri
vettoriali. La sezione di Catania ha garantito la gestione delle reti di monitoraggio gravimetrico e magnetico dell’Etna e
dello Stromboli. All’Etna sono state effettuate misure gravimetriche discrete lungo tutta la rete e mensilmente lungo i profili
EO e NS. Sono stati sperimentati nella stazione di SLN due magnetometri vettoriali autolivellanti, sviluppati dalla sezione
di RM2. In collaborazione con l’INRiM di Torino sono state effettuate misure di gravità assoluta in 4 siti dell’Etna. Sono
state eseguite misure gravimetriche, magnetiche e GPS lungo il Rift di NE per il controllo dei fenomeni sia superficiali che
profondi, connessi alla dinamica delle strutture attive. Sono stati applicati, in collaborazione con il DIEES dell’Università di
Catania, tecniche di analisi lineari e non lineari per la caratterizzazione delle serie temporali dei campi di potenziale. Sono
state eseguite inversioni integrate di dati gravimetrici e di deformazione del suolo acquisite all’Etna durante l’eruzione del
1981. Sono state analizzate le osservazioni magnetiche che hanno preceduto ed accompagnato l’eruzione del 27 febbraio
2007 dello Stromboli. Le variazioni magnetiche sono state interpretate con modelli piezomagnetici legati a fenomeni di
pressurizzazione e depressurizzazione dell’edificio vulcanico, prodotti da risalite di magma. NA-OV ha realizzato 4
campagne di misure gravimetriche nelle aree vulcaniche napoletane, 1 a Vulcano e 1 a Pantelleria con ripetizione delle
misure assolute. Ai Colli Albani sono state effettuate 2 campagne di misure gravimetriche, in collaborazione con INGVRoma e Università La Sapienza di Roma, e 1 campagna di misure gradiometriche e ripetizione delle misure assolute in 3
stazioni. Modelli strutturali 3D dell’area vulcanica napoletana sono stati sviluppati usando dati di prospezione gravimetrica.
Inversioni congiunte di dati gravimetrici, di deformazione del suolo e geochimici ai Campi Flegrei sono state realizzate in
collaborazione con INGV-Roma, INGV-BO, Università di Bologna e Università di Salerno. Sono stati eseguiti sondaggi
CSAMT ai Campi Flegrei, mentre al Vesuvio e Val D’Agri sondaggi MT con le Università di Bari e CNR di Potenza.
Inversioni 2D di 2 profili di geoelettrica dipolare profonda e dei dati CSAMT decomposti con lo schema di Groom e Bailey
sono stati applicati al Vesuvio. I dati CSAMT ed MT lungo profili ai Campi Flegrei sono stati invertici con un modello 2D.
La sede di Portovenere con il CNR ISMAR di Bologna e l’Università di Bologna ha effettuato una campagna di misure
multiparametrica (rilievo batimetrico multibeam, magnetico e gravimetrico, Chirp, sismica multicanale e campionatura con
carotiere a gravità, con benna, con Rosetta e CTD) per il monitoraggio dei fenomeni di degassamento di Panarea, Isole
Eolie, Tirreno Meridionale. Si è conclusa l’acquisizione e l’elaborazione dei dati della Campagna Prometheus–Monte
Marsili effettuata con nave Universitatis (CONISMA) mirata alla definizione di un’area termicamente attiva. Insieme al
CNR ISMAR si stanno elaborando i dati magnetici marini di tutto il Mar Tirreno, acquisiti da ISMAR nel periodo 19961999. Infine, è iniziato uno studio dettagliato di dati magnetici, gravimetrici e di batimetria per costruire un modello
geodinamico della discontinuità litosferica del 41° parallelo in relazione alla tettonica Tortoniana del Tirreno Centro
Meridionale.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
53. Caratori Tontini, F., Graziano, F., Cocchi, L., Carmisciano, C., Stefanelli, P. (2007). Determining the optimal Bouguer
density for a gravity data set: implications for the isostatic setting of the Mediterranean Sea. Geophys. J. Int., 169, 2, 380388. Blackwell. 10.1111/j.1365-246X.2007.03340.x
54. Carbone, D., Budetta, G., Greco, F., Zuccarello, L. (2007). A data sequence acquired at Mt. Etna during the 2002-2003
eruption highlights the potential of continuous gravity observations as a tool to monitor and study active volcanoes. J.
Geodyn., 43, 320–329. Elsevier. 10.1016/j.jog.2006.09.012
55. Carbone, D., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Elastic model for the gravity and elevation changes before the 2001
eruption of Etna volcano. Bull. Volcanol., 69, 553-562. Springer. 10.1007/s00445-006-0090-5
56. Carbone, D., Greco, F. (2007). Review of Microgravity Observations at Mt. Etna: A Powerful Tool to Monitor and Study
Active Volcanoes. Pure Appl. Geophys., 164, 769-790. Springer. 10.1007/s00024-007-0194-7
67
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
72. Currenti, G., Del Negro, C., Ganci, G. (2007). Modelling of ground deformation and gravity fields using finite element
method: an application to Etna volcano. Geophys. J. Int., 169, 2, 775-786. 10.1111/j.1365-246X.2007.03380.x
88. Di Mauro, D., Lepidi, S., Di Persio, M., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Update on monitoring of magnetic and
electromagnetic tectonic signals in Central Italy. Ann. Geophys., 50, 1, 51-60. INGV
156. Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Internal structure of Ustica volcanic complex (Italy) based on a 3D
inversion of magnetic data. Bull. Volcanol., 69, 8, 869-879. Springer. 10.1007/s00445-007-0115-8
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
245. Caratori Tontini, F., Cocchi, L., Carmisciano, C. (2007). Potential-field inversion for a layer with uneven thickness: the
Tyrrhenian Sea density model. Phys. Earth Planet. Inter.
267. Giocoli, A., Magrì, C., Vannoli, P., Piscitelli, S., Rizzo, E., Siniscalchi, A., Burrato, P.F., Basso, C., Di Nocera, S. (2007).
Electrical resistivity tomography investigations in the Ufita Valley (Southern Italy). Ann. Geophys.
4.3 Altre pubblicazioni
-
68
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
3.1. Fisica dei terremoti
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Edoardo Del Pezzo (OV), Rita Di Giovambattista (CNT), Stephan Nielsen (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
L’obiettivo di carattere generale mira a perfezionare e sviluppare modelli numerici e fisici per la simulazione del processo
di genesi dei terremoti sia di origine tettonica che vulcanica. Il raggiungimento degli obiettivi, allo stadio intermedio del
piano triennale, è anche frutto di un’ampia collaborazione a livello nazionale ed internazionale resa possibile mediante la
partecipazione a progetti finanziati dal MUR, dal Dipartimento della Protezione Civile e/o in sede comunitaria. I risultati
scientifici conseguiti nel 2007 sono pubblicati su riviste internazionali. Nell’OS concorrono attività frutto di competenze
della ricerca di base che riescono anche a sfruttare le risorse esistenti, quali i dati ottenuti dalle reti di monitoraggio
coniugando le priorità nazionali e europee di informazioni sui fenomeni sismici per scopi di protezione civile. Il
potenziamento del monitoraggio sismico e vulcanico ha consentito di migliorare l'accuratezza delle stime dei principali
parametri relativi alle sorgenti in aree tettoniche e/o vulcaniche.
L’integrazione delle metodologie sviluppate separatamente per aree tettoniche e vulcaniche ha favorito un più rapido
conseguimento degli obiettivi.
Vengono sintetizzati gli studi svolti nell’ambito delle linee di ricerca di seguito descritte.
Meccanica delle faglie e modellazione della deformazione sismica
E stato derivato un modello costitutivo che descrivere l'attrito su faglie in presenza di fuso e confrontato con dati
sperimentali; in un primo tempo è stato risolto il limite stazionario (slip a velocità costante), l'attenzione ora è dedicata alla
fase transiente. La dinamica e la cinematica delle fasi d'iniziazione della frattura sismica e la radiazione sorgente
associata sono state indagate in dettaglio con le loro implicazioni nell'ambito dell'Early Warning (seismic hazard
reduction). È stata svolta un'analisi degli effetti delle eterogeneità crostali sia verticali che laterali sugli spostamenti
superficiali tramite modelli 2D agli elementi finiti. Tale studio ha messo in evidenza, rispetto ai risultati di un modello
crostale omogeneo, variazioni del 18-49% sullo spostamento orizzontale e del 10% su quello verticale.
Sismicità statistica
Sono state studiate le correlazioni e fluttuazioni della sismicità con vari metodi per effettuare previsioni probabilistiche di
forti terremoti e degli aftershocks. È stato sviluppato un modello statistico “time-dependent” finalizzato alla descrizione
degli effetti di triggering a lungo termine. È stato applicato e valutato il modello AMR per l’occorrenza dei forti terremoti e il
modello ETAS per la stima in tempo reale del tasso di occorrenza degli aftershocks.
Caratterizzazione sismo-tettonica
Analisi in tempo reale consentono di calcolare il tensore momento sismico per i terremoti di magnitudo intermedia
contribuendo all’aggiornamento del catalogo euro-mediterraneo, pubblicando le soluzioni anche su web e tramite i centri
sismologici internazionali (ISC, EMSC). Studi sulla sismicità dell’Appennino centro meridionale hanno evidenziato che le
sequenze si collocano ai bordi delle faglie dei forti eventi storici ed in aree nelle quali il campo di stress locale è diverso da
quello regionale. Tecniche di analisi per lo studio dell’anisotropia sismica crostale sono state sviluppate e applicate a
diverse sequenze.
Terremoti vulcanici ed aree geotermiche
Sono stati raggiunti importanti risultati nello studio del “deep tremor” di origine non vulcanica, che si osserva in alcune
aree di subduzione attiva come quella di Cascadia (USA). Questo fenomeno è stato studiato con array di sismometri;
l’analisi mostra che la sua sorgente è ubicata al confine superiore della zolla in subduzione ed indica una influenza
mareale sull’innesco di questo fenomeno. Il possibile meccanismo di genesi è associato al movimento di “faglie deboli”,
faglie a basso coefficiente di attrito. Sono state ottenute nuove tomografie in velocità, attenuazione e scattering ad alta
risoluzione dei vulcani italiani (Vesuvio, Flegrei, Etna e Stromboli). I risultati migliorano l’interpretazione vulcanologia
ponendo vincoli strutturali ai modelli dinamici. Sono state evidenziate variazioni dei parametri di birifrangenza delle onde S
prima di significativi eventi eruttivi al vulcano Etna. Considerevoli sforzi sono stati dedicati alla definizione dei meccanismi
di sorgente per la sismicità dei vulcani. In particolare sono stati esaminati terremoti di tipo LP e VLP registrati all'Etna,
indagando sulle proprietà dei fluidi collegati al meccanismo di sorgente e sulla geometria dei crack in risonanza. Sono
stati inoltre analizzati sciami di terremoti VT definendo le relazioni tra la sismicità e la posizione e la geometria delle faglie.
È stata studiata la sorgente sismica dell'evento parossisistico verificatosi al vulcano Stromboli in data 5 Aprile 2003. È
stata studiata la sismicità associata alle recenti fasi di mini-uplift ai Campi Flegrei, utilizzando reti mobili.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
17. Bagh, S., Chiaraluce, L., De Gori, P., Moretti, M., Govoni, A., Di Bartolomeo, P., Romanelli, M. (2007). Background
seismicity in the Central Apennines of Italy: The Abruzzo region case study. Tectonophysics, 444, 80-92. Elsevier.
10.1016/j.tecto.2007.08.009
60. Castello, B., Olivieri, M., Selvaggi, G. (2007). Local and duration magnitude determination for the Italian Earthquake
69
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Catalog, 1981-2002. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1B, 128-139. The Seismological Society of America.
10.1785/0120050258
61. Cesca, S., Braun, T., Tessmer, E., Dahm, T. (2007). Modelling of the April 5, 2003 Stomboli (Italy), paroxysmal eruption
from the inversion of broadband seismic data. Earth Planet. Sci. Lett., 261, 1/2 , 164-178. Elsevier.
10.1016/j.epsl.2007.06.030
64. Chiaraluce, L., Chiarabba, C., Cocco, M., Collettini, C., Piccinini, D. (2007). Architecture and mechanics of an active lowangle normal fault: Alto Tiberina Fault, northern Apennines, Italy. J. Geophys. Res., 112, B10310. AGU.
10.1029/2007JB005015
76. Danesi, S., Bannister, S., Morelli, A. (2007). Repeating earthquakes from rupture of an asperity under an Antarctic outlet
glacier. Earth Planet. Sci. Lett., 253, 1e 2, 151-158. Elsevier. 10.1016/j.epsl.2006.10.023
100. Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Unveiling the Sources of the Catastrophic 1456 Multiple Earthquake: Hints to an
Unexplored Tectonic Mechanism in Southern Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, 725-748. Seismological Society of
America. 10.1785/0120050250
112. Giampiccolo, E., D'amico, S., Patanè, D., Gresta, S. (2007). Attenuation and Source Parameters of Shallow
Microearthquakes. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1B, 184-197. 10.1785/0120050252
122. Improta, L., Bruno, P.P. (2007). Combining seismic reflection with multifold wide-aperture profiling: an effective strategy
for high-resolution shallow imaging of active faults. Geophys. Res. Lett., 34, L20310. American Geophysical Union.
10.1029/2007GL031893
133. Lomax, A., Michelini, A., Piatanesi, A. (2007). An energy-duration procedure for rapid determination of earthquake
magnitude and tsunamigenic potential. Geophys. J. Int., 170, 1195-1209. Blackwell. 10.1111/j.1365-246X.2007.03469.x
134. Lombardi, A.M., Marzocchi, W. (2007). Evidence of clustering and nonstationarity in the time distribution of large
worldwide earthquakes. J. Geophys. Res., 112, B02303. AGU. 10.1029/2006JB004568
138. Marzocchi, W. (2007). Comment on “Layered Seismogenic Source Model and Probabilistic Seismic-Hazard Analyses in
Central Italy” by Bruno Pace, Laura Peruzza, Giusy Lavecchia, and Paolo Boncio. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 5,
1763–1765. 10.1785/0120060192
145. Mayeda, K., Malagnini, L., Walter, W. (2007). Evidence for departure in self-similarity: a new spectral ratio method using
narrowband coda envelopes. Geophys. Res. Lett., 34, L11303. American Geophysical Union. 10.1029/2007GL030041
148. McCloskey, J., Antonioli, A., Piatanesi, A., Sieh, K., Steacy, S., Nalbant, S., Cocco, M., Giunchi, C., Huang, J.D.Dunlop,
P. (2007). Near-field propagation of tsunamis from megathrust earthquakes. Geophys. Res. Lett., 34, L14316. AGU.
10.1029/2007GL030494
177. Piatanesi, A., Cirella, A., Spudich, P., Cocco, M. (2007). A global search inversion for earthquake kinematic rupture
history: application to the 2000 western Tottori, Japan earthquake. J. Geophys. Res., 112, B07314. AGU.
10.1029/2006JB004821
178. Piatanesi, A., Lorito, S. (2007). Rupture Process of the 2004 Sumatra-Andaman Earthquake from Tsunami Waveform
Inversion. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1A, S223-S231. Seismological Society of America. 10.1785/0120050627
195. Scarfì, L., Giampiccolo, E., Musumeci, C., Patanè, D., Zhang, H. (2007). New insights on 3D crustal structure in
Southeastern Sicily (Italy) and tectonic implications from an adaptive mesh seismic tomography. Phys. Earth Planet.
Inter., 161, 74-85 10.1016/j.pepi.2007.01.007
th
207. Stich, D., Mancilla, F. de Lis, Pondrelli, S., Jose, M. (2007). Source analysis of the February 12 2007, Mw 6.0
Horseshoe earthquake: Implications for the 1755 Lisbon earthquake. Geophys. Res. Lett., 34, L12308. AGU.
10.1029/2007GL030012
228. Walter, W., Mayeda, K., Malagnini, L., Scognamiglio, L. (2007). Regional body-wave attenuation using a coda source
normalization method: application to MEDNET records of earthquakes in Italy. Geophys. Res. Lett., 34, L10308.
American Geophysical Union. 10.1029/2007GL029990
232. Zollo, A., Lancieri, M., Nielsen, S. (2007). Reply to comment by P. Rydelek et al. on ‘‘Earthquake magnitude estimation
from peak amplitudes of very early seismic signals on strong motion records’’. Geophys. Res. Lett., 34, L20303.
American Geophysical Union. 10.1029/2007GL030560
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
253. Console, R., Catalli, F. (2007). A rate-state model for aftershocks triggered by dislocation on a rectangular fault: a review
and new insights. Ann. Geophys.
263. Ford, S., Dreger, D., Mayeda, K., Malagnini, L., Phillips, S. (2007). Regional attenuation in northern California: a
comparison of five 1-D Q methods. Bull. Seismol. Soc. Amer.
270. Lomax, A., Michelini, A. (2007). Mwpd: A Duration-Amplitude Procedure for Rapid Determination of Earthquake
Magnitude and Tsunamigenic Potential from P Waveforms. Geophys. J. Int.
271. Lorito, S., Piatanesi, A., Lomax, A. (2007). Rupture Process of the April 18, 1906 California Earthquake from near-field
Tsunami Waveform Inversion. Bull. Seismol. Soc. Amer.
272. Lorito, S., Romano, F., Piatanesi, A., Boschi, E. (2007). Source process of the September 12, 2007 Mw 8.4 Southern
Sumatra earthquake from tsunami tide gauge record inversion. Geophys. Res. Lett. 10.1029/2007GL032661
273. Lorito, S., Tiberti, M.M., Basili, R., Piatanesi, A., Valensise, G. (2007). Earthquake-generated tsunamis in the
Mediterranean Sea: scenarios of potential threats to Southern Italy. J. Geophys. Res. 10.1029/2007JB004943
280. McCloskey, J., Antonioli, A., Piatanesi, A., Sieh, K., Steacy, S., Nalbant, S., Cocco, M., Giunchi, C., Huang, J.D., Dunlop,
P. (2007). Tsunami threat in the Indian Ocean from a future megathrust earthquake west of Sumatra. Earth Planet. Sci.
Lett.
4.3 Altre pubblicazioni
318. Barba, S., Luzi, L., Montone, P., Stramondo, S. (2007). The Colfiorito earthquake 1997-2007: ten years on. Istituto
70
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma, Italy
369. Del Pezzo, E., Bianco, F., Saccorotti, G., La Rocca, M., Galluzzo, D., Nisii, V., Petrosino, S., Cusano, P., Zaccarelli, L.,
Damiano, N., Tramelli, A., De Astis, G., Breton, M., Orozco-Rojas, J., Navarro, C., Ibanez, J., Ocana, E., Garcia, A.
(2007). Seismic survey of Colima Volcano (Mexico) November 2005 - May 2006. Open File Report n. 7
387. Ford, S., Dreger, D., Mayeda, K., Malagnini, L., Phillips, S. (2007). Regional analysis of Lg attenuation: comparison of 1D methods in northern California and application to the Yellow Sea/Korean peninsula
424. Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 48, 2, 115-126
480. Rubinstein, J.L., La Rocca, M., Vidale, J.E., Creager, K.C., Wech, A.G. (2007). Tidal Modulation of Nonvolcanic Tremor
508. Tertulliani, A., Galadini, F., Mastino, F., Rossi, A., Vecchi, M. (2007). Studio macrosismico del terremoto del Gran Sasso
(Italia centrale) del 5 settembre 1950: implicazioni sismotettoniche. Il Quaternario, 19 (2006), 2, 195-214. AIQUA
71
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
3.2. Tettonica attiva
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Nicola D'Agostino (RM1), Paola Montone (RM1), Franco Italiano (PA)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, BO, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Lo studio della deformazione crostale attiva con metodi geodetici si è concentrata sulla caratterizzazione del campo di
velocità regionale delle stazioni permanenti della rete RING e delle altre disponibili e sulla stima dei tassi di accumulo su
strutture sismogenetiche. Per quanto riguarda le misure episodiche sono state prese in esame due aree (Molise, Abruzzo)
e sono stati stimati i tassi di deformazione e di accumulo sulle strutture sismogenetiche. Nell’ambito dello sviluppo di reti
GPS in continuo è stata installata la rete GPS sulla faglia Alto Tiberina. Il recupero dei dati della Rete di triangolazione
dell’IGM dello Stretto di Messina ha permesso la valutazione dei tassi di accumulo di strain sulla faglia del 1908. È stata
eseguita una nuova campagna di sismica attiva per l’imaging di faglie attive nel Vallo di Diano (Appennino Lucano).
Ricercatori delle sezioni NA-OV e RM1 hanno acquisito due profili ad alta ed un profilo ad altissima risoluzione. Questi tre
profili, combinati con i due acquisiti nel 2006, permetteranno di ottenere immagini multiscala della struttura del bacino, fino
a circa 500 m di profondità, e del sistema di faglie bordiere. Gli stessi ricercatori hanno portato a termine un analogo
studio nel bacino di San Gregorio Magno lungo la faglia dell’Irpinia. Sono state interpretate linee di sismica commerciale
ENI nelle aree di Cassino e Apricena-Molise e definito il campo di stress con nuovi dati mediante l’analisi dei breakout in
Appennino meridionale. Sono state portate a termine le ricerche riguardanti la faglia di Duzce in Turchia. Lo studio ha
permesso di ricostruire la struttura ed evoluzione della zona di faglia, di ricostruirne la storia sismica degli ultimi due
millenni e di stimarne i ratei di slip per diverse scale temporali. Sono terminate le ricerche sui ratei di sollevamento della
costa meridionale del Golfo di Corinto occidentale. In Italia è proseguito lo studio di faglie attive mediante un approccio
multidisciplinare che include studi di geofisica ad alta risoluzione, trincee e sondaggi (in particolare la faglia di Monte
Aquila, in Val d’Agri). Le ricerche hanno affrontato la tettonica attiva della Sicilia e aree offshore adiacenti, dell'Appennino,
di parte delle Alpi Venete, della Puglia. I risultati conseguiti sono serviti per l'ampliamento e aggiornamento del database
DISS, versione 3.0.4. (www.ingv.it/DISS). Il progetto ha dato impulso all’elaborazione di un modello geodinamico agli
elementi finiti per tutta la penisola. Ricerche con valenza multidisciplinare, essendo basate sulla combinazione di dati
storici, geomorfologici, geologici e geofisici, sono state dedicate ai depositi di paleotsunami in Sicilia Orientale. Analisi di
laboratorio e datazioni radiometriche, hanno permesso di identificare e caratterizzare gli eventi di paleoinondazione
avvenuti nel tardo Olocene. Sono state inoltre effettuate nuove ricerche geomorfologiche di dettaglio, combinate a
datazioni isotopiche assolute, lungo il settore tirrenico dell’Appennino, permettendo di stimare il tasso di sollevamento nel
lungo termine e di confrontarlo con i movimenti di breve termine. Tra i risultati ottenuti si evidenziano:
i) non-stazionarietà a lungo termine del rateo di sismicità, dovute alle interazioni tra faglie;
ii) effetti delle interazioni sui tempi di ricorrenza sulle singole strutture.
Sono terminate le analisi dei dati ottenuti dal sondaggio CA1. Il gruppo di lavoro di PA che si occupa delle relazioni tra
fluidi e tettonica ha ampliato gli studi nelle regioni Friuli, Umbria, Calabria e Sicilia. I risultati sono stati posti a confronto
con il lavoro sperimentale finalizzato alla valutazione della produzione di CO2 in aree sismogenetiche a seguito di
applicazione di stress su rocce carbonatiche. I risultati hanno permesso di determinare che la presenza di aree
degassanti CO2 in zona di faglia non è legata solo a degassamento profondo, ma a produzione locale di CO2 legata al
movimento di piani di faglia. Tale approccio ha permesso di modellizzare, per l’area sismica dell’Umbria, la produzione di
grandi quantità di CO2 in coincidenza all’ultima crisi sismica del 1997-98. Sono in valutazione le informazioni ricavate in
Calabria-Sicilia e in Friuli. Nell’ambito del progetto S2-DPC è stato possibile completare l’acquisizione dei dati di
degassamento di CO2 e Radon su vaste aree dei settori Friuli-Slovenia e Calabria-Sicilia.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
11. Argnani, A., Serpelloni, E., Bonazzi, C. (2007). Pattern of deformation around the central Aeolian Islands: evidence from
multichannel seismics and GPS data. Terra Nova,
19, 5, 317-323. Blackwell Publishing. 10.1111/j.13653121.2007.00753.x
21. Barchi, M., Amato, A., Cippitelli, G., Merlini, S., Montone, P. (2007). Extensional tectonics and seismicity in the axial zone
of the Southern Apennines. Boll. Soc. Geol. Ital., Spec. Issue 7, 47-56. Società Geologica Italiana
23. Basili, R., Barba, S. (2007). Migration and shortening rates in the northern Apennines, Italy: implications for seismic
hazard. Terra Nova, 19, 6, 462-468. Blackwell-Synergy. 10.1111/j.1365-3121.2007.00772.x
84. Del Gaudio, V., Pierri, P., Frepoli, A., Calcagnile, G., Venisti, N., Cimini, G.B. (2007). A critical revision of the seismicity of
Northern Apulia (Adriatic microplate - Southern Italy) and implications for the identification of seismogenic structures.
Tectonophysics, 436, 9-35. Elsevier. 10.1016/j.tecto.2007.02.013
96. Faenza, L., Pierdominici, S. (2007). Statistical Occurrence Analysis and Spatio-temporal Distribution of Earthquakes in
the Apennines (Italy). Tectonophysics, 439, 13-31. Elsevier. 10.1016/j.tecto.2007.02.019
100. Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Unveiling the Sources of the Catastrophic 1456 Multiple Earthquake: Hints to an
Unexplored Tectonic Mechanism in Southern Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, 725-748. Seismological Society of
72
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
America. 10.1785/0120050250
114. Giuliani, R., Anzidei, M., Bonci, L., Calcaterra, S., D'Agostino, N., Mattone, M., Pietrantonio, G., Riguzzi, F., Selvaggi, G.
(2007). Co-seismic displacements associated to the Molise (Southern Italy). Tectonophysics, 432, 21-35. Elsevier.
10.1016/j.tecto.2006.11.005
115. Gori, S., Dramis, F., Galadini, F., Messina, P. (2007). The use of geomorphological markers in the footwall of active
faults for kinematic evaluations: examples from the central Apennines. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, 365-374. Società
Geologica Italiana
123. Italiano, F., D’Alessandro, W., Martelli, M. (2007). Gas geochemistry as a tool to investigate the Earth degassing through
volcanic and seismic areas: the soul of the 8th International Conference on Gas Geochemistry. J. Volcanol. Geotherm.
Res., 156, 1-4. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.05.001
3
4
128. Lavrushin, V.Y., Polyak, B.G., Strizhov, V.P., Italiano, F., Rizzo, A. (2007). The He/ He Halo of the Kazbek Volcanic
Center, Northern Caucasus. Dokl. Earth Sci., 414, 2, 239–242. Pleiades Publishing. 10.1134/S1028334X07040253
87
86
136. Mancini, M., D'Anastasio, E., Barbieri, M., De Martini, P.M. (2007). Geomorphological, paleontological and Sr/ Sr
isotope analyses of early Pleistocene paleoshorelines to define the uplift of Central Apennines (Italy). Quat. Res., 67,
487-501. Elsevier. 10.1016/j.yqres.2007.01.005
142. Mattei, M., Cifelli, F., D'Agostino, N. (2007). The evolution of the Calabrian Arc: Evidence from paleomagnetic and GPS
observations. Earth Planet. Sci. Lett., 263, 3/4, 259-274. Elsevier. 10.1016/j.epsl.2007.08.034
151. Moro, M., Amicucci, L., Cinti, F.R., Doumaz, F., Montone, P., Pierdominici, S., Saroli, M., Stramondo, S., Di Fiore, B.
(2007). Surface evidence of active tectonics along the Pergola-Melandro. J. Geodyn., 44, 19-32. Elsevier.
10.1016/j.jog.2006.12.003
164. Palyvos, N., Lemeille, F., Sorel, D., Pantosti, D., Pavlopoulos, K. (2007). Geomorphological evidence of fast Holocene
coastal uplift at the western termination of the Corinth Rift (Greece): constraints on minimum Holocene uplift rate and
potential paleoseismological significance. Geomorphology. Elsevier
165. Palyvos, N., Lemeille, F., Sorel, D., Pantosti, D., Pavlopoulos, K. (2007). Using geomorphic and biological indicators of
coastal uplift for the evaluation of paleoseismicity and. Geomorphology, On line first. Elsevier.
10.1016/j.geomorph.2007.07.010
166. Palyvos, N., Pantosti, D., D'Addezio, G., Zabci, C. (2007). Paleoseismological Evidence of Recent Earthquakes on the
1967 Mudurnu Valley Earthquake Segment of the North Anatolian Fault Zone. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 5, 16461661. Seismological Society of America. 10.1785/0120060049
181. Pucci, S., De Martini, P.M., Pantosti, D. (2007). Preliminary slip rate estimates for the Düzce segment of the North
Anatolian Fault Zone from offset geomorphic markers. Geomorphology. Elsevier. 10.1016/j.geomorph.2007.09.002
182. Pucci, S., Pantosti, D., Barchi, M. (2007). A complex seismogenic shear zone: The Düzce segment of North Anatolian
Fault (Turkey). Earth Planet. Sci. Lett., 262, 185-203. Elsevier. 10.1016/j.epsl.2007.07.038
200. Serpelloni, E., Vannucci, G., Pondrelli, S., Argnani, A., Casula, G., Anzidei, M., Baldi, P., Gasperini, P. (2007).
Kinematics of the Western Africa-Eurasia plate boundary from focal mechanisms and GPS data. Geophys. J. Int., 169, 3,
1180-1200. RAS. 10.1111/j.1365-246X.2007.03367.x
201. Sgroi, T., Beranzoli, L., Di Grazia, G., Ursino, A., Favali, P. (2007). New observations of local seismicity by the SN-1
seafloor observatory in the Ionian Sea, off-shore Eastern Sicily (Italy). Geophys. J. Int., 169, 2, 490-501. Blackwell
Publishing. 10.1111/j.1365-246X.2007.03348.x
202. Solaro, G., Tizzani, P., Milano, G., Pauselli, C. (2007). Rheological behaviour of the crust in Southern Apennine (Italy):
results from a thermal and seismological study. Terra Nova, 19, 5, 353-359. Blackwell. 10.1111/j.1365-3121.2007.00759.x
215. Tibaldi, A., Rovida, A., Corazzato, C. (2007). Late Quaternary kinematics, slip-rate and segmentation of a major
Cordillera-parallel transcurrent fault: The Cayambe-Afiladores-Sibundoy system, NW South America. J. Struct. Geol., 29,
664-680. Elsevier. 10.1016/j.jsg.2006.11.008
217. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Ground
deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, eastern California, mapped by satellite radar interferometry. Int. J.
Earth Sci., 29 (2008), 2, 439-441. Taylor & Francis. 10.1080/01431160701264201
218. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Surface
deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, California investigated with the SBAS-InSAR approach. Remote
Sens. Environ., 108, 277–289. Elsevier. 10.1016/j.rse.2006.11.015
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
239. Burrato, P.F., Poli, M. E., Vannoli, P., Zanferrari, A., Basili, R., Galadini, F. (2007). Sources of Mw 5+ earthquakes in
northeastern Italyand western Slovenia: an updated view based on geological and seismological evidence.
Tectonophysics
240. Burrato, P.F., Valensise, G. (2007). Rise and fall of a hypothesized seismic gap: source complexity in the 16 December
1857, Southern Italy earthquake (Mw 7.0). Bull. Seismol. Soc. Amer.
256. Di Bucci, D., Ravaglia, A., Seno, S., Toscani, G., Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Modes of fault reactivation from
analogue modeling experiments: implications for the seismotectonics of the southern Adriatic foreland (Italy). Quat. Int.
273. Lorito, S., Tiberti, M.M., Basili, R., Piatanesi, A., Valensise, G. (2007). Earthquake-generated tsunamis in the
Mediterranean Sea: scenarios of potential threats to Southern Italy. J. Geophys. Res. 10.1029/2007JB004943
274. Maggi, C., Frepoli, A., Cimini, G.B., Console, R., Chiappini, M. (2007). Recent seismicity and crustal stress field in the
lucanian apennines and surrounding areas (southern italy): seismotectonic implications. Tectonophysics
275. Mancini, M., D'Anastasio, E., Mario, B., De Martini, P.M. (2007). Invited reply to the Comment on "Geomorpological,
87
86
paleontological and Sr/ Sr isotope analyses on early Pleistocene paleoshorelines to define the uplift of Central
Apennines (Italy). Quat. Res. 10.1016/j.qres.2007.09.002
283. Mosca, I., Console, R., D'Addezio, G. (2007). Renewal models of seismic recurrence applied to paleoseismological data.
Tectonophysics
73
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
285. Pantosti, D., Pucci, S., Palyvos, N., De Martini, P.M., D'Addezio, G., Collins, P.E.F., Zabci, C. (2007). Paleoearthquakes
of the Düzce fault (North Anatolian Fault Zone): insights for earthquake recurrence. J. Geophys. Res.
291. Ridente, D., Fracassi, U., Di Bucci, D., Trincardi, F., Valensise, G. (2007). Middle Pleistocene to Holocene activity of the
Gondola Fault Zone (Southern Adriatic Foreland): deformation of a regional shear zone and seismotectonic implications.
Tectonophysics
4.3 Altre pubblicazioni
313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean
319. Barbano, M.S., Pantosti, D., De Martini, P.M., Smedile, A., Gerardi, F., Pirrotta, C. (2007). Historical, archeological and
geological records of strong earthquakes at Capo Peloro (southern Italy). 26° Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di
Geofisica della Terra Solida
320. Basili, R., Burrato, P.F., Mariano, S., Mirabella, F., Ravaglia, A., Valensise, G., Vannoli, P. (2007). Identificazione e
caratterizzazione delle sorgenti sismogenetiche. Scenari di pericolosità sismica della fascia costiera marchigiana. La
microzonazione sismica di Senigallia, 3-70. Tecnoprint srl Ancona
329. Brozzetti, F., Boncio, P., Di Naccio, D., Lavecchia, G., Tinari, P., Torelli, L., Bernini, M., Eva, E., Solarino, S. (2007). A
multidisciplinary approach to the seismotectonics of the Lunigiana and Garfagnana extensional basins (Northern Tuscany,
Italy). Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 2, 88-89. Società Geologica Italiana
374. DISS Working group, Barba, S., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Tiberti, M.M., Valensise, G., Vannoli, P. (2007).
Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.0.4: a compilation of potential sources for earthquakes
larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas
378. Eva, C., Eva, E., Scafidi, D., Solarino, S., Turino, C. (2007). Seismotectonic analysis of a complex fault system in Italy:
the "Garfagnana-North" (Northern Tuscany) line. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 2, 131-133
383. Ferranti, L., Maschio, L., Burrato, P.F. (2007). Field Trip Guide to Active Tectonics Studies in the High Agri Valley
398. Gori, S., Galadini, F., Falcucci, E., Moro, M., Saroli, M., Pizzi, A., Messina, P. (2007). The influence of the structural
setting of mountain slopes on the evolution of large scale gravitational deformations. GEOITALIA 2007: Sesto Forum
Italiano di Scienze della Terra, FIST- Epitome vol. 2/2007
400. Guarnieri, P., Pirrotta, C., Barbano, M.S., De Martini, P.M., Pantosti, D., Gerardi, F., Smedile, A. (2007). Liquefaction
structures induced by historical earthquakes along the Ionian coast of Sicily (southern Italy). 26° Convegno Nazionale
Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
420. Maggi, C., Chiappini, M., Cimini, G.B., Console, R., Frepoli, A. (2007). Study of recent seismicity in the area of Southern
Apennines. Workshop in memoria di Giuseppe Cello
422. Mariucci, M.T., Pierdominici, S., Montone, P. (2007). Scientific drilling in a central italian volcanic district. Scientific
Drilling, 5, 38-40. IODP and ICDP. 10.22 04/iodp.sd.5.04.2007
427. Mazzarini, F. (2007). Vent distribution and crustal thickness in stretched continental crust: The case of the Afar
Depression (Ethiopia). Geosphere, 3, 3, 152-162. Geological Society of America. 10.1130/GES00070.1
457. Palyvos, N., Pantosti, D., Stamatopoulos, L., De Martini, P.M. (2007). Geomorphological reconnaissance of the
Psathopyrgos and Rion-Patras Fault Zones (Achaia, NW Peloponnesus). Bulletin of the Geological Society of Greece,
40, 1586-1598. Geological Society of Greece
458. Palyvos, N., Sorel, D., Lemeille, F., Mancini, M., Pantosti, D., Julia, R., Triantaphylou, M., De Martini, P.M. (2007).
Review and new data on uplift rates at the W termination of the Corinth Rift and the NE Rion Graben area (Achaia, NW
Peloponnesos). Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, 412-424. Geological Society of Greece
489. Scalera, G. (2007). Terremoti, trasformazioni di fase, catene a pieghe: è possibile una nuova prospettiva globale?.
Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 4, 296-299. Società Geologica Italiana
495. Smedile, A., De Martini, P.M., Barbano, M.S., Gerardi, F., Pantosti, D., Pirrotta, C., Cosentino, M., Del Carlo, P.,
Guarnieri, P. (2007). Identification of paleotsunami deposits in the Augusta Bay area (eastern Sicily, Italy):
paleoseismological implication. 26° Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
510. Toscani, G., Burrato, P.F., Di Bucci, D., Seno, S., Valensise, G. (2007). Plio-Quaternary tectonic evolution of the
Northern Apennines thrust fronts along the Bologna-Ferrara section (Po Plain, Italy), based on geological observations
and analogue modelling: seismotectonic implications. Alps and Apennines: a natural laboratory for structural geology and
geodynamics
74
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
3.3. Geodinamica e struttura dell'interno della Terra
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Claudio Chiarabba (CNT), Carlo Giunchi (RM1), Stefania Danesi (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nell’anno sono stati conseguiti numerosi obiettivi riguardanti la definizione della struttura profonda, sia a scala locale che
estesa, grazie alla disponibilità di numerosi dati sismologici di alta qualità forniti dalle moderne reti di monitoraggio (vedi
TTC 1) e acquisiti durante progetti specifici (Progetti DPC, Retreat, CatScan). La struttura del mantello superiore viene
studiata con diverse tecniche di analisi e su diverse scale, con considerevole attenzione alla regione Euro-Mediterranea
che, per la sua complessità, costituisce un laboratorio di indagine particolamente interessante. Su scala continentale,
l’analisi quantitativa delle forme d’onda di terremoti regionali e telesismici attraverso tecniche di tomografia sismica (anche
non lineare), lo studio delle receiver function, l’inversione di dati sismologici e misure gravimetriche hanno permesso il
calcolo di modelli 1D e 3D di velocità, e in alcuni casi anche di attenuazione, delle onde P e S, la stima degli spessori
crostali e profondità della Moho quasi per l’intera regione mediterranea e la mappatura dei flussi astenosferici nel mantello
con tecniche di splitting di onde SKS. Contestualmente, l’esame delle caratteristiche di dispersione delle onde di
superficie si è dimostrato un approccio particolarmente indicato per sviluppare modelli di struttura e di anisotropia del
mantello superiore. Il sistema di subduzione della catena appenninica è stata oggetto di trattazioni specifiche per la
centralità del suo ruolo nell’evoluzione dell’area mediterranea: dopo lo svolgimento di campagne di misura congiunte di
dati sismografici e geodetici lungo la penisola, sono state avviate numerose attività di analisi che hanno consentito di
illuminare la struttura litosferica e astenosferica con grande dettaglio e vincolare le successive interpretazioni
geodinamiche, grazie ad analisi tomografiche con tempi di arrivo P ed S, studi di receiver functions, splitting di onde SKS,
analisi di onde quasi-Love, analisi di dispersione e tomografia di onde superficiali. Riassumiamo i principali risultati
ottenuti:
-
Modello 3D di Vp, Vp/Vs e Qp per lo slab del Tirreno Meridionale.
Spessori e velocità medie crostali e profondità della Moho per gli Appennini (approssimativamente 160 valori puntuali
ottenuti con calcoli di RF a stazioni permanenti e temporanee).
Struttura profonda 3D di Vs e attenuazione alcuni vulcani (in particolare Etna e Colli Albani) e di Vp 2D preliminare
(Stromboli) elaborata durante progetti specifici finanziati dal DPC.
Flussi astenosferici nella zona del Mediterraneo centrale da splitting SKS (circa 200 stazioni elaborate).
Modelli 3D di velocità Vs del mantello superiore per la regione euro-mediterranea.
L’occorrenza, inoltre, del decennale del terremoto di Colfiorito ha rilanciato gli studi sulla struttura della crosta superiore
lungo il sistema di faglie attivate nel 1997 tramite tecniche di tomografia sismica. Sono state ottenute immagini 3D e 4D
per i campi di velocità e attenuazione delle onde P ed S, migliorando i risultati ottenuti in precedenza. Su scala di indagine
globale, le attività di ricerca si svolgono essenzialmente nell’ambito della tomografia sismica e della propagazione
tridimensionale di onde elastiche, con sviluppi di algoritmi e analisi di wavelet multi-risoluzione in geometria sferica. I
modelli di densità così ottenuti rientrano nel quadro dei parametri di riferimento necessari a vincolare il regime di
temperatura e di geodinamica nell’area in esame. Nel corso del 2007 è proseguita la messa a punto di modelli analitici e
numerici per la simulazione della deformazione globale cosismica e postsismica in presenza di eterogeneità laterali e di
reologie complesse, in grado di modellare tramite il metodo degli elementi finiti la deformazione statica su scala globale
utilizzando domini piani e sferici con geometrie eterogenee. Sono state condotte delle modellazioni della deformazione
associata al terremoto di Sumatra del 26/12/2004 che hanno mostrato un buon accordo con le misure geodetiche rilevate
dalle stazioni permanenti della rete IGS. Parallelamente all’implementazione di metodologie numeriche, sono stati
sviluppati i modelli analitici di rilassamento postsismico globale. Tramite l’utilizzo del metodo di Post-Widder-Gaver per il
calcolo approssimato di antitrasformate di Laplace, sono stati messi a punto algoritmi per il calcolo analitico del
rilassamento postsismico in presenza di reologie complesse. I codici di calcolo che implementano questi algoritmi hanno
richieste computazionali particolarmente rilevanti. Lo studio degli effetti dell’attività sismica globale sulle variazioni del
livello marino è stato proseguito con l’implementazione di un algoritmo per la soluzione autoconsistente della sea level
equation in presenza di una sorgente sismica.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
10. Antonioli, F., Anzidei, M., Lambeck, K. (2007). Sea-level change during the Holocene in Sardinia and in the northeastern
Adriatic (central Mediterranean Sea) from archaeological and geomorphological data. Quat. Sci. Rev., On line first.
Elsevier. 10.1016/j.quascirev.2007.06.022
16. Baccheschi, P., Margheriti, L., Steckler, M. (2007). Seismic anisotropy reveals focused mantle flow around the Calabrian
slab (Southern Italy). Geophys. Res. Lett., 34, L05302. 10.1029/2006GL028899
30. Bindi, D., Parolai, S., Görgün, E., Grosser, H., Milkereit, C., Bohnhoff, M., Durukal, E. (2007). ML scale in Northwestern
Turkey from 1999 Izmit aftershock: updates. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 1B, 331-338. Seismological Society of
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38. Boschi, L., Ampuero, J.P., Peter, D., Mai, M., Soldati, G., Giardini, D. (2007). Petascale computing and future
75
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
breakthroughs in global seismology. Phys. Earth Planet. Inter., 163, 245-250. Elsevier. 10.1016/j.pepi.2007.02.011
41. Bressan, G., Kravanja, S., Franceschina, G. (2007). Source parameters and stress release of seismic sequences
occurred in the Friuli Venezia Giulia region (Northeastern Italy) and in Western Slovenia. Phys. Earth Planet. Inter., 160
(2007), 192-214. elsevier. 10.1016/j.pepi.2006.10.005
51. Cannelli, V., Melini, D., De Michelis, P., Piersanti, A., Florindo, F. (2007). Core–mantle boundary deformations and J 2
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10.1111/j.1365-246X.2007.03443.x
75. Danesi, S., Bannister, S., Morelli, A. (2007). Repeating earthquakes from rupture of an asperity under an Antarctic outlet
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87. Di Luccio, F., Pasyanos, M.E. (2007). Crustal and upper-mantle structure in the Eastern Mediterranean from the analysis
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121. Improta, L., Bruno, P.P. (2007). Combining seismic reflection with multifold wide-aperture profiling: An effective strategy
for high-resolution shallow imaging of active faults. Geophys. Res. Lett., 34, L20310. AGU. 10.1029/2007GL031893
127. Langer, H., Raffaele, R., Scaltrito, A., Scarfì, L. (2007). Estimation of an optimum velocity model in the Calabro-Peloritan
mountains - Assessment of the variance of model parameters and variability of earthquake locations. Geophys. J. Int.,
170, 3, 1151-1164. Blackwell. 10.1111/j.1365-246X.2007.03459.x
130. Levin, V., Jeffrey, P., Lucente, P.F., Margheriti, L., Pondrelli, S. (2007). End of subduction in northern Apennines
confirmed by observations of quasi-Love waves from the great 2004 Sumatra-Andaman earthquake. Geophys. Res. Lett.,
34, L04304. AGU. 10.1029/2006GL028860
146. Mazzarini, F., Isola, I. (2007). Hydraulic connection and fluid overpressure in upper crustal rocks: Evidence from the
geometry and spatial distribution of veins at Botrona quarry, southern Tuscany, Italy. J. Struct. Geol., 29, 8, 1386-1399.
Elsevier. 10.1016/j.jsg.2007.02.016
150. Montuori, C., Cimini, G.B., Favali, P. (2007). Teleseismic tomography of the southern Tyrrhenian subduction zone: New
results from seafloor and land recordings. J. Geophys. Res., 112, B03311. American Geophysical Union.
10.1029/2005JB004114
170. Parolai, S., Bindi, D., Durukal, E., Grosser, H., Milkereit, C. (2007). Source parameters and seismic moment-magnitude
scaling for Northwestern Turkey. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 2, 655-660. Seismological Society of America.
10.1785/0120060180
189. Salimbeni, S., Pondrelli, S., Margheriti, L., Levin, V., Jeffrey, P., Jaroslava, P. (2007). Abrupt change in mantle fabric
across northern Apennines detected using seismic anisotropy. Geophys. Res. Lett.,
34, L07308. AGU.
10.1029/2007GL029302
216. Tiberti, M.M., Orlando, L. (2007). Gravity modelling along CROP04 seismic profile. Boll. Soc. Geol. Ital., Special Issue 7,
177-184
223. Ventura, G., Cinti, F. R., Di Luccio, F., Pino, A.N. (2007). Mantle wedge dynamics vs crustal seismicity in the Apennines
(Italy). Geochem. Geophys. Geosyst., 2006. AGU
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
237. Bizzarri, A., Belardinelli, M.E. (2007). Modeling instantaneous dynamic triggering in a 3-D fault system: application to the
June 2000 South Iceland seismic sequence. Geophys. J. Int.
238. Bizzarri, A., Spudich, P. (2007). Effects of super-shear rupture speed on the high frequency content of S-waves
investigated using spontaneous dynamic rupture models and isochrone theory. J. Geophys. Res.
258. Faccenna, C., Rossetti, F., Becker, T.W., Danesi, S., Morelli, A. (2007). Recent extension driven by mantle upwelling at
craton edge beneath the Admiralty Mountains (Ross Sea, East Antarctica). Tectonics
260. Ferrando, S., Frezzotti, M.L., Neumann, E.R., De Astis, G., Peccerillo, A., Dereje, A., Gezahegn, Y., Teklewold, A.
(2007). Composition and thermal structure of the lithosphere beneath the Ethiopian plateau: evidence from mantle
xenoliths in basanites, Injibara, Lake Tana Province. Mineral. Petrol., On line first. 10.1007/s00710-007-0219-z
269. Li, H., Michelini, A., Zhu, L., Bernardi, F., Spada, M. (2007). Crustal Velocity Structure in Italy from Analysis of Regional
Seismic Waveforms. Bull. Seismol. Soc. Amer.
294. Steckler, M., Piana Agostinetti, N., Wilson, C.K., Roselli, P., Seeber, L., Amato, A., Lerner-Lam, A. (2007). Crustal
Structure in the Southern Apennines from Teleseismic Receiver Functions. Geology
4.3 Altre pubblicazioni
313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean
th
348. Casula, G., Danesi, S., Dubbini, M., Vittuari, L. (2007). Tidal forcing on David Glacier and Drygalski Ice Tongue. 10
International Symposium on Antarctic Earth Science. U.S. Geological Survey and The National Academies
349. Casula, G., Dubbini, M., Galeandro, A. (2007). Modeling environmental bias and computing velocity field from data of
Terra Nova Bay GPS network in Antarctica by means of a quasi-observation processing approach. A Keystone in a
th
Changing World - Online Proceeding of the 10 ISAES, Short Research Paper 054, 1-4. U.S. Geological Survey and The
National Academies; USGS OF-2007-1047. 10.3133/of2007-1047.srp054
370. Demartin, M., Roselli, P. (2007). Seismological Experiment across the Wilkes Subglacial Basin and Adjacent
Transantactic Mountains. Terra Antartica Reports, 13, 75-86
373. Dietl, C., Longo, A. (2007). Thermal aureole around the Joshua Flat - Beer Creek Pluton (California) requires multiple
magma pulses: constraints from thermobarometry, infra-red spectroscopy and numerical modelling. Geotectonic
Research, 95, 13-40. E. Schweizerbart’sche Verlagsbuchhandlung
379. Faccenna, C., Funiciello, F., Civetta, L., D'Antonio, M., Moroni, M., Piromallo, C. (2007). Slab disruption, mantle
circulation, and the opening of the Tyrrhenian basins. Geological Society of America Special Paper, 418, 153-169.
Geological Society of America. 10.1130/2007.2418(08)
76
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
424. Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 48, 2, 115-126
428. Mazzarini, F. (2007). Vent distribution and crustal thickness in stretched continental crust: The case of the Afar
Depression (Ethiopia). Geosphere, 3, 3, 152-162. Geological Society of America. 10.1130/GES00070.1
485. Scafidi, D., Morasca, P., Solarino, S., Eva, C. (2007). A new deep picture of the Alps-Apennines system derived from
seismological data. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5, 2, 211-213.
486. Scalera, G. (2007). A new model of orogenic evolution. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 5,
214-218. Società Geologica Italiana
487. Scalera, G. (2007). Geodynamics of tha Wadati-Benioff zone earthquakes: The 2004 Sumatra earthquake and other
great earthquakes. Geofisica Internacional, 46, 1, 19-50. University of Mexico
489. Scalera, G. (2007). Terremoti, trasformazioni di fase, catene a pieghe: è possibile una nuova prospettiva globale?
Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 4, 296-299. Società Geologica Italiana
490. Scalera, G. (2007). The geodynamic meaning of the deep earthquakes: First clues for a global perspective for foldbelts?. New Concepts in Global Tectonics Newsletter, 41 (December), 45-54. New Concepts in Global Tectonics
Newsletter
497. Solarino, S., Cassinis, R. (2007). Seismicity of the upper lithosphere and its relationships with the crust in the italian
region. Boll. Geofis. Teor. Appl., 48, 99-114
77
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
3.4. Geomagnetismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Paola De Michelis (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Caratterizzazione e studio della variazione secolare
È proseguito lo studio della variazione secolare con particolare attenzione all’analisi delle proprietà dei jerk geomagnetici.
In particolare, adottando un metodo di analisi basato sull’uso delle wavelet sono stati localizzati nel dominio dello spazio e
del tempo una serie di jerk regionali avvenuti nel corso del XX secolo. Lo studio di questi jerk, la cui manifestazione non
ha interessato l’intero globo, è attualmente di particolare interesse per quanto concerne la loro origine ed il loro possible
legame con altri fenomeni geofisici. Parallelamente è stato ultimato lo studio riguardante il possibile legame tra jerk
geomagnetici ed i terremoti di grande magnitudo. L’analisi delle deformazioni statiche indotte sulla superficie di
separazione nucleo-mantello (CMB) dal devastante terremoto di Sumatra del 2004 ha infatti evidenziato come la
componente della deformazione, simmetrica rispetto all’equatore e all’asse di rotazione, indotta al CMB da tale terremoto
sia stata sufficiente ad innescare un’oscillazione torsionale nel nucleo fluido di 1km/yr. Questo risultato ha aperto la strada
alla possibilità che alcuni terremoti possano innescare oscillazioni torsionali compatibili con quelle responsabili della
generazione dei jerk geomagnetici. Infine, sempre nell’ambito dello studio dei jerk, utilizzando un nuovo modello globale di
campo magnetico (CM4), si è analizzata l’evoluzione temporale dell’accelerazione secolare in area antartica. Tale analisi
ha permesso lo studio dei jerk geomagnetici anche in questa particolare area del globo dove, l’utilizzo dei soli dati da
osservatorio, non aveva finora consentito una descrizione esaustiva del fenomeno.
Modelli regionali del campo magnetico terrestre
È proseguita l’attività di aggiornamento del modello regionale del campo magnetico terrestre in Antartide (ARM). Questo
modello, calcolato utilizzando tanto dati provenienti da osservatori a terra quanto quelli da misure satellitari, fornisce un
modello regionale del campo magnetico principale per il continente antartico. Il lavoro svolto quest’anno ha riguardato da
un lato l’integrazione della copertura temporale dei dati utilizzati (dati dai satelliti Oersted a Champ), d’altra l’introduzione
di una diversa modalità di selezione del dato al fine di ottenere un modello effettivamente rappresentativo del campo
principale. La grande mole di dati fornita dai satelliti attualmente in orbita ha consentito, infatti, di selezionare misure
magnetiche in cui il contributo proveniente dal campo magnetico di origine esterna al pianeta fosse ridotto al minimo.
Elettromagnetismo
Sono proseguiti gli studi atti alla conoscenza della parte interna del campo magnetico terrestre derivante dai fenomeni di
induzione elettromagnetica prodotti da correnti elettriche d’origine ionosferica e magnetosferica, attraverso l’applicazione
della tecnica di sondaggio GDS (Geomagnetic Deep Sounding). In particolare l’utilizzo di questa tecnica in alcune aree
campione, ha consentito: l’individuazione di zone con elevato valore di conduttività elettrica nell'area Sardo-Corsa
(rispettivamente nello Stretto di Bonifacio e nel Canale di Sardegna), la localizzazione di anomalie di conduttività nel
mantello superiore nell'area Tosco-Tirrenica ed infine la differenziazione dei diversi tipi di crosta tra il dominio tirrenico e
quello adriatico in Italia centrale. Ulteriori analisi sui dataset esistenti sono in corso al fine di applicare nuovi e potenti
algoritmi di calcolo nonché potenziati modelli di inversione. Nel corso dell’anno 2007 si è inoltre provveduto alla raccolta
dei dati GDS in Marocco, nell’ambito di un progetto internazionale, finanziato parzialmente dal Ministero degli Affari Esteri.
Interessanti risultati sono scaturiti anche dalle analisi di dati raccolti dall’osservatorio sottomarino Orion (Geostar 3) e dalle
missioni osservative svolte negli anni precedenti nel Tirreno meridionale che hanno permesso di dare una stima della
conducibilità elettrica dei fondali marini e della profondità a cui potrebbe trovarsi la litosfera elettromagnetica. Nell’ambito
del sismo-magnetismo e del vulcano-magnetismo sono infine proseguiti gli studi finalizzati al monitoraggio di attività
tettonica in aree sismogenetiche e vulcaniche che si sono concentati essenzialmente in Italia centrale e sull’Etna
(maggiori dettagli nel TTC 2.6).
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
51. Cannelli, V., Melini, D., De Michelis, P., Piersanti, A., Florindo, F. (2007). Core-mantle boundary deformations and J 2
variations resulting from the 2004 Sumatra earthquake. Geophys. J. Int., 170, 718-724. Blackwell Publishing.
10.1111/j.1365-246X.2007.03443.x
82. De Santis, A. (2007). How persistent is the present trend of the geomagntic field to decay and, possibly, to reverse? Phys.
Earth Planet. Inter., 162, 217-226. Elsevier. 10.1016/j.pepi.2007.04.011
88. Di Mauro, D., Lepidi, S., Di Persio, M., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Update on monitoring of magnetic and
electromagnetic tectonic signals in Central Italy. Ann. Geophys., 50, 1, 51-60. INGV
103. Gambetta, M., Armadillo, E., Carmisciano, C., Caratori Tontini, F., Bozzo, E. (2007). Magnetic Base Station Deceptions,
a magnetovariational analysis along the Ligurian Sea coast, Italy. Ann. Geophys., 50, 3, 347-357. INGV
107. Gattacceca, J., Speranza, F. (2007). Paleomagnetic constraints for the tectonic evolution of the southern Apennines belt
(Italy). Boll. Soc. Geol. Ital., Special Issue 7, 39-46. Società Geologica Italiana
78
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
156. Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Internal structure of Ustica volcanic complex (Italy) based on a 3D
inversion of magnetic data.. Bull. Volcanol., 69, 8, 869-879. Springer. 10.1007/s00445-007-0115-8
184. Ravat, D., Pignatelli, A., Nicolosi, I., Chiappini, M. (2007). A study of spectral methods of estimating the depth to the
bottom of magnetic sources from near-surface magnetic
anomaly data. Geophys. J. Int., 169, 421-434.
10.1029/2003JB002575
193. Satolli, S., Besse, J., Speranza, F., Calamita, F. (2007). The 125-150 Ma high-resolution Apparent Polar Wander Path
for Adria from magnetostratigraphic sections in Umbria–Marche (Northern Apennines, Italy): Timing and duration of the
global Jurassic-Cretaceous hairpin turn. Earth Planet. Sci. Lett., 257, 329-342. Elsevier. 10.1016/j.epsl.2007.03.009
203. Speranza, F., Chiappini, M. (2007). Forward magnetic models across the southern Apennines: implications for the
basement setting. Boll. Soc. Geol. Ital., Special Issue 7, 13-20. Società Geologica Italiana
204. Speranza, F., Parisi, G. (2007). High-resolution magnetic stratigraphy at Bosso Stirpeto (Marche, Italy): Anomalous
geomagnetic field behaviour during early Pliensbachian (early Jurassic) times? Earth Planet. Sci. Lett., 256, 344-359.
Elsevier. 10.1016/j.epsl.2007.01.006
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
314. Armadillo, E., Ferraccioli, F., Gambetta, M., Talarico, F., Zunino, A., Zangani, M., Bozzo, E. (2007). A high resolution
aeromagnetic survey over the Cape Roberts Rift Basin: correlations with seismic reflection and magnetic susceptibility log
data. U.S. Geological Survey and The National Academies, 1-4. U.S. Geological Survey and The National Academies;
USGS OFR-2007
367. De Santis, A., Di Mauro, D., Cafarella, L., Palangio, P., Beranzoli, L., Favali, P., Vitale, S. (2007). Extending Magnetic
Observations to Seafloor: the case of Geostar and Orion missions in the Adriatic and Tyrrhenian Seas. Publications of the
Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), 122-144. Institue of Geophysics
Polish Academy of Science
436. Meloni, A., Cafarella, L., De Michelis, P., Tozzi, R. (2007). The contribution of geomagnetic observatories and magnetic
models to the study of secular variation and jerks in Antarctica. USGS Open-File Report 2007-1047, Short Research
Paper 071, On line only. USGS. 10.3133/of2007-1047.srp071
79
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
3.5. Geologia e storia dei sistemi vulcanici
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Mauro Coltelli (CT), Giovanni Orsi (OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
I risultati delle attività condotte in questo OS contribuiscono al miglioramento delle conoscenze geologiche dei vulcani
finalizzate alla ricostruzione della loro attività eruttiva che rappresenta la base per la valutazione della pericolosità
vulcanica.
Ischia
Sono continuate le ricerche geologiche, stratigrafiche, vulcanologiche e strutturali per definire la storia vulcanica e
deformativa. Sono continuati gli studi geochimici e isotopici su prodotti trachitici e latitici, per definire la struttura
magmatica.
Campi Flegrei
Sono continuati gli studi sulla storia vulcanica e deformativa recente (<15 ka). Sono stati calcolati il volume, la magnitudo
e l’intensità delle eruzioni <5 ka. Sono continuate le ricerche sul sistema magmatico di alimentazione finalizzate alla
definizione dello stato attuale e delladeformazione della caldera. Sono stati elaborati modelli sulla struttura magmatica
basati su studi geochimici e isotopici. È stato elaborato un modello di evoluzione termica del sistema magmatico.
Vesuvio
Sono in fase di completamento gli studi stratigrafici e vulcanologici sull’eruzione delle Pomici di Avellino, con particolare
attenzione all’impatto sul territorio delle sue diverse fasi. Sono stati effettuati studi tefrostratigrafici, tessiturali e
composizionali sui prodotti dell’attività esplosiva di bassa intensità delle eruzioni del periodo 472-1631.
Stromboli
Sono state studiate le relazioni fra composizione e contenuto in volatili dei magmi primari e lo stile eruttivo del vulcano
negli ultimi 3.000 anni. Sono state studiate successioni piroclastiche dell’attività recente e le sequenze eruttive dei
parossismi. È stata datata con metodi paleomagnetici l’attività laterale degli ultimi 12000 anni. Sulla base di rilievi
geologici, datazioni radiometriche (Ar/Ar, C14), analisi petrologiche, e ricostruzioni stratigrafiche sulle carote dei pozzi
perforati nei settori est e ovest dell’isola, è stata ricostruita l’attività effusiva laterale. Sono stati individuati, mappati ed
analizzati gli apparati di almeno 4 eruzioni laterali prima sconosciute, tra i quali quello di San Vincenzo ubicato proprio
nell’abitato di Stromboli. È stata ricostruita la geometria dei dicchi che hanno alimentato l’eruzione 2007 ed il loro ruolo
nella generazione dei campi di stress nell’edificio vulcanico, al fine di modellizzare le condizioni in cui possono propagare
in un edificio morfologicamente condizionato da un settore collassato quale la Sciara del Fuoco.
Ustica
Sono continuati gli studi stratigrafici, strutturali, vulcanologici e petrologici.
Etna
Sono stati completati i rilievi geologici del versante NO del vulcano fornendo il quadro stratigrafico complessivo finalizzato
alla realizzazione della nuova carta geologica alla scala 1:50.000. L’evoluzione temporale dell’edificio centrale fra 100ka e
30ka, è stata definita attraverso nuove datazioni radiometriche (Ar/Ar). L’analisi di dati di tomografia sismica, di sottosuolo
e di geologia regionale hanno consentito di realizzare un profilo crostale in direzione N-S. È stata ricostruita la
successione delle colate laviche del versante occidentale negli ultimi 2000 anni al fine di completare il quadro delle
eruzioni laterali di età sconosciuta non riportate dalle fonti storiche. È stata studiata la relazioni fra stile eruttivo,
composizione e contenuto in volatili dei magmi. È stato dettagliato il sistema di faglie di Ragalna che delimita il settore
instabile del fianco SO, attraverso analisi strutturali, geochimiche e InSAR. È stata aggiornata la mappa delle fratture
presenti nell’area sommitale, caratterizzandone il comportamento in relazione al rilascio di gas CO2 e Rn.
Pantelleria
Sono continuati gli studi stratigrafici, strutturali e vulcanologici sui depositi <10 ka; geochimici e isotopici sui depositi di
eruzioni selezionate per definire la struttura magmatica. Sono state prodotte nuove carte tematiche. Sono state ricostruite
le condizioni pre-eruttive delle ultime eruzioni esplosive attraverso la determinazione del contenuto in volatili dei magmi
emessi. È stata studiata l’interazione fra magmi riolitici e pantelleritici nelle eruzioni stromboliane acide.
Canale di Sicilia
Gli studi di geologia marina sul Banco Graham hanno rivelato che il vulcano Ferdinandea è parte di un complesso sistema
vulcanico sottomarino costituito da una decina di edifici di comparabili dimensioni.
Rift Etiopico, Afar
Sono continuati gli studi stratigrafici, strutturali e vulcanologici in questa area per ricostruire la sua evoluzione. Sono
continuate le indagini geochimiche e isotopiche per definire le strutture magmatiche in porzioni del rift a diverso grado di
evoluzione.
80
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Antartide - Provincia di McMurdo
È stata realizzata la ricostruzione cronostratigrafica dell’evoluzione del vulcanismo degli ultimi 12 milioni di anni attraverso
lo studio delle carote di una perforazione profonda (Progetto ANDRILL), per le sue implicazioni tettoniche e paleoambientali
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
2. Agnelli, A.E., Corti, G., Agnelli, A., Del Carlo, P., Coltelli, M., Ugolini, F.C. (2007). Features of some paleosols on the flanks
of Etna volcano (Italy) and their origin. Geoderma, 142, 1/2, 112-126. Elsevier. 10.1016/j.geoderma.2007.08.003
40. Branca, S., Coltelli, M., De Beni, E., Wijbrans, J. (2007). Geological evolution of Mount Etna volcano (Italy) from earliest
products until the first central volcanism (between 500 and 100 ka ago) inferred from geochronological and stratigraphic
data. Int. J. Earth Sci., On line First. Springer. 10.1007/s00531-006-0152-0
42. Brown, R.J., Orsi, G., De Vita, S. (2007). New insights into Late Pleistocene explosive volcanic activity and caldera
formation on Ischia (southern Italy). Bull. Volcanol., On line First. Springer. 10.1007/s00445-007-0155-0
48. Calcaterra, D., Coppin, D., de Vita, S., Di Vito, M.A., Orsi, G., Palma, B., Parise, M. (2007). Slope processes in weathered
volcaniclastic deposits within the city of Naples: The Camaldoli Hill case. Geomorphology, 87, 132-157. Elsevier.
10.1016/j.geomorph.2006.03.040
89. Di Renzo, V., Di Vito, M.A., Arienzo, I., Carandente, A., Civetta, L., D'Antonio, M., Giordano, F., Orsi, G., Tonarini, S.
(2007). Magmatic History of Somma-Vesuvius on the Basis of New Geochemical and Isotopic Data from a Deep Borehole
(Camaldoli dellaTorre). J. Petrol., 48, 4, 753-784. 10.1093/petrology/egl081
97. Favalli, M., Karatson, D., Mazzuoli, R., Pareschi, M.T., Ventura, G. (2007). Reply to: comments to: “Volcanic
geomorphology and tectonics of the Aeolian Archipelago (Southern Italy) based on integrated DEM data” by Favalli et al.
Bull. Volcanol., 70, 1, 117-118. Springer. 10.1007/s00445-007-0135-4
102. Frezzotti, M.L., De Astis, G., Dallai, L., Ghezzo, C. (2007). Coexisting calc-alkaline and ultrapotassic magmatism at
Monti Ernici,Mid Latina Valley (Latium, central Italy). Eur. J. Mineral, 19, 4, 479-497. E Schweizerbartsche Verlags.
10.1127/0935-1221/2007/0019-1754
120. Iacono Marziano, G., Gaillard, F., Pichavant, M. (2007). Limestone assimilation and the origin of CO2 emissions at the
Alban Hills (Central Italy): Constraints from experimental petrology. J. Volcanol. Geotherm. Res., 166, 2, 91-105. Elsevier.
10.1016/j.jvolgeores.2007.07.001
131. Lodato, L., Spampinato, L., Harris, A.J.L., Calvari, S., Dehn, J., Patrick, M. (2007). The morphology and evolution of the
Stromboli 2002-2003 lava flow field: an example of a basaltic flow field emplaced on a steep slope. Bull. Volcanol., 69,
661-679. Springer. 10.1007/s00445-006-0101-6
162. Pabst, S., Wörner, G., Civetta, L., Tesoro, R. (2007). Magma chamber evolution prior to the Campanian Ignimbrite and
Neapolitan Yellow Tuff eruptions (Campi Flegrei, Italy). Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag. 10.1007/s00445007-0180-z
196. Scheibner, B., Worner, G., Civetta, L., Stosch, H.-G., Simon, K., Kronz, A. (2007). Rare earth element fractionation in
magmatic Ca-rich garnets. Contrib. Mineral. Petrol., 154, 55-74. Springer. 10.1007/s00410-006-0179-z
210. Sulpizio, R., Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M.A., La Volpe, L., Mele, D., Zanchetta, G., Sadori, L. (2007).
Discriminating the-long distance dispersal of fine ash from sustained columns or near ground ash clouds: the example of
the Pomici di Avellino eruption (Somma-Vesuvius, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., On line First. Elsevier.
10.1016/j.jvolgeores.2007.11.012
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
257. Di Vito, M. A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., D'Orazio, M. (2007). The late Pleistocene pyroclastic deposits of the
Campanian Plain: new insights into the The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights
into the explosive activity of Neapolitan volcanoes. J. Volcanol. Geotherm. Res. 10.1016/j.jvolgeores.2007.11.019
266. Giaccio, B., Isaia, R., Fedele, F., Di Canzio, E., Hoffecker, J., Ronchitelli, A., Sinitsyn, A., Anikovich, M., Lisitsyn,
S.Popov, V. (2007). The Campanian Ignimbrite and Codola tephra layers: two temporal/stratigraphic markers for the Early
Upper Palaeolithic in southern Italy and eastern Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res. 10.1016/j.jvolgeores.2007.10.007
276. Martelli, M., Nuccio, P.M., Stuart, F., Di Liberto, V., Ellam, R. (2007). Constraints on mantle source and interactions from
He-Sr isotope variation in Italian Plio-Quaternary volcanism. Geochem. Geophys. Geosyst.
296. Sulpizio, R., Cioni, R., Di Vito, M.A., Santacroce, R., Sbrana, A., Zanchetta, G. (2007). Comment on: “The dark nature of
Somma-Vesuvius volcano: evidence from the ~ 3.5 ka BP Avellino eruption” by Milia A., Raspini A., Torrente M.M. Quat.
Int.
4.3 Altre pubblicazioni
361. D'Antonio, M., Tonarini, S., Arienzo, I., Civetta., L., Di Renzo, V. (2007). Components and processes in the magma
genesis of the Phlegrean Volcanic District, southern Italy. Geological Society of America Special Paper, 418, 203-220.
10.1130/2007.2418(10)
393. Giaccio, B., Fedele, F., Isaia, R. (2007). L'impatto dell’evento combinato Ignimbrite Campana-Heinrich Event 4 sugli
ecosistemi umani europei di 40 ka BP. Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR, 181-184. CNR
Edizioni
474. Pompilio, M., Kyle, P., Wilch, T., Dunbar, N., ANDRILL-MIS Project Science Team (2007). The volcanic record in the
ANDRILL McMurdo Ice Shelf AND-1B drill core. International Symposium on Antarctic Earth Sciences, U.S. Geological
Survey and The National Academies. 10.3133/of2007-1047
81
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
3.6. Fisica del vulcanismo
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Paolo Papale (PI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, BO, CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nel corso del 2007 è stato ulteriormente sviluppato il codice ad elementi finiti GALES che risolve le dinamiche transienti
2D di magmi multicomponenti in condizioni di flusso da incomprimibile a comprimibile, perfezionando la descrizione delle
proprietà del magma e parallelizzando il codice che adesso risulta altamente performante. Applicazioni alle dinamiche
eruttive a Stromboli, e delle dinamiche in camera magmatica ai Campi Flegrei, mostrano un gran numero di processi
prima mai descritti e spesso non intuitivi. Il modello è stato accoppiato con un modello che descrive la propagazione di
onde di pressione nelle rocce, ottenendo una descrizione quantitativa delle variazioni spazio-temporali attese nel campo
deformativo e gravitazionale e del segnale sismico atteso in associazione a dinamiche magmatiche profonde. È stato
sviluppato un metodo agli elementi finiti per il calcolo delle variazioni di gravità e del campo deformativo associati a
sorgenti di qualsiasi forma in mezzi con reologie complesse e topografia reale. Lo sviluppo di modelli numerici 3D ad
elementi finiti per la definizione del campo deformativo e di stress in sistemi vulcanici ha permesso lo studio dei processi
di interazione tra sistema tettonico e vulcanico all’Etna nel periodo 2001-03, mostrando che processi di intrusione e
propagazione di dicchi possono accelerare l’accumulo di sforzo nelle aree sismogenetiche etnee. L’analisi di segnali
sismici di tipo LP e VLP associati al degassamento continuo all’Etna ha permesso di definire la geometria della parte
superficiale del sistema di alimentazione e di quantificare le variazioni volumetriche associate al processo sismogenetico.
L’analisi congiunta delle sequenze sismiche e delle emanazioni gassose ai Campi Flegrei durante l’ultima fase
bradisismica (2005-06) ha permesso di ricostruire gli eventi di fratturazione e aumento di permeabilità della crosta a 2-3
km di profondità. La simulazione del flusso di fluidi idrotermali nelle rocce porose dei Campi Flegrei ha permesso di
valutare gli effetti delle eterogeneità strutturali sui segnali osservabili, in particolare sulle variazioni di gravità e di
composizione dei gas. Un modello agli elementi finiti per l’evoluzione termica dell’edificio del Somma-Vesuvio ha mostrato
che il degassamento ha un ruolo chiave nel raffreddamento dell’edificio seguente l’ultima eruzione nel 1944. Nel campo
della simulazione del processo di dispersione di cenere vulcanica, il codice VOL-CALPUFF è stato ulteriormente
implementato ed applicato all’Etna e al Vesuvio per studiare la dinamica dei weak plumes e l’effetto della circolazione
atmosferica sui processi di dispersione e deposizione. Nel campo della simulazione dei flussi piroclastici, è stato
ulteriormente sviluppato il codice 3D PDAC, in particolare per la definizione delle condizioni pre- e sin-eruttive del blast del
18 Maggio 1980 al Mt. St. Helens. Sono state eseguite simulazioni preliminari dello scorrimento di flussi piroclastici sulla
topografia 3D dei Campi Flegrei, utilizzando condizioni alla base del jet vulcanico determinate attraverso la simulazione
del processo di risalita del magma. È stato effettuato uno studio sulla dinamica dei plumes vulcanici (in condizioni sub- e
supersoniche) che ha permesso di descrivere la transizione ai regimi di collasso parziale e totale durante eruzioni di tipo
Sub-Pliniano al Vesuvio. È stato intrapreso uno studio di fattibilità per l’implementazione di tecniche di raffinamento locale
per la simulazione di processi multiscala e per un modello del processo di sedimentazione che descriva più
realisticamente la propagazione e l’impatto delle correnti di densità piroclastiche. Nel campo delle esplosioni
Stromboliane, è stato sviluppato un primo modello per gli eventi parossistici a Stromboli accoppiando un modello di
svuotamento del condotto in sovrapressione con la dinamica di dispersione atmosferica dei piroclasti e dei balistici, questi
ultimi descritti tramite il modello Lagrangiano LPAC. Sono state eseguite simulazioni 2D/3D delle traiettorie e degli impatti
di blocchi balistici emessi durante l’evento parossistico del 5 aprile 2003 a Stromboli, e di eventi avvenuti al vulcano
Soufriere Hills (Montserrat). Nel campo dei flussi di fango, si sono ricostruite le pressioni dinamiche e le velocità dei flussi
relativi all’evento di Sarno-Quindici del 1998, e sono state predette le zone di inondazione per eventi simili nell’area. Nel
campo della simulazione degli tsunami, è stata simulata la dinamica e l’impatto di un evento generato da una frana
avvenuta all’Etna 8000 anni fa, e che ha raggiunto le coste israeliane distruggendo insediamenti neolitici. Infine, nel
campo delle colate di lava, un modello di simulazione numerica applicato ad un canale di lava ha permesso di dedurre
informazioni reologiche sulle lave dell’Etna, e di identificare il complesso ruolo della crosta lavica nella dinamica di flusso.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
6. Aiuppa, A., Moretti, R., Federico, C., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Papale, P., Shinohara, H., Valenza, M. (2007).
Forecasting Etna eruptions by real-time observation of volcanic gas composition. Geology, 35, 12, 1115-1118. The
Geological Society of America. 10.1130/G24149A.1
37. Bonforte, A., Gambino, S., Guglielmino, F., Obrizzo, F., Palano, M., Puglisi, G. (2007). Ground deformation modeling of
flank dynamics prior to the 2002 eruption of Mt. Etna. Bull. Volcanol., 69, 757-768. Springer. 10.1007/s00445-006-0106-1
43. Bruno, P.P., Ricciardi, G.P., Petrillo, Z., Di Fiore, V., Troiano, A., Chiodini, G. (2007). Geophysical and hydrogeological
experiments from a shallow hydrothermal system at Solfatara Volcano, Campi Flegrei, Italy: response to caldera unrest. J.
Geophys. Res., 112, B06201. American Geophysical Union. 10.1029/2006JB004383
57. Caricchi, L., Burlini, L., Ulmer, P., Gerya, T., Vassalli, M., Papale, P. (2007). Non-Newtonian rheology of crystal-bearing
magmas and implications for magma ascent dynamics. Earth Planet. Sci. Lett.,
264, 402-419. Elsevier.
10.1036/j.epsl2007.09.032
68. Costa, A., Melnik, O., Sparks, R.S.J. (2007). Controls of conduit geometry and wallrock elasticity on lava dome eruptions.
82
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Earth Planet. Sci. Lett., 260, 137-151. Elsevier. 10.1016/j.epsl.2007.05.024
69. Costa, A., Melnik, O., Sparks, R.S.J., Voight, B. (2007). Control of magma flow in dykes on cyclic lava dome extrusion.
Geophys. Res. Lett., 34, L02303. American Geophysical Union. 10.1029/2006GL0227466
70. Cubellis, E., Luongo, G., Marturano, A. (2007). Seismic hazard assessment at Mt. Vesuvius: Maximum expected
magnitude. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, 139-149. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.03.003
73. Currenti, G., Del Negro, C., Sasai, Y. (2007). Time dependent piezomagnetic fields in viscoelastic medium. Geophys. J.
Int., On line First. 10.1111/j.1365-246X.2007.03679.x
79. De' Michieli Vitturi, M., Esposti Ongaro, T., Neri, A., Salvetti, M.V., Beux, F. (2007). An immersed boundary method for
compressible multiphase flows: application to the dynamics of pyroclastic density currents. Comput. Geosci., 11, 3, 183198. Springer. 10.1007/s10596-007-9047-9
92. Esposti Ongaro, T., Cavazzoni, C., Erbacci, G., Neri, A., Salvetti, M.V. (2007). A parallel multiphase flow code for the 3D
simulation of explosive volcanic eruptions. Parallel Comput., 33, 7/8, 541-560. Elsevier. 10.1016/j.parco.2007.04.003
106. Gaspar, M., Knaack, C., Meinert, L. D., Moretti, R. (2007). REE in skarn systems: A LA-ICP-MS study of garnets from
the Crown Jewel gold deposit. Geochim. Cosmochim. Acta, 72 (2008), 1, 185-205. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.09.033
113. Giordano, D., Polacci, M., Longo, A., Papale, P., Dingwell, D.B., Boschi, E., Kasereka, M. (2007). Thermo-rheological
magma control on the impact of highly fluid lava flows at Mt. Nyiragongo. Geophys. Res. Lett., 34, L06301. American
Geophysical Union. 10.1029/2006GL028459
117. Harris, A., Favalli, M., Mazzarini, F., Pareschi, M.T. (2007). Best-fit results from application of a thermo-rheological
model for channelized lava flow to high spatial resolution morphological data. Geophys. Res. Lett., 34, L01301. American
Geophysical Union. 10.1029/2006GL028126
131. Lodato, L., Spampinato, L., Harris, A.J.L., Calvari, S., Dehn, J., Patrick, M. (2007). The morphology and evolution of the
Stromboli 2002-2003 lava flow field: an example of a basaltic flow field emplaced on a steep slope. Bull. Volcanol., 69,
661-679. Springer. 10.1007/s00445-006-0101-6
144. Mattia, M., Patanè, D., Aloisi, M., Amore, M. (2007). Faulting on the western flank of Mt Etna and magma intrusions.
Terra Nova, 19, 1, 89-94. 10.1111/j.1365-3121.2006.00724.x
147. Mazzarini, F., Pareschi, M.T., Favalli, M., Isola, I., Tarquini, S., Boschi, E. (2007). Lava flow identification and aging by
means of lidar intensity: Mount Etna case. J. Geophys. Res., 112, B02201. American Geophysical Union.
10.1029/2005JB004166
156. Napoli, R., Currenti, G., Del Negro, C. (2007). Internal structure of Ustica volcanic complex (Italy) based on a 3D
inversion of magnetic data.. Bull. Volcanol., 69, 8, 869-879. Springer. 10.1007/s00445-007-0115-8
159. Neri, M., Guglielmino, F., Rust, D. (2007). Flank instability on Mount Etna: radon, radar interferometry and geodetic data
from the south-western boundary of the unstable sector. J. Geophys. Res., 112, B04410. American Geophysical Union.
10.1029/2006JB004756
160. Nisii, V., Saccorotti, G., Nielsen, S. (2007). Detailed analysis of wave propagation beneath the Campi Flegrei Caldera,
Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 2, 440-456. Seismological Society of America. 10.1785/0120050207
168. Pappalardo, L., Ottolini, L., Mastrolorenzo, G. (2007). The Campanian Ignimbrite (southern Italy) geochemical zoning:
insight on the generation of a super-eruption from catastrophic differentiation and fast withdrawal. Contrib. Mineral. Petrol.,
On line First. Springer. 10.1007/s00410-007-0270-0
169. Pareschi, M.T., Boschi, E., Favalli, M. (2007). Holocene tsunamis from Mount Etna and the fate of Israeli Neolithic
communities. Geophys. Res. Lett., 34, L16317. American Geophysical Union. 10.1029/2007GL030717
171. Patanè, D., Mattia, M., Di Grazia, G., Cannavò, F., Giampiccolo, E., Musumeci, C., Montalto, P., Boschi, E. (2007).
Insights into the dynamical processes of the 2007 Stromboli eruption and possible meteorological influences on the
magmatic system. Geophys. Res. Lett., 34, L22309. 10.1029/2007GL031730
175. Pesci, A., Fabris, M., Conforti, D., Loddo, F., Baldi, P., Anzidei, M. (2007). Integration of ground-based laser scanner and
aerial digital photogrammetry for topographic modelling of Vesuvio volcano. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, 3/4 , 123138. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.02.005
183. Quareni, F., Moretti, R., Piochi, M., Chiodini, G. (2007). Modeling of the thermal state of Mount Vesuvius from 1631 A.D.
to present and the role of CO2 degassing on the volcanic conduit closure after the 1944 A.D. eruption. J. Volcanol.
Geotherm. Res., 112, B03202. American Geophysical Union. 10.1029/2005JB003841
197. Scollo, S., Del Carlo, P., Coltelli, M. (2007). Tephra fallout of 2001 Etna flank eruption: Analysis of the deposit and plume
dispersion. J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, 147-164. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2006.09.007
210. Sulpizio, R., Bonasia, R., Dellino, P., Di Vito, M.A., La Volpe, L., Mele, D., Zanchetta, G., Sadori, L. (2007).
Discriminating the-long distance dispersal of fine ash from sustained columns or near ground ash clouds: the example of
the Pomici di Avellino eruption (Somma-Vesuvius, Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., On line First. Elsevier.
10.1016/j.jvolgeores.2007.11.012
213. Tedesco, D., Vaselli, O., Papale, P., Carn, S. A., Voltaggio, M., Sawyer, G.M., Durieux, J., Kasereka, M., Tassi, F.
(2007). January 2002 volcano-tectonic eruption of Nyiragongo volcano, Democratic Republic of Congo. J. Geophys. Res.,
112, B09202. American Geophysical Union. 10.1029/2006JB004762
220. Trasatti, E., Giunchi, C., Bonafede, M. (2007). Numerical inversion of deformation caused by pressure sources:
application to Mount Etna (Italy). Geophys. J. Int., On line first. 10.1111/j.1365-246X.2007.03677.x
221. Troise, C., De Natale, G., Pingue, F., Obrizzo, F., De Martino, P., Tammaro, U., Boschi, E. (2007). Renewed ground
uplift at Campi Flegrei caldera (Italy): new insight on magmatic processes and forecast. Geophys. Res. Lett., 34, L03301.
AGU. 10.1029/2006GL028545
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
235. Barsotti, S., Neri, A. (2007). The VOL-CALPUFF model for atmospheric ash dispersal. II. Application to the weak Etna
plume of July 2001. J. Geophys. Res.
236. Barsotti, S., Neri, A., Scire, J. (2007). The VOL-CALPUFF model for atmospheric ash dispersal. I. Approach and
83
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
physical formulation. J. Geophys. Res.
255. Costa, A., Melnik, O., Vedeneeva, E. (2007). Thermal effects during magma ascent in conduits. J. Geophys. Res.
10.1029/2007JB004985
257. Di Vito, M. A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., D'Orazio, M. (2007). The late Pleistocene pyroclastic deposits of the
Campanian Plain: new insights into the The late Pleistocene pyroclastic deposits of the Campanian Plain: new insights
into the explosive activity of Neapolitan volcanoes. J. Volcanol. Geotherm. Res. 10.1016/j.jvolgeores.2007.11.019
266. Giaccio, B., Isaia, R., Fedele, F., Di Canzio, E., Hoffecker, J., Ronchitelli, A., Sinitsyn, A., Anikovich, M., Lisitsyn, S.
Popov, V. (2007). The Campanian Ignimbrite and Codola tephra layers: two temporal/stratigraphic markers for the Early
Upper Palaeolithic in southern Italy and eastern Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res. 10.1016/j.jvolgeores.2007.10.007
4.3 Altre pubblicazioni
369. Del Pezzo, E., Bianco, F., Saccorotti, G., La Rocca, M., Galluzzo, D., Nisii, V., Petrosino, S., Cusano, P., Zaccarelli, L.,
Damiano, N., Tramelli, A., De Astis, G., Breton, M., Orozco-Rojas, J., Navarro, C., Ibanez, J., Ocana, E., Garcia, A.
(2007). Seismic survey of Colima Volcano (Mexico) November 2005 - May 2006. Open File Report n. 7
393. Giaccio, B., Fedele, F., Isaia, R. (2007). L'impatto dell’evento combinato Ignimbrite Campana-Heinrich Event 4 sugli
ecosistemi umani europei di 40 ka BP. Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR, 181-184. CNR
Edizioni
407. La Rocca, M., Galluzzo, D., Castellano, M., Saccorotti, G., Bianco, F., Del Pezzo, E. (2007). Vulcani dell'area napoletana
e Stromboli - La Rete Mobile. Monografie Istituzionali INGV
423. Marsella, E., Favali, P., Castellano, M., Aiello, G., Bortoluzzi, G., Di Fiore, V., Ligi, M., Sgroi, T., Frugoni, F.Patanè, D..
Passaro, S., Ruggieri, S., Ferrante, V., Scotto di Vettimo, P., Iavarone, M., Mangano, G., Augusti, V., Ciampi, M., De
Cesare, W., La Rocca, M. (2007). The Stromboli geophysical experiment. Preliminary report on wide angle refraction
seismics and morphobathymetry of Stromboli Island (Southern Tyrrhenian Sea, Italy) based on integrated offshoreonshore data acquisition (Cruise STR06 R/V URANIA). CNR-ISMAR, Bologna Technical Report
465. Petrosino, S., Cusano, P., Del Pezzo, E., Castellano, M., Bianco, F. (2007). Vulcani dell'area napoletana e Stromboli - Il
Laboratorio di Analisi Avanzate (LAV). Monografie Istituzionali INGV
509. Todesco, M. (2007). Hydrothermal fluid circulation and its effect on caldera unrest. Caldera volcanoes: Analysis,
Modelling and Response. Elsevier
521. Zaccarelli, L., Bianco, F. (2007). A shear wave analysis system for semi-automatic measurements of shear wave
splitting above volcanic earthquakes: descriptions and applications
84
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
3.7. Dinamica del clima e dell’oceano
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Antonio Navarra (BO, CMCC)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
A partire dal 2006 le attività dell’INGV in questo settore sono state svolte attraverso il Centro Euromediterraneo per i
Cambiamenti Climatici (CMCC), che ne corso del 2007 ha consolidato le proprie attività dal punto di vista sia
organizzativo che scientifico.
Organizzazione, rete di ricerca e progettualità
Il Centro ha esteso la sua rete concludendo accordi per lo status di Partner Associati con il CNR (Dipartimento Ambiente),
con l'Università di Sassari, l'Università della Tuscia, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB), il Centro di Ricerca
in Matematica Pura e Applicata (CRMPA), l’International Center for Theoretical Physics di Trieste (ICTP) e l'Istituto
Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (INOGS). Altri accordi sono in corso di definizione e saranno
finalizzati nel 2008. I Partner Associati partecipano alle attività del Centro e contribuiscono alla definizione delle sue
attività. È stata completata l'organizzazione dell'amministrazione centrale di Lecce, con la definizione e l'approvazione
delle procedure amministrative principali. Sono state avviate le sedi periferiche di Bologna, Venezia, Sassari e Capua. Il
sito web è ormai funzionante (www.cmcc.it). L'attività progettuale è inoltre ben avviata. Il CMCC partecipa come partner a
un progetto europeo del VI Programma Quadro (CIRCE) e ha altri tre progetti in fase di negoziazione (BRIDGE, CLARIS2
e MYOCEAN). Complessivamente il CMCC nel 2007 ha quindi attirato progetti per circa 9 milioni di Euro su base
pluriennale.
Infrastrutture
Nel corso del 2007 sono state completate le procedure di acquisizione del supercalcolatore del centro mediante due gare
di appalto per complessivi 10 milioni di Euro. Il sistema di calcolo del CMCC permetterà simulazioni ad alte prestazioni, il
trattamento ad alta capacità e l'archiviazione di massicce quantità di dati. Complessivamente il sistema ha una capacità di
calcolo di circa 30 Tflops e una capacità di archiviazione di 1 Pbyte. Il sistema sarà installato in fasi. La prima fase è stata
installata presso la sede distaccata di Capua, nell'attesa del completamento del sito del centro di calcolo del CMCC
presso il campus dell'Università di Lecce. La costruzione è stata ultimata e sono in corso le gare per la predisposizione
degli impianti tecnici.
Attività Scientifica
Nel corso del 2007 sono state completate le simulazioni per gli scenari climatici del secolo XXI coordinate dal WGCM
(Working Group on Coupled Models del World Climate Research Program) che sono state la base del rapporto IPCC. Le
simulazioni sono state effettuate con il modello sviluppato da INGV/CMCC che include atmosfera, oceano e ghiaccio
marino. Gli scenari sono stati effettuati ad una risoluzione spaziale che ha permesso di analizzare l'impatto dell'aumento
di anidride carbonica sulla frequenza, distribuzione ed intensità dei cicloni tropicali. È stata inoltre completata la versione
prototipale del nuovo modello del Sistema Terra che si basa sulla nuova versione del modello atmosferico e che include
un modello dell'alta atmosfera, un modello dell'ecosistema marino, e vegetazione interattiva, che consente quindi di
chiudere il ciclo del carbonio. Sono state inoltre avviati gli esperimenti di predicibilità stagionale e decadale all'interno dei
progetti europei ENSEMBLE e della cooperazione Italia-USA sui cambiamenti climatici. È stato inoltre sviluppato un
nuovo schema di assimilazione dati oceanico basato su un approccio variazionale a tre dimensioni. Tale nuovo schema
sta per essere implementato nel nostro sistema di assimilazione globale oceanico. È cominciato infine lo sviluppo
dell'accoppiamento del modello del Mediterraneo con il modello climatico globale.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
7. Alessandri, A., Gualdi, S., Polcher, J., Navarra, A. (2007). Effects of Land-Surface-Vegetation on the boreal summer
surface climate of a GCM. J. Clim., 20, 2, 255-278. American Meteorological Society. 10.1175/JCLI3983.1
58. Carril, A. F., Gualdi, S., Cherchi, A., Navarra, A. (2007). Heatwaves in Europe: areas of homogeneous variability and links
with the regional to large-scale atmospheric and SSTs anomalies. Clim. Dynam., 30 (2008), 1, 77-98. Springer.
10.1007/s00382-007-0274-5
62. Cherchi, A., Gualdi, S., Behera, S., Luo, J.J., Masson, S., Yamagata, T., Navarra, A. (2007). The influence of Tropical
Indian Ocean SST on the Indian summer monsoon. J. Clim., 20, 13, 3083-3105. American Meteorological Society.
10.1175/JCLI4161.1
63. Cherchi, A., Navarra, A. (2007). Sensitivity of the Asian summer monsoon to the horizontal resolution: differences
between AMIP-type and coupled model experiments. Clim. Dynam., 28, 2 e 3, 273-290. Springer. 10.1007/s00382-0060183-z
179. Polimene, L., Pinardi, N., Zavatarelli, M., Allen, J.I., Giani, M., Vichi, M. (2007). A numerical simulation study of dissolved
organic carbon accumulation in the northern Adriatic Sea. J. Geophys. Res., 112, C03S20. AGU. 10.1029/2006JC003529
214. Tedesco, L., Socal, G., Bianchi, F., Acri, F., Veneri, D., Vichi, M. (2007). NW Adriatic Sea biogeochemical variability in
85
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
the last 20 years (1986-2005). Biogeosciences, 4, 673-687. EGU
227. Vichi, M., Masina, S., Navarra, A. (2007). A generalized model of pelagic biogeochemistry for the global ocean
ecosystem. Part II: Numerical simulations. J. Mar. Syst., 64, 110-134. Elsevier. 10.1016/j.jmarsys.2006.03.014
230. Zanchetta, G., Drysdale, R.N., Hellstrom, J.C., Fallick, A.E., Isola, I., Gagan, M.K., Pareschi, M.T. (2007). Enhanced
rainfall in the Western Mediterranean during deposition of sapropel S1: stalagmite evidence from Corchia cave (Central
Italy). Quat. Sci. Rev., 22, 3/4, 279-286. Elsevier. 10.1016/j.quascirev.2006.12.003
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
301. Vichi, M., Coluccelli, A., Ravaioli, M., Giglio, F., Langone, L., Azzaro, M., Azzaro, F., La Ferla, R., Cozzi, S. Catalano, G.
(2007). Modelling approach to the assessment of biogenic fluxes at a selected Ross Sea site, Antarctica. J. Mar. Syst.
302. Vichi, M., Nencioli, F., Masina, S. (2007). A process-oriented model study of equatorial Pacific phytoplankton: the role of
iron supply and tropical instability waves. Prog. Oceanogr., 1-38
4.3 Altre pubblicazioni
313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean
340. Carniel, S., Vichi, M., Sclavo, M. (2007). Sensitivity of a coupled physical-biological model to turbulence: high-frequency
simulations in a northern Adriatic station. Chemistry and Ecology, 23, 2, 157-175. Taylor & Francis.
10.180/02757540701197903
86
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
3.8. Geofisica per l'ambiente
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Cesidio Bianchi (RM2), Leonardo Sagnotti (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Magnetismo ambientale
Per quanto riguarda il magnetismo ambientale, sono state condotte ricerche sulle variazioni nella popolazione di particelle
magnetiche di sequenze sedimentarie della penisola Italiana e della penisola Iberica, ove sono state studiate, in
particolare, l’evento di riorganizzazione paleoceanografica del Paleocene medio (mid-Paleocene biotic event, MPBE)
l’evento di optimum paleoclimatico dell’Eocene medio (middle- Eocene climatic optimum, MECO) e le fasi glaciali del
tardo Pleistocene del delta del Tevere (terminazioni glaciali IX e VII). Inoltre, sono state svolte ricerche di variabilità
paleoceanografica per il sistema di correnti oceaniche del pacifico occidentale durante la transizione climatica del
Pleistocene medio e ricerche sulle successioni stratigrafiche campionate nell’ambito del progetto internazionale di
perforazione ANDRILL (ANtarctic geological DRILLing), nell’area del Mare di Ross meridionale (Antartide), volte alla
ricostruzione di dettaglio della storia climatica dell’Antartide nel corso del Cenozoico. Nell’ambito di tale progetto sono
state svolte le misure di laboratorio relative ai campioni prelevati nel corso del McMurdo Ice Shelf Project (MIS, stagione
di perforazione 2006) e sono al momento in corso le prime misure di caratterizzazione dei campioni inviati durante la
stagione di perforazione della primavera australe 2007 (Southern McMurdo Sound Project, SMS). Si sono proseguite
inoltre le ricerche sulle proprietà magnetiche delle polveri sottili atmosferiche, con l’obiettivo di mettere a punto una
metodologia di indagine originale per lo studio dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane. In questo settore le
ricerche si sono focalizzate sulle proprietà magnetiche del particolato raccolto sulle foglie degli alberi nella città di Roma.
Le ricerche hanno avuto principalmente l’obiettivo di comprendere meglio la distribuzione e le caratteristiche delle
particelle magnetiche nelle foglie di leccio e di caratterizzare le diverse popolazioni di articolato prodotte da varie sorgenti
antropiche e naturali. L’insieme delle ricerche svolte nel campo del magnetismo ambientale si basa sui dati raccolti con
attività di campagna e misure di laboratorio tipiche degli studi di paleomagnetismo (si veda OS 2.2 “Laboratorio di
paleomagnetismo”). La ricerca di materiali inquinanti sepolti in particolare aree della penisola italiana è stata svolta con le
note tecniche magnetiche e geoelettriche apportando miglioramenti nell’analisi dei dati.
Glaciologia
Per ciò che concerne i rilevamenti glaciologici in Antartide sono stati analizzati i dati delle precedenti campagne di
rilevamento aeree con il Radio Echo Sounding. Le elaborazioni dei segnali hanno portato alla determinazione delle
struttura interna dei ghiacciai. In particolare, le analisi hanno condotto alla determinazione dello spessore della
piattaforma glaciale di Shakleton e della topografia della regione compresa tra Mirny (66°33’ S; 93°01E) e Casey
(66°17’S; 110°32’ E). I risultati di questi rilevamenti sono stati interessanti poiché in questa regione non vi erano
informazioni riguardanti lo spessore dei ghiacci, sia della piattaforma glaciale, sia della morfologia dei ghiacciai di sbocco
sulla stessa (Northcliffe, Denman e Scott). Nell’area continentale compresa tra Talos Dome e Dome Concordia, sono stati
analizzati i risultati delle campagne di misura eseguite con tecniche Ground Penetrating Radar con mezzi di superficie dei
transetti acquisiti nelle due località, per una lunghezza di più di 1000 km. Tali rilevamenti hanno portato alla
determinazione della variazione dell’accumulo nevoso che è un indicatore diretto del clima nell’area investigata ed ha
importanti implicazioni nella ricostruzione delle sequenze paleoclimatiche delle carote di ghiaccio estratte nei due siti di
carotaggio. In particolare sono state analizzate le variazioni dei dati di accumulo degli ultimi 200 anni e dedotto che essi
non presentano rilevanti cambiamenti nel periodo analizzato. Per ciò che concerne l’interpretazione delle sequenze
paleoclimatiche delle carote di ghiaccio e lo studio del bilancio di massa del calotta glaciale antartica, sono stati impiegati
sia i dati di accumulo che i dati di velocità del flusso del ghiaccio in particolari zone delle due località. Relativamente
all’aspetto tecnologico è stato perfezionato il RES a 150 MHz con lo sviluppo di due ricevitori utile per coprire una
dinamica più ampia rispetto al precedente. Questa modifica consente di evitare problemi di saturazione del segnale
proveniente dalla prima superficie investita dal fascio d’antenna. Continua lo sviluppo dello snow radar a 300 MHz. Tale
sistema nella sezione trasmittente impiega una tecnologia basata su nuovi componenti che permettono dare una grande
flessibilità d’impiego al radar grazie al nuovo sistema di programmazione. Inoltre per eseguire test su ghiacciai sono state
assemblate due antenne su un particolare supporto orientabile.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
29. Bianchi, C., Meloni, A. (2007). Natural and man-made terrestrial electromagnetic noise: an outlook. Ann. Geophys., 50, 3,
457-467
34. Blanco-Montenegro, I., De Ritis, R., Chiappini, M. (2007). Imaging and modelling the subsurface structure of volcanic
calderas with high-resolution aeromagnetic data at Vulcano (Aeolian Islands, Italy). Bull. Volcanol., 69, 6, 643-659.
Springer-Verlag. 10.1007/s00445-006-0100-7
105. García, A., Chiappini, M., Blanco-Montenegro, I., Carluccio, R., D'Ajello Caracciolo, F., De Ritis, R., Nicolosi, I.,
Pignatelli, A., Sánchez, N.Boschi, E. (2007). High resolution magnetic anomaly map of Tenerife, Canary Islands. Ann.
Geophys., 50, 3, 469-476
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Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
106. Gaspar, M., Knaack, C., Meinert, L. D., Moretti, R. (2007). REE in skarn systems: A LA-ICP-MS study of garnets from
the Crown Jewel gold deposit. Geochim. Cosmochim. Acta, 72, 1, 185-205. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.09.033
154. Naish, T., Powell, R., Levy, R., ANDRILL-MIS Science Team (2007). A geological record of the last 14 million years of
Antarctict climate and tectonic history from ANDRILL Mc Murdo Ice Shelf Project. Geotimes, 30-33
211. Szonyi, M., Sagnotti, L., Hirt, A.M. (2007). On leaf magnetic homogeneity in particulate matter biomonitoring. Geophys.
Res. Lett., 34, L06306. AGU. 10.1029/2006GL029076
222. Van Dongen, B.E., Roberts, A.P., Schouten, S., Jiang, W.-T., Florindo, F., Pancost, R.D. (2007). Formation of iron
sulfide nodules during anaerobic oxidation. Geochim. Cosmochim. Acta,
71, 5155-5167. Elsevier.
10.1016/j.gca.2007.08.019
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
289. Pignatelli, A., Giuntini, A., Console, R. (2007). Matlab software for the analysis of seismic waves recorded by threeelement arrays. Comput. Geosci.
4.3 Altre pubblicazioni
405. Iorio, M., Sagnotti, L., Budillon, F., Liddicoat, J.C., Coe, R.S., Marsella, E. (2007). Controllo climatico sull'accumulo di
sedimenti di margine Olocenici e Pleistocenici del Mar Tirreno Orientale. Clima a cambiamenti climatici - le attività di
ricerca del CNR, 173-176. Consiglio Nazionale delle Ricerche. 978-88-8080-075-0
442. Naish, T., Powell, R., Florindo, F., Harwood, D., Kuhn, G., Niessen, F., Talarico, F., Wilson, G. (2007). A Record of
Antarctic Climate and Ice Sheet History Recovered. EOS, Tran., 50, 88, 557-568. AGU
443. Naish, T., Powell, R., Levy, R., Henrys, S., Krissek, L., Niessen, F., Pompilio, M., Scherer, R., Wilson, G.ANDRIL-MIS
Science Team (2007). Synthesis of the Initial Scientific Results of the MIS Project (AND-1B Core), Victoria Land Basin,
Antarctica. Terra Antartica, 14, 2. Terra Antartica Publication
444. Naish, T.R., Powell, R.D., Barrett, P.J., Levy, R.H., Henrys, S., Wilson, G.S., Krissek, L.A., Niessen, F., Pompilio,
M.Ross, J.. Scherer, R., Talarico, F., Pyne, A., the ANDRILL-MIS Science team (2007). Late Cenozoic climate history of
the Ross Embayment from the AND-1B drill hole: Culmination of three decades of Antarctic margin drilling. International
Symposium on Antarctic Earth Sciences. U.S. Geological Survey and The National Academies. 10.3133/of2007-1047
88
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
3.9. Fisica della magnetosfera, ionosfera e meteorologia spaziale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giorgiana De Franceschi (RM2), Paola De Michelis (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nell’ambito degli studi connessi alla fisica della magnetosfera sono proseguiti gli studi relativi alla dinamica
magnetosferica, alle variazioni del campo magnetico terrestre e all’interazione di quest’ultimo con il vento solare. In
particolare sono stati affrontati i seguenti temi:
1) analisi della dinamica magnetosferica in termini di termodinamica statistica del non-equilibrio. Si è verificata la possibilità,
infatti, che la dinamica magnetosferica possa essere descritta dal teorema delle fluttuazioni fornendo in questo modo la
dimostrazione del fatto che la configurazione propria della magnetosfera terrestre sia quella di uno stato stazionario
lontano dall’equilibrio;
2) riconoscimento dei diversi sistemi di corrente elettriche, sia di origine ionosferica che magnetosferica, che concorrono alla
determinazione delle fluttuazioni del campo magnetico terrestre registrato su scala mensile;
3) ultimazione dell’analisi del ciclo solare attraverso l’applicazione del metodo della NOC;
4) approfondimento dello studio della propagazione delle pulsazioni geomagnetiche di bassa frequenza all’interno della
calotta polare, attraverso un’analisi comparata dei dati provenienti da diverse stazioni antartiche situate tutte alla stessa
latitudine geomagnetica corretta. I risultati ottenuti hanno evidenziato come le pulsazioni tendano ad essere originate
preferibilmente in due diverse regioni: una intorno al mezzogiorno magnetico locale, l’altra intorno alla mezzanotte;
5) estensione dello studio della variazione diurna registrata alle alte latitudini con l’inclusione nell’analisi, oltre agli osservatori
di Baia Terra Nova e di DomeC, anche dell’osservatorio di Dumont D’Urville. I risultati ottenuti hanno mostrato come sia
possible ottenere una migliore descrizione della variazione diurna utilizzando il sistema di riferimento geografico. È stata
inoltre analizzata la dipendenza della variazione diurna dalla stagione e dai parametri del mezzo interplanetario,
evidenziando una forte influenza da parte dell’orientazione del campo magnetico interplanetario.
Per quanto concerne l’attività di ricerca svolta nel settore della fisica dell’alta atmosfera e della meteorologia spaziale
questa ha visto:
1) il proseguimento degli studi sulle scintillazioni ionosferiche sia in regioni polari che equatoriali contribuendo in questo
modo all’interpretazione della dinamica del plasma ionosferico in condizioni perturbate e allo sviluppo di un modello fisico
volto alla previsione delle scintillazioni;
2) l’elaborazione attraverso tecniche di analisi non lineare (wavelet) dei dati a 50 Hz dei segnali GPS raccolti nelle stazioni
ad alta latitudine per l’estrazione delle informazioni sulle caratteristiche spettrali delle irregolarità ionosferiche con lo scopo
di pervenire ad una migliore definizione della scintillazione di fase del segnale. Attraverso l’analisi dei dati a 50 Hz si sono
sviluppati anche algoritmi per mitigare gli effetti delle scintillazioni ionosferiche sui sistemi satellitari di navigazione e
posizionamento;
3) l’effettuazione di test preliminari sulle ricostruzione del contenuto elettronico totale (TEC) attraverso una nuova tecnica di
tomografia ionosferica applicata all’area mediterranea (MIRTO-Mediterranean Ionosphere with Real-time TOmography);
4) lo studio delle variazioni a lungo termine della ionosfera in relazione alla variazione secolare del campo magnetico
terrestre con particolare attenzione alla regione antartica evidenziando l’origine naturale e non antropica di tali variazioni;
5) lo studio ed il miglioramento dei modelli di mapping ionosferico da applicare nei progetti europei DIAS e GIFINT in
relazione allo Space Weather. In particolare è iniziato lo studio di un algoritmo per il calcolo dell'indice "efficace"
dell'attività solare da applicare nell'area europea. È inoltre in fase avanzata l'adattamento dei modelli, sviluppati nel
progetti sopra citati, all'area subtropicale dell'america meridionale ove è stata recentemente installata una ionosonda
INGV;
6) lo sviluppo di modelli locali di previsione della frequenza critica dello strato ionosferico F2 (foF2), basato sui valori orari di
foF2 e sull’indice geomagnetico planetario ap per la previsione della frequenza critica dello strato ionosferico F2 (foF2)
sulla città di Roma;
7) lo sviluppo, in collaborazione con IZMIRAN, di un modello locale ionosferico di previsione della frequenza critica dello
strato ionosferico F2 (foF2) basato su due indici che tengano conto delle variazioni dell’attività magnetica e dei parametri
termosferici;
8) l’utilizzo delle misure di MUF ottenute dai radiosondaggi obliqui effettuati nel periodo gennaio 2005-dicembre 2006 tra la
stazione trasmittente di Inskip (United Kingdom) e la stazione ricevente di Roma per un test di approfondimento
sull’affidabilità ed il comportamento sia dei modelli di long term, sia dei modelli di now casting della MUF per le diverse
stagioni e per diverse condizioni geomagnetiche.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
8. Alfonsi, L., Mitchell, C.N., Romano, V., Spalla, P. (2007). MIRTO: a prototype for real-time ionospheric imaging over the
Mediterranean area. Ann. Geophys., 50, 3, 451-456. Editrice Compositori
47. Cafarella, L., Di Mauro, D., Lepidi, S., Meloni, A., Pietrolungo, M., Santarelli, L., Schott, J.J. (2007). Daily variation at
89
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
Concordia station (Antarctica) and its dependence on IMF conditions. Ann. Geophysicae, 25, 2045–2051. Copernicus
129. Lepidi, S., Cafarella, L., Santarelli, L. (2007). Low frequency geomagnetic field fluctuations at cap and low latitude during
October 29-31, 2003. Ann. Geophys., 50, 2, 249-257. Editrice Compositori
176. Pezzopane, M., Scotto, C. (2007). Automatic scaling of critical frequency foF2 and MUF(3000)F2: A comparison
between Autoscala and ARTIST 4.5 on Rome data. Radio Sci., 42, RS4003. AGU. 10.1029/2006RS003581
191. Santarelli, L., Cafarella, L., Lepidi, S., Di Mauro, D., Meloni, A., Palangio, P. (2007). Fourteen years of geomagnetic daily
variation at Mario Zucchelli Station (Antarctica). Ann. Geophys., 50, 2, 225-232. Editrice Compositori
192. Santarelli, L., Lepidi, S., Cafarella, L. (2007). Propagation of low frequency geomagnetic field fluctuations in antarctica:
comparison between two polar cap stations. Ann. Geophysicae, 25, 2405-2412. Copernicus GmbH on behalf of the
European Geosciences Union (EGU)
198. Scotto, C., Pezzopane, M. (2007). A method for automatic scaling of sporadic E layers. Radio Sci., 42, RS2012. AGU.
10.1029/2006RS003461
229. Wernik, A.W., Alfonsi, L., Materassi, M. (2007). Scintillation modeling using in situ data. Radio Sci., 42, RS1002. AGU.
10.1029/2006RS003512
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
233. Alfonsi, L., De Franceschi, G., De Santis, A. (2007). Geomagnetic and ionospheric data analysis over antarctica: a
contribution to the long term trends investigation. Ann. Geophysicae
287. Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M. A., Ezquer, R.G. (2007). The new
ionospheric station of Tucumán: first results. Ann. Geophys., 50, 3, 491-500
288. Pietrella, M., Perrone, L. (2007). A local ionospheric model for forecasting the critical frequency of the F2 layer during
disturbed geomagnetic and ionospheric conditions.. Ann. Geophysicae
4.3 Altre pubblicazioni
331. Cafarella, L., De Lauretis, M., Di Mauro, D., Francia, P., Lepidi, S., Meloni, A., Palangio, P., Villante, U. (2007). ULF
Geomagnetic Pulsations at High Latitudes: the Italian contribution. Publications of the Institute of Geophysics Polish
Academy of Sciences, Monographic volume C-99 (398), 360-365. Institute of Geophysics Polish Academy of Sciences
335. Cander, L.R., Zolesi, B. (2007). Science Rational for MIERS/IRI Collaboration. Adv. Space Res.
461. Perrone, L., Pietrella, M., Zolesi, B. (2007). A prediction model of foF2 over periods of severe geomagnetic activity. Adv.
Space Res., 39, 674-680. Elsevier. 10.1016/j.asr.2006.08.008
466. Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Bianchi, C., Scotto, C., Zolesi, B., Cabrera, M.A., Ezquer, R.G. (2007). The new
ionospheric station of San Miguel de Tucumán. INAG-68 Web Bulletin 2007, 68, 1-9. INAG - Ionosonde Network Advisory
Group
467. Pietrella, M., Perrone, L., Fontana, G., Romano, V., Malagnini, A., Tutone, G., Zolesi, B., Cander, L.R., Belehaki, A.,
Tsagouri, I., Kouris, S.S., Vallianatos, F., Makris, J.P., Angling, M.J. (2007). Further oblique-incidence ionospheric
soundings over Central Europe to test nowcasting and long term prediction models. Adv. Space Res.
522. Zolesi, B., Cander, L.R., Altadill, D. (2007). From COST 271 to 296 EU actions on ionospheric monitoring and modelling
for terrestrial and Earth-space radio systems. Adv. Space Res., 39, 899-903. Elsevier. 10.1016/j.asr.2006.03.046
90
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
3.10. Sismologia storica e archeosismologia
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Paola Albini (MI), Fabrizio Galadini (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Gli studi nell’ambito dell’OS Sismologia storica e Archeosismologia fanno riferimento a un contesto multidisciplinare e
traggono beneficio dagli apporti metodologici delle diverse discipline che vi concorrono. Nell’ambito della sismologia
storica sono proseguiti gli studi di forti terremoti e di sequenze sismiche. Sono iniziate ricerche su alcuni forti terremoti del
XX secolo, con l’obiettivo di integrare le scarse conoscenze pregresse e fornire nuove interpretazioni riguardo le loro
sorgenti. Sono stati aperti fronti di indagine sui terremoti avvenuti nelle Marche meridionali nel 1940-1950. Sono stati
individuati due eventi al di sopra della soglia di danno, assenti dai cataloghi moderni, avvenuti il 19 dicembre 1941 e il 29
gennaio 1943; è in corso uno studio sul terremoto di Offida del 25 marzo 1943, per il quale è stata acquisita una vasta
documentazione archivistica prima inaccessibile. Proseguono i lavori di revisione dei terremoti di Orsogna 1881, della
Maiella 1933, e di Salò 1901. L’acquisizione dei dati archivistici relativi al 1881 è conclusa. È in corso l’analisi delle
informazioni disponibili al fine di consolidare l’ipotesi di distribuzione del danno. Sono stati condotti studi su terremoti degli
anni ‘70 e ‘80. Le conoscenze sulla sismicità del Gargano sono state approfondite, sia attraverso un miglioramento degli
studi su alcuni terremoti importanti dell’area (1646 e 1657), sia attraverso l’individuazione di terremoti non noti fino ad
oggi. È stato compiuto uno studio del terremoto irpino del 15 gennaio 1466; particolare attenzione è stata dedicata
all’approfondimento delle conoscenze sulla sismicità di Ischia e del Vesuvio (periodo precedente l’eruzione del 79 d.C.).
La rielaborazione di materiali raccolti in anni precedenti dallo studio sistematico di fonti giornalistiche ha consentito di
rivisitare la sismicità del Nord Africa nel XVII secolo. Sono stati completati gli studi di alcuni terremoti nelle Isole Ionie nella
finestra temporale 1658-1664. È proseguita la revisione sistematica di terremoti di moderata intensità, privi di dati di base,
di singoli terremoti forti con un background informativo modesto e in zone scarsamente studiate. Sono state approfondite
le conoscenze su terremoti non noti ai cataloghi attuali, individuati dalle ricerche degli anni precedenti. Sul piano
internazionale, le attività si sono svolte nell’ambito del progetto europeo NERIES NA4 Distributed Archive of Historical
Earthquake Data e del Working Group IASPEI Historical seismology. Tutte le attività descritte hanno comportato una
stretta interazione con il TTC 5.1 Banche dati e metodi macrosismici. Per quanto riguarda l’archeosismologia, sono state
svolte indagini sulle tracce di danneggiamento a strutture di Messina e del suo territorio. Nella zona falcata del porto di
Messina, edifici datati dal tardo medioevo all’età moderna, come il Forte SS. Salvatore, la torre di S. Anna e la Cittadella,
presentano ancora vistose evidenze di danni dovuti ai terremoti verificatisi nell’area dello Stretto nel 1783, 1894 e 1908.
Sono proseguite le indagini nel sito archeologico di Tindari (Sicilia NE), per individuare evidenze di terremoto, ad esempio
nei crolli orientati riscontrati in tre edifici: la basilica, il teatro e l’Insula IV. La datazione di reperti archeologici risalenti al IV
secolo d.C. ha permesso di delimitare il periodo in cui avvenne il terremoto. Sono in corso indagini geoarcheologiche
nell’area del promontorio di Tindari per individuare l’antico porto Romano sepolto. Le indagini in territorio abruzzese si
svolgono sia mediante l’analisi delle fonti archeologiche, sia sul campo, nei periodi di attività dei cantieri archeologici. Il
primo tipo di analisi riguarda la ricostruzione della distribuzione dei danni del terremoto della prima metà del II secolo d.C.
nell’area di Sulmona. L’analisi dei possibili effetti nel campo lontano fornisce una distribuzione di punti non paragonabile a
quelle dei forti terremoti storici in area abruzzese, avvenuti negli ultimi secoli. Nel settore marsicano dell’Appennino
centrale i siti indagati, in corso di scavo, sono Alba Fucens, Angitia-Luco dei Marsi e San Benedetto dei Marsi. Gli scavi
stanno fornendo informazioni sulle unità di crollo, con deposizione improvvisa su piani di calpestio ancora in uso,
probabilmente riconducibili agli effetti del già citato terremoto del II secolo d.C. e agli effetti del terremoto del 508 d.C. Nel
caso di Alba Fucens, il rinvenimento di scheletri (sia umani che di animali domestici) coinvolti nelle unità di crollo
corrobora l’ipotesi di crolli improvvisi. Sono in corso analisi al fine di ottenere età numeriche dai reperti ossei acquisiti. Gli
scavi presso il borgo medievale di Alba (Massa d’Albe, AQ), che interessano le macerie del terremoto del 1915,
forniscono spunti per la definizione delle caratteristiche delle unità di crollo, poiché molti dei crolli in questo sito non sono
stati rimaneggiati dopo il terremoto.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
15. Azzaro, R., Bernardini, F., Camassi, R., Castelli, V. (2007). The 1780 seismic sequence in NE Sicily (Italy): shifting an
underestimated and mislocated earthquake to a. Nat. Hazards, 42, 149-167. Springer Science + Business Media B.V.
2007. 10.1007/s11069-006-9066-1
70. Cubellis, E., Luongo, G., Marturano, A. (2007). Seismic hazard assessment at Mt. Vesuvius: Maximum expected
magnitude. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, 139-149. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.03.003
91. Dramis, F., Galadini, F., Galli, P., Vittori, E. (2007). Seismic Geomorphology. Boll. Soc. Geol. Ital., 126, 2, 292
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
th
242. Camassi, R., Bernardini, F., Castelli, V., Meletti, C. (2007). A 17 century damaging earthquake cluster in the Gargano
area and its implications on the understanding of local seismicity. J. Earthq. Eng.
247. Castelli, V., Galli, P., Camassi, R., Caracciolo, C. (2007). The 1561 earthquake(s) in Southern Italy: exploring
possibilities. J. Earthq. Eng.
91
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4.3 Altre pubblicazioni
310. Albini, P. (2007). Stefano Breventano, Trattato del Terremoto. IUSS Press, Pavia. 978-88-6198-015-0
324. Bertolaso, G., Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Castenetto, S., Mariotti, D., Valensise, G. (2007). I terremoti
dell'Appennino umbro-marchigiano. Area centrale e meridionale dal I secolo a.C. al 2000. INGV, SGA, Dipartimento
Protezione Civile. 978-88-85213-12-X
327. Borghesi, H., Ceccaroni, E., D'Antonio, N., Galadini, F., Villa, D. (2007). De landelijke villa in het gehucht Macerine. Het
kleine Rome van de Abruzzen 50 jaar Belgisch-Italiaans onderzoek in Alba Fucens, 197-201. SynapsiEdizioni
334. Camassi, R., Castelli, V. (2007). La percezione dei terremoti del 1703 nelle fonti giornalistiche coeve. Settecento
Abruzzese: eventi sismici, mutamenti economico-sociali e ricerca storiografica. Edizioni Libreria Colacchi, L'Aquila, 2007
345. Castelli, V., Camassi, R. (2007). A che santo votarsi. L'influsso dei grandi terremoti del 1703 sulla cultura popolare.
Settecento Abruzzese: eventi sismici, mutamenti economico-sociali e ricerca storiografica. Edizioni Libreria Colacchi,
L'Aquila, 2007
390. Galadini, F. (2007). De verwoesting van Alba: de evidentie van de laat-antieke aardbeving. Het kleine Rome van de
Abruzzen 50 jaar Belgisch-Italiaans onderzoek in Alba Fucens, 179-186. SynapsiEdizioni
391. Galadini, F., Galli, P. (2007). Inquadramento sismotettonico della regione interessata dai terremoti del 1703 e del 1706.
Settecento Abruzzese: eventi sismici, mutamenti economico-sociali e ricerca storiografica. Edizioni Libreria Colacchi,
L'Aquila
392. Galadini, F., Stucchi, M. (2007). La sismicità del settore atesino delle Alpi centrali (Italia settentrionale): alcuni problemi
aperti, limiti ed implicazioni dell'approccio multidisciplinare (geologico, storico-sismologico, archeosismologico e
archeologico-architettonico). Geographica Historica, 24, 82-98
424. Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 48, 2, 115-126
496. Solarino, S. (2007). Implicazioni sismotettoniche del terremoto di Taggia del 26 Maggio 1831. 26° Convegno Nazionale
Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
92
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4.1. Metodologie sismologiche per l'ingegneria sismica
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giovanni Iannaccone (OV), Antonio Rovelli (RM1), Gaetano Zonno (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Le attività di ricerca di questo Obiettivo riguardano lo sviluppo e l’applicazione di metodologie globalmente riferibili al
settore internazionalmente conosciuto come “Engineering Seismology”. Nel 2007, le ricerche sono state sviluppate
principalmente nell’ambito di progetti finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC), dall’Unione Europea, e dal
MUR. Le principali tematiche affrontate hanno riguardato le metodologie per la stima del moto sismico e la modellazione
di sismogrammi sintetici (area vesuviana e Campi Flegrei), il calcolo delle leggi di scala della radiazione rilasciata dalla
sorgente sismica e delle leggi di attenuazione (Molise e Umbria-Marche), l’uso di array sismici per determinazione della
struttura del sottosuolo (Solfatara, Terzigno, corpi di frana di Cavola, Baiso e Frassinoro). Nel 2007 si sono conclusi i
progetti sismologici della convenzione INGV-DPC iniziati nel 2005. I principali contributi all’OS4.1 sono stati
l’aggiornamento dei documenti di rilevanza nazionale che definiscono la pericolosità sismica in Italia (S1), la stesura di
linee guida per il calcolo degli scenari di scuotimento e per la quantificazione dell’effetto di sito (S3), la stima in tempo
quasi-reale dello scuotimento (ShakeMap) durante forti terremoti sul territorio nazionale (S4), la produzione di mappe di
pericolosità in spostamento (S5), la creazione di una banca di dati accelerometrici dei terremoti in Italia (S6). Nell’ambito
di questi progetti sono state concluse numerose ricerche riguardanti la modellazione dell’input sismico per diverse aree di
indagine (Garda, Molise, Umbria-Marche, Irpinia): i dati strumentali raccolti durante recenti sequenze sismiche sono stati
confrontati con i risultati delle modellazioni numeriche a diverso livello di dettaglio. Il contributo alla pericolosità delle
condizioni geologiche del sito è stato studiato per il bacino di Gubbio, attraverso una grande quantità di registrazioni di
terremoti locali a stazioni sismiche appositamente installate trasversalmente e longitudinalmente nel bacino. Si è
effettuata una ricostruzione dei modelli di velocità degli strati superficiali di alcune stazioni (Buia, Arienzo, Valle
dell’Aterno, Airola) della rete accelerometrica nazionale attraverso esperimenti di sismica attiva e passiva. Si è inoltre
avviato uno studio della risposta sismica dei siti della rete sismica nazionale, in particolare si sono analizzati effetti di
polarizzazione per le stazioni di Civita di Ruta ed Introdacqua. Nel 2007 si è anche concluso il Progetto PROSIS,
finanziato dal MUR e finalizzato alla realizzazione di un Centro per la Sismologia e l’Ingegneria Sismica a Grottaminarda
(AV). Presso tale centro, sono state coordinate ricerche finalizzate all’individuazione e caratterizzazione di faglie attive in
Irpinia mediante studi multidisciplinari (geologia di superficie, aerofotogeologia, prospezioni sismiche ad alta risoluzione),
ed al monitoraggio sismico di bacini e strutture tettoniche in Italia Meridionale (un esperimento è stato avviato in Val
d’Agri). Si è anche effettuato il monitoraggio sismico di un edificio campione (il municipio di Ariano Irpino), al fine di
studiarne la risposta per diversi livelli di eccitazione. L’attività sperimentale è stata accompagnata dalla modellazione
numerica dello scuotimento dell’edificio. A conclusione del progetto “LESSLOSS” finanziato dall’Unione Europea si sono
tenuti dei seminari informativi rivolti agli amministratori locali, ai tecnici e operatori della protezione civile nelle città di
Istanbul, Lisbona e Salonicco (Aprile-Maggio, 2007). Sono stati presentati i risultati del progetto sull’input sismico utilizzato
per la previsione del danno agli edifici ed alle infrastrutture. Inoltre, il team INGV ha contribuito al LESSLOSS Final
Workshop che si è tenuto a Belgirate (Luglio, 2007), organizzato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione
Europea. È stata infine prodotta una relazione predittiva per il moto del suolo nella Extended Bay Area di San Francisco,
in cui è stata calibrata la rete sismometrica digitale dell’Università di Berkeley (calcolo dei termini "assoluti" di sito per ogni
stazione della rete, per ogni componente del moto del suolo). Questo lavoro ha permesso di ottenere tabelle di input
sismico da utilizzare, direttamente entro il codice ShakeMap, per la produzione di mappe di scuotimento relative ai
terremoti che avvengono in quella regione. Sono state inoltre sviluppate tecniche di analisi delle leggi di scala della
sorgente sismica, basate su accurate misure spettrali provenienti dalla riproduzione degli inviluppi delle forme d'onda
filtrate. Tali tecniche, combinate con le ormai consuete metodologie di determinazione delle relazioni di attenuazione
regionale, porteranno al superamento della difficoltà connesse con la estrapolazione dei risultati “weak-motion” a
magnitudo più elevate di quelle presenti nel data base sul quale le relazioni di attenuazione sono sviluppate.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
31. Bindi, D., Parolai, S., Grosser, H., Milkereit, C., Durukal, E. (2007). Empirical ground-motion prediction equations for
Northwestern Turkey using the aftershocks of the 1999 Kocaeli earthquake. Geophys. Res. Lett., 34, L08305. American
Geophysical Union. 10.1029/2007GL029222
66. Convertito, V., Iervolino, I., Zollo, A., Manfredi, G. (2007). Prediction of response spectra via real-time earthquake
measurements. Soil Dyn. Earthq. Eng., On line first. Elsevier. 10.1016/j.soildyn.2007.07.006
98. Ferretti, G., Massa, M., Isella, L., Eva, C. (2007). Site amplification effects based on teleseismic wave analysis: the case
of Pellice Valley (Piedmont, Italy). Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 2, 605-613. 10.1785/0120060064
119. Hutchings, L., Ioannidou, E., Foxall, W., Voulgaris, N., Savy, J., Kalogeras, I., Scognamiglio, L., Stavrakakis, G. (2007).
A physically based strong ground-motion prediction methodology; application to PSHA and the 1999 Mw=6.0 Athens
earthquake. Geophys. J. Int., 168, 2, 659-680. Blackwell Synergy. 10.1111/j.1365-246X.2006.03178.x
135. Malagnini, L., Mayeda, K., Uhrhammer, R., Akinci, A., Herrmann, R.B. (2007). A regional ground motion
excitation/attenuation model for the San Francisco region. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, 843-862. Seismological
Society of America. 10.1785/0120060101
93
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
243. Cara, F., Cultrera, G., Azzara, R.M., De Rubeis, V., Di Giulio, G., Giammarinaro, M.S., Tosi, P., Vallone, P., Rovelli, A.
(2007). Microtremor Measurements in the City of Palermo, Italy: Analysis of the Correlation with Local Geology and
Damage. Bull. Seismol. Soc. Amer.
246. Carvalho, A., Zonno, G., Franceschina, G., Bilé Serra, J., Campos Costa, A. (2007). Earthquake shaking scenarios for
the Metropolitan Area of Lisbon. Soil Dyn. Earthq. Eng.
248. Castro, R.R., Pacor, F., Franceschina, G., Bindi, D., Zonno, G., Luzi, L. (2007). Stochastic strong-motion simulation of
the Umbria-Marche earthquake of September 1997 (Mw=6): comparison of different approaches. Bull. Seismol. Soc.
Amer.
278. Massa, M., Marzorati, S., D'Alema, E.., Di Giacomo, D., Augliera, P. (2007). Site Classification Assessment for
Estimating Empirical Attenuation Relationships for Central-Northern Italy Earthquakes. J. Earthq. Eng.
279. Massa, M., Morasca, P., Moratto, L., Marzorati, S., Costa, G, Spallarossa, D. (2007). Empirical ground motion prediction
equations for northern Italy using weak and strong motion amplitudes, frequency content and duration parameters. Bull.
Seismol. Soc. Amer.
281. Meirova, T., Hofstetter, A., Ben-Avraham, Z., Steinberg, D., Malagnini, L., Akinci, A. (2007). Weak-motion-based
predictive relationships for the ground motion in Israel. Geophys. J. Int.
282. Morasca, P., Zolezzi, F., Spallarossa, D., Luzi, L. (2007). Ground motion models for the Molise region (Southern Italy).
Soil Dyn. Earthq. Eng.
286. Paolucci, R., Rovelli, A., Faccioli, E., Cauzzi, C., Finazzi, D., Vanini, M., Di Alessandro, C., Calderoni, G. (2007). On the
reliability of long period response spectral ordinates from digital accelerograms. Earthq. Eng. Struct. Dyn.
295. Strollo, A., Parolai, S., Jäckel, K.-H., Marzorati, S., Bindi, D. (2007). Suitability of short-period sensors for retrieving
reliable H/V peaks for frequencies less than 1Hz. Bull. Seismol. Soc. Amer.
4.3 Altre pubblicazioni
308. Albarello, D., Castelli, V., D'Amico, V., Gennari, M., Pessina, V. (2007). Cos’è successo a Siena il 26 maggio 1798?
Un'iniziativa interdisciplinare per la valutazione del possibile impatto di un futuro «massimo sismico» su una cittàmonumento. 26° Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
316. Augliera, P., Pessina, V., Luzi, L., Lovati, S., Marzorati, S., Massa, M., D'Alema, E., Di Giacomo, D., Mulargia,
F.Castellaro, S. (2007). Task 4-Garda - Deliverables D14-D15: Stima degli effetti di sito
326. Bindi, D., Luzi, L., Morasca, P., Spallarossa, D., Zolezzi, F. (2007). D6: Data set accelerometrico e velocimetrico della
sequenza sismica del Molise (2002-2003)
351. Chatelain, J.-L., Guillier, B., Cara, F., Duval, A.-M., Atakan, K., Bard, P.Y. (2007). Evaluation of the influence of
experimental conditions on H/V results from ambient noise recordings. Bull. Earthquake Eng., 2007, On line first. Springer
Netherlands. 10.1007/s10518-007-9040-7
352. Cifani, G., Di Capua, G., Lemme, A., Miozzi, C., Peppoloni, S., Podestà, S. (2007). Sisma Molise 2002: pericolosità
sismica e variazione dei costi di intervento per gli edifici danneggiati nella provincia di Campobasso. ANIDIS 2007 - XII
Convegno nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa
353. Compagnoni, M., Curti, E., Di Capua, G., Lemme, A., Peppoloni, S., Pergalani, F., Podestà, S. (2007). Danni al
patrimonio monumentale ed effetti di amplificazione sismica per cause topografiche. ANIDIS 2007 - XII Convegno
nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa
354. Convertito, V., De Matteis, R., Romeo, A., Zollo, A., Iannaccone, G. (2007). A Strong Motion Attenuation Relation for
Earlywarning Application in the Campania Region (Southern Apennines). Earthquake Early Warning Systems, 133-152.
Springer
371. Di Capua, G., Compagnoni, M., Curti, E., Lemme, A., Peppoloni, S., Pergalani, F., Podestà, S. (2007). Correlation
th
between local amplification effects and damage mechanism for monumental buildings. 4 International Conference on
Earthquake Geotechnical Engineering, Thessaloniki, Greece
376. Emolo, A., Zollo, A., Convertito, V., Pacor, F., Franceschina, G., Cultrera, G., Cocco, M. (2007). Ground motion shaking
scenarios for the 1997 Colfiorito earthquake. The Colfiorito earthquake 1997-2007: ten years on
385. Fiorini, E., Pacor, F., Bindi, D., Rovelli, A., Cara, F., Di Giulio, G., Milana, G., Monachesi, G., Nieto, D.Bohm, G..
Albarello, D., D'Amico, V., Picozzi, M., Mucciarelli, M., Scarascia Mugnozza, G., Rivellino, S., Menichetti, M., Parolai, S.,
Richwalsky, S., Orpsal, I. (2007). Task 6-Gubbio - Deliverable D21: Geological model of the Gubbio basin (Italy) for the
characterization of local seismic response
389. Franceschina, G., Pacor, F., Zonno, G., Ameri, G., Cultrera, G., Cirella, A., Herrero, A., Spagnuolo, E., Tinti,
E.Mucciarelli, M.. Emolo, A., Convertito, V. (2007). Task 1 - Scenari di scuotimento - Deliverable D1: Linee guida per il
calcolo degli scenari di scuotimento
402. Guillier, B., Atakan, K., Chatelain, J.-L., Havskov, J., Ohrnberger, M., Cara, F., Duval, A.-M., Zacharopoulos, S., TevesCosta, P. (2007). Influence of instruments on the H/V spectral ratios of ambient vibrations. Bull. Earthquake Eng., On line
first. Springer. 10.1007/s10518-007-9039-0
404. Iervolino, I., Convertito, V., Giorgio, M., Manfredi, G., Zollo, A. (2007). The Crywolf Issue in Earthquake Early Warning
Applications for the Campania Region. Earthquake Early Warning System, 211-232. Springer
439. Monachesi, G. (2007). Task6-Gubbio - Deliverable D26: Data set of velocimetric records and noise measurements
449. Pacor, F., Bindi, D., Luzi, L., Parolai, S., Marzorati, S., Monachesi, G. (2007). Characteristics of strong ground motion
data recorded in the Gubbio sedimentary basin (Central Italy). Bull. Earthquake Eng., 5, 27-43. Springer. 10.1007/s10518006-9026-x
450. Pacor, F., Cultrera, G., Emolo, A., Franceschina, G., Herrero, A. (2007). Approcci deterministici per la stima del moto del
suolo: vantaggi e limiti. 26° Convegno Nazionale Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
451. Pacor, F., Franceschina, G., Ameri, G., Zonno, G., Cultrera, G., Cirella, A., Herrero, A., Hunstad, I., Piatanesi,
94
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
A.Scognamiglio, L.. Tinti, E., Emolo, A., Gallovic, F. (2007). Task 1 - Scenari di scuotimento - Deliverable D0: Tecniche di
simulazione
512. Vanini, M., Pessina, V., Di Giulio, G., Lenti, L., Stupazzini, M. (2007). Deliverable D19: Influence of alluvium filled basins
and edge effects on displacement response spectra
519. Weber, E, Iannaccone, G., Zollo, A, Bobbio, A, Cantore, L, Corciulo, M., Convertito, V., Di Crosta, M., Elia, L.Emolo, A..
Martino, C., Romeo, A., Satriano, C. (2007). Development and Testing of an Advanced Monitoring Infrastructure (ISNet)
for Seismic Early-warning Applications in the Campania Region of Southern Italy. Earthquake Early Warning Systems,
325 - 341. Springer
523. Zollo, A., Lancieri, M. (2007). 4 Real-time Estimation of Earthquake Magnitude for Seismic Early Warning. Earthquake
Early Warning Systems, 45-63. Springer
95
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4.2. TTC - Scenari e mappe di pericolosità sismica
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Luca Malagnini (RM1), Carlo Meletti (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Questo TTC è stato trasformato da OS nel novembre 2007. Come tale il coordinamento tra le attività deve essere ancora
costituito. Le attività svolte nell’ambito di questo tema sono prevalentemente legate ai progetti per DPC e a progetti
europei, che si sono conclusi nel corso dell’anno. Per motivi di spazio non è possibile rendicontare in maniera esaustiva i
molti risultati raggiunti da queste attività, per cui si darà solo un accenno ai risultati più importanti. Il Progetto S1 si è
concluso con il rilascio di un ampio ed esaustivo database della pericolosità sismica in Italia stimata con un approccio
convenzionale, nonché dei relativi strumenti per l’interrogazione; per ogni nodo della griglia di riferimento sono oltre 2200
gli indicatori disponibili (PGA, accelerazioni spettrali, ecc.). Il database (http://esse1.mi.ingv.it), in base delle nuove Norme
Tecniche per le Costruzioni, è lo strumento di base per la definizione dello spettro di progetto in ogni sito in Italia. Altre
mappe del Progetto sono le mappe della pericolosità in termini di intensità macrosismica (con approccio convenzionale e
con approccio di sito), nonché le mappe della probabilità di occorrenza di terremoti con M>5.5 quale strumento per
definire le strategie di intervento sul patrimonio edilizio. Il Progetto S2 ha rilasciato una serie di elaborazioni dal carattere
innovativo basate sul contributo del dato geologico e geodetico alla definizione della probabilità di occorrenza di terremoti.
Queste elaborazioni si sono basate sulla raccolta di dati aggiornati sull’individuazione e definizione delle sorgenti
sismogenetiche che ha portato al rilascio della versione 3.0.4 del database DISS, e sulla messa a punto di un modello
cinematico ad elementi finiti dell’area italiana che ha fornito le stime degli slip rates da utilizzare nelle stime di hazard. Il
Progetto S3 ha prodotto scenari a scala comunale, descritti con mappe della distribuzione di vari parametri del moto
sismico atteso (PGA, PGV, SA etc.) e tramite serie temporali. Particolare attenzione è stata dedicata alla valutazione della
distribuzione dei valori predetti rispetto alla variabilità dei parametri d’ingresso. Un approccio integrato probabilisticodeterministico per studi di scenario relativi a terremoti caratteristici, sviluppato nel 2006 per i parametri di picco del moto
del suolo, è stato esteso ai parametri spettrali. Il Progetto S4 ha realizzato le procedure per la produzione automatica di
mappe di scuotimento in tempo quasi-reale (http://earthquake.rm.ingv.it/). Per terremoti con M>3.5, se i dati lo
permettono, vengono calcolate automaticamente le soluzioni focali. Per terremoti di magnitudo più elevata (M>4.5), il sito
viene aggiornato anche pubblicando la soluzione focale ottenuta con il metodo del RCMT. Per eventi di magnitudo
Mw>5.5 sono state realizzate procedure automatiche per lo studio della rottura utilizzando una faglia di dimensioni finite
ed invertendo per la distribuzione di slip cosismico. Le mappe di scuotimento atteso sono prodotte utilizzando relazioni di
attenuazione strong-motion globali se Mw>5.5, mentre per tutti i terremoti di magnitudo inferiore si utilizzano relazioni
regionalizzate. L’effetto della geologia di superficie è incorporato a partire dalla cartografia geologica 1:100.000, ovvero
sfruttando la distribuzione del gradiente topografico nell’intorno di ogni punto del territorio. Infine, sono stati realizzati studi
innovativi per la misurazione degli effetti di sito assoluti alle stazioni di osservazione. Per la validazione delle procedure
sono state realizzate mappe di scuotimento sui dati strumentali di importanti terremoti avvenuti in Italia (Irpinia 1980, ad
esempio), ed i risultati confrontati con le osservazioni.
Il Progetto S5 ha realizzato mappe innovative di hazard basate sugli spostamenti attesi.
Nell’ambito del Progetto LESSLOSS le attività sono state quelle della divulgazione dei risultati ottenuti: preparazione di
rapporti tecnici, partecipazione ad incontri pubblici rivolti ad un pubblico non esperto nelle tre città campione (Lisbona,
Istanbul e Salonicco), e creazione di un collegamento diretto con gli ingegneri e con gli amministratori. L’esperienza è
terminata con la realizzazione di reports di cui usufruiscono, ad esempio, le autorità cittadine di Istanbul. Il Progetto FIRB
Turchia è finalizzato alla valutazione del rischio sismico di grandi opere infrastrutturali, anche attraverso l’implementazione
e lo sviluppo delle necessarie metodologie di calcolo, deterministiche e probabilistiche. Per quanto riguarda le attività di
Early Warning, il codice ElarmS è stato testato su oltre 200 terremoti italiani, sui quali è stata calibrata una relazione tra la
magnitudo ed il periodo dominante dei primi secondi delle onde P. È stata inoltre sviluppata ed implementata una tecnica
per l’analisi delle incertezze in tempo reale utilizzando come test-site la regione Campania-Lucania (Italia).
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
100. Fracassi, U., Valensise, G. (2007). Unveiling the Sources of the Catastrophic 1456 Multiple Earthquake: Hints to an
Unexplored Tectonic Mechanism in Southern Italy. Bull. Seismol. Soc. Amer., 97, 3, 725-748. Seismological Society of
America. 10.1785/0120050250
108. Gavridou, S., Pinho, R., Crowley, H., Calvi, G.M., Montaldo, V., Meletti, C., Stucchi, M. (2007). Preliminary study on the
impact of the introduction of an updated seismic hazard model for Italy. J. Earthq. Eng., 11, 89-118. Taylor & Francis.
10.1080/13632460701280195
149. Montaldo, V., Meletti, C., Martinelli, F., Stucchi, M., Locati, M. (2007). On-line seismic hazard data for the new Italian
building code. J. Earthq. Eng., 11, 119-132. Taylor & Francis. 10.1080/13632460701280146
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
234. Ameri, G., Pacor, F., Cultrera, G., Franceschina, G. (2007). Deterministic ground-motion scenarios for engineering
applications: the case of Thessaloniki, Greece. Bull. Seismol. Soc. Amer.
96
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
253. Console, R., Catalli, F. (2007). A rate-state model for aftershocks triggered by dislocation on a rectangular fault: a review
and new insights. Ann. Geophys.
265. Franceschina, G., Pessina, V., Di Giacomo, D., Massa, M., Mulargia, F, Castellaro, S., Mucciarelli, M. (2007). La
ricostruzione dello scuotimento del terremoto del Garda del 2004. Boll. Soc. Geol. Ital.
273. Lorito, S., Tiberti, M.M., Basili, R., Piatanesi, A., Valensise, G. (2007). Earthquake-generated tsunamis in the
Mediterranean Sea: scenarios of potential threats to Southern Italy. J. Geophys. Res. 10.1029/2007JB004943
4.3 Altre pubblicazioni
306. Albarello, D., Azzaro, R., Barbano, M.S., D'Amico, S., D'Amico, V., Rotondi, R., Tuvè, T., Zonno, G. (2007). Valutazioni
di pericolosità sismica in termini di intensità macrosismica utilizzando metodi di sito
311. Ameri, G., Akinci, A., Cocco, M., Cultrera, G., Franceschina, G., Lombardi, A., Pacor, F., Pessina, V., Zonno, G. (2007).
Deterministic scenarios as input motion for loss assessment. LESSLOSS FINAL WORKSHOP Risk Mitigation for
Earthquakes and Landslides Integrated Project
324. Bertolaso, G., Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Castenetto, S., Mariotti, D., Valensise, G. (2007). I terremoti
dell'Appennino umbro-marchigiano. Area centrale e meridionale dal I secolo a.C. al 2000. INGV, SGA, Dipartimento
Protezione Civile. 978-88-85213-12-X
325. Bindi, D., Fiorini, E., Pacor, F., Luzi, L., Rovelli, A., Cara, F., Di Giulio, G., Milana, G., Monachesi, G., Albarello, D.,
D'Amico, V., Picozzi, M., Mucciarelli, M., Ferretti, G., Emolo, A., Parolai, S., Richwalsky, S. (2007). Task 6-Gubbio Deliverables D22-D23: Shaking scenarios including site effects
333. Calvi, G.M., Meletti, C., Stucchi, M. (2007). Suggerimenti per l'adeguamento delle azioni sismiche di progetto delle
norme. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D21
352. Cifani, G., Di Capua, G., Lemme, A., Miozzi, C., Peppoloni, S., Podestà, S. (2007). Sisma Molise 2002: pericolosità
sismica e variazione dei costi di intervento per gli edifici danneggiati nella provincia di Campobasso. ANIDIS 2007 - XII
Convegno nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa
356. Crowley, H., Pinho, R., Faravelli, M., Montaldo, V., Meletti, C., Calvi, G.M., Stucchi, M. (2007). Gli effetti dell'introduzione
della nuova mappa di pericolosità sulla valutazione del rischio sismico in Italia. ANIDIS 2007 - XII Convegno nazionale
"L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa
360. D'Amico, V., Albarello, D. (2007). Codice per il calcolo della pericolosità sismica da dati di sito: SASHA (Site Approach to
Seismic Hazard Assessment)
372. Di Grezia, V., Baranello, S., Lemme, A., Pasquale, C., Dolce, M., Di Pasquale, G., Pizza, A.G., Eva, C., Lagomarsino,
S., Podestà, S., Di Capua, G., Peppoloni, S., Cifani, G., Martinelli, A. (2007). Sisma Molise 2002: il percorso della
ricostruzione. ANIDIS 2007 - XII Convegno Nazionale "L'Ingegneria sismica in Italia", Pisa
374. DISS Working group, Barba, S., Basili, R., Burrato, P., Fracassi, U., Tiberti, M.M., Valensise, G., Vannoli, P. (2007).
Database of Individual Seismogenic Sources (DISS), Version 3.0.4: A compilation of potential sources for earthquakes
larger than M 5.5 in Italy and surrounding areas
381. Faccioli, E., Callerio, A., Ameri, G., Zonno, G., Pacor, F., Akinci, A., Cultrera, G., Cocco, M., Franceschina, G., Pessina,
V., Lombardi, A.M., Pitilakis, K., Kakderi, K., Alexaudi, M., Kim, S., Ansal, A., Erdik, M., Tonuk, G., Dermircioglu, M.,
Paolucci, R. (2007). Prediction of Ground Motion and Loss Scenarios for Selected Infrastructues Systems in European
Urban Environments. LESSLOSS Report
382. Faenza, L. (2007). Valutazioni sperimentali di probabilità di occorrenza dei terremoti utilizzando metodologie non
parametriche applicate a zonazioni diverse
384. Fiorini, E. (2007). Task 6-Gubbio. Deliverables D23. Shaking scenarios including site effects
388. Franceschina, G., Pacor, F., Bindi, D., Luzi, L., Cultrera, G., Scognamiglio, L., Morasca, P., Zolezzi, F., Emolo, A.,
Gallovic, F. (2007). Task 3-Molise - Deliverable D7: Validation shaking scenarios
396. Gomez Capera, A.A., Albarello, D., Gasperini, P. (2007). Aggiornamento relazioni fra l'intensità macrosismica e PGA.
Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D11
397. Gomez Capera, A.A., Meletti, C., Rebez, A., Stucchi, M. (2007). Mappe di pericolosità sismica in termini di intensità
macrosismica utilizzando lo stesso impianto metodologico di MPS04. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D7
401. Guidoboni, E., Ferrari, G., Mariotti, D., Comastri, A., Tarabusi, G., Valensise, G. (2007). Catalogue of Strong
Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500)
410. Lovati, S. (2007). Task 3 - Molise. Deliverables D9-D10-D11. Risposta sismica locale a S. Giuliano di Puglia e in alcuni
comuni limitrofi
415. Luzi, L., Meroni, F. (2007). D6: Valutazioni sperimentali di amax e di spettri di risposta calibrate per le condizioni locali
429. Meletti, C. (2007). Progetto S1. Proseguimento della assistenza al DPC per il completamento e la gestione della mappa
di pericolosità sismica prevista dall'Ordinanza PCM 3274/2003 e progettazione di ulteriori sviluppi. Rapporto finale del
Progetto INGV-DPC S1
430. Meletti, C. (2007). Trasferimento al progetto S5 degli elementi di ingresso sismologici più aggiornati e collaborazione per
la redazione delle relative mappe. Progetto INGV-DPC S1
431. Meletti, C., Martinelli, F. (2007). Il sito esse1.mi.ingv.it per la disseminazione dei dati di pericolosità sismica in Italia
432. Meletti, C., Meroni, F., Martinelli, F., Locati, M., Cassera, A., Stucchi, M. (2007). Ampliamento del sito web per la
disseminazione dei dati del progetto S1
433. Meletti, C., Montaldo, V. (2007). Stime di pericolosità sismica per diverse probabilità di superamento in 50 anni: valori di
ag. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D2
434. Meletti, C., Montaldo, V., Gulia, L. (2007). Valutazioni sperimentali di amax provenienti da un albero logico più complesso
di quello adottato per la redazione di MPS04. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D5
440. Montaldo, V., Meletti, C. (2007). Valutazione del valore della ordinata spettrale a 1sec e ad altri periodi di interesse
ingegneristico. Progetto INGV-DPC S1, Deliverable D3
448. Pacor, F., Ameri, G., Fiorini, E., Franceschina, G., Cultrera, G., Emolo, A., Gallovic, F., Convertito, V., Zollo, A.Basili, R.
97
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
(2007). Task 6-Gubbio - Deliverable D20: Bedrock shaking scenarios
452. Pacor, F., Lovati, S., Rovelli, A., Caserta, A., Nieto, D., Bohm, G., Priolo, E., Klinc, P., Laurenzano, G.Palmieri, F..
Marello, L., Piscitelli, S., Mucciarelli, M., Strollo, A., Gallipoli, M.R., Caputo, E., Pelli, F., Silvestri, F., Puglia, R., Maugeri,
M. (2007). Task 3-Molise -Deliverables D9-D10-D11: Risposta sismica locale a S. Giuliano di Puglia (CB) e in alcuni
comuni confinanti
453. Pacor, F., Zonno, G., Cultrera, G., Cirella, A., Herrero, A., Tinti, E., Albarello, D., D'Amico, V., Emolo, A.Gallovic, F..
Basili, R. (2007). Task 5-Potenza - Deliverable D17: Bedrock shaking scenarios
462. Pessina, V. (2007). PS3 - Deliverable D25. WebGis - Metodologie semplificate per la presentazione dei risultati: il caso
del Garda
463. Pessina, V. (2007). Task 4-Garda. Deliverables D14-D15. scenari di scuotimento al sito
464. Pessina, V., Franceschina, G., Augliera, P., Massa, M., Di Giacomo, D., Marzorati, S., D'Alema, E., Lovati, S., Pacor,
F.Castro, R.R.. Vannoli, P. (2007). Task 4-Garda - Deliverable D13: Scenari di scuotimento al bedrock a vari livelli di
complessità
470. Pinho, R., Calvi, G.M., Crowley, H., Colombi, M., Goretti, A., Meroni, F. (2007). Deliverable D16 - Strumenti speditivi per
la definizione di priorità di intervento per edifici non adeguati. Progetto DPC-INGV S1
472. Pitilakis, K., Cultrera, G., Margaris, B., Ameri, G., Anastasiadis, A., Franceschina, G., Koutrakis, S. (2007). Thessaloniki
th
seismic hazard assessment: probabilistic and deterministic approach for rock site conditions. 4 International Conference
on Earthquake Geotechnical Engineering, Thessaloniki, Greece
494. Slejko, D., Valensise, G. (2007). Assessing the seismogenic potential and the probability of strong earthquakes in Italy
499. Spence, R., So, E., Ameri, G., Akinci, A., Cocco, M., Cultrera, G., Franceschina, G., Pacor, F., Pessina, V., Lombardi,
A.M., Zonno, G., Carvalho, A., Campos Costa, A., Coelho, E., Pitilakis, K., Anastasiadis, A., Kakderi, K., Alexoudi, M.,
Ansal, A., Erdic, M. (2007). Earthquake Disaster Scenario Prediction and Loss Modelling for Urban Areas. LESSLOSS
report
mo
mo
mo
503. Stucchi, M., Meletti, C., Montaldo, V. (2007). Valutazione standard (10%, 475 anni) di amax (16 , 50 e 84 percentile)
per le isole rimaste escluse nella fase di redazione di MPS04. Progetto INGV-DPC, Deliverable D1
98
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4.3. TTC - Scenari di pericolosità vulcanica
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Gianni Macedonio (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, BO, CT, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Gli studi svolti nell'ambito di questo TTC nel 2007 mirano a quantificare i processi associati all'attività vulcanica, fornendo
anche informazioni utili ai fini di Protezione Civile. Questi comprendono la raccolta dati in campagna e da satellite e lo
sviluppo di modelli per l'analisi della dispersione di cenere, plume vulcaniche, flussi piroclastici, colate di lava, dinamica
del magma nel condotto e nella camera magmatica, equilibri chimici dei fusi silicatici e dei gas, sistemi magmatici e
idrotermali, degassamento diffuso, dispersione di gas pesanti nell'atmosfera, tsunami, debris flow e flussi di fango,
probabilità di accadimento di eruzioni e apertura di bocche eruttive. Per la dispersione di cenere vulcanica sono stati
utilizzati diversi approcci (VOL-CALPUFF, PUFF, HAZMAP, TEPHRA e FALL3D) accoppiati a dati meteo per la
generazione di mappe previsionali di presenza di cenere in aria e al suolo e procedure automatiche (MAFALDA e
APOLLO) per la simulazione giornaliera di scenari eruttivi all'Etna. È stata migliorata la conoscenza dei parametri di input
dei modelli (es: la forma delle particelle analizzata con il SEM). Il codice PDAC è stato applicato al Vesuvio e i Campi
Flegrei per produrre scenari di flusso piroclastico e al Montserrat e St. Helens per lo studio dei blast. Sono stati utilizzati
dati magnetici per ricostruire le direzioni e temperature di flussi piroclastici diluiti nella Pompei antica. È stato messo a
punto un modello teorico di flussi granulari controllati dalla gravità (debris flow) ed è iniziato un programma di esperimenti
di laboratorio. Per lo studio delle colate di lava è stato sviluppato un sistema per la stima del tasso effusivo da satellite
(METEOSAT) utilizzato dal modello MAGFLOW per l'Etna; modelli probabilistici sono stati applicati al vulcano
Nyiragongo. Un modello numerico applicato ad un canale di lava all'Etna ha fornito informazioni sulla reologia l'effetto
della crosta. Per lo studio dell'attività stromboliana sono state realizzate simulazioni tramite il modello multifase 2D/3D
PDAC accoppiato al modello Lagrangiano LPAC. Per l'analisi della pericolosità su base probabilistica è stato realizzato un
albero degli eventi, anche con tecniche di "expert elicitation" e sono stati sviluppati codici (BET_EF e BET_VH) per il
calcolo delle probabilità di unrest e per l'analisi degli sciami sismici (NETAS) di origine magmatica (Campi Flegrei, Isole
Izu, Giappone e Long Valley, USA). È iniziata la progettazione del data base WOVOdat per i vulcani italiani. Si è simulato
l'impatto dello tsunami generato dalla frana dell'Etna avvenuta 8.000 anni fà che distrusse il villaggio neolitico di Atlit-Yam
(Israele). Le informazioni sui flussi di fango degli ultimi 500 anni e lo spessore delle coperture vulcanoclastiche hanno
consentito di identificare le zone a rischio in Campania. Le ricerche sul degassamento diffuso hanno messo in evidenza la
presenza di zone con forte rilascio di gas in corrispondenza di fratture a Stromboli e Vulcano Porto. Le indagini
geochimiche sul lago di Albano hanno dimostrato che non esistono oggi condizioni di rilascio improvviso di gas (tipoNyos), ma che la pericolosità potrebbe crescere in occasione di crisi sismiche e iniezioni di fluidi sul fondo del lago. In
alcuni vulcani (es; Etna) è stata individuata la variazione del rapporto C/S.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
33. Bisson, M., Pareschi, M.T., Zanchetta, G., Sulpizio, R., Santacroce, R. (2007). Volcaniclastic debris-flow occurrences in
the Campania region (Southern Italy) and their relation to Holocene-Late Pleistocene pyroclastic fall deposits: implications
for large-scale hazard mapping. Bull. Volcanol., 70, 2, 157-167. Springer. 10.1007/s00445-007-0127-4
70. Cubellis, E., Luongo, G., Marturano, A. (2007). Seismic hazard assessment at Mt. Vesuvius: Maximum expected
magnitude. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, 139-149. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.03.003
85. Del Negro, C., Fortuna, L., Herault, A., Vicari, A. (2007). Simulations of the 2004 lava flow at Etna volcano by the magflow
cellular automata model. Bull. Volcanol., On line First. 10.1007/s00445-007-0168-8
116. Gurioli, L., Zanella, E., Pareschi, M.T., Lanza, R. (2007). Influences of urban fabric on pyroclastic density currents at
Pompeii (Italy): 1. Flow direction and deposition. J. Geophys. Res., 112, B05213. American Geophysical Union.
10.1029/2006JB004444
139. Marzocchi, W., Sandri, L., Selva, J. (2007). BET_EF: a probabilistic tool for long- and short-term eruption forecasting.
Bull. Volcanol., On line first. Springer. 10.1007/s00445-007-0157-y
140. Marzocchi, W., Woo, G. (2007). Probabilistic eruption forecasting and the call for an evacuation. Geophys. Res. Lett.,
34, L22310. American Geophysical Union. 10.1029/2007GL031922
158. Neri, A., Esposti Ongaro, T., Menconi, G., De' Michieli Vitturi, M., Cavazzoni, C., Erbacci, G., Baxter, P.J. (2007). 4D
simulation of explosive eruption dynamics at Vesuvius. Geophys. Res. Lett., 34, L04309. American Geophysical Union.
10.1029/2006GL028597
159. Neri, M., Guglielmino, F., Rust, D. (2007). Flank instability on Mount Etna: radon, radar interferometry and geodetic data
from the south-western boundary of the unstable sector. J. Geophys. Res., 112, B04410. American Geophysical Union.
10.1029/2006JB004756
168. Pappalardo, L., Ottolini, L., Mastrolorenzo, G. (2007). The Campanian Ignimbrite (southern Italy) geochemical zoning:
insight on the generation of a super-eruption from catastrophic differentiation and fast withdrawal. Contrib. Mineral. Petrol.,
On line first. Springer. 10.1007/s00410-007-0270-0
175. Pesci, A., Fabris, M., Conforti, D., Loddo, F., Baldi, P., Anzidei, M. (2007). Integration of ground-based laser scanner and
aerial digital photogrammetry for topographic modelling of Vesuvio volcano. J. Volcanol. Geotherm. Res., 162, 3 e 4, 123138. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.02.005
99
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
217. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Ground
deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, eastern California, mapped by satellite radar interferometry. Int. J.
Earth Sci., 29 (2008), 2, 439-441. Taylor & Francis. 10.1080/01431160701264201
218. Tizzani, P., Berardino, P., Casu, F., Euillades, P., Manzo, M., Ricciardi, G.P., Zeni, G., Lanari, R. (2007). Surface
deformation of Long Valley caldera and Mono Basin, California investigated with the SBAS-InSAR approach. Remote
Sens. Environ., 108, 277-289. Elsevier. 10.1016/j.rse.2006.11.015
231. Zanella, E., Gurioli, L., Pareschi, M.T., Lanza, R. (2007). Influences of urban fabric on pyroclastic density currents at
Pompeii (Italy): 2. Temperature of the deposits and hazard implications. J. Geophys. Res., 112, B05214. American
Geophysical Union. 10.1029/2006JB004775
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
261. Folch, A., Cavazzoni, C., Costa, A., Macedonio, G. (2007). An automatic procedure to forecast tephra fallout. J.
Volcanol. Geotherm. Res.
266. Giaccio, B., Isaia, R., Fedele, F., Di Canzio, E., Hoffecker, J., Ronchitelli, A., Sinitsyn, A., Anikovich, M., Lisitsyn, S.,
Popov, V. (2007). The Campanian Ignimbrite and Codola tephra layers: two temporal/stratigraphic markers for the Early
Upper Palaeolithic in southern Italy and eastern Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res. 10.1016/j.jvolgeores.2007.10.007
296. Sulpizio, R., Cioni, R., Di Vito, M.A., Santacroce, R., Sbrana, A., Zanchetta, G. (2007). Comment on: “The dark nature of
Somma-Vesuvius volcano: evidence from the ~ 3.5 ka BP Avellino eruption” by Milia A., Raspini A., Torrente M.M.. Quat.
Int.
4.3 Altre pubblicazioni
425. Marzocchi, W., Neri, A., Newhall, C., Papale, P. (2007). Probabilistic Volcanic Hazard and Risk Assessment. EOS,
Tran., 88, 32, 318. AGU
509. Todesco, M. (2007). Hydrothermal fluid circulation and its effect on caldera unrest. Caldera volcanoes: Analysis,
Modelling and Response. Elsevier
100
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4.4. Scenari e mitigazione del rischio ambientale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Marco Marchetti (RM2), Fedora Quattrocchi (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, RM2
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
L’Unità Funzionale Geochimica dei Fluidi, Stoccaggio Geologico e Geotermia (prima Laboratorio di Geochimica dei
Fluidi), è da anni impegnata nella comprensione delle relazioni tra fluidi sotterranei e sismicità e dei complessi processi di
interazione acqua-roccia in ambienti geologici ricchi in CO2. In Europa l’Italia è il paese più ricco di CO2 in profondità (aree
di faglia, aree vulcaniche, aree geotermiche) ed è su questi ambiti che INGV ha da sempre concentrato le sue attenzioni
scientifiche. L’esperienza accumulata dall’INGV su queste problematiche ha destato l’interesse della comunità scientifica
internazionale che a grandi passi si rivolgeva verso la strategica tematica del CO2 Capture & Storage (CCS): l’Istituto è
stato quindi invitato a partecipare, per la parte modellizzazione geochimica e studi di rischio, al più imponente progetto
scientifico internazionale di “stoccaggio geologico della CO2”, presso il campo petrolifero di Weyburn in Canada
(finanziato da compagnie petrolifere, dalla International Energy Agency e dalla Comunità Europea), a cui hanno fatto
seguito i seguenti progetti e studi di fattibilità stoccaggio geologico della CO2 a tutt’oggi attivi: il Progetto ECBM Sulcis
(Enhanced Coal Bed Methane) in Sardegna, il Progetto ENEL-INGV Alto Lazio, Il Progetto INGV-CESI Ricerca: “Catalogo
Italiano dei siti di Stoccaggio Geologico di CO2”, Il Progetto ENI-GHG di Cortemaggiore; Il Progetto INGV – IES S.r.l.
ECBM Ribolla; il Progetto “Fattibilità di stoccaggio geologico di CO2 nei dintorni del polo tecnologico di Saline Ioniche
(Calabria meridionale). Accordi sono stati presi anche con Raffineria SARAS, l’Ufficio strategico ENI su acquiferi salini e
con altre industrie italiane.
Sempre sul tema CCS, l’INGV è impegnato anche in una attività politico-decisionale con un membro fisso nella
Piattaforma Europea ZEFFPP (Zero Emission Fossil Fuels Power Plants) presso il tavolo di lavoro del Ministero per lo
Sviluppo Economico denominato CSLF (Carbon Sequestration Leadership Forum) come Export Reviewer nel Report
IPCC 2005.
È stato curato anche l’aspetto divulgativo con articoli su quotidiani e periodici.
È stata infine organizzata la International School of Geophysics ad Erice, (1-7 Novembre 2007) dal titolo: “CO2 Capture
and Storage: A UK-Italy Common Strategy and Worldwide state of art”, dove sono intervenuti circa 60 esperti da tutti il
mondo, con tavola rotonda finale riportata su stampa e con studenti soprattutto da Cina e India. Gli sponsor sono stati
oltre a INGV, ENEA e UK Embassy, ed in misura minore Ansaldo Energia, Schlumberger, British Petroleum.
Nel 2007 sono proseguite le attività di indagine geofisica per l’individuazione di inquinanti nel sottosuolo, di discariche
abusive e di fusti contenenti materiali pericolosi.
Sono stati effettuati numerosi interventi sul territorio e in alcuni dei siti investigati sono stati individuati prima dal punto di
vista geofisico, e poi osservati direttamente con gli scavi, rifiuti pericolosi e inquinanti vari.
Tali ricerche, effettuate su richiesta delle Forze di Polizia Ambientale, hanno consentito di effettuare una bonifica del
terreno con la rimozione di tali materiali.
Gli organi di stampa hanno dato ampio risalto a queste attività e ai risultati conseguiti.
A seguito di una collaborazione con la Direzione Generale della Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente sono stati
studiati alcuni siti a rischio inquinamento nel territorio della regione Campania.
È stato avviato un nuovo rapporto di collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, che si è dotato di una struttura
dedicata alle investigazioni scientifiche sui reati ambientali, con l’obiettivo di sviluppare le attività relative alle ricerche sul
territorio di varie forme di inquinamento ambientale.
I sistemi di previsione del Mar Mediterraneo (MFS) e del Mar Adriatico (AFS) sono stati ulteriormente sviluppati e utilizzati
in supporto ad attività di emergenza in mare quali la dispersione di idrocarburi e il recupero di corpi dispersi, attività svolte
in coordinamento con enti internazionali e nazionali (Guardia Costiera). Sono stati sviluppati e implementati software
specifici accoppiati ai sistemi di previsioni (MFS e AFS) per simulare le traiettorie dei corpi in mare (UVT) e la dispersione
di idrocarburi (MEDSLIK). Dal 2007 queste attività ricadono tra quelle del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti
Climatici (CMCC).
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
48. Calcaterra, D., Coppin, D., de Vita, S., Di Vito, M.A., Orsi, G., Palma, B., Parise, M. (2007). Slope processes in weathered
volcaniclastic deposits within the city of Naples: The Camaldoli Hill case. Geomorphology, 87, 132-157. Elsevier.
10.1016/j.geomorph.2006.03.040
219. Toyos, G., Oramas Dorta, D., Oppenheimer, C., Pareschi, M.T., Sulpizio, R., Zanchetta, G. (2007). GIS-assisted
modelling for debris flow hazard assessment based on the events of May 1998 in the area of Sarno, Southern Italy: Part I.
Maximum run-out. Earth Surf. Process. Landf., 32, 10, 1491-1502. John Wiley & Sons, Ltd. 10.1002/esp.1472
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
300. Toyos, G., Gunasekera, R., Zanchetta, G., Oppenheimer, C., Sulpizio, R., Favalli, M., Pareschi, M.T. (2007). GISassisted modelling for debris flow hazard assessment based on the events of May 1998 in the area of Sarno, Southern
Italy. Part II: Velocity and Dynamic Pressure. Earth Surf. Process. Landf.
101
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4.3 Altre pubblicazioni
438. Moia, F., Quattrocchi, F., Buttinelli, M., Cantucci, B., Locatelli, G., Processi, M., Rondena, E. (2007). A preliminary
evaluation of the CO2 storage capacity of the Italian geological reservoirs based on the interpretation of deep well data..
Proceedings of the Third International Conference on Clean Coal Technologies for our Future (CCT 2007), 15-17 May
2007, Carbonia (CA), Italy (CD-ROM)
475. Quattrocchi, F. (2007). I Gas Serra nel sottosuolo. QualEnergia, 4, 14-21
102
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4.5. Degassamento naturale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giovanni Chiodini (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, CT, NA-OV, PA
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Nel corso del 2007 gran parte dell’ attività ha riguardato la conclusione del progetto specifico INGV-DPC V5 a cui hanno
partecipato 7 unità di ricerca dell’INGV impegnate sia nell’identificazione e caratterizzazione delle emanazioni gassose,
relazioni con l’assetto strutturale, idrogeologico e con l’attività sismica (TASKa del progetto) sia nella mitigazione del gas
hazard (TASKb). Il principale obiettivo del progetto era di contribuire alla mitigazione del gas hazard in Italia attraverso lo
studio multidisciplinare del processo di degassamento terrestre. La necessità di questo progetto è derivante dalla
presenza nel territorio italiano di numerose emissioni pericolose di gas tossici d’origine endogena (principalmente CO2)
che hanno causato nel passato numerosi incidenti sia ad animali sia a persone. Dal punto di vista scientifico, nonostante
la grande estensione sul territorio del processo e delle evidenti relazioni geografiche con la “geodinamica” della regione
(vulcani, terremoti, assetto strutturale), il processo di degassamento terrestre in Italia (come in altre regioni del mondo)
era poco conosciuto e anche l’informazione di base sulla localizzazione delle emissioni sulla loro composizione chimica e
sull’ordine di grandezza dei flussi gassosi era scarsa o assente. Per colmare questo vuoto di conoscenza su un processo
così evidente, il progetto era stato diviso in due linee di ricerca principali:
1) Catalogo delle emissioni gassose italiane.
2) Gas hazard e mitigazione del rischio.
I risultati originariamente aspettati nell’ambito di queste due linee di ricerca sono stati ampliamente raggiunti con la
chiusura del progetto avvenuta nell’estate 2007. In particolare:
a) Catalogo delle emissioni gassose italiane: il catalogo delle emissioni gassose Italiane (GOOGAS) è ora disponibile per la
protezione civile e per la comunità scientifica. Il catalogo, che contiene i risultati dei numerosi sopralluoghi e del lavoro
analitico eseguito dai ricercatori delle 15 Unità di ricerca impegnate nel progetto, è il primo esempio nel mondo (a mia
conoscenza) di un data base sul processo di degassamento terrestre aperto al pubblico.
b) Gas hazard e mitigazione del rischio: sono state eseguite indagini specifiche per la mitigazione del rischio gas. Fra l’altro
tali indagini hanno riguardato misure di concentrazione “indor” di gas tossici (CO2, H2S) in zone adiacenti ad emissioni
gassose, la ricerca di tecniche di bonifica di zone soggette ad alti flussi gassosi, la definizione di livelli di tossicità sia per
la CO2 che per l’H2S. È stato messo a punto un codice (TWODEE) specifico per la simulazione numerica dei plume di gas
associati alle emissioni. Tale strumento sperimentato con misure di terreno sarà importante per valutare le aree
potenzialmente soggette a concentrazioni letali (o elevate) dei gas tossici emessi naturalmente.
Da un punto di vista scientifico si sono ottenuti importanti risultati che hanno portato a numerose pubblicazioni in riviste
internazionali. Alcuni punti salienti connessi al progetto sono:
-
i nuovi dati confermano in modo inequivocabile la presenza nel territorio Italiano di due grandi strutture interessate da
degassamento intenso di CO2 precedentemente identificate sulla base di altri dati (TRDS e CDS);
è stata evidenziato il flusso di CO2 profonda che interessa le due aree è maggiore di quanto precedentemente stimato (~
5-10% della stima di degassamento totale di CO2 da attività vulcanica);
sono stati acquisiti dati importanti sul degassamento di CH4;
è stato evidenziato il ruolo di fluidi ricchi in CO2 sia nei processi sismogenetici attuali sia in quelli che nel passato hanno
interessato faglie non più attive;
la modellazione fisico numerica del processo di dispersione in aria di gas pesanti;
la sperimentazione di metodologie alternative per la misura dei flussi gassosi dal suolo;
l’applicazione della misura dei flussi di gas dal suolo alla prospezione geotermica;
la continuazione degli studi sul degassamento diffuso dal suolo in relazione all’attività vulcanica.
Va infine sottolineato che la notevole mole di dati acquisiti durante il progetto, che nella maggior parte dei casi necessità
ancora di un’approfondita elaborazione, rappresenta una fonte importante per applicazioni future e per lo sviluppo di
ricerche dedicate allo studio del degassamento terrestre.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
5. Aiuppa, A., Franco, A., von Glasow, R., Allen, A.G., D'Alessandro, W., Mather, T.A., Pyle, D.M., Valenza, M. (2007). The
tropospheric processing of acidic gases and hydrogen sulphide in volcanic gas plumes as inferred from field and model
investigations. Atmos. Chem. Phys., 7, 1441-1450. Copernicus
18. Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Calabrese, S., D'Alessandro, W., Mather, T.A., McGonigle, A.J.S., Pyle, D.M.,
Wängberg, I. (2007). Degassing of gaseous (elemental and reactive) and particulate mercury from Mount Etna volcano
103
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
(Southern Italy). Atmos. Environ., 41, 35, 7377-7388. Elsevier. 10.1016/j.atmosenv.2007.05.060
20. Barberi, F., Carapezza, M.L., Ranaldi, M., Tarchini, L. (2007). Gas blowout from shallow boreholes at Fiumicino (Rome):
induced hazard and evidence of deep CO2 degassing on the Tyrrhenian margin of Central Italy. J. Volcanol. Geotherm.
Res., 165, 17-31. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.009
25. Bellomo, S., Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Parello, F. (2007). Environmental impact of magmatic fluorine emission in the
Mt. Etna area. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 1/2 , 87-101. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.013
49. Caliro, S., Chiodini, G., Moretti, R., Avino, R., Granieri, D., Russo, M., Fiebig, J. (2007). The origin of the fumaroles of La
Solfatara (Campi Flegrei, South Italy). Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 3040-3055. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.007
50. Camarda, M., De Gregorio, S., Favara, R., Gurrieri, S. (2007). Evaluation of carbon isotope fractionation of soil CO2 under
an advective–diffusive regimen: a tool for computing the isotopic composition of unfractionated deep source. Geochim.
Cosmochim. Acta, 71, 12, 3016-3027. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.002
52. Carapezza, M.L., Tarchini, L. (2007). Accidental gas emission from shallow pressurized aquifers at Alban Hills volcano
(Rome, Italy): Geochemical evidence of magmatic degassing? J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 5-16. Elsevier.
10.1016/j.jvolgeores.2007.04.008
74. D'Alessandro, W., Giammanco, S., Bellomo, S., Parello, F. (2007). Geochemistry and mineralogy of travertine deposits of
the SW flank of Mt. Etna (Italy): relationships with past volcanic and degassing activity. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165,
64–70. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.011
93. Etiope, G., Fridriksson, T., Italiano, F., Winiwarter, W., Theloke, J. (2007). Natural emissions of methane from geothermal
and volcanic sources in Europe. J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 76-86. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.014
94. Etiope, G., Martinelli, G., Caracausi, A., Italiano, F. (2007). Methane seeps and mud volcanoes in Italy: gas origin,
fractionation and emission to the atmosphere. Geophys. Res. Lett., 34, L14303. AGU. 10.1029/2007GL030341
95. Etiope, G., Milkov, A., Derbyshire, E. (2007). Did geologic emissions of methane play any role in Quaternary climate
change? Glob. Planet. Change, On line first. Elsevier. 10.1016/j.gloplacha.2007.08.008
110. Giammanco, S., Parello, F., Gambardella, B., Schifano, R., Pizzullo, S., Galante, G. (2007). Focused and diffuse
effluxes of CO2 from mud volcanoes and mofettes south of Mt. Etna (Italy). J. Volcanol. Geotherm. Res., 165, 46-63.
Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.010
220
222
111. Giammanco, S., Sims, K.W.W., Neri, M. (2007). Measurements of Rn, Rn and CO2 emissions in soil and fumarole
gases on Mt. Etna volcano (Italy): implications for gas transport and shallow ground fracture. Geochem. Geophys.
Geosyst., 8, Q10001. AGU. 10.1029/2007GC001644
123. Italiano, F., D’Alessandro, W., Martelli, M. (2007). Gas geochemistry as a tool to investigate the Earth degassing through
th
volcanic and seismic areas: the soul of the 8 International Conference on Gas Geochemistry. J. Volcanol. Geotherm.
Res., 156, 1-4. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.05.001
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
241. Caliro, S., Chiodini, G., Minopoli, C., Signorini, A, Avino, R., Granieri, D. (2007). Geochemical and biochemical evidence
of lake overturn and fish-kill at Lake Averno, Italy. J. Volcanol. Geotherm. Res.
249. Chiodini, G., Baldini, A., Barberi, F., Carapezza, M.L., Cardellini, C., Frondini, F., Granieri, D., Ranaldi, M. (2007).
Carbon Dioxide degassing at Latera caldera (Italy): evidence of geothermal reservoir and evaluation of its potential
energy. J. Geophys. Res. 10.1029/2006JB004896
250. Chiodini, G., Vilardo, G., Augusti, V., Granieri, D., Caliro, S., Minopoli, C., Terranova, C. (2007). Thermal Monitoring of
Hydrothermal Activity by Permanent Infrared Automatic Stations. Results Obtained ad Solfatara di Pozzuoli, Campi
Flegrei (Italy). J. Geophys. Res. 10.1029/2007JB005140
252. Collettini, C., Cardellini, C., Chiodini, G., De Paola, N., Holdsworth, R.E., Smith, S.A.F. (2007). Fault weakening due to
CO2 degassing in the Northern Apennines: short- and long-term processes. J. Geol. Soc.
254. Costa, A., Chiodini, G., Granieri, D., Folch, A., Hankin, R.K.S., Caliro, S., Avino, R., Cardellini, C. (2007). A shallow layer
model for heavy gas dispersion from natural sources: application and hazard assessment at Caldara di Manziana, Italy..
Geochem. Geophys. Geosyst.
262. Folch, A., Costa, A., Hankin, R.K.S. (2007). Twodee-2: A Shallow Layer Model for Dense Gas Dispersion on Complex
Topography. Comput. Geosci.
4.3 Altre pubblicazioni
303. AA.VV. (2007). Googas: catalogo on line delle principali emissioni gassose del territorio italiano
339. Carapezza, M.L., Roscioni, F.R., Tarchini, L. (2007). Diffuse degassing of carbon dioxide on the NW sector of Colli
Albani volcanic complex (Rome, Italy). Water-Rock Interaction 12. A. A. Balkema publishers, Leiden.
358. D'Alessandro, W., Brusca, L., Kyriakopoulos, K., Margaritopoulos, M., Michas, G., Papadakis, G. (2007). Fluid
geochemistry investigations on the volcanic system of methana. Bulletin of the Geological Society of Greece, 40, 712722. Geological Society of Greece
393. Giaccio, B., Fedele, F., Isaia, R. (2007). L'impatto dell’evento combinato Ignimbrite Campana-Heinrich Event 4 sugli
ecosistemi umani europei di 40 ka BP. Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR, 181-184. CNR
Edizioni
520. Wiersberg, T., Somma, R., Rocco, A., De Rosa, M., Zimmer, M., Quattrocchi, F., De Natale, G., De Natale, P. (2007).
Continuous in-situ measurements of gases (H2, H2S, CH4, N2, O2, He and CO2) at the fumarole “Soffionissimo” (Solfatara
volcano, Southern Italy). Proceedings European Geoscience Union (EGU) General Assembly, Wien, Austria, 15-30 April
2007 (CD-ROM)
104
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
5.1. TTC - Banche Dati e Metodi Macrosismici
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Raffaele Azzaro (MI), Massimiliano Stucchi (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM1, BO, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Armonizzazione di banche dati
Obiettivo principale di questo TTC è “l’armonizzazione nel settore della archiviazione e disseminazione dei dati
storico/macrosismici e dei cataloghi parametrici dei terremoti”. Questo obiettivo è stato perseguito in due fasi.
a) Dapprima sono state raccolte, integrate e georeferenziate più di 58.000 osservazioni macrosismiche relative a circa
14.000 località, provenienti da circa 1.200 dei terremoti utilizzati per la compilazione del catalogo CPTI04. Tali
osservazioni provengono da diversi dataset principali:
i) DOM4.1.
ii) CFTI versione 2 e, per la finestra temporale 1980-2002, CFTI versione 3.
iii) Bollettino Macrosismico INGV; iv) Catalogo Macrosismico dei Terremoti Etnei. In aggiunta sono confluiti anche dati
provenienti da ricerche storiche e indagini di campo recenti. I dati sono stati organizzati nel Database Macrosismico
Italiano, versione 2004 (DBMI04), e vengono resi disponibili su un sito web dedicato (http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/). A
questo scopo è stata sviluppata una interfaccia ad-hoc che consente di consultare il database per terremoto,
visualizzando i dati mediante tabelle scaricabili e mappe clickabili, e per località, visualizzando le storie sismiche.
b) In seguito si è proceduto a organizzare un inventario completo degli studi macrosismici prodotti in Italia a partire dagli anni
’80. La compilazione di tale inventario è propedeutica alla realizzazione di un archivio degli studi storico-macrosismici, che
viene condotta in sintonia e nell’ambito di un’analoga iniziativa europea sviluppata da un task del progetto UE “NERIES”,
coordinato da INGV, cui collaborano le maggiori istituzioni europee del settore. A partire da tale inventario si è proceduto
a raccogliere, vagliare e georeferenziare i nuovi dati rilasciati dal 2000 in poi. Questa operazione, che ha richiesto
l’aggiornamento costante del riferimento geografico, ha riguardato la totalità degli studi storico-macrosismici prodotti in
questi anni, nonché i dati del Bollettino Macrosismico e, di recente, quelli della versione 4 di CFTI. Il database è oggi in
fase di verifica e di rilascio progressivo. In parallelo è in fase di ultimazione la versione aggiornata al 2006 del catalogo
parametrico CPTI, i cui parametri vengono derivati dal predetto database e dalle più aggiornate collezioni di dati
strumentali (Boll. Sism. INGV, CSI 1.1, CSTI03, Boll. Sism. Etna). Per la prima volta il catalogo offrirà, per i terremoti più
recenti, due set distinti di parametri di origine macrosismica e strumentale. Inventario, database macrosismico e catalogo
parametrico verranno resi disponibili mediante apposite interfacce web.
Altre attività
a) Sviluppo ed implementazione del Catalogo Macrosismico dei Terremoti Etnei: è stata ristrutturata l’interfaccia web
(www.ct.ingv.it/sismologia/macro) che consente la consultazione, per tutti gli eventi con danno dal 1996 al 2005 (in
implementazione i maggiori dal 1865 al 1989), di materiale documentario fotografico e testuale.
b) Raccolta dati in occasione di terremoti avvertiti, mediante le tre metodologie di indagine da tempo consolidate:
i)
rilievo macrosismico diretto, da parte dei componenti del gruppo QUEST, nel caso dei seguenti terremoti: Sicilia sudorientale del 17/06/2007 (Ml 3.6, I-EMS IV-V), reatino del 21/10/07 (Ml 4.1, I-EMS V);
ii) compilazione del Bollettino Macrosismico, attraverso l’invio di questionari macrosismici a corrispondenti predefiniti. Sono
stati investigati 103 terremoti con M≥3, per un totale di 14.100 questionari spediti; sono stati inoltre elaborati i questionari
del 2006 e del primo trimestre del 2007; è in via di ultimazione la revisione dei dati 2001-2005, che saranno diffusi
mediante CD-Rom.
iii) raccolta delle informazioni sui risentimenti di terremoti mediante il questionario macrosismico online "Hai sentito un
terremoto?": sono state elaborate complessivamente 4.242 risposte da parte di utenti Internet relative a 67 eventi sismici
occorsi nel 2007.
c) Sperimentazioni di metodi macrosismici per elaborazione dati o ricerche di base:
i) confronto tra parametri epicentrali ricavati con il metodo BOXER 3.3 (Gasperini et al., 1999) e quello di Bakun & Wentworth
(1997), utilizzando i dati di DBMI04, con particolare riferimento agli eventi con copertura del piano quotato irregolare (per
es. in mare, dati incompleti);
ii) determinazione di leggi di attenuazione dell’intensità, di relazioni I/M e delle anomalie nella distribuzione dell’intensità
nell’area vulcanica napoletana, con particolare riferimento a Ischia;
iii) modellazione delle sorgenti dei terremoti irpini del 1466 e 1980 attraverso valori sintetici dell’attenuazione in PGA ricavati
da dati di intensità;
105
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
iv) realizzazione di una scheda per il rilievo di campagna secondo le scale MCS e EMS, dedicata ai rilevatori neofiti, con
esempi grafici e fotografici.
d) Aggiornamento del Catalogo dei Maremoti Italiani e realizzazione del database dei maremoti dell’intera area euromediterranea.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
309. Albarello, D., D'Amico, V., Gasperini, P., Pettenati, F., Rotondi, R., Zonno, G. (2007). Nuova formulazione delle
procedure per la stima dell’intensità macrosismica da dati epicentrali o da risentimenti in zone vicine
401. Guidoboni, E., Ferrari, G., Mariotti, D., Comastri, A., Tarabusi, G., Valensise, G. (2007). Catalogue of Strong
Earthquakes in Italy (461 B.C.-1997) and Mediterranean Area (760 B.C.-1500)
424. Marturano, A. (2007). The January 15, 1466 and November 23, 1980 Irpinia (Italy) earthquakes. Boll. Geofis. Teor.
Appl., 48, 2, 115-126
502. Stucchi, M., Camassi, R., Rovida, A., Locati, M., Ercolani, E., Meletti, C., Migliavacca, P., Bernardini, F., Azzaro, R.
(2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del
catalogo parametrico CPTI04. Quaderni di Geofisica, 49, 1-39. INGV
106
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
5.2. TTC - Banche dati di sismologia strumentale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Lucia Luzi (MI), Francesco Mele (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, CT, MI, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Scala Europea, Nazionale e Regionale
La Rete Sismica Nazionale e la rete MedNet acquisiscono oggi 17 GB al giorno di segnali sismici. Nel corso del 2007
sono stati potenziati i sistemi di gestione dei dati per estendere a tutte le stazioni metodi standard di ridistribuzione
(SeedLink, NetDC, AutoDRM, pagine web) già operativi per le stazioni MedNet, accessibili alla pagina
http://mednet.rm.ingv.it/. È stato intrapreso il progetto di un nuovo sistema di acquisizione da realizzare nel corso del 2008
che adeguerà le reti sismiche INGV-CNT a standard internazionali (Earthworm, SeedLink, Seiscomp3) per facilitare lo
scambio di dati con altre reti italiane regionali ed europee. I prototipi dei sistemi di controllo di qualità sono visibili alla
pagina http://cibele.int.ingv.it/~pqlx/rsn/data_quality.php. Nel luglio 2007 è stato aperto il sito http://iside.rm.ingv.it/ che
permette l’accesso congiunto in tempo reale ai dati del Bollettino Sismico Italiano e alle localizzazioni effettuate durante il
servizio di sorveglianza sismica. I dati rilevati dalla Rete Sismica Nazionale nel corso del 2006 sono stati integrati con
quelli registrati dalle Reti Sismiche regionali del centro Italia (reti Abruzzese, Marchigiana, Umbra, Toscana Nord
Orientale). Il prodotto risultante è stato pubblicato alla pagina http://cnt.rm.ingv.it/~dun/index1home.htm che fornisce
forme d'onda nei formati standard ASCII e SAC, interpretazioni e localizzazioni nei formati Hypo. Nel corso del 2007 è
stato creato un data base on-line delle rilevazioni ed elaborazioni effettuate attraverso le stazioni della Rete Sismica
Abruzzese (http://retesismica.lngs.infn.it/dbrsa/).
Aree vulcaniche: Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia e Stromboli
Presso la sezione di Napoli dell’INGV-OV è stato sviluppato il sistema SPARTACO per l’analisi e l’archiviazione in tempo
reale dei dati acquisiti dall’array sismico ARV ARray-Vesuvio. I parametri dell’analisi del tremore (RSAM, spettro,
polarizzazione, velocità apparente, direzione di propagazione, ecc.), calcolati ogni 10 secondi, sono archiviati su un data
base accessibile attraverso interfaccia web su intranet. Durante il 2007 si è proceduto all’aggiornamento, gestione e
manutenzione dei db e sistemi già esistenti. È stato rinnovato il sistema PLINIO che oggi consente l’accesso congiunto a
dati rilevati dai sistemi automatici e a quelli visionati manualmente, relativi ai terremoti registrati dalle reti Regionale,
Vesuvio, Campi Flegrei, ed Ischia. I segnali della rete sismica installata a Stromboli sono analizzati da sistemi automatici
in tempo reale. I risultati delle analisi sono archiviati in un data base e resi accessibili tramite interfaccia web.
Aree vulcaniche: Etna e Isole Eolie
Nel corso del 2007 è stato realizzato un software appositamente strutturato che permette di archiviare e organizzare,
mediante l’utilizzo di un database relazionale, tutti i parametri relativi ai terremoti registrati oggi e in passato dalle varie reti
sismiche installate in Sicilia e nelle isole Eolie. L’utilizzo di tale strumento permette di costruire in maniera automatica
controllata i data-report descrittivi degli eventi. È stata sviluppata una ulteriore funzionalità che consente l’analisi storica
dell’archivio con estrazione dal catalogo di eventi selezionati per parametri di ricerca standard.
Accelerometria
Nel luglio 2007 è stato portato a termine il progetto DPC-INGV S6 (data base dei dati accelerometrici italiani relativi al
periodo 1972-2004) documentato alla pagina web http://esse6.mi.ingv.it. I dati contenuti consistono in 2182 forme d’onda
di accelerazione a tre componenti relative a 1004 terremoti con magnitudo massima 6.9 (Irpinia, 1980). I dati sono stati
uniformati ad uno standard originale e processati per ottenere stime attendibili di accelerazione, velocità e spettri di
risposta in accelerazione. È stata inoltre effettuata una revisione dei parametri degli eventi sismici, delle postazioni di
registrazione e della strumentazione, promuovendo anche indagini geotecniche e geofisiche finalizzate alla
caratterizzazione dei siti. È stato creato un data base consultabile al sito web http://itaca.mi.ingv.it. La sezione di MilanoPavia ha proseguito l’attività di installazione di stazioni accelerometriche nel Nord Italia. Sono stati registrati 23 eventi
sismici i cui parametri e forme d’onda sono consultabili al sito http://accel.mi.ingv.it nello stesso formato proposto dal
progetto INGV-DPC S6.
SISMOS
Nel 2007 il laboratorio SISMOS è stato dichiarato, insieme ad altre tre strutture estere, infrastruttura europea per la
sismologia nell’ambito del progetto EC NERIES (Network of European Infrastructures for European Seismology). Sono
stati scansiti 8600 sismogrammi storici italiani ed europei, parzialmente nell’ambito del progetto Eurosismos,
raggiungendo il numero di oltre 111.000 sismogrammi scansiti dall’inizio della attività. Un nuovo database consultabile via
web è in fase di progetto.
107
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
180. Pondrelli, S., Salimbeni, S., Morelli, A., Ekström, G., Boschi, E. (2007). European-Mediterranean Regional Centroid
Moment Tensor catalog: Solutions for years 2003 and 2004. Phys. Earth Planet. Inter., 164, 90-112. Elsevier.
10.1016/j.pepi.2007.05.004
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
412. Luzi, L., Bindi, D., Lovati, S., Pacor, F., Massa, M., Di Giacomo, D., Mele, F., Castello, G., Milana, G.Gorini, A..
Marcucci, S., Sabetta, F., Rainone, M.L. (2007). Task 1 - Deliverable 7: Strong motion data base
413. Luzi, L., Bindi, D., Pacor, F. (2007). Task 2 - Deliverable 4: Software for strong-motion data display and processing
414. Luzi, L., Lovati, S., Milana, G., Hailemikael, S., Sabetta, F., Gorini, A., Lo Presti, T., Naso, G., Marcucci, S. (2007). Task
3 - Deliverable 6: Raccolta delle schede monografiche relative alle stazioni accelerometriche italiane
416. Luzi, L., Pacor, F., Augliera, P., Bindi, D., Mele, F., Marcocci, C., Milana, G., Sabetta, F., Gorini, A.Lo Presti, T..
Marcucci, S (2007). Task 1 - Deliverable 1: Database structure
417. Luzi, L., Pacor, F., Franceschina, G., Bindi, D., Sabetta, F., Milana, G. (2007). Task 2 - Deliverable 3: Processamento
del dato accelerometrico
418. Luzi, L., Sabetta, F., Bindi, D., Mele, F., Milana, G., Rainone, M.L., Scarascia Mugnozza, G., Cardarelli, E., Hailemikael,
S., Lovati, S., Massa, M., Pacor, F., Gorini, A., Marcucci, S., Castello, B., Marcocci, C., Spinelli, A. (2007). ITACA (ITalian
ACcelerometric Archive): un sito web per la disseminazione dei dati accelerometrici italiani. 26° Convegno Nazionale
Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida
108
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
5.3. Banche dati di geomagnetismo, aeronomia, clima e ambiente
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Giorgiana De Franceschi (RM2), Silvio Gualdi (BO)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
RM2, BO
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Le banche dati relative all’analisi tridimensionale delle variabili fisiche (temperatura, salinità, correnti, ecc.) del Mar
Mediterraneo e dell’Adriatico, prodotte dall’UF di Oceanografia Operativa e Dinamica, sono state ulteriormente estese. I
database vengono aggiornati con analisi e previsioni giornaliere a 10 giorni. I dati sono disponibili presso i siti:
http://gnoo.bo.ingv.it/mfs e http://gnoo.bo.ingv.it/afs. I dati prodotti dal sistema operativo vengono anche distribuiti su sito
ftp dedicato e THREDDS (Thematic Realtime Environmental Distributed Data Services). Prodotti specifici vengono creati
e distribuiti per gli utenti istituzionali e/o commerciali. Si sta procedendo alla produzione della re-analisi per il
Mediterraneo. Sono proseguite le osservazioni sistematiche di sondaggio ionosferico verticale e di sondaggio ionosferico
obliquo negli Osservatori Italiani a medie latitudini (Roma e Gibilmanna) e tra la stazione trasmittente di Inskip (UK) e
quelle riceventi di Roma e Chania (Gr). I dati autoscalati e validati con interpretazione semiautomatica sono stati archiviati
e distribuiti agli utenti e ai World Data Center del settore. Anche le osservazioni di alta atmosfera nelle stazioni polari di
Mario Zucchelli (Antartide) e Dirigibile Italia (Ny Alesund, Svalbard), ovvero sondaggi verticale di routine, rumore cosmico,
scintillazioni ionosferiche e contenuto elettronico totale (TEC)), sono state archiviate su server dedicato (progetto PNRA).
Nel settore delle comunicazioni e dello Space Weather, nel Marzo 2007 è stato reso pubblico l’accesso via web allo
“eSW-electronic Space Weather”, http://eswua.ingv.it. Attraverso questo sistema hardware-software è ora possibile
accedere a una base di dati omogenea nell’ambito del monitoraggio dei parametri fisici dell’alta atmosfera sia a medie che
ad alte latitudini. Lo sviluppo del DB relativo al 2007 è stato indirizzato alla creazione e miglioramento di pagine dinamiche
capaci di visualizzare ed analizzare i dati in tempo reale. È stata inoltre affrontata la progettazione di applicativi software
inerenti i progetti GIFINT (per la visualizzazione via http di mappe di previsione di foF2 e M(3000) F2 relative alla zona del
Mediterraneo centrale) e MIRTO per la tomografia ionosferica sull’area mediterranea. La banca dati che include le
acquisizioni delle serie temporali multiparametriche da osservatori bentici a fondo mare di tipo GEOSTAR, è stata
integrata con nuove osservazioni sperimentali provenienti anche da altra strumentazione (es. sismometri da fondo mare).
I dati sono archiviati su un data storage dedicato con una capacità di 1 tera-byte. È in fase di valutazione la revisione del
software di gestione del data base allo scopo di includere e gestire tutti i dati acquisiti a fondo mare in occasione di
campagne ed esperimenti condotti oltre che dall'Unità Funzionale RIDGE, anche dagli altri gruppi di ricerca afferenti alle
sezioni dell'INGV di Roma-2, dell'Osservatorio Vesuviano e di Palermo. È continuata la raccolta, archiviazione e
distribuzione dei dati al minuto delle tre componenti del campo magnetico terrestre effettuata presso gli osservatori
geomagnetici italiani di L’Aquila, Castello Tesino, Lampedusa, Gibilmanna e, in Antartide, presso i due osservatori di
Mario Zucchelli Station (MZS/TNB-Baia Terra Nova), e della Stazione Concordia (DMC) a Dome C. Per quanto riguarda
MZS, i dati vengono scaricati dall'Italia quotidianamente mentre per DMC i dati vengono inviati dal continente antartico
con periodicità settimanale e sono visibili a partire dall’indirizzo: http://www.ingv.it/real-time-monitoring/materialemonitoraggio/osservatori-magnetici, selezionando l’osservatorio di interesse. È stato programmato inoltre lo sviluppo di
tecniche per il miglioramento della archviazione dei dati e per il mantenimento del database relativo ai dati geomagnetici
dagli osservatori antartici, con potenziamento e restyling delle pagine web per la visualizzazione on-line dei dati di
entrambe le stazioni.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
293. Romano, V., Pau, S., Pezzopane, M., Zuccheretti, E., Zolesi, B., De Franceschi, G., Locatelli, S. (2007). The electronic
Space Weather upper atmosphere (eSWua) project at INGV: advancements and state of the art. Ann. Geophysicae
4.3 Altre pubblicazioni
478. Romano, V., Pezzopane, M., Pau, S., Zuccheretti, E. (2007). Electronic Space Weather upper atmosphere (eSWua)
project
109
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
5.4. TTC - Sistema Informativo Territoriale
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Fawzi Doumaz (CNT), Maria Teresa Pareschi (PI), Giuseppe Vilardo (NA-OV)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, CT, NA-OV, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Le attività svolte nel corso del 2007 sono state rivolte principalmente al perfezionamento degli strumenti dedicati alla
conoscenza ed alla rappresentazione del territorio al fine di rispondere alla necessità di mettere a disposizione della
comunità scientifica strumenti sempre più sofisticati da impiegare sia per lo sviluppo di specifiche applicazioni sia a
supporto delle decisioni in materia di mitigazione dei rischi ambientali nei diversi campi d’azione dell’INGV. Tali attività
sono state espletate soprattutto sulla base di contatti telematici e ciò a causa delle limitatissime risorse di personale
strutturato dell’Ente dedicate a tempo pieno allo svolgimento delle attività relative al processamento dei dati e delle
informazioni territoriali e sono state finalizzate all’ottimizzazione delle procedure di produzione, archiviazione e
distribuzione di dati territoriali e documenti cartografici a supporto informativo delle attività di ricerca e sorveglianza. In
questo ambito, le realizzazioni sviluppate nel corso dell’anno sono state articolate nelle tre seguenti principali linee di
azione:
1) creazione, manutenzione ed aggiornamento delle basi dati topo-morfologiche di riferimento e delle basi dati informative a
carattere tematico;
2) analisi, rappresentazione e diffusione dei dati;
3) ricerca e potenziamento tecnologico.
Tra le produzioni di basi di riferimento topo-morfologiche si annoverano mappe topografiche, carte geologiche, modelli
digitali del terreno, foto aeree ad alta risoluzione. Tali dati hanno contribuito all’aggiornamento delle banche dati digitali
tematiche georeferenziate caratterizzate da diversi gradi di risoluzione spaziale (sia in formato raster che vettoriale)
relative all’intero territorio italiano. Particolare interesse è stato rivolto all’acquisizione ed alla elaborazione di dati ed
informazioni territoriali per aree soggette a significative modificazioni morfologiche o a scenari di pericolosità vulcanica ed
idrogeologica. Ad esempio, per l’area etnea sono stati realizzati modelli digitali del terreno ad alta risoluzione da rilievi
Lidar (sorvoli 2004, 2005, 2006) ed il sistematico aggiornamento delle mappe di depositi vulcanici (colate laviche attive,
prodotti piroclastici) e delle strutture vulcaniche ad esse associate (fratture eruttive, coni vulcanici etc.). Per l’area
campana sono state prodotte mappe di pericolosità che correlano la distribuzione dei depositi di fall-out con zone sorgenti
di flussi di fango e sono stati realizzati modelli digitali del terreno ad alta risoluzione a totale copertura delle aree
circostanti i centri abitati campani che presentano particolari condizioni di rischio idrogeologico. Le attività di analisi,
rappresentazione e diffusione dei dati territoriali hanno riguardato principalmente la manutenzione ed il perfezionamento
sia delle interfacce utente dei servizi WEB-GIS gestiti dalle sezioni Osservatorio Vesuviano e Grottaminarda (progetto
CESIS) sia dei seguenti sistemi di diffusione e visualizzazione di dati cartografici e territoriali in formato digitale sviluppati
dalle Sezioni di Pisa e CNT:
1)
2)
3)
4)
il portale di Navigazione del DEM DIGITALIA via WEB tramite Google Earth;
il Geodatabase del catalogo della sismicità italiana, con applicazioni per la divulgazione tramite CD e WEBGIS;
il GEOSERVER, portale WEB e FTP utilizzato per la distribuzione delle banche dati territoriali all’interno dell’Istituto;
il SISMAP, software installato in diverse sede dell’Istituto (Roma sala sismica, Catania sala operativa e Grottaminarda
sala sismica) per la localizzazione e la rappresentazione in tempo reale delle localizzazioni degli eventi sismici che si
verificano nel territorio nazionale.
Le attività di ricerca e potenziamento tecnologico e la produzione di informazioni e dati di alta qualità a valore aggiunto,
resi disponibili all’intero Istituto, unitamente alle competenza acquisite nella realizzazione operativa di soluzioni tecnologie
riguardanti la gestione di reti informatiche, database e geodatabase, l’installazione di siti web, l’installazione e la gestione
multi utenza di motori geospaziali, l’implementazione di WebGis hanno consentito di contribuire fattivamente ad un gran
numero di iniziative riguardanti la divulgazione scientifica in sede locale e nazionale e di supportare le fasi decisionali
relative allo sviluppo e realizzazione di numerosi progetti nazionali ed europei (PREVIEW, VELISAR, TELLUS etc…)
fornendo un costante supporto tecnico-scientifico al lavoro di varie Unità Funzionali e di singoli ricercatori dell’intero
Istituto.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
32. Bisson, M., Fornaciai, A., Mazzarini, F. (2007). SITOGEO a geographic database use for GIS application. Nuovo
Cimento, On line first. Società Italiana di Fisica. 10.1393/ncc/i2007-10243-9
157. Nappi, R., Alessio, G., Bronzino, G., Terranova, C., Vilardo, G. (2007). Contribution of the SISCam Web-based GIS to
the seismotectonic study of Campania (Southern Apennines): an example of application to the Sannio-area. Nat. Hazards,
On line first. Springer. 10.1007/s11069-007-9170-x
212. Tarquini, S., Isola, I., Favalli, M., Mazzarini, F., Bisson, M., Pareschi, M.T., Boschi, E. (2007). TINITALY/01: a new
110
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
Triangular Irregular Network of Italy. Ann. Geophys., 50, 3, 379-397. INGV
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
323. Bellucci Sessa, E., Nappi, R., Vilardo, G. (2007). Metodologia semiautomatica di estrazione del drenaggio da DTM
a
applicata allo studio della deformazione indotta da tettonica attiva. Atti 11 Conferenza Nazionale ASITA
330. Brunori, C. A., Siletto, G., Piccin, A., Berra, F., Mozzi, E. (2007). Verso un Sistema Informativo Geologico: l'applicativo
CARGeo per la banca dati Geologica della Regione Lombardia. Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie,
91-96. Società Geologica Italiana
445. Nappi, R. (2007). Final Report WP1.4: Quantitative Geomorphic Analysis of both emerged and submerged portions of
the whole volcanic edifice. INGV-DPC Project V3 - Research on active volcanoes, precursors, scenarios, hazard and risk subsubproject V3_3 - Ischia Research Unit V3_3/04
446. Nappi, R. (2007). Relazione Tecnico-Scientifica Progetto S2 - UR. 2.4 - GL “1688- Valle Tammaro”
a
468. Pignone, M., Moschillo, R. (2007). Il LABGIS@INGV di Grottaminarda, attività e prospettive. Atti 11 Conferenza
Nazionale ASITA
469. Pignone, M., Moschillo, R., Selvaggi, G., Moro, M., Castello, B. (2007). Realizzazione del Geodatabase del Catalogo
della SIsmicità Italiana 1981-2002 (CSI 1.0). Rendiconti della Società Geologica Italiana, Nuova Serie, 4, 111-115.
Società Geologica Italiana
518. Vilardo, G., Profice, A., Bellucci Sessa, E., Nappi, R. (2007). Una metodologia sistemica per la valutazione della
a
vulnerabilità sismica dei Comuni della Provincia di Benevento. Atti 11 Conferenza Nazionale ASITA
111
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
5.5. Attività di Sala Operativa
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Alberto Basili (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
CNT, RM1, RM2, CT, NA-OV
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
L'INGV ha sviluppato negli anni una struttura di sorveglianza geofisica permanente per segnalare tempestivamente
l'insorgenza di un evento calamitoso e comunicarne il più rapidamente possibile le caratteristiche e l'eventuale evoluzione
agli organi governativi. Le tre caratteristiche basilari, necessarie all'assolvimento di tale compito, possono essere
individuate:
1) nell'acquisizione in tempo reale dei segnali geofisici utili;
2) nella centralizzazione dei dati presso strutture che possano analizzare tempestivamente le caratteristiche del fenomeno in
atto;
3) nella capacità di valutare impatto e decorso del fenomeno.
La crescita costante e massiccia dell'ente in questi anni ha favorito lo sviluppo di tre centri di sorveglianza, costantemente
presidiati, dei fenomeni sismici, vulcanici e geochimici. Nella sala operativa di Roma vengono raccolti e analizzati i segnali
provenienti dalle stazioni sismiche componenti la rete sismica nazionale. Presso la sala operativa di NA-OV dell'INGV si
effettua il controllo dell'attività sismica delle aree vulcaniche della Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e Stromboli.
Nella sala operativa di CT viene effettuata attività di monitoraggio e sorveglianza dell'intero complesso geodinamico
siciliano. Codici di calcolo, sviluppati prevalentemente da informatici dell'Istituto, consentono di rappresentare su monitor,
in maniera del tutto automatica, la segnalazione di un evento, le sue coordinate ipocentrali, la sua magnitudo, la qualità
della localizzazione, i comuni più vicini all'epicentro e molte altre informazioni rappresentate tramite applicazioni grafiche
GIS. I dati forniti sono verificati e, se necessario, corretti dai sismologi sempre presenti in sala attraverso codici di analisi
delle singole forma d'onda e, conseguentemente, trasmessi al Dipartimento della Protezione Civile e alle Prefetture
interessate. La convenzione stipulata di recente tra l'INGV e il Dipartimento obbliga l'ente a fornire le prime informazioni
riguardanti la comparsa dell'evento sismico e una prima stima circa l'area interessata e la forza dell'evento stesso dopo
poche decine di secondi dal suo manifestarsi. L'informazione viene migliorata, resa più completa e trasmessa come
“definitiva” entro 30 minuti. L'attivazione e l'organizzazione scientifica e logistica del servizio rappresenta una attività
onerosa e complessa sia in termini di risorse umane che economiche. L'Istituto garantisce, nell'arco delle 24 ore, per tutti i
giorni dell'anno, la presenza, nelle rispettive sale, di personale altamente qualificato. Nella sala di Roma è garantita la
presenza di almeno 3 unità di personale: due sismologi e un tecnico. Nelle sale di CT e NA-OV vi sono permanentemente
almeno 2 addetti alla sorveglianza. Il servizio è attualmente organizzato nell'arco delle 24 ore in 3 turni: mattina,
pomeriggio e notte con un piccolo intervallo di sovrapposizione per lo scambio delle consegne e con la durata del periodo
notturno sensibilmente maggiore rispetto agli altri. Il numero di ricercatori e tecnici coinvolti nei turni è notevole. Il
massimo impegno è profuso nel garantire l'espletamento dei turni, inteso dalla comunità scientifica come doveroso
contributo nei confronti della società civile e, nel contempo, nel mantenere alta e qualificata l'attività istituzionale della
ricerca. Nella composizione dei turni sono rappresentati tutte le qualifiche e i livelli stipendiali in cui si articola il personale
dell'Istituto, dal dirigente all'assistente tecnico. Si tratta di 65 ricercatori e di 30 tecnici nella sala di Roma, 48 ricercatori e
38 tecnici a CT, 42 ricercatori e 32 tecnici a NA-OV. L'impegno è valutato, grossolanamente, in media in 2,3 mesi/persona
all'anno. L'organizzazione del servizio comprende ovviamente delle ridondanze in termini di macchine e uomini: Tutte le
infrastrutture necessarie sono raddoppiate (computer, consolle, server, servizi di rete, gruppi di continuità etc...), così
come sono state organizzate, in regime di reperibilità, riserve per i turnisti (da attivare in caso di necessità) e sismologi
esperti che ricoprano l'incarico di Funzionario di servizio per il collegamento particolarmente qualificato tra l'Istituto e i
vertici del Dipartimento, come pure nei confronti degli organi di informazione. Una particolare attenzione viene posta nella
scelta e nella preparazione del personale. In effetti vengono svolti almeno una volta l'anno due corsi; uno per i sismologi e
uno per i tecnici per l'arruolamento, la qualificazione e/o l'aggiornamento del personale, nella consapevolezza che
l'estrazione culturale e la disciplina scientifica di origine e di normale attività scientifica dei ricercatori può essere assai
diversa: geologica, geofisica, geochimica, geodetica.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
411. Luigi, F. (2007). Realizzazione rete di acquisizione dati e segmento PDMZ (Partial DeMilitarized Zone) della rete
telematica della sede di Grottaminarda dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
112
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
5.6. Consulenze in favore di istituzioni nazionali e attività
nell'ambito di trattati internazionali
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Massimo Chiappini (RM2), Bruno Zolesi (RM2)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
Amm.Centrale, CNT, RM2, CT
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Le consulenze riguardano la fornitura di elaborazioni o pareri di elevato valore scientifico e tecnologico a grandi
committenti istituzionali sia nazionali che internazionali. Tali attività, in alcuni casi, presentano un carattere di riservatezza
e delicatezza per la natura dei temi trattati la cui descrizione pertanto non potrà essere molto dettagliata. L’Istituto ha
onorato gli impegni assunti dall’Accordo di Programma stipulato nel 2004 con il Ministero Affari Esteri (MAE) proseguendo
la realizzazione del sistema di verifica del Trattato internazionale per la Proibizione Totale degli Esperimenti Nucleari
(Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty - CTBT). L’INGV infatti, ai sensi della Legge n. 197 del 24/7/2003, svolge un
ruolo istituzionale nel servizio di consulenza tecnico-scientifica per il Dicastero della Farnesina. Il sistema di verifica si
basa sulla realizzazione e sul mantenimento di un centro dati nazionale che curi gli aspetti tecnici di comunicazione ed
interfaccia tecnico-scientifica qualificata con l’Organizzazione internazionale (CTBTO) che ha sede a Vienna e che cura il
monitoraggio geofisico e radionuclidico attivo sull’intero pianeta. Tra i compiti del Centro Dati vi sono, tra l’altro, quelli
legati al miglioramento e all’applicazione di numerose tecniche geofisiche previste dal Trattato, durante le cosiddette
ispezioni in sito, per l’individuazione di eventuali violazioni del Trattato. Il nucleo tecnico-scientifico dell’INGV ha quindi
individuato e messo in atto le soluzioni tecnologiche per la realizzazione del Centro e stabilito il collegamento satellitare
con il centro internazionale di Vienna, garantendo compatibilità tra i vari protocolli di comunicazione. La consulenza per la
Farnesina è consistita anche nella partecipazione ai tavoli negoziali presso la sede delle Nazioni Unite a Vienna per la
preparazione dei manuali operativi necessari al funzionamento dell’intero regime di verifica del Trattato. Parallelamente, la
consulenza prestata costituisce un valido esempio di penetrazione del mercato intellettuale italiano nelle organizzazioni
internazionali, in linea con la politica estera del Governo. In particolare, sono state fornite, da parte degli esperti dell’INGV,
le opportune raccomandazioni sull’utilizzo delle tecniche geofisiche di esplorazione (magnetiche, gravimetriche ed
elettromagnetiche) sia a terra che in volo, durante le ispezioni condotte per chiarire la natura di eventi sospetti. Gli esperti
hanno partecipato ad esperimenti organizzati dalla CTBTO in vari Paesi firmatari del Trattato ed hanno definito gli
standard operativi per la realizzazione delle campagne di misura. Tra le varie attività svolte, esempi di contributo
tecnologico ed esperienza sono rappresentati dai rilievi aerogeofisici condotti in un caso nell’area del poligono nucleare
dell’ex Unione Sovietica sul territorio del Kazakhstan, mirato ad individuare la segnatura geofisica dei siti luogo di test
nucleari sotterranei, nell’altro in un poligono militare della Repubblica della Croazia. Anche nel 2007 l’attività di
consulenza scientifica in favore di Ministeri e istituzioni nazionali ha rappresentato un importante impegno da parte del
personale dell’INGV. Il Ministero della Difesa e il MUR hanno beneficiato in varie forme di servizi nel settore del
magnetismo terrestre e della radio propagazione. L’INGV ha continuato il tradizionale servizio di previsioni ionosferiche in
favore delle Forze Armate e della Difesa attraverso la produzione di diagrammi di previsione per la radio propagazione in
onda corta e le consulenze scientifiche sul medesimo tema. Due corsi di aggiornamento sono stati organizzati nel 2007
per la formazione del personale civile e militare del Ministero della Difesa. Sempre intensa è stata la collaborazione con
numerose istituzioni militari impegnate nell’espletamento delle loro attività fuori dal territorio nazionale compreso l'Istituto
Geografico Militare, per la pubblicazione quinquennale della cartografia magnetica di base per tutti gli elementi del campo
magnetico terrestre, e l’Istituto Idrografico della Marina per la ricerca geofisica in mare. È proseguita nel 2007 l’attività di
consulenza ai Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e Corpo Forestale dello Stato per individuare interramenti abusivi
così come numerose sono state le relazioni del Gruppo di Geofisica Marina di Portovenere con istituzioni regionali e
nazionali. Molto importante è stata la partecipazione dell’INGV ai programmi della comunità europea evidenziando sia la
capacità progettuale sia la volontà di cercare nuove fonti di finanziamento per lo sviluppo della ricerca. Nell’ambito degli
accordi bilaterali tra Italia ed altri paesi, finanziati dal MAE, sono stati onorati i Protocolli di Cooperazione Scientifica e
Tecnologica tra Italia e Grecia ed Italia e Argentina. Con entrambi i paesi sono stati effettuati scambi di visite tra
ricercatori, nel corso delle quali sono state rafforzate entrambe le cooperazioni.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
437. Messina, A., Materni, V., Badiali, L. (2007). Un sistema di acquisizione e condivisione dei dati sismici tra l'International
Monitoring System del CTBTO e la Rete Nazionale Centralizzata dell'INGV. Rapporti Tecnici INGV, 48, 19. Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
113
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
5.7. TTC - Biblioteche ed editoria
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Anna Grazia Chiodetti (AC), Andrea Tertulliani (RM1)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Biblioteche
Il settore biblioteche del TTC 5.7 è gestito da un comitato composto dai bibliotecari delle sezioni dell’ente, da un
rappresentante del progetto SISMOS e da un referente scientifico. Le attività e i progetti di rilevanza internazionale (Earthprints e Nautilus) hanno avuto un forte impatto nella comunità scientifica interna ed esterna all’Ente. Momenti significativi
di promozione e visibilità sono stati la partecipazione alla European Geoscience Union, la partecipazione a Geoitalia 2007
e numerosi seminari e incontri presso biblioteche comunali delle città di Roma e Bologna. Earth-prints è stato aggiornato
e adeguato ai parametri di valutazione della ricerca INGV. L’archivio risponde ora alle esigenze della rendicontazione
delle attività e fornisce un costante bacino di informazioni sull’impatto della ricerca in ambito geofisico attraverso l’attento
esame di accesso, consultazione e scaricamento dei documenti presenti nell’Archivio. Earth-prints ha beneficiato di una
costante crescita nel numero dei documenti depositati, dei contatti giornalieri, delle registrazioni di utenti per la
sottomissione di documenti e per gli alert per argomento. Da Ottobre 2006 sono fruibili le statistiche di utilizzo elaborate
con Google Analytics costantemente depositate sull’archivio. La biblioteca scientifica ragazzi NAUTILUS ha avviato molti
rapporti di collaborazione territoriale nelle sedi di Roma e Bologna. Presso la Biblioteca di Sala Borsa Ragazzi nel corso
della mostra-laboratorio “Tutti giù per terra” sono state presentate le opere più significative per ragazzi pubblicate in Italia,
nel mondo anglo-sassone e in Francia su terremoti, vulcani, terra e clima ed è stata pubblicata una guida alla lettura.
Sono stati acquisiti circa 600 volumi in italiano, inglese e francese, 50 DVD, 10 giochi, e altro materiale. Il sito web
consultabile all’indirizzo [email protected] viene aggiornato con segnalazioni librarie, siti internet dedicati alla
educazione ai rischi naturali, disegni dei ragazzi e giochi (il sito ha circa 70 contatti/visite giornalieri). I cataloghi delle due
sezioni di biblioteca sono consultabili ondine ed è stata completata la catalogazione del materiale. È in distribuzione la
divertente guida alla lettura pubblicata dal Gruppo di Lavoro Nautilus. Nel 2007 la rete di biblioteche INGV ha garantito
servizi avanzati per i ricercatori INGV con un incremento del 50% nella richiesta e fornitura di documenti in formato
digitale a biblioteche no-INGV con risposta entro le 12 ore successive (progetto NILDE). Altre iniziative sono state:
− il consolidamento della biblioteca digitale INGV;
− il completamento del catalogo SBN;
− la pianificazione delle fasi legali per accogliere l’Historical Oceanographic Society presso la biblioteca della sede INGV di
Porto Venere.
Editoria
Il CEN è composto da un Coordinatore scientifico, un Editorial Board formato da 15 membri afferenti a tutte le Sezioni
dell’ente per garantire multidisciplinarietà, ed una Segreteria di redazione di due persone che è responsabile della parte
operativa e gestionale. Il CEN pianifica l’attività editoriale in base alle indicazioni del Piano Triennale di riferimento. In
particolare lavora in sinergia con il OS 5.7 Biblioteche ed Editoria, il OS 5.8 Formazione e informazione e con il OS 5.9
Sistema web. A due anni dalla sua costituzione il settore editoriale INGV ha raggiunto il suo stato di regime, sia come
conformazione che come trend di pubblicazioni. L’arretrato è stato smaltito nel corso del primo anno e, come già indicato
nel Piano Triennale di Attività 2006-2008, “si è avuta un’esplosione di sottomissioni alle collane editoriali INGV”. Nel
contempo sono stati reimpostati gli indirizzi editoriali delle collane, aggiornando i percorsi di revisione e rendendo più
snelle ed economiche le linee editoriali INGV. I Rapporti tecnici INGV sono stati definitivamente trasformati in prodotti
esclusivamente on-line. Entrambi i prodotti sono scaricabili via web alla pagina http://www.ingv.it/pubblicazioni/index.html.
Nella pagina sono disponibili anche le annate precedenti, a partire dal 1998 per i Quaderni e dal 2002 per i Rapporti
Tecnici. Gli articoli approvati per la pubblicazione saranno automaticamente immessi nell’Open Archive Earth-prints,
gestito dall’INGV. Di seguito è evidenziato lo stato dell’arte per il solo 2007:
−
−
−
−
Quaderni di Geofisica - 12 pubblicati e 3 in corso di referaggio.
Rapporti Tecnici - 24 pubblicati e 1 in corso di referaggio.
Atti e Proceedings - 2 in corso di referaggio.
Monografie - 1 in corso di referaggio.
È da sottolineare l’elevato livello di efficienza della segreteria editoriale la quale è riuscita a far fronte ad una vera e
propria emergenza. Tra le questioni ancora aperte segnaliamo l’assenza o quasi di sottomissioni di articoli relativi a
tematiche quali Climatologia, Fisica dell’Interno della Terra, Vulcanologia, che rappresentano oltre il 50% del totale delle
attività dell’ente.
114
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
___________________________________________________________________________________________________________
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
78. de Grosbois, A.M., Chiodetti, A.G., LaMoreaux, P.E., Assaad, F.A. (2007). Reviews on books, internet and scientific
media. Environ. Geol., 53, 4, 923-926. Springer. 10.1007/s00254-007-1072-4
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
313. Anzidei, M. (2007). Sea level changes in the Mediterranean
115
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
5.8. TTC - Formazione e informazione
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Romano Camassi (BO), Concetta Nostro (CNT)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Premessa
L’attività 2007 è stata caratterizzata da alcune iniziative nazionali di grande impegno organizzativo. La pianificazione delle
attività è stata formalizzata a inizio anno con un incontro dei referenti di tutte le sezioni. Alcune attività previste dal Piano
Triennale sono state sviluppate in modo coordinato e con successo, altre hanno incontrato difficoltà operative. In tutte le
sezioni e sedi sono state realizzate numerose iniziative, in decisa crescita rispetto ai bilanci del passato e pertanto
difficilmente rappresentabili in un rendiconto sintetico, che hanno incontrato un notevole interesse di pubblico.
Servizi formativi, informativi e Musei
Tutte le sezioni e sedi hanno offerto molte occasioni di incontro e di approfondimento di temi scientifici, alle scuole e al
pubblico, in forme molto diverse. Le occasioni principali sono state le visite e i seminari per le scuole e il pubblico,
organizzati presso le sedi di Roma, Napoli, Catania, Grottaminarda, Arezzo, Rocca di Papa, Stromboli e Vulcano e in
modo più occasionale anche a Pisa, che hanno visto complessivamente un afflusso di circa 27.500 persone. Le iniziative
della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica sono state organizzate da tutte le sezioni e sedi in 11 diverse città
e hanno avuto circa 8.000 utenti. Numerose iniziative sono state promosse da singole sezioni o ne hanno visto il
significativo contributo:
-
manifestazioni quali “La Notte del Ricercatore”, “Futuro Remoto”, “COM-PA per la scuola”, “Le Isole del Tesoro …. Il
Tesoro delle Isole”, “Apriamo la mente”, “ERA Terra”, “Anno Eliofisico Internazionale”;
collaborazione per mostre come “Alla scoperta del Vesuvio”, “Terra Inquieta”, “A Las hombra de Vesubio”, “Small Islands,
Global Worlds”, "Mi tremava anche il sogno. Una mostra, a 10 anni dal terremoto Marche-Umbria".
In molte occasioni sono state attivate collaborazioni con associazioni e realtà presenti sul territorio. Sono stati realizzati
molti materiali informativi: DVD, posters, brochures, calendari e gadgets. A supporto di alcune iniziative ha contribuito
anche la biblioteca per ragazzi NAUTILUS, operativa nelle sedi di Roma e Bologna.
Progetti formativi per le scuole
Nel luglio 2007 si è concluso il progetto biennale di formazione per le scuole “EDURISK”, che nell’a.s. 2006-07 ha
coinvolto più di 500 insegnanti di 9 regioni italiane, che hanno sviluppato numerosissimi percorsi formativi sulla riduzione
del rischio sismico e vulcanico in quasi 600 classi, circa 11.000 alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria. Nel 2007
sono stati aggiornati alcuni strumenti formativi e realizzate nuove edizioni in inglese, francese e tedesco di alcuni volumi;
sono stati realizzati tre inserti regionali del volume “Terremoti come e perché” e completato il laboratorio interattivo “Tutti
giù per Terra”, allestito a Bologna, Ercolano, Foligno, Napoli e Ancona.
Festival della Scienza di Genova e in Liguria
Partecipazione al Festival (25/10-6/11 2007) con varie iniziative di seguito descritte:
Mostra: Vulcani: esplosioni ed effusioni, Genova
La mostra interattiva alla scoperta del mondo spettacolare dei vulcano è un lungo viaggio dalla nascita della Terra ad
oggi, che aiuta a comprendere il ruolo fondamentale dei vulcani. Inizia con una proiezione 3D per capire l’origine del
calore interno della Terra, seguita da un filmato spettacolare e coinvolgente di eruzioni vulcaniche. Due grandi modelli di
vulcano eruttano in modo esplosivo ed effusivo, sezioni di vulcano permettono di scoprire “cosa c’è sotto”, un plastico
associato ad una speciale proiezione descrive sia l’eruzione sia l’interno del vulcano. E ancora rocce vulcaniche e un
laboratorio per esperienze guidate, per capire il meccanismo che provoca l’eruzione, studiando il legame tra gas,
pressione ed esplosione. La parte finale è dedicata al monitoraggio vulcanico e al lavoro del vulcanologo per far
comprendere l’importanza del lavoro di ricerca e di controllo che svolge l’INGV e il riflesso che questo ha nella vita di
ciascuno di noi. Hanno collaborato più di 70 colleghi di tutte le sezioni e di alcune sedi. Il numero totale di visitatori è stato
7616.
Caffè scientifico: Il terremoto tra scienza, storia e folklore. Evento naturale o prodigio soprannaturale? Genova
Video: Tsunami: Alla scoperta dei segreti dei maremoti, Portovenere e Bonassola, (Sp)
Conferenze: Geofisica del mare, Portovenere; Gli investigatori degli abissi, Bonassola; Il sistema marino intorno a noi,
Lerici, (SP).
Portale web
Il progetto del web del settore "Formazione e Divulgazione Scientifica" è stato quasi congelato per la scelta istituzionale di
vincolare lo sviluppo del web nazionale ad una piattaforma tecnologica e a un layout rigidi. Le sezioni di Roma hanno per
116
Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
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ora assicurato la migrazione dei contenuti già esistenti. Si ritiene che natura e caratteristiche di un web per la diffusione di
cultura scientifica necessiti di una progettazione ad hoc, libera da vincoli come quelli attuali
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
35. Bobbio, A., Cantore, L., Miranda, N., Zollo, A. (2007). New tools for scientific learning in the EduSeis project: the elearning experiment. Ann. Geophys., 50, 2, 183-290
71. Cucci, L., Tertulliani, A. (2007). Variation of human perceptiveness of earthquakes during seismic sequences. J. Seismol.,
11, 205-219. Springer Science. 10.1007/s10950-007-9048-0
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
307. Albarello, D., Azzaro, R., Monachesi, G., Mucciarelli, M., Pessina, V. (2007). Terremoti come e perché. Speciale
Marche. Giunti Progetti Educativi
324. Bertolaso, G., Boschi, E., Guidoboni, E., Ferrari, G., Castenetto, S., Mariotti, D., Valensise, G. (2007). I terremoti
dell'Appennino umbro-marchigiano. Area centrale e meridionale dal I secolo a.C. al 2000. INGV, SGA, Dipartimento
Protezione Civile. 978-88-85213-12-X
364. De Lucia, M., Casagrande, I., Iannella, A., Ottaiano, M., Siviglia, V. (2007). Il Museo dell'Osservatorio Vesuviano: dati
statistici 2005
365. De Lucia, M., Postiglione, T., Renzulli, S., Ricciardi, G.P., Russo, M., Scalzo, A., Strappaghetti, A. (2007). Mesimex
2006 - Discovering Vesuvius: an exhibition to improve risk education in the high volcanic risk area of Vesuvius. EGU
General Assembly
368. De Vita, S., Marotta, E. (2007). Terra di Vulcani. L' Arca e l'Arco
406. La Longa, F. (2007). L'educazione al rischio sismico e vulcanico nella scuola
408. Lanza, T., Negrete, A. (2007). From myth to Earth education and science communication. Myth and Geology - Special
Pubblication 273, 61-66. Geological Society of London. 978-1-86239-216-8
454. Pagliuca, N.M., Gasparini, C., Pietrangeli, D. (2007). A journey towards the Earth's core at the Geophysical Museum of
Rocca di Papa (Rome, Italy). Geological Curator, 8, 7, 341-350. Geological Curator Group (affiliated to Geological
Society fo London)
455. Pagliuca, N.M., Gasparini, C., Pietrangeli, D. (2007). Il Museo Geofisico di Rocca di Papa: tra divulgazione e ricerca
scientifica. Annali dell’Università di Ferrara, Mus. Sci. Nat., 3, 21-30
459. Peppoloni, S. (2007). The problem of the scientific knowledge and the authoritativeness of the Earth Sciences.
GEOITALIA 2007: Sesto Forum Italiano di Scienze della Terra. 10.1474/Epitome.02.1318.Geoitalia2007
511. Valensise, G. (2007). Tutto quello che fa dello Stretto un luogo unico. La città per parti - Progetti urbanistici per l'area
metropolitana dello Stretto, 195-207. Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria
117
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
5.9. TTC - Sistema web
1. Curatore/i (o coordinatore/i se TTC)
Flora Giudicepietro (NA-OV), Daniela Pantosti (RM1), Giuliana Rubbia (MI)
2. Sezioni che hanno concorso alle attività
Amm.Centrale, CNT, RM1, RM2, BO, CT, MI, NA-OV, PA, PI
3. Stato di attuazione delle attività relativamente al 2007
Attività a livello nazionale
Nel settembre 2007 è stata pubblicata la nuova versione del portale dell’Istituto, rinnovato nella grafica e strutturazione dei
contenuti. Le principali innovazioni sono: organizzazione dell'informazione anche per temi di ricerca; redazione dei
contenuti distribuita su tutte le sezioni INGV; gestione dinamica attraverso un Sistema di Gestione dei Contenuti (Plone);
progressiva conformità ai requisiti di accessibilità informatica della legge 4/2004. A maggio 2007 il TTC ha organizzato la
prima edizione del “Corso di accessibilità per redattori del Sistema Web INGV”. Il corso, tenuto da esperti dell’International
Webmaster Association, già docenti di accessibilità presso il CNIPA, ha ottenuto un buon successo di partecipazione, e
ha iniziato a livello di ente un processo di sensibilizzazione rispetto a questo tema.
Attività a livello locale
BO ha implementato e aggiornato il proprio sito e i siti dei progetti Edurisk http://www.edurisk.it e Wovo,
http://www.wovo.org, e realizzato prototipi di visualizzazione dati con tecnologie Ajax. PI ha pubblicato la versione inglese
del sito di sezione e collaborato alla realizzazione del portale. La sezione di Palermo ha mantenuto aggiornato il sito di
sezione, reso congruenti alcune pagine al portale e sviluppato software web per la gestione dei comunicati mensili di
attività. RM2 ha iniziato a riprogettare il sito di sezione, pensando di realizzare un Content Management System – CMS
personalizzato; per le attività di fisica dell'alta atmosfera ha proseguito lo sviluppo del sito tematico eSWua che permette
l'accesso alle basi di dati ionosferiche tramite strumenti dinamici in grado di fornire grafici e dati in tempo reale
(http://www.eswua.ingv.it); nell'ambito del progetto MEM è stato realizzato un sito di supporto operativo, strutturato per la
diffusione di informazioni e risultati che permette anche l'accesso a un database di dati geomagnetici e a un archivio di
magnetogrammi in costante aggiornamento (http://www.progettomem.it). A CT è stato riorganizzato il sito per la
visualizzazione dei dati dei vulcani monitorati creando due contenitori di servizio alla homepage di istituto; è stato
progettato e realizzato un sito con dati in real time visibile solo al DPC (Webcam a più alto aggiornamento, tremore
vulcanico, bollettino sismologico in caso di evento, risultati delle simulazioni per la ricaduta delle ceneri vulcaniche,
localizzazioni dettagliate ma preliminari); sul sito Intranet - basato su tecnologie Jscript e MySQL - è stato realizzato un
insieme di moduli web per la gestione della logistica, la prenotazione e il prelevamento di un autoveicolo in dotazione ed è
stato ultimato un sistema per la verifica dell'apprendimento in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. NA-OV ha
sviluppato e pubblicato la versione accessibile del proprio sito web, realizzata in modalità statica. Le tecnologie utilizzate
sono XHTML 1.0 strict e CSS 2.0, conformi alla raccomandazione W3C. Questa versione realizza la conformità ai requisiti
di legge e consente l’accessibilità dei contenuti agli utenti che necessitano di tecnologie assistive quali screen reader. È
stata anche effettuata e pubblicata l’autovalutazione di conformità rispetto ai 22 requisiti richiesti dal DM 8 luglio 2005
"Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici" che attua la Legge 9 gennaio 2004 n. 4. Gli
sviluppi futuri prevedono la transizione all’uso di un CMS allo scopo di facilitare la gestione dei contenuti da parte dei
diversi redattori e favorire l’organizzazione delle informazioni in banca dati. Per RM1, dopo due anni di utilizzo del sito
Internet della sezione, creato tramite il CMS “Boxo”, il collegio di struttura ha scelto di non aggiornare questo sito, ma di
crearne uno nuovo, più conforme al sito nazionale e più fruibile per il personale; il personale della sezione ha inoltre
contribuito, secondo le competenze, al popolamento di vari settori del sito nazionale. MI ha svolto gli aggiornamenti di
routine del sito di sezione, riservandosi di ristrutturarlo in modo più significativo a seguito della riorganizzazione della
sezione stessa e della disponibilità del CMS predisposto per il sito nazionale. Inoltre sono state sviluppate applicazioni
web per le banche dati e il monitoraggio, in relazione ai progetti in corso.
4. Pubblicazioni
4.1 Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
4.2 Articoli in stampa su riviste JCR
4.3 Altre pubblicazioni
-
118
Pubblicazioni 2007
Pubblicazioni 2007
___________________________________________________________________________________________________________
La lista che segue riporta le pubblicazioni completate nel 2007 in cui almeno un coautore fa parte del personale di ricerca
o è un incaricato di ricerca dell’INGV. Ogni pubblicazione è identificata univocamente con un numero progressivo che è
lo stesso usato nelle singole schede elaborate per ogni Obiettivo Specifico. Per il primo anno le pubblicazioni sono state
censite attraverso Earth-prints (http://www.earth-prints.org/), un archivio creato e mantenuto dall’INGV con la
collaborazione del Programma Nazionale Ricerche in Antartide. L’archivio è uno strumento innovativo aperto a tutti i
ricercatori di qualunque nazionalità che operano nel campo della geofisica. Esso consente di archiviare manoscritti,
materiali provenienti da workshop e conferenze, rapporti tecnici, poster e abstract, prodotti web, permettendo a chiunque
una facile ricerca attraverso numerose chiavi di accesso e la successiva estrazione dei documenti di interesse in formato
elettronico. Earth-Prints è operativo dal 2004, ma nel corso del 2007 la sua struttura interna e la sua interfaccia sono
state modificate per consentirgli di svolgere una nuova funzione, ovvero costituire una banca-dati di riferimento per la
raccolta sistematica e archiviazione della produzione dell’INGV e per la sua rendicontazione agli organi di valutazione.
Le pubblicazioni sono suddivise in tre grandi categorie:
•
Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR – Si tratta di articoli pubblicati su riviste inserite nel Journal of Citation
Reports (JCR) e per le quali esiste una valutazione di impatto elaborata a cura dell’ISI (Institute of Scientific
Information).
•
Articoli in stampa su riviste JCR – Si tratta di articoli in corso di pubblicazione su riviste inserite nel Journal of
Citation Reports (JCR), e che vengono esposti per consentire di apprezzare meglio le novità scientifich più recenti.
•
Articoli pubblicati nel 2007 su riviste non-JCR e altre pubblicazioni – Include articoli scientifici o di argomento
tecnologico apparsi su riviste non inserite nel Journal of Citation Reports (JCR); rapporti tecnici e tecnico-scientifici,
ad esempio elaborati a conclusione di un progetto, convenzione o consulenza come parte degli obblighi contrattuali;
articoli pubblicati in volumi monografici dedicati a convegni o a uno specifico tema scientifico o tecnologico; banchedati di varia natura, fruibili mediante supporto informatico o direttamente attraverso Internet.
Si noti che la lista si può considerare esaustiva delle attività svolte presso l’INGV ma non rigorosamente completa,
essendo stata elaborata attraverso un censimento che si è concluso a metà di dicembre 2007. La lista completa ed
ufficiale delle pubblicazioni 2007 verrà comunque fornita nel volume di prossima compilazione “Rapporto sull’Attività
Scientifica 2007”.
1. Articoli pubblicati nel 2007 su riviste JCR
1. Acton, G., Yin, Q.Z., Verosuv, K.L., Jovane, L., Roth, A., Jacobsen, B., Denton, S.E. (2007). Micromagnetic coercivity
distributions and interactions in chondrules with implications for paleointensities of the early solar system. J.
Geophys. Res., 112, B03S90. American Geophysical Union. 10.1029/2006JB004655
2. Agnelli, A.E., Corti, G., Agnelli, A., Del Carlo, P., Coltelli, M., Ugolini, F.C. (2007). Features of some paleosols on the
flanks
of Etna volcano (Italy)
and their origin. Geoderma, 142, 1/2, 112-126. Elsevier.
10.1016/j.geoderma.2007.08.003
3. Aiuppa, A., Bagnato, E., Witt, M.L.I., Mather, T.A., Parello, F., Pyle, D.M., Martin, R.S. (2007). Real-time simultaneous
detection of volcanic Hg and SO2 at La Fossa Crater Vulcano (Aeolian Islands, Sicily). Geophys. Res. Lett., 34,
L21307. American Geophysical Union. 10.1029/2007GL030762
4. Aiuppa, A., D'Alessandro, W., Gurrieri, S., Madonia, P., Parello, F. (2007). Hydrologic and geochemical survey of the
lake “Specchio di Venere” (Pantelleria island, Southern Italy). Environ. Geol.,
53, 4, 903-913. Springer.
10.1007/s00254-007-0702-1
5. Aiuppa, A., Franco, A., von Glasow, R., Allen, A.G., D'Alessandro, W., Mather, T.A., Pyle, D.M., Valenza, M. (2007).
The tropospheric processing of acidic gases and hydrogen sulphide in volcanic gas plumes as inferred from field and
model investigations. Atmos. Chem. Phys., 7, 1441-1450. Copernicus
6. Aiuppa, A., Moretti, R., Federico, C., Giudice, G., Gurrieri, S., Liuzzo, M., Papale, P., Shinohara, H., Valenza, M.
(2007). Forecasting Etna eruptions by real-time observation of volcanic gas composition. Geology, 35, 12, 11151118. The Geological Society of America. 10.1130/G24149A.1
7. Alessandri, A., Gualdi, S., Polcher, J., Navarra, A. (2007). Effects of Land-Surface-Vegetation on the boreal summer
surface climate of a GCM. J. Clim., 20, 2, 255-278. American Meteorological Society. 10.1175/JCLI3983.1
8. Alfonsi, L., Mitchell, C.N., Romano, V., Spalla, P. (2007). MIRTO: a prototype for real-time ionospheric imaging over
the Mediterranean area. Ann. Geophys., 50, 3, 451-456. Editrice Compositori
9. Alletti, M., Baker, D., Freda, C. (2007). Halogen diffusion in a basaltic melt. Geochim. Cosmochim. Acta, 71, 35703580. Elsevier. 10.1016/j.gca.2007.04.018
10. Antonioli, F., Anzidei, M., Lambeck, K. (2007). Sea-level change during the Holocene in Sardinia and in the
northeastern Adriatic (central Mediterranean Sea) from archaeological and geomorphological data. Quat. Sci. Rev.,
On line first. Elsevier. 10.1016/j.quascirev.2007.06.022
11. Argnani, A., Serpelloni, E., Bonazzi, C. (2007). Pattern of deformation around the central Aeolian Islands: evidence
from multichannel seismics and GPS data. Terra Nova, 19, 5, 317-323. Blackwell Publishing. 10.1111/j.13653121.2007.00753.x
121
Piano Triennale di Attività 2008-2010
____________________________________________________________________________________________________________
12. Armienti, P., Francalanci, L., Landi, P. (2007). Textural effects of steady state behaviour of the Stromboli feeding
system. J. Volcanol. Geotherm. Res., 160, 86-98. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2006.05.004
13. Aubert, M., Diliberto, I.S., Finizola, A., Chébli, Y. (2007). Double origin of hydrothermal convective flux variations in
the Fossa of Vulcano (Italy). Bull. Volcanol., on line first. Springer. 10.1007/s00445-007-0165-y
14. Aulinas, M., Civetta, L., Di Vito, M., Orsi, G. (2007). The “Pomici di Mercato” Plinian eruption of Somma-Vesuvius:
magma chamber processes and eruption dynamics. Bull. Volcanol., On line first. Springer-Verlag. 10.1007/s00445007-0172-z
15. Azzaro, R., Bernardini, F., Camassi, R., Castelli, V. (2007). The 1780 seismic sequence in NE Sicily (Italy): shifting
an underestimated and mislocated earthquake to a. Nat. Hazards, 42, 149-167. Springer Science + Business Media
B.V. 2007. 10.1007/s11069-006-9066-1
16. Baccheschi, P., Margheriti, L., Steckler, M. (2007). Seismic anisotropy reveals focused mantle flow around the
Calabrian slab (Southern Italy). Geophys. Res. Lett., 34, L05302. 10.1029/2006GL028899
17. Bagh, S., Chiaraluce, L., De Gori, P., Moretti, M., Govoni, A., Di Bartolomeo, P., Romanelli, M. (2007). Background
seismicity in the Central Apennines of Italy: The Abruzzo region case study. Tectonophysics, 444, 80-92. Elsevier.
10.1016/j.tecto.2007.08.009
18. Bagnato, E., Aiuppa, A., Parello, F., Calabrese, S., D'Alessandro, W., Mather, T.A., McGonigle, A.J.S., Pyle, D.M.,
Wängberg, I. (2007). Degassing of gaseous (elemental and reactive) and particulate mercury from Mount Etna
volcano (Southern Italy). Atmos. Environ., 41, 35, 7377-7388. Elsevier. 10.1016/j.atmosenv.2007.05.060
19. Barani, S., Ferretti, G., Massa, M., Spallarossa, D. (2007). The waveform similarity approach to identify dependent
events in instrumental seismic catalogues. Geophys. J. Int., 168, 100-108. RAS. 10.1111/j.1365-246X.2006.03207.x
20. Barberi, F., Carapezza, M.L., Ranaldi, M., Tarchini, L. (2007). Gas blowout from shallow boreholes at Fiumicino
(Rome): induced hazard and evidence of deep CO2 degassing on the Tyrrhenian margin of Central Italy. J. Volcanol.
Geotherm. Res., 165, 17-31. Elsevier. 10.1016/j.jvolgeores.2007.04.009
21. Barchi, M., Amato, A., Cippitelli, G., Merlini, S., Montone, P. (2007). Extensional tectonics and seismicity in the axial
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Parere del Comitato
di Consulenza Scientifica
sul Piano Triennale di Attività
2008 - 2010 dell’INGV
Si riporta di seguito il parere espresso sul
Piano Triennale di Attività
2008 - 2010 dell’INGV
dal Comitato di Consulenza Scientifica
(il parere è stato fornito come allegato
del Verbale 01/2008 relativo alla riunione
del 18 febbraio 2008 di detto Comitato)
I 00143 Roma
Via di Vigna Murata 605
Tel: (0039) 06518601
Fax: (0039) 065041181
URL: www.ingv.it
email: [email protected]
Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia
Comitato di Consulenza Scientifica
Verbale 01/2008
Il Comitato di Consulenza Scientifica (CCS) si è riunito il 18 febbraio 2008 nella sede INGV di Via di
Vigna Murata 605 a Roma, per esprimere parere sul “Piano Triennale di Attività 2008 – 2010” dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono presenti: Lucia Civetta, Paolo Papale, Peter Suhadolc, Aldo
Zollo.
Il Rapporto si articola in una parte introduttiva di presentazione e inquadramento del Piano Triennale,
una seconda parte dedicata agli obiettivi da conseguire nel triennio 2008 – 2010, una terza parte dedicata
allo stato di attuazione delle attività relativamente al 2007, divise per Obiettivi Generali e Obiettivi
Specifici, e una quarta parte riportante l’elenco delle pubblicazioni dell’INGV per il 2007.
Rimandando al documento “Parere del Comitato di Consulenza Scientifica sul Piano Triennale
dell’INGV 2008-2010”, allegato al presente verbale, gli aspetti di dettaglio del parere fornito dal CCS, il CCS
è comunque unanime nel riconoscere l’elevato standard delle ricerche illustrate nel Piano Triennale, e
l’impatto dell’ente a livello internazionale nei campi di ricerca di proprio interesse. Vengono altresì
riconosciuti un buon livello di internazionalizzazione delle ricerche, e un’ottima capacità di attrarre fondi di
ricerca sia a livello nazionale che internazionale. Anche lo sviluppo tecnologico all’interno dell’ente,
principalmente per quanto concerne i sistemi di monitoraggio e i laboratori sperimentali, appare ad un
ottimo livello. Su tali basi il CCS esprime all’unanimità parere favorevole al Piano Triennale dell’INGV
2008-2010.
Roma, 18 febbraio 2008
I componenti il Comitato di Consulenza Scientifica
Lucia Civetta
Paolo Papale
Peter Suhadolc
Aldo Zollo
Parere del Comitato di Consulenza Scientifica sul
Piano Triennale dell’INGV 2008-2010
Dalla lettura del Piano Triennale il CCS rileva con soddisfazione l’ottimo livello delle ricerche e
delle attività presentate relativamente allo stato di avanzamento per l’anno 2007, in relazione ad un
ampio spettro di tematiche e di discipline nel campo delle Scienze della Terra. Il CCS rileva che la
lettura del documento potrebbe risultare più agevole se il documento stesso riportasse:
1. all’interno di ciascun Obiettivo Generale, le principali problematiche che si intende
affrontare e risolvere nell’arco del triennio;
2. all’interno di ciascun Obiettivo Specifico, i risultati raggiunti in relazione alla
programmazione triennale.
Il CCS constata con favore l’inizio di un processo di razionalizzazione degli OS, ed auspica che tale
processo continui al fine di eliminare ripetizioni e sovrapposizioni ancora presenti nella struttura
attuale. In particolare, per l’Obiettivo Generale 1 “Sviluppo dei Sistemi di Osservazione”, si auspica un
maggiore coordinamento tra i sistemi di osservazione locali e nazionali, e tra i diversi sistemi di
osservazione multi-parametrici dei vulcani.
Si riafferma la necessità di un ulteriore potenziamento delle forme di collaborazione tra ricercatori
di sezioni diverse, favorendo sia occasioni di incontro scientifico, sia l’interscambio di personale tra
sezioni impegnate in attività di monitoraggio e sezioni più esclusivamente dedicate alla ricerca, al fine
di una maggiore condivisione delle conoscenze, dei metodi, degli approcci, e dei risultati.
Il CCS evidenzia l’elevato numero di progetti esterni finanziati, che testimoniano la qualità e
vivacità scientifica dell’ente. Apprezza inoltre il ruolo che l’ente riveste in qualità di referente per le
tematiche di rischio sismico, vulcanico e ambientale, nei confronti di istituzioni nazionali ed
internazionali. Un ulteriore elemento fortemente positivo è costituito dalla enorme capacità di raccolta
di dati multidisciplinari di alta qualità, che costituiscono la base per le attività di sorveglianza e per
buona parte dell’attività di ricerca svolte dall’ente.
Pur constatando che l’attività di servizio riveste un ruolo importante e gravoso nella vita dell’ente,
il CCS rileva una produzione scientifica di livello internazionale non pienamente soddisfacente per un
ente delle dimensioni e del prestigio dell’INGV. Il numero di pubblicazioni JCR non è aumentato
rispetto all’anno precedente, riscontrandosi ancora significativamente meno di una pubblicazione per
ricercatore per anno (vedi Tabella 1). Il CCS rimarca che la realizzazione di una ricerca scientifica di
qualità internazionale deve costituire l’obiettivo primario di un ente di ricerca quale l’INGV, oltre a
rappresentare il presupposto fondamentale per una migliore qualità dei servizi di monitoraggio del
territorio e di valutazione della pericolosità da fenomeni naturali. A questo proposito, il CCS auspica
che il criterio prioritario nelle procedure di valutazione del personale in ruolo e di reclutamento di
nuovo personale sia quello dell’eccellenza scientifica.
Il CCS ritiene che al fine di razionalizzare e ottimizzare le attività scientifiche dell’ente, e come già
rilevato nel proprio verbale 02/2007 dell’aprile 2007, sia opportuno potenziare i seguenti settori:
•
Banche dati. Attualmente, le banche dati dell’INGV sono strutturate in modo non uniforme,
contengono informazioni a livelli estremamente differenziati, e sono accessibili con diverso
grado di difficoltà. E’ necessario lo sviluppo di una strategia generale di organizzazione e
potenziamento delle banche dati, allo scopo di renderle facilmente fruibili dalla comunità
interna ed esterna all’INGV attraverso opportuni protocolli e regolamentazioni. In particolare, si
rileva la mancanza tra gli obiettivi specifici dell’ente, di uno dedicato alla banca dati
vulcanologici analogo a quelli, già presenti, relativi alle banche dati di macrosismica (OS5.1),
sismologia strumentale (OS5.2), geomagnetismo, aeronomia, climatologia e ambiente (OS5.3).
•
Laboratori sperimentali. Si ritiene che questo settore, strategico per la ricerca scientifica
dell’Ente, debba essere ulteriormente sostenuto e potenziato, a seguito di una programmazione a
scala nazionale che tenga conto delle priorità della ricerca scientifica e delle competenze
esistenti, e che eviti la proliferazione di laboratori e strumentazioni non inserite in un quadro di
sviluppo organico generale.
L’enorme sforzo portato avanti dall’ente per lo sviluppo di sistemi osservativi e sperimentali
multiparametrici sui vulcani e sulle faglie attive, e che produce una vasta mole di dati di ottima qualità,
dovrebbe essere ulteriormente valorizzato attraverso la realizzazione di un polo di ricerca
multidisciplinare dedicato allo sviluppo e applicazione di modelli fisico-matematici avanzati in grado
di descrivere sistemi e processi di natura complessa.
Tabella 1. Produzione Scientifica dell’INGV
Il CCS ritiene che la produzione scientifica annuale dell’INGV debba tendere a un rapporto
“numero di pubblicazioni JCR / numero di ricercatori-tecnologi” superiore a 1. Attualmente tale
rapporto è uguale a 0.67, leggermente inferiore ai valori di 0.73 e 0.78 relativi, rispettivamente, agli
anni 2006 e 2005. Il rapporto “ numero pubblicazioni JCR / numero di ricercatori-tecnologi” risulta
distribuito in modo eterogeneo tra le sezioni dell’Ente, come segue:
Sezione
Ricercatori+Tecnologi
(di ruolo e non di ruolo)
Bologna
Catania
CNT
Milano
Napoli-OV
Palermo
Pisa
Roma1
Roma2
41
59
75
23
59
28
16
87
58
N° pubblicazioni JCR
(pubbl. e in stampa)
32
37
31
23
51
19
30
75
52
N° JCR / Ric.+Tecn.
0.78
0.63
0.41
1.00
0.86
0.68
1.88
0.86
0.90
La produzione scientifica JCR risulta distribuita in maniera disomogenea anche tra i 40 Obiettivi
Specifici (OS) dell’Ente. Va tenuto conto che questa disomogeneità deriva anche dalla natura di alcuni
OS che si configurano come attività di sviluppo tecnologico e di impegno verso le Istituzioni e la
società. Anche escludendo tali OS, esiste una forte disparità del livello di produttività scientifica tra OS
all’interno dello stesso Obiettivo Generale, con alcuni OS caratterizzati da un livello di produttività
scientifica significativamente al di sotto della media, spesso non bilanciato da una adeguata produttività
in termini di pubblicazioni non JCR o prodotti tecnologici.