Atti del XIII Congresso Nazionale

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Atti del XIII Congresso Nazionale
MOVIMENTO STUDENTI DI AZIONE CATTOLICA
ATTI DEL XIII CONGRESSO NAZIONALE
VITERBO, 11-13 APRILE 2008
Redazione a cura della Segreteria Nazionale MSAC
Saretta Marotta, Don Adriano Caricati
Settembre 2008
MSAC
Movimento Studenti di Azione Cattolica
Via aurelia 481 – 00165 Roma –
Tel +39 06661321
Fax +39 0666132360
[email protected]
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71
VENTO IN POPPA!
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LAURA BEONI
GABRIELE DONNINI
VALERIA NENCINI
FIRENZE
LUCIA BELGODERE
MARGHERITA CANTINI
FRANCESCA RICOTTI
TOMMASO TRONCONI
PISA
MICHELE BARALE
GIOVANNI BONACCORSI
GIULIA CODENOTTI
ANNA MASCELLANI
ANTONIO MASTROPIETRO
PAOLO RAMETTA
PRATO
GIACOMO CECCONI
SARA MANZAN
TRIVENETO
PADOVA
TERESA DALLA ZUANNA
STEFANO VOLTAN
TRIESTE
LORENZO CAPODIECI
ANNALISA DALLA MORA
STEFANO DALLA MORA
ALESSIA MASIELLO
FEDERICA PESCE
VENEZIA
MICHELE AZZONI
CLAUDIA BARBIRATO
VICENZA
MASSIMO COCCO
ANDREA ROCCHI
VERONICA VANZO
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EQUIPE
SERENA BARTOLINI
CORRADO CATALDI
MARCO ESPOSITO
GIOVANNI CORBISIERO
ALESSANDRO GARUGLIERI
AGATINO LANZAFAME
ALESSANDRA MIGLIARA
LUCIANA MARIELLE RANIERI
FRANCESCA MOSCATELLI
MARICA SAVINI
MAURIZIO SINTUZZI
THOMAS SOLDERA
MONTALDO STEFANO
MASSIMO VIOLA
FRANCESCO ZIGNOL
SIMONE ESPOSITO
ILARIA VELLANI
DON GIORGIO BEZZE
SEGRETERIA NAZIONALE
CARICATI DON ADRIANO
NISIA PACELLI
MAROTTA SARETTA
AMICI
LUIGI ALICI
ERALDO AFFINATI
PAOLO DANUVOLA
PIERLUIGI VITO
GIANDIEGO CARASTRO
LAURA MONTI
OMAR RUBERTI
HENRY DIEMOZ
BARBARA GIAMMATTEO
TIZIANO TORRESI
DON ARMANDO MATTEO
MONS. BRUNO STENCO
S. E. MONS. DOMENICO SIGALINI
S. E. MONS. LORENZO CHIARINELLI
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LOMBARDIA
CREMA
DON REMO TEDOLDI
LODI
GIOELE ANNI
WALTER CREMONESI
ANNALISA GHIZZONI
PAOLO LACCHINI
DON ANGELO MANFREDI
MILANO
MIRIAM AMBROSINI
LARA COLNAGO
GIACOMO COSSA
JESSICA DESTEFANO
MARCHE
PESARO
MATTEO MONTANI
BARI – BITONTO
LUCA CRISTIANI
LETIZIA INDOLFI
Senti che è di troppo il sapore di una pesca
in questa povertà di case diroccate;
CONVERSANO - MONOPOLI
CARLO MARIA GALLONE
Senti che non ti è lecito provare questo dolciore
d'anima emigrata dalla strada ferita della tua umanità.
LECCE
SALVATORE TARANTINI
DON ALESSANDRO QUARTA
Sposato hai una pena di non sentire mai dolcezza alcuna
che non sia di tutti.
(D. M. Turoldo)
LUCERA – TROIA
LAURA BONGHI
GIANLUCA DE BIASE
SARA DE MARCO
VALERIA TORELLA
DON ROCCO COPPOLELLA
OTRANTO
SILVIA NEGRO
MARTINA REALI
FABIANA TERIO
DON LUCIO GRECO
TARANTO
VITO ALESSANDRO TADDEO
PIEMONTE – VALLE D’AOSTA
ALESSANDRIA
BALDUZZI DILETTA
LUCIA RUMIANO
AOSTA
ELENA POSER
VERCELLI
MARIA ELETTA MORIANO
PUGLIA
ANDRIA
VINCENZO LAROSA
NICOLA MANNUTO
SICILIA
CATANIA
SALVATORE CAMPISI
ALFIO TOMASELLI
SALVATORE TOMASELLI
MARIA FRANCESCA VALASTRO
RAGUSA
NICOLETTA DI NOTO
ELISABETTA MIGLIORE
ROSARIO TUCCIO
TOSCANA
AREZZO –
SEPOLCRO
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CORTONA
–
SAN
L’AC è un’associazione che respira. È un organismo vivo, sano, che
pulsa, batte. Il ritmo del suo cuore è quello che va avanti di
triennio in triennio, che ricambia sangue, risorse, energie. Uno
scambio di storia, presente, futuro, un contagiarsi di vite e pezzi
di strada attraversati insieme, di incroci di volti e di persone, di
voli temerari e sogni condivisi. Per una sola speranza, quella del
Risorto!
I Congressi Nazionali MSAC non sono convegni come gli altri.
Stanno al centro di ogni triennio, ci stanno a cavallo anzi. È al
congresso che termina un tratto di commino ed è là che prende il
suo avvio un altro. È incredibile quanti vissuti, quanta passione,
quanta commozione possano incrociarsi in così pochi giorni, in
quest’appuntamento così fedele e costante della vita associativa.
È la festa della democrazia, è la festa dello stare insieme… è
quasi una festa dell’adesione “speciale” perché è attraverso la
responsabilità (associativa, educativa, missionaria) che diciamo il
nostro sì all’associazione, il nostro “ci sto” alla proposta bella e
alta del movimento. È una festa perché vivere questa chiamata
insieme è proprio un MSACco bello…
Fare movimento è il nostro modo di vivere la vocazione alla
santità. Che è di tutti, di ciascuno. E noi diciamo che è possibile
essere santi, essere missionari, anche a 15, 16, 17 anni.
È una gioia e un annuncio che non possiamo tenere solo per noi,
urge il contagio in tutte le scuole, in tutte le diocesi!
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Fare movimento è l’entusiasmo invitante che vogliamo portare a
tutti, perché abbiamo a cuore i giovanissimi del nostro tempo,
perché vogliamo che la proposta grande dell’associazione possa
davvero raggiungere tutti, arricchire la vita dei fratelli che ci
aspettano tra i banchi di scuola.
Il Congresso è il momento per scambiarci questi sogni, per
raccontarci questi progetti. C’è la gioia del ritrovarsi, quella
trasmessa dai saluti del presidente del Congresso e della
segretaria uscente, c’è la passione, nelle parole della relazione e
del dibattito conclusivo, c’è il progetto, nell’aver votato e
condiviso insieme le scelte fatte proprie nel documento
congressuale, c’è l’impegno e c’è la democrazia, nelle procedure di
voto per i responsabili nazionali, ci sono i volti di chi ha
partecipato al congresso e di chi ogni giorno scrive il suo piccolo
contributo nelle pagine della storia msacchina.
Questi atti raccontano un pezzo di questa storia, della ricchezza
grande dell’Associazione. Sono uno strumento prezioso anche
per il futuro, perché bussola per orientare la direzione da
prendere. Sono un mandato ed un passaggio di testimone. Sono la
firma sulla pagina variegata del nostro sogno.
Il Signore ci guidi nel portare avanti questo servizio. Insieme.
W il movimento!
La Segreteria Nazionale MSAC
ABRUZZO - MOLISE
CHIETI - VASTO
MATTEO CINQUINA
FRANCESCO DEL VISCIO
MARILA DI FRANCESCO
FABRIZIO MARCHESANI
ANTHONY VENTRELLA
SALERNO – CAMPAGNA – ACERNO
CHIARA AMATO
EMILIA ROMAGNA
CALABRIA
REGGIO CALABRIA – BOVA
LUISA BELLIENI
MONICA DE LUCA
ANNA MIRIAM SABATINI
DON GAETANO GALATTI
CAMPANIA
AVELLINO
LUIGI MATTIA CELOTTI
CHIARA DI STASIO
ANIELLO MARCO GENTILE
BENEVENTO
ANNACARLA AVERSANO
ANGELA MOSCOVIO
CERRETO SANNITA – TELESE –
SANT’AGATA DEI GOTI
VITTORINO ONOFRIO
ENNIO SALOMONE
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POMPEI
LUIGI AMMIRATI
MARINA MINNITI
CARMEN LOGGIA
ANTONIO SAVARESE
BOLOGNA
GIAELE MATTIOLI
CESENA – SARSINA
ALESSANDRA BERLINI
FORLÌ – BERTINORO
SARA BRANDINELLI
SOFIA BRUSCHI
JENNY CAMPRINI
FRANCESCA GORI
MARTINA GRADASSI
LUCIA RAMPAZZO
DON ENRICO CASADIO
IMOLA
ANNA CAVINA
MATTEO GOLINI
MARCO MACCOLINI
NICOLÒ TRONCONI
PARMA
CRISTINA MALANCA
NOCERA INFERIORE – SARNO
PASQUALINA CORDELLA
ELISABETTA SCOGNAMIGLIO
REGGIO EMILIA – GUASTALLA
CHIARA BIGI
LUCA PADULA
ROCCO PADULA
SARA PRATISSOLI
NOLA
ARMANDO MIANO
GIULIANA PALUMBO
RIMINI
STEFANO MALAVENTURA
DILETTA MAURI
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IL SALUTO DI PIERLUIGI
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I PARTECIPANTI
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la risposta parlava da sé, terribile: “per la vita del Signore Iddio, credimi,
non ho nulla. M’è rimasto un pugno di farina nella giara e poche gocce
d’olio nell’orcio. Ora tornerò a casa, ne farò una focaccia per me e mio
figlio. Ne mangeremo e poi moriremo”. Non aveva insomma cibo nemmeno
per sé né per la sua famiglia, che era la cosa più cara che avesse. Come
poteva aiutare Elia, come poteva rispondere alla chiamata del Signore, che
pure le aveva ordinato di prendersi cura del profeta, se aveva così poche
risorse?
Ci sentiamo spesso come la vedova di Zarepta. Almeno, parlo per me, mi
sono sentita nel corso del mio discernimento come svuotata, priva di
energie, di idee, di carismi e talenti da mettere a frutto per questo servizio. Il
Signore mi chiede qualcosa più grande di me. È dura riconoscere di non
essere in grado e che pure il Signore ti chiede di servire, con quello che sei.
Ma penso anche a voi, alla nostra esperienza di segretari diocesani.
Abbiamo le nostre vite da portare avanti, la responsabilità nei confronti dei
nostri affetti, delle nostre famiglie, del nostro studio, come la vedova aveva
il proprio figlio, che amava e che pure Dio le aveva affidato. Come
rispondere alla chiamata del Signore pur con la povertà di quel pugno di
farina e quel goccio d’olio?
Vi dico come andò a finire. La vedova si fidò della Parola del Signore, così
come il profeta s’era fidato di Dio. Portò Elia a casa sua, prese la farina e
l’olio e preparò le sue focacce. Ne mangiarono, Elia, lei e suo figlio per
diversi giorni, per anni, fino alla fine della carestia. E la farina nella giara e
l’olio nell’orcio non vennero mai meno, per il tempo che fu necessario. Il
Signore ci metteva il supplemento! E con questo gesto umile e obbediente
di servizio la vedova di Zarepta salvò il profeta, certo, ma salvo anche se
stessa e la propria famiglia.
Il Signore non ci chiede mai nulla di troppo difficile. E lo stesso servire è
strumento della sua Grazia che ci salva. Ecco, allora questo è il mio
augurio, quello che in questo tempo ho imparato e che condivido con voi,
perché possa parlare anche alle vostre vite: lasciamoci salvare, lasciamoci
incontrare da Lui! Non chiudiamoci nelle nostre pre-occupazioni, nei nostri
piccoli egoismi. Che noi si possa essere sempre aperti ad un servizio
generoso, certi che quel poco di farina che abbiamo basterà, sarà
sufficiente, per tutto il tempo che sarà necessario.
Lasciamo a Lui campo libero. È lui il protagonista
W il movimento!
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Saluto del Presidente del XIII Congresso
di Pierluigi Vito
Carissimi macchini e carissime msacchine,
è difficile esprimere la gioia e l’onore che mi state donando
chiamandomi a questo compito così lusinghiero. Tanto più che
coincide, per me viterbese, con l’occasione di darvi il benvenuto
nella mia città. Una città ricca di storia, nata intorno ai primi
insediamenti etruschi; ricca di vocazioni alla santità, da Santa
Rosa (patrona di Viterbo e della Gioventù Femminile di AC) a san
Crispino, a santa Giacinta Marescotti, a santa Rosa Venerini. Ma
soprattutto, ricca di memorie associative. Perché proprio qui,
cento e quaranta anni fa ha preso il via il cammino della Società
della Gioventù Cattolica Italiana (Italiana, prima ancora che l’unità
d’Italia si compisse), l’embrione da cui si sarebbe poi sviluppata
l’Azione Cattolica come la conosciamo. A partire dall’intuizione e
dallo slancio di Mario Fani, accompagnato dalla solerte opera del
bolognese Giovanni Acquaderni, si sono avvicendate tanti uomini,
donne e ragazzi che hanno trasmesso a noi una tradizione che è
uno stile vivo di fede in Cristo e nella Chiesa. Armida Barelli,
Nennolina Meo, Pier Giorgio Frassati, Alberto Marvelli, Carlo
Carretto, Gianna Beretta Molla, Giuseppe Lazzati, Vittorio
Bachelet: per noi non sono solo nomi, ma compagni di strada che
rendono ancora testimonianza della grande speranza in un Dio
che è Padre attento e premuroso, Figlio caritatevole e giusto,
Spirito d’amore e verità.
Testimoni che io ho cominciato a incontrare diciannove anni fa.
Era il gennaio del 1989 quando per la prima volta sono entrato
nella sala dove si tenevano gli incontri del Movimento Studenti
della mia diocesi. Diciannove anni fa: un periodo che per qualcuno
di voi significa tutta la vita, per altri addirittura di più. E guardate
che pensare una cosa del genere sbigottisce più me che voi.
Anche perché adesso, guardandovi, io recupero il senso di tutto il
tempo trascorso. Trascorso crescendo come uomo e come
cristiano; come amico, fidanzato e marito; come studente e come
lavoratore. Insomma, come laico di Ac. Cos’è un laico di Ac?
Non è qualcuno che si sente migliore di tanti altri. Non è il
cristiano più santo di tutti. Non è il genitore ideale, il figlio
prediletto, l’innamorato più devoto, lo studente modello. È una
persona che cerca di celebrare ogni momento della sua esistenza
come un canto di gioia. È una persona che si indigna di fronte alle
ingiustizie e lotta per la libertà degli altri. È una persona che si fa
carico delle proprie responsabilità convito che troverà comunque
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qualcuno a dargli una mano. Quel qualcuno che troviamo nel
mistero invisibile su cui si basa la nostra fede, ma anche nel viso,
nell’abbraccio, nella voce di chi ci accompagna nel quotidiano.
Insomma è una persona, per usare le parole di un santo cardinale
vietnamita, François Xavier Nguyen Van Thuan, che si sforza di
vivere il momento presente colmandolo d’amore. Attenzione, non
è detto che ci riesca! Ma almeno ci prova. Con le sue fragilità e i
suoi talenti; con i suoi dubbi e le sue certezze; con le sue crisi e le
sue vittorie. E soprattutto mai da solo, ma in un’Associazione di
migliaia di persone, grandi e piccole, ognuna diversa dall’altra.
E allora che cos’è l’Azione Cattolica? Se lo chiedeva anni fa
Vittorio Bachelet chiudendo un’assemblea nazionale… E la risposta
che si dava è la migliore che resta: una realtà di cristiani che si
conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel nome
del Signore, che sono amici... che cercano di servire la Chiesa.
Persone che a volte non si sopportano… Può capitare anche nelle
migliori famiglie! A volte non si capiscono, a volte si confrontano
aspramente; ma sempre, vicendevolmente, tendendo al bene
reciproco.
Allora quando io ti dirò qualcosa che ti spiacerà, te lo dirò perché
dentro di me sento che te lo sto dicendo per il tuo bene. Quando
farò qualcosa che tu non capirai, credi che io sono convinto di
farlo per il tuo bene. E se magari ti voterò contro, lo faccio perché
penso che questo sia il nostro bene. Ecco un altro tesoro da
custodire: la democraticità della nostra vita associativa. Non
rinunciatevi mai! In questa sede voi rinnovate una forma che è
sostanza: insieme si cammina, insieme si decide. Che ogni vostra
parola quando parlerete, ogni vostra reazione quando ascolterete,
ogni scelta che adotterete sia segno di responsabilità.
Grandi infatti sono le attese del mondo verso di voi. Perché siete
giovani, con tutta l’energia, i sogni, le passioni della vostra età;
siete quelli che – per usare la parole di un grande pacifista e un
grande maestro, Danilo Dolci – potete cercare di tradurre l’utopia
in progetto. Senza domandarsi se è facile o difficile, ma se è
necessario o no. E quando una cosa è necessaria, magari
occorreranno molta fatica e molto tempo, ma sarà realizzata.
Ma il mondo vi guarda anche perché fate parte di quel 20% di
popolazione del pianeta che detiene l’86% della ricchezza
complessiva, in cui si consuma il 55% dell'energia totale e il 70%
della carta, dove ci sono il 74% delle automobili e il 55% di
telefoni e cellulari. E nel contempo produciamo il 50% di anidride
carbonica e una quantità di spazzatura pro capite di 560 chili
all'anno, contro i 180 di un abitante di Tunisi. Grande quindi
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COME A ZAREPTA…
Il saluto della neo-eletta segretaria al XIII Congresso
Non credo ci sia bisogno che vi dica che in questo momento sto davvero…
tremando! Lo vedete anche voi, ma di una cosa vorrei rassicurarvi, non
spaventarvi: non si tratta di paura. Oddio, almeno, non solo! Ma tremo,
anzi, fremo, perché mi sento percorsa da tutta la bellezza, la passione, la
gioia che abbiamo vissuto insieme in questo tempo, la ricchezza che ho
sperimentato dalle vostre voci, i vostri volti, il vostro impegno. Davvero sono
stati giorni di Grazia questi passati a Viterbo, davvero per me, per noi, per
quelli prima di noi, è stata ed è una Grazia aver incontrato il movimento
nella nostra vita. Ed è questa fortuna che vorremmo portare, far incontrare
ai nostri compagni, agli studenti di cui siamo responsabili, i ragazzi che
abbiamo lasciato a casa, che rincontreremo lunedì tornando ad affannarci,
ad affaccendarci su e giù da quel banco di scuola.
Questa responsabilità che oggi mi avete affidato non è certo da prendere a
cuor leggero. Ma una cosa mi rassicura: so che questo cammino, questo
carico, quest’impegno sarà condiviso, confido nel fatto che la vivremo
insieme, la nostra avventura, sostenendoci a vicenda, correggendoci,
crescendo nel servizio a cui ci siamo resi disponibili. Vi chiedo di aiutarmi,
starmi accanto, sostenere insieme a me questa responsabilità del
movimento. È anche una promessa che io vi faccio: l’associazione ha
bisogno di sogni condivisi, di responsabilità portate avanti in comunione!
Da questi giorni passati tra voi mi porto dietro la certezza che, con tutta
questa gente che vuole bene al movimento, con tutti voi che pregherete con
me, più di me, per gli studenti del msac, i nostri studenti, che insieme
abbiamo nel cuore, con voi che supplirete al mio impegno e alle mie
intenzioni anche quando la mia preghiera potrà farsi stanca, insufficiente,
davvero non credo che il Signore lascerà che possa fare troppi danni! Il
movimento è un MSACco bello per questo, perché è capace di fare il suo
cammino oltre le persone di cui si serve, per quanto grandiose come quelle
che mi hanno preceduto e che oggi sono qui e che insieme a voi e davanti
a questa splendida città ringrazio. Il MSAC andrà avanti nonostante me!
Meno male! Guardate che ci conto sulla vostra preghiera!
E riguardo a come mi sento, cosa posso dire? Voglio condividere con voi
una piccola icona biblica che mi ha illuminato nelle settimane, mesi (!) del
mio discernimento, spero possiate farla vostra anche voi.
Al tempo del profeta Elia c’era in Palestina una durissima carestia, durata
parecchi anni. Anche il profeta rischiava di morire, perché si era
prosciugato il fiume presso cui risiedeva. Ma il Signore volle salvarlo e gli
disse: “Alzati, va’ a Zarepta di Sidone, (terra pagana, lontana), Vai. Ecco, io
ho comandato ad una vedova di là di provvedere a te”. Elia ubbidì alla
Parola del Signore (s’è fidato!) e andò. Sulla sua parola, nessun’altra
certezza. Arrivato a Zarepta incontrò la vedova che il Signore gli aveva
detto. Le chiese da bere e mentre quella andava, pensò bene di gridarle
dietro di portargli anche da mangiare. Quella poveretta non disse di no, ma
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dev’essere la nostra attenzione verso il Creato che ci è stato
affidato.
E soprattutto il mondo vi guarda perché siete studenti. I vostri
occhi sono spalancati sulla realtà che vi circonda con la voglia di
capire, di sapere, di interrogarsi. E di vivere da protagonisti il
tempo e la condizione che vi è stata donata: perché anche la
scuola e poi l’università possano essere esperienza di Grazia.
Come scrivevano i ragazzi della Scuola di Barbiana 41 anni fa,
nella loro Lettera a una professoressa: “Il fine giusto della scuola
è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come vuole amare se
non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani.
Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte”.
E allora scegliete, quello che vi porterà a realizzare la vostra
identità di uomini e donne e vi guidi sulle strade della misericordia
e della giustizia, della pace e della verità. E pensate. Perché,
come ci disse il priore di Bose Enzo Bianchi, al Forum dei Giovani
di AC del 2004, pensare viene prima di pregare, proprio perché il
pensiero ci dà argomenti e consapevolezza nella preghiera,
altrimenti si fa solo del pettegolezzo spirituale col Padreterno.
E ringraziate. Per il dono dell’amicizia, per le prove che vi faranno
crescere, per la compagnia che vi sosterrà nel cammino.
L’augurio che vi faccio è che questi giorni vi possano aiutare a
sentirvi protagonisti di un grande Piano di vita e speranza, aperto
a tutti. David Maria Turoldo, poeta e uomo di Dio, in un attimo di
insperato ristoro nella Milano bombardata dagli americani e
occupata dai nazi-fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale
scriveva:
Senti che è di troppo
il sapore di una pesca
in questa povertà
di case diroccate;
Senti che non ti è lecito
provare questo dolciore
d'anima emigrata
dalla strada ferita
della tua umanità.
Sposato hai
una pena
di non sentire mai
dolcezza alcuna
che non sia di tutti
Sposate questa pena, perché la dolcezza condivisa vi sveli il gusto
ineguagliabile e straordinario della vostra umanità.
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MSAC SI GIRA!
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IL BENVENUTO DI NISIA
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La notte tra 12 e il 13 aprile 2008, nella splendida cornice del Palazzo dei
Papi di Viterbo, nei locali della curia vescovile all’ombra della loggia papale
affacciata sulla piazza, i 72 delegati diocesani presenti al XIII Congresso
Nazionale MSAC hanno eletto, a norma dell’articolo 11 del Documento
normativo, il Segretario nazionale e i quattro membri eletti dell’Equipe
nazionale per il triennio 2008-2011.
Questi i risultati
Per il Segretario Nazionale
Saretta Marotta (Ragusa)
Bianche
Nulle
voti 72
schede 0
schede 0
Per l’Equipe nazionale
Stefano Dalla Mora (Trieste)
Alessandra Berlini (Cesena)
Stefano Voltan (Padova)
Luigi Mattia Celotti (Avellino)
Fabrizio Marchesani (Chieti-Vasto)
Bianche
Nulle
voti 60
voti 51
voti 51
voti 48
voti 36
schede 0
schede 3
Votanti: 72
Sono risultati eletti
SARETTA MAROTTA
Segretario nazionale MSAC
STEFANO DALLA MORA
STEFANO VOLTAN
ALESSANDRA BERLINI
LUIGI MATTIA CELOTTI
membro eletto
membro eletto
membro eletto
membro eletto
Il Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana ha ratificato all’unanimità
l’elezione della Segretaria nazionale nella seduta del 17 maggio 2008
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Saluto al XIII Congresso nazionale
di Nisia Pacelli
Carissimi delegati,
è con grande gioia ed un pizzico di commozione che do il
benvenuto a tutti voi. Sta per iniziare il XIII Congresso Nazionale
del Movimento Studenti di Azione Cattolica. Stiamo per scrivere
un’altra pagina della nostra storia gloriosa, quasi centenaria: il
MSAC, infatti, si costituiva ufficialmente nel 1910 durante il XX
Congresso della Società della Gioventù Cattolica che sceglieva di
far nascere al suo interno le cosiddette “specializzazioni” di
operai, contadini, marinai e studenti. Ancora prima di quella data,
abbiamo notizia di esperienze sparse in tutta Italia, da nord a sud,
dal coordinamento degli studenti marchigiani al circolo di Messina,
dalla Federazione degli studenti medi di Roma, fino alle singolari
esperienze di Firenze, Velletri e Viterbo.
Il MSAC è passato anche da qui! Da Viterbo vogliamo ripartire
anche noi, e vogliamo farlo insieme a tutta l’Azione Cattolica,
perché proprio in questa città nel lontano 1868 è germogliato il
seme rigoglioso della santità laicale, il primo nella storia della
Chiesa: la Società della Gioventù Cattolica. Paolo VI, nel 1967,
in occasione del centenario dell’associazione scriveva:
“Amate la vostra gloriosa e sempre viva società della Gioventù di
Azione Cattolica. È antica, non vecchia; ha percorso un secolo di
magnifica attività; sia pronta a percorrerne un altro con non
minore vivacità di spirito e fecondità di opere. Tocca a noi
“rilanciarla”, come si dice: con nuove forme, nuovi metodi, nuove
iniziative,ma con l’animo di sempre, improntato alla formula
d’inesauribile significato della preghiera, dell’azione, del
sacrificio.”
Alle nostre spalle abbiamo un cammino lungo 140 anni:
ripercorrerli significa, oggi, riscoprirne le radici e l’identità,
renderne viva e visibile l’appartenenza. Il MSAC è parte di
questa grande storia; una storia che chiede di essere conosciuta,
scavata, ritessuta e riletta con le parole di oggi: le nostre parole!
È con “l’animo di sempre”, appassionato, gioioso, coraggioso,
pronto all’impegno e disponibile alla responsabilità vissuta come
privilegiata esperienza di servizio e dono per tutti, per gli studenti,
per la grande famiglia dell’Azione Cattolica, per la Chiesa; è,
dunque, con questo animo che apriamo il nostro XIII Congresso
Nazionale “Su e giù da un banco. Per essere degni del Vangelo.
Dentro la Scuola. Dentro la Storia.
Non poteva essere che questo il titolo del nostro congresso, un
titolo “movimentato” che racchiude in sé tutta la tensione
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missionaria di cui il Movimento Studenti è capace. A partire dalla
scuola ma non fermarsi ad essa: abitare la città e gli ambienti con
coraggio, raccogliendone le sfide e superandone le contraddizioni,
scegliendo di essere testimoni infaticabili del Risorto, in questo
Tempo, in questa Storia, figli di un protagonismo nuovo che si
chiama fedeltà al Vangelo prima di ogni altra cosa e che si fa
gratuità e solidarietà per ogni uomo e per ogni sua condizione.
Il Congresso nazionale è il luogo in cui prende forma e corpo la
proposta del Movimento Studenti del prossimo triennio, è il
momento in cui scegliamo insieme la rotta da seguire, tracciamo
la mappa che guiderà tutti coloro che sono chiamati a servire il
MSAC a tutti i livelli, segretari ed equipe diocesane, segreteria ed
equipe nazionale, e li aiuterà a non smarrire il senso del loro
impegno e la meta da raggiungere.
Il congresso è chiamato a interrogarsi sulla strada percorsa, a
fare scelte concrete e di parte, a definire le linee progettuali dei
prossimi anni: discutere, emendare e, infine, approvare,
attraverso il voto, il documento finale non è un formale esercizio
ed
adempimento
congressuale
ma
un’assunzione
di
responsabilità: ci impegniamo a portare concretamente nelle
scuole, nei circoli diocesani il vento buono di questo congresso; a
tradurre in proposte, iniziative, attività a misura di studenti quelle
che ora sono solo tesi e idealità e a contagiare quanti avremo la
gioia d’incontrare: scegliere di essere testimoni a scuola vuol dire
proprio questo.
Inoltre, l’esperienza democratica si traduce anche nella scelta del
Segretario nazionale e di quattro segretari diocesani che eletti in
congresso entreranno a far parte dell’equipe nazionale MSAC.
Non è facile dare disponibilità per un servizio così impegnativo, in
particolare per quello di Segretario nazionale. Bisogna fare i conti
con tante cose: la famiglia, gli studi, gli affetti ma anche la paura,
l’idea di non sentirsi all’altezza, la certezza di sentirsi chiamati
altrove a compiere. Abbiamo chiesto, come stabilito nella forma e
nelle procedure dal documento normativo, la disponibilità alla
candidatura a Segretario nazionale a diverse persone, amici che
vivono l’esperienza del Msac da sempre e che hanno fatto un serio
e meditato discernimento nel verificare la loro disponibilità alla
candidatura. Di questo li ringraziamo davvero di cuore. Tuttavia,
solo una persona ha confermato la sua disponibilità a questo
servizio così importante e al tempo stesso impegnativo: è Saretta
Marotta che voi tutti conoscete e della Segreteria nazionale
uscente.
Non è stata una scelta arrivare al congresso con una sola
candidatura. Non ci sono state altre disponibilità per questa
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ELEZIONE DEI RESPONSABILI NAZIONALI
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MOZIONE 2.
Per una responsabilità nazionale più condivisa
Tre anni fa il Congresso di Napoli per la prima volta ha eletto il
segretario per il movimento studenti nel rispetto delle modifiche
statutarie approvate dall’assemblea nazionale straordinaria
tenutasi nel settembre 2003 e dei conseguenti adeguamenti del
documento normativo del msac. L’aggiornamento dello statuto
comportava una maggiore elasticità negli organismi e una
riduzione dei Consiglieri nazionali. Proprio nel quadro di
quest’ultimo cambiamento fu decisa la riduzione da due ad un
solo segretario.
Dopo un triennio di lavoro di segreteria e di equipe nazionale, ci
sentiamo di condividere con il Congresso la fatica provata in
questi anni. Non è stato semplice per il Segretario e la segreteria
nazionale adempiere a tutte le loro responsabilità in queste
particolari e nuove condizioni di servizio. Inoltre non è stato facile
suscitare disponibilità a un servizio nazionale così configurato.
responsabilità. Tuttavia, sento di poter dire con forza che arrivare
al congresso con una candidatura unica non sminuisce il valore
dell’esperienza democratica del congresso che democraticamente
sceglie le linee programmatiche del Movimento per il prossimo
triennio attraverso la votazione del documento congressuale. La
responsabilità del segretario nazionale è, prima di ogni altra cosa,
disponibilità ad un servizio che viene dall’accogliere il mandato del
congresso a dare concretezza alle scelte congressuali. Per queste
ragioni, facciamo di questo momento un’esperienza alta di
democrazia, di servizio, di impegno. Facciamo di questo momento
un esercizio di confronto e di dialogo, di discernimento e di
responsabilità.
È tempo levare l’ancora, spiegare le vele…è tempo di srotolare le
carte, sgranare gli occhi e spalancare il cuore; di lasciarsi
solleticare da mete lontane e traguardi infiniti, di lasciarsi
mozzare il fiato dalla paura e, scegliere nonostante tutto, di
affidarsi a Lui. Il MSAC con il XII Congresso Nazionale è pronto a
salpare…diritta avanti tutta questa è la rotta, questa è la
direzione.
Alla luce dell’esperienza maturata in questi tre anni di
responsabilità, pur comprendendo il senso delle modifiche
statutarie approvate nel 2003, il Congresso nazionale dà mandato
alla Segreteria e all’Equipe Nazionale, entro il prossimo triennio,
di elaborare insieme alla Presidenza e al Consiglio nazionale
dell’Azione Cattolica, modalità più opportune per una
responsabilità nazionale maggiormente condivisa.
56
17
MOZIONE 1.
Centesimo anniversario del Movimento Studenti di AC
Durante il prossimo triennio, nel 2010, il Movimento Studenti
festeggerà il ricorrere dei 100 anni dalla fondazione del primo
circolo studentesco della Società della Gioventù Cattolica (la prima
Azione Cattolica).
Riteniamo che questo compleanno sia particolarmente importante
per il MSAC e per l’AC perché permette di dire che ancora oggi,
dopo tanto tempo, l’impegno e la testimonianza degli studenti è
ancora attuale all’interno delle comunità scolastiche.
L’annuncio del simile verso il simile (cfr. Apostolicam
Actuositatem, n. 1) e l’impegno di servizio che i msacchini
svolgono nelle scuole d’Italia sono gli stessi che i loro coetanei di
questa storia centenaria hanno portato avanti da tra i banchi di
scuola del loro tempo: le modalità, gli strumenti, la partecipazione
hanno mutato forma, ma l’impegno a dedicarsi al “vicino di
banco” e ad annunciare ciò in cui crediamo non è cambiato.
L’equipe nazionale si impegna a realizzare le iniziative
necessarie per valorizzare e celebrare questo importante
anniversario: occasione ideale potrebbe essere la Scuola
di Formazione per Studenti, che cadrebbe esattamente nel
2010.
Celebrare l’anniversario non sarà solo un evento, ma
anche un percorso di riscoperta della storia msacchina
attraverso i nomi e i volti dei testimoni, ovvero di coloro
che in questi anni ai vari livelli, da quello nazionale al
diocesano, si sono spesi per rinnovare l’impegno
missionario msacchino.
18
55
TESI 16. LA DIMENSIONE EUROPEA ED INTERNAZIONALE
L’attenzione alla dimensione europea è da sempre
parte
integrante della proposta formativa del MSAC. Un esempio ne è il
tradizionale appuntamento di Maggio dell’European Day, nato
nell’ambito del network mondiale di associazioni cattoliche di
studenti di scuola secondaria e universitari JECI-MIEC( Jeunesse
Etudiante Catholique Internationale-Mouvement International des
Etudiants Catholiques www.jeci-miec.eu) a cui il MSAC aderisce,
in qualità di socio fondatore, da più di sessant’anni. L’adesione ad
un coordinamento europeo è un segno di attenzione alla
dimensione europea ed internazionale oltre che di unità con le
altre associazioni cattoliche europee. Tuttavia, siamo convinti che
abitare l’orizzonte europeo non possa esaurirsi solo attraverso
questo. Spesso in questi anni l’adesione del MSAC alla Jeci-Miec si
è ridotta a pura formalità, smarrendone il senso e fuggendo un
impegno attivo. In questo modo tale appartenenza ha coinvolto in
maniera alquanto parziale la realtà dei circoli, riducendosi alla sola
proposta dell’ED. Riteniamo quindi che vada fatta una riflessione
approfondita su cosa si intenda per dimensione europea ed
internazionale a misura di movimento studenti, su cosa significhi
e su come ciò possa essere vissuto, in modo da poter in futuro
scegliere e, se necessario, riscegliere gli strumenti e le strade per
essere pienamente associazione studentesca cattolica inserita in
una Chiesa europea e mondiale e nel nuovo spazio politico e
culturale europeo.
RELAZIONE DELLA SEGRETARIA NAZIONALE
Il Msac rinnova la sua adesione alla Jeci-Miec e rimanda
alla Segreteria e all’Equipe nazionale la definizione delle
modalità per portare un contributo attivo e propositivo
all’interno del coordinamento. Tuttavia, alla luce delle
considerazioni emerse, si ritiene necessario proseguire
nella riflessione circa l’opportunità o meno di restare nel
coordinamento europeo.
La riflessione sulla dimensione internazionale e in
particolare europea del movimento deve coinvolgere più
attivamente i circoli diocesani. Il Congresso dà mandato
alla segreteria nazionale di sperimentare nuovi percorsi di
cittadinanza europea e mondiale e promuovere reti di
mobilità studentesca e di scambio con le altre associazioni
presenti nel coordinamento a livello europeo.
54
19
TESI 15. I CAMPI E GLI APPUNTAMENTI NAZIONALI
I campi e i convegni nazionali sono appuntamenti preziosi e
irrinunciabili per la formazione dei segretari e delle equipe
diocesane: attraverso il confronto, lo scambio di idee e di
esperienze con altri responsabili e msacchini, sia la possibilità di
sentire concretamente il grande respiro del Movimento nazionale
capace di ridare entusiasmo e le ragioni di un impegno generoso
nella propria realtà diocesana.
In particolare i campi di promozione organizzati a livello
interregionale (CIM) sono nati per offrire alle diocesi interessate la
possibilità di conoscere la proposta del movimento studenti. Negli
ultimi due anni però abbiamo registrato la grossa fatica di
coinvolgimento per la partecipazione e realizzazione dei CIM e per
queste ragioni si ritiene necessario individuare nuove strategie di
coinvolgimento.
Il Msac ribadisce l’importanza di cogliere negli incontri
nazionali un’opportunità formativa irrinunciabile che viene
offerta ai responsabili diocesani. Per questo il MSAC invita
le diocesi ad incoraggiare e sostenere la partecipazione
agli incontri nazionali da parte dei propri delegati.
Continuiamo a mettere al centro la necessità di presentare
il Msac alle diocesi “nuove” e di offrire sostegno formativo
alle esperienze già avviate. Per questo l’Equipe Nazionale
continuerà
a
promuovere
l’esperienza
dei
CIM,
impegnandosi all’occorrenza a sostituire tale proposta, ove
e quando non sia fattibile, con strategie ad hoc in base ai
contesti territoriali, come le 48h regionali o interregionali.
20
53
TESI 14. GLI STRUMENTI FORMATIVI
È stato condotto nel corso del primo semestre del 2006 un
monitoraggio nazionale riguardo allo strumento del P&D on-line. I
risultati sono stati tradotti in una riformulazione della proposta
tematica annuale che potesse rispondere più adeguatamente alle
esigenze diocesane. Il lavoro operato ha portato a delle scelte
importanti che rappresentano il nostro punto di partenza per la
crescita di questo strumento nel prossimo triennio.
La strutturazione per dossier tematici garantisce ai circoli di
interpretare liberamente la proposta in funzione delle domande e
del contesto di ogni singola scuola e territorio. La nascita della
“newsletter express” risponde, invece, alle sollecitazioni
dell’attualità
e
della
quotidianità
della
nostra
scuola,
dell’associazione, della politica e della Chiesa. Gli strumenti
formativi sono un sussidio importante per la vita ordinaria dei
circoli e costante deve essere l’impegno ad una loro continua
verifica e miglioramento; tuttavia la proposta formativa
msacchina non si esaurisce solo nella proposta annuale suggerita
dal P&D: parte integrante di essa sono infatti i progetti, elaborati
nel corso di questi anni dal Centro Nazionale col contributo. Siamo
consapevoli che spesso nella programmazione diocesana rimanga
poco spazio dedicato ad essi. In particolare è mancata la
comunicazione degli sforzi effettuati dalle diocesi in merito, sia
riguardo alla realizzazione concreta dei progetti di Orientamento,
sia all’attuazione del progetto delle “Scuole di Partecipazione”,
frutto del lavoro con i segretari presenti alla Mo.Ca nel 2006.
Crediamo sia necessario un P&D più snello, finalizzato
soprattutto a stimolare la riflessione e il dibattito
all’interno dei circoli sui temi proposti. Continua poi
l’impegno della newsletter express, accogliendo i
suggerimenti delle diocesi in merito al suo miglioramento
L’Equipe nazionale si propone di chiedere ai circoli di
contribuire alla redazione di alcune schede del P&D, così
da offrire la possibilità di partecipare all’elaborazione di
alcuni contenuti, di far circolare le idee, di mettere in rete
le esperienze e le risorse presenti nelle diocesi
Partendo dal riconoscimento del loro valore all’interno
della proposta ordinaria, crediamo sia necessaria una
verifica condivisa dei progetti di orientamento, anche in
previsione di una loro eventuale revisione, da operare
insieme all’ACR e alla FUCI e al resto del settore giovani
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SU E GIÙ DA UN BANCO
Di Nisia Pacelli
Una perfetta scusa per sentirci ancora vivi
E' sapere che il nostro sforzo è necessario
Che siamo come il fuoco di una ricca memoria
Che siamo come l'acqua di un fiume in piena
Una perfetta scusa per vedere come siamo
E' sapere che è ancora molta la strada da fare
Lascia la porta aperta a tutti i viaggiatori
Perchè i sentieri giusti vanno percorsi insieme
Luis Sepulveda
Per iniziare questa relazione conclusiva, prendo in prestito alcuni
versi del poeta sudamericano Sepulveda: esprimono l’essenza
dell’esperienza associativa che viviamo in Azione Cattolica, dicono
il senso del nostro impegno, un impegno che viene da lontano, si
alimenta al fuoco della storia facendosi memoria, dono da
riversare, riconsegnare affinché altri possano raccoglierlo e
proseguire nel cammino.
Tirare le fila di questo triennio vuol dire ripartire proprio dalla
strada e dal cammino fatto insieme, dal testimone raccolto da chi
ci ha preceduto, dalle persone incontrate, dalle idee realizzate e
quelle che sono ancora un sogno e, soprattutto, dagli entusiasmi
contagiosi che ci hanno spinto fin qui.
La relazione conclusiva è un filo rosso lungo tre anni: a mò di
racconto non solo per dirci quanto è stato bello e importante
questo tempo ma anche per verificarci e mettere a fuoco alcuni
nodi critici.
Dunque da dove siamo partiti? Siamo partiti da Napoli con il
mandato del XII Congresso nazionale e con un documento
congressuale che delineava il volto e tracciava la strada del futuro
Movimento Studenti. Il documento esprimeva questi punti fermi:
la presenza nella scuola, lo slancio verso una partecipazione
attiva e responsabile, la scelta di una maggiore integrazione con
l’AC diocesana e, in particolare con il Settore Giovani, che negli
21
ultimi anni,
consolidata.
fortunatamente,
è
prassi
associativa
ormai
Il congresso di Napoli, inoltre, ha eletto per la prima volta un solo
segretario nazionale. Credo che a distanza di tre anni una verifica
sia necessaria: in questi tre anni il Segretario ha dovuto ripensare
la propria responsabilità in termini nuovi, mai sperimentati prima,
in un’Azione Cattolica che ci ha insegnato a condividere la fatica e
la gioia del servizio associativo. La riflessione, dunque, su questo
“triennio zero” è necessaria per fare discernimento, per
individuare punti di forza e nodi critici di questa scelta normativa
e statutaria e per introdurre, in futuro, nuove forme di
responsabilità e modalità organizzative.
La prima scelta fatta è stata quella della fedeltà al XII Congresso
e della concretezza traducendo in percorsi formativi due
indicazioni fondamentali del documento: le Scuole educative di
partecipazione e la celebrazione della memoria di Don Lorenzo
Milani a 40 anni dalla sua morte attraverso la realizzazione della
Scuola di Formazione 2007 dal titolo “La Scuola che Serve” e di
una mostra tematica che riprende le intuizioni più profonde e
ancora attuali della scuola di Barbina: la centralità del sapere, la
scelta degli ultimi, la formazione alla cittadinanza. Il Movimento
Studenti deve essere orgoglioso della preziosa opportunità che ha
dato, non solo all’Associazione, ma anche alla Chiesa e, in
generale, alla scuola e agli studenti di riscoprire una figura come
quella di don Lorenzo fin troppo strumentalizzata e
ideologicamente interpretata. Il successo che la mostra sta
avendo (non ha mai smesso di girare dallo scorso Aprile ed è
impegnata fino a Novembre) è la dimostrazione che questo
contributo era necessario e che a noi è affidato il compito, perché
il cammino fatto non sia stato vano, di portare ogni giorno nella
scuola il motto dilaniano dell’I Care, da sempre caro agli studenti
di Azione Cattolica.
Non solo appuntamenti stra-ordinari, la scelta è stata quella di
curare la formazione specifica dei circoli msacchini e dare slancio
alle proposte per tutti gli studenti da realizzare nella scuola
attraverso una ponderata ri-strutturazione della proposta
formativa e degli strumenti che veicolavano la stessa. È cambiato
il nostro storico P&D: siamo passati dalla strutturazione delle
schede in base alle 4 stanze formative alla realizzazione di
percorso tematico annuale che solo nella parte dedicata alle
attività esplicitava i “luoghi” (a scuola, in diocesi, in parrocchia,
22
TERZO: I NOSTRI STRUMENTI
TESI 13. IL COLLEGAMENTO REGIONALE
Il collegamento regionale è una dimensione essenziale per la vita
dei circoli, declinazione concreta della vicinanza e del servizio
specifico del centro nazionale alle diocesi ed esperienza pratica
della corresponsabilità alta e bella tra i circoli diocesani e i loro
responsabili.
Uno scambio frequente e solidale può infatti essere un continuo
ed incoraggiante stimolo al lavoro nelle realtà di appartenenza, un
contagiarsi reciproco e grato di passione e idee per il movimento,
un mettere in rete le esperienze e le risorse dei circoli diocesani
più attivi e ben avviati, al servizio delle diocesi in fase di crescita o
ancora agli inizi.
Oltre al servizio e a supporto dei circoli già avviati, il collegamento
regionale è soprattutto dedicato alla promozione della proposta
msacchina nelle diocesi che ancora non conoscono il MSAC o che
devono essere aiutate ad avviarlo.
In questo triennio abbiamo sperimentato una certa fatica da parte
degli incaricati regionali ad incontrare ed a lasciarsi incontrare
dalle diocesi che volevano “fare la conoscenza” del movimento. È
necessario recuperare l’importanza fondamentale di questa
dimensione, ridirsi e ridarsi le ragioni per portare avanti questo
impegno di vicinanza. Gli incaricati regionali saranno aiutati dai
segretari diocesani ad attivare circuiti virtuosi di scambio e
stimolo reciproco al lavoro e al servizio del movimento.
È auspicabile, ove possibile, la formazione di equipe
regionali del MSAC che possano supportare il lavoro
dell’incaricato regionale, sia nell’assistere e nel mettere in
rete i circoli già esistenti sia nella promozione del
movimento visitando periodicamente le diocesi
Impegno dei segretari diocesani sarà quello di mantenere
una rete di scambio di esperienze e risorse (blog, mailing
list, incontri periodici regionali) che stimoli il confronto e
sia d’incoraggiamento reciproco al lavoro concreto nelle
diocesi. Una rete, attivata secondo modalità e tempi scelti
insieme, in un reciproco stimolo tra incaricato e segretari,
potrà favorire un continuo cercare il contatto l’uno
dell’altro e sopperire alle mancanze reciproche
51
TESI 12. IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE
Il Forum delle Associazioni Studentesche maggiormente
rappresentative, costituito nel 2002 presso il Ministero della
Pubblica Istruzione, è un tavolo di confronto politico con finalità
consultive tra il Ministero della Pubblica Istruzione e le
rappresentanze studentesche. La natura "politica" del tavolo se da
un lato offre l'opportunità alle associazioni studentesche di portare
il proprio contributo circa l'elaborazione e la definizione delle
politiche scolastiche, dall'altro non impegna il Forum nella
direzione di una progettualità concreta e condivisa. Infatti, spesso
i lavori risultano poco fruttuosi sia per l'incapacità da parte delle
associazioni di andare al di là delle proprie posizioni, spesso
arroccandosi su pregiudizi ideologici, sia per il regolamento che
governa il tavolo determinandone i limiti.
Diversi sono ancora i nodi da sciogliere: i requisiti di ammissione
e partecipazione, le modalità di accertamento e verifica per le
associazioni già facenti parte del tavolo, la presenza di "studenti"
delle scuole superiori e non solo di loro rappresentanti,
l'organizzazione dei lavori in commissioni politiche e tecniche.
Nella certezza che il Forum sia e possa sempre più diventare
luogo di incontro e di dialogo, si ritiene urgente e necessario
ridefinirne finalità e criteri.
Il MSAC si impegna a richiedere, di comune accordo con le
altre associazioni, la revisione del regolamento del Forum
Nazionale delle Associazioni Studentesche nell'ottica di
conferire al tavolo maggiore progettualità e concretezza,
di chiarire i criteri di ammissione e di verifica.
Confermiamo e assicuriamo la nostra partecipazione
propositiva e dialogante al Forum esigendo al tempo
stesso la presenza di un interlocutore politico (Ministro o
un suo delegato) con cui confrontarsi sulle molteplici
questioni relative alle politiche scolastiche.
Vogliamo potenziare il canale di comunicazione tra il
delegato MSAC al Forum e i circoli diocesani al fine di
informare costantemente, attraverso i segretari, tutti gli
studenti
di
AC
e,
soprattutto,
coinvolgere
e
responsabilizzare i circoli nell'elaborazione dei pareri che il
MSAC esprime al forum. In questa prospettiva, uno
strumento utile è il blog "io partecipo" che ci auguriamo
possa diventare il "forum" virtuale di confronto e dialogo
degli studenti di AC sulle politiche scolastiche.
50
nel quartiere, etc) e i “destinatari” (gli studenti, il gruppo del
circolo MSAC, i giovanissimi) possibili delle diverse proposte. In
questo triennio, i percorsi tematici scelti sono stati sulla
partecipazione, sui saperi e, infine, sul servizio.
La nuova declinazione della proposta formativa aveva questa
duplice finalità: da un lato evidenziare l’organicità della proposta
msacchina, dove spesso la suddivisione nelle 4 stanze veniva
confusa con l’organizzazione di quattro attività e, dall’altro,
rilanciare la capacità progettuale dei circoli ridando centralità alla
formazione specifica, alla formazione dell’equipe diocesane, dei
referenti dei punti d’incontro e individuando un metodo di lavoro
capace di tradurre in modo significativo e visibile la presenza del
MSAC nella scuola (programmazione annuale, strutturazione punti
d’incontro, proposte culturali, etc.)
È importante, infatti, trovare un sano equilibrio tra pensiero e
azione: fin troppo spesso, le proposte che arrivano dal centro
nazionale sono percepite, per svariate ragioni, come un prontuario
di immediato utilizzo, una sorta di cilindro magico, di ricettacolo
da cui attingere se c’è da animare un’assemblea d’istituto un po’
smorta, etc.
Ci
auguriamo, invece, che gli strumenti formativi pensati
dall’Equipe nazionale possano rappresentare strumenti validi per
accompagnare il gruppo del MSAC nel fare una propria
elaborazione culturale rispetto ai destinatari reali a cui le iniziative
si rivolgono e al contesto sociale, civile, ecclesiale nel quale
questa proposta deve tradursi.
Questo, non solo ha significato scegliere la scuola ma scegliere di
esserci a scuola essenzialmente attraverso uno stile di servizio: lo
studio come vocazione propria di ogni studente, la centralità del
sapere, la partecipazione agli organi collegiali e tutta la vita della
comunità scolastica da protagonisti, con responsabilità e nella
certezza che la scuola rappresenti una prima palestra di
cittadinanza e di democrazia.
Talvolta, allo slancio di idee e di proposte non è corrisposta
un’adeguata ricaduta nei circoli del Movimento e nelle scuole
italiane. Si possono contare sulle dita di una mano le esperienze
di scuole di partecipazione nelle diocesi, ad esempio. Questo
congresso dovrà scegliere quale sentiero percorrerà nei prossimi
anni, dovrà scegliere se investire nuovamente nei percorsi di
educazione alla partecipazione. Questo vuol dire che dobbiamo
23
smettere di essere dei teorici della partecipazione, parlando di
crisi, di disimpegno degli studenti, di organi collegiali
perennemente disertati e senza significato. Se alle innumerevoli
discussioni non corrispondono impegno e disponibilità allora non è
altro che un chiacchiericcio inconcludente.
Caro Movimento Studenti se la vita della scuola ti sta a cuore, se
il protagonismo che cerchi non è uno slogan, allora FORZA non
c’è da avere paura! È questo il tempo dell’impegno e della
responsabilità. Nonostante le difficoltà. Contro ogni forma di
disimpegno. A dispetto di chi non crede più nel protagonismo
degli studenti. Per far scomparire indifferenza e menefreghismo e
per far nascere vocazioni alla partecipazione. Per tutte queste
cose, non può mancare la proposta appassionata e coinvolgente
degli Studenti di Azione Cattolica. Una proposta che è per tutti
perché libera da ogni scacco ideologico e, soprattutto, perchè
questa libertà viene dal Vangelo.
Il MSAC si impegna a istituire a livello nazionale una
commissione tecnica costituita da studenti ed esperti in
politiche scolastiche al fine di elaborare una riflessione e
delle proposte in materia di organi collegiali, per
sollecitare nelle sedi opportune l’urgenza di una loro
riforma
Vogliamo promuovere e condividere anche con le altre
associazioni studentesche i percorsi educativi proposti
dalle "Scuole di Partecipazione", informare e formare gli
studenti, in particolare le "matricole" del primo anno,
affinché conoscano gli Organi Collegiali e loro finalità.
La Scuola di formazione per Studenti è stata tutto questo. Come
vento gagliardo che si abbatte, ha soffiato forte nelle nostre
scuole e nella vita del Movimento Studenti. È stata importante
anche perché ci impegnati, attraverso il metodo della scrittura
collettiva, a ripensare in modo organico la visione che il MSAC ha
della scuola e a consegnare un documento politico all’allora
Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Uno sforzo di
elaborazione non indifferente ma che è partito dal basso così
come don Milani ci ha insegnato: i contenuti del Manifesto,
dunque, sono venuti da voi, dalle vostre riflessioni ed
è
importante che non cessi questo tipo di elaborazione politica, che
il MSAC, soprattutto nei circoli, continui ad interrogarsi sulle
questioni che riguardano le politiche scolastiche, quale idea di
impegno e di servizio, di responsabilità e di partecipazione, di
persona e di scuola.
Diversamente, anche la nostra presenza ai molteplici
tavoli
istituzionali apparirebbe svuotata di significato, primo fra tutti il
Forum
delle
Associazioni
Studentesche
maggiormente
rappresentative presso il Ministero della Pubblica Istruzione. C’è
stata una crescente attenzione nei confronti delle associazioni
studentesche e al contributo che potevano dare nell’indirizzare le
politiche scolastiche e ciò ha determinato necessariamente una
presenza più consapevole al tavolo: abbiamo partecipato alle
svariate commissioni tecniche indette dal Ministero e prioritaria è
stata la cura dello scambio, del confronto, della relazione con le
24
49
TESI 11. PARTECIPAZIONE E RIFORMA DEGLI ORGANI COLLEGIALI
Nel triennio appena concluso la riflessione relativa alla
partecipazione agli Organi Collegiali è stata centrale nella
proposta formativa del MSAC. Nata da una lettura disincantata
delle realtà scolastiche che viviamo, la scelta è stata quella di non
arrendersi all'idea che gli spazi propri del protagonismo
studentesco fossero ormai vecchi e superati; di non lasciare
ulteriori possibilità al disimpegno che svuota di senso ciò che
ancora oggi, a distanza di trent'anni e nonostante i limiti
riscontrati, continua a regolamentare la partecipazione diretta e
attiva degli studenti alla vita della scuola.
A più riprese, stanchi di analisi statistiche sulla crisi della
partecipazione e di dibattiti sul valore o meno degli OO.CC
abbiamo invocato una riforma degli Organi Collegiali per il bene
della scuola e degli studenti: molte le riunioni del Forum dedicate
al tema ma di fatto nessun passo in avanti rispetto
all’elaborazione di una proposta di riforma degli organi collegiali.
D'altra parte le bozze di riforma in discussione da due anni alla
VII Commissione parlamentare "Cultura" non sono affatto
soddisfacenti: tendono a limitare gli spazi della partecipazione.
Da un punto di vista "politico" non c'è stata, durante la scorsa
legislatura, neanche la volontà di portare in Parlamento una
proposta di riforma che a causa della fragile compagine
governativa di centro-sinistra sarebbe naufragata nelle molteplici
commissioni parlamentari, incapaci di armonizzare i differenti
punti di vista in materia di rappresentanza e politiche scolastiche.
Siamo consapevoli, tuttavia, che la Riforma non potrà sciogliere il
difficile nodo della crisi della partecipazione: non bastano buone
leggi a fare un buon cittadino. Per queste ragioni, il MSAC si è
impegnato nell'elaborare e nel promuovere "Scuole di
Partecipazione" ovvero percorsi formativi per rappresentanti e
studenti finalizzati a riscoprire il senso e la bellezza dell'impegno
all'interno degli organi collegiali, per una nuova cultura della
partecipazione.
Una modalità di coinvolgimento propositivo della componente
studentesca alla vita della scuola potrebbe passare anche
attraverso il contributo alla costruzione del POF (Piano dell’Offerta
Formativa),
quale
esercizio
concreto
della
democrazia
deliberativa.
48
altre associazioni studentesche, in particolare, quelle cattoliche.
Un esempio è dato dal documento comune presentato insieme a
Gioventù Studentesca e al Movimento Studenti Cattolici all’ultimo
convegno nazionale della pastorale della scuola lo scorso Febbraio
a Bologna.
Rispetto alle politiche scolastiche, ci siamo lasciati interrogare e
provocare da tutte le vicissitudini che la scuola italiana ha vissuto
in questi tre anni: abbiamo iniziato nel 2005 con il Ministro Moratti
e una riforma (più o meno o condivisa) approvata, abbiamo
proseguito con un altro governo e altre scelte politiche per la
scuola, oggi questo Paese non ha un governo né un ministro della
Pubblica istruzione e neanche una riforma dato che quella
approvata nel lontano 2004 è stata progressivamente modificata.
Non entro nel merito delle questioni: il punto è che la scuola
italiana davvero non trova pace né un porto sicuro dove poter
svolgere il compito educativo e d’istruzione che le è stato
assegnato. Continua ad essere un grande punto interrogativo:una
sorta di lego gigantesco dove tutti, prima o poi, si divertono a
togliere e mettere mattoncini. Una politica che continua a
perpetrare questa scempiaggine ai danni delle giovani generazioni
è una politica stolta e irresponsabile, incapace di leggere questo
tempo e di investire realmente sul futuro di questo Paese.
Scegliere la scuola significa, infatti, ripartire dai saperi e dalla
cultura, pensare un nuovo modello di sviluppo centrato sulla
persona e non solo sull’economia. La scuola italiana è chiamata ad
affrontare, dunque, sfide cruciali capaci di rispondere alle
velocissime trasformazioni di una società come quella italiana
sempre più multietnica e multiculturale, sempre più complessa e
fluida la cui rappresentazione passa attraverso le immagini della
precarietà, flessibilità, instabilità. In tutti i campi, purtroppo.
In questo triennio, infine, abbiamo sentito forte la presenza e la
vicinanza della grande famiglia di Azione Cattolica. Inutile
ricordare l’importanza e la necessità di un cammino condiviso, in
particolare, sempre più integrato con il Settore Giovani: ormai,
credo siano una scelta e una pratica consolidata nell’esperienza e
nella responsabilità del Movimento. È anche giusto sottolineare
che questa realtà non è consolidata ovunque e che ci sono ancora
diverse realtà diocesane in cui si fa fatica a far decollare il MSAC
e a trovare forme positive e propositive di collaborazione. La cura
del Movimento dell’AC passa attraverso la cura della proposta
della formazione ordinaria per giovanissimi:il cammino di gruppo
non può e non deve mancare! È responsabilità di ogni studente
25
fare in modo che nel suo cammino di fede non manchi uno degli
elementi qualificanti e più significativi che l’associazione si è data
per accompagnare la formazione di ragazzi, giovani e adulti.
Tuttavia, mi pare doveroso sottolineare che è responsabilità del
Settore Giovani assicurare questa formazione: per questa ragione,
è importante che dopo la pubblicazione di “Sentieri di SperanzaLinee guida per gli itinerari formativi dell’Azione Cattolica” la
riflessione sulle figure educative e sul gruppo prosegua
speditamente. È urgente offrire alle diocesi tutte e, in particolare,
a quelle più affaticate, nuovi strumenti formativi per strutturare e
promuovere la proposta associativa.
A fine triennio, quale movimento consegniamo a coloro che
raccolgono il nostro testimone? Pensando a questa domanda, mi
veniva in mente un’immagine molto cara agli studenti: quella del
colloquio dei genitori con gli insegnanti durante l’anno scolastico.
Anche lì, la domanda è la stessa: come va il mio ragazzo? Allora
come sta il MSAC? Mi verrebbe da dire: è in gamba, è uno sveglio,
intelligente…ma potrebbe fare di più!
È questo l’augurio che faccio al MSAC: pensare e fare sempre di
più. A volte abbiamo avuto la percezione che la vita dei circoli
proceda in modo schizofrenico con periodi intensissimi che si
alternano a settimane e settimane di vuoto cosmico. Accanto alla
formazione ordinaria, la cura della formazione specifica è
indispensabile per tradurre la proposta del MSAC all’interno di una
progettualità pensata, capace di rispondere e di intercettare le
istanza che provengono dal contesto associativo ed ecclesiale, dal
mondo della scuola e dall’intera società.
Mi avvio a concludere riprendendo la citazione di Sepulveda che
ha aperto questo mio intervento: è ancora molta la strada da
fare, lasciate la porta aperta a tutti i viaggiatori, perchè i sentieri
giusti vanno percorsi insieme…
Il sentiero giusto che percorriamo è quello del il Vangelo, della
Croce e della Resurrezione. È importante non smarrire il senso
del nostro servizio, non lasciarsi svuotare dalla responsabilità e
dalle cose da fare; è importante sapere ogni giorno il perché e le
motivazioni più profonde che muovono il nostro impegno. Studenti
degni del Vangelo, dunque, che scelgono di misurarsi con le fatiche
di ogni giorno, di giocare la partita della vita da protagonisti e di
fare spazio agli altri perché è insieme che si cammina, è insieme
26
TESI 10. LE MODIFICHE
STUDENTESSE
ALLO
STATUTO
DEGLI
STUDENTI
E DELLE
Le vicende che hanno visto la scuola italiana coinvolta in episodi
di “grave allarme sociale” ad opera di alcuni studenti bulli e
violenti e che hanno notevolmente esasperato il dibattito pubblico
sull' annosa "questione educativa", sono state all'origine della
cosiddetta "linea dura" del Ministro Fioroni.
La gravità dei fatti di cronaca, tutti perpetrati all'interno delle
mura scolastiche, era tale da meritare una risposta immediata ed
intransigente. In questa logica, si comprendono la campagna
educativa "smonta il bullo", la circolare per disciplinare l'uso del
cellulare proibendolo in classe e le modifiche allo Statuto delle
Studentesse e degli Studenti.
Nello specifico, le modifiche alla Carta degli studenti hanno
riguardato l'articolato relativo alle sanzioni, inasprendole, nei casi
più gravi (reati penali o recidive) fino alla possibilità di non essere
ammessi allo scrutinio finale o all'esame di maturità.
Il MSAC riconosce la legittimità di un provvedimento finalizzato a
individuare misure nuove per disciplinare e sanzionare i
comportamenti gravemente scorretti da parte degli studenti, ma
la scelta di modificare lo Statuto solo nella parte relativa alle
sanzioni non ci ha convinto: non risponde alla complessità del
problema e, di conseguenza, non l'affronta perché presume di
risolvere con le sanzioni ciò che dovrebbe essere affrontato in
chiave educativa.
Pertanto ci appare un buon punto di partenza l’introduzione,
all’art. 5 dello Statuto, del cosiddetto “Patto di corresponsabilità”
che all’inizio dell’anno studenti, genitori e istituzione scolastica
sono chiamati a sottoscrivere, purché questa scelta non sia ridotta
a mero atto formale e burocratico, ma sia il segno di un reciproco
riconoscimento e di un comune impegno nella costruzione della
comunità educante.
Il MSAC s’impegna a promuovere, di concerto con le
associazioni studentesche presenti al Forum del Ministero,
la revisione globale dello Statuto, integrando riflessioni
riguardo questioni irrisolte come ad esempio lo status
dello studente negli stages nell’ambito dell'alternanza
scuola-lavoro.
Ci impegniamo diffondere lo Statuto delle Studentesse e
degli Studenti a partire dagli alunni delle prime classi e
informare circa le recenti modifiche apportate.
47
Alla luce di queste riflessioni, nelle sedi competenti, il
MSAC s'impegna a sollecitare l'elaborazione di una legge
quadro nazionale sui livelli essenziali delle prestazioni in
materia di diritto allo studio. In particolare, chiediamo che
nel definire i livelli si tenga conto delle seguenti linee
d'intervento finalizzate a:
•
•
•
•
sostenere l'autonomia della persona nella scelta del
percorso formativo ampliando l'offerta formativa,
attivando percorsi individualizzati e impiegando le
risorse del territorio;
rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e
culturale che impediscono l'accesso a tutti i livelli
d'istruzione e formazione;
creare un sistema di servizi che concretamente possa
sostenere lo studente durante il percorso di studi
(trasporti, mense, libri in comodato d'uso, etc).
istituire un organismo di controllo e verifica del
recepimento e attuazione nelle regioni dei livelli
essenziali delle prestazioni richieste in materia di
diritto allo studio
che si cresce. Tutto questo per essere all’altezza di quel Gesù che
con la sua vita ci ha dato l’esempio..e che con la nostra vita
desideriamo annunciarlo.
Concludo ringraziando tutti coloro che hanno camminato insieme
a me e con cui ho condiviso il servizio e la responsabilità in AC: la
presidenza e il consiglio nazionale; l’equipe nazionale del settore
giovani: Simone, Ilaria, Don Giorgio, Barbara, Chiara e Marco;
l’Equipe nazionale del msac: grazie amici per non esservi stancati
anche quando la fatica è stata tanta.
Soprattutto desidero ringraziare la Segreteria nazionale MSAC:
Marco Babbacione che ne ha fatto parte per un pezzo, Saretta e
Don Adriano che ne sono stati l’anima, sempre. Un grazie per
l’amicizia, la compagnia, la testimonianza: siete davvero il dono
che il Movimento Studenti mi ha fatto in questo triennio.
Chiudo con un caloroso in bocca al lupo alla Segreteria nazionale
che si costituirà a partire da questo congresso e alla prossima
Equipe nazionale: possiate camminare sempre sul lato illuminato
della strada…
Buon triennio!
Il MSAC si impegna a promuovere nelle singole scuole
iniziative di solidarietà studentesca e culturale, pensate in
risposta ai problemi quotidiani della propria scuola e
degli studenti che vedono non pienamente garantito il
proprio diritto allo studio.
46
27
TESI 9. DIRITTO ALLO STUDIO
Nella società della conoscenza l'accesso all'istruzione e ai percorsi
formativi è elemento essenziale per "il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" (art. 3
Costituzione).
Il diritto allo studio si configura come diritto di cittadinanza da
attuarsi in relazione all'art. 3 della Carta costituzionale che
impegna la Repubblica a rimuovere "gli ostacoli di ordine
economico e sociale" che di fatto limitano l'uguaglianza e la libertà
dei cittadini.
Tuttavia, non possiamo intendere il diritto allo studio solo come
l'insieme di agevolazioni e servizi finalizzati a facilitare la
prosecuzione del percorso di studi. L'Unione Europea ci invita a
pensare il diritto allo studio come diritto all'apprendimento
durante tutto l'arco della vita e non solo durante il periodo della
scolarizzazione. Non si configura, pertanto, come strumento per
l'assolvimento dell'obbligo d'istruzione e formazione ma come un
sistema di norme che assume quale finalità principale il successo
formativo dello studente, inteso come investimento sulla persona,
sulle sue potenzialità, sulle possibilità di crescita e di sviluppo.
Dal 1977 le competenze sul diritto allo studio sono passate alle
Regioni nell'ambito del processo di decentramento che il nostro
Paese ha intrapreso e che ha portato alla modifica del Titolo V
della Costituzione.
In questo modo le competenze in materia sono in capo alle
regioni e ciò ha di fatto prodotto disuguaglianze e squilibri tanto
da poter dire che uno studente vede tutelato il suo diritto allo
studio in modo estremamente differente in base all’appartenenza
geografica e, talvolta, non lo vede proprio garantito. Mancano,
infatti, i livelli essenziali delle prestazioni che, definiti su base
nazionale, dovrebbero essere recepiti negli ordinamenti regionali.
28
45
•
L’autonomia scolastica ci sta a cuore. A 10 anni dalla
riforma del Titolo V della Costituzione, riteniamo che
sia necessario passare da un’autonomia scolastica
attuata solo a livello gestionale a un’autonomia
progettuale capace di fare della scuola un punto di
riferimento per il territorio in cui s’inserisce la sua
proposta formativa. L’autonomia va sostenuta con
adeguati finanziamenti finalizzati a migliorare l’offerta
formativa, promuovere la formazione dei docenti e
garantire interventi di edilizia scolastica e messa a
norma delle strutture.
•
All’interno del quadro di riferimento di un sistema
pubblico integrato di istruzione e formazione stabilito
dalla legge n.62/2000 resta ancora da garantire
l'effettiva libertà di scelta educativa nelle famiglie. Ciò
può tradursi in finanziamenti adeguati alle scuole
paritarie, secondo criteri e modalità che restano da
individuare, ma soprattutto in nuovi e decisi
investimenti per rendere possibile a tutti l’accesso ad
un sistema scolastico integrato davvero di qualità
XIII Documento Congressuale
SU E GIÙ DA UN BANCO
PER ESSERE DEGNI DEL VANGELO. DENTRO LA SCUOLA, DENTRO LA STORIA
approvato dai segretari diocesani riuniti in congresso il 12 aprile 2008
ratificato dall’equipe nazionale MSAC il 30 maggio 2008
44
29
INDICE
PRIMO: CHI SIAMO
TESI 1 LA FORMAZIONE ORDINARIA IN AC
TESI 2 LA FORMAZIONE SPECIFICA
TESI 3 SERVIZIO È… ATTIVITÀ A SCUOLA
TESI 4 IL SAPERE SERVE SOLO PER DARLO:DALLO
Alla vigilia di una nuova legislatura ci sentiamo di ribadire
con forza a tutti gli schieramenti la necessità non più
prorogabile di ripartire da una riflessione comune, libera
da posizioni preconcette e ideologiche, finalizzata a
trovare nuove sintesi educative e legislative per il bene dei
giovani studenti nel loro percorso di formazione.
STUDIO ALLE POLITICHE
PER LA SCUOLA
TESI 5
TESI 6
ABITARE GLI ORGANI COLLEGIALI: SERVIZIO È.. CANDIDARSI!
IL NOSTRO IMPEGNO DI SERVIZIO PER LA PASTORALE DELLA SCUOLA
E IL PRIMO ANNUNCIO
TESI 7
RESPONSABILI DI TUTTA L’ASSOCIAZIONE
SECONDO: QUELLO CHE ABBIAMO DA DIRE
TESI 8 DALLA RIFORMA MORATTI AL “CACCIAVITE” DI FIORONI:
PUNTO È LA SCUOLA?
TESI 9 DIRITTO ALLO STUDIO
TESI 10 LE MODIFICHE ALLO STATUTO DELLE STUDENTESSE E
STUDENTI
TESI 11 PARTECIPAZIONE E RIFORMA DEGLI ORGANI COLLEGIALI
TESI 12 IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE
In un contesto culturale nel quale i saperi si fanno
sempre più specialistici e frammentati la scuola rischia
di rincorrere il mito di teste ben piene, avallando una
deriva tecnicistica e nozionistica. Riteniamo che sia
impossibile continuare ulteriormente a
ripensare i
programmi procedendo per addizione. Delle teste ben
fatte esigono un sapiente e prudente discernimento nel
formarle. D’altro canto devono essere garantiti dei
contenuti di base comuni per ciascun indirizzo di studi,
contemperati all’autonomia didattica riconosciuta a
ciascun docente ed agli istituti.
•
Una scuola di qualità esige docenti di qualità.
Riteniamo urgente chiarire e accelerare i tempi relativi
alla definizione delle nuove modalità di formazione e
abilitazione
della
classe
docente.
Non
può
mancare,inoltre,
un
adeguato
riconoscimento
economico per una categoria che, pur nelle singolari
fatiche
e
contraddizioni,
svolge
un
servizio
insostituibile a vantaggio dell’intera collettività. Il
movimento studenti di AC si impegna a sottolineare, in
collaborazione con il forum delle associazioni
studentesche presso il ministero dell’Istruzione, la
necessità di interventi che favoriscano la continuità
didattica (in particolar modo per i docenti supplenti).
Sempre più nelle scuole statali italiane gli studenti non
riescono
a
godere
della
continuità
didattica
indispensabile per instaurare un rapporto educativo fra
docenti e studenti
DEGLI
MOZIONE 1 – CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL MOVIMENTO STUDENTI DI AC
MOZIONE 2 – PER UNA RESPONSABILITÀ NAZIONALE PIÙ CONDIVISA
30
•
A CHE
TERZO: I NOSTRI STRUMENTI
TESI 13 – IL COLLEGAMENTO REGIONALE
TESI 14 – GLI STRUMENTI FORMATIVI
TESI 15 – I CAMPI E GLI APPUNTAMENTI NAZIONALI
TESI 16 – LA DIMENSIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE
MOZIONI
Nel sollecitare le istituzioni rispetto all’urgenza sopra
denunciata, il MSAC chiede che sia data centralità alle
seguenti questioni:
43
SECONDO: QUELLO CHE ABBIAMO DA DIRE
TESI 8. DALLA RIFORMA MORATTI
AL
“CACCIAVITE”
DI
FIORONI:
A CHE
PUNTO È LA SCUOLA?
È da 20 anni che la scuola italiana è al centro di un processo di
trasformazione e di continue riforme, un processo ad
intermittenza a causa dell’alternarsi di governi differenti e,
dunque, di visioni divergenti relative all’educazione e a tutto il
sistema di istruzione e formazione. Un processo schizofrenico che
vede la scuola contesa, montata e smontata in base a criteri di
parte e a vicende politiche che confermano come nel nostro Paese
non c’è una cultura politica capace di superare le logiche
partitiche o di schieramento governativo per realizzare in modo
condiviso cambiamenti strutturali in materia di educazione,
istruzione e formazione.
Nel 2006 l’avvicendamento al governo, in seguito alle elezioni
politiche, ha determinato l’inizio di una nuova fase del processo di
trasformazione e di cambiamento per la scuola italiana, a partire
dall’eredità della legge delega n.53/2003, nota come Riforma
Moratti. Pur ribadendo la nostra valutazione critica sia rispetto al
metodo di elaborazione sia riguardo al merito di alcune scelte
(doppio canale licei e formazione professionale, valutazione degli
studenti condizionata dalla condotta, ecc), la legge 53 ha
rappresentato di fatto il primo tentativo riuscito di riordino
organico dei cicli del sistema integrato di istruzione e formazione
dai tempi della riforma Gentile. Durante la successiva legislatura è
stata fatta la scelta di lasciare immutato l’impianto di base della
legge 53, apportando però progressivamente importanti modifiche
(dette del “cacciavite”) che ne hanno talvolta snaturato le
intenzioni iniziali. Pur condividendo e apprezzando molti degli
interventi specifici apportati, anche in questo caso abbiamo delle
perplessità su un metodo che, nel tentativo di non operare un
nuovo capovolgimento dell’intero impianto, ha di fatto
determinato una somma non coerente di interventi parziali e privi
di un disegno complessivo.
42
PREMESSA
I delegati al XIII Congresso del Movimento Studenti di Azione Cattolica
hanno presentato a norma del regolamento 6 emendamenti e 2 mozioni alla
bozza del Documento Congressuale approvata dall’Equipe Nazionale il 15
marzo 2008.
La commissione di verifica ha ammesso alla votazione 6 emendamenti.
Ogni emendamento ammesso è stato presentato in assemblea con un
intervento favorevole da parte dei proponenti, cui è seguito un intervento
contrario.
Di questi 6 emendamenti, 4 sono stati accolti, 2 respinti. Delle 2 mozioni
presentate, 2 sono state approvate
Dopo la votazione degli emendamenti e delle mozioni l’intero Documento
Congressuale è stato sottoposto all’approvazione dei delegati. I delegati
hanno approvato il documento all’unanimità.
Presiedeva il congresso Pierluigi Vito, già collaboratore centrale MSAC e
consigliere nazionale AC.
Il documento è stato poi rivisto nei suoi aspetti formali dall’Equipe
Nazionale nella seduta del 30 maggio 2008
31
TESI 7. RESPONSABILI DI TUTTA L’ASSOCIAZIONE
Essere Azione Cattolica significa per i circoli di Movimento
Studenti far parte a pieno titolo, attraverso i segretari diocesani,
di Presidenza (laddove l’atto normativo lo preveda), Consiglio,
Equipe diocesana del settore giovani.
Al momento, non in tutte le realtà diocesane si può parlare di
piena collaborazione e sostegno reciproco nell’ottica di quella
corresponsabilità che dovrebbe caratterizzare l’intera struttura
associativa: si rileva talvolta la difficoltà da parte dell’associazione
e del Settore Giovani in particolare nel prendersi cura
dell’esperienza msacchina (e in essa dei suoi giovani protagonisti,
giovanissimi in crescita prima ancora che responsabili), e anche
un ridotto coinvolgimento nella progettualità associativa riducendo
la presenza e il contributo dei segretari alle questioni prettamente
msacchine. D’altra parte va segnalata la fatica e le resistenze dei
segretari a percepirsi come responsabili di tutta l’associazione e
non soltanto del proprio piccolo “particolare”; conseguenza
evidente di ciò è la indisponibilità a partecipare a quegli incontri
che non sempre e non solo vertono su questioni msacchine ma
sono chiamate ad affrontare questioni ben più complesse e
riguardanti l’intera vita associativa e, più globalmente,
l’esperienza e le scelte pastorali della propria chiesa diocesana.
Crediamo che la ricchezza del contributo che il MSAC può portare
non vada circoscritta alla sola realtà scolastica ma alla pienezza di
vita che, fin da giovanissimi, si tenta di vivere e testimoniare ai
propri coetanei. Laddove Settore Giovani e MSAC camminano
insieme, si interpellano e sostengono vicendevolmente, entrambe
le realtà non possono che trarne beneficio in uno stile dal respiro
più ampio, capace di garantire l’effettivo prendersi cura
dell’associazione intera e in essa di ciascuna persona.
Ci sembra indispensabile crescere nella reciprocità: i
segretari MSAC devono avere a cuore, in prima persona,
tutti quei luoghi (Consigli, Equipe di settore,…) non solo di
rappresentanza “istituzionale”, ma ancor più di dialogo,
confronto, crescita e progettualità associativa superando
talvolta pigrizie o paure legate a contesti nuovi, più ampi e
più complessi.
All’intera associazione e al Settore Giovani in particolare
spetta invece l’attenzione a rendere questi luoghi non
solo accessibili e comprensibili ma capaci di fattiva presa
in carico gli uni degli altri.
32
41
PRIMO: CHI SIAMO
L’equipe nazionale MSAC, nel prossimo triennio, si
impegnerà a proseguire la riflessione sul primo annuncio e
sulle modalità proprie che esso richiede per dei
giovanissimi-studenti, facendosi promotrice di iniziative di
riflessione teorica e monitorando esperienze in atto da
raccogliere in una eventuale pubblicazione da mettere a
disposizione di tutti i circoli;
La necessità di una presenza qualificata ai diversi livelli
(diocesano, regionale e nazionale) delle Consulte di
Pastorale dell’educazione e della scuola richiederà un
impegno ed una disponibilità stabili da richiedere agli
animatori dei circoli diocesani, agli incaricati regionali del
MSAC e ad un componente della Segreteria Nazionale
TESI 1. LA FORMAZIONE ORDINARIA IN AC
Il Msac è la proposta missionaria dell’Azione Cattolica per i propri
giovanissimi. Tale proposta, secondo quanto indicato nelle Linee
Guida per gli Itinerari Formativi, si radica nell’esperienza
formativa dei gruppi giovanissimi di AC, aprendoli ad un maggior
impegno formativo e missionario in uno degli ambienti di vita
propri degli adolescenti: la scuola. Pertanto punto di partenza per
la formazione ordinaria di ogni giovanissimo msacchino è
l’incontro con Gesù Cristo Risorto. Da questo nasce la necessità di
far conoscere Gesù a tutti attraverso la propria vita ed in
particolare, nella scuola. Questo si declina nella piena
partecipazione alla vita della comunità cristiana nella particolare
forma che ha scelto e a cui ha aderito, ovvero l’esperienza
associativa dell’AC. Nel caso in cui il gruppo parrocchiale sia
assente è compito del msacchino, aiutato dall’animatore e
dall’assistente del MSAC, ricercare anche in altre comunità
parrocchiali un gruppo giovanissimi in cui inserirsi. In ogni caso è
opportuno che l’esperienza formativa del circolo del Msac non
venga intesa come sostitutiva o alternativa rispetto al percorso
formativo ordinario dei gruppi parrocchiali.
Il circolo diocesano del Msac si impegna a stimolare ogni
msacchino ad una partecipazione costante ed attiva ad un
gruppo giovanissimi di AC che possa dargli la possibilità di
affrontare un cammino personale di formazione umana e
cristiana: la dimensione associativa, la vita di gruppo, la
crescita spirituale sono alcuni degli aspetti che non
possono mancare nella proposta formativa di un giovane
laico cristiano di Azione Cattolica.
Proprio perché la proposta formativa “ordinaria” non può
mancare, il Msac si impegna a mettere tutti i msacchini
nella condizione di avere un gruppo giovanissimi di
riferimento, anche impegnando l’intera associazione
diocesana ed in particolare il Settore Giovani a far nascere
nuovi gruppi giovanissimi nelle parrocchie che ne sono
privi.
40
33
TESI 2. LA FORMAZIONE SPECIFICA
Ingrediente necessario per ogni circolo del MSAC è l’elaborazione
di un pensiero e di una sensibilità matura ed equilibrata sui temi
della scuola e dell’educazione da parte degli studenti di AC. Essa
passa attraverso un esercizio costante di confronto rispetto ai
problemi e alle questioni di più stringente attualità relativi alla
scuola, ma anche attraverso l’approfondimento del senso dello
studio, dello stile con cui i msacchini scelgono di abitare la scuola,
del rapporto con tutte le altre componenti della comunità
scolastica.
Nell’esperienza
del
MSAC
occorre
bilanciare
sapientemente la dimensione formativa specifica ed il concreto
impegno all’interno della realtà scolastica, attraverso una virtuosa
dialettica tra ricerca e azione. Una buona riuscita della formazione
specifica esige la presenza e l’aiuto di una persona più esperta e
competente, l’animatore, che si occupi della crescita culturale del
circolo e contribuisca ad una significativa elaborazione di quanto il
circolo va maturando ed, eventualmente, di quanto si pensa di
proporre a scuola. E’ importante che la Presidenza diocesana ed,
in particolare, il settore giovani, in stretta collaborazione con la
segreteria Msac, si facciano carico della ricerca di un animatore.
La presenza dell’animatore, tuttavia, non deve mortificare il
protagonismo dei msacchini, né può sostituire la responsabilità di
guida del circolo diocesano che spetta ai segretari.
Per un buon cammino di Movimento si auspica un
equilibrio sempre maggiore tra la formazione specifica e la
capacità di promuovere iniziative ed occasioni di confronto
all’interno degli istituti.
La garanzia di una proposta di formazione specifica di
qualità può essere favorita dalla presenza in ogni circolo di
un animatore capace di offrire il suo contributo di idee e di
pensiero senza sostituirsi alla responsabilità primaria dei
segretari e dell’assistente.
34
TESI 6. IL
NOSTRO
IMPEGNO
DI
SERVIZIO
PER
LA
PASTORALE
SCOLASTICA E IL PRIMO ANNUNCIO
Il primo annuncio è il modo attraverso cui il MSAC, nella sua
soggettività ecclesiale e nel pieno rispetto della identità della
scuola e delle sue finalità, offre il proprio contributo alla pastorale
della scuola. Nel corso di questo triennio i responsabili diocesani e
nazionali del MSAC si sono interrogati insieme sul fine, sui
destinatari e sulle modalità del primo annuncio. La riflessione,
sviluppatasi durante il Campo Nazionale del luglio 2006 a
Macerata, ha messo in luce come esigenza prioritaria l’attenzione
verso le singole persone che incontriamo a scuola: attraverso il
primo annuncio vogliamo, infatti, essere loro vicini, suscitando e
condividendo le loro domande di senso, in una ricerca comune
della verità che possa gradualmente aprirsi all’incontro con Gesù
Risorto, Signore della vita. Indispensabile presupposto per un
simile cammino è una relazione significativa e vitale con il Signore
Risorto, percepito e scelto sempre più decisamente come
compagno di viaggio del proprio personale cammino di ricerca di
senso. In virtù di questa relazione fondante desideriamo, dunque,
che il nostro annuncio passi attraverso il nostro stile quotidiano, in
particolare attraverso la qualità delle relazioni che riusciremo ad
intessere nell’ambiente scolastico e nell’umiltà con cui
accoglieremo l’altro e le sue domande. La riflessione cominciata in
questo triennio merita però di essere ancora elaborata e
approfondita, affinché si possa elaborare un più concreto progetto
di primo annuncio, che possa anche servire come guida per il
lavoro nelle diocesi.
E’ importante inoltre che il nostro impegno si concretizzi anche
nella presenza nella consulte di pastorale della scuola: il nostro
ruolo al loro interno deve essere significativo e critico; vogliamo
condividere con le altre realtà le nostre riflessioni e i nostri
progetti di primo annuncio, rilanciando un impegno pastorale che,
secondo le indicazioni della Chiesa italiana nel documento finale
dei vescovi italiani dopo il Convegno Ecclesiale di Verona, metta al
centro la persona realizzando una pastorale integrata che valorizzi
il soggetto primo di pastorale: la comunità cristiana nel suo
insieme e nella varietà delle sue articolazioni (associazioni,
movimenti, gruppi).
39
TESI 5. ABITARE GLI ORGANI COLLEGIALI:
SERVIZIO È… CANDIDARSI!
Avere a cuore la scuola e spendersi per essa è parte del nostro
servizio. In una parola è credere nella partecipazione, dimensione
essenziale della proposta msacchina.
Candidarsi e svolgere un ruolo di rappresentanza non è solo un
modo per prendersi cura di tutti gli studenti, ma è anche
un’occasione di partecipazione attiva ai processi decisionali che
riguardano l’intera comunità scolastica.
Spesso si ha paura di offrirsi per questo servizio. Un po’ perché
implica una responsabilità personale, un po’ perché richiede
conoscenze e competenze che molte volte sentiamo di non
possedere, un po’ perché sfiduciati dalla prassi latente di
abbandono dello strumento partecipativo degli organi collegiali.
Sentiamo però di credere nel protagonismo degli studenti e nella
loro capacità di ridare senso alla democrazia scolastica, un valore
che è custodito anche nelle sue formule così spesso snaturate e
ridotte a mera e vuota burocrazia.
Nel corso del triennio il MSAC ha rilanciato la partecipazione
studentesca, attraverso un convegno nell’aprile 2006 (la Mo.Ca,
Movimento in Cantiere) e l’elaborazione di uno specifico progetto
di Scuole di Partecipazione, dando così attuazione alle indicazioni
del XII congresso. Le Scuole di Partecipazione sono uno
strumento capace di dare risposte alle necessità e difficoltà che si
vivono nelle comunità studentesche. Possono essere vero
contributo di servizio alla comune ricerca di senso nella diffusa
crisi partecipativa che attraversa le nostre scuole. Ma le SdP da
sole non bastano. È necessario anche un impegno diretto nella
forma della disponibilità personale al servizio di rappresentanza.
Rendersi disponibili per una responsabilità, intesa come
servizio a tutta la scuola, è lo stile che nella famiglia
dell’AC abbiamo imparato anche nell’ambito della vita
democratica dell’Associazione. È un dono prezioso che
possiamo portare come contributo alla società, partendo
dalla scuola. Chi ha orecchie da intendere intenda…
TESI 3. SERVIZIO È…ATTIVITÀ A SCUOLA
Il MSAC scommette sulla partecipazione degli studenti, sulla loro
capacità di responsabilità all’interno della scuola, sulla loro
creatività, voglia di fare, di abitare le mura scolastiche. La
possibilità delle scuole aperte di pomeriggio, data dalla direttiva
567 e dal sempre maggior interesse mostrato dal Ministero della
Pubblica Istruzione, è un’occasione da non sprecare per rimettere
al centro la progettualità ed il protagonismo degli studenti.
L’attuale situazione dei circoli diocesani in relazione alla presenza
all’interno delle scuole è, però, disomogenea. Ci sono circoli che
riescono a proporre esperienze e attività con successo e altri che
fanno più fatica a concretizzare l’esperienza diocesana del MSAC
all’interno delle scuole. Questa situazione è dovuta ad una
molteciplità di fattori. Non sempre l’autonomia scolastica e le
possibilità che derivano dalla 567 sono sfruttate appieno nelle
scuole e questo riduce gli spazi di protagonismo degli studenti. A
questo si aggiungono le tante difficoltà che i circoli diocesani
vivono in fase progettuale e attuativa.
Vogliamo quindi puntare su uno stile di animazione della vita
scolastica che possa avere le sue radici nella capacità di ascolto e
di intercettazione delle domande di senso degli studenti e nella
collaborazione con le altre realtà associative presenti nelle scuole.
Il MSAC si impegna a proporre con maggiore forza e
continuità Punti d’Incontro all’interno delle scuole che
possano costituire un luogo di riflessione e dialogo aperto
a tutti gli studenti. Le attività a scuola saranno il frutto
dell’elaborazione condivisa all’interno dei punti d’incontro.
Al fine di garantire una reale conoscenza degli spazi
attraverso i quali essere realmente protagonisti a scuola
proponiamo la realizzazione, in collaborazione con il
Forum delle Associazioni Studentesche, di un vademecum
con tutte le informazioni utili in merito alle possibilità
concesse dal D.P.R. 567/96 e alla partecipazione degli
studenti agli organi collegiali.
I circoli diocesani si impegnano a promuovere ed attuare
nel proprio territorio il progetto delle Scuole di
Partecipazione, un contributo da diffondere e condividere
anche con le istituzioni e con le altre associazioni
studentesche.
38
35
TESI 4. IL SAPERE SERVE SOLO PER DARLO:
DALLO STUDIO ALLE POLITICHE PER LA SCUOLA
Il MSAC crede in una scuola che non abdica alla sua “vocazione
educativa”, ritagliandosi esclusivamente un compito di istruzione,
ma che avverte la responsabilità di favorire ed accompagnare la
costruzione dell’identità personale degli studenti attraverso la
scoperta di sé, la capacità di appropriarsi creativamente della
ricchezza del patrimonio di cultura e di tradizioni che appartiene al
nostro Paese, la capacità di spendersi per la ricerca
e la
costruzione del bene comune contribuendo all’edificazione della
città dell’uomo secondo i principi ispiratori della nostra Carta
Costituzionale.
Responsabilità di ogni studente è quella di divenire parte attiva di
questo progetto, non vivendo da semplice destinatario ed utente
dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica, ma ridando
centralità al senso del proprio studio, educandosi a sviluppare una
coscienza critica capace di un pensiero proprio da saper
argomentare, assumendo la responsabilità di “esporsi”. Lo studio
diventa così dovere non solo per se stessi, ma dovere “sociale”,
investimento per la formazione di competenze e conoscenze, ma
anche di “teste pensanti” capaci di comprendere ed analizzare la
realtà che li circonda, di “coscienze in dialogo” che sappiano
esprimersi e confrontarsi con l’altro nel rispetto reciproco, senza
barriere ideologiche e culturali.
L’esperienza scolastica, attraverso la riappropriazione del senso
pieno e l’esercizio paziente di un tale studio diventa così palestra
in cui si allenano i cittadini del domani, sin da oggi. In questo
modo il senso dello studio richiama anche una riflessione
sull’impegno per una partecipazione piena alla vita della scuola
formandosi un proprio pensiero sulle vicende della comunità
scolastica particolare e sulle linee d’indirizzo di politica nazionale
per la scuola.
L’abitudine all’approfondimento ed alla condivisione, anche delle
questioni più tecniche e complesse, costituisce una grande
ricchezza per la vivacità associativa. Ogni msacchino condivide la
fortuna di poter riflettere con altri coetanei sul mondo della
scuola, sulle sue ricchezze e difficoltà, scambiando opinioni e
formulando proposte. Nel corso del triennio abbiamo però
riscontrato che questa fondamentale dimensione dell’impegno
msacchino è troppo spesso trascurata.
36
Il MSAC si impegna a coltivare e a far scoprire all’interno
della comunità scolastica la passione e il piacere dello
studio come percorso di conoscenza di sé e del mondo,
non vissuto come un obiettivo fine a se stesso ma come
una passione feconda che accresce la propria umanità e il
senso del proprio servizio.
Lo studio è occasione privilegiata per mettere a
disposizione del prossimo ciò che si è appreso, nell’ottica
milaniana secondo cui “il sapere serve solo per darlo”
Occorre pensare e proporre una pluralità di modalità
attraverso cui, da studenti di AC, scegliamo di spenderci
per un sapere effettivamente accessibile a tutti: dal
semplice aiuto al compagno di banco fino alla promozione
di attività di tutoraggio all’interno (o anche all’esterno)
della scuola.
Ogni studente ed ogni circolo sono chiamati ad un
rinnovato entusiasmo nell’impegno ad informarsi, ad
affrontare con slancio l’analisi critica della normativa
scolastica, per dare sempre maggiore qualità al nostro
contributo di idee e proposte all’attualità della scuola
italiana, tanto a livello locale, quanto regionale e
nazionale. Solidarietà del sapere è mettere a disposizione
degli altri studenti il nostro “supplemento di studio” sulle
tematiche e normative scolastiche.
Per aiutare e motivare i msacchini a quest’impegno, il
MSAC continuerà a pronunciarsi in maniera costante ed
attenta sulle vicende che caratterizzano la politica
scolastica, assumendosi il carico di recare il prezioso
contributo degli studenti del movimento al dibattito
interno alla scuola italiana.
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