Atti del XIII Congresso Nazionale
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Atti del XIII Congresso Nazionale
MOVIMENTO STUDENTI DI AZIONE CATTOLICA ATTI DEL XIII CONGRESSO NAZIONALE VITERBO, 11-13 APRILE 2008 Redazione a cura della Segreteria Nazionale MSAC Saretta Marotta, Don Adriano Caricati Settembre 2008 MSAC Movimento Studenti di Azione Cattolica Via aurelia 481 – 00165 Roma – Tel +39 06661321 Fax +39 0666132360 [email protected] 2 71 VENTO IN POPPA! 3 LAURA BEONI GABRIELE DONNINI VALERIA NENCINI FIRENZE LUCIA BELGODERE MARGHERITA CANTINI FRANCESCA RICOTTI TOMMASO TRONCONI PISA MICHELE BARALE GIOVANNI BONACCORSI GIULIA CODENOTTI ANNA MASCELLANI ANTONIO MASTROPIETRO PAOLO RAMETTA PRATO GIACOMO CECCONI SARA MANZAN TRIVENETO PADOVA TERESA DALLA ZUANNA STEFANO VOLTAN TRIESTE LORENZO CAPODIECI ANNALISA DALLA MORA STEFANO DALLA MORA ALESSIA MASIELLO FEDERICA PESCE VENEZIA MICHELE AZZONI CLAUDIA BARBIRATO VICENZA MASSIMO COCCO ANDREA ROCCHI VERONICA VANZO 4 EQUIPE SERENA BARTOLINI CORRADO CATALDI MARCO ESPOSITO GIOVANNI CORBISIERO ALESSANDRO GARUGLIERI AGATINO LANZAFAME ALESSANDRA MIGLIARA LUCIANA MARIELLE RANIERI FRANCESCA MOSCATELLI MARICA SAVINI MAURIZIO SINTUZZI THOMAS SOLDERA MONTALDO STEFANO MASSIMO VIOLA FRANCESCO ZIGNOL SIMONE ESPOSITO ILARIA VELLANI DON GIORGIO BEZZE SEGRETERIA NAZIONALE CARICATI DON ADRIANO NISIA PACELLI MAROTTA SARETTA AMICI LUIGI ALICI ERALDO AFFINATI PAOLO DANUVOLA PIERLUIGI VITO GIANDIEGO CARASTRO LAURA MONTI OMAR RUBERTI HENRY DIEMOZ BARBARA GIAMMATTEO TIZIANO TORRESI DON ARMANDO MATTEO MONS. BRUNO STENCO S. E. MONS. DOMENICO SIGALINI S. E. MONS. LORENZO CHIARINELLI 69 LOMBARDIA CREMA DON REMO TEDOLDI LODI GIOELE ANNI WALTER CREMONESI ANNALISA GHIZZONI PAOLO LACCHINI DON ANGELO MANFREDI MILANO MIRIAM AMBROSINI LARA COLNAGO GIACOMO COSSA JESSICA DESTEFANO MARCHE PESARO MATTEO MONTANI BARI – BITONTO LUCA CRISTIANI LETIZIA INDOLFI Senti che è di troppo il sapore di una pesca in questa povertà di case diroccate; CONVERSANO - MONOPOLI CARLO MARIA GALLONE Senti che non ti è lecito provare questo dolciore d'anima emigrata dalla strada ferita della tua umanità. LECCE SALVATORE TARANTINI DON ALESSANDRO QUARTA Sposato hai una pena di non sentire mai dolcezza alcuna che non sia di tutti. (D. M. Turoldo) LUCERA – TROIA LAURA BONGHI GIANLUCA DE BIASE SARA DE MARCO VALERIA TORELLA DON ROCCO COPPOLELLA OTRANTO SILVIA NEGRO MARTINA REALI FABIANA TERIO DON LUCIO GRECO TARANTO VITO ALESSANDRO TADDEO PIEMONTE – VALLE D’AOSTA ALESSANDRIA BALDUZZI DILETTA LUCIA RUMIANO AOSTA ELENA POSER VERCELLI MARIA ELETTA MORIANO PUGLIA ANDRIA VINCENZO LAROSA NICOLA MANNUTO SICILIA CATANIA SALVATORE CAMPISI ALFIO TOMASELLI SALVATORE TOMASELLI MARIA FRANCESCA VALASTRO RAGUSA NICOLETTA DI NOTO ELISABETTA MIGLIORE ROSARIO TUCCIO TOSCANA AREZZO – SEPOLCRO 68 CORTONA – SAN L’AC è un’associazione che respira. È un organismo vivo, sano, che pulsa, batte. Il ritmo del suo cuore è quello che va avanti di triennio in triennio, che ricambia sangue, risorse, energie. Uno scambio di storia, presente, futuro, un contagiarsi di vite e pezzi di strada attraversati insieme, di incroci di volti e di persone, di voli temerari e sogni condivisi. Per una sola speranza, quella del Risorto! I Congressi Nazionali MSAC non sono convegni come gli altri. Stanno al centro di ogni triennio, ci stanno a cavallo anzi. È al congresso che termina un tratto di commino ed è là che prende il suo avvio un altro. È incredibile quanti vissuti, quanta passione, quanta commozione possano incrociarsi in così pochi giorni, in quest’appuntamento così fedele e costante della vita associativa. È la festa della democrazia, è la festa dello stare insieme… è quasi una festa dell’adesione “speciale” perché è attraverso la responsabilità (associativa, educativa, missionaria) che diciamo il nostro sì all’associazione, il nostro “ci sto” alla proposta bella e alta del movimento. È una festa perché vivere questa chiamata insieme è proprio un MSACco bello… Fare movimento è il nostro modo di vivere la vocazione alla santità. Che è di tutti, di ciascuno. E noi diciamo che è possibile essere santi, essere missionari, anche a 15, 16, 17 anni. È una gioia e un annuncio che non possiamo tenere solo per noi, urge il contagio in tutte le scuole, in tutte le diocesi! 5 Fare movimento è l’entusiasmo invitante che vogliamo portare a tutti, perché abbiamo a cuore i giovanissimi del nostro tempo, perché vogliamo che la proposta grande dell’associazione possa davvero raggiungere tutti, arricchire la vita dei fratelli che ci aspettano tra i banchi di scuola. Il Congresso è il momento per scambiarci questi sogni, per raccontarci questi progetti. C’è la gioia del ritrovarsi, quella trasmessa dai saluti del presidente del Congresso e della segretaria uscente, c’è la passione, nelle parole della relazione e del dibattito conclusivo, c’è il progetto, nell’aver votato e condiviso insieme le scelte fatte proprie nel documento congressuale, c’è l’impegno e c’è la democrazia, nelle procedure di voto per i responsabili nazionali, ci sono i volti di chi ha partecipato al congresso e di chi ogni giorno scrive il suo piccolo contributo nelle pagine della storia msacchina. Questi atti raccontano un pezzo di questa storia, della ricchezza grande dell’Associazione. Sono uno strumento prezioso anche per il futuro, perché bussola per orientare la direzione da prendere. Sono un mandato ed un passaggio di testimone. Sono la firma sulla pagina variegata del nostro sogno. Il Signore ci guidi nel portare avanti questo servizio. Insieme. W il movimento! La Segreteria Nazionale MSAC ABRUZZO - MOLISE CHIETI - VASTO MATTEO CINQUINA FRANCESCO DEL VISCIO MARILA DI FRANCESCO FABRIZIO MARCHESANI ANTHONY VENTRELLA SALERNO – CAMPAGNA – ACERNO CHIARA AMATO EMILIA ROMAGNA CALABRIA REGGIO CALABRIA – BOVA LUISA BELLIENI MONICA DE LUCA ANNA MIRIAM SABATINI DON GAETANO GALATTI CAMPANIA AVELLINO LUIGI MATTIA CELOTTI CHIARA DI STASIO ANIELLO MARCO GENTILE BENEVENTO ANNACARLA AVERSANO ANGELA MOSCOVIO CERRETO SANNITA – TELESE – SANT’AGATA DEI GOTI VITTORINO ONOFRIO ENNIO SALOMONE 6 POMPEI LUIGI AMMIRATI MARINA MINNITI CARMEN LOGGIA ANTONIO SAVARESE BOLOGNA GIAELE MATTIOLI CESENA – SARSINA ALESSANDRA BERLINI FORLÌ – BERTINORO SARA BRANDINELLI SOFIA BRUSCHI JENNY CAMPRINI FRANCESCA GORI MARTINA GRADASSI LUCIA RAMPAZZO DON ENRICO CASADIO IMOLA ANNA CAVINA MATTEO GOLINI MARCO MACCOLINI NICOLÒ TRONCONI PARMA CRISTINA MALANCA NOCERA INFERIORE – SARNO PASQUALINA CORDELLA ELISABETTA SCOGNAMIGLIO REGGIO EMILIA – GUASTALLA CHIARA BIGI LUCA PADULA ROCCO PADULA SARA PRATISSOLI NOLA ARMANDO MIANO GIULIANA PALUMBO RIMINI STEFANO MALAVENTURA DILETTA MAURI 67 IL SALUTO DI PIERLUIGI 66 7 I PARTECIPANTI 8 65 la risposta parlava da sé, terribile: “per la vita del Signore Iddio, credimi, non ho nulla. M’è rimasto un pugno di farina nella giara e poche gocce d’olio nell’orcio. Ora tornerò a casa, ne farò una focaccia per me e mio figlio. Ne mangeremo e poi moriremo”. Non aveva insomma cibo nemmeno per sé né per la sua famiglia, che era la cosa più cara che avesse. Come poteva aiutare Elia, come poteva rispondere alla chiamata del Signore, che pure le aveva ordinato di prendersi cura del profeta, se aveva così poche risorse? Ci sentiamo spesso come la vedova di Zarepta. Almeno, parlo per me, mi sono sentita nel corso del mio discernimento come svuotata, priva di energie, di idee, di carismi e talenti da mettere a frutto per questo servizio. Il Signore mi chiede qualcosa più grande di me. È dura riconoscere di non essere in grado e che pure il Signore ti chiede di servire, con quello che sei. Ma penso anche a voi, alla nostra esperienza di segretari diocesani. Abbiamo le nostre vite da portare avanti, la responsabilità nei confronti dei nostri affetti, delle nostre famiglie, del nostro studio, come la vedova aveva il proprio figlio, che amava e che pure Dio le aveva affidato. Come rispondere alla chiamata del Signore pur con la povertà di quel pugno di farina e quel goccio d’olio? Vi dico come andò a finire. La vedova si fidò della Parola del Signore, così come il profeta s’era fidato di Dio. Portò Elia a casa sua, prese la farina e l’olio e preparò le sue focacce. Ne mangiarono, Elia, lei e suo figlio per diversi giorni, per anni, fino alla fine della carestia. E la farina nella giara e l’olio nell’orcio non vennero mai meno, per il tempo che fu necessario. Il Signore ci metteva il supplemento! E con questo gesto umile e obbediente di servizio la vedova di Zarepta salvò il profeta, certo, ma salvo anche se stessa e la propria famiglia. Il Signore non ci chiede mai nulla di troppo difficile. E lo stesso servire è strumento della sua Grazia che ci salva. Ecco, allora questo è il mio augurio, quello che in questo tempo ho imparato e che condivido con voi, perché possa parlare anche alle vostre vite: lasciamoci salvare, lasciamoci incontrare da Lui! Non chiudiamoci nelle nostre pre-occupazioni, nei nostri piccoli egoismi. Che noi si possa essere sempre aperti ad un servizio generoso, certi che quel poco di farina che abbiamo basterà, sarà sufficiente, per tutto il tempo che sarà necessario. Lasciamo a Lui campo libero. È lui il protagonista W il movimento! 64 Saluto del Presidente del XIII Congresso di Pierluigi Vito Carissimi macchini e carissime msacchine, è difficile esprimere la gioia e l’onore che mi state donando chiamandomi a questo compito così lusinghiero. Tanto più che coincide, per me viterbese, con l’occasione di darvi il benvenuto nella mia città. Una città ricca di storia, nata intorno ai primi insediamenti etruschi; ricca di vocazioni alla santità, da Santa Rosa (patrona di Viterbo e della Gioventù Femminile di AC) a san Crispino, a santa Giacinta Marescotti, a santa Rosa Venerini. Ma soprattutto, ricca di memorie associative. Perché proprio qui, cento e quaranta anni fa ha preso il via il cammino della Società della Gioventù Cattolica Italiana (Italiana, prima ancora che l’unità d’Italia si compisse), l’embrione da cui si sarebbe poi sviluppata l’Azione Cattolica come la conosciamo. A partire dall’intuizione e dallo slancio di Mario Fani, accompagnato dalla solerte opera del bolognese Giovanni Acquaderni, si sono avvicendate tanti uomini, donne e ragazzi che hanno trasmesso a noi una tradizione che è uno stile vivo di fede in Cristo e nella Chiesa. Armida Barelli, Nennolina Meo, Pier Giorgio Frassati, Alberto Marvelli, Carlo Carretto, Gianna Beretta Molla, Giuseppe Lazzati, Vittorio Bachelet: per noi non sono solo nomi, ma compagni di strada che rendono ancora testimonianza della grande speranza in un Dio che è Padre attento e premuroso, Figlio caritatevole e giusto, Spirito d’amore e verità. Testimoni che io ho cominciato a incontrare diciannove anni fa. Era il gennaio del 1989 quando per la prima volta sono entrato nella sala dove si tenevano gli incontri del Movimento Studenti della mia diocesi. Diciannove anni fa: un periodo che per qualcuno di voi significa tutta la vita, per altri addirittura di più. E guardate che pensare una cosa del genere sbigottisce più me che voi. Anche perché adesso, guardandovi, io recupero il senso di tutto il tempo trascorso. Trascorso crescendo come uomo e come cristiano; come amico, fidanzato e marito; come studente e come lavoratore. Insomma, come laico di Ac. Cos’è un laico di Ac? Non è qualcuno che si sente migliore di tanti altri. Non è il cristiano più santo di tutti. Non è il genitore ideale, il figlio prediletto, l’innamorato più devoto, lo studente modello. È una persona che cerca di celebrare ogni momento della sua esistenza come un canto di gioia. È una persona che si indigna di fronte alle ingiustizie e lotta per la libertà degli altri. È una persona che si fa carico delle proprie responsabilità convito che troverà comunque 9 qualcuno a dargli una mano. Quel qualcuno che troviamo nel mistero invisibile su cui si basa la nostra fede, ma anche nel viso, nell’abbraccio, nella voce di chi ci accompagna nel quotidiano. Insomma è una persona, per usare le parole di un santo cardinale vietnamita, François Xavier Nguyen Van Thuan, che si sforza di vivere il momento presente colmandolo d’amore. Attenzione, non è detto che ci riesca! Ma almeno ci prova. Con le sue fragilità e i suoi talenti; con i suoi dubbi e le sue certezze; con le sue crisi e le sue vittorie. E soprattutto mai da solo, ma in un’Associazione di migliaia di persone, grandi e piccole, ognuna diversa dall’altra. E allora che cos’è l’Azione Cattolica? Se lo chiedeva anni fa Vittorio Bachelet chiudendo un’assemblea nazionale… E la risposta che si dava è la migliore che resta: una realtà di cristiani che si conoscono, che si vogliono bene, che lavorano assieme nel nome del Signore, che sono amici... che cercano di servire la Chiesa. Persone che a volte non si sopportano… Può capitare anche nelle migliori famiglie! A volte non si capiscono, a volte si confrontano aspramente; ma sempre, vicendevolmente, tendendo al bene reciproco. Allora quando io ti dirò qualcosa che ti spiacerà, te lo dirò perché dentro di me sento che te lo sto dicendo per il tuo bene. Quando farò qualcosa che tu non capirai, credi che io sono convinto di farlo per il tuo bene. E se magari ti voterò contro, lo faccio perché penso che questo sia il nostro bene. Ecco un altro tesoro da custodire: la democraticità della nostra vita associativa. Non rinunciatevi mai! In questa sede voi rinnovate una forma che è sostanza: insieme si cammina, insieme si decide. Che ogni vostra parola quando parlerete, ogni vostra reazione quando ascolterete, ogni scelta che adotterete sia segno di responsabilità. Grandi infatti sono le attese del mondo verso di voi. Perché siete giovani, con tutta l’energia, i sogni, le passioni della vostra età; siete quelli che – per usare la parole di un grande pacifista e un grande maestro, Danilo Dolci – potete cercare di tradurre l’utopia in progetto. Senza domandarsi se è facile o difficile, ma se è necessario o no. E quando una cosa è necessaria, magari occorreranno molta fatica e molto tempo, ma sarà realizzata. Ma il mondo vi guarda anche perché fate parte di quel 20% di popolazione del pianeta che detiene l’86% della ricchezza complessiva, in cui si consuma il 55% dell'energia totale e il 70% della carta, dove ci sono il 74% delle automobili e il 55% di telefoni e cellulari. E nel contempo produciamo il 50% di anidride carbonica e una quantità di spazzatura pro capite di 560 chili all'anno, contro i 180 di un abitante di Tunisi. Grande quindi 10 COME A ZAREPTA… Il saluto della neo-eletta segretaria al XIII Congresso Non credo ci sia bisogno che vi dica che in questo momento sto davvero… tremando! Lo vedete anche voi, ma di una cosa vorrei rassicurarvi, non spaventarvi: non si tratta di paura. Oddio, almeno, non solo! Ma tremo, anzi, fremo, perché mi sento percorsa da tutta la bellezza, la passione, la gioia che abbiamo vissuto insieme in questo tempo, la ricchezza che ho sperimentato dalle vostre voci, i vostri volti, il vostro impegno. Davvero sono stati giorni di Grazia questi passati a Viterbo, davvero per me, per noi, per quelli prima di noi, è stata ed è una Grazia aver incontrato il movimento nella nostra vita. Ed è questa fortuna che vorremmo portare, far incontrare ai nostri compagni, agli studenti di cui siamo responsabili, i ragazzi che abbiamo lasciato a casa, che rincontreremo lunedì tornando ad affannarci, ad affaccendarci su e giù da quel banco di scuola. Questa responsabilità che oggi mi avete affidato non è certo da prendere a cuor leggero. Ma una cosa mi rassicura: so che questo cammino, questo carico, quest’impegno sarà condiviso, confido nel fatto che la vivremo insieme, la nostra avventura, sostenendoci a vicenda, correggendoci, crescendo nel servizio a cui ci siamo resi disponibili. Vi chiedo di aiutarmi, starmi accanto, sostenere insieme a me questa responsabilità del movimento. È anche una promessa che io vi faccio: l’associazione ha bisogno di sogni condivisi, di responsabilità portate avanti in comunione! Da questi giorni passati tra voi mi porto dietro la certezza che, con tutta questa gente che vuole bene al movimento, con tutti voi che pregherete con me, più di me, per gli studenti del msac, i nostri studenti, che insieme abbiamo nel cuore, con voi che supplirete al mio impegno e alle mie intenzioni anche quando la mia preghiera potrà farsi stanca, insufficiente, davvero non credo che il Signore lascerà che possa fare troppi danni! Il movimento è un MSACco bello per questo, perché è capace di fare il suo cammino oltre le persone di cui si serve, per quanto grandiose come quelle che mi hanno preceduto e che oggi sono qui e che insieme a voi e davanti a questa splendida città ringrazio. Il MSAC andrà avanti nonostante me! Meno male! Guardate che ci conto sulla vostra preghiera! E riguardo a come mi sento, cosa posso dire? Voglio condividere con voi una piccola icona biblica che mi ha illuminato nelle settimane, mesi (!) del mio discernimento, spero possiate farla vostra anche voi. Al tempo del profeta Elia c’era in Palestina una durissima carestia, durata parecchi anni. Anche il profeta rischiava di morire, perché si era prosciugato il fiume presso cui risiedeva. Ma il Signore volle salvarlo e gli disse: “Alzati, va’ a Zarepta di Sidone, (terra pagana, lontana), Vai. Ecco, io ho comandato ad una vedova di là di provvedere a te”. Elia ubbidì alla Parola del Signore (s’è fidato!) e andò. Sulla sua parola, nessun’altra certezza. Arrivato a Zarepta incontrò la vedova che il Signore gli aveva detto. Le chiese da bere e mentre quella andava, pensò bene di gridarle dietro di portargli anche da mangiare. Quella poveretta non disse di no, ma 63 dev’essere la nostra attenzione verso il Creato che ci è stato affidato. E soprattutto il mondo vi guarda perché siete studenti. I vostri occhi sono spalancati sulla realtà che vi circonda con la voglia di capire, di sapere, di interrogarsi. E di vivere da protagonisti il tempo e la condizione che vi è stata donata: perché anche la scuola e poi l’università possano essere esperienza di Grazia. Come scrivevano i ragazzi della Scuola di Barbiana 41 anni fa, nella loro Lettera a una professoressa: “Il fine giusto della scuola è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte”. E allora scegliete, quello che vi porterà a realizzare la vostra identità di uomini e donne e vi guidi sulle strade della misericordia e della giustizia, della pace e della verità. E pensate. Perché, come ci disse il priore di Bose Enzo Bianchi, al Forum dei Giovani di AC del 2004, pensare viene prima di pregare, proprio perché il pensiero ci dà argomenti e consapevolezza nella preghiera, altrimenti si fa solo del pettegolezzo spirituale col Padreterno. E ringraziate. Per il dono dell’amicizia, per le prove che vi faranno crescere, per la compagnia che vi sosterrà nel cammino. L’augurio che vi faccio è che questi giorni vi possano aiutare a sentirvi protagonisti di un grande Piano di vita e speranza, aperto a tutti. David Maria Turoldo, poeta e uomo di Dio, in un attimo di insperato ristoro nella Milano bombardata dagli americani e occupata dai nazi-fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale scriveva: Senti che è di troppo il sapore di una pesca in questa povertà di case diroccate; Senti che non ti è lecito provare questo dolciore d'anima emigrata dalla strada ferita della tua umanità. Sposato hai una pena di non sentire mai dolcezza alcuna che non sia di tutti Sposate questa pena, perché la dolcezza condivisa vi sveli il gusto ineguagliabile e straordinario della vostra umanità. 62 11 MSAC SI GIRA! 12 61 IL BENVENUTO DI NISIA 60 13 La notte tra 12 e il 13 aprile 2008, nella splendida cornice del Palazzo dei Papi di Viterbo, nei locali della curia vescovile all’ombra della loggia papale affacciata sulla piazza, i 72 delegati diocesani presenti al XIII Congresso Nazionale MSAC hanno eletto, a norma dell’articolo 11 del Documento normativo, il Segretario nazionale e i quattro membri eletti dell’Equipe nazionale per il triennio 2008-2011. Questi i risultati Per il Segretario Nazionale Saretta Marotta (Ragusa) Bianche Nulle voti 72 schede 0 schede 0 Per l’Equipe nazionale Stefano Dalla Mora (Trieste) Alessandra Berlini (Cesena) Stefano Voltan (Padova) Luigi Mattia Celotti (Avellino) Fabrizio Marchesani (Chieti-Vasto) Bianche Nulle voti 60 voti 51 voti 51 voti 48 voti 36 schede 0 schede 3 Votanti: 72 Sono risultati eletti SARETTA MAROTTA Segretario nazionale MSAC STEFANO DALLA MORA STEFANO VOLTAN ALESSANDRA BERLINI LUIGI MATTIA CELOTTI membro eletto membro eletto membro eletto membro eletto Il Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana ha ratificato all’unanimità l’elezione della Segretaria nazionale nella seduta del 17 maggio 2008 14 59 Saluto al XIII Congresso nazionale di Nisia Pacelli Carissimi delegati, è con grande gioia ed un pizzico di commozione che do il benvenuto a tutti voi. Sta per iniziare il XIII Congresso Nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica. Stiamo per scrivere un’altra pagina della nostra storia gloriosa, quasi centenaria: il MSAC, infatti, si costituiva ufficialmente nel 1910 durante il XX Congresso della Società della Gioventù Cattolica che sceglieva di far nascere al suo interno le cosiddette “specializzazioni” di operai, contadini, marinai e studenti. Ancora prima di quella data, abbiamo notizia di esperienze sparse in tutta Italia, da nord a sud, dal coordinamento degli studenti marchigiani al circolo di Messina, dalla Federazione degli studenti medi di Roma, fino alle singolari esperienze di Firenze, Velletri e Viterbo. Il MSAC è passato anche da qui! Da Viterbo vogliamo ripartire anche noi, e vogliamo farlo insieme a tutta l’Azione Cattolica, perché proprio in questa città nel lontano 1868 è germogliato il seme rigoglioso della santità laicale, il primo nella storia della Chiesa: la Società della Gioventù Cattolica. Paolo VI, nel 1967, in occasione del centenario dell’associazione scriveva: “Amate la vostra gloriosa e sempre viva società della Gioventù di Azione Cattolica. È antica, non vecchia; ha percorso un secolo di magnifica attività; sia pronta a percorrerne un altro con non minore vivacità di spirito e fecondità di opere. Tocca a noi “rilanciarla”, come si dice: con nuove forme, nuovi metodi, nuove iniziative,ma con l’animo di sempre, improntato alla formula d’inesauribile significato della preghiera, dell’azione, del sacrificio.” Alle nostre spalle abbiamo un cammino lungo 140 anni: ripercorrerli significa, oggi, riscoprirne le radici e l’identità, renderne viva e visibile l’appartenenza. Il MSAC è parte di questa grande storia; una storia che chiede di essere conosciuta, scavata, ritessuta e riletta con le parole di oggi: le nostre parole! È con “l’animo di sempre”, appassionato, gioioso, coraggioso, pronto all’impegno e disponibile alla responsabilità vissuta come privilegiata esperienza di servizio e dono per tutti, per gli studenti, per la grande famiglia dell’Azione Cattolica, per la Chiesa; è, dunque, con questo animo che apriamo il nostro XIII Congresso Nazionale “Su e giù da un banco. Per essere degni del Vangelo. Dentro la Scuola. Dentro la Storia. Non poteva essere che questo il titolo del nostro congresso, un titolo “movimentato” che racchiude in sé tutta la tensione 58 15 missionaria di cui il Movimento Studenti è capace. A partire dalla scuola ma non fermarsi ad essa: abitare la città e gli ambienti con coraggio, raccogliendone le sfide e superandone le contraddizioni, scegliendo di essere testimoni infaticabili del Risorto, in questo Tempo, in questa Storia, figli di un protagonismo nuovo che si chiama fedeltà al Vangelo prima di ogni altra cosa e che si fa gratuità e solidarietà per ogni uomo e per ogni sua condizione. Il Congresso nazionale è il luogo in cui prende forma e corpo la proposta del Movimento Studenti del prossimo triennio, è il momento in cui scegliamo insieme la rotta da seguire, tracciamo la mappa che guiderà tutti coloro che sono chiamati a servire il MSAC a tutti i livelli, segretari ed equipe diocesane, segreteria ed equipe nazionale, e li aiuterà a non smarrire il senso del loro impegno e la meta da raggiungere. Il congresso è chiamato a interrogarsi sulla strada percorsa, a fare scelte concrete e di parte, a definire le linee progettuali dei prossimi anni: discutere, emendare e, infine, approvare, attraverso il voto, il documento finale non è un formale esercizio ed adempimento congressuale ma un’assunzione di responsabilità: ci impegniamo a portare concretamente nelle scuole, nei circoli diocesani il vento buono di questo congresso; a tradurre in proposte, iniziative, attività a misura di studenti quelle che ora sono solo tesi e idealità e a contagiare quanti avremo la gioia d’incontrare: scegliere di essere testimoni a scuola vuol dire proprio questo. Inoltre, l’esperienza democratica si traduce anche nella scelta del Segretario nazionale e di quattro segretari diocesani che eletti in congresso entreranno a far parte dell’equipe nazionale MSAC. Non è facile dare disponibilità per un servizio così impegnativo, in particolare per quello di Segretario nazionale. Bisogna fare i conti con tante cose: la famiglia, gli studi, gli affetti ma anche la paura, l’idea di non sentirsi all’altezza, la certezza di sentirsi chiamati altrove a compiere. Abbiamo chiesto, come stabilito nella forma e nelle procedure dal documento normativo, la disponibilità alla candidatura a Segretario nazionale a diverse persone, amici che vivono l’esperienza del Msac da sempre e che hanno fatto un serio e meditato discernimento nel verificare la loro disponibilità alla candidatura. Di questo li ringraziamo davvero di cuore. Tuttavia, solo una persona ha confermato la sua disponibilità a questo servizio così importante e al tempo stesso impegnativo: è Saretta Marotta che voi tutti conoscete e della Segreteria nazionale uscente. Non è stata una scelta arrivare al congresso con una sola candidatura. Non ci sono state altre disponibilità per questa 16 ELEZIONE DEI RESPONSABILI NAZIONALI 57 MOZIONE 2. Per una responsabilità nazionale più condivisa Tre anni fa il Congresso di Napoli per la prima volta ha eletto il segretario per il movimento studenti nel rispetto delle modifiche statutarie approvate dall’assemblea nazionale straordinaria tenutasi nel settembre 2003 e dei conseguenti adeguamenti del documento normativo del msac. L’aggiornamento dello statuto comportava una maggiore elasticità negli organismi e una riduzione dei Consiglieri nazionali. Proprio nel quadro di quest’ultimo cambiamento fu decisa la riduzione da due ad un solo segretario. Dopo un triennio di lavoro di segreteria e di equipe nazionale, ci sentiamo di condividere con il Congresso la fatica provata in questi anni. Non è stato semplice per il Segretario e la segreteria nazionale adempiere a tutte le loro responsabilità in queste particolari e nuove condizioni di servizio. Inoltre non è stato facile suscitare disponibilità a un servizio nazionale così configurato. responsabilità. Tuttavia, sento di poter dire con forza che arrivare al congresso con una candidatura unica non sminuisce il valore dell’esperienza democratica del congresso che democraticamente sceglie le linee programmatiche del Movimento per il prossimo triennio attraverso la votazione del documento congressuale. La responsabilità del segretario nazionale è, prima di ogni altra cosa, disponibilità ad un servizio che viene dall’accogliere il mandato del congresso a dare concretezza alle scelte congressuali. Per queste ragioni, facciamo di questo momento un’esperienza alta di democrazia, di servizio, di impegno. Facciamo di questo momento un esercizio di confronto e di dialogo, di discernimento e di responsabilità. È tempo levare l’ancora, spiegare le vele…è tempo di srotolare le carte, sgranare gli occhi e spalancare il cuore; di lasciarsi solleticare da mete lontane e traguardi infiniti, di lasciarsi mozzare il fiato dalla paura e, scegliere nonostante tutto, di affidarsi a Lui. Il MSAC con il XII Congresso Nazionale è pronto a salpare…diritta avanti tutta questa è la rotta, questa è la direzione. Alla luce dell’esperienza maturata in questi tre anni di responsabilità, pur comprendendo il senso delle modifiche statutarie approvate nel 2003, il Congresso nazionale dà mandato alla Segreteria e all’Equipe Nazionale, entro il prossimo triennio, di elaborare insieme alla Presidenza e al Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica, modalità più opportune per una responsabilità nazionale maggiormente condivisa. 56 17 MOZIONE 1. Centesimo anniversario del Movimento Studenti di AC Durante il prossimo triennio, nel 2010, il Movimento Studenti festeggerà il ricorrere dei 100 anni dalla fondazione del primo circolo studentesco della Società della Gioventù Cattolica (la prima Azione Cattolica). Riteniamo che questo compleanno sia particolarmente importante per il MSAC e per l’AC perché permette di dire che ancora oggi, dopo tanto tempo, l’impegno e la testimonianza degli studenti è ancora attuale all’interno delle comunità scolastiche. L’annuncio del simile verso il simile (cfr. Apostolicam Actuositatem, n. 1) e l’impegno di servizio che i msacchini svolgono nelle scuole d’Italia sono gli stessi che i loro coetanei di questa storia centenaria hanno portato avanti da tra i banchi di scuola del loro tempo: le modalità, gli strumenti, la partecipazione hanno mutato forma, ma l’impegno a dedicarsi al “vicino di banco” e ad annunciare ciò in cui crediamo non è cambiato. L’equipe nazionale si impegna a realizzare le iniziative necessarie per valorizzare e celebrare questo importante anniversario: occasione ideale potrebbe essere la Scuola di Formazione per Studenti, che cadrebbe esattamente nel 2010. Celebrare l’anniversario non sarà solo un evento, ma anche un percorso di riscoperta della storia msacchina attraverso i nomi e i volti dei testimoni, ovvero di coloro che in questi anni ai vari livelli, da quello nazionale al diocesano, si sono spesi per rinnovare l’impegno missionario msacchino. 18 55 TESI 16. LA DIMENSIONE EUROPEA ED INTERNAZIONALE L’attenzione alla dimensione europea è da sempre parte integrante della proposta formativa del MSAC. Un esempio ne è il tradizionale appuntamento di Maggio dell’European Day, nato nell’ambito del network mondiale di associazioni cattoliche di studenti di scuola secondaria e universitari JECI-MIEC( Jeunesse Etudiante Catholique Internationale-Mouvement International des Etudiants Catholiques www.jeci-miec.eu) a cui il MSAC aderisce, in qualità di socio fondatore, da più di sessant’anni. L’adesione ad un coordinamento europeo è un segno di attenzione alla dimensione europea ed internazionale oltre che di unità con le altre associazioni cattoliche europee. Tuttavia, siamo convinti che abitare l’orizzonte europeo non possa esaurirsi solo attraverso questo. Spesso in questi anni l’adesione del MSAC alla Jeci-Miec si è ridotta a pura formalità, smarrendone il senso e fuggendo un impegno attivo. In questo modo tale appartenenza ha coinvolto in maniera alquanto parziale la realtà dei circoli, riducendosi alla sola proposta dell’ED. Riteniamo quindi che vada fatta una riflessione approfondita su cosa si intenda per dimensione europea ed internazionale a misura di movimento studenti, su cosa significhi e su come ciò possa essere vissuto, in modo da poter in futuro scegliere e, se necessario, riscegliere gli strumenti e le strade per essere pienamente associazione studentesca cattolica inserita in una Chiesa europea e mondiale e nel nuovo spazio politico e culturale europeo. RELAZIONE DELLA SEGRETARIA NAZIONALE Il Msac rinnova la sua adesione alla Jeci-Miec e rimanda alla Segreteria e all’Equipe nazionale la definizione delle modalità per portare un contributo attivo e propositivo all’interno del coordinamento. Tuttavia, alla luce delle considerazioni emerse, si ritiene necessario proseguire nella riflessione circa l’opportunità o meno di restare nel coordinamento europeo. La riflessione sulla dimensione internazionale e in particolare europea del movimento deve coinvolgere più attivamente i circoli diocesani. Il Congresso dà mandato alla segreteria nazionale di sperimentare nuovi percorsi di cittadinanza europea e mondiale e promuovere reti di mobilità studentesca e di scambio con le altre associazioni presenti nel coordinamento a livello europeo. 54 19 TESI 15. I CAMPI E GLI APPUNTAMENTI NAZIONALI I campi e i convegni nazionali sono appuntamenti preziosi e irrinunciabili per la formazione dei segretari e delle equipe diocesane: attraverso il confronto, lo scambio di idee e di esperienze con altri responsabili e msacchini, sia la possibilità di sentire concretamente il grande respiro del Movimento nazionale capace di ridare entusiasmo e le ragioni di un impegno generoso nella propria realtà diocesana. In particolare i campi di promozione organizzati a livello interregionale (CIM) sono nati per offrire alle diocesi interessate la possibilità di conoscere la proposta del movimento studenti. Negli ultimi due anni però abbiamo registrato la grossa fatica di coinvolgimento per la partecipazione e realizzazione dei CIM e per queste ragioni si ritiene necessario individuare nuove strategie di coinvolgimento. Il Msac ribadisce l’importanza di cogliere negli incontri nazionali un’opportunità formativa irrinunciabile che viene offerta ai responsabili diocesani. Per questo il MSAC invita le diocesi ad incoraggiare e sostenere la partecipazione agli incontri nazionali da parte dei propri delegati. Continuiamo a mettere al centro la necessità di presentare il Msac alle diocesi “nuove” e di offrire sostegno formativo alle esperienze già avviate. Per questo l’Equipe Nazionale continuerà a promuovere l’esperienza dei CIM, impegnandosi all’occorrenza a sostituire tale proposta, ove e quando non sia fattibile, con strategie ad hoc in base ai contesti territoriali, come le 48h regionali o interregionali. 20 53 TESI 14. GLI STRUMENTI FORMATIVI È stato condotto nel corso del primo semestre del 2006 un monitoraggio nazionale riguardo allo strumento del P&D on-line. I risultati sono stati tradotti in una riformulazione della proposta tematica annuale che potesse rispondere più adeguatamente alle esigenze diocesane. Il lavoro operato ha portato a delle scelte importanti che rappresentano il nostro punto di partenza per la crescita di questo strumento nel prossimo triennio. La strutturazione per dossier tematici garantisce ai circoli di interpretare liberamente la proposta in funzione delle domande e del contesto di ogni singola scuola e territorio. La nascita della “newsletter express” risponde, invece, alle sollecitazioni dell’attualità e della quotidianità della nostra scuola, dell’associazione, della politica e della Chiesa. Gli strumenti formativi sono un sussidio importante per la vita ordinaria dei circoli e costante deve essere l’impegno ad una loro continua verifica e miglioramento; tuttavia la proposta formativa msacchina non si esaurisce solo nella proposta annuale suggerita dal P&D: parte integrante di essa sono infatti i progetti, elaborati nel corso di questi anni dal Centro Nazionale col contributo. Siamo consapevoli che spesso nella programmazione diocesana rimanga poco spazio dedicato ad essi. In particolare è mancata la comunicazione degli sforzi effettuati dalle diocesi in merito, sia riguardo alla realizzazione concreta dei progetti di Orientamento, sia all’attuazione del progetto delle “Scuole di Partecipazione”, frutto del lavoro con i segretari presenti alla Mo.Ca nel 2006. Crediamo sia necessario un P&D più snello, finalizzato soprattutto a stimolare la riflessione e il dibattito all’interno dei circoli sui temi proposti. Continua poi l’impegno della newsletter express, accogliendo i suggerimenti delle diocesi in merito al suo miglioramento L’Equipe nazionale si propone di chiedere ai circoli di contribuire alla redazione di alcune schede del P&D, così da offrire la possibilità di partecipare all’elaborazione di alcuni contenuti, di far circolare le idee, di mettere in rete le esperienze e le risorse presenti nelle diocesi Partendo dal riconoscimento del loro valore all’interno della proposta ordinaria, crediamo sia necessaria una verifica condivisa dei progetti di orientamento, anche in previsione di una loro eventuale revisione, da operare insieme all’ACR e alla FUCI e al resto del settore giovani 52 SU E GIÙ DA UN BANCO Di Nisia Pacelli Una perfetta scusa per sentirci ancora vivi E' sapere che il nostro sforzo è necessario Che siamo come il fuoco di una ricca memoria Che siamo come l'acqua di un fiume in piena Una perfetta scusa per vedere come siamo E' sapere che è ancora molta la strada da fare Lascia la porta aperta a tutti i viaggiatori Perchè i sentieri giusti vanno percorsi insieme Luis Sepulveda Per iniziare questa relazione conclusiva, prendo in prestito alcuni versi del poeta sudamericano Sepulveda: esprimono l’essenza dell’esperienza associativa che viviamo in Azione Cattolica, dicono il senso del nostro impegno, un impegno che viene da lontano, si alimenta al fuoco della storia facendosi memoria, dono da riversare, riconsegnare affinché altri possano raccoglierlo e proseguire nel cammino. Tirare le fila di questo triennio vuol dire ripartire proprio dalla strada e dal cammino fatto insieme, dal testimone raccolto da chi ci ha preceduto, dalle persone incontrate, dalle idee realizzate e quelle che sono ancora un sogno e, soprattutto, dagli entusiasmi contagiosi che ci hanno spinto fin qui. La relazione conclusiva è un filo rosso lungo tre anni: a mò di racconto non solo per dirci quanto è stato bello e importante questo tempo ma anche per verificarci e mettere a fuoco alcuni nodi critici. Dunque da dove siamo partiti? Siamo partiti da Napoli con il mandato del XII Congresso nazionale e con un documento congressuale che delineava il volto e tracciava la strada del futuro Movimento Studenti. Il documento esprimeva questi punti fermi: la presenza nella scuola, lo slancio verso una partecipazione attiva e responsabile, la scelta di una maggiore integrazione con l’AC diocesana e, in particolare con il Settore Giovani, che negli 21 ultimi anni, consolidata. fortunatamente, è prassi associativa ormai Il congresso di Napoli, inoltre, ha eletto per la prima volta un solo segretario nazionale. Credo che a distanza di tre anni una verifica sia necessaria: in questi tre anni il Segretario ha dovuto ripensare la propria responsabilità in termini nuovi, mai sperimentati prima, in un’Azione Cattolica che ci ha insegnato a condividere la fatica e la gioia del servizio associativo. La riflessione, dunque, su questo “triennio zero” è necessaria per fare discernimento, per individuare punti di forza e nodi critici di questa scelta normativa e statutaria e per introdurre, in futuro, nuove forme di responsabilità e modalità organizzative. La prima scelta fatta è stata quella della fedeltà al XII Congresso e della concretezza traducendo in percorsi formativi due indicazioni fondamentali del documento: le Scuole educative di partecipazione e la celebrazione della memoria di Don Lorenzo Milani a 40 anni dalla sua morte attraverso la realizzazione della Scuola di Formazione 2007 dal titolo “La Scuola che Serve” e di una mostra tematica che riprende le intuizioni più profonde e ancora attuali della scuola di Barbina: la centralità del sapere, la scelta degli ultimi, la formazione alla cittadinanza. Il Movimento Studenti deve essere orgoglioso della preziosa opportunità che ha dato, non solo all’Associazione, ma anche alla Chiesa e, in generale, alla scuola e agli studenti di riscoprire una figura come quella di don Lorenzo fin troppo strumentalizzata e ideologicamente interpretata. Il successo che la mostra sta avendo (non ha mai smesso di girare dallo scorso Aprile ed è impegnata fino a Novembre) è la dimostrazione che questo contributo era necessario e che a noi è affidato il compito, perché il cammino fatto non sia stato vano, di portare ogni giorno nella scuola il motto dilaniano dell’I Care, da sempre caro agli studenti di Azione Cattolica. Non solo appuntamenti stra-ordinari, la scelta è stata quella di curare la formazione specifica dei circoli msacchini e dare slancio alle proposte per tutti gli studenti da realizzare nella scuola attraverso una ponderata ri-strutturazione della proposta formativa e degli strumenti che veicolavano la stessa. È cambiato il nostro storico P&D: siamo passati dalla strutturazione delle schede in base alle 4 stanze formative alla realizzazione di percorso tematico annuale che solo nella parte dedicata alle attività esplicitava i “luoghi” (a scuola, in diocesi, in parrocchia, 22 TERZO: I NOSTRI STRUMENTI TESI 13. IL COLLEGAMENTO REGIONALE Il collegamento regionale è una dimensione essenziale per la vita dei circoli, declinazione concreta della vicinanza e del servizio specifico del centro nazionale alle diocesi ed esperienza pratica della corresponsabilità alta e bella tra i circoli diocesani e i loro responsabili. Uno scambio frequente e solidale può infatti essere un continuo ed incoraggiante stimolo al lavoro nelle realtà di appartenenza, un contagiarsi reciproco e grato di passione e idee per il movimento, un mettere in rete le esperienze e le risorse dei circoli diocesani più attivi e ben avviati, al servizio delle diocesi in fase di crescita o ancora agli inizi. Oltre al servizio e a supporto dei circoli già avviati, il collegamento regionale è soprattutto dedicato alla promozione della proposta msacchina nelle diocesi che ancora non conoscono il MSAC o che devono essere aiutate ad avviarlo. In questo triennio abbiamo sperimentato una certa fatica da parte degli incaricati regionali ad incontrare ed a lasciarsi incontrare dalle diocesi che volevano “fare la conoscenza” del movimento. È necessario recuperare l’importanza fondamentale di questa dimensione, ridirsi e ridarsi le ragioni per portare avanti questo impegno di vicinanza. Gli incaricati regionali saranno aiutati dai segretari diocesani ad attivare circuiti virtuosi di scambio e stimolo reciproco al lavoro e al servizio del movimento. È auspicabile, ove possibile, la formazione di equipe regionali del MSAC che possano supportare il lavoro dell’incaricato regionale, sia nell’assistere e nel mettere in rete i circoli già esistenti sia nella promozione del movimento visitando periodicamente le diocesi Impegno dei segretari diocesani sarà quello di mantenere una rete di scambio di esperienze e risorse (blog, mailing list, incontri periodici regionali) che stimoli il confronto e sia d’incoraggiamento reciproco al lavoro concreto nelle diocesi. Una rete, attivata secondo modalità e tempi scelti insieme, in un reciproco stimolo tra incaricato e segretari, potrà favorire un continuo cercare il contatto l’uno dell’altro e sopperire alle mancanze reciproche 51 TESI 12. IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE Il Forum delle Associazioni Studentesche maggiormente rappresentative, costituito nel 2002 presso il Ministero della Pubblica Istruzione, è un tavolo di confronto politico con finalità consultive tra il Ministero della Pubblica Istruzione e le rappresentanze studentesche. La natura "politica" del tavolo se da un lato offre l'opportunità alle associazioni studentesche di portare il proprio contributo circa l'elaborazione e la definizione delle politiche scolastiche, dall'altro non impegna il Forum nella direzione di una progettualità concreta e condivisa. Infatti, spesso i lavori risultano poco fruttuosi sia per l'incapacità da parte delle associazioni di andare al di là delle proprie posizioni, spesso arroccandosi su pregiudizi ideologici, sia per il regolamento che governa il tavolo determinandone i limiti. Diversi sono ancora i nodi da sciogliere: i requisiti di ammissione e partecipazione, le modalità di accertamento e verifica per le associazioni già facenti parte del tavolo, la presenza di "studenti" delle scuole superiori e non solo di loro rappresentanti, l'organizzazione dei lavori in commissioni politiche e tecniche. Nella certezza che il Forum sia e possa sempre più diventare luogo di incontro e di dialogo, si ritiene urgente e necessario ridefinirne finalità e criteri. Il MSAC si impegna a richiedere, di comune accordo con le altre associazioni, la revisione del regolamento del Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche nell'ottica di conferire al tavolo maggiore progettualità e concretezza, di chiarire i criteri di ammissione e di verifica. Confermiamo e assicuriamo la nostra partecipazione propositiva e dialogante al Forum esigendo al tempo stesso la presenza di un interlocutore politico (Ministro o un suo delegato) con cui confrontarsi sulle molteplici questioni relative alle politiche scolastiche. Vogliamo potenziare il canale di comunicazione tra il delegato MSAC al Forum e i circoli diocesani al fine di informare costantemente, attraverso i segretari, tutti gli studenti di AC e, soprattutto, coinvolgere e responsabilizzare i circoli nell'elaborazione dei pareri che il MSAC esprime al forum. In questa prospettiva, uno strumento utile è il blog "io partecipo" che ci auguriamo possa diventare il "forum" virtuale di confronto e dialogo degli studenti di AC sulle politiche scolastiche. 50 nel quartiere, etc) e i “destinatari” (gli studenti, il gruppo del circolo MSAC, i giovanissimi) possibili delle diverse proposte. In questo triennio, i percorsi tematici scelti sono stati sulla partecipazione, sui saperi e, infine, sul servizio. La nuova declinazione della proposta formativa aveva questa duplice finalità: da un lato evidenziare l’organicità della proposta msacchina, dove spesso la suddivisione nelle 4 stanze veniva confusa con l’organizzazione di quattro attività e, dall’altro, rilanciare la capacità progettuale dei circoli ridando centralità alla formazione specifica, alla formazione dell’equipe diocesane, dei referenti dei punti d’incontro e individuando un metodo di lavoro capace di tradurre in modo significativo e visibile la presenza del MSAC nella scuola (programmazione annuale, strutturazione punti d’incontro, proposte culturali, etc.) È importante, infatti, trovare un sano equilibrio tra pensiero e azione: fin troppo spesso, le proposte che arrivano dal centro nazionale sono percepite, per svariate ragioni, come un prontuario di immediato utilizzo, una sorta di cilindro magico, di ricettacolo da cui attingere se c’è da animare un’assemblea d’istituto un po’ smorta, etc. Ci auguriamo, invece, che gli strumenti formativi pensati dall’Equipe nazionale possano rappresentare strumenti validi per accompagnare il gruppo del MSAC nel fare una propria elaborazione culturale rispetto ai destinatari reali a cui le iniziative si rivolgono e al contesto sociale, civile, ecclesiale nel quale questa proposta deve tradursi. Questo, non solo ha significato scegliere la scuola ma scegliere di esserci a scuola essenzialmente attraverso uno stile di servizio: lo studio come vocazione propria di ogni studente, la centralità del sapere, la partecipazione agli organi collegiali e tutta la vita della comunità scolastica da protagonisti, con responsabilità e nella certezza che la scuola rappresenti una prima palestra di cittadinanza e di democrazia. Talvolta, allo slancio di idee e di proposte non è corrisposta un’adeguata ricaduta nei circoli del Movimento e nelle scuole italiane. Si possono contare sulle dita di una mano le esperienze di scuole di partecipazione nelle diocesi, ad esempio. Questo congresso dovrà scegliere quale sentiero percorrerà nei prossimi anni, dovrà scegliere se investire nuovamente nei percorsi di educazione alla partecipazione. Questo vuol dire che dobbiamo 23 smettere di essere dei teorici della partecipazione, parlando di crisi, di disimpegno degli studenti, di organi collegiali perennemente disertati e senza significato. Se alle innumerevoli discussioni non corrispondono impegno e disponibilità allora non è altro che un chiacchiericcio inconcludente. Caro Movimento Studenti se la vita della scuola ti sta a cuore, se il protagonismo che cerchi non è uno slogan, allora FORZA non c’è da avere paura! È questo il tempo dell’impegno e della responsabilità. Nonostante le difficoltà. Contro ogni forma di disimpegno. A dispetto di chi non crede più nel protagonismo degli studenti. Per far scomparire indifferenza e menefreghismo e per far nascere vocazioni alla partecipazione. Per tutte queste cose, non può mancare la proposta appassionata e coinvolgente degli Studenti di Azione Cattolica. Una proposta che è per tutti perché libera da ogni scacco ideologico e, soprattutto, perchè questa libertà viene dal Vangelo. Il MSAC si impegna a istituire a livello nazionale una commissione tecnica costituita da studenti ed esperti in politiche scolastiche al fine di elaborare una riflessione e delle proposte in materia di organi collegiali, per sollecitare nelle sedi opportune l’urgenza di una loro riforma Vogliamo promuovere e condividere anche con le altre associazioni studentesche i percorsi educativi proposti dalle "Scuole di Partecipazione", informare e formare gli studenti, in particolare le "matricole" del primo anno, affinché conoscano gli Organi Collegiali e loro finalità. La Scuola di formazione per Studenti è stata tutto questo. Come vento gagliardo che si abbatte, ha soffiato forte nelle nostre scuole e nella vita del Movimento Studenti. È stata importante anche perché ci impegnati, attraverso il metodo della scrittura collettiva, a ripensare in modo organico la visione che il MSAC ha della scuola e a consegnare un documento politico all’allora Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Uno sforzo di elaborazione non indifferente ma che è partito dal basso così come don Milani ci ha insegnato: i contenuti del Manifesto, dunque, sono venuti da voi, dalle vostre riflessioni ed è importante che non cessi questo tipo di elaborazione politica, che il MSAC, soprattutto nei circoli, continui ad interrogarsi sulle questioni che riguardano le politiche scolastiche, quale idea di impegno e di servizio, di responsabilità e di partecipazione, di persona e di scuola. Diversamente, anche la nostra presenza ai molteplici tavoli istituzionali apparirebbe svuotata di significato, primo fra tutti il Forum delle Associazioni Studentesche maggiormente rappresentative presso il Ministero della Pubblica Istruzione. C’è stata una crescente attenzione nei confronti delle associazioni studentesche e al contributo che potevano dare nell’indirizzare le politiche scolastiche e ciò ha determinato necessariamente una presenza più consapevole al tavolo: abbiamo partecipato alle svariate commissioni tecniche indette dal Ministero e prioritaria è stata la cura dello scambio, del confronto, della relazione con le 24 49 TESI 11. PARTECIPAZIONE E RIFORMA DEGLI ORGANI COLLEGIALI Nel triennio appena concluso la riflessione relativa alla partecipazione agli Organi Collegiali è stata centrale nella proposta formativa del MSAC. Nata da una lettura disincantata delle realtà scolastiche che viviamo, la scelta è stata quella di non arrendersi all'idea che gli spazi propri del protagonismo studentesco fossero ormai vecchi e superati; di non lasciare ulteriori possibilità al disimpegno che svuota di senso ciò che ancora oggi, a distanza di trent'anni e nonostante i limiti riscontrati, continua a regolamentare la partecipazione diretta e attiva degli studenti alla vita della scuola. A più riprese, stanchi di analisi statistiche sulla crisi della partecipazione e di dibattiti sul valore o meno degli OO.CC abbiamo invocato una riforma degli Organi Collegiali per il bene della scuola e degli studenti: molte le riunioni del Forum dedicate al tema ma di fatto nessun passo in avanti rispetto all’elaborazione di una proposta di riforma degli organi collegiali. D'altra parte le bozze di riforma in discussione da due anni alla VII Commissione parlamentare "Cultura" non sono affatto soddisfacenti: tendono a limitare gli spazi della partecipazione. Da un punto di vista "politico" non c'è stata, durante la scorsa legislatura, neanche la volontà di portare in Parlamento una proposta di riforma che a causa della fragile compagine governativa di centro-sinistra sarebbe naufragata nelle molteplici commissioni parlamentari, incapaci di armonizzare i differenti punti di vista in materia di rappresentanza e politiche scolastiche. Siamo consapevoli, tuttavia, che la Riforma non potrà sciogliere il difficile nodo della crisi della partecipazione: non bastano buone leggi a fare un buon cittadino. Per queste ragioni, il MSAC si è impegnato nell'elaborare e nel promuovere "Scuole di Partecipazione" ovvero percorsi formativi per rappresentanti e studenti finalizzati a riscoprire il senso e la bellezza dell'impegno all'interno degli organi collegiali, per una nuova cultura della partecipazione. Una modalità di coinvolgimento propositivo della componente studentesca alla vita della scuola potrebbe passare anche attraverso il contributo alla costruzione del POF (Piano dell’Offerta Formativa), quale esercizio concreto della democrazia deliberativa. 48 altre associazioni studentesche, in particolare, quelle cattoliche. Un esempio è dato dal documento comune presentato insieme a Gioventù Studentesca e al Movimento Studenti Cattolici all’ultimo convegno nazionale della pastorale della scuola lo scorso Febbraio a Bologna. Rispetto alle politiche scolastiche, ci siamo lasciati interrogare e provocare da tutte le vicissitudini che la scuola italiana ha vissuto in questi tre anni: abbiamo iniziato nel 2005 con il Ministro Moratti e una riforma (più o meno o condivisa) approvata, abbiamo proseguito con un altro governo e altre scelte politiche per la scuola, oggi questo Paese non ha un governo né un ministro della Pubblica istruzione e neanche una riforma dato che quella approvata nel lontano 2004 è stata progressivamente modificata. Non entro nel merito delle questioni: il punto è che la scuola italiana davvero non trova pace né un porto sicuro dove poter svolgere il compito educativo e d’istruzione che le è stato assegnato. Continua ad essere un grande punto interrogativo:una sorta di lego gigantesco dove tutti, prima o poi, si divertono a togliere e mettere mattoncini. Una politica che continua a perpetrare questa scempiaggine ai danni delle giovani generazioni è una politica stolta e irresponsabile, incapace di leggere questo tempo e di investire realmente sul futuro di questo Paese. Scegliere la scuola significa, infatti, ripartire dai saperi e dalla cultura, pensare un nuovo modello di sviluppo centrato sulla persona e non solo sull’economia. La scuola italiana è chiamata ad affrontare, dunque, sfide cruciali capaci di rispondere alle velocissime trasformazioni di una società come quella italiana sempre più multietnica e multiculturale, sempre più complessa e fluida la cui rappresentazione passa attraverso le immagini della precarietà, flessibilità, instabilità. In tutti i campi, purtroppo. In questo triennio, infine, abbiamo sentito forte la presenza e la vicinanza della grande famiglia di Azione Cattolica. Inutile ricordare l’importanza e la necessità di un cammino condiviso, in particolare, sempre più integrato con il Settore Giovani: ormai, credo siano una scelta e una pratica consolidata nell’esperienza e nella responsabilità del Movimento. È anche giusto sottolineare che questa realtà non è consolidata ovunque e che ci sono ancora diverse realtà diocesane in cui si fa fatica a far decollare il MSAC e a trovare forme positive e propositive di collaborazione. La cura del Movimento dell’AC passa attraverso la cura della proposta della formazione ordinaria per giovanissimi:il cammino di gruppo non può e non deve mancare! È responsabilità di ogni studente 25 fare in modo che nel suo cammino di fede non manchi uno degli elementi qualificanti e più significativi che l’associazione si è data per accompagnare la formazione di ragazzi, giovani e adulti. Tuttavia, mi pare doveroso sottolineare che è responsabilità del Settore Giovani assicurare questa formazione: per questa ragione, è importante che dopo la pubblicazione di “Sentieri di SperanzaLinee guida per gli itinerari formativi dell’Azione Cattolica” la riflessione sulle figure educative e sul gruppo prosegua speditamente. È urgente offrire alle diocesi tutte e, in particolare, a quelle più affaticate, nuovi strumenti formativi per strutturare e promuovere la proposta associativa. A fine triennio, quale movimento consegniamo a coloro che raccolgono il nostro testimone? Pensando a questa domanda, mi veniva in mente un’immagine molto cara agli studenti: quella del colloquio dei genitori con gli insegnanti durante l’anno scolastico. Anche lì, la domanda è la stessa: come va il mio ragazzo? Allora come sta il MSAC? Mi verrebbe da dire: è in gamba, è uno sveglio, intelligente…ma potrebbe fare di più! È questo l’augurio che faccio al MSAC: pensare e fare sempre di più. A volte abbiamo avuto la percezione che la vita dei circoli proceda in modo schizofrenico con periodi intensissimi che si alternano a settimane e settimane di vuoto cosmico. Accanto alla formazione ordinaria, la cura della formazione specifica è indispensabile per tradurre la proposta del MSAC all’interno di una progettualità pensata, capace di rispondere e di intercettare le istanza che provengono dal contesto associativo ed ecclesiale, dal mondo della scuola e dall’intera società. Mi avvio a concludere riprendendo la citazione di Sepulveda che ha aperto questo mio intervento: è ancora molta la strada da fare, lasciate la porta aperta a tutti i viaggiatori, perchè i sentieri giusti vanno percorsi insieme… Il sentiero giusto che percorriamo è quello del il Vangelo, della Croce e della Resurrezione. È importante non smarrire il senso del nostro servizio, non lasciarsi svuotare dalla responsabilità e dalle cose da fare; è importante sapere ogni giorno il perché e le motivazioni più profonde che muovono il nostro impegno. Studenti degni del Vangelo, dunque, che scelgono di misurarsi con le fatiche di ogni giorno, di giocare la partita della vita da protagonisti e di fare spazio agli altri perché è insieme che si cammina, è insieme 26 TESI 10. LE MODIFICHE STUDENTESSE ALLO STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE Le vicende che hanno visto la scuola italiana coinvolta in episodi di “grave allarme sociale” ad opera di alcuni studenti bulli e violenti e che hanno notevolmente esasperato il dibattito pubblico sull' annosa "questione educativa", sono state all'origine della cosiddetta "linea dura" del Ministro Fioroni. La gravità dei fatti di cronaca, tutti perpetrati all'interno delle mura scolastiche, era tale da meritare una risposta immediata ed intransigente. In questa logica, si comprendono la campagna educativa "smonta il bullo", la circolare per disciplinare l'uso del cellulare proibendolo in classe e le modifiche allo Statuto delle Studentesse e degli Studenti. Nello specifico, le modifiche alla Carta degli studenti hanno riguardato l'articolato relativo alle sanzioni, inasprendole, nei casi più gravi (reati penali o recidive) fino alla possibilità di non essere ammessi allo scrutinio finale o all'esame di maturità. Il MSAC riconosce la legittimità di un provvedimento finalizzato a individuare misure nuove per disciplinare e sanzionare i comportamenti gravemente scorretti da parte degli studenti, ma la scelta di modificare lo Statuto solo nella parte relativa alle sanzioni non ci ha convinto: non risponde alla complessità del problema e, di conseguenza, non l'affronta perché presume di risolvere con le sanzioni ciò che dovrebbe essere affrontato in chiave educativa. Pertanto ci appare un buon punto di partenza l’introduzione, all’art. 5 dello Statuto, del cosiddetto “Patto di corresponsabilità” che all’inizio dell’anno studenti, genitori e istituzione scolastica sono chiamati a sottoscrivere, purché questa scelta non sia ridotta a mero atto formale e burocratico, ma sia il segno di un reciproco riconoscimento e di un comune impegno nella costruzione della comunità educante. Il MSAC s’impegna a promuovere, di concerto con le associazioni studentesche presenti al Forum del Ministero, la revisione globale dello Statuto, integrando riflessioni riguardo questioni irrisolte come ad esempio lo status dello studente negli stages nell’ambito dell'alternanza scuola-lavoro. Ci impegniamo diffondere lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti a partire dagli alunni delle prime classi e informare circa le recenti modifiche apportate. 47 Alla luce di queste riflessioni, nelle sedi competenti, il MSAC s'impegna a sollecitare l'elaborazione di una legge quadro nazionale sui livelli essenziali delle prestazioni in materia di diritto allo studio. In particolare, chiediamo che nel definire i livelli si tenga conto delle seguenti linee d'intervento finalizzate a: • • • • sostenere l'autonomia della persona nella scelta del percorso formativo ampliando l'offerta formativa, attivando percorsi individualizzati e impiegando le risorse del territorio; rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono l'accesso a tutti i livelli d'istruzione e formazione; creare un sistema di servizi che concretamente possa sostenere lo studente durante il percorso di studi (trasporti, mense, libri in comodato d'uso, etc). istituire un organismo di controllo e verifica del recepimento e attuazione nelle regioni dei livelli essenziali delle prestazioni richieste in materia di diritto allo studio che si cresce. Tutto questo per essere all’altezza di quel Gesù che con la sua vita ci ha dato l’esempio..e che con la nostra vita desideriamo annunciarlo. Concludo ringraziando tutti coloro che hanno camminato insieme a me e con cui ho condiviso il servizio e la responsabilità in AC: la presidenza e il consiglio nazionale; l’equipe nazionale del settore giovani: Simone, Ilaria, Don Giorgio, Barbara, Chiara e Marco; l’Equipe nazionale del msac: grazie amici per non esservi stancati anche quando la fatica è stata tanta. Soprattutto desidero ringraziare la Segreteria nazionale MSAC: Marco Babbacione che ne ha fatto parte per un pezzo, Saretta e Don Adriano che ne sono stati l’anima, sempre. Un grazie per l’amicizia, la compagnia, la testimonianza: siete davvero il dono che il Movimento Studenti mi ha fatto in questo triennio. Chiudo con un caloroso in bocca al lupo alla Segreteria nazionale che si costituirà a partire da questo congresso e alla prossima Equipe nazionale: possiate camminare sempre sul lato illuminato della strada… Buon triennio! Il MSAC si impegna a promuovere nelle singole scuole iniziative di solidarietà studentesca e culturale, pensate in risposta ai problemi quotidiani della propria scuola e degli studenti che vedono non pienamente garantito il proprio diritto allo studio. 46 27 TESI 9. DIRITTO ALLO STUDIO Nella società della conoscenza l'accesso all'istruzione e ai percorsi formativi è elemento essenziale per "il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese" (art. 3 Costituzione). Il diritto allo studio si configura come diritto di cittadinanza da attuarsi in relazione all'art. 3 della Carta costituzionale che impegna la Repubblica a rimuovere "gli ostacoli di ordine economico e sociale" che di fatto limitano l'uguaglianza e la libertà dei cittadini. Tuttavia, non possiamo intendere il diritto allo studio solo come l'insieme di agevolazioni e servizi finalizzati a facilitare la prosecuzione del percorso di studi. L'Unione Europea ci invita a pensare il diritto allo studio come diritto all'apprendimento durante tutto l'arco della vita e non solo durante il periodo della scolarizzazione. Non si configura, pertanto, come strumento per l'assolvimento dell'obbligo d'istruzione e formazione ma come un sistema di norme che assume quale finalità principale il successo formativo dello studente, inteso come investimento sulla persona, sulle sue potenzialità, sulle possibilità di crescita e di sviluppo. Dal 1977 le competenze sul diritto allo studio sono passate alle Regioni nell'ambito del processo di decentramento che il nostro Paese ha intrapreso e che ha portato alla modifica del Titolo V della Costituzione. In questo modo le competenze in materia sono in capo alle regioni e ciò ha di fatto prodotto disuguaglianze e squilibri tanto da poter dire che uno studente vede tutelato il suo diritto allo studio in modo estremamente differente in base all’appartenenza geografica e, talvolta, non lo vede proprio garantito. Mancano, infatti, i livelli essenziali delle prestazioni che, definiti su base nazionale, dovrebbero essere recepiti negli ordinamenti regionali. 28 45 • L’autonomia scolastica ci sta a cuore. A 10 anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione, riteniamo che sia necessario passare da un’autonomia scolastica attuata solo a livello gestionale a un’autonomia progettuale capace di fare della scuola un punto di riferimento per il territorio in cui s’inserisce la sua proposta formativa. L’autonomia va sostenuta con adeguati finanziamenti finalizzati a migliorare l’offerta formativa, promuovere la formazione dei docenti e garantire interventi di edilizia scolastica e messa a norma delle strutture. • All’interno del quadro di riferimento di un sistema pubblico integrato di istruzione e formazione stabilito dalla legge n.62/2000 resta ancora da garantire l'effettiva libertà di scelta educativa nelle famiglie. Ciò può tradursi in finanziamenti adeguati alle scuole paritarie, secondo criteri e modalità che restano da individuare, ma soprattutto in nuovi e decisi investimenti per rendere possibile a tutti l’accesso ad un sistema scolastico integrato davvero di qualità XIII Documento Congressuale SU E GIÙ DA UN BANCO PER ESSERE DEGNI DEL VANGELO. DENTRO LA SCUOLA, DENTRO LA STORIA approvato dai segretari diocesani riuniti in congresso il 12 aprile 2008 ratificato dall’equipe nazionale MSAC il 30 maggio 2008 44 29 INDICE PRIMO: CHI SIAMO TESI 1 LA FORMAZIONE ORDINARIA IN AC TESI 2 LA FORMAZIONE SPECIFICA TESI 3 SERVIZIO È… ATTIVITÀ A SCUOLA TESI 4 IL SAPERE SERVE SOLO PER DARLO:DALLO Alla vigilia di una nuova legislatura ci sentiamo di ribadire con forza a tutti gli schieramenti la necessità non più prorogabile di ripartire da una riflessione comune, libera da posizioni preconcette e ideologiche, finalizzata a trovare nuove sintesi educative e legislative per il bene dei giovani studenti nel loro percorso di formazione. STUDIO ALLE POLITICHE PER LA SCUOLA TESI 5 TESI 6 ABITARE GLI ORGANI COLLEGIALI: SERVIZIO È.. CANDIDARSI! IL NOSTRO IMPEGNO DI SERVIZIO PER LA PASTORALE DELLA SCUOLA E IL PRIMO ANNUNCIO TESI 7 RESPONSABILI DI TUTTA L’ASSOCIAZIONE SECONDO: QUELLO CHE ABBIAMO DA DIRE TESI 8 DALLA RIFORMA MORATTI AL “CACCIAVITE” DI FIORONI: PUNTO È LA SCUOLA? TESI 9 DIRITTO ALLO STUDIO TESI 10 LE MODIFICHE ALLO STATUTO DELLE STUDENTESSE E STUDENTI TESI 11 PARTECIPAZIONE E RIFORMA DEGLI ORGANI COLLEGIALI TESI 12 IL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE In un contesto culturale nel quale i saperi si fanno sempre più specialistici e frammentati la scuola rischia di rincorrere il mito di teste ben piene, avallando una deriva tecnicistica e nozionistica. Riteniamo che sia impossibile continuare ulteriormente a ripensare i programmi procedendo per addizione. Delle teste ben fatte esigono un sapiente e prudente discernimento nel formarle. D’altro canto devono essere garantiti dei contenuti di base comuni per ciascun indirizzo di studi, contemperati all’autonomia didattica riconosciuta a ciascun docente ed agli istituti. • Una scuola di qualità esige docenti di qualità. Riteniamo urgente chiarire e accelerare i tempi relativi alla definizione delle nuove modalità di formazione e abilitazione della classe docente. Non può mancare,inoltre, un adeguato riconoscimento economico per una categoria che, pur nelle singolari fatiche e contraddizioni, svolge un servizio insostituibile a vantaggio dell’intera collettività. Il movimento studenti di AC si impegna a sottolineare, in collaborazione con il forum delle associazioni studentesche presso il ministero dell’Istruzione, la necessità di interventi che favoriscano la continuità didattica (in particolar modo per i docenti supplenti). Sempre più nelle scuole statali italiane gli studenti non riescono a godere della continuità didattica indispensabile per instaurare un rapporto educativo fra docenti e studenti DEGLI MOZIONE 1 – CENTESIMO ANNIVERSARIO DEL MOVIMENTO STUDENTI DI AC MOZIONE 2 – PER UNA RESPONSABILITÀ NAZIONALE PIÙ CONDIVISA 30 • A CHE TERZO: I NOSTRI STRUMENTI TESI 13 – IL COLLEGAMENTO REGIONALE TESI 14 – GLI STRUMENTI FORMATIVI TESI 15 – I CAMPI E GLI APPUNTAMENTI NAZIONALI TESI 16 – LA DIMENSIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE MOZIONI Nel sollecitare le istituzioni rispetto all’urgenza sopra denunciata, il MSAC chiede che sia data centralità alle seguenti questioni: 43 SECONDO: QUELLO CHE ABBIAMO DA DIRE TESI 8. DALLA RIFORMA MORATTI AL “CACCIAVITE” DI FIORONI: A CHE PUNTO È LA SCUOLA? È da 20 anni che la scuola italiana è al centro di un processo di trasformazione e di continue riforme, un processo ad intermittenza a causa dell’alternarsi di governi differenti e, dunque, di visioni divergenti relative all’educazione e a tutto il sistema di istruzione e formazione. Un processo schizofrenico che vede la scuola contesa, montata e smontata in base a criteri di parte e a vicende politiche che confermano come nel nostro Paese non c’è una cultura politica capace di superare le logiche partitiche o di schieramento governativo per realizzare in modo condiviso cambiamenti strutturali in materia di educazione, istruzione e formazione. Nel 2006 l’avvicendamento al governo, in seguito alle elezioni politiche, ha determinato l’inizio di una nuova fase del processo di trasformazione e di cambiamento per la scuola italiana, a partire dall’eredità della legge delega n.53/2003, nota come Riforma Moratti. Pur ribadendo la nostra valutazione critica sia rispetto al metodo di elaborazione sia riguardo al merito di alcune scelte (doppio canale licei e formazione professionale, valutazione degli studenti condizionata dalla condotta, ecc), la legge 53 ha rappresentato di fatto il primo tentativo riuscito di riordino organico dei cicli del sistema integrato di istruzione e formazione dai tempi della riforma Gentile. Durante la successiva legislatura è stata fatta la scelta di lasciare immutato l’impianto di base della legge 53, apportando però progressivamente importanti modifiche (dette del “cacciavite”) che ne hanno talvolta snaturato le intenzioni iniziali. Pur condividendo e apprezzando molti degli interventi specifici apportati, anche in questo caso abbiamo delle perplessità su un metodo che, nel tentativo di non operare un nuovo capovolgimento dell’intero impianto, ha di fatto determinato una somma non coerente di interventi parziali e privi di un disegno complessivo. 42 PREMESSA I delegati al XIII Congresso del Movimento Studenti di Azione Cattolica hanno presentato a norma del regolamento 6 emendamenti e 2 mozioni alla bozza del Documento Congressuale approvata dall’Equipe Nazionale il 15 marzo 2008. La commissione di verifica ha ammesso alla votazione 6 emendamenti. Ogni emendamento ammesso è stato presentato in assemblea con un intervento favorevole da parte dei proponenti, cui è seguito un intervento contrario. Di questi 6 emendamenti, 4 sono stati accolti, 2 respinti. Delle 2 mozioni presentate, 2 sono state approvate Dopo la votazione degli emendamenti e delle mozioni l’intero Documento Congressuale è stato sottoposto all’approvazione dei delegati. I delegati hanno approvato il documento all’unanimità. Presiedeva il congresso Pierluigi Vito, già collaboratore centrale MSAC e consigliere nazionale AC. Il documento è stato poi rivisto nei suoi aspetti formali dall’Equipe Nazionale nella seduta del 30 maggio 2008 31 TESI 7. RESPONSABILI DI TUTTA L’ASSOCIAZIONE Essere Azione Cattolica significa per i circoli di Movimento Studenti far parte a pieno titolo, attraverso i segretari diocesani, di Presidenza (laddove l’atto normativo lo preveda), Consiglio, Equipe diocesana del settore giovani. Al momento, non in tutte le realtà diocesane si può parlare di piena collaborazione e sostegno reciproco nell’ottica di quella corresponsabilità che dovrebbe caratterizzare l’intera struttura associativa: si rileva talvolta la difficoltà da parte dell’associazione e del Settore Giovani in particolare nel prendersi cura dell’esperienza msacchina (e in essa dei suoi giovani protagonisti, giovanissimi in crescita prima ancora che responsabili), e anche un ridotto coinvolgimento nella progettualità associativa riducendo la presenza e il contributo dei segretari alle questioni prettamente msacchine. D’altra parte va segnalata la fatica e le resistenze dei segretari a percepirsi come responsabili di tutta l’associazione e non soltanto del proprio piccolo “particolare”; conseguenza evidente di ciò è la indisponibilità a partecipare a quegli incontri che non sempre e non solo vertono su questioni msacchine ma sono chiamate ad affrontare questioni ben più complesse e riguardanti l’intera vita associativa e, più globalmente, l’esperienza e le scelte pastorali della propria chiesa diocesana. Crediamo che la ricchezza del contributo che il MSAC può portare non vada circoscritta alla sola realtà scolastica ma alla pienezza di vita che, fin da giovanissimi, si tenta di vivere e testimoniare ai propri coetanei. Laddove Settore Giovani e MSAC camminano insieme, si interpellano e sostengono vicendevolmente, entrambe le realtà non possono che trarne beneficio in uno stile dal respiro più ampio, capace di garantire l’effettivo prendersi cura dell’associazione intera e in essa di ciascuna persona. Ci sembra indispensabile crescere nella reciprocità: i segretari MSAC devono avere a cuore, in prima persona, tutti quei luoghi (Consigli, Equipe di settore,…) non solo di rappresentanza “istituzionale”, ma ancor più di dialogo, confronto, crescita e progettualità associativa superando talvolta pigrizie o paure legate a contesti nuovi, più ampi e più complessi. All’intera associazione e al Settore Giovani in particolare spetta invece l’attenzione a rendere questi luoghi non solo accessibili e comprensibili ma capaci di fattiva presa in carico gli uni degli altri. 32 41 PRIMO: CHI SIAMO L’equipe nazionale MSAC, nel prossimo triennio, si impegnerà a proseguire la riflessione sul primo annuncio e sulle modalità proprie che esso richiede per dei giovanissimi-studenti, facendosi promotrice di iniziative di riflessione teorica e monitorando esperienze in atto da raccogliere in una eventuale pubblicazione da mettere a disposizione di tutti i circoli; La necessità di una presenza qualificata ai diversi livelli (diocesano, regionale e nazionale) delle Consulte di Pastorale dell’educazione e della scuola richiederà un impegno ed una disponibilità stabili da richiedere agli animatori dei circoli diocesani, agli incaricati regionali del MSAC e ad un componente della Segreteria Nazionale TESI 1. LA FORMAZIONE ORDINARIA IN AC Il Msac è la proposta missionaria dell’Azione Cattolica per i propri giovanissimi. Tale proposta, secondo quanto indicato nelle Linee Guida per gli Itinerari Formativi, si radica nell’esperienza formativa dei gruppi giovanissimi di AC, aprendoli ad un maggior impegno formativo e missionario in uno degli ambienti di vita propri degli adolescenti: la scuola. Pertanto punto di partenza per la formazione ordinaria di ogni giovanissimo msacchino è l’incontro con Gesù Cristo Risorto. Da questo nasce la necessità di far conoscere Gesù a tutti attraverso la propria vita ed in particolare, nella scuola. Questo si declina nella piena partecipazione alla vita della comunità cristiana nella particolare forma che ha scelto e a cui ha aderito, ovvero l’esperienza associativa dell’AC. Nel caso in cui il gruppo parrocchiale sia assente è compito del msacchino, aiutato dall’animatore e dall’assistente del MSAC, ricercare anche in altre comunità parrocchiali un gruppo giovanissimi in cui inserirsi. In ogni caso è opportuno che l’esperienza formativa del circolo del Msac non venga intesa come sostitutiva o alternativa rispetto al percorso formativo ordinario dei gruppi parrocchiali. Il circolo diocesano del Msac si impegna a stimolare ogni msacchino ad una partecipazione costante ed attiva ad un gruppo giovanissimi di AC che possa dargli la possibilità di affrontare un cammino personale di formazione umana e cristiana: la dimensione associativa, la vita di gruppo, la crescita spirituale sono alcuni degli aspetti che non possono mancare nella proposta formativa di un giovane laico cristiano di Azione Cattolica. Proprio perché la proposta formativa “ordinaria” non può mancare, il Msac si impegna a mettere tutti i msacchini nella condizione di avere un gruppo giovanissimi di riferimento, anche impegnando l’intera associazione diocesana ed in particolare il Settore Giovani a far nascere nuovi gruppi giovanissimi nelle parrocchie che ne sono privi. 40 33 TESI 2. LA FORMAZIONE SPECIFICA Ingrediente necessario per ogni circolo del MSAC è l’elaborazione di un pensiero e di una sensibilità matura ed equilibrata sui temi della scuola e dell’educazione da parte degli studenti di AC. Essa passa attraverso un esercizio costante di confronto rispetto ai problemi e alle questioni di più stringente attualità relativi alla scuola, ma anche attraverso l’approfondimento del senso dello studio, dello stile con cui i msacchini scelgono di abitare la scuola, del rapporto con tutte le altre componenti della comunità scolastica. Nell’esperienza del MSAC occorre bilanciare sapientemente la dimensione formativa specifica ed il concreto impegno all’interno della realtà scolastica, attraverso una virtuosa dialettica tra ricerca e azione. Una buona riuscita della formazione specifica esige la presenza e l’aiuto di una persona più esperta e competente, l’animatore, che si occupi della crescita culturale del circolo e contribuisca ad una significativa elaborazione di quanto il circolo va maturando ed, eventualmente, di quanto si pensa di proporre a scuola. E’ importante che la Presidenza diocesana ed, in particolare, il settore giovani, in stretta collaborazione con la segreteria Msac, si facciano carico della ricerca di un animatore. La presenza dell’animatore, tuttavia, non deve mortificare il protagonismo dei msacchini, né può sostituire la responsabilità di guida del circolo diocesano che spetta ai segretari. Per un buon cammino di Movimento si auspica un equilibrio sempre maggiore tra la formazione specifica e la capacità di promuovere iniziative ed occasioni di confronto all’interno degli istituti. La garanzia di una proposta di formazione specifica di qualità può essere favorita dalla presenza in ogni circolo di un animatore capace di offrire il suo contributo di idee e di pensiero senza sostituirsi alla responsabilità primaria dei segretari e dell’assistente. 34 TESI 6. IL NOSTRO IMPEGNO DI SERVIZIO PER LA PASTORALE SCOLASTICA E IL PRIMO ANNUNCIO Il primo annuncio è il modo attraverso cui il MSAC, nella sua soggettività ecclesiale e nel pieno rispetto della identità della scuola e delle sue finalità, offre il proprio contributo alla pastorale della scuola. Nel corso di questo triennio i responsabili diocesani e nazionali del MSAC si sono interrogati insieme sul fine, sui destinatari e sulle modalità del primo annuncio. La riflessione, sviluppatasi durante il Campo Nazionale del luglio 2006 a Macerata, ha messo in luce come esigenza prioritaria l’attenzione verso le singole persone che incontriamo a scuola: attraverso il primo annuncio vogliamo, infatti, essere loro vicini, suscitando e condividendo le loro domande di senso, in una ricerca comune della verità che possa gradualmente aprirsi all’incontro con Gesù Risorto, Signore della vita. Indispensabile presupposto per un simile cammino è una relazione significativa e vitale con il Signore Risorto, percepito e scelto sempre più decisamente come compagno di viaggio del proprio personale cammino di ricerca di senso. In virtù di questa relazione fondante desideriamo, dunque, che il nostro annuncio passi attraverso il nostro stile quotidiano, in particolare attraverso la qualità delle relazioni che riusciremo ad intessere nell’ambiente scolastico e nell’umiltà con cui accoglieremo l’altro e le sue domande. La riflessione cominciata in questo triennio merita però di essere ancora elaborata e approfondita, affinché si possa elaborare un più concreto progetto di primo annuncio, che possa anche servire come guida per il lavoro nelle diocesi. E’ importante inoltre che il nostro impegno si concretizzi anche nella presenza nella consulte di pastorale della scuola: il nostro ruolo al loro interno deve essere significativo e critico; vogliamo condividere con le altre realtà le nostre riflessioni e i nostri progetti di primo annuncio, rilanciando un impegno pastorale che, secondo le indicazioni della Chiesa italiana nel documento finale dei vescovi italiani dopo il Convegno Ecclesiale di Verona, metta al centro la persona realizzando una pastorale integrata che valorizzi il soggetto primo di pastorale: la comunità cristiana nel suo insieme e nella varietà delle sue articolazioni (associazioni, movimenti, gruppi). 39 TESI 5. ABITARE GLI ORGANI COLLEGIALI: SERVIZIO È… CANDIDARSI! Avere a cuore la scuola e spendersi per essa è parte del nostro servizio. In una parola è credere nella partecipazione, dimensione essenziale della proposta msacchina. Candidarsi e svolgere un ruolo di rappresentanza non è solo un modo per prendersi cura di tutti gli studenti, ma è anche un’occasione di partecipazione attiva ai processi decisionali che riguardano l’intera comunità scolastica. Spesso si ha paura di offrirsi per questo servizio. Un po’ perché implica una responsabilità personale, un po’ perché richiede conoscenze e competenze che molte volte sentiamo di non possedere, un po’ perché sfiduciati dalla prassi latente di abbandono dello strumento partecipativo degli organi collegiali. Sentiamo però di credere nel protagonismo degli studenti e nella loro capacità di ridare senso alla democrazia scolastica, un valore che è custodito anche nelle sue formule così spesso snaturate e ridotte a mera e vuota burocrazia. Nel corso del triennio il MSAC ha rilanciato la partecipazione studentesca, attraverso un convegno nell’aprile 2006 (la Mo.Ca, Movimento in Cantiere) e l’elaborazione di uno specifico progetto di Scuole di Partecipazione, dando così attuazione alle indicazioni del XII congresso. Le Scuole di Partecipazione sono uno strumento capace di dare risposte alle necessità e difficoltà che si vivono nelle comunità studentesche. Possono essere vero contributo di servizio alla comune ricerca di senso nella diffusa crisi partecipativa che attraversa le nostre scuole. Ma le SdP da sole non bastano. È necessario anche un impegno diretto nella forma della disponibilità personale al servizio di rappresentanza. Rendersi disponibili per una responsabilità, intesa come servizio a tutta la scuola, è lo stile che nella famiglia dell’AC abbiamo imparato anche nell’ambito della vita democratica dell’Associazione. È un dono prezioso che possiamo portare come contributo alla società, partendo dalla scuola. Chi ha orecchie da intendere intenda… TESI 3. SERVIZIO È…ATTIVITÀ A SCUOLA Il MSAC scommette sulla partecipazione degli studenti, sulla loro capacità di responsabilità all’interno della scuola, sulla loro creatività, voglia di fare, di abitare le mura scolastiche. La possibilità delle scuole aperte di pomeriggio, data dalla direttiva 567 e dal sempre maggior interesse mostrato dal Ministero della Pubblica Istruzione, è un’occasione da non sprecare per rimettere al centro la progettualità ed il protagonismo degli studenti. L’attuale situazione dei circoli diocesani in relazione alla presenza all’interno delle scuole è, però, disomogenea. Ci sono circoli che riescono a proporre esperienze e attività con successo e altri che fanno più fatica a concretizzare l’esperienza diocesana del MSAC all’interno delle scuole. Questa situazione è dovuta ad una molteciplità di fattori. Non sempre l’autonomia scolastica e le possibilità che derivano dalla 567 sono sfruttate appieno nelle scuole e questo riduce gli spazi di protagonismo degli studenti. A questo si aggiungono le tante difficoltà che i circoli diocesani vivono in fase progettuale e attuativa. Vogliamo quindi puntare su uno stile di animazione della vita scolastica che possa avere le sue radici nella capacità di ascolto e di intercettazione delle domande di senso degli studenti e nella collaborazione con le altre realtà associative presenti nelle scuole. Il MSAC si impegna a proporre con maggiore forza e continuità Punti d’Incontro all’interno delle scuole che possano costituire un luogo di riflessione e dialogo aperto a tutti gli studenti. Le attività a scuola saranno il frutto dell’elaborazione condivisa all’interno dei punti d’incontro. Al fine di garantire una reale conoscenza degli spazi attraverso i quali essere realmente protagonisti a scuola proponiamo la realizzazione, in collaborazione con il Forum delle Associazioni Studentesche, di un vademecum con tutte le informazioni utili in merito alle possibilità concesse dal D.P.R. 567/96 e alla partecipazione degli studenti agli organi collegiali. I circoli diocesani si impegnano a promuovere ed attuare nel proprio territorio il progetto delle Scuole di Partecipazione, un contributo da diffondere e condividere anche con le istituzioni e con le altre associazioni studentesche. 38 35 TESI 4. IL SAPERE SERVE SOLO PER DARLO: DALLO STUDIO ALLE POLITICHE PER LA SCUOLA Il MSAC crede in una scuola che non abdica alla sua “vocazione educativa”, ritagliandosi esclusivamente un compito di istruzione, ma che avverte la responsabilità di favorire ed accompagnare la costruzione dell’identità personale degli studenti attraverso la scoperta di sé, la capacità di appropriarsi creativamente della ricchezza del patrimonio di cultura e di tradizioni che appartiene al nostro Paese, la capacità di spendersi per la ricerca e la costruzione del bene comune contribuendo all’edificazione della città dell’uomo secondo i principi ispiratori della nostra Carta Costituzionale. Responsabilità di ogni studente è quella di divenire parte attiva di questo progetto, non vivendo da semplice destinatario ed utente dell’offerta formativa dell’istituzione scolastica, ma ridando centralità al senso del proprio studio, educandosi a sviluppare una coscienza critica capace di un pensiero proprio da saper argomentare, assumendo la responsabilità di “esporsi”. Lo studio diventa così dovere non solo per se stessi, ma dovere “sociale”, investimento per la formazione di competenze e conoscenze, ma anche di “teste pensanti” capaci di comprendere ed analizzare la realtà che li circonda, di “coscienze in dialogo” che sappiano esprimersi e confrontarsi con l’altro nel rispetto reciproco, senza barriere ideologiche e culturali. L’esperienza scolastica, attraverso la riappropriazione del senso pieno e l’esercizio paziente di un tale studio diventa così palestra in cui si allenano i cittadini del domani, sin da oggi. In questo modo il senso dello studio richiama anche una riflessione sull’impegno per una partecipazione piena alla vita della scuola formandosi un proprio pensiero sulle vicende della comunità scolastica particolare e sulle linee d’indirizzo di politica nazionale per la scuola. L’abitudine all’approfondimento ed alla condivisione, anche delle questioni più tecniche e complesse, costituisce una grande ricchezza per la vivacità associativa. Ogni msacchino condivide la fortuna di poter riflettere con altri coetanei sul mondo della scuola, sulle sue ricchezze e difficoltà, scambiando opinioni e formulando proposte. Nel corso del triennio abbiamo però riscontrato che questa fondamentale dimensione dell’impegno msacchino è troppo spesso trascurata. 36 Il MSAC si impegna a coltivare e a far scoprire all’interno della comunità scolastica la passione e il piacere dello studio come percorso di conoscenza di sé e del mondo, non vissuto come un obiettivo fine a se stesso ma come una passione feconda che accresce la propria umanità e il senso del proprio servizio. Lo studio è occasione privilegiata per mettere a disposizione del prossimo ciò che si è appreso, nell’ottica milaniana secondo cui “il sapere serve solo per darlo” Occorre pensare e proporre una pluralità di modalità attraverso cui, da studenti di AC, scegliamo di spenderci per un sapere effettivamente accessibile a tutti: dal semplice aiuto al compagno di banco fino alla promozione di attività di tutoraggio all’interno (o anche all’esterno) della scuola. Ogni studente ed ogni circolo sono chiamati ad un rinnovato entusiasmo nell’impegno ad informarsi, ad affrontare con slancio l’analisi critica della normativa scolastica, per dare sempre maggiore qualità al nostro contributo di idee e proposte all’attualità della scuola italiana, tanto a livello locale, quanto regionale e nazionale. Solidarietà del sapere è mettere a disposizione degli altri studenti il nostro “supplemento di studio” sulle tematiche e normative scolastiche. Per aiutare e motivare i msacchini a quest’impegno, il MSAC continuerà a pronunciarsi in maniera costante ed attenta sulle vicende che caratterizzano la politica scolastica, assumendosi il carico di recare il prezioso contributo degli studenti del movimento al dibattito interno alla scuola italiana. 37