Letto il libro

Transcript

Letto il libro
JOHN BEDA
FEROMONE vs DRONE
FEROMONE vs DRONE
1.
-Single or return? solo andata o andata e ritorno? Quella domanda,
allo sportello della stazione di Massa lo fece trasalire...anche l’accidentale combinazione fra la parola ‘Massa’ e il ‘solo andata o andata e ritorno’...’ecco la soluzione’ pensò, quell’incubo la notte scorsa, non aveva
quasi dormito e quel tormento che gli provocava solo a pensare a quei
pulsanti assassini, quella tecnologia sprovvista di coscienza di cui approfittavano persone apparentemente normali per sbarazzarsi di nemici
veri, ma il più delle volte solo immaginari...e poi quel senso di totale impotenza, non poter fare nulla, ma proprio nulla per fermare tutto
quello...e quella sensazione di avere le mani pulite dei perpetratori di
quelle cose terribili, come le sue mani quando si sollevavano dai tasti
del computer, senza macchia nemmeno di inchiostro, come fortunatamente, succedeva una volta quando si scriveva a penna...E il solo fatto
che potessero farlo così, da lontano seduti davanti a una scrivania...e poi
osavano anche inventarsi qualche bella favoletta facendone anche un
film come quella del ragazzino con gli aquiloni a Kabul proiettando
un’immagine di bontà con lo stesso ragazzino che poi va a vivere in
America, studia e viene assorbito dal loro ‘sistema’, come ‘devono’ fare
tutti se vogliono sopravvivere, altrimenti....
...altrimenti un drone....
...che ti identifica, ti trova e pum, pum, pum... ti incenerisce con tutto
quello e quelli che ti stanno attorno.
‘The killing of Taliban commander Mullah Nazir in a drone
strike...L’uccisione del comandante Talibano Mullah Nazir in un attacco
con drone...quella notizia la sera prima sul sito della BBC World News
lo aveva fatto impazzire di rabbia.’ Ma com’era possibile? non era giusto,
non vi era niente di cavalleresco, era un gioco sporco, possibile che non
vi era nessuna reazione, che nessuno facesse niente? Non si dava pace
“Allora signore solo andata o andata e ritorno?, era il bigliettaio allo
sportello della stazione che lo risvegliò all’improvviso, fece in tempo a
rendersi conto che dietro di lui si era formata una bella fila, tutti studenti
1
che andavano all’università a Pisa.
“Andata e ritorno”, rispose apparentemente senza pensarci su...
“Ritorno quando?”, domandò con una certa impazienza il bigliettaio
“Oggi”.
“Quando?”
“Frecciabianca, alle otto e ventinove”. Sapeva che non sarebbe tornato con quel treno, che doveva restare almeno tre giorni a Roma, eppure
‘doveva’ tornare subito, per qualcosa che gli girava nella testa. Ritirò il
biglietto, gli occhi incuriositi del bigliettaio su di lui, lo conosceva bene
per la frequenza dei suoi viaggi, non lo aveva mai visto così, un po’
scombussolato.
‘Single or return, single or return...quelle parole gli rimbombavano
nelle orecchie, ci doveva essere qualcosa, una ragione perchè non riusciva a sbarazzarsene. ‘Ma certo, certo!’, gli vennero a mente quei piccoli
aerei radiocomandati che aveva tanto ammirato da ragazzo, le gare a cui
aveva assistito...la risposta era lì, le stesse armi dei criminali inventori
dei drone. Ma come? non era un matematico nè un rocket scientist anche
se avrebbe potuto esserlo, aveva mancato a quell’appuntamento come a
molti altri per divertirsi,per correre appresso alle ragazze- anche se…era
stato così malaticcio da bambino che quel divertimento un po’ se lo meritava - ma ora ne pagava lo scotto anche se pensando a cosa aveva trovato di bello sotto le sottane delle donne non sapeva ancora se lo avrebbe
sacrificato per qualche numero, per qualche formula... Ed era diventato,
invece, avvocato…un avvocato con pochi clienti…eppure lo studio e la
pratica della legge non era stato del tutto inutile, gli aveva dato un abito
mentale che non sopportava la prevaricazione, l’ingiustizia tanto che un
suo vecchio amico, pure lui avvocato, vedendo bene il suo poco successo
gli disse un giorno dopo avere letto una sua Comparsa conclusionale,
in cui si riassumevano le ragioni delle parti in causa, gli aveva detto, brutalmente: ‘Bellissima, scritta da dio ma… era meglio se facevi il giudice!…’ Sapeva già allora cosa avrebbe fatto, evitare scontri brutali con
il prossimo, l’orto davanti a casa sua era il suo rifugio da ‘tutto.’ Era
sulla pensilina del Binario 1, il treno precedente al suo, diretto a Pisa, si
avvicinava, treno che avrebbe assorbito tutti quegli studenti. Rimase
quasi solo, salvo un paio di Rom appena usciti dalla toilette dove avevano fatto le abluzioni mattutine, era tentato di unirsi a loro e di liberarsi
2
di tutto. In fondo sembrava uno di loro, più di una volta in chiesa alcune
signore di mezza età avevano messo al sicuro la borsetta vedendoselo
vicino. Decise invece di rimandare la partenza, di tornare a casa e si fece
restituire il prezzo del biglietto accampando una scusa.
‘Ivan Maksimovich!, ma certo Ivan Maksimovich!’, solo lui poteva
mettergli l’animo in pace. Sorrise pensando a come l’aveva incontrato
pochi anni prima durante la sua ultima visita in Russia: nei bagni pubblici
sotto le mura di Sergiev Posad, sembrava un reduce dall’Afghanistan,
zoppicante dalla gamba destra, proprio fuori di lì aveva appena fatto
l’elemosina a un vero reduce, senza gambe. Biondo, occhi azzurri, sui
quaranta anni, statura media, una faccia che gli ricordava Rostropovic e
suo cugino a Bari, di madre slovena. Ma senza quella luce negli occhi
di’ Slava’ Rostropovic, una luce negativa causata dal brillare dell’oro
che l’aveva attirato in Occidente per circondarsi lì e nel suo palazzo a
San Pietroburgo di sedie dorate, cornici dorate, tappeti e altre cianfrusaglie quasi fosse un granduca o un oligarca. No, Ivan Maksimovich aveva
quella melanconia profonda negli occhi che faceva trapelare quanto lui
e altri russi come lui avessero una misura in più nel giudicare certe cose
umane appena veniva il momento giusto, una profondità che, insieme al
gioco degli scacchi e alla fisica, lo avrebbe aiutato a fermare quella tremenda ingiustizia.
E in cui poteva esserci il suo zampino e che poteva avere avuto origine in Russia. Decise di cominciare col fargli una domanda al proposito,
di chiamarlo al cellulare, quel numero, il prefisso +7 della Federazione
Russa per lui era come una chiave che lo avrebbe fatto uscire di prigione,
la prigione dell’Occidente, solo due ore in più nel fuso orario, ma erano,
invece, anni luce.
“Allo, allo eta Ivan Maksimovich?...Buongiorno, Vania?....”
“Da, eta ja...chi è?”
Quella incredibile voce da basso, gli sembrava di sprofondare in
fondo alla terra... non era sicuro che lo avrebbe riconosciuto subito dalla
voce
“Nikolaj Pavlovich da Myra...”
“Myra? Nikolaj chi? da dove chiami?” Non poteva resistere, doveva
fingere qualcosa, gli piacevano i suoi scherzi, certe sue domande apparentemente irragionevoli, da matematico mancato.
3
“Sì, chiamo da Andriake in Turchia, sopra alla vecchia Myra, hanno
appena scoperto una vecchia cappella bizantina dedicata a San Nicola,
su un muro vi è una piccola finestra a forma di croce che quando è illuminata dal sole proietta la sua forma sul tavolo dell’altare, è un’altra
prova dell’esistenza di Dio...”
“Ho capito sei tu Nikolaj Pavlovich...Zdrastvuj, druk! salve, amico
mio! sei ancora in Occidente, povero avvocato! non ti vergogni? sei in
Toscana o in Turchia? o in quella orribile Londra dove i nostri oligarchi
e altri rapaci fanno a gara a spendere i soldi? meglio qui in Siberia davanti a una bella katljeti e pilmjeni, allora è vera questa storia dell’antica
Myra?”
“Verissima...”
“Pascal aveva ragione, non c’è bisogno della matematica per credere, basta solo il cuore...piuttosto che fai? fai ancora l’avvocato? perché?non c’è giustizia a questo mondo, noi russi l’abbiamo capito meglio
di voi. allora che fai?”
“ Vivo in mezzo ai tormenti pur non essendo un grande peccatore,
solo tu puoi aiutarmi ma prima di venire al punto una domanda: eri in
Malawi ad agosto?” Lo sentì ridacchiare, gli rispose
“No, proprio no, ero a pesca in Siberia, e poi non c’era bisogno!”
Cominciò a capire, era quasi una confessione di colpevolezza
“Allora...Hillary Clinton e lo sciame di api in Africa...sai la storia
no? eri, c’eri tu di mezzo, come hai fatto se non eri in Malawi? Quella
strega è stata assalita insieme al suo seguito da uno sciame d’api molto
aggressivo all’aeroporto, è dovuta scappare arrampicandosi velocemente
sulle scalette dell’aereo...si è presa una bella paura...era come se qualcuno avesse guidato quello sciame proprio lì, sembrava che volessero
solo lei...ho pensato prima alla giustizia divina poi, più semplicemente
a te…poi…forse…è solo un caso...i suoi assistenti al Dipartimento di
Stato hanno respinto sdegnosamente la cosa, invece ci sono centinaia di
testimoni a cominciare dalle api...”
“Ma come hai fatto? avevi qualcuno lì? tu hai un assistente, un collaboratore, forse quel georgiano...”
“Vuoi dire Michail Semyonovich... comunque non è Georgiano, è
qualcosa di diverso...”
“…Tatarashvili, un bel nome, lo ricordo bene, me ne hai parlato a
4
suo tempo uno stregone Tataro, è anche apicoltore...il suo miele eccezionale...”
“No, non era lì, o forse era lì, mi chiede di mantenere segreti i suoi
spostamenti, lo cercano...ma non sanno chi è, come è fatto, da dove
viene... è ancora un mio collaboratore, mi sono servito del suo aiuto comunque...
“E hai, avete guidato lo sciame su quella maledetta criminale che
pensa di catturare il Male, lo stesso Demonio - ma senza di Lui come
faremmo? - di eliminarlo sbarazzandosi dei nemici dell’America a destra
e a manca...ha riso quando ha commentato sulla morte di Gheddafi…
’We came, we saw, he died!’, e poi quella terribile risata! mi si è rivoltato
lo stomaco quando l’ho vista in televisione...”.
“..mentre il male è dentro di lei! la solita storia...”.
“Ma…sono curioso anch’io ho delle api in campagna da me sotto
un castello longobardo del VII secolo, Federico II veniva a caccia con il
falco vicino a casa mia...si chiamava per questo Silva Palatina...ora le
mie api aspettano un nuovo imperatore...forse sei tu...allora spiegami
..che specie di api?...”
“No, non la nostra Apis mellifera caucasica, delle nostre montagne
del Caucaso, nè l’Apis mellifera scutellata che si è ibridata in Sud America con l’ape creola dando origine a una specie molto aggressiva che,
guarda caso imperversa negli Stati Uniti, nè l’Apis mellifera adamsonii,
la specie africana del Burkina-Faso, abbiamo scelto uno sciame di Apis
mellifera jemenitica, il cui areale è nello Yemen, nell’Oman...il suo miele
era il preferito di Osama bin Laden...uno dei migliori al mondo...abbiamo
voluto vendicare il suo assassinio a sangue freddo...infatti hanno fatto
un buon lavoro...l’ape regina ha provato perfino a creare il nido nei capelloni biondi di Hillary, senza purtroppo riuscirci, sarà stato perchè probabilmente era una parrucca o perchè odorava di hamburger, di hot-dogs
- le api sono vegetariane come sai - di Coca-Cola e di vitamine...semplice
comunque, è bastato piantare fra i capelli di Hillary un po’ di feromone
di Nasonov, le api operaie usano questa sostanza odorosa per guidare le
api bottinatrici di ritorno verso il loro alveare, le api poi seguono le tracce
di questa sostanza per ritrovare il loro alveare, come dicevo, e la depositano sui fiori in modo che altre api della stessa colonia possano trovarvi
il nettare...”
5
“Allora…allora se hai potuto fare questo ...da Irktusk o da Novosibirsk o da dove sei nel tuo paese sterminato allora...allora puoi....arrivare
in Florida... ma dove sei? a meno che non sia un segreto...”
“Quasi…sono a Novosibirsk......forse so a cosa pensi...”
2.
“Incredibile! mi capitano spesso queste cose, quasi avessi un certo
tipo di preveggenza, invece di perdere tempo come ho fatto per tanti anni
della mia vita avrei dovuto andare dritto, dritto a Wall Street o nella
City... “
“Se per questo ho avuto tante proposte, l’ultima da BlackRock, le
banche impiegavano tipi come me per tirarci fuori modelli matematici
da usare nei loro investimenti...non è andata così bene perchè i CEO e i
loro complici usavano i loro cervelli - carichi di cocaina - da avidi bottegai -greedy shopkeeper!- e non i nostri...sì sono proprio alla NAPO,
the Novosibirsk Aviation Production Association della Sukhoi, non dovrei dirtelo, sono fuori però davanti a un samovar...allora a cosa pensavi?
a quello che pensavo anch’io?
“Anche questa è una incredibile coincidenza come se…”
“... due Tolstoi scrivessero alla stesso tempo a migliaia di chilometri
di distanza l’uno dall’altro Guerra e Pace...all’unisono...stesse frasi
...allo stesso tempo...”
“Immagino che sei molto occupato e che non puoi muoverti perchè
si tratta di andare negli Stati Uniti...”
“No, non mi posso muovere ma Michail Semionovic...forse sì...ne
abbiamo parlato...”
“Tatarashvili?...ma com’è? immagino piccolo, forte, gli occhi a
mandorla le gambe storte per le generazioni di suoi antenati tatari che
invece di camminare sono andati a cavallo!...”
“Nemmeno per sogno...sembra un Grande Russo molto più di me,
alto, grosso, forte, biondo, occhi verdi ma se non fai attenzione quegli
occhi hanno una piega orientale che ti può sfuggire, direi quasi feroce...”
“Ma è quello che ci vuole...ci vuole una persona dal cuore duro
come pietra come quelli che vogliamo colpire...e l’aspetto fisico poi, è
6
chiaro che può passare come un americano, salvo per il dettaglio non allarmante della piega degli occhi...biondo, alto, occhi chiari, non hai idea
quante volte a me invece mi hanno fermato per accertamenti al controllo
passaporti per il mio aspetto da mafioso italiano, ma anche da armeno,
perfino ceceno....sai...l’ultima volta che ero a Mosca, all’uscita della
galleria Tretyakov mi sono fermato ad un banco di shaschlik, il titolare
un tizio con la faccia crudele e denti d’oro, un ceceno, mi ha fatto subito
un gran sorriso e mi ha parlato nella sua lingua....ah, c’è qualcuno lì che
ti chiama...scusa...poi ti richiamo stasera...piuttosto Tataraschvili dov’è
ora, è anche lui molto occupato?”
“Veramente sì, è a Berlino, alla Technische Universität, è in mezzo
a un progetto con altri colleghi russi, una pubblicazione importante...ma
credo che si possa liberare per qualche giorno...anzi, anzi...mi ha parlato
di un amico che ha a St Petersburg...”
“St Petersburg? ma no, non deve venire da voi a San Pietroburgo
dovrebbe andare in Florida...”
“No, non la nostra Piter, io parlavo di St Petersburg in Florida, Michail Semyonovich è appassionato di sportfishing, pesca in altomare,
prima di tutti i marlin,e la sottospecie, il pesce vela/sailfish,yellowfin
tuna, poi barracuda,dorado,bonito….dice che solo quando è lì pescando
con la canna da pesca che si piega perchè un bel pesce ha abboccato
trova in quegli istanti di lotta fra lui e il pesce la risposta a certi quesiti
di matematica pura molto difficili da risolvere...adesso ti devo lasciare...”
“Ma....hai idea di cosa dobbiamo fare? con te a volte mi sento come
fossi nel Giardino dei ciliegi, o in una villa di campagna in epoca prerivoluzionaria a parlare, parlare e poi non si riesce ad arrivare al
punto...perchè è arrivata prima la rivoluzione...”
“Hai ragione ho ancora dei geni di quella vita ai tempi dell’Ancien
Régime dentro di me…i miei bisnonni erano di sangue blu, bélaya post,
nemici di classe, former people…controrivoluzionari…ebbene i bolscevici avevano ragione, mi hanno conquistato alla loro causa, adesso - Vladimir Vladimirovich, il mio bisnonno, sussulterà nella sua tomba - sono
un rivoluzionario…vorrei essere ora come Felix Dzerzhinsky i cui occhi,
dicevano, bruciavano di ‘un fuoco terribile’, per fulminare, punire questi
mu-dilo,grandi figli di puttana, questi assassini. Da nu ego na Khuy! che
7
vadano all’inferno!che precipitino nel più profondo della terra, come diciamo noi russi per gente come loro…ma torniamo a noi: semplice! ci
vuole una flottiglia di Sukhoi…”
“....radiocomandati...come quelli che usano i ragazzi...”
“Infatti devono sembrare giocattoli,non drone, precisamente come
il Su-2 del 1937 o il Su-7, il Fitter e il Moujik per non dare dell’occhio,
ovviamente..vedo il sorriso di tutti quegli assassini mentre vedono avvicinarsi quei giocattoli mortali... l’aeroporto di…”
“Novosibirsk!...”
“Ma no! Cominciamo da St. Petersburg, in Florida, che sarà la nostra base, è dall’Air Force Special Operations Command a Hurlburt Field
in Florida che partono alcuni comandi per quelle missioni letali dei
drone...’per ferire, identificare e uccidere il nemico sulla base di calcoli
fatti con il software non sulla base di decisioni fatta da individui..’ questo
fa credere loro di avere la coscienza pulita, le mani non sporche di sangue, un meraviglioso trucco questo di drone che viaggiano senza guida
umana o senza una mano su una qualsiasi joystick, su una periferica o in
alternativa, un mouse, ..è...è...se ci pensi bene...come se un pittore si presentasse con la tela grezza dicendo ‘questo è il mio quadro
migliore’...è...è un modo di vedere unico...per sfuggire alla Giustizia Divina...ma non è così perchè ‘qualcuno’ schiaccia un bottone, un joystick,
una leva di comando, anche se virtuale, a cominciare dal Presidente...a
questo punto ci vuole l’input di Michail Semyonovich, uno dei suoi speciali cyber-attack, un elegante, poco invasivo attacco informatico, proverò a parlargli stasera e poi ti farò sapere.”
“Strano, buffo, in inglese joystick, invece è una leva di comando di
morte...Bene ...ho la sensazione che le api...che la chiave è nelle
api....perchè...sai...quando ho raccolto il mio primo miele...ho avuto un
tonfo al cuore...davanti a me ho avuto la prova dell’’esistenza di...”
“...di Dio...dici bene, io sono un Vecchio Credente....stai attento a
quello che dici!”
“So che scherzi anche se parliamo di cose serie, allora cerca di contattare Tatarashvili, ti richiamo presto, sai bene che ogni giorno c’è qualcuno che ci rimette la pelle.”
“Lo so, a presto, dastrieci! “
“…dasvidanie!”
8
3.
‘US drone kills 9 al-Qaeda militants in southern Yemen...’ ‘Suspected US drone strike against Taliban kills 18...’ ‘Drone kills 4 suspected
militants in Pakistan’s tribal region...’ ‘US drone kills senior AQ leader...
Sembrava una marcia funebre, anzi lo era, una notte agitata la sua
mentre gli risuonavano in testa tutti quei titoli pescati sulla prima pagina
di Internet sotto drone kills, e ve ne erano molte in più, pensava ai perpetratori di quegli assassinii che ora o subito dopo avere dato l’ordine o
avere premuto il dito sul joystick, raggiungevano la famiglia, prendevano
tranquillamente i loro pasti, facevano all’amore, sentivano musica, giocavano a tennis o mentre facevano una partita a golf rabbrividivano dispiaciuti se una loro palla aveva colpito uno scoiattolo innocente...,si
univano ad amici per un drink, parlavano, ridevano, scherzavano...come
se niente fosse...dove avevano la coscienza? ecco, cercava nel dormiveglia di immedesimarsi in uno di loro, come potevano separarsi dalla loro
coscienza seppellendola oltre lo schermo del computer? lui, lui non
avrebbe potuto farlo, se la sarebbe trovata accanto nel letto come
un’amante spietata pronta a trafiggerlo non appena avesse ceduto al
sonno...e poi ora davanti a lui La Trinità di Rublèv, forse un segno, un
incoraggiamento a prendere sonno o forse a...lasciare cadere la cosa, perchè da sempre vi sono stati individui così, tanti generali spietati ma....la
speranza, dov’era la speranza che ci fosse sempre qualcuno che si rifiutava di premere il grilletto, di premere l’indice sulla leva di comando.
Scrutava di tanto in tanto la finestra sperando in un barlume di luce, in
tutti i sensi, per potere alzarsi, cominciare con i suoi riti quotidiani, la
spremuta di arancie, il tè, un toast con il suo miele per poi verso le 9 telefonare a Vania.
4.
La teiera era vuota, aveva bevuto tutto quel tè, non riusciva a ricordare quando aveva cominciato, nè di quando aveva aveva messo due
cucchiaini di Darijerling nella teiera, così il tempo volava, un’ora e
mezza per la precisione. Qualcosa lo scosse, era il cellulare posato lì ac9
canto che si muoveva, doveva avere fatto parecchi squilli, sembrava ribellarsi alla sua sordità. Lo afferrò con cura, voleva scusarsi, sullo
schermo vide il nome di chi lo chiamava, era lui, Vania, sperava che non
gli portasse cattive notizie.
“Allo Vania...come stai?”
“Allo Nikolaj...tutto bene grazie...ecco volevo dirti una cosa prima
di cominciare...ci ho pensato tutta la notte...”
“Non mi dire che hai rinunciato...o che non si può fare....”
“No, no, nessuna difficoltà logistica, si può fare...è come comprare
alla stazione un biglietto di andata e ritorno invece di sola andata...non
è semplice, parliamo di un biglietto sulla Transiberiana Mosca/Stazione
di Yaroslavsky-Vladivostok...con una più grande possibilità di incidenti
dovuta al lungo percorso...”
Incredibile, di nuovo quella coincidenza, anche lui Vania aveva
avuto la stessa intuizione pensando a un biglietto di viaggio, solo
che...cercò di spiegarglielo
“Una bella differenza fra me e te...io ho viaggiato per 350 chilometri, Massa Centro-Roma Termini-Massa Centro, un biglietto da 30 Euro,
mentre tu pensi alle grandi distanze, Chechov sul mio treno avrebbe
scritto a malapena un solo racconto, mentre sul tuo treno, 9.289 chilometri, 6 giorni e 4 ore di viaggio.. Vladimir, Nizhvy Novgorod, Tyumen,
Novosibirsk, Krasnoyarsk, Irkutsk, Chita, Ussuriysk...ne sarebbero
uscite almeno dieci e l’ispirazione per altrettante. Allora tutto bene?
qual’è il problema?”
Sembrava che Vania avesse una certa difficoltà a rispondere, poi
dopo qualche minuto che gli fecero pensare ad una improvvisa interruzione della telefonata o ad una interferenza…controllò sullo schermo del
cellulare, era ancora connesso...
“Ecco vedi...non è facile spiegare...forse comincio dagli scacchi...sai
che sono un Gran Maestro…ebbene quando gioco a scacchi sono davvero spietato...”
All’improvviso gli venne a mente degli anni passati al tavolo da
gioco, al poker, lo cercavano in tanti per la sua bravura, aveva ancora
crediti di milioni,mai estinti, tanto vinceva in maratone di gioco che duravano anche due giorni di seguito, ritenne di dovere informare Vania
della cosa , pensando che fosse in qualche modo rilevante per quello che
10
intendevano fare, se Vania ne aveva parlato voleva dire proprio quello.
“Ah, Vania, scusa se ti interrompo anch’io ai miei tempi ero un altro
Gran Maestro, di poker”, si ricordò anche della sua freddezza davanti al
giro della Fortuna, della sua paziente attesa delle carte buone e dei suoi
incredibili bluff, poi continuò “ bene, siamo simili, anch’io ero spietato,
non mi commuovevo davanti a giocatori deboli, a giocatori che perdevano le staffe, a legami di parentela, insomma al tavolo da gioco non
avevo famiglia, parenti, amici un po’ come il Redentore nel famoso passo
del Vangelo...bene, allora cosa cambia, cosa c’entra.?!..”
“C’entra e come! ecco vedi...non riesco a vedermi che premo con
l’indice quel maledetto joystick o simile, non ho lo stomaco di colpire
prima uno, poi l’altro come un infallibile cecchino...non mi vedo proprio
nei panni del famoso Zaitsev con il suo Mosin-Nagant che fulmina anche
le ombre!....”
‘Questi maledetti russi...hanno una misura in più!’, gli venne da pensare, in effetti nessun Anglo-Sassone avrebbe mai potuto scrivere La figlia del Capitano, Vania poi sembrava che volesse dargli il tempo di
pensare, di riflettere, non riusciva a spiegarsi come, quando, all’improvviso, gli venne in mente quella osservazione di Vasily Grossman che nel
corso del suo magnifico reportage su Krasnaya Zvezda sulla Grande
Guerra Patriottica nota con sorpresa che gli italiani, al contrario dei crudeli tedeschi, erano piuttosto benvoluti, soprattutto dalle donne che corteggiavano con l’aiuto della musica e che poi, invece di mandare a fuoco
e fiamme i villaggi, andavano a caccia di favi di miele selvatico, ‘ecco
anche loro non erano spietati’, gli venne da pensare leggendo quel piccolo brano di guerra’...è che... non avevano...il cuore abbastanza duro
per farlo, qualche idiota chiama tutto questo codardia, non è per niente
così semplice... e io, io, io?...’, si mise idealmente allo specchio e diede
la risposta a Vania
“Ecco Vania, anch’io...non ho lo stomaco, qui ci vuole qualcuno
come ‘loro’...”
Vania non lo fece aspettare granchè, aveva la risposta già pronta
“Ma allora non hai capito!..abbiamo Michail Semyonovich...lui sì
che è spietato, eredità della sua discendenza dall’Orda d’Oro...l’avessi
visto all’aeroporto di Sheremetevo quando l’ho incontrato la prima volta,
aveva degli stivaletti a punta e quegli occhi, quegli occhi da tartaro, dei
11
baffi all’ingiù, credimi faceva spavento...però alcune donne se lo mangiavano con gli occhi... te lo vedi a cavallo senza sella che si avvicina
pronto ad annientarti...anche se è capace di squisite gentilezze....credimi
è quello che ci vuole, non vorrai mica andare a cercare un pallido anglosassone, anche culturalmente sarebbe sbagliato, qui ci vuole un vero
russo, un Tataro ... con questo non voglio dire che Misha non sia capace,
come ti dicevo, di gesti di pietà, anzi!...sai ...ha ammazzato la moglie
e...l’amante...era a Tiflis a trovare dei parenti, ha scoperto la tresca, la
moglie Gayane ,davvero una bellissima circassa, se la faceva con un mostriciattolo, Misha sapeva dove si sarebbero incontrati, si è preparato,
armato, voglio dire, ha fatto sgozzare una pecora poi è andato nell’alberghetto a Tiflis dove i due piccioni si erano incontrati, ha buttato giù
la porta, li ha innaffiati con il sangue della pecora e ha sparato cinque
colpi a ripetizione, solo che la pistola era a salve, i due piccioncini tutti
insanguinati non avevano nemmeno la forza di darsi dei pizzicotti per
sapere se erano ancora vivi o morti...Misha li ha lasciati lì terrorizzati,
poi se n’è andato tranquillamente a bere un caffè, chi passava pensava
che fosse matto, lo vedevano ridere, non sapevano perchè...lui sì, anch’io
e te…insomma li ha risparmiati!”
“Bella storia.. specialmente ora...nessuno può più ammazzare in
pace una moglie, un’amante fredifraga, nessuno si domanda più cosa
hanno fatto di tanto grave loro, le vittime, da meritare un simile, sanguinoso castigo!...ricordi di certi antichi proverbi come quello arabo che
dice ‘quando torni a casa batti tua moglie, tu non sai perchè, lei sì?!’ E
quante Lady Macbeth del distretto di Mtsensk , quante bl’ad, puttane ci
sono in giro! se non ti sbrighi in certi casi è lei che ti ammazza per prima!
....allora d’accordo?”
“D’accordo?! per adesso non ho alcuna ragione per ammazzare
Nino mia moglie, guarda caso, un’altra bella circassa! forse lei sì!”
“Ma no!, volevo dire che ...lo contatti tu Misha . Ciao allora”
“Ciao, paka!”
12
5.
“Il feromone!”
Era Vania al telefono, che senza alcuna premessa o saluto si annunciava al telefono con quella parola
“Cosa, che? il feromone?”, gli rispose, in effetti in quel momento
era assente, si era appisolato, non riusciva a ricordare nulla delle precedenti conversazioni se non qualcosa che aveva sognato, qualcosa a che
fare con la primavera ormai imminente, dei semi che aveva piantato, dei
bulbi, della grande varietà di colori che avrebbe intravisto di lì a poco
meno di un mese, della grande festa per le farfalle e per le api che
avrebbe guardato con ammirazione e con una certa melanconia, alla
grande bellezza delle donne che aveva conosciuto, goduto, e che ora
erano solo fiori appassiti, marci, svaniti nel nulla. I versi di François Villon gli tornarono a mente
Corps femenin, qui tant es tendre,
Poly, souef, si precieux
Te fauldra il ces maux attendre?
Ma non era il caso di parlare di questo all’amico che avrebbe potuto
accusarlo, giustamente, di essere un altro italiano ‘leggero e spensierato’.Invece era il momento di parlare seriamente e, pungolato dal silenzio di Vania si risvegliò e pronto riprese il discorso, ricordava tutto
ora
“Ah, il feromone di...”
“...di Nasonov...Nikolaj Viktorovich…1855-1939…no,so cosa
pensi, è morto di morte naturale non durante le grandi purghe staliniane
anche se l’ultima data lo farebbe pensare...il Piccolo Padre l’ha lasciato
morire nel suo letto...Stalin aveva una straordinaria intuizione per queste
cose. Sapeva chi ‘scegliere’ facendo un segno sulla lista con il suo mozzicone di lapis rosso... Sarebbe interessante sapere dov’è seppellito il
nostro scienziato...vorrei portargli dei fiori, dei garofani rossi come ho
fatto una settimana fa al cimitero di Novodevichyi sulla tomba di Majakovsky...devo cercare...forse è al cimitero a Sergiev Posad dove ho visto
la tomba di molti scienziati, ingegneri…Un grande biologo e scienziato,
un bel signore con barba e baffi, una vaga somiglianza con Ciakovskij,
ha fatto molto per l’apicoltura...il suo nome è stato cancellato o meglio
13
abraso dai dizionari dell’Occidente, su Wikipedia non c’è, strano , eh?!
sicuro c’entra la Cia...siamo sempre noi russi che buttiamo un seme...e
poi ci soffiano i Nobel...”
“Ma...dimmi di più...chi ha tirato fuori il feromone...hai parlato con
Misha?”
“Certo, siamo d’accordo...ci siamo incontrati a metà strada...gli ho
spiegato così bene che poi, noi due siamo arrivati alla stessa conclusione...”
“Ma come facciamo?”
“Semplice si può formare in laboratorio, a quello ci pensa Misha a
Berlino, alla Technische Univerität, quanto alla flottiglia di Sukhoi ci
penso io qui a Novosibirsk...non sarà facile portarli negli Stati Uniti, gli
americani hanno una tale paura di tutto e di tutti che si insospettiscono
anche di giocattoli..li facciamo viaggiare con Misha o li spediamo da un
paese troppo amico degli Stati Uniti, come la Gran Bretagna, in fondo
entrano tutti in un paio di scatoloni. Misha, guarda caso aveva già da
tempo pensato a un soggiorno in Florida, ha un amico, come ti ho accennato, a St Petersburg, in Florida, anche lui appassionato di
pesca....impartirà le istruzioni dalle barche usate dai pescatori...vedrai
che funzionerà a meraviglia...”
“Ma..e...la coscienza di..Misha?”
“Misha...appena ho provato ad accennare la cosa...ha capito subito
e si è fatto una risata, nessuna esitazione...per lui è come andare a
pesca...mi diceva che lì sulle barche adoperano dei pescetti vivi, forse
acciughe, come esca...sono in una vasca, si dibattono tutte in maniera
forsennata, sono in preda al terrore, terrore puro, sanno che finiranno
male...’ con gli uomini non è diverso’ mi diceva Misha ....Oh, ohooooh,
aspetta, è Misha che mi chiama sull’altro telefono...Ehi, Misha, sei tu,
disgraziato...sto parlando con Nikolaj, ecco, vi presento...al telefono,
parlate pure!”
“Iiiih,iiiih! Tasain bainu, Nikolaj!”, era Misha che salutava con un
nitrito, una voce forte che metteva paura, ma ovviamente era tutto uno
scherzo, infatti Vania li interruppe per dire:
“Guarda che fa così di tanto in tanto, il Tataro su un cavallo e Tasain
bainu è l’how do you do in inglese, ehi, Misha, ascoltami, parliamo di
cose serie per favore, allora?”
14
“Allora, allora è semplicissimo...sai del viaggio di Hillary Clinton
alla conquista dell’Africa..sai dello sciame di Apis mellifera jemenitica
che ha inseguito Hillary fino alle scalette dell’aereo in Malawi? opera
nostra come sai, ebbene il feromone di Nasonov è nei suoi capelli...”
“Ma se porta una parrucca? si veste , si muove e ride come una stupida teenager, da dietro è come milioni di vecchiacce che si diminuiscono gli anni, c’è qualcuno ancora che ci casca, io no...se porta la
parrucca come molte sue contemporanee, siamo fregati!”, interruppe Nicola, quasi pentendosi di quello che aveva appena detto, potevano sembrare parole arroganti di uno che aveva avuto molte donne, di uno che
le conosceva bene, forse un segno dei leggeri complessi che nutriva per
quei due matematici, ma la cosa passò inosservata perchè Misha chiarì
immediatamente:
“Niente parrucca, si tinge i capelli da teenager, ma i capelli sono
tutti suoi, l’ho saputo per certo da un amico, Igor/Boris, un nostro doppio
agente con doppio nome che lavora a Washington, è intimo di una parrucchiera, una lesbo/hairdresser a Georgetown, Aphrodite, è una greca
del Ponto, si finge lesbica per carpire informazioni dalle feroci amazzoni
che scorazzano nella Casa Bianca, gli americani pensano che sia solo
greca, invece...è russa...è lì che si fa i capelli Hillary, e le altre amazzoni
sue amiche, ha detto a Boris che i capelli di Hillary odorano di miele...,
per cui il feromone è rimasto lì, nè gli shampoo, nè i parrucchieri l’hanno
portato via e...e...questa è davvero una bella scoperta, il feromone poi si
posa sui capelli di chiunque con cui Hillary sia stata in contatto e...”
Nicola emise un rumore indistinto, quasi animale, farfugliò due parole
“...anche di Osama!...no, volevo dire di Obama?!”
“Sì, anche di Obama, della sua famiglia, dei suoi stretti collaboratori…Ma Obama lo colpiremo con un Sukhoi speciale, un gioiello in
fase di produzione, lo chiameremo Felix, come Dzerzhjnsky ”interloquì
Misha “E’ come vincere alla lotteria! lo sapevo che con quello che sembrava uno scherzo in Malawi avremmo vinto il jackpot, come si dice
quando uno becca il pesce più grosso, là in altomare, e prende il meritato
premio. La scienza, lo sapete bene, è fatta di questi incidenti...Purtroppo
dovremmo tenere presente la possibilità di un altro incidente,di una
guerra, l’Apis mellifera mellifera, una subspecie, un ibrido assai aggres15
sivo, guarda caso, proprio del Nord America...che è entrato rovinosamente in contatto con i ceppi mediterranei e quindi molto incline a provocare caos, situazione che rispecchia ironicamente quello che
combinano i yankee americani nel mondo...ma ora torniamo a noi e al
nostro caso particolare: perchè si può dare il caso che l’ape regina dell’alveare più vicino attirata dal feromone nei capelli di Hillary e da
quell’odore particolare di certe donne che, come l’ape regina, si sbarazzano dei maschi, abbia una crisi di gelosia e dia ordine alle sue api bottinatrici di piantare il loro feromone, nemico del nostro, di Nasonov, nei
capelli del Segretario di Stato, così mandando all’aria i nostri progetti,
per fare un parallelo con effetti simili a quelli prodotti dal Paenibacillus
larvae, o peste americana, un serio, mortifero antagonista biologico delle
api. Ora vi devo lasciare, bene cari amici, come dividiamo il lavoro?”
Rispose Vania per tutti:
“Io mi interesso qui a Novosibirsk della flotta di Sukhoi, degli aerei
giocattolo, una bella squadriglia, dovrebbe essere composta da almeno
ventiquattro, anzi dodici per voi in Florida e gli altri dodici di riserva,
forse li faremo lavorare a coppia, come quei maledetti ‘piloti’ dei
drone…no, no, uno alla volta…non abbiate timori, passeranno inosservati, vedo ancora i dolci sorrisi ‘americani’ - nessuno a questo mondo
sorride e ride come loro con le bocche spalancate - dei nostri obiettivi
vedendoli avvicinarsi, niente a che vedere con gli sguardi terrorizzati
delle vittime innocenti dei Predator, quanto al feromone...”
“Ovviamente me ne occupo io, qui alla Technische Universität ho
tutte le possibilità per produrlo in laboratorio, sinteticamente: citral e geraniolo in una ratio 2:1, che poi dovrà essere immesso nella stiva dei Sukhoi...”
“....ai quali noi invieremo messaggi via computer, simili a quelli
delle api, quando un’ape individua una fonte di cibo, lo comunica alle
compagne con la danza circolare, l’ape ripete la danza parecchie volte
nell’alveare, le api escono numerose, il messaggio sarà: uscite e cercate
in questi dintorni un cibo come quello che vi ho portato...Si sa però che
le api possono spingersi alla ricerca del nettare fino a tre chilometri dall’alveare, noi faremo volare i Sukhoi a grandi distanze per potere coprire
le centinaia di miglia che gli addetti a questo lavoro sporco dei drone faranno dopo essere usciti dall’ufficio, si sa gli americani sono capaci di
16
fare cinquanta miglia o anche più per incontrarsi con amici a un ristorante, per andare a giocare a golf, per vedere una partita di football americano, noi li prenderemo dovunque, esattamente come i drone. Quanto
a te Nikolaj...”
“Adesso sto leggendo The Fable of the Bees, or Private Vices, Publick Benefits, cioè La favola delle api, o vizi privati e pubblici benefici
di Mandeville, giudicato scandaloso a suo tempo, che è esattamente
quello che noi vogliamo fare, così da darvi un supporto morale e letterario,con il mio amico e mentore il Dr Johnson, secondo il quale quest’opera ‘gli aprì molto gli occhi sulla realtà della vita’…insomma…
anche noi dobbiamo aprire gli occhi a tutti e non dobbiamo cedere a
false moralità, i desideri umani sono essenzialmente diabolici e producono quindi ‘vizi privati’, per cui tutte le civilizzazioni implicano lo sviluppo di inclinazioni immorali, perverse… Conclusione: che non ci
venga la tentazione di commuoverci davanti alle occupazioni ingenue,
gradevoli dei ‘piloti’ e dei loro istigatori!dobbiamo essere ‘senza
pietà’,anche se li vediamo che accarezzano dolcemente un gattino, un
cagnolino…ora anche se voi due non avete bisogno di queste lezioni,
sapete bene che quello che faremo avrà un impatto notevole quasi come
il 9/11 per l’America e New York, bisogna svegliare le coscienze anche
se, temo, la stampa asservita ai politici darà tutta un’altra versione, Hollywooddiana, di quello che faremo, addomesticata, piagnucolosa, politically correct....protestant ...righteous...moralmente impeccabile,
insomma cercherò di scavarmi un angolo altrettanto prezioso quanto il
vostro, logistico, di alto livello... Una delle opzioni è che potrei venire
a pesca con te Misha, disentangling, fare in modo che il tuo filo non si
attorcigli a quello degli altri pescatori, farti da guardia del corpo, non
sai mai chi incontri in queste barche di pescatori, lì in America i V.I.P.
miliardari a volte si mescolano con indifferenza ai poveracci, non sai
chi è chi, potresti avere vicino un pescatore che è un agente della Cia o
addirittura un Panetta, il loro direttore, con quelle maniere affabili, cordiali, quella faccia da contadino italiano, poi ti fregano! Hi, how are you
today!ti dicono con un gran sorriso quando ti incontrano ad un semplice
semaforo, è il momento in cui chiunque abbia un po’ d’intelligenza dovrebbe metter mano al portafoglio, per proteggerlo voglio dire. In poche
parole dovrei essere addetto soprattutto alle Pubbliche Relazioni, future
17
naturalmente. Sarò il vostro Tacito o…Lomonosov nella veste di
poeta...”
“Bolshoi spasiba, Nikolaj! mille grazie davvero, in effetti ho bisogno di qualcuno con me sulla barca, prima pensavo a Chuck il mio amico
americano di St Petersburg, ma non mi fido ciecamente di lui...meglio
te...hai mai fatto sportfishing , pesca d’altura, Nikolaj?”
“Ma certo! in Baja California, anni fa, e poi a Miami Beach più recentemente e un anno fa in un posto sconosciuto in Australia, a Merimbula…il mio trofeo lì un killer-shark che si era appena mangiato un
surfer, gli abbiamo trovato una gamba nello stomaco! per cui so cosa e
come si fa...e so cosa significa quando si è in tanti pescatori su una stessa
barca, quelle mezze giornate di pesca per pochi dollari, sono molto meglio che avere una barca solo per te e un amico...con tanti pescatori c’è
il rischio che tutti quei fili di nylon si accavallino...so come funziona a
bordo. Ah, piuttosto sapete...la coincidenza? il termine drone è stato
scelto per questi veicoli di morte per la sua supposta somiglianza fra essi
e il fuco, cioè l’ape maschio deputato alla fecondazione dell’ape regina...per cui...il cerchio si chiude!”
Vania a questo punto intervenne:
“Giusto Nikolaj, non ci avevo pensato, tutte le caselle cominciano
a trovare il loro posto, adesso al lavoro, ci vediamo/sentiamo fra un mese,
tu Nikolaj ti metterai d’accordo con Misha per il vostro appuntamento a
St Petersburg, io e Misha pensiamo al resto e agli obiettivi da colpire,
ricordatevi che gli operatori nelle basi sono due per cui dovremo scegliere chi risparmiare nella coppia di assassini! poi ci sono altri problemi
come...”
Al che Misha aggiunse:
“Ma certo...primo l’aeroporto, faremo partire la flottiglia dal giardino di Chuck Slaughter, l’amico americano che mi ospiterà...”
“Aspetta un momento! Spero che tu veda l’ironia del suo cognome,
Strage! Mi domando...è tutto come se qualcun altro sia qui con
noi...hum...comincia a suonare un po’ alla Gogol...mi domando se è tutto
vero...”
“Nikolaj, per favore! dimentica le allusioni letterarie...Chuck ,
l’amico americano dal quale starò ha anche una piscina, un mini golfcourse ed un garage con vintage-cars che lui colleziona, non sta mai a
18
casa, è manager di un Walmart Supercenter Store nella zona, so a memoria l’indirizzo: 3501 34th Street South, lavora 18 ore su 24, in effetti
è lui che comanda tutti i Walmart della Florida da un piccolo ufficio, è
proprio quello che ci vuole, a volte poi si assenta per giorni, va a riferire
ai suoi superiori a Bentonville in Arkansas e poi va spesso in Virginia,
vicino a Washington ,dove dice di avere un’amica... e tu Nikolaj non domandarmi ora come l’ho conosciuto... sei un po’ troppo curioso...ti perdono però perchè non sei un russo...noi siamo abituati a tenere la bocca
chiusa...un grande insegnamento di Batiuschka, il nostro Piccolo Padre,
non...non domandarmi come l’ho conosciuto perché…non ero ancora
nato e, in fondo,sono affari miei! Secondo, bisogna fare delle prove con
i Sukhoi, flight simulation, simulazioni di volo, a quello ci pensi tu Vania
a Novosibirsk, quanto a te Nikolaj, preparati bene, stendi la lista degli
‘invitati’ al nostro grande party, ahahaahhhah!”
Una risata, di nuovo, terrificante quella di Misha, Nikolaj sentì un
brivido scorrergli lungo la schiena, davvero non avrebbe voluto averlo
come nemico e neppure essere suo ‘prigioniero’, chissà a quante antiche
torture lo avrebbe sottoposto, si era documentato nei giorni precedenti,
in un testo medioevale aveva letto dei Tatari che ‘…vinti non chiedono
pietà, da vincitori non mostrano compassione….eccellenti arcieri e guerrieri astuti …valorosi con giavellotti, mazze, accette da battaglia e
spade…’, bastava sostituire tutte quelle armi con le altre armi più moderne che di lì a poco avrebbe dovuto usare ed ecco fatto, ecco Misha!…
la persona giusta, al momento giusto, non certo lui, corrotto da secoli di
educazione cattolica troppo piagnucolosa e compassionevole…’, ma
mentre così rifletteva gli sembrò di vedere gli occhi di Misha piantati
su di lui
“So cosa pensi, sai che noi Tatari ci siamo convertiti al Cristianesimo a un certo punto e che poi lo abbiamo abbandonato per l’Islam, a
ragione, penso, che io sia un Ortodosso ora…è tutta un’altra storia…e
siamo molto distanti da voi cattolici dopo il Sacco di Costantinopoli nel
1204…maledetti bastardi! Boemondo, Rinaldo di Chatillon e altri...dei
veri gangster! ma qualcosa è rimasto delle nostre antiche usanze…penso
che non vi sia alcuna offesa nell’esercizio di una estrema crudeltà contro
i ‘ribelli’ a un certo ‘ordine’ che ora è anche il tuo…”
Per Nicola era il momento di soprassedere su questo argomento e
19
di aggiungere qualcosa:
“Farò un’accurata ricerca delle persone, indirizzi, abitudini, famiglia, hobby, ormai si trova tutto su Internet, anche l’ora in cui vanno al
cesso! Facebook, Linkedin, Google, Skype, Twitter... le persone oggi nel
nostro mondo hanno un ego mostruoso, la pagheranno cara! e poi sai di
Acxiom, un data broker/database marketer di prima grandezza, una compagnia americana che ha costruito dossier su 500 milioni di consumatori…ho accesso , non mi domandare come, ai loro archivi e so quante
volte Brennan va al bagno durante il giorno, se si alza la notte, e quante
volte, per fare un po’ d’acqua... ah, dimenticavo…Skype! vorrei vedere
la tua faccia Misha, se possiamo darci appuntamento uno di questi
giorni...non vorrai mica che ci si incontri all’aeroporto di Tampa senza
mai esserci visti! piuttosto...una domanda..hai un accento americano perfetto e poi...certe espressioni...sembri davvero uno yankee....come,
come...mai?!”
“Non fargli domande indiscrete Nikolaj! non ti può rispondere...sei
mai stato al Museo Majakovskiy a Mosca? ebbene lì vicino c’è un palazzo imponente, grigio, ‘speciale’…Misha lo conosce a menadito il
museo, ma anche l’altro palazzo…quello dalla quale certe notti tetre si
sentono ancora venire lamenti, urli soffocati…di fantasmi! e la Piazza
Lubjanka dove c’era il monumento in onore del nostro Felix...non so se
mi spiego...allora arrivederci a tutti, ci teniamo in contatto, l’appuntamento è fra un mese, d’accordo?”
“D’accordo!”, risposero all’unisono Misha e Nikolaj. Quest’ultimo
aggiunse
“Non dimenticate che ci servono anche i vostri fantastici hackers, i
migliori al mondo, dobbiamo immobilizzare qualsiasi reazione scomposta con degli attacchi mirati, fantasiosi, profondi! un fuoco di sbarramento per proteggere la nostra ritirata, il nostro ritorno, io nel mio orto
e tu all’università a Berlino”
“Non siamo nati ieri, Nikolaj, già pensato anche a quello! abbiamo
una rete piuttosto estesa, capillare, anche con qualche contributo dai cinesi e nordcoreani…”
“Paka!”, rispose Vania.
20
6.
Quindici giorni dopo.
“Allo Vania...è Nikolaj…Kak dela? come va? sai, sai...Hillary è caduta...un colpo...è in ospedale...non vorrei che...”
“Tutto previsto, è una conseguenza dell’attacco dello sciame di Apis
Jemenitica, si riprenderà, apparentemente...un po’ di convalescenza,
guarderà in televisione i suoi programmi preferiti...solo l’aspetto...no,
non cambia un bel niente, tutto prosegue secondo i piani.”
“Ma ho visto una sua foto di poche ore fa, ha gli occhi
stralunati...forse…”
“No, non è spaventata dall’annuncio della Visita del Ladro Notturno
di cui si parla nel Vangelo secondo Matteo, pensa solo ai drone che non
potrà più spedire, è lo spavento di un giocatore incallito che stanno per
cacciare dal casinò...niente a che vedere con la sua coscienza, credimi,
noi russi ce ne intendiamo di queste cose. Comunque...sei pronto? sei
andato avanti con le tue ricerche?”
“Certo! pensa...tutta questa gente, ha una vita del tutto normale, anzi
quasi banale nel senso americano del termine, cioè molto più banale di
noi, vecchie pellacce di europei incartapecoriti...in fondo anch’io devo
avere sangue orientale..la mia famiglia...dalla Puglia..greci, bizantini,
normanni e tanti orientali che passavano di lì...da bambino io e mia sorella ci chiamavano i cinesini, mi sta uscendo fuori un po’ della vostra
crudeltà, ecco...per spiegarti la possibile vista di qualcuno di ‘loro’ fatto
a pezzi non mi fa più rabbrividire per non dire poi...sapete della rovinosa
ritirata degli inglesi da Kabul nel 1842: quando gli Afghani hanno cominciato a fare a pezzi i firangi, gli infedeli, le teste mozzate appese a
lancie, il resto tagliuzzato e poi trascinato per le strade della città e poi
quanto rimaneva appeso nei negozi di macellaio del mercato avevo voglia di gridare Allahu Akbar! Dio è grande! …. poi, poi...sugli attentatori
suicidi degli ultimi anni, ho tutta la collezione nella memoria del mio
Pc...mi domando chi raccoglie i poveri resti di quei ’martiri’ musulmani?
mi verrebbe voglia di fare qualcosa...non è giusto, i nostri martiri cristiani
sono diventati santi, chiese sono state elevate, consacrate in loro onore,
le loro reliquie onorate e anche..vendute a caro prezzo nel Medioevo
e...loro, loro...niente, nessuna compassione da parte nostra!”
21
“Sei proprio un vero italiano con il vostro maledetto buon cuore!
spero che ti venga un momento...una certa esitazione al momento cruciale e siamo fottuti! piuttosto hai organizzato il viaggio?”
“Tutto a posto, ho avuto una email da Misha con i dettagli, ho anche
i miei attrezzi da pesca e una bella camera in un motel a Tampa, se n’è
occupato Misha. Ah, il suo amico non ci sarà quando noi arriviamo, per
cui...”
“Sì, sì, tutto previsto, bene, la flottiglia è quasi completa, pronta fra
pochi giorni per la spedizione, a fra due settimane allora, devi aspettare
solo il nostro OK”
“Bene, vi aspetto, ciao!”
“Ciao.”
……
Un mese dopo: Clearwater International Airport, St Petersburg,
Florida, Arrivals
I passeggeri agli arrivi scrutavano un piccolo gruppo di persone in
attesa, Nicola , per quanto si sforzasse, stentava a trovare, a identificare
il suo Tataro fra quelle persone apparentemente accomunate da un
aspetto piuttosto modesto, ‘chi l’avrebbe detto’, gli venne da pensare’
che quelli erano davvero i dominatori del mondo! gente piuttosto trascurata secondo i canoni europei, con stracci indefinibili addosso, sorrisi
ingenui, una cordialità terrificante dietro la quale, nella realtà, si nascondeva quella brutalità che ora lui e i suoi amici volevano castigare e un
miscuglio razziale talmente rozzo che avrebbe fatto scappare a gambe
levate qualsiasi ideologo della purezza razziale del tempo passato’. Ebbe
un moto di repulsione, in quel momento se avesse potuto sarebbe tornato
indietro, un dubbio si stava insinuando nella sua testa ‘se solo questo
non fosse per niente vero, se questa era solo una tentazione, una delle
tante cui fu soggetto Antonio il Grande nel deserto?!…’ ma mentre era
lì al centro dello spazio in cui si riunivano i passeggeri in arrivo e quelli
in attesa sentì una mano attorno al braccio, un stretta forte che quasi lo
spaventò, aveva dimenticato in quei pochi secondi che era lì per incontrare Misha, si voltò, era lui, perfettamente mimetizzato, in Bermuda,
una Polo xxLarge color pisello che sembrava un grembiule, leggermente
22
abbronzato, biondastro, statura imponente e quegli occhi verdastri, piccoli che gli ricordavano qualcuno che aveva già visto...’ma certo! erano
gli occhi del Piccolo Padre, occhi da giaguaro del Caucaso...’
“Dobroe utro Nikolaj!”, un sussurro più che un saluto e un messaggio a lui, a fare attenzione, a non farsi sentire, a non parlare ad alta voce
come si usava lì , per poi aggiungere mentre si incamminavano:
“Com’è andata? il viaggio, quelli dell’immigrazione?”
“Mu-dack! figli di puttana! hanno cercato dappertutto nella mia cassetta per la pesca...reels, jigs, lures, ines, plugs....quell’ufficiale...era un
mostro...non credeva che fossi qui per saltwater fishing...per pesca sull’oceano...mi ha fatto molte domande tecniche...era convinto che fossi
qui per qualcos’altro...non faceva che guardarmi in faccia, ero troppo
scuro per i suoi gusti, anche il mio nome e cognome non gli andavano
bene, il cognome, me l’ha perfino detto, aveva un suono arabo, poi ha
scambiato il mio luogo di nascita, Napoli, Naples, per Nablus, era stato
ovviamente in Iraq e se la faceva sotto solo a pensare che poteva saltare
in aria insieme a me…”
“Ma è chiaro ti hanno preso per un chernozhopyi, un ‘Culo-Nero’
come noi chiamiamo i meridionali tipo gli Uzbechi…”
“Non scherzare, quello lì era un vero mandavoshka, un pidocchio,
una piattola!alla fine mi ha dovuto lasciare andare, scuotendo la testa
così poco convinto era che io non fossi quello che apparivo dai documenti …Li odio! ora ho la carica giusta per farli fuori, tutti!…però devo
dire un’altra cosa, più piacevole, prima di arrivare al banco dell’immigrazione del controllo bagagli ho visto una ragazza, camminava davanti
a noi passeggeri, era forse un impiegata dell’aeroporto o forse parte
dell’equipaggio di qualche aereo, bruna, alta, formosa, con capelli castani-neri, magnifica, venti anni, non di più, ho capito subito che doveva
essere cubana-americana, era davvero stupenda, è stata un’apparizione
di un paio di minuti, in quegli istanti ho sognato di avvicinarla e di parlarle approfittando di quella facilità, di quella familiarità che hanno gli
americani e che a me ha dato sempre un enorme fastidio soprattutto
quando ti chiamano subito per nome, ma all’improvviso è scomparsa
dietro una porta su cui era affisso il cartello ‘Private’, credimi Misha, se
solo l’avessi vista!...si chiamava Pilar, perchè ho sentito qualcuno, una
donna, dietro la porta che la salutava chiamandola per nome...ecco è tutto
23
qui!..Oddio! l’ho persa per sempre!ma l’ho immortalata nei miei occhi,
non me la dimenticherò mai e lei non ne sa nulla, se lo sapesse si commuoverebbe e...”
“Così avresti abbandonato tutto solo per seguirla, maledetti italiani,
gli stessi della Grande Guerra Patriottica-così mi raccontava mio nonnoinvece di sparare correte appresso alle gonnelle! gli stessi italiani che
durante la disastrosa ritirata della Grande Armée, un giorno appresso alle
belle donne di Vilnius, il giorno dopo assiderati nella neve a -30°...”,
Misha ridacchiava mentre diceva questo, Nicola ritenne di doverlo interrompere, le sapeva quelle storie, se ne vergognava, e aggiunse:
“...sono al corrente, purtroppo, erano volontari napoletani della divisione Loison, il loro comandante, il Principe della Rocca Romana, soprannominato dalle signore di Vilnius l’Apollo Belvedere, ci rimise le
dita delle mani e perse quasi tutti i suoi uomini...ma anche... a Berlino,
sotto le bombe, durante l’ultima guerra,nel settembre del 1943, stessa
storia, diplomatici e alti ufficiali fascisti tutti presi dalle belle donne che
giravano attorno alla corte di Hitler mentre in Italia si svolgeva una tragedia...”
“Nikolaj...lasciamo stare...siete inguaribili! ma...forse avete ragione
voi! ora parliamo di logistica...ti porto prima a casa mia, voglio dire di
Chuck, che non c’è , è in viaggio di lavoro spero per tutto il tempo che
sei qui, poi ti porto in albergo...ti farò vedere tutto quanto
necessario...cosa intendo fare, dove, quando...spero che anche tu abbia
fatto la tua parte...la lista delle persone deve essere selezionata come si
deve e, soprattutto, deve essere sorprendente...nessuno ci crederà... un
po’ come...”
“Il 9/11…”
“Zitto! sei pazzo, questi maledetti yankee perdono la testa quando
sentono quella data, eppure nel nostro caso non sono così sicuro che ci
daranno tanta pubblicità, ma noi li freghiamo, un semplice tweet, un messaggio vero di un attacco a Obama sull’account dell’Associated Press e
il Dow Jones crolla di qualche punto percentuale, parliamo di qualche
centinaio di bilioni di dollari spazzati via in pochi secondi…questi maledetti khokol, non è russa la parola, è ucraina, Gogol approverebbe di
gusto, significa ingordi, sporchi speculatori, è quello che c’è di più offensivo… Ma torniamo al 9/11, è diventato un business: televisione, in24
terviste, libri, film, insomma la letteratura sterminata su quell’avvenimento... una macchina che produce soldi come ...l’Olocausto... quei kamikaze, bada bene, erano piuttosto ingenui...un po’ come noi...anche
loro, i famosi attentatori suicidi potevano fare un buco nell’acqua, solo
un seguito di coincidenze favorevoli ha permesso loro di fare quello che
hanno fatto...sono sicuro che le autorità, nel nostro caso, metteranno tutto
a tacere...”
“Senti Misha....sai che dobbiamo anche fare qualcosa a Wash...”
“Tieni la bocca chiusa, so quello che vuoi dire, lì abbiamo
Igor/Boris, Vania ha approntato una piccola spedizione pure lì...insomma tutto sotto controllo, adesso monta in macchina...ti piace il mio
Ford Station Wagon/Estate Car? ha quasi vent’anni, 2,000 dollari, mica
male, no?!, perfetto per stendere le canne da pesca...non so se mi
spiego...”
“...ci entrano benissimo anche un paio di casse da morto!”
“Dici bene, non si sa mai...potremmo anche doverci sbarazzare di
qualche cadavere...ma senza le casse...questi americani sono enormi,
gonfi di cibo e di gas...a me basta uno shashlik al giorno, loro mangiano
dieci volte più di me...”
“.......allora, eccoci davanti a casa di Chuck...guarda che bel giardino...un tipico sobborgo americano...la mattina se non fosse per i giardinieri messicani c’è un silenzio di tomba, da spararsi per la noia!
perfetto per noi, comunque, i tagliaerba dei messicani copriranno il rumore delle ‘partenze’...e uno di loro, Alejandro è un amico, è quello laggiù con i baffi... ci proteggerà dai curiosi...ecco entra, entra pure, vuoi
un bicchierino di vodka? un caffè?”
“Un caffè vero?”
“Ma certo, niente Nescafè, quasi un espresso, ecco, un secondo ed
è fatto... poi ci mettiamo al lavoro.”
…............
“Ecco, li vedi? Una vera flottiglia...pensa a quando eravamo bambini, saremmo impazziti dalla gioia...e, sai una cosa, allora non avremmo
avuto esitazioni, scrupoli per tutte queste vite umane di poco conto...invece ora....”, Misha stava mostrando tutti gli aerei giocattolo nel garage,
Nicola li guardava ammirato, non profferì parola, poi aggiunse:
25
“Se solo potessi tornare bambino....hai ragione, sapendo che ci sono
armi letali sotto quei colori...giallo, blu, scacchi neri, bianco...hai ragione, da bambino non avrei avuto esitazioni...mi sbaglio o ne mancano
un paio? Vania mi aveva detto che erano...”
“E’ vero, una coppia è stata mandata in Virginia, dal nostro
Igor/Boris...è un hacker favoloso, ha fatto in modo di intercettare, anche
con l’aiuto di suoi amici a Shanghai, nel quartiere generale dell’Unità
61398 dell’Esercito Cinese, facile per loro, con phishing emails che contengono legami a siti web che sono infettati da malware, i messaggi che
richiedono ai recipienti di cliccare su un newsworthy link che invece è
un programma che registra i loro dettagli personali come i percorsi abituali di Hillary e di Brennan, sai l’architetto del programma dei droni,
per non parlare del Presidente...ma a lui toccherà alla fine...per adesso
ci limitiamo ai primi...anzi...fammi controllare sul mio smartphone...Mission Accomplished! Bravissimo Igor! Davvero un bel lavoro...non se ne
saprà nulla, perchè quella strega ha già dato le dimissioni da Segretario
di Stato, faranno passare il tutto come un incidente di percorso...ha avuto
già un ictus come sai, avresti visto la sua faccia spaventata quando è
uscita dall’ospedale…chissà, avrà visto gli spettri di tutti quei poveri
morti di cui lei è responsabile e...sapessi i dettagli...Gogol ne avrebbe
fatto una pièce…Allora devi sapere che il nostro mini Sukhoi, attirato
dal Feromone di Nasonov piantato nei suoi capelli dalla nostra alleata,
l’Apis Jemenitica, l’ha colpita mentre guardava il suo programma televisivo preferito, uno sui miglioramenti che si possono portare alle case,
Love it or List it, in cui proprietari di case scontenti della loro casa vanno
a visitarne altre con un agente immobiliare...-aveva appena visto un episodio di Downtown Abbey, un altro dei suoi programmi preferiti...questo
inglese con le storie di una famiglia aristocratica e della loro servitù ai
primi del Novecento e dopo, tutta roba da sparare allo schermo...avrei
voluto spruzzare la sua vestaglia con la scritta ‘We came, we saw, she
died!’, che come sai lei disse appena saputo della morte di Gheddafi...ma
non si può avere tutto dalla vita...dobbiamo accontentarci…Ora devi sapere che il miniSukhoi che ha colpito Hillary era delle dimensioni di un
Nano Hummingbird del peso di appena 19 grammi, poteva sembrare un
giocattolo miniaturizzato, una piccola invenzione nanotecnologica del
nostro amico a Novosibirsk e dei suoi colleghi in fabbrica e, questo è il
26
bello, Hillary deve aver pensato che fosse un regalino della Cia, aveva
parlato a Brennan di un topino di campagna che scorazzava a casa sua,
mentre gli parlava al cellulare lei stava su una sedia, tanto era terrorizzata
da quell’animaletto, lei…lei… pensa…una criminale di quella specie
impaurita da un topolino, anche questo pressappoco delle stesse dimensioni del miniSukhoi, Brennan aveva promesso che avrebbe provveduto
con il decollo immediato di un’altro Nano Hummingbird che, una volta
giunto a destinazione da Hillary avrebbe polverizzato il topolino, così è
stato, Igor/Boris e Vania hanno potuto seguite tutta l’operazione sul loro
Pc, ridevano, Hillary che ha accolto con un gran sorriso l’avvicinarsi del
giocattolo, lo stesso sorriso che aveva quando ha commentato la morte
di Gheddafi, lo stesso che aveva sulle labbra dopo l’eliminazione di qualche capo Talebano…poi…aah, dimenticavo, Vania aveva immesso qualcosa nel miniSukhoi che appena giunto a poca distanza dagli occhi di
Hillary ha prodotto una specie di miraggio, il miniSukhoi si è trasformato
in un minaccioso drone, un Reaper grande quanto il suo salotto….questo
spiega gli occhi terrorizzati, immobili che hanno accolto quelli accorsi
in suo aiuto, sorpresi dal suo silenzio per un paio di giorni, davvero incredibile! Quanto agli altri…certo è da vomitare solo a pensare che questi criminali vadano avanti con attività, abitudini banali, carezze alla
moglie, all’amante, ai loro marmocchi mentre mettono in azione con un
bottone, come accendere e spegnere la luce nel bagno, in camera da letto,
accendere il gas in cucina...almeno i Nazi avevano qualcosa di Wagneriano in quello che facevano, e anche delle bellissime divise, questi invece con le loro T-shirt&Bermuda sbrindellati, le maniere volgari…
sembrano tutti commessi addetti alle vendite di Walmart! Ma anche loro,
i Nazi, nei campi di concentramento, dopo avere gassato migliaia di persone nello stesso giorno …uno poi, il Commandant di Auschwitz, SSObersturmbannerfuhrer Rudolf Hoss, dopo una ‘dura’ giornata di lavoro,
tornava a casa la sera, giocava con i suoi cinque bambini, pranzava con
la moglie e poi, la notte, suonava al piano Schubert…canticchiando qualche lieder dal Winterreise…ma questo è, forse, comprensibile….eppure…sai una cosa? A questo punto non ci capisco più niente!”
“Che sia il Diavolo? Sai è uno dei miei tormenti...se pensi a Eichmann...in condizioni normali...oggi...sarebbe stato un banale amministratore di condomini, un piccolo ragioniere e invece...anche questi
27
qui...in un certo senso mi fanno pena...quando sono arrivato all’aeroporto
e ho visto tutto un bel gruppo di americani con i loro vestiti aggrinziti,
sneakers, Nike trainers sporchi, consumati...a Roma direbbero di loro
‘ma non vedi che sono solo dei poveracci!’ così mi sono domandato se
non stavo cadendo in una delle tentazioni di Sant’Antonio...come se una
voce mi dicesse ‘Ma non vedi? È solo un falso obiettivo il tuo, sono solo
dei disgraziati, forse un po’ peggio di te, ma di non molto, il Demonio
ce l’hai dentro pure te, è una lotta fra due diavoli, quello tuo o, meglio,
nostro, e l’altro, quello di Hillary...la differenza però è che noi cerchiamo
giustizia, vogliamo addrizzare le cose,creare qualche limite al Male,
odiamo la prepotenza, l’arroganza, sopratutto se viene da gente come
Hillary che, come sai, da buona Metodista gira sempre con la sua piccola
Bibbia…In quattro anni ha fatto qualcosa come un milione di miglia in
aereo in giro per il mondo, ha portato il Male dappertutto, era giusto fermarla...ma non è morta..ha solo visto la morte in faccia...che è peggio
della morte, credimi...sarà su una sedia a rotelle per tutta la vita, impossibilitata anche a parlare ma,questo è il bello, non a causa del nostro Sukhoi ma a causa della paura...l’avessi vista in una delle sue ultime
fotografie da Segretario di Stato con un mini-drone in mano, lo imbracciava come la sua Bibbia, lo guardava adorante con i suoi grandi occhi
azzurri assai più crudeli di quelli di un serial-killer, sicura di potere finalmente, con quell’arma che non avrebbe sporcato materialmente le sue
mani di sangue, di potere perseguitare il Male, di ucciderlo in tutte le
parti del mondo...poverina, non ha capito niente, nè capirà mai un bel
niente, è tutto così più complicato...”
“...in effetti in altri tempi una così si sarebbe rifugiata in un convento
per scontare i suoi peccati con le preghiere, i digiuni, no, lei guarderà
solamente più televisione...questo è il punto...gente così non ha alcun
dubbio...sono sicuri di essere nel giusto mentre io, te non ne siamo così
certi...potremmo finire in un monastero...”
“Ben detto Nikolaj...ora ti dico il nostro programma...guarda le
canne da pesca...”
“Fantastiche…davvero professionali! reels, jigs, hard baits&lures,
reels, hard baits, hooks, fishing spoons&rods, fishing lines e poi i
brands: Yamamoto e Shimano, davvero il meglio sul mercato! È davvero
un mondo incantato per me, come nelle Le Mille e una Notte, ci manca
28
solo la bellissima principessa che esce dal mare che io, grazie alla mia
bravura di pescatore, riscatto dall’incantesimo che la teneva prigioniera
delle tenebre degli abissi! Tutta questa roba va bene anche se abbocca
un Marlin, un Sailfish, sarebbe davvero un bel colpo, meglio che premere
un bottone per far partire un missile dall’altra parte del mondo … io davvero questi ‘piloti’ non li capisco! Perché non vanno a pesca
invece?!certo se abbocca un bel pesce ci servirà anche per distrarre gli
altri pescatori”
“...domani saremo sull’oceano...ho già fatto il booking con O’Keefe,
un irlandese che ha una bella barca...lascio i Sukhoi nel minigolf course
di Chuck pronti al decollo, ti vengo a prendere in albergo e poi in alto
mare daremo gli ordini, cominciamo insieme, poi ci alterniamo alla
pesca, a un certo punto, a un mio segnale tu rimani solo mentre io vado
dentro, dove ci si riunisce per un drink o uno snack, non ci sarà nessuno,
lo so bene, ho fatto già le prove, tiro fuori il mio Pc e dò l’ordine...quando
saremo tornati sarà tutto fatto...non ci sarà traccia dei nostri Sukhoi che,
grazie a un suggerimento di Misha, si autodistruggeranno, noi però potremo controllare sul mio Pc cosa hanno fatto i nostri ‘giocattoli’, anche
le facce di quei criminali al momento di essere colpiti mentre meno se
l’aspettano nel bel mezzo di tranquille occupazioni domestiche...A questo proposito meglio non farci vedere tanto in giro, ti faccio un bel shashlik o un hamburger, a tua scelta, due pomodori e poi a letto, ti porto
nel tuo motel, e ti vengo a prendere alle sei di mattina”
“Scusa Misha...hai scelto bene gli ‘obiettivi’?”
“Ma certo, spettava a te identificarli con precisione, hai o non hai
quel contatto a Shanghai?”
“Ovviamente, è il mio amico Ho! Sono i ‘piloti’ che lavorano all’Air
Force Special Operations Command of Hurlburt Field, qui in Florida.
E’ stato fatto un bel lavoro di intelligence, credimi, esattamente come
fanno loro con le loro squadre di falsi soldati/analisti che siedono comodamente in posti segreti monitorando chiamate da cellulari, con fotografie da alta quota e, cosa più importante, tanti schermi con video sempre
in funzione, sai tutto questo l’hanno nominato Death TV, ma...veramente
non so se si rendono conto...forse pensano di essere a Hollywood, di partecipare a un movie, non distinguono fra realtà e fiction...un ambiente
asettico, nemmeno una macchia di sangue sui loro schermi, sui loro joy29
stick, cazzo davvero! Ho visto qualche giorno fa un documentario sugli
scavi in un sito archeologico in Israele. Hanno trovato, fra l’altro, molti
scheletri, le ossa dei monaci guerrieri, i Templari, e dei loro seguaci,
dove si era svolta un’assedio e una battaglia cruenta, al Guado di Giacobbe. Avessi visto le ferite! crani spaccati, braccia, mani troncate di
netto, teste mozzate dalle scimitarre dei soldati del Grande Saladino –
devo dire che ero dalla parte dei musulmani -ecco io ora mi sento, sono
un musulmano, un soldato di Saladino, meglio ancora un Cristiano rinnegato che oggi come allora ha scelto di combattere sotto la sua bandiera
e i Crociati sono gli americani di oggi...”
“Ben detto Nikolaj...anch’io ovviamente!”
“Piuttosto mentre noi siamo sull’oceano chi...guarda l’aeroporto,
voglio dire il mini-golf course di Chuck?”
“Don’t worry....tutto sotto controllo...ci pensa Alejandro, il giardiniere messicano che fra l’altro è un discendente di Ramòn Mercader,
l’assassino di Trotsky...coprirà il decollo con il suo tagliaerba...credo che
sappia dei nostri piani, se potesse anche lui spaccherebbe il cranio a questi Nuovi Crociati, come suo nonno fece con il cranio di Lev Davidovich
Bronshtein!…Ora dammi il tuo Pc, ho bisogno dei tuoi dati che immetterò nel mio Pc e, prima di andare a letto, darò un’occhiata al tutto, incluse le ultime notizie da Shanghai. Piuttosto…porterò io un paio di
sandwich, tu non devi pensare a nulla.”
“Beh, un po’ di frutta…ne ho davvero bisogno, magari un paio di
banane.”
“Banane? scherzi? non ci provare a portarle a bordo, i pescatori qui
in Florida dicono che portano sfortuna, non si pesca niente con una sola
banana a bordo, vuoi mandare tutto all’aria?ah, aspetta, non dimenticare
il tuo bagaglio a mano e il passaporto, lasciamo tutto nella macchina,
potremmo dovercela squagliare alla svelta dopo la nostra ‘battuta di
pesca’...”
“E le nostre canne da pesca,e tutto il resto?...e...Alejandro?”
“Li lasceremo da qualche parte, in un posto che conosco, un regalino per qualche bravo ragazzo nero di quell’area,quanto a Alejandro...,
so a cosa pensi, maledetto italiano,non fare troppe domande!”
“OK,OK, paka, buona notte!”
“Buona notte!”
30
7.
St Peter’s Pier&Tampa Bay
“Ecco ci siamo tutti...siamo una trentina...guarda che melting pot…
un vero minestrone...non sai nemmeno chi è chi...c’è di tutto, dall’operaio al miliardario...”
“Eppure...aspetta un momento: una differenza c’è...sai nelle mie precedenti battute di pesca in California...di pesce ne prendevo tanto...poi,
pensando di fare una cosa gradita, ho pensato di offrirne una parte ai
miei vicini, yellowfin, una specie di tonno, barracuda… nessuno lo voleva, avevano queste enormi cucine senza odore, oltre a mangiarlo io e
la mia famiglia ...allora ti dicevo sai chi mi prendeva il pesce, a parte i
gabbiani sulla spiaggia dall’altra parte della strada? i guardiani afro-americani del sobborgo in cui vivevo, uno addirittura vedendomi arrivare
con un gran pesce mi disse ‘che ci fai con la testa?’ ‘perchè la vuoi?’, gli
risposi io, e lui ‘magari!’ insomma questo mi fece cambiare idea...non
tutti sono uguali qui!”
“Il tuo negretto che voleva la testa credimi non fa parte dei team dei
‘piloti’...”
“Sì hai ragione Misha, uno che mangia la grande testa di un yellowfin-tuna non pensa affatto a fare la stessa cosa con poveri cristi dall’altra
parte del mondo…ah, ecco siamo pronti per l’imbarco…bella barca questa Afishionado…siamo parecchi, eh, quasi una ventina… per quasi cinquanta dollari a testa non è male…e siamo in incognito!”
“Certo, tutto prestabilito, secondo i piani…dobbiamo sceglierci i
posti…di lato…ho un’idea, accanto a quei due che parlano fitto, fitto…
ah, Patrick….questo è lo skipper, Nicholas…Patrick questo è il mio
amico italiano…”
“Hi, my friend…ready to go? salute amico, siete pronti?” Il capitano, un uomo grosso di mezza età con i capelli rossi, e i suoi deck hand,
i suoi due giovani aiutanti, sciolsero le gomene, tirarono sul ponte la passerella, poi il capitano si avviò al ponte di comando e diresse l’imbarcazione verso il mare aperto.
“Guarda Misha…i gabbiani…è bellissimo…ci seguono…è come
se…”
“Sono i nostri santi protettori… Sergio di Radhonez…Gregorio Pa31
lamas, Nicola di Myra, Cirillo e Metodio, Procopio di Ustjug, il primo
‘Folle in Cristo’, ‘un uomo strano che camminava per le strade con i
capelli al vento, una catena di ferro intorno al collo, senz’altro indumento che un pezzo di tela attorno alle reni’, Boris e Gleb, Kirill di Belozersk, Aleksandr Nevskij che combattè contro alcuni dei miei antenati,
e infine Efrem il Siro, per lui infatti un semplice uccello in volo, come
questi gabbiani, ricorda con le sue ali aperte la Croce e la potenza di quel
santo legno, l’albero della vita, quell’uccello vola perché tiene le ali spalancate, come Gesù sulla Croce…sai per queste sue sublimi intuizioni
fu soprannominato ‘l’Arpa di Dio’ e da lui sono infatti nati i meravigliosi
inni della nostra liturgia, soprattutto per la voce femminile…guarda è
bellissimo volano alto in cielo e noi qui sotto, noi siamo tutte quei pesci
impazziti dal terrore in questa vasca, le nostre esche per la pesca…sembrano acciughe, siamo noi…prima del Giudizio Universale…”.
“Diamine!…questa sì che è una bella lezione sull’Ortodossia…ne
sai molto di più di noi ‘latini’, cattolici…forse…”
“In effetti sì…sono stato tentato dal Monte Athos…e dall’esicasmo...non ero l’unico con gli occhi tartari laggiù… piuttosto prepariamoci…mettiamoci vicino a quei due chiacchieroni e, come d’accordo,
al momento giusto io mi allontano e faccio il lavoretto al computer, è
tutto predisposto, devo solo spingere un bottone, più volte, come fanno
‘loro’ ma…devo confessarti…con una certa angoscia…”
“Down the lines!”, era il capitano che dava il via per l’inizio della
pesca, dopo di che tutti disposero a poppa formando così una U, cominciarono a infilare negli ami le esche vive che si dibattevano, a lanciarle
il più lontano possibile in mezzo al mare per poi mettere le mani sui mulinelli e tenere sotto controllo quello che poteva succedere nell’acqua.
“Hi! how are you today?, ehi, come stai?”, era uno dei due amici
che parlavano senza interruzione che si rivolse con un sorriso a Nicola
che rispose con le stesse parole, non mostrando all’inizio lo stesso entusiasmo, ma se ne pentì quasi subito perché quei due erano piuttosto simpatici e cordiali, gli ricordavano qualcuno o qualcosa di simile, poi
ascoltando parte della loro conversazione, capì che erano vecchie volpi
del cinema, di Hollywood.
“Così, che hai fatto questi anni Jimmy?”, diceva uno, e l’altro
“Mick…non è che mi sono ritirato a vita privata, ma sono andato a
32
vivere prima a Westwood Village, poi a Venice per stare lontano dai veleni di L.A, e dai persecutori dei fumatori come me, ora vivo a San
Diego, anzi lì vicino, a pochi chilometri dalla frontiera, dal Messico e
da Tijuana, due pomeriggi alla settimana passo la frontiera per fumare
in pace i miei sigari Montecristo fuorilegge o vado con amici a…”
“Ah, ho capito, vai a Nuevo Puerto, a mangiare le aragoste messicane…”
“Cazzo! come fai a saperlo?”
“Lo sappiamo tutti ora, anzi una cerchia ristretta, l’ultima volta ci
sono stato con Robert…De Niro e un paio di vecchie belle ragazze…
purtroppo era il giorno dell’elezione del Presidente…ed era domenica,
una giornata dry, niente alcol, con quelle fantastiche aragoste e fagioli
in padella era un vero delitto…pensa Coca-Cola! Robert era quasi impazzito dalla rabbia, e poi non avevamo proprio niente in macchina…”
“Sì, deve essere stato terribile…senza nemmeno una bella cerveza,
una birra gelata…da spararsi…piuttosto, ehi, qui i pesci non abboccano,
niente…ci sono giornate così nella pesca…come a poker…ricordi quante
belle giocate ci siamo fatti….se non hai le carte.. lay low, sta basso come
si dice in guerra…qui da noi niente, anche gli altri…”
“Ehi Jimmy, un momento! guarda quello lì, quell’afro-americano
un po’ grosso sulla punta della poppa - si chiama Tom, l’ho notato subito… butta giù, e su un pesce, uno appresso all’altro e che bei pesci!…
un paio di King Mackerel e di Bonito, ora solo Dorado…sai si trovano
nel golfo del Messico, e anche qui, siamo vicini alla Corrente del
Golfo…è un branco, in mezzo il maschio, le femmine tutte eccitate attorno a lui, li prende tutti lui uno appresso l’altro…Sai io ne ho presi
tanti a Cabo San Luca, giù in Baja California, in una giornata di riposo
dalla pesca ai Blue Marlin, erano bellissimi quando li tiravi fuori dall’acqua, i colori dell’arcobaleno, poi, piano, piano perdono i colori per
poi diventare dopo appena mezz’ora grigi, il colore dei morti… mi ha
fatto pensare alla bellezza femminile…questa è una delle ragioni per cui
non vivo più a L.A, le aragoste a Malibu hanno il sapore del Los Angeles
Times vecchio di una settimana, non puoi passeggiare nei canyon che la
polizia ti ferma, poi l’ultima volta che camminavo su Wilshire Boulevard
con una sigaretta in bocca una coppia in auto si è fermata, si è avvicinata
con fare minaccioso e mi ha strappato la sigaretta dalle labbra…per non
33
dire poi che mi viene una tristezza incredibile a vedere tante vecchie bellezze, poi quelle che si aggrappano ancora a quello che erano, dei mostri…una, sai la famosa…Ann…te lo posso dire…quando l’ho incontrata
a un memorial di Bob…era irriconoscibile, mi ha guardato…aveva capito cosa pensavo…aveva gli occhi lucidi…”
“Hai ragione…è davvero tragico….me la ricordo Ann…era stupenda…”
“Ehi Mick, non mi dici niente di te? che fai? mogli? quante ora?”
“Quinta…ma non faccio l’errore di prendermi una donna trofeo, un
trophy, giovane, provocante, non c’è Viagra che tenga, loro sentono
l’odore dell’uomo giovane con erezioni continue, che vuoi che se ne facciano di noi…le ultime due me le sono prese sulla cinquantina…ma
anche loro a quell’età si sono montate la testa, vogliono prestazioni da
teenager, da adolescente…per cui l’ultima me le sono scelta meglio…
una pittrice…piuttosto frigida…pensa solo ai suoi quadri…esce di casa
alle sei e la rivedo alle sei di sera…siamo come due monaci…niente
male…ehi, guarda quel Tom, deve avere la magia nella canna da pesca…
tutti sono a secco e lui solo, uno appresso all’altro….prima i Dorado,
ora Bonito e Barracuda …Allora…ti manca Billy Wilder? sei uno dei
pochi che l’hanno potuto frequentare…eri un ragazzo allora…”
“Sì mi presero a benvolere, lui e la moglie, erano davvero molto generosi, ai loro pranzi ho incontrato tutte le vecchie glorie e anche quelle
emergenti, era un uomo di prim’ordine…gli ultimi anni non l’hanno fatto
lavorare…ho rivisto pochi giorni fa un suo film del 1948…A Foreign
Affair, Intrigo internazionale…si svolgeva a Berlino…distrutta dopo la
guerra…riprese nella zona sovietica, con Marlene Dietrich che era sospettata di essere stata l’amante di Goebbels o di Goering…ebbene Billy,
l’ho capito solo ora, lui che aveva perso dei parenti nei lager, lui in quel
film mostrava una certa pietà per i perdenti e per tutta quella distruzione…sai che durante le riprese incontrò una donna berlinese in mezzo
alle macerie che gli disse di essere grata agli americani per avere riportato il gas nella sua città ‘Per cucinare, finalmente!’, gli rispose Billy,
‘No, per suicidarmi!’, gli rispose la donna. Era uno che, come diceva il
mio mentor, ‘aveva capito tutto! Sono stato a casa sua, aveva una bellissima collezione di quadri, tutte cose di gusto squisito da vecchio europeo,
l’ha venduta all’asta vent’anni fa, più di trenta milioni di dollari, diceva
34
che non aveva mai fatto tutti quei soldi nel cinema!…. i nazisti davvero
sono stati pazzi a perseguitare gente così, a perderli, a nostro vantaggio,
perché molti di loro sono venuti da noi…piuttosto com’è il posto dove
vivi?”
“ Niente male, te l’ho detto, vicino a San Diego, a pochi passi dall’Oceano, a Coronado Quays, sulla spiaggia porto da mangiare ai gabbiani, dò loro il pesce che i miei vicini schizzinosi non vogliono…poi…
sai a pochi chilometri c’è il Coronado Hotel…è dove Billy ha girato
Some Like It Hot…nel film siamo in Florida ma in effetti era lì al Coronado Hotel…Piuttosto che ne è di Paul, te lo ricordi, che attore! che storia
la sua …”
“Ah, quella di come scampò nell’agosto 1969 alla strage di Manson
a Cielo Drive…la povera Sharon Tate e gli altri…era stato invitato a un
party lì ma era a San Francisco con un grosso mal di testa, poi prese
qualcosa, una medicina, contro l’emicrania, era pronto per partire e si
trovò con l’auto in panne, poi trovò un passaggio per l’aeroporto e perse
l’aereo….per cui non ci andò…sudava freddo a pensarci…diceva che se
ci fosse andato, essendo bello grosso e forte come John Wayne forse
avrebbe evitato la strage e avrebbe salvato tutti oppure ci avrebbe rimesso anche lui la pelle, da farci un film…ho la sceneggiatura nel cassetto da anni, niente da fare, queste major! e poi i giovani sceneggiatori
di oggi non sanno più fare un bel film…”
“Davvero che storia! allora che fine ha fatto Paul?”
“Ah, adesso fa l’agente immobiliare a Miami Beach, la sua insegna
Paul Wimbish for Waterfront, chi vuole una villa con attracco per barca
esclusivo deve andare da lui, se la passa bene, con una villa che è appartenuta a una stella degli anni Quaranta a Sunset Island Two, barca e piscina a forma di fagiolo, sua moglie Mary poi, a più di cinquant’anni è
scappata con un idraulico cubano, chi l’avrebbe immaginato che covava
questo tipo di evasione, così seria quando era giovane e bella…io delle
donne continuo a non capirci proprio niente; lui invece di disperarsi ha
trovato una…cubana fantastica, una certa Pilar che gli ha ridato la giovinezza…ma che lo spolpa di soldi e lo spompa!…ha perso 12 chili…
sembra una sardina appesa a seccare al sole…le ha promesso di aiutarla
nel cinema…ha pure stipulato l’assicurazione sulla sua vita a favore della
cubana, un giorno o l’altro lo troveranno secco, fatto fuori dalla cubana
35
e dal suo inevitabile giovane ganzo…Sai, era uno che già a cinquant’anni
si faceva la plastica facciale ogni sei mesi…ora ha un viso disteso…sembra un ragazzino…ma se ride troppo…assisti a un vero terremoto sulla
faccia! …a parte che il mio dottore mi ha detto che ne ha visti tanti crepare a quell’età con il Viagra, passa spesso per infarto, tutte favole!…la
ragione è sempre la stessa, una ragazza giovane sotto le lenzuola!…”
‘Oh, Pilar, amore della mia vita, traditrice! con un vecchio tutto rifatto!’, Nicola pensò, sapeva che era sbiancato in viso quando sentì il
nome della bellissima cubana e dell’affronto nel venire a conoscenza che
lei se la faceva con uno di settant’anni che poteva essere suo nonno, ma
preferì non dire nulla a Misha per poi essere accusato dall’amico di poca
serietà tipica degli italiani in momenti cruciali ma anche perché quei due
parlavano così fitto che entrambi non riuscivano a comunicare fra di
loro e a concentrarsi sulla pesca, si scambiavano continuamente delle
occhiate alzando gli occhi al cielo, anche se a volte sorridevano per tutti
quegli aneddoti interessanti che farcivano la loro conversazione, quando
all’improvviso, un urlo, quasi un singhiozzo, disperato:
“Oh, my God, twohundredfifty dollars…plus…!…and with a No.1
Momoi’s High-Catch Monofilament line! mio Dio, duecentocinquanta
dollari…in più..!e con una lenza No.1 Momoi monofilamento per pesca
d’altura!”, era Jimmy che mentre parlava si era visto sfilare la canna da
pesca da un pesce che aveva abboccato con una certa violenza, rimanendo annichilito con le braccia e le mani allargate nel vuoto mentre la
madrelenza con mulinello e filo volteggiarono brevemente sulla cresta
delle onde per poi inabissarsi insieme al pesce.
“Sembra che reciti il Pater Noster”, disse Nicola ridendo, anche
Misha rideva di cuore, quando all’improvviso si sentì la voce possente
dello skipper che diceva ‘sailfish, sailfish! all lines in, up!, era un bel
pesce che aveva abboccato in superficie,e che schizzava fuori dall’acqua,
anche questo di nuovo, all’amo di quel pescatore miracoloso, a quel
punto tutti gli altri ritirarono le lenze azionando al rovescio i mulinelli
e si disposero a fare da spettatori, ovviamente con un po’ di gelosia per
quel pescatore così fortunato. Era anche il momento che Misha aspettava
perché fece un cenno a Nicola e si ritirò nel bar deserto.
Sulla barca nessuno parlava, seguivano tutti le abili mosse di Tom
che con mosse sicure guadagnava spazio, non senza prima avere fatto
36
un cenno imperioso allo skipper che non aveva bisogno di aiuto con il
motore della barca, come a volte succedeva con pescatori ricchi, deboli
e inesperti incapaci senza la retromarcia della barca di indebolire le
grosse prede…era solo lui, Tom, e il pesce che era davvero un osso duro
e un bel lottatore, aveva provato più di una volta ad infilarsi sotto la barca
nel tentativo di troncare il filo, ma inutilmente, quel Tom lo seguiva come
un burattinaio spostandosi lungo la barca senza permettergli nessuna libertà, e guadagnando sempre più spazio. Nicola era affascinato dallo
spettacolo ma allo stesso tempo era curioso di sapere come andava l’altra
pesca, la loro pesca, trovò il momento propizio per allontanarsi e raggiungere Misha che vide chino sul Pc, voleva solo dirgli un paio di cose:
“Sai…il pesce vela è il più veloce dei predatori oceanici, arriva a
cento chilometri l’ora, tramortisce le sue prede con il rostro un po’ come
noi, ci porterà fortuna e poi…ti rendi conto della strana coincidenza un
pesce predatore e i loro Predator, sono ‘segni’ propizi e…infine, per di
più, grazie a te, siamo senza banane a bordo!”
“Che fai, sei pazzo! devi fare la guardia!”, lo apostrofò Misha non
appena lo vide…poi, dopo essersi guardato attorno, sorrise, non c’era
davvero nessun pericolo che qualcuno li disturbasse.
“…ecco vedi…questo bastardo….è Tim…un sensor-operator,
l’equivalente di un aiuto-pilota. E’ uno dei peggiori. Prima di lasciare il
suo ‘ufficio’ si vantava di avere raggiunto a quel momento il record di
1,602... è tornato tranquillamente a casa dopo avere sterminato parecchie
persone in una festa di matrimonio a Kandahar…ha preso un drink…si
è cambiato…adesso si sta avviando verso la piscina…con i suoi due
bambini...
….e quest’altro…Tony….ecco…anche lui ha sganciato qualche
bomba nello Yemen…trenta chilometri sul motorway…musica rap a
tutto volume… ovviamente il sorriso sulle labbra…è arrivato a destinazione…sta cambiando casa, guadagna bene come ‘pilota’, e deve raggiungere la moglie che ha organizzato un garage sale della roba di
scarto, biciclette, racchette da tennis, mazze da golf, un frigo seminuovo…hanno alcuni amici con loro per un drink bevono tutti contenti
mentre i bambini scorazzano sulle biciclette e sugli skating board….
…e questo è il pesce grosso, come il sailfish di Tom qui da noi sulla
barca, è John Brennan…il capo…l’ideatore…anche lui come il pesce ha
37
l’arma che immobilizza le sue prede, è ora in visita in Florida dopo essere
andato a salutare la nostra cara Hillary che gli ha, ovviamente, raccomandato fermezza con i nemici ‘terroristi’…il feromone di Nasonov,
dopo questa visita, si è consolidato sulla testa di Jo, come lo chiamano
affettuosamente i suoi collaboratori ‘That was really a good day, my
God! well done, boy! twohundredand thirty terrorists and associates!, è
stata davvero una bella giornata ragazzi complimenti!’ ha detto ai suoi
cari ‘piloti’, dopo avere appreso che il ‘raccolto’ della giornata è stato
sontuoso…Pakistan, Afghanistan, Somalia, Mali, Yemen, Libia…non ci
sfugge niente!’ Pensa un po’ Nikolaj, John Owen Brennan è di origini
irlandesi, cattolico, dunque, una faccia come la sua, la faccia di un cardinale irlandese che potrebbe diventare Papa…questo ti deve far capire
perché noi ortodossi non vogliamo più avere a che fare da secoli con voi
cristiani d’Occidente dopo il sacco di Costantinopoli nel 1204…Jo è
stato con la CIA per 25 anni, ora ne è il capo…è il secondo a destra nella
famosa immagine della Situation Room, nella Casa Bianca, in cui
Obama, Hillary e compagnia sorvegliano con piacere l’assassinio di
Osama bin Laden e di suo figlio…Guarda caso dopo di allora gli autori
materiali i Seal muoiono uno appresso l’altro, finora quasi trenta!…Insomma è lui , Brennan, che si arroga il diritto di giudicare la colpevolezza
di un qualsiasi individuo che possa solo pensare di sfidare la potenza
americana e di comminargli la pena capitale, e con lui parenti e amici
come succedeva in altri tempi…Ah, eccolo qua, è ora su un campo da
golf, il nostro Sukhoi l’ha seguito, sembra che anche il nostro giocattolo
abbia un’anima al contrario di Brennan, ecco solleva con un sorriso la
mazza da golf, gli occhi spiritati…ha appena chiuso una buca…è contento…adesso spingo il mio joystick….e il nostro Jo crolla a terra annichilito…se n’è andato senza nessun rimorso, anzi con il dispiacere di
non avere finished the job, completato il lavoro, vale a dire lo sterminio
di tutti i nemici del suo paese…E dire che è, anzi era, anche un uomo
simpatico, cordiale, tipo giocatore di rugby, con il quale non avresti esitazione a prendere una bella Guinness in un pub di Dublino…
…ah, ecco quest’altro Kenneth Malone…è un tipo strano…è come
se andasse a zig-zag…forse...ma sì, è andato in chiesa…è a Miami…
l’unico fra loro…c’era una funzione a Little Flower Church, a Coral Gables… poi si è trovato fuori…in mezzo agli altri che cominciano a con38
versare quasi fossero a un cocktail party…anzi vengono offerti dei
drink…ha preso un bicchiere e ne ha buttato il contenuto sul prato... ecco
è scappato e se n’è andato a un’altra chiesa...ma questa non è in un sobborgo residenziale... è downtown...al centro...in mezzo ai poveracci...
Gesu Catholic Church...so a cosa sta pensando...ha appena ‘vaporizzato’
un ragazzino. Il suo Predator girava sopra una casa di fango con il tetto
piatto in Afghanistan, 6,250 miglia lontano dalla sua sedia quando ha ricevuto l’ordine di fare fuoco, ha premuto il tasto con la sua mano sinistra
e ha segnato il tetto con il laser. Allora il pilota vicino a lui ha premuto
il grilletto di un joystick, della leva di comnado, facendo in modo che il
drone lanciasse un missile Hellfire. Non c’era segno di anima viva sul
terreno, ma all’improvviso un bambino è spuntato dall’angolo di quella
casa. Kenneth avrebbe potuto in quel momento deviare la traiettoria del
missile, ma non l’ha fatto. Subito dopo un lampo sullo schermo, l’esplosione, l’edificio crollato e il bambino scomparso che faccio spingo il bottone?”
“No…cazzo! fermati! senti cosa è successo a me, a Houston e a San
Diego…in quelle due occasioni non ce la facevo a stare in chiesa con
tutti quei cattolici pretenziosi dei sobborghi residenziali, mi veniva da
vomitare, me ne sono andato nella vecchia chiesa dell’Annunciazione,
downtown a Houston, che ho trovato quasi vuota ma con messa Tridentina e un Monsignor Golazinsky che officiava fulminando nell’omelia
con le sue parole questi nuovi miscredenti, ‘loro’ o, un’altra volta da San
Diego a Tijuana, nella Cattedrale della Nostra Signora di Guadalupe
dove non ho trovato posto, dentro tanta era la gente, finalmente in mezzo
al mondo vero, in mezzo a poveri disgraziati, a morti di fame…Fermati!…forse…forse è l’unico ad avere sentito qualcosa… un dubbio, se
non…rimorso”.
“Ho capito, e lo sai che? lo risparmiamo……poi, però, ci sono gli
altri, ecco…Oh, stai attento che non venga nessuno qui, piuttosto guarda
un po’ dal finestrino, che succede in coperta?”
“Incredibile!…Quel Tom ha tirato su il pesce, ce l’ha fatta…tutto
da solo…è davvero forte…e ora…ma no, non è possibile, è chino sul
pesce e, non capisco, ma sì, sta infilando una punta acuminata nella vescica natatoria per evitargli il barotrauma…e ora…non capisco cosa dice
allo skipper, ma sì…dice ‘Release him…let’s release him…back to the
39
ocean!’…liberiamolo, lasciamolo andare di nuovo nell’oceano! e…ah,
sì ha usato barbless hooks, ami senza punta…catch and release, ‘cattura
e rilascia’, è come si chiama questo modo cavalleresco di…, è davvero
strano che questo succeda proprio quando tu hai risparmiato quel Kenneth!…”
“Hai detto bene Nikolaj, è un segno che viene da chissà dove…”
“Ora Tom, con lo skipper e i suoi aiutanti stanno sollevando il pesce,
e…plaff…di nuovo in acqua …meraviglioso…il pesce si allontana velocemente da questa barca,il rostro in alto,la vela dispiegata, davvero
straordinario!…piuttosto…quel Tom…che lezione per tutti noi…è uno
del Mississipi, stava dicendo a qualcuno vicino a lui che è di Natchez,
vicino a New Orleans…e poi diceva di avere usato una lenza con test di
rottura fino a 15 chili mentre il pesce pesava almeno 50 chili, è lì che sta
la bravura…questo Tom che risparmia il grande pesce e Brennan che
non risparmia nessuno…nemmeno la buca 18…ora...perché uno come
Brennan invece di…”
“L’hai detto…Brennan avrebbe dovuto andare a pesca con Tom…
ma forse…gli avrebbe proposto di ‘join the CIA!, di arruolarsi nella
CIA!”
Scesero dalla barca in incognito, gli sguardi ammirati degli altri pescatori che non avevano sospettato un bel nulla di loro due, erano fissi
invece sulla sagoma imponente di Tom…che aveva preso il sailfish, il
pesce vela, e che invece di farselo impagliare come avrebbe fatto qualcuno di loro l’aveva restituito all’oceano…davvero una mezza giornata,
memorabile con soli 48 dollari a testa…paragonabile alla loro, costo
quasi zero! e poi c’era…il resto… che era quello a cui entrambi ora pensavano. Cominciò Nicola:
“Adesso il resto…pensa, è andata così bene che possiamo mirare a
tutta la nomenklatura americana, è già successo…la Rivoluzione Francese, la Rivoluzione di Ottobre, voi avete cancellato tutta la nomenklatura zarista, a cominciare dall’imperatore, la sua famiglia, molti
granduchi, davvero una bella piazza pulita!”
“Sì, sarebbe davvero un bel colpo…Obama, il Vice-Presidente, non
dimentichiamoci di George Bush e della sua cerchia di assassini…esattamente come stanno facendo ‘loro’ con gli altri, i capi Talebani, le loro
famiglie…Il Presidente traccia una piccola croce su un indice di nomi e
40
quel tizio è spacciato! guarda caso proprio come faceva il Piccolo Padre
con le sue crocette rosse sulle liste di individui di cui fare a meno, spesso
familiari compresi! Tutti sorpresi nei loro banali Giardini dei Ciliegi
mentre prendono il tè…mentre bevono allegramente, aspettando gli hamburger, gli hot-dogs, spare ribs, por chops, che stanno cuocendo sui barbecue…le lattine di birra, le ossa dei polli, delle bistecche che piombano
in continuazione come bombe in miniatura, flop, flop, flop, tic, toc, bling
nei contenitori di plastica, mentre gli ‘altri’ bruciano nei barbecue delle
bombe sganciate dai drone…”
“Però …ho un’altra idea…tu solo da vero russo puoi capirmi”
“Parla! sai dobbiamo squagliarcela…al più presto…non torniamo
a casa lo sai…abbiamo i nostri hand-luggage in macchina…e… Alejandro…mi ha lasciato una email…Chuck…il mio amico di cui sono
ospite…anche lui!”
“Che vuoi dire con ‘anche lui’?”
“E’ polverizzato, a pezzi, nel minigolf course , anche lui faceva parte
dello staff dei ‘piloti’ di Reaper, Predator e Sentinel, altro che manager
di Walmart, anche lui ha avuto contatto con gli altri, il feromone si è
piantato nei suoi capelli e uno dei nostri Sukhoi l’ha cercato e l’ha trovato
mentre si stava tranquillamente preparando per una nuotatina nella piscina…incredibile ‘…such a nice guy!, un uomo così simpatico!’, direbbero qui e invece…”
“E’ proprio questo il punto…però adesso facciamo come…come
Gogol…”
“Ho capito…sei un disgraziato! a metà lavoro!”
“Ma certo, questo è il bello, buttiamo nel fuoco, come fece lui, la
seconda parte delle Anime Morte, in cui a quanto sembra Chichikov si
redime, lasciamo tutto in sospeso, penso che i tuoi santi protettori e i
miei, a cominciare da S. Nicola di Myra approvino…piuttosto, davvero
sono diventato russo, a parte Gogol, anche Tatyana ha avuto la sua
parte…sai una magnifica donna, una russa bianca che ha aspettato quindici anni per me, voleva sposarmi poi quando sono ridiventato libero,
lei ha buttato tutto nel fuoco, mi ha rifiutato, così ho imparato molto da
lei…”
“In effetti hai ragione, la cosa più bella nella vita è…è…non premere il grilletto…come fanno ‘loro’ ogni giorno con i joystick…e come
41
avrebbe fatto la tua Tatyana sposandoti, come ha fatto Tom il pescatore…
anch’io ho imparato qualcosa da lui...”
“Proprio così, lasciamo tutto in sospeso…”
“D’accordo anche Vania la penserebbe così…ma chissà se ‘loro’
capiranno!”
“Non fa niente…siamo noi che abbiamo capito…”
“Giusto…’Christos voskrese! non so se sai che oggi è la nostra Pasqua…buon segno…o…cattivo? “
“Ah…buono davvero!..Da…E’ davvero risorto!”
“Amin.”
“Aspetta…aspetta!…c’è una cosa che volevo domandarti…anzi…
.è importante…ci dev’essere un antidoto alle nostre ‘armi’, al feromone…se dovessimo tornare…ricominciare…perchè se non vediamo
ombra di pentimento…saremo costretti ad eliminare la nomenklatura
americana…poi sai Hillary…è da lì che è partito tutto, dai suoi capelli…
un po’ come il numero uno nella diffusione dell’AIDS…quello steward
dell’Air Canada … Gaetan Dugas ..the Patient Zero…dell’Hiv…se scoprono che lei è il fattore numero uno, il nostro Paziente Zero siamo fregati!…cercheranno un rimedio, stai sicuro…è questa ‘loro’ arroganza…
di essere invincibili…che non va giù a noi come a tanti altri!”
“Ma no, no…hai detto bene…veramente c’è un antidoto…semplicissimo…la Nicotiana tabacum…il tabacco…o per essere più precisi il
pesticida Nycotinyl che si usa per creare un’armatura ai semi così producendo un insetticida permanete per le piante…per cui le api se succhiano la rugiada da queste piante che hanno assorbito neonicotinoidi si
disorientano, non riescono più a trovare la strada per l’alveare ed è uno
sterminio di massa e per noi sarebbe la fine, sai cosa significa? la nostra
flotta di Sukhoi sarà perduta nello spazio dei campi di golf, nelle piscine,
nei campi da tennis, nelle cucine mastodontiche, nei letti King Size, nei
giardini di questi bastardi! quanto a Hillary se poi addirittura si facesse
un bel pacchetto di Marlboro…no ma che dico! devono essere russe, le
Belomorkanal papirosa…oppure le Gitanes Papier Mais o le vostre Nazionali Esportazione allora, credimi, avverrà il miracolo…si alzerà dalla
sua sedia a rotelle e comincerà a fare del bene, comincerà a perseguitare
i ‘piloti’ assassini con la stessa ferocia con cui ha perseguitato per anni
noi poveri fumatori!…”
42
“Ah, divertente! ma stai parlando sul serio o…comincio ad avere i
miei dubbi…dimmi piuttosto...sai se Gogol fumava?”
“Ma certamente!la pipa, come te! sembra anche per aiutare i suoi
continui disturbi intestinali sopratutto prevedendo cosa sarebbe successo
oggi con tutti questi No Smoking, perfino in Turchia e in Libano e fra
poco anche nella Federazione Russa!tutto questo è davvero poshlost,
una parola difficile russa che irride alla volgarità , a tutto ciò che sembra
importante, bello, intelligente ma che è stupido come i milioni di cartelli
di No Smoking e questi drone! tutti khokhol, avrebbe detto di loro in
ucraino Nikolay Vasilievich, ‘maledetti, avidi accaparratori di vite, di
Anime vive, peggio, molto peggio di Chichikov!”
…………………..
‘A quel punto mi sono sentito accarezzare, era una carezza leggera,
delicata, femminile, mi sono svegliato intimorito - erano passati ormai
dieci anni dall’ultima volta che avevo dormito insieme ad una moglie ne ho avute quattro infatti, dopo la prima ‘ognuno a casa sua’, nel suo
letto cioè - in effetti più che intimorito ero spaventato che ‘lei’ , la prima,
la più cattiva,fosse tornata - dopo di che ognuno nel suo letto, allora ho
acceso la luce sul comodino e con estremo sollievo mi sono reso conto
che non era una donna, purtroppo, ma il secondo cuscino che durante
quella notte insonne si era rizzato in verticale e poi al mio ultimo movimento si era posato dolcemente come una mano femminile sulla mia
guancia sinistra, ma…ma…come mai mi trovavo lì?…mi sembrava di
avere passato la notte altrove, in un…in un…cassetto! Allora era stato
tutto solo un sogno, maledizione! Gogol di tanto in tanto, forse per gli
omaggi continui che gli faccio passando davanti a casa sua a Roma in
Strada Felice 126 ora via Sistina 125 e alzando lo sguardo verso le finestre del secondo piano sperando che un giorno o l’altro vi si affacci …
omaggi che lui trova, a suo modo, indisponenti e una vera invasione della
sua privacy - anche se, in segno di rispetto, mi faccio sempre il segno
della croce con le tre dita, mignolo,indice e medio per la Trinità, alla maniera ortodossa - mi fa visita e mi scombussola il sonno con queste storie
pazzesche. Sarà forse l’apparente somiglianza fonetica fra Nasonov e il
suo feromone e Il naso che, a ragione, Gogol ritiene di sua esclusiva pertinenza. A pensarci bene deve essere andata proprio così: Nos e il suo Il
naso , in russo, poi Nasonov e poi …Son ‘sogno’, in russo…il naso letto
43
all’incontrario…e poi noi e Kovalyov tutti insieme contro un mondo in
cui pochi bastardi, ora come allora, guadagnano un tale potere sulla vita
di ognuno tanto da determinare ciò che vale o non nella vita…..tutte
queste coincidenze…la concorrenza ‘sleale’ con il nostro Nikolaj Vasilievich… e c’è ancora a questo mondo qualcuno che non crede nell’Aldilà! E’ stato di sicuro lui che mi ha spinto la notte scorsa dentro il
cassetto delle vecchie calze nel comò della mia camera da letto mentre
mi avviavo al buio verso il bagno e lì mi ha lasciato mentre rimuginavo
tutti questi avvenimenti che mi sono premurato di trasferire sulla carta a
futura memoria e poi sul Web. Infatti, non si sa mai nella vita, qualcuno
potrebbe ricavarne qualcosa e poi c’è il rischio che i drone caschino
prima o poi nelle mani dei bambini in America, li vedo già quei criminali
di cui io, Vania e Misha ci siamo sbarazzati poco fa che fanno trovare
ai loro bambini sotto l’albero di Natale un piccolo drone con le istruzioni
per l’uso…allora sì…che non mostreremo alcuna compassione! Rabbrividisco solo a pensarci…fra un secolo, anzi fra non molto…i nostri discendenti, gente come noi, dovranno organizzare un massacro di ‘piloti’
bambini negli Stati Uniti…Sembra uno scherzo ma è più che probabile
che ciò avvenga…A proposito di scherzi sto pensando ora a quella tortura seguita da morte certa una volta popolare in Cina, The Thousand
Pieces Executions, Le esecuzioni di mille pezzi, in cui al condannato veniva tagliata una minuscola parte del corpo alla volta per poi alla fine
arrivare alle ossa, lasciandolo vivo il più possibile, ma una volta morto
è morto anche nell’Aldilà secondo un sano principio Confuciano per cui
un corpo fatto a pezzi non può conservare la sua integrità nel mondo spirituale che segue alla vita...ecco l’alternativa ai nostri Sukhoi per chi in genere davvero uomini e donne insignificanti - continua a praticare
esecuzioni mirate dal ponte di comando di un un Pc a migliaia di chilometri dal luogo degli assassinii, pensando di non sporcarsi le mani e di
farla franca, anzi suona meglio in inglese: to get away with murder!
Ah, non so cosa sia successo a Vania e a Misha: è possibile che,
dopo un incontro casuale con Nikolàj Vasilievich in compagnia di Kovalyov sul Nevsky Prospekt, riscontrandone la poca cordialità e le occhiatacce a loro dirette, se la siano squagliata temendo ritorsioni, e
abbiano infilato questa storia in una bottiglia nel Golfo di Finlandia…
poi…sono andati a pescare sul ghiaccio a Komarovo…Eccoli! li vedo
44
chini sulla buca che hanno fatto per pescare…ma…la lastra di ghiaccio
si è staccata dalla terra e ora sono alla deriva, fanno dei segnali, forse
qualcuno si accorgerà di loro, forse no, mentre noi tutti stiamo a guardare. All’improvviso ho sentito una raffica di vento gelido e, essendo un
po’ sordo, ho afferrato solo una mezza parola
“...laj,...laj!...”, ma sì, erano loro, Vanya e Misha che mi chiamavano,
il vento si è calmato quasi su comando e ho afferrato quanto altro volevano dirmi:
“Nikolaj, Nikolaj, ma che fai?! Che aspetti,vieni, raggiungici, si sta
benissimo qui, abbiamo ormai più di quarant’anni, il nostro tempo è
finito laggiù, facciamo parte dello jurodstvo, ci comportimao da veri
jorodivyi, per metà folli, l’altra metà fingiamo di esserlo,ormai ci ritireranno il passaporto! e ci manderanno in giudizio per khuliganism...teppismo...”
E io subito:
“Ma come, come faccio a raggiungervi?”
“ Affacciati alla finestra e nell’Orto dei Semplici davanti a casa tua
c’è Jurij Alekseevic a bordo di un Sukhoi Moujik. “
“Jurij Alekseevic... chi?...”
“Gagarin...sì, proprio lui...dopo l’incidente in cui è morto...non sa
stare fermo, ci ha chiesto di partecipare..se può essere di un qualche
aiuto...trova le nostre iniziative assai onorevoli, come andare sulla Luna,
per di più degne di molti Premi Lenin...quando sarete sopra di noi, invece
di andare alla deriva, lui ci lancerà un cavo e ci porterete in salvo verso
Arkhangelsk...”
Allora mi sono buttato giù dal letto, mi sono vestito alla meno peggio, ho afferrato dall’armadio un vecchio pellicciotto e mi sono precipitato giù per le scale, ho spalancato la porta di casa, nell’orto non c’era
il Sukhoi, nè tantomeno Jurji Alekseevic, ma ho fatto appena in tempo a
vedere un falco pellegrino che si sollevava da terra, ma...accompagnato
da un rumore di eliche, poi un vento gelido mi ha spazzolato le guance...
A questo punto mi sembra inutile andare avanti, mi rendo conto che
io e i miei amici abbiamo davvero esagerato.... o forse tutto questo strano
incantesimo è stato ispirato dal Salmo che ho letto prima di dormire:
Ecce benedicite Domino,omnes servi Domini;
qui statis in domo Domini horis nocturnis.*
45
Non capisco più niente, sono davvero confuso, può essere che anche
questo faccia parte del sogno.Oppure...è sempre lui, Nikolàj Vasilievich
che mi sta accanto, e che mi urla, spazientito:
“Quanto all’inventarsi gli incubi, no, neppure quelli ho inventato,
erano loro a soffocarmi l’anima: e ciò che era nell’anima ne è venuto
fuori”.**
...............................
‘In base al piano che già da tempo avevo approntato per la stesura
delle Anime Morte, nella prima parte del poema mi occorrevano appunto uomini insignificanti. Questi uomini insignificanti, tuttavia,non
sono affatto ritratti di uomini insignificanti; al contrario, in esso sono
raccolti i tratti di coloro che si considerano migliori degli altri, anche
se, beninteso, soltanto previa degradazione, da generali a soldati semplici, per così dire.’(Nikolàj Gogol,Opere, Passi scelti dalla corrispondenza con gli amici, 1843, Mondadori Ed., Milano1996, Vol. II,
p.1019-20)
Psalmus 133(134): Ecco, benedite il Signore, voi tutti, o servi di Dio, che state
nella casa del Signore, nelle ore notturne.
**Cit. p.1021
*
46