programma dettagliato
Transcript
programma dettagliato
SIMC, Società Italiana Musica Contemporanea Fondata nel 1923 da G. F. Malipiero, I. Pizzetti, A. Casella, V. De Sabata International Society for Contemporary Music (ISCM) – Italian Section Via Domenichino 12, 20149 Milano www.simc-italia.it e-mail [email protected] Facebook: SIMC (Società Italiana Musica Contemporanea) cell.: +39 345 05 05 525 SKYPE (tel. e chat): aforismi2002 Musica? Presente! 20 interpreti eseguono brani fra Passato e Presente nella musica d’arte Bergamo - Sala Piatti - Fondazione MIA Via S. Salvatore, 6 - Bergamo Alta Sabato 13 ottobre 2012 prima parte: ore 15.30 – 18.00 seconda parte, ore 18.30 -19.30 Concerto nell’ambito del Convegno Donizettiano gli interpreti Silvia Piero Pieralberto Francesco Enrico Stelia Laura Anna Sachika Federica Gabriele Danilo Gabriele Marcello Carla Dora Rose-Marie Barbara Berrone Bonaguri Cattaneo Colatorti Cominassi Doz Faoro Gemelli Ito Lotti Marangoni Panico Rota Salvioni Savoldi Scapolatempore Soncini Tolomelli MUSICA? PRESENTE! 18 interpreti eseguono brani fra Passato e Presente nella musica d’arte Sala “Alfredo Piatti” – via S. Salvatore, 6 – Bergamo Alta sabato 13 ottobre 2012 S.I.M.C. – Società Italiana Musica Contemporanea e Associazione Musica Aperta in collaborazione con Fondazione MIA e Bergamo Musica Festival prima parte: ore 15.30 – 18.00 ingresso libero fino a esaurimento dei posti Piero Bonaguri, chitarra Omaggio ad Andrés Segovia (1893-1987) nel 25° della scomparsa Alessandro Spazzoli: Preludio Corale [2012] Marco Reghezza: Fughetta sulle Corde Vuote [2012] Roberto Tagliamacco: Homenaje à Segovia [2012] Pippo Molino: Frammento F [2012] Davide Anzaghi: Segoviana [2012] Segovia scrisse di Piero Bonaguri: “un nome illustre tra i migliori chitarristi di questo tempo”. Attivo in cinque continenti, promotore di nuova musica: circa 300 pezzi scritti per lui. Docente al Conservatorio a Bologna. Brevi brani di autori contemporanei dedicati ad A. Segovia e sollecitati da P. Bonaguri, suo antico discepolo. Barbara Tolomelli, pianoforte Claude Debussy (1862-1916): Hommage à Haydn [1909] Paul Dukas (1865-1935): Prélude élégiaque sur le nom de Haydn [1909] Maurice Ravel (1875-1937): Menuet sur le nom de Haydn [1909] Bruno Zanolini: Geometrie sul nome (Tema e variazioni ‘à la manière de...’) [2011] Barbara Tolomelli si è esibita, sia come solista, sia come componente di formazioni da camera, in importanti stagioni concertistiche in Italia e all’estero, proponendo un repertorio assai vasto, dal Settecento ai nostri giorni. Nella stagione 1985-86 del Teatro alla Scala ha realizzato la prima esecuzione italiana, con l’ensemble “Entr’Acte”, del Trio in Sol di Debussy e nel 1991, per il bicentenario della morte di Mozart, ha eseguito l’integrale delle sue Sonate per pianoforte: in tale ricorrenza è stata anche invitata dalla casa Böesendorfer di Vienna e dal Consolato austriaco in Italia a inaugurare il “Festival Mozartiano”. L’affinità sta nello spunto tematico delle composizioni proposte e basato sulla trasposizione musicale delle lettere di un nome (“Barbara Tolomelli” e “Haydn”). Gabriele Marangoni, contemporary accordion solo Krizstof Olkzac: Phantasmagorien [1987] Edgar Barroso: Metric Expansion of Space [2011] Mauricio Kagel (1931-2008): Pandora’s Box [1960] Gabriele Marangoni si è diplomato al Conservatorio di Milano e laureato all’Università di Torino; strumentista e compositore, affianca l’attività concertistica alle performance teatrali. Le tre composizioni presentate compiono uno spostamento del rapporto che coesiste tra strumento ed espressione musicale: Phantasmagorien è una composizione che utilizza caratteristiche specifiche della fisarmonica, potremmo definirlo un brano fisarmonicistico; Metric Expansion of Space spinge lo strumento ai suoi limiti nelle regioni più estreme ed infine Pandora’s Box si pone provocatoriamente in una posizione che quasi annulla la concezione di tecnica strumentale se non lo stessa concezione di partitura, una composizione capolavoro di Kagel che rivela tutta la seduzione che il mondo dell’Assurdo irradiava sullo stesso Kagel. Rose-Marie Soncini, flauto Beatrice Campodonico: Variazioni all’Infinito per flauto solo Elisabeth Lutyens (1906-1983): Variations for Solo Flute op. 38 [1957] Rose-Marie Soncini è stato primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo. Collabora con associazioni italiane ed estere sia come solista con orchestra che in gruppi da camera. Dal 1992 suona con la pianista E. Flückiger. 1997 costituisce il Duo Duende con la chitarrista M.V. Jedlowski, specializzato in musiche del Novecento e di compositrici. CD: Suonodonne - Le musiche delle donne nel duemila con brani di autrici italiane in prima registrazione assoluta e Duende con musiche per flauto e chitarra. La forma Variazione e il codice linguistico adottato – la dodecafonia – accomunano le opere sopra elencate. Enrico Cominassi, pianoforte, Silvia Berrone, pianoforte Carla Rebora: Quattro Coreografie, Studi per pianoforte [2002] György Ligeti (1923-2006): da Études pour piano, Book 2 [1988-94] Der Zauberlehrling Olivier Messiaen (1908-1992): da Quatre études de rythme, Île de feu 1 [1950] Silvia Berrone, nata a Torino nel 1991, comincia, sin da bambina, lo studio del pianoforte sotto la guida di Carla Rebora. Attualmente è iscritta alla facoltà di ingegneria e frequenta l’Istituto Superiore di Studi Musicali Franco Vittadini di Pavia, nella classe di Anna Maria Bordin. Enrico Cominassi, allievo della pianista A.M. Bordin, s’è diplomato con lode in Pianoforte presso l’ISSM Vittadini di Pavia. È studente di Giurisprudenza presso l’Università di Pavia. Il programma propone sei studi per pianoforte legati da affinità tecniche e strutturali: lo studio di Messiaen è assimilabile alle Coreografie per quanto concerne la precisione puntuale della scrittura, la varietà di timbri, e dei segni dinamici. Lo studio di Ligeti si accosta alle tre Coreografie per le scelte tecnico-pianistiche e sonore: eguaglianza di suono nei ribattuti e negli staccati, contrasto fra timbri differenti, avvicendamento delle mani sugli stessi tasti, linee melodiche spezzate tra le due mani. Stelia Doz, soprano, Anna Gemelli, pianoforte, Rose-Marie Soncini, flauto Teresa Procaccini: Presentimento dell’estate [1951] per soprano e pianoforte, versi di Franca Masetti Anna Gemelli: Inverno, Altura [2009] per voce e pianoforte, testo di Antonia Pozzi Frammento I [1988] per voce e flauto, versi di Enzio Cetrangolo Stelia Doz è docente di Musica vocale da camera presso il Conservatorio di Milano. Diplomata in pianoforte e in canto presso il Conservatorio di Trieste, ha perfezionato il repertorio liederistico con E. Schwarzkopf, A. Dermota, P. Monteanu. Ha vinto concorsi internazionali: Toti Dal Monte di Treviso, Concorso Pucciniano di Lucca, Concorso di Esecuzione Musicale di Ginevra, il Concorso Auditorium di Radio Uno. Per anni si è dedicata all’opera cantando nei maggiori Teatri italiani. Ha tenuto concerti liederistici e attualmente svolge intensa attività nel repertorio dell’Ottocento e del Novecento tedesco, francese e Italiano. Con Guido Salvetti ha fondato nel 2006 l’Accademia di Musica Vocale da Camera. Anna Gemelli, pianista e compositrice italiana, si è formata al Conservatorio di Milano. Ulteriori tappe dei suoi studi pianistici: a Roma con V. Gobbi Belcredi e a Milano con A. Mozzati. Ha fondato e diretto per 10 anni “I Concerti del Vespro” nell’hinterland di Milano. Ha ideato e realizzato “Note del XX secolo”, concerti di Note e Parole; ha presentato in conferenza la produzione musicale del filosofo Nietsche eseguendone i Lieder. Contemporaneamente si è dedicata all’insegnamento del pianoforte nei Conservatori di Bolzano, Piacenza, Milano. Rose-Marie Soncini è stata primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo per oltre 30 anni. Collabora con associazioni italiane ed estere sia come solista con orchestra che in gruppi da camera. Dal 1992 suona con la pianista E. Flückiger. Nel 1997 si costituisce il Duo Duende con la chitarrista M.V. Jedlowski. L’inesauribile piacere di affiancare la Parola alla Musica e gustarne gli affascinanti intrecci attraverso la vocalità nel momento formale di una nuova realtà sonora. Duo KLONOS: Francesco Colatorti, sassofono contralto, Danilo Panico, pianoforte Florent Schmitt (1870-1958): Légende [1918] pour saxophone alto et piano op. 66 Biagio Putignano: Giardini d’ambra [2010] per sassofono contralto e pianoforte Piet Swerts: Klonos [1993] for alto saxophone and piano Il Duo Klonos si costituisce nel 2005 presso il Conservatorio di Bari. Il Duo ha all’attivo primi premi in concorsi cameristici. È apprezzato da musicisti di chiara fama: L. de Barberis, P. Masi, F. Mezzena, ecc. Si è esibito in diverse stagioni musicali. I colori strumentali di due fonti sonore si fondono in un “unicum” dalle varie sfaccettature. Se nei secoli scorsi i due strumenti mantenevano una fisionomia separata (strumento melodico vs. strumento accompagnatore), in questi lavori si tende ad avere un “timbro” composito dato dalla osmosi delle fonti sonore degli stessi strumenti. Ogni compositore propone una sua soluzione di “fusione”. MUSICA? PRESENTE! 18 interpreti eseguono brani fra Passato e Presente nella musica d’arte Sala “Alfredo Piatti” – via S. Salvatore, 6 – Bergamo Alta sabato 13 ottobre 2012 S.I.M.C. – Società Italiana Musica Contemporanea e Associazione Musica Aperta in collaborazione con Fondazione MIA e Bergamo Musica Festival seconda parte, ore 18.30 – 19.30 Concerto nell’ambito del Convegno internazionale “Donizetti in scena. Vedere l’opera” ingresso libero fino a esaurimento dei posti Trio EUFONÉ: Laura Faoro, flauto, Marcello Salvioni, viola, Dora Scapolatempore, arpa Claude Debussy (1862-1916): Sonate [1915] per flauto, viola e arpa (1° e 3° movimento) Toru Takemitsu (1930-1996): And then I knew ‘twas Wind [1992] per flauto, viola e arpa Il Trio Eufoné è nato a Milano nel 2010. Ha un repertorio che copre il ‘900 fino ai contemporanei. Vincitore di premi in concorsi nazionali e europei, ottiene per il 2012 una borsa di studio dal MIBAC per ensemble emergenti italiani. Si esibisce in rassegne concertistiche in Italia e all’estero. Per il 2013 è invitato a perfezionarsi in Svizzera con Caroli, Rossi, Tamayo e Zoboli. La Sonate di Debussy nasce come omaggio barocco, ma è paradigma di un ensemble inedito, dall’enorme potenziale evocativo: le melodie “terribilmente malinconiche” si sviluppano con grande libertà formale in un ambiente armonico dai colori talora politonali. Nel 1992 Takemitsu con And then I knew ‘twas wind omaggia la Sonate, citandone proprio un passaggio nell’incipit. La ricerca timbrica e la raffinatezza degli impasti sonori debussyani rivivono qui in un idioma personalissimo, che impianta in un linguaggio occidentale sonorità di tradizione giapponese, con l’uso di ardite tecniche contemporanee. Carla Savoldi, flauto, Pieralberto Cattaneo, pianoforte Gaetano Donizetti (1797-1848): Sonata in do maggiore [1819] per flauto e pianoforte Pieralberto Cattaneo: Aliqua amicalia [2003] per flauto solo Carla Savoldi ha studiato con V. Moraschini all’ISSM “Donizetti” di Bergamo, dove ha conseguito i Diplomi accademici di I e di II livello. Ha partecipato a corsi di perfezionamento con R. Trevisani, M. Larrieu, B. Grossi, B. Cavallo, M. Marasco, E. Beynon, M. Zoni, G. Gallotta, P. Gallois, J.C. Gerard. Nel 2007 ha partecipato a una tournée in Giappone con l’Orchestra del Donizetti Musica Festival; ha preso parte all’Orchestra sinfonica giovanile del Vaticano ed è stata primo flauto al Festival “Nino Rota” 2011 alla Sala Verdi di Milano. Pieralberto Cattaneo, compositore e direttore d’orchestra ospite di importanti istituzioni concertistiche in tutto il mondo, musicologo, docente di composizione e membro del consiglio accademico dell’ISSM “G. Donizetti”. Si tratta di due brani composti “in amicizia”: per Donizetti una nobildonna che gli evitò il servizio militare, con la quale suonava spesso a quattro mani e per la quale forse provava una certa simpatia; per Aliqua amicalia la sollecitazione di un amico flautista, Mario Carbotta. Entrambi, a loro modo, si muovono nella categoria del virtuosismo brillante. Federica Lotti, flauto e voce recitante Claude Debussy (1862-1918): Syrinx [1913], con testo dalla pièce Psyché di G. Mourey Claudio Ambrosini: Classifying the shortest sounds in the world [2012], scritto per F. Lotti (novità) Federica Lotti ha iniziato giovanissima a dedicarsi alla musica attraverso il flauto, continuando nello stesso tempo a coltivare interessi di carattere umanistico, spirituale, ambientalista. Essere attivi anche nella musica contemporanea è un modo per contribuire a diffondere nuove forme di pensiero. Le affinità fra le due composizioni saranno illustrate verbalmente dall’interprete. Sachika Ito, soprano, Gabriele Rota, pianoforte Davide Anzaghi: Nessuno più ricorda; Storia di un pioppo da Quattro Ariette Dolenti [2003] Gaetano Donizetti (1797-1848): O luce di quest’anima da Linda di Chamounix [1842] So anch’io la virtù magica da Don Pasquale [1843] Gabriele Rota, pianista e compositore, ha studiato con Tiziana Moneta (pianoforte) e Vittorio Fellegara (composizione); ha ottenuto consensi come solita, in duo pianistico con T. Moneta (da più di 25 anni, con numerose incisioni discografiche all’attivo) e in formazioni cameristiche. È docente al Conservatorio di Milano e segretario della SIMC dal 2004. Le quattro Ariette Dolenti (su fiabe e leggende popolari lombarde, rivissute) sono struggente riviviscenza di un italico melodizzare, sensibile a un francese armonizzare. Se il provvisorio oblio di avanguardismi potrebbe additarle come storicamente regressive, l’aura in esse spirante potrebbe renderle amabili? Potrebbe?