Cartella Stampa Mostra di Bruegel a Roma
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Cartella Stampa Mostra di Bruegel a Roma
CONTENUTI CARTELLA STAMPA • COMUNICATO STAMPA • SCHEDA TECNICA • Modernità e meraviglia nellʼarte dei Brueghel SERGIO GADDI • La pittura floreale fiamminga DORON J. LURIE • DIDASCALIE IMMAGINI • SCHEDA DIDATTICA IN MOSTRA • SCHEDA CATALOGO CONTENUTI CD • FILE SOPRA ELENCATI • ELENCO OPERE • CARTELLA IMMAGINI • PRESS RELEASE • TECHNICAL DATASHEET • CARTELLA CATALOGO BRUEGHEL. MERAVIGLIE DELLʼARTE FIAMMINGA A cura di Sergio Gaddi e Doron J. Lurie ROMA, CHIOSTRO DEL BRAMANTE 18 DICEMBRE 2012 > 2 GIUGNO 2013 Il Chiostro del Bramante ospita dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 Brueghel. Meraviglie dellʼarte fiamminga, la prima grande esposizione mai realizzata a Roma dedicata alla celeberrima stirpe di artisti. Unʼoccasione unica per ammirare i capolavori di unʼintera dinastia di eccezionale talento, attiva tra il XVI e il XVII secolo, e ripercorrerne la storia, lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni. Curata da Sergio Gaddi e Doron J. Lurie, Conservatore dei Dipinti Antichi al Tel Aviv Museum of Art, la mostra fa parte di un grande progetto internazionale che approda per la prima volta nella Città Eterna in una versione inedita e rinnovata, dopo le tappe di Como e Tel Aviv. Arricchita da quasi venti nuove opere, la retrospettiva romana è prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con DART Chiostro del Bramante, inserendosi in un programma di partnership ormai consolidata dopo il successo della scorsa primavera di Miró! Poesia e luce, che continuerà con Cleopatra, prevista per lʼautunno 2013. Con oltre 100 opere, lʼesposizione offre al pubblico la possibilità di vedere da vicino meravigliosi dipinti, presentati in modo organico e completo nella suggestiva cornice capitolina, provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, e da un elevato numero di prestigiose collezioni private, nella cui estremamente frammentaria dislocazione nel mondo, sta lʼeccezionalità di questa mostra che è riuscita a raccogliere e mettere insieme capolavori altrimenti difficilmente accessibili, alcuni dei quali finora mai esposti al pubblico. Unʼopportunità imperdibile dunque per apprezzare straordinari dipinti, per la prima volta in Italia, come il magnifico Le sette opere di misericordia (1616 – 1618 ca.) di Pieter Brueghel il Giovane, in cui le diverse rappresentazioni della carità vengono esaltate e declinate attraverso lʼintensità delle figure ritratte, richiamando per contrapposizione il superbo I sette peccati capitali di Hieronymus Bosch (1500 ca.), o Il ciarlatano della scuola di Bosch, entrambi presenti in mostra e mai giunti prima a Roma. E proprio dal rapporto che con Bosch ebbe il capostipite dei Brueghel, Pieter il Vecchio (1525/1530 ca. – 1569), inizia il racconto della dinastia che, con la sua visione disincantata dellʼumanità, ha segnato la storia dellʼarte europea dei secoli a venire. Del “maestro spirituale” Pieter Brueghel il Vecchio seppe approfondire in chiave terrena le visioni oniriche, passando da uno stile ricercato e concentrato sulla tradizione, ad uno più icastico e interessato alla realtà, prestando grande attenzione al paesaggio e al rapporto tra uomo e natura, attraverso scene di danze contadine e proverbi figurati che riecheggiarono a lungo e cambiarono definitivamente la pittura fiamminga, aprendola alla modernità. Illustratore di un mondo agreste divenuto simbolo di una lettura sul senso della vita umana che già allʼepoca riscosse incredibile successo presso la committenza internazionale, dopo la sua morte, i registri del comico e del grottesco tipici dei suoi lavori, assunsero una valenza educativa che venne quindi raccolta dai figli, Pieter il Giovane (1564 –1638) e Jan il Vecchio (1568 – 1625). Rispetto al fratello, Pieter il Giovane ricalcò più da vicino le orme del padre (realizzando anche vere e proprie copie, oggi a volte uniche testimonianze di originali andati perduti), di cui però seppe rinnovare lo stile e i temi attraverso una personale elaborazione, rintracciabile in mostra per esempio nella splendida Trappola per uccelli (1605) che, con le sue atmosfere forti e le sue tinte decise, racchiude in sé tutte le peculiarità del Barocco Fiammingo. Mentre Jan il Vecchio, soprannominato “dei velluti” per la preziosità della sua tecnica, si dimostrò invece più orientato al rinnovamento stilistico, diventando il riferimento imitativo per gli artisti “bruegheliani” successivi. La genealogia prosegue poi e si ramifica, dal patriarca alla sua più lontana discendenza, in una complicata rete di relazioni presentata in mostra con precisione e rigore, fino agli undici figli di Jan il Giovane, cinque dei quali pittori anchʼessi. In pieno ʻ600 lo “stile Brueghel” ha ormai assunto i tratti di un vero e proprio marchio di qualità. Il percorso si focalizza attorno alle vicende di ciascun artista e si sviluppa secondo una logica a rete, abbracciando riferimenti storici del periodo in esame, e analizza lʼesperienza finanche di personaggi quali Jan van Kessel I (1626 – 1679), figlio di Paschasia, sorella di Jan Brueghel, e di Ambrosius Brueghel (1617 – 1675), artista di grandissima qualità ma poco conosciuto e studiato. Il percorso espositivo si chiude infine con David Teniers il Giovane (1610 –1690), legato ai Brueghel per aver sposato la figlia di Ambrosius, e Abraham (1631 – 1697), ultimo epigono di una discendenza che, con più di cento anni di attività, è ormai leggendaria. LA MOSTRA Attraverso le opere di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua genealogia la mostra proporrà un viaggio appassionante nellʼepoca dʼoro della pittura fiamminga del Seicento, alla ricerca del genio visionario di ben cinque generazioni di artisti in grado di incarnare coralmente, come mai nessuno prima né dopo di loro, lo stile e le tendenze di oltre un secolo di storia dellʼarte. I SEZIONE - Il contesto e le origini del mito La prima sezione è dedicata allʼambiente storico e culturale allʼinterno del quale si sviluppa lʼesperienza artistica del capostipite dellʼintera dinastia, Pieter Brueghel il Vecchio. Nel ʻ500, mentre in Italia il lavoro di Michelangelo, Leonardo e Tiziano si concentra sulla sublimazione ideale dellʼuomo, nei Paesi Bassi – anche per gli effetti della Riforma protestante e delle teorie calviniste – lʼattenzione si sposta sempre più verso il primato della natura, che inizia a trasformarsi, da semplice sfondo, a vero e proprio soggetto dellʼopera dʼarte. I paesaggi di Henri met de Bles e di Joachim Patinir e la grande Torre di Babele di Marten van Valckenborch e Hendrick van Cleve sono infatti i primi segnali di un cambiamento che sarà interpretato in modo straordinariamente originale da Pieter Brueghel il Vecchio, il quale, dopo aver iniziato il suo percorso nella bottega di Pieter Coeck Val Aelst, trova la vera figura cardine della propria formazione artistica in Hieronymus Bosch, di cui si potranno ammirare in mostra il capolavoro assoluto I sette peccati capitali e Il ciarlatano, realizzato con la partecipazione della sua stessa scuola. II SEZIONE - Nel segno di Pieter Brueghel il Vecchio La seconda sezione è dedicata ai figli di Pieter Brueghel il Vecchio: Pieter il Giovane e Jan il Vecchio. Il primo, cronista del suo tempo, riprende i temi paterni, ma al tempo stesso riesce a svilupparli e arricchirli, in particolar modo nelle rappresentazioni di scene contadine e di vita quotidiana, e analizza le debolezze umane con tolleranza e comprensione – come si può cogliere nella Danza nuziale all'aperto e ne Le sette opere di misericordia – anticipando inoltre lʼidea romantica del sublime che nasce dalla natura nel rinomato Paesaggio invernale con trappola per uccelli. Jan il Vecchio, a differenza del fratello, è invece più mondano ed elegante, viaggia in Italia, collabora con Rubens ed è il primo importante pittore di fiori e nature morte. Soprannominato Jan “dei velluti” per la sua capacità tecnica sopraffina, è presente in mostra con circa 20 opere, tra le quali le raffinatissime La Tentazione di santʼAntonio nel bosco e Riposo durante la fuga in Egitto, dove la riflessione sulla natura raggiunge ineguagliabili livelli di autonomia e vigore pittorico. III SEZIONE - Genialità e innovazione dellʼarte fiamminga: lo stile Brueghel Nella terza sezione vengono analizzate nel dettaglio le articolate relazioni artistiche che intercorrono tra i numerosi membri della genealogia dei Brueghel e le loro vantaggiose collaborazioni creative con artisti diversi, come per esempio quelle tra Jan Brueghel il Giovane e Frans Francken, Joos de Momper o Hendrick van Balen. Lo “stile Brueghel” è ormai diventato una sorta di firma, indice di qualità, ed è per questo motivo che molti degli esponenti della dinastia decidono di continuare a dipingere, nel solco della tradizione familiare, come Ambrosius Brueghel (fratello di Jan il Giovane) e Jan Pieter Brueghel (figlio di quest'ultimo) che seguiteranno a produrre soggetti quali allegorie e nature morte, cavalcando il successo di unʼidentificazione immediata, incredibilmente riconosciuta e apprezzata dal pubblico. IV SEZIONE - La meraviglia del mondo, simboli e allegorie La tecnica e lo stile di Jan il Vecchio vengono ripresi dal figlio Jan il Giovane, al quale la mostra dedica un ampio spazio, oltre che una specifica sezione tematica relativa alla pittura di genere con esplicito riferimento naturalistico ai fiori e alle visioni simboliche. Attraverso il ricorso alle allegorie il pittore segue il percorso tracciato per primo dal padre che, con i suoi imponenti e rigogliosi mazzi floreali, aveva creato un vero e proprio “marchio” di successo. I fiori diventano messaggio della vanitas, esprimono con chiarezza i valori cristiani, con richiami anche alla tradizione classica. Lʼidea del sorprendente, dellʼesotico e del meraviglioso – rintracciabile nella diffusione tra i collezionisti dellʼepoca della moda della Wunderkammer (“Camera delle meraviglie”) – trova nella pittura di Jan il Giovane una perfetta rappresentazione, molto in voga nel ʻ600, e molto apprezzata dalla ricca borghesia mercantile. Ne sono testimonianza in mostra le splendide allegorie della “guerra” e della “pace”, dellʼ“acqua”, dellʼ“amore”, dellʼ“olfatto” e dellʼ“udito”. V SEZIONE - Lʼeredità di una dinastia Lʼultima sezione della mostra completa la presentazione degli oltre cento anni di attività della bottega dei Brueghel, già diventata leggendaria dalla seconda metà del ʻ600, ma non dimentica altri grandi pittori entrati nella cerchia per vincolo matrimoniale, come David Teniers il Giovane che sposa Anna, sorella di Jan il Giovane, ed è tra i più grandi narratori del mondo contadino quotidiano del '600, pur in assenza dei severi giudizi di Pieter Brueghel il Vecchio. O Jan van Kessel il Vecchio, figlio di Paschasia, unʼaltra sorella di Jan il Giovane (Jan il Giovane è il primo di dieci fratelli e a sua volta avrà undici figli), che è invece presente in mostra in unʼesclusiva sala dedicata ai suoi minuziosi “studi di farfalle, insetti e conchiglie”. E Josef van Bredael, che si firmerà JB per rimandare a Jan Brueghel di cui sarà un attento imitatore. Infine poi Abraham, ultimo erede della celebre famiglia, che con uno stile che si distacca completamente dalla tradizione familiare per diventare materico, meno calcolato e più viscerale (è significativo che il suo soprannome sia "il fracassoso", molto lontano da quel "dei velluti" che aveva accompagnato il nonno), dopo il tradizionale viaggio in Italia deciderà definitivamente di non tornare più nelle Fiandre, chiudendo così l'epopea della più grande e numerosa stirpe di artisti fiamminghi, prima dellʼavvento, di lì a poco, dei nuovi linguaggi del XVIII secolo. In occasione della mostra – che si rivolge trasversalmente a un pubblico eterogeneo e variegato grazie alla ricchezza di suggestioni, riferimenti storici ma anche fascinazioni immediate – saranno organizzate attività didattiche per ragazzi e, per i più piccoli, visite guidate animate e laboratori al fine di coinvolgere attivamente i bambini, alla scoperta dellʼavvincente storia artistica e familiare della straordinaria dinastia fiamminga dei Brueghel. Uffici Stampa Arthemisia Group Adele Della Sala - [email protected] M +39 345 7503572 Camilla Tomasino - [email protected] T +39 06 69380306 [email protected] Chiostro del Bramante Raffaele Brancato - [email protected] T + 39 06 68809035 Catalogo – Silvana Editoriale Lidia Masolini - [email protected] T + 39 02 61836287 SCHEDA TECNICA Titolo Brueghel. Meraviglie dellʼarte fiamminga Sede Chiostro del Bramante Via della Pace 00186 Roma T +39 06 68809036 www.chiostrodelbramante.it Date al pubblico Dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 Mostra prodotta e organizzata da Arthemisia Group DART Chiostro del Bramante Partner istituzionali Comune di Roma Partner della mostra Turismo Fiandre, Bruxelles Belgio Special Partner Ricola Sponsor tecnici Una Hotels Freccia Rossa Trenitalia Sony Media partner Dimensione Suono Due Mostra a cura di Sergio Gaddi Doron J. Lurie Progetto espositivo Corrado Anselmi Lighting designer Francesco Murano Progetto grafico espositivo Rossana Gaddi Catalogo Silvana Editoriale www.silvanaeditoriale.it Biglietteria MostraMI s.r.l. Audioguide Antenna International Orario apertura Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00 (la biglietteria chiude unʼora prima) Aperture straordinarie 24 dicembre 10:00 – 18:00 25 dicembre 16:00 – 21:00 26 dicembre 10:00 – 21:00 31 dicembre 10:00 – 18:00 1 gennaio 12:00 – 21:00 6 gennaio 10:00 – 21:00 31 marzo 10:00 – 21:00 1 aprile 10:00 – 20:00 25 aprile 10:00 – 20:00 1 maggio 10:00 – 20:00 2 giugno 10:00 – 21:00 Biglietti Intero € 12,00 Ridotto € 10,00 65 anni compiuti (con documento); ragazzi fino a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); militari di leva e appartenenti alle forze dellʼordine; portatori di handicap; ex ridotti legge; guide con tesserino se non accompagnano un gruppo Ridotto Gruppi € 10,00 (prenotazione obbligatoria, min 15 max 25 pax) Gruppi Scuole € 5,00 (scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax) Scuola dellʼinfanzia € 3,00 (prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax) Famiglia € 30,00 (solo genitori e figli - minimo 3 persone) Omaggio Bambini fino a 4 anni non compiuti; giornalisti con tessera di iscrizione allʼAlbo; accompagnatori di gruppi (1 ogni gruppo); insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo); soci ICOM (con tessera); un accompagnatore per disabile; possessori di coupon di invito; possessori di Vip Card Arthemisia Group Diritti di prenotazione e prevendita: Gruppi e singoli € 1,50 per persona Scolaresche € 1,00 per studente Visite guidate (tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria min 15 max 25, microfonaggio obbligatorio) Scuole € 80,00 Gruppi € 100,00 Lingua straniera € 110,00 Audioguide: Adulti € 5,00 (italiano e inglese) Bambini € 4,00 (italiano) Microfonaggio: Gruppi € 30,00 Scuole € 15,00 Servizi didattici Per bambini da 4 a 11 anni (tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria min 15 max 25 pax) Laboratorio didattico € 100,00 Informazioni e prenotazioni T 06 916 508 451 www.brueghelroma.it Biglietteria online www.ticket.it/brueghel Informazioni didattica [email protected] Uffici Stampa Arthemisia Group Adele Della Sala - [email protected] M +39 345 7503572 Camilla Tomasino - [email protected] T +39 06 69380306 [email protected] Chiostro del Bramante Raffaele Brancato - [email protected] T + 39 06 68809035 Catalogo – Silvana Editoriale Lidia Masolini - [email protected] T + 39 02 61836287 Modernità e meraviglia nellʼarte dei Brueghel Sergio Gaddi “ʻBisogna imitare la natura stessa, non un artistaʼ. Frase che ben si addice al nostro amico Brueghel, che definirò quindi non pittore dei pittori, ma natura dei pittori: intendendo con ciò significare che egli merita di essere da tutti imitato”. Abraham Ortelius, Album amicorum Nel corso dei secoli le definizioni su Pieter Brueghel il Vecchio si sono succedute a ritmo incalzante e in direzioni spesso contraddittorie: contadino, borghese, crudamente realista, umanista, cattolico osservante, riformato. Ogni categoria nella quale di volta in volta è stato inserito si è rivelata contraddittoria sul piano critico o non sufficientemente giustificata su quello storico: della vita di Pieter il Vecchio, delle sue posizioni filosofiche e politiche infatti non sappiamo pressoché nulla di certo. I documenti dellʼepoca che lo riguardano in modo diretto si possono contare sulle dita di una mano e sono comunque estremamente parchi di notizie. Questa quasi totale mancanza di informazioni sul suo conto, a cui fa da contraltare lʼestrema precisione – alquanto rara per lʼepoca – con cui venivano datati e firmati i suoi dipinti, lo ha reso una figura enigmatica e di conseguenza attraente per un pubblico in cerca di quellʼaura di mistero che, come da stereotipo, circonda la genialità artistica. Ma ciò che ha permesso a Pieter il Vecchio di entrare a far parte dellʼimmaginario collettivo è lʼattenzione rivolta dalle sue opere alla cosiddetta vita bassa, lo sguardo indulgente e spesso partecipe su una quotidianità con risvolti goffi e disarmanti, e proprio perciò intensamente, integralmente umani. La solennità obbligatoria, lʼossequio al potere, la retorica dei sentimenti ufficiali sono quasi del tutto assenti dai suoi dipinti: a essere maestosa e trionfale infatti è solo la natura che assume la dignità di soggetto – e non più solo di sfondo – della rappresentazione pittorica e che, con la sua sola presenza, soverchia apertamente lʼuomo, ne ridimensiona le proporzioni e soprattutto lʼimportanza. Il maestro inizia il suo percorso di formazione nella bottega di un pittore e scultore colto e poliedrico, Pieter Coeck van Aelst, interprete del manierismo anversese e presente in mostra con tre opere emblematiche, Madonna col Bambino, Lamentazione e il Trittico. Tra i due cʼè una profonda differenza di stile, ed infatti Pieter Brueghel il Vecchio è sostanzialmente il solo, o comunque il più rilevante, tra i pittori che si mantengono estranei al gusto classicheggiante, ovvero al cosiddetto fenomeno di adesione alle correnti artistiche italiane. Lui che pure lʼItalia la conobbe a fondo nel viaggio intrapreso fra il 1552 e il 1556, segue una propria e particolare cifra espressiva. Bisogna considerare che, mentre in Italia il lavoro di Michelangelo, Leonardo e Tiziano portava allʼesaltazione ideale dellʼuomo con lʼenfasi sulle virtù e sulla tensione verso la santità, nei Paesi Bassi, anche per gli effetti della Riforma protestante e delle teorie calviniste, lʼattenzione si spostava sempre più verso il primato della natura e del paesaggio, che inizia la sua trasformazione da semplice sfondo della rappresentazione a soggetto vero e proprio dellʼopera dʼarte. E in questo senso il viaggio italiano ha certamente impressionato Brueghel più per la potenza delle montagne innevate, delle vallate, delle cime, delle acque e di tutto quanto fosse inconsueto e diverso rispetto al paesaggio pianeggiante dei Paesi Bassi, che non per la centralità ideale della figura umana in pittura. Sente la forza assoluta della natura e prefigura quellʼidea di sublime che Schiller arriverà a teorizzare nel corso dellʼOttocento. E forse non è un caso che proprio dalla sensibilità del romanticismo partirà una rinnovata attenzione della critica sullʼopera del maestro fiammingo. I Paesaggi di Henri met de Bles e di Joachim Patinir e la Torre di babele di Marten van Valckenborch e Hendrick van Cleve, sono i primi segnali della direzione verso la quale si muoverà in modo straordinariamente originale Pieter Brueghel il Vecchio. E ancora, tra la dotta Utopia di Erasmo da Rotterdam e lʼopera satirica La nave dei folli di Sébastien Brant, la letteratura dei bestiari medioevali, le stampe tedesche e le illustrazioni a margine delle pagine dei libri di miniature ispirano una nuova percezione della realtà, che trova nellʼopera di Hieronymus Bosch unʼespressione figurativa inedita di un mondo fantastico e visionario. Le bizzarrie di Bosch avevano lʼimmediata capacità di evocare lʼopposizione fra bene e male, sacro e profano, fede e superstizione, culto del bello e seduzione per il diabolico e il grottesco. In una lettera del 1563, don Felipe de Guevara scriveva a Filippo II che “Bosch non dipinse mai cosa alcuna, se non in materia dʼinferno o purgatorio, che trascendesse i limiti del naturale così come poteva scorgerlo intorno a sé: insomma, le sue invenzioni si fondano sulla ricerca di cose stranissime ma, appunto, pur sempre naturali”. Una chiara dimostrazione di questa tesi si ha nellʼopera che apre la mostra, i Sette peccati capitali. La terra si presenta con la propria sfericità accentuata anche dalla forma leggermente concava della tavola, e la sovranità del Cristo crocifisso nella fascia alta del quadro è il riferimento visivo della redenzione. Il mondo, nel quale si muovono figure che impersonificano i peccati capitali (lussuria, ira, superbia, invidia, accidia, gola e avarizia), è appoggiato su una rupe, oscillante tra la possibilità della salvezza e il rischio dellʼinferno, dove i demoni e i grilli – figure tra lʼumano, lʼanimalesco e il fantasioso – sono pronti ad accoglierlo laddove lʼumanità dovesse indulgere e soccombere al peccato. Lʼuniverso immaginario di Bosch testimonia il terrore provato dai contemporanei nei confronti del demonio, delle sue astuzie e dei tormenti dellʼinferno. Nel dipinto è oltremodo interessante cogliere anche un riflesso della vanitas nella figura dellʼanziana che si specchia in unʼatmosfera grottesca e a tratti comica, che in qualche misura sembra anticipare con una geniale intuizione le considerazioni di Pirandello sulle differenze tra comicità, umorismo e ironia. Lʼesempio pirandelliano assai noto della vecchia signora che esce truccata e vestita come una ragazzina e suscita il riso, fa emergere il fatto che quanti la irridono percepiscono chiaramente un avvertimento del contrario, ma al tempo stesso sono del tutto inconsapevoli del sentimento del contrario che diventa il dramma della persona che si rende ridicola per la sua incapacità di accettare i segni del naturale scorrere del tempo. Percorrendo la fantasia tutta morale di Hieronymus Bosch, Brueghel pone lʼaccento sul trascendente e lʼirrazionale, e nella sua opera si legge un evidente disincanto morale che accompagna il suo percorso artistico nel quale si nota anche unʼamara ironia nei confronti della banalità della vita umana. Più ancora di Bosch, lʼarte di Brueghel si nutre di questa tensione, che è resa tangibile nellʼopposizione fra la perfezione del paesaggio e lʼumana corrotta mediocrità. Delinea la sofferenza dellʼuomo che ha avuto la libertà, ma che ne dispone con incapacità e la sperpera nel vizio diventando schiavo dei bisogni, delle depravazioni e del culto delle cose. È la visione di unʼumanità che segue gli idoli della perdizione, ma che può trovare unʼoccasione di salvezza nell'esempio del Cristo trionfante della tavola esposta a Roma, La resurrezione, oppure perdere la stessa occasione e ignorare lo stesso Cristo, come nel celeberrimo La salita al calvario, quadro peraltro diventato sfondo e soggetto del riuscito film di Lech Majewski del 2011, I colori della passione, dove unʼumanità distratta e superficiale è incapace di cogliere, ora come allora, la potenza del divino che irrompe nella storia e non si rende conto dellʼimportanza di ciò che sta accadendo, riducendo lʼaccaduto ad un semplice fatto ordinario, ambientato tra le vane occupazioni di una folla inconsapevole. Ma, come detto allʼinizio, Pieter Brueghel il Vecchio è maestro anche delle raffigurazioni di paesaggi animati da popolani e dalle scene di vita agreste, e se certamente si coglie una critica graffiante dei vizi e delle follie umane, è altrettanto vero che non è presente un particolare giudizio di condanna. Ha una spiccata attenzione per le abitudini e i comportamenti dei contadini, ritratti soprattutto nei momenti di festa come matrimoni e danze. Anzi, le classi più umili diventano spesso metafora dellʼintera esistenza umana, vittime delle loro stesse pulsioni e libere di esprimere la cruda realtà del mondo. In questa logica, unʼopera di particolare interesse è la serie completa delle sei tavole del Matrimonio di contadini di Marten Van Cleve. I sei quadri raffigurano rispettivamente il corteo dello sposo, quello della sposa, la presentazione dei doni, il banchetto di nozze, la benedizione del talamo nuziale e la vita matrimoniale, momenti che mostrano numerosi dettagli rivelatori dei comportamenti e dei costumi dellʼepoca. A partire dalla postura della sposa, lʼunica ad avere i capelli sciolti rispetto alle altre donne che la accompagnano, che invece hanno il capo coperto dal fazzoletto. I capelli sciolti, oltre ad essere un simbolo di seduzione che diventa esplicita nel giorno delle nozze, sono al tempo stesso segno di attrazione verso il mistero della procreazione. Momento fondamentale che impone alla sposa un atteggiamento conseguente di particolare sobrietà e moderazione, facendole assumere una postura adeguata, con occhi bassi e braccia conserte. Si nota come sia nella fase di presentazione dei doni nuziali, che durante il banchetto di nozze, questa mantiene lo stesso atteggiamento, che assume anche una valenza di difesa dagli sguardi malevoli degli invidiosi che potrebbero inficiare la serenità della sua nuova vita. Spesso, in situazioni analoghe, veniva posto uno specchio alle spalle della sposa per restituire allʼautore lʼeventuale sguardo negativo. Infine, nella tavola della benedizione del talamo nuziale la sposa è in lacrime, per la consapevolezza del definitivo abbandono della spensieratezza giovanile e per la perdita dell'innocenza verginale che segna il passaggio alla vita adulta. La mostra evidenzia come i temi, la tecnica e le suggestioni di Pieter Brueghel il Vecchio vengano ripresi dai figli pittori Pieter il Giovane e Jan il Vecchio. Il primo, in particolare, si dedicherà alla fedele riproduzione delle opere paterne, pur con occhio meno intransigente, più indulgente e attento ai particolari di quello paterno. Nellʼestetica di Pieter Brueghel il Giovane si legge una maggiore leggerezza ed immediatezza di significato più vicine alla cronaca e alla narrazione contemporanea. Dal raffronto tra la sua Danza nuziale allʼaperto e la Danza nuziale di Marten van Cleve, si nota che il diverso e più accentuato taglio prospettico utilizzato da Brueghel il Giovane con le figure in evidenza, offre al dipinto una maggiore forza dinamica rispetto al medesimo tema trattato da van Cleve, che gioca viceversa sulla esplicita carnalità di alcune figure che si abbandonano senza riserve agli istinti più elementari e rozzi. Ancora una volta è evidente la differenza tematica tra la cruda rappresentazione della realtà della pittura fiamminga rispetto alla ricerca della perfezione plastica e ideale del Rinascimento italiano. Una concretezza pratica ben evidente in unʼaltra opera di Brueghel il Giovane, il tondo Gli adulatori, chiaramente riferita alle visioni surreali di Bosch e con lʼiscrizione sulla cornice che ne descrive il significato: “poiché mi gira molto denaro, ho tanti adulatori attorno a me”. Un altro tema tipico della produzione del capostipite della dinastia e ripreso più volte dal figlio Pieter il Giovane, è quello dei paesaggi invernali, entrati a pieno titolo nellʼimmaginario collettivo della pittura bruegheliana. In questi dipinti la precarietà della vita umana sul fiume ghiacciato, che può cedere da un momento allʼaltro, si rapporta alla stessa inconsapevolezza degli uccelli che si posano sotto lʼapparente riparo di una tavola di legno che invece è la trappola stessa, azionata dalla fune che parte dalla finestra sullo sfondo. Il tratto moralistico e pedagogico viene reso ancor più esplicito nelle Sette opere di misericordia, che rappresenta in modo attualizzato le virtù cristiane di nutrire gli affamati, vestire gli ignudi, visitare i malati e i carcerati, seppellire i morti, dare da bere agli assetati e ospitare i forestieri. Esposto a Roma per la prima volta, il quadro può essere letto sia per contrasto tematico con I sette peccati capitali di Bosch, sia in analogia con Lʼadorazione dei Magi, opera di Jan Brueghel il Giovane, figlio di Jan il Vecchio, che riesce a traslare il fatto evangelico dalla storicità del tempo nel quale è accaduto, alla quotidianità della vita di un villaggio fiammingo contemporaneo. A differenza del fratello Pieter il Giovane, Jan il Vecchio è più mondano ed elegante, viaggia in Italia, collabora con Rubens ed è il primo importante pittore di fiori e nature morte. Soprannominato Jan “dei velluti” per la sua capacità tecnica sopraffina che lo porta alla perfezione di una pittura quasi tattile, è presente al Chiostro del Bramante con una ricca serie di opere, tra le quali le raffinatissime La Tentazione di santʼAntonio nel bosco e il Riposo durante la fuga in Egitto, dove la riflessione sulla natura raggiunge ineguagliabili livelli di autonomia e vigore pittorico. La tecnica e lo stile di Jan il Vecchio vengono ripresi dal figlio Jan il Giovane, al quale la mostra dedica un ampio spazio e anche una specifica sezione tematica relativa alla pittura di genere con esplicito riferimento naturalistico ai fiori e alle visioni simboliche, dove il pittore segue il percorso tracciato per primo dal padre, che con i suoi imponenti e rigogliosi mazzi crea un vero e proprio genere pittorico di successo. I fiori esprimono con chiarezza i valori cristiani, ma diventano anche messaggio della vanitas e riportano alla tradizione classica. Le monumentali Grande natura morta di fiori in un vaso intagliato e Fiori in un cesto e in un vaso dʼargilla, ne sono un esempio efficace. Lʼidea del sorprendente, dellʼesotico e del meraviglioso, che fa riferimento alla moda e alla diffusione tra i collezionisti della Wunderkammer (camera delle meraviglie), trova nella pittura di Jan il Giovane una perfetta rappresentazione, molto in voga nel ʻ600 e molto apprezzata dalla ricca borghesia mercantile. Tra i numerosi dipinti presenti in mostra, destano particolare interesse i temi allegorici, tra i quali lʼartista si muove perfettamente a proprio agio. Molto diffuse sono le Allegorie dei quattro elementi, dove Vesta, Cerere, Urania e Anfitrite, che rappresentano rispettivamente fuoco, terra, aria e acqua, presentano il vigore e la qualità del loro elemento di riferimento, per rendere visibile una sorta di competizione tra le diverse forze della natura. Nel dipinto si fa riferimento anche alla filosofia di Empedocle, che nel V secolo a.C. ipotizza la costruzione dellʼuniverso sulla base dei quattro elementi fondamentali. Molti animali esotici come pappagalli, porcellini dʼindia, tigri e leoni vengono inoltre aggiunti alla composizione per rendere tangibile il senso di una realtà lontana e meravigliosa al tempo stesso. Nei due quadri intitolati Allegoria della pace e Allegoria della guerra, che opportunamente vanno osservati insieme, è possibile individuare una pluralità di simboli e di allusioni contrapposte. Se nellʼuno Venere e Cupido, in un carro trainato dalle colombe della pace, spargono sul mondo fiori e gioielli simbolo di armonia e ricchezza, nellʼaltro Marte e Aletto, furia della guerra, entrano in scena con le fiaccole in mano per accendere gli animi alla battaglia. Mentre da una parte le architetture disegnano uno spazio ordinato dove i contadini ballano felici, dallʼaltra diventano invece le rovine dove gli eserciti si fronteggiano nel combattimento. Ed ancora, mentre in un quadro la pace trova il suo apice simbolico in una tavola riccamente imbandita dove i commensali pranzano e amoreggiano al tempo stesso, nellʼaltro le armi e il fuoco dominano la scena e la guerra diventa protagonista, assumendo il volto tetro dei lutti e della violenza. Le articolate relazioni artistiche tra i numerosi membri della genealogia dei Brueghel (Jan il Giovane è il primogenito di nove tra fratelli e sorelle di primo e secondo letto del padre Jan il Vecchio, e a sua volta avrà undici figli) vengono analizzate nel dettaglio in una strutturata sezione della mostra che presenta anche le collaborazioni creative tra Jan Brueghel il Giovane e artisti come Frans Francken, Joos de Momper, Hendrick van Balen. Ed in conseguenza del fatto che lo “stile Brueghel” diventa rapidamente una sorta di firma di qualità e di successo, anche altri esponenti della dinastia continuano il mestiere del pittore nel solco della tradizione familiare. Come Ambrosius Brueghel, fratello di Jan il Giovane e Jan Pieter Brueghel, figlio di quest'ultimo, che continuano a produrre soggetti come allegorie e nature morte, che vengono immediatamente riconosciuti e apprezzati da parte del pubblico. Dalla seconda metà del Seicento, la bottega dei Brueghel già diventata leggendaria, presenta altri grandi pittori entrati nella cerchia per vincolo matrimoniale. David Teniers il Giovane, del quale è esposto, tra gli altri, il bellissimo La raccolta delle mele del museo di Tel Aviv, sposa Anna, sorellastra di Jan il Giovane, ed è tra i più grandi narratori del mondo contadino quotidiano del '600, pur con un occhio ben lontano dai severi giudizi del capostipite Pieter Brueghel il Vecchio. Jan van Kessel il Vecchio, figlio di Paschasia, altra sorella di Jan il Giovane, si esprime invece in uno stile ancora più dettagliato dei Brueghel ed è presente in mostra in unʼesclusiva sala dedicata ai suoi minuziosi Studi di farfalle, insetti e conchiglie. E c'è anche chi, come Josef van Bredael, si firmerà JB per rimandare a Jan Brueghel, di cui sarà un attento imitatore. Lʼultimo esponente della famiglia Brueghel è Abraham, che dopo il tradizionale viaggio in Italia deciderà di non tornare più nelle Fiandre. Il suo stile italiano si distacca completamente dalla tradizione familiare per diventare materico, meno calcolato e più viscerale. Ed è significativo che il suo soprannome fosse "il fracassoso", un aggettivo molto lontano da quel "dei velluti" che aveva accompagnato il nonno e che chiude l'epopea della grande famiglia Brueghel, prima dei nuovi linguaggi del XVIII secolo. La pittura floreale fiamminga Doron J. Lurie Nei Paesi Bassi del XVII secolo, il genere pittorico delle nature morte con fiori veicolava spesso un messaggio morale, racchiuso nel termine vanitas (un riferimento allʼincipit del libro delle Ecclesiaste: “Vanità delle vanità, tutto è vanità”). I fiori simboleggiavano qualcosa di bello ma transitorio, un concetto adatto a esprimere lʼidea di vanitas: “ogni cosa bella è destinata a perire”. Prova del fatto che questi dipinti non erano una rappresentazione innocente e realistica di un vaso di fiori è che spesso ritraggono varietà che non fioriscono nello stesso periodo dellʼanno. Nei Paesi Bassi, i fiori si diffusero come soggetto pittorico a se stante solo nel tardo XVI secolo e lʼartista di punta fra i pionieri di questo genere fu Jan Brueghel il Vecchio, soprannominato “dei velluti”. Suo figlio, Jan Brueghel il Giovane, si distinse a sua volta nel medesimo tipo di composizioni. Una conseguenza del fenomeno della specializzazione in particolari soggetti fra i pittori fiamminghi del XVII secolo fu la tacita concorrenza fra gli artisti, tanto sul piano della perizia tecnica quanto in fatto di conoscenze botaniche. Così, per esempio, in un particolare dipinto di Jan Brueghel il Vecchio è possibile identificare cinquantotto diverse specie di fiori. Il genere floreale presenta innumerevoli variazioni: fiori e frutta in un cestino di vimini, fiori in un vaso di vetro, una combinazione di fiori e gioielli preziosi sparsi su un tavolo, fiori con farfalle, lumache, formiche, lucertole e così via (la farfalla simboleggia lʼascesa dellʼanima al cielo, la lumaca è la raffigurazione simbolica del lento, inesorabile trascorrere del tempo, la formica illustra i diligenti preparativi per il futuro). Si avevano anche combinazioni di fiori “vivi” e fiori recisi, i cui gambi giacevano su un tavolo prossimi allʼappassimento, o ghirlande di fiori a ornare dipinti raffiguranti un santo, o la Madonna e il Bambino - di solito, queste opere erano frutto della collaborazione fra due artisti, uno specializzato nella realizzazione delle figure, lʼaltro nella resa dei fiori. Ne è un esempio la collaborazione fra Pieter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio nella Madonna col Bambino e ghirlanda di fiori (1616-1618 circa), o quella fra Jan Brueghel il Giovane e Bartolomeo Cavarozzi nella Sacra Famiglia circondata da una ghirlanda di fiori (1620-1625 circa), entrambi esposti in mostra. In molti di questi dipinti compaiono vasi ornati da rilievi in stile classico, contenenti ricchi mazzi floreali e, sparsi sul tavolo come fossero caduti, altri fiori. Questi dipinti presentano unʼeccellente resa delle delicate sfumature e dei ricchi giochi di luci e ombre. I fiori simboleggiano spesso la primavera, la giovinezza, la fioritura, i cinque sensi (per esempio nei dipinti ad essi dedicati), o possono essere attributi a Flora, dea della natura, o a Aurora, dea dellʼalba. Inoltre i fiori rimandano a precisi valori cristiani: il giglio rappresenta lʼamore, la rosa bianca la purezza, la viola del pensiero richiama la divinità, il giglio di sabbia raffigura la grazia. Talvolta, vengono utilizzati anche dei giochi di parole, come nel caso dellʼetimologia del garofano, che può indicare lʼincarnazione di Cristo. Nella letteratura greca e latina, la rosa è simbolo della dea dellʼamore (Afrodite/Venere): il legame fra il fiore e la dea è molto antico e risale alla tradizione secondo la quale, al momento della nascita di Venere, la rosa sbocciò dalla terra. Orazio utilizza il simbolismo della rosa per indicare qualcosa di fuggevole, con una breve aspettativa di vita. Cesare Ripa fa lo stesso riferimento quando scrive “la rosa è lʼultimo di tutti i fiori a sbocciare e il primo ad appassire, come racconta Anataeus. A giusta ragione le nostre vite sono paragonate alla rosa che, pur bella e piacevole, secca e appassisce nel giro di un giorno, come nei versi in cui Virgilio ne celebra la bellezza e la delicatezza”. Mentre secondo Boccaccio, le rose contengono in sé unʼambiguità: “…percioché rosseggiano et pungono. Il che pare essere cosa propria di libidine… Et così, sì come per un certo spatio la rosa ci diletta, et in breve si marcisse, la libidine ancho è una breve gioia et una cagione di lunga penitenza…”. DIDASCALIE BRUEGHEL 1 Pieter Brueghel il Vecchio, e bottega La Resurrezione, 1563 ca. Olio su tavola, 107 x 73,8 cm Belgio, collezione privata 2 Hieronymus Bosch I sette peccati capitali, 1500 - 1515 Olio su tavola, 86,5 x 56 cm Ginevra, Geneva Fine Arts Foundation 3 Pieter Brueghel il Giovane Danza nuziale allʼaperto, 1610 ca. Olio su tavola, 74,2 x 94 cm U.S.A., collezione privata 4 Pieter Brueghel il Giovane Le sette opere di misericordia, 1616 -1618 ca. Olio su tavola, 44 x 57,5 cm Bruxelles, collezione privata 5 Pieter Brueghel il Giovane Trappola per uccelli, 1605 Olio su tavola, 50,5 x 61 cm Ginevra, collezione Torsten Kreuger 6 Jan Brueghel il Vecchio La Tentazione di santʼAntonio nel bosco, 1595 ca. Olio su rame, 42,3 x 57,3 cm Collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 7 8 9 Jan Brueghel il Giovane Allegoria dellʼolfatto, 1645-1650 ca. Olio su tela, 57 x 82,5 cm Ginevra, collezione Diana Kreuger Jan Brueghel il Giovane Allegoria dellʼudito, 1645 – 1650 ca. Olio su tela, 57 x 82,5 cm Ginevra, collezione Diana Kreuger Marten van Valkenborch, e Hendrick van Cleve La torre di Babele, 1580 ca. Olio su tela, 53 x 76 cm Francia, collezione privata 10 11 12 Marten van Cleve Danza nuziale, 1570-1580 ca. Olio su tela, 81,5 x 112,5 cm New York, Joseph e Lieve Guttmann Marten van Cleve Matrimonio di contadini (6 pannelli), Olio su tavola, 1-2, 4: 33,7 x 68,5 cm 3: 33,8 x 68,5 cm (2 elementi) 6: 33,6 x 68,6 cm New York, collezione privata Scuola di Hieronymus Bosch Il ciarlatano, post 1500 Olio su tavola, 83,3 x 114 cm Gerusalemme, The Israel Museum 13 14 15 Pieter Brueghel il Giovane Gli adulatori, 1592 ca. Olio su tavola circolare, 18,5 cm (diam.) Maastricht, collezione privata Jan Brueghel il Vecchio Riposo durante la fuga in Egitto, 1602 – 1605 ca. Olio su rame inserito su tavola, 15 × 11,5 cm Gent, collezione privata Jan Brueghel il Vecchio Paesaggio fluviale con bagnanti, 1595-1600 Olio su rame, 17 x 22 cm Svizzera, collezione privata 16 17 18 Jan Brueghel il Vecchio, e Pieter Paul Rubens Rissa di contadini che giocano a carte, Olio su tavola, 94 x 124 cm Lussemburgo, collezione privata Jan Brueghel il Giovane Paesaggio fluviale con contadini, 1640 ca. Olio su rame inserito su tavola, 38 x 50 cm Regno Unito, collezione privata David Teniers il Giovane Paesaggio fluviale con maniero e un viaggiatore esausto aiutato da un popolano vicino a una locanda, 1645 - 1650 ca Olio su tavola, 36 x 47,8 cm Collezione privata 19 20 21 Ambrosius Brueghel Nature morte con fiori, 1660 - 1665 Olio su tavola, 12,5 x 26,5 cm (ciascuno) Vermont, collezione privata Jan Brueghel il Giovane Incontro tra viaggiatori, 1630 ca. Acquerello bruno e inchiostro bruno su carta, 17 × 16,7 cm Bruxelles, collezione privata Jan van Kessel il Vecchio Studio di farfalle e altri insetti, 1657 Olio su tavola, 36,5 x 48,5 cm Collezione privata ELENCO OPERE 01 David Teniers il Giovane con maniero e un viaggiatore esausto aiutato da un popolano vicino a una locanda, 1645 - 1650 circa Olio su tavola, cm 36 x 47,8 Collezione privata 02 Ferdinand van Kessel il Vecchio, e Studio di Jan Brueghel il Giovane Allegoria della terra e dell'estate (Cerere) con il Castello di Tervueren sulla sinistra, 1670 circa Olio su tela, cm 62 x 94 Belgio, collezione privata New York, collezione privata 07 Scuola di Hieronymus Bosch Il ciarlatano, post 1500 Olio su tavola, cm 83,3 x 114 Gerusalemme, The Israel Museum 08 David Teniers il Giovane La raccolta delle mele, 1650 circa Olio su tela, cm 97 x 116 Tel Aviv, Museum of Art 09 Jan Brueghel il Giovane Adorazione dei Magi, 1625 circa Olio su tavola, cm 34,5 x 53 Tel Aviv, Museum of Art 03 Jan Pieter Brueghel Mazzo di fiori in un vaso, 1654 Olio su tela, cm 61x 41 Collezione privata 10 Jan Brueghel il Giovane, e Hendrick van Balen Allegoria dei quattro elementi, 1630 circa Olio su tavola, cm 66 x 104 Tel Aviv, Museum of Art 04 Philips Brueghel Paesaggio con il Tempio di Vesta a Tivoli, 1660 circa Olio su tavola, cm 20,9 x 24,7 Belgio, collezione privata 11 Pieter Brueghel il Giovane Paesaggio invernale con trappola per uccelli, primo quarto del XVII secolo Olio su tavola, cm 37 x 57 Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte 05 Pieter Coecke van Aelst Madonna col Bambino con velo, san Giovanni e angelo in un vasto paesaggio con rovine, 1550 circa Olio su tavola, cm 91 x 58,5 Collezione privata 12 Cornelis van Cleef Madonna col Bambino, 1545 circa Olio su tavola, cm 31 x 23 Milano, collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 06 Marten van Cleve Matrimonio di contadini (6 pannelli), Olio su tavola, 1-2, 4: 33,7 x 68,5 cm 3: 33,8 x 68,5 cm (2 elementi) 6: 33,6 x 68,6 cm 13 Henri met de Bies (Civetta) Paesaggio fantastico con lʼIncontro di Emmaus, 1525 - 1530 Olio su tavola, cm 34 x 49 Collezione privata Per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 14 Jan Brueghel il Giovane, e Hendrick van Balen Paesaggio boschivo con la Madonna e il Bambino, 1626 circa Olio su tavola, cm 47,8 x 28,6 Milano, collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 15 Jan Brueghel il Vecchio La Tentazione di sant'Antonio nel bosco, 1595 circa Olio su rame, cm 42,3 x 57,3 Collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 16 Jan Brueghel il Vecchio e Joost de Momper Ampio paesaggio di montagna con pellegrini, 1610 circa Olio su tavola, cm 47,4 x 75 Collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 17 Jan Massys Adorazione dei Re Magi, 1530 circa Olio su tavola, cm 102,7 x 97 Per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 18 Joachim Patinir Paesaggio roccioso con San Gerolamo, 1515 – 1520 Olio su tavola, cm 30 x 41 Collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 19 Pieter Coecke van Aelst Lamentazione, 1535 - 1540 circa Olio su tavola, cm 74 x 64,5 Collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 20 Abraham Brueghel Grande natura morta con frutta in un paesaggio, 1670 Olio su tela, cm 97 x 136,5 Collezione privata 21 Abraham Brueghel Natura morta con frutta e uccello esotico, 1670 Olio su tela, cm 70 x 84,5 Delft, collezione privata 22 Ambrosius Brueghel Mazzo di fiori in un vaso di vetro, 1650 - 1660 circa Olio su rame, cm 25 x 20,5 New York, collezione privata 23-24 Ambrosius Brueghel Nature morte con fiori (coppia di dipinti), 1660 – 1665 Olio su tavola, cm 12,5 x 26,5 (ciascuno) Vermont, collezione privata 25 Ambrosius Brueghel Natura morta con fiori in un vaso d'argilla, 1645 circa Olio su tavola, cm 20,5 x 11,5 Amsterdam, collezione privata 26 Ambrosius Brueghel Vaso di tulipani, 1645 - 1650 circa Olio su tavola, cm 24,5 x 14,5 Amsterdam, collezione privata 27 David Teniers il Giovane Contadini in una taverna, 1655 - 1660 circa Olio su tavola, cm 30,5 x 25,2 Collezione privata 28 David Teniers il Giovane Paesaggio con pastori, 1640 - 1645 circa Olio su tavola, cm 17 x 23,5 Collezione privata 29 Ferdinand van Kessel il Vecchio Cesto di frutta su un davanzale, 1680 – 1688 Olio su tavola, cm 17 x 23 Belgio, collezione privata 30 Jan Brueghel il Giovane Allegoria della guerra, 1640 circa Olio su tela, cm 69,2 x 91 Regno Unito, collezione privata 31 Jan Brueghel il Giovane Allegoria della pace, 1640 circa Olio su tela, cm 66,5 x 90,6 Regno Unito, collezione privata 32 Jan Brueghel il Giovane Allegoria dell'acqua, 1630 circa Olio su tavola, cm 47,5 x 76,2 Collezione privata 33 Jan Brueghel il Giovane Allegoria dell'amore, 1648 – 1650 circa Olio su rame, cm 88 x 104 Regno Unito, collezione privata 34 Jan Brueghel il Giovane Allegoria dell'olfatto, 1645 - 1650 circa Olio su tela, cm 57 x 82,5 Ginevra, collezione Diana Kreuger 35 Jan Brueghel il Giovane Allegoria dell'udito, 1645 - 1650 circa Olio su tela, cm 57 x 82,5 Ginevra, Collection Diana Kreuger 36 Jan Brueghel il Giovane Bouquet corona imperiale in vaso dipinto con manici, 1620 – 1622 Olio su tela, cm 73 x 55,7 Belgio, collezione privata 37 Jan Brueghel il Giovane Contadini di ritorno dal mercato, 1630 circa Olio su rame inserito su tavola, cm 12,7 x 15 New York, collezione privata 38 Jan Brueghel il Giovane Fiori in un cesto e in un vaso d'argilla, 1640 1645 circa Olio su tavola, cm 53 x 80 Olanda, collezione privata 39 Jan Brueghel il Giovane Grande natura morta di fiori in un vaso intagliato, 1630 circa Olio su tavola, cm 130,5 x 88 Ginevra, Maître Gérard de Cerjat 40 Jan Brueghel il Giovane Incontro tra viaggiatori, 1630 circa Acquerello bruno e inchiostro bruno su carta, cm 17 x 16,7 Bruxelles, collezione privata 41 Jan Brueghel il Giovane Mazzo di fiori con gigli rossi in un vaso sferico dipinto, 1635 circa Olio su tavola, cm 59,7 x 45,7 Bruxelles, collezione privata 42 Jan Brueghel il Giovane Natura morta con fiori in un vaso di vetro, 1637 1640 circa Olio su tavola, cm 54,3 x 36 Zurigo, collezione privata 43 Jan Brueghel il Giovane Paesaggio boschivo con la Vergine, il Bambino, san Giovannino e l'angelo, 1645 - 1650 circa Olio su tela, cm 115,5 x 167,5 Ginevra, collezione privata 44 Jan Brueghel il Giovane Paesaggio con la Madonna, il Bambino e angeli, 1630 circa Olio su tavola, cm 55 x 75 U.S.A., collezione privata 45 Jan Brueghel il Giovane Paesaggio fluviale con contadini, 1640 circa Olio su rame inserito su tavola, cm 38 x 50 Regno Unito, collezione privata 46 Jan Brueghel il Giovane Paesaggio fluviale con mulino a vento e chiesa, 1625 - 1630 circa Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 14,8 x 24,6 Collezione privata 47 Jan Brueghel il Giovane Paesaggio fluviale con veduta panoramica di Anversa, 1620 circa inchiostro bruno su carta, cm 22 x 32 Collezione privata 48 Jan Brueghel il Giovane Paesaggio ovale in una ghirlanda di fiori, 1635 Olio su tavola, cm 47 x 37,4 U.S.A., collezione privata 49 Jan Brueghel il Giovane Paradiso terrestre, 1620 – 1625 Olio su rame, cm 35,5 x 50 Svizzera, collezione privata 50 Jan Brueghel il Giovane Verso il mercato, 1630 circa Penna e inchiostro bruno, acquerello blu e grigio su carta marrone chiaro, cm 18,6 x 28,4 Collezione privata 51 Jan Brueghel il Giovane Verso il mercato in inverno, 1625 circa Tempera su carta, cm 14 x 23 Collezione privata 52 Jan Brueghel il Giovane Vertumno e Pomona, 1625 - 1630 Olio su tavola, cm 27 x 43 Germania, collezione privata 53 Jan Brueghel il Giovane Villaggio con contadini vicino a un fiume con barche a vela, 1635 – 1640 Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 15,5 x 30,8 Bruxelles, collezione Count du Parc Locmaria 54 Jan Brueghel il Giovane Visione di sant'Uberto, 1630 circa Olio su tela, cm 66,5 x 92,5 New York, collezione privata 55 Jan Brueghel il Giovane, e Bartolomeo Cavarozzi Sacra Famiglia in una ghirlanda di fiori, 1620 1625 circa Olio su tavola, cm 104 x 74 Los Angeles, Miklos Rosza Collection 56 Jan Brueghel il Giovane, e Frans Francken il Giovane La Madonna col Bambino e angeli in una ghirlanda di fiori, 1635 - 1640 circa Olio su tavola, cm 67,5 x 54 New York, Robert Herskowitz 57 Jan Brueghel il Giovane e Joos de Momper Paesaggio collinare con viandanti, 1625 – 1630 circa Olio su tavola, cm 37,8 x 69,6f Germania, collezione privata 58 Jan Brueghel il Giovane, e Lucas van Valkenborch Panorama di città costiera con contadini che attraversano il ponte, 1630 circa Olio su tavola, cm 33,3 x 54,8 Belgio, collezione privata 59 Jan Brueghel il Giovane, e Pieter van Avont Flora e putti in un parco, 1635 – 1640 circa Olio su rame, cm 52 x 69,5 Belgio, collezione privata 60-61 Jan Brueghel il Vecchio Barche da pesca nel porto e Paesaggio fluviale (coppia di disegni), 1600 circa Inchiostro bruno e acquerello su carta marrone chiaro, cm 11,6 x 18,6 (ciascuno) U.S.A., collezione privata 62 Jan Brueghel il Vecchio Barche e panorama di litorale montagnoso, 1590 – 1595 Gessetto rosso e blu su tracce di gessetto nero, cm 21 x 28,8 Collezione privata 63 Jan Brueghel il Vecchio Disegno preparatorio per cavalli e carri, 1610 circa Gessetto rosso e blu su tracce di gessetto nero, cm 9,7 x 19,8 Collezione privata 64 Jan Brueghel il Vecchio Il Castello di Oudeker, 1595 - 1600 circa Inchiostro bruno su carta, cm 12,4 x 31,5 Monaco di Baviera, collezione privata 65 Jan Brueghel il Vecchio Il Castello di Tervueren, 1595 – 1600 Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 15,8 x 17,9 Collezione privata 66 Jan Brueghel il Vecchio Paesaggio fluviale con bagnanti, 1595 - 1600 Olio su rame, cm 17 x 22 Svizzera, collezione privata 67 Jan Brueghel il Vecchio Riposo durante la fuga in Egitto, 1602 - 1605 circa Olio su rame inserito su tavola, cm 15 x 11,5 Gent, collezione privata 68 Jan Brueghel il Vecchio Strada di villaggio con viandanti, 1620 – 1625 Penna e inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 17,4 x 29,9 Bruxelles, collezione Count du Parc Locmaria 69 Jan Brueghel il Vecchio Trappola per uccelli (recto); Paesaggio fluviale invernale con pattinatori (verso), 1595 – 1600 inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 20,6 x 32,3 Svizzera, collezione privata 70 Jan Brueghel il Vecchio Villaggio con castello in riva al fiume, 1615 circa Inchiostro bruno su carta grigio-azzurra, cm 25,7 x 45 Collezione privata 71 Jan Brueghel il Vecchio Villaggio con contadini e animali, 1609 Olio su rame, cm 11,2 x 16,8 U.S.A., collezione privata 72 Jan Brueghel il Vecchio Villaggio con contadini su un carro, 1615 circa Penna e inchiostro bruno con riflessi blu su carta marrone chiaro, cm 14,6 x 20,4 (ciascuno) Dallas, collezione privata 73 Jan Brueghel il Vecchio, e Jan Brueghel il Giovane Natura morta con tulipani e rose in un vaso di vetro appoggiato su un tavolo, 1610 Olio su tavola, cm 40 x 29,2 U.S.A., collezione privata 74 Jan Brueghel il Vecchio, e Pieter Paul Rubens Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori, 1616 – 1618 circa Olio su tavola, cm 64,5 x 49 U.S.A., Michael Leifer 75 Jan Brueghel il Vecchio, e Pieter Paul Rubens Rissa di contadini che giocano a carte Olio su tavola, cm 94 x 124 Lussemburgo, collezione privata 76 Jan van Kessel il Giovane Allegoria delle quattro stagioni, 1670 – 1675 Olio su tavola, cm 47,5 x 76,2 Collezione privata 77 Jan van Kessel il Giovane Natura morta con fiori, frutta e selvaggina, 1675 1678 circa Olio su tavola, cm 26,5 x 38,5 Svizzera, collezione privata 85 Marten van Valkenborch, e Hendrick van Cleve La torre di Babele, 1580 circa Olio su tela, cm 53 x 76 Francia, Collezione privata 78 Jan van Kessel il Giovane Natura morta con frutta e tulipani, 1675 - 1678 circa Olio su rame, cm 16,5 x 22 Rotterdam, collezione privata 86 Pieter Brueghel il Giovane Danza nuziale all'aperto, 1610 circa Olio su tavola, cm 74,2 x 94 U.S.A., collezione privata 79 Jan van Kessel il Vecchio Ampio studio di farfalle, insetti e conchiglie, 1671 Olio su tavola, cm 45,8 x 66,3 Collezione privata 80 Jan van Kessel il Vecchio Studio di farfalle e altri insetti, 1657 Olio su tavola, cm 36,5 x 48,5 Collezione privata 81 Jan Pieter Brueghel Natura morta con fiori 1661 Olio su tela, cm 97 x 78,5 Gent, collezione privata 82 Josef van Bredael Contadini di ritorno dal mercato (alla maniera di Jan Brueghel il Vecchio), 1700 - 1710 circa Olio su rame, cm 27 x 35 New York, collezione privata 83 Josef van Bredael Paesaggio fluviale (alla maniera di Jan Brueghel il Vecchio), 1700 - 1710 circa Olio su rame, cm 32 x 41 Anversa, collezione privata 84 Marten van Cleve Danza nuziale, 1570 - 1580 circa Olio su tela, cm 81,5 x 112,5 New York, Joseph e Lieve Guttmann 87 Pieter Brueghel il Giovane Gli adulatori, 1592 circa Olio su tavola circolare, cm 18,5 (diam.) Maastricht, collezione privata 88 Pieter Brueghel il Giovane Le sette opere di misericordia, 1616 - 1618 circa Olio su tavola, cm 44 x 57,5 Bruxelles, collezione privata 89 Pieter Brueghel il Giovane Paesaggio collinare con contadini su una strada di campagna, 1616 circa Inchiostro bruno su carta marrone chiaro, cm 19,4 x 30,5 Collezione privata 90 Pieter Brueghel il Giovane Trappola per uccelli, 1605 Olio su tavola, cm 50,5 x 61 Ginevra, collezione Torsten Kreuger 91 Pieter Brueghel il Vecchio e Studio La Resurrezione, 1563 circa Olio su tavola, cm 107 x 73,8 Belgio, collezione privata 92 Pieter Coecke van Aelst, e Studio Trittico con Adorazione dei Magi (pannello centrale), Annunciazione e Natività (pannelli laterali), 1540 – 1550 Olio e tempera su tavola, cm 88,5 x 57 (pannello centrale); cm 88 x 24,5 (pannelli laterali) Collezione privata 93 Frans Francken il Giovane e Jan Brueghel il Giovane Gesù sul Mare di Genezareth, 1631 Olio su tavola, cm 84,5 x 164 Collezione privata, per gentile concessione della Galleria Luigi Caretto, Torino 94 Jan Brueghel il Giovane Animali che si abbeverano lungo una strada di campagna, 1635 circa Olio su tavola, cm 26 x 36,5 Londra, Brian L. Koetser 95-96 Jan Brueghel il Giovane e Hendrick van Balen Allegoria di fuoco e aria (coppia di dipinti), 1630 circa Olio su tavola, cm 41,5 x 58,5 cm (ciascuno) Messico, collezione privata 102-103 Jan van Kessel il Vecchio Studio di fiori primaverili con farfalle e insetti (coppia di dipinti), 1654 Olio su rame inserito su tavola, cm 16 x 19,5 (ciascuno) Collezione privata 104-105 Jan van Kessel il Vecchio Studio di fiori primaverili con farfalle e insetti (coppia di dipinti),1659 Olio su marmo, cm 38,4 x 45,7 (ciascuno) U.S.A., collezione privata 106-107 Jan van Kessel il Giovane Farfalle e insetti in una ghirlanda di fiori (coppia di dipinti), 1665-1670 Olio su rame, cm 30,5 x 23,7 cm (ciascuno) Collezione privata 97 HieronymusBosch I sette peccati capitali, 1500-1515 Olio su tavola, cm 86,5 x 56 Ginevra, Geneva Fine Arts Foundation 108 Pieter Brueghel il Giovane e Gillis Mostaert Paesaggio invernale con la strage degli innocenti, 1600 circa Olio su tavola, cm 74 x 106,5 Belgio, collezione privata 98 Ambrosius Brueghel Allegoria degli elementi: Terra, 1645 circa Olio su tela, cm 37 x 56,5, U.S.A., collezione privata 109 Brueghel il Giovane e Hendrick van Balen Allegoria della terra, 1630-1635 Olio su tavola Collezione privata 99 Ambrosius Brueghel Allegorie degli elementi: Aria, 1645 circa Olio su tela, cm 36 x 52, U.S.A., collezione privata 100 Ambrosius Brueghel Allegorie degli elementi: Fuoco, 1645 circa Olio su tela, cm 37 x 56,5 U.S.A., collezione privata 101 Ambrosius Brueghel Allegorie degli elementi: Acqua, 1645 circa Olio su tela, cm 36 x 52 U.S.A., collezione privata Dal 18 dicembre 2012 al 2 giugno 2013 Roma ospiterà Brueghel. Meraviglie dellʼarte fiamminga, una grande retrospettiva dedicata ai capolavori della dinastia Brueghel, protagonista indiscussa della pittura fiamminga del Seicento. Prodotta e organizzata da Arthemisia Group con DART Chiostro del Bramante, lʼesposizione sarà ospitata allʼinterno della splendida cornice rinascimentale del Chiostro del Bramante. In occasione della mostra sono previsti laboratori e attività didattiche per bambini e ragazzi dai 4 ai 18 anni. VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA PER GRUPPI Scuola secondaria di I e II grado Lʼalunno sarà accompagnato alla scoperta dellʼopera di Pieter Brueghel il Vecchio e della sua discendenza, mediante una selezione delle opere in mostra. Lʼattività propone lʼapprofondimento di alcuni grandi argomenti, quali la natura morta, il concetto di vanitas, lʼallegoria, la pittura di paesaggio. In particolare si analizzeranno tematiche relative alla città, alla folla e al commercio e si inviteranno gli studenti alla riflessione su particolari aspetti legati allʼarte contemporanea e allʼattualità. Le modalità della visita e la trasmissione delle informazioni saranno modulate in base alla scuola frequentata. LABORATORI DIDATTICI Scuola dellʼinfanzia e scuola primaria > Tocco, sento, creo. Percorsi sensoriali nella natura morta Il laboratorio mira alla realizzazione di una vera e propria opera dʼarte a partire dagli esempi di natura morta esposti in mostra. I piccoli visitatori, dopo aver osservato le opere in sala, saranno stimolati con fiori ed essenze e invitati a realizzare unʼopera dʼarte tridimensionale con materiali di riciclo, carta crespa e supporti tridimensionali, che potranno poi esporre in classe. > Alla ricerca del gesto perduto Scopo del laboratorio è la realizzazione di unʼopera dʼarte collettiva, suggerita dai diversi paesaggi, naturali e cittadini, esposti in mostra. Gli alunni saranno invitati ad osservare, con una lente di ingrandimento, alcuni particolari dei quadri, in cui la gestualità è protagonista e, successivamente, a riproporre un tableau vivant con il proprio corpo, posizionando delle sagome ritagliate su un foglio di grande formato su cui sarà rappresentato uno sfondo della città di Roma. INFORMAZIONI Biglietto scuole Scuole € 5,00 Scuola dellʼinfanzia € 3,00 Orario apertura Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00 (la biglietteria chiude unʼora prima) Visite guidate Per ragazzi da 11 a 18 anni (tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria min 15 max 25, microfonaggio obbligatorio) Scuole € 80,00 Info e prenotazioni T 06 916 508 451 Biglietteria on line www.ticket.it/brueghel/ www.brueghelroma.it Laboratorio didattico Per bambini da 4 a 11 anni (tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria min 15 max 25) € 100,00 Ingresso gratuito Insegnanti in visita con alunni/studenti (2 ogni gruppo) Chiostro del Bramante Via della Pace 00186 Roma Diritti di prenotazione e prevendita Scuole € 1,00 per studente Arthemisia Group Giulia Moricca Marzia Rainone [email protected] T 06 693 803 06 F 06 678 18 46 Silvana Editoriale S.p.A. • via Margherita De Vizzi, 86 • 20092 Cinisello Balsamo (MI) • Ph. 02/61836.1 Fax 02/6172464 • [email protected] SilvanaEditoriale 2012 Brueghel Meraviglie dell’arte fiamminga a cura di Sergio Gaddi e Doron J. Lurie 23 × 28 cm 240 pagine 140 illustrazioni a colori brossura con alette edizione italiano/inglese EAN 9788836625475 € 29,00 Il volume accompagna il lettore in un viaggio appassionante nell’epoca d’oro della pittura fiamminga del Seicento, attraverso la presentazione dei capolavori dei Brueghel, una dinastia di eccezionale talento attiva tra il XVI e il XVII secolo, di cui viene dettagliatamente ricostruita la storia lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni. Il racconto muove dal capostipite, Pieter Brueghel il Vecchio, la cui opera – posta in relazione con quella di un altro gigante della pittura fiamminga, Hieronymus Bosch – venne raccolta dai figli Pieter il Giovane (1564–1638) e Jan il Vecchio (1568–1625). La genealogia prosegue e si ramifica in una complicata rete di relazioni ricostruita in queste pagine con precisione e rigore, fino agli undici figli di Jan il Giovane, cinque dei quali pittori anch’essi: con Abraham (1631–1697) si concluderà una discendenza che, con più di cento anni di attività, è divenuta leggendaria. Attraverso meravigliosi dipinti, disegni e grafiche provenienti da musei nazionali e internazionali e da prestigiose collezioni private, il volume offre una panoramica del genio visionario di ben cinque generazioni di artisti in grado di incarnare coralmente, come mai nessuno prima né dopo di loro, lo stile e le tendenze di oltre un secolo di storia dell’arte. mostra: Roma, Chiostro del Bramante 18 dicembre 2012 - 2 giugno 2013 www.silvanaeditoriale.it Le informazioni contenute in questa scheda sono provvisorie e soggette a variazioni senza preavviso.