resoconto integrale n. 03/2011 - Consiglio regionale dell`Abruzzo

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resoconto integrale n. 03/2011 - Consiglio regionale dell`Abruzzo
Regione Abruzzo
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Resoconti Consiliari
RESOCONTO INTEGRALE N. 03/2011
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IX LEGISLATURA – SEDUTA N. 68 – 8 febbraio 2011
(Aula consiliare Comune di Pescara – Pescara)
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NAZARIO PAGANO
INDI
DEL VICEPRESIDENTE
Indice
DOCUMENTO – PROGRAMMAZIONE SOCIALE
DELLA REGIONE ABRUZZO .................................. 2
PRESIDENTE. ................................................................ 2
SCLOCCO. (Pd) ............................................................. 2
SAIA. (capogruppo Ci).................................................... 5
D’ALESSANDRO C. (Idv)............................................... 6
DI MATTEO. (Pdl).......................................................... 7
VERÌ. (Pdl)...................................................................... 9
ACERBO. (capogruppo Prc)......................................... 10
D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd) ......................... 11
GATTI. (componente G.R.) ........................................... 12
PRESIDENTE. .............................................................. 14
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(la seduta ha inizio alle ore 16:25)
PRESIDENTE.
Prego i colleghi di prendere posto.
Dichiaro aperti i lavori di questa seduta straordinaria del Consiglio.
Prego di passare all’esecuzione dell’Inno nazionale.
(viene suonato l’Inno nazionale)
Grazie a tutti anche per aver intonato l’Inno di
Mameli in un anno davvero speciale com’è questo.
DOCUMENTO – PROGRAMMAZIONE SOCIALE
DELLA REGIONE ABRUZZO
PRESIDENTE.
La seduta di questo Consiglio straordinario è
stata convocata su richiesta dei consiglieri Marinella Sclocco ed altri e concerne il seguente argomento: “Documento: Programmazione sociale
della Regione Abruzzo”.
Ai sensi dell’art. 38 del regolamento faccio
presente che la seduta è riservata esclusivamente
all’argomento per il quale è stata richiesta la convocazione, il documento ê illustrato com’è noto
da un solo presentatore per non più di quindici
minuti, sullo stesso possono intervenire per non
più di cinque minuti un rappresentate per gruppo,
per i gruppi che superano i cinque componenti
possono intervenire anche due rappresentanti, e
sono soltanto il gruppo del Pdl, del Pd e l’Italia
dei Valori.
Il documento è posto ai voti senza facoltà di
dichiarazione di voto.
Illustra il documento la consigliere Sclocco,
che 15 minuti a sua disposizione.
SCLOCCO. (Pd)
Grazie signor Presidente e grazio a tutti per
questa presenza massiccia.
Volevo iniziare il mio intervento dicendo
all’assessore Gatti, a tutta la Giunta che la presenza di tutte queste persone, e delle tante persone
che sono fuori è la dimostrazione che esiste un
problema socio – sanitario, esiste un problema sociale in Abruzzo, se partiamo da questo presuppo-
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sto allora noi potremo andare avanti, se anche voi
ammettete che esiste un problema reale e che va
oltre il problema opposizione – maggioranza, il
problema politico che non è una questione mia o
del mio partito nei confronti della Giunta, ma è un
problema reale delle persone che sono qui e delle
tante altre che non ci sono, che non sono potute
essere qui, ma che ci sono sicuramente con le intenzioni, allora ci potremo sedere a un tavolo successivamente e potremo discutere.
A me dispiace anche vedere e notare l’assenza
di tutta la maggioranza, che non è venuta a questo
Consiglio mi dispiace molto, perché veramente
questo non è il rispetto per queste persone, avrei
voluto cominciare questa assemblea parlandovi un
po’ di tutta la storia delle politiche sociale in Abruzzo, ma purtroppo non ho tempo, e allora volevo dire che tutto quello che noi avevamo chiesto
in questi due anni, tutte le nostre aspettative sono
state assolutamente bocciate, avevamo chiesto una
legge quadro sulle politiche sociali, perché
l’Abruzzo ancora ce l’ha una legge quadro sulle
politiche sociali, cosa che invece dotazione che
hanno tutte le altre regioni, il gruppo Pd non vuole
fare solamente opposizione, l’ho già detto
all’inizio, noi stessi avevamo presentato ad ottobre una legge sulle politiche sociali, legge presentata di concerto con tutte le associazioni e i sindacati.
Bene, questa legge non è stata mai discussa,
non è stata mai discussa né in Commissione eppure senza questa legge il sistema dei servizi sociali
è costruito sulle sabbie mobili, non ha fondamenta
per cui senza questa legge quadro a seconda
dell’Assessore di turno si dettano regole e priorità,
proprio perché noi non siamo stati in grado di definire, diritti, doveri, obiettive e strategie, basterebbe presentare una legge del genere per annullare questa dimostrazione, ma dobbiamo aggiungere
che l’Abruzzo oltre a non avere una legge quadro,
non si è dotata neanche di una legge sulla famiglia, che è una legge vecchia del 1995, ed ha una
legge sulle associazioni di volontariato che risale
al 1993 quando nel frattempo il quadro nazionale
è assolutamente variato, quindi c’è un’arretratezza
grave del quadro normativo delle politiche sociali,
arretratezza alla quale noi ci siamo opposti proponendo sia come gruppo consiliare una legge per la
famiglia, sia una legge nuova appunto, ma che anche questa oggi è rimasta insabbiata nelle secche
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della Commissione.
Non ha una legge l’Abruzzo adeguata sulla disabilità, e sull’accesso ai diritti delle persone disabili fisiche e mentali, come invece richiederebbe
la convenzione Onu più volte citata sulla disabilità, so che oggi qui sono presenti molte associazioni e molti familiari di disabili, e so che ci sono
leggi specifiche sulla disabilità, c’è una legge sulla vita indipendente per esempio, ci sono leggi che
regolano la questione della disabilità, ma ciò che
manca è un quadro generale, per regolare appunto
un sistema di servizi e di garanzie per
l’uguaglianza delle persone co disabilità, non c’è
la volontà di occuparsi di questi temi, e non c’è né
Consiglio Regionale, né purtroppo nel Governo.
In quinta Commissione la maggioranza si era
detta pronta ad occuparsi della legge sulla vita indipendente, vi faccio questo esempio, si è detta
pronta ad occuparsi di questa legge non appena il
Governo avrebbe trasferito i fondi per la non autosufficienza alla Regione Abruzzo.
Bene, questi fondi non saranno mai trasferiti in
Regione Abruzzo, perché questo Governo centrale
in barba a tutti gli Assessori Regionali, che avevano firmato un emendamento nelle “Mille Proroghe”, per chiedere i soldi per la non autosufficienza ha bocciato questo emendamento, per cui
l’Abruzzo e tutte le altre Regioni d’Italia non avranno fondi per la non autosufficienza, non si potranno fare leggi per la vita indipendente e leggi
che riguardano la non autosufficienza.
L’Abruzzo non solo non ha la legge la quadro,
non solo non ha una legge sulla disabilità, ma non
ha neanche una legge sulle nuove generazioni,
eppure i bambini, i giovani, i ragazzi, gli adolescenti sono quelli che oggi stanno soffrendo maggiormente per la crisi economica e per l’aumento
della povertà, come dimostrano chiaramente le
statistiche che anche stamattina erano sui giornali
sulla disoccupazione giovanile, e si gestiscono
fondi sulla gioventù in maniera io dico impropria,
dando fondi maggiormente ad una provincia piuttosto che ad un'altra, sempre in questo quadro di
mancanza normativa però và dato atto a questa
Giunta di aver proposto una legge sulle Ipab, ed
una legge sulle associazioni di promozione sociale, e il problema è che il contenuto di queste leggi,
la legge di riforma sulle Ipab e delle associazioni
di promozione sociale è profondamente sbagliata,
perché le strutture delle Ipab non possono essere
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gestite, amministrate e dico invece commissariate
dalla Regione, come vorrebbe questo modello accentrato di legge presentato dalla Giunta, ma devono far parte del sistema dei servizi sociali gestiti dai comuni e dagli ambiti, così come vuole la
legge nazionale e così come avviene in tutte le altre Regioni d’Italia.
L’altro aspetto riguarda la questione delle associazioni, che ad oggi rispetto al livello decisionale delle questioni è puramente decorativo, le associazioni sono decorative nei vari tavoli dei piani
di zona, perché non ho un ruolo definito, e finiscono alla fine per poter fare ben poco di attivo e
propositivo, noi ci aspettavamo che questa proposta di legge presentata dalla Giunta, chiarisse questi aspetti e desse dei ruoli precisi alle associazioni, invece si limita a istituire un ennesimo elenco
di associazioni, senza indicare le strategie, né tanto meno senza dare risorse.
Ecco signor Presidente, purtroppo i risultati di
questo Consiglio Regionale non sono assolutamente positivi, ho voluto chiedere questa seduta
straordinaria perché si prenda atto che i problemi
del legislatore regionale sono ancora molti, e proprio in questo momento in cui bisogna essere più
solidali, ho chiesto questa assemblea perché bisogna prendere atto delle difficoltà che hanno i comuni, e qui ci sono tantissimi sindaci che ricevono
sempre meno trasferimento dallo Stato, per tutte
le questioni che riguardano i Comuni, per continuare a mantenere in piedi i servizi, bisogna prendere atto delle difficoltà che hanno gli erogatori di
servizi, quindi le associazioni e le cooperative a
portare avanti le loro importanti azioni in un momento di crisi dove il Governo trasferisce con ritardo, la Regione trasferisce con ritardo, le cooperative hanno grandissimi problemi a pagare i loro
lavoratori, perché le banche in un momento di crisi non fanno più credito, per cui i lavoratori si trovano a dover lavorare gratis, e le cooperative sono
alla canna del gas, e quindi è importante prendere
atto di tutti questi problemi che hanno gli operatori, gli amministratori, i funzionari, perché in assenza di certezze normative ed economiche, questi
servizi per la coesione e la solidarietà sociale della
nostra popolazione perdono peso.
Oggi io sono qui insieme a tutti quanti i miei
colleghi dell’opposizione perché voglio dar voce a
tutte queste persone presenti, ai Sindaci, ai Sindacati, agli Operatori, Amministratori, alle famiglie
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e agli utenti perché sono tutti quanti qui perché
esiste un problema, perché non vogliono essere
ignorati, perché vogliono essere ignorati, perché
vogliono far semplicemente valere i loro diritti.
Io riconosco all’Assessore Gatti la tenacia con
cui ha tentato di trovare altre risorse in un momento così difficile, ascoltando i nostri appelli,
riconosco la capacità che ha avuto un po’ da prestigiatore, da andare a togliere i fondi da una parte
e dall’altra, per cercare di coprire i buchi dei servizi dei piani di zona, anche se poi li ha tolti per
esempio agli interventi per la non autosufficienza,
oppure l’abilità a prendere due piccioni con una
fava, perché il fondo sociale europeo viene usato
sia per la formazione, sia per il piano sociale, lo
so Assessore che si può fare, certo si può fare, il
punto è che questo fondo sociale europeo, doveva
essere un fondo in più rispetto ai fondi usati per il
piano sociale, e quindi non la classica coperta
troppo corta, e nel frattempo i problemi sociali restano, e si aggravano.
Avevamo chiesto che il piano sociale venisse
approvato contemporaneamente alla legge quadro,
avevamo chiesto che il piano contenesse misure
per realizzare finalmente integrazione socio – sanitaria, che è stata già prevista di concerto con tutte le parti sociali già nel vecchio piano sanitario
del 2008, integrazione socio – sanitaria che non
c’è mai stata, eppure l’integrazione socio – sanitaria e lo dobbiamo scrivere qui sulla mente, costituisce una priorità strategica della programmazione sociale e sanitaria della Regione Abruzzo, perché è condizione indispensabile per riuscire a dare
risposta ai bisogni complessi di assistenza, perché
di fronte al disagio è necessario considerare
l’unicità e la globalità della persona, in tutte le sue
dimensioni sociali e sanitarie, perché un disabile
ha bisogno di riabilitazione, ma ha bisogno anche
di lavoro, ha bisogno anche di centri diurni, ha bisogno anche d’integrazione sociale, e lo dice anche l’organizzazione mondiale della sanità perché
il benessere che parla di salute che non è semplicemente l’assenza di malattia ma parla di benessere fisico, mentale e sociale, tutte queste indicazioni nel piano sanitario vecchio si legano a gran forza con i contenuti del piano sociale, e per garantire un’efficacia integrazione socio sanitaria si puntava ad una programmazione congiunta del sociale, con il sanitario, programmazione congiunta
che non c’è mai stata, addirittura c’era la costitu-
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zione di un fondo comune, dove il sociale metteva
la sua parte, questo fondo è stato costituito.
Un'altra importante indicazione nel piano sanitario era la sottolineatura del terzo settore, già nel
piano sanitario c’era scritto che il terzo settore
doveva avere un ruolo centrale nelle politiche sociali e sanitarie regionali, perché doveva concorrere ai processi di programmazione regionale e locale, concorrere, il terzo settore doveva concorrere
non come dire essere supplente, il pubblico deve
fare la sua parte e il terzo settore però deve concorrere alla programmazione, e non a essere un
semplice soggetto attuatore, ma il rapporto deve
essere sinergico e l’integrazione strutturale, questo rapporto non c’è mai stato.
Per tutto questo avevamo chiesto che
l’integrazione socio – sanitaria fosse un obiettivo
principale di questa Giunta, e non c’è stato.
Avevamo chiesto che gli ambiti sociali attraverso un percorso condiviso potessero alla fine
cominciare a coincidere con i distretti sanitari e
tutto questo non è successo.
Avevamo auspicato un piano sociale, che mettesse al centro la situazione difficile degli abitanti
della città de L’Aquila e del loro cratere, questo
non è successo eppure i bambini, gli anziani, i
giovani, gli adolescenti aquilani stanno soffrendo
ancora il sisma e questo non è stato considerato,
Avevamo chiesto che
un piano dopo
l’inclusione sociale venisse considerata nei suoi
aspetti più urgenti, per dare risposte concrete alle
famiglie che sono entrate nella povertà, mentre il
piano ci propone un modello d’inclusione farraginoso che abbiamo già criticato, come la decisione
di dare in questo momento storico di crisi ben 8
milioni di euro del fondo sociale europeo ad agenzie private, che avrebbero dovuto velocizzare
gli iter, ma che non hanno prodotto risultati perché ad oggi non è stato speso neanche un centesimo, e le associazioni stanno ancora aspettando i
bandi.
Avevamo chiesto maggiore attenzione verso
problemi della disabilità mentale e fisica, non è
possibile che in questa Regione il dopo di noi viene considerato solo dopo i 40 anni, purtroppo nessuna di queste aspettative è stata osservata, ed oggi in una fase storica in dovremmo rimettere al
centro della politica la cura della persona, la cura
dei cittadini, il sostegno individualizzato per superare un momento tanto difficile, non possiamo
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permetterci di sbagliare.
Allora vorrei concludere dicendo, che certo
dobbiamo pensare tutte queste cose con la testa,
ma soprattutto con il cuore, io ho avuto una grande occasione quest’estate quella di fare un viaggio
in tutta la Regione, che mi in portato a conoscere
vari contesti di vita e di volontariato che conoscevo ma non sapevo così numerosi e organizzato, ho
conosciuto centinaia di volontari che lavorano solo per una motivazione, che è la motivazione del
cuore perché hanno stipendi bassissimi e presi con
mesi di ritardo, e nonostante questo tutti questi
volontari, operatori mai lascerebbero per nessuna
ragione economica al mondo il lavoro accanto ai
disabili, accanto ai bambini e accanto alle loro
famiglie.
Cari colleghi questo è un invito che faccio a
me in primis, noi che siamo in questi banchi
quando parliamo di sociale, impariamo dal loro
esempio, impariamo a metterci più tempo, più
cuore, più volontà, più energia, più solidarietà, più
passione, più consonanza politica e assolutamente
troviamo il modo di metterci anche più risorse.
Grazie Presidente.
PRESIDENTE.
Per il Gruppo dei Comunisti italiani ha chiesto
di intervenire il consigliere Saia.
Ha 5 minuti a sua disposizione.
SAIA. (capogruppo Ci)
Grazie Presidente.
Ringrazio la collega Marinella Sclocco che ha
proposto questo Consiglio straordinario e
quest’ordine del giorno.
Occuperò i pochi minuti che ho a disposizione
signor Presidente, Vice Presidente della Giunta, e
signor Assessore per sottolineare tre o quattro aspetti, perché tanto cose le ha dette la collega
Sclocco e non posso ripetere, anche perché le
condivido.
Ritengo, e questa è la premessa necessaria, che
la civiltà di un paese, signor Assessore, la civiltà
della nostra Regione, anche in relazione con le altre Regioni italiane, si misura sulla capacità di dare risposte ai bisogni primari, e io credo che in testa ai bisogni primari della persona umana esistono la salute, i diritti sociale e il lavoro, perché sono queste le tre condizioni che fanno di un essere
umano, fanno un uomo vero pienamente realizza-
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to in una società.
E allora Assessore noi tutti Consiglieri Regionali qui, lei, voi, la Giunta, noi intanto saremo misurati e intanto potremo avere considerazioni in
quanto saremo capaci di dare risposte a queste cose.
Allora in questa Regione per responsabilità che
io non sto a vedere, perché voglio guardare avanti,
noi siamo indietro da questo punto di vista, la società abruzzese purtroppo non ha quelle risposte e
soprattutto non hanno quelle risposte coloro che
sono portatori dei maggiori bisogni, noi abbiamo
fatto delle audizioni in Commissione, che credo
dovrebbero a noi tutti aver aperto gli occhi su come ci dobbiamo muovere. Questo lo si dice da
tanti anni, ma non lo si fa mai, cioè unire le questioni sociali con le questioni sanitarie, perché esse sono indissolubili, è impossibile concepire distretti sanitari che non siano anche ambiti sociali,
perché spesso le esigenze sono comuni e
l’organizzazione se fosse comune avrebbe dei risultati maggiori in termini di efficienza e organizzazione delle risposte. E allora lo si dice tante volte ma non lo si fa mai, vorrei che su questi piani
fossero sempre presenti Assessore alla Sanità e
Assessore alle Politiche Sociali, vorrei che i piani
li si facesse insieme, e poi si andasse
all’attuazione insieme.
Noi siamo stati richiamati, la nostra attenzione
è stata richiamata sulla necessità di dare delle risposte precise ai bisogni, cioè a ciascuno secondo
i suoi bisogni, allora oggi stiamo parlando di servizi sociali, allora il primo servizio sociale che noi
dobbiamo dare a chi abbisogni in termini di salute, in termini di efficienza è quello di metterlo in
condizioni di essere autonomo, di raggiungere un
grado di autonomia tale da poter vivere una vita
dignitosa. E allora dobbiamo studiare strade nuove, dobbiamo cominciare a ragionare, perché ragionando così noi vediamo che quei pochi soldi
che abbiamo, e sono pochi come giustamente diceva la dottoressa Sclocco, li potremmo utilizzare
meglio, perché se noi riusciamo a realizzare dei
servizi sociali, se noi riusciamo a dare la capacità
a chi ha bisogno di organizzarsi da solo il modo
migliore di avere delle risposte, in taluni casi noi
spendiamo chissà quanto, lei lo sa, noi abbiamo
parlato più volte qua della possibilità di dare ai
cittadini dei contributi per farsi la dialisi a casa,
ebbene lì la Regione risparmierebbe una gran
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quantità di denaro, e darebbe magari a quei cittadini la possibilità di organizzarsi la risposta in
termini di salute adeguata alle proprie esigenze e
ai propri bisogni. Io mi auguro che adesso che abbiamo trovato dei fondi in bilancio per fare questo, riusiamo rapidamente a organizzare una risposta, questa cosa ci è stata detta e c’è stata chiesta anche da altri soggetti, che sono portatori di
altri bisogni, essi sono in grado perfettamente di
capire meglio di noi di cosa hanno bisogno, allora
dobbiamo cominciare a studiare queste vie ….
PRESIDENTE.
……. Saia, deve concludere, per gentilezza!
SAIA. (capogruppo Ci)
Concludo, Presidente!
Dobbiamo cominciare a studiare queste vie alternative, perché ripeto questa è la strada, e invece
sono certo che si lavora unitariamente su queste
cose, noi troveremo delle risposte tali da poter con
i pochi fondi che abbiamo a disposizione dare delle risposte migliori, più utili in termini di salute e
più utili anche in termini di solidarietà e di capacità appunto di dare a chi c’è lo chiede, di dare delle
risposte adeguate alle sue necessità.
Grazie Presidente.
PRESIDENTE.
Grazie al consigliere Saia.
La parola al collega Cesare D’Alessandro per
il gruppo Italia dei Valori.
Collega, ha 5 minuti a sua disposizione.
D’ALESSANDRO C. (Idv)
Grazie, Presidente.
Signor vicepresidente della Giunta, visto che il
Presidente della Giunta di fronte a un tema così
importante come le problematiche che riguardano
i più deboli della nostra Regione, oggi ha deciso
di fare altro.
L’Italia dei Valori è estremamente preoccupata
da come stanno andando le cose nella nostra Regione, per quanto attiene le politiche sociali, lo è
perché non si rispettano più i tempi, siamo al
quarto programma sanitario regionale, al quarto
programma sociale regionale ed è già scaduto dalla fine del 2009, la Giunta Regionale ha chiesto
un anno di proroga, il Consiglio Regionale gli accordò alla fine del 2009 questo anno di proroga,
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hanno impiegato otto mesi per fare le linee guida
e poi siamo praticamente a febbraio e il piano sociale non è ancora andato in Commissione.
Badate questa è mancanza di rispetto cari colleghi di maggioranza, cari signori del Pdl, caro
Assessore alle Politiche Sociali nei confronti dei
più deboli, perché nei confronti di quelli che oggi
non hanno lavoro, come i lavoratori delle cooperative sociali che sono senza stipendio da mesi lei
aveva l’obbligo e il dovere di esercitare il suo ruolo nei tempi che l’era stato stabilito dal Consiglio
Regionale, come aveva l’obbligo di evitare i ritardi che oggi registriamo che saranno tutti addebitati sulle spalle di coloro che non hanno la possibilità di difendersi.
Ebbene, lo diceva prima Marinella Sclocco, lo
ha ripetuto Saia, questo è un piano che parte monco, perché non è integrato con la sanità, non è
possibile che nel 2011 quando la stragrande maggioranza delle Regioni d’Italia hanno attivato queste procedure e stanno arrivando a una definizione
comune delle problematiche sanitarie e sociali, la
nostra Regione viaggi ancora sui binari delle antiche scelte che si sono rivelate profondamente sbagliate nel corso degli ultimi anni.
E quindi noi oggi ci troviamo con
un’assistenza sanitaria ridotta per quanto riguarda
gli anziani, non abbiamo alcun piano per la salute
mentale, i piani della Regione per quanto riguarda
la richiesta di salute dei cittadini abruzzesi sono
ancora tutti da definire, siamo stufi delle promesse
che Chiodi ogni giorno fa e poi del modo di operare che ha riguardato ai bisogni dei cittadini, e
siccome ho solo cinque minuti di tempo devo andare purtroppo il regolamento mi impone di andare con estrema velocità, richiamo anche ciò che le
organizzazioni sindacali hanno detto all’Assessore
Gatti, e gli hanno detto – guarda che non puoi fare
il gioco delle tre carte, utilizzare i fondi comunitari per coprire le carenze finanziarie che ci sono e
che sono state registrate nel trasferimento dei fondi dal Governo Centrale l’altro giorno l’Assessore
Gatti in una trasmissione televisiva ha detto che
lui era stato bravo, era andato a Roma, aveva preso un milione di euro e l’aveva distribuito poi fra
le associazioni culturali che fanno opera sicuramente benefica nella nostra Regione, ma è più
importante caro Assessore, a chi ha bisogno per la
propria salute, a chi ha bisogno di questi soldi per
vivere, per avere una vita dignitosa, e più impor-
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tante caro Assessore Gatti, qui forse non ci sono
ma impegnare soldi per gli immigrati, per la loro
inclusione, per impedire che quattro bambini
muoiano bruciati come sono morti l’altro giorno
sull’Appia Nova a Roma, che fare opera di ricreazione culturale come sono stati definiti questi fondi da lei investiti.
Per cui l’Italia dei Valori e concludo caro Presidente e caro Assessore alle Politiche Sociali,
chiede un’inversione di rotta, oramai molti cittadini della nostra Regione non credono più alle vostre politiche, vanno fuori, si vanno a curare fuori,
non ci credono più e chiudo Presidente, perché
non c’è da parte vostra una proposta strategica valida, che vada alla soluzione dei problemi, che
questa società abruzzese vive oramai da diversi
anni, e badate bene e questo lo dico non solo a voi
forza di maggioranza, lo dico a tutti non ci sarà
mai una società giusta, se non si occupa dei più
deboli così come deve fare e ai più deboli non dà
quelle risorse che la fiscalità generale, la nostra
Costituzione destina loro, quindi datevi una mossa
e cercate di risolvere i problemi di questa gente,
che hanno avuto la pazienza, continuano ad aver
pazienza, credono nelle istituzioni, ma in primo
luogo la responsabilità di dare risposte a questi
cittadini appartiene a voi, alla vostra maggioranza,
a voi che avete oggi l’obbligo di governare e di
governare in maniera corretta, e di fare le cose e
qui concludo veramente Presidente, che la Consigliere Sclocco richiamava e che sono necessarie
ed indispensabili per la soluzione dei problemi
prospettati.
PRESIDENTE.
La ringrazio, collega D’Alessandro.
Ha chiesto la parola il consigliere Emiliano Di
Matteo.
Prima, però, sull’ordine dei lavori ha chiesto la
parola il consigliere Camillo D’Alessandro.
D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd)
Grazie, Presidente.
Velocissimamente per farle presente che fuori
c’è tanta gente che vorrebbe entrare. Capisco che
ci sono le misure di sicurezza, però ……..
PRESIDENTE.
…… non è possibile, come lei sa!
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D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd)
Però ci sono anche amministratori comunali
che vorrebbero partecipare anche come Sindaci,
come amministratori, io volevo chiederle se visto
che c’è ancora spazio, se si può fare ulteriore
sforzo raccogliere.
PRESIDENTE.
Lei sa che bene che i Consigli egionali non sono Assemblee pubbliche. Quelli arrivati prima sono stati più bravi! Come lei sa, per gli amministratori pubblici, e per i Sindaci ho già dato il consenso e sono già entrati alcuni. Glielo posso assicurare.
La parola al consigliere Emiliano Di Matteo
per il gruppo del Pdl. Ha 5 minuti a sua disposizione.
DI MATTEO. (Pdl)
Grazie, Presidente.
Cercherò di sfruttare il tempo a mia disposizione per portare anche il nostro contributo a un
dibattito che è iniziato bene e vorremmo che si
concludesse in termini fruttuosi per tutti coloro
che ci stanno ascoltando.
Vorrei sottolineare come questo Consiglio Regionale nel momento in cui ha richiesto un Consiglio straordinario per parlare di un argomento importante e sentito come quello delle politiche sociali, dovrebbe appunto cogliere l’occasione per
dar seguito a quella disponibilità che l’Assessore
fin dal primo momento ha dato a ricevere quindi
un’attività d’impulso da parte del Consiglio stesso, che poi possa essere recepito dalla Giunta che
com’è noto è l’organo che deve porre in essere azioni concrete.
E allora partiamo da un dato di fatto, da un dato storico, cioè quanto l’assessorato, quanto la
maggioranza, quanto questo Governo Regionale
ha realizzato nell’ambito delle politiche sociali nei
primi due anni di Governo, che in base ad alcuni
punti che ho evidenziato e che vorrei sinteticamente illustrare potrà apparire come sicuramente
non ancora sufficiente rispetto a quello che tutti
quanti noi vorremmo poter offrire alla moltitudine
di utenti che aspettano appunto delle risposte, ma
che non è nemmeno così poco e forse non andrebbe nemmeno così sminuito, sottovalutato tenuto
conto anche del momento particolare che la nostra
Regione, che forse l’intero paese stanno vivendo.
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Allora quali sono questi punti?
Innanzitutto il piano sociale regionale ha erogano nell’anno 2010 oltre 22 milioni di euro, risorse che sono andate a coprire i vari servizi, non
solo ma nella programmazione dei fondi Fas sono
previsti altri 16 milioni di euro, allocati tanto per
gli ambiti territoriali sociali quanto per i comuni,
cioè per finanziare quei servizi dei quali i colleghi
parlavano e che tutti quanti noi sappiamo essere
indispensabili anche perché molti di noi provengono da esperienze, da amministratori dei comuni,
da amministratori di questi ambiti territoriali sociali e sappiamo qual è la difficoltà degli enti territoriali, ebbene ecco noi vogliamo andare incontro a queste difficoltà, cercando in qualche modo
di alleviarle, cercando in qualche modo di attutirle
per farsì che poi gli utenti finali, cioè coloro che
oggi stanno ascoltando, possano avere quelle risposte che ci chiedono.
Ebbene quindi nel 2010 ben 22 milioni di euro
sono stati erogati, sono andati in questa direzione,
certo mi si può dire non sono abbastanza, non sono sufficienti, ne vorremmo ancora di più, noi sottoscriviamo questo tipo di richiesta e di rivendicazione, non è una rivendicazione dell’opposizione,
però naturalmente dobbiamo fare i conti con una
Regione e con un bilancio regionale che come sapete bene non ci consente di fare più di tanto, e al
riguardo e mi fa piacere che sia stato sottolineato
anche dai colleghi dell’opposizione, e da apprezzare come la Regione per la prima volta ha messo
mano al fondo sociale europeo proprio per sopperire alla mancanza di fondi statali e regionali, per
garantire la continuità dei servizi, per fare in modo che quelle limitazioni che pur sono necessarie
non diventino tagli indiscriminati di servizi essenziali.
E ancora vorrei sottolineare un'altra iniziativa,
che forse non ha avuto sufficientemente eco sulla
stampa, e che invece và proprio incontro a quelle
che sono esigenze forti della nostra società e della
nostra collettività, perché integrano un bisogno
sociale con anche le legittime esigenze di lavoro,
di categorie che normalmente vengono considerate deboli, due schede progettuali predisposte e approvate dall’assessorato, una prima scheda si
chiama Vaucer Frendlin và nella direzione di offrire un’opportunità importante alle mamme lavoratrici, che possono attraverso questa Vaucer, c’è
un’opportunità di un contributo sostanzialmente
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usufruire di servizi e strutture, quali le ludoteche,
gli asili nido, cioè ovvero consiliare il proprio diritto alla maternità con le proprie esigenze di lavoratrici, quindi potendone usufruire dando servizi
ai propri bambini senza pregiudicare le proprie
esigenze lavorative.
E ce né un'altra di scheda progettuale, Family
Frendlin che permette invece alle imprese di presentare dei progetti affinché l’orario di lavoro
venga rimodulato, quindi diventi più elastico,
proprio per venire incontro alle esigenze dei genitori lavoratori.
Questo credo che sia stata un’iniziativa concreta, che và nella direzione che auspicavate voi, e
che ha permesso di dare risposta a centinaia di
mamme e di papà lavoratori, purtroppo non se ne
parla, perché naturalmente quando si grida la polemica si ha molto spazio anche sugli organi di
informazione, quando si progetta e si pongono in
essere iniziative concrete, lo spazio si riduce perché magari la notizia non è come dire così appendibile, però è anche giusto e queste sono le occasioni per poterlo ricordare a noi stessi e a tutti coloro che ci ascoltano, dire che c’è una Regione
che programma, una Regione che progetta, e una
Regione che poi di fatto viene incontro ai bisogni
concreti della società civile abruzzese.
Concludo Presidente ricordando due cose, che
sono un auspicio rispetto alle tante aspettative di
coloro che ci ascoltano, il piano sociale regionale
verrà comunque prorogato fino all’approvazione
del nuovo piano, quindi questo significa non tagliare i servizi, non sospenderlo, in qualche modo
quello che i colleghi dell’opposizione ci sollecitavano, il nuovo piano sociale regionale è stato approvato dalla Giunta il 29 dicembre,e credo che
proprio domani comincerà ad essere esaminato
dalla quinta Commissione competente, ed è stato
oggetto di una concertazione e condivisione con
tutti i portatori di interessi e con tutte le forze sociali.
Credo che sia anche un modo di rispondere a
coloro che ci ascoltano, e di dimostrare che oltre
alle invettive si può parlare di politiche sociali con
toni pacati e in modo concreto. Grazie Presidente.
PRESIDENTE.
La parola alla collega Nicoletta Verì, Presidente della V Commissione. Ha 5 minuti a sua disposizione.
Seduta n. 68
IX Legislatura
Regione Abruzzo
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VERÌ. (Pdl)
Grazie Presidente.
Prendo la parola proprio nel mio ruolo di Presidente della quinta Commissione, che ritengo essere il contesto più adatto per un confronto costruttivo, chi vi parla è una persona che ha sempre
preso la difesa dalla parte della rappresentanza,
dalla parte del basso, quello che non condivido è
certo una contrapposizione pregiudiziale, però vi
posso dire che da domani dalle ore 14:30 questo
piano sarà osservato, saranno aperti ad emendamenti tutte le realtà, tutti i Consiglieri che ne faranno parte, per cui non vedo questa chiusura da
parte non solo della maggioranza ma dico di tutti i
Consiglieri.
Condivido pienamente quando si parla
dell’area d’integrazione socio – sanitaria, però cari amici bisogna riportare un attimo l’attenzione a
quello che è il punto nodale di quest’area
d’integrazione che è il Dpcm 2001, dalla quale
non il Consiglio Regionale, non la Giunta Regionale Chiodi si deve o si può allontanare, perché è
un decreto ministeriale, che tutti voi penso avete
letto, perché è stato stilato dal Ministro Livia Turco, che nel momento il cui parla di integrazione
parla di compartecipazione.
Ultimamente abbiamo avuto problemi come la
proroga dei pluriminorati sensoriali, il problema
dei malati oncologici, che tutti noi Consiglieri
Regionali in un clima di massima collaborazione
stiamo portando avanti, perché tutti i problemi risalgono a questo decreto del Ministro Livia Turco
dov’è scritto che la compartecipazione del pluriminorato sensoriale deve essere in forma semiresidenziale del 30% in più, e in forma residenziale
del 60% in più, sono percentuali molte alte ed è
questo che noi stiamo lavorando insieme anche al
subcommissario su questo discorso, perché dobbiamo arrivare a portare avanti una integrazione,
una compartecipazione che non deve essere a carico del diversamente abile ma trovare delle realtà, delle fondazioni bancarie che possano rispondere a questi fabbisogni.
Si è parlato della legge per la vita indipendente, proprio noi il 19 gennaio del 2011 in Commissione abbiamo avuto l’audizione del Presidente
del Movimento Vita Indipendenza Abruzzo, il
quale dichiara che dopo lunghe peripezie e richieste d’intervento finalmente dopo quattro anni sono
stati ricevuti dalla nostra Commissione, dove si è
IX Legislatura
Resoconti Consiliari
aperta un’attesa e sospirato momento di confronto
per la vita indipendente anche sulla nostra Regione.
Veniamo al problema dei fondi, io sono stata
inviata dal Presidente Chiodi a un tavolo di Commissione unificata tra Finanza e Sanità, e vi posso
dire che per la prima volta su quel tavolo è stato
presentato un emendamento per lo stanziamento
di fondi che veniva attribuito adottando il criterio
della deprivazione, è la prima volta che lo si legge.
È stato presentato anche un emendamento dal
nostro Assessore Gatti alle “ Mille Proroghe”, affinché si possa sbloccare il riparto dei fondi per
non autosufficienti, in modo che la Regione possa
poi definire meglio i fondi.
È stato presentato anche un altro piano del nostro Ministro Fitto, per sbloccare il tesoretto dei
fondi europei che non sono stati fino adesso spesi
dalle varie regioni proprio per il piano sud, compresa la nostra Regione Abruzzo.
È pervenuta a me proprio una richiesta da parte
degli enti, delle associazioni, delle case che lavorano per la prevenzione e contrasto contro la violenza, e già da domani l’emendamento che loro
suggeriscono di presentare sarà ammesso, sarà incluso nel nostro piano sociale affinché si possa
dare la possibilità ai comuni di contrattare per gli
inserimenti dei servizi dell’antiviolenza nei piani
di zona.
Mi dispiace dover chiudere perché avrei voluto
anche continuare a sollevare i problemi ma soprattutto a dare delle risposte concrete di come noi
non vogliamo più parlare dei diversamente abili, e
delle persone anziane, delle varie aree
d’intervento a cui si attiene il piano sociale, perché non condividiamo assolutamente che ci sia un
momento di assistenzialismo, ma senz’altro ritengo che si debbano superare attraverso la promozione e la realizzazione di politiche di pari opportunità e di buone prassi sulla base di una progressiva responsabilizzazione delle istituzioni,
dell’associazionismo e del privato sociale.
Grazie Presidente.
PRESIDENTE.
La ringrazio, collega.
La parola al consigliere Acerbo del gruppo di
Rifondazione Comunista. Ha 5 minuti a sua disposizione.
Seduta n. 68
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Regione Abruzzo
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ACERBO. (capogruppo Prc)
Grazie Presidente.
Ovviamente mi associo alle cose sacrosante
già dette dalla collega Marinella Sclocco, dal
compagno Saia e da Cecè D’Alessandro, e ovviamente non voglio neanche in un momento come questo stare a fare le pulci agli interventi che
ho sentito da parte degli esponenti della maggioranza.
Credo che questa sala così piena di gente non
accade tutti i giorni, anche fuori sia il segno di una
preoccupazione e di una sofferenza che viene oscurata in questa Regione e in questo paese da
un’informazione che si deve occupare purtroppo
di vicende degne dei rotocalchi, perché dai dati
che emergono il problema di cui stiamo parlando
non è soltanto abruzzese, abbiamo molto da discutere su quello che deve fare la Regione Abruzzo,
ma abbiamo convenuto che dopo ci sarà un incontro, poi domani abbiamo una Commissione, però
qui ognuno di noi rappresenta un partito che è anche nazionale, voi siete il Governo Berlusconi.
I tagli agli enti locali, alla sanità, alla scuola, ai
fondi sul sociale sono la caratteristica principale
di questo Governo, un bunga, bunga che si esercita su milioni di italiani, e sono la principale caratteristica perché al tempo spesso questi tagli sono
necessitati non in generale dalla crisi economica,
ma la decisione di non fare pagare la crisi economica a chi l’ha creata.
Vedete quando si fanno le battute sulla patrimoniale, si dice che mentre in tutta Europa i miliardari che hanno grandi patrimoni vengono chiamati a contribuire ad affrontare la crisi, in Italia la
crisi la devono affrontare i lavoratori, gli ammalati, i disabili, gli insegnanti, gli studenti, perché
quando si tagliano i fondi sul sociale sono passati,
i dati che ho preso dal sito dalla Camera dei Deputati da 2 miliardi e mezzo nel 2008 a 500 milioni nel 2011, l’Fnps passa da 930 a 275 milioni,
quello per le politiche della famiglia da 345 a 52,5
, per non parlare del fondo per la non autosufficienza, i trasferimenti agli enti locali mentre si
parla di Federalismo e tutte queste…, Viva la Costituzione, tutte queste invenzioni a cui troppo
vanno appresso.
Si riducono in due anni di 18 miliardi di euro i
trasferimenti agli enti locali, allora a fronte di tutto questo non è che questo accade per un fatto naturale, ma per una decisione politica di approfitta-
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Resoconti Consiliari
re della crisi per aumentare la disuguaglianza in
Italia, lasciando intonse le situazioni di privilegio,
lo dico badate bene non per avere facili applausi,
anzi chiedo di non farne, ma per invitare ad una
riflessione perché tutti pensiamo che non riguardi
noi, invece io credo che agli enti locali e le Regioni insieme ai Sindacati e alle organizzazioni
del terzo settore, a quelle dei familiari, a quelle
dei disabili, dovrebbero insieme mobilitarsi e chi
rappresenta il territorio si dovrebbe mettere alla
testa, perché questi numeri sono uno scandalo ed è
evidente badate bene, che nel momento in cui dico
questo non sto dicendo che tutto prima andava
bene, perché sarebbe demagogia, ci sono molte
cose che non vanno, anche in questo settore io sono stato accusato tempo fa per esempio, di aver
contestato il fatto che si fanno in molti comuni gare che a me sembrano un po’ fatte apposta per fare
vincere uno o un altro, ma quella è un'altra cosa,
una cosa sono i diritti dei cittadini e delle cittadine
delle Repubblica Italiana ad essere assistiti da un
moderno stato sociale, come sancisce la Costituzione Repubblicana, e altra cosa è fare le riforme.
E lo dico Presidente perché i problemi non sono solo la politica, io per esempio noto che le centrali cooperative tendono a diventare un po’ troppo come la Confindustria, perché si tende a buttare sugli operatori sociali oltre che sulle famiglie e
su chi ha bisogno, i costi dei tagli mentre bisogna
unire lavoratori, operatori sociali, il mondo della
cooperazione quello sano ed enti locali, per chiedere una svolta nelle politiche economiche, non è
possibile che per non far pagare un’aliquota in più
a chi fa guadagni in borsa, noi dobbiamo tagliare
l’assistenza dei comuni ai disabili, e questo riguarda tutti noi, perché noi qui non siamo esponenti di liste civiche, tranne forse una, siamo esponenti di partiti nazionali, e voi siete esponenti
di partiti che siedono in Parlamento, i vostri capi
votano le finanziarie, e quindi io credo che da
questo punto di vista e badate bene io ho fatto
questo intervento, lo dico a lei Presidente perché è
uomo delle istituzioni, io avrei potuto dire che la
colpa di quello che accade e dei problemi che indubbiamente ci sono è tutta dell’Assessore Gatti,
a cui normalmente non lesino critiche, ma il problema purtroppo è molto più grande, e quindi o si
ha il coraggio di una battaglia seria o questo paese
và verso la barbaria, perché un paese che non è in
grado di difendere i diritti sociali, l’istruzione
Seduta n. 68
IX Legislatura
Regione Abruzzo
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pubblica e via discorrendo è un paese che arretra,
è un paese che và verso il Sud America.
E allora io spero che se andiamo indietro, cominciamo a prendere lezioni da quei popoli che
vengono qui a fare gli immigrati, ma che hanno
saputo dimostrare di avere la dignità per cacciare
nei Governi quando diventano nemici del popolo.
PRESIDENTE.
La parola al consigliere Camillo D’Alessandro
per il gruppo del Pd.
D’ALESSANDRO C. (capogruppo Pd)
Grazie Presidente.
Assessore e colleghi, perché il partito democratico vi ha chiesto di fermarvi e ha chiesto di
convocare questo Consiglio Regionale? Perché il
Consiglio Regionale?
Siete d’accordo o no che in Abruzzo c’è una
condizione di emergenza assoluta?
Perché se siete d’accordo allora comprendete
fino infondo perché oggi c’è tutta gente, se siete
d’accordo comprendete fino infondo che non è la
questione di un milione di euro in più o di un milione di euro in meno che sono messi insieme
troppo pochi per dare risposte vere a coloro che
per primi hanno bisogna nella nostra Regione.
Certo c’è un discorso di priorità nella vita, non
tutto si può fare, le risorse non ci sono per tutto,
però c’è una scala di valori, ci sono delle priorità,
c’è qualcosa che viene prima e qualcosa che viene
dopo Assessore, e vengono prima secondo me e
non è fare demagogia, perché io poi tra l’altro sono convinto che lei lo condivide, però se lo condivide Assessore che vien prima un’idea di Regione, perché di questo si tratta dove chi sta indietro
non ci rimanga, dove quelle famiglie che hanno
dei disabili o degli anziani non siano lasciati soli,
dove tutto il costo di ciò che lo Stato non riesce in
Regione a garantire nella migliore delle ipotesi,
c’è lo mette le famiglie se ce l’ha, poi si chiede ai
Comuni che ce l’hanno sempre di meno, e nella
peggiore delle ipotesi e purtroppo in quella che si
sta verificando in questo periodo, che poi l’altro
morso della crisi aggredisce innanzitutto e prima
di tutto loro, coloro che non c’è la fanno perché
non hanno neanche la possibilità di lavorare, e
quasi come una giostra terribile al centro della solitudine, rimane coloro i quali non c’è la fanno,
con meno risorse a disposizione e con minore
IX Legislatura
Resoconti Consiliari
possibilità di avere una prospettiva di vita, e
quando parlo di una prospettiva di vita penso ad
una vita dignitosa, al diritto di avere una vita che
sia possibile coniugare anche la parola speranza, il
fatto che qualcuno possa pensare che forse si possa stare meglio domani rispetto a ciò che c’era ieri, questo significa aver posto il tema a questo
Consiglio Regionale.
Vedete non è un modo di fare critica, ma forse
è una tradizione che noi ci portiamo dietro, la politica, non è pensabile Assessore, lei sta qua, alcuni ci sono, che rispetto a un tema del genere il
Consiglio Regionale, l’assemblea parlamentare
della Regione Abruzzo, gli eletti di un milione e
300 mila abitanti non ci siano in Consiglio Regionale.
Lo sa perché Presidente? Perché quei banchi
vuoti non significano solo insensibilità, significa
altro, significa che nella testa, nella mente del legislatore regionale non c’è questo problema come
prioritario, e per questo noi vi abbiamo chiesto, vi
abbiamo obbligato di venire in Consiglio Regionale, con il Consiglio Regionale straordinario perché prima o poi al centro del dibattito politico
vanno posti questi temi.
Noi vi abbiamo denunciato, il taglio ai contributi alle famiglie che hanno malati oncologici,
parliamo dell’integrazione sanitaria non riguarda
il sociale Assessore, durante il periodo delle cure
l’applicazione dei ticket per il residenziale e il
semiresidenziale che sono stati sospesi, ma che
dalla lettura dei verbali della Baraldi in Commissione Senato, la Baraldi dice mi hanno aggredito
queste opposizioni, mi hanno aggredito perché
avevo messo i ticket sui malati e sugli anziani, io
lo devo mettere perché c’è una legge nazionale.
La Baraldi ci dice che è arrivato un piano a
Roma della residenzialità e della semiresidenzialità, Assessore, colleghi Consiglieri, Presidente della quinta Commissione, voi l’avete letto questo
piano, in verità, con dignità l’avete letto questo
piano che riguarda centinaia e migliaia di persone,
che la Baraldi dice di averlo presentato a Roma?
Così come non avevate letto il piano operativo,
così non leggete gli atti fondamentali che riguardano la vita della gente, per questo vi abbiamo costretto a venire in aula.
Io mi auguro che l’Assessore fino infondo voglia cogliere la giornata come un’occasione, so
che ci sarà una sospensione chiesta dalla parti so-
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Regione Abruzzo
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ciali per arrivare a scrivere qualcosa insieme e soprattutto assumere degli impegni insieme, e io le
chiedo in quell’occasione, in Consiglio Regionale
di cogliere questa giornata che la collega Sclocco
per il Pd insieme agli altri hanno chiesto, perché
sia veramente l’occasione di ripartenza, non bastano più Assessore le buone volontà, la buona
volontà è riconosciuta a prescindere, i fatti però se
non ci sono poi si pagano sulla vita delle persone
in carne ed ossa, non sono numeri, non sono statistiche, non sono percentuali, sono vite, persone
che soffrono da quando si alzano la mattina alla
sera quando vanno a dormire, e durante la giornata qualche volta troppo spesso sono sole.
Allora, io mi auguro caro Assessore che lei
voglia condividere con noi, che questa giornata è
una grande occasione per l’intera Regione, e voglia condividere con i suoi colleghi di Giunta
quando si tratta di decidere sui piani di riparto, sui
fondi possibili, bè che c’è una priorità, e le priorità si chiamano persone prima di ogni altro.
Grazie Presidente.
PRESIDENTE.
Ha chiesto la parola l’assessore Gatti. Ne ha la
facoltà.
GATTI. (componente G.R.)
Grazie Presidente.
Farò un intervento molto diverso da quello che
avevo immaginato, perché ho apprezzato molto
devo dire i toni e la misura che sono stati usati sia
dai Consiglieri di maggioranza che di opposizione.
Dico la verità avevo il timore che vi fosse insomma dietro la richiesta di questo Consiglio, anche un’idea di strumentalizzare i problemi che ci
sono, problemi che ci sono, mi chiede Marinella
Sclocco di dire che i problemi esistono, non ho
nessuna difficoltà a dire che i problemi esistono.
D’altra parte il tema di oggi è la programmazione sociale, poi dopo insomma gli interventi sono scivolati com’è ovvio che fosse sul piano sociale regionale, ma la programmazione sociale è
qualcosa di più ampio.
Avevo quel timore che ho detto prima, perché
siamo partiti con dei ritardi, vorrei dire non solo
colpa nostra, sul nuovo piano sociale regionale,
poi abbiamo fatto una fase di concertazione, ci
siamo aperti ai suggerimenti, alle osservazioni di
8 febbraio 2011
Resoconti Consiliari
tutti quanti quelli che hanno voluto farci delle osservazioni, siamo arrivati infine in Giunta Regionale, abbiamo approvato il piano sociale regionale
e domani inizia l’iter in Commissione.
Veniamo quindi agli argomenti puntuali, che
mi sembra forse l’occasione migliore per condividerli con tutti i presenti che saluto.
Problemi di normazione, la Regione con una
normativa vecchia, con della normativa frastagliata, troppi testi di legge, ormai sfido chiunque di
voi a dire qual è la legge che deve andarsi a vedere, per capire quali sono i suoi di articolare i suoi
doveri, Marinella sa bene che da molti mesi sto
lavorando a un testo unico del Welfare, un unico
testo, un’unica legge, il testo unico del Welfare
d’Abruzzo, dove possano essere chiari per tutti e
con lealtà i diritti, i doveri, come dicevi tu gli obiettivi e le strategie in un rapporto di lealtà tra il
legislatore regionale e i cittadini e sarà un testo
anche quello aperto alle osservazioni di tutti, perché non è la riforma di Paolo Gatti, o il testo unico del Welfare del Pdl o del centro destra, dovrà
essere evidentemente il testo unico del Welfare
d’Abruzzo fatto dagli abruzzesi.
In qualche intervento ho sentito, ecco anche
Camillo D’Alessandro individuiamo le priorità,
noi nel piano sociale regionale scontentando anche alcuni attori sociali, abbiamo cercato di fare
proprio questo, non mi ricordo se è stata Marinella
Sclocco a citare le persone disabili, io credo che
uno dei fiori all’occhiello, poi guardate chi fa politica ha le ambizione, l’aspirazione di piacere, di
accontentare tutti, di avere applausi, di avere un
apprezzamento generale, purtroppo già prima
questo non era possibile oggi viviamo un tempo in
sui se un politico pensa di fare contenti tutti non
sta bene, gli manca qualche rotella perché è evidente che è difficile accontentare tutti, e anzi
quando si vogliono accontentare tutti spesso non
si accontenta nessuno e magari non si fa il bene
della comunità.
Allora, uno dei fiori all’occhiello, una delle
scelte che abbiamo fatto è l’assistenza educativa
ai disabili nelle scuole, se voi vi andate a leggere
il piano sociale regionale scoprirete che c’è
un’attenzione particolarissima per l’assistenza educativa ai disabili nelle scuole, con la possibilità
che noi neghiamo ai comuni agli enti d’ambito di
diminuire il servizio che si fa, e credo che sia una
scelta politica, importante forse banale ma nel
Seduta n. 68
IX Legislatura
Regione Abruzzo
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precedente piano per esempio questo non c’era.
Fondi per le non autosufficienze, non è esattissimo quello che ho sentito, in realtà c’è una discussione in questo momento sul decreto “Mille
Proroghe”, io faccio il coordinatore vicario della
Commissione politiche sociale dalla Conferenza
Regioni, noi come Commissione e voglio dire al
mio amico Maurizio Acerbo all’unanimità tutti gli
Assessori Regionali di centro destra e di centro
sinistra hanno chiesto al Presidente Errani di presentare un emendamento per il ripristino del fondo
delle autosufficienze, non solo nel dubbio chi parla adesso si è peritato di fare presentare lo stesso
identico emendamento a un parlamentare del Pdl
in Senato.
C’è la faremo? Non lo sappiamo ancora, non lo
sappiamo, non è vero che non è passato
l’emendamento, io spero che c’è la faremo, questo
è il lavoro che si fa.
Guardate io non ho nessuna difficoltà, io credo
che quando si parla di politiche sociali, ma vorrei
dire quando si fa politica seriamente conto la giustezza o meno di un provvedimento, non chi lo fa,
quindi chi mi conosce sa che sono disposto a
plaudire a un provvedimento giusto di sinistra, e
sono disponibile a criticare un provvedimento
sbagliato di centro destra ove questo accadesse.
Detto questo, un passaggio mi sembra necessario insomma forse l’unico intervento come al solito un po’ fuori dalle righe Consigliere
D’Alessandro, sui giovani, io ho una notizia più
che altro, qualcuno dice ma voi avete preso un milione di euro, lo avete dato alle associazioni culturali giovanili, così a pioggia, cioè voglio dire raccontiamo le cose come stanno, quel milione di euro non era della Regione Abruzzo, tra l’altro e lo
voglio dire pubblicamente l’idea di andarmi a
prendere e a cercare, e a ottenere quel milione me
la diede il Consigliere Acerbo, il quale disse ma
come qui non si fa niente per le associazioni giovanili, si ricorderà perfettamente il Consigliere
Acerbo.
Ho ottenuto un fondo extra di un milione, a valere sul fondo delle politiche giovanili, il fondo
delle politiche giovanili prevede determinate attività, quindi non ci si può finanziare quello che ti
pare, si possono finanziare una serie di attività e
questo abbiamo fatto, voglio dire un'altra politica
avrebbe potuto tranquillamente non andare a
chiedere quel milione e non ottenerlo, ma questo
IX Legislatura
Resoconti Consiliari
solo a scopo informativo, così…
( intervento incomprensibile perché effettuato
fuori microfono)...
GATTI. (componente G.R.)
Stiamo cercando, ovviamente, di andare a Roma e a prendere risorse aggiuntive proprio perché
è nota la situazione del bilancio regionale, per esempio prima di Natale lo voglio dire al mio amico Camillo D’Alessandro, do questa notizia che è
un'altra notizia, abbiamo presentato un progetto
insieme alla Regione Molise, per l’occupazione
giovanile e credo che tra qualche giorno sapremo
che l’Abruzzo ha avuto un finanziamento importante per l’occupazione giovanile.
Che dire, potevamo non farcela venire in mente quest’idea, d’altra parte il Presidente Napolitano, il suo monito sui giovani l’ha fatto il 31 dicembre, noi il progetto l’abbiamo presentato il 22,
quindi forse un qualche attivismo, una qualche
progettualità la portiamo avanti, sulle Ipab è noto
che con il Consigliere Sclocco non siamo
d’accordo, perché io penso, però questo è il sale
della politica insomma è normale, ci può stare, io
sulle Ipab che sono asili nido e case di riposo, io
penso che possano fare di più e meglio di quello
che fanno oggi, per carità con tanta buona volontà, con tanto impegno, di tanti amministratori, di
tanti operatori, ma io credo che la riforma delle
Ipab possa liberare le risorse e possa fare in modo
che i siano servizi più efficaci per chi ne fruisce,
penso che possano stare meglio tutti, altrimenti la
proposta di legge di riforma non l’avrei fatta, mi
pare del tutto evidente, però questa è una posizione diversa e ci può stare.
Per quanto riguarda l’utilizzo del fondo sociale
europeo, noi potevamo fare tante scelte, siccome è
un momento difficile c’è una contrazione è vero
da molti anni, e soprattutto negli ultimi delle risorse nazionali noi abbiamo messo 25 milioni di
euro del fondo sociale europeo per le politiche
sociali di questa Regione, e a mio giudizio era
l’unico modo di recuperare delle ricorse che altrimenti sarebbero state troppe esigue, infondo
con il nostro piano sociale regionale mettiamo a
disposizione quasi 90 milioni di euro per le politiche sociali, a me non sembrano cifre piccole, a me
sembrano cifre sufficienti e d’altra parte io altre
risorse non ne vedevo e non ne vedo, invece sono
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Regione Abruzzo
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molto d’accordo con Marinella Sclocco sul discorso dell’integrazione socio – sanitaria, lei ha
scattato una fotografia su questo che vogliamo dire, è vero che in questa Regione non si è fatto praticamente mai nulla sull’integrazione socio – sanitaria, noi abbiamo cercato con tante difficoltà di
iniziare un percorso, vorrei dire però che la riduzione degli ambiti e la coincidenza tra ambiti e distretti, quindi la riduzione da 35 a 25 io volevo
farla, e tra l’altro la normativa prevedeva che fosse fatta al 2008.
Sanno tutti in questa Regione, sanno tutti che
sono stati i Comuni e gli ambiti a chiedere una
moratoria, e in particolare i comuni, gli ambiti e le
comunità montane della provincia de L’Aquila,
segnalando possibili difficoltà organizzative e gestionali anche in conseguenza del terremoto.
Io credo che la politica debba anche farsi carico di questo, io la pensavo diversamente ma ho
ritenuto di aprirmi ai suggerimenti che ci sono arrivati.
Anche sul piano sociale e questo è un messaggio che io credo di dare per la decima volta, domani iniziamo in Commissione, da quando abbiamo iniziato con le linee guida io ho detto che
questo era un piano aperto, aperto a tutti i suggerimenti, a tutti i contributi e ne sono arrivati, decine di suggerimenti e di contributi, vi devo dire
una gran parte dei quali accolti già, già accolti,
perché insomma non siamo così sciocchi i da ricevere delle buone idee e rimandarle indietro al
mittente, poi si capisce che non tutte le segnalazioni possono essere accolte per tanti motivi.
Un altro passaggio interessante del Consigliere
Sclocco è su L’Aquila, e il Consigliere Sclocco sa
benissimo che io stesso le ho chiesto cosa possiamo fare secondo lei, e credo che ci stiamo pensando, e ci state pensando anche voi, cosa possiamo fare in più per la zona del cratere ovviamente con le risorse che ci sono, con le regole che
ci sono, però io credo che qualche intervento per
la zona del cratere deve essere necessariamente un
intervento condiviso, quindi ringrazio tutti degli
interventi, dei toni utilizzati, concluderei con le
cose che ha detto il capogruppo il Presidente
D’Alessandro, diamo una buona immagine di
questo Consiglio Regionale, secondo me sospendiamo un attimo, ci sediamo però facciamo un documento vero, un documento sincero, cioè non
usciamo dicendo che qui faremo insomma ricchi
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Resoconti Consiliari
premi etc., ve lo dico, io ritengo veramente necessario che prepariamo un documento insieme, e
che lo votiamo insieme, naturalmente dobbiamo
dire cose reali, dobbiamo dire per esempio diamoci una tempistica per il piano sociale regionale,
condividiamo se volete già alcune cose, un iter di
approvazione anche abbastanza rapida con
l’apertura nostra ai vostri emendamenti, quello
che voi riterrete, se volete diamoci anche un percorso per l’approvazione del testo unico del Welfare, cioè voglio dire non diciamo altre cose, che
ve lo dico sinceramente potrebbero avere il sapore
di cose non vere.
Dico io sono disponibile a scrivere insieme,
con tutti quelli che ritenere, a firmare e a votare
un documento che poi si possa rispettare, questo
per la sincerità, la lealtà che credo questo Consiglio Regionale debba non solo a tutti i presenti,
ma a tutti i cittadini abruzzesi.
PRESIDENTE.
La ringrazio, Assessore.
A questo punto, così come è stato più o meno
già accennato in corso della seduta, abbiamo due
documenti, perché non dimentichiamoci di essere
in seduta straordinaria.
Un documento è dei presentatori della richiesta
di convocazione, che è allegata, sostanzialmente è
l’opposizione diciamo così, non tutti ma buona
parte dell’opposizione: un altro documento che è
stato consegnato ai Consiglieri Regionali presenti
in aula, diciamo così il primo firmatario è
l’Assessore Regionale Gatti che ha appena parlato, ed altri Consiglieri di maggioranza.
A questo punto mi pare di aver percepito la volontà di addivenire ed è quello che io stimolo
sempre, cioè di addivenire ad un accordo per votare un documento unico, pertanto come da richiesta
sia pure non formale, ma espressa nel corso degli
interventi, io sospendo la seduta sono le 17:40 vi
do venti minuti a disposizione, quindi riprendiamo
alle ore 18:00 , voi vi accomodate nella sala
Commissioni che è contigua alla sala consiliare,
ovviamente una delegazione composta dalla prima
firmataria Sclocco, e altri Consiglieri di opposizione, l’Assessore Gatti, la Verì e Di Matteo, poi
se qualcuno intende partecipare questo lo stabilirete voi.
Sospendo la seduta per riprenderla alle ore
18:00. Mi auguro che facciate buon lavoro, in
Seduta n. 68
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Regione Abruzzo
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Resoconti Consiliari
modo da poter votare un documento congiunto.
Grazie.
(la seduta, sospesa alle ore 17:40, riprende alle ore 18:37)
Prego i colleghi di accomodarsi.
Riprendiamo i lavori.
Consigliere, abbiamo il documento congiunto
firmato da maggioranza e opposizione?
Vi leggo il documento congiunto; dopo, naturalmente, lo consegnerò all’Ufficio “Affari Assembleari” perché ne faccia un drafting, perché
c’è qualche correzione di italiano che va corretta.
Procedo alla lettura del documento così come
me lo avete portato.
“……. impegna il Presidente della Giunta Regionale ad approvare il testo unico del Welfare
Abruzzo, considerando al suo interno la normativa
a tutela della vita indipendente, e ad istituire un
tavolo permanente congiunto tra il Presidente della Regione in qualità di Commissione ad Acta,
l’Assessore al Sociale, l’Assessore al Bilancio con
le parti sociali, con una rappresentanza delle associazioni, il Presidente della quinta Commissione
ed una rappresentanza di maggioranza ed opposizione, per definire obiettivi, strategie, competenze
e errori per il raggiungimento dell’integrazione
socio – sanitaria.
Assicurare tempi certi nel trasferimento dei
fondi per i piani di zona, assicurando quindi la
continuità assistenziale del rapporto utente – operatore. Firmato Sclocco, Di Matteo, Verì ed altri.
Pongo in votazione il documento.
Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?
(il Consiglio approva all’unanimità)
Colleghi, con questa approvazione, dichiaro
tolta la seduta.
(la seduta è tolta alle ore 18:40)
IX Legislatura
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