Informazione e partecipazione del pubblico nella redazione e

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Informazione e partecipazione del pubblico nella redazione e
L’informazione e la partecipazione
del pubblico e degli attori del territorio
nell’ambito dei percorsi di tutela della biodiversità:
riflessioni e proposte per i Piani di Gestione di SIC
Chiara Pirovano, Ufficio Processi Partecipati, WWF Italia ([email protected])
Workshop 5 marzo 2009 (Milano, Regione Lombardia)
“La redazione dei Piani di Gestione nei siti della Rete Natura 2000.
Indicazioni tecnico-scientifiche ed esperienze a confronto”
Informazione e partecipazione
I riferimenti
• Convenzione internazionale di Rio de Janeiro (1992)
• Carta di Aalborg (1994)
• Convenzione di Aarhus (1998)
• Direttiva sulla Valutazione Ambientale Strategica
(2001/42)
• Direttiva Quadro Acque (2000/60)
• Convenzione Europea del Paesaggio (2000)
Informazione e partecipazione
Qualche definizione
La partecipazione è un processo di apprendimento. Facendo
lavorare insieme diverse persone si permette la conoscenza reciproca,
si comprendono i valori, risorse e problemi degli altri. Tutto concorre
alla crescita del senso di appartenenza alla località costruendo il
concetto di “comunità”.
Raymond Lorenzo - City Planner - ABCittà Milano
La partecipazione è “...un obiettivo e un percorso che si costruisce
nel suo farsi” (Bertoncini e Pase, 2005).
La partecipazione non è: una ricetta, uno slogan, un accordo
amorevole su tutti gli aspetti, la panacea…
I vari livelli di “partecipazione”
Completo
controllo dei
soggetti
incaricati
Controllo
condiviso
Flusso di informazioni in
direzione univoca.
Dominanza di uno o pochi
attori
Consultazione
Completo
controllo
degli attori
Concertazione
Flusso di informazioni in
direzione biunivoca.
Empowerment di tutti gli
attori coinvolti
Coinvolgimento
nei processi
decisionali
Condivisione/
Trasferimento
responsabilità
Fonte: WWF, Stakeholder’ Collaboration, 2000; adattato da BorriniFeyerabend, 1996
Informazione e partecipazione
Il percorso del WWF Italia
• Gruppo di Esperti in processi partecipati a supporto della
conservazione ecoregionale (GEPPCE);
• Gruppo di Lavoro “Paesaggio, Biodiversità e Partecipazione”
(PABIPA) – Coordinamento Agende 21 Locali;
• convegni, formazione interna, laboratori;
• approccio multiscalare: sperimentazione di concertazione su area
vasta (in aree prioritarie per la biodiversità) e processi partecipati a
livello locale;
• progetti in corso: Mappabio, Piano di Azione per la Biodiversità
della Regione Toscana, Strategia Nazionale per la Biodiversità,
Tavolo Agricoltura, collaborazioni relative ai Piani di Gestione SIC
Valle del Dosso e SIC Valle del Bitto di Albaredo (fin. Fondazione
Cariplo).
I problematica
Direttiva Habitat 92/43: habitat “naturali” e “semi-naturali”.
If we talk about nature conservation in Europe, means first of all
talking about nature conservation in cultural landscapes.
There are only few remnants of rather
pristine or natural landscapes in Europe (e.g. taiga and tundra in
northern Scandinavia).
Therefore it seems appropriate to have a closer look at the
concept of landscapes and in particular cultural landscapes.
Fonte: “Nature Conservation Approaches in Cultural Landscapes of Europe”, Dipartimento di Ecologia, Università di Marburg, 2005
II problematica
Finalità Direttiva Habitat (nelle premesse):
“considerando che la presente Direttiva, il cui scopo principale è
promuovere il mantenimento della biodiversità, tenendo conto al
tempo stesso delle esigenze economiche, sociali, culturali e regionali,
contribuisce all'obiettivo generale di uno sviluppo durevole; che il
mantenimento di detta biodiversità può in taluni casi richiedere il
mantenimento e la promozione di attività umane”
- Definizione di “stato soddisfacente di conservazione” (art.1) > varie
interpretazioni (es. gestione del bosco)
In Francia, la scelta della concertazione per l’applicazione della
Direttiva Habitat
Strumento: Document d’objectifs (DOCUB), Piano di Gestione
concertato del sito volto a stabilire i principi di gestione.
Finalità: - rendere coerenti le azioni pubbliche e private;
- risultare un riferimento e un aiuto alle decisioni per gli attori coinvolti;
- permettere di individuare con precisione il livello di coinvolgimento e
di impegno degli attori (« chi fa cosa ») e con quali mezzi.
Modalità:
- Concertazione: principio fondante dei DOCUB, implica la
responsabilizzazione degli attori;
- Contratti e convenzioni tra lo Stato e gli attori che si incaricano della
gestione del sito o i proprietari dei terreni.
Fasi di definizione del DOCUB:
• descrizione e analisi dell’esistente: attività antropiche e inventari
scientifici;
• concertazione sulle orientazioni di gestione;
• individuazione di buone pratiche (interne/esterne);
• elaborazione di protocolli di attuazione delle misure contrattuali;
• monitoraggio e valutazione (indicatori).
Impostazione del percorso: una premessa
• Assumere obiettivi di sostenibilità del territorio nel suo complesso
(agricoltura sostenibile, turismo responsabile e sostenibile, etc).
• Modalità: creare « un’entità », un’identità riconoscibile del SIC.
• Natura 2000 e Piani di gestione: opportunità per accrescere il
patrimonio di conoscenze nell’ambito della pianificazione di
territori ad alta valenza ecologica.
• « Partecipazione » intesa non come uno « strumento » che
permette di carpire un consenso su ciò che abbiamo stabilito >
necessità di mettersi a confronto con gli attori locali (non è
sufficiente il facilitatore/comunicatore).
Impostazione del percorso:
metodologie diversificate
• Valutare gli scenari: alla luce dei cambiamenti climatici e di future
trasformazioni (controurbanizzazione, diverso peso dell’attività
primaria, invecchiamento della popolazione con aumento di valore
del loisir, etc).
• Valore del singolo contesto/valore del locale > diversificazione
delle metodologie.
• Attenzione alla scala: approccio globale > approccio locale.
Chiavi interpretative
•
Il Territorio: “soggetto vivente ad alta complessità, esito culturale
e storico di relazioni sistemiche tra ambiente naturale, costruito e
antropico” (Magnaghi, 1995).
•
Gli attori: “concetto nato nell’ambito della sociologia, chiave
interpretativa del territorio che viene costruito dagli attori; nello
stesso tempo, questi sono parte integrante e intrinseca di questo
stesso territorio; si tratta di un vero e proprio processo
di costruzione iscritto nella temporalità. [...] Ogni costruzione
territoriale è l’oggetto di intenzioni, di discorsi, di azioni da parte
di attori che esistono, assumono posizioni, si muovono, che
sviluppano strategie per il raggiungimento dei propri fini”.
(Gumuchian et al., 2003, p. 169).
L’informazione:
Comunicare il valore della biodiversità
Caratteristiche: linguaggio semplice e
accessibile a un pubblico generico.
Strumenti: calendario, newsletter periodica,
sito internet, pubblicazioni divulgative (es.
schede habitat), riunioni, forum, filmati (es.
Valle Albano).
Tre fasi principali dell’informazione:
- comunicazione dell’avvio;
- elaborazione delle misure di gestione (fasi
di consultazione /concertazione /
partecipazione);
- presentazione e discussione del Piano di
gestione e delle misure di gestione proposte.
L’informazione
L’informazione
Fonte: Lizet e De Ravignan,2002.
La partecipazione: fasi preparatorie
I Fase – Studio del contesto: strutture socio-economiche principali
(descrizione di dettaglio dei sistemi agro-silvo-pastorali, evidenziando i
fattori che ne hanno permesso lo sviluppo); individuazione di buone
pratiche già presenti in loco.
La partecipazione: fasi preparatorie
II Fase - Mappa degli attori (o profili di
comunità in aree vaste):
- Ruolo, risorse
(contatti/competenze/funzioni,
composizione e rappresentatività
dell’organismo);
- Strategie e relazioni con altri
attori/organismi (in relazione al sito);
- Interessi o azioni/progetti nell’ambito del
sito.
La partecipazione: fasi di attuazione
III Fase – Interviste semi-strutturate agli attori del territorio:
- sindaci dei Comuni interessati dalla perimetrazione del SIC;
- funzionari di Comunità Montane, di Consorzi, etc;
- agricoltori, allevatori, pastori;
- altri operatori locali (nel campo del turismo, dell’educazione, etc);
- musei, centri culturali e sociali;
- associazioni locali;
- scuole.
La partecipazione: fasi di attuazione
IV Fase: Mappa delle
progettualità in loco, delle
pratiche/usi locali (es. aree
di pascolo, percorsi
transumanza) e delle
proprietà dei terreni.
La partecipazione: fasi di attuazione
V Fase: partecipazione degli attori al completamento delle
informazioni relative alla biodiversità del territorio (forum pubblici
generali oppure riunioni con categorie di attori specifici) e alla
definizione delle misure di gestione.
Finalità:
- trarre il valore aggiunto dalle competenze di tutti gli attori coinvolti;
- stimolare la responsabilizzazione personale degli attori presenti sul
territorio, a partire dalle prime fasi del Piano di Gestione (non solo
nella fase di applicazione delle misure).
La partecipazione: fasi di attuazione
(V Fase) Esempi di attività:
- coinvolgimento di
associazioni per elaborare
censimenti;
- coinvolgere gli attori nella
lettura diacronica delle
modificazioni del territorio.
Fonte: Lizet e De Ravignan,2002.
La partecipazione: gli strumenti
La cartografia e le ortofoto
La partecipazione: gli strumenti
Schemi di scenari
di evoluzione
Fonte: Valentin-Smith G. et al., 1998, p. 84
La partecipazione: fasi di attuazione
VI Fase: applicazione del
Piano di gestione
Strumenti di
coinvolgimento:
• convenzioni/contratti di
gestione;
• regolamenti specifici per
alcuni ambiti;
• sensibilizzazione e
formazione degli attori;
• sostegno economico;
• incentivi fiscali;
• gruppi di lavoro tecnici (es.
per trasformare alcune
pratiche).
Fonte: Lizet e De
Ravignan,2002.
Sensibilizzazione:
Organizzazione di
visite guidate dagli
attori del territorio
Giornata del Paesaggio
Monti Sibillini - 12 ottobre 2008
Esempio: SIC “Landes et tourbières de la montagne limousine”
Ente responsabile: Conservatoire Régional des Espaces Naturels du
Limousin (SIC: area di 4.500 ha).
Attività:
- incontri tra il Comité de Pilotage e il responsabile di progetto;
- circa 30 incontri individuali con conduttori agricoli e proprietari;
- 4 riunioni del Comité de pilotage;
-10 riunioni del Comitato di esperti e dei gruppi di lavoro tematici.
Alcune strategie:
- sostenere l’insediamento di giovani agricoltori;
- valorizzare le produzioni locali;
- ampliare il pascolamento estensivo;
- avviare una politica contrattualistica di protezione degli habitat.
Infine…
la partecipazione “costa”!
Necessario prevedere fondi adeguati al fine
di realizzare percorsi locali di qualità
Bibliografia/Sitografia principale
Bertoncin M., Pase A. (a cura di), Logiche territoriali e progettualità locale, Scienze geografiche, FrancoAngeli, Milano,
2005.
Bobbio L., A più voci. Amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni e cittadini nei processi decisionali inclusivi,Roma, Edizioni
Scientifiche Italiane, 2004.
Department of Nature, Nature Conservation Approaches in Cultural Landscapes of Europe, Dissertation zur Erlangung des
Doktorgrades der Naturwissenschaften, Univeristy of Marburg, Lahn 2005, 250 pp.
Gumuchian H., Grasset E., Lajarge R., Roux E., Les acteurs, ces oubliés du territoire, Paris, Edizioni Economica, 2003.
Lizet B., De Ravignan F., Comprendre un paysage. Guide pratique de recherche, INRA, 2002.
Magnaghi A., “Per uno sviluppo locale autosostenibile”, in AA. VV., Materiali. Laboratori di progettazione ecologica degli
insediamenti, Università di Firenze, Edizioni Centro A-Zeta, Firenze,1995.
MATT, “Contributo tematico alla stesura del Piano Strategico Nazionale. Programmazione Sviluppo rurale 2007-2013”,
Gruppo di lavoro “Biodiversità e sviluppo rurale”, Documento di sintesi, 2005.
Mougenot C., Roussel L., Réseau écologique et collectivités locales. Instruments sociologiques, Comité pour les activités du Conseil de
l’Europe dans le domaine de la diversité biologique et paysagère, Collection Sauvegarde de la nature n. 126, Editions du
Conseil d’Europe, Strasbourg, 2002.
Valentin-Smith G. et al., Guide méthodologique des documents d’objectifs Natura 2000, Réserves Naturelles de France, Atelier
Technique des espaces naturels, Quétigny, 1998, 144 pp.
Comédie – Concertation et Médiation pour l’environnement et le développement local:
http://www.comedie.org/films.php: filmati relativi alla concertazione a livello locale.
Dialog – Pour développer l’implication des agriculteurs dans le développement local et favoriser
une gestion partagée des territoires: http://www.afip.asso.fr/dialog/