un nuovo metodo ecocardiografico basato sull`area di convergenza

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un nuovo metodo ecocardiografico basato sull`area di convergenza
UN NUOVO METODO ECOCARDIOGRAFICO BASATO SULL’AREA DI CONVERGENZA DEL FLUSSO
PER LA QUANTIFICAZIONE DEL VOLUME DI RIGURGITO MITRALICO: VALIDAZIONE CON RISONANZA
MAGNETICA
Matteo Marchetti1, Mauro Giorgi1, Antonella Fava1, Monica Andriani1, Elisa Pelloni1, Riccardo Faletti2,
Sebastiano Marra1
1
S.C. Cardiologia 2, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Torino
2
Ricercatore Universitario, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Istituto di Radiologia Universitaria,
AOU Città della Salute e della Scienza, Torino
Introduzione: L’insufficienza mitralica è una valvulopatia frequente nella popolazione adulta.
I soggetti con insufficienza mitralica significativa, indipendentemente dall’etiologia, presentano una
sopravvivenza ridotta rispetto alla popolazione generale.
Una precisa quantificazione dell’entità del rigurgito è necessaria per stabilire la corretta strategia
terapeutica.
Il metodo Doppler dell’area di convergenza del flusso (PISA, “Proximal Isovelocity Surface Area”), permette di quantificare il volume di rigurgito mitralico, che rappresenta un indicatore del sovraccarico
emodinamico ed è un predittore di mortalità ed eventi cardiovascolari.
Il metodo PISA presenta tuttavia dei limiti, costituiti dalla variazione dinamica del flusso rigurgitante
e dalla forma non emisferica dell’area di convergenza. Come dimostrato in Letteratura, nella maggior
parte degli orifizi rigurgitanti reali, la forma delle superfici di isovelocità è più simile ad un emiellissoide piuttosto che ad un’emisfera e le sue dimensioni variano durante la sistole. L’avvento delle
tecniche ecocardiografiche multiplanari permette di visualizzare la superficie PISA su più piani contemporaneamente, in modo da apprezzarne la forma emiellissoidale e le variazioni temporali.
Lo scopo del presente studio è di validare l’applicazione clinica di un nuovo metodo “PISA emiellittico seriale” che permette il calcolo del volume rigurgitante mitralico tenendo conto sia della forma
emiellisoidale del PISA, che delle sue variazioni dinamiche (Fig. 1).
Materiali e metodi: Come metodica di riferimento è stata utilizzata la risonanza magnetica cardiaca,
con calcolo del volume di rigurgito come differenza tra lo stroke volume del ventricolo sinistro ed il
flusso anterogrado aortico derivato con sequenze phase-contrast.
Nello studio sono stati inclusi ad oggi 20 pazienti afferenti al Laboratorio di Ecocardiografia della
Cardiologia Ospedaliera dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, con evidenza al colorDoppler di jet di insufficienza mitralica di qualsiasi etiologia. Nello stesso giorno ciascun paziente è
stato sottoposto ad esame ecocardiografico ed RM cardiaca presso la Radiologia Universitaria (10
pazienti) e la Radiologia Ospedaliera (10 pazienti). Il volume di rigurgito calcolato con il metodo PISA
“classico” e con il nuovo “PISA emiellittico seriale” è stato confrontato con quello della RM.
Risultati: Il metodo “PISA emiellittico seriale” ha mostrato una miglior correlazione con la RM (r =
0.95, SEE = 3.14 ml, differenza media 1.1 ± 3.6 ml), rispetto al PISA “classico” (r = 0.33, SEE 21.82
ml, differenza media 18.7 ± 21.59 ml).
Discussione e conclusioni: I risultati preliminari dello studio dimostrano la maggior accuratezza del
“PISA emiellittico seriale” rispetto al metodo classico, il quale presenta una significativa sovrastima
del volume di rigurgito rispetto alla RM. La spiegazione di ciò è da ricercarsi nel pattern dinamico del
flusso rigurgitante che, in particolare nei casi di prolasso e di insufficienza mitralica funzionale, porta inevitabilmente alla sovrastima del volume di rigurgito quando questo viene calcolato utilizzando
il raggio PISA maggiore in sistole, come avviene nella pratica clinica. Il nuovo metodo, al contrario,
essendo integrato nel tempo, riesce a superare questo limite.