E-book: quando il libro diventa digitale

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E-book: quando il libro diventa digitale
E-book: quando il libro diventa digitale
[fonte: Francesco Leonetti – www.espertoweb.it]
Un e-book non è il file che si scarica online, si carica sulla pennetta USB e ci si scambia via email. Quello non
è un e-book, bensì il file di un libro. Molto probabilmente un file del genere è in formato PDF o .DOC. Un file
PDF è un libro liofilizzato. Viene scambiato per via digitale, ma poi fruito e usato eminentemente per via
analogiche, su stampanti a getto d'inchiostro o laser se gli va bene. Proprio come la minestrina liofilizzata
Knorr, a cui basta aggiungere un po' d'acqua per farle assumere la rassicurante fisicità che è propria della
minestra.
Provate a visualizzare un file PDF su un dispositivo per la lettura di e-book, ad esempio su un Kindle, Cybook,
Sony, eccetera. Vi accorgerete come la minestra non venga bene, perché il PDF non riesce ad adattarsi alle
caratteristiche del dispositivo chiedendo solo una morte: la stampa. La solita triste minestra. L'e-book, per
essere tale, non è sufficiente che sia rappresentato solo da contenuto digitale, ma prevede che la sua
fruizione avvenga attraverso un dispositivo di lettura che nel suo insieme rappresenti un sistema "contenutointerfaccia" che soddisfi i requisiti di mimicità e autosufficienza. Dove con mimicità si intende il mutuare
comportamenti e funzioni attese ad un libro e con autosufficienza che non si debba sentire il bisogno di altro
per una corretta e completa fruizione del libro. Un libro in formato PDF non è un e-book, perché non può
essere fruito correttamente su un dispositivo dedicato, ma è più spesso visto sul computer con Acrobat
Reader, con un'interfaccia scomoda che nulla ha a che fare con l'esperienza tipica di lettura di un libro (manca
dunque la mimicità) e inoltre non è autosufficiente perché spesso fa esclamare: "si può stampare?".
Un e-book è un sistema costituito da tre principali componenti: contenuto-formato-dispositivo.
Il contenuto deve essere digitale, ma non in un formato qualsiasi, bensì un formato che meglio sfrutti
caratteristiche e peculiarità del dispositivo che, con la sua interfaccia, rende possibile la fruizione vera e
propria del libro.
Quando leggiamo un e-book, stiamo di fatto usando il risultato di questi tre componenti, tutti di
fondamentale importanza. Il formato PDF non è stato pensato per sfruttare le caratteristiche di un dispositivo
digitale, ma piuttosto quelle di una stampante. Insomma, avete capito che PDF proprio non mi piace quando
riferito ad un e-book. Sto cercando di fornire argomenti obiettivi e tecnici, se non vi sembrano sufficienti
provo con quelli emozionali.
La sigla PDF non ricorda quella di un partito politico fallimentare? :) Quale formato dunque risponde meglio
ai requisiti che definiscono propriamente un e-book? Naturalmente ePub. Non sentite anche nel suono un
significato più positivo e convincente? Non sentite evocate atmosfere da serate con buoni amici? "Dai,
andiamo a leggerci un libro all'ePub!". Ok, questa era la carta emozionale. Potrebbe non bastare, dunque
passo alla trattazione tecnica e scientifica del perché ePub, quando si parla di e-book, è meglio. ePub, come
è noto, è definito da IDPF (International Digital Publishing Forum), e sfrutta vari standard (simile a SCORM
per certi versi) nel definire un formato aperto, non proprietario per la rappresentazione di un e-book. Il
formato si preoccupa di definire almeno tre aspetti dell'e-book: il suo contenuto, il suo stile, la sua struttura,
composizione e metadatazione (l'indice, per semplificare).
Il contenuto viene definito attraverso lo standard XHTML.
Lo stile e l'aspetto attraverso lo standard CSS.
La struttura e metadatazione attraverso specifiche XML.
Dunque abbiamo: XHTML, CSS e XML. Ma... questo è il web! È proprio questa la forza dirompente insita nel
formato ePub. È un formato web. Liquido, adattativo, capace di essere visto bene da un classico browser,
così come da dispositivi dedicati come e-book reader o tablet generalisti quali iPad. Anzi, non è un caso che
Apple abbia scelto proprio il formato ePub per rappresentare i contenuti della libreria iBooks. Il formato web
dell'ePub consente anche di esplorare forme alternative con cui parti del contenuto possano essere
rappresentate. Ad esempio, si può pensare di affiancare al testo non solo la semplice immagine, ma anche
un video. Attraverso un meccanismo definito dall'ePub denominato: "fallback", sarà l'e-book stesso a
decidere, in base alle potenzialità del dispositivo su cui in quel momento sta girando se mostrare il video
oppure, se questo non è supportato (come nei dispositivi a tecnologia e-ink attuali) un contenuto alternativo
definito dall'autore, ad esempio un'immagine.
Se siete curiosi di aprire un file ePub, smontarlo e vedere come è fatto, non dovete fare altro che rinominarlo
cambiando l'estensione da .epub a .zip. Scompattate quindi lo zip e aprite la cartella che avrete ottenuto.
Troverete, nella maggior parte dei casi, una cartella chiamata "OEBPS" al cui interno sono collocati: i file con
estensione .htm che rappresentano i contenuti veri e propri, le pagine del libro un file .css che definisce lo
stile e l'aspetto delle pagine un file con estensione .opf che definisce attraverso XML i metadati e la
composizione del libro un file con estensione .ncx (nella vaersione epb2) che definisce attraverso XML l'indice
del libro Potrebbe esserci una cartella "img" per eventuali immagini e in generale media utilizzati e riferiti
nelle pagine .htm.
Trovate inoltre una cartella "META-INF" in cui c'è un unico file: "container.xml" il quale serve ad indicare
dove si trova il file .opf che definisce la composizione dell'e-book (contenuto nella cartella OEBPS). E infine il
file "mimetype" che definisce il mime-type del formato epub. Tutto qui. Se sapete realizzare pagine web,
allora non avrete molti problemi nel realizzare ePub. Se poi non volete impelagarvi con codici e tag, la via più
rapida per produrre un ePub è scriverlo in Word e poi convertirlo in formato ePub con Calibre. Non dovrete
fare altro che attribuire nel documento Word i giusti stili "Heading1", "Heading2", etc. per indicare le voci dei
capitoli. Ci penserà Calibre ad interpretarli e tradurli nel rispettivo indice in formato ePub.