anno 2010 anno 2010 anno 2010

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anno 2010 anno 2010 anno 2010
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SEDE DI TRENTO - N. 2 - ANNO 2010
In questo numero:
-
-
Editoriale
Attività:
o
I Special needs
o
Aggiornamento disponibilità
Percorsi:
o
-
SOS genitori cercasi….
o
-
Un reality per l’adozione
Solidarietà:
o
-
Adozione e salute
Haiti e le adozioni
Burocrazia:
o
Iscrizione anagrafica del minore
adottato e trascrizione sentenza
estera
-
Paesi:
o
Sta finalmente prendendo forma la news letter della Sede di
Trento. Varie le rubriche che, più o meno fisse, la andranno a
comporre.
Aprirà un breve EDITORIALE. Le pagine ATTIVITA’
riporteranno esperienze ed attività svolte dalle varie sedi
dell’Associazione. La rubrica PERCORSI riporterà alcuni aspetti
specifici riguardanti il cosa fare quando si rientra con il
bambino, ma anche esperienze di coppie che vorranno
condividere il loro percorso adottivo con chi è in attesa. SOS
GENITORI è dedicato alle liste speciali, alle proposte di
abbinamento particolari e agli aspetti a queste connessi.
SOLIDARIETA’ affronta gli aspetti inerenti i progetti di sostegno
a distanza con l’estero siano essi curati a livello di sede
nazionale, che microprogetti curati dalle singole sedi.
Nelle pagine della BUROCRAZIA si affronteranno aspetti
normativi e relativi a pratiche burocratiche di interesse per le
coppie.
ESPERIENZE affronterà, partendo dall’esperienza pratica di
genitori, insegnanti, operatori, aspetti, suggerimenti per
affrontare e risolvere situazioni particolari.
PAESI – informazioni e reportage sui Paesi con cui si lavora.
OCCHIO A…. segnalerà eventi, corsi, convegni, incontri ritenuti
significativi per le coppie e gli operatori, ma anche bibliografie,
filmografie e materiali di vario genere.
Infine l’AGENDA riporterà gli appuntamenti della Sede di Trento
e di tutte le altre sedi che vorranno fornirceli per la
pubblicazione.
Crediamo
che
questo
foglio,
unitamente
al
sito
www.dimoratrento.org dove vi sono pagine dedicate alle varie
sedi, possa essere un buon strumento informativo e di scambio
per coppie ed operatori, e saremmo veramente molto felici che
tutte le sedi dell’Associazione e tutte le coppie in attesa o in
post-adozione potessero contribuire alla sua realizzazione
inviando materiale, segnalazioni, articoli e suggerimenti a
[email protected] .
Grazie.
Cartagena de Indias
-
Occhio a…..
-
L’agenda della Sede di Trento
GT
I SPECIAL NEEDS
GLI ULTIMI TRA GLI ULTIMI
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Con questo termine sono indicati i bambini con bisogni particolari o speciali, ovvero tutti quei bambini che per vari
motivi presentano elementi o caratteristiche di svantaggio nel trovare una famiglia che li accolga in adozione.
I bambini con “special needs” si meritano un’opportunità in più! Quell’opportunità di trovare genitori amorevoli, preclusa
loro da una patologia, da un difetto congenito o acquisito, o da un’età non più “appetibile”. Tra di loro, moltissimi sono i
portatori di bisogni gravi e che versano in una condizione di salute assolutamente invalidante, molti di più, però, hanno
solo bisogno di cure specifiche e di essere seguiti come solo i genitori possono fare. Sono bambini che non presentano
particolari difficoltà, ma magari sono un po’ più grandicelli, hanno la “sfortuna” di far parte di fratrie estese, hanno subito
traumi più o meno rilevanti. Purtroppo tanti di questi bambini rischiano di rimanere ai margini delle “liste” di abbinamenti
“normali”. Minimizzare le difficoltà che ogni famiglia adottiva si troverebbe ad affrontare nel caso di adozioni “special
needs” sarebbe oltre che sottovalutante, molto deleterio sia per le famiglie che per i bambini.
Bisogna essere perfettamente consapevoli che un bisogno
speciale può richiedere notevoli risorse emotive ed anche
materiali, ma è altrettanto vero che molte coppie non sono
coscienti o sottovalutano le risorse e le potenzialità genitoriali
che sono in grado di esprimere e pur desiderando,
nell’intimo, di mettersi in gioco anche per situazioni difficili, si
allineano nelle aspettative alle cosiddette liste normali. Le
coppie disponibili per “special needs” hanno bisogno di
essere accompagnate maggiormente, sia nella fase di
comprensione delle caratteristiche dei bambini, sia
nell’esame delle risorse personali, familiari e di rete che
possono essere attivate prima, durante e dopo l’iter adottivo
stesso. I casi di bambini “special needs” sono migliaia in tutti
i Paesi e, per numerosità e mancanza di interessamento a
livello di adozione nazionale, sono, in molti Paesi, i primi
destinatari dell’adozione internazionale. In quasi tutti i Paesi
l’adozione “special needs” non segue i canali normali, ma si
gioca su proposte specifiche e su specifiche disponibilità
date all’Ente autorizzato o al Paese estero che si attuano
anche in deroga ai normali tempi di attesa. E’ il caso della
Colombia con il cosiddetto “cruce especial” di cui abbiamo
parlato nell’edizione precedente.
Vale la pena di ricordare a questo proposito che la Conferenza de l’Aja, proprio per la rilevanza del tema nel mondo
adottivo, ha introdotto nelle Linee Guida sull’applicazione della Convenzione stessa, la definizione di “special needs”:
o Bambini che soffrono di problemi di comportamento o che hanno subito traumi
o Bambini che hanno una incapacità fisica o mentale
o Bambini grandi (generalmente con più di 7 anni)
o Bambini che fanno parte di una fratria.
E’ importante che le coppie riflettano sulla possibilità ed opportunità di considerare nelle disponibilità adottive anche
bambini con “special needs”. Per accedere a questo percorso vi sono due possibilità. Comunicare alla Sede Territoriale
dell’Associazione La Dimora che segue la pratica adottiva, la maturata disponibilità all’adozione di bambini “special
needs” al momento dell’invio del fascicolo al Paese estero. In alternativa, la disponibilità può essere presentata alla Sede
Territoriale competente in qualsiasi momento del percorso adottivo, con la richiesta di essere tenuti in considerazione
per bambini “special needs” indicando, approssimativamente, il tipo e i limiti della disponibilità presentata. Nelle pagine
successive si può trovare la declaratoria delle principali difficoltà che possono caratterizzare bambini “special needs”
messa a punto dalla Sede di Trento, secondo le Linee Guida della Commissione Adozioni Internazionali Italiana.
AGGIORNAMENTO DISPONIBILITA’
Qui di seguito si può trovare la declaratoria delle principali difficoltà che possono caratterizzare bambini “special needs”
messa a punto dalla Sede di Trento secondo le Linee Guida della Commissione Adozioni Internazionali Italiana. Va
precisato che la declaratoria è indicativa e l’eventuale disponibilità della coppia a valutare (non accettare a priori) la
situazione di “special needs” presentata dal bambino, può essere modificata o ritirata in qualsiasi momento, qualora la
coppia non si senta in grado di affrontare i bisogni speciali del bambino oppure maturi una disponibilità diversa. La
declaratoria, una volta compilata, barrando il quadratino corrispondente, può essere consegnata o inviata alla Sede
Territoriale dell’Associazione che ne terrà conto nel caso di proposte giungenti dai Paesi esteri. La declaratoria sotto
riportata può essere anche compilata on line collegandosi all’indirizzo:
http://spaziocoppie.dimoratrento.org/riservato/bambini_con_bisogni_speciali.htm
l’equipe di Trento inoltrerà poi le disponibilità alla Sede di competenza. Qualora la coppia desideri modificare le proprie
disponibilità, sarà sufficiente ricompilare il modulo.
Bambini special needs
1. ETÀ MAGGIORE DI 7 ANNI.
Fino a 8 anni e 11 mesi
Fino a 9 anni e 11 mesi
Fino a 10 anni e 11 mesi
Fino a 11 anni e 11 mesi
Fino a 12 anni e più
Fino a tre fratelli
Fino a quattro fratelli
Più di 4 fratelli
Appartenenti a fratrie che saranno
divise
2. APPARTENENZA A UNA FRATRIA ESTESA
3. BAMBINI CHE HANNO SUBITO TRAUMI O CHE SOFFRONO DI PROBLEMI COMPORTAMENTALI
Esperienze sfavorevoli infantili
Incuria
Trascuratezza dell’attaccamento
Maltrattamento fisico
Maltrattamento psicologico
Violenza assistita
Violenza diretta
Violenza sessuale occasionale
Abuso sessuale extrafamiliare
Abuso sessuale intrafamiliare
Prostituzione
Addestramento militare precoce
Disturbi Specifici di Linguaggio
Disturbo specifico dell’articolazione e dell’eloquio
Disturbo del linguaggio espressivo
Disturbo della comprensione del linguaggio
Disturbi Specifici di Apprendimento Scolastico
La dislessia
La disortografia
La discalculia
La disgrafia
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Disturbi del comportamento
Disturbo da Deficit di Attenzione
Iperattività.
Disturbo Oppositivo Provocatorio
Disturbo della Condotta
Disturbi emotivi
Disturbo d'Ansia di Separazione
Fobia Sociale
Disturbo d'Ansia
Depressione Infantile,
4. BAMBINI CHE HANNO UNA INCAPACITÀ FISICA, MENTALE O PATOLOGIA CONGENITA.
Piede equino uni o bilaterale (piede torto)
Piede piatto
Scogliosi
Malformazioni delle mani e dei piedi o dita in soprannumero o sottonumero
Amputazioni
Altri problemi ortopedici
Labioschisi (labbro leporino)
Palatoschisi (malformazione del palato)
Altre patologie a carico dell’occhio
Strabismo
Deficit sensoriale (cecità, sordomutismo, sordità)
Anemia
Talassemia
Diabete
Positività all’HIV
Portatore sano di epatite
Difetti cardiaci lievi
Difetti cardiaci maggiori
Bruciature sulla pelle
Cicatrici evidenti
Angiomi
Altre patologie a carico della pelle
Ernia ombelicale
Ritardo mentale
Lieve (q.i. 50-70)
Moderato (q.i. 36-51)
Grave (q.i. 20-35)
Profondo (q.i. 0-19)
Albinismo
Nanismo
Sindrome di Down
Sindromi genetiche ed ereditarie
Idrocefalia
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ADOZIONE E SALUTE
“Siete seduti? Ok, c’è un bambino che vi attende!” E’ questo il tenore delle telefonate che generalmente annunciano
l’agognato abbinamento con un bambino. Un turbinio di emozioni, sensazioni, incredulità, preoccupazioni assalgono i
due futuri genitori adottivi. Fin quasi da subito, il pensiero corre allo stato di salute del bambino. La lettura delle schede
sanitarie e dei profili già, in molti casi e a seconda del Paese, può dare molte informazioni. Poi nasce la voglia di sapere,
di approfondire. Spesso, ancora prima di partire le coppie ci chiedono se i nostri referenti conoscono buoni medici nel
Paese di orignine per sottoporre i bambini a visite di controllo.
E’ di questo aspetto che oggi vogliamo parlare.
Alcuni Paesi, come la Colombia, presentano delle schede sanitarie molto
aggiornate ed attendibili. Difficilmente l’ICBF, l’istituto Colombiano del
Bienestar Familiar, omette di riportare interventi eseguiti o patologie
riscontrate. Bulgaria e Polonia sono più approssimative nelle loro schede
sanitarie, ma vi è la possibilità di conoscere i bambini ed acquisire
direttamente dagli istituti le informazioni necessarie. Spesso, poi, i Paesi
esteri hanno buone capacità diagnostiche ma non altrettanto terapeutiche,
anche a causa delle limitate strutture e risorse di cui dispongono, pertanto
interventi che in alcuni Paesi sembrano irrisolvibili, la medicina italiana è in
grado di affrontarli e nella maggioranza dei casi con esiti positivi. Quello che
a noi preme sottolineare, però, è il risvolto psicologico e di vissuto del
bambino. Il piccolo incontra due perfetti sconosciuti, al massimo li ha visti in
fotografia. Sta cercando di capire chi sono e cosa vogliono. Non è così
scontato che il bambino abbia chiaro cosa significa “adozione” mentre è
scontato che i genitori lo sappiano.
Questi due sconosciuti lo prendono e lo portano da un altro sconosciuto, magari molto gentile, ma che comincia a
rivoltarlo come un calzino, a piantargli aghi, a toccargli il corpo… Come, io bambino, mi posso fidare di questi? “Ma che
vogliono da me? Se ne tornassero da dove son venuti, io, dopotutto mica ho chiesto nulla!” Ecco quindi, l’importanza di
introdurre il check up sanitario in modo corretto e rispettoso del bambino e dei suoi tempi, ma anche in modo da
agevolare il più possibile il rapporto tra lo stesso e i due nuovi genitori.
Il consiglio che ci viene quindi è che,in assenza di patologie gravi o di difformità eclatante tra le diagnosi riportate nelle
schede sanitarie e l’osservazione visiva che i genitori possono riscontrare, il check up sanitario venga posticipato ad un
tempo successivo, quando il bambino ha cominciato ad abituarsi alle due nuove figure e ha cominciato a fidarsi delle
stesse. Non esiste un tempo ottimale, poiché varia da bambino a bambino, ma possiamo ragionevolmente incominciare
a collocare la fase valutativa sanitaria dopo il primo-secondo mese dall’arrivo del bambino in Italia.
Pensiamo anche che non tutti i medici e le strutture siano in grado di affrontare un serio check up sanitario che tenga
conto di molteplici variabili, quali il luogo di nascita del bambino, le curve di crescita in uso nei Paesi di provenienza, le
patologie maggiormente diffuse, i rischi sanitari delle zone di vita del bambino. Abbiamo esperienza di visite ed
accertamenti diagnostici assolutamente fuori luogo e che sottopongono i bambini a veri e propri stress per malattie
assolutamente inesistenti nel Paese di provenienza del bambino, o cure tarate per la popolazione infantile italiana che
mal si addicono a bambini provenienti da altri Paesi. Consigliamo, quindi, i nuovi genitori adottivi, di rivolgersi al “Centro
per la salute del bambino adottato” a loro più vicino. Da alcuni anni è stato istituito un gruppo di lavoro nazionale, il
GLNBI, che ha stilato un protocollo nazionale di accoglienza sanitaria approvato dalla Società Italiana di Pediatria e ha
istituito dei centri di accoglienza sparsi su tutto il territorio nazionale. Questo protocollo tiene conto di un approccio
multidisciplinare che prevede un team costituito non solo dal Pediatra ma anche dal Neuropsichiatra Infantile e
dall'Assistente Sociale, tenendo come punto di riferimento il bambino e la sua famiglia adottiva e che, considerato il
Paese di provenienza del bambino, attua una serie di visite ed esami diagnostici mirati, restituendo, poi, un quadro
complessivo al pediatra di base con le indicazioni per un trattamento terapeutico ottimale. Generalmente l’accesso
avviene attraverso impegnativa del medico di base o su richiesta diretta dei genitori e comporta, mediamente una
giornata di day hospital, nella quale il bambino è sottoposto, in modo rispettoso e attento, a tutti gli esami del caso.
Riportiamo qui di seguito l’elenco completo dei Centri per la Salute del Bambino Adottato, reperibile anche sul sito
www.dimoratrento.org nel dossier Salute.
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PROTOCOLLO DIAGNOSTICO PREVISTO DALLA SOCIETA' ITALIANA DI PEDITRIA
Anamnesi e valutazione della documentazione sanitaria disponibile: notizie sul vissuto preadottivo del bambino con riferimento a famiglia di origine,
istituto/i di accoglienza (situazione igienico-sanitaria, alimentazione, modalità relazionali e educative, scolarizzazione), accrescimento staturo-ponderale e
sviluppo neuro-emotorio, a patologiepregresse o in atto ed alle vaccinazioni.
Esame obiettivo: visita clinica generale e valutazione auxologica
Indagini di laboratorio : esame emocromocitometrico e formula leucocitaria, glicemia, creatininemia, fosfatasi alcalina, transaminasi, protidogramma,
ferritinemia, VES, TPHA, Markers epatite B e C, anticorpi anti HIV, esame parassitologico delle feci (su 3 campioni), esame urine.
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- Intradermoreazione di Mantoux.
- In relazione al paese di provenienza: dosaggio TSH, FT4 (Bielorussia,Ucraina ); anticorpi anticisticerco (America Latina, Africa, Asia ); anticorpi antitoxocara
(Europa dell’Est, America Latina, Asia, Africa).
- Indagini di approfondimento: Esame radiologico del torace se Mantoux positiva. Hb elettroforesi e/o Dosaggio G6PD: in base ai risultati dell’esame
emocromocitometrico
- Visite e consulenze specialistiche: secondo necessità emerse dalla visita.
- Programma vaccinale : valutazione del titolo anticorpale per i vaccini o rivaccinazione dalla prima dose secondo il protocollo di vaccinazioni previsto in Italia.
CENTRI ITALIANI DI RIFERIMENTO PER IL BAMBINO ADOTTATO
I Servizi pediatrici di riferimento sono disponibili a valutare la documentazione sanitaria, esaminare il bambino ed effettuare indagini di laboratorio e
consulenze specialistiche al fine di fornire alla famiglia, al medico curante ed agli uffici vaccinali indicazioni sul suo reale stato di salute e sulle eventuali
necessità terapeutiche o profilattiche.
NELL'AREA DI RIFERMENTO DELLA SEDE DI TRENTO
NEGRAR ( Verona)
Nome del Servizio : Servizio Pediatrico per l’assistenza al bambino adottato
U.O di cui il Servizio fa parte: Divisione di Pediatria-Centro di malattie tropicali Ospedale sacro Cuore Negrar (VR)
Indirizzo: Via don Sempreboni 11 ,17024 Negrar (Verona)
Responsabile dell’U.O: Dott. Antonio Deganello ( Primario),
Specialisti che si occupano del Servizio: dott. Giorgio Zavarise
Altre figure professionali: infermiere professionale, neuropsichiatria infantile
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero,(Pisa 2007).
Numero di telefono del servizio:
045/6013786
045/6013786 ; fax 0457500480
Email : [email protected]
Giornate e orari in cui il servizio è aperto al pubblico : tutti i giorni dalle 8,30 alle 17
Ambulatorio dedicato Lun 09-12 Giov 11-13
Sito internet: www.sacrocuoredoncalabria.it www.tropicalped.org "Questo sito è da visitare per chi vuole informazioni sulle parassitosi"
Altre informazioni.:il Servizio fa parte di un Centro Specializzato in malattie tropicali dove viene effettuata la diagnosi sierologia specifica, con
le tecniche più moderne, di malattie tropicali quali la malaria,la cisticercosi,la amebiasi ,la schistosomiasi,la filariasi,la strongiloidiasi.
SAN VITO AL TAGLIAMENTO
Nome del Servizio: Servizio di accoglienza sanitaria per il bambino adottato all’estero ed immigrato
U.O. di cui il Servizio fa parte: Struttura Complessa di Pediatria, Ospedale “Santa Maria dei Battuti”, San Vito al Tagliamento. Indirizzo: Via
Savorgnano 2, 33078 San Vito al Tagliamento (PN)
Primario: Dott. Franco Colonna
Medici che si occupano del Servizio: Dott.ssa Francesca De Franco; Dott. Franco Colonna
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero (Pisa, 2007), con ulteriori
eventuali approfondimenti clinici-radiologici e consulenti specialistici al bisogno.
Numeri di telefono: 0434.841480, 0434.841491. Fax 0434841593 (specificare per pediatria)
Giorni ed orari in cui il Servizio è aperto al pubblico: Per prenotazioni: tutti i giorni feriali, ore 9-14 Per visite, esami: previo appuntamento
e.mail: [email protected]
PARMA
Nome del Servizio : Servizio Pediatrico per l’assistenza al bambino adottato( Centro Multietnico e adozioni internazionali)
U.O di cui il Servizio fa parte : Unità Operativa di Clinica Pediatrica. Dipartimento Materno-infantile. Azienda Ospedaliera-Universitaria di
Parma. Indirizzo: Via Gramsci 14, 43100 Parma
Responsabile dell’U.O. : Prof. Sergio Bernasconi
Responsabile del Servizio: Prof. Raffaele Virdis
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero, (Pisa 2007)
Numero di telefono del servizio : 702782
Altri n. telefonici : Prof. Pisani :
0521-702750
0521-702750; Dott.ssa Gugliotta :
0521-702297
0521 702297
Giorni e orari per prenotazione visite e esami: Lunedì e Venerdì dalle 9 alle 13 Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: da Lunedì a
Venerdì ore 9-13 Sito internet:www.unipr.it/arpa/pediatri/adozioni_internaz_htm e.mail : [email protected]
Altre informazioni: il Servizio ha particolare esperienza e competenza nella diagnosi e terapia della pubertà precoce nei bambini adottati
all’estero.
MILANO
Nome del Servizio : Servizio Pediatrico per il bambino adottato all’estero
U.O di cui il Servizio fa parte : U.O di Pediatria , Ospedale S. Carlo Borromeo
Indirizzo del Servizio : Via Pio II n. 3 -20153 Milano
Direttore dell’U.O di Pediatria: Prof. Alberto Podestà
Responsabile del Servizio : Prof. Alberto Podestà
Alte figure professionali che operano nel Servizio: Dott.ssa A. Perego, Pediatra;
Psicologo Clinico .
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per il bambino adottato all’estero ,(Pisa 2007).
Numero di telefono del Servizio : 02/40222307 - 02/40222812 Giorni e ore in cui il Servizio è aperto al pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 815,30 E. mail: [email protected]
NELLE ALTRE REGIONI ITALIANE
NOVARA
Nome del Servizio: Ambulatorio di Pediatria preventiva e Sociale
U.O di cui il Servizio fa parte: Clinica Pediatrica ,Ospedale Maggiore di Novara
Indirizzo: Corso Mazzini n. 18; 28100 Novara.
Direttore della Clinica Pediatrica: Prof. Gianni Bona
Specialisti che si occupano del Servizio: prof. Mauro Zaffaroni
Consulenti:neuropsichiatra infantile,auxologoendocrinologo,gastroenterologo,odontostomato-logo,
chirurgo-pediatra,ortopedico ,dermatologo ORL
Altre figure professionali: infermiera professionale,mediatrici culturali.
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero ,(Pisa 2007).
Numero di telefono: 0321.3733333, 0321.3733789 Fax 032173733598 Giorni e orari in cui i Servizio è aperto al pubblico:
- per prenotazioni : tutti i giorni feriali ore 8-14 ( tel.. 0321.3733789)
- per visite e esami :previo appuntamento.
e.mail:[email protected] [email protected]
VERBANIA
Nome del Servizio : Ambulatorio per il bambino adottato all’estero
U.O. di cui il servizio fa parte: SOC Pediatria, Ospedale Unico Plurisede, ASL VCO Regione Piemonte
Indirizzo: Ospedale Castelli, via Crocetta 1, 28922 Verbania
Direttore : dott. Andrea Guala
Responsabile servizio : dr.ssa Pinuccia Foracchia
Collaboratori e consulenti: dr. Mondino, dr.ssa Poletti, dr.ssa Martelli,
dr.ssa Micci, dr. Barbaglia e dr.ssa Gaggero.
Consulenze disponibili: malattie infettive tropicali, auxoendocrinologia, cardiologia, neuropsichiatria infantile, oculistica,
.odontostomatologia, otorinolaringoiatria
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per l’accoglienza sanitaria dei bambini adottati all’estero
(GLNBI-SIP 2007), in regime ambulatoriale e/o day hospital.
Giorni ed orari in cui il servizio è aperto al pubblico: al mattino su appuntamento Telefono: 0323-541333 - 0323-541333 Fax: 0323541334 mail: [email protected]
GENOVA
Nome del Servizio : Servizio per il bambino adottato
U.O di cui il Servizio fa parte : Istituto Giannina Gaslini- U.O di Malattie infettive.
Indirizzo: Largo G. Gaslini 5 -16147 GENOVA.
Responsabile del Servizio : Prof.ssa Raffaella Giacchino( pediatra,infettivologo)
Altri pediatri addetti al Servizio : Dott. Giuseppe Losurdo ( pediatra,infettivologo)
Prestazioni fornite: tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero ,approvato dalla
Commissione Adozioni Internazionali il 15/11/2002.
Numero di telefono del Servizio : telefono DH/ ambulatorio 010.5636560 ; tel. Studi medici/segreteria: 010.5636.457/621.
Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: Lunedì- Venerdì ore 8-15
Sito internet :http:www.gaslini.org Indirizzo e-mail: [email protected]. [email protected].
FIRENZE
Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato e immigrato
U. O di cui il Servizio fa parte : Clinica Pediatrica I, Dipartimento di Pediatria Università di Firenze, Ospedale Anna Meyer
Direttore dell’U.O.: prof. Maurizio de Martino.
Indirizzo del Servizio : viale Pieraccini 24 Firenze ( zona Careggi).
Responsabile del Servizio : dott.sa Giuseppina Veneruso.
Prestazioni fornite : tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero, (Pisa 2007).
Orario dell’attività: dal lunedì al venerdi ore 8,30-13.
Numero di telefono del servizio:
055/5662411
055/5662411
Prenotazioni e informazioni: dal lunedì al venerdì ore 12-13. e.mail : [email protected]
ANCONA
Nome del Servizio : Servizio pediatrico per l’Assistenza al Bambino Adottato
U.O di cui il Servizio fa parte : Istituto Clinica Pediatrica ( università Politecnica delle Marche, Ancona )
Indirizzo : Istituto di Clinica Pediatrica-Ospedale “Salesi”, via F. Corridoni 11
60123, Ancona.
Direttore Clinica Pediatrica : Prof. Giovanni V. Coppa
Responsabile del Servizio : Prof. Orazio Gabrielli
Prestazioni fornite : tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero,approvato dalla
Commissione Adozioni Internazionali il 15/11/2002.
Numero di telefono del Servizio :
071/5962365
071/5962365
Giorni e orari in cui si possono effettuare prenotazioni per visite e esami:
da lunedì a venerdi dalle 9 alle 13
Giorni e orari in cui il Servizio è aperto al pubblico : mercoledì, dalle 8 alle 14 Indirizzo e-mail : [email protected]
PESCARA
Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato
Ospedale o Clinica presso cui opera il Servizio: Pediatria Medica-Ospedale Regionale “Spirito Santo” Pescara
Indirizzo: Via Fonte Romana n. 8 , 65124 Pescara
Primario : Dott.Giovanni Visci
Responsabile del Servizio Bambino Adottato: dott. Giovanni Visci
Altri professionisti che operano nel Servizio: Dott. Ezio Santilli, Dott.ssa Antonella Minniti
Prestazioni fornite: valutazione clinica, indagini cliniche e microbiologiche che fanno parte del protocollo di screening per il bambino adottato
approvato dalla Commissione Adozioni Internazionali ,supporto psicologico e di assistenza sociale.
N. di telefono del servizio: 085.425.2498 ( anche fax) ; 0854252296.
Giornate e orari in cui il servizio è aperto al pubblico:da lunedì a venerdì ore 8,30-13. e.mail [email protected]
LANCIANO (CH)
INDIRIZZO Ospedale civile lanciano ( Chieti )
Responsabile del Servizio: dr. Valerio Flacco
Altri professionisti che operano nel Servizio: d.ssa Loredana Sichetti
n. DI TELEFONO DEL SERVIZIO 0872706319 / 317
Indirizzo e-mail : [email protected]
Prestazione fornite dal servizio :Esami di laboratorio Tutti quelli previsti dal prot. SIP-GLBI Eccetto ac. Antitoxocara e ac. Anti cisticerco
Visite specialistiche : come da protocollo
Le prestazioni sono fornite in regime di : Ambulatorio
L’utente effettua la richiesta di visita prendendo appuntamento telefonico : telefonando all’ambulatorio e /o Day Hospital generale
pediatrico.
Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: per la prima:11-13 da lunedi a venerdi per esami di laboratorio o strumentali e controlli
successivi per appuntamento
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ROMA
Nome del Servizio: Servizio per l’Assistenza al Bambino Adottato. L’attività si svolge nell’ambito di un ambulatorio di Etnopediatria
Unità Operativa di cui il Servizio fa parte : Struttura Complessa Pediatria I-Istituto di Clinica Pediatrica- Dipartimento di Scienze
Pediatriche Medico-Chirurgiche e Neuroscienze. Policlinico Universitario “A Gemelli”, Università Cattolica del Sacro Cuore- Roma.
Indirizzo del Servizio: Largo Gemelli n. 8 -00168 Roma
Responsabile del Servizio : dott. Pietro Valentini.
Prestazioni fornite al pubblico: tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero,(Pisa 2007).
Numero di telefono del servizio : 06/30154391- 3338996602 ; fax 063383211
Giorni e orari in cui si possono fissare prenotazioni visite e esami : lunedì-venerdì ore 10-12
Giorni in cui il servizio è aperto al pubblico : venerdi e sabato ore 9-13 e-mail : [email protected]
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NAPOLI
Nome del Servizio : Centro di riferimento per il bambino adottato all’estero
U.O. di cui il Servizio fa parte: Dipartimento di Pediatria Sistematica e Specialistica A.O. Santobono-Pausilipon
Coordinatore del Servizio :
dott. Lucio de Martino - Direttore U.O. Pediatria ad indirizzo infettivologico e gastronutrizionale
Tel e Fax . 0812205465 mail: [email protected]
Specialisti che si occupano del Servizio :
dott. Pierluigi Vuilleumier - Responsabile SSD Day Hospital Dipartimentale - Tel. 0812205847
dott.ssa Angela Boccieri - Dirigente Medico Day Hospital Dipartimentale Prestazioni fornite:
Tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero. (Pisa 2007) Consulenze disponibili:
Oculistica-Ortopedica-Chirurgica-Neurologica- Neuropsichiatriainfantile-Dermatologica-Cardiologica-ORL- AuxoendocrinologicaImmunologica-Allergologica-Pneumologica- Gastroenterologica-Nutrizionale.
Recapiti telefonici : 0812205880-0812205847- FAX : 0812205847 email : [email protected]
Modalità di accesso : Con prenotazione diretta dal Lunedì al Venerdì tel. 0812205880 ore 10.00-13.00 (Caposala Sig.ra Minati)
BARI
Nome del Servizio: Servizio di accoglienza sanitaria per il bambino adottato all'estero ed immigrato.
U.O di cui il Servizio fa parte: U.O. Complessa di Malattie Infettive Ospedale Pediatrico "Giovanni XXIII" Azienda
Ospedaliero-Universitaria Policlinico
Via Amendola 207 - 70126 BARI
Direttore: dott. Cesare Di Bari
tel.: 080.5596.564 fax: 080-5596.564 e-mail: [email protected]
Consulenti di: auxoendocrinologia, cardiologia, chirurgia, dermatologia, nefrologia, neurologia, oculistica, odontostomatologia, ortopedia,
otorinolaringoiatria, neuropsichiatria infantile, urologia.
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all'estero.
Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: per Prenotazioni:
tutti i giorni feriali ore 8-13,30 (080- 5596.551); per Visite ed esami: previo appuntamento.
LECCE
Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato
Unità Operativa di cui il Servizio fa parte : Ospedale “Vito Fazzi” U.O di Neonatologia
Indirizzo: Piazza Filippo Muratore ,Lecce.
Primario : prof. Enrico Corvaglia
Responsabile del Servizio : Dott.ssa M. Antonietta Pulito
Numero di telefono del Servizio :
0832/661359
0832/661359 ; 0832661430.
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale approvato dalla Commissione Adozioni Internazionali .
Giornate e orari in cui il Servizio è aperto al pubblico: Martedì e Venerdì dalle 9 alle 12
MESSINA
Nome del Servizio: Ambulatorio e D.H. di Patologia Neonatale
U.O di cui il Servizio fa parte: Dipartimento di Scienze Pediatriche
U.O.C. Patologia Neonatale e T. I. Azienda Ospedaliera Universitaria “G.Martino”
Indirizzo:via Consolare Valeria,1 - 98125-MESSINA
Direttore dellaU.O.C. : Prof. I.BARBERI
Specialisti che si occupano del Servizio: Dott.ssa G.CORONA
Consulenti: neuropsichiatra infantile, auxologoendocrinologo, gastroenterologo, odontostomatologo, chirurgo-pediatra, ortopedico ,
dermatologo, ORL e oculista .
Altre figure professionali: infermiere professionali .
Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero (Pisa - 2007).
Numero di telefono: 0902213102/05 – 0902212111 - Fax 0902213876
Giorni e orari in cui i Servizio è aperto al pubblico:
- per prenotazioni : ore 8-14 tutti i giorni feriali (tel 0902212111)
- per visite e esami :previo appuntamento.
e.mail: [email protected][email protected]
PALERMO
Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato
U.O di cui il Servizio fa parte : Clinica Pediatrica-Ospedale Aiuto Materno,Divisione di Pediatria.
Indirizzo: Via Lancia di Brolo 10/b ,90135 Palermo.
Specialisti che si occupano del Servizio: Prof. Francesco Cataldo (responsabile) ,dott. Salvatore Accomando.
Prestazioni fornite : tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero ,(Pisa 2007).
Numero di telefono del Servizio : 091.7035416
Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico : dalle 9 alle 11 dei giorni feriali. Indirizzo e.mail : [email protected]
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UN REALITY PER L’ADOZIONE
UN GRANDE FRATELLO PER I BAMBINI ADOTTIVI
Per sei puntate - così dicono le anticipazioni - altrettante
coppie sono state seguite nel loro percorso adottivo,
dall’abbinamento al rientro in Italia ei primi mesi di
inserimento in famiglia, compreso il primo incontro con il
bambino. Quello che ne è nato è una “docufiction”, titolata
“Mamma ho preso l’aereo”, molto particolareggiata sempre stando alle anticipazioni - realizzato grazie alla
collaborazione fra le autrici e l’Ente autorizzato Cifa, che
ha fatto da tramite per il reperimento delle coppie
disponibili.
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Vari enti autorizzati anche di lunga esperienza ritengono
che emettere un giudizio definitivo sulla trasmissione prima
ancora di averla vista non sia corretto.
Non ci si può però esimer dall’esprimere tutte le proprie
perplessità
(qualcuno
li
chiamerà
“pregiudizi”)
sull’opportunità di mettere così allo scoperto un’esperienza
umana tanto intima e delicata. E’ vero che i genitori adottivi
che si sono resi disponibili (“gratuitamente” ci tengono a
precisare) sono “adulti e vaccinati”, ma è altrettanto
ragionevole ritenere che nessuno abbia avuto modo di
chiedere il parere dei bambini coinvolti; alcuni di loro,
oltretutto, nemmeno tanto piccoli.
Se, come dicono gli ideatori del programma “il nostro
intento è quello di portare sul piccolo schermo quei
meccanismi burocratici e quegli elementi umani che
entrano in contatto e si intrecciano inevitabilmente nei
difficili processi che animano il problema delle adozioni..."
viene da domandarsi se questa fosse proprio l’unica
formula possibile.
Cinque i paesi che faranno da
setting per le diverse storie:
Perù, Vietnam, Brasile, Filippine,
Ucraina
Eppure il dibattito, soprattutto tra i genitori ancora “in attesa” è aperto: sia per il fatto che l’immagine dei bambini coinvolti
nel documentario non è criptata, sia perché le telecamere sono presenti anche nell’intimità della casa e nelle criticità dei
primi momenti. Non solo, alcuni di questi ragazzini sono grandicelli e vanno a scuola: saranno contenti che tutti
conoscano la loro storia? Gli ingredienti per una polemica – anche se preventiva – ci sono tutti, e intanto La7 fa sapere,
“Non siamo una temibile tv senza filtri. Anzi. A chi ci accusa di essere stati superficiali, rispondiamo che abbiamo curato i
minimi particolari, rispettando un percorso vero. Il nostro intento è quello di portare sul piccolo schermo quei meccanismi
burocratici e quegli elementi umani che entrano in contatto e si intrecciano inevitabilmente nei difficili processi che
animano il problema delle adozioni…” Già definire l’adozione “un problema” ci sembra fuorviante ed azzardato;
l’adozione comporta molte problematiche e difficoltà ma non aspetti così insormontabili visto il numero di adozioni
positive rispetto ai fallimenti.
Anche il sottosegretario Carlo Giovanardi, presidente della Commissione Adozioni Internazionali, si è espresso sulla
messa in onda del reality: «Sono stati fatti i necessari approfondimenti con l’ente e con i curatori della trasmissione,
evidenziando a tutti l’esigenza di tutelare i bambini e di non fare dell’adozione un intrattenimento. Ciò precisato, questa
Commissione non può operare preventive censure sull’informazione. Certamente e senza bisogno delle sue indicazioni
la Commissione agirà sull’ente se verificherà la violazione dei suoi doveri».
Sarà sicuramente interessante verificare come saranno coniugate le esigenze della televisione e dello spettacolo con
quelle di riservatezza e attenzione tipiche del percorso adottivo.
APPUNTAMENTO ALL’11 FEBBRAIO ALLE ORE 21,00 SUL “LA 7”
Chi vorrà inviarci osservazioni per aprire un dibattito lo potrà fare scrivendo a [email protected]
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HAITI E LE ADOZIONI
Sono le 16.53 (le 22.53 in Italia) di un qualsiasi martedì di
gennaio quando a 15 chilometri circa a sud di Port-auPrice la capitale di Haiti, la terra sembra esplodere. Una
scossa del 7 grado della scala Richter fa crollare palazzi e
baracche; è il caos. Pochi istanti e milioni sono i senza
tetto, centinaia di migliaia i feriti, decine di migliaia i morti.
La solidarietà del popolo italiano di fronte alle catastrofi,
ancora una volta, si può misurare in tutta la sua grandezza
dall'elevatissimo numero di telefonate ed e-mail che negli
ultimi giorni giungono alle nostre segreterie e al servizio
Linea CAI della Commissione Adozioni Internazionali da
parte di persone che si offrono di adottare i bambini di
Haiti. Lo stesso Ministro Giovanardi, presidente CAI, ha
dichiarato la disponibilità dell'Italia e della CAI ad operare
in questo senso, ma vanno, giustamente, considerati
alcuni aspetti. La CAI, a mezzo del suo sito comunica che
"In generale, si sottolinea che i cataclismi, così come le
emergenze belliche, sono situazioni in cui occorre
particolare prudenza nell’avviare procedure adottive. In tali
circostanze è sempre necessario attendere che, nelle zone
colpite dalla calamità, la situazione rientri nella normalità,
affinché siano ristabilite le condizioni per accertare
l’effettivo stato di abbandono dei minori residenti nelle aree
colpite (le cui famiglie potrebbero essere solo
temporaneamente disperse) e le procedure di adozione
degli orfani possano essere realizzate nel pieno rispetto
delle norme nazionali e internazionali." Sarebbe comunque
prematuro intentare percorsi adottivi anche con Haiti,
poiché l'emergenza, in questo momento è quella di
garantire la mera sopravvivenza quotidiana e la risposta di
emergenza al cataclisma. Ricordiamo che le strutture
deputate a dichiarare lo stato di abbandono e ad
instaurare i procedimenti adottivi sono collassate, gli edifici
che le ospitavano distrutti e i documenti spesso dispersi.
Non appena ci saranno le condizioni per operare in
adozione, la CAI e gli Enti Autorizzati sono pronti ad
intervenire e a fare la loro parte. Ora chi volesse
veramente essere utile può intervenire offrendo adozione a
distanza
o
supporto
economico
attraverso
le
organizzazioni umanitarie che in loco si occupano
dell'infanzia. Le notizie di stampa che parlano di prime
adozioni in Italia sono infondate. Si tratta di due bambini
già adottati da coppie Italiane ancora nel 2005, ma finora
bloccati ad Haiti per problemi burocratici, ora superati con
il terremoto.
I percorsi adottivi, prevedibilmente non potranno essere
attivati su Haiti ancora per vari mesi. La Commissione
Adozioni garantirà una puntuale informazione agli Enti e
alle coppie interessate, non appena si ristabiliranno le
condizioni minime atte a garantire percorsi certi e di
assoluta garanzia giuridica per le coppie e per i bambini.
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ISCRIZIONE ANAGRAFICA DEL
MINORE ADOTTATO E TRASCRIZIONE
SENTENZA ESTERA
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Uno dei primi atti che i nuovi genitori adottivi debbono compiere all’ingresso in Italia, è l’iscrizione anagrafica del
bambino adottato.
Cerchiamo qui, di fornire una mini guida con le indicazioni normative da far valere anche presso i Comuni che
presentassero, come talvolta accade, richieste improprie.
Per effettuare l’iscrizione anagrafica, ci si rivolge al Comune di residenza, Ufficio Anagrafe muniti del Passaporto del
bambino e di copia dell’Autorizzazione all’Ingresso del bambino in Italia, rilasciata dalla Commissione Adozione
Internazionale e si richiede l’iscrizione del bambino nello stato di famiglia dei genitori adottivi quale convivente.
Qualsiasi altra richiesta di documenti avanzata dal Comune, in questa fase, è arbitraria e non legittima.
Quando il Tribunale per i Minorenni recepirà la sentenza di adozione emessa dal Paese estero di nascita del bambino,
ordinerà, con proprio decreto, all’Ufficiale di Stato Civile del Comune, la trascrizione del decreto stesso. Abbiamo
registrato, da parte delle Ammministrazioni comunali, le più disparate richieste di documenti, perfino l’esibizione delle
relazioni dei Servizi Sociali.
Gli unici documenti che possono essere richiesti sono la copia autentica o autenticata, legalizzata e tradotta, della
sentenza di adozione emessa dall’Autorità Giudiziaria estera e l’atto di nascita del bambino riformato dalla stessa
sentenza estera, laddove questa lo preveda.
La procedura corretta che il comune deve attuare poiché prevista dagli attuali disposti di legge è la seguente:
Il Tribunale per i Minorenni, accertato che l’adozione non è contraria ai principi fondamentali che regolano nello Stato il
diritto di famiglia e dei minori ed accertato inoltre che sussiste la certificazione di conformità alla Convenzione dell’Aja,
pronuncia provvedimento con il quale ordina all’Ufficiale dello Stato Civile di trascrivere nel registro delle nascite di
parte 2° serie B il provvedimento straniero, ovviamente tradotto.
Dal momento che l’ordine di trascrivere il provvedimento straniero è contenuto in una disposizione del Tribunale per i
Minorenni, l’Ufficiale di Stato Civile procede alla trascrizione, come dispone la lettera g) dell’art. 28 del nuovo
Regolamento dello Stato Civile, utilizzando la formula n. 193 del D.M. 5.4.2002 così composta:
“Oggi … … io sottoscritto… … .. Ufficiale dello Stato Civile del Comune di … … … ., avendo ricevuto in data … …
dal Tribunale per i minorenni di … … .il decreto N. … . del … … con il quale si è ordinata la trascrizione del
provvedimento straniero di adozione riguardante … … .. procedo alla trascrizione per riassunto dello stesso
documento come segue: “ … … … … … ..”
Dopo di che ho unito del mio visto ed inserito nel volume degli allegati a questo registro il decreto del
Tribunale per i minorenni di … … … ., la copia del provvedimento di adozione straniero e la relativa
traduzione.”
A questi fini, oggetto della trascrizione è il provvedimento estero di adozione, debitamente supportato dal decreto del
Tribunale per i Minorenni che ne riconosce l'efficacia in Italia ed ordina la trascrizione (questo ultimo va solo
menzionato in sede di trascrizione per riassunto del provvedimento estero di adozione). Gli unici atti che si devono
trascrivere per intero, infatti, sono quelli espressamente previsti dal DPR 396/2000, e non rientrano tra questi i decreti
di adozione, che dovranno pertanto essere trascritti per riassunto con citazione secondo la formula 122 e 122 bis
delD.M. 5.4.2002 eventualmente all’uopo modificata. Questo atto sancisce l’acquisizione della cittadinanza italiana con
retrottività alla data della sentenza estera
Ricordiamo qui la Circolare del Ministero dell’Interno K28.4 in data 13 novembre 2000 dalla quale si evince anche che pur trattandosi di
acquisto automatico della cittadinanza italiana, non occorre l’attestato del Sindaco previsto dall’art. 16 comma 8 del DPR 572/1993
(Regolamento di esecuzione della legge 91/1992).
L'atto di nascita in originale e debitamente legalizzato dalla rappresentanza diplomatica/consolare italiana nel Paese di
nascita e tradotto in forma ufficiale, può essere oggetto di trascrizione, su richiesta di parte che ne ha interesse.
Questa trascrizione riveste talmente elevati effetti di utilità da essere de facto ritenuta quasi come fosse un vero e
proprio obbligo giuridico. Qualora questo documento sia assente, oppure non sia idoneo, può essere presentato
ricorso ex art. 100 Regolamento Stato Civile al Tribunale per i Minorenni per ottenere un decreto, di rettificazione, che
ordini la formazione dell'atto di stato civile "mancante" (artt. 95 e 100 RSC).
Ogni ulteriore richiesta di documentazione (relazioni, storia del bambino ecc.) è totalmente estranea, alle necessità
relative a queste registrazioni e, oltre a non svolgere rispetto ad esse alcuna funzione, non sussiste alcuna
legittimazione alla loro acquisizione o anche solo alla loro visione, configurandosi richiesta illecita e vessatoria in
violazione alle norma vigenti.
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CARTAGENA DE INDIAS
IL GIOIELLO COLOMBIANO DEI CARAIBI
La più bella ( e la più sicura) città di un Paese difficile come la Colombia. Un labirinto in stile coloniale, tra sapori e colori
che non dimentichi. Cartagena somiglia a una cartolina ingiallita i cui contorni sfumano a mano a mano che cala la sera,
e chiese e palazzi si tingono della luce opaca dei lampioni fiochi,schierati lungo le strade come filari. La città più bella di
un paese difficile come la Colombia (e la più sicura, la sola in cui si possa girare a ogni ora senza problemi),presenta
una faccia diversa a seconda che la si guardi di giorno o al buio: inondata di sole fino al tramonto, è avvolta la sera in un
gioco di luci e ombre che scopre solo a metà le forme delle case,lasciando mezza Cartagena nel mistero. Un po'
L'Avana e un po' Antigua, per di più affacciata sul mare (quello dei Caraibi, cioè la Costa settentrionale della Colombia),
Cartagena è il più imprevedibile gioiello coloniale. Vent’anni fa l'Unesco l'ha dichiarata patrimonio dell'umanità e da
allora ne ha ricostruito le piazze distrutte, gli edifìci sbiaditi dal tempo e dall'incuria, trasformandola nella versione più
tipica (e più realistica) del sogno tropicale; un centro perfetto e curatissimo chiuso intorno a una miriade di slarghi grandi
e piccoli, fontane e case color pastello di cui si intravedono dalla strada i patii pieni di fiori, vie sottili lungo cui sfilano le
palme che sfiorano il cielo. Non è solo una questione architettonica, il fascino di Cartagena. La rinascita estetica della
città (unito all’appeal di Gabriel Garcia Marquez, che vi ha vissuto per molti anni pur non essendo nato qui ma ad
Aracataca), ha favorito l'arrivo di artisti da tutta la Colombia. Tanto che oggi la capitale della regione di Bolivar è
diventata una sorta di “buen retiro” di musicisti più o meno noti (oltre che di oltre 150 italiani che l'hanno eletta come
proprio rifugio tropicale), che trovano ispirazione in questo luogo languido in cui il tempo si trascina lentissimo al ritmo di
“vallenato e champeta”, le melodie locali. Ogni anno vi si svolge un festival del cinema di una certa importanza, e in
ottobre le sfilate delle “reinas” (le candidate alle elezioni di Miss Colombia) riempiono la città di colori e allegria.
Conoscerla in calesse: Il giro rituale comincia dal centro e lì di solito finisce (la periferia, in cui vive il 70 per cento degli
abitanti, come quella di qualunque città è piuttosto anonima). La maggior parte dei turisti lo percorre in calesse, un modo
improbabile e comodissimo per visitarlo in poco tempo(è però abbastanza piccolo da poterlo percorrere anche a piedi).
Una parte di Cartagena, quella costruita tra il Cinquecento e il Settecento, è circondata da mura massicce e si affaccia
sul mare. Proprio accanto, a oriente, si trovano i quartieri di Boca Grande (alberghi moderni anche questi sul mare), del
Laguito (ancora alberghi e palazzi moderni intorno a una laguna mignon) e la zona di Castillogrande (villette moderne
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con stralci di giardini che guardano una spiaggia lunga e tranquilla).E' però intorno alla plaza Bolivar (oltre che alla plaza
San Diego, San Pedro e agli altri slarghi della vecchia città) che si snoda il centro vero e proprio: uno spazio bellissimo
su cui si affacciano case coloniali del Sedicesimo secolo eleganti e splendide, arricchite da balconcini in legno scuro e
sormontate da tettoie in tegole. E' uno dei luoghi di ritrovo cittadini in cui vecchi e bambini giocano all' ajedrez,versione
locale degli scacchi, e gente di ogni età si attarda a prendere il fresco nelle panchine. Intorno, strade sottili corrono tra
palazzi omogenei, chiari e vagamente magici, riportati allo splendore di un tempo: la legge stabilisce che gli edifici
possono essere ritoccati solo all'interno e impone di lasciarne intatta la struttura. Continui il giro e ti sembra di ritrovare
sempre la stessa piazza, le stesse case, la città che ripete se stessa all'infinito.
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Vita all’aperto:A poche centinaia di metri ecco infatti la plaza Santa Teresa,un’altra tra le mete immancabili: uno
spiazzo quadrangolare con tanto di bastione in pietra a ridosso del quale si allungano tavolini e piante e su cui si
affaccia un palazzo del Settecento. Una passeggiata di pochi minuti porta al quartiere san Diego, chiuso intorno alla
plaza San Diego: una specie di fotocopia delle altre(piante tropicali, archi e balconcini che sbucano dalle facciate
coloniali), ma ancora più viva per i bar, i tavolini all'aperto affollati fino a notte inoltrata. Fiore all'occhiello qui è l'Hotel
Santa Clara, uno dei più raffinati di Cartagena, un monastero ristrutturato. Sempre nel quartiere San Diego si trova la
Bobedas, il grande mercato artigianale (piuttosto turistico ma non privo di fascino): 23 negozi a ridosso di 42 arcate in
cui è possibile scoprire prodotti artigianali interessanti in mezzo a molta paccotiglia.
Musicisti e scrittori: Inevitabile, continuando il giro, imbattersi nella plaza Santo Domingo, una facciata della quale è
interamente occupata dalla chiesa omonima, la prima costruita a Cartagena. Occupata dai tavolini di ristoranti e bar (su
un lato c'è l'immancabile scultura di Botero) e affollata dai suonatori di Son (una forma di salsa) e da venditori rasta, è
tra i luoghi preferiti di cartagensi e turisti. Spostandosi verso il lungomare la casa di Gabriel Garcia Marquez sbuca
all'improvviso con la sua struttura stravagante: circondata da mura gialle, è una sorta di gigantesco bunker in cui lo
scrittore si fa vivo raramente, frustrando le aspettative dei curiosi. Esaurito il giro del centro più glorioso, vale la pena di
fare una puntata fino a Getsemani, il quartiere antico e popolare della città vecchia, ex zona malfamata che oggi ospita
alcune delle discoteche più alla moda (per esempio il Mister Babilla,frequentatissimo fino all'alba, con tanto di spettacoli
e gente che balla sui tavoli): case popolari coloratissime, costruite nel Seicento, schierate di fronte al porto, con i loro
balconcini in legno.La magia di Cartagena comunque pervade anche quartieri che non godono certo del suo consolidato
fascino storico-coloniale. Prendiamo la Boquilla. E' una zona popolare fuori città, che si apre su una spiaggia lunga e
scura in cui stazionano grandi barche in legno e su cui guardano i ristorantini di pesce ricavati all' interno di baracchini
colorati e frequentati, il sabato e la domenica, dai cartagenesi di tutte le classi sociali. Motivo: il pesce appena pescato
dagli stessi gestori dei baracchini (va da se che il servizio è piuttosto spartano). Ristorantini a parte, la Boquilla è un
autentico incanto, per lo meno nel suo genere: casette in legno spiccano in mezzo a fazzoletti di giardini che si
sfilacciano sulla strada, occasionali sprazzi di verde e fiori rossi, stradine di terra che si trascinano, tra mille curve, fino
alla spiaggia e su cui arrancano pulmini sgangherati e coloratissimi. Nel quartiere di Manga, invece, a ovest rispetto al
centro, in stile moresco, le case chiare e sontuose, tutte colonne e archi, offrono uno spaccato magnifico di architettura
repubblicana.
Isole da favola: Davanti a Cartagena, e lungo tutta la costa accanto, si possono trovare spiagge bianche (ma non
sempre bellissime). Per ritagliarsi una pausa strettamente marina bisogna abbandonare la terraferma e dirigersi alla
volta delle isole che sbucano di fronte alla costa. Le più belle sono quelle che compongono l'arcipelago del Rosario,
ventisette atolli tra cui spicca quello del Pirata, e non solo per l'appeal di mare chiaro e spiagge intatte, bordate da file di
palme. E' lì, infatti, che si trova l'unico albergo della zona, otto capanne arredate in stile sobrio-raffinato con tetto in
paglia e pareti in legno traforato. E' davvero l'isola tropicale dell'immaginario collettivo. Le turbolenze della Colombia
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sono lontane anni luce, da lì. Perfino Cartagena sembra un altro mondo.
PANE E CIOCCOLATA
AUTORE: LODOVICA CIMA
EDITORE: EDIZIONI SAN PAOLO (2009)
Nina e Susi sono amiche del cuore, stanno molto bene insieme e hanno molte cose in comune,
tranne…il colore della pelle. A scuola tutte le chiamano pane e cioccolato. Nina sogna una
principessa color cioccolato, proprio come lei, ma ha paura di essersi sbagliata perché i suoi
compagni dicono che è impossibile: non esiste qui una principessa così. E anche a casa, nel
libro di fiabe della mamma, una principessa nera non si trova. Così mamma e papà, insieme
alla sua amica Susi organizzano una caccia alla principessa color cioccolato, fanno una
spedizione in biblioteca e scoprono che fra le pagine di un libro c’è Akira, una principessa
africana, bella e anche coraggiosa.
CHIAVE DI LETTURA:Come può esprimere una bimba di colore il suo senso di estraneità in
mezzo a gente dalla pelle «bianca come panna»? E come possono esprimere i bimbi, un po'
addestrati alla conformità e alla non-diversità, ciò che sentono nei riguardi dei coetanei dalla
"pelle colorata"? Questa incantevole storia risponde a queste domande, ma lo fa con semplicità
e assoluta naturalezza [...] E così, a prescindere dal colore della pelle, ogni bambino può riconoscere che esistono altri
orizzonti. A volte le spedizioni in biblioteca possono essere stupefacenti attacchi ai limiti delle nostre vedute ed...
efficacissime "prediche".
GLI OCCHI DI DANIEL - Diario di un viaggio di adozione
AUTORE: ROBERTO CONTINI
EDITORE: AIBI - ANCORA (2007)
In questa storia le cicogne si chiamano Silvia e Roberto, che "volano" fino in Bolivia per
conoscere Daniel e portarlo a casa, in Italia, nella loro famiglia. Un viaggio difficile ma
gratificante, pieno di imprevisti ma anche di grandi sorprese. E se gli occhi di Daniel sono tristi,
alla fine di questo meraviglioso diario di viaggio una magia trasforma il piccolo che impara a
sorridere, riempiendo di baci la la mamma e il papà. Daniel non viene adottato, ma adotta i suoi
genitori. Che da cicogne goffe e impacciate diventano sicure e serene. Un incantesimo di nome
amore li avvolge in un legame che questa volta sarà per tutti e tre... per sempre.
LA VERA STORIA DEL PRINCIPE ROBERTO E DELLA SUA FAMIGLIA
AUTORE: ENRICA TERZI
EDITORE: ENRICA E FRANCESCA TERZI (2007)
Questa è la vera storia di Roberto, un bambino che possiede qualcosa di molto speciale: ha una
mamma e un papà che lo amano tantissimo, una famiglia con nonni zii e cuginetti che lo hanno
accolto come un "principe". In questo libro si narra la speciale genitorialità che nasce con
l'adozione: il cammino è lungo e il percorso è pieno di difficoltà e dolorose scoperte, ma l'amore
sana tutte le sofferenze. L'arrivo di un figlio nato dal cuore, cioè voluto e profondamente amato,
e amato due volte, cancella ogni ferita per far posto alla gioia.
Recensioni tratte dal sito www.leradicieleali.it
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VENERDI’ 19,
SABATO 20
E DOMENICA 21
FEBBRAIO 2010
“ADOZIONE: UN IMPRESA DI FAMIGLIA” – Corso
base per coppie che hanno conferito o intendono conferire
incarico alla Dimora onlus – Disponibilità massima 12
coppie.
SABATO
6 MARZO 2010
“RACCONTAMI LA MIA STORIA” - Giornata formativa
per coppie in attesa.
Disponibilità massima 12 coppie
DOMENICA
7 MARZO 2010
“IN CARROZZA! SI PARTE!” - Giornata formativa per
coppie in partenza.
Disponibilità massima 8 coppie
SABATO
01 MAGGIO 2010
GIORNATA ETNICA con pranzo a base di piatti
Colombiani, Bulgari e Polacchi.
Sono inviate tutte le coppie e le famiglie (compresi
eventuali o futuri nonni adottivi) in qualunque fase del
percorso, da chi è in “esplorazione” dell’Ente a chi ha finito
il post adozione.
I dettagli saranno comunicati per e-mail e pubblicati sul sito www.dimoratrento.org
Redatto in proprio ad uso interno dall’equipe di Trento de
Associazione La Dimora onlus – Sede di Trento
Corso Tre Novembre 116
38122 TRENTO
Tel. 335-265453 – fax 0461-534316 – email: [email protected]
Gli articoli, le testimonianze, i contributi possono essere inviati a [email protected]
Sito web: www.dimoratrento.org