Sesto Calende Informazioni 01-05
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Sesto Calende Informazioni 01-05
www.comune.sesto-calende.va.it Anno XXVI - N. 1 febbraio 2005 Sped. abb. post. 45 (art. 2, comma 20/b, legge 662/96) - Taxe Perçue - Aut. Fil. P.T. Varese Qualcosa di nuovo? Anzi di antico Non è un giornale nuovo, al massimo è un giornale che cerca di rinnovarsi. Il cambiamento non è critica del passato: non a caso la copertina è dedicata al primo numero del 1979 e non a caso questa presentazione si ritaglia uno spazio a latere; si tratta piuttosto di tentare di riscoprire motivazioni per una più vasta partecipazione, di individuare delle linee editoriali che garantiscano un servizio più visibile e condiviso dalla comunità. Non mutano le finalità, ma occorre, con molta modestia, proporre strade diverse che vanno percorse assieme, magari per scoprire che la via intrapresa va abbandonata; rimane quella scelta del 1979 di offrire uno strumento di comunicazione ai cittadini: riferirsi costantemente ad essa è la vera novità, qualcosa di antico che si rinnova. Che fare allora? “Di tutto di più” recita uno slogan pubblicitario della RAI, ma l’obiettivo, peraltro vanaglorioso, significherebbe una sorta di raccoglitore di collaborazioni sincere, apprezzabili, ma per forza di cose disorganiche ed alla fine autoreferenziali. Lo slogan si trasformerebbe nel suo opposto “di tutto di meno” perché i tagli redazionali obbligati (spazi disponibili e scelte tematiche) sarebbero percepiti, vissuti e forse gestiti, al di là delle intenzioni, come tagli censori. Non resta che fare riferimento all’atto di indirizzo con cui si è dato avvio a questa nuova avventura del giornale comunale: l’intento (ma saremo capaci di renderlo trasparente?) è quello di fornire uno strumento di informazione e partecipazione del cittadino. Abbiamo pertanto lavorato sulla struttura del giornale, distinguendo l’informazione comunale (“Cronaca amministrativa”) dalla vita e storia di Sesto (“Sesto dentro”), lasciando poi uno spazio apposito per dibattere il tema che di volta in volta sceglieranno gli stessi lettori. “Sesto forum” accoglierà i contributi di tutti e sarà interconnesso con la rubrica delle lettere al giornale, sia on-line attraverso il sito del comune sia sulle pagine dello stesso periodico comunale. La redazione chiede pertanto la collaborazione di tutti ed un’attenzione partecipe e tollerante per la nostra inesperienza: per le novità introdotte la critica è sempre costruttiva, dato che nessuno può pretendere di avere la ricetta in mano, ma siate per favore critici severi e pazienti nello stesso tempo. Desideriamo verificare con i lettori un progetto che nasce da buona volontà, 25 anni di SestoInformazioni continuità con il passato, ma anche dalla consapevolezza (che crediamo condivisa da tutti) che occorra tentare strade nuove per l’informazione e la formazione del cittadino, sapendo peraltro che non sono obiettivi perseguibili in maniera unidirezionale. “Il terreno sul quale intendiamo muoverci è quello della battaglia per lo sviluppo della democrazia e della partecipazione… I cittadini sestesi dovranno trovare in SestoCalende Informazioni prima di tutto uno strumento di conoscenza e di appro- È un percorso in comune, in cui chi scrive e chi legge può e potrà scambiarsi i ruoli, ma il fine non può che essere quello del servizio “sul territorio” e “per il territorio”. Un territorio che non è solo geografico ed il cui nome è punto di partenza e di arrivo: Sesto Calende. fondimento dei problemi e potranno portare il loro contributo di arricchimento con le lettere al giornale.” Franco Bellingeri Così Luigi Besozzi, Sindaco di Sesto Calende, sul primo numero del marzo/aprile 1979. Concetti ribaditi da tutte le redazioni che in questi anni si sono succedute alla guida del giornale, ognuna portando contributo di novità e miglioramento. Tra resoconti di giunte e consigli comunali, dibattiti e piccole cronache, puntualmente SestoInformazioni ha registrato le tappe più importanti dell’evoluzione del nostro paese a cavallo di due secoli. Fonte preziosa per gli storici locali di domani, insieme ai tanti libri pubblicati e all’altra, ancor più importante, scritta sulle pagine della trasformazione urbanistica di questo territorio. Con compiaciuta malinconia per il tempo corso intenso e veloce, rivivo, nella rilettura di vecchi numeri, le discussioni e le polemiche, gli sforzi degli uomini e le idealità che hanno percorso 25 anni di storia sestese, la nostra Storia, dalla nascita della Biblioteca comunale con la visita del ministro Spadolini all’apertura della bretella autostradale, dalla lotta al terrorismo dei primi anni ’80 al dibattito sul P.R.G., dalla crisi della grande industria a Malpensa 2000, dal recupero ai pedoni del centro storico al piano per l’area Avir… Poi le sperimentazioni per stimolare lettura e partecipazione: l’Antibradipo, la ristampa della Gazzetta Sestese, Junior Report, il tentativo ambizioso (…ma non è il caso di riprovarci?) di un periodico intercomunale. Nuova Amministrazione, nel segno della continuità e del rinnovamento, nuova Redazione, nel segno della continuità e del rinnovamento. Medesime le finalità: informazione, approfondimento delle tematiche di politica amministrativa, confronto di idee, partecipazione. Dal 1995 al 2000 ho avuto l’onore di dirigere questo giornale, con una Redazione entusiasta, competente e motivata; un’esperienza bella e arricchente per tutti noi. Al nuovo Direttore e alla sua Redazione l’augurio di stesse e maggiori soddisfazioni! Stefano Daverio Sesto Forum Sesto Incontro Spazio aperto Sesto dentro Parliamo di Tasse …e Servizi Sesto 100 anni fa Sextum moralia Rievochiamo, in modo sintetico, gli avvenimenti più importanti accaduti a Sesto, Lentate, Lisanza e Oriano nel 1905… Questa pagina sarà centrata sulla rubrica delle lettere al giornale; dato che in questo numero ovviamente non c’è stata la possibilità … Speciale Comitati di quartiere continua a pag. 11 continua a pag. 12 Iniziamo “SESTO FORUM” proponendo come tema di confronto “tasse e servizi”… continua a pag. 9 L’elezione dei Comitati di Quartiere è un momento importante per la vita di un paese; il … continua a pag. 13 Cronaca Amministrativa Cronaca politica dei “piccoli”… Ma non minore Ovvero che cosa è successo nell’ultimo consiglio comunale, che cosa è stato deciso per Sesto Calende Consiglio comunale del 31 gennaio 2005 Quasi tutti lo sanno, ma giova ripeterlo: a Sesto Calende c’è un altro consiglio comunale, quello dei ragazzi. È un’esperienza che ha ormai cinque anni di vita e che rappresenta qualcosa di più di una semplice esperienza didattica ed educativa. Al Consiglio Comunale dei Ragazzi offriamo pertanto uno spazio apposito, grazie anche alla collaborazione degli alunni delle medie che si sono “inventati” giornalisti ed hanno partecipato alle sedute del consiglio, incontrando poi i ragazzi delle elementari che sono i veri protagonisti dell’attività. Come c’è una cronaca del Consiglio Comunale “adulto”, ci deve essere una cronaca del Consiglio Comunale dei ragazzi: gli alunni delle classi coinvolte nell’esperienza ne parleranno periodicamente sulle pagine di questo giornale; il piccolo gruppo di ragazzi delle medie che incomincia con questo numero a collaborare con il giornale sarà il loro tramite. Ma lasciamo la parola a loro… Hanno incontrato i protagonisti Martedi’ 11-01-05, Riccardo Brivio, Marco Pizzamiglio e Patrick Panci,tre studenti della classe III D della scuola media “Bassetti”, si sono recati in tutte le classi quarte e quinte elementari di Sesto Calende, per saperne di più sul consiglio comunale dei ragazzi e per conoscere le opinioni e le idee di bambini e maestre su questa esperienza. Agli alunni delle elementari é stato chiesto come si svolge in classe l’attività preparatoria e le loro opinioni personali; le maestre invece hanno fornito informazioni storiche e organizzative. In tutte le tre scuole, i bambini hanno avuto qualche difficoltà iniziale nell’esporre le loro considerazioni, perché un po’ imbarazzati, ma, una volta “rotto il ghiaccio”, sono riusciti a far capire cosa pensano e soprattutto che cosa fanno insieme ai loro compagni e alle maestre. Prima di tutto in classe i bambini discutono su temi e argomenti riguardanti alcune realtà del nostro paese o della loro scuola, poi avanzano proposte di eventuali soluzioni; le più interessanti vengono portate al consiglio comunale dei ragazzi. In questa riunione si scelgono due temi con le relative proposte, sulle quali gli alunni lavoreranno tutto l’anno scolastico, con l’obbiettivo di portare a termine un risultato ottimale. Le considerazioni dei bambini sono state comuni in tutte le scuole:essi si sono dichiarati soddisfatti ed entusiasti del consiglio comunale dei ragazzi, perchè si sentono protagonisti e coinvolti in alcune vicende del nostro comune. Per questo, intendono far proseguire quest’interessante attività! Riccardo Brivio - Patrick Panci Marco Pizzamiglio La seduta si apre con il discorso del Sindaco Chierichetti che ricorda i 2500 euro devoluti dalla Giunta a Medici senza frontiere per l’emergenza tsunami, le celebrazioni per la Giornata della memoria e il sacrificio del Maresciallo Simone Cola a Nassiriya. A nome della Giunta si complimenta inoltre con Agusta per il contratto di fornitura degli elicotteri alla Marina Americana, un affare da oltre 1,7 miliardi di dollari. Il primo cittadino si riferisce all’appalto vinto dal consorzio italiano Agusta-Westland (gruppo Finmeccanica) per la fornitura di 23 elicotteri “Marine One” US-10, destinati al trasporto del presidente degli Stati Uniti. Ma come… viva la pace, sì agli elicotteri…? Una strana coerenza notata anche dal consigliere di maggioranza Daverio che nel complimentarsi precisa che sarebbe stato più contento se si fosse trattato di “elicotteri di pace”. Di pace e solidarietà si è parlato molto. Dopo aver elencato le guerre dimenticate, l’assessore Pedretti propone la creazione di una commissione per la memoria storica, che si occupi di organizzare giornate celebrative e di ricordare eventi, luoghi e personaggi storici sestesi. Un’idea che mette d’accordo maggioranza e opposizione, con l’augurio che possa diventare un osservatorio anche per le tragedie presenti. Sul fronte tsunami, l’assessore Zarone sottolinea il ruolo determinante del volontariato e comunica alcuni dati: 622 euro è la cifra raggiunta nell’iniziativa della domenica in piazza, 375 euro quella raccolta nel concerto benefico. Questi e altri fondi saranno spesi per l’acquisto in loco di reti e barche da pesca, secondo il progetto intercomunale proposta da Vergiate. Moroni, a nome della Lista Civica, esprime cordoglio per la tragedia asiatica e parla della necessità di creare in quei luoghi una rete di rapporti internazionali che possano contribuire al loro futuro sviluppo economico. Una posizione che potrebbe rivelarsi di comodo? La chiosa è del giovane Chinosi che invita a fare attenzione alla definizione di “importanza strategica” riferita al sud est asiatico. Non sarà un pretesto per imporre la solita egemonia occidentale? Dall’Oceano indiano al Ticino, le questioni si spostano sulle liste per le prossime elezioni dei rappresentanti di quartiere. Le frazioni in cui si è raggiunto il numero minimo di candidati per il voto del 27 febbraio sono: Mulini, Sesto centro, Abbazia, Lentate, Oriano-Oneda. Restano escluse: S. Anna, L’oca, Lisanza, Incasale e Cocquo. Tra le delibere in votazione, la discussione si è scatenata sulla gestione esterna di multe e parcheggi. L’idea della Giunta è quella di appaltare all’esterno i controlli sulle infrazioni relative ai parcheggi. In pratica Sesto Calende dovrebbe dotarsi dell’ausiliario del traffico, una figura in grado di alleviare il lavoro dei Vigili che di conseguenza garantirebbero una maggiore presenza e un servizio più incisivo sul territorio. Con qualche nota polemica e la promessa di studiare la creazione di parcheggi super-rapidi per chi magari dovesse solo “scendere un attimo in Farmacia o passare in Comune per un certificato”, Gattico dixit, la delibera è comunque passata. Riconducibile al tema è l’interrogazione sulla sicurezza dei cittadini presentata da Roberto Caielli. Questi i dati più significativi riferiti dal Sindaco: nel corso del 2004 si sono verificati 212 furti, 4 rapine, 50 arresti a piede libero, 2 arresti per droga. Ad aumentare notevolmente sono state le denunce a piede libero per droga, solo 5 nel 2003 e salite a 35 nel 2004. La situazione è stata definita, nel complesso piuttosto tranquilla, fatta eccezioni degli apocalittici scenari dipinti da Lega Nord e dell’invito di Boca a raccogliere dati che non si limitino all’ultimo biennio. Dal “Foglio” della Giunta riportiamo altre due interessanti notizie: la delibera sula trasformazione dell’ex Materna di Oriano in un centro studi ornitologici e l’istituzione di un servizio di assistenza sui problemi relativi a casa e affitti. L’ultima osservazione è dedicata al tema dei “graffittari” molesti, sollevato da Silvano Moroni. Ricordando il bell’esempio del muro in via Tortorino, le parole chiave sono state “reprimere” e “prevenire”, ma siamo proprio sicuri che il modo giusto fare questa “prevenzione” sia quello illustrato da Varalli: incontri tra ragazzi, genitori, professori e Polizia? Altri muri da colorare e un messaggio da writers a writers forse potrebbe essere una strada più diretta per spiegare ai ragazzi la differenza tra arte e vandalismo. Francesca Minchiotti Aperto da martedì a sabato con orario continuato dalle 09.00 alle 19.00 PRESENTATI CON QUESTO COUPON E AVRAI IL 10% DI SCONTO SU UNO DEI TRATTAMENTI SPAZIO PUBBLICITARO 2 L’amministrazione La Giunta comunale presenta un suo progetto: comunicazione ed informazione AAA... CERCASI giovani cinefili per il Festival di Giffoni L’Assessorato alle Politiche Giovanili offre l’opportunità a 3 giovani tra i 14 e i 19 anni di partecipare in qualità di giurati del Giffoni Film Festival che si svolgerà dal 16 al 23 luglio 2005. I ragazzi avranno l’occasione unica di vivere un evento nato per loro che ha saputo conquistarsi la fama internazionale e che un regista sensibile come Truffaut ha definito “il più necessario tra tutti i festival del mondo”. Durante i giorni di manifestazione i ragazzi si impegneranno in un programma molto intenso che prevede ogni giorno: proiezioni, incontri con autori, giornalisti, scienziati, partecipazione a concerti e a serate di gala. Le spese di viaggio fino a Salerno saranno a carico dei ragazzi. Il festival si occuperà invece del trasporto dei giurati fino a Giffoni. I ragazzi saranno ospitati gratuitamente presso le famiglie dei giurati provenienti da Giffoni e da altri Comuni limitrofi e consumeranno un pasto presso una struttura del festival e uno presso le famiglie. Il Giffoni film festival rappresenta ogni anno per circa 1000 ragazzi provenienti da tutto il mondo (dall’Argentina alla Cina, dal Mongolia al Sudafrica) un’esperienza indimenticabile per scoprire se stessi in piena autonomia, per costruire nuove amicizie, per confrontarsi con culture diverse e mettersi alla prova. Il gruppo del Comune di Sesto Calende sarà composto da 3 ragazzi/e accompagnati da un referente adulto. La scheda di iscrizione è disponibile presso la Biblioteca Comunale fino al 2 aprile 2005. All’iniziativa possono prendere parte giovani con età compresa tra i 14 anni (compiuti entro il 1° luglio 2005) e i 19 anni. Per iscrizioni rivolgersi alla Biblioteca Comunale di Sesto Calende oppure contattare Ufficio Servizi Sociali 0331-928180 oppure [email protected] La piscina sempre più una prossima realtà Si è concluso in questi giorni la prima fase dell’iter per la ricerca di un finanziatore privato (project financing) per la progettazione, costruzione e gestione del centro natatorio da costruirsi in prossimità del centro sportivo comunale. Passano ora al vaglio degli Uffici i due progetti presentati, dopo di che sarà l’Amministrazione ad individuare il progetto migliore, anche suggerendo eventuali varianti. A questo punto verrà indetta gara d’appalto alla quale potrà partecipare chiunque. Per legge è garantito un diritto di prelazione al progettista del progetto messo in gara. Da una prima analisi molto sommaria i progetti presentati rispondono alle richieste fatte dall’Amministrazione in fase di bando e cioè di avere un centro natatorio polifunzionale, con piscine sia coperte che scoperte, centro benessere, palestre e zone ristoro. Ma ci sono altri punti importanti da verificare come il modello di gestione e di convivenza o cogestione con il centro sportivo attuale. Tra breve, appena finito il primo iter di valutazione, potremo dare informazioni maggiori e rendere i due progetti valutabili anche per i futuri fruitori. Rimangono ancora aperte due questioni: la prima ri- guarda l’area dove dovrebbe essere costruito il centro natatorio. Quest’area è di proprietà dell’Ospedale Maggiore: è quindi necessario raggiungere un accordo tra le parti. La seconda questione è legata a nuovi vincoli previsti dalla finanziaria 2005. Il Governo ha dimezzato la possibilità dei Comuni di fornire agli Istituti di Credito fldejussioni destinate a garanzie di mutui concessi agli operatori privati per l’esecuzione di opere in “finanza di progetto”. Si pone ora il problema di reperire in modo diverso le adeguate coperture. K U B O TA T R AT T O R I A G R I C O L I E D A G I A R D I N O Tu t t o p e r i l g i a r d i n o Ve n d i t a - A s s i s t e n z a - R i p a r a z i o n e Visitateci nel nostro nuovo punto vendita Via Sempione 31 SESTO CALENDE tel. 0331-920287 LA MOTOSEGA PIÙ LEGGERA AL MONDO !! SPAZIO PUBBLICITARO BASSE EMISSIONI RIDOTTO CONSUMO BASSA RUMOROSITÀ IDROPULITRICI ARREDO GIARDINO-CASETTE IRRIGAZIONE ATTREZZATURA DA NOI IL TUO ACQUISTO PUOI PAGARLO IN 10 RATE MENSILI A TASSO ZERO CON PRIMA RATA DOPO 3 MESI APPROFITTATENE !!! 3 I Servizi Comunali Open-Day all’Asilo Nido per il 25 anniversario Il 1° maggio 2005 ricorre il 25° anniversario di apertura dell’Asilo Nido “Il Piccolo Principe” di Sesto Calende. Cogliamo l’occasione di questa ricorrenza per offrire ai cittadini la possibilità di visitarlo e di conoscerlo. A questo proposito le educatrici saranno presenti SABATO 30 APRILE DALLE 14,30 ALLE 18,00. Lo scopo è quello di riflettere e far riflettere sul servizio che svolge il nido sul territorio, attento ai bisogni dei bambino e delle famiglie. Le educatrici Per conoscere i servizi, ma anche gli operatori: che cosa si fa, che cosa si può fare, che cosa si deve fare vede partecipe nella progettazione del Piano di Zona sta definendo un Protocollo d’Intesa con le Scuole presenti sul territorio distrettuale per superare le evidenti difficoltà registrate, in questi anni, a segnalare situazioni di disagio e minori a rischio. Accompagnamento alla famiglia ed invio del minore ad altri Servizi specialistici (Neuropsi-chiatria Infantile e Consultorio Familiare). Interventi finalizzati a favorire l’inserimento di minori stranieri in contesti socializzanti. 3. DISABILI A favore di soggetti portatori di disabilità vengono predisposti progetti di inserimenti in Centri Diurni, Centri Socio Educativi, Servizi di Formazione all’Autonomia, Centri di Riabilitazione, Cooperative Sociali di Lavoro, Comunità e Centri Residenziali (con eventuale integrazione delle varie rette). In collaborazione anche con altri servizi del territorio vengono definiti: interventi Educativi a sostegno del soggetto e della famiglia nonché percorsi di inserimento lavorativo. Servizio di Assistenza Domiciliare. Servizi sociali Il Servizio Sociale Comunale da anni promuove una politica di “rete” collaborando con tutti i servizi e le risorse del terzo settore presenti sul territorio ma attuando interventi in concertazione anche con i servizi sovracomunali. Il Servizio Sociale opera, all’interno del Piano di Zona, per il sistema integrato di interventi e servizi (L. 328/2000). Grazie al Piano di Zona si è potuto garantire in tutti i Comuni il livello minimo di assistenza (segretariato sociale). Si sono successivamente definiti ed avviati progetti (ad oggi in corso) che vedono coinvolti tutti i comuni del distretto al fine di omogeneizzarne gli interventi. Nei Servizi Sociali del Comune di Sesto Calende operano: – n. 2 Assistenti Sociali – n. 1 Animatore – n. 3 Assistenti Socio Assistenziali. ATTIVITÀ – Segretariato Sociale: accoglienza, informazioni e orientamento ai cittadini riguardo ai servizi offerti dal Comune e dal territorio, presa in carico della persona in stato di bisogno o invio ad altri servizi. AREE DI INTERVENTO 1. ANZIANI Il Servizio di Assistenza Domiciliare garantisce la permanenza della persona anziana al proprio domicilio attraverso un aiuto nella cura/igiene della propria persona, della casa, nell’accompagnamento per il disbrigo di commissioni varie nonché nella somministrazione dei farmaci. In casi particolare e per gli anziani soli è previsto il rapporto diretto con il Medico di Base nonché l’accompagnamento per esami e visite specialistiche. Qualora l’anziano non fosse più in condizioni di autosufficienza e non fosse possibile prevedere un’assistenza adeguata al domicilio (es. badante) il servizio provvede a fornire indicazioni circa le strutture residenziali a cui i familiari possono inoltrare domanda. SPAZIO PUBBLICITARO 4 Nel caso in cui l’anziano viva solo e non abbia parenti è il servizio sociale che si attiva a reperire un’idonea struttura. Sono previste delle integrazioni alle rette di degenza qualora l’anziano e i parenti tenuti agli alimenti non siano in grado di coprirne l’intera costo. Il Servizio di Sollievo alle famiglie che si fanno cura dei propri cari prevede un ricovero temporaneo dell’anziano presso una struttura residenziali convenzionata con il Piano di Zona. Al Servizio si accede previa domanda ed inserimento in apposita graduatoria. Il Servizio Pasti a Domicilio offre agli anziani la possibilità di consumare a casa propria un pasto caldo consegnato quotidianamente, festivi compresi da una ditta specializzata. Nel caso in cui la persona debba seguire una particolare dieta, il servizio verrà garantito seguendo le indicazioni del medico. Servizio di iniezioni e misurazione della pressione arteriosa presso il Poliambulatorio riservato ai possessori della Carta 65. Il Servizio di trasporto è garantito dall’Auto Amica di cui il servizio sociale fornisce un recapito telefonico affinché la persona interessata possa prendere direttamente accordi. Il Servizio offre pure un sostegno economico a persone in particolare stato di bisogno, attraverso l’erogazione di contributi sottoforma di buoni alimentari. 2. MINORI Interventi a favore di minore con provvedimento dell’Autorità Giudiziaria (Tribunale dei Minori e Procura per i Minorenni) in collaborazione con le Cooperative L’AQUILONE e GULLIVER. Gli interventi suddetti prevedono percorsi di indagine psicosociale, rapporti col T.M. ed eventualmente con altri servizi del territorio (Neuropsichiatria Infantile o Consultorio Familiare), presa in carico, sostegno e accompagnamento nel progetto definito in équipe, decretato dal Giudice. Nel caso di minori extracomunitari è previsto il mediatore culturale all’interno dell’équipe. Percorsi Educativi a favore del minore (Assistenza Domiciliare Minori) Il Servizio Sociale all’interno del lavoro che lo 4. NUCLEI FAMILIARI Il Servizio accoglie e prende in carico, a volte in collaborazione con altri servizi specialistici (UONPI - C.P.S. - Consultorio Familiare) famiglie in difficoltà per un percorso rispondente ai suoi bisogni. I PROGETTI DELL’UFFICIO SERVIZI SOCIALI Una parte delle attività promosse dall’Ufficio Servizi Sociali riguardano progetti di animazione, educazione, partecipazione rivolti a tutti i cittadini. Da circa cinque anni è attivo il Consiglio Comunale dei Ragazzi, un’attività che vede coinvolte tutte le scuole elementari di Sesto Calende e una rappresentanza di ragazzi che portano all’interno del Comune richieste e proposte per rendere la città più a misura di bambino. Sulla scia delle proposte avanzate dai bambini sono nate iniziative come “La giornata senza auto”, “Il mercatino dei ragazzi”, l’adesione alla manifestazione “Bicincittà” (con la collaborazione dell’Associazione Girovagando), l’allargamento del parco giochi sotto il ponte, il concorso fotografico. L’organizzazione vede la partecipazione attiva e motivata di un gruppo di insegnanti di tutti i plessi scolastici e la preziosa collaborazione dei rappresentanti delle associazioni del territorio. Per gli adolescenti è presente a Sesto Calende, Vergiate e Angera un progetto di educativa di strada. Una équipe di educatori professionali delle Cooperative “L’Aquilone” e “Naturart” raggiungono i ragazzi nei naturali luoghi di incontro, li accompagnano nella realizzazione di piccoli progetti tesi a migliorare la qualità del tempo libero, facilitano i rapporti tra giovani e istituzioni. A Sesto Calende sono stati organizzati eventi legati alla pratica dello skate-board, visto e considerato il numeroso gruppo di ragazzi che con grande passione coltivano questa disciplina sportiva. Per i ragazzi più grandi è stato inoltre inaugurato Zutti Arte Giovane, uno spazio dedicato alla libera espressione artistica ed è in fase d’avvio un coordinamento dei gruppi giovanili promosso insieme ai gruppi “Korrente Alternata” e “L’Antro”. Affianca questi interventi il progetto “Genitori insieme” condotto dalla Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione che si propone di costruire una rete distrettuale di gruppi composti da genitori, fornisce supporto in iniziative di tipo educativo condotte dai genitori e propone cicli di serate con esperti dedicate alle problematiche adolescenziali. Sempre in questo ambito l’Ufficio ha da tempo instaurato una preziosa collaborazione con “Sara”, un gruppo di genitori di Sesto, Angera e Ispra che ogni quindici giorni si ritrova al Centro Sociale di Angera per riflettere e discutere sulla relazione genitori-figli. Per i giovani tra i 14 e i 30 anni l’Ufficio Servizi Sociali promuove la CartaVerde, una tessera gratuita riservata ai cittadini sestesi che offre – grazie alla convenzione con circa 40 negozi, studi, artigiani, ambulanti – riduzioni sui prezzi e servizi gratuiti. Questa nuova tessera va ad aggiungersi alla Carta65 (per i cittadini sestesi over 65) giunta oramai al suo terzo anno di vita. L’Ufficio collabora con il Coordinamento del Volontariato puntando soprattutto su tre aspetti: – promozione delle associazioni per il reclutamento di nuovi volontari; – diffusione di informazioni presso le associazioni su bandi, leggi e finanziamenti; – aiuto nelle attività promosse dal Coordinamento del Volontariato. Con l’Associazione Pensionati Sestesi sono stati avviati numerosi progetti come il “Club nonni e nipoti” che favorisce l’incontro intergenerazionale, “Adotta una pigotta” costruzione di bambole per la raccolta di fondi per l’Unicef, “Puliamo il mondo” giornata di pulizia promossa con Legambiente, la Scuola Elementare e la Scuola Media Bassetti, l’organizzazione dei soggiorni marini per gli anziani. Per quanto riguarda gli stranieri l’Ufficio segue le seguenti attività: – Sportello immigrati di Sesto Calende, un servizio gestito dall’Associazione Cittadini del Mondo che offre informazioni e supporto per il disbrigo di pratiche amministrative, pratiche di regolarizzazione, modalità di accesso ai servizi territoriali e al mondo del lavoro. – Progetto Solidarietà e diritto per l’accoglienza e l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo - (Fondi europei e 8 per mille). Il progetto ha la finalità di accogliere persone straniere rientranti nella categoria di richiedenti asilo, rifugiati riconosciuti o persone alle quali sia stato rilasciato un permesso di protezione umanitaria. Le strutture d’accoglienza sono predisposte per ospitare nuclei familiari e sono da considerarsi temporanee. – Progetti Oltre le porte in collaborazione con la Cooperativa Lotta Contro l’emarginazione e “...COLORI...!” con la Cooperativa L’Aquilone, percorsi di integrazione rivolti in particolare modo alle donne e ai bambini. L’Ufficio attiva annualmente lo sportello temporaneo sulle opportunità offerte dalla legge regionale 215 a sostegno dell’imprenditoria femminile (in collaborazione con la Camera di Commercio). A livello sovra-comunale i Servizi Sociali collaborano con l’Unicef provinciale nell’organizzazioni di attività a favore dei diritti dell’infanzia (per esempio la manifestazione “Sindaci & Sindaci”) e con il Piano di Zona per il coordinamento degli interventi finanziati con la Legge 45 (Fondo Nazionale Lotta contro la Droga). Per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Servizi Sociali al numero 0331.928180 oppure via mail: [email protected] Sesto dentro: i quartieri Luoghi e località, natura e storia, fatti e personaggi. In particolare questa volta si parla di… Ricordo del Maestro Arcangelo Scarton Uno dei lentatesi più noti e più significativi anche per la storia di Sesto Calende è stato il signor Arcangelo Scarton, per più di venti anni maestro del corpo musicale “Giovanni Colombo”. Nato ad Arson, piccolo paese del bellunese vicino a Feltre, il giorno 08/08/1908 da Regina e Gioacchino Scarton, penultimo di cinque fratelli, nel 1924 migrò a Lentate con tutta la sua famiglia,come molti veneti dell’epoca. Negli anni precedenti lo scoppio della II Guerra Mondiale, trovò lavoro presso lo stabilimento SIAI Marchetti, iniziando la lunga e proficua collaborazione con l’allora banda “Dopolavoro Savoia Marchetti”. Nel 1938 sposò Agnese Colombo di Lentate, dalla quale ebbe quattro figli, Alessandro, Ilario, Graziano e Mario. Dedicò tutta la vita alla cura degli affetti familiari e alla musica, una passione coltivata fin da ragazzo e che da autodidatta studiò sempre con grande impegno e dedizione, fino e a ricoprire il ruolo di “maestro della banda” non solo di Sesto Calende, ma anche di Castelletto Ticino e Golasecca nel biennio 1968-69, e, seppur per un breve lasso di tempo, di Villadosia. Si spense il 24 giugno 1977, tre mesi dopo la scomparsa dell’amata moglie Agnese. Il 1 maggio 1953 diventò Maestro del Corpo Musicale “Giovanni Colombo”: sotto la sua direzione e sotto la Presidenza del Cavalier Giuseppe Valentini, la banda cittadina riprese vita, dopo la lunga crisi interna del quadriennio 1949-53. Per cercare di conoscere meglio l’ “uomo” Arcangelo e quale ruolo abbia avuto il “maestro” Scarton nella storia del corpo musicale, abbiamo incontrato l’attuale Maestro sig. Dario Benaglia, il Presidente Mauro Valentini e alcuni “veterani”, tutti musicanti che hanno suonato con Arcangelo durante la sua lunga direzione artistica; in particolare abbiamo avuto il piacere di parlare con i signori Besozzi, De Cesari, Gualtieri e Squellati. Ci hanno raccontato aneddoti e spaccati di vita preziosi per la ricostruzione del ritratto non solo di un singolo uomo, ma anche quello di un’intera generazione che, dopo le durezze e le privazioni della guerra, aveva voglia di ricominciare tutto da capo, e che per questo si è rimboccata le maniche con una tenacia e uno spirito di intraprendenza degni di ammirazione e rispetto. Dai loro ricordi e dalle loro parole cariche di emozione, ha preso forma l’immagine di un uomo, prima ancora di un maestro di banda, di grande carisma, che ha lasciato un segno profondo nella storia e nella vita di questo corpo musicale per il suo grande amore per la musica, e per l’entusiasmo e la voglia di suonare che trasmetteva ai suoi musicisti; “una persona della quale non si può dire altro che bene” come ha espressamente affermato il signor De Cesari. A giudizio dell’attuale maestro, suo grande merito è stato quello di aver “plasmato” la banda cittadina e di averla trasformata in un “gruppo amalgamato, ben strutturato, con un forte spirito di sodalizio fra i componenti”, tanto che, dopo la morte di Arcangelo, il suo successore m°Bardelli “trovò un gruppo musicale già sistemato”. Afferma ancora il m° Benaglia: “Arcangelo è stata la persona che ha buttato le basi solide per quello che il corpo musicale fa e rappresenta oggi. È stato un precursore dei tempi e ha diretto la banda con grande elasticità mentale. Scarton era un maestro – factotum: si preoccupava che tutto fosse perfetto. Ad esempio, poiché all’epoca non esistevano le fotocopiatrici, Arcangelo per ogni nuovo strumentista scriveva tutte le partiture a china…aveva una bellissima calligrafia, molto nitida, tanto che ancora oggi usiamo alcune sue partiture”. Un’altra caratteristica di Arcangelo che ben rammentano tutti coloro che hanno lavorato e suonato con lui era la mitezza d’animo: come ha ricordato il signor Squellati “non si adirava mai con nessuno e non perdeva mai la calma. Sapeva trasmettere serenità a chi gli stava vicino: ad esempio, quando provavamo un brano nuovo o più difficile degli altri, non appena capiva che eravamo un po’dubbiosi e titubanti ci diceva: ragazzi, non bisogna mai avere paura perché il diavolo non è così brutto come lo si dipinge!” Ilaria Scarton I sentieri nei boschi di Lentate Tra Lentate e Oriano, una passeggiata rilassante. Monte Pelada, Monte della Croce, Monte del Porto, Poggio d’Oriano, sono questi i nomi dei principali rilievi che dominano le colline moreniche messe in posto dalle masse glaciali decine di migliaia di anni fa. Si distribuiscono da nord a sud in un calando di quote lungo la dorsale boscosa che unisce Lentate Verbano ad Oriano, sulla sponda orientale del Torrente Lenza. Chi, osservasse una carta topografica del luogo edita dall’Istituto Geografico Militare e rilevata negli anni a cavallo tra il XIX e XX secolo, noterebbe un fitto intreccio di sentieri lungo i versanti, percorsi un tempo frequentati perché i boschi costituivano una delle principali fonti di sostentamento per l’economia rurale: legname, castagne, selvaggina, funghi, ecc. Di quei percorsi oggi sopravvivono poche tracce, la maggior parte, abbandonata la manutenzione dei boschi, si è degradata e diviene via preferenziale di scorrimento delle acque durante le piogge. Una di queste vie ha trovato nuova vita grazie all’idea, partorita negli anni 70, di realizzare una rete di itinerari escursionistici eu- Quattro passi nella storia di Lentate Verbano Con questo primo numero del nuovo “Sestoinformazioni”, apriamo una piccola rubrica storica, nella quale tracceremo sinteticamente la storia delle frazioni e dei quartieri di Sesto. Abbiamo deciso di iniziare con Lentate perché, oltre a essere la più lontana geograficamente dal centro, è anche la più giovane fra le frazioni sestesi, in quanto fu unita al comune di Sesto solo in epoca fascista. Inoltre, credo che nessuno dei miei compaesani dissentirà su quanto sto scrivere, fra noi residenti esiste ancora un certo spirito di “sano campanilismo”, per cui a volte ci sentiamo “altro” rispetto al resto del Comune. Questo non significa che siamo chiusi nei nostri cortili, solo che noi lentatesi nutriamo tutti, chi più chi meno, un forte senso di appartenenza al nostro paesello, al quale siamo in fondo legati e affezionati, anche quando ci lamentiamo perché non c’è niente! Per ricostruire le vicende storiche di Lentate, il testo più autorevole è il volume di Elso Varalli San Materno da Lentà, dal quale sono tratte le informazioni qui rielaborate e le citazioni scritte in corsivo. L’origine del nome si perde nella notte dei tempi: se la terminazione in –ate (comune peraltro a molte località della zona) induce a ipotizzare una genesi celtica, la presenza, lungo l’antica via che attraverso i boschi conduce a Comabbio, del cosiddetto Sasso della pedana (un masso sul quale furono incise sei coppelle dal significato votivo o di indicazione stradale) probabilmente testimonia la frequentazione di Lentate già in epoca romana. Tale tesi sembra suffragata anche dalle segnalazioni dell’esistenza di reperti lapidei rinvenuti nell’Ottocento. Anche il “castello” di Lentate è una grande incognita, perché, come scrive Varalli, “non si conosce né la sua l’epoca di costruzione né la committenza. Certamente prima di essere utilizzato nel XII secolo come monastero dovette svolgere funzioni difensive, stante la sua struttura di casa forte, l’ubicazione elevata e la poca distanza dai castelli di Angera, Arona, Somma Lombardo e da altri castelli minori della zona. Unico dato certo è la presenza delle monache documentata da una pergamena conservata presso l’Archivio di Stato di Milano. […] Nel corso del XIV secolo, non se ne conoscono i motivi, ma certamente per iniziativa della Curia ambrosiana, le monache di Lentate sono incorporate nell’ordine delle Benedettine, congregazione cassinese di Santa Margherita, facente capo al monastero di San Pietro in Gessate, ove risiede la Monaca Superiore”. Le monache di santa Margherita abitarono in “castello” fino all’anno 1873, anno in cui per effetto del Trattato di Tolleranza emanato dall’Imperatore Giuseppe II d’Austria, tutti i beni furono incamerati dallo Stato. Attorno al castello si sviluppò il borgo e si costruirono le abitazioni dei massari; nel 1844 furono venduti i primi appezzamenti,e dopo il 1925 con il frazionamento del dominus il paese cominciò ad assumere l’attuale conformazione. Le vicende di Lentate sono state a lungo intrecciate con quelle del “feudo” di Angera e con quelle del Comune di Taino, a cui fu annesso durante il periodo napoleonico, per la precisione nel 1807, quando una legge del Regno d’Italia riorganizzò i comuni più piccoli. Quando la Storia si intreccia con le “genti meccaniche”! Tale aggregazione fu confermata anche dopo la caduta dell’astro napoleonico, durante il periodo della Restaurazione, che vide il ritorno degli Austriaci in Lombardia. Nel 1822, però, il paese di Lentate fu unito a Osmate. Dopo la II Guerra di Indipendenza, in tutta la Lombardia ormai unificata al Regno di Sardegna entrò in vigore una nuovo legge comunale che stabilì l’istituzione dei consigli comunali. La provincia di Como venne ripartita in 21 distretti, e il ventesimo, quello di Angera comprendeva 14 Comuni, fra i quali Lentate con Osmate, il cui capoluogo era Lentate. Il 12 novembre 1862 il Consiglio Comunale di Lentate con Osmate deliberò all’unanimità di modificare il nome del capoluogo da Lentate a Lentate Verbano, per evitare errori di omonimia con la cittadina sul Seveso. Il re Vittorio Emanuele II firmò il decreto che autorizzava l’uso della nuova denominazione il giorno 8 agosto 1863. (continua a pag. 13) ropei a grande percorrenza. Nel tratto di territorio da noi considerato transita infatti, il Sentiero Europeo E1, segnalato da cartelli bianco rossi, è nato nel 1972 ed al momento, si sviluppa con continuità da Padborg, cittadina danese, fino al Parco Nazionale dell’Abruzzo. Proveniente da Osmate, il sentiero diretto verso sud, lambisce l’abitato di Lentate passando al confine tra coltivi e bosco, si porta sulla carrozzabile in prossimità della località Santa Fè oltre la quale s’inoltra di nuovo nelle colline sempre ben segnalato in direzione di Oriano, ove sbuca in prossimità del Centro Parco “Oriano”, struttura legata al Parco del Ticino che si occupa di educazione ambientale, escursionismo, prossima se- de di un centro di reintroduzione della Cicogna Nera. L’itinerario (5 km circa) da Lentate fino a Oriano, di facile percorrenza, si compie in un ora e permette di attraversare boschi di castagno (governati sia a ceduo che ad alto fusto), querce e pino silvestre, nei cui sottobosco occhieggiano numerosi massi erratici. Alle pendici del Poggio d’Oriano, s’incrocia inoltre, il “Sentiero delle Meraviglie Nascoste”, itinerario escursionistico ambientale che da Oriano giunge fino a San Vincenzo, quest’ultima via purtroppo è ancora priva di segnaletica. Buona passeggiata. Cristiano Nericcio Geologo e Guida Escursionistica Ambientale 5 SPAZIO PUBBLICITARO I TESTIMONI DI GEOVA DI SESTO CALENDE RICORDANO LA MORTE DI GESÙ SESTO CALENDE. I Testimoni di Geova di tutto il mondo commemorano la morte del nostro Signore Gesù Cristo giovedì 24 Marzo 2005. Anche a Sesto Calende si raduneranno nel locale ubicato presso il “Parco Europa” (Località Sant’Anna - Sesto Calende). Si tratta della più importante celebrazione di questa confessione cristiana, che trae origine dal comando che diede Gesù stesso agli apostoli durante l’ultima cena: “Continuate a fare questo in memoria di me”. Lo scorso anno, hanno assistito alla celebrazione in tutta Italia ben 433.242 persone, tra Testimoni di Geova e simpatizzanti nelle oltre 3.000 congregazioni. Come avviene in tutti gli incontri dei Testimoni, l’ingresso è libero e non si fanno collette. Ogni anno la commemorazione della morte di Gesù, viene celebrata dai Testimoni di Geova nel giorno in cui morì il Figlio di Dio, corrispondente al 14 Nisan del calendario ebraico. La celebrazione avrà inizio con un canto e una breve preghiera. Dopodiché un ministro di culto pronuncerà un discorso per chiarire le ragioni per cui Geova Dio mandò Suo Figlio sulla terra a morire per tutta l’umanità. Come fece Gesù durante l’ultima cena, saranno passati tra i presenti pane non lievitato e vino rosso, che la Parola di Dio identifica come simboli rispettivamente per il corpo e il sangue del Figlio di Dio. Infine, un altro canto e una preghiera concluderanno la cerimonia, che durerà complessivamente circa un’ora. I Testimoni di Geova di Sesto Calende invitano cordialmente tutti ad assistere alla Commemorazione della morte di Gesù, che si terrà il 24 Marzo 2005 presso il locale sito nel “Parco Europa” (località Sant’Anna - Sesto Calende) alle ore 20.00 AZIENDA CERTIFICATA UNI EN ISO 9001 PRODUZIONE DETERGENTI LIQUIDI E IN POLVERE PER RISTORANTI E COMUNITÀ MATERIALE DI PULIZIA, CARTACEO, ANTINFORTINISTICO 21018 SESTO CALENDE (VA) Via Oneda, 21 Tel. 0331 924378 (4 linee r.a.) Tel. 0331 920690 www.vircol.it Sesto dentro: Collaborazioni NOVANTACINQUE ANNI DEDICATI A SESTO L’Associazione Pro Sesto Calende Era il 30 gennaio 1910 quando si svolgeva l’assemblea costitutiva della “Pro Sesto Calende, società per il benessere pubblico, con scopi sociali atti a valorizzare, incoraggiare e promuovere tutte le iniziative locali che comportino vantaggi per il paese”; Presidente fu nominato il farmacista Giovanni Giardini e con lui un consiglio direttivo di tutto rispetto; la quota associativa era di tre Lire. Da allora, la Pro Sesto Calende ha attraverRitratto di Giovanni Giardini nel sato anni di eventi storici come la Guerra di 1919 a firma R. Testi Libia del 912, il periodo fascista e le due Guerre Mondiali che ne rallentarono l’attività. Nel 1949, al rifiorire di nuove iniziative culturali, viene costituita la Società Cesare da Sesto, che affiancherà l’Associazione Pro Sesto Calende nell’interesse per l’archeologia, la pittura e la scultura. A tutt’oggi la Pro Sesto, chiamata spesso confidenzialmente “Pro-Loco”, ospita nelle sue sale di Viale Italia mostre di pittori di notevole prestigio, con un occhio di riguardo per gli artisti della nostra zona, e conta un centinaio di associati. Il maggiore successo degli ultimi anni è senza dubbio la serata dello spettacolo pirotecnico che è divenuto un appuntamento ormai atteso da migliaia di persone, le stesse che affollano il lungo fiume e la spiaggia il quarto sabato di luglio. È una tradizione anche Sextum Mercatum, il mercatino dell’antiquariato e collezionismo che si svolge il terzo sabato di ogni mese. Le iniziative culturali e di intrattenimento rivolte alla valorizzazione di Sesto Calende sono molteplici, specialmente nei mesi estivi. Si inizia alla fine di aprile con Sesto Fiorita, esposizione di Azalee e Rododendri che trasforma il centro storico in un bellissimo giardino che ospita centinaia di visitatori, per proseguire a maggio con il concorso di pittura, alla quinta edizione nel 2004 con 103 partecipanti, fino ai concerti della Gioventù Musicale nella splendida scenografia dell’antica chiesetta di San Vincenzo. Un evento inaugurato proprio la scorsa estate, e che nelle intenzioni dell’attuale presidente Romano Marafini vuole diventare un appuntamento fisso, è “Poesia e Musica” che ha divertito i sestesi con le poesie dialettali di Giovanni Bonfini e Luigi Crenna, accompagnati da musica che ha spaziato dalla grande tradizione lombarda al jazz. L’Associazione Pro Sesto Calende si occupa anche dell’allestimento della casetta di Babbo Natale che per tutto il mese di dicembre accoglie le letterine dei bambini, alle quali dà anche risposta: questo Natale è stata raggiunta la cifra record di 410 “missive” arrivate perfino da fuori provincia. Ben 300 hanno avuto risposta grazie alla disponibilità del consigliere Pierluigi Besozzi! Tra le competenze dell’Associazione ci sono anche la gestione della spiaggia di Lisanza, la pulizia di Viale Italia e la funzione di Ufficio Turistico e di Informazione sul territorio sestese. Interessante anche l’iniziativa editoriale di “Strettamente Sestese”, una collana dedicata alla Storia della nostra cittadina e che dal 2000 esce con una nuova pubblicazione ogni anno: l’ultimo nato è infatti il volume “Sesto Calende - Cenni storici e Immagini di un tempo” uscito Io scorso mese di dicembre. Per il 2005 la nostra Pro Loco ha già presentato il calendario delle mostre di pittura che si terranno nelle sale di Viale Italia, mentre per gli eventi estivi si stanno raccogliendo ora le idee e le proposte. Ecco quali saranno gli artisti ospitati: dal 25 febbraio al 9 marzo dall’11 al 23 marzo dal 25 marzo al 6 aprile dall’8 al 20 aprile dal 22 aprile al 4 maggio dal 6 al 18 maggio dal 20 maggio al 1 giugno dal 3 al 15 giugno dal 17 al 29 giugno dal 1 al 13 luglio dal 15 al 27 luglio dal 29 luglio al 10 agosto dal 12 al 24 agosto dal 26 agosto al 7 settembre dal 9 al 21 settembre dal 23 settembre al 5 ottobre Giuliano Belmonte Dietrich Bickler Bruno Ceselin Mariangela Bai Giovanni Oteri Paolo Umberto Pellizzari Claudia Daverio Pier Luigi Parnisari Massimo Dal Tin Giuliano Pisati Sonia Maccache Ottavio di Nola Mario Castellani Roberto Soligo Carlo Zaccari Carlo Ribecchi L’Associazione Pro Sesto Calende raccoglie adesioni per il 2005, la tessera annuale costa € 10,00. Il sito è www.prosestocalende.it Informazioni storiche tratte da “Quaderni sestesi n. 8” di Elso Varalli. Rossana Girotto SPAZIO PUBBLICITARO 6 Collaborazioni regolari ed occasionali di cittadini di Sesto Calende: notizie su fatti ed eventi, pareri ed opinioni, dibattiti proposti e conclusioni condivise Gocce di Natura Cari lettori, come avrete già notato Sesto Informazioni si è rinnovato, ma questa rubrica resta e continuerà a farvi conoscere nuovi angoli e specie animali o vegetali, nonché problematiche, del nostro bellissimo territorio. Ringrazio la nuova redazione del periodico per questo desiderio di continuità e per la fiducia accordata; inoltre voglio ricordare con gratitudine la redazione uscente per la collaborazione e la disponibilità mai venute meno in questi anni. Chi desiderasse informazioni può rivolgersi in Biblioteca o telefonare al n° 0331-920351 PRENDERE ESEMPIO DA LORO …Niente…Il vuoto assoluto! Sono quasi tre settimane che cerco un argomento per questo articolo e, nonostante sia già alla scadenza per la consegna, non ho ancora trovato nulla. Ci sono periodi in cui le idee proprio non vengono, e anche ciò che solitamente ci piace risulta noioso, si è svogliati o disillusi… Poi mi è capitato di pensare a come gli altri animali difficilmente si scoraggino, e non smettano mai di lottare. Espressioni per noi sinonimo di impossibilità o sforzo disperato sono spesso per loro “ordinaria amministrazione”. Giusto per fare un esempio: i tritoni sono ottimi arrampicatori e, se una lastra di vetro, per noi apparentemente liscio e impossibile da scalare, si frapponesse fra loro e la libertà, essi in men che non si dica avrebbero riconquistato quest’ultima. Insomma, non farebbero altro che “arrampicarsi sugli specchi”. Anche la fantasia, che è da noi considerata una dote di pochi, e che spesso si perde crescendo, è un aspetto comune negli animali. Forse definirla fantasia non è del tutto corretto, e rientra in quell’ampio spettro di comportamenti animali che vengono da noi visti in modo distorto, e che tendiamo ad umanizzare, sbagliando. Si pensi, però, a come gli uccelli creino nidi di ogni tipo, e in situazioni completamente differenti: sugli alberi, all’interno degli alberi, scavando in piccoli muretti di terra, e ancora, servendosi di ambienti antropizzati, sotto tetti, all’interno di case diroccate o fienili, in buchi nei muri… Capita spesso di rinvenire piccoli nidi di passeriformi che, per realizzarli, si sono serviti, oltre che dei soliti rametti o pagliuzze, anche di materie plastiche, pezzi di corda o di rete; infine, a rendere più morbido ed accogliente l’interno, è stato aggiunto uno strato di piume e piumini, ma anche peli di altri animali: a quanto pare nel mio giardino i più graditi sono i lunghi peli morbidi che perde il mio cane! È altresì interessante ricordare come molti insetti, ma anche certi piccoli vertebrati, quali gamberi, anfibi e rettili, possano variare leggermente la loro colorazione per adattarsi all’ambiente in cui vivono. Non sto parlando di strane specie che vivono a chilometri di distanza da noi, ma, per esempio, delle larve di salamandra facilmente rinvenibili nelle pozze più tranquille dei nostri ruscelli; se trasferite da una pozza con fondo chiaro (sassi, ghiaia) ad una dal letto scuro (terra, foglie), in poche ore la loro pelle diventa sensibilmente più bruna, per mimetizzarsi con maggior facilità. Per non parlar poi delle raganelle, che arrivano ad assumere toni bluastri se messe in un ambiente con le pareti di questo colore. Tutti questi comportamenti bizzarri e, per noi, assolutamente impossibili, rientrano nel concetto generale di adattamento, che ogni animale deve sviluppare, e all’occorrenza mutare, per poter sopravvivere nel suo habitat d’elezione o in uno differente (o, che poi è la stessa cosa, nel suo ambiente naturale variato da agenti esterni, che, quasi sempre, si riducono all’opera diretta o indiretta dell’uomo). Noi esseri umani, invece, siamo gli unici animali che hanno perso del tutto la loro capacità di adattamento, se non in possesso dei mezzi fornitici dalla (più o meno) moderna tecnologia. La maggior parte di noi, se privata di ogni utensile o vestito, e messa in un ambiente estraneo, morirebbe. Ci scoraggiamo alla sola idea di fare qualcosa che non ci piace, chissà se al momento del bisogno saremmo ancora capaci di risvegliare il nostro spirito di sopravvivenza? PROGETTO ROSPI LOMBARDIA Lentate 2005 Anche quest’anno, da metà febbraio a metà marzo, sarà attivo il Progetto Rospi Lombardia che, coinvolgendo decine di comuni in tutta la regione, contribuisce alla salvaguardia degli anfibi. In questo periodo, infatti, spostandosi dai luoghi di svernamento a quelli riproduttivi, si trovano spesso a dover attraversare strade trafficate, sulle quali la maggior parte muoiono, schiacciati dalle ruote dei veicoli in transito. Si assiste così a orrende stragi, con conseguente drastico calo del numero di individui (e molte specie sono già sull’orlo dell’estinzione); inoltre possono anche accadere incidenti, soprattutto ai motociclisti che frequentemente, colpendo l’animale, perdono il controllo del mezzo ed escono di strada. Proprio per cercare di ammortizzare, se non debellare, i danni a cose e persone e le stragi di anfibi, è attivo anche a Sesto Calende, nella frazione di Lentate, un servizio di volontari che, grazie a delle barriere di plastica, catturano gli anfibi e li trasportano sull’altro lato della strada. Il gruppo di volontari, coordinato da Francesco Miglierina, svolge il suo “compito” tutte le sere, da quando cala il sole per circa due ore, permettendo così a circa cinquemila anfibi di potersi salvare e riprodurre. Chi fosse interessato a partecipare come volontario, o volesse solo delle informazioni, o poter assistere al lavoro, ed avere così l’opportunità di vedere animali schivi ma affascinanti, può telefonare al numero 0331-920351. Lucio La pagina delle scuole Uno sguardo sul mondo giovanile attraverso gli occhi e le penne degli studenti delle scuole superiori sestesi ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA IL PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA COMUNE E GLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE “DAL CUORE DELL’EUROPA ALLA SUPERIORE DI SESTO CALENDE PER LA VALLE DEL PO” REDAZIONE DEL PERIODICO COMUNALE Premesso che il Comune di Sesto Calende pubblica un periodico di informazione, cronaca e cultura di interesse locale denominato “Sesto Calende Informazioni”; tenuto conto che la cura di detta pubblicazione è affidata ad un apposito Comitato di Redazione e che Direttore Responsabile ne è il Sindaco pro-tempore; considerato il ruolo che gli Istituti di Istruzione Superiore hanno nel tessuto sociale del comune di Sesto Calende, tenuto anche conto dell’elevato numero di iscritti; dato atto che il Comune di Sesto Calende auspicherebbe l’avvio di una stretta collaborazione tra Ente Locale ed istituzioni scolastiche finalizzata alla Costituzione di un gruppo di lavoro, composto da un docente di riferimento e da studenti di ciascun istituto, che svolga un attivo ruolo di collaborazione a supporto dell’attività del Comitato di Redazione del periodico comunale; tra il Comune di Sesto Calende, avente sede…..... rappresentato da___________________ e gli Istituti di Istruzione Superiore… aventi sede… a Sesto Calende e rappresentati rispettivamente dal Preside_____ e dal Preside Prof ________________ si conviene e si stipula quanto segue: Art 1) il Comune di Sesto Calende affianca al Comitato di Redazione del periodico comunale “Sesto Calende Informazioni” un gruppo di collaboratori costituito da studenti degli Istituti di Istruzione Superiore presenti nel territorio comunale. Art. 2) ogni Istituto Superiore, all’inizio dell’anno scolastico ed in piena autonomia, invia al comune l’elenco degli studenti disposti alla collaborazione nella redazione, controllo, sviluppo dei testi e degli argomenti da pubblicare sul periodico comunale ed il nominativo del docente di riferimento per ogni Istituto che manterrà il necessario collegamento tra istituzione scolastica, ente locale, comitato di redazione e studenti collaboratori. Art. 3) la collaborazione da parte degli studenti non sarà intesa esclusivamente come stesura di testi volti a completare i singoli numeri del periodico comunale, ma si svilupperà con un rapporto che partendo dalla definizione con il Comitato di redazione degli argomenti da trattare proseguita nel loro sviluppo sino a giungere alla definitiva stesura ed ai successivi controlli di correzione delle bozze e di impaginazione. Art. 4) in considerazione del fatto che la Giunta Municipale procede, quindicinalmente, alla pubblicazione di un foglio informativo principalmente dedicato a notizie di natura amministrativa, il periodico comunale, salvaguardata la condivisione della linea editoriale tra redazione ed amministrazione comunale rappresentata dal Sindaco che ne assolve la funzione di direttore responsabile, dovrà essere inteso prevalentemente come strumento informativo e di stimolo che ponga particolare attenzione all’approfondimento delle questioni amministrative e della vita culturale-sociale-sportiva della comunità sestese. Art. 5) la presente convenzione ha la durata dell’attuale mandato amministrativo e pertanto decorrerà dalla data di sottoscrizione della stessa sino allo scadere della amministrazione comunale ora in carica, previsto per la primavera dell’anno 2009. Letto, confermato e sottoscritto… Domenica 28 novembre 2004 alle ore 11.30 le porte del museo civico di Sesto Calende si sono aperte per ospitare l’inaugurazione della mostra celtica che coinvolge anche i musei di Varese e di Arsago Seprio. Una piccola folla di curiosi e di persone interessate all’evento, tra le quali noi, studenti di I liceo al Mericianum di Sesto Calende, si è unita al gruppo degli organizzatori per entrare nel museo e iniziare una breve visita prima che i discorsi d’inaugurazione avessero inizio. All’entrata i primi oggetti esposti erano alcuni vasi e una lancia di provenienza locale come d’altronde lo sono tutti i reperti presenti nel museo. Più avanti, in un’apposita teca erano conservati i resti di un costume femminile: una collana, dei monili e alcune paia di orecchini assieme ad una cintura. Sulle pareti della stanza, tra i pannelli appesi, due in particolare trattavano il tema delle due “tombe del guerriero” ritrovate in questa zona: la prima, scoperta nel marzo 1867 da un contadino mentre arava il suo campo a Castiona, è conservata nel museo archeologico di Milano e conteneva oggetti di ceramica golasecchiana, una spada con fodero, un elmo, una calotta, un carro a due ruote e una lancia di ferro; il reperto è datato VII sec. a.C. La seconda tomba, scoperta nel 1928 durante i lavori per la costruzione di un asilo, conteneva al suo interno anche un carro; ciò denota l’influenza etrusca sulla civiltà golasecchiana, e fa capire come esistesse un’aristocrazia delle armi. Poco dopo, gli organizzatori ci invitano a salire al piano di sopra dove gli interpellati iniziano i loro discorsi di presentazione. Il primo a parlare è il sindaco che descrive la civiltà golasecchiana come una delle più importanti culture celtiche d’Europa e racconta l’importanza del temporaneo ritorno della tomba del guerriero a Sesto; successivamente ringrazia la famiglia Bellini di Somma L. per aver donato al museo la sua collezione privata comprendente ben 100 reperti tra vasi, e quant’altro, e ricorda l’impegno di una delle persone che si sono interessate a tutto questo e che è scomparsa da poco: la dottoressa Maria Adelaide Binaghi. È il turno, poi, del sovrintendente regionale che sottolinea come questa mostra, che prima comprendeva solo la sede di Varese, sia stata estesa anche al museo di Sesto e di Arsago; aggiunge che bisogna rendersi conto che i celti non sono soltanto i Galli ma anche popoli di altre provenienze europee. Infine è il momento dell’etruscologo, il dottor Alessandro Morandi che nel continuare i discorsi sulle tribù celtiche racconta come lo scrittore Tito Livio descrivesse queste popolazioni come quelle che hanno “sconvolto” il nord-Italia e hanno reso selvagge quelle preesistenti. L’esperto continua, poi, spiegando la sua ipotesi dell’esistenza di una lingua celtica parlata in queste zone e come le popolazioni celtiche venissero considerate in un certo senso più barbare dalle altre. In realtà i celti residenti nella zona tra Castelletto, Sesto e Golasecca avevano una specie di predominio dei traffici di metalli e stagno perché situati vicino al lago Maggiore e al fiume Ticino; questo favorì il loro sviluppo e l’inizio dell’uso della scrittura. Al termine dell’inaugurazione abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il dottor Morandi, docente dell’università “La sapienza” e studioso di lingue antiche pre-romane, porgendogli due domande: Dottor Morandi cosa pensa del museo civico di Sesto Calende? Ritengo questo museo una testimonianza diretta di questa civiltà perché contenente reperti del territorio su cui è situato. Che importanza può avere per un etruscologo la civiltà celtica e i reperti contenuti nel museo? Una grande importanza se teniamo conto che le due civiltà sono collegate tra di loro perché l’alfabeto, e quindi la lingua celtica, deriva da quello etrusco. I liceo Scientifico Mericianum La “Pagina delle scuole” si propone di dar vita ad una collaborazione organica tra le scuole ed il periodico comunale; singoli studenti fanno già parte della redazione, ma si vorrebbe da un lato offrire uno spazio di comunicazione e riflessione ai giovani che frequentano le scuole superiori sestesi e dall’altro lato affidare ai giovani ricerche-azioni sul territorio. L’obiettivo è un obiettivo di partecipazione che dovrebbe permettere una conoscenza reciproca ed uno scambio tra le diverse generazioni. Per questo motivo è stata redatta un’ipotesi di convenzione tra il comune e gli istituti di istruzione superiore per la redazione del periodo comunale; il protocollo di intesa ha richiesto tempi di studio e di approvazione: un lavoro che si spera fruttuoso fin dal prossimo numero. Una studentessa intervista un’artista sestese La nuova stagione teatrale alla Scala di Milano si è aperta il 7 dicembre 2004 dopo trenta mesi di restauri che hanno ridato luce a questo famoso teatro. Lo scorso 15 gennaio è stata inoltre riproposta una rappresentazione simbolica: l’opera di Salieri “Europa riconosciuta” che aveva nel 1778 inaugurato l’apertura di questo celebre tempio della lirica. La direzione di Riccardo Muti e la regia di Ronconi hanno portato in scena un’opera dal carattere intenso e coinvolgente, all’interno della quale è doveroso e interessante, soprattutto per noi sestesi, soffermare l’attenzione sul personaggio di “Asterio”: importante figura maschile interpretata dalla nostra concittadina Anna Chierichetti. La soprano professionista, collaborando con cantanti lirici come il tenore Giuseppe Sabbatini, la mezzo soprano Anna Hallemberg e Diana Damnrau nel ruolo di “Europa” protagonista, ha saputo cogliere questa importante opportunità che aggiunge valore alla sua carriera. Il nostro giornale le ha rivolto qualche domanda per saperne di più sul mondo della lirica: Come e quando è nata la sua passione per il canto? Fin da bambina fui incoraggiata dai miei genitori a prendere lezioni di pianoforte: così nacque il mio interesse per la musica ed il canto che divenne col tempo sempre più profondo. Fu poi per mia iniziativa che iniziai a cantare in un coro quando ero ancora piccola. La lirica è sempre stata la mia vocazione infatti, a sedici anni decisi di seguire lezioni di canto e successivamente mi iscrissi al conservatorio. Che importanza ha il canto nella sua vita? Il canto è oggi la mia professione e coinvolge tutta la mia vita. Fare la cantante è qualcosa che mi piace e che faccio con passione ed entusiasmo, anche se questo è un mestiere incerto perché non garantisce uno stipendio e degli orari fissi, spesso infatti sono costretta a lavorare anche durante le feste. Ha dovuto affrontare particolari sacrifici o rinunce per realizzare il suo sogno? Io non parlerei di rinunce o sacrifici, certo, ho affrontato difficoltà legate ad esempio ai numerosi viaggi che ho fatto per lavoro e naturalmente agli studi che ho seguito al conservatorio, ma queste cose penso facciano parte di questa professione e quindi le si affronta tranquillamente. La Scala di Milano era il suo sogno nel cassetto? Sicuramente la Scala è una grande ambizione per qualunque cantante lirico in generale e lo è stata anche per me. In particolare la mia ultima esibizione del 15 gennaio, riproponendo l’opera inaugurativi del 1778, è stata un’occasione importante per la mia carriera. Da quanto tempo canta alla scala di Milano? Ho iniziato a cantare alla Scala nel 1991 come corista e ho proseguito fino al 1997 quando mi sono licenziata per iniziare la carriera di solista. Nel 1995 ho partecipato al concorso AS.LI.CO. che dà la possibilità a giovani cantanti lirici di debuttare e infatti in quell’anno ho avuto la mia prima parte come cantante solista nell’opera ”Elisir d’amore” rappresentata al teatro di Novara. Occorre una grande preparazione per esibirsi in un tempio lirico come la Scala di Milano? Si, indubbiamente alle capacità personali bisogna affiancare una buona preparazione tecnica che si ottiene fondamentalmente con gli studi di canto al conservatorio e, successivamente, prima di un’esibizione, con un’attenta preparazione che generalmente dura un mese. Per ogni opera bisogna infatti studiare tutte le battute a memoria e allo stesso tempo occorre analizzare il proprio personaggio per poter interpretarne al meglio il ruolo. Quali sono i suoi progetti futuri? Certamente ho intenzione di proseguire nella mia carriera di cantante soprano che, fortunatamente, sta vivendo un momento felice. Parteciperò alla rappresentazione di “Il ritorno di Ulisse in Patria” di Monteverdi che si terrà in Spagna ad Oviedo il prossimo settembre. UN IN BOCCA AL LUPO DA TUTTI I SESTESI! Valentina Montanari 7 SPAZIO PUBBLICITARO AUTOSALONE BARBERI ANGELO & C. s.a.s. Via Sempione, 62/A 21018 SESTO CALENDE (VA) Tel. 0331 92.46.70 - Fax 0331 91.34.54 MULTIMARCHE VETTURE NUOVE, SEMESTRALI con GARANZIA e D’OCCASIONE USCITA AUTOSTRADA PER SESTO CALENDE 1° SEMAFORO A SINISTRA www.barberiauto.it e-mail: [email protected] Libri e film: a Sesto e per Sesto Lettori e spettatori, proposte ed occasioni per leggere libri e vedere film SESTOcinema LA SPOSA TURCA di Fatih Akin Vincitore un po’ a sorpresa al Festival di Berlino 2004, Fatih Akin, di origini turche, è il primo regista tedesco a vincere dopo 19 anni l’Orso d’oro. Titolo originale “ Contro il muro “, è un’opera che traduce i conflitti culturali in una tragedia simbolica (Nepoti) in una Istambul affascinante e paurosa. ROSENSTRASSE di Margarethe Von Trotta Un film ispirato ad un fatto realmente accaduto ; è un racconto di una storia di donne coraggiose ed intraprendenti che sostarono giorno e notte davanti al palazzo di Rosenstrasse dove erano imprigionati i mariti ebrei in attesa di essere deportati nei campi di sterminio. Passato e presente si intrecciano e rimandano a vicenda in un film rigoroso di una regista che appartiene già alla storia del cinema e che è autrice anche del soggetto e della sceneggiatura. LA MALA EDUCACIÓN di Pedro Almodovar “Un film-matrioska” con cui Almodovar “chiude i conti con la propria infanzia, ma soprattutto parla della Spagna, della fine del franchismo e di quel bagno improvviso di libertà in cui molti si bruciarono le ali” (Ferzetti). Un Almodovar, più privato e meno sorprendente, presenta un mondo in cui il regista più che cattivi vede esseri travolti dalla passione. EROS di Antonioni, Wong-Kar e Soderbergh Tre cortometraggi per un film in cui tre registi filmano tre variazioni sul tema dell’eros. Wong-Kar, il regista di “In the mood for love”, propone “La mano”, storia di una fascinazione che resiste nel tempo; Antonioni, il grande maestro del cinema italiano, filma nella Toscana d’oggi una coppia in crisi che non riesce a rinsaldare i proprio rapporto (“Il filo pericoloso delle cose”); Soderbergh presenta “Equilibrium” sulle ossessioni incrociate dei sogni di un pubblicitario e degli sguardi furtivi del suo psicanalista. I DIARI DELLA MOTOCICLETTA di Walter Salles Il viaggio di Che Guevara e del suo amico Alberto Granado attraverso l’America del sud dei primi anni ’50 raccontato dal regista di “Central do Brazil” sulla base delle memorie del Che film prodotto da Robert Redford con la supervisione di Gianni Minà, è anche la storia di una grande amicizia ed il ritratto di Ernesto Guevara prima che diventasse il Che. SE MI LASCI TI CANCELLO di Michel Gondry Un film sorprendente con un linguaggio nuovo ci rivela un grande attore, Jim Carey, spesso sottovalutato o mal impiegato. Il registro giovanile e le frammentazioni volute del racconto propongono un film divertente, ma più ricco e curato di quanto sembri, da parte di un regista, noto per il suo passato e presente di regista di video musicali (Bjork, Rolling Stones, Radiohead) e di spot pubblicitari (Levi’s). Il regista che ha esordito con “Human nature” si avvale di un famoso sceneggiatore, Charlie Kafman. LA RAGAZZA DELLE BALENE di Niki Caro La regista neozelandese racconta tra realtà e storia etnica il conflitto tra la piccola protagonista ed il nonno, strenuo difensore del diritto maschile al comando, in un piccolo villaggio sulle coste neozelandesi abitato dai Maori. Apologo, favola, natura e racconto di formazione si intrecciano in un messaggio di grande valenza educativa. MELINDA E MELINDA di Woody Allen Allen è più amato in Europa che negli Usa e con questo film, che ritorna ai temi di “Io e Annie”, indaga con due storie parallele il lato comico e drammatico delle vicende umane. A vivere le due versioni della stessa storia è l’enigmatica Melinda: “La vita è una tragedia, non ci resta che ridere” (Allen). SPAZIO PUBBLICITARO 8 PARLIAMO DI LIBRI E DI FILM, ma a SESTO e per SESTO A Sesto Calende c’è una biblioteca e ci sono ovviamente dei lettori, grandi e piccoli. Abbiamo chiesto ad alcuni di essi di recensire dei libri letti ultimamente; la possibilità è offerta a tutti, basta consegnare in biblioteca la recensione specificando la fascia d’età. A Sesto Calende e nei dintorni c’è l’opportunità di vedere dei film di qualità; ne parliamo e ne possiamo parlare con il contributo dei lettori: a titolo esemplificativo brevi commenti ai film in programmazione a CINEMAsesto fino a marzo o come recensione o come presentazione (in allegato il programma con le date). Consigliato da un alunno delle scuole elementari R. PIUMINI “Un amore di libro”, Salani 1999 Il libro racconta la storia di due amiche che andavano in biblioteca tutti i giorni da sole, insieme al venerdì. Un giorno lessero lo stesso libro “Il mistero di Magodan”, ma uno lo trovò scherzoso e l’altra lo trovò triste; poi capirono che al libro era affezionata la bibliotecaria che quel giorno era ammalata; allora lessero un libro intitolato “Il segnalibri di Augusto” che raccontava di un uomo di nome Augusto che leggeva libri di avventura. Un giorno Augusto lesse “Le avventure di Karl Pacumbo” ed, invece, dei segnalibri usò i suoi capelli senza accorgersi che ne perdeva tanti e che alla fine sparivano tutti. Quando rimase senza capelli, fece un’orecchietta e continuò a leggere. Arrivò al punto in cui Karl Pacumbo era imprigionato in una torre, ma con i capelli che aveva preso da Augusto Karl fece una corda e scappò. Ma poi la barba cominciò a crescere e decise di non tagliarla più. Questo libro è un racconto divertente ed originale che si legge facilmente, anche se non è tanto avventuroso. ANDREA CREMONA Consigliato da uno studente delle scuole superiori ABRAHAM B. YEHOSHUA “Il responsabile delle risorse umane”, Feltrinelli 2004 Un attentato al mercato di Gerusalemme, tra le vittime una donna priva di documenti. Un giornalista, abile ma senza scrupoli, riesce a scoprire che la morta lavorava per un panificio, che non si accorge della sua mancanza e per questo viene accusato di “mancanza di umanità”. Tocca quindi al direttore dell’ufficio del personale (“il responsabile delle risorse umane”) riabilitare agli occhi dell’opinione pubblica la ditta diventando responsabile dell’intera faccenda. È forse proprio l’aggettivo “responsabile” la parola chiave della narrazione di Yehoshua; “responsabile” non vuole dire colpevole, bensì farsi carico di un imperativo morale. Così il protagonista intraprende un’avventura che lo occuperà sempre più fino a condurlo a molti chilometri da casa, ma soprattutto, partendo da una tragedia ormai frequente nei ter- ritori israeliani, il protagonista compie un viaggio interiore che lo porta a ricominciare a vivere superando la barriera di indifferenza ed il muro di apatia dietro cui si era nascosto; un viaggio che gli farà riscoprire la propria umanità proprio grazie ad una semplice donna delle pulizie, immigrata, classificata solo come un numero privo di significato nel registro del personale, di cui il “responsabile delle risorse umane” neanche si ricordava il volto, nonostante la sua bellezza. Sicuramente un bel libro con cui Yehoshua, grazie anche ad una scrittura lineare e pacata, riesce a trasmettere un grande insegnamento morale. VALERIO TODESCHINI “L’Ultimo Brigante” a Sesto Calende Incontro con Vincenzo Labanca - autore di tre romanzi sul brigantaggio Sabato 5 marzo alle ore 18.00, nella Sala conferenze del Comune di Sesto Calende, il prof. Vincenzo Labanca presenterà i suoi tre romanzi: “Un Brigante Chiamato Libero” “Le Memorie di una Brigantessa” “L’Ultimo Brigante” Frutto di una ricerca durata oltre trenta anni sul fenomeno del brigantaggio nel Sud dell’Italia post-unificazione, questi libri hanno avuto un’ottima affermazione di vendite e di critiche (si ricorda, tra le tante, la recensione di Beniamino Placido sulle pagine di “Repubblica” del luglio 2004) e lo scorso dicembre sono stati presentati al Museo del Risorgimento, Palazzo Dugnani, a Milano. Quella di Sesto Calende è l’ultima in ordine di tempo di una lunga serie di presentazioni fatte nelle più importanti città italiane, da Bologna, a Firenze, a Bari, a Cosenza, a Roma, e precede un’altra serie di incontri che vedrà il prof. Labanca andare a parlare di Briganti ad Arezzo, Perugia, Genova, Siena per finire con Torino, il giorno 8 marzo 2005 (festa delle donne) per parlare del libro “Le Memorie di una Brigantessa), nonché dare il via alla lunghissima tournée della Compagnia Teatrale che porta in giro per l’Italia lo spettacolo tratto dal secondo romanzo. L’ingresso è libero. Sabato 5 marzo 2005, ore 18,00 - Sala conferenze Comune di Sesto Calende Rossana Girotto Arsenio De Boni: opere 1946-2004 È stato presentato nel mese di ottobre il libro dedicato al pittore sestese Arsenio De Boni, un volume che percorre la vita artistica del Maestro edito da Ikonos Editore e curato dalla giornalista Paola Trinca Tornidor. Nelle 160 pagine si trovano le immagini delle opere di Arsenio De Boni, accanto a testimonianze di artisti, critici, amici ed estimatori, oltreché di gente comune che da sempre segue ed ama questo pittore. Con la creazione del Laboratorio di Arti Figurative nel 1979, ha contribuito alla formazione di nuovi artisti del nostro territorio, permettendo a molti sestesi (ma non solo) di avvicinarsi alla pittura e ad altre forme d’arte. Questa sua “creatura” è indissolubilmente legata a Sesto Calende, alla cittadinanza ed ha saputo coglierne, e spesso guidare, l’espressività e l’essenza artistica che la pervade, come portata dalla foschia del fiume… Patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Varese, il volume si apre con le prefazioni di Francesco Ogliari che ben sottolinea la componente poetica dell’opera di De Boni, e di Fabrizia Buzio Negri che ne ripercorre con perfetta sintesi la carriera artistica. I testi di Paola Trinca Tornidor e la sua raccolta di testimonianze completano alla perfezione questa biografia interessante. La curatrice ha felicemente concluso il libro con una “chicca”: i versi della poetessa Gina Bonenti Mira d’Ercole, che con “Natale 1993” accompagna il Presepe realizzato dal Laboratorio di Arti Figurative ispirato alla tradizione pescatoria della nostra Sesto Calende. Il volume è acquistabile presso le due librerie di Sesto Calende (Tarantola e L’Angolo delle Fole) al prezzo di 20,00 euro. ARSENIO DE BONI: OPERE 1946-2004 di Paola Trinca Tornidor IKONOS EDITORE Fotografie di: Angelo Veronesi, Marco Gavinelli, Gianfranco Girardi, Alberto Cherubini. Rossana Girotto Sesto Forum Parliamo di Tasse e… Servizi Iniziamo “SESTO FORUM” proponendo come tema di confronto “tasse e servizi”. Ci rendiamo conto che altri argomenti avrebbero potuto rappresentare un’occasione di dibattito più ricco ed articolato, ma dovendo scegliere (solo per questa volta) abbiamo preferito sottolineare il carattere informativo di queste pagine. Si è voluto collegare il problema delle tasse, almeno nel titolo, a quello dei servizi, perché strettamente connessi e perché la legge finanziaria avrebbe come finalità primaria il miglior funzionamento del Servizio dello Stato per il cittadino. “Tra tasse e democrazia c’è un rapporto strettissimo. Lo Stato moderno nasce quando viene meno lo Stato patrimoniale, cioè lo Stato come patrimonio personale del re… Al posto del Regno patrimonio della Corona, c’è ora la Repubblica che è patrimonio di tutti; le imposte, insieme alla terra, alle coste, alle risorse naturali, ai beni culturali ed a tutto il resto, formano questa patrimonio. C’è un patto tra i cittadini e lo Stato. Questi dicono: noi ti paghiamo le tasse, tu ci fornisci i servizi; e i servizi non sono solo la polizia e i carabinieri, ma anche le strade ed il fatto stesso di poter vivere in armonia, senza che nessuno sia privo dell’essenziale. Il patto fiscale tra Stato e cittadini può essere rotto in due modi: o perché i cittadini evadono le tasse, o perché lo Stato si prende le tasse, ma non offre i servizi e smette di essere lo Stato”. (Raniero La Valle). Si parte da questa lunga citazione non per fare della letteratura sull’argomento, ma per stimolare il dibattito richiamando i valori in gioco ed i termini della questione, senza perdere di vista però le situazioni concrete di tutti i giorni: quelle della vita quotidiana di sestesi e non ovvero quelle che ci stanno più a cuore. ED ALLA FINE FU FISCO... Un grande quotidiano nazionale ha chiesto ai lettori di confrontare la propria busta paga del mese di gennaio del 2004 e quella dello stesso mese del 2005 per vedere se il cittadino ci guadagna davvero dalla riforma o riformina fiscale, noi vorremmo più modestamente chiedere al cittadino sestese che cosa ne pensa o in quale modo si orienta nell’informazione ricevuta o ricercata. Le novità della legge finanziaria riguardano: • Una nuova tabella delle aliquote di imposta e degli scaglioni di reddito Fino a 26.000 euro 23 per cento Oltre 26.000 euro e fino a 35.000 euro 33 per cento Oltre 33.500 euro 39 per cento • La trasformazione delle detrazioni per carichi di famiglia in deduzioni per oneri familiari Le detrazioni diventano deduzioni che abbattono il reddito imponibile;la base imponibile è costituita dal reddito complessivo del contribuente al netto degli oneri deducibili. Le nuove deduzioni per gli oneri di famiglia si calcolano con una formula (family area). • L’eliminazione delle detrazioni già previste per i redditi di lavoro dipendente, per i redditi di pensione e per i redditi di lavoro autonomo e di impresa minore. • È introdotto un contributo di solidarietà Pari al 4 per cento e viene applicato sulla parte di reddito imponibile eccedente l’importo di 100.000 euro. • È inserita una clausola di salvaguardia in favore dei contribuenti che dovessero subire per effetto della riforma un peggioramento del loro trattamento fiscale. In sede di dichiarazione dei redditi , per il solo anno 2005, potranno applicare le disposizioni del TUIR in vigore al 31 dicembre 2002, ovvero quelle in vigore al 31 dicembre 2004, se più favorevoli. CHE COSA È LA LEGGE FINANZIARIA DELLO STATO La legge n. 468 del 5.8.1978 impone l’obbligo per il governo di presentare al parlamento entro il 30 settembre la legge finanziaria che deve essere approvata prima della fine dell’anno ; qualora ciò non avvenga, mancando in parole povere il programma di bilancio per l’anno, si fa ricorso all’esercizio finanziario provvisorio che impedisce una reale programmazione degli interventi di spesa e di investimento. La legge, approvata il 30 dicembre 2004, consta di un unico articolo composto da 572 commi (incredibile, ma vero) ed, al di là di un linguaggio ipertecnicistico da iniziati, ha un’articolazione complessa in quanto non suddivisa in parti ed in quanto la successione dei commi non permette sempre l’identificazione di specifici argomenti. Secondo la legge del 1978 la finanziaria ha lo scopo di adeguare le entrate e le uscite del bilancio dello stato, delle aziende autonome e degli enti che si ricollegano alla finanza statale ed agli obiettivi di politica economica del bilancio e in particolare deve indicare i mezzi per far fronte a nuove uscite: riguarda pertanto anche le amministrazioni pubbliche nei suoi vari comparti e gli enti locali. La legge finanziaria può introdurre modificazioni ed integrazioni di legge che hanno riflessi sul bilancio dello stato, delle aziende autonome e degli enti che si ricollegano alla finanza dello stato; nella stessa legge è indicato il livello massimo del ricorso al mercato finanziario. In termini tecnici si definisce come “legge rafforzata” nel senso che pone limiti di natura politica (ma non costituzionale) al legislatore ordinario. In realtà, già dal suo primo utilizzo, la legge è stata adoperata come un omnibus (insieme di tutto) comprensivo di tutti gli aggiustamenti e le innovazioni alla legislazione vigente che per ogni esercizio finanziario erano ritenuti necessari, diventando non tanto il principale strumento di attuazione della manovra finanziaria del governo, quanto il momento del più vivace dibattito parlamentare su questioni settoriali, spesso in contrasto con gli obiettivi generali di politica economica. Per questi motivi la legge n. 362 del 23 agosto 1988 ha operato una riconsiderazione complessiva stabilendo che la legge finanziaria deve contenere esclusivamente le regolazioni quantitative strettamente necessarie a realizzare la manovra di politica economica ed a prefissare il livello massimo teorico dell’indebitamento a medio e lungo termine, al fine della copertura di tutte le spese previste nel bilancio dello stato. LA FINANZIARIA IN PILLOLE (medicine o caramelline o...?) La sintesi è riduttiva anche perché la finanziaria è artatamente complessa; in alcuni casi si sa quale fondo viene attivato, ma non quelli che vengono cassati, in molti casi è difficile per il profano districarsi in commi di diversa ampiezza e rilevanza. Abbiamo fatto lo sforzo di leggerla comma per comma e di riassumere per “pillole” alcuni argomenti. È un lavoro da profani ovvero da semplici cittadini che vogliono informare altri cittadini: la lettura dei commi di quell’unico articolo ci ha insegnato peraltro che i giornali ne hanno dato, per forza di cose, un’interpretazione più che una documentazione e che, come ha detto il Presidente della Repubblica, le leggi dovrebbero essere accessibili a tutti, a partire dal linguaggio. Anche da questa esperienza nasce un invito ai lettori: chi ha la voglia di sobbarcarsi l’analisi di una legge, magari perché si interessa o deve interessarsi di particolari problematiche, invii alla redazione la sua sintesi critica; sicuramente si otterrà un’informazione più diretta del cittadino e per il cittadino. Questo è il significato della sintesi che proponiamo, non per punti (operazione impossibile sia per ragioni di spazio sia per mancanza di competenze specifiche sia forse, con tutta la modestia del caso, per la stessa articolazione degli infiniti commi di un unico articolo), ma per pillole che potrebbero essere medicine terapeutiche o caramelline propagandistiche o bocconi amari o qualcosa d’altro che un lettore attento dovrebbe intravedere, se c’è effettivamente). Assunzioni Riduzione della pianta organica delle amministrazioni statali non inferiore al 5% (escluse Forze Armate,Vigili del Fuoco, Diplomazia e Prefettura, Magistratura, Avvocatura dello Stato, Comparto Scuola ed Università); divieto assunzione a tempo indeterminato da parte delle amministrazioni dello stato (anni 2005/2007) e blocco del turn-over; nuove assunzioni per Polizia (+ 1324) e Carabinieri (+ 1400). Banche Arriva anche per i privati la possibilità di cessione di un quinto dello stipendio (come accade per i dipendenti pubblici) per prestiti da parte di banche ed assicurazioni non superiori però ai 12/5 annui. Aumentano per le banche le percentuali da versare allo Stato a cauzione delle somme riscosse per conto dell’erario. Beni culturali I Beni culturali inutilizzati o da restaurare possono essere concessi in uso a privati che possono detrarre dal canone i costi del restauro. Bolli Aumento di bolli, imposte di registro, tasse di concessioni governative,marche per i passaporti, bollo sui conti correnti, imposte ipotecarie e catastali. Cooperazioni internazionali e… solidarietà È istituito il fondo per le adozioni internazionali; è attivato il Progetto Aeneas come assistenza finanziaria e tecnica ai paesi terzi in materia di migrazioni; sono stanziati fondi (per spese militari) per le missioni internazionali di pace; di fatto, in quanto non stanziati, sono tagliati 250 milioni di euro alle cooperazioni (lotta all’AIDS, malaria, tubercolosi). Fisco Il punto è trattato a parte. Giochi e scommesse Il valore della posta di gioco minima scende da 3 euro ad un euro, ma la giocata minima rimane di 3 euro. Sono introdotte una nuova scommessa ippica ed il nuovo gioco dell’estratto de- terminato (illustrato nella finanziaria). Innovazione e tecnologia È istituito un fondo speciale per i giovani sedicenni “PC ai giovani”; benefici per l’acquisto di PC portatili a docenti e dipendenti pubblici; contributi per l’acquisto di decoder digitali. Limite della spesa pubblica (o secondo la legge incremento possibile) Il contenimento della crescita della spesa è spalmato su tutte le amministrazioni (regola di Gordon Brown), l’incremento della spesa è limitato al 2% rispetto al livello delle spese del 2004. Per gli enti locali verrà fissata la spesa media per categorie di comuni (secondo la popolazione) da valutare nel triennio 2001/2003: i comuni, che hanno avuto in quegli anni una spesa media pro-capite inferiore al parametro che sarà fissato, potranno incrementarlo annualmente dal 2003 del 2% ; gli altri comuni hanno il divieto di assunzione ed indebitamento (patto di stabilità interno 0. Microdisposizioni per esigenze disparate 10 milioni di euro al Fondo bieticolo 779 mila euro al Calcio femminile 2 milioni di euro alla scuola Jean Monnet 10 milioni di euro per la continuità territoriale di Trapani, Pantelleria e Lampedusa 1 milione di euro per le celebrazioni di Cristoforo Colombo 2 milioni di euro per 15 anni per la statale 38 della Valtellina E altre ….. Normativa No ad incrocio dati telefonici per lotta all’evasione. Cancellato obbligo di presentazione da parte del contribuente dell’elenco clienti-fornitori I manifesti politici abusivi condonati con appena 100 euro per anno e provincia: il responsabile non sarà il committente (il partito) ma chi materialmente attacca il manifesto. Slittamento del pagamento delle rate del condono edilizio. Sanità Sono stanziati 2 miliardi per risanare il disavanzo delle Regioni del Servizio Sanitario Nazionale (2001/2002/2003). Le Regioni che sforeranno dovranno aumentare le addizionali Irap ed Irpef. Dal 1 giugno il medico invierà per via telematica all’INPS il certificato di malattia del lavoratore. Aumenta la tassazione del fumo con la possibilità di individuare un prezzo minimo per i pacchetti di sigarette che saranno solo da 10 o da 20. Scuola Garantito come tetto massimo, ma bloccato (anche a fronte degli anticipi previsti dalla riforma e di incrementi di alunni) l’organico di diritto dell’anno precedente; limiti all’assunzione di specialisti di inglese nella scuola primaria con il ricorso a docenti già titolari riconvertiti con corsi interni; taglio alle spese per supplenze in sostituzione del personale assente. Società Congedi per mamme di figli con handicap (ripristino del fondo della finanziaria Amato); 300 milioni di euro per cassa integrazione; l’assegno per il coniuge a carico, per i dipendenti a basso reddito, non sarà più nella busta-paga del marito, ma dovrà essere versato direttamente alla moglie casalinga. Tagli ai trasferimenti alle imprese pubbliche Meno 90 milioni di euro alle Poste; meno 40 milioni di euro alle Ferrovie ed all’Anas. 9 SPAZIO PUBBLICITARO Concessionaria Martignoni Due s.r.l. Nuova TATA INDIGO WAGON. con impianto Bi Fuel a partire da 11.000 € PICK-UP RIBALTABILI, doppia cabina 4x2 e 4x4 a partire da 10.900 € Vergiate (Va) via G. di Vittorio, 88 Tel. 0331.964855 e-mail: [email protected] h t t p : / / w w w. m a r t i g n o n i s r l . i t Sesto Forum Per SESTO FORUM offriamo due contributi critici di Massimo Piscetta e Andrea Colombo Intervista a Massimo Piscetta 1. Uno dei capisaldi della finanziaria 2005 è la riforma fiscale con l’applicazione del “secondo modulo” dell’Ire (Imposta sui Redditi, che sostituirà la precedente Irpef). Chi trarrà maggior vantaggio (e chi svantaggio) da questa riforma? Perché? Le novità introdotte dall’art. 1 commi dal 349 al 353 della legge finanziaria si inseriscono nel disegno delineato dall’ampio progetto di riforma del sistema tributario, tracciato dalla Legge 7 aprile 2003 n. 80, con il quale fu prevista una riforma del sistema fiscale statale basata su cinque imposte ordinate in un unico codice. In base agli obiettivi stabiliti dall’art. 3 della Legge n. 80/03, l’Ire (cioè l’imposta sui redditi, fino ad oggi nota con l’acronimo Irpef) dovrebbe prevedere due sole aliquote di imposta. I commi citati della finanziaria 2005 tendono ad avvicinare il sistema attuale, a tale modello, che é ipotizzato come ideale dal legislatore, introducendo alcune modifiche che incidono sia sulle aliquote di imposta, sia sulle modalità di determinazione dell’imponibile (l’importo cioè sul quale le aliquote sono applicate). Benché generalmente, a seguito delle novità, si realizzino risparmi di imposta rispetto alla situazione normativa precedente, l’effetto combinato dei due ambiti di intervento, rende molto difficile e complesso, tentare di effettuare un’analisi di tipo generale su chi “guadagna e chi perde e quanto”. È consigliabile, invece, procedere all’esame di singole casistiche personalizzate, come del resto la stampa (anche quella specializzata) sta facendo in queste settimane. La profonda modica del sistema della detrazioni d’imposta, concesse in presenza di famigliari “a carico”, trasformate in “deduzioni” dal reddito imponibile, comporta inoltre un’attività di pianificazione fiscale famigliare da parte del contribuente (del tutto nuova nel panorama italiano) al fine di, imputando con accortezza le deduzione concesse, cogliere il meglio dei vantaggi perseguibili. 2. L’economia Italiana nel 2004 è cresciuta poco (+1,4% la variazione del PIL – Il sole 24 ore 31 dicembre 2004), soprattutto per la “debolezza” della domanda interna; il maggior reddito disponibile generato dall’applicazione del “secondo modulo” della riforma fiscale, permetterà agli italiani di spendere di più favorendo una ripresa dei consumi e quindi del PIL? 10 È una domanda che andrebbe posta a degli economisti. Tentando di analizzare la manovra attuata, senza tuttavia alcuna pretesa visto il campo d’indagine che richiederebbe competenze specialistiche ben più vaste delle mie, sembra evidente però, che la politica economica messa in atto dal governo (almeno per ciò che riguarda gli interventi nell’ambito delle imposte dirette) rappresenti un esempio di politica espansiva dei redditi realizzata per il tramite della leva fiscale. In generale una politica economica sui redditi di tipo espansivo conduce, anche secondo i più semplici modelli di simulazione, ad un’espansione del prodotto interno per il tramite di un aumento dei consumi, i quali a loro volta inducono ad un aumento degli investimenti delle imprese e ad un aumento di domanda di lavoro, innescando di conseguenza un potenziale ciclo espansivo. Le dinamiche connesse a qualunque tipo di politica economica, sulle quali incide profondamente anche il contesto internazionale, sono però molto complesse e ciò rende conseguentemente difficile formulare previsioni secondo lo schema lineare illustrato sopra. I problemi del c.d. “sistema Italia” non sono inoltre collegati, solo ad una carenza di consumi, ma anche (e forse in misura più determinante) a ritardi strutturali in alcuni strategici comparti produttivi, ad una minore incidenza dell’attività di ricerca e sviluppo rispetto a quella di altri concorrenti europei e mondiali, e a nodi critici mai risolti concernenti alcune grandi questioni macroeconomiche (fra le quali ci citano il sistema pensionistico, la struttura sanitaria, l’inefficienza, talora, della pubblica amministrazione). 3. Il secondo modulo della riforma fiscale prevede che la copertura finanziaria del minor gettito di imposta, sia ottenuta anche tramite il blocco del turnover del pubblico impiego ed anche tramite il contenimento dell’aumento della spesa corrente della pubblica amministrazione. Questa procedura può essere interpretata come una richiesta di maggiore efficienza da parte dell’amministrazione pubblica? Cosa ne pensa in merito? I limiti imposti dalla Legge finanziaria 2005, che estendono sostanzialmente ad una più vasta platea di enti quanto già previsto dalle leggi finanziarie degli anni precedenti, hanno dichiaratamente quale scopo, quello di “assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica stabiliti in sede di Unione Europea”. Le ragioni della norma sono positive in quanto tendono ad indurre comportamenti omogenei, da parte degli enti locali, miranti all’ottenimento di maggiore efficienza ed efficacia dell’azione istituzionale. Il fine è quello di fare rispettare, a livello aggregato, i parametri finanziari ed economici imposti dall’adesione all’Unione Europea, eliminando, al contempo, gli sprechi ed inducendo una razionalizzazione delle risorse. Tuttavia le profonde differenze esistenti fra i comuni italiani, comportano che alcune rigidità delle norme, possano essere ingiustificate per alcuni enti che hanno sempre mantenuto comportamenti virtuosi. Dal punto di vista meramente tecnico, comunque, i vincoli posti in materia di assunzione di dipendenti, che sono particolarmente complessi ed articolati, differenziano fra enti che hanno rispettato il patto di stabilità (premiandone i risultati) ed enti che invece non hanno raggiunto tale obiettivo (assoggettandoli pienamente ai vincoli volti al blocco delle nuove assunzioni). 4. La finanziaria 2005 prevede riduzioni nei finanziamenti dello Stato agli enti locali. Questo fatto cosa comporterà per il Comune di Sesto Calende? Per garantire lo stesso livello quantitativo e qualitativo dei servizi offerti alla collettività, il Comune dovrà aumentare i tributi locali oppure non adeguerà le tasse e di conseguenza, ridurrà i servizi offerti alla collettività? Non è superfluo sottolineare che la legge finanziaria deve essere letta considerando tutte le previsioni in essa contenute, che pongono numerosi vincoli e restrizioni (in parte dettate da circostanze di natura internazionale), ma introducono anche interessanti possibilità. Le azioni che l’amministrazione pone in atto a fronte delle norme vigenti non possono essere scollegate dalle motivazioni politiche concernenti ciò che è ritenuto prioritario. Alla domanda quindi, non possono che rispondere gli amministratori comunali dopo avere considerato specificamente la concreta portata degli effetti positivi e negativi, indotti dalle norme di finanza pubblica. 5. Il comma 300 della legge finanziaria 2005 prevede esplicitamente un aumento dell’imposta di bollo, della imposta di registro, della tassa di concessione governativa, dell’imposta ipotecaria e catastale, delle tasse ipotecarie, ecc.., per tenere conto dell’aumento dei prezzi al consumo quale risultante dagli indici Istat… in misura tale da assicurare un maggiore gettito annuo pari ad € 1.120 milioni. Queste disposizioni sono in contrasto con lo spirito guida del secondo modulo della riforma? Inoltre, su quali categorie di contribuenti incideranno maggiormente? Gli aumenti previsti dal comma 300 dell’art. 1 della Legge finanziaria 2005, riguardano gli “importi fissi” delle imposte e tasse citati e non genericamente le imposte in sé, le quali sono normalmente stabilite in misura percentuale, su basi imponibili differenziate. La ratio della norma risiede nell’adeguamento di tali importi, in alcuni casi invariati da numerosi anni, per tenere conto del tasso di inflazione manifestatosi nel corso del tempo. Non esiste un correlazione diretta fra la manovra volta alla riduzione progressiva delle aliquote dell’imposta sul reddito e gli aumenti qui accennati, benché è evidente che gli oneri generatisi, a parità di reddito prodotto, dalla riduzione delle aliquote dell’ire, possano essere in parte finanziati dagli aumenti previsti in materia di imposte indirette. I soggetti passivi dell’Ire sono le persone fisiche titolari di un reddito tassabile in base alle norme previste dal D.p.r. n. 917/86, differentemente i soggetti passivi delle imposte e tasse interessate dall’adeguamento di cui si tratta, sono rappresentati da una platea numerosa e eterogenea che comprende persone fisiche, enti ed imprese. Le risposte di Andrea Colombo Volentieri rispondo ad alcune domande che mi sono state poste ed aventi come argomento la legge finanziaria per l’anno 2005. Le domande sono cinque. Nel loro complesso intendono ottenere un parere circa l’impatto che la riforma fiscale potrà avere su una possibile ripresa dell’economia del paese, a seguito del minor prelievo fiscale che, nell’intendimento del Governo in carica, dovrebbe liberare risorse finanziarie per favorire i consumi e, come conseguenza, avviare un processo di ripresa economica. - La prima domanda che mi è stata posta è la seguente: “uno dei capisaldi della finanziaria 2005 è la riforma fiscale con l’applicazione secondo modulo dell’IRE (imposta sui redditi, che sostituirà la precedente IRPEF). Chi trarrà maggior vantaggio (e chi svantaggio) da questa riforma? Perché?” Ovviamente, per rispondere soltanto a questa domanda sarebbe necessario esercitarsi in un serie di calcoli che, alla fine, risulterebbero incomprensibili alla maggior parte dei lettori. Orbene, cercherò di concentrare l’attenzione su quanto risulta immediatamente misurabile e che può costituire, come dato orientativo, la base di partenza per valutare gli effetti futuri. Ogni Cittadino, qualunque sia il suo reddito (ammesso che lo abbia), e posta la condizione che sia lavoratore dipendente, al momento in cui scrivo ha già ricevuto il salario per il mese di gennaio 2005. Nei giorni passati a qualunque ora si accendesse il televisore e su qualunque canale, si poteva assistere ad estenuanti dibattiti tra le parti avverse (Governo e Opposizione) dove si cercava di far rilevare i vantaggi o gli svantaggi derivanti dalla entrata in vigore delle nuove norme con effetto dal primo gennaio 2005. Ebbene ora per ciascuno di noi è più facile valutare il primo ed immediato risultato della cosiddetta riforma fiscale. In primo luogo sarà sufficiente confrontare la busta paga del mese di novembre 2004 con quella di gennaio 2005 e se le condizioni generali non sono mutate, si potrà agevolmente concludere che il risparmio, per il singolo Cittadino, è cosa risibile. Le aspettative sono dunque naufragate contro lo scoglio di una reale impossibilità di operare un taglio fiscale degno di essere definito tale. Qui non si tratta di “percezione”, ossia di sensazione collegata alla sensibilità, bensì di dati che hanno la concretezza del numero matematico. Qualcuno ha sostenuto che la “gente” non credeva alle rilevazioni ISTAT poiché “percepiva” una diversa realtà. Allo stato attuale sono confrontabili dati e cifre e la cosiddetta “percezione” viene confermata da un semplice calcolo aritmetico, che non lascia spazio a “sensazioni” ma è costituito da dati tangibili. In termini di macro economia la risposta è a senso unico. Attraverso la riforma fiscale l’Erario trae una minore entrata, e non potendoselo permettere provvede a controbilanciare il risultato aumentando indiscriminatamente altre imposte, come ad esempio la tassa di registro, e altre tariffe che riguardano i servizi essenziali. Il risultato di tale operazione, dunque, equivale a zero per il contribuente che si trova ad avere nelle tasche una manciata di Euro che però dovrà utilizzare per far fronte ai maggiori oneri derivanti dagli aumenti tariffari. In questo modo si vanifica la possibilità di destinare il finto risparmio verso i maggiori consumi che sortirebbero l’effetto di rilanciare l’economia. Giova ricordare che l’economia non si muove con vettori autonomi, deve essere indotta, incoraggiata, finanziata e sorretta da un impianto di infrastrutture che, un paese moderno e democratico come l’Italia non ha. Non intendo banalizzare il discorso, tuttavia mi preme fare presente al lettore che il termine “finanziaria” altro non vuol dire che “bilancio dello Stato”. Con tutte le necessarie cautele per non banalizzare l’argomento è necessario spiegare che il bilancio dello Stato, sicuramente complesso ed articolato, è molto simile al bilancio delle famiglie italiane. In entrambi i casi le voci principali si sintetizzano in: entrate – uscite. La differenza tra le due voci determina quello che per le aziende private si chiama utile e che per lo Stato e per le famiglie si chiama nel primo caso: avanzo primario e nel secondo quota destinata al risparmio. Risulta facile comprendere che se contemporaneamente riduco le entrate e non diminuisco le spese la situazione porterà ad un deficit. Invero se mantengo invariato il valore delle entrate e riduco le spese si genererà una situazione di “avanzo”. Lo Stato deve provvedere e prevedere ad incassare le somme necessarie per poter erogare i servizi di cui i suoi componenti (le persone) hanno necessità. La leva più importante per lo Stato è proprio quella fiscale, non a caso la Costituzione fissa un principio fondamentale che riguarda il prelievo fiscale: la progressività. In altre parole che guadagna di più deve pagare di più. La ridistribuzione del prelievo fiscale fa la differenza fra un Governo che mette al primo posto la qualità della vita di tutti i cittadini e un altro che trasferisce maggiore ricchezza a chi già ne possiede a scapito di chi è più povero. Il secondo modulo della riforma fiscale voluto dalla finanziaria dell’anno 2005 comincia a sortire il secondo effetto sopra descritto. In sintesi si riducono le imposte (dato obbiettivo ) ma solo per i titolari di reddito superiore ad almeno Euro 25.000,00 (che tramutato in Lire significa 48.406.750). È abbastanza evidente che un reddito di tale entità non si riscontra facilmente in una elevata percentuale di lavoratori subordinati. Se così fosse non avremmo sicuramente il problema della nuova povertà che incombe e pesa come un macigno su molte famiglie Italiane. Il risparmio fiscale derivante dalla manovra non interessa le fasce basse di reddito quindi esclude proprio coloro che avrebbero maggiormente bisogno di essere aiutati. Se a ciò si aggiunge il rincaro delle tariffe dei servizi e la graduale eliminazione delle provvidenze sociali (sanità, pensioni e servizi sociali) si dovrebbe concludere che è in atto lo smantellamento di quel che viene chiamato welfare society, ossia sta avvenendo il contrario di quel che dovrebbe essere una elementare norma di uno stato democratico: la solidarietà. Il principale problema odierno non è sicuramente quello di far riconoscere formalmente la democrazia quanto, piuttosto, quello di promuoverne positivamente le condizioni per il consolidamento e l’ampliamento. La permanente attenzione alle esigenze della verità, della libertà, della giustizia e della solidarietà operante postula la diffusione della democrazia sostanziale. L’ideale di una democrazia compiuta è la prospettiva di un welfare la cui direttrice è data da un benessere condiviso e qualitativamente sorretto anche da valori etici. L’economista sa bene che non è possibile mantenere gli impegni assunti se la programmazione non sia stata il frutto di un calcolo realisticamente applicabile ad una situazione congiunturale negativa. Troppo spesso la propaganda e la demagogia indossano l’abito della verità e riescono, per un certo periodo, a coprire la reale situazione. Allora, la reale situazione della nostra Nazione e dei suoi conti è quella ampiamente ed aspramente criticata da tutti gli organi di Governo Europei e da tutte le organizzazioni preposte al controllo dei conti del Paese. Nella seconda domanda si dice che l’economia italiana è cresciuta poco (+ 1,4 la variazione del PIL – fronte il Sole 24 Ore).Tale situazione, si dice nella domanda, è generata dalla “debolezza” della domanda interna. Anche in questo caso la risposta è ovvia. In fase di recessione economica, da qualsiasi causa essa dipenda ne consegue un impoverimento delle fasce più a rischio che, guarda caso, sono quelle che in condizioni di normalità generano i maggiori consumi, specialmente quando il risparmio o non è possibile oppure non ha nessun motivo per essere posto in atto. Mi riferisco al piccolo risparmiatore che, se non subisce truffe che addirittura gli tolgono il capitale, lo ritrova con una remunerazione risibile. Anche il risparmio va favorito, anzi per molti anni nell’economia italiana ha rappresentato un punto di forza. Si produce per consumare, sarebbe un paradosso consumare per produrre. Dunque il bilancio dello Stato (finanziaria 2005) taglia le tasse rinunciando ad una somma ingente in entrata, a favore di soggetti possessori di un reddito medio alto e contemporaneamente provvede a pareggiare i conti mediante tagli alla spesa pubblica e più in generale pone a carico degli enti locali l’onere di cercare la quadratura dei propri bilanci dovendo agire proprio sulla leva fiscale (I.C.I, Addizionale Regionale e Comunale). Evidentemente gli enti locali si troveranno costretti a ridimensionare i servizi offerti o ad aumentare le tariffe. Complessivamente appare chiaro che la legge finanziaria, per quanto oggetto delle domande che mi sono state poste, costituisca un impianto normativo (un articolo, 572 commi) non contiene nessuna innovazione positiva rispetto al passato, anzi penalizza fortemente settori vitali come la scuola, la ricerca, e l’intrapresa di nuove attività economicamente rilevanti. Essa prende come principale bersaglio il bene più rappresentativo della realizzazione del risparmio: la casa. Su di essa riversa una serie di aumenti fino a colpire i redditi degli affitti che, per presunzione, dovranno essere pari almeno al 10% della rendita catastale. Concludo, non per avere esaurito gli argomenti, ma per ovvie ragioni di spazio e perché non è materialmente possibile rispondere a tutte le domande se non in ben altro modo. Volutamente non ho indicato cifre poiché si deve anche tenere conto che le previsioni della finanziaria, fino a prova contraria tali rimangono e soltanto a consuntivo sarà possibile confermare i dubbi che ho espresso o ricavare l’amara certezza di avere avuto ragione. L’economia italiana, rispetto agli altri paesi dell’unione monetaria, più delle altre risente della battuta di arresto dovuta alla mancanza di una programmazione strutturale, sostituita da provvedimenti non ripetibili quali il condono fiscale, la dismissione del patrimonio, e le privatizzazioni. Queste ultime potrebbero essere utili, ma solo nell’ottica di un arricchimento generale a favore dell’utenza e non nei confronti solo di chi acquista e mi riferisco al settore della sanità. In un paese privo di risorse naturali del sottosuolo e dipendente al 100% dal petrolio si deve pensare attivamente e costantemente ad una inversione di rotta, sfruttando al massimo le risorse umane che lo hanno reso grande nel mondo. Per recuperare il tempo perduto la finanziaria di cui stiamo discutendo è troppo lontana dalle reali esigenze del paese. Non si tratta di “percezione” è la dura realtà. Nella quotidianità, i cittadini fanno i conti della spesa e ogni giorno si accorgono e misurano che tutti i prezzi di tutti i generi tendono ad aumentare in modo inversamente proporzionale alla riduzione fiscale. In questo scenario non si può certo prevedere una crescita. Sesto Incontro Sesto 100 anni fa PAROL INCRUSÀ’ Rievochiamo, in modo sintetico, gli avvenimenti più importanti accaduti a Sesto, Lentate, Lisanza e Oriano nel 1905, l’anno nel quale si decide di costruire la Vetreria e si posa la piema pietra della nuova chiesa di San Bernardino. Giuseppe Emanuele Modigliani 6 ottobre - Su proposta del prof. Giuseppe Bonini, il consiglio comunale stanzia L. 200 per istituire una biblioteca popolare. Natale Langè è eletto sindaco di Osmate-Lentate. 20 ottobre - In seguito alla falsa notizia dell’arrivo, a Milano, dei vetrai sestesi per cacciare i crumiri tedeschi, la questura occupa militarmente l’intera via Savona. 9 novembre - La giunta municipale delibera la sospensione dell’insegnamento religioso scolastico. 11 novembre - Contraddittorio sull’insegnamento religioso tra Giovanni Bitelli segretario della Camera del Lavoro di Gallarate, Filippo Meda cattolico e Francesco Buffoni socialista. 12 novembre - L’avv. Francesco Buffoni parla, in una sala comunale, di “laicizzazione della scuola”. Il parroco Leonida Mapelli e l’avv. Filippo Meda parlano, nella chiesa di San Giuseppe, “per la religione nella scuola”. 15 novembre - Il brigadiere Perego è insignito di medaglia d’argento al valore civile. 2 dicembre - A Livorno, rinnovo del comitato centrale della Federazione Italiana Bottigliai: più votato è il maestro sestese Francesco Besozzi, eletto anche il grangarzone Guglielmo Zamperini. Il consiglio comunale di Lisanza accende un mutuo di L. 14.400 per la Cassa Depositi e Prestiti per costruire la scuola elementare. 3 dicembre - La maestra socialista Ines Oddone Bitelli tiene una conferenza sull’“organizzazione femminile”. 24 dicembre - Conferenza di Giovanni Bitelli sul “momento politico attuale”. 29 dicembre - Assemblea sindacale con Francesco Campolonghi, segretario della Federazione Italiana Bottigliai; la riunione si chiue con il grido unanime di “viva la cooperazione, viva la vera fratellanza!”. Mario Varalli La soluzione del cruciverba nel prossimo numero SPAZIO PUBBLICITARO SPAZIO PUBBLICITARO 18 gennaio 1905 - Don Giovanni Rachelli acquista la tenuta di Oriano e istituisce la Pia Opera Agraria Nazionale Redenzione e Lavoro per i figli dei carcerati. 5 febbraio - Comizio di protesta contro l’assunzione di crumiri alla vetreria di Sant’Anna; parlano Alceste De Ambris, segretario della Federazione Italiana Bottigliai e Lorenzo Tortini, assessore socialista. 11 febbraio - La sezione del P.S.I. organizza una veglia danzante. 5 marzo - Ballo pubblico nella sede del Club Ciclistico. 29 marzo - Santino Bassetti è condannato a quindici anni di reclusione per aver accoltellato a morte Paolo Tamborini. 10 maggio - Il brigadiere a piedi Luigi Perego, comandante della stazione dei Reali Carabinieri, si getta nel Ticino in piena e salva il bambino Silvio Barberis. 28 maggio - Cesare Ricciardi, gerente della Vetreria Operaia Federale, tiene una conferenza nella quale illustra il progetto di costruire una vetreria a Sesto. 18 giugno - L’assemblea straordinaria della Vetreria Operaia Federale, riunita presso la Camera del Lavoro di Milano, approva all’unanimità la nuova vetreria sestese. 2 luglio - L’arcivescovo di Milano, Andrea Carlo Ferrari, posa e benedice la prima pietra della nuova chiesa di San Bernardino; segue discorso del dott. Alberto Giovanardi. 30 luglio - Si vota per le elezioni comunali parziali: la lista socialista e radicale conquista sette seggi su nove. 6 agosto - Il consiglio comunale riconferma sindaco il repubblicano Francesco Sironi. 25 agosto - Si riunisce, a Sesto, il comitato centrale della Federazione Italiana Bottigliai per discutere l’andamento della lotta con gli industriali del vetro. Chiusi i lavori, Giuseppe Emanuele Modigliani, consulente legale della Federazione, in una pubblica conferenza incita alla solidarietà e alla resistenza. 1° settembre - L’ing. Malachia Bogni, progettista della nuova vetreria, chiede al Sindaco l’autorizzazione edilizia. 29 settembre - La Società Operaia di Mutuo Soccorso raccoglie indumenti e denaro per i terremotati calabresi. 30 settembre - Assemblea, a Livorno, della Vetreria Operaia Federale e riunione del nuovo consiglio d’amministrazione: Ambrogio Luigi Varalli è nominato segretario, Cesare Ricciardi direttore generale, Ernesto Varalli direttore di Sesto e Giuseppe Milano direttore di Vietri sul Mare. 11 Spazio aperto Sextum moralia Panormatica Questa pagina sarà centrata sulla rubrica delle lettere al giornale; dato che in questo numero ovviamente non c’è stata la possibilità di dar corpo alla rubrica introduciamo un piccolo siparietto critico per iniziare un dialogo e per offrire spunti di analisi della attualità in cui siamo immersi. Basta accendere la televisione per accorgerci che siamo diventati un paese di opinionisti; personaggi più o meno famosi, persone comuni che ambiscono al successo, dopo soggiorni spiati o sceneggiati in case, isole o ristoranti diventano maestri di vita o pensiero e vengono consultati sui temi più vari. In un paese che rischia di smarrire il senso etico, si moltiplicano i moralisti ovvero gli esperti del costume, che ergono a principio o valore il proprio modo di vivere o di apparire; è la logica del reality show: il mostrarsi che diventa realtà ovvero la realtà che si trasforma in spettacolo. Adorno, filosofo e musicologo, da cui è stata tratta ispirazione per il titolo della rubrica (“Minima moralia”), sosteneva che nella cultura di massa (e sarebbe oggi perfino troppo gratificante il termine che il filosofo usava e cioè industria culturale) il piacere individuale si perde nell’apparenza sociale del piacere ed i valori in gioco, anche quando si mascherano di individualità o di universalità, non sono altro che valori di scambio, cosificati e mercantilizzati. Il senso di un dibattito critico non può invece non muoversi nella direzione dell’ethos civico; per questo motivo, con molta modestia, proponiamo un testo famoso ripreso anche dalla costituzione europea: l’orazione di Pericle nel testo di Tucidide. Siamo all’inizio della guerra del Peloponneso – Atene è al massimo della sua potenza; alla fine del primo anno Pericle commemora i caduti della città. Ecco alcuni passi dell’encomio di Pericle (Tucidide “Storie II” 34-36): 12 “Noi amiamo il bello, ma con misura; amiamo la cultura dello spirito, ma senza mollezza. Usiamo la ricchezza più per le opportunità che offre all’azione che per sciocco vanto di parola. e non il riconoscere la povertà è vergognoso tra noi, ma più vergognoso non adoperarsi per fuggirla”. 13 “Le medesime persone da noi si curano nello stesso tempo e dei loro interessi privati e delle questioni pubbliche; gli altri che poi si dedicano ad attività particolari sono perfetti conoscitori dei problemi politici; poiché il cittadino che di essi assolutamente non si curi siamo i soli a considerarlo non già un uomo pacifico, ma addirittura un inutile”. 14 “Noi stessi o prendiamo decisioni o esaminiamo con cura gli eventi; convinti che non sono le discussioni che danneggiano le azioni, ma il non attingere le necessarie cognizioni per mezzo della discussione prima di venire all’esecuzione di ciò che si deve fare”. 15 “Abbiamo infatti anche questa nostra dote particolare, di saper, cioè, osare quant’altri mai e nello stesso tempo fare i dovuti calcoli di ciò che intendiamo intraprendere; agli altri, invece, l’ignoranza provoca baldanza, la riflessione apporta esitazione.Ma fortissimi d’animo, a buon diritto, vanno considerati coloro che, conoscendo chiaramente le difficoltà della situazione ed apprezzando le delizie della vita, tuttavia, proprio per questo, non si ritirano di fronte ai pericoli”. Questo è quanto. P.S. La lettura dell’orazione di Pericle a “Domenica in” da parte dell’attore Paolo Rossi è stata censurata da Rai uno e non è mai andata in onda. Per chi è interessato il passo intero delle Storie di Tucidide, che utilizza l’encomio della città da parte di Pericle per far comprendere come gli Ateniesi vivevano l’ethos della propria città, è consultabile in biblioteca comunale. Betafi (Panoramica delle problematiche) IL TRAFFICO VEICOLARE L’homepage del sito del Comune di Sesto Calende Spazio aperto Questa pagina è volutamente spoglia… potrebbe addirittura risultare bianca nei prossimi numeri perché è la pagina APERTA all’esterno: a quelli che già collaborano, a quelli che vogliono collaborare, a quelli che hanno qualcosa da chiedere o qualcosa da dire. È UNO SPAZIO che sarà occupato principalmente dai lettori o meglio ancora dai cittadini. Attraverso questa pagina si vorrebbe fare dialogare i sestesi e nel contempo svolgere un ruolo informativo più preciso e diretto. Non è però una palestra dei lettori autoreferenziale in cui si scrive e “ci si legge”; la comunicazione è un mettere in comune, anche le critiche, ma secondo i principi della dialettica che vuole cambiare in meglio le cose. È pertanto uno spazio LIBERO, ma STRUTTURATO con le sue rubriche. Due di queste rubriche sono affidate al giornale comunale e cioè “CONFRONTO di OPINIONI” e “LETTERE alla REDAZIONE”, mentre una, “DIALOGO CONTINUO”, sarà sempre aperta attraverso il sito del Comune di Sesto Calende con un forum on-line. Le rubriche Il giornale comunale ha sempre pubblicato lettere di cittadini che volevano testimoniare personali opinioni, segnalare problemi o chiedere chiarimenti. Spesso queste lettere hanno costituito materia di confronto e talvolta la vis polemica è stata terreno di scontro acceso (con qualche “sfocatura” in alcuni casi). Vorremmo dare un significato nuovo a questo spazio, peraltro insostituibile, del giornale: da un lato come confronto di opinioni, non certo a ruota libera, ma su un tema scelto di volta in volta dai lettori; dal- l’altro come lettere alla redazione per far conoscere problemi, presentare domande o offrire suggerimenti, anche attraverso l’arma della critica. Ogni numero chiederà ai lettori sia di indicare un tema di discussione sia di proporre contributi di opinioni sul tema che sarà oggetto di dibattito. Le note dei lettori costituiranno il nucleo centrale di quello spazio che un po’ pomposamente abbiamo chiamato “Sesto Forum”. Ma il Forum è anche lo spazio per la posta: spazio in cui verranno scelte le lettere più significative, per rilevanza e specificità del problema segnalato. A tutte le lettere che chiedono spiegazioni o coinvolgono agenzie ed enti, si cercherà di dare risposta o attraverso l’apposito sito on-line (per i frequentatori di internet) o per lettera o attraverso le pagine del giornale. Se la lettera pone domande rivolte a enti o istituzioni, si tenterà di far da tramite chiedendo agli interessati una risposta; l’intento di ampliare il più possibile la partecipazione comporterà talvolta una sintesi della lettera, rispettosa comunque del contenuto e del registro espositivo: non si tratterà mai di tagli censori, ma piuttosto di focalizzazioni redazionali. La proposta sarà più chiara una volta che le lettere, come ci si augura, giungeranno alla redazione: è evidente che anche sulla proposta si può discutere, ma vi chiediamo un po’ di pazienza per poterla verificare con i lettori. Abbiamo, però, voluto chiarire la direzione che si vorrebbe dare a questo SPAZIO APERTO come sinonimo di REDAZIONE APERTA. Grazie per l’attenzione e per la… collaborazione. Franco Bellingeri Spazio aperto Nel corso degli anni la diffusione del diritto-dovere alla mobilità ha determinato la completa metamorfosi del valore del viaggiare, da piacere a sofferenza, in conseguenza della sistematica congestione del traffico. Il radicale cambiamento della percezione del viaggio è avvenuto durante ed in conseguenza della transizione della mobilità da collettiva a privata nel periodo storico recente in cui l’avvento del televisore, dell’automobile e del computer, nell’arricchire le dotazioni personali, ha inciso profondamente sui rapporti sociali, ha cambiato gli stili di vita ed ha aperto discussioni che, spesso, vengono chiuse da un qualunquistico “si stava meglio quando si stava peggio”. Considerando l’uso del televisore e del computer, ma anche del telefono cellulare e altro ancora, come problemi della sfera privata o dell’ambito famigliare, resta invece problema di tutta la società, quindi pubblico, l’uso dell’automobile. Se un tempo con l’automobile si andava da Sesto a Milano in mezz’ora, ormai questo non è più possibile ed è più facile fare una statistica del tempo occorrente piuttosto che una previsione. Allo stesso modo si impiegavano cinque minuti da Lisanza (o da Oneda) per raggiungere il centro di Sesto e per parcheggiare mentre ora, raggiunta la destinazione in un tempo dipendente dal traffico e dai semafori, sul tempo necessario a trovare un posto auto è più facile fare una statistica piuttosto che una previsione. Nel chiedersi se questa situazione sia migliorabile, bisogna considerare che, fino ad oggi, la tendenza è al peggioramento, non è una prerogativa di Sesto ed è la conseguenza fisiologica dell’aumento continuo del numero di veicoli… per chilometro quadrato. Non potendo aumentare i kmq., diventa necessario inventare qualche soluzione per controllare l’unica variabile disponibile, le auto, la cui variazione è però in aumento. Come governare il numero di auto è un problema amministrativo di non facile soluzione perché forza le libertà, cambia le abitudini, lede interessi, attira anatemi… ma sarà poi vero? La libera circolazione veicolare nei centri urbani è ormai un fatto anacronistico, determinato da reali difficoltà attuative o da peculiarità amministrative. Al contrario la limitazione del traffico nei centri urbani è una misura di tipo razionale che viene di solito adottata da quelle Amministrazioni comunali non disattente ai problemi derivanti dalla congestione veicolare ed aventi cura della qualità della vita dei cittadini. Lungi dal voler mettere “il carro davanti ai buoi”, cioè dal proporre soluzioni frettolose e rischiare di avviare un processo di divisione tra chi è “pro” e chi è “contro”, pensiamo potrebbe essere interessante aprire un dibattito su questo problema per il quale già esistono un’ampia gamma di soluzioni verificabili e confrontabili. Ci proponiamo quindi di sentire tutte le opinioni con l’obiettivo di approfondire l’esame del problema e verificare quali soluzioni, utili a migliorare la qualità della vita di Sesto e dei sestesi, potrebbero essere praticabili. Beppe Balzarini CONFRONTO DI OPINIONI Sotto questo logo accoglieremo i vostri commenti; il tema è libero: indicate un argomento. 12 LETTERE ALLA REDAZIONE Lettere pervenute n. _________ di cui on-line n.__________. Lo spazio è per ora vuoto; riempitelo! QUESTIONARIO Mi piacerebbe che si parlasse di ...................................................................................... Ho ………….. anni Occupazione ................................................................................ Sesso ………………………………… SPAZIO PUBBLICITARO Allego il mio contributo alla discussione di Fontana Roberto Cartoleria - Articoli regalo - Fax - Fotocopie a colori - Libreria - Battitura testi Servizi stampa rapida - Timbri espresso - Rilegatura spirale dorsi plastica / ibiclick Plastificazione documenti - Servizio copertine per libri / pubblicazioni / registri SI PRENOTANO LIBRI SCOLASTICI / UNIVERSITARI / VARIA Via Piave, 62 - zona Abbazia - SESTO CALENDE (VA) - Tel. e Fax 0331 92.12.72 E-mail: [email protected] SI NO PARACCHINI snc Via Roma, 20 - SESTO CALENDE Tel. 0331 92.41.48 cornici • portafoto • oggettistica in legno stampe • vetri isolanti • specchi • box doccia Sesto dentro: Informazioni La comunicazione dell’attualità; è il momento dei comitati di quartiere Speciale Comitati di quartiere L’elezione dei Comitati di Quartiere è un momento importante per la vita di un paese; il Comitato di Quartiere è uno strumento ed una strategia di partecipazione diretta. Ne parliamo con alcuni brevi appunti: a) i quartieri di Sesto Calende; b) il regolamento dei comitati di quartiere; c) i nuovi elettori; d) curiosità. I QUARTIERI DI SESTO CALENDE Sono quartieri storici di SESTO CALENDE: a) b) c) d) e) f) g) h) i) ABBAZIA CENTRO COCQUO LENTATE LISANZA MULINI ORIANO/ONEDA S.GIORGIO S.ANNA/LOCA/INCASALE L’ordine è strettamente alfabetico e le lettere non rappresentano una scala di importanza. IL REGOLAMENTO Il precedente regolamento risale al 28.3.2000, il nuovo è stato adottato nell’ottobre scorso. Sinteticamente riguarda: a) finalità statutarie – artt. 1,2; b) nomina ed elezioni – artt. 3-6 ; c) funzionamento – art. 7; d) convocazione – art. 8: e) rapporti con l’Amministrazione comunale e gli uffici dell’ente locale – artt. 9-11. Ricordiamo che i Comitati di Quartiere sono: a) organismi di aggregazione e partecipazione di coloro che, indipendentemente dalla propria nazionalità, risiedono nelle diverse località del territorio comunale; b) promuovono la partecipazione alla vita amministrativa attraverso la rappresentanza delle istanze della popolazione e la diffusione dell’informazione; c) partecipano eventualmente direttamente alla gestione di spazi e strutture comunali, ove richiesto, secondo accordi o convenzioni definiti separatamente; d) sono consultati per tutti i provvedimenti di carattere urbanistico di competenza del Consiglio Comunale, per la realizzazione di opere pubbli- che previste nel piano triennale, per la programmazione di campagne e/o rilievi di carattere ambientale, per interventi di modifica della viabilità che interessino il territorio del Quartiere. I NUOVI ELETTORI Il Regolamento adottato dal Consiglio Comunale con delibera n. 69 del 25 ottobre 2004 amplia la platea degli aventi diritto. Sono elettori attivi e passivi del Comitato tutti i residenti nel Quartiere che hanno compiuto i 16 anni alla data della votazione; viene ribadito così il principio che hanno diritto di voto tutti coloro che, indipendentemente dalla propria nazionalità, risiedono nelle diverse località del territorio comunale. Il diritto esteso agli extra-comunitari è un’occasione di dialogo e confronto interculturale, ma anche l’apertura al voto dei sedicenni rappresenta l’opportunità di un incontro tra generazioni spesso più lontane di quanto indichino le differenze di età. QUARTIERE (CURIOSITÀ) Per quartiere si intende un nucleo più o meno autonomo all’interno di un agglomerato urbano; la parola viene dal latino medioevale “quarterius” con cui si indicava il complesso di fabbricati adibito all’alloggio di truppe ; il termine quarterius riprende a sua volta il latino “quartarium” da quartus ovvero una delle quattro parti in cui era divisa una città (cfr. anche la parola sestiere). Il termine poteva anche indicare la parte posteriore della calzatura che copre il calcagno ed il collo del piede. Sono modi di dire: – senza quartiere come lotta condotta senza esclusione di colpi; – quartierino come piccolo appartamento; – chiedere quartiere, dare quartiere come possibilità di ritirarsi o arrendersi per il nemico o di avere una pausa per i rivali; – quartiere generale come termine militare; – trovare tavola e quartiere ovvero vitto ed alloggio; – in marina è una delle tre parti in cui si divide longitudinalmente la nave e la sua velatura (quartiere prodiero, centrale e poppiero); – nel biliardo è la parte del tavolo di gioco da cui si inizia la partita. La parola “comitato” indica, invece, indica uno ristretto gruppo di persone organizzato per la tutela di determinati interessi; viene dall’inglese “committee” che come il francese “comité” risale al latino “commettere” ovvero affidare. La voce si è diffusa soprattutto durante la Rivoluzione francese. Se il significato di comitato di quartiere diventa quello etimologico, un progetto politico diviene un programma civico: talvolta il senso delle cose è scritto nelle parole o almeno lo si spera. L’anagrafe (aggiornata al 18-2-05) Nati PRUTTI FEDERICA nata il 01.12.2004 MENDOLA MARZIA nata il 21.11.2004 BRENA ALESSANDRO PIETRO MARIA nato il 02.12.2004 RAMASCO SARA nata il 04.12.2004 BULGARINI EMMA nata il 30.11.2004 D’AMATO ALESSANDRO nato il 02.12.2004 FLAMM SAMUEL THOMAS nato il 01.12.2004 CARDINALI MARCO RAFAEL nato il 16.12.2004 VARALLI ALESSIO nato il 17.12.2004 LEONTINI EMMA MARIA nata il 18.12.2004 VIGILANTE SOFIA nata il 20.12.2004 LIN ERICA nata il 29.12.2004 CURCIO LYAN nato il 05.01.2005 FALCONI LORENZO nato il 31.12.2004 BULLANI FELIPE CARLO nato il 05.01.2005 VERGA GIANLUCA nato il 05.01.2005 DICIANNOVE CAMILLA nata il 10.01.2005 VELASQUEZ CARPIO DAVIDE NOE nato il 09.01.2005 SERENITA’ MARCO nato il 14.01.2005 BALZARINI DIANA nata il 19.01.2005 CAPORALE AURORA nata il 25.12.2004 GIULIANO CAROLA nata il 28.01.2005 BOMBEN SOFIA nata il 27.01.2005 MEZZANOTTE AMBRA nata il 09.02.2005 Quattro passi nella storia di Lentate Verbano (segue da pag. 5) Bisogna premettere subito che la forzata unione dei due paesi non soddisfò mai nessuno, come si deduce da un dettagliato esposto inviato dai residenti al Ministero il 10 maggio 1863, e dai verbali del Consiglio Comunale tenutosi il giorno 16 novembre 1866 a Osmate, durante il quale i consiglieri comunali chiesero esplicitamente la separazione delle due località adducendo le seguenti motivazioni: • “Distanza di oltre due miglia fra i due centri e conseguente difficoltà per il servizio della giunta, della guardia nazionale, della convocazione del consiglio; • Nessun possedimento di questi cittadini nell’altra frazione e viceversa; • Separazione completa di interessi e quindi ingiusta partecipazione di Lentate al maggior patrimonio di Osmate e di questo al maggior estimo di quello; • Danno evidente della comune amministrazione poiché ogni frazione ha chiesa, cursore, fabbriceria, medico, levatrice e parroco proprio; • Differenza di patrimonio e di interessi”. La richiesta arrivò anche al Consiglio Provinciale di Como, ma nonostante nella seduta del 9 settembre 1862 si fosse constatata la validità delle motivazioni portate a favore della separazione delle due frazioni, di fatto non cambiò nulla per molti anni. La questione fu risollevata nel 1883, quando gli abitanti di Osmate mandarono al Vice-prefetto di Varese una missiva nella quale chiedevano che la loro frazione diventasse comune autonomo, in virtù del fatto che “[…] l’ufficio comunale, la sala del consiglio e l’albo pretorio sono in Osmate perché Lentate è un semplice cascinaggio abitato da contadini […] e non esistono esercizi, industrie e commerci mentre a Osmate vi sono ben 29 possidenti, due esercizi, una rivendita di generi di monopolio e la popolazione si industria nel minuto commercio; oltre a ciò Osmate ha un legato di tre doti annuali per le nubende povere”. Anche in questo caso, però, nulla cambiò, perché il funzionario rispose che non si poteva dare ricorso alla richiesta in quanto mancavano i requisiti previsti da una legge comunale e provinciale del 1865. Nel 1892 ci fu un ulteriore cambiamento della denominazione del comune. In primis la richiesta fu sollevata dai consiglieri di Osmate durante il consiglio del 10 maggio 1891, i quali proposero l’adozione del nome di Osmate-Lentate, perché Osmate era la frazione più importante dal punto di vista “agricolo, commerciale e industriale”; inoltre era la sede del segretario, del maestro, dell’archivio comunale e del consiglio comunale stesso. Immediata la risposta del consigliere di Lentate Luigi Colombo, il quale asserì che • “Sotto il profilo agricolo Lentate ha maggiore importanza di Osmate; • Lentate è sempre stato l’antico comune; • La tassa di ricchezza mobile applicata all’esercente il molino è superiore a quella pagata dagli esercenti di Osmate; • La popolazione di Lentate è maggiore come indicato nell’ultimo censimento”. La querelle si chiuse definitivamente durante il consiglio del 19 novembre 1891, quando con 8 voti favorevoli, 4 contrari e 1astenuto, si deliberò l’adozione del nome Osmate-Lentate, definitivamente sancito dal de- Matrimoni ZUIN GIOVANNI – OSCULATI FRANCESCA coniugati il 06.12.2004 FALCETTA DANIELE SERAFINO – ZGJANA ANILA coniugati il 18.12.2004 THIAM CHERIF – GUEYE SEYNABOU coniugati il 22.12.2004 VENTURINI RICCARDO – DESILVESTRI LARA coniugati il 11.12.2004 DE BASTIANI ADRIANO – CHELE RODRIGUEZ ADINA ABIGAIL coniugati il 18.12.2004 NEIRA QUEIROLO EDUARDO ALFREDO – ESSENWANGER RUIZ KRYSCIA LORENA coniugati il 21.01.2005 NIANG PAPA MALICK NIANDE – VADILONGA MARIA LAURA coniugati il 29.01.2005 BRUNO MARCO – SERRA LETIZIA coniugati il 05.02.2005 Deceduti BERTOLDO CARLO nato il 28.09.1962 deceduto il 15.11.2004 CRENNA RITA ROSARIA nata il 04.10.1942 deceduta il 04.12.2004 MARZETTA LUIGI nato il 09.12.1920 deceduto il 06.12.2004 MENDOZZA ALCIDE nato il 05.07.1915 deceduto il 26.11.2004 BOZZETTI ANNA MARIA nata il 25.08.1936 deceduta il 18.11.2004 ZARONE PIETRO nato il 25.09.1916 deceduto il 18.11.2004 D’ONOFRIO VINCENZO PASQUALE nato il 29.04.1927 deceduto il 22.11.2004 FATICHENTI AMERINA nata il 21.04.1927 deceduta il 03.12.2004 COCCETTI ALDO nato il 06.10.1916 deceduto il 02.12.2004 MORONI GIOVANNI nato il 29.10.1929 deceduto il 07.12.2004 ROGNONI ANNETTA nata il 17.01.1910 deceduta il 08.12.2004 VALENTE GIOVANNI TOMMASO nato il 17.04.1920 deceduto il 28.12.2004 LAMOGLIE FRANCESCO nato il 18.10.1929 deceduto il 02.01.2005 CRIVELLARI GIAMPIERO nato il 23.09.1964 deceduto il 20.12.2004 creto regio del 9 giugno 1892. Passano gli anni, e anche la frazione di Lentate pagò il suo tributo alla Grande Guerra: alla fine del conflitto le vittime furono circa 10. il primo dopoguerra fu drammatico per tutta la società italiana e nel terreno reso particolarmente fertile dalla profonda crisi economica e dalla “vittoria mutilata” mise le radici la dittatura fascista. Il 1929 fu un anno cruciale per l’economia mondiale e determinante per la vita amministrativa sia di Osmate che di Lentate, che riuscirono ad avere la tanto agognata separazione. Infatti, sulla Gazzetta Ufficiale del Regno n°125 del giorno 29 maggio 1929 fu pubblicato il decreto n° 775 del 28 marzo 1928 che sancì l’aggregazione della frazione di Lentate al comune di Sesto Calende. Come spiega Varalli, “uno fra i tanti motivi che convinsero i cittadini di Lentate a chiedere l’aggregazione a Sesto Calende può ricercarsi nel fatto che Osmate da decenni fruiva del servizio pubblico di illuminazione, mentre a Lentate si continuava con l’uso delle lampade a petrolio. Nel corso del 1931 Lentate potè fruire di questo importante servizio anche per i privati e dopo due anni le case dei lentatesi poterono godere anche dell’erogazione dell’acqua potabile”. Nel maggio 1930 fu fondato il “Ristoratorio Operaio Agricolo Verbanese”, comunemente noto come “Il Circolo”, una cooperativa senza fini di lucro che per decenni è stata l’unica realtà di paese, nata per venire incontro alle esigenze più “elementari” degli abitanti della frazione (ad esempio acquistare il pane o due etti di prosciutto), alla quale sarebbe giusto dedicare più spazio di questo rapido accenno. Gli effetti delle famigerate leggi razziali del 1938 “a favore della razza italica” si sentirono anche in un agglomerato piccolo come Lentate: la famiglia del dottor Sauer, amministratore del caseggiato colonico e dei terreni della cascina Piana, e gli altri cittadini di religione ebraica lasciarono ben presto le loro abitazioni e si trasferirono in Paesi più sicuri. La II Guerra Mondiale costò pesanti sacrifici a tutti gli italiani, compresi i Lentatesi. Ricordiamo due vicende: la tragica scomparsa in Russia di Ferdinando Chiea, originario della provincia di Belluno, giunto a Lentate nella II metà degli anni Venti, e l’esperienza, per fortuna con esito migliore, di Costantino Brusa, che si trovava a bordo dell’incrociatore Trento quando fu silurato da un aereo inglese a circa 250 miglia da Messina. A proposito del periodo bellico scrive Varalli: “Lentate, malgrado l’infuriare della guerra è una località tranquilla, non vi sono rischi connessi a bombardamenti e mitragliamenti aerei per assoluta mancanza di obiettivi militari e poi, essendo zona agricola, è più facile trovare farina e altre derrate alimentari. Questi motivi consigliano lo sfollamento a diverse famiglie di Sesto Calende, che trovano ospitalità nel castello o in altre abitazioni di amici”. Il resto è storia recente…. Una precisazione: questo non è, né ha la pretesa di sembrarlo, un articolo esaustivo sulla storia di Lentate. Per questioni di spazio e di tempo sono stati, infatti, tralasciati molti particolari significativi e degni di una attenta riflessione, quale, ad esempio, l’operato dei parroci che nel corso degli anni si sono succeduti nella Parrocchia di S. Materno, o cosa è stato fatto negli ultimi lustri. Speriamo che in futuro ci sia la possibilità di continuare quanto iniziato ora! GOMARASCA VIRGINIA nata il 24.04.1911 deceduta il 16.01.2005 PECORA GIANCARLO AMETO nato il 03.11.1931 deceduto il 18.12.2005 LANZI EUGENIO nato il 18.01.1929 deceduto il 21.12.2004 CIANO GIUSEPPE nato il 03.01.1953 deceduto il 30.12.2004 GERVASONI ROSA ANGELA nata il 28.08.1938 deceduta il 05.01.2005 SPINATO MARIA nata il 05.01.1926 deceduta il 08.01.2005 LAINO’ GIUSEPPA nata il 03.08.1937 deceduta il 21.01.2005 FRIGERIO MARIA nata il 10.07.1914 deceduta il 16.01.2005 MORONI GUGLIELMINA nata il 10.12.1913 deceduta il 25.01.2005 COLOMBO CATERINA nata il 11.12.1908 deceduta il 26.01.2005 MILITELLO PIETRO nato il 10.04.1936 deceduto il 25.01.2005 MARIUZZO LORENZO nato il 13.05.1972 deceduto il 29.01.2005 BARGELLINI MARIA nata il 15.06.1919 deceduta il 18.01.2005 D’AGOSTINI VERGILIO nato il 06.04.1914 deceduto il 26.01.2005 COMUNE DI SESTO CALENDE NATI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005 DECEDUTI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005 IMMIGRATI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005 EMIGRATI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005 TOTALE ABITANTI AL 31.01.2005 M F TOT. 10 13 41 28 11 9 27 40 21 22 68 68 4970 5312 10282 13 Affiliato: STUDIO SESTO CALENDE sas SPAZIO PUBBLICITARO Via Dell’Olmo, n. 19 - Sesto Calende (VA) Tel. 0331 913081 - e-mail: [email protected] SESTO: appartamenti trilocali nuovi con box e cantina a partire da Euro 135.000 SESTO: appartamenti nuovi con box a partire da Euro 116.000 CADREZZATE: ville singole nuove con 3-4 camere da letto. Euro 310.000 OSMATE: nuovo trilocale con doppio box Euro 140,00 Luoghi di Sesto Per conoscere, scoprire o magari riscoprire Il concetto di luogo è più ampio della sua sola determinazione geografica; luogo è un ambiente dove si intrecciano o si sono intrecciati vissuti, tanto che nel ricordo o nell’immaginazione può assumere valenze affettive, personali e collettive. Il luogo esiste nella parola e nel cuore degli uomini: è una visione nel senso più ricco del termine che appartiene ad alcuni che la possono mettere in comune con altri. Luoghi tra testimonianza e insegnamento per conoscere, scoprire o rivedere. Dopo aver pensato a questa pagina, ne abbiamo trovato l’esemplificazione più bella in un testo giunto alla redazione che potrebbe anche intitolarsi “Il tempo di giocare alla Cà Nova era finito…”, riprendendo una efficace espressione di questo testo che ha il sapore di un racconto. C’era una volta la vetreria (storia di un vetraio) Raccontare la storia della vetreria di Sesto, almeno nel periodo della mia vita lavorativa, è per me abbastanza facile perché è anche la storia di molti sestesi. Fui assunto in vetreria il 3 agosto 1953 come risulta dal mio libretto di lavoro; non avevo ancora compiuto quindici anni: per me il tempo di giocare alla Ca Nova era finito. Il primo impatto entrando in fabbrica, per un ragazzo, era quello di entrare in un luogo austero, impegnativo e forse un po’ pericoloso, ma poi a tutto si fa l’abitudine. “Vetreria Lombarda”, così si chiamava la vetreria, in quegli anni ed in quei mesi estivi per un cospicuo turn-over fu un bel successo per l’occupazione giovanile del nostro paese. Le macchine semiautomatiche, installate nel 1937/38, avevano sostituito i maestri bottigliai che fabbricavano a mano e a fiato bottiglie, bottiglioni e damigiane da 50 e 25 litri. Leggo sul mio libretto di lavoro che fui assunto con la qualifica di “picurista”; la mansione era quella di raccogliere con una pinza la bottiglia che scendeva incandescente dalla macchina, infilarla in un bussolotto di ghisa sul cui fondo era situata la “ picura “, cioè la parte che formava il fondo della bottiglia e ne determinava la contenenza dopo di che la bottiglia veniva posta su un nastro e avviata al forno di tempera. Le macchine erano poste su una piattaforma circolare, “la rotonda”; erano messe a raggiera davanti al forno di fusione; ve ne erano dodici, ogni macchinista ne accudiva tre. La produzione, a ciclo continuo, era organizzata in turni di sei ore che coinvolgevano quattro macchinisti, dodici picuristi, due addetti alla messa in tempera, un addetto alle pause, un fonditore o infornatore, quattro “sceglitori” per il controllo qualità, un capoturno e due addetti alla composizione del materiale per produrre il vetro (soda e sabbia ecc.). Tutto il lavoro complementare alla produzione veniva eseguito a mano : robusti giovanotti scaricavano a spalla sacchi di soda da un quintale ciascuno e ciò accadeva più volte al mese. Le bottiglie prodotte erano quelle classiche: la “Bordolese” cilindrica dal collo sottile per imbottigliare i famosi vini della Medoc, la “Champagnotta” pesante e robusta per resistere alla pressione delle bollicine degli spumanti; la “Renana”, alta e slanciata per i celebri vini della Renania e della Mosella. Si producevano anche bottiglie per acqua minerale, birra, liquore oltre ai bottiglioni da 175 cl. e 200 cl. Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Gli articoli per il prossimo numero devono essere consegnati in redazione alla sede della Biblioteca comunale ENTRO IL 31 marzo 2005 14 Sesto Calende informazioni Direttore responsabile: ELIGIO CHIERICHETTI sindaco Direttore di Redazione: FRANCO BELLINGERI Comitato di Redazione: GIUSEPPE BALZARINI LUCIO BALZARINI - LAURA BRIVIO RAFFAELE CARLETTINI ROSSANA GIROTTO - GABRIELE LUONI FRANCESCA MINCHIOTTI VALENTINA MONTANARI - ILARIA SCARTON VALERIO TODESCHINI - MATTEO ZANON Grafica: DANIELE GAZZI Segreteria: UFFICIO BIBLIOTECA Realizzazione e stampa JOSCA Industria grafica editoriale Via Tagliamento, 10 - Varese Registrazione Tribunale Busto Arsizio n. 3/79 dell’11-5-1979 La macchina ripeteva il lavoro del mastro bottigliaio ciclicamente. Pochi mesi da picurista e poi fui chiamato a lavorare nell’attrezzatissima officina meccanica che era in grado di costruire in proprio tutti gli stampi necessari alla fabbricazione delle bottiglie, ma anche di provvedere alla manutenzione delle macchine ed ai cambi di lavorazione; fu così che il quindicenne cominciava il suo lavoro di meccanico da vetreria. La vetreria negli anni cinquanta aveva due forni ed una macchina rotativa a sei stampi rendeva la produzione più moderna e veloce dell’anteguerra. Nel 1961 la Vetreria Lombarda da società per azioni a livello locale (molti dipendenti erano anche azionisti) diventò società per azioni a livello nazionale e molti sestesi cedettero il proprio pacchetto azionario. Nacque così l’AVIR (Azienda Vetraria Italiana Ricciardi) che con ventun vetrerie in Italia deterrà per molti anni il monopolio della fabbrica di bottiglie in Italia. Abbandonai la vetreria per alcuni anni, facendo esperienza sempre come meccanico in altri settori, ma vi rientrai nel 1979. Trovai un ambiente molto cambiato; non tanto nelle persone sempre operose e solidali (avevo molti amici che mi aiutarono a reinserirmi nel ciclo produttivo), quanto nell’ambiente di lavoro: durissimo l’impatto con il rumore, il calore impressionante, il ritmo vertiginoso delle nuove macchine moderne. Rimasi sconvolto, ma poi con qualche buon consiglio di amici e compagni capii cose che non conoscevo. Le macchine nuove che mi avevano scioccato, il nuovo cervello elettronico, vedranno poi l’installazione di macchinari ancor più moderni, capaci di sfornare migliaia di bottiglie all’ora, di tutti i tipi, in un mix produttivo che avrebbe richiesto numerosissimi interventi di manutenzione e frequenti cambi di lavorazione. I turni nel corso degli anni sono intanto cambiati; la produzione sempre a ciclo continuo è divisa in tre turni di otto ore con quattro squadre turnanti in modo tale che ogni turnista ha un turno di lavoro ogni ventiquattro ore; rimane un impegno molto stressante e faticoso dato il tipo di lavoro esposto al rumore, ai fumi di vario genere, al caldo e se non fosse per i rapporti solidali e amichevoli che da sempre esistono tra i vetrai sarebbe difficile sopportare il lavoro. È la storia di una fabbrica vista con gli occhi di un protagonista, storia di un lavoro che non c’è più, storia di lotte sindacali, di battaglie politiche, di amicizie fraterne che si mantengono nel tempo, di sane litigate ricomposte in una normale dialettica tra compagni di lavoro. Così nel 1994 arrivò anche per me il tempo di lasciare dopo 40 anni di lavoro e 20 passati in vetreria. Andai in pensione… In quell’anno l’AVIR passò di proprietà; una società americana rilevò tutto il gruppo e dopo due anni chiuse la vetreria di Sesto Oggi che si parla di progetti di sistemazione di tutta l’area della vetreria, oggi che si pensa per Sesto ad un destino post-industriale tutto da definire, spero che almeno rimanga la struttura del vecchio forno e la ciminiera, simboli di un passato di lavoro dignitoso e rispettato. Daniele Facelli Sesto che scompare: la cascina della Cà Nova Cos’è la Cà Nova? Un tempo erano numerosi i cascinali, in maggioranza di proprietà dell’Ospedale Maggiore di Milano, abitati dalle famiglie di agricoltori. La trasformazione del tessuto sociale, a partire dagli anni ’60, ha causato la progressiva scomparsa di questi edifici. In maggioranza sono stati demoliti, solo alcuni recuperati, ricavando abitazioni moderne pur mantenendo lo stile originario.Tra queste cascine c’è anche il complesso rurale di via Casa Nuova, ceduto dall’Ospedale Maggiore di Milano a un’azienda confinante. Questo cascinale è costituito da un lungo edificio affacciato su una vasta corte con stalle, fienili, pollai e altri fabbricati. Il tutto si presenta in condizioni alquanto degradate. Il terreno di pertinenza, oggetto della vendita, è di alcuni ettari. Cosa dice il PRG? Abbiamo parlato con l’Architetto Aldo Vecchi Il piano regolatore lo definisce come fabbricato con destinazione agricola, inquadramento I: area con permanenze agricole interessata da edificazione sparsa. In questo caso il fabbricato agricolo, se in stato di abbandono, diventa oggetto di un possibile P.I.I. (Piano Integrato di Intervento). Non esistono criteri volumetrici definiti (possibilità di usare la volumetria esistente o indice applicabile), il riferimento è la L.R. 23/97 che, in pratica, lascia margini di trattativa. L’indirizzo del Comune è quello di contenere ulteriori consumi di suolo per l’edificazione, salvaguardare e valorizzare l’attività agricola e le caratteristiche ambientali del verde privato e, per le edificazioni, preferire una destinazione di tipo sociale. Evitare consumi di suolo in zona Ca Nova potrebbe non precludere eventuali futuri sviluppi ferroviari, ad esempio una nuova stazione con fermata dei T.A.F. (Treno ad Alta Frequentazione, da e per Milano ogni mezz’ora) ed ampio parcheggio. Sogno o realtà? Per ora, forse, … è un’idea! Cosa dice il proprietario? Abbiamo parlato con la Varesina Stampi Alla Varesina Stampi, circa 400 dipendenti in vari stabilimenti sparsi in sei comuni, abbiamo parlato con il Signor Vittorio Pozzi. All’azienda interessa usare circa 6.000 mq. per ampliamento industriale. Rimarrebbe poi la disponibilità di un’edificazione residenziale al posto della vetusta cascina ma, dice Pozzi, abbiamo tempo. I Pozzi potrebbero anche rivendere la relativa parte: gli interessati non mancano, segno che a Sesto Calende, se non si attua una regia “contenitiva”, l’edilizia non conosce limiti. Nel racconto di chi ci è vissuto Nel 1912 alla Ca’ Nova abitavano quattro famiglie, ognuna con la sua stalla e gli animali, racconta Giuseppe Varalli, classe 1918, alla Cà Nova fino al 1937. La luce elettrica è arrivata nel 1947 e nel 1918 erano gli “slovac”, i prigionieri della grande guerra, a curare i bambini delle cascine in cambio di pane e formaggio. Lui lo teneva in braccio il Venceslao, uno che stava nella cascina della Caccia con un gruppo di altri detenuti. Avevano scavato le latrine nel bosco di fronte e le tracce dei fossi si possono ancora indovinare nelle gobbe del terreno. Quando sono ripartiti, i contadini e le donne li salutavano dal bordo dei binari e piangevano, piangevano tutti, le donne, i contadini e i prigionieri. Più o meno era il 1920. Nel cortile c’erano un pozzo e il forno del pane. Appena il fumo si alzava dal camino del forno, tutti i ragazzi della zona arrivavano nel cortile con un cartoccio di zucchero, fichi, uva o burro. Era il rito della “brusela”, la focaccia di pane cotta e tenuta da parte per i più piccoli. Ci si divertiva un mondo in quell’aia, continua il nonno, era grande, pulita, e da tutte le cascine vicine i ragazzi venivano a giocare a lippa e nascondino. C’erano le piante di fico, morte nella gelata del ’29, e un grande noce da dove ogni primavera cantava l’usignolo... finché un giorno, se l’è mangiato il gatto! A quei tempi non c’era ancora il ponte sopra la ferrovia, ma un sentiero che attraversava i binari. Era la strada da percorrere ogni mattina per andare a scuola, in Municipio. Le classi erano dove oggi c’è la biblioteca e d’inverno faceva così freddo che si raccoglieva un sasso dalla mas- sicciata della ferrovia e lo si metteva nel fuoco per scaldarsi le mani nel percorso a piedi dalla campagna... alla città. Prima del 1938 nell’aia il grano si trebbiava a mano col “tresc”, poi è arrivata la trebbiatrice, presa in affitto dalla cooperativa “Il Sole”, formata da tutti i contadini delle cascine dell’Ospedale. Avete mai notato l’immagine della colomba bianca dipinta sui muri di tanti nostri vecchi edifici? Era lo stemma delle case di proprietà dell’Ospedale Maggiore di Milano. Simboli, come i tre cerchi dell’Avir, che forse seguiranno il destino dell’usignolo in bocca al gatto. Vecchio mattone docet Il peccato, non è quello di abbattere vecchi edifici per costruirne di nuovi, ma il modo in cui questa operazione viene condotta: dimenticando la storia. Dimenticare la storia ci impedisce di leggere il presente in modo corretto. E’ un atteggiamento mentale pericoloso, evidente a partire dalle piccole cose, come l’intervenire su intere aree urbane senza interrogarsi sul valore di quello che si sta cancellando. I luoghi con i loro insediamenti, muri, insegne, sono labbra che tramandano storie. Dal ponte di ferro fino oltre Dormelletto, la storia è quella dei coloni americani che hanno costruito Las Vegas, non certo quella dei pesci che un tempo guizzavano nel torrente davanti al mega cinema. Esiste un sistema di trasformare in modo da non perdere completamente il contatto con ciò che è stato? Forse sarebbe un po’ più costoso, come il caffè del commercio equo, e quindi ci viene da pensare che la volontà di farlo non ci sia. L’unità di misura è il soldo, i valori esistono solo in quanto monetizzabili. Ristrutturazioni rispettose, integrazioni tra passato e presente, costruzioni non dimentiche delle tradizioni, sono operazioni difficili e improduttive. Si fa meno fatica a “palazzinizzare” o “centrocommercializzare” gli ultimi scorci caratteristici di Sesto Calende, tanto ci sono sempre le Maldive per rilassarsi tra capanne di bambù e spiagge incontaminate Psicopatologia della non-appartenenza edilizia Ma non basta parlare di involucro esterno. I luoghi si determinano anche rispetto al loro utilizzo: scegliere di destinare uno spazio all’ennesima banca, a una boutique di alta moda, a un club di golf, a una macelleria, a una libreria, carica quelle quattro mura di valori simbolici. Spesso, senza complicate indagini sociologiche, basta gettare uno sguardo alla mappa delle destinazioni urbanistiche per leggere la direzione in cui una comunità ha scelto di muoversi. Facciamo un esempio, un esempio a caso, non dal punto di vista economico, ma da quello fobico. A Sesto Calende, nel 2005, una moschea non si può costruire. Ah, già...che stupidi...oggi c’è lo scontro di civiltà! Altro che vecchie cascine o centri commerciali. Lo scontro di civiltà è una cosa seria! E’ lo sforzo di far accadere qualcosa che potrebbe essere evitato al fine di giustificare lo sfruttamento economico e politico dell’occidente. Ecco, i soliti comunisti di m! E il fondamentalismo? Dove lo mettete, o comunisti di m, il fondamentalismo? Le radici del fondamentalismo stanno nell’importazione acritica di modelli che non appartengono ad una determinata civiltà, sovrapposizioni non negoziate che, nel nome del progresso, non hanno tenuto conto delle caratteristiche culturali e sociali di un popolo. E così succede che tutto va a rotoli e la gente si incazza. Sarebbe veramente bello dimostrare che siamo ancora capaci di pensare senza tanti bellicosi messaggi subliminali nella testa e che il modo per vivere insieme pacificamente, con reciproche e costruttive trasformazioni, esiste davvero… a partire da Sesto Calende! Beppe Balzarini e Francesca Minchiotti Le istituzioni: la Biblioteca Passato e presente delle istituzioni sestesi Un uomo colto: Remo Moroni Cominciando l’avventura di questo giornale, mi viene doveroso (ma aggiungerei anche l’aggettivo “simpatico”) ricordare un incontro per me importante appena arrivato a Sesto Calende, trent’anni fa: l’incontro con il Presidente della Biblioteca, Remo Moroni. Ero un giovane laureato che, sposando una sestese, entrava (dapprima defilato) nella vita di un paese e di una regione che per quanto vicini apparivano ancora lontani e per certi versi poco conosciuti. Erano i primi anni ’70; anni in cui si attaccava (anche a ragione ) una cultura borghese ed elitaria, ma tutto sommato dal di dentro, con un linguaggio da iniziati o iniziandi, ed in cui si ipotizzava una cultura popolare e per il popolo. C’era molta buona volontà e tanto narcisismo (ahimé giovanile), ma l’unica idea di uomo colto era quella che pappagallescamente si recuperava da slogan o da manuali universitari di antropologia o sociologia. Si distingueva tra cultura ed erudizione e si aprivano nuovi campi del sapere, riscoprendo mondi sconosciuti, culture diverse e spazi alternativi. Una lunga premessa per definire il quadro “culturale” (le virgolette sono d’obbligo) di quegli anni. Mi interessavo di cinema e, forse, proprio per questo fui chiamato dalla Biblioteca Comunale Popolare e Divulgativa per l’organizzazione di un cineforum. Presidente era allora Remo Moroni; il fatto che non fosse il solito professore o esperto culturale mi aveva sorpreso: la sorpresa non era stupore, era la scoperta di quel significato di cultura che si andava ricercando fuori dagli schemi soliti. Ma la sorpresa più vera era l’incontro con un uomo che rappresentava quel valore di cultura che non riuscivamo a definire con le parole : un uomo colto che non dava istruzioni, neanche in funzione dell’incarico che rivestiva; un uomo che chiedeva spiegazioni agli altri, ma che in ogni momento rivelava la sua storia e la sua lettura della storia. La sua espressione (sguardi attenti ed interroganti) non significava “si dovrebbe fare cosi!”, bensì “che cosa consigliate di fare?”; non lo conoscevo, né ho avuto la fortuna di frequentarlo in seguito; in quegli incontri ed in un qualche scambio di saluti dopo, l’ho ammirato (se posso azzardare un’immagine lessicale “l’ho imparato”). Si scorgeva in lui una grande volontà di apprendere che ti spronava e ti metteva in crisi (un salutare imbarazzo che ti interrogava sulle tue sicurezze); si imparava dai suoi silenzi, dalle sue domande che ti facevano capire che non eri stato chiaro, che la tua presunta cultura non era popolare né tanto meno divulgativa. La sua parola era ricca, non in quanto raffinata o ricercata, ma perché precisa, meditata, sudata e pur tuttavia avanzata con pudore. A scuola si era studiato che la vera sapienza è la confessione socratica di non conoscere, ma le confessioni di Moroni non erano mai ostentazioni, erano esempi vivi di una cultura storica e sociale. Fu così che scoprii che a Sesto la Biblioteca poteva uscire dal locale di via dell’Olmo e diventare un’istituzione: era nei geni di un paese, era nella storia di uomini come il suo presidente di allora. Che cosa significasse essere colti non riuscivo ancora a definirlo, né penso che si debba tentare di farlo; l’immagine la vedo ( l’anacoluto è voluto ) in una persona e la testimonio in una persona. Da allora “il professore” o “il dottore” con cui spesso altri accompagnano il mio cognome mi è sembrato improprio ed “indigesto”. La cultura, difatti, è persona, non cose o parole. Franco Bellingeri Incontriamo il Novecento A partire da quest’anno, l’Istituto d’istruzione superiore “Carlo Alberto Dalla Chiesa” e il Comune di Sesto Calende organizzano un ciclo di conferenze dal titolo Incontriamo il Novecento. Approfondimenti culturali. Gli incontri, che si terranno annualmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, sono stati pensati all’origine per gli studenti che si preparano all’esame di stato, ma sono naturalmente aperti a chiunque desideri partecipare: anzi, gli organizzatori si augurano vivamente che essi possano via via costituire un sempre più importante appuntamento culturale per Sesto e non solo per Sesto. Come dichiara il titolo, i cicli di conferenze (affidati a docenti universitari o comunque a studiosi e personaggi di chiara fama) verteranno su temi e questioni del secolo che si è appena concluso: un secolo straordinariamente complesso, ricco e contraddittorio, ma troppo spesso ingiustamente penalizzato – vuoi appunto per la complessità e prossimità, vuoi per l’impegno e il tempo che, nelle diverse discipline, richiedono effettivamente i secoli precedenti e già “consacrati” da una lunga tradizione – dai programmi delle classi quinte. Ciascun ciclo, poi, potrà avere carattere monografico o miscellaneo, disciplinare o interdisciplinare: nel caso di un ciclo monografico e interdisciplinare, per esempio, il medesimo tema potrebbe essere affrontato dal punto di vista della filosofia, della letteratura, delle scienze, della storia dell’arte… Il ciclo inaugurale sarà incentrato, quest’anno, sulla Letteratura italiana (una materia “spendibile” per tutti nella prima prova e nell’orale dell’esame di stato) e sarà realizzato con il contributo scientifico del Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica di Milano. Tre docenti di Letteratura italiana moderna e contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia (sedi di Milano e Brescia) terranno una conferenza ciascuno: venerdì 8 aprile il prof. Giuseppe Langella, direttore del Centro di ricerca e docente presso la sede di Milano, parlerà sul tema Le ceneri dell’eroe. Il personaggio nella letteratura del Novecento: seguirà, mercoledì 13, la conferenza del prof. Enrico Elli, anch’egli docente a Milano, sul tema Dal “folle volo” al “silenzio delle Sirene”. Ulisse nella poesia del Novecento; mentre Il poeta e la fabbrica dagli anni Trenta agli anni Sessanta sarà l’argomento dell’incontro conclusivo, mercoledì 20 aprile, con Giuseppe Lupo, docente a Brescia (e, aggiungiamo tra parentesi, uno dei più importanti giovani narratori italiani: con L’americano di Celenne – Marsilio, Venezia 2000 – ha vinto nel 2001 il Premio Giuseppe Berto e il Premio Mondello opera prima, nel 2002 il Festival du premier roman; con Ballo ad Agropinto – ivi 2004 –, il Premio Speciale Basilicata 2004). Tutti e tre gli incontri si terranno, alle ore 21, presso la Sala consiliare del Comune. Paolo Zoboli La Biblioteca di Sesto: un po’ di storia Raccontare la storia della biblioteca comunale ci farà attraversare il burrascoso mare delle leggi e dei decreti italiani; una navigazione burrascosa che è tuttavia possibile affrontare con animo sereno, purché si scelgano pochi porti sicuri e al riparo dai venti in cui sostare. Prima di cominciare il nostro viaggio, bisogna precisare ai lettori che in Italia esiste un apposita divisione presso il ministero per i beni culturali, che si occupa esclusivamente di materiale librario, l’Ufficio centrale per i beni librari e gli istituti culturali: l’istituzione è l’organo centrale di controllo, gestione e coordinamento di tutte le biblioteche sparse sul territorio italiano, siano esse pubbliche o private, e tutte le collezioni di libri appartenenti a enti private associazioni culturali. Ogni Biblioteca non è sola, unico avamposto di cultura e diffusione del sapere: dall’alto qualcuno veglia su tutti libri che circolano in Italia prendendosene cura ed impedendo che anche la più piccola parola contenuta in essi, sia pure la più comune congiunzione o il più comune avverbio, vadano disperse. Il primo grande cambiamento della struttura delle biblioteche comunali risale agli anni ’70, quando viene approvato il D.P.R. n. 3: sotto questa sigla kafkiana si nasconde la storica legge con cui vennero trasferita alle regioni tutte le funzioni amministrative degli organi centrali. In pratica i fondi, i progetti culturali, l’organizzazione e la manutenzione non solo delle biblioteche, ma anche dei musei, vengono gestiti direttamente dalle regioni: ergo – per essere chiari – la biblioteca e il museo di Sesto, devono rivolgersi alla regione Lombardia. Pur essendo questo un ottimo traguardo, negli anni ’90, la promozione e la valorizzazione dei beni culturali diventa competenza delle province: le funzioni che prima spettavano alle regioni diventano pertinenza ora dell’amministrazione provinciale. Ciò significa che la biblioteca di Sesto e il museo devono ora rivolgersi alla più vicina provincia di Varese e possono evitare che le loro richieste vaghino, senza meta, tra gli infiniti uffici del Pirellone. La Biblioteca di Sesto fa parte del Sistema Bibliotecario dei Laghi, che ha accorpato i tre ex sistemi di Laveno, Luino e di Sesto C.: la provincia, una volta assunti i pieni poteri, ha deciso in autonomia come organizzare e collegare le varie biblioteche presenti sul proprio territorio. Ha ridisegnato i sistemi bibliotecari, delle microunità, formate da un certo numero di biblioteche, per snellire e velocizzare il comune lavoro di gestione del materiale librario e tutte le iniziative culturali: ogni sistema è quindi legato alla sede centrale, ma agisce indipendentemente, così come ogni biblioteca è legata al sistema a cui appartiene, ma agisce in piena autonomia. In piena autonomia significa, tanto per fare un esempio, che la Biblioteca decide quali libri comprare e quali iniziative promuovere: se poi tra le scelte compiute, alcune possono portare beneficio al sistema, allora divengono subito comuni. Possiamo immaginare il tutto come le assemblee degli eroi omerici, dove alcuni eroi erano più importanti di altri, ma le decisioni venivano prese senza che nessuno prevalesse, di comune accordo. Non si è ancora registrato il caso di una biblioteca che si sia comportata come Achille, lasciando infuriata l’assemblea! La Biblioteca oggi La Biblioteca di Sesto possiede oggi circa 50.000 volumi, suddivisi in due grandi categorie: libri per ragazzi e libri per adulti. Ovviamente è una divisione arbitraria che corrisponde però alla effettiva disposizione dei locali: un grande ambiente con un ampio soppalco su cui trovano posto oltre 20000 volumi di narrativa e un piano terra in cui sono stipati circa 20000 volumi di saggistica varia. È bene ricordare che la suddivisione di quest’ultimi non è frutto di una decisione della Biblioteca di Sesto, ma segue la norma internazionale di classificazione messa a punto da un americano, Dewey: da oggi, dunque,ogni qual volta un lettore si trova di fronte a spaventose serie numeriche come 740. 098 senza capirci molto, sa a chi rivolgere i suoi insulti, fermo restando che prendersela con ciò che, da anni, è stato riconosciuto valido da tutti, può essere molto rischioso. La biblioteca possiede poi un’altra ala, suddivisa in due stanze. La prima ospita tutti i libri per ragazzi, anche se il termine ragazzi non rende bene l’idea: purtroppo non c’ è una parola italiana che indica il lungo periodo compreso tra prima infanzia, infanzia e adolescenza, cioè il periodo a cui tutti i libri del reparto sono rivolti: ne conieremo una, servendoci di un piccolo espediente, molto snob ma funzionale: reparto di «libri-per-tutti-coloro-che-hanno-un-etàcompresa-tra-2-e-15-anni». Si trovano infatti libri gioco per i più piccoli, fiabe illustrate per chi inizia ad avventurarsi nel mondo della lettura, grandi classici per l’infanzia e un intero reparto di saggistica, utile per le prime ricerche, quelle fatte negli ultimi anni delle elementari o durante il periodo alla scuola media. La lunga parete alla quale si appoggiano i pesanti scaffali della saggistica ragazzi divide la Biblioteca da un’altra sala: il nome ufficiale è sala lettura, in realtà una sala studio molto frequentata, immersa in un severo silenzio che solo le pareti nascoste da polverosi volumi riescono a creare, quasi raccogliesserero i rumori, trasformandoli in parole da aggiungere in qualche angolo delle loro fitte pagine. Questa sala contiene solo opere di consultazione. La classica enciclopedia italiana, meglio nota col nome di ”Treccani” - tra supplementi e aggiunte sta ormai marciando verso i cinquanta volumi; l’enciclopedia dell’arte antica, la collezione di storia della Cambridge, la storia della letteratura italiana, sia quella curata da Sapegno, sia la nuovissima edizione dell’Einaudi; l’enciclopedia giuridica a cura dell’istituto enciclopedico italiano; e una serie di altre importanti collane che coprono ogni campo del sapere. È forse un reparto poco noto, ma ricco di tesori nascosti: senza fare un elenco completo si possono nominar ancora i tre volumi di Storia della lingua italiana di Rholf - uno dei “libri sacri” della linguistica italiana, l’enciclopedia del design e l’enciclopedia dantesca. Per evitare di far sembrare il tutto un tedioso inventario di fine anno ci fermiamo qui, invitando però i lettori a fare una visita: facciano solo attenzione a non disturbare gli studenti. Il metodo Dewey Dewey, questo volenteroso bibliotecario del Massachusetts, mise a punto un sistema ad espansione illimitata, che permetteva cioè di inserire continuamente nuovi volumi senza dover cambiare il metodo di schedatura. Egli preparò nove classi generali, corrispondenti a nove aree culturali, attribuendo ad ognuna un numero di tre cifre: la prima cifra indica l’area generale di appartenenza, le altre le varie sottoclassi. Ad esempio la cifra 5 indica che il libro appartiene alla classe Scienze naturali e matematica, e se aggiungiamo un’altra cifra, 1 ad esempio, specifichiamo che l’argomento trattato nel volume è la matematica; aggiungendo di volta in volta un numero – per convenzione si utilizzano serie di tre numeri, utilizzando lo zero per indicare una sottodivisione generale – possiamo ottenere ogni volta una nuova sottoclasse ed introdurre tutti i nuovi libri senza dover minimamente cambiare la classificazione degli altri già schedati. G. L. 15 DOMENICA 20 MARZO 2005 BIBLIOTECA IN FESTA colorati per bambini e ragazzi con Paola Zarini, Gabriela Pagliari e i “vice” del C.C. dei Ragazzi dalle 10.00 alle 18.00 lungofiume e dintorni STORIE CHE CAMMINANO TRA FANTASTICI ALBERI a cura di Tiziana Salina “SE NE DICONO E SE NE FANNO DI TUTTI I COLORI” ore 11.00 15.00 17.00 ORIENTE A OVEST: PICCOLE FAVOLE ATTORNO A UN BICCHIERE DI TE a cura di Maria Rabozzi ore 10,00 le porte si aprono su GRADINI FIORITI un percorso tra biblioteca e museo con i ragazzi di Sesto e Mirò a cura di Paola Zarini e Gabriela Pagliari ore 11.30 TRAPASSATO E… REMOTO un tuffo nel tempo con Paola Grimaldi una scrittrice esordiente ore 10.30 14.00 16.00 biblioteca …DA MIRO’ PER GIOCARE UN PO’ laboratori ore 12.00 Raccontare la scienza: FOCUS JUNIOR e i suoi segreti ore 13.00 PIC NIC in collaborazione con BENNET e Associazione Pensionati Sestesi ore 14.00 UN OGGETTO PER RACCONTARE: FACCIAMO I BURATTINI - laboratorio di ceramica con Giovanni Chinosi dalle 11,00 alle 18,00 una MARATONA DI LETTURA a cura dell’Università della Terza Età dalle ore 14.00 alle ore 18.00 TANTE BELLISSIME STORIE PER TUTTI (Serena Nardi, Rossana Girotto, Tiziana Salina, Fata Morgana…tanti spettacoli di narrazione per rilassarsi e divertirsi) e per tutto il giorno i CICERONI IN ERBA raccontano il Museo ai visitatori AGENZIA PRINCIPALE DI SESTO CALENDE Via Roma, 7 Tel. 0331.92.46.28 - Fax 0331.91.34.27 Agente Procuratore GIORGIO SCARTON _ Persone _ Previdenza _ Aziende _ Servizi al cliente ASSICURAZIONI distribuzione prodotti e servizi BANCA E INVESTIMENTI Mutui Gestione del risparmio personalizzata Conti correnti Fondi comuni di investimento Gestioni Patrimoniali Uffici distaccati: Vergiate - Via Roma, 8 - Tel. 0331.96.41.79 Varano Borghi - Via Marconi, 10 - Tel. 0332.96.06.81