Sesto Calende Informazioni 01-05

Transcript

Sesto Calende Informazioni 01-05
www.comune.sesto-calende.va.it
Anno XXVI - N. 1
febbraio 2005
Sped. abb. post. 45 (art. 2, comma 20/b, legge 662/96) - Taxe Perçue - Aut. Fil. P.T. Varese
Qualcosa di nuovo?
Anzi di antico
Non è un giornale nuovo, al massimo è
un giornale che cerca di rinnovarsi.
Il cambiamento non è critica del passato: non a caso la copertina è dedicata al
primo numero del 1979 e non a caso
questa presentazione si ritaglia uno spazio a latere; si tratta piuttosto di tentare
di riscoprire motivazioni per una più vasta partecipazione, di individuare delle
linee editoriali che garantiscano un servizio più visibile e condiviso dalla comunità.
Non mutano le finalità, ma occorre, con
molta modestia, proporre strade diverse
che vanno percorse assieme, magari per
scoprire che la via intrapresa va abbandonata; rimane quella scelta del 1979 di
offrire uno strumento di comunicazione
ai cittadini: riferirsi costantemente ad
essa è la vera novità, qualcosa di antico
che si rinnova.
Che fare allora?
“Di tutto di più” recita uno slogan pubblicitario della RAI, ma l’obiettivo, peraltro vanaglorioso, significherebbe una
sorta di raccoglitore di collaborazioni
sincere, apprezzabili, ma per forza di cose disorganiche ed alla fine autoreferenziali. Lo slogan si trasformerebbe nel
suo opposto “di tutto di meno” perché i
tagli redazionali obbligati (spazi disponibili e scelte tematiche) sarebbero percepiti, vissuti e forse gestiti, al di là delle
intenzioni, come tagli censori.
Non resta che fare riferimento all’atto di
indirizzo con cui si è dato avvio a questa
nuova avventura del giornale comunale:
l’intento (ma saremo capaci di renderlo
trasparente?) è quello di fornire uno
strumento di informazione e partecipazione del cittadino.
Abbiamo pertanto lavorato sulla struttura del giornale, distinguendo l’informazione comunale (“Cronaca amministrativa”) dalla vita e storia di Sesto (“Sesto
dentro”), lasciando poi uno spazio apposito per dibattere il tema che di volta in
volta sceglieranno gli stessi lettori.
“Sesto forum” accoglierà i contributi di
tutti e sarà interconnesso con la rubrica
delle lettere al giornale, sia on-line attraverso il sito del comune sia sulle pagine
dello stesso periodico comunale.
La redazione chiede pertanto la collaborazione di tutti ed un’attenzione partecipe e tollerante per la nostra inesperienza: per le novità introdotte la critica è
sempre costruttiva, dato che nessuno
può pretendere di avere la ricetta in mano, ma siate per favore critici severi e
pazienti nello stesso tempo.
Desideriamo verificare con i lettori un
progetto che nasce da buona volontà,
25 anni di
SestoInformazioni
continuità con il passato, ma anche dalla consapevolezza (che crediamo condivisa da tutti) che occorra tentare strade
nuove per l’informazione e la formazione del cittadino, sapendo peraltro che
non sono obiettivi perseguibili in maniera unidirezionale.
“Il terreno sul quale intendiamo
muoverci è quello della battaglia per
lo sviluppo della democrazia e della
partecipazione… I cittadini sestesi
dovranno trovare in SestoCalende
Informazioni prima di tutto uno
strumento di conoscenza e di appro-
È un percorso in comune, in cui chi scrive e chi legge può e potrà scambiarsi i
ruoli, ma il fine non può che essere quello del servizio “sul territorio” e “per il
territorio”.
Un territorio che non è solo geografico
ed il cui nome è punto di partenza e di
arrivo: Sesto Calende.
fondimento dei problemi e potranno
portare il loro contributo di arricchimento con le lettere al giornale.”
Franco Bellingeri
Così Luigi Besozzi, Sindaco di Sesto
Calende, sul primo numero del marzo/aprile 1979.
Concetti ribaditi da tutte le redazioni
che in questi anni si sono succedute
alla guida del giornale, ognuna portando contributo di novità e miglioramento.
Tra resoconti di giunte e consigli comunali, dibattiti e piccole cronache,
puntualmente SestoInformazioni ha
registrato le tappe più importanti dell’evoluzione del nostro paese a cavallo
di due secoli.
Fonte preziosa per gli storici locali di
domani, insieme ai tanti libri pubblicati e all’altra, ancor più importante,
scritta sulle pagine della trasformazione urbanistica di questo territorio.
Con compiaciuta malinconia per il
tempo corso intenso e veloce, rivivo,
nella rilettura di vecchi numeri, le discussioni e le polemiche, gli sforzi degli
uomini e le idealità che hanno percorso 25 anni di storia sestese, la nostra
Storia, dalla nascita della Biblioteca
comunale con la visita del ministro
Spadolini all’apertura della bretella
autostradale, dalla lotta al terrorismo
dei primi anni ’80 al dibattito sul
P.R.G., dalla crisi della grande industria a Malpensa 2000, dal recupero ai
pedoni del centro storico al piano per
l’area Avir…
Poi le sperimentazioni per stimolare
lettura e partecipazione: l’Antibradipo, la ristampa della Gazzetta Sestese,
Junior Report, il tentativo ambizioso
(…ma non è il caso di riprovarci?) di
un periodico intercomunale.
Nuova Amministrazione, nel segno
della continuità e del rinnovamento,
nuova Redazione, nel segno della continuità e del rinnovamento. Medesime
le finalità: informazione, approfondimento delle tematiche di politica amministrativa, confronto di idee, partecipazione.
Dal 1995 al 2000 ho avuto l’onore di dirigere questo giornale, con una Redazione entusiasta, competente e motivata; un’esperienza bella e arricchente
per tutti noi.
Al nuovo Direttore e alla sua Redazione l’augurio di stesse e maggiori soddisfazioni!
Stefano Daverio
Sesto Forum
Sesto Incontro
Spazio aperto
Sesto dentro
Parliamo di Tasse
…e Servizi
Sesto 100 anni fa
Sextum moralia
Rievochiamo, in modo sintetico, gli avvenimenti più importanti accaduti a Sesto, Lentate,
Lisanza e Oriano nel 1905…
Questa pagina sarà centrata sulla
rubrica delle lettere al giornale;
dato che in questo numero ovviamente non c’è stata la possibilità …
Speciale Comitati
di quartiere
continua a pag. 11
continua a pag. 12
Iniziamo “SESTO FORUM” proponendo come tema di confronto “tasse e servizi”…
continua a pag. 9
L’elezione dei Comitati di
Quartiere è un momento importante per la vita di un paese; il …
continua a pag. 13
Cronaca Amministrativa
Cronaca politica dei “piccoli”… Ma non minore
Ovvero che cosa è successo nell’ultimo
consiglio comunale, che cosa è stato deciso
per Sesto Calende
Consiglio comunale del 31 gennaio 2005
Quasi tutti lo sanno, ma giova ripeterlo: a Sesto Calende c’è un altro consiglio comunale, quello dei ragazzi. È un’esperienza che ha ormai cinque anni di
vita e che rappresenta qualcosa di più di una semplice esperienza didattica ed
educativa.
Al Consiglio Comunale dei Ragazzi offriamo pertanto uno spazio apposito,
grazie anche alla collaborazione degli alunni delle medie che si sono “inventati”
giornalisti ed hanno partecipato alle sedute del consiglio, incontrando poi i
ragazzi delle elementari che sono i veri protagonisti dell’attività.
Come c’è una cronaca del Consiglio Comunale “adulto”, ci deve essere una
cronaca del Consiglio Comunale dei ragazzi: gli alunni delle classi coinvolte nell’esperienza ne parleranno periodicamente sulle pagine di questo giornale; il piccolo gruppo di ragazzi delle medie che incomincia con questo numero a collaborare con il giornale sarà il loro tramite. Ma lasciamo la parola a loro…
Hanno incontrato i protagonisti
Martedi’ 11-01-05, Riccardo Brivio, Marco Pizzamiglio e Patrick Panci,tre
studenti della classe III D della scuola media “Bassetti”, si sono recati in tutte le
classi quarte e quinte elementari di Sesto Calende, per saperne di più sul consiglio comunale dei ragazzi e per conoscere le opinioni e le idee di bambini e
maestre su questa esperienza.
Agli alunni delle elementari é stato chiesto come si svolge in classe l’attività
preparatoria e le loro opinioni personali; le maestre invece hanno fornito informazioni storiche e organizzative.
In tutte le tre scuole, i bambini hanno avuto qualche difficoltà iniziale nell’esporre le loro considerazioni, perché un po’ imbarazzati, ma, una volta “rotto
il ghiaccio”, sono riusciti a far capire cosa pensano e soprattutto che cosa fanno insieme ai loro compagni e alle maestre. Prima di tutto in classe i bambini
discutono su temi e argomenti riguardanti alcune realtà del nostro paese o della loro scuola, poi avanzano proposte di eventuali soluzioni; le più interessanti
vengono portate al consiglio comunale dei ragazzi. In questa riunione si scelgono due temi con le relative proposte, sulle quali gli alunni lavoreranno tutto l’anno scolastico, con l’obbiettivo di portare a termine un risultato ottimale.
Le considerazioni dei bambini sono state comuni in tutte le scuole:essi si sono dichiarati soddisfatti ed entusiasti del consiglio comunale dei ragazzi, perchè si sentono protagonisti e coinvolti in alcune vicende del nostro comune.
Per questo, intendono far proseguire quest’interessante attività!
Riccardo Brivio - Patrick Panci
Marco Pizzamiglio
La seduta si apre con il discorso del
Sindaco Chierichetti che ricorda i 2500
euro devoluti dalla Giunta a Medici senza
frontiere per l’emergenza tsunami, le celebrazioni per la Giornata della memoria
e il sacrificio del Maresciallo Simone Cola
a Nassiriya. A nome della Giunta si complimenta inoltre con Agusta per il contratto di fornitura degli elicotteri alla
Marina Americana, un affare da oltre 1,7
miliardi di dollari. Il primo cittadino si riferisce all’appalto vinto dal consorzio italiano Agusta-Westland (gruppo Finmeccanica) per la fornitura di 23 elicotteri
“Marine One” US-10, destinati al trasporto
del presidente degli Stati Uniti. Ma come… viva la pace, sì agli elicotteri…?
Una strana coerenza notata anche dal
consigliere di maggioranza Daverio che
nel complimentarsi precisa che sarebbe
stato più contento se si fosse trattato di
“elicotteri di pace”.
Di pace e solidarietà si è parlato molto.
Dopo aver elencato le guerre dimenticate,
l’assessore Pedretti propone la creazione
di una commissione per la memoria storica, che si occupi di organizzare giornate
celebrative e di ricordare eventi, luoghi e
personaggi storici sestesi. Un’idea che
mette d’accordo maggioranza e opposizione, con l’augurio che possa diventare
un osservatorio anche per le tragedie presenti.
Sul fronte tsunami, l’assessore Zarone
sottolinea il ruolo determinante del volontariato e comunica alcuni dati: 622 euro è la cifra raggiunta nell’iniziativa della
domenica in piazza, 375 euro quella raccolta nel concerto benefico. Questi e altri
fondi saranno spesi per l’acquisto in loco
di reti e barche da pesca, secondo il progetto intercomunale proposta da Vergiate. Moroni, a nome della Lista Civica,
esprime cordoglio per la tragedia asiatica
e parla della necessità di creare in quei
luoghi una rete di rapporti internazionali
che possano contribuire al loro futuro
sviluppo economico. Una posizione che
potrebbe rivelarsi di comodo? La chiosa è
del giovane Chinosi che invita a fare attenzione alla definizione di “importanza
strategica” riferita al sud est asiatico. Non
sarà un pretesto per imporre la solita egemonia occidentale?
Dall’Oceano indiano al Ticino, le questioni si spostano sulle liste per le prossime
elezioni dei rappresentanti di quartiere.
Le frazioni in cui si è raggiunto il numero
minimo di candidati per il voto del 27
febbraio sono: Mulini, Sesto centro,
Abbazia, Lentate, Oriano-Oneda. Restano
escluse: S. Anna, L’oca, Lisanza, Incasale
e Cocquo.
Tra le delibere in votazione, la discussione si è scatenata sulla gestione esterna di
multe e parcheggi. L’idea della Giunta è
quella di appaltare all’esterno i controlli
sulle infrazioni relative ai parcheggi. In
pratica Sesto Calende dovrebbe dotarsi
dell’ausiliario del traffico, una figura in
grado di alleviare il lavoro dei Vigili che di
conseguenza garantirebbero una maggiore presenza e un servizio più incisivo sul
territorio. Con qualche nota polemica e la
promessa di studiare la creazione di parcheggi super-rapidi per chi magari dovesse solo “scendere un attimo in Farmacia o
passare in Comune per un certificato”,
Gattico dixit, la delibera è comunque passata.
Riconducibile al tema è l’interrogazione
sulla sicurezza dei cittadini presentata da
Roberto Caielli. Questi i dati più significativi riferiti dal Sindaco: nel corso del 2004
si sono verificati 212 furti, 4 rapine, 50 arresti a piede libero, 2 arresti per droga. Ad
aumentare notevolmente sono state le denunce a piede libero per droga, solo 5 nel
2003 e salite a 35 nel 2004. La situazione è
stata definita, nel complesso piuttosto
tranquilla, fatta eccezioni degli apocalittici scenari dipinti da Lega Nord e dell’invito di Boca a raccogliere dati che non si limitino all’ultimo biennio.
Dal “Foglio” della Giunta riportiamo altre
due interessanti notizie: la delibera sula
trasformazione dell’ex Materna di Oriano
in un centro studi ornitologici e l’istituzione di un servizio di assistenza sui problemi relativi a casa e affitti.
L’ultima osservazione è dedicata al tema
dei “graffittari” molesti, sollevato da
Silvano Moroni. Ricordando il bell’esempio del muro in via Tortorino, le parole
chiave sono state “reprimere” e “prevenire”, ma siamo proprio sicuri che il modo
giusto fare questa “prevenzione” sia quello illustrato da Varalli: incontri tra ragazzi, genitori, professori e Polizia? Altri muri da colorare e un messaggio da writers a
writers forse potrebbe essere una strada
più diretta per spiegare ai ragazzi la differenza tra arte e vandalismo.
Francesca Minchiotti
Aperto da martedì a sabato
con orario continuato
dalle 09.00 alle 19.00
PRESENTATI CON QUESTO
COUPON E AVRAI IL 10% DI
SCONTO SU UNO DEI TRATTAMENTI
SPAZIO PUBBLICITARO
2
L’amministrazione
La Giunta comunale presenta
un suo progetto: comunicazione ed informazione
AAA... CERCASI giovani cinefili
per il Festival di Giffoni
L’Assessorato alle Politiche Giovanili offre l’opportunità a 3
giovani tra i 14 e i 19 anni di partecipare in qualità di giurati del
Giffoni Film Festival che si svolgerà dal 16 al 23 luglio 2005. I ragazzi avranno l’occasione unica di vivere un evento nato per loro
che ha saputo conquistarsi la fama internazionale e che un regista sensibile come Truffaut ha definito “il più necessario tra tutti
i festival del mondo”.
Durante i giorni di manifestazione i ragazzi si impegneranno
in un programma molto intenso che prevede ogni giorno: proiezioni, incontri con autori, giornalisti, scienziati, partecipazione a
concerti e a serate di gala.
Le spese di viaggio fino a Salerno saranno a carico dei ragazzi. Il festival si occuperà invece del trasporto dei giurati fino a
Giffoni. I ragazzi saranno ospitati gratuitamente presso le famiglie dei giurati provenienti da Giffoni e da altri Comuni limitrofi e
consumeranno un pasto presso una struttura del festival e uno
presso le famiglie.
Il Giffoni film festival rappresenta ogni anno per circa 1000
ragazzi provenienti da tutto il mondo (dall’Argentina alla Cina,
dal Mongolia al Sudafrica) un’esperienza indimenticabile per scoprire se stessi in piena autonomia, per costruire nuove amicizie,
per confrontarsi con culture diverse e mettersi alla prova.
Il gruppo del Comune di Sesto Calende sarà composto da 3
ragazzi/e accompagnati da un referente adulto. La scheda di iscrizione è disponibile presso la Biblioteca Comunale fino al 2 aprile
2005. All’iniziativa possono prendere parte giovani con età compresa tra i 14 anni (compiuti entro il 1° luglio 2005) e i 19 anni.
Per iscrizioni rivolgersi alla Biblioteca Comunale di Sesto
Calende oppure contattare Ufficio Servizi Sociali 0331-928180 oppure [email protected]
La piscina sempre più una prossima realtà
Si è concluso in questi
giorni la prima fase dell’iter per la ricerca di
un finanziatore privato
(project financing) per
la progettazione, costruzione e gestione del
centro natatorio da costruirsi in prossimità
del centro sportivo comunale.
Passano ora al vaglio
degli Uffici i due progetti presentati, dopo di
che sarà l’Amministrazione ad individuare il
progetto migliore, anche suggerendo eventuali varianti.
A questo punto verrà indetta gara d’appalto alla
quale potrà partecipare
chiunque.
Per legge è garantito un
diritto di prelazione al
progettista del progetto
messo in gara.
Da una prima analisi molto sommaria i progetti presentati rispondono alle richieste fatte dall’Amministrazione in fase di bando e cioè di avere un centro natatorio polifunzionale, con piscine sia coperte che scoperte, centro benessere, palestre e zone ristoro. Ma ci
sono altri punti importanti da verificare come il modello di gestione e di convivenza o cogestione con il
centro sportivo attuale.
Tra breve, appena finito il primo iter di valutazione, potremo dare informazioni maggiori e rendere i due progetti valutabili anche per i futuri fruitori.
Rimangono ancora aperte due questioni: la prima ri-
guarda l’area dove dovrebbe essere costruito il centro
natatorio. Quest’area è di proprietà dell’Ospedale
Maggiore: è quindi necessario raggiungere un accordo
tra le parti.
La seconda questione è legata a nuovi vincoli previsti
dalla finanziaria 2005.
Il Governo ha dimezzato la possibilità dei Comuni di
fornire agli Istituti di Credito fldejussioni destinate a
garanzie di mutui concessi agli operatori privati per l’esecuzione di opere in “finanza di progetto”.
Si pone ora il problema di reperire in modo diverso le
adeguate coperture.
K U B O TA T R AT T O R I A G R I C O L I E D A G I A R D I N O
Tu t t o p e r i l g i a r d i n o
Ve n d i t a - A s s i s t e n z a - R i p a r a z i o n e
Visitateci nel nostro nuovo punto vendita
Via Sempione 31
SESTO CALENDE
tel. 0331-920287
LA MOTOSEGA PIÙ LEGGERA
AL MONDO !!
SPAZIO PUBBLICITARO
BASSE EMISSIONI
RIDOTTO CONSUMO
BASSA RUMOROSITÀ
IDROPULITRICI
ARREDO GIARDINO-CASETTE
IRRIGAZIONE
ATTREZZATURA
DA NOI
IL TUO ACQUISTO
PUOI PAGARLO
IN 10 RATE MENSILI
A TASSO ZERO
CON PRIMA RATA
DOPO 3 MESI
APPROFITTATENE !!!
3
I Servizi Comunali
Open-Day all’Asilo Nido per il 25 anniversario
Il 1° maggio 2005 ricorre il 25° anniversario di apertura dell’Asilo Nido “Il
Piccolo Principe” di Sesto Calende.
Cogliamo l’occasione di questa ricorrenza per offrire ai cittadini la possibilità di visitarlo e di conoscerlo. A questo proposito le educatrici saranno presenti SABATO 30 APRILE DALLE 14,30 ALLE 18,00. Lo scopo è quello di
riflettere e far riflettere sul servizio che svolge il nido sul territorio, attento
ai bisogni dei bambino e delle famiglie.
Le educatrici
Per conoscere i servizi, ma anche gli
operatori: che cosa si fa, che cosa si può
fare, che cosa si deve fare
vede partecipe nella progettazione del Piano di
Zona sta definendo un Protocollo d’Intesa con
le Scuole presenti sul territorio distrettuale per
superare le evidenti difficoltà registrate, in questi anni, a segnalare situazioni di disagio e minori a rischio.
Accompagnamento alla famiglia ed invio del minore ad altri Servizi specialistici (Neuropsi-chiatria Infantile e Consultorio Familiare).
Interventi finalizzati a favorire l’inserimento di
minori stranieri in contesti socializzanti.
3. DISABILI
A favore di soggetti portatori di disabilità vengono predisposti progetti di inserimenti in
Centri Diurni, Centri Socio Educativi, Servizi di
Formazione all’Autonomia, Centri di Riabilitazione, Cooperative Sociali di Lavoro, Comunità
e Centri Residenziali (con eventuale integrazione delle varie rette).
In collaborazione anche con altri servizi del territorio vengono definiti: interventi Educativi a
sostegno del soggetto e della famiglia nonché
percorsi di inserimento lavorativo.
Servizio di Assistenza Domiciliare.
Servizi sociali
Il Servizio Sociale Comunale da anni promuove
una politica di “rete” collaborando con tutti i
servizi e le risorse del terzo settore presenti sul
territorio ma attuando interventi in concertazione anche con i servizi sovracomunali.
Il Servizio Sociale opera, all’interno del Piano di
Zona, per il sistema integrato di interventi e servizi (L. 328/2000). Grazie al Piano di Zona si è
potuto garantire in tutti i Comuni il livello minimo di assistenza (segretariato sociale).
Si sono successivamente definiti ed avviati progetti (ad oggi in corso) che vedono coinvolti tutti i comuni del distretto al fine di omogeneizzarne gli interventi.
Nei Servizi Sociali del Comune di Sesto Calende
operano:
– n. 2 Assistenti Sociali – n. 1 Animatore – n. 3
Assistenti Socio Assistenziali.
ATTIVITÀ
– Segretariato Sociale: accoglienza, informazioni e orientamento ai cittadini riguardo ai
servizi offerti dal Comune e dal territorio,
presa in carico della persona in stato di bisogno o invio ad altri servizi.
AREE DI INTERVENTO
1. ANZIANI
Il Servizio di Assistenza Domiciliare garantisce la permanenza della persona anziana al proprio domicilio attraverso un aiuto nella
cura/igiene della propria persona, della casa,
nell’accompagnamento per il disbrigo di commissioni varie nonché nella somministrazione
dei farmaci.
In casi particolare e per gli anziani soli è previsto il rapporto diretto con il Medico di Base
nonché l’accompagnamento per esami e visite
specialistiche.
Qualora l’anziano non fosse più in condizioni di
autosufficienza e non fosse possibile prevedere
un’assistenza adeguata al domicilio (es. badante) il servizio provvede a fornire indicazioni circa le strutture residenziali a cui i familiari possono inoltrare domanda.
SPAZIO PUBBLICITARO
4
Nel caso in cui l’anziano viva solo e non abbia
parenti è il servizio sociale che si attiva a reperire un’idonea struttura.
Sono previste delle integrazioni alle rette di degenza qualora l’anziano e i parenti tenuti agli alimenti non siano in grado di coprirne l’intera costo.
Il Servizio di Sollievo alle famiglie che si fanno cura dei propri cari prevede un ricovero temporaneo dell’anziano presso una struttura residenziali convenzionata con il Piano di Zona.
Al Servizio si accede previa domanda ed inserimento in apposita graduatoria.
Il Servizio Pasti a Domicilio offre agli anziani
la possibilità di consumare a casa propria un
pasto caldo consegnato quotidianamente, festivi compresi da una ditta specializzata.
Nel caso in cui la persona debba seguire una
particolare dieta, il servizio verrà garantito seguendo le indicazioni del medico.
Servizio di iniezioni e misurazione della pressione arteriosa presso il Poliambulatorio riservato ai possessori della Carta 65.
Il Servizio di trasporto è garantito dall’Auto
Amica di cui il servizio sociale fornisce un recapito telefonico affinché la persona interessata
possa prendere direttamente accordi.
Il Servizio offre pure un sostegno economico a
persone in particolare stato di bisogno, attraverso l’erogazione di contributi sottoforma di
buoni alimentari.
2. MINORI
Interventi a favore di minore con provvedimento dell’Autorità Giudiziaria (Tribunale dei
Minori e Procura per i Minorenni) in collaborazione con le Cooperative L’AQUILONE e GULLIVER.
Gli interventi suddetti prevedono percorsi di indagine psicosociale, rapporti col T.M. ed eventualmente con altri servizi del territorio (Neuropsichiatria Infantile o Consultorio Familiare),
presa in carico, sostegno e accompagnamento
nel progetto definito in équipe, decretato dal
Giudice.
Nel caso di minori extracomunitari è previsto il
mediatore culturale all’interno dell’équipe.
Percorsi Educativi a favore del minore
(Assistenza Domiciliare Minori)
Il Servizio Sociale all’interno del lavoro che lo
4. NUCLEI FAMILIARI
Il Servizio accoglie e prende in carico, a volte in
collaborazione con altri servizi specialistici
(UONPI - C.P.S. - Consultorio Familiare) famiglie in difficoltà per un percorso rispondente ai
suoi bisogni.
I PROGETTI DELL’UFFICIO
SERVIZI SOCIALI
Una parte delle attività promosse dall’Ufficio
Servizi Sociali riguardano progetti di animazione, educazione, partecipazione rivolti a tutti i
cittadini.
Da circa cinque anni è attivo il Consiglio Comunale dei Ragazzi, un’attività che vede coinvolte tutte le scuole elementari di Sesto Calende
e una rappresentanza di ragazzi che portano all’interno del Comune richieste e proposte per
rendere la città più a misura di bambino.
Sulla scia delle proposte avanzate dai bambini
sono nate iniziative come “La giornata senza auto”, “Il mercatino dei ragazzi”, l’adesione alla
manifestazione “Bicincittà” (con la collaborazione dell’Associazione Girovagando), l’allargamento del parco giochi sotto il ponte, il concorso fotografico.
L’organizzazione vede la partecipazione attiva e
motivata di un gruppo di insegnanti di tutti i
plessi scolastici e la preziosa collaborazione dei
rappresentanti delle associazioni del territorio.
Per gli adolescenti è presente a Sesto Calende,
Vergiate e Angera un progetto di educativa di
strada. Una équipe di educatori professionali
delle Cooperative “L’Aquilone” e “Naturart” raggiungono i ragazzi nei naturali luoghi di incontro, li accompagnano nella realizzazione di piccoli progetti tesi a migliorare la qualità del tempo libero, facilitano i rapporti tra giovani e istituzioni.
A Sesto Calende sono stati organizzati eventi legati alla pratica dello skate-board, visto e considerato il numeroso gruppo di ragazzi che con
grande passione coltivano questa disciplina
sportiva.
Per i ragazzi più grandi è stato inoltre inaugurato Zutti Arte Giovane, uno spazio dedicato alla
libera espressione artistica ed è in fase d’avvio
un coordinamento dei gruppi giovanili promosso insieme ai gruppi “Korrente Alternata” e
“L’Antro”.
Affianca questi interventi il progetto “Genitori
insieme” condotto dalla Cooperativa Lotta
Contro l’Emarginazione che si propone di costruire una rete distrettuale di gruppi composti
da genitori, fornisce supporto in iniziative di tipo educativo condotte dai genitori e propone cicli di serate con esperti dedicate alle problematiche adolescenziali.
Sempre in questo ambito l’Ufficio ha da tempo
instaurato una preziosa collaborazione con
“Sara”, un gruppo di genitori di Sesto, Angera e
Ispra che ogni quindici giorni si ritrova al
Centro Sociale di Angera per riflettere e discutere sulla relazione genitori-figli.
Per i giovani tra i 14 e i 30 anni l’Ufficio Servizi
Sociali promuove la CartaVerde, una tessera
gratuita riservata ai cittadini sestesi che offre –
grazie alla convenzione con circa 40 negozi, studi, artigiani, ambulanti – riduzioni sui prezzi e
servizi gratuiti. Questa nuova tessera va ad aggiungersi alla Carta65 (per i cittadini sestesi
over 65) giunta oramai al suo terzo anno di vita.
L’Ufficio collabora con il Coordinamento del
Volontariato puntando soprattutto su tre
aspetti:
– promozione delle associazioni per il reclutamento di nuovi volontari;
– diffusione di informazioni presso le associazioni su bandi, leggi e finanziamenti;
– aiuto nelle attività promosse dal Coordinamento del Volontariato.
Con l’Associazione Pensionati Sestesi sono
stati avviati numerosi progetti come il “Club
nonni e nipoti” che favorisce l’incontro intergenerazionale, “Adotta una pigotta” costruzione di
bambole per la raccolta di fondi per l’Unicef,
“Puliamo il mondo” giornata di pulizia promossa con Legambiente, la Scuola Elementare e la
Scuola Media Bassetti, l’organizzazione dei soggiorni marini per gli anziani.
Per quanto riguarda gli stranieri l’Ufficio segue
le seguenti attività:
– Sportello immigrati di Sesto Calende, un servizio gestito dall’Associazione Cittadini del
Mondo che offre informazioni e supporto per
il disbrigo di pratiche amministrative, pratiche di regolarizzazione, modalità di accesso
ai servizi territoriali e al mondo del lavoro.
– Progetto Solidarietà e diritto per l’accoglienza e l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo - (Fondi europei e 8 per mille). Il
progetto ha la finalità di accogliere persone
straniere rientranti nella categoria di richiedenti asilo, rifugiati riconosciuti o persone alle quali sia stato rilasciato un permesso di
protezione umanitaria. Le strutture d’accoglienza sono predisposte per ospitare nuclei
familiari e sono da considerarsi temporanee.
– Progetti Oltre le porte in collaborazione
con la Cooperativa Lotta Contro l’emarginazione e “...COLORI...!” con la Cooperativa
L’Aquilone, percorsi di integrazione rivolti in
particolare modo alle donne e ai bambini.
L’Ufficio attiva annualmente lo sportello temporaneo sulle opportunità offerte dalla legge regionale 215 a sostegno dell’imprenditoria femminile (in collaborazione con la Camera di
Commercio).
A livello sovra-comunale i Servizi Sociali collaborano con l’Unicef provinciale nell’organizzazioni di attività a favore dei diritti dell’infanzia
(per esempio la manifestazione “Sindaci &
Sindaci”) e con il Piano di Zona per il coordinamento degli interventi finanziati con la Legge 45
(Fondo Nazionale Lotta contro la Droga).
Per avere maggiori informazioni è possibile
contattare l’Ufficio Servizi Sociali al numero
0331.928180 oppure via mail:
[email protected]
Sesto dentro: i quartieri
Luoghi e località, natura e storia, fatti e personaggi. In particolare questa volta si parla di…
Ricordo del Maestro Arcangelo Scarton
Uno dei lentatesi più noti e più significativi anche per la storia di Sesto Calende è stato il signor
Arcangelo Scarton, per più di venti anni maestro del corpo musicale “Giovanni Colombo”.
Nato ad Arson, piccolo paese del bellunese vicino a Feltre, il giorno 08/08/1908 da Regina e
Gioacchino Scarton, penultimo di cinque fratelli, nel 1924 migrò a Lentate con tutta la sua famiglia,come molti veneti dell’epoca. Negli anni precedenti lo scoppio della II Guerra Mondiale, trovò lavoro presso lo stabilimento SIAI Marchetti, iniziando la lunga e proficua collaborazione con
l’allora banda “Dopolavoro Savoia Marchetti”. Nel 1938 sposò Agnese Colombo di Lentate, dalla quale ebbe quattro figli, Alessandro, Ilario, Graziano e Mario.
Dedicò tutta la vita alla cura degli affetti familiari e alla musica, una passione coltivata fin da ragazzo e che da autodidatta studiò sempre con grande impegno e dedizione, fino e a ricoprire il
ruolo di “maestro della banda” non solo di Sesto Calende, ma anche di Castelletto Ticino e
Golasecca nel biennio 1968-69, e, seppur per un breve lasso di tempo, di Villadosia. Si spense il
24 giugno 1977, tre mesi dopo la scomparsa dell’amata moglie Agnese.
Il 1 maggio 1953 diventò Maestro del Corpo Musicale “Giovanni Colombo”: sotto la sua direzione e sotto la Presidenza del Cavalier Giuseppe Valentini, la banda cittadina riprese vita, dopo la
lunga crisi interna del quadriennio 1949-53. Per cercare di conoscere meglio l’ “uomo” Arcangelo
e quale ruolo abbia avuto il “maestro” Scarton nella storia del corpo musicale, abbiamo incontrato l’attuale Maestro sig. Dario Benaglia, il Presidente Mauro Valentini e alcuni “veterani”, tutti musicanti che hanno suonato con Arcangelo durante la sua lunga direzione artistica; in particolare abbiamo avuto il piacere di parlare con i signori Besozzi, De Cesari, Gualtieri e Squellati.
Ci hanno raccontato aneddoti e spaccati di vita preziosi per la ricostruzione del ritratto non solo di un singolo uomo, ma anche quello di un’intera generazione che, dopo le durezze e le privazioni della guerra, aveva voglia di ricominciare tutto da capo, e che per questo si è rimboccata le maniche con una tenacia e uno spirito di intraprendenza degni di ammirazione e rispetto.
Dai loro ricordi e dalle loro parole cariche di emozione, ha preso forma l’immagine di un uomo,
prima ancora di un maestro di banda, di grande carisma, che ha lasciato un segno profondo nella storia e nella vita di questo corpo musicale per il suo grande amore per la musica, e per l’entusiasmo e la voglia di suonare che trasmetteva ai suoi musicisti; “una persona della quale non
si può dire altro che bene” come ha espressamente affermato il signor De Cesari. A giudizio dell’attuale maestro, suo grande merito è stato quello di aver “plasmato” la banda cittadina e di
averla trasformata in un “gruppo amalgamato, ben strutturato, con un forte spirito di sodalizio fra i componenti”, tanto che, dopo la morte di Arcangelo, il suo successore m°Bardelli “trovò un gruppo musicale già sistemato”. Afferma ancora il m° Benaglia: “Arcangelo è stata la
persona che ha buttato le basi solide per quello che il corpo musicale fa e rappresenta oggi. È
stato un precursore dei tempi e ha diretto la banda con grande elasticità mentale. Scarton era
un maestro – factotum: si preoccupava che tutto fosse perfetto. Ad esempio, poiché all’epoca
non esistevano le fotocopiatrici, Arcangelo per ogni nuovo strumentista scriveva tutte le partiture a china…aveva una bellissima calligrafia, molto nitida, tanto che ancora oggi usiamo
alcune sue partiture”. Un’altra caratteristica di Arcangelo che ben rammentano tutti coloro che
hanno lavorato e suonato con lui era la mitezza d’animo: come ha ricordato il signor Squellati
“non si adirava mai con nessuno e non perdeva mai la calma. Sapeva trasmettere serenità a
chi gli stava vicino: ad esempio, quando provavamo un brano nuovo o più difficile degli altri, non appena capiva che eravamo un po’dubbiosi e titubanti ci diceva: ragazzi, non bisogna mai avere paura perché il diavolo non è così brutto come lo si dipinge!”
Ilaria Scarton
I sentieri nei
boschi di Lentate
Tra Lentate e Oriano, una passeggiata rilassante.
Monte Pelada, Monte della Croce, Monte del
Porto, Poggio d’Oriano, sono questi i nomi
dei principali rilievi che dominano le colline
moreniche messe in posto dalle masse glaciali decine di migliaia di anni fa. Si distribuiscono da nord a sud in un calando di quote lungo la dorsale boscosa che unisce
Lentate Verbano ad Oriano, sulla sponda
orientale del Torrente Lenza.
Chi, osservasse una carta topografica del
luogo edita dall’Istituto Geografico Militare
e rilevata negli anni a cavallo tra il XIX e XX
secolo, noterebbe un fitto intreccio di sentieri lungo i versanti, percorsi un tempo frequentati perché i boschi costituivano una
delle principali fonti di sostentamento per
l’economia rurale: legname, castagne, selvaggina, funghi, ecc.
Di quei percorsi oggi sopravvivono poche
tracce, la maggior parte, abbandonata la manutenzione dei boschi, si è degradata e diviene via preferenziale di scorrimento delle
acque durante le piogge.
Una di queste vie ha trovato nuova vita grazie all’idea, partorita negli anni 70, di realizzare una rete di itinerari escursionistici eu-
Quattro passi nella storia di Lentate Verbano
Con questo primo numero del nuovo
“Sestoinformazioni”, apriamo una piccola
rubrica storica, nella quale tracceremo
sinteticamente la storia delle frazioni e
dei quartieri di Sesto. Abbiamo deciso di
iniziare con Lentate perché, oltre a essere
la più lontana geograficamente dal centro, è anche la più giovane fra le frazioni
sestesi, in quanto fu unita al comune di
Sesto solo in epoca fascista. Inoltre, credo che nessuno dei miei compaesani dissentirà su quanto sto scrivere, fra noi residenti esiste ancora un certo spirito di
“sano campanilismo”, per cui a volte ci
sentiamo “altro” rispetto al resto del
Comune. Questo non significa che siamo
chiusi nei nostri cortili, solo che noi lentatesi nutriamo tutti, chi più chi meno, un
forte senso di appartenenza al nostro paesello, al quale siamo in fondo legati e affezionati, anche quando ci lamentiamo
perché non c’è niente!
Per ricostruire le vicende storiche di
Lentate, il testo più autorevole è il volume
di Elso Varalli San Materno da Lentà, dal
quale sono tratte le informazioni qui rielaborate e le citazioni scritte in corsivo.
L’origine del nome si perde nella notte dei
tempi: se la terminazione in –ate (comune
peraltro a molte località della zona) induce a ipotizzare una genesi celtica, la presenza, lungo l’antica via che attraverso i boschi conduce a Comabbio, del cosiddetto Sasso della pedana (un masso sul quale furono incise sei coppelle dal significato votivo o di indicazione stradale)
probabilmente testimonia la frequentazione di Lentate già in epoca romana. Tale tesi sembra suffragata anche dalle segnalazioni dell’esistenza di reperti lapidei rinvenuti nell’Ottocento.
Anche il “castello” di Lentate è una grande incognita, perché, come scrive Varalli, “non si conosce né
la sua l’epoca di costruzione né la committenza. Certamente prima di essere utilizzato nel XII secolo come monastero dovette svolgere funzioni difensive, stante la sua struttura di casa forte, l’ubicazione elevata e la poca distanza dai castelli di Angera, Arona, Somma Lombardo e da altri castelli minori della zona. Unico dato certo è la presenza delle monache documentata da una pergamena conservata presso l’Archivio di Stato di Milano.
[…] Nel corso del XIV secolo, non se ne conoscono i motivi, ma certamente per iniziativa della
Curia ambrosiana, le monache di Lentate sono incorporate nell’ordine delle Benedettine, congregazione cassinese di Santa Margherita, facente capo al monastero di San Pietro in Gessate, ove risiede la Monaca Superiore”. Le monache di santa Margherita abitarono in “castello” fino all’anno
1873, anno in cui per effetto del Trattato di Tolleranza emanato dall’Imperatore Giuseppe II d’Austria,
tutti i beni furono incamerati dallo Stato. Attorno al castello si sviluppò il borgo e si costruirono le abitazioni dei massari; nel 1844 furono venduti i primi appezzamenti,e dopo il 1925 con il frazionamento
del dominus il paese cominciò ad assumere l’attuale conformazione.
Le vicende di Lentate sono state a lungo intrecciate con quelle del “feudo” di Angera e con quelle del
Comune di Taino, a cui fu annesso durante il periodo napoleonico, per la precisione nel 1807, quando
una legge del Regno d’Italia riorganizzò i comuni più piccoli. Quando la Storia si intreccia con le “genti meccaniche”!
Tale aggregazione fu confermata anche dopo la caduta dell’astro napoleonico, durante il periodo della Restaurazione, che vide il ritorno degli Austriaci in Lombardia. Nel 1822, però, il paese di Lentate
fu unito a Osmate. Dopo la II Guerra di Indipendenza, in tutta la Lombardia ormai unificata al Regno
di Sardegna entrò in vigore una nuovo legge comunale che stabilì l’istituzione dei consigli comunali.
La provincia di Como venne ripartita in 21 distretti, e il ventesimo, quello di Angera comprendeva 14
Comuni, fra i quali Lentate con Osmate, il cui capoluogo era Lentate. Il 12 novembre 1862 il Consiglio
Comunale di Lentate con Osmate deliberò all’unanimità di modificare il nome del capoluogo da
Lentate a Lentate Verbano, per evitare errori di omonimia con la cittadina sul Seveso. Il re Vittorio
Emanuele II firmò il decreto che autorizzava l’uso della nuova denominazione il giorno 8 agosto 1863.
(continua a pag. 13)
ropei a grande percorrenza. Nel tratto di territorio da noi considerato transita infatti, il
Sentiero Europeo E1, segnalato da cartelli
bianco rossi, è nato nel 1972 ed al momento,
si sviluppa con continuità da Padborg, cittadina danese, fino al Parco Nazionale
dell’Abruzzo.
Proveniente da Osmate, il sentiero diretto
verso sud, lambisce l’abitato di Lentate passando al confine tra coltivi e bosco, si porta
sulla carrozzabile in prossimità della località
Santa Fè oltre la quale s’inoltra di nuovo nelle colline sempre ben segnalato in direzione
di Oriano, ove sbuca in prossimità del
Centro Parco “Oriano”, struttura legata al
Parco del Ticino che si occupa di educazione ambientale, escursionismo, prossima se-
de di un centro di reintroduzione della
Cicogna Nera.
L’itinerario (5 km circa) da Lentate fino a
Oriano, di facile percorrenza, si compie in
un ora e permette di attraversare boschi di
castagno (governati sia a ceduo che ad alto
fusto), querce e pino silvestre, nei cui sottobosco occhieggiano numerosi massi erratici.
Alle pendici del Poggio d’Oriano, s’incrocia
inoltre, il “Sentiero delle Meraviglie
Nascoste”, itinerario escursionistico ambientale che da Oriano giunge fino a San
Vincenzo, quest’ultima via purtroppo è ancora priva di segnaletica. Buona passeggiata.
Cristiano Nericcio
Geologo e Guida Escursionistica Ambientale
5
SPAZIO PUBBLICITARO
I TESTIMONI DI GEOVA DI SESTO CALENDE
RICORDANO LA MORTE DI GESÙ
SESTO CALENDE. I Testimoni di Geova di tutto il mondo commemorano la morte del nostro Signore Gesù Cristo giovedì 24 Marzo
2005. Anche a Sesto Calende si raduneranno nel locale ubicato presso il “Parco Europa” (Località Sant’Anna - Sesto Calende).
Si tratta della più importante celebrazione di questa confessione cristiana, che trae origine dal comando che diede Gesù stesso agli apostoli durante l’ultima cena: “Continuate a fare questo in memoria di me”.
Lo scorso anno, hanno assistito alla celebrazione in tutta Italia ben 433.242 persone, tra Testimoni di Geova e simpatizzanti nelle oltre 3.000 congregazioni. Come avviene in tutti gli incontri dei Testimoni, l’ingresso è libero e non si fanno collette.
Ogni anno la commemorazione della morte di Gesù, viene celebrata dai Testimoni di Geova nel giorno in cui morì il Figlio di
Dio, corrispondente al 14 Nisan del calendario ebraico.
La celebrazione avrà inizio con un canto e una breve preghiera. Dopodiché un ministro di culto pronuncerà un discorso per
chiarire le ragioni per cui Geova Dio mandò Suo Figlio sulla terra a morire per tutta l’umanità.
Come fece Gesù durante l’ultima cena, saranno passati tra i presenti pane non lievitato e vino rosso, che la Parola di Dio
identifica come simboli rispettivamente per il corpo e il sangue del Figlio di Dio.
Infine, un altro canto e una preghiera concluderanno la cerimonia, che durerà complessivamente circa un’ora.
I Testimoni di Geova di Sesto Calende invitano cordialmente tutti ad assistere alla Commemorazione della morte di
Gesù, che si terrà il 24 Marzo 2005 presso il locale sito nel “Parco Europa” (località Sant’Anna - Sesto Calende) alle ore 20.00
AZIENDA
CERTIFICATA
UNI EN ISO 9001
PRODUZIONE DETERGENTI LIQUIDI
E IN POLVERE
PER RISTORANTI E COMUNITÀ
MATERIALE DI PULIZIA, CARTACEO,
ANTINFORTINISTICO
21018 SESTO CALENDE (VA)
Via Oneda, 21
Tel. 0331 924378 (4 linee r.a.)
Tel. 0331 920690
www.vircol.it
Sesto dentro: Collaborazioni
NOVANTACINQUE ANNI DEDICATI A SESTO
L’Associazione
Pro Sesto Calende
Era il 30 gennaio 1910 quando si svolgeva
l’assemblea costitutiva della “Pro Sesto
Calende, società per il benessere pubblico,
con scopi sociali atti a valorizzare, incoraggiare e promuovere tutte le iniziative
locali che comportino vantaggi per il paese”; Presidente fu nominato il farmacista
Giovanni Giardini e con lui un consiglio direttivo di tutto rispetto; la quota associativa
era di tre Lire.
Da allora, la Pro Sesto Calende ha attraverRitratto di Giovanni Giardini nel
sato anni di eventi storici come la Guerra di
1919 a firma R. Testi
Libia del 912, il periodo fascista e le due
Guerre Mondiali che ne rallentarono l’attività. Nel 1949, al rifiorire di nuove iniziative culturali, viene costituita la Società Cesare da Sesto, che affiancherà
l’Associazione Pro Sesto Calende nell’interesse per l’archeologia, la pittura e la
scultura.
A tutt’oggi la Pro Sesto, chiamata spesso confidenzialmente “Pro-Loco”, ospita
nelle sue sale di Viale Italia mostre di pittori di notevole prestigio, con un occhio
di riguardo per gli artisti della nostra zona, e conta un centinaio di associati.
Il maggiore successo degli ultimi anni è senza dubbio la serata dello spettacolo pirotecnico che è divenuto un appuntamento ormai atteso da migliaia di persone, le
stesse che affollano il lungo fiume e la spiaggia il quarto sabato di luglio. È una
tradizione anche Sextum Mercatum, il mercatino dell’antiquariato e collezionismo
che si svolge il terzo sabato di ogni mese.
Le iniziative culturali e di intrattenimento rivolte alla valorizzazione di Sesto
Calende sono molteplici, specialmente nei mesi estivi. Si inizia alla fine di aprile
con Sesto Fiorita, esposizione di Azalee e Rododendri che trasforma il centro storico in un bellissimo giardino che ospita centinaia di visitatori, per proseguire a
maggio con il concorso di pittura, alla quinta edizione nel 2004 con 103 partecipanti, fino ai concerti della Gioventù Musicale nella splendida scenografia dell’antica chiesetta di San Vincenzo.
Un evento inaugurato proprio la scorsa estate, e che nelle intenzioni dell’attuale
presidente Romano Marafini vuole diventare un appuntamento fisso, è “Poesia e
Musica” che ha divertito i sestesi con le poesie dialettali di Giovanni Bonfini e
Luigi Crenna, accompagnati da musica che ha spaziato dalla grande tradizione
lombarda al jazz.
L’Associazione Pro Sesto Calende si occupa anche dell’allestimento della casetta
di Babbo Natale che per tutto il mese di dicembre accoglie le letterine dei bambini, alle quali dà anche risposta: questo Natale è stata raggiunta la cifra record di
410 “missive” arrivate perfino da fuori provincia.
Ben 300 hanno avuto risposta grazie alla disponibilità del consigliere Pierluigi
Besozzi!
Tra le competenze dell’Associazione ci sono anche la gestione della spiaggia di
Lisanza, la pulizia di Viale Italia e la funzione di Ufficio Turistico e di Informazione
sul territorio sestese.
Interessante anche l’iniziativa editoriale di “Strettamente Sestese”, una collana dedicata alla Storia della nostra cittadina e che dal 2000 esce con una nuova pubblicazione ogni anno: l’ultimo nato è infatti il volume “Sesto Calende - Cenni storici
e Immagini di un tempo” uscito Io scorso mese di dicembre.
Per il 2005 la nostra Pro Loco ha già presentato il calendario delle mostre di pittura che si terranno nelle sale di Viale Italia, mentre per gli eventi estivi si stanno
raccogliendo ora le idee e le proposte.
Ecco quali saranno gli artisti ospitati:
dal 25 febbraio al 9 marzo
dall’11 al 23 marzo
dal 25 marzo al 6 aprile
dall’8 al 20 aprile
dal 22 aprile al 4 maggio
dal 6 al 18 maggio
dal 20 maggio al 1 giugno
dal 3 al 15 giugno
dal 17 al 29 giugno
dal 1 al 13 luglio
dal 15 al 27 luglio
dal 29 luglio al 10 agosto
dal 12 al 24 agosto
dal 26 agosto al 7 settembre
dal 9 al 21 settembre
dal 23 settembre al 5 ottobre
Giuliano Belmonte
Dietrich Bickler
Bruno Ceselin
Mariangela Bai
Giovanni Oteri
Paolo Umberto Pellizzari
Claudia Daverio
Pier Luigi Parnisari
Massimo Dal Tin
Giuliano Pisati
Sonia Maccache
Ottavio di Nola
Mario Castellani
Roberto Soligo
Carlo Zaccari
Carlo Ribecchi
L’Associazione Pro Sesto Calende raccoglie adesioni per il 2005, la tessera annuale costa € 10,00. Il sito è www.prosestocalende.it
Informazioni storiche tratte da “Quaderni sestesi n. 8” di Elso Varalli.
Rossana Girotto
SPAZIO PUBBLICITARO
6
Collaborazioni regolari ed occasionali di
cittadini di Sesto Calende: notizie su fatti ed
eventi, pareri ed opinioni, dibattiti proposti e
conclusioni condivise
Gocce di Natura
Cari lettori, come avrete già notato Sesto
Informazioni si è rinnovato, ma questa rubrica resta
e continuerà a farvi conoscere nuovi angoli e specie
animali o vegetali, nonché problematiche, del nostro
bellissimo territorio. Ringrazio la nuova redazione
del periodico per questo desiderio di continuità e per
la fiducia accordata; inoltre voglio ricordare con gratitudine la redazione uscente per la collaborazione e
la disponibilità mai venute meno in questi anni.
Chi desiderasse informazioni può rivolgersi in
Biblioteca o telefonare al n° 0331-920351
PRENDERE ESEMPIO DA LORO
…Niente…Il vuoto assoluto! Sono quasi tre settimane che cerco un argomento per questo articolo e,
nonostante sia già alla scadenza per la consegna, non
ho ancora trovato nulla. Ci sono periodi in cui le idee
proprio non vengono, e anche ciò che solitamente ci
piace risulta noioso, si è svogliati o disillusi…
Poi mi è capitato di pensare a come gli altri animali
difficilmente si scoraggino, e non smettano mai di
lottare. Espressioni per noi sinonimo di impossibilità
o sforzo disperato sono spesso per loro “ordinaria
amministrazione”. Giusto per fare un esempio: i tritoni sono ottimi arrampicatori e, se una lastra di vetro, per noi apparentemente liscio e impossibile da
scalare, si frapponesse fra loro e la libertà, essi in
men che non si dica avrebbero riconquistato quest’ultima. Insomma, non farebbero altro che “arrampicarsi sugli specchi”.
Anche la fantasia, che è da noi considerata una dote
di pochi, e che spesso si perde crescendo, è un aspetto comune negli animali. Forse definirla fantasia non
è del tutto corretto, e rientra in quell’ampio spettro di
comportamenti animali che vengono da noi visti in
modo distorto, e che tendiamo ad umanizzare, sbagliando.
Si pensi, però, a come gli uccelli creino nidi di ogni tipo, e in situazioni completamente differenti: sugli alberi, all’interno degli alberi, scavando in piccoli muretti di terra, e ancora, servendosi di ambienti antropizzati, sotto tetti, all’interno di case diroccate o fienili, in buchi nei muri… Capita spesso di rinvenire
piccoli nidi di passeriformi che, per realizzarli, si sono serviti, oltre che dei soliti rametti o pagliuzze, anche di materie plastiche, pezzi di corda o di rete; infine, a rendere più morbido ed accogliente l’interno,
è stato aggiunto uno strato di piume e piumini, ma
anche peli di altri animali: a quanto pare nel mio giardino i più graditi sono i lunghi peli morbidi che perde il mio cane!
È altresì interessante ricordare come molti insetti,
ma anche certi piccoli vertebrati, quali gamberi, anfibi e rettili, possano variare leggermente la loro colorazione per adattarsi all’ambiente in cui vivono. Non
sto parlando di strane specie che vivono a chilometri
di distanza da noi, ma, per esempio, delle larve di salamandra facilmente rinvenibili nelle pozze più tranquille dei nostri ruscelli; se trasferite da una pozza
con fondo chiaro (sassi, ghiaia) ad una dal letto scuro (terra, foglie), in poche ore la loro pelle diventa
sensibilmente più bruna, per mimetizzarsi con maggior facilità. Per non parlar poi delle raganelle, che
arrivano ad assumere toni bluastri se messe in un
ambiente con le pareti di questo colore.
Tutti questi comportamenti bizzarri e, per noi, assolutamente impossibili, rientrano nel concetto generale di adattamento, che ogni animale deve sviluppare,
e all’occorrenza mutare, per poter sopravvivere nel
suo habitat d’elezione o in uno differente (o, che poi
è la stessa cosa, nel suo ambiente naturale variato da
agenti esterni, che, quasi sempre, si riducono all’opera diretta o indiretta dell’uomo).
Noi esseri umani, invece, siamo gli unici animali che
hanno perso del tutto la loro capacità di adattamento, se non in possesso dei mezzi fornitici dalla (più o
meno) moderna tecnologia. La maggior parte di noi,
se privata di ogni utensile o vestito, e messa in un
ambiente estraneo, morirebbe. Ci scoraggiamo alla
sola idea di fare qualcosa che non ci piace, chissà se
al momento del bisogno saremmo ancora capaci di
risvegliare il nostro spirito di sopravvivenza?
PROGETTO ROSPI LOMBARDIA
Lentate 2005
Anche quest’anno, da metà febbraio a metà marzo,
sarà attivo il Progetto Rospi Lombardia che, coinvolgendo decine di comuni in tutta la regione, contribuisce alla salvaguardia degli anfibi.
In questo periodo, infatti, spostandosi dai luoghi di
svernamento a quelli riproduttivi, si trovano spesso a
dover attraversare strade trafficate, sulle quali la
maggior parte muoiono, schiacciati dalle ruote dei
veicoli in transito. Si assiste così a orrende stragi,
con conseguente drastico calo del numero di individui (e molte specie sono già sull’orlo dell’estinzione);
inoltre possono anche accadere incidenti, soprattutto ai motociclisti che frequentemente, colpendo l’animale, perdono il controllo del mezzo ed escono di
strada.
Proprio per cercare di ammortizzare, se non debellare, i danni a cose e persone e le stragi di anfibi, è attivo anche a Sesto Calende, nella frazione di Lentate,
un servizio di volontari che, grazie a delle barriere di
plastica, catturano gli anfibi e li trasportano sull’altro
lato della strada. Il gruppo di volontari, coordinato
da Francesco Miglierina, svolge il suo “compito” tutte le sere, da quando cala il sole per circa due ore,
permettendo così a circa cinquemila anfibi di potersi
salvare e riprodurre.
Chi fosse interessato a partecipare come volontario,
o volesse solo delle informazioni, o poter assistere al
lavoro, ed avere così l’opportunità di vedere animali
schivi ma affascinanti, può telefonare al numero
0331-920351.
Lucio
La pagina delle scuole
Uno sguardo sul mondo giovanile
attraverso gli occhi e le penne degli
studenti delle scuole superiori sestesi
ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA IL PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
COMUNE E GLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE “DAL CUORE DELL’EUROPA ALLA
SUPERIORE DI SESTO CALENDE PER LA VALLE DEL PO”
REDAZIONE DEL PERIODICO COMUNALE
Premesso che il Comune di Sesto Calende pubblica
un periodico di informazione, cronaca e cultura di
interesse locale denominato “Sesto Calende
Informazioni”;
tenuto conto che la cura di detta pubblicazione è affidata ad un apposito Comitato di Redazione e che
Direttore Responsabile ne è il Sindaco pro-tempore;
considerato il ruolo che gli Istituti di Istruzione
Superiore hanno nel tessuto sociale del comune di
Sesto Calende, tenuto anche conto dell’elevato numero di iscritti;
dato atto che il Comune di Sesto Calende auspicherebbe l’avvio di una stretta collaborazione tra Ente
Locale ed istituzioni scolastiche finalizzata alla
Costituzione di un gruppo di lavoro, composto da un
docente di riferimento e da studenti di ciascun istituto, che svolga un attivo ruolo di collaborazione a
supporto dell’attività del Comitato di Redazione del
periodico comunale;
tra il Comune di Sesto Calende, avente sede….....
rappresentato da___________________ e gli Istituti
di Istruzione Superiore… aventi sede… a Sesto
Calende e rappresentati rispettivamente dal
Preside_____ e dal Preside Prof ________________
si conviene e si stipula quanto segue:
Art 1) il Comune di Sesto Calende affianca al
Comitato di Redazione del periodico comunale
“Sesto Calende Informazioni” un gruppo di collaboratori costituito da studenti degli Istituti di
Istruzione Superiore presenti nel territorio comunale.
Art. 2) ogni Istituto Superiore, all’inizio dell’anno
scolastico ed in piena autonomia, invia al comune
l’elenco degli studenti disposti alla collaborazione
nella redazione, controllo, sviluppo dei testi e degli
argomenti da pubblicare sul periodico comunale ed
il nominativo del docente di riferimento per ogni
Istituto che manterrà il necessario collegamento tra
istituzione scolastica, ente locale, comitato di redazione e studenti collaboratori.
Art. 3) la collaborazione da parte degli studenti non
sarà intesa esclusivamente come stesura di testi volti a completare i singoli numeri del periodico comunale, ma si svilupperà con un rapporto che partendo
dalla definizione con il Comitato di redazione degli
argomenti da trattare proseguita nel loro sviluppo sino a giungere alla definitiva stesura ed ai successivi
controlli di correzione delle bozze e di impaginazione.
Art. 4) in considerazione del fatto che la Giunta
Municipale procede, quindicinalmente, alla pubblicazione di un foglio informativo principalmente dedicato a notizie di natura amministrativa, il periodico comunale, salvaguardata la condivisione della linea editoriale tra redazione ed amministrazione comunale rappresentata dal Sindaco che ne assolve la
funzione di direttore responsabile, dovrà essere inteso prevalentemente come strumento informativo e
di stimolo che ponga particolare attenzione all’approfondimento delle questioni amministrative e della vita culturale-sociale-sportiva della comunità sestese.
Art. 5) la presente convenzione ha la durata dell’attuale mandato amministrativo e pertanto decorrerà
dalla data di sottoscrizione della stessa sino allo scadere della amministrazione comunale ora in carica,
previsto per la primavera dell’anno 2009.
Letto, confermato e sottoscritto…
Domenica 28 novembre 2004 alle ore 11.30 le porte
del museo civico di Sesto Calende si sono aperte per
ospitare l’inaugurazione della mostra celtica che coinvolge anche i musei di Varese e di Arsago Seprio.
Una piccola folla di curiosi e di persone interessate
all’evento, tra le quali noi, studenti di I liceo al
Mericianum di Sesto Calende, si è unita al gruppo degli organizzatori per entrare nel museo e iniziare una
breve visita prima che i discorsi d’inaugurazione
avessero inizio.
All’entrata i primi oggetti esposti erano alcuni vasi e
una lancia di provenienza locale come d’altronde lo
sono tutti i reperti presenti nel museo.
Più avanti, in un’apposita teca erano conservati i resti di un costume femminile: una collana, dei monili e
alcune paia di orecchini assieme ad una cintura.
Sulle pareti della stanza, tra i pannelli appesi, due in
particolare trattavano il tema delle due “tombe del
guerriero” ritrovate in questa zona: la prima, scoperta nel marzo 1867 da un contadino mentre arava il
suo campo a Castiona, è conservata nel museo archeologico di Milano e conteneva oggetti di ceramica
golasecchiana, una spada con fodero, un elmo, una
calotta, un carro a due ruote e una lancia di ferro; il
reperto è datato VII sec. a.C. La seconda tomba, scoperta nel 1928 durante i lavori per la costruzione di
un asilo, conteneva al suo interno anche un carro; ciò
denota l’influenza etrusca sulla civiltà golasecchiana,
e fa capire come esistesse un’aristocrazia delle armi.
Poco dopo, gli organizzatori ci invitano a salire al piano di sopra dove gli interpellati iniziano i loro discorsi di presentazione.
Il primo a parlare è il sindaco che descrive la civiltà
golasecchiana come una delle più importanti culture
celtiche d’Europa e racconta l’importanza del temporaneo ritorno della tomba del guerriero a Sesto; successivamente ringrazia la famiglia Bellini di Somma
L. per aver donato al museo la sua collezione privata
comprendente ben 100 reperti tra vasi, e quant’altro,
e ricorda l’impegno di una delle persone che si sono
interessate a tutto questo e che è scomparsa da poco:
la dottoressa Maria Adelaide Binaghi.
È il turno, poi, del sovrintendente regionale che sottolinea come questa mostra, che prima comprendeva
solo la sede di Varese, sia stata estesa anche al museo
di Sesto e di Arsago; aggiunge che bisogna rendersi
conto che i celti non sono soltanto i Galli ma anche
popoli di altre provenienze europee.
Infine è il momento dell’etruscologo, il dottor
Alessandro Morandi che nel continuare i discorsi sulle tribù celtiche racconta come lo scrittore Tito Livio
descrivesse queste popolazioni come quelle che hanno “sconvolto” il nord-Italia e hanno reso selvagge
quelle preesistenti.
L’esperto continua, poi, spiegando la sua ipotesi dell’esistenza di una lingua celtica parlata in queste zone
e come le popolazioni celtiche venissero considerate
in un certo senso più barbare dalle altre.
In realtà i celti residenti nella zona tra Castelletto,
Sesto e Golasecca avevano una specie di predominio
dei traffici di metalli e stagno perché situati vicino al
lago Maggiore e al fiume Ticino; questo favorì il loro
sviluppo e l’inizio dell’uso della scrittura.
Al termine dell’inaugurazione abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il dottor Morandi, docente dell’università “La sapienza” e studioso di lingue antiche
pre-romane, porgendogli due domande:
Dottor Morandi cosa pensa del museo civico di
Sesto Calende?
Ritengo questo museo una testimonianza diretta di
questa civiltà perché contenente reperti del territorio
su cui è situato.
Che importanza può avere per un etruscologo la civiltà celtica e i reperti contenuti nel museo?
Una grande importanza se teniamo conto che le due
civiltà sono collegate tra di loro perché l’alfabeto, e
quindi la lingua celtica, deriva da quello etrusco.
I liceo Scientifico Mericianum
La “Pagina delle scuole” si propone di dar vita ad una collaborazione
organica tra le scuole ed il periodico comunale; singoli studenti fanno già
parte della redazione, ma si vorrebbe da un lato offrire uno spazio di
comunicazione e riflessione ai giovani che frequentano le scuole superiori
sestesi e dall’altro lato affidare ai giovani ricerche-azioni sul territorio.
L’obiettivo è un obiettivo di partecipazione che dovrebbe permettere una
conoscenza reciproca ed uno scambio tra le diverse generazioni.
Per questo motivo è stata redatta un’ipotesi di convenzione tra il comune e
gli istituti di istruzione superiore per la redazione del periodo comunale; il
protocollo di intesa ha richiesto tempi di studio e di approvazione: un
lavoro che si spera fruttuoso fin dal prossimo numero.
Una studentessa intervista un’artista sestese
La nuova stagione teatrale alla Scala di Milano si è aperta il 7 dicembre 2004 dopo trenta
mesi di restauri che hanno ridato luce a questo famoso teatro. Lo scorso 15 gennaio è stata inoltre riproposta una rappresentazione simbolica: l’opera di Salieri “Europa riconosciuta” che aveva nel 1778 inaugurato l’apertura di questo celebre tempio della lirica.
La direzione di Riccardo Muti e la regia di Ronconi hanno portato in scena un’opera dal
carattere intenso e coinvolgente, all’interno della quale è doveroso e interessante, soprattutto per noi sestesi, soffermare l’attenzione sul personaggio di “Asterio”: importante figura maschile interpretata dalla nostra concittadina Anna Chierichetti. La soprano professionista, collaborando con cantanti lirici come il tenore Giuseppe Sabbatini, la mezzo
soprano Anna Hallemberg e Diana Damnrau nel ruolo di “Europa” protagonista, ha saputo cogliere questa importante opportunità che aggiunge valore alla sua carriera.
Il nostro giornale le ha rivolto qualche domanda per saperne di più sul mondo della lirica:
Come e quando è nata la sua passione per il canto?
Fin da bambina fui incoraggiata dai miei genitori a prendere lezioni di pianoforte: così nacque il mio interesse per la musica ed il canto che divenne col tempo sempre più profondo.
Fu poi per mia iniziativa che iniziai a cantare in un coro quando ero ancora piccola. La lirica è sempre stata la mia vocazione infatti, a sedici anni decisi di seguire lezioni di canto
e successivamente mi iscrissi al conservatorio.
Che importanza ha il canto nella sua vita?
Il canto è oggi la mia professione e coinvolge tutta la mia vita. Fare la cantante è qualcosa che mi piace e che faccio con passione ed entusiasmo, anche se questo è un mestiere
incerto perché non garantisce uno stipendio e degli orari fissi, spesso infatti sono costretta a lavorare anche durante le feste.
Ha dovuto affrontare particolari sacrifici o rinunce per realizzare il suo sogno?
Io non parlerei di rinunce o sacrifici, certo, ho affrontato difficoltà legate ad esempio ai
numerosi viaggi che ho fatto per lavoro e naturalmente agli studi che ho seguito al conservatorio, ma queste cose penso facciano parte di questa professione e quindi le si affronta tranquillamente.
La Scala di Milano era il suo sogno nel cassetto?
Sicuramente la Scala è una grande ambizione per qualunque cantante lirico in generale e
lo è stata anche per me. In particolare la mia ultima esibizione del 15 gennaio, riproponendo l’opera inaugurativi del 1778, è stata un’occasione importante per la mia carriera.
Da quanto tempo canta alla scala di Milano?
Ho iniziato a cantare alla Scala nel 1991 come corista e ho proseguito fino al 1997 quando
mi sono licenziata per iniziare la carriera di solista. Nel 1995 ho partecipato al concorso
AS.LI.CO. che dà la possibilità a giovani cantanti lirici di debuttare e infatti in quell’anno
ho avuto la mia prima parte come cantante solista nell’opera ”Elisir d’amore” rappresentata al teatro di Novara.
Occorre una grande preparazione per esibirsi in un tempio lirico come la Scala di
Milano?
Si, indubbiamente alle capacità personali bisogna affiancare una buona preparazione tecnica che si ottiene fondamentalmente con gli studi di canto al conservatorio e, successivamente, prima di un’esibizione, con un’attenta preparazione che generalmente dura un
mese. Per ogni opera bisogna infatti studiare tutte le battute a memoria e allo stesso tempo occorre analizzare il proprio personaggio per poter interpretarne al meglio il ruolo.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Certamente ho intenzione di proseguire nella mia carriera di cantante soprano che, fortunatamente, sta vivendo un momento felice. Parteciperò alla rappresentazione di “Il ritorno di Ulisse in Patria” di Monteverdi che si terrà in Spagna ad Oviedo il prossimo settembre.
UN IN BOCCA AL LUPO DA TUTTI I SESTESI!
Valentina Montanari
7
SPAZIO PUBBLICITARO
AUTOSALONE BARBERI ANGELO & C. s.a.s.
Via Sempione, 62/A
21018 SESTO CALENDE (VA)
Tel. 0331 92.46.70 - Fax 0331 91.34.54
MULTIMARCHE
VETTURE NUOVE, SEMESTRALI
con GARANZIA e D’OCCASIONE
USCITA AUTOSTRADA PER SESTO CALENDE 1° SEMAFORO A SINISTRA
www.barberiauto.it
e-mail: [email protected]
Libri e film: a Sesto e per Sesto
Lettori e spettatori, proposte
ed occasioni per leggere libri
e vedere film
SESTOcinema
LA SPOSA TURCA di Fatih Akin
Vincitore un po’ a sorpresa al Festival di Berlino
2004, Fatih Akin, di origini turche, è il primo regista
tedesco a vincere dopo 19 anni l’Orso d’oro. Titolo
originale “ Contro il muro “, è un’opera che traduce
i conflitti culturali in una tragedia simbolica
(Nepoti) in una Istambul affascinante e paurosa.
ROSENSTRASSE di Margarethe Von Trotta
Un film ispirato ad un fatto realmente accaduto ; è
un racconto di una storia di donne coraggiose ed
intraprendenti che sostarono giorno e notte davanti
al palazzo di Rosenstrasse dove erano imprigionati
i mariti ebrei in attesa di essere deportati nei campi
di sterminio. Passato e presente si intrecciano e
rimandano a vicenda in un film rigoroso di una regista che appartiene già alla storia del cinema e che è
autrice anche del soggetto e della sceneggiatura.
LA MALA EDUCACIÓN di Pedro Almodovar
“Un film-matrioska” con cui Almodovar “chiude i
conti con la propria infanzia, ma soprattutto parla
della Spagna, della fine del franchismo e di quel
bagno improvviso di libertà in cui molti si bruciarono le ali” (Ferzetti). Un Almodovar, più privato e
meno sorprendente, presenta un mondo in cui il
regista più che cattivi vede esseri travolti dalla passione.
EROS di Antonioni, Wong-Kar e Soderbergh
Tre cortometraggi per un film in cui tre registi filmano tre variazioni sul tema dell’eros.
Wong-Kar, il regista di “In the mood for love”, propone “La mano”, storia di una fascinazione che resiste nel tempo; Antonioni, il grande maestro del cinema italiano, filma nella Toscana d’oggi una coppia in
crisi che non riesce a rinsaldare i proprio rapporto
(“Il filo pericoloso delle cose”); Soderbergh presenta “Equilibrium” sulle ossessioni incrociate dei
sogni di un pubblicitario e degli sguardi furtivi del
suo psicanalista.
I DIARI DELLA MOTOCICLETTA di Walter Salles
Il viaggio di Che Guevara e del suo amico Alberto
Granado attraverso l’America del sud dei primi anni
’50 raccontato dal regista di “Central do Brazil” sulla
base delle memorie del Che film prodotto da
Robert Redford con la supervisione di Gianni Minà,
è anche la storia di una grande amicizia ed il ritratto di Ernesto Guevara prima che diventasse il Che.
SE MI LASCI TI CANCELLO di Michel Gondry
Un film sorprendente con un linguaggio nuovo ci
rivela un grande attore, Jim Carey, spesso sottovalutato o mal impiegato. Il registro giovanile e le
frammentazioni volute del racconto propongono un
film divertente, ma più ricco e curato di quanto sembri, da parte di un regista, noto per il suo passato e
presente di regista di video musicali (Bjork, Rolling
Stones, Radiohead) e di spot pubblicitari (Levi’s). Il
regista che ha esordito con “Human nature” si avvale di un famoso sceneggiatore, Charlie Kafman.
LA RAGAZZA DELLE BALENE di Niki Caro
La regista neozelandese racconta tra realtà e storia
etnica il conflitto tra la piccola protagonista ed il
nonno, strenuo difensore del diritto maschile al
comando, in un piccolo villaggio sulle coste neozelandesi abitato dai Maori. Apologo, favola, natura e
racconto di formazione si intrecciano in un messaggio di grande valenza educativa.
MELINDA E MELINDA di Woody Allen
Allen è più amato in Europa che negli Usa e con
questo film, che ritorna ai temi di “Io e Annie”, indaga con due storie parallele il lato comico e drammatico delle vicende umane. A vivere le due versioni della stessa storia è l’enigmatica Melinda: “La vita
è una tragedia, non ci resta che ridere” (Allen).
SPAZIO PUBBLICITARO
8
PARLIAMO DI LIBRI E DI FILM, ma a SESTO e per SESTO
A Sesto Calende c’è una biblioteca e ci sono ovviamente dei lettori, grandi e piccoli. Abbiamo chiesto ad alcuni di essi di recensire dei libri letti ultimamente; la possibilità è offerta a tutti, basta consegnare in biblioteca la recensione specificando la fascia d’età.
A Sesto Calende e nei dintorni c’è l’opportunità di vedere dei film di qualità; ne parliamo e ne possiamo parlare con il contributo dei lettori: a titolo esemplificativo brevi commenti ai film in programmazione a
CINEMAsesto fino a marzo o come recensione o come presentazione (in allegato il programma con le date).
Consigliato da un alunno delle scuole elementari
R. PIUMINI “Un amore di libro”,
Salani 1999
Il libro racconta la storia di due amiche che
andavano in biblioteca tutti i giorni da sole,
insieme al venerdì.
Un giorno lessero lo stesso libro “Il mistero di
Magodan”, ma uno lo trovò scherzoso e l’altra
lo trovò triste; poi capirono che al libro era affezionata la bibliotecaria che quel giorno era
ammalata; allora lessero un libro intitolato “Il
segnalibri di Augusto” che raccontava di un
uomo di nome Augusto che leggeva libri di avventura.
Un giorno Augusto lesse “Le avventure di Karl
Pacumbo” ed, invece, dei segnalibri usò i suoi
capelli senza accorgersi che ne perdeva tanti
e che alla fine sparivano tutti. Quando rimase
senza capelli, fece un’orecchietta e continuò
a leggere.
Arrivò al punto in cui Karl Pacumbo era imprigionato in una torre, ma con i capelli che
aveva preso da Augusto Karl fece una corda e
scappò.
Ma poi la barba cominciò a crescere e decise
di non tagliarla più.
Questo libro è un racconto divertente ed originale che si legge facilmente, anche se non è
tanto avventuroso.
ANDREA CREMONA
Consigliato da uno studente delle scuole superiori
ABRAHAM B. YEHOSHUA “Il responsabile
delle risorse umane”, Feltrinelli 2004
Un attentato al mercato
di Gerusalemme, tra le
vittime una donna priva
di documenti.
Un giornalista, abile ma
senza scrupoli, riesce a
scoprire che la morta lavorava per un panificio,
che non si accorge della sua mancanza e per
questo viene accusato di “mancanza di umanità”.
Tocca quindi al direttore dell’ufficio del personale (“il responsabile delle risorse umane”)
riabilitare agli occhi dell’opinione pubblica la
ditta diventando responsabile dell’intera faccenda.
È forse proprio l’aggettivo “responsabile” la
parola chiave della narrazione di Yehoshua;
“responsabile” non vuole dire colpevole, bensì farsi carico di un imperativo morale.
Così il protagonista intraprende un’avventura
che lo occuperà sempre più fino a condurlo a
molti chilometri da casa, ma soprattutto, partendo da una tragedia ormai frequente nei ter-
ritori israeliani, il protagonista compie un
viaggio interiore che lo porta a ricominciare a
vivere superando la barriera di indifferenza
ed il muro di apatia dietro cui si era nascosto;
un viaggio che gli farà riscoprire la propria
umanità proprio grazie ad una semplice donna delle pulizie, immigrata, classificata solo
come un numero privo di significato nel registro del personale, di cui il “responsabile delle risorse umane” neanche si ricordava il volto, nonostante la sua bellezza.
Sicuramente un bel libro con cui Yehoshua,
grazie anche ad una scrittura lineare e pacata, riesce a trasmettere un grande insegnamento morale.
VALERIO TODESCHINI
“L’Ultimo Brigante”
a Sesto Calende
Incontro con Vincenzo Labanca - autore
di tre romanzi sul brigantaggio
Sabato 5 marzo alle ore 18.00, nella Sala
conferenze del Comune di Sesto Calende, il prof. Vincenzo Labanca presenterà i
suoi tre romanzi:
“Un Brigante Chiamato Libero”
“Le Memorie di una Brigantessa”
“L’Ultimo Brigante”
Frutto di una ricerca durata oltre trenta
anni sul fenomeno del brigantaggio nel
Sud dell’Italia post-unificazione, questi libri hanno avuto un’ottima affermazione
di vendite e di critiche (si ricorda, tra le
tante, la recensione di Beniamino
Placido sulle pagine di “Repubblica” del
luglio 2004) e lo scorso dicembre sono
stati presentati al Museo del Risorgimento, Palazzo Dugnani, a Milano.
Quella di Sesto Calende è l’ultima in ordine di tempo di una lunga serie di presentazioni fatte nelle più importanti città
italiane, da Bologna, a Firenze, a Bari, a
Cosenza, a Roma, e precede un’altra serie di incontri che vedrà il prof. Labanca
andare a parlare di Briganti ad Arezzo,
Perugia, Genova, Siena per finire con
Torino, il giorno 8 marzo 2005 (festa delle donne) per parlare del libro “Le
Memorie di una Brigantessa), nonché dare il via alla lunghissima tournée della
Compagnia Teatrale che porta in giro per
l’Italia lo spettacolo tratto dal secondo
romanzo.
L’ingresso è libero.
Sabato 5 marzo 2005, ore 18,00 - Sala conferenze Comune di Sesto Calende
Rossana Girotto
Arsenio De Boni:
opere 1946-2004
È stato presentato nel mese di ottobre il
libro dedicato al pittore sestese Arsenio
De Boni, un volume che percorre la vita
artistica del Maestro edito da Ikonos
Editore e curato dalla giornalista Paola
Trinca Tornidor.
Nelle 160 pagine si trovano le immagini
delle opere di Arsenio De Boni, accanto a
testimonianze di artisti, critici, amici ed
estimatori, oltreché di gente comune che
da sempre segue ed ama questo pittore.
Con la creazione del Laboratorio di Arti
Figurative nel 1979, ha contribuito alla
formazione di nuovi artisti del nostro territorio, permettendo a molti sestesi (ma
non solo) di avvicinarsi alla pittura e ad
altre forme d’arte. Questa sua “creatura”
è indissolubilmente legata a Sesto
Calende, alla cittadinanza ed ha saputo
coglierne, e spesso guidare, l’espressività
e l’essenza artistica che la pervade, come
portata dalla foschia del fiume…
Patrocinato dalla Provincia e dal Comune
di Varese, il volume si apre con le prefazioni di Francesco Ogliari che ben sottolinea la componente poetica dell’opera di
De Boni, e di Fabrizia Buzio Negri che ne
ripercorre con perfetta sintesi la carriera
artistica. I testi di Paola Trinca Tornidor e
la sua raccolta di testimonianze completano alla perfezione questa biografia interessante.
La curatrice ha felicemente concluso il libro con una “chicca”: i versi della poetessa Gina Bonenti Mira d’Ercole, che con
“Natale 1993” accompagna il Presepe realizzato dal Laboratorio di Arti Figurative
ispirato alla tradizione pescatoria della
nostra Sesto Calende.
Il volume è acquistabile presso le due librerie di Sesto Calende (Tarantola e
L’Angolo delle Fole) al prezzo di 20,00
euro.
ARSENIO DE BONI: OPERE 1946-2004
di Paola Trinca Tornidor
IKONOS EDITORE
Fotografie di: Angelo Veronesi, Marco
Gavinelli, Gianfranco Girardi, Alberto
Cherubini.
Rossana Girotto
Sesto Forum
Parliamo di Tasse e… Servizi
Iniziamo “SESTO FORUM” proponendo come tema di confronto “tasse e servizi”.
Ci rendiamo conto che altri argomenti avrebbero potuto rappresentare un’occasione
di dibattito più ricco ed articolato, ma dovendo scegliere (solo per questa volta) abbiamo preferito sottolineare il carattere informativo di queste pagine.
Si è voluto collegare il problema delle tasse, almeno nel titolo, a quello dei servizi, perché strettamente connessi e perché la legge finanziaria avrebbe come finalità primaria il miglior funzionamento del Servizio dello Stato per il cittadino.
“Tra tasse e democrazia c’è un rapporto strettissimo. Lo Stato moderno nasce quando
viene meno lo Stato patrimoniale, cioè lo Stato come patrimonio personale del re… Al
posto del Regno patrimonio della Corona, c’è ora la Repubblica che è patrimonio di
tutti; le imposte, insieme alla terra, alle coste, alle risorse naturali, ai beni culturali ed
a tutto il resto, formano questa patrimonio. C’è un patto tra i cittadini e lo Stato. Questi
dicono: noi ti paghiamo le tasse, tu ci fornisci i servizi; e i servizi non sono solo la polizia e i carabinieri, ma anche le strade ed il fatto stesso di poter vivere in armonia, senza che nessuno sia privo dell’essenziale. Il patto fiscale tra Stato e cittadini può essere rotto in due modi: o perché i cittadini evadono le tasse, o perché lo Stato si prende
le tasse, ma non offre i servizi e smette di essere lo Stato”. (Raniero La Valle).
Si parte da questa lunga citazione non per fare della letteratura sull’argomento, ma per
stimolare il dibattito richiamando i valori in gioco ed i termini della questione, senza
perdere di vista però le situazioni concrete di tutti i giorni: quelle della vita quotidiana
di sestesi e non ovvero quelle che ci stanno più a cuore.
ED ALLA FINE FU FISCO...
Un grande quotidiano nazionale ha chiesto ai
lettori di confrontare la propria busta paga
del mese di gennaio del 2004 e quella dello
stesso mese del 2005 per vedere se il cittadino
ci guadagna davvero dalla riforma o riformina
fiscale, noi vorremmo più modestamente
chiedere al cittadino sestese che cosa ne pensa o in quale modo si orienta nell’informazione ricevuta o ricercata.
Le novità della legge finanziaria riguardano:
• Una nuova tabella delle aliquote di imposta e degli scaglioni di reddito
Fino a 26.000 euro 23 per cento
Oltre 26.000 euro e fino a 35.000 euro 33
per cento
Oltre 33.500 euro 39 per cento
• La trasformazione delle detrazioni per carichi di famiglia in deduzioni per oneri familiari
Le detrazioni diventano deduzioni che
abbattono il reddito imponibile;la base
imponibile è costituita dal reddito complessivo del contribuente al netto degli
oneri deducibili. Le nuove deduzioni per
gli oneri di famiglia si calcolano con
una formula (family area).
• L’eliminazione delle detrazioni già previste per i redditi di lavoro dipendente, per i
redditi di pensione e per i redditi di lavoro
autonomo e di impresa minore.
• È introdotto un contributo di solidarietà
Pari al 4 per cento e viene applicato sulla parte di reddito imponibile eccedente
l’importo di 100.000 euro.
• È inserita una clausola di salvaguardia in
favore dei contribuenti che dovessero subire
per effetto della riforma un peggioramento
del loro trattamento fiscale.
In sede di dichiarazione dei redditi , per
il solo anno 2005, potranno applicare le
disposizioni del TUIR in vigore al 31 dicembre 2002, ovvero quelle in vigore al
31 dicembre 2004, se più favorevoli.
CHE COSA È LA LEGGE
FINANZIARIA DELLO STATO
La legge n. 468 del 5.8.1978 impone l’obbligo per il
governo di presentare al parlamento entro il 30 settembre la legge finanziaria che deve essere approvata prima della fine dell’anno ; qualora ciò non avvenga, mancando in parole povere il programma di
bilancio per l’anno, si fa ricorso all’esercizio finanziario provvisorio che impedisce una reale programmazione degli interventi di spesa e di investimento. La legge, approvata il 30 dicembre 2004,
consta di un unico articolo composto da 572
commi (incredibile, ma vero) ed, al di là di un linguaggio ipertecnicistico da iniziati, ha un’articolazione complessa in quanto non suddivisa in parti ed
in quanto la successione dei commi non permette
sempre l’identificazione di specifici argomenti.
Secondo la legge del 1978 la finanziaria ha lo scopo di adeguare le entrate e le uscite del bilancio
dello stato, delle aziende autonome e degli enti
che si ricollegano alla finanza statale ed agli obiettivi di politica economica del bilancio e in particolare deve indicare i mezzi per far fronte a nuove
uscite: riguarda pertanto anche le amministrazioni
pubbliche nei suoi vari comparti e gli enti locali.
La legge finanziaria può introdurre modificazioni
ed integrazioni di legge che hanno riflessi sul bilancio dello stato, delle aziende autonome e degli
enti che si ricollegano alla finanza dello stato; nella stessa legge è indicato il livello massimo del ricorso al mercato finanziario. In termini tecnici si
definisce come “legge rafforzata” nel senso che
pone limiti di natura politica (ma non costituzionale) al legislatore ordinario.
In realtà, già dal suo primo utilizzo, la legge è stata adoperata come un omnibus (insieme di tutto)
comprensivo di tutti gli aggiustamenti e le innovazioni alla legislazione vigente che per ogni esercizio finanziario erano ritenuti necessari, diventando non tanto il principale strumento di attuazione
della manovra finanziaria del governo, quanto il
momento del più vivace dibattito parlamentare su
questioni settoriali, spesso in contrasto con gli
obiettivi generali di politica economica. Per questi
motivi la legge n. 362 del 23 agosto 1988 ha operato una riconsiderazione complessiva stabilendo
che la legge finanziaria deve contenere esclusivamente le regolazioni quantitative strettamente necessarie a realizzare la manovra di politica economica ed a prefissare il livello massimo teorico dell’indebitamento a medio e lungo termine, al fine
della copertura di tutte le spese previste nel bilancio dello stato.
LA FINANZIARIA IN PILLOLE (medicine o caramelline o...?)
La sintesi è riduttiva anche perché la finanziaria è artatamente complessa; in alcuni casi si sa
quale fondo viene attivato, ma non quelli che
vengono cassati, in molti casi è difficile per il
profano districarsi in commi di diversa ampiezza e rilevanza.
Abbiamo fatto lo sforzo di leggerla comma per
comma e di riassumere per “pillole” alcuni argomenti. È un lavoro da profani ovvero da semplici cittadini che vogliono informare altri cittadini: la lettura dei commi di quell’unico articolo
ci ha insegnato peraltro che i giornali ne hanno
dato, per forza di cose, un’interpretazione più
che una documentazione e che, come ha detto
il Presidente della Repubblica, le leggi dovrebbero essere accessibili a tutti, a partire dal linguaggio.
Anche da questa esperienza nasce un invito ai
lettori: chi ha la voglia di sobbarcarsi l’analisi di
una legge, magari perché si interessa o deve interessarsi di particolari problematiche, invii alla redazione la sua sintesi critica; sicuramente
si otterrà un’informazione più diretta del cittadino e per il cittadino.
Questo è il significato della sintesi che proponiamo, non per punti (operazione impossibile
sia per ragioni di spazio sia per mancanza di
competenze specifiche sia forse, con tutta la
modestia del caso, per la stessa articolazione
degli infiniti commi di un unico articolo), ma
per pillole che potrebbero essere medicine terapeutiche o caramelline propagandistiche o
bocconi amari o qualcosa d’altro che un lettore
attento dovrebbe intravedere, se c’è effettivamente).
Assunzioni
Riduzione della pianta organica delle amministrazioni statali non inferiore al 5% (escluse
Forze Armate,Vigili del Fuoco, Diplomazia e
Prefettura, Magistratura, Avvocatura dello
Stato, Comparto Scuola ed Università); divieto
assunzione a tempo indeterminato da parte delle amministrazioni dello stato (anni 2005/2007)
e blocco del turn-over; nuove assunzioni per
Polizia (+ 1324) e Carabinieri (+ 1400).
Banche
Arriva anche per i privati la possibilità di cessione di un quinto dello stipendio (come accade per i dipendenti pubblici) per prestiti da parte di banche ed assicurazioni non superiori però ai 12/5 annui. Aumentano per le banche le
percentuali da versare allo Stato a cauzione
delle somme riscosse per conto dell’erario.
Beni culturali
I Beni culturali inutilizzati o da restaurare possono essere concessi in uso a privati che possono detrarre dal canone i costi del restauro.
Bolli
Aumento di bolli, imposte di registro, tasse di
concessioni governative,marche per i passaporti, bollo sui conti correnti, imposte ipotecarie e catastali.
Cooperazioni internazionali e… solidarietà
È istituito il fondo per le adozioni internazionali; è attivato il Progetto Aeneas come assistenza
finanziaria e tecnica ai paesi terzi in materia di
migrazioni; sono stanziati fondi (per spese militari) per le missioni internazionali di pace; di
fatto, in quanto non stanziati, sono tagliati 250
milioni di euro alle cooperazioni (lotta all’AIDS,
malaria, tubercolosi).
Fisco
Il punto è trattato a parte.
Giochi e scommesse
Il valore della posta di gioco minima scende da
3 euro ad un euro, ma la giocata minima rimane di 3 euro. Sono introdotte una nuova scommessa ippica ed il nuovo gioco dell’estratto de-
terminato (illustrato nella finanziaria).
Innovazione e tecnologia
È istituito un fondo speciale per i giovani sedicenni “PC ai giovani”; benefici per l’acquisto di
PC portatili a docenti e dipendenti pubblici;
contributi per l’acquisto di decoder digitali.
Limite della spesa pubblica
(o secondo la legge incremento possibile)
Il contenimento della crescita della spesa è
spalmato su tutte le amministrazioni (regola di
Gordon Brown), l’incremento della spesa è limitato al 2% rispetto al livello delle spese del
2004.
Per gli enti locali verrà fissata la spesa media
per categorie di comuni (secondo la popolazione) da valutare nel triennio 2001/2003: i comuni, che hanno avuto in quegli anni una spesa
media pro-capite inferiore al parametro che sarà fissato, potranno incrementarlo annualmente dal 2003 del 2% ; gli altri comuni hanno il divieto di assunzione ed indebitamento (patto di
stabilità interno 0.
Microdisposizioni per esigenze disparate
10 milioni di euro al Fondo bieticolo
779 mila euro al Calcio femminile
2 milioni di euro alla scuola Jean Monnet
10 milioni di euro per la continuità territoriale
di Trapani, Pantelleria e Lampedusa
1 milione di euro per le celebrazioni di
Cristoforo Colombo
2 milioni di euro per 15 anni per la statale 38
della Valtellina
E altre …..
Normativa
No ad incrocio dati telefonici per lotta all’evasione.
Cancellato obbligo di presentazione da parte
del contribuente dell’elenco clienti-fornitori
I manifesti politici abusivi condonati con appena 100 euro per anno e provincia: il responsabile non sarà il committente (il partito) ma chi
materialmente attacca il manifesto.
Slittamento del pagamento delle rate del condono edilizio.
Sanità
Sono stanziati 2 miliardi per risanare il disavanzo delle Regioni del Servizio Sanitario
Nazionale (2001/2002/2003). Le Regioni che sforeranno dovranno aumentare le addizionali
Irap ed Irpef.
Dal 1 giugno il medico invierà per via telematica all’INPS il certificato di malattia del lavoratore.
Aumenta la tassazione del fumo con la possibilità di individuare un prezzo minimo per i pacchetti di sigarette che saranno solo da 10 o da
20.
Scuola
Garantito come tetto massimo, ma bloccato
(anche a fronte degli anticipi previsti dalla riforma e di incrementi di alunni) l’organico di
diritto dell’anno precedente; limiti all’assunzione di specialisti di inglese nella scuola primaria
con il ricorso a docenti già titolari riconvertiti
con corsi interni; taglio alle spese per supplenze in sostituzione del personale assente.
Società
Congedi per mamme di figli con handicap (ripristino del fondo della finanziaria Amato); 300
milioni di euro per cassa integrazione; l’assegno per il coniuge a carico, per i dipendenti a
basso reddito, non sarà più nella busta-paga del
marito, ma dovrà essere versato direttamente
alla moglie casalinga.
Tagli ai trasferimenti alle imprese pubbliche
Meno 90 milioni di euro alle Poste; meno 40 milioni di euro alle Ferrovie ed all’Anas.
9
SPAZIO PUBBLICITARO
Concessionaria
Martignoni Due s.r.l.
Nuova TATA INDIGO WAGON.
con impianto Bi Fuel
a partire da 11.000 €
PICK-UP RIBALTABILI, doppia cabina 4x2 e 4x4
a partire da 10.900 €
Vergiate (Va)
via G. di Vittorio, 88
Tel. 0331.964855
e-mail: [email protected]
h t t p : / / w w w. m a r t i g n o n i s r l . i t
Sesto Forum
Per SESTO FORUM offriamo due contributi critici di Massimo Piscetta e Andrea Colombo
Intervista a Massimo Piscetta
1. Uno dei capisaldi della finanziaria 2005
è la riforma fiscale con l’applicazione del
“secondo modulo” dell’Ire (Imposta sui
Redditi, che sostituirà la precedente
Irpef). Chi trarrà maggior vantaggio (e
chi svantaggio) da questa riforma?
Perché?
Le novità introdotte dall’art. 1 commi dal 349
al 353 della legge finanziaria si inseriscono
nel disegno delineato dall’ampio progetto di
riforma del sistema tributario, tracciato dalla
Legge 7 aprile 2003 n. 80, con il quale fu prevista una riforma del sistema fiscale statale
basata su cinque imposte ordinate in un unico
codice.
In base agli obiettivi stabiliti dall’art. 3 della
Legge n. 80/03, l’Ire (cioè l’imposta sui redditi,
fino ad oggi nota con l’acronimo Irpef) dovrebbe prevedere due sole aliquote di imposta.
I commi citati della finanziaria 2005 tendono
ad avvicinare il sistema attuale, a tale modello,
che é ipotizzato come ideale dal legislatore, introducendo alcune modifiche che incidono sia
sulle aliquote di imposta, sia sulle modalità di
determinazione dell’imponibile (l’importo cioè
sul quale le aliquote sono applicate).
Benché generalmente, a seguito delle novità,
si realizzino risparmi di imposta rispetto alla
situazione normativa precedente, l’effetto
combinato dei due ambiti di intervento, rende
molto difficile e complesso, tentare di effettuare un’analisi di tipo generale su chi “guadagna e chi perde e quanto”. È consigliabile,
invece, procedere all’esame di singole casistiche personalizzate, come del resto la stampa
(anche quella specializzata) sta facendo in
queste settimane.
La profonda modica del sistema della detrazioni d’imposta, concesse in presenza di famigliari “a carico”, trasformate in “deduzioni”
dal reddito imponibile, comporta inoltre
un’attività di pianificazione fiscale famigliare
da parte del contribuente (del tutto nuova nel
panorama italiano) al fine di, imputando con
accortezza le deduzione concesse, cogliere il
meglio dei vantaggi perseguibili.
2. L’economia Italiana nel 2004 è cresciuta
poco (+1,4% la variazione del PIL – Il sole
24 ore 31 dicembre 2004), soprattutto per
la “debolezza” della domanda interna; il
maggior reddito disponibile generato dall’applicazione del “secondo modulo” della
riforma fiscale, permetterà agli italiani
di spendere di più favorendo una ripresa
dei consumi e quindi del PIL?
10
È una domanda che andrebbe posta a degli
economisti. Tentando di analizzare la manovra attuata, senza tuttavia alcuna pretesa visto il campo d’indagine che richiederebbe
competenze specialistiche ben più vaste delle
mie, sembra evidente però, che la politica
economica messa in atto dal governo (almeno per ciò che riguarda gli interventi nell’ambito delle imposte dirette) rappresenti un
esempio di politica espansiva dei redditi realizzata per il tramite della leva fiscale. In generale una politica economica sui redditi di tipo espansivo conduce, anche secondo i più
semplici modelli di simulazione, ad un’espansione del prodotto interno per il tramite di un
aumento dei consumi, i quali a loro volta inducono ad un aumento degli investimenti delle imprese e ad un aumento di domanda di lavoro, innescando di conseguenza un potenziale ciclo espansivo.
Le dinamiche connesse a qualunque tipo di
politica economica, sulle quali incide profondamente anche il contesto internazionale, sono però molto complesse e ciò rende conseguentemente difficile formulare previsioni secondo lo schema lineare illustrato sopra.
I problemi del c.d. “sistema Italia” non sono
inoltre collegati, solo ad una carenza di consumi, ma anche (e forse in misura più determinante) a ritardi strutturali in alcuni strategici comparti produttivi, ad una minore incidenza dell’attività di ricerca e sviluppo rispetto a quella di altri concorrenti europei e mondiali, e a nodi critici mai risolti concernenti alcune grandi questioni macroeconomiche (fra
le quali ci citano il sistema pensionistico, la
struttura sanitaria, l’inefficienza, talora, della
pubblica amministrazione).
3. Il secondo modulo della riforma fiscale
prevede che la copertura finanziaria del
minor gettito di imposta, sia ottenuta anche tramite il blocco del turnover del pubblico impiego ed anche tramite il contenimento dell’aumento della spesa corrente
della pubblica amministrazione. Questa
procedura può essere interpretata come
una richiesta di maggiore efficienza da
parte dell’amministrazione pubblica?
Cosa ne pensa in merito?
I limiti imposti dalla Legge finanziaria 2005,
che estendono sostanzialmente ad una più vasta platea di enti quanto già previsto dalle leggi finanziarie degli anni precedenti, hanno dichiaratamente quale scopo, quello di “assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica stabiliti in sede di Unione
Europea”. Le ragioni della norma sono positive in quanto tendono ad indurre comportamenti omogenei, da parte degli enti locali, miranti all’ottenimento di maggiore efficienza
ed efficacia dell’azione istituzionale. Il fine è
quello di fare rispettare, a livello aggregato, i
parametri finanziari ed economici imposti
dall’adesione all’Unione Europea, eliminando, al contempo, gli sprechi ed inducendo una
razionalizzazione delle risorse. Tuttavia le
profonde differenze esistenti fra i comuni italiani, comportano che alcune rigidità delle
norme, possano essere ingiustificate per alcuni enti che hanno sempre mantenuto comportamenti virtuosi.
Dal punto di vista meramente tecnico, comunque, i vincoli posti in materia di assunzione di dipendenti, che sono particolarmente complessi ed articolati, differenziano fra
enti che hanno rispettato il patto di stabilità
(premiandone i risultati) ed enti che invece
non hanno raggiunto tale obiettivo (assoggettandoli pienamente ai vincoli volti al blocco
delle nuove assunzioni).
4. La finanziaria 2005 prevede riduzioni
nei finanziamenti dello Stato agli enti locali. Questo fatto cosa comporterà per il
Comune di Sesto Calende? Per garantire
lo stesso livello quantitativo e qualitativo
dei servizi offerti alla collettività, il
Comune dovrà aumentare i tributi locali
oppure non adeguerà le tasse e di conseguenza, ridurrà i servizi offerti alla collettività?
Non è superfluo sottolineare che la legge finanziaria deve essere letta considerando tutte
le previsioni in essa contenute, che pongono
numerosi vincoli e restrizioni (in parte dettate
da circostanze di natura internazionale), ma
introducono anche interessanti possibilità.
Le azioni che l’amministrazione pone in atto a
fronte delle norme vigenti non possono essere scollegate dalle motivazioni politiche concernenti ciò che è ritenuto prioritario. Alla
domanda quindi, non possono che rispondere
gli amministratori comunali dopo avere considerato specificamente la concreta portata
degli effetti positivi e negativi, indotti dalle
norme di finanza pubblica.
5. Il comma 300 della legge finanziaria
2005 prevede esplicitamente un aumento
dell’imposta di bollo, della imposta di registro, della tassa di concessione governativa, dell’imposta ipotecaria e catastale,
delle tasse ipotecarie, ecc.., per tenere conto dell’aumento dei prezzi al consumo
quale risultante dagli indici Istat… in
misura tale da assicurare un maggiore
gettito annuo pari ad € 1.120 milioni.
Queste disposizioni sono in contrasto con
lo spirito guida del secondo modulo della
riforma? Inoltre, su quali categorie di
contribuenti incideranno maggiormente?
Gli aumenti previsti dal comma 300 dell’art. 1
della Legge finanziaria 2005, riguardano gli
“importi fissi” delle imposte e tasse citati e
non genericamente le imposte in sé, le quali
sono normalmente stabilite in misura percentuale, su basi imponibili differenziate.
La ratio della norma risiede nell’adeguamento di tali importi, in alcuni casi invariati da numerosi anni, per tenere conto del tasso di inflazione manifestatosi nel corso del tempo.
Non esiste un correlazione diretta fra la manovra volta alla riduzione progressiva delle
aliquote dell’imposta sul reddito e gli aumenti qui accennati, benché è evidente che gli
oneri generatisi, a parità di reddito prodotto,
dalla riduzione delle aliquote dell’ire, possano
essere in parte finanziati dagli aumenti previsti in materia di imposte indirette.
I soggetti passivi dell’Ire sono le persone fisiche titolari di un reddito tassabile in base alle
norme previste dal D.p.r. n. 917/86, differentemente i soggetti passivi delle imposte e tasse
interessate dall’adeguamento di cui si tratta,
sono rappresentati da una platea numerosa e
eterogenea che comprende persone fisiche,
enti ed imprese.
Le risposte di Andrea Colombo
Volentieri rispondo ad alcune domande che mi sono state poste ed aventi come argomento la legge
finanziaria per l’anno 2005.
Le domande sono cinque. Nel loro complesso intendono ottenere un parere circa l’impatto che la
riforma fiscale potrà avere su una possibile ripresa dell’economia del paese, a seguito del minor
prelievo fiscale che, nell’intendimento del
Governo in carica, dovrebbe liberare risorse finanziarie per favorire i consumi e, come conseguenza,
avviare un processo di ripresa economica.
- La prima domanda che mi è stata posta è la seguente: “uno dei capisaldi della finanziaria
2005 è la riforma fiscale con l’applicazione
secondo modulo dell’IRE (imposta sui redditi, che sostituirà la precedente IRPEF). Chi
trarrà maggior vantaggio (e chi svantaggio) da questa riforma? Perché?”
Ovviamente, per rispondere soltanto a questa domanda sarebbe necessario esercitarsi in un serie
di calcoli che, alla fine, risulterebbero incomprensibili alla maggior parte dei lettori. Orbene, cercherò di concentrare l’attenzione su quanto risulta
immediatamente misurabile e che può costituire,
come dato orientativo, la base di partenza per valutare gli effetti futuri.
Ogni Cittadino, qualunque sia il suo reddito (ammesso che lo abbia), e posta la condizione che sia
lavoratore dipendente, al momento in cui scrivo
ha già ricevuto il salario per il mese di gennaio
2005. Nei giorni passati a qualunque ora si accendesse il televisore e su qualunque canale, si poteva
assistere ad estenuanti dibattiti tra le parti avverse
(Governo e Opposizione) dove si cercava di far rilevare i vantaggi o gli svantaggi derivanti dalla entrata in vigore delle nuove norme con effetto dal
primo gennaio 2005. Ebbene ora per ciascuno di
noi è più facile valutare il primo ed immediato risultato della cosiddetta riforma fiscale. In primo
luogo sarà sufficiente confrontare la busta paga
del mese di novembre 2004 con quella di gennaio
2005 e se le condizioni generali non sono mutate,
si potrà agevolmente concludere che il risparmio,
per il singolo Cittadino, è cosa risibile. Le aspettative sono dunque naufragate contro lo scoglio di
una reale impossibilità di operare un taglio fiscale
degno di essere definito tale. Qui non si tratta di
“percezione”, ossia di sensazione collegata alla
sensibilità, bensì di dati che hanno la concretezza
del numero matematico. Qualcuno ha sostenuto
che la “gente” non credeva alle rilevazioni ISTAT
poiché “percepiva” una diversa realtà. Allo stato
attuale sono confrontabili dati e cifre e la cosiddetta “percezione” viene confermata da un semplice calcolo aritmetico, che non lascia spazio a “sensazioni” ma è costituito da dati tangibili. In termini di macro economia la risposta è a senso unico.
Attraverso la riforma fiscale l’Erario trae una minore entrata, e non potendoselo permettere provvede a controbilanciare il risultato aumentando indiscriminatamente altre imposte, come ad esempio la tassa di registro, e altre tariffe che riguardano i servizi essenziali. Il risultato di tale operazione, dunque, equivale a zero per il contribuente che
si trova ad avere nelle tasche una manciata di Euro
che però dovrà utilizzare per far fronte ai maggiori oneri derivanti dagli aumenti tariffari. In questo
modo si vanifica la possibilità di destinare il finto
risparmio verso i maggiori consumi che sortirebbero l’effetto di rilanciare l’economia. Giova ricordare che l’economia non si muove con vettori autonomi, deve essere indotta, incoraggiata, finanziata e sorretta da un impianto di infrastrutture
che, un paese moderno e democratico come
l’Italia non ha. Non intendo banalizzare il discorso,
tuttavia mi preme fare presente al lettore che il termine “finanziaria” altro non vuol dire che “bilancio
dello Stato”. Con tutte le necessarie cautele per
non banalizzare l’argomento è necessario spiegare
che il bilancio dello Stato, sicuramente complesso
ed articolato, è molto simile al bilancio delle famiglie italiane. In entrambi i casi le voci principali si
sintetizzano in: entrate – uscite. La differenza tra le
due voci determina quello che per le aziende private si chiama utile e che per lo Stato e per le famiglie si chiama nel primo caso: avanzo primario e
nel secondo quota destinata al risparmio. Risulta
facile comprendere che se contemporaneamente
riduco le entrate e non diminuisco le spese la situazione porterà ad un deficit. Invero se mantengo
invariato il valore delle entrate e riduco le spese si
genererà una situazione di “avanzo”. Lo Stato deve
provvedere e prevedere ad incassare le somme necessarie per poter erogare i servizi di cui i suoi
componenti (le persone) hanno necessità. La leva
più importante per lo Stato è proprio quella fiscale, non a caso la Costituzione fissa un principio
fondamentale che riguarda il prelievo fiscale: la
progressività. In altre parole che guadagna di più
deve pagare di più. La ridistribuzione del prelievo
fiscale fa la differenza fra un Governo che mette al
primo posto la qualità della vita di tutti i cittadini e
un altro che trasferisce maggiore ricchezza a chi
già ne possiede a scapito di chi è più povero. Il secondo modulo della riforma fiscale voluto dalla finanziaria dell’anno 2005 comincia a sortire il secondo effetto sopra descritto. In sintesi si riducono le imposte (dato obbiettivo ) ma solo per i titolari di reddito superiore ad almeno Euro 25.000,00
(che tramutato in Lire significa 48.406.750). È abbastanza evidente che un reddito di tale entità non
si riscontra facilmente in una elevata percentuale
di lavoratori subordinati. Se così fosse non avremmo sicuramente il problema della nuova povertà
che incombe e pesa come un macigno su molte famiglie Italiane. Il risparmio fiscale derivante dalla
manovra non interessa le fasce basse di reddito
quindi esclude proprio coloro che avrebbero maggiormente bisogno di essere aiutati. Se a ciò si aggiunge il rincaro delle tariffe dei servizi e la graduale eliminazione delle provvidenze sociali (sanità, pensioni e servizi sociali) si dovrebbe concludere che è in atto lo smantellamento di quel che
viene chiamato welfare society, ossia sta avvenendo il contrario di quel che dovrebbe essere una elementare norma di uno stato democratico: la solidarietà. Il principale problema odierno non è sicuramente quello di far riconoscere formalmente la
democrazia quanto, piuttosto, quello di promuoverne positivamente le condizioni per il consolidamento e l’ampliamento. La permanente attenzione
alle esigenze della verità, della libertà, della giustizia e della solidarietà operante postula la diffusione della democrazia sostanziale. L’ideale di una democrazia compiuta è la prospettiva di un welfare
la cui direttrice è data da un benessere condiviso e
qualitativamente sorretto anche da valori etici.
L’economista sa bene che non è possibile mantenere gli impegni assunti se la programmazione non
sia stata il frutto di un calcolo realisticamente applicabile ad una situazione congiunturale negativa.
Troppo spesso la propaganda e la demagogia indossano l’abito della verità e riescono, per un certo periodo, a coprire la reale situazione. Allora, la
reale situazione della nostra Nazione e dei suoi
conti è quella ampiamente ed aspramente criticata
da tutti gli organi di Governo Europei e da tutte le
organizzazioni preposte al controllo dei conti del
Paese. Nella seconda domanda si dice che l’economia italiana è cresciuta poco (+ 1,4 la variazione del PIL – fronte il Sole 24 Ore).Tale situazione,
si dice nella domanda, è generata dalla “debolezza” della domanda interna. Anche in questo caso la
risposta è ovvia. In fase di recessione economica,
da qualsiasi causa essa dipenda ne consegue un
impoverimento delle fasce più a rischio che, guarda caso, sono quelle che in condizioni di normalità generano i maggiori consumi, specialmente
quando il risparmio o non è possibile oppure non
ha nessun motivo per essere posto in atto. Mi riferisco al piccolo risparmiatore che, se non subisce
truffe che addirittura gli tolgono il capitale, lo ritrova con una remunerazione risibile. Anche il risparmio va favorito, anzi per molti anni nell’economia italiana ha rappresentato un punto di forza.
Si produce per consumare, sarebbe un paradosso
consumare per produrre. Dunque il bilancio dello
Stato (finanziaria 2005) taglia le tasse rinunciando
ad una somma ingente in entrata, a favore di soggetti possessori di un reddito medio alto e contemporaneamente provvede a pareggiare i conti
mediante tagli alla spesa pubblica e più in generale pone a carico degli enti locali l’onere di cercare
la quadratura dei propri bilanci dovendo agire proprio sulla leva fiscale (I.C.I, Addizionale Regionale
e Comunale).
Evidentemente gli enti locali si troveranno costretti a ridimensionare i servizi offerti o ad aumentare le tariffe. Complessivamente appare chiaro che la legge finanziaria, per quanto oggetto delle domande che mi sono state poste, costituisca un
impianto normativo (un articolo, 572 commi) non
contiene nessuna innovazione positiva rispetto al
passato, anzi penalizza fortemente settori vitali come la scuola, la ricerca, e l’intrapresa di nuove attività economicamente rilevanti. Essa prende come principale bersaglio il bene più rappresentativo della realizzazione del risparmio: la casa. Su di
essa riversa una serie di aumenti fino a colpire i
redditi degli affitti che, per presunzione, dovranno
essere pari almeno al 10% della rendita catastale.
Concludo, non per avere esaurito gli argomenti,
ma per ovvie ragioni di spazio e perché non è materialmente possibile rispondere a tutte le domande se non in ben altro modo. Volutamente non ho
indicato cifre poiché si deve anche tenere conto
che le previsioni della finanziaria, fino a prova
contraria tali rimangono e soltanto a consuntivo
sarà possibile confermare i dubbi che ho espresso
o ricavare l’amara certezza di avere avuto ragione.
L’economia italiana, rispetto agli altri paesi dell’unione monetaria, più delle altre risente della battuta di arresto dovuta alla mancanza di una programmazione strutturale, sostituita da provvedimenti non ripetibili quali il condono fiscale, la dismissione del patrimonio, e le privatizzazioni.
Queste ultime potrebbero essere utili, ma solo nell’ottica di un arricchimento generale a favore dell’utenza e non nei confronti solo di chi acquista e
mi riferisco al settore della sanità.
In un paese privo di risorse naturali del sottosuolo
e dipendente al 100% dal petrolio si deve pensare
attivamente e costantemente ad una inversione di
rotta, sfruttando al massimo le risorse umane che
lo hanno reso grande nel mondo. Per recuperare il
tempo perduto la finanziaria di cui stiamo discutendo è troppo lontana dalle reali esigenze del paese. Non si tratta di “percezione” è la dura realtà.
Nella quotidianità, i cittadini fanno i conti della
spesa e ogni giorno si accorgono e misurano che
tutti i prezzi di tutti i generi tendono ad aumentare
in modo inversamente proporzionale alla riduzione fiscale. In questo scenario non si può certo prevedere una crescita.
Sesto Incontro
Sesto 100 anni fa
PAROL INCRUSÀ’
Rievochiamo, in modo sintetico, gli avvenimenti più
importanti accaduti a Sesto, Lentate, Lisanza e
Oriano nel 1905, l’anno nel quale si decide di costruire la Vetreria e si posa la piema pietra della nuova chiesa di San Bernardino.
Giuseppe Emanuele Modigliani
6 ottobre - Su proposta del prof. Giuseppe Bonini, il
consiglio comunale stanzia L. 200 per istituire una biblioteca popolare. Natale Langè è eletto sindaco di
Osmate-Lentate.
20 ottobre - In seguito alla falsa notizia dell’arrivo, a
Milano, dei vetrai sestesi per cacciare i crumiri tedeschi, la questura occupa militarmente l’intera via
Savona.
9 novembre - La giunta municipale delibera la sospensione dell’insegnamento religioso scolastico.
11 novembre - Contraddittorio sull’insegnamento religioso tra Giovanni Bitelli segretario della Camera
del Lavoro di Gallarate, Filippo Meda cattolico e
Francesco Buffoni socialista.
12 novembre - L’avv. Francesco Buffoni parla, in una
sala comunale, di “laicizzazione della scuola”. Il parroco Leonida Mapelli e l’avv. Filippo Meda parlano,
nella chiesa di San Giuseppe, “per la religione nella
scuola”.
15 novembre - Il brigadiere Perego è insignito di medaglia d’argento al valore civile.
2 dicembre - A Livorno, rinnovo del comitato centrale della Federazione Italiana Bottigliai: più votato è
il maestro sestese Francesco Besozzi, eletto anche il
grangarzone Guglielmo Zamperini.
Il consiglio comunale di Lisanza accende un mutuo di
L. 14.400 per la Cassa Depositi e Prestiti per costruire
la scuola elementare.
3 dicembre - La maestra socialista Ines Oddone
Bitelli tiene una conferenza sull’“organizzazione femminile”.
24 dicembre - Conferenza di Giovanni Bitelli sul
“momento politico attuale”.
29 dicembre - Assemblea sindacale con Francesco
Campolonghi, segretario della Federazione Italiana
Bottigliai; la riunione si chiue con il grido unanime di
“viva la cooperazione, viva la vera fratellanza!”.
Mario Varalli
La soluzione del cruciverba nel prossimo numero
SPAZIO PUBBLICITARO
SPAZIO PUBBLICITARO
18 gennaio 1905 - Don Giovanni Rachelli acquista la
tenuta di Oriano e istituisce la Pia Opera Agraria Nazionale Redenzione e Lavoro per i figli dei carcerati.
5 febbraio - Comizio di protesta contro l’assunzione
di crumiri alla vetreria di Sant’Anna; parlano Alceste
De Ambris, segretario della Federazione Italiana
Bottigliai e Lorenzo Tortini, assessore socialista.
11 febbraio - La sezione del P.S.I. organizza una veglia danzante.
5 marzo - Ballo pubblico nella sede del Club Ciclistico.
29 marzo - Santino Bassetti è condannato a quindici
anni di reclusione per aver accoltellato a morte Paolo
Tamborini.
10 maggio - Il brigadiere a piedi Luigi Perego, comandante della stazione dei Reali Carabinieri, si getta nel Ticino in piena e salva il bambino Silvio
Barberis.
28 maggio - Cesare Ricciardi, gerente della Vetreria
Operaia Federale, tiene una conferenza nella quale illustra il progetto di costruire una vetreria a Sesto.
18 giugno - L’assemblea straordinaria della Vetreria
Operaia Federale, riunita presso la Camera del
Lavoro di Milano, approva all’unanimità la nuova vetreria sestese.
2 luglio - L’arcivescovo di Milano, Andrea Carlo
Ferrari, posa e benedice la prima pietra della nuova
chiesa di San Bernardino; segue discorso del dott.
Alberto Giovanardi.
30 luglio - Si vota per le elezioni comunali parziali: la
lista socialista e radicale conquista sette seggi su nove.
6 agosto - Il consiglio comunale riconferma sindaco
il repubblicano Francesco Sironi.
25 agosto - Si riunisce, a Sesto, il comitato centrale
della Federazione Italiana Bottigliai per discutere
l’andamento della lotta con gli industriali del vetro.
Chiusi i lavori, Giuseppe Emanuele Modigliani, consulente legale della Federazione, in una pubblica conferenza incita alla solidarietà e alla resistenza.
1° settembre - L’ing. Malachia Bogni, progettista della nuova vetreria, chiede al Sindaco l’autorizzazione
edilizia.
29 settembre - La Società Operaia di Mutuo
Soccorso raccoglie indumenti e denaro per i terremotati calabresi.
30 settembre - Assemblea, a Livorno, della Vetreria
Operaia Federale e riunione del nuovo consiglio
d’amministrazione: Ambrogio Luigi Varalli è nominato segretario, Cesare Ricciardi direttore generale,
Ernesto Varalli direttore di Sesto e Giuseppe Milano
direttore di Vietri sul Mare.
11
Spazio aperto
Sextum moralia
Panormatica
Questa pagina sarà centrata sulla rubrica delle
lettere al giornale; dato che in questo numero
ovviamente non c’è stata la possibilità di dar
corpo alla rubrica introduciamo un piccolo siparietto critico per iniziare un dialogo e per offrire spunti di analisi della attualità in cui siamo
immersi.
Basta accendere la televisione per accorgerci
che siamo diventati un paese di opinionisti; personaggi più o meno famosi, persone comuni
che ambiscono al successo, dopo soggiorni
spiati o sceneggiati in case, isole o ristoranti diventano maestri di vita o pensiero e vengono
consultati sui temi più vari.
In un paese che rischia di smarrire il senso etico, si moltiplicano i moralisti ovvero gli esperti
del costume, che ergono a principio o valore il
proprio modo di vivere o di apparire; è la logica
del reality show: il mostrarsi che diventa realtà
ovvero la realtà che si trasforma in spettacolo.
Adorno, filosofo e musicologo, da cui è stata
tratta ispirazione per il titolo della rubrica
(“Minima moralia”), sosteneva che nella cultura
di massa (e sarebbe oggi perfino troppo gratificante il termine che il filosofo usava e cioè industria culturale) il piacere individuale si perde
nell’apparenza sociale del piacere ed i valori in
gioco, anche quando si mascherano di individualità o di universalità, non sono altro che valori di scambio, cosificati e mercantilizzati.
Il senso di un dibattito critico non può invece
non muoversi nella direzione dell’ethos civico;
per questo motivo, con molta modestia, proponiamo un testo famoso ripreso anche dalla costituzione europea: l’orazione di Pericle nel testo di Tucidide.
Siamo all’inizio della guerra del Peloponneso –
Atene è al massimo della sua potenza; alla fine
del primo anno Pericle commemora i caduti
della città. Ecco alcuni passi dell’encomio di
Pericle (Tucidide “Storie II” 34-36):
12 “Noi amiamo il bello, ma con misura; amiamo la cultura dello spirito, ma senza mollezza.
Usiamo la ricchezza più per le opportunità che
offre all’azione che per sciocco vanto di parola.
e non il riconoscere la povertà è vergognoso tra
noi, ma più vergognoso non adoperarsi per fuggirla”.
13 “Le medesime persone da noi si curano nello
stesso tempo e dei loro interessi privati e delle
questioni pubbliche; gli altri che poi si dedicano
ad attività particolari sono perfetti conoscitori
dei problemi politici; poiché il cittadino che di
essi assolutamente non si curi siamo i soli a
considerarlo non già un uomo pacifico, ma addirittura un inutile”.
14 “Noi stessi o prendiamo decisioni o esaminiamo con cura gli eventi; convinti che non sono le discussioni che danneggiano le azioni, ma
il non attingere le necessarie cognizioni per
mezzo della discussione prima di venire all’esecuzione di ciò che si deve fare”.
15 “Abbiamo infatti anche questa nostra dote
particolare, di saper, cioè, osare quant’altri mai
e nello stesso tempo fare i dovuti calcoli di ciò
che intendiamo intraprendere; agli altri, invece,
l’ignoranza provoca baldanza, la riflessione apporta esitazione.Ma fortissimi d’animo, a buon
diritto, vanno considerati coloro che, conoscendo chiaramente le difficoltà della situazione ed apprezzando le delizie della vita, tuttavia,
proprio per questo, non si ritirano di fronte ai
pericoli”.
Questo è quanto.
P.S. La lettura dell’orazione di Pericle a
“Domenica in” da parte dell’attore Paolo Rossi
è stata censurata da Rai uno e non è mai andata in onda.
Per chi è interessato il passo intero delle Storie
di Tucidide, che utilizza l’encomio della città da
parte di Pericle per far comprendere come gli
Ateniesi vivevano l’ethos della propria città, è
consultabile in biblioteca comunale.
Betafi
(Panoramica delle problematiche)
IL TRAFFICO VEICOLARE
L’homepage del sito del Comune di Sesto Calende
Spazio aperto
Questa pagina è volutamente spoglia… potrebbe addirittura risultare bianca nei
prossimi numeri perché è la pagina APERTA all’esterno: a quelli che già collaborano,
a quelli che vogliono collaborare, a quelli
che hanno qualcosa da chiedere o qualcosa da dire.
È UNO SPAZIO che sarà occupato principalmente dai lettori o meglio ancora dai
cittadini.
Attraverso questa pagina si vorrebbe fare
dialogare i sestesi e nel contempo svolgere un ruolo informativo più preciso e diretto.
Non è però una palestra dei lettori autoreferenziale in cui si scrive e “ci si legge”; la
comunicazione è un mettere in comune,
anche le critiche, ma secondo i principi
della dialettica che vuole cambiare in meglio le cose.
È pertanto uno spazio LIBERO, ma
STRUTTURATO con le sue rubriche.
Due di queste rubriche sono affidate al
giornale comunale e cioè “CONFRONTO
di OPINIONI” e “LETTERE alla REDAZIONE”, mentre una, “DIALOGO CONTINUO”, sarà sempre aperta attraverso il sito del Comune di Sesto Calende con un forum on-line.
Le rubriche
Il giornale comunale ha sempre pubblicato
lettere di cittadini che volevano testimoniare personali opinioni, segnalare problemi o chiedere chiarimenti. Spesso queste
lettere hanno costituito materia di confronto e talvolta la vis polemica è stata terreno di scontro acceso (con qualche “sfocatura” in alcuni casi).
Vorremmo dare un significato nuovo a
questo spazio, peraltro insostituibile, del
giornale: da un lato come confronto di opinioni, non certo a ruota libera, ma su un tema scelto di volta in volta dai lettori; dal-
l’altro come lettere alla redazione per far
conoscere problemi, presentare domande
o offrire suggerimenti, anche attraverso
l’arma della critica.
Ogni numero chiederà ai lettori sia di indicare un tema di discussione sia di proporre contributi di opinioni sul tema che sarà
oggetto di dibattito.
Le note dei lettori costituiranno il nucleo
centrale di quello spazio che un po’ pomposamente abbiamo chiamato “Sesto
Forum”.
Ma il Forum è anche lo spazio per la posta:
spazio in cui verranno scelte le lettere più
significative, per rilevanza e specificità del
problema segnalato.
A tutte le lettere che chiedono spiegazioni
o coinvolgono agenzie ed enti, si cercherà
di dare risposta o attraverso l’apposito sito on-line (per i frequentatori di internet) o
per lettera o attraverso le pagine del giornale.
Se la lettera pone domande rivolte a enti o
istituzioni, si tenterà di far da tramite chiedendo agli interessati una risposta; l’intento di ampliare il più possibile la partecipazione comporterà talvolta una sintesi della
lettera, rispettosa comunque del contenuto e del registro espositivo: non si tratterà
mai di tagli censori, ma piuttosto di focalizzazioni redazionali.
La proposta sarà più chiara una volta che
le lettere, come ci si augura, giungeranno
alla redazione: è evidente che anche sulla
proposta si può discutere, ma vi chiediamo un po’ di pazienza per poterla verificare con i lettori.
Abbiamo, però, voluto chiarire la direzione che si vorrebbe dare a questo SPAZIO
APERTO come sinonimo di REDAZIONE
APERTA.
Grazie per l’attenzione e per la… collaborazione.
Franco Bellingeri
Spazio aperto
Nel corso degli anni la diffusione del diritto-dovere alla mobilità ha determinato la completa
metamorfosi del valore del viaggiare, da piacere
a sofferenza, in conseguenza della sistematica
congestione del traffico.
Il radicale cambiamento della percezione del
viaggio è avvenuto durante ed in conseguenza
della transizione della mobilità da collettiva a
privata nel periodo storico recente in cui l’avvento del televisore, dell’automobile e del computer, nell’arricchire le dotazioni personali, ha
inciso profondamente sui rapporti sociali, ha
cambiato gli stili di vita ed ha aperto discussioni che, spesso, vengono chiuse da un qualunquistico “si stava meglio quando si stava peggio”.
Considerando l’uso del televisore e del computer, ma anche del telefono cellulare e altro ancora, come problemi della sfera privata o dell’ambito famigliare, resta invece problema di
tutta la società, quindi pubblico, l’uso dell’automobile.
Se un tempo con l’automobile si andava da
Sesto a Milano in mezz’ora, ormai questo non è
più possibile ed è più facile fare una statistica
del tempo occorrente piuttosto che una previsione.
Allo stesso modo si impiegavano cinque minuti
da Lisanza (o da Oneda) per raggiungere il centro di Sesto e per parcheggiare mentre ora, raggiunta la destinazione in un tempo dipendente
dal traffico e dai semafori, sul tempo necessario
a trovare un posto auto è più facile fare una statistica piuttosto che una previsione.
Nel chiedersi se questa situazione sia migliorabile, bisogna considerare che, fino ad oggi, la
tendenza è al peggioramento, non è una prerogativa di Sesto ed è la conseguenza fisiologica
dell’aumento continuo del numero di veicoli…
per chilometro quadrato.
Non potendo aumentare i kmq., diventa necessario inventare qualche soluzione per controllare l’unica variabile disponibile, le auto, la cui variazione è però in aumento.
Come governare il numero di auto è un problema amministrativo di non facile soluzione perché forza le libertà, cambia le abitudini, lede interessi, attira anatemi… ma sarà poi vero?
La libera circolazione veicolare nei centri urbani è ormai un fatto anacronistico, determinato
da reali difficoltà attuative o da peculiarità amministrative.
Al contrario la limitazione del traffico nei centri
urbani è una misura di tipo razionale che viene
di solito adottata da quelle Amministrazioni comunali non disattente ai problemi derivanti dalla congestione veicolare ed aventi cura della
qualità della vita dei cittadini.
Lungi dal voler mettere “il carro davanti ai
buoi”, cioè dal proporre soluzioni frettolose e rischiare di avviare un processo di divisione tra
chi è “pro” e chi è “contro”, pensiamo potrebbe
essere interessante aprire un dibattito su questo
problema per il quale già esistono un’ampia
gamma di soluzioni verificabili e confrontabili.
Ci proponiamo quindi di sentire tutte le opinioni con l’obiettivo di approfondire l’esame del
problema e verificare quali soluzioni, utili a migliorare la qualità della vita di Sesto e dei sestesi, potrebbero essere praticabili.
Beppe Balzarini
CONFRONTO DI OPINIONI
Sotto questo logo accoglieremo i vostri commenti; il tema è libero: indicate un
argomento.
12
LETTERE ALLA REDAZIONE
Lettere pervenute n. _________ di cui on-line n.__________.
Lo spazio è per ora vuoto; riempitelo!
QUESTIONARIO
Mi piacerebbe che si parlasse di ......................................................................................
Ho ………….. anni
Occupazione ................................................................................
Sesso …………………………………
SPAZIO PUBBLICITARO
Allego il mio contributo alla discussione
di Fontana Roberto
Cartoleria - Articoli regalo - Fax - Fotocopie a colori - Libreria - Battitura testi
Servizi stampa rapida - Timbri espresso - Rilegatura spirale dorsi plastica / ibiclick
Plastificazione documenti - Servizio copertine per libri / pubblicazioni / registri
SI PRENOTANO LIBRI SCOLASTICI / UNIVERSITARI / VARIA
Via Piave, 62 - zona Abbazia - SESTO CALENDE (VA) - Tel. e Fax 0331 92.12.72
E-mail: [email protected]
SI
NO
PARACCHINI snc
Via Roma, 20 - SESTO CALENDE
Tel. 0331 92.41.48
cornici • portafoto • oggettistica in legno
stampe • vetri isolanti • specchi • box doccia
Sesto dentro: Informazioni
La comunicazione dell’attualità; è il
momento dei comitati di quartiere
Speciale Comitati
di quartiere
L’elezione dei Comitati di Quartiere è un momento
importante per la vita di un paese; il Comitato di
Quartiere è uno strumento ed una strategia di partecipazione diretta. Ne parliamo con alcuni brevi
appunti:
a) i quartieri di Sesto Calende;
b) il regolamento dei comitati di quartiere;
c) i nuovi elettori;
d) curiosità.
I QUARTIERI DI SESTO CALENDE
Sono quartieri storici di SESTO CALENDE:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
ABBAZIA
CENTRO
COCQUO
LENTATE
LISANZA
MULINI
ORIANO/ONEDA
S.GIORGIO
S.ANNA/LOCA/INCASALE
L’ordine è strettamente alfabetico e le lettere non
rappresentano una scala di importanza.
IL REGOLAMENTO
Il precedente regolamento risale al 28.3.2000, il
nuovo è stato adottato nell’ottobre scorso.
Sinteticamente riguarda:
a) finalità statutarie – artt. 1,2;
b) nomina ed elezioni – artt. 3-6 ;
c) funzionamento – art. 7;
d) convocazione – art. 8:
e) rapporti con l’Amministrazione comunale e gli
uffici dell’ente locale – artt. 9-11.
Ricordiamo che i Comitati di Quartiere sono:
a) organismi di aggregazione e partecipazione di
coloro che, indipendentemente dalla propria
nazionalità, risiedono nelle diverse località del
territorio comunale;
b) promuovono la partecipazione alla vita amministrativa attraverso la rappresentanza delle istanze della popolazione e la diffusione dell’informazione;
c) partecipano eventualmente direttamente alla
gestione di spazi e strutture comunali, ove richiesto, secondo accordi o convenzioni definiti
separatamente;
d) sono consultati per tutti i provvedimenti di carattere urbanistico di competenza del Consiglio
Comunale, per la realizzazione di opere pubbli-
che previste nel piano triennale, per la programmazione di campagne e/o rilievi di carattere ambientale, per interventi di modifica della viabilità che interessino il territorio del Quartiere.
I NUOVI ELETTORI
Il Regolamento adottato dal Consiglio Comunale
con delibera n. 69 del 25 ottobre 2004 amplia la
platea degli aventi diritto.
Sono elettori attivi e passivi del Comitato tutti i residenti nel Quartiere che hanno compiuto i 16 anni alla data della votazione; viene ribadito così il
principio che hanno diritto di voto tutti coloro che,
indipendentemente dalla propria nazionalità, risiedono nelle diverse località del territorio comunale.
Il diritto esteso agli extra-comunitari è un’occasione di dialogo e confronto interculturale, ma anche
l’apertura al voto dei sedicenni rappresenta l’opportunità di un incontro tra generazioni spesso più
lontane di quanto indichino le differenze di età.
QUARTIERE (CURIOSITÀ)
Per quartiere si intende un nucleo più o meno autonomo all’interno di un agglomerato urbano; la
parola viene dal latino medioevale “quarterius”
con cui si indicava il complesso di fabbricati adibito all’alloggio di truppe ; il termine quarterius riprende a sua volta il latino “quartarium” da quartus ovvero una delle quattro parti in cui era divisa
una città (cfr. anche la parola sestiere).
Il termine poteva anche indicare la parte posteriore della calzatura che copre il calcagno ed il collo
del piede.
Sono modi di dire:
– senza quartiere come lotta condotta senza
esclusione di colpi;
– quartierino come piccolo appartamento;
– chiedere quartiere, dare quartiere come possibilità di ritirarsi o arrendersi per il nemico o di
avere una pausa per i rivali;
– quartiere generale come termine militare;
– trovare tavola e quartiere ovvero vitto ed alloggio;
– in marina è una delle tre parti in cui si divide longitudinalmente la nave e la sua velatura
(quartiere prodiero, centrale e poppiero);
– nel biliardo è la parte del tavolo di gioco da cui
si inizia la partita.
La parola “comitato” indica, invece, indica uno ristretto gruppo di persone organizzato per la tutela
di determinati interessi; viene dall’inglese “committee” che come il francese “comité” risale al latino “commettere” ovvero affidare. La voce si è diffusa soprattutto durante la Rivoluzione francese.
Se il significato di comitato di quartiere diventa
quello etimologico, un progetto politico diviene un
programma civico: talvolta il senso delle cose è
scritto nelle parole o almeno lo si spera.
L’anagrafe (aggiornata al 18-2-05)
Nati
PRUTTI FEDERICA nata il 01.12.2004
MENDOLA MARZIA nata il 21.11.2004
BRENA ALESSANDRO PIETRO MARIA nato il 02.12.2004
RAMASCO SARA nata il 04.12.2004
BULGARINI EMMA nata il 30.11.2004
D’AMATO ALESSANDRO nato il 02.12.2004
FLAMM SAMUEL THOMAS nato il 01.12.2004
CARDINALI MARCO RAFAEL nato il 16.12.2004
VARALLI ALESSIO nato il 17.12.2004
LEONTINI EMMA MARIA nata il 18.12.2004
VIGILANTE SOFIA nata il 20.12.2004
LIN ERICA nata il 29.12.2004
CURCIO LYAN nato il 05.01.2005
FALCONI LORENZO nato il 31.12.2004
BULLANI FELIPE CARLO nato il 05.01.2005
VERGA GIANLUCA nato il 05.01.2005
DICIANNOVE CAMILLA nata il 10.01.2005
VELASQUEZ CARPIO DAVIDE NOE nato il 09.01.2005
SERENITA’ MARCO nato il 14.01.2005
BALZARINI DIANA nata il 19.01.2005
CAPORALE AURORA nata il 25.12.2004
GIULIANO CAROLA nata il 28.01.2005
BOMBEN SOFIA nata il 27.01.2005
MEZZANOTTE AMBRA nata il 09.02.2005
Quattro passi nella storia di Lentate Verbano
(segue da pag. 5)
Bisogna premettere subito che la forzata unione dei
due paesi non soddisfò mai nessuno, come si deduce
da un dettagliato esposto inviato dai residenti al
Ministero il 10 maggio 1863, e dai verbali del Consiglio
Comunale tenutosi il giorno 16 novembre 1866 a
Osmate, durante il quale i consiglieri comunali chiesero esplicitamente la separazione delle due località adducendo le seguenti motivazioni:
• “Distanza di oltre due miglia fra i due centri e
conseguente difficoltà per il servizio della giunta,
della guardia nazionale, della convocazione del
consiglio;
• Nessun possedimento di questi cittadini nell’altra
frazione e viceversa;
• Separazione completa di interessi e quindi ingiusta partecipazione di Lentate al maggior patrimonio di Osmate e di questo al maggior estimo di
quello;
• Danno evidente della comune amministrazione
poiché ogni frazione ha chiesa, cursore, fabbriceria, medico, levatrice e parroco proprio;
• Differenza di patrimonio e di interessi”.
La richiesta arrivò anche al Consiglio Provinciale di
Como, ma nonostante nella seduta del 9 settembre
1862 si fosse constatata la validità delle motivazioni
portate a favore della separazione delle due frazioni,
di fatto non cambiò nulla per molti anni. La questione
fu risollevata nel 1883, quando gli abitanti di Osmate
mandarono al Vice-prefetto di Varese una missiva nella quale chiedevano che la loro frazione diventasse comune autonomo, in virtù del fatto che “[…] l’ufficio
comunale, la sala del consiglio e l’albo pretorio sono
in Osmate perché Lentate è un semplice cascinaggio
abitato da contadini […] e non esistono esercizi, industrie e commerci mentre a Osmate vi sono ben 29
possidenti, due esercizi, una rivendita di generi di
monopolio e la popolazione si industria nel minuto
commercio; oltre a ciò Osmate ha un legato di tre doti annuali per le nubende povere”.
Anche in questo caso, però, nulla cambiò, perché il
funzionario rispose che non si poteva dare ricorso alla richiesta in quanto mancavano i requisiti previsti da
una legge comunale e provinciale del 1865.
Nel 1892 ci fu un ulteriore cambiamento della denominazione del comune. In primis la richiesta fu sollevata dai consiglieri di Osmate durante il consiglio del
10 maggio 1891, i quali proposero l’adozione del nome
di Osmate-Lentate, perché Osmate era la frazione più
importante dal punto di vista “agricolo, commerciale
e industriale”; inoltre era la sede del segretario, del
maestro, dell’archivio comunale e del consiglio comunale stesso. Immediata la risposta del consigliere di
Lentate Luigi Colombo, il quale asserì che
• “Sotto il profilo agricolo Lentate ha maggiore importanza di Osmate;
• Lentate è sempre stato l’antico comune;
• La tassa di ricchezza mobile applicata all’esercente il molino è superiore a quella pagata dagli esercenti di Osmate;
• La popolazione di Lentate è maggiore come indicato nell’ultimo censimento”.
La querelle si chiuse definitivamente durante il consiglio del 19 novembre 1891, quando con 8 voti favorevoli, 4 contrari e 1astenuto, si deliberò l’adozione del
nome Osmate-Lentate, definitivamente sancito dal de-
Matrimoni
ZUIN GIOVANNI – OSCULATI FRANCESCA coniugati il 06.12.2004
FALCETTA DANIELE SERAFINO – ZGJANA ANILA coniugati il 18.12.2004
THIAM CHERIF – GUEYE SEYNABOU coniugati il 22.12.2004
VENTURINI RICCARDO – DESILVESTRI LARA coniugati il 11.12.2004
DE BASTIANI ADRIANO – CHELE RODRIGUEZ ADINA ABIGAIL coniugati il 18.12.2004
NEIRA QUEIROLO EDUARDO ALFREDO – ESSENWANGER RUIZ KRYSCIA
LORENA coniugati il 21.01.2005
NIANG PAPA MALICK NIANDE – VADILONGA MARIA LAURA coniugati il 29.01.2005
BRUNO MARCO – SERRA LETIZIA coniugati il 05.02.2005
Deceduti
BERTOLDO CARLO nato il 28.09.1962 deceduto il 15.11.2004
CRENNA RITA ROSARIA nata il 04.10.1942 deceduta il 04.12.2004
MARZETTA LUIGI nato il 09.12.1920 deceduto il 06.12.2004
MENDOZZA ALCIDE nato il 05.07.1915 deceduto il 26.11.2004
BOZZETTI ANNA MARIA nata il 25.08.1936 deceduta il 18.11.2004
ZARONE PIETRO nato il 25.09.1916 deceduto il 18.11.2004
D’ONOFRIO VINCENZO PASQUALE nato il 29.04.1927 deceduto il 22.11.2004
FATICHENTI AMERINA nata il 21.04.1927 deceduta il 03.12.2004
COCCETTI ALDO nato il 06.10.1916 deceduto il 02.12.2004
MORONI GIOVANNI nato il 29.10.1929 deceduto il 07.12.2004
ROGNONI ANNETTA nata il 17.01.1910 deceduta il 08.12.2004
VALENTE GIOVANNI TOMMASO nato il 17.04.1920 deceduto il 28.12.2004
LAMOGLIE FRANCESCO nato il 18.10.1929 deceduto il 02.01.2005
CRIVELLARI GIAMPIERO nato il 23.09.1964 deceduto il 20.12.2004
creto regio del 9 giugno 1892.
Passano gli anni, e anche la frazione di Lentate pagò il
suo tributo alla Grande Guerra: alla fine del conflitto
le vittime furono circa 10. il primo dopoguerra fu
drammatico per tutta la società italiana e nel terreno
reso particolarmente fertile dalla profonda crisi economica e dalla “vittoria mutilata” mise le radici la dittatura fascista.
Il 1929 fu un anno cruciale per l’economia mondiale e
determinante per la vita amministrativa sia di Osmate
che di Lentate, che riuscirono ad avere la tanto agognata separazione. Infatti, sulla Gazzetta Ufficiale del
Regno n°125 del giorno 29 maggio 1929 fu pubblicato
il decreto n° 775 del 28 marzo 1928 che sancì l’aggregazione della frazione di Lentate al comune di Sesto
Calende.
Come spiega Varalli, “uno fra i tanti motivi che convinsero i cittadini di Lentate a chiedere l’aggregazione a Sesto Calende può ricercarsi nel fatto che
Osmate da decenni fruiva del servizio pubblico di illuminazione, mentre a Lentate si continuava con
l’uso delle lampade a petrolio. Nel corso del 1931
Lentate potè fruire di questo importante servizio anche per i privati e dopo due anni le case dei lentatesi poterono godere anche dell’erogazione dell’acqua
potabile”.
Nel maggio 1930 fu fondato il “Ristoratorio Operaio
Agricolo Verbanese”, comunemente noto come “Il
Circolo”, una cooperativa senza fini di lucro che per
decenni è stata l’unica realtà di paese, nata per venire
incontro alle esigenze più “elementari” degli abitanti
della frazione (ad esempio acquistare il pane o due etti di prosciutto), alla quale sarebbe giusto dedicare più
spazio di questo rapido accenno.
Gli effetti delle famigerate leggi razziali del 1938 “a favore della razza italica” si sentirono anche in un agglomerato piccolo come Lentate: la famiglia del dottor Sauer, amministratore del caseggiato colonico e
dei terreni della cascina Piana, e gli altri cittadini di religione ebraica lasciarono ben presto le loro abitazioni e si trasferirono in Paesi più sicuri.
La II Guerra Mondiale costò pesanti sacrifici a tutti gli
italiani, compresi i Lentatesi. Ricordiamo due vicende:
la tragica scomparsa in Russia di Ferdinando Chiea,
originario della provincia di Belluno, giunto a Lentate
nella II metà degli anni Venti, e l’esperienza, per fortuna con esito migliore, di Costantino Brusa, che si trovava a bordo dell’incrociatore Trento quando fu silurato da un aereo inglese a circa 250 miglia da Messina.
A proposito del periodo bellico scrive Varalli:
“Lentate, malgrado l’infuriare della guerra è una località tranquilla, non vi sono rischi connessi a bombardamenti e mitragliamenti aerei per assoluta
mancanza di obiettivi militari e poi, essendo zona
agricola, è più facile trovare farina e altre derrate
alimentari. Questi motivi consigliano lo sfollamento
a diverse famiglie di Sesto Calende, che trovano
ospitalità nel castello o in altre abitazioni di amici”.
Il resto è storia recente….
Una precisazione: questo non è, né ha la pretesa di
sembrarlo, un articolo esaustivo sulla storia di
Lentate. Per questioni di spazio e di tempo sono stati,
infatti, tralasciati molti particolari significativi e degni
di una attenta riflessione, quale, ad esempio, l’operato
dei parroci che nel corso degli anni si sono succeduti
nella Parrocchia di S. Materno, o cosa è stato fatto negli ultimi lustri. Speriamo che in futuro ci sia la possibilità di continuare quanto iniziato ora!
GOMARASCA VIRGINIA nata il 24.04.1911 deceduta il 16.01.2005
PECORA GIANCARLO AMETO nato il 03.11.1931 deceduto il 18.12.2005
LANZI EUGENIO nato il 18.01.1929 deceduto il 21.12.2004
CIANO GIUSEPPE nato il 03.01.1953 deceduto il 30.12.2004
GERVASONI ROSA ANGELA nata il 28.08.1938 deceduta il 05.01.2005
SPINATO MARIA nata il 05.01.1926 deceduta il 08.01.2005
LAINO’ GIUSEPPA nata il 03.08.1937 deceduta il 21.01.2005
FRIGERIO MARIA nata il 10.07.1914 deceduta il 16.01.2005
MORONI GUGLIELMINA nata il 10.12.1913 deceduta il 25.01.2005
COLOMBO CATERINA nata il 11.12.1908 deceduta il 26.01.2005
MILITELLO PIETRO nato il 10.04.1936 deceduto il 25.01.2005
MARIUZZO LORENZO nato il 13.05.1972 deceduto il 29.01.2005
BARGELLINI MARIA nata il 15.06.1919 deceduta il 18.01.2005
D’AGOSTINI VERGILIO nato il 06.04.1914 deceduto il 26.01.2005
COMUNE DI SESTO CALENDE
NATI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005
DECEDUTI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005
IMMIGRATI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005
EMIGRATI DAL 01.12.2004 AL 31.01.2005
TOTALE ABITANTI AL 31.01.2005
M
F
TOT.
10
13
41
28
11
9
27
40
21
22
68
68
4970
5312
10282
13
Affiliato:
STUDIO SESTO CALENDE sas
SPAZIO PUBBLICITARO
Via Dell’Olmo, n. 19 - Sesto Calende (VA)
Tel. 0331 913081 - e-mail: [email protected]
SESTO: appartamenti trilocali
nuovi con box e cantina a partire
da Euro 135.000
SESTO: appartamenti nuovi
con box
a partire da Euro 116.000
CADREZZATE: ville singole
nuove con 3-4 camere da letto.
Euro 310.000
OSMATE: nuovo trilocale
con doppio box
Euro 140,00
Luoghi di Sesto
Per conoscere, scoprire o magari riscoprire
Il concetto di luogo è più ampio della sua sola determinazione geografica; luogo è un ambiente dove si intrecciano o si sono intrecciati vissuti, tanto che nel ricordo o nell’immaginazione
può assumere valenze affettive, personali e collettive.
Il luogo esiste nella parola e nel cuore degli uomini: è una visione nel senso più ricco del termine che appartiene ad alcuni che la possono mettere in comune con altri. Luoghi tra testimonianza e insegnamento per conoscere, scoprire o rivedere.
Dopo aver pensato a questa pagina, ne abbiamo trovato l’esemplificazione più bella in un testo
giunto alla redazione che potrebbe anche intitolarsi “Il tempo di giocare alla Cà Nova era finito…”, riprendendo una efficace espressione di questo testo che ha il sapore di un racconto.
C’era una volta la vetreria
(storia di un vetraio)
Raccontare la storia della vetreria di Sesto, almeno nel periodo della mia vita lavorativa, è per
me abbastanza facile perché è anche la storia di
molti sestesi.
Fui assunto in vetreria il 3 agosto 1953 come risulta dal mio libretto di lavoro; non avevo ancora compiuto quindici anni: per me il tempo di
giocare alla Ca Nova era finito.
Il primo impatto entrando in fabbrica, per un ragazzo, era quello di entrare in un luogo austero,
impegnativo e forse un po’ pericoloso, ma poi a
tutto si fa l’abitudine.
“Vetreria Lombarda”, così si chiamava la vetreria, in quegli anni ed in quei mesi estivi per un
cospicuo turn-over fu un bel successo per l’occupazione giovanile del nostro paese.
Le macchine semiautomatiche, installate nel
1937/38, avevano sostituito i maestri bottigliai
che fabbricavano a mano e a fiato bottiglie, bottiglioni e damigiane da 50 e 25 litri.
Leggo sul mio libretto di lavoro che fui assunto
con la qualifica di “picurista”; la mansione era
quella di raccogliere con una pinza la bottiglia
che scendeva incandescente dalla macchina, infilarla in un bussolotto di ghisa sul cui fondo era
situata la “ picura “, cioè la parte che formava il
fondo della bottiglia e ne determinava la contenenza dopo di che la bottiglia veniva posta su un
nastro e avviata al forno di tempera.
Le macchine erano poste su una piattaforma
circolare, “la rotonda”; erano messe a raggiera
davanti al forno di fusione; ve ne erano dodici,
ogni macchinista ne accudiva tre.
La produzione, a ciclo continuo, era organizzata
in turni di sei ore che coinvolgevano quattro
macchinisti, dodici picuristi, due addetti alla
messa in tempera, un addetto alle pause, un fonditore o infornatore, quattro “sceglitori” per il
controllo qualità, un capoturno e due addetti alla composizione del materiale per produrre il
vetro (soda e sabbia ecc.).
Tutto il lavoro complementare alla produzione
veniva eseguito a mano : robusti giovanotti scaricavano a spalla sacchi di soda da un quintale
ciascuno e ciò accadeva più volte al mese.
Le bottiglie prodotte erano quelle classiche: la
“Bordolese” cilindrica dal collo sottile per imbottigliare i famosi vini della Medoc, la
“Champagnotta” pesante e robusta per resistere
alla pressione delle bollicine degli spumanti; la
“Renana”, alta e slanciata per i celebri vini della
Renania e della Mosella. Si producevano anche
bottiglie per acqua minerale, birra, liquore oltre
ai bottiglioni da 175 cl. e 200 cl.
Questo periodico
è associato
all’Unione Stampa
Periodica Italiana
Gli articoli per il prossimo
numero devono essere
consegnati in redazione
alla sede della
Biblioteca comunale
ENTRO IL 31 marzo 2005
14
Sesto Calende
informazioni
Direttore responsabile:
ELIGIO CHIERICHETTI sindaco
Direttore di Redazione:
FRANCO BELLINGERI
Comitato di Redazione:
GIUSEPPE BALZARINI
LUCIO BALZARINI - LAURA BRIVIO
RAFFAELE CARLETTINI
ROSSANA GIROTTO - GABRIELE LUONI
FRANCESCA MINCHIOTTI
VALENTINA MONTANARI - ILARIA SCARTON
VALERIO TODESCHINI - MATTEO ZANON
Grafica: DANIELE GAZZI
Segreteria: UFFICIO BIBLIOTECA
Realizzazione e stampa
JOSCA Industria grafica editoriale
Via Tagliamento, 10 - Varese
Registrazione Tribunale Busto Arsizio
n. 3/79 dell’11-5-1979
La macchina ripeteva il lavoro del mastro bottigliaio ciclicamente.
Pochi mesi da picurista e poi fui chiamato a lavorare nell’attrezzatissima officina meccanica
che era in grado di costruire in proprio tutti gli
stampi necessari alla fabbricazione delle bottiglie, ma anche di provvedere alla manutenzione
delle macchine ed ai cambi di lavorazione; fu
così che il quindicenne cominciava il suo lavoro
di meccanico da vetreria. La vetreria negli anni
cinquanta aveva due forni ed una macchina rotativa a sei stampi rendeva la produzione più
moderna e veloce dell’anteguerra.
Nel 1961 la Vetreria Lombarda da società per
azioni a livello locale (molti dipendenti erano
anche azionisti) diventò società per azioni a livello nazionale e molti sestesi cedettero il proprio pacchetto azionario.
Nacque così l’AVIR (Azienda Vetraria Italiana
Ricciardi) che con ventun vetrerie in Italia deterrà per molti anni il monopolio della fabbrica
di bottiglie in Italia.
Abbandonai la vetreria per alcuni anni, facendo
esperienza sempre come meccanico in altri settori, ma vi rientrai nel 1979.
Trovai un ambiente molto cambiato; non tanto
nelle persone sempre operose e solidali (avevo
molti amici che mi aiutarono a reinserirmi nel
ciclo produttivo), quanto nell’ambiente di lavoro: durissimo l’impatto con il rumore, il calore
impressionante, il ritmo vertiginoso delle nuove
macchine moderne. Rimasi sconvolto, ma poi
con qualche buon consiglio di amici e compagni
capii cose che non conoscevo.
Le macchine nuove che mi avevano scioccato, il
nuovo cervello elettronico, vedranno poi l’installazione di macchinari ancor più moderni, capaci di sfornare migliaia di bottiglie all’ora, di
tutti i tipi, in un mix produttivo che avrebbe richiesto numerosissimi interventi di manutenzione e frequenti cambi di lavorazione.
I turni nel corso degli anni sono intanto cambiati; la produzione sempre a ciclo continuo è divisa in tre turni di otto ore con quattro squadre
turnanti in modo tale che ogni turnista ha un
turno di lavoro ogni ventiquattro ore; rimane un
impegno molto stressante e faticoso dato il tipo
di lavoro esposto al rumore, ai fumi di vario genere, al caldo e se non fosse per i rapporti solidali e amichevoli che da sempre esistono tra i
vetrai sarebbe difficile sopportare il lavoro.
È la storia di una fabbrica vista con gli occhi di
un protagonista, storia di un lavoro che non c’è
più, storia di lotte sindacali, di battaglie politiche, di amicizie fraterne che si mantengono nel
tempo, di sane litigate ricomposte in una normale dialettica tra compagni di lavoro.
Così nel 1994 arrivò anche per me il tempo di lasciare dopo 40 anni di lavoro e 20 passati in vetreria. Andai in pensione…
In quell’anno l’AVIR passò di proprietà; una società americana rilevò tutto il gruppo e dopo
due anni chiuse la vetreria di Sesto
Oggi che si parla di progetti di sistemazione di
tutta l’area della vetreria, oggi che si pensa per
Sesto ad un destino post-industriale tutto da definire, spero che almeno rimanga la struttura del
vecchio forno e la ciminiera, simboli di un passato di lavoro dignitoso e rispettato.
Daniele Facelli
Sesto che scompare:
la cascina della Cà Nova
Cos’è la Cà Nova?
Un tempo erano numerosi i cascinali, in maggioranza di proprietà dell’Ospedale Maggiore di Milano,
abitati dalle famiglie di agricoltori. La trasformazione del tessuto sociale, a partire dagli anni ’60, ha
causato la progressiva scomparsa di questi edifici.
In maggioranza sono stati demoliti, solo alcuni recuperati, ricavando abitazioni moderne pur mantenendo lo stile originario.Tra queste cascine c’è anche il complesso rurale di via Casa Nuova, ceduto
dall’Ospedale Maggiore di Milano a un’azienda confinante. Questo cascinale è costituito da un lungo
edificio affacciato su una vasta corte con stalle, fienili, pollai e altri fabbricati. Il tutto si presenta in
condizioni alquanto degradate. Il terreno di pertinenza, oggetto della vendita, è di alcuni ettari.
Cosa dice il PRG? Abbiamo parlato con
l’Architetto Aldo Vecchi
Il piano regolatore lo definisce come fabbricato con
destinazione agricola, inquadramento I: area con
permanenze agricole interessata da edificazione
sparsa. In questo caso il fabbricato agricolo, se in
stato di abbandono, diventa oggetto di un possibile
P.I.I. (Piano Integrato di Intervento). Non esistono
criteri volumetrici definiti (possibilità di usare la volumetria esistente o indice applicabile), il riferimento è la L.R. 23/97 che, in pratica, lascia margini di
trattativa. L’indirizzo del Comune è quello di contenere ulteriori consumi di suolo per l’edificazione,
salvaguardare e valorizzare l’attività agricola e le
caratteristiche ambientali del verde privato e, per
le edificazioni, preferire una destinazione di tipo sociale. Evitare consumi di suolo in zona Ca Nova potrebbe non precludere eventuali futuri sviluppi ferroviari, ad esempio una nuova stazione con fermata
dei T.A.F. (Treno ad Alta Frequentazione, da e per
Milano ogni mezz’ora) ed ampio parcheggio. Sogno
o realtà? Per ora, forse, … è un’idea!
Cosa dice il proprietario? Abbiamo parlato
con la Varesina Stampi
Alla Varesina Stampi, circa 400 dipendenti in vari
stabilimenti sparsi in sei comuni, abbiamo parlato
con il Signor Vittorio Pozzi. All’azienda interessa
usare circa 6.000 mq. per ampliamento industriale.
Rimarrebbe poi la disponibilità di un’edificazione
residenziale al posto della vetusta cascina ma, dice
Pozzi, abbiamo tempo. I Pozzi potrebbero anche rivendere la relativa parte: gli interessati non mancano, segno che a Sesto Calende, se non si attua una
regia “contenitiva”, l’edilizia non conosce limiti.
Nel racconto di chi ci è vissuto
Nel 1912 alla Ca’ Nova abitavano quattro famiglie,
ognuna con la sua stalla e gli animali, racconta
Giuseppe Varalli, classe 1918, alla Cà Nova fino al
1937. La luce elettrica è arrivata nel 1947 e nel 1918
erano gli “slovac”, i prigionieri della grande guerra,
a curare i bambini delle cascine in cambio di pane e
formaggio. Lui lo teneva in braccio il Venceslao, uno
che stava nella cascina della Caccia con un gruppo
di altri detenuti. Avevano scavato le latrine nel bosco di fronte e le tracce dei fossi si possono ancora
indovinare nelle gobbe del terreno. Quando sono ripartiti, i contadini e le donne li salutavano dal bordo dei binari e piangevano, piangevano tutti, le donne, i contadini e i prigionieri. Più o meno era il 1920.
Nel cortile c’erano un pozzo e il forno del pane.
Appena il fumo si alzava dal camino del forno, tutti
i ragazzi della zona arrivavano nel cortile con un
cartoccio di zucchero, fichi, uva o burro. Era il rito
della “brusela”, la focaccia di pane cotta e tenuta da
parte per i più piccoli. Ci si divertiva un mondo in
quell’aia, continua il nonno, era grande, pulita, e da
tutte le cascine vicine i ragazzi venivano a giocare a
lippa e nascondino. C’erano le piante di fico, morte
nella gelata del ’29, e un grande noce da dove ogni
primavera cantava l’usignolo... finché un giorno, se
l’è mangiato il gatto! A quei tempi non c’era ancora
il ponte sopra la ferrovia, ma un sentiero che attraversava i binari. Era la strada da percorrere ogni
mattina per andare a scuola, in Municipio. Le classi
erano dove oggi c’è la biblioteca e d’inverno faceva
così freddo che si raccoglieva un sasso dalla mas-
sicciata della ferrovia e lo si metteva nel fuoco per
scaldarsi le mani nel percorso a piedi dalla campagna... alla città. Prima del 1938 nell’aia il grano si
trebbiava a mano col “tresc”, poi è arrivata la trebbiatrice, presa in affitto dalla cooperativa “Il Sole”,
formata da tutti i contadini delle cascine dell’Ospedale. Avete mai notato l’immagine della colomba
bianca dipinta sui muri di tanti nostri vecchi edifici?
Era lo stemma delle case di proprietà dell’Ospedale
Maggiore di Milano. Simboli, come i tre cerchi
dell’Avir, che forse seguiranno il destino dell’usignolo in bocca al gatto.
Vecchio mattone docet
Il peccato, non è quello di abbattere vecchi edifici
per costruirne di nuovi, ma il modo in cui questa
operazione viene condotta: dimenticando la storia.
Dimenticare la storia ci impedisce di leggere il presente in modo corretto. E’ un atteggiamento mentale pericoloso, evidente a partire dalle piccole cose,
come l’intervenire su intere aree urbane senza interrogarsi sul valore di quello che si sta cancellando. I luoghi con i loro insediamenti, muri, insegne,
sono labbra che tramandano storie. Dal ponte di
ferro fino oltre Dormelletto, la storia è quella dei coloni americani che hanno costruito Las Vegas, non
certo quella dei pesci che un tempo guizzavano nel
torrente davanti al mega cinema. Esiste un sistema
di trasformare in modo da non perdere completamente il contatto con ciò che è stato? Forse sarebbe un po’ più costoso, come il caffè del commercio
equo, e quindi ci viene da pensare che la volontà di
farlo non ci sia. L’unità di misura è il soldo, i valori
esistono solo in quanto monetizzabili. Ristrutturazioni rispettose, integrazioni tra passato e presente,
costruzioni non dimentiche delle tradizioni, sono
operazioni difficili e improduttive. Si fa meno fatica
a “palazzinizzare” o “centrocommercializzare” gli
ultimi scorci caratteristici di Sesto Calende, tanto ci
sono sempre le Maldive per rilassarsi tra capanne di
bambù e spiagge incontaminate
Psicopatologia della non-appartenenza edilizia
Ma non basta parlare di involucro esterno. I luoghi
si determinano anche rispetto al loro utilizzo: scegliere di destinare uno spazio all’ennesima banca, a
una boutique di alta moda, a un club di golf, a una
macelleria, a una libreria, carica quelle quattro mura di valori simbolici. Spesso, senza complicate indagini sociologiche, basta gettare uno sguardo alla
mappa delle destinazioni urbanistiche per leggere la
direzione in cui una comunità ha scelto di muoversi. Facciamo un esempio, un esempio a caso, non
dal punto di vista economico, ma da quello fobico.
A Sesto Calende, nel 2005, una moschea non si può
costruire. Ah, già...che stupidi...oggi c’è lo scontro
di civiltà! Altro che vecchie cascine o centri commerciali. Lo scontro di civiltà è una cosa seria! E’ lo
sforzo di far accadere qualcosa che potrebbe essere
evitato al fine di giustificare lo sfruttamento economico e politico dell’occidente. Ecco, i soliti comunisti di m! E il fondamentalismo? Dove lo mettete, o
comunisti di m, il fondamentalismo? Le radici del
fondamentalismo stanno nell’importazione acritica
di modelli che non appartengono ad una determinata civiltà, sovrapposizioni non negoziate che, nel nome del progresso, non hanno tenuto conto delle caratteristiche culturali e sociali di un popolo. E così
succede che tutto va a rotoli e la gente si incazza.
Sarebbe veramente bello dimostrare che siamo ancora capaci di pensare senza tanti bellicosi messaggi subliminali nella testa e che il modo per vivere insieme pacificamente, con reciproche e costruttive
trasformazioni, esiste davvero… a partire da Sesto
Calende!
Beppe Balzarini e Francesca Minchiotti
Le istituzioni: la Biblioteca
Passato e presente delle istituzioni sestesi
Un uomo colto:
Remo Moroni
Cominciando l’avventura di questo giornale, mi
viene doveroso (ma aggiungerei anche l’aggettivo “simpatico”) ricordare un incontro per me
importante appena arrivato a Sesto Calende,
trent’anni fa: l’incontro con il Presidente della
Biblioteca, Remo Moroni.
Ero un giovane laureato che, sposando una sestese, entrava (dapprima defilato) nella vita di
un paese e di una regione che per quanto vicini
apparivano ancora lontani e per certi versi poco conosciuti.
Erano i primi anni ’70; anni in cui si attaccava
(anche a ragione ) una cultura borghese ed elitaria, ma tutto sommato dal di dentro, con un
linguaggio da iniziati o iniziandi, ed in cui si
ipotizzava una cultura popolare e per il popolo.
C’era molta buona volontà e tanto narcisismo
(ahimé giovanile), ma l’unica idea di uomo colto era quella che pappagallescamente si recuperava da slogan o da manuali universitari di
antropologia o sociologia.
Si distingueva tra cultura ed erudizione e si
aprivano nuovi campi del sapere, riscoprendo
mondi sconosciuti, culture diverse e spazi alternativi.
Una lunga premessa per definire il quadro “culturale” (le virgolette sono d’obbligo) di quegli
anni.
Mi interessavo di cinema e, forse, proprio per
questo fui chiamato dalla Biblioteca Comunale
Popolare e Divulgativa per l’organizzazione di
un cineforum.
Presidente era allora Remo Moroni; il fatto che
non fosse il solito professore o esperto culturale mi aveva sorpreso: la sorpresa non era stupore, era la scoperta di quel significato di cultura che si andava ricercando fuori dagli schemi soliti.
Ma la sorpresa più vera era l’incontro con un
uomo che rappresentava quel valore di cultura
che non riuscivamo a definire con le parole : un
uomo colto che non dava istruzioni, neanche in
funzione dell’incarico che rivestiva; un uomo
che chiedeva spiegazioni agli altri, ma che in
ogni momento rivelava la sua storia e la sua lettura della storia.
La sua espressione (sguardi attenti ed interroganti) non significava “si dovrebbe fare cosi!”,
bensì “che cosa consigliate di fare?”; non lo conoscevo, né ho avuto la fortuna di frequentarlo
in seguito; in quegli incontri ed in un qualche
scambio di saluti dopo, l’ho ammirato (se posso azzardare un’immagine lessicale “l’ho imparato”).
Si scorgeva in lui una grande volontà di apprendere che ti spronava e ti metteva in crisi
(un salutare imbarazzo che ti interrogava sulle
tue sicurezze); si imparava dai suoi silenzi, dalle sue domande che ti facevano capire che non
eri stato chiaro, che la tua presunta cultura non
era popolare né tanto meno divulgativa.
La sua parola era ricca, non in quanto raffinata
o ricercata, ma perché precisa, meditata, sudata e pur tuttavia avanzata con pudore.
A scuola si era studiato che la vera sapienza è
la confessione socratica di non conoscere, ma
le confessioni di Moroni non erano mai ostentazioni, erano esempi vivi di una cultura storica
e sociale. Fu così che scoprii che a Sesto la
Biblioteca poteva uscire dal locale di via
dell’Olmo e diventare un’istituzione: era nei geni di un paese, era nella storia di uomini come
il suo presidente di allora.
Che cosa significasse essere colti non riuscivo
ancora a definirlo, né penso che si debba tentare di farlo; l’immagine la vedo ( l’anacoluto è
voluto ) in una persona e la testimonio in una
persona.
Da allora “il professore” o “il dottore” con cui
spesso altri accompagnano il mio cognome mi
è sembrato improprio ed “indigesto”.
La cultura, difatti, è persona, non cose o parole.
Franco Bellingeri
Incontriamo il Novecento
A partire da quest’anno, l’Istituto d’istruzione superiore “Carlo Alberto Dalla Chiesa” e il Comune di
Sesto Calende organizzano un ciclo di conferenze dal titolo Incontriamo il Novecento.
Approfondimenti culturali. Gli incontri, che si terranno annualmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, sono stati pensati all’origine per gli studenti che si preparano all’esame di stato, ma sono naturalmente aperti a chiunque desideri partecipare: anzi, gli organizzatori si augurano
vivamente che essi possano via via costituire un sempre più importante appuntamento culturale per
Sesto e non solo per Sesto.
Come dichiara il titolo, i cicli di conferenze (affidati a docenti universitari o comunque a studiosi e
personaggi di chiara fama) verteranno su temi e questioni del secolo che si è appena concluso: un
secolo straordinariamente complesso, ricco e contraddittorio, ma troppo spesso ingiustamente penalizzato – vuoi appunto per la complessità e prossimità, vuoi per l’impegno e il tempo che, nelle diverse discipline, richiedono effettivamente i secoli precedenti e già “consacrati” da una lunga tradizione – dai programmi delle classi quinte. Ciascun ciclo, poi, potrà avere carattere monografico o
miscellaneo, disciplinare o interdisciplinare: nel caso di un ciclo monografico e interdisciplinare,
per esempio, il medesimo tema potrebbe essere affrontato dal punto di vista della filosofia, della letteratura, delle scienze, della storia dell’arte…
Il ciclo inaugurale sarà incentrato, quest’anno, sulla Letteratura italiana (una materia “spendibile”
per tutti nella prima prova e nell’orale dell’esame di stato) e sarà realizzato con il contributo scientifico del Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica di Milano.
Tre docenti di Letteratura italiana moderna e contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia (sedi di Milano e Brescia) terranno una conferenza ciascuno: venerdì 8 aprile il prof. Giuseppe
Langella, direttore del Centro di ricerca e docente presso la sede di Milano, parlerà sul tema Le ceneri dell’eroe. Il personaggio nella letteratura del Novecento: seguirà, mercoledì 13, la conferenza
del prof. Enrico Elli, anch’egli docente a Milano, sul tema Dal “folle volo” al “silenzio delle Sirene”.
Ulisse nella poesia del Novecento; mentre Il poeta e la fabbrica dagli anni Trenta agli anni
Sessanta sarà l’argomento dell’incontro conclusivo, mercoledì 20 aprile, con Giuseppe Lupo, docente a Brescia (e, aggiungiamo tra parentesi, uno dei più importanti giovani narratori italiani: con
L’americano di Celenne – Marsilio, Venezia 2000 – ha vinto nel 2001 il Premio Giuseppe Berto e il
Premio Mondello opera prima, nel 2002 il Festival du premier roman; con Ballo ad Agropinto – ivi
2004 –, il Premio Speciale Basilicata 2004). Tutti e tre gli incontri si terranno, alle ore 21, presso la
Sala consiliare del Comune.
Paolo Zoboli
La Biblioteca di Sesto: un po’ di storia
Raccontare la storia della biblioteca comunale
ci farà attraversare il burrascoso mare delle
leggi e dei decreti italiani; una navigazione burrascosa che è tuttavia possibile affrontare con
animo sereno, purché si scelgano pochi porti
sicuri e al riparo dai venti in cui sostare. Prima
di cominciare il nostro viaggio, bisogna precisare ai lettori che in Italia esiste un apposita
divisione presso il ministero per i beni culturali, che si occupa esclusivamente di materiale
librario, l’Ufficio centrale per i beni librari e gli
istituti culturali: l’istituzione è l’organo centrale
di controllo, gestione e coordinamento di tutte
le biblioteche sparse sul territorio italiano,
siano esse pubbliche o private, e tutte le collezioni di libri appartenenti a enti private associazioni culturali. Ogni Biblioteca non è sola, unico
avamposto di cultura e diffusione del sapere:
dall’alto qualcuno veglia su tutti libri che circolano in Italia prendendosene cura ed impedendo che anche la più piccola parola contenuta in
essi, sia pure la più comune congiunzione o il
più comune avverbio, vadano disperse.
Il primo grande cambiamento della struttura
delle biblioteche comunali risale agli anni ’70,
quando viene approvato il D.P.R. n. 3: sotto
questa sigla kafkiana si nasconde la storica
legge con cui vennero trasferita alle regioni
tutte le funzioni amministrative degli organi
centrali. In pratica i fondi, i progetti culturali,
l’organizzazione e la manutenzione non solo
delle biblioteche, ma anche dei musei, vengono
gestiti direttamente dalle regioni: ergo – per
essere chiari – la biblioteca e il museo di Sesto,
devono rivolgersi alla regione Lombardia. Pur
essendo questo un ottimo traguardo, negli anni
’90, la promozione e la valorizzazione dei beni
culturali diventa competenza delle province: le
funzioni che prima spettavano alle regioni
diventano pertinenza ora dell’amministrazione
provinciale. Ciò significa che la biblioteca di
Sesto e il museo devono ora rivolgersi alla più
vicina provincia di Varese e possono evitare
che le loro richieste vaghino, senza meta, tra gli
infiniti uffici del Pirellone.
La Biblioteca di Sesto fa parte del Sistema
Bibliotecario dei Laghi, che ha accorpato i tre
ex sistemi di Laveno, Luino e di Sesto C.: la provincia, una volta assunti i pieni poteri, ha deciso in autonomia come organizzare e collegare le
varie biblioteche presenti sul proprio territorio.
Ha ridisegnato i sistemi bibliotecari, delle microunità, formate da un certo numero di biblioteche, per snellire e velocizzare il comune lavoro di gestione del materiale librario e tutte le
iniziative culturali: ogni sistema è quindi legato
alla sede centrale, ma agisce indipendentemente, così come ogni biblioteca è legata al sistema
a cui appartiene, ma agisce in piena autonomia.
In piena autonomia significa, tanto per fare un
esempio, che la Biblioteca decide quali libri
comprare e quali iniziative promuovere: se poi
tra le scelte compiute, alcune possono portare
beneficio al sistema, allora divengono subito
comuni. Possiamo immaginare il tutto come le
assemblee degli eroi omerici, dove alcuni eroi
erano più importanti di altri, ma le decisioni venivano prese senza che nessuno prevalesse, di
comune accordo. Non si è ancora registrato il
caso di una biblioteca che si sia comportata come Achille, lasciando infuriata l’assemblea!
La Biblioteca oggi
La Biblioteca di Sesto possiede oggi circa
50.000 volumi, suddivisi in due grandi categorie:
libri per ragazzi e libri per adulti. Ovviamente è
una divisione arbitraria che corrisponde però
alla effettiva disposizione dei locali: un grande
ambiente con un ampio soppalco su cui trovano
posto oltre 20000 volumi di narrativa e un piano
terra in cui sono stipati circa 20000 volumi di
saggistica varia. È bene ricordare che la suddivisione di quest’ultimi non è frutto di una decisione della Biblioteca di Sesto, ma segue la norma internazionale di classificazione messa a
punto da un americano, Dewey: da oggi, dunque,ogni qual volta un lettore si trova di fronte
a spaventose serie numeriche come 740. 098
senza capirci molto, sa a chi rivolgere i suoi insulti, fermo restando che prendersela con ciò
che, da anni, è stato riconosciuto valido da tutti, può essere molto rischioso.
La biblioteca possiede poi un’altra ala, suddivisa in due stanze. La prima ospita tutti i libri per
ragazzi, anche se il termine ragazzi non rende
bene l’idea: purtroppo non c’ è una parola italiana che indica il lungo periodo compreso tra
prima infanzia, infanzia e adolescenza, cioè il
periodo a cui tutti i libri del reparto sono rivolti: ne conieremo una, servendoci di un piccolo
espediente, molto snob ma funzionale: reparto
di «libri-per-tutti-coloro-che-hanno-un-etàcompresa-tra-2-e-15-anni». Si trovano infatti libri gioco per i più piccoli, fiabe illustrate per
chi inizia ad avventurarsi nel mondo della lettura, grandi classici per l’infanzia e un intero
reparto di saggistica, utile per le prime ricerche, quelle fatte negli ultimi anni delle elementari o durante il periodo alla scuola media.
La lunga parete alla quale si appoggiano i pesanti scaffali della saggistica ragazzi divide la
Biblioteca da un’altra sala: il nome ufficiale è
sala lettura, in realtà una sala studio molto frequentata, immersa in un severo silenzio che solo le pareti nascoste da polverosi volumi riescono a creare, quasi raccogliesserero i rumori, trasformandoli in parole da aggiungere in
qualche angolo delle loro fitte pagine. Questa
sala contiene solo opere di consultazione. La
classica enciclopedia italiana, meglio nota col
nome di ”Treccani” - tra supplementi e aggiunte sta ormai marciando verso i cinquanta volumi; l’enciclopedia dell’arte antica, la collezione
di storia della Cambridge, la storia della letteratura italiana, sia quella curata da Sapegno,
sia la nuovissima edizione dell’Einaudi; l’enciclopedia giuridica a cura dell’istituto enciclopedico italiano; e una serie di altre importanti
collane che coprono ogni campo del sapere.
È forse un reparto poco noto, ma ricco di tesori nascosti: senza fare un elenco completo si
possono nominar ancora i tre volumi di Storia
della lingua italiana di Rholf - uno dei “libri sacri” della linguistica italiana, l’enciclopedia del
design e l’enciclopedia dantesca. Per evitare di
far sembrare il tutto un tedioso inventario di fine anno ci fermiamo qui, invitando però i lettori a fare una visita: facciano solo attenzione a
non disturbare gli studenti.
Il metodo Dewey
Dewey, questo volenteroso bibliotecario del
Massachusetts, mise a punto un sistema ad
espansione illimitata, che permetteva cioè di
inserire continuamente nuovi volumi senza
dover cambiare il metodo di schedatura. Egli
preparò nove classi generali, corrispondenti a
nove aree culturali, attribuendo ad ognuna un
numero di tre cifre: la prima cifra indica l’area
generale di appartenenza, le altre le varie sottoclassi. Ad esempio la cifra 5 indica che il libro appartiene alla classe Scienze naturali e
matematica, e se aggiungiamo un’altra cifra, 1
ad esempio, specifichiamo che l’argomento
trattato nel volume è la matematica; aggiungendo di volta in volta un numero – per convenzione si utilizzano serie di tre numeri, utilizzando lo zero per indicare una sottodivisione generale – possiamo ottenere ogni volta
una nuova sottoclasse ed introdurre tutti i
nuovi libri senza dover minimamente cambiare la classificazione degli altri già schedati.
G. L.
15
DOMENICA 20 MARZO 2005
BIBLIOTECA IN FESTA
colorati per bambini e ragazzi con Paola Zarini,
Gabriela Pagliari e i “vice” del C.C. dei Ragazzi
dalle 10.00 alle 18.00
lungofiume e dintorni
STORIE CHE CAMMINANO
TRA FANTASTICI ALBERI
a cura di Tiziana Salina
“SE NE DICONO
E SE NE FANNO
DI TUTTI I COLORI”
ore 11.00
15.00
17.00
ORIENTE A OVEST: PICCOLE FAVOLE
ATTORNO A UN BICCHIERE DI TE
a cura di Maria Rabozzi
ore 10,00 le porte si aprono su
GRADINI FIORITI un percorso tra biblioteca e
museo con i ragazzi di Sesto e Mirò
a cura di Paola Zarini e Gabriela Pagliari
ore 11.30
TRAPASSATO E… REMOTO
un tuffo nel tempo con Paola Grimaldi una scrittrice esordiente
ore 10.30 14.00 16.00
biblioteca
…DA MIRO’ PER GIOCARE UN PO’ laboratori
ore 12.00
Raccontare la scienza:
FOCUS JUNIOR e i suoi segreti
ore 13.00
PIC NIC in collaborazione con BENNET e
Associazione Pensionati Sestesi
ore 14.00
UN OGGETTO PER RACCONTARE:
FACCIAMO I BURATTINI - laboratorio di
ceramica con Giovanni Chinosi
dalle 11,00 alle 18,00
una MARATONA DI LETTURA a cura
dell’Università della Terza Età
dalle ore 14.00 alle ore 18.00
TANTE BELLISSIME STORIE PER TUTTI
(Serena Nardi, Rossana Girotto, Tiziana
Salina, Fata Morgana…tanti spettacoli
di narrazione per rilassarsi e divertirsi)
e per tutto il giorno i CICERONI IN ERBA raccontano il Museo ai visitatori
AGENZIA PRINCIPALE DI SESTO CALENDE
Via Roma, 7
Tel. 0331.92.46.28 - Fax 0331.91.34.27
Agente Procuratore GIORGIO SCARTON
_ Persone _ Previdenza _ Aziende _ Servizi al cliente
ASSICURAZIONI
distribuzione prodotti e servizi
BANCA E INVESTIMENTI
Mutui
Gestione del risparmio personalizzata
Conti correnti
Fondi comuni di investimento
Gestioni Patrimoniali
Uffici distaccati: Vergiate - Via Roma, 8 - Tel. 0331.96.41.79
Varano Borghi - Via Marconi, 10 - Tel. 0332.96.06.81